Cerimonia laica per Carlo Lizzani

Scusate
Nessuna soluzione
Lenzi
Dunque naturalmente grazie a tutti contrariamente a una regola di buona di buona interazione con il pubblico questa volta leggerò perché
è giusto così
E comincerò con una favola
Molto nota ma chi la conosce
Se la sentirà ripetere
C'era una volta un rene
Malato di malinconia
Diceva di avere già i piedi nella fossa scongiura ma di salvarlo e prometteva metà del suo regno a chi gli avesse portato sorrisi e felicità
I saggi e i cortigiani si riunirono per cercare il modo di ridare la salute al re
Non erano però capace di trovare rimedio
Fu chiamato anche il vecchio della montagna un sapiente oneri con tanto di barba bianca il quale dichiarò
Bisogna trovare un uomo felice
Togliere la camicia e farla indossare il re
Solo così il re
Potrà guarire
Il re ordinò di cercare in ogni parte del suo regno un uomo felice
Ma le sue guardie girarono lungo per il vasto territorio senza poterne trovare alcuno
Non esisteva uno solo che fosse felice
Chi era ricco
Stava male
Chi era sano
Viveva nella miseria
Chi era ricco è sano aveva una cattiva moglie o non andava d'accordo con i figli
Qualcosa in torbida ava la vita di tutti
Una sera però il figlio del re si trovava a passare davanti a una povera capanna
Sentì una voce che diceva
Ti ringrazio buon Dio
Questo pezzo mi
Ho lavorato
Tutto il giorno
Ho sudato
Ho mangiato di buon appetito
E ora meri fossero tranquillo
Su questo letto di foglie
Sono proprio felice
I servi e il principe
Immediatamente entrarono nella capanna per prendere la camicia di quell'uomo offrendo monete Oro e onori
Il buon uomo si sbottò la giubba di panni
Ma sotto
La camicia non c'era
Quell'uomo era così povero che non possedeva neanche una camicia
In questa fiaba c'è molto anzi c'è tutto Tolstoj
Letta tante volte ragazze di tutte le età
Che pur sentendo la la prima volta anzi proprio per questo sembrano comprenderla meglio degli adulti
La leggo qui per la prima volta anche a mio padre certo più simile al re nella sua inquietudine ma anche al povero contadino nella sua anima nudo sotto i panni della giubba
Perché è stato anche lui un uomo felice
Molto inquieto ma anche felice forse perfino più di quanto credesse lui stesso
E immaginando qui
Con noi stasera anzi al mio posto sono certo che gli avesse dato una grandissima gioia
Lo vedo venirvi incontro col suo sorriso avvicinarsi a uno mentre saluta un altro muoversi come un pesce nell'acqua nel suo ambiente naturale l'umanità
Questa
Per lui era la ricchezza il più grande la sua ragione di vita
E di una cosa o assoluta certezza che mai avrebbe voluto aggiungere dolore al vostro dolore
E se così fosse stato come forse è stato si sarebbe speso con tutte le sue forze per liberarmi di quello aggiuntivo anzi di tutto
Sono stato in cui vedo lo riconosco
Ma anche felice
E voi siete stati la fonte prima nella mia felicità
E sono qui per ringraziarvi ad uno ad uno
Ad uno ad uno ciascuno per la sua parte grande o piccola ma altrettanto essenziale
Voi mi avete reso felice e non avete il diritto di Aldo l'orario di oltre un certo limite anzi quasi per nulla
Considerando quanto vissuto e come
Anzi non avete il diritto in assoluto di indulgere troppo i dolori anche i vostri elementi questo carro non l'avrebbe mai detto in modo spudorato come lo dico io ma lo diceva indirettamente con una formula che amava ripetere
Ognuno di noi è come se avesse vinto per cento volte di seguito il primo premio della Lotteria di Capodanno
Pensate alla Scala che avete asceso per essere questa sera materia inorganica cellule vegetali batteri animali e via salendo per miliardi di anni fino
All'ultima lotteria
Miliardi di cellule staminali che hanno dovuto lottare per vincere sulle altre per arrivare al traguardo
Solo dopo questa immane fatica avete aperto gli occhi sul mondo avete contemplato con sgomento gli abissi dal cielo avete ammirato le incredibili opere dell'uomo la Divina Commedia il giudizio universale ma non ho sinfonia
E vi siete dimenticati forse dell'opera più stupefacente di tutte di voi stessi gli spettatori
Perché ognuno di voi
Ognuno di noi è un'opera più perfetta della commedia del giudizio e della Nona messi insieme
Perché chi
Lei ha ideate
Queste opere non sono degli alieni ma dei vostri simili dei fratelli di specie che le hanno concepite per voi dei loro simili umani
Non è questo il senso dell'inno alla gioia
E a chi
In questo momento non è felice per questa o altre circostanze
Mi permetto di ricordare la frase di uno specialista in materia di infelicità non certo un po'superficiale consolatore un certo Dostoevskij che ha detto avete il dovere di diventare felici
Non di essere felici badate di diventarlo
L'infelicità in un certo senso è una colpa anzi un peccato ci vuole idiozia per arrivare a capirlo insegnato studi rischi ognuno di voi è un inno alla gioia
La cosa che più mi ha colpito in questi giorni mentre mi muovevo tra una sponda e l'altra degli isolati sotto casa di mio padre sui suoi stessi tracciati
Sono stati gli incontri con le stesse persone che hanno tante volte interagito con lui la giornalaio alla Brigata del ristorante le persone dalla banca del negozio delle fotocopie della farmacia perfino si fa per dire il titolare dell'agenzia funebre
Sì perché Carlo era uno che pensava con molta premura tutto
E più che un ottimista era per natura un ottimizzato ore benché i limiti ironizza asse su questa definizione in cui era stato costretto un giorno incasellare se in un modulo in cui mancava la parola regista forse un segno anche questo
Queste persone
Semplici gente comune come impone un volgare stereotipo comunicativo
Intuendo come per magia chi ero mi hanno regalato parole
O soltanto sguardi che il tacere è bello
Le loro condoglianze
Del tutto informali
Attestavano non solo un vuoto lasciato nello spazio di poche gesti semplici della vita quotidiana consumati per anni lungo i marciapiedi di una prati laboriosa e artigiana che ancora sopravvive ma mi restituivano come in uno specchio l'immagine di mio padre
Cioè
Quella stessa luce che aveva acceso il loro come nelle pulsazioni luminose che si scambiano le anime del paradiso dantesco
Anime che si erano riconosciute simili nonostante le distanze dei rispettivi abiti sociali culturali professionali
Ecco
Sentirsi avvolto nei riflessi perfettamente impatti di quella fratellanza umana
Che prescinde dalla natura e dalla durata dei rapporti personali trascende la misura cronologica del tempo tutto questo non si esaurisce nella categoria della consolazione
Ma irradia ancora una volta una gioia profonda la gioia del nostro vostro essere essenzialmente divinamente umani
Significa che nonostante l'attenzione costanti me costantemente attirata dallo scontro che effettivamente
Trabocca da molti lati esiste una rete di umanità che misteriosamente prende corpo
E si rivela in controluce non appena una di quelle scintille si accende
E si trasmette all'altra la stessa luce una rete che ci fa credere di nuovo nell'opera d'arte più stupefacente di tutte l'uomo
Queste cosiddette persone normali e a me quasi sconosciute mi hanno anche aiutato a risolvere un problema che soprattutto in questa circostanza qui e ora
Avrei dovuto in qualche modo affrontare in ciò che si riferisce un'orazione funebre chi è stato mio padre
Ebbene cercando in questi giorni di trovare una definizione riassuntiva per la sua personalità poliedrica mi sono sorpreso alla fine di trovarla proprio nella parola più screditata del momento un politico
E qui per spiegarmi consentitemi con la vostra pazienza di usare per pochi istanti miei attrezzi del mestiere un artigiano della scuola perché la famosa definizione aristotelica di uomo come animale razionale
Nella sua fonte originaria suona zoologo nel comma animale avente parola animale parlante
è un caso interessante di quel tradurre tradire che accompagnano i secoli soprattutto i testi più letti e conosciuti
Non per banali incomprensioni ma per un destino delle parole che riflette che a sua volta determina il destino del pensiero cioè dell'uomo stesso del parlerei sere potremmo dire
Ma soprattutto interessante il fatto che il passo si trovi in quel libro che rappresenta il Canone della filosofia politica occidentale intitolato appunto politica
Dunque l'uomo è politico in quanto parlante
E politico per natura specifica per essenza
In quanto essere irriducibili mente captato nella dimensione pubblica del linguaggio
E potremmo perfino tradurre dal greco senza scandalo la definizione Hristo tetti aristotelica con animale relazionale piuttosto che animale razionale
In questo senso credo di poter dire che Carlo sia stato un vero e grande uomo politico non di professione ma in quanto uomo animale parlante comunicatore all'ennesima potenza su molti fronti con le immagini
Con le parole
Con le persone colte o meno come organizzatore culturale critico militante militante politico documentarista storico del cinema
Un cinema come amava ripetere mio padre per il quale nona vissuto ma che piuttosto a usato per vivere più intensamente nel mondo con gli altri
E questo spiega anche la nostra presenza qui per questo saluto in questo luogo un simbolo universale della dimensione politica dell'uomo e per mio padre molto più modestamente il simbolo del suo legame profondo con la città
Perché il Campidoglio per Carlo insieme al quale tra l'altro avevamo realizzato in casa una monografia filmata
Dedicata al tema rappresentava non tanto un luogo di onorificenze ma una sorta di estensione fisico biografica della sua personalità nella storia cittadina
Attraverso le generazioni precedenti della famiglia la famiglia Lizzani una famiglia borghese della Roma papalina chiaramente attestata da secoli
Ed è nata da uno spirito ribelle che ha lasciato tracce nelle vicende cittadine prima e dopo la fine dello Stato più oscurantista d'Europa
Per questo siamo felici di essere stati accolti a braccia aperte in questo grande
E a suo modo unico tempio laico
Dello spirito umano sapendo di esaudire in questo modo anche un ultimo desiderio di nostro padre di realizzare anche post mortem un tributo alla sua felicità
Volendo semplicemente onorare nostro padre con un funerale così si chiama laico
Questa è la circostanza che volevamo affrontare secondo un concetto pieno e completo di laicità
Un modo inclusivo e non alternativo alla dimensione spirituale dell'uomo ispirandoci a un concetto di laicità che sta scritto in una Costituzione
Più antica ma perfino più giovane della nostra
E cioè la Costituzione della Repubblica romana del mille ottocentoquarantanove
Una Costituzione che non aveva bisogno di tutele concordatari e
Per dare uno spazio di più ampia piena responsabile libertà alla coscienza religiosa una Costituzione per la quale si sono battuti appunto i nostri a miliziani
In questo contesto
Siamo felici anzi onorati di ricevere una parola dal teologo valdese Paolo Ricca mio suocero e soprattutto
Fin da quando ci siamo conosciuti
Nostro amico fraterno
Ma prima di dare la
Per
Alla luce e concludo con una parola di mia madre anzi della compagna di vita di Carlo Edith
Rimanere nel cuore di chi ci ha nato vuol dire non morire mai
Dopo
Dopo dite
Daremo la parola
Al Sindaco
Cui presento Paolo se non vi conoscete ovviamente
No ora
Tu
Ma io
Ringrazio Francesco
Che mi ha invitato
A rivolgermi a voi
In questa circostanza
Sono come avete sentito un parente acquisito
In quanto con mia moglie
Eravamo siamo stati però molti anni consuoceri co Carlo
Ditte però
Attraverso gli anni
è nata un'amicizia ci siamo visti tante volte e
Tante volte abbiamo parlato appunto ditemi avvicinare ditemi
Religiosi di temi relativi a Dio relativi alla fede
Come sapete Carollo a laico è rimasto laico serenamente fino alla fine
Non ha mai diciamo così dubitato della sua laicità però
Ma i nostri frequenti colloqui e anche molto intensi Lori ascoltava
Ascoltava volentieri discuteva volentieri
Anche suk temi sui quali non era d'accordo cioè discorsi che io facevo e che lui nuovo condivideva però c'era appunto l'ascolto
E c'era l'intera azione su questi temi ed è
Ricordando tutti questi momenti molto belli che abbiamo vissuto insieme che desidero rivolgere questa sera
Una parola a Carlo cioè una parola riferita a Carlo
E una parola riferita a voi riferita a noi
Che così numerosi siete venuti la prima parola che riferisco a Carlo
è io sono un pastore
Della chiesa valdese e quindi forzatamente diciamo così una parola di Gesù
Mentre
La parola che
Rivolgerò a noi tutti
E una parola
Di Dietrich Bonhoeffer che molti di voi conoscono questo pastore luterano martire nazista che
Ha scritto una pagina stupenda secondo me sulla separazione siccome
Una morte è anche sempre una separazione
Vedrete che quella parola ci aiuterà arriverebbe né questo momento
Allora la prima parola dicevo la parola di Gesù il quale
Discutendo con i SAD Ducci sei che erano un gruppo nella comunità ebraica dell'epoca
Che non credeva nella risurrezione cioè non credeva che i morti sarebbero rissoso citati
Gesù a un certo punto nel corso del dibattito ricorda a questi sardo uccelli che
Nella Bibbia e in particolare nel famoso episodio dello ho detto ardente quando di io chiamo MOSE però mandarli in Egitto
Di io è chiamato lì
Vivo di Abramo di Isacco e di Giacobbe
E allora Gesù conclude che e dice Dio dunque non è un dio di morti ma di vivi
Non dice Dio di fu Abramo di fu
Cioè il compito di fuoco no di Abramo
Allora aboliamo il morto sì e no
è morto per me non è morto per Dio perché Gesù conclude dicendo
Dio non Elvio Di motivo ha divisi perché per lui per Dio vivono tutti
Per l'Ulivo vivono tutti allora Abramo è morto per noi non è morto per Dio
Isacco è morto per noi non è morto periodico Giacco abbiamo fatto per voi non è morto per Dio e in questa frase
Singolare
Per lui
Vivono tutti mi piace
Il verbo al presente
Dice vivono non dice vivranno chissà quando chissà dove
E in un futuro indeterminato è morto ma mi piace ancora di più il tutti
Perché non dice uno se euro l'anno
Non dice pochi
Non dice quasi tutti non dice molti
Ma dice tutti
E questo tutti devo dire mi piace
Mi piace davvero tanto
Ma che cosa vuol dire poi tutto questo discorso
Vuol dire tante cose però dato che il tempo è breve ne dico solo una
Che formulo così
Vi io a a che fare Como la
Vitale con il un mistero della vista e questo mistero della vita
è più grande
Del mistero della morte
Anche la morte è un mistero
E perché è un mistero
Perché la morte
Ha due facce
Ha due facce
Morte nemica
Morte amica
Un suicidio
Cosa vuol dire
Vuol dire che la morte
Paradossalmente può anche diventare amica
Morte temuta
Morte invocata
Morte odiata
Morte
Cercata
Grande mistero
Questa doppia faccia
Ma
La morte la vita
è un mistero ancora più grande
E perché è più grande
Perché Dio città dalla parte della città
Come dice il salmo
Intendo
è la fonte della vita
E per l'attuale luce
Noi vediamo la luce
E gli fa eco Gesù
Proprio in questa parola che ho scelto
Per Luigi
Per Dio
Vivono tutti
In Dio non c'è a monte
In tv non ci sono morti
Mi piace questa parola
Mi piacciono
Mi piace
Il tutti
Mi piace molto
Questa parola
La riferisco
A Carlo
La riferisco a scavalco
E poi la parola per noi
E devo leggere perché è una citazione breve citazione stupenda secondo me
Sul senso
Della separazione perché voglio oggi ci separiamo certo non è mai una separazione totale ci sono i ricordi ci sono le opere
Che il resto a nord di Carollo quante opere restano eccetera che parleranno di luglio a lungo
Quindi non è mai una separazione completa ma una separazione c'è
Indubbiamente
Ricordo un amico che mi ha detto una volta io ho capito che mio padre era morto quando l'ho chiamato e non mi ha risposto
Mi aveva risposto tutta la vita quando lo chiamavo non mi ha risposto ho capito che era morto
Allora c'è questa separazione
E allora sentite
Queste parole debbono afferma scritte alla vigilia di Natale mille novecentoquarantatré dal carcere di Berlino
Dove erano in corso rinchiuso dal mese di aprile
Non c'è nulla
Che possa sostituire l'assenza di una persona a noi Carra
Non c'è alcun tentativo da fare bisogna semplicemente tener duro e sopportare ciò può sembrare a prima vista molto difficile
Ma
Al tempo stesso è una grande consolazione perché finché il vuoto resta aperto
Si rimane lega till uno all'altro per il suo mezzo
è falso dire che di io riempie il vuoto Dio non solo vi enti affatto anzi lo tiene espressamente aperto
Aiutandoci in tal modo a conservare la nostra antica tecnici Ippocrate comunione sia pure nel dolore
Inoltre
Quanto più belli ed intensi sono i ricordi
Tanto più dura nella separazione
Ma
La gratitudine
Trasforma il tormento delle ricordo in una gioia silenziosa
I bei tempi passati si portano in sé non come un'aspirina ma come un dono prezioso
Bisogna evitare di avvolto lasci nei ricordi di consegnarsi ad essi così come non si resta a contemplare di continuo un dono prezioso ma lo si osserva in momenti particolari e per il resto lo si conserva uva
Come un tesoro nascosto di cui sia una certezza
Allora sì
Che dal passato emanano una gioia e una forza durevole
Ecco cerchiamo speriamo di vivere così questa separazione una parola per noi tutti naturalmente ma
In modo speciale
Per Francesco e Flaminia
In modo ancora più speciale per la moglie diritto
Che era vissuta con Carlo per bene sessantasette anni
Grazie
Grazie Paolo dare la parola al Sindaco Marino
Per
Un suo pensiero
Buona sera
Buonasera a tutti
è molto difficile trovare le parole giuste in in occasioni come queste
Credo che soprattutto per una persona come me che non ha avuto l'onore di frequentare di conoscere bene Carlo Lizzani soprattutto dopo parole Cosint
In sedi Francesco del pastore che abbiamo ascoltato
Si rischia di essere scontati retorici
Le parole
Che mi hanno preceduto
Parole di chi conosceva bene Carlo Lizzani
Hanno tolto ogni dubbio alla
Al fatto che volevo anch'io intervenire perché erano così sinceri è profonde
Francesco
Il pastore hanno dimostrato come la figura
Di Carlo Lizzani sia stata capace di penetrare così a fondo nell'animo di chi lo ha conosciuto di chi lo ha frequentato
Carlo Lizzani è stato uno
Di quei cineasti del dopoguerra che aveva lavorato per decenni alla rinascita del mondo cinematografico italiano
La sua creazione artistica è sempre stata radicata nella realtà
E nei travagli della nostra Italia del nostro Paese
Come anche rammentato il Presidente della Repubblica Napolitano nel ricordo dell'amico Lizzani
Coraggioso e appassionato sino all'ultimo
Nel voler trasferire
Alle nuove generazioni il suo sapere
Nel voler confrontarsi continuamente nel sognare nuovi progetti nonostante l'età e le difficoltà dovute ai suoi anni
Coraggio e passione che lo avevano animato e sostenuto nella battaglia per la liberazione d'Italia dal nazifascismo nei valori della nostra Resistenza
E da questi valori profondi che Carlo Lizzani attratto l'ispirazione per le più belle opere cinematografiche e della sua vita Roma
Oggi
Vuole essere con lui e con la sua famiglia
L'abbiamo accolto in Campidoglio perché è stato un grande uomo un grande romano che ha dato lustro a Roma e all'Italia in tutto il mondo
Ha dato lustro alla cultura del nostro Paese
Per questo
Vogliamo onorare Carlo Lizzani regista sceneggiatore
Attore critico ce n'è un altro grafico
Ma non li amo soprattutto
L'uomo educato e gentile che nonostante le sofferenze personali e familiari non ha mai smesso di sognare e di progettare opere nuove
Io vorrei salutarlo con una frase
Che è un po'come ha detto Francesco una frase scritta Daloui
Carlo
Che ricorda un po'quel suo essere politico e laico nella leggo per concludere
Il dispiacere e che l'età mi impedisce di viaggiare come prima
Le letture di Hegel e Marx fatte nell'adolescenza mi hanno convinto che la storia dell'umanità e una continua ricerca
Che la religiosità volte una semplificazione rispetto all'innumerevole varietà del mondo reale
Invidio chi ha una fede che lo sostiene
Considero la vita un dono su cui non riesco a darmi un perché da identificare in un essere supremo è lontana
Grazie per essere qua a ricordare la sua figura
Ed io
Diciamo che
Abbiamo fatto una scaletta di massima avevamo avevo
Pensato di dare
La parola
A un amico sicuramente
Molto credo anche se l'ho conosciuto proprio
Direi personalmente tre giorni fa ma insomma
Una persona che ha una delicatezza d'animo che
Evidentemente
Era
In sintonia è stata in sintonia immediata anche come che Massimo Franco
Al tempo stesso
Non voglio
Diciamo
Impedire che
Con qualcuno di voi
Spontaneamente
Chiedo a dire qualcosa ecco non
Quindi per evitare
Per evitare diciamo
Confusioni per così dire forse
Darei non so la parola massimo in un momento in questo momento poi
Per una per un pensiero che
E poi successivamente a qualcuno che
Poi dare la parola non non devo dare la parola insomma
Stessa
Grazie
Intanto grazie a Francesca Flaminia
Per avermi invitato qui è un onore
Mi perdonerà Francesco sicuramente Carlo se ho scritto qualcosa perché temo se non in pattinare né per cui chiedo scusa
Credo che per parlare di Carlo corra sempre molto pudore
Perché era una persona profondamente pudica
Dall'inizio devo dire comunque dava l'impressione
Di essere qualcuno a cui doveri sempre qualcosa non perché te l'avesse formalmente
Ma perché vede di una grandissima disponibilità
Aveva molto da insegnare te lo insegnava e non lo faceva mai pesare
Io l'avevo conosciuto come il presidente dell'associazione degli ex alunni degli sconti
Oggi c'è una delegazione qui dei professori degli alunni e degli ex alunni con la Presidente la professoressa reca
E devo dire fui colpito fin dalla prima volta perché quando andare alla scuola
E vidi
Questa persona alta Dino colata
E mi colpì la semplicità sinceramente perché
C'era apparentemente
Non c'era canovaccio non c'era trama in queste
In questi incontri io da profano del cinema pensavo che fosse
Il modo tipico di lavorare di questo mondo
Poi vedremo invece che c'era un'armonia profonda in quello che succedeva
E capi quasi subito
Che questa armonia si doveva moltissima Carlo perché aveva
Un garbo una classe una delicatezza nell'affrontare le persone
Che metteva tutti a proprio agio
Ma devo dire il secondo aspetto che mi ha sempre colpito illusi
è stato il suo essere romano cosmopolita
Cioè Carlo era un romano come tutti vorremmo che fosse Roma e come fossero i cittadini romani
Per bene serio rigoroso
Con profonda dissi me radici nella città
I la cosa bella e che intanto non si è mai fatto corrompere né dalla vanità né dal cinismo che sono due caratteristiche molto capitoline
E secondo
Che aveva una curiosità intellettuale enorme
Che gli permetteva sempre avere uno sguardo non provinciale e quindi permetteva di capire l'Italia a Roma e il mondo attraverso lenti che erano molto profonde e molto spesse
L'ultima cosa che vorrei dire perché non vorrei togliere spazio ai suoi amici magari da molto più tempo di me
E anche il fatto che si sapeva sempre dov'era
Cioè Carlo aveva
Dei valori molto profondi io non credo
Che se voi mi sono dalla sua esperienza politica probabilmente l'esperienza politica li ha rafforzati ma credo vengano dal fatto di essere appartenuto ad una famiglia
Forte sana che lo ha cresciuto bene secondo me era un uomo inquieto non molto felice
E devo dire anche che mi è piaciuto che Francesco abbia voluto sottolineare
La laicità inclusiva di questa cerimonia
Perché Carlo è sempre stato un laico profondo nelle convinzioni
Ma è sempre stato anche una persona rispettosi Sima di chi non la pensava come lui quindi allora la sua la città non è mai scaduta nel laicismo
Penso di potere concludere così dicendo soltanto che
Onestamente
C'è un po'di stupore
Per la scomparsa di questo
Compagno di scuola che in realtà era un maestro
E credo ci mancheranno
Il suo equilibrio la sua pietà che ha dimostrato anche nel film verso gli avversari politici
E anche la grande passione civile e politica che la quando essendo fino all'ultimo grazie
Ringrazio molto
Quindi senza
Insistere ma anche
Nella
Spontaneità del momento
Se qualcuno ritiene di avere una parola da
Grazie io non sono famosa come tutti maggior parte delle persone qui presenti
Anche per un fatto anagrafico
Sono una giovane attrice ma non solo volevo ringraziare il maestro perché insegnato due cose
Uno
La semplicità dei grandi perché io quando l'ho contattato non mi ha creato alcun filtro di contatto
Io ho avuto sempre la possibilità di parlargli nella maniera più semplice via telefono attraverso un appuntamento al bar vicino casa sua così e poi
Tra l'altro c'era un progetto lui mi aveva preso per un ruolo poi non è andato più importo era un testo scritto da Andreotti
E poi un'altra cosa mi ha insegnato di non
Di non fossilizzarmi solo su un percorso artistico i percorsi artistici possono avere varie angolazioni
E si deve sempre avere la curiosità di esplorare né più di una
Tant'è vero che lui voleva
Portare avanti io
Un primo progetto scritto da mesi che ha vinto un premio letterario
E lui con appunto la semplicità dei grandi voleva realizzarla nonostante io non fossi un nome famoso perché appunto non lo ero e non lo sono e probabilmente non riusciamo mai
E
Volevo ringraziare il maestro per questi due insegnamenti la sua semplicità e suonare stimolo verso una curiosità che ti permette di
Abbracciare hippy
Più angolazioni all'interno comunque di uno sguardo artistico intellettuali chi sia grazie ancora di quali
Grazie
Siamo anche
Rompere gli schemi dare alla parola
Prego
Professor Petronio
Bene
Linee prego prego eccetera grazie
Prego
Caro Carlo
Come faremo a destra
Se è stato un punto di riferimento molto importante per chi
Ha esordito Conte in Cronache di poveri amanti
Eravamo
Tutti i giovani tutti i volenterosi entusiasti e Tucci ai accompagnato con
Con grazia con con bontà
Forse è stato l'uomo più buono della terra
Ebbene
Ci siamo visti anche una settimana fa sei venuto a casa nostra a fare un'intervista Franco interventi mio marito sul neorealismo
E poi
Forse sentendo tempo incolpa con me che avevo lavorato tanti anni prima mi ha invitato il giorno dopo a villa Borghese a fare altrettanto anch'io
Un
Un'intervista non sul neorealismo ma
Su Cronache di poveri amanti che è stato un po'lo spartiacque dal neorealismo in poi
Quindi diciamo che Cronache di poveri amanti AA
A ha salutato il neorealismo c'è stato un altro genere molto bella molto importante
Però una cosa mi ha colpito Di Carlo
Che l'abbraccio finale non è stato uno dei soliti
è stato un abbraccio molto molto lungo strano io che sono
Mi reputo intuitiva
Non aver capito
Toccherà un abbraccio di Addio
Ciao Carlo
Allora darei senz'altro
Poi se qualcuno vorrà aggiungere ma insomma non credo che dobbiamo seguire uno schema rigido con il politico che concluda perché Walter credo
Oltre ad avere una memoria da elefante non so come ha fatto
A riconoscermi immediatamente come se ci fossimo visto ieri ma credo
Trent'anni fa insomma quando si stava nei licei vende appunto lo snodo luogo lo posso considerare
Un amico di famiglia e
Addirittura mi ricordo
In una di questi
Momenti tour Binosi che era molto curioso perché il cinema lo ha sempre appassionato eccetera mi parlava insomma sembrava che l'UE si capisse bene quale strada ancora
E quindi
Diciamo evidentemente aveva e a uno spirito anche loro un po'affine a quello di prova
E perché
Ecco io credo che ci sia anche lì una sintonia
Io me lo ricordo anche in altre circostanze in cui quasi vedevo pur essendo quasi un mio coetaneo vedevo non so perché te lo dico ora perché
Una specie di mio padre da giovane cioè per lui era uno che parlava aiuta i giovani e i cosiddetti giovani magari che erano più vecchi di luglio già con una
Una una
Insomma un modo cosa autorevole da mi ricordava molto immaginavo e a voi
Siamo così asciutto accetta e quindi insomma
Ecco il motivo che mi ha spinto spontaneamente a a chiamare a chiamare Walter Veltroni
Sì quando
Francesco mi ha chiamato Francesco che appunto io mi ricordo
Alla cellula della FIGC del Castel Nuovo aveva una fantastica Zazzera castana
Ed era tra una parte di di quelli di quel tempo sono qui
Quando Francesco mi ha chiamato ho cercato di ricordare
Come ho conosciuto Carlo la primo ricordo che mi è venuto Di Carlo nella mia scuola vissuto cinematografia abbiamo organizzato una proiezione come si faceva allora di filmati fascisti e venne Carlo
La prima impressione fu appunto l'altezza come
Chiunque abbia conosciuto Carlo rimasto stupito da quanto fosse altro grande e poi uscire AP perché insomma ci raccontò non solo
La storia ma il cinema di quell'epoca
Poi leggendo il suo libro che è un libro molto bello
Ho scoperto che c'è un suo sogno quello con il quale il libro inizia che ambientato esattamente a via dalla vasca navale dove era l'istituto cinematografia
Però con un'operazione assolutamente cinematografica questo sogno che è datato mille novecentottantacinque in realtà è ambientato all'inizio degli anni Sessanta
E Carlo immagina di star girando in macchina sognato di star girando alla Vasca Navale un film con tante comparse vestita da razzisti
E a un certo punto di aver visto sullo sfondo in un momento di pausa al quando c'è il cestino di aver visto sullo sfondo Hitler
Che non si capisce bene la descrizione del sogno se era una comparsa che assomiglia poi credo se era Hitler Hitler
Nel suo sogno era Hitler Hitler
E allora mi si chiede cosa deve fare con Hitler
Se deve
Inchiodarlo davanti a un muro della via dalla Scala male farsi raccontare tutto della storia del nazismo se li debba semplicemente sparare
E chiudere così la vicenda
è un sogno e Luisa conta di essersi svegliato da da questo sogno probabilmente quella dimensione magica che nel cinema di dichiaro la comparsa con grande discrezione
E che invece c'era nella sua vita
E che era molto forte
E c'era però anche
Il senso di quella generazione
Quella generazione lì che io avuto la fortuna di conoscere di incontrare
E a cui sono molto affezionato che probabilmente anche per ragioni
Personali è stata sostitutiva di altre figure
Ha raccontato
A questo Paese
Che cosa è stata la tragedia del fascismo e della guerra e che cosa è stata la bellezza della liberazione ed era in nascita della democrazia
è molto bello quello che ha detto Francesco raccontando
Il valore della felicità
Si può dire che quella generazione sia stata una generazione felice
Ha sofferto
Ha sofferto tanto e però è stata felice
è stata felice perché ha
Ha visto finire alle tragedie ha visto cominciare dei tempi nuovi
Era animata da grandi speranze collettive
Che sono importanti nella vita
E quando vengono meno fanno male a ciascuno anche se non ci sto accorge di questo
E al tempo stesso però aveva ciascuno un progetto individuale che viveva
In una forma di comunità tutte le persone di quella generazione di scrittori o di
Gente che ha fatto cinema e amica
Erano concorrenti può dell'altro facevano dei fine dovevano probabilmente sentirsi in gara per il premio per il mercato invece erano amici
E parlavano di cinema e si scambiavano esperienze si conoscevano con l'altro si consigliavano lavoravano insieme
Sono stati un pezzo di quella Italia fantastica che è rinata
Dopo la tragedia del fascismo fascismo sul quale Carlo Lizzani sempre dato un giudizio storicamente più complesso di quanto sia certa legittima semplificazione storica
Quando venne qui
Per i suoi ottant'anni quando celebrammo qui suoi ottant'anni
Di Carlo celebrammo proprio questa doppia dimensione a Carlo piaceva il cinema e piaceva la politica
E lei ha intrecciate per tutta la sua vita se qualcuno dovesse immaginare quali erano le materie nelle quali
Lo dico appunto nel sempre stando in una dimensione un po'di sogno la lungo Carlo Lizzani
Eccellevamo erano storia e geografia
Geografia perché gli piaceva il mondo il mondo grande perché lo esplorata perché è andato in Asia andato in Cina la raccontata
E la storia
Perché tutto il suo cinema e tutta la sua vita immersa nella storia talvolta persino in quella cronaca che si fa storia a fare un film su Cavallera Notarnicola farlo sull'utile in via non è facile senza scadere diciamo nella dimensione cronachistica
Bisogna vere quella coscienza del rapporto tra con larga tra cronaca e storia che è una dimensione intellettuale molto complesse e molto affascinante
E Carlo ha fatto così ha fatto così per tutta la vita ha raccontato Roma straordinariamente questa città che lui amava
La città nella quale è nato via dei Coronari poi la fontana di quattro fiumi e poi quel centro storico dove la sua vita si è
Si è sviluppata
E poi tutti gli altri momenti della sua esperienza cinematografica
E anche della sua esperienza politica lui non ha mai smesso di essere un compagno
Nel senso proprio di questo termine
E questo lo ha fatto essendo capace in ogni momento di armonizzare
L'idea della liberazione dell'uomo ad ogni forma di sfruttamento l'idea dell'eguaglianza sociale e civile dalla ideologia
In un passo di questo libro lui dice io dall'ideologia avevo cominciato a prendere distanze nel mio viaggio in Cina avevo visto cos'era quell'ideale realizzato
Ma
Vivere con sofferenza la la
La comprensione della realizzazione tragica di un ideale meraviglioso
Non gli ha tolto il desiderio che quell'ideale portato alla sua essenza e cioè la liberazione la giustizia l'eguaglianza
Potesse essere il centro di una vita e per Carlo lo è stato senta
Le ultime due volte che ho visto che avevo è stato una volta perché stavo scrivendo un libro in cui avevo bisogno di raccontare Roma del mille novecentoquarantatré e allora ho disturbato cito che qui ho parlato con
Luciano e poi ho visto Carlo che mi ha
Fatto una descrizione della Roma
Di quel tempo che
Era assolutamente meravigliosa c'era l'amore per Roma c'era quel passaggio storico incredibile che sono quel pugno di settimane tra il venticinque luglio e l'otto settembre
E c'era una grande passione civile
Passione civile prendiamo il primo la prima parola passione
Carlo ha sempre avuto grande passione nel suo lavoro nel suo impegno politico
E questa passione non ha mai smesso di essere un progetto
L'ultima volta che l'ho visto parlo di
Insomma non molto tempo fa lui venne a parlarmi di un progetto che aveva
Ed è un progetto che prevedeva
Una parte l'avevate fatto qualche anno fa insieme Francesco che prevedeva l'idea di girare per l'Italia raccontare l'Italia di oggi
Pensavo che aveva novant'anni e che aveva voglia di fare un progetto che chiedeva anche una dose di impegno fisico assolutamente straordinaria e questo vale
è stato Carlo Carlo ha vissuto una vita felice
Perché è felice chi riempie la sua vita di significati
Ed è ancora più felice chi questi significati sa trasmette
Quando noi facciamo queste cerimonie laiche diciamoci la verità e professori che è stato magistrale diciamo nella
Nella descrizione del punto di vista
Di chi ha fede
C'è sempre un deficit
Chi ha fede qualsiasi fede
Immagino il momento del nuovo incontro ed è una
Gigantesca
Un gigantesco modo di lenire il dolore della separazione di quella separazione dalla quale si parla
In queste cerimonie laiche ciò che può sostituire la grandezza di questo incontro al quale
Crede nel quale ha fiducia a chi è illuminato dalla fede
è la storia
Cioè l'idea che ciascuno di noi passa su questa terra non come una meteora ma passa lasciando
La sua ormai
Chi fa cinema chi scrive e non c'è bisogno di avere
Grande successo come ha avuto Carlo lascia
Un'orma che rimane nel tempo noi i finti Carlo li vedremo
Li abbiamo visti al cinema poi abbiamo visto in televisione li vedremo sul computer e domani li vedremo e non so quale nuvola aerea tecnologica ma ci sarà sempre
Quella magia
Quella del suo cinema
Quella
Di quei minuti di Germania anno zero
Che sono il prodotto non solo di un genio cinematografico ma anche
Di una grande poesia interiore
E questo è la ragione per la quale non solo Carlo ha vissuto una vita felice ma
Di Vendola animata di di di sentimenti di ragioni di speranze di sogni e trasferendo la tutti noi arriso anche ciascuno di noi un po'più felici
Ringrazio ringrazio Veltroni per il suo
L'intervento che ha accolto accolto un altro
Un altro da un'altra angolatura quello stesso intreccio di temi che
Su cui abbiamo riflettuto
Che
E che mi riporta appunto all'idea di una connessione profonda del
Del politico col quotidiano ecco qualcosa che
Purtroppo
Purtroppo profondamente lacerato
Ma che
Torno a dire
Ho percepito l'uomo che pur non facendo politica a
Non solo diciamo nella sua dimensione professionale ma continuato a
Manifestare come abito naturale
Ambito naturale
Mi chiede di parlare
Grazie
Mi chiamo marineria tosti io sono stato molto amica di Carlo somma ho sentito il bisogno di Minghella salutare anche se sono straziante non avendo quella fede che che aiuta così a
Consolarci
Che immagino che soffro come molti di voi
La sua mancanza
Mi sono molto contento che Veltroni abbia parlato a pezzi del libero del libro di Carlo perché Carlo
Accompagna mi ha raccontato in una intervista che io gli ho fatto qualche anno fa
Che lui sognava di essere all'inizio non era ragazzo voi a fare lo scrittore
E infatti con la scrittura ha cominciato perché ha cominciato come critico cinematografico sulle Pili riviste del Cuffaro
Quelle riviste che facevano la fronda al fascismo sono state così importanti dalle quali sono usciti tanti intellettuali e tanti comunisti tanti compagni
E poi e poi è continuato con il con la sceneggiatura lui dava molta importanza o no portanza fondamentale alla sceneggiatura nel film
E poi dopo ha scritto questo di
Quello che è bellissimo dolci che conosciamo tutti dove li conosciamo tanta storia nostra
E le voci sono dentro tanti amici sono perfino io e poi un'altra cosa i libri i libici hanno unito molto pensati che io avevo diciannove anni quando l'ho conosciuto
E ho battuto a macchina
Sotto sua dettatura il suo primo libro la storia del cinema italiano lo battute a macchina io quel e così ci siamo conosciuti ed è nata un'amicizia che si è protratta fino
Fino all'ultimo
Anche se è così come con dei grandi dei grandi spazi dei grandi spazi e mezza
Però sempre con questa spesa cifra della gentilezza della generosità
Erano era un compagno commi come ha detto Veltroni in quel senso lì ed era una persona straordinaria di grande
Di grande intelligenza e di grande gentilezza d'animo mobiletti chiarezza profonda vera dell'anima
E il niente volevo dire soltanto questo garanzie ciao fa già
Grazie grazie
Guardiamo anche
Prego
Solo salutarlo sono Marco e sono nipoti Massimo giudizio a suo giudizio ricordiamo ricordiamo la soggezione quarantaquattro diciotto anni è stato ucciso
Per noi nipoti è stato luglio siamo altri anche Masella tre persone così importanti così semplici ma importanti anche per la nostra vita
Sono stati una presenza procurando avessero sostituito ciò che non abbiamo più avuto quindi ringraziarlo di essere presente
Sapere che non ci potrà essere come un altro giro che se ne va
Però ringraziarla veramente con tutto il cuore grazie
Grazie grazie molte
Ho avuto la fortuna
Dividere otto mesi
Incida con Carlo
Con la moglie nel mille novecentocinquantasette per il film
Scusate sono ben posizionato su per il film la muraglia cinese
è stata un'esperienza indimenticabile è un rapporto umano straordinario meraviglioso grazie a casa
Sono
Federico divario dal
Carlo l'ho conosciuto
Più di trent'anni fa
Tramite Paola fa Loya Pandolfini moglie di Vito Pandolfi
Un grande amico Di Carlo della Resistenza italiana
Che
Nel corso di questi trent'anni e ci siamo sentiti spessissimo
Ritenuto
Nel due mila e cinque è stato felicissimo di venire nel due mila e cinque
Alla nuova Biblioteca Alessandrina di Alessandria d'Egitto e lì c'è stato un grande evento sul maestro Carlo Lizzani è stato proiettato il suo celluloide
Con una mostra
Fotografica
Dei
Tutti i suoi si erano assenti
E poi
E poi avevamo due progetti in comune
Uno
E un film documentario sul maestro Carlo Lizzani intitolato lastrina maestro da parte di un giovane regista californiano cioè senza paletta
Io l'ho sentito dodici
Più o meno dodici giorni fa Carlo
E
E mi ha detto ci sono novità
Quindi
Una proiezione nel futuro ovviamente sono molto
Addolorato
Grazie
Grazie
Credo che
Possiamo ancora
E di creare un pensiero silenzioso
Per chi
Ha avuto
Tanti
Intrecci e si sono
Personale che si sono sviluppati di cui io non non non ho
Naturalmente
Nessuna conoscenza
E credo che possiamo in questo modo
Concludere
Questo incontro
Spero nello spirito sereno che
Ma
Allora
A
No speravo che
Grazie
Per salutare in Sardegna appunto salutiamo
Saluto anche dopo i diciannove
Comunque vi salutiamo
Vi salutiamo con un abbraccio e con
La fondata speranza che qualcosa
Di questo intreccio di parole abbia fatto
Emergere un sentimento che io ho messo in campo in modo molto chiaro ma che è stato
è stato raccolto
In prospettive diverse che è quello di un saluto che
In cui secondo me dobbiamo tutti
Far prevalere
Un elemento di luce
Un elemento di armonia
Degenti detto questo da una mi fa piacere
Ma
La luce non la luce non si lascia cioè se se c'è una luce indubbiamente
Perché l'occhio dell'uomo cerca fuggendo la luce
Se non vado errato
Non tornare nega si lavò ma insomma è una è una è un passaggio dei sepolcri idee
Che qualcuno in questo momento anche
Mi voi potrebbe
Perché correggere nel modo
A propria perché
Circa intendo la luce cercano fuggendo la luce insomma lo spirito diciamo
Lo spirito di Foscolo lo spirito che insomma abbiamo credo tutti
Con cui ci siamo incontrati diciamo
Va la famosa cerimonia laica il modello è il paradigma della cerimonia laica quella no
Sepolcri di Foscolo sono
Un inno un inno alla gioia anch'
Di nuovo un inno alla gioia
E vi assicuro che nella lo dico forse a questo punto
Sull'onda di questa
Parola che
Ha preso corpo
Vi dico vi assicuro che quello che ho detto ma quello che avverto
è proprio un sentimento questa questa questa rete che è uscita
Ripeto dalle persone più
Semplice
Pulsare di luci
E bisogna anche un po'sforzarsi vedere
Sintonizzarsi su questa frequenza
Siccome che vi ringrazio anche per questo perché veramente non non non me lo sarei aspettato tutti genere domandano insomma
Anche mi avvicinano con un turbamento con una
Faccio fatica a dire che
Anche questa esperienza ci sicuramente drammatica di mio padre ma
Si è trasformata
Mi è arrivata
Come luce
E questo grazie a voi
Voi presenti voi
Assenti che
Avete
Comunicato con gli sguardi con
Persone che avevano pensate anche
Una forma anche l'imbarazzo ma che da cui sgorga la qualcosa di assolutamente
Incontrollabile ecco questo possiamo dire che è un dono
Che non si non si deve disperdere
Sono sono
Oso dire che sono forse dice
Sereno
E vi auguro davvero
A tutti
Una grande serenità
Felicità interiore
Soprano sembrano Agostini
Io devo solo
Pagare un debito accettarli io lo chiamavo Charlie mi veniva spesso
Alla zona si più anni
L'ha fatto anche un'intervista che lo volevo dire ma Croce con l'ente vetero che le prebende tre volte mi ha chiesto
Di ripeterli una mia pulizia che gli piaceva tanto
E
L'ultima volta me l'ha chiesta per telefono e io l'ho detto che la dirà la posso anche che viene
Siccome lui
Ha scelto di andare altrove io gliela dico qua glielo ridico qua
Del resto è una poesia cioè intitolata il testamento del poeta
E dice lascia i miei scritti a chi li leggerà
Le mie carezze ladri e agli assassini
E le mie lacrime ad ogni donna sola
Lascia il mio sguardo a chi crede di aver visto
E i miei sono anni a chi non trova pace
Bene lasci nei sorrisi a una divinità in declino
E a te figlio mio lascia il mio tempo lo smisurato a tempo di chi vive
Voglio
Voglio ringraziare Silvano anche lui
Un come dire un'ombra che si è Maradei materializzata
Da un tempo lontano immemorabile ma con la stessa
Spontaneità e la stessa imprevedibilità
Con cui lo ricordo in anni molto lontane
Sono contento che
Ha chiesto di dire questa parola
Questo punto direi lascio a voi poi lascio
Non voglio condizionare
La mia presenza
Credo di aver detto tutto quello che
Questo