Meno tasse sul lavoro e più occupazione per una nuova politica industriale

Buongiorno benvenuti e grazie grazie a tutti
Saluto intanto gli ospiti che sono arrivati i primi che vedo in prima fila poi mano a mano che andremo avanti
Farò lontana a darò la dal con puntualità i nomi degli compie gli amici degli ospiti che arrivano cioè il presidente di Confindustria il dottor Squinzi che appena arrivato
Cioè il professor Corrado Passera già ministro per lo sviluppo economico che anche lui è piccolino che sta male
Non so se è già arrivato il Sottosegretario De Vincenti perché aveva un tavolo aperto al ministero quindi non
Restauri Vando sta arrivando anche il nostro Segretario generale a Luigi Angeletti nel frattempo ci sono vari segretari confederali della UIL che sono arrivati cioè Carmelo Barbagallo segretario organizzativo della UIL
C'è Domenico Proietti Segretario organizzare della UIL confederale della UIL
C'è ci sono dei segretari confederali di Unioni regionali della UIL intanto visto Gerardo con la Marco il segretario della UIL del Veneto
C'è
Sì c'è Roberto campo e il Segretario generale della UIL dell'Abruzzo
Ci sono vari nostri dei componenti che sono appunto nei fondi cioè
Fabio Fabio Ortolani cioè Silvano Veronese c'è Adriano Musi sono tantissimi io mano a mano
Sì viaggio Ciccone ma la mano che ne abbia arrivano mail Misilmeri suggerire hanno io sarò molto veloce perché abbiamo appunto tantissimi ospiti varie comunicazioni volevo prima di tutto ringraziare i nostri delegati non è
Di normale non è una cosa scontata che oggi siano qui tutte le persone che appunto potete vedere questo è un teatro grande
L'abbiamo riempito tra un po'dovremmo aprire anche su perché stanno arrivando
Altre delegazioni stiamo affettando ancora il Piemonte ci sono stati un po'di problemi a Roma al solito per la viabilità problemi con un metro quindi arriveranno un pochino più tardi
Volevo soltanto dire per i presenti perché qui oggi si ritrovano tutte le nostre strutture
Che sono state teatro anche delle nostre iniziative come vedrete qui dietro
Noi abbiamo al Consiglio nazionale di Fiuggi nel mese di luglio concordato di fare sei iniziative in sei territori italiani strategici dal punto di vista della realtà produttive
Del nostro Paese ed afferenti ai settori della nostra categoria abbiamo iniziato
Con un distretto tessile che è stato appunto Valdagno vicenza il Veneto abbiamo terminato il trenta di ottobre core del trenta di settembre con un altro distretto tessile Biella
E passando per tre raffinerie
Porto Torres Sannazzaro de'Burgondi a Pavia
E Gela e
Abbiamo toccato il Polo aquilano il polo farmaceutico il chimico aquilano che grazie anche agli stanziamenti
Per il post terremoto avrà un nuovo impulso lì ci sono ancora due grandi aziende che continuano ad investire anche in ricerca
Avevamo deciso quindi che alla fine di queste sei iniziative itineranti di cui poi il Segretario generale ovviamente vi parlerà in maniera più approfondita
Avremmo tenuto una manifestazione nazionale della categoria che desse corpo poiché sostanza alle iniziative fatte né i sei territori
E oggi siamo qui per questo quindi ringrazio tutti
Per lo sforzo che è stato fatto né i sei territori interessati e per tutti gli amici e compagni che oggi sono qui con noi
Adesso do la parola Paola Paolo Pirani intestava alcune comunicazioni grazie
Non farò nessuna relazione nel senso che noi prevediamo delle comunicazioni poi dei nostri
Professori che hanno costruito l'Osservatorio della categoria sui temi industriali ed energetici che faranno una breve comunicazione
Volevo dare però una spiegazione di questo quadro che abbiamo usato come logo di questa manifestazione è un quadro
Fatto da un
Pittore italo americano Ralph falsa nella
Iscritto al sindacato delle energie della chimica del degli Stati Uniti
E rappresenta si chiama degli strike rappresenta uno sciopero del mille novecentododici a Lorenza del Massachusetts
Una
Fabbrica tessile di trentadue mila operai
Dove lavoravano operai e soprattutto operaia di cinquantun nazionalità si parlavano venticinque lingue diverse vi erano ungheresi portoghesi siriani
E moltissimi italiani
Ci fu una legge che riduceva l'orario di lavoro da cinquantasei ore a cinquantaquattro ore
Quella legge serviva a tutelare le donne e i bambini che ancora lavoravano fu colta come pretesto per ridurre le paghe di quelle lavoratrici e quei lavoratori
E l'inizio un grande sciopero
Tra persone che non parlavano la stessa lingua che venivano da Paesi diversi uno sciopero che fu condotto da un dirigente sindacale italiano Arturo Giovannetti
Uno sciopero difficile lungo che trovo negli Stati Uniti una grande solidarietà ci furono famiglie perché ospitavano i bambini delle scioperanti
Ci furono
Grandi difficoltà Mori anche un'operaia
Aurora lo Pizzo
In quello sciopero si
Definì uno slogan che era una poesia di Oppenheimer un poeta americano Brad Rosis pane e rose noi lottiamo per il pane
Ma vogliamo anche le rose è stato un grande esempio di solidarietà internazionale
Di unità
Tra lavoratori che venivano da Paesi diversi e che avevano attraversato l'Atlantico per andare a lavorare in quell'industria fu il momento dove sì
Costui
Il sindacato internazionale dei lavoratori dell'industria
E noi abbiamo voluto richiamarlo oggi in questa
Nostra iniziativa
Ricordando due cose una oggi si celebra in tutta Italia la manifestazione di CGIL CISL e UIL per ricordare la tragedia di Lampedusa
Oggi non è l'Atlantico nel Mediterraneo dove passano milioni e milioni
Di lavoratori di disperati di persone alla ricerca di una democrazia né di un posto di lavoro di un'idea di benessere non è una cosa dell'oggi
Non è una cosa dell'oggi è stata una cosa
Anche
Anche del passato e quindi abbiamo voluto come dire
Riscoprire alcune idealità alcune idee alcuni movimenti anche per dire una cosa che è il senso della nostra manifestazione
Oggi se comprate alcuni capi d'abbigliamento prodotti negli Stati Uniti c'è un'etichetta scritta orgogliosamente prodotta negli Stati Uniti
Io credo che noi dobbiamo riscoprire l'orgoglio di essere lavoratori e lavoratrici dell'industria
Dell'idea
Che la ricchezza del nostro Paese certamente la geografia certamente la cultura me soprattutto al TAR la capacità di fare queste il made in Italy produrre le belle cose che piacciono al mondo ingegnarsi
Cercare di costruire di ricercare mercati di creare benessere oggi si
Parla poco di industria
E anzi molto spesso la si guarda come una cosa
Come dire estranea da combattere eccetera
Io penso che se vogliamo uscire
Dall'abisso della crisi
In cui siamo stati gettati dobbiamo orgogliosamente riprendere la via dell'industria del lavoro industriale del lavoro manifatturiero quello che noi proponiamo oggi
è un grande patto per l'industria lo diciamo
Al Presidente Squinzi
Al Presidente passare lo diremo al sottosegretario De Vincenti quando per
Quando verrà fondata su alcune scelte precise
Una riduzione delle tasse sul lavoro noi abbiamo il doppio record di avere le tasse più alte sul lavoro i salari più bassi d'Europa non è pensabile mantenere un gap di questo tipo
Abbiamo qui stiamo perdendo la battaglia sulla competitività noi dobbiamo riscoprire l'orgoglio del fare del lavoro da qui deriva anche la nostra dignità i nostri diritti i livelli di democrazia questo io credo sia la grande sfida
E la vogliamo fare oggi come UIL Tech domani ci sarà un'altra manifestazione di un altro sindacato dell'industria la FIOM CGIL che manifesterà con i centri sociali
Manifesterà con gli esponenti politici a tutta una sua idea io oggi orgogliosamente posso dire qui oggi c'è un grande sindacato dell'industria che manifesta per il lavoro
E per l'occupazione
E per concludere
Come dire siccome il fatturato non fa mai male
Voglio dare anche i risultati dell'elezione del fondo Energia che si è svolto Nelli quel mese scorso i giorni
Dove
Noi abbiamo registrato il più grande successo nella storia di questo sindacato con il ventiquattro virgola cinque per cento dei consensi
Realizzato nell'elezione di questo fondo
La UIL perché è un sindacato dell'industria ma soprattutto è un sindacato che vince e anche questa manifestazione lo stadio credo a dimostrare grazie
Grazie grazie a Paolo prima di dare la parola a Giancarlo balla il nostro segretario della UIL teca regionale per il saluto a tutti gli ospiti voglio salutare il Segretario generale della UIL di Roma e Lazio Pier Paolo bombardieri che appena arrivato
Il dottor Alfredo Pasquali che il responsabile delle relazioni industriali di Confindustria nel Gia che ci ha raggiunto poc'anzi
è il dottor Mario Gorgan che il responsabile delle relazioni
Risposta sì e di farmi presso le diciamo continua soggettività
Il dottor sgorga appunto responsabile delle relazioni sindacali dell'ENI e presente anche la dottoressa gli orizzonti oggetti per
La Iorio Farmindustria poi me le farò scrive
Dal nostro diamo la parola adesso a Giancarlo balla per il saluto della UIL teca del Lazio
Care amiche e cari amici voglio iniziare questo mio intervento con un saluto a tutti voi a nome della queste credo Lazio utilizzando nel modo migliore
L'opportunità concessa con la scelta di svolge a Roma la manifestazione finale dopo gli attivi realizzati a Valdagno San Lazzaro Porto Torres diceva labile e via
La mia sarà una riduzione molto bene perché ritengo la relazione che farà il Segretario generale della UIL Tech e Paolo Pirani
E il dibattito che ne seguirà con le conclusioni del Segretario generale qui c'è Angeletti molto più importanti di qualsiasi cosa possa dirvi sulla questione della nostra Regione ritengo però utile dare a tutti voi poche note su quello che avviene nel Lazio riguardo la nostra categoria
Siamo sicuramente una delle regioni più presenti nei settori che rappresentiamo come ulteriore
Tessile elettrico kilowatt manifatturiero energia a casa municipalizzate e questo negli anni ha consentito di avere un'occupazione di uno sviluppo e un benessere su questi settori di primo piano nel mondo del lavoro e la nostra società
Il picco più alto dello sviluppo si è avuto fino al novantaquattro data in cui venivano i benefici tra Cassa del mezzogiorno ricordo e queste insisteva in quasi tutte le aree del Lazio con le teramani Pomezia latina Rieti Viterbo Frosinone praticamente in tutta la regione
Sono stati i tempi RC
Anche per le organizzazioni sindacali c'era una passione una voglia per tutti noi di voler gestire in modo diretto lo sviluppo di rapporto con il mondo del lavoro grandi fabbriche Pirelli certe pur Gore cavi Cuddia Vito Colosimi Arciragazzi a Novara compiesse le sanitari
I settori tessili come Valentino laiche sede vanterie industriali
Non mancavano i settori aziende strategici come Italgas ENI Acea ENEL con numero di addetti almeno tre volte quello di oggi
Dove sono oggi queste aziende alcune non ci sono più alte sono fortemente ridimensionate atte ad uno Stato assorbiti riconvertite alienati ma tutte una mancanza di c'era l'assenza di un piano industriale governato in un Paese che ancora oggi aspetta su questo tema un impegno ovvero della politica del Governo
Purtroppo venute meno le agevolazioni avesse Cassa del Mezzogiorno che è vero che realizzato delle cattedrali nel deserto dice altro però aveva portato sviluppo in territori si lavora senza un tessuto industriale nulla certa rilevanza
Pur conoscendo le motivazioni che hanno determinato la revisione della estensione ex Casse Mezzogiorno leggi decide anche dell'Europa
Non capisco la inerzia dei Governi a non prendere decisioni adeguate per sopperire alla conseguenze che hanno minato la compagna dell'azienda parte dei costi della manodopera per finire la mancanza degli investimenti
Non servivano scienziato per trovare una soluzione bisogna avere solo il coraggio di fare scelte a tutta la città più difficile quella di ridurre le tasse sul lavoro e sull'impresa che investì
Certo troppo facile ma in un Paese dove l'evasione fiscale la fa da padrone e il debito pubblico ha nel costo tavoli della politica una voragine senza fondo è sempre meglio tassare i soliti noti e quindi i lavoratori pensionati che le aziende
Come vedete i due temi principali del nostro convegno politica industriale tassa sul lavoro hanno determinato nella nostra regione un impero io impoverimento delle capacità occupazionali
E produttiva nei settori più ma l'ho fatto ieri e non solo che sono e sono ancora stragrande maggioranza occupazionale presenti oggi
Questi forti ritardi stanno decimato anche settori importanti come l'industria farmaceutica che nella sua sicuramente una eccellenza
Sai scemando quello che per anni è stato un patrimonio dell'industria italiana una filiera di attività che partiva dalla ricerca la produzione al commercio di tutta l'attività del farmaco
La ricerca ormai residuale da produzioni vengono desse Rizzati o peggio ancora vanno in Paesi a basso costo di manodopera il commerciale perché recepisce le ali sulle prescrizione dei farmaci ridotto al lumicino e con licenziamenti di massa dall'informatore medico scientifica in tutte le aziende multinazionali Ennasser
E e nazionali
Per parlare del realizzazione argomento spesso trattato solo come un esempio fattuale sorte al Governo per sanare il debito lo Stato e vuole dimostrare che tutto ciò che pubblico inefficiente assistenziale
Nel Lazio ci sono esempi che dimostrano il contrario come con l'Acea con l'ENI con l'ENI in prima fila come efficienza e produttività
Queste società vengono volo spremuto solo vedere dividente al Tesoro al Comune senza consentire un meglio ancora
Decidere come istituzioni
Di arrivi realizzare investimenti industriali e lo sviluppo della ricerca per questi gruppi industriali
Inoltre
Lei aziende seguendo una logica ricordo dismesse sono sempre al minuto occupazionale e dell'innovazione tecnologica
Per quanto riguarda le tasse sul lavoro bisogna dire che il costo del lavoro elevato per una forte pressione determinata dalla di quelle fiscale dal costo dell'IRPEF per le società tutto questo determinava non comparirà delle aziende quindi apre ci pare causa per la chiusura dimezzamento delle stesse per dare una dimensione di cosa che è successo nell'altro in questi ultimi anni vogliamo ricordare alcune aziende investire da crisi ristrutturazioni societarizzazione chiusure
A Roma
Farmaci eolica ridimensionamento in quasi tutte le aziende del farmaco società riduzione ristrutturazioni manifatturiero
Spesso non solo imprese edili piccole medie Tesio ormai solo presente con lavanderie piccole aziende
Informatori oramai è un tema su dal vostro lavoro rispetto agli anni passati le grandi aziende tutte ridimensionata negli organici con solo qualche cessione sul turnover per Acea ENEL
Nelle piccole realtà si registrano chiusure frutto di crisi di sistema con una forte mancanza di domande lettori del vero della ceramica e della plastica a voler essere ottimisti si può dire che il bicchiere mezzo pieno
Prossimo onere
Vito gomma sul loro sull'orlo dalla chiusura la Marangoni
Castello che sta al di sopra
Preda della crisi della dell'Haute quindi senza mercato per le lingue Pepe innovatrici manifatturiero in piena crisi ceramiche sanitari a forte rischio farmaceutica collaboratore ma da solo non basta latina
La chiusura della Cuddia sembrava la cosa peggiore non è che se pur gol Cal lontano ricordo la Bossi sembra rischio valori troppo lontana resta la farmaceutica ma vederseli esazione di accorpamenti societari le riduzioni dei formatori la stanno indebolendo il modo preoccupa invece poco manufatto di Roma un po'tiene a Viterbo ci assecondo comprensorio d'Italia per quanto riguarda la ceramica Civita Castellana che ancora oggi garante quei suoi cinque mila di sì ma la crisi del settore immobiliare la rende con i piedi d'argilla atti direttori sono parziali e coda devi Province ovvio non solo di atti già terziario Rieti
è per la contezza dell'Arcella Province né quindi assoluto ma diritti alla categoria questa rende meno compromessa ma sicuramente senza occupazione visto le sorti delle altre categorie
Senza una politica industriale responsabile e con una transazione su lavori
Lavoro così pesante non si realizza più occupazione non ci saranno mai luoghi e settori di eccellenza che possono compensare la crisi generale che investe il sistema Paese
Saremo facili profeti a riconoscere all'azione una forte capacità industriale non lontano dai distretti di Lombardia Piemonte Veneto
Presenza di aziende sedi strategica di società con forte capitale pubblico come municipalizzate via quell'uso i grandi gruppi
Preto liberi elettrici sedi di molte multinazionali noi però non siamo quelli che vedono l'Italia dal buco della serratura ed è proprio appartamento con questo Consiglio questo concetto non ci appartiene siamo consapevoli di rappresentare un pezzo molto importante
Che la nostra società ma senza un governo forte che affronta i temi
Della politica industriale delle tasse sul lavoro non si crea mai nuova occupazione e questo è il tema della nostra iniziativa
Per finire voglio ringraziare la Segreteria nazionale della UIL teche per aver voluto Roma quale sede finale per la manifestazione della nostra categoria
Spesso di Roma sia una certa idea per le ragioni storiche che rappresenta il Vaticano le sedi istituzionali della politica al Colosseo e tutta la sua storia fatta di ponente chiesi
La cultura dell'arte ma noi della utenti
La conosciamo anche per la capacità produttiva industriale commerciale di tutti i servizi che ogni giorno viviamo come sindacato
è stato quindi coloro ospitare la manifestazioni dia ringrazio a nome mio e di tutta la struttura del Lazio Paolo Pirani se gravosità oltre che di tutto che la segreteria avrà tutti voi un buon lavoro otto persone e buona permanenza a Roma grazie
Grazie grazie a Giancarlo saluto il dottor Calabrò e il dottor Proietti che sono appena arrivati vieni grazie terrestre
Allora adesso iniziamo i lavori e do la parola al Luca Romano il professor Romano che è il responsabile e la al le politiche contrattuali della nostra categoria all'interno dell'Osservatorio nazionale quindi spetta
Buongiorno a tutti e con grande piacere che presento in questa prestigiosa riunione le attività i primi passi dell'Osservatorio coinvolti di voi e ci siamo conosciuto in questi mesi molto intensi di lavoro
E il plauso va alla segreteria e alla UIL tecniche per aver fatto un investimento in sapere non è una cosa abituale sopra tutto non è una cosa vi duale nel mondo
Sindacale e invece noi abbiamo assolutamente bisogno di conoscenza perché uno dei principali dei principali ragioni della crisi nella quale siamo immersi
è anche il fatto che abbiamo una crisi di conoscenza cioè le idee che usiamo per interpretare la realtà non vanno più bene e il fatto che non abbiamo le idee giuste per interpretare la realtà è uno dei fattori
Più frenanti di un cambiamento di una soluzione della crisi
Quanto abbiano pesato idee sbagliate falsi miti in questa crisi l'abbiamo visto tutti
Io ho conservato in Italia il giornale della fine del due mila e otto dell'inizio del due mila e nove
Ed è impressionante andandoli a rileggere di quanti e quali osservatori e quanto prestigiosi
Continuavano a rilasciare interviste dicendo nel gennaio del due mila nove siamo all'ultimo miglio la crisi finirà a mesi e ritornerà tutto come prima
Quanto pesi nove fase conoscenze anche nel mondo sindacale
La cosa che a me ha scioccato non ricordava Pirani rispetto al sindacato che fa la manifestazione di domani
è
Deve riscoperto che un libro scritto sulla FIAT a Pomigliano
Da diciamo intellettuale di inviare a FIOM
Si è scoperto che non era mai stato né della fabbrica
Quindi noi abbiamo veramente un problema di
Un grande
Deviazione ideologica che oscura la realtà dei processi
Primo punto molto
Rilevante
Che l'osservatorio ha messo a punto pur nella sua drammaticità con estremo rigore è l'andamento del mercato del lavoro industriale delle categorie rappresentate da quel tetto
Non faccio diciamo la il riepilogo
Dei morti e dei feriti che sono tanti
Il che nella ottobre i primi di ottobre ha presentato il rapporto sul mercato del lavoro abbiamo perso settecentocinquanta mila posti le durante la crisi
Il valore della produzione industriale fra il due mila sette due mila dodici è sceso del ventitré per cento e continua a scendere
Anche la Germania che è quella che se la passa bene ha perso cinque punti e soprattutto
è rilevante individuare quelle che sono i processi che stanno intervenendo sul mercato del lavoro sono processi di
Si valorizza azione
Frammentazione deregolamentazione
Sostanzialmente non si fanno quasi più assunzioni a tempo indeterminato
Le i contratti le posizioni di lavoro dipendente sono quasi tutte a tempo determinato
In aumento verticale il part-time hanno scelto ma subito non solo femminile ma anche maschile
Ci sono delle moltissime aziende che tagli all'occupazione un Terna esternalizzando ad aziende in cui spesso l'area del lavoro regolare regolare e molto opaca
E il risultato è che
Uscito nella da poco il bollettino del Ministero del lavoro sul secondo trimestre due mila tredici
è io non credo che
Si sia nessun osservatore si è accorto di un dato che a mio avviso è estremamente scioccante
Nel secondo trimestre del due mila tredici in questo Paese il numero di assunzioni nell'agricoltura ha superato l'industria
Cioè siamo di fronte a un dato credo che non si verificava dagli anni Cinquanta
Non solo
Ma se si vanno a vedere
Le qualifiche degli delle categorie di assunzioni più
Consistenti
Sono
Contadini
Diciamo Mezzadri stagionali camerieri e manovali
è un'Italia che conoscevamo per i film del neorealismo da cui pensavamo di essere usciti e che invece
Ci ripiombare ci piomba addosso
Questo questa situazione il mercato del lavoro paradossalmente
Risulta incomprensibile se confrontata con l'andamento
Di una parte cospicua del sistema industriale italiano
Sistema diciamo che il dottor Squinzi
Rappresenta
Poco pochissimi giorni fa l'Istat ha presentato la fotografia
In cui noi abbiamo in questo Paese ancora cinquanta mila industrie altissimamente competitive a livello internazionale
Il problema è che
Queste questo blocco significativo di
Industrie competitive comporta per il mondo del lavoro è che
I recuperi di valore da parte questo sistema avvengono quasi tutte per linee internazionali
Già i profitti si fanno all'estero
Ormai l'esportazione estero su estero è diventata
La più forte fonte di profittabilità delle industrie italiane che non solo
In secondo luogo è
Avviata ormai da anni il nostro Paese una
Politica di competitività raggiunta Traverso la riduzione
Del costo del lavoro per unità di prodotto quindi la produttività nel nostro Paese
Avviene a spese del lavoro
Questo significa meno salari
Meno occupazione
Molte aziende
Che chiudono e vanno in default la ragione sta nel fatto che
La globalizzazione in realtà la la crisi che stiamo vivendo non è altro che in cambio di passo della globalizzazione economica
A raggiunto un'asprezza tale per cui oggi non c'è più soltanto concorrenza tra sistemi Paese
Potrà settori industriali
Ma la globalizzazione è diventata chirurgica nel senso che
A stabilendo che un'industria coreana può fare concorrenza
Su singoli reparti singole figure professionali singoli servizi di tipo intellettuale all'interno non solo del sistema metalmeccanico emiliano o di quello veneto
Di fatto però e qui diciamo
La la riunione di oggi diventa
Un elemento di svolta
Noi siamo un paese che rappresenta un unicum nel sistema dei Paesi sviluppati perché stiamo navigando dentro una crisi che è una nuova normalità
La globalizzazione che cambia passo alla nuova normalità quindi è una situazione con cui
Da cui non si esce ma con cui si devono fare i conti con appunto nuove idee e noi azioni in cui inevitabilmente il sindacato ha dovuto giocare in difesa ha dovuto fare il suo mestiere
Per difendere le fasce deboli del lavoro industriale
Lo fa con strumenti in parte giusti in parte probabilmente molto logori
Ma questa situazione italiana è una situazione che non può andare avanti
Agli altri Paesi si hanno tutti attivato strategie di politica industriale
Pensate che cosa sarebbe successo negli Stati Uniti con
L'attuale scontro sul bilancio pubblico se
Obama negli ultimi anni negli ultimi tre anni non avesse recuperato
Cinquecento mila posti nel manifatturiero attraverso che cosa attraverso agevolazione degli investimenti interna
Tali attraverso per esempio l'uso di capitali come i fondi pensione dei lavoratori per ristrutturare e di avviare le aziende
Ne abbiamo bisogno di una svolta che deve
Passare anche che per elementi fortemente simbolici
Questo Paese ha bisogno di recuperare un orgoglio industriale
E spesso mi son trovato ricevere applausi nel Turra
Fatto un giro per l'Italia con il tecnico
Osservando come
Benissimo ha fatto il nostro Presidente della Repubblica nominare senatori a vita importanti personalità della cultura della ricerca scientifica
Però in una fase così delicata per l'industria il lavoro italiano forse lo sarebbe stato male e proporre senatori a vita anche figure come Giorgio Armani comincia Prada cioè esempi dell'orgoglio del made in Italy italiano nel mondo
In secondo luogo va osservato come nostro è un Paese nel quale
Grandi stagioni di politica industriale hanno coinciso con l'allineamento dello sviluppo economico con la politica
Pensiamo a Alessandro Rossi che costruisce la prima è un grande industria tessile in Italia Schirò nell'Ottocento e
Riesce a farla decollare
Ottenendo dalla politica
Per un periodo piuttosto lungo la protezione c'è un sistema di dazi doganali che proteggesse euro il paese che si affacciava per la prima volta
Alla rivoluzione industriale
O pensiamo che cosa ha significato per l'Italia la stagione degli anni Sessanta delle partecipazioni statali dell'ENI
Insieme appunto a strategie governative di accompagnamento del decollo di questi grandissimi gruppi a livello internazionale
Il problema italiano non nasce con la crisi è un problema nel quale
Tutta la nuova industrializzazione che in questo Paese nasce spontaneamente negli anni sessanta settanta la cosiddetta terza Italia lo sviluppo diffuso i distretti di cui anche la industria
A Sassuolo del del lutto Squinzi è emblematica non ha mai avuto in realtà una strategia di politica industriale
Basata sulle sue caratteristiche sulle sue peculiarità fino a quando c'era la lira le cose sono andate bene per tutti da quando siamo entrati nell'euro e la competizione si è fatta dura i problemi si sono
Si sono assolutamente aggravati di conseguenza e concludo l'Osservatorio nei prossimi
Mesi lavorerà su tre ipotesi
Di
Chiedo scusa Luca meritato il nostro Segretario generale quindi era ovviamente è doveroso e comunque tutti volevano Faldina l'applauso è arrivato nel frattempo anche il Sottosegretario De vincenti
I tre punti sui quali l'osservatorio lancerà le sue iniziative sono basati su tre considerazioni le
Elenco molto sinteticamente
Il primo è che
Per invertire
Questo scontro in cui la produttività viene recuperata attraverso
Riduzione di salario di posti di lavoro
Ha bisogno di un grande scambio fra impresa
E lavoratori questo scambio non può che essere basato su una forte riduzione del cuneo fiscale
Per poter rendere possibile nelle aziende che hanno
Potenzialità competitive
Uno scambio tra salari e posti di lavoro la Germania prima della la crisi affatto così
Le parti sociali sono responsabilizzate indipendentemente dal Governo in carica sicuramente
L'operazione questa operazione l'ambizione di questa operazione i risultati che può conseguire
Non risulteranno io credo mai da attività come gli stanchi riti della concertazione che abbiamo e ha visto questi ultimi anni
In secondo luogo
E qui la la presenza del dottor Passera ci potrà essere di grande
In un'azione mondo bancario la raccolta di capitale per la produzione
Chiedo agli anni Novanta che
In realtà è molto scesa
Quando sono stati introdotti il nostro Paese dei meccanismi che prendevano convenienti gli investimenti finanziari
Vedono quegli importantissimo soggetto
Del nostro sistema che sono le banche commerciali territoriali sotto attacco da diversi punti di vista
E essendo loro
Questo problema
Deve diamo adesso la parola al il dottor
Mio fanno che l'altro nostro esperto dell'Osservatorio sulla politica energetica quindi farà una breve comunicazione
E poi cominciamo interventi del genere ospite
Sono qui convenuti
Che ringraziamo ancora
Bene
Buongiorno a tutti e un ringraziamento a tutti i lavoratori che sono arrivati da tutta Italia hanno riempito questa sala e un ringraziamento particolare all'autentica
Al Segretario generale tiranni che è riuscito ad organizzare questo importante incontro
L'energia
Didattiche del settore energia gas
Elettricità carburanti sono lo specchio diciamo drammatico della situazioni italiana oggi
Qualche dato e poi individuare dare qualche spunto di ricetta perché quindi è necessario con qualche programma dice passare dalla scossa alla riscossa spesso si dice dalla reazione chimica dalla reazione alla trasformazione
è questo che noi che ci proponiamo
In questi ultimi i dal due mila sette al due mila dodici farò per qualche flash nel settore
Delle energie in particolare del gas abbiamo avuto
Riduzioni dei consumi mi bel dodici per cento
Per quanto riguarda l'energia elettrica siamo su livelli inferiori ma sempre
Sette otto per cento
Ecco soprattutto invece il settore che ne ha risentito di più è stato quello del petrolio dove i consumi si sono ridotti di oltre è di circa il venticinque per cento e i dati dei primi nove enti messi del del due mila e tredici non sono assolutamente rassicuranti
E questo deve preoccupare perché mentre la locomotiva
Del mondo occidentale pare che stia ripartendo in Italia ancora perlomeno i dati delle energie che sono un po'lo specchio della situazione economica sono ancora
Negativi
Ho avuto proprio ieri i dati di Assoelettrica sui consumi dei primi otto mesi una riduzione fortissima sempre intorno attestata intorno al cinque sei per cento rispetto
All'anno precedente
In termini tutti i due quinti di numeri te l'Energia e che lo specchio veramente
In una situazione drammatica drammatica anche per il mondo del lavoro diciamolo perché
Negli ultimi dieci anni il settore energetico elettricità e gas è passato da circa duecentoventi mila duecentotrenta mila dipendenti a ad ottanta mila quindi drammatiche anche questa situazione
Che devo dire riorganizzi le organizzazioni sindacali e le aziende sono riusciti a non far percepire
Alla gente perché la le categorie energetiche non scioperano e questo è un fatto importante e non so però però e subiscono e perdono posti di lavoro
E questo è un fatto di responsabilità ma che in ogni caso non deve lasciare intendere che trattasi di categorie privilegiate
Assoluta assolutamente no perché sono categorie ad alta professionalità
E perdere le professionalità significa appunto arrivare ad un mondo come diceva romano dove le richieste sono
Di di salariati contadini camerieri e non è questa la nazione
Che
L'Italia del domani Italia del domani deve esserlo una nazione dove la ricerca produce lavoro dove la ricerca produce industria
Sarò molto breve il mercato dell'energia che doveva essere la panacea
Per mantenere il nostro Paese competitivo è stato una vero disastro disastro sotto tutti profili ma il
Qua quali prezzi cioè
Dalla
Dal mercato ci si aspettava maggiore efficienza e riduzione delle bollette sia del gas che delle le dell'elettricità il paradosso è che sono aumentate del
Trenta per cento negli ultimi dieci anni da quando è entrato il mercato
Ripeto gli addetti sono diminuiti ma in particolare il differenziale di costo delle bollette di gas ed elettricità per quanto riguarda
E sia le famiglie che l'industria rispetto alla media europea i nostri
Le nostre bollette sono superiori mediamente adesso senza andare nei particolari poi
All'Osservatorio abbiamo tutti i numeri
Mediamente del venticinque per cento quindi la competitività non si può continuare non si può a vere
Con situazioni di questo tipo ma allora quali sono le ragioni di questo fallimento
E se ci sono delle ragioni dei motivi
Andiamo a correggerle se riusciamo se riusciamo
A a riprendere
Il il bandolo di quei di questa matassa negativa
Innanzitutto
Cioè cominciamo da i temi generali per quanto riguarda il settore energetico la modifica del Titolo quinto della Costituzione per questo settore sulla normativa concorrente StatoRegioni è stata disastrosa disastrosa per che cosa
Per gli Investimenti bloccati o ritardati e soprattutto ha determinato una mancanza di programmazione
Mancanza di programmazione perché i le regioni hanno redatto i loro piani energetici cosiddetti regionali mentre i ministero dello sviluppo economico e quindi lo Stato non è riuscito a coordinare nella maniera più assoluta proprio per una impossibilità normativa
La
La situazione che le diverse regioni hanno portato avanti
Un altro aspetto e quindi questo è un tema fondamentale ruolo Stato regioni
Poi il tema di una mancanza della programmazione ha portato prima a otto a investimenti massicci nel settore
Delle delle centrale Cicu ciclo combinato ad alta efficienza energetica che oggi sono tutte ferme sostanzialmente senza una programmazione nel territorio territoriale né di né di altro tipo con una prospettiva senza che
Nessun anche il Ministero dell'ambiente che avevo un ruolo in ogni caso attraverso le valutazioni d'impatto ambientale fosse intervenuto ciascuno ha guardato la sua fetta burocratica
E la politica devo dire che forse non non è accolta perché questo diventato un Paese dopo la riforma a Bassanini il Paese dei burocrati dei direttori generali che rappresentano
Il vero
Il vero sistema di
Gestione del Paese
E credo che anche il ministro passerà se ne sarà accolto nella sua breve esperienza i direttori generali e rappresentano
La politica del nostro o del Paese
Poi siamo arrivati con il CONI sussidi
Indecenti richiamerei sulle fonti rinnovabili con la scusa del venti venti venti quindi si è
Data una cioè
Prima c'era io ho fatto per anni parte dell'Osservatorio della i costi del non fare
Ma qui i costi del fare sul fotovoltaico sono stati ben superiori ai costi del non fare quindi per da una parte non si è fatto perché c'erano ostacoli di vario tipo ma dove si è fatto si è fatto male si è fatto troppo
Con degli oneri sulle bollette elettriche sui cittadini
E
Impensabili e in atti inaccettabili soprattutto
Poi ci sono dei costi impropri caricati sulle bollette
Che vanno da sussidi alle a parte quelli sulle rinnovabili alle ancora le Ferrovie dello Stato tutta una serie di di oneri
Oneri per il decommissioning e nucleare che in ogni caso dovrà partire sono anni che noi paghiamo per il decommissioning e il decommissioning non viene realizzato
Anche i costi poi del sistema che è stato messo su GSE GM resse autorità terza Terna cioè un sistema un complesso
Di società di sistemi che veramente pesa e non snelli esce il sistema
E poi diciamo
C'è il problema delle infrastrutture inadeguate in particolare la rete di trasmissione elettrica che per impossibilità di realizzazione di realizzazione carica dei costi
Sarò sto per chiudere
Allora abbiamo
Settore elettrico con una over capacità produttiva afferma però dall'altra parte ci costa tantissimo per
L'energia elettrica
Crisi occupazionale del settore allora quali quali azioni per intervenire
Innanzitutto è necessario ed urgente e questo
Presente sotto il viceministro allo sviluppo economico
Ormai ci ci saranno circa un centinaio di siti energetici che sono fermi o per il CIP sei allora è necessario un recupero di questi siti con una concertazione
Tra sindacato aziende e Ministero dello sviluppo economico
Perché il recupero di questi siti che sono infrastrutturati
Porta la attività non solo per le demolizioni e per le bonifiche ma anche una riqualificazione
Ed un
Ed una nuova occupazione questo è un tema quindi necessità di attivare subito una
Tavolo di confronto sul tema dei siti industriali in abbandono
Rivedere gli oneri di sistema sulle bollette elettriche qui che sono quindi fonti rinnovabili
E ed altri tipi di compensazioni che non sono più accettabili
Con un obiettivo obiettivo di fine due mila quattordici ridurre la bolletta elettrica del dieci per cento
Proprio attraverso
Un la leva di intervento sugli incentivi al fotovoltaico con rimodulazioni sul sul periodi di esborso tassazioni straordinari risibile si mettono le tasse pure sui pensionati
E le rendite finanziarie inaccettabili del fotovoltaico non vengono assolutamente toccate ci sono
Del
Del delle rendite l'impresa del quaranta per cento sul fotovoltaico è davvero è vero
Andate andate via a verificare
E ripeto tutta o
Anche qui poi una metodo di ricalcolo dei prezzi
Come è stato fatto per il gas e devo dire l'autorità dell'energia con il nuovo sistema si è riusciti per la prima volta ecco e
In questo semestre ad avere una riduzione e significativa
Occupazione dove rimonte Lando il sistema elettrico
La
Rimodellazione deve passare attraverso un'analisi puntuale che l'Osservatorio sta lavorando e farà delle proposte concrete
Sul lato generazione quindi mantenendo anche un certo capi una quantità di carbone come base le nuove realizzazioni ce ne sono in corso e vanno
Su
Nella parte distribuzione e risparmio ed efficienza in ergetica che il tema che veramente potrà dare nuovo impulso all'occupazione chiudo
Con
Dall'esame della propone del della strategia energetica
Che sulla miopia l'inutilità di un atto e del gas perché siamo
Sovrabbondanti anche in questo settore per il prossimo fino al due mila trentacinque perlomeno
E
Dare
Avvio al decommissioning nucleare al deposito definitivo perché in questo caso i soldi ci sono ne vanno spesi evita
E in questo caso sia occupazione qualità e non solo l'Italia potrà competere
Verso il decommissioning e che si sta profilando in tutta Europa e nell'Europa dell'est per il settore nucleare ter potendo creare posti di lavoro che oggi sono di inimmaginabili grazie
Grazie grazie all'ingegner Scano
Adesso saluto velocemente la dottoressa Coface dell'ENEL che ci ha raggiunto e Ceccarelli ed il Presidente del fondo del fase
Prima di dare la parola Luigi Angeletti vi leggerò molto brevemente il messaggio di solidarietà che ci è pervenuta dal Segretario Generale dell'industria o il globali di unione e la Federazione mondiale dei sindacati appunto
Dell'Energia del chimico del metalmeccanico cioè a livello mondiale ed europeo cioè è già stato costituito il famoso grande sindacato dell'industria appunto al cui interno ci sono anche i metalmeccanici
Allora
Grazie caro Paolo ti scrivo a nome della industria o il globale di Unioncamere presenta cinquanta milioni di lavoratori del settore chimico minerario
Energetiche manifatturiero di centoquaranta Paesi siamo una nuova forza nella solidarietà globale che lotta per migliorare le condizioni di lavoro e dei diritti sindacali dei lavoratori del mondo
Voglio esprimere il nostro pieno sostegno
Alle vostre richieste per la creazione di nuovi posti di lavoro e per l'urgenza di una nuova politica industriale con la riduzione delle tasse sul lavoro
Temi che affronterete in occasione della manifestazione nazionale della UIL teca l'undici ottobre a Roma la sostenibilità e la trasformazione futura delle industrie manifatturiere
Dipendono dalle scelte strategiche dei Governi la industria o il globale Union si congratula con la UIL teca per l'iniziativa di oggi che chiede nuove politiche industriali
A sostegno delle necessità dei lavoratori per troppo tempo i Governi hanno permesso alle società di impostare le loro politiche industriali
Concentrandosi sui profitti invece di costruire un processo industriale in grado di fornire posti di lavoro con salari decenti
E decenti condizioni di lavoro la industria o il Global Union a sta lavorando con i suoi affiliati in diverse parti del mondo a sostegno di una nuova politica industriale che riesca a creare una sana economia
E una qualità dell'occupazione nell'interesse della società stessa e nel suo insieme
I sindacati hanno un ruolo cruciale che svolge da svolgerà insieme ai Governi e dalle imprese per la creazione di nuovi posti di lavoro per il riconoscimento dei diritti umani e sindacali e per la tutela dell'ambiente
Tutti fattori che devono essere rispettati per lo sviluppo delle nostre industrie
Oggi la UIL teca sta facendo un passo importante verso questo obiettivo vi auguriamo un grande successo per la vostra manifestazione e per la vostra lotta con solidarietà circhi Raynaud a segretario trimestrale generale ed ustioni Global junior
Diamo ora la parola a Luigi Angeletti segretario generale della UIL
Buongiorno a tutti
Ringrazio degli ospiti della loro presenza ma soprattutto permette di ringraziarvi
Per aver organizzato queste manifestazioni in tutta Italia quella di oggi a conclusione
Perché sono estremamente importanti
In primo luogo per una cosa interna abbiamo dato un sì
Una chiara svolta a un pezzo significativo della nostra rappresentanza del mondo industriale
Ma sono molto importanti perché l'industria e
Il cuore
Economico di questo Paese malgrado che la pessima narrazione che se n'è fatta e si continua a fare
Cerchi di
Nascondere questa realtà
Il nostro è il secondo Paese in più industrializzato in Europa
Ma stando non solo alle nostre opinioni
Ma alle valutazioni che vengono fatte da Bruxelles la velocità
Con la quale
Chiudiamo le imprese
Spaventosa
E questo
è un fatto non ci porta ad essere per nulla ottimisti
Malgrado che comprendiamo che gli uomini politici soprattutto quelli della maggioranza
E gli esponenti del Governo non possano fare altro che essere ottimisti ma l'ottimismo che non è basato nessuna analisi della situazione neri ancor meno su delle politiche in grado di invertire la tendenza
Rischia di essere un pericoloso
Sogni Ferone
Che quando esci sveglieremo dal torpore saremo ancor peggio di come siamo oggi
Ecco perché è importante questa iniziativa di una
Categoria industriale
I nostri
In più crea
Intelligenti critici
Ci dicono ma perché
I sindacati italiani non fanno come sindacati tedeschi
Che hanno dato un grande contributo
Alla
La rinascita e all'espansione dell'industria tedesca
Esatto e hanno fatto della Germania un locomotiva dell'economia mondiale
Per una ragione molto semplice
Perché quella patto
Che sicuramente è un patto che dal punto di vista pratico potrebbe essere fatto anche in Italia è stato guidato dal Governo
Certo una cosa molto intelligente sarebbe fare in Italia un analogo patto che prevedesse riduzioni di tasse come noi chiediamo
Semplificazioni
Chiede se alle imprese di fare investimenti
E ai sindacati di migliorare la competitività e la produttività del nostro sistema ma per fare una cosa di questo genere occorre come dire un fisico politico
Da parte del Governo che oggi noi purtroppo non vediamo
Questa la ragione per che
In Italia
Non si può fare oggi malgrado PG secondo noi ci fosse ci sarebbero tutte le condizioni un accordo che assomigli in qualche modo
A ciò che è stato realizzato in Germania
A meta del decennio passato
Noi oggi avremmo bisogno
Di fare
Questo o un surrogato di questo
Cioè
Istituire per esempio un fondo
Strategico in Germania ce n'è uno no tutti quanti si preoccupano se lo Stato italiano aiuta l'Alitalia qualcun'altra ma in Germania c'è un fondo strategico
Che più o meno di quattro volte più dimensioni finanziarie della nostra Cassa depositi e prestiti che ha proprio questo compito
Avremo bisogno di semplificare
Cioè di ridurre
Tutte quelle serie di norme leggi regolamenti corruzione
Concessioni licenze permessi che
Bloccano
Limitano
Gli investimenti nel nostro Paese sono spesso
Criminogene perché
Una parte consistente della corruzione avviene esattamente in questo scambio tra permessi concessioni appalti
E imprese
E avremo bisogno una di una seria riduzione delle tasse
Abbiamo perso il venticinque per cento della produzione industriale dal due mila otto ma la cosa più grave che viene citata troppo sporco spesso
E che abbiamo perso più del quindici per cento della nostra capacità
Produttiva
Cosa che
Difficilmente del potremmo recuperare nei prossimi anni
Quindi stiamo scendendo velocemente nella gerarchia dei Paesi industrializzati cioè dei Paesi che hanno una struttura economica capace di produrre benessere e ricchezza posti di lavoro
E sviluppo per l'intero o Paese
Di fronte perché potuto accadere una cosa così
Incredibile
Nelle proporzioni nella durata non c'è paragone con nessun altro Paese dell'OCSE
Per una ragione banale
Perché mentre il Paese
Entrava in recessione
La quantità di denaro e di risorse drena della pubblica amministrazione aumentarla
Non diminuiva aumentarla
Quindi il fardello
Sulla le imprese e soprattutto sui lavoratori dipendenti non ha fatto altro che crescere
In UPI in un circolo vizioso micidiale
Più tasse se voi vedete la correlazione che c'è tra l'incremento delle tasse che abbiamo avuto
A partire dalla due mila dodici e i livelli di disoccupazione è
Una cosa banale e
Né si
Nessuno potrà convincerci che è stato un caso
Quindi un circolo vizioso micidiale
Più tasse
Meno consumi meno produzioni
E ovviamente
Si autoalimenta
Più disoccupazione di cassa integrazione
Meno reddito disponibile per le imprese più costi una pubblica amministrazione e non abbiamo avuto nemmeno uno straccio di semplificazioni no cioè
Di quelle cose che di quelle cose che costano sul piano solo del potere
Mi cioè di ridurre un po'il potere a una parte consistente della nostra sterminata classe politica
C'è una via di uscita certamente c'è una via di uscita
Ma non è quella di continuare a fare come abbiamo fatto sinora
Noi abbiamo fatto caso unico al mondo
Una
Un documento insieme alla Confindustria caso unico al mondo perché non io non ne conosco e non credo che
Ce ne siano di esempi analoghi
Un documento molto semplici
Nel quale sono state indicate le cose da fare e anche dove e come
Reperire le risorse
Per raggiungere gli obiettivi decente di un minimo di recente riduzione dei
Delle tasse per i lavoratori e delle tasse e delle imprese virtuose o perlomeno per i comportamenti virtuosi delle imprese
E ci aspettiamo ci aspettavamo e ci aspettiamo ancora per qualche ora
Che ci sia una atteggiamento politico serio
Perché sinora non ne abbiamo visto traccia
Sono almeno tre anni che prima noi ma poi un coro nel Paese abbiamo cercato di spiegare che nel nostro Paese esista una questione che si chiama costi del sistema politico
Non è stato fatto nulla
Un molte parole
Ma non ci sono stati nessun atto
Atti significativi di riduzione dei cosiddetti costi della politica
Ne dei costi impliciti nel nostro sì nel nostro pessimo funzionamento del sistema politico cioè delle decisioni che un sistema politico normale deve poter prendere
E tutto ciò non ha fatto altro di aumentarle quel fardello che
Le persone che lavorano si devono sopportare
Adesso ci si sta proponendo
Di fare una legge di stabilità
Che avrebbe come titolo
Appunto quello di del lavoro dello riduzioni del non del cuneo fiscale ma delle tasse sul lavoro ed riduzione delle tasse alle imprese che hanno comportamenti virtuosi
Che cosa veniamo
Una cosa molto semplice
Il proseguimento di una politica simbolica di annunci
Dietro i quali
Non c'è nulla se non quella forma di stabilità che assomiglia allunga leggermente ovvero
Momentaneo nel
Per il quale la nave affonda lentamente
Questa prospettiva noi non la possiamo accettare
A noi della stabilità
Intesa
Come dico io è una battuta non c'è nulla di più stabile della morte
Ma nei corpi viventi nelle Società nelle persone degli individui cose
La stabilità non esiste esiste solo
La stabilità è un attimo esisto solo dei processi per la crescita opposti o processi per la decrescita
Che cosa non ci sta bene a noi non sta bene che una classe politica
Abbiamo
Come
Unico
Riferimento
Strategico la sua sopravvivenza
Questo non è più accettabile
Questa è una cosa che è un grande Paese come questo non si può permettere
E aggiungo che sta arrivando l'ora anzi sarebbe anche passata che
Neanche le forze sociali possono più
Accettarlo o subirlo
Perché a lungo andare diventiamo dei complici o dei corresponsabili
Allora abbiamo
La legge di stabilità che
Sarà per il due mila quattordici e per il due mila e quindici come minimo forse anche per il due mila sedici
Quindi stiamo discutendo del nostro futuro
Non del due mila tredici dei disastri che abbiamo ma di come realisticamente saremo nel prossimi due-tre anni
Allora la parola d'ordine dobbiamo dobbiamo essa dovrà avere la stabilità della classe politica ok
Abbiamo cure noi detto bene evitiamo le crisi di Governo che
Non sicuramente non aiutano però non è che evitiamo le crisi di Governo perché poi il Governo rimanga lì e continua a non fare nulla perché poi o appunto quella è una stabilità che non ci interessa
E si dice bisogna dobbiamo bisogni la stabilità politica perché dobbiamo agganciare la ripresa
Nel due mila e quattordici
I livelli di crescita dell'economia mondiale saranno un po'più bassi
Di quelli che sono stati del due mila dodici anche nel due mila tredici
Non
Tanto un po'più bassi
Non andrà molto meglio di come è andata
Quindi
A meno che noi
Non diventiamo in improvvisamente miracolosi ma occorre sul serio un miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci perché in natura questo non è ammissibile non abbiamo come ho detto non abbia ma copio le strutture sufficienti per fare dei grandi balzi in avanti in termini di produzione industriale
E poi con i livelli di competitività e con i fardelli che abbiamo
Non è realistico a avere dei grandi exploit dal punto di vista dell'ente delle esportazioni
Se il mercato interno non sopperisce un nuovo cambia la tendenza la crescita non ci può essere
E qualcuno mi deve spiegare come può avvenire
Quindi stiamo decidendo
Anche che nel due mila quattordici
Forse non continueremo a scendere
Ma non recupereremo nulla
E ovviamente se non ci sono mutamenti nella politica economica
Non a questo non accadrà neanche nel due mila e quindici
E di incredibilmente
Tutte quelle previsioni che possono essere diventeranno come dire tutte previsioni che verranno di nuovo ogni volta giornale
No quando sono obbligati ad aggiornare le ovviamente le previsioni verranno tutte riviste a ribasso
Ecco perché fondamentale ciò che il Governo sta decide di fare nei prossimi nelle prossime ore
Perché il Governo ad nelle prossime ore deciderà delle sorti economiche del nostro Paese e quindi la nostra vita nette almeno dei prossimi due o tre anni che saranno sicuramente gli anni fondamentali
Per vedere se questo Paese avrà sul serio uno uno sviluppo occorre coraggio
Noi non siamo dei occorre coraggio
Occorre coraggio politico in questo Paese bisogna trasferire risorse
Dall'Amministrazione che le spreca
A
Le persone che lavorano
E anche alle imprese se non si fa questo tutto il resto sarà inutile
Saranno solo parole
Abbiamo fatto un elenco puntuale
E anche molto circoscritto e limitato al Governo dei dove si potevano
Tagliare le spese improduttive
Cose che si possono fare nell'arco di pochi mesi si possono ottenere dei risultati
Poi ovviamente il processo più lungo e più importante avrà bisogno di tempo
Ma
Cose banali come quello di fare un decreto e imporre che ci siano i costi standard
E obbligare trentamila
Stazioni appaltanti ne abbiamo tante non so se venduta l'Europa forse non saranno così numerose
Cioè di persone che acquistano hanno con i soldi da Pubblica Amministrazione quindi i nostri beni e servizi
Pagandoli due tre quattro cinque volte più dei prezzi di mercato
Non ci vuole molto ci vuole coraggio
Determinazione capacità di governare un Paese perché governare un Paese non è andare in televisione nel partecipare ai convegni internazionali
Governare un Paese significa assumersi delle responsabilità indicare al Paese quali sono le strade
E
Scontare che ovviamente ci saranno degli interessi che saranno sacrificati
è normale questo succede in qualunque Paese
Noi adesso io non voglio criticare però quando io sono rimasto molto infastidito dal fatto che il nostro Ministro dell'economia
Ha affatto una finta manovra
Per far vedere che siamo ritornati al tre per cento
Con l'unico scopo di andare a oggi e forse avrebbe qualcosa da fare in Italia a fondo monetario internazionale potevamo andare qualcun altro
Per vedere che quanto siamo stati bravi rispettando il parametro del tre per cento lumicino Europa perché in quattro dei quattro Paesi più importanti a parte la Germania solo l'Italia
A il
Come dire associati ha il tetto al tre per cento
Questo non è governare un Paese
E rappresentarlo forse una faccia buona
Nonché
Accettabile che ci fa prendere come dire consenso eccetera eccetera ma non basta quantomeno non dico che non serve serve ma non basta
Quello che serve in questo Paese è fare sul serio una scelta
Tanti lussi avere novecento sessanta mila persone che vivono di politica
Non ce lo possiamo più permettere
Non dobbiamo discutere se è giusto non è giusto non me ne frega niente
Non ce lo possiamo più permettere perché lo stanno pagando tutti quegli operai che sono in cassa integrazione cioè perdono posti di lavoro
Che
Come conseguenza producono sempre meno
Meno benessere meno ricchezza per questo Paese ecco che cosa bisogna fare bisogna dire cari signori adesso bisogna sul serio cambiare
E cambiare una cosa si fa
In un Paese industrializzato in un Paese che ha un'unica risorsa un'unica risorsa che è il lavoro
Non bisogna che fare una scelta dirottare le risorse il né più ampie possibili verso questo settore verso G produce chi crea lavoro
E chi crea ricchezza
E non ci sono alternative la chiudo con una battuta perché questo è un Paese perché anche nel caso del scoprissimo di avere più petrolio dell'Arabia Saudita non ce lo farebbero estrarre
Quindi come vedete non ci sono alternative al fatto di dire ok
Puntiamo tutto sul lavoro che è l'al nostro futuro e la nostra ricchezza e non è uno slogan sindacale
è la
Realtà di questo Paese questo il Governo nelle prossime ore di vedere essere in grado di dimostrare non lo dimostrerà noi che cosa possiamo fare non essere complici
E di impedire con tutte le nostre forze c'è una politica tra virgolette di stabilità serva semplicemente a farsi affondare più lentamente grazie
Grazie
Bene
Adesso cominciare alle interventi degli ospiti il primo
Il Sottosegretario Claudio De vincenti che voglio ringraziare non solo perché sia venuto ma perché
è stato sempre nel corso di questi anni difficilissimi un punto di riferimento sulle crisi industriali e sulle politiche industriali e lo vogliamo ringraziare per questo oltre per le parole che ci dirà
Lutto che grazie per l'invito
Alla posa
La possibilità con di confrontarsi e di ragionare
Su temi così rilevanti per il futuro del nostro Paese molto importante
Tra l'altro mi dispiace che
Non potrò seguire tutto il dibattito spero comunque di poterne seguire un'altra dopo dopo il mio intervento
Mi dispiace anche perché appunto come dicevo prima in realtà chi ricopre la responsabilità di governo è molto importante potersi confrontare ascoltare capire
E però
Vorrei dirvi una cosa perché poi
Il pessimismo di Angeletti aiuta naturalmente stimola hanno un
Hanno adagiarsi
Però forse
Il pessimismo gli angioletti
A parte che
Finché non c'è la manovra del Governo eviterei di trincea dei giudizi in anticipo cioè previa
Vanzo
Ma secondo me a un punto debole
Non tanto il pessimismo ma il
Il modo in cui Luigi apposto il tema del
Basta voler governare
Basta che vogliamo governare
è vero
Con un'avvertenza che governare
Implica
Misurarsi
Con delle scelte
Che coinvolgono nette chi governa ma
Che ci devono rendere avvertiti di quanto
Governare sia un'arte difficile
Perché per esempio
Se vogliamo fare i costi standard e di cui parla Angeletti è giustissimo a quello che ha detto
Però capiamoci i costi standard significa per esempio che in alcune regioni nel nostro Paese
In sanità si spende troppo
E questo spendere troppo in sanità non significa necessariamente solo
Fare male gli acquisti di dispositivi medici di farmaci eccetera ma significa che per esempio in alcune ASL
Si è assunto però
Questo pone un problema noi che governiamo e pone un problema a voi
Che giustamente rappresentate gli interessi dei lavoratori di questi settori
Allora noi dobbiamo sapere che quando parliamo di spese improduttive
Non è che parliamo di cose astratte in cui ci sta
Qualche sporadico che essi se che si arricchisce si dice anche questo poi ci stanno i costi la politica tutto l'addetto Angeletti sui costi la politica mi trova del tutto d'accordo
E non formalmente Angeletti lo sa mi trova d'accordo nella sostanza
Però guardate il grosso delle spese improduttive nel senso della massa poiché scandalose son quelle che ha detto Angeletti
Ma la massa grossa del bilancio
Quegli ottocento miliardi e basta sono fatte di persone
E questo tosto
L'anno scorso quando il Governo Monti fece la spending review
Io rivendico quella spending review guardate ho avuto alla l'addendum la ventura di essere Sottosegretario già nel Governo Monti tra l'altro c'è qui Corrado Passera
E mi fa piacere dire che il termine è stato detto una fortuna lavorare con lui ministro come sottosegretario al Ministero sviluppo economico credo che abbiamo fatto parecchie cose che oggi non sono risulta
Non sono state riconosciute negli interventi che ho sentito prima poi dirò qualcosa su questo
Cioè io rivendico anche la spending review l'atto uno degli atti più antipatici del Governo Monti
Perché è facile dirci che dove i tagli anomali tagliato così importanti dove di tagliare gli sprechi signorili spray diviso i lavoratori di troppo nelle ASL di Napoli
Oppure se taglio alla spesa farmaceutica che tra l'altro abbiamo tagliato a fin troppo casomai dovremmo fare il contrario sulla farmaceutica voi siete coinvolti in questo settore
E qualcuno di voi sa anche come la penso sul fatto che la spesa farmaceutica in realtà
Va finalmente stabilizzata invece di continuare a tagliarla
Vanno date certezze alle imprese attive bisogna ma tirate le imprese multinazionali possa attirare investimenti in questo Paese ma
Comunque in passato si attaglia dalla spesa farmaceutica allora dice compri meno pillola sì un attento confinano pillole dietro quelle pillole ci sarà una fabbrica ci sono i lavoratori che producono quelle pillole ci sono le persone
Ma potrei moltiplicare gli esempi gli sprechi della piastra roba qua
I costi standard al trasporto pubblico locale crediamo che sono indolori
O ci rendiamo conto che pongono una sfida a noi e a voi
Sfida che andrà gestita
Quindi calma e quando mi si dice che ma ci sono trentasette miliardi di trasferimenti all'impresa Italia quelli e via
Io segnalo che con tutto il rispetto per il mio collega il professor Giavazzi stimato stimato economista
Però attenzione quando si va incontro ha studiato la contabilità pubblica se non sia più che attenti si casca in trappolone i clamorosi
E allora quando uno va a vedere quei trentasette miliardi in parte molto vivendo un non so quante o in parte molto rilevante sono fatti per esempio di contratti di servizio nel trasporto pubblico locale nel trasporto regionale eccetera eccetera
O sono fatti
Di contributi
Su Investimenti progetta di rivestimento nipote nelle infrastrutture
Dove il piano economico finanziario dell'impresa che fa quell'investimento diventa finanziamento sostenibile perché il CIPE ha deciso di metterci dei contributi sopra
E quello io non me li posso rimangiare perché se mi rimangio sto facendo crollare gli investimenti in infrastrutture e mica è che so finanziando i vizi dei derivati io sto finanziando la Badia serva la collettività
E allora quando poi faccio questa analisi bene su quei trentasette miliardi mi ritrovo con molto meno in mano niente non significa che non ci sia da da lavorarci sopra però stare in campana
Insomma l'avviso che vi sto facendo è
Non cadiamo nel semplicissimo con cui i tagli agli sprechi cade tutto a posto mi poi abbassare le tasse
No non è così
Gli sprechi sono fatti di persone che non è che esso colpevoli pronto RAI c'è solo il Riccone
Ci stanno tanti poveri cristi che vivono della spesa pubblica
Fare politica e governare questo Paese significa affrontare questi problemi e non c'è nessuno che ci può fare la predica
Non solo a noi che questo sia ma non possiamo farcela tra di noi la predica abbiate pazienza
Guardiamoci in faccia e diciamoci le cose come stanno
Ok
Allora adesso che abbiamo intervenire esattamente
Adesso dobbiamo intervenire esattamente negli sprechi
Non sono venuto qui scusate a raccontarvi cose piacevoli sono venuto a chiedervi di ragionare insieme su come si cambia questo Paese
Ho
Noi abbiamo invitato proprio perché vogliamo confrontarci sulle politiche industriali
E sui problemi di questo Paese dimostrando che siamo un sindacato capace di ascoltare e faremo le nostre valutazioni e le nostre proposte senza nessuna timore
Ma io sono sicuro di questo ne sono anche sicuro che questo confronto anche se
Mi rendo conto che sto facendo l'intervento spigoloso però è quello che ci serve serve a noi serve a voi certamente serve molto a noi ma mi sembra anche di poterle dire le cose e di sentire come voi reagente
E
Come mi critiche Rete non c'è problema
Allora quando abbiamo chiarito questo adesso interveniamo e vedremo se riusciremo in legge di stabilità cominciare a intervenire sui nodi di fondo che diceva Angeletti prima
Uno di questi nodi e sicuramente il costo del lavoro che significa per capirci IRPEF e contributi
Per poter fare questo ne dobbiamo essere in grado di
Tagliare spese
Di tagliare gli sprechi
Non sarà una cosa facile per nessuno nessuno però è questo quello che ci attende se vogliamo liberare risorse
Per aiutare questo Paese a crescere
E allora il costo del lavoro e si vanta un tema fondamentale sapete che ci si sta lavorando vedremo quello che riusciremo a tirar fuori
Spero ben più di quello che ha detto Angeletti significanza spero che potremo smentire il pessimismo di Luigi spero che potremo smentire il pessimismo di Luigi
Però voglio dirvi anche che è quello sul costo del lavoro intervento importante però alla fine un intervento a bere cioè serve in questo momento a dare
Uno sciocca ad abbassare
Il costo del lavoro e a dare una spinta all'economia aiutandola ad agganciare
Speriamo la ripresa internazionale qui devo dire che si
Il pessimismo e Angeletti stavolta mi trova
Più vicino perché
Credo che i segnali di ripresa ci siano le aspettative stanno girando però è vero che sono ancora segnali deboli e sono segnali che ancora non ci consentono di
Di vedere le cose o sul futuro
Si tratta di irrobustiti questi segnali e la manovra sul costo del lavoro può aiutarci robusti però poi ci sono interventi strutturali che vanno fatti perché guardate che l'economia italiana
Ha patito più di altri la crisi iniziata nel due mila otto perché erano dieci anni che non conosceva e dieci anni di mancata crescita segnalano che ci sono dei nodi strutturali da risolvere
E allora qui rivendico al Governo precedente e al Governo in essere al Governo attuale alcuni interventi molto importanti che è stata citata la strategia energetica nazionale
Parlando di ma ha un un abbaglio che avremmo preso la sedia dati nazionale è stata varata dal Governo Monti in particolare dal ministro passerà
è stata fatta propria dal Governo letta
La seggi Angelica nazionale si è detto prima in una delle relazioni a vede un abbaglio quando parla di Abdel Gassa cosa ci serve eccetera intanto ricordo che quando ci
L'emergenza in alcuni momenti segnala comunque che noi abbiamo una debolezza che va colmata sistema ricordate nel febbraio del due mila dodici
Credo che l'abbiamo gestita bene però dato che
Avevo nel comitato emergenza gas in quella settimana so bene
Come ci siamo dovuti arrampicare sugli specchi per riuscire attenere in equilibrio la situazione quindi qui c'è bisogno in realtà
Di aumentare la sicurezza dei nostri approvvigionamenti la diversificazione delle fonti di approvvigionamento
I rigassificatori giocano un ruolo importante la il Progetto tappe di collegamento con il Mar Caspio gioca un ruolo importante io credo che la questione della del gas e va vista così
Il mercato italiano dentro il mercato unico europeo prezzi italiani allineati con i prezzi europei
Diversificazione delle fonti e della sicurezza
Su questo terreno i provvedimenti di liberalizzazione che abbiamo adottato l'anno scorso e che oggi l'Autorità dell'Energia sta attuando stanno cominciando a far scendere il prezzo del gas
E in prospettiva dato che il gas un input importante dell'elettricità faranno stanno cominciando anche a dare segnali
Di discesa del prezzo dell'elettricità
Segnalo anche
Che l'anno scorso abbiamo fatto un importante intervento a proposito di rendite sulle fonti rinnovabili
Abbiamo fatto dei decreti ministeriali in giugno scorso dell'anno scorso con cui abbiamo per la prima volta in questo Paese riallineare do incentivi ai costi
E abbiamo ridotto le rendite naturalmente il passato pesa
Abbiamo un'eredità del passato
Di vendite cumulate si e diffuse
Con cui che gravano in questo mento sulla bolletta di cui anche l'idea che stiamo lavorando elaborando in questi giorni in queste settimane di un intervento che consenta senza al
Cedere i diritti quesiti di coloro che producono le rinnovabili
Che
Intendiamoci so benissimo ci sono vendite scandalose però state attenti perché quando noi ex post cambiamo le regole noi diamo dei brutti segnali sui mercati internazionali grazie venire a investire in un paese che
Magari chi sta regalando un sacco di soldi gli incentivi alle rinnovabili prima della riforma varata l'anno scorso
A giugno dell'anno scorso e che però poi dice però adesso cambia le regole non da ora in avanti ma anche all'indietro è pericoloso
Quindi noi stiamo comunque lavorando in questo momento a un intervento ulteriore che possa aiutare a ridurre il costo delle gira
Poi
Abbiamo lavorato sulle regole fiscali
La cosiddetta asce il riequilibrio della trattazione fiscale del capitale di proprio rispetto al capitale di debito in modo da internet incoraggiare la capitalizzazione intesa su questa linea bisogna andare avanti
E bisogna andare avanti così su una tassazione di impresa che sia incoraggiante gli investimenti in questo Paese
E abbiamo lavorato sulle regole finanziaria dell'anno scorso abbiamo varato un importante provvedimento sulle start-up di sostegno alla nascita delle start-up
E poi ci sia l'anno scorso sia quest'anno con il degrado farne uno abbiamo ampliato l'accesso al Fondo centrale di garanzia perché le piccole e media impresa e l'accesso al credito uno dei temi chiave in questo momento
Poi dobbiamo lavorare scegliendo di incoraggiare certe
Più che settori secche filiere tecnologiche un po'come si dice la Commissione europea nella sua comunicazione sulla politica industriale dell'ottobre dell'anno scorso
Da questo punto di vista stiamo ragionando su
Per esempio una garanzia
Un fondo di garanzia che consenta di
Mobilitare le risorse della Banca Europea degli Investimenti sui progetti di innovazione industriale proprio sulle traiettorie tecnologica che fanno la competitività
Belle economie avanza
E altri interventi in questa direzione io adesso non vi faccio l'elenco gli elenchi sono sempre molto noiosi però solo con un'avvertenza gli elenchi sono noiosi
Poi sappiamo che sulla stampa le good news o non sono mai di USA solo le bandi uso trovate sui giornali
Ci vuole molta attenzione per capire cosa sta facendo un Governo di saper andare al di là dei luoghi comuni
L'elenco noioso perché è più ricco di cose che
Sono state fatte perché stiamo cercando di fare
E da ultimo un punto importante
Di cui
Stiamo fornai segnalare un un intervento che c'è stato e altri che si possono prospettare
L'intervento che è già stato riguarda SNAM l'anno scorso abbiamo fatto la separazione di Snam beni
Ho visto nel rapporto che l'ha trattata e malamente dite una paradossale anti privatizzazione intanto vorrei specificare il punto chiave della conca senza del mercato non è che il soggetto di rete sia privato ma che il soggetto di repressiva proprie praticamente separato dai soggetti che
Si fanno concorrenza usando la rete
In secondo luogo vorrei segnalare che
Cassa depositi e prestiti a un soggetto pubblico molto particolare perché è un soggetto che deve misurarsi per Statuto e per regole istitutive con i mercati
Ed è fare investimenti redditizi perché usato il risparmio postale e se usa il risparmio postale sul risparmio delle famiglie italiane beve
Far
Deve garantire un rendimento sul risparmio postale
Quindi è un soggetto che internalizzato un obiettivo di interesse generale ma che fa i conti col mercato questo soggetto che prende in mano s'mamma come ha preso in mano una è
Una garanzia che SNAM e farà una politica di investimenti e di collegamento del nostro Paese sia con il
Con i fornitori di gas sia con gli utilizzatori dichiarasse l'Italia dentro il mercato unico europeo l'Italia appunto di ingresso del gas per l'Europa
Questo è liberalizzazione ma è anche politica industriale una grande impresa direte che investe sui mercati sulle reti in Italia e all'estero
Altre operazioni che il Fondo strategico
Di Cassa depositi e prestiti può mettere in piedi stiamo vedendo l'operazione Finmeccanica un'operazione molto importante guardate di costruzione attraverso Fondo strategico di partnership industriali internazionali
Potrei anche qui ragionare sarà bene che ci ragioniamo insieme
Questo significa che noi stiamo mettendo in piedi quella che chiamiamo politica industriale cioè un disegno di intervento che rafforza le basi strutturali della crescita ho parlato
Ho parlato del strategia energetica nazionale che è questo ho parlato del regole
Fiscali per fisco di impresa e delle regole per l'accesso ai mercati finanziari da parte dell'impresa ho parlato degli incentivi per imboccare le traiettorie che fanno
La competitività di una economia avanzata
Ho parlato adesso di un ruolo di fondo strategico nel promuovere l'innovazioni punti avanzati
Della
Delle imprese italiane
Allora
Ragioniamo su queste cose
E di nuovo il mio invito a ragionare nel merito di ciò che si è fatto giusto o sbagliato che sia
E nel merito di ciò
Che penso faremo grazie
Grazie
Sottosegretario credo che questo sia un invito ad accogliere tanto è vero che noi abbiamo
Da tempo chiesto l'apertura di un tavolo sull'energia che credo che sia la sede
Più opportuna per confrontarsi proprio su quel tipo di
Tematiche di interventi e poter definire assieme una strategia
Comune
Adesso proseguiamo il nostro
Dibattito con il presidente di Confindustria il dottor Squinzi che come dire oltre a essere presidente di Confindustria
E una grande
Imprenditore
Della nostra categoria e che conosce bene i nostri settori e credo
Come dire ci possa portare un valore aggiunto al di là
Diciamo della ritualità
Certamente
Buongiorno a tutti
Io ringrazio innanzitutto per l'invito venire qui a confrontarmi con voi sulla politica industriale e rilancio dell'economia del nostro Paese
Questo è il tema chiave che noi dobbiamo affrontare e risolvere
Dobbiamo fare per noi stessi per le nostre imprese per chi ci lavora
All'interno delle nostre imprese e lo dobbiamo soprattutto I giovani ai nostri figli ai nostri nipoti
Ho ascoltato
Con piacere in modo convinto che il manifatturiero deve essere al centro della politica per la ripresa del Paese
è un concetto che
Da quando sono presidente di Confindustria non mi stanco mai di ripetere
E il che fare per andare in questa direzione giacché lei alle proposte di politica economica in vista della legge di stabilità che abbiamo condiviso con voi e con le altre organizzazioni sindacali qualche settimana fa a Genova
Italia deve puntare assolutamente a un ritmo di crescita non inferiore al due per cento annuo
Per fare questo serve un cambio di passo della politica economica
Le politiche di austerità che si sono spesso introdotti in aumento della pressione fiscale in tagli non efficace la spesa pubblica perché lineare e non mirati e strutturati
Allora cento atto le difficoltà dell'economia già messa alla prova da una recessione senza precedenti
è stato ricordato
Cavallo sia dalla nostra produzione che delle nostre capacità produttive
Da qualche tempo alcuni per la verità piuttosto timidi segnali positivi lasciano sperare
Il punto più basso della crisi sia stato raggiunto
Il cauto
Saldarsi della fiducia non solo delle famiglie ma anche sia pure in maniera solo accennata
Quello dell'impresa mostrano che almeno in parte una percezione timidamente positiva inizia a interessare anche il nostro Paese
Con la legge di stabilità che si accinge a presentare il Governo può
Deve dimostrare l'effettiva volontà di consolidare questi timidi segnali e di mettere le basi per un percorso di crescita
A questo fine occorre
Agire simultaneamente sul fronte della competitività e della domanda di beni di investimento
In questa logica gli oneri gli obiettivi prioritari devono essere con scelte
Che
Con recupero e non la competitività tagliando i costi delle imprese potenziando le capacità di innovazione del sistema
Rilanciando agli investimenti
Mettendo maggior liquidità a disposizione
Riequilibrando la tassazione sulle imprese e cittadini
E
Da mettere mano ad azioni di sostegno alla domanda interna ristrutturando sulla spesa pubblica coerentemente con gli obiettivi di crescita e di rilancio dell'economia
Su queste scelte ci auguriamo interventi non simbolici ma significativi che arrivino una riduzione vera del cuneo fiscale del costo dell'energia degli oneri che gravano sull'impresa
Per il cuneo fiscale contributivo tra i più alti in Europa
Per stiamo parlando del cinquantadue virgola nove per cento Titti superato nel
Tra i Paesi industrializzati soltanto dal Belgio vanno utilizzate tre leve
Eliminare la componente costo del lavoro dalla base imponibile IRAP così da favorire e non penalizzare le imprese che assumono e investono in capitale umano
Ridurre il prelievo diretto sui lavoratori però aumentarle il reddito disponibile così
Con effetti positivi anche sui consumi e sulla ripresa della domanda interna
E a ridurre il
Alcuni oneri contributivi omogeneizzando le aliquote e tra i vari settori
Per tagliare il cuneo tra retribuzione netta e il costo del lavoro agendo sui due lati della forma dalla forbice servono almeno dieci miliardi di euro
Sono il minimo per fare un salto di qualità e dare una spinta alla competitività e alla crescita
E questa e la richiesta che direttamente e personalmente ho avanzato martedì scorso nel corso del mio incontro con il Presidente del Consiglio
Questi sono cruciali per la competitività e anche per sostenere una domanda qualificata come le misure a favore della ricerca dell'innovazione
Agendo sia sul credito di imposta che sulla garanzia pubblica al rischio di credito
Va stimolata la domanda privata e pubblica di beni di Investimenti una leva importante restringere per spingere gli investimenti privati più potremmo
è una migliore sicuramente una migliore patrimonializzazione delle imprese
Imprese più patrimonializzate ottengono più facilmente credito ma l'attuale elevata tassazione del reddito di impresa penalizza il maggior capitale proprio
Per un rilancio degli investimenti pubblici serve un allentamento del Patto di stabilità interno
Rimodulare i vincoli sui singoli enti territoriali in modo da garantire l'innalzamento delle risorse destinate agli investimenti pubblici
E anche fondamentale far partire il nuovo ciclo di programmazione due mila quattordici due mila venti dei fondi strutturali europei
In modo particolare
Destinati al Mezzogiorno e al centro nord
Per favorire la crescita industriale e anche necessario un deciso potenziamento delle politiche in favore dell'export e dell'internazionalizzazione che conducano
A un ampliamento dei volumi di esportazioni è un aumento delle imprese esportatrici
La strategia del sistema Paese
Deve orientarsi sia verso i mercati emergenti che crescono maggiormente ma dove le nostre quote di mercato sono ancora limitate sia verso quelli avanzati destinazioni tradizionali nell'esporre il nostro Paese
Circa un terzo dei fondi è assorbito dalle spese di funzionamento dei vari enti e
Dei vari organismi nazionali regionali locale
E il numero eccessivo di questi soggetti fa sì che essi operano isolatamente spesso sovrapponendo sì in maniera certamente non efficace
L'imminente attribuzione di risorse aggiuntive all'ICE e comunque in modo
Che personalmente giudico ancora insufficiente
Deve servire al potenziamento della sua rete estera e all'ampliamento delle attività di promozione e dei servizi alle in
Sul fronte degli strumenti a sostegno dell'interno dell'internalizzazione con integrazione di Simest e SACE all'interno di Cassa depositi e prestiti
Gli strumenti finanziari e dei siti assicurativi vanno integrati permettendo alle imprese di disporre di un'offerta consolidata di finanziamenti coperture assicurative
è inoltre necessario rafforzare rendere più incisiva la tutela degli interessi nazionali a livello dell'Unione europea
Per trarre il massimo vantaggio dagli accordi commerciali e di libero scambio che si stanno negoziando comparti ed importanti quali gli Stati Uniti il Giappone e l'India
Oggi e dall'utilizzo degli strumenti di difesa contro le
Pratiche commerciali sleali quali il dumping che erogano quote di mercato e mettano a rischio l'occupazione nel manifatturiero nazionale
Per garantire la competitività delle produzioni dell'occupazione
Va inoltre combattuto con determinazione il fenomeno della contraffazione
Confindustria e particolarmente attiva in questo direzione
Aumentando controlli e sequestri anche e soprattutto a livello europeo ed assistendo le imprese sul territorio nazionale all'estero
Ripristinando il desk anticontraffazione per fornire assistenza legale alle imprese nei mercati dove il fenomeno è più decisivo per le nostre produzioni
Infine
Per lo sviluppo e rilancio dell'economia sono poi essenziali le cose legge possiamo fare noi
Tutti assieme come parti sociali
Anche il sistema contrattuale è una leva essenziale per rafforzare la produttività e la competitività delle imprese e per migliorare le retribuzioni dei lavoratori
Sul piano contrattuale e retributivo è importante collegare
In modo trasparente ed oggettivo una parte della retribuzione ai miglioramenti di produttività
Ma la produttività può essere misurata oggettivamente solo laddove la si fa nell'azienda
Per questo è importante spostare l'asse del nostro sistema di contrattazione dando maggiore spazio alla contrattazione di secondo livello
Serve
Una contrattazione aziendale ordinata governata dal contratto nazionale di lavoro per evitare derive pericolose ma capace di valorizzare nella ricerca della competitività da parte dell'impresa
Confindustria punta ad avere due livelli contrattuali che si integrano ma non si sovrappongano e soprattutto non sommino costi gli aumenti contrattuali
Nel due mila nove e poi nel due mila e undici abbiamo introdotto la possibilità di introdurre modifiche normative nella regolamentazione dei contratti collettivi nazionali da parte dei contratti aziendali
Nel documento sulla produttività sottoscritto a Palazzo Chigi nel novembre del due mila dodici
Abbiamo introdotto
La possibilità di destinare quote degli aumenti dei contratti collettivi nazionali di categoria alla contrattazione deroghe attivi di livello aziendale
Si tratta ora di applicare quell'intesa e questo richiede anche relazioni industriali ben regolate
E in questi anni abbiamo fatto passi importanti in questa direzione regolando rappresentanza e contrattazione collettiva che in buona sostanza sono due facce della stessa medaglia
Il nostro è un sistema di relazioni industriali semplice non conflittuale che poggi su rispetto e sull'esigibilità dei contratti collettivi che si sottoscrivono con la maggioranza
L'accordo
Che abbiamo sottoscritto assieme il trentuno maggio scorso
Definisce ora i principi per determinare
La rappresentatività sindacale e le condizioni per avere finalmente contratti collettivi nazionali di lavoro pienamente esigibili
Per la prima volta
Dopo oltre sessant'anni sono stati fissati i principi e regole per dare complimenti ad un modello di relazioni sindacali che ispirandosi all'articolo trentanove della Costituzione
Rende esigibile i contratti collettivi nazionali di lavoro e mi assicura il rispetto
Ora
Ci stiamo confrontando per scrivere le regole di contrattazione dei principi per la misurazione della rappresentanza e la determinazione della rappresentatività sindacale
Per dare a questo insieme di regole la natura di un vero e proprio ordinamento
Si tratta quindi anche di definire le linee e i principi generali che i contratti collettivi nazionali di lavoro poi adotteranno alle esigenze specifiche
Delle procedure per i beni per prevenire i conflitti regolare l'esercizio dello sciopero determinare le sanzioni per la violazione degli accordi definiti secondo i principi concordati
Mi rendo conto che si tratta di un passaggio importante e capisco
Che il cambiamento possa anche spaventarci
Dobbiamo però avere coraggio e determinazione su queste basi il nostro lavoro potrà procedere spedito e arrivare a soluzioni soddisfacenti per tutti
Un argomento
Che invece ci divide sono le questioni connesse con l'introduzione
Che è stata opportuna e positiva nel nostro mercato del lavoro nel nostro mercato del lavoro di forme di flessibilità in entrata in particolare con i contratti a termine
Nell'affrontare questi temi non bisognerebbe mai dimenticare che il vero dualismo del mercato del lavoro italiano non è tanto tra lavoratori
Praticare tutelati semmai
Storicamente tra nord e sud del Paese
Prima dell'inizio della crisi i numeri del mercato del lavoro specie in alcune regioni del nord Riva aleggiavano con quelli della Baviera
Lei tempi economici normanni gli interventi di riforma della legislazione del mercato del lavoro sono infatti una storia di successo con una notevole riduzione della disoccupazione e l'aumento dei tassi di occupazione
E questo
E ancor più evidente se consideriamo il diverso andamento dell'occupazione tra Centro-Nord e Mezzogiorno
Negli anni precedenti al due mila sette le politiche di flessibilizzazione del mercato del lavoro hanno avuto nel centro nord effetti positivi molto più evidenti di quelle riunioni rilevabili come totale nazionale
Laddove c'è un tessuto economico articolato che risponde le politiche di replica di liberalizzazione flessibilità sono positive danno risultati positivi
Ecco noi dobbiamo riprendere quel trend di crescita dell'occupazione e non sprecare
Le possibilità che offrono le aree del Paese a maggior potenzialità di crescita
Questo farebbe da traino alle regioni più deboli per le quali è evidente che servono politiche addotte non solo economiche e del lavoro
Per questo
Come ben sapete ho criticato alcuni punti della riforma Fornero
Uno degli obiettivi della riforma erano temere un migliore equilibrio tra flessibilità in entrata e in uscita migliorando la seconda regolando diversamente la prima
Sull'articolo diciotto è stato fatto un passo in avanti apprezzabile ma è un passo avanti la cui reale validità la capiremo solo nell'evoluzione dell'applicazione giurisprudenziale delle innovazioni
Apportate
Dunque
è un passo avanti condizionato soggetto alle autonome determinazioni dei giudici e anche al funzionamento allacci alla verità dell'apparato giudiziario
A fronte di un passo avanti concettuale ma soggetta incertezze pratiche c'è stato invece un irrigidimento della flessibilità in uscita ecco perché alle imprese
Hanno nel complesso giudicato con molte riserve questa riforma e si aspettano tuttora alcune opportune correzioni
Uno dei focus della riforma la riforma del la transizione del lavoro a termine a quello a tempo indeterminato non era sbagliato
Quello che non ha funzionato sono state le scelte operate per affrontare il problema in concreto come dimostra proprio il piano degli interventi sul contratto a tempo determinato
Il contratto a termine non è il simbolo della precarietà tout court ma uno strumento di flessibilità regolata e come tale è utilizzato in tutti i principali Paesi europei
Credo che sarebbe un errore nell'attuale situazione di incertezza e l'orizzonte breve in cui operano le imprese oggi non vuole promuovere le assunzioni anche attraverso questo tipo di contratto
Con il decreto di prima dell'estate il Governo è intervenuto positivamente operando alcuni interventi in particolare abbreviando la durata degli intervalli fra un contratto a termine e l'altra vigente
Ossia riportando tale durata a quella vigente prima della legge Fornero
Nella discussione di tale provvedimento
Ministro Giorgia
Giovannini inoltre condivise l'utilità previo accordo tra le parti sociali
Di adottare ulteriori misure straordinarie a livello nazionale agganciate all'evento esco e sperimenta negli effetti sull'occupazione do per un periodo di due o tre anni
Su questo non abbiamo trovato un accordo e credo che sia stato veramente un peccato
Infine
Per far migliorare per far funzionare meglio il mercato del lavoro serve anche un efficace organizzazione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro
L'Europa promuove un piano straordinario per i giovani dagli Oscar arti
Non dobbiamo perdere questa occasione di rendere più efficiente i nostri servizi per l'impiego
In questa prospettiva dobbiamo adottare la strategia europea alle nostre peculiarità favorendo forme di collaborazione tra pubblico e privato
E ampliando la sfera di azione delle agenzie private
Le agenzie per il lavoro peraltro gestiscono la formazione dei lavoratori da inviare in missione quindi
Per poter assolvere al meglio la loro attività esse sono interessate a comprendere le dinamiche della di domanda di lavoro a orientare a tal fine la formazione dei loro lavoratori ecco vedo in questa convergenza di interessi un fattore di sviluppo dell'occupazione
Io credo
Che tutti assieme
Che personalmente ne sono convinto
Una delle cose di cui
Vado più fiero e quella
Di avere con proprio agli amici dell'Unitec sottoscritto sei contratti nazionali di lavoro come presidente di Federchimica senza un'ora di sciopero
E credo
Che noi tutti assieme abbiamo un grande lavoro da fare e dobbiamo farlo perché se ne saremo capaci di farlo in maniera corretta
Accettabile per tutti faremmo il bene del nostro Paese grazie fatto
Abbiamo ancora
Tra di noi il severo generale della UIL Tux Bruno poco e la mia collega di segreteria nonché Segretario generale della UIL campani hanno Area che salutiamo anche se
Andiamo ad essa la parola alla
Dottor Corrado Passera un grande uomo d'impresa io l'ho conosciuta la riorganizzazione delle Poste e poi la guida di un'importante banca ed infine al Ministero
Dell'industria come io amo chiamarla e credo che ci porterà idee e contributi per vedere come questo nostro Paese possa cercare di uscire dalla crisi
Grazie grazie di avermi invitato l'ho fatto con gran piacere quello di venire perché era la UIL perché militava
Il vostro Segretario perché avrei sentito Angeletti perché abbiamo tante cose da da fare da fare insieme
E ne abbiamo fatte tante insieme perché se ci pensate all'avventura che
Sembrava disperata all'inizio imposte e poi è diventato un
Un bel
Una bella prova di di lavorare insieme aziende sindacato ma
Problemi grossi li abbiamo avuti anche in banca e li abbiamo sempre risolti con
Il mix di
Affrontare i problemi e poi guardare guardare allo sviluppo e anche al Ministero tante cose le abbiamo ne abbiamo li abbiamo fatti insieme
Io sono partito dal
Dal vostro manifesto per
Proprio entrare se se volete molto anche nel concreto
Perché c'è da fare
C'è da fare c'è da fare tanto e quando si vuol parlare di politica industriale di politica economica beh insomma
Per me e è un invito a nozze
Per parlare
Di
Politica industriale per portare a parlare di politica economica dove non ci sono soluzioni sono soluzioni facili e soprattutto non ci sono soluzioni così che possano essere realizzate punto e basta
Bisogna avere
Come diceva Angeletti il
Coraggio di cambiare tante cose perché sono tante le cose che non
Che non che non funzionano e che oggi
Tengono giù un Paese
Dove
Non è ancora stato detto ma
Per me e la
E l'ansia quotidiana quel numero che mette insieme disoccupati inoccupati cassintegrati sotto compatti
Certe volte ci limitiamo a guardare la la statistica dei disoccupati che quella con cui un po'lampi la politica si misura ma in realtà te lo dico da tanti anni e che in tanti incontri
Con voi è venuto fuori il vero disagio occupazionale il vero disagio sociale che può sfociare in problemi difficili e quello che mette insieme tutti i disagi legato al lavoro
All'inizio della crisi erano cinque milioni le persone con problemi di lavoro in tutte le varie categorie di disagi occupazionali oggi sono quasi dieci c'è un Paese che ha dieci milioni di persone che hanno paura
Che hanno
Complessivamente trenta quaranta
Milioni sì trentaquattro milioni di familiari perché se moltiplichiamo dieci milioni per tre milioni di familiari ne vediamo che
Siamo un Paese dove la maggioranza dei suoi cittadini hanno paura
E quando un Paese paura si ferma rallenta non fa non investe non sceglie si comincia a diventare intollerante ecco quindi non è che lo dica a voi perché non lo sappiate ovviamente
Figuriamoci però questo
Io l'ho sempre sentito come
Il
Come come come il
Il punto di riferimento cui la politica con cui la politica deve confrontarsi perché va bene il PIL va bene i conti pubblici va bene l'indebitamento tutte cose su cui dobbiamo
Rispettare gli impegni però dove noi come classe dirigente come classe politica diciamo classe dirigente in generale poi dobbiamo render conto su quel numero terribile che continua a crescere e che dobbiamo velocemente
Far
Farà fare far scendere l'Italia può crescere
Perché se pensassimo che è inevitabile il declino anche dimensionale di presenza in giro per il mondo
Sarebbe forse inutile neanche parlare di politica economica ma l'Italia può crescere perché l'Italia sa dimostra ogni giorno di poter crescere quei quasi
Qua oltre quattrocento milioni gli ardeidi
Di di esportazioni sui mercati più difficili del mondo il fatto che
Compreso poi altre poste turismo eccetera arriviamo quasi a un terzo del PIL fatto con il resto del mondo vuol dire che noi siamo un Paese potenzialmente o in parte ecco in parte produttivo ed efficiente e competitivo
Siamo forti in settori che continueranno a crescere
Cioè gran parte della nostra economia è in settori che non sono in calo l'automazione industriale la meccanica la la la farmaceutica piuttosto che il sistema moda il Sistema casa l'agroalimentare il turismo
Sono settori che in tutto il mondo continueranno a crescere la globalizzazione se sappiamo sfruttarla se sappiamo cavalcarla se sappiamo viverla
Mettendo insieme i nostri valori ecco la globalizzazione per l'Italia una
è un'opportunità con Pirani tante volte ci siamo parlati dirvi queste cose e lo spirito di incontri come questi devono proprio essere il
Come insieme
Tirar fuori questa nostra capacità che oggi si esprime soprattutto con le quattro cinque mila aziende di cui si parlava prima che trainano poi altre decine di migliaia e che devono raddoppiare
E possiamo raddoppiarla togliendo
Molte molti sassi dallo zaino come giustamente diceva anche il Ceretti perché molto del lavoro che dobbiamo fare sul lavoro e del e
Il ridisegno anche fiscale che dobbiamo avere in questo Paese e per premiare come diceva
I comportamenti virtuosi un'azienda che investe un'azienda che assume un'azienda che tiene dentro i suoi utili è un'azienda che va fiscalmente strana premiata perché lì poi
è la vera produzione di lavoro e poi i redditi saranno quelli poi che ne deriveranno compresi quelli finanziari che probabilmente possono essere
Meglio allineati e meglio in meno favoriti rispetto ad oggi rispetto a quello che oggi paga il lavoro quello che oggi paga
L'impresa
Accenno solo ad alcuni punti di politica economica di politica industriale perché il discorso sarebbe molto ampio però dobbiamo ricordarci che per fare politiche economiche per fare politica industriale
Dobbiamo a venire la pazienza non est dalla l'umiltà di toccare tutti i pezzi perché non c'è la singola cosa che può succedere dobbiamo lavorare su tutte le voci di costo
Dall'energia al al al credito al costo indiretto dalla mancanza di infrastrutture dobbiamo lavorare su tutti i fattori chiave di successo l'innovazione l'internazionalizzazione e quindi la dimensione aziendale che rende possibile
L'una cosa e l'altra faccio solo degli esempi però
Perché se no si rimane un po'sull'astratto sull'energia ha già risposto in parte De Vincenti a me è spiaciuto un po'il
Giudizio un po'tranchant che è stato dato quasi che non fosse stato il mio è fatto niente insieme anche al sindacato
Insomma dopo vent'anni l'Italia si è comunque data una strategia energetica nazionale che la può riallineare cosa che non era CUN di costi dell'energia dei Paesi concorrenti pur non avendo emerge proprio eccetera abbiamo dovuto io
Perché poi
Grazie a Dio avevo come collaboratori come dei vincenti ma alla fine io mi son preso la responsabilità di dire basta a quegli incentivi vergognosi
Del che c'erano sono talvolta sul fotovoltaico
Non è stato ovvio non è stato proprio facilissimo perché
Tutto l'arco costituzionale le aveva prova approvati e distribuire dieci miliardi all'anno andava dei natanti si può dire di no
Bene non ha impostato una cosa senza costi però abbiamo liberato risorse e abbiamo fermato quella drammatica crescita del costo del
Delle degli incentivi sulla bolletta cento settanta miliardi avevano già impegnato
Ha pensato a cosa si fa con centosettanta miliardi anche soltanto con metà di questi
Siamo qui adesso ai
A elemosinare un miliardo di cui un miliardo di là
E abbiamo impegnato cento settanta miliardi per strappi a gare in gran parte e pezzi di di di detenuti di tecnologia da altri Paesi
Ma fermarlo non è stato per niente facile
Spingere giù il prezzo del gas ma pensate che eravamo con con gli applausi dietro quando abbiamo liberalizzato il mercato aprendo la possibilità di immagazzinare separando evita SNAM
Colleghi quando il prezzo del gas al prezzo di mercato prima era collegato al cento per cento con me i contratti a lungo termine dei grandi dei grandi operatori
è venuto giù soffitto però tutti insieme anche grazie a un lavoro di grande partecipazione e perché abbiamo alla fine trovato alleati in questi siamo riusciti
Non si può l'ha già fatto
Di vincenti ma che mi sento di farlo anch'io non si può liquidare
L'operazione si chiama come un'operazione di non profetizza azione a parte che la quota del pubblico è rimasta quella di prima ma qui c'è un disegno di strategia Paese che io credo possiamo condividere
Ci sono delle infrastrutture essenziale
Che necessitano di investimenti proattivi ancora quando non sono produttivi di risultati immediati ottica di lungo termine
Rete elettrica rete del gas
Lasciatemi dire ed è la ragione per cui ho insistito nei
Nei giorni scorsi contro un'opera contro l'operazione Telecom la rete delle telecomunicazioni noi dobbiamo avere il coraggio di dire che certe infrastrutture
Devono essere gestite con spirito privatistico nel senso che devono essere efficienti e magari anche quotate come peraltro sono sia e
Terna che SNAM però mettendoci investimenti a fronte e molto spesso la l'offerta che crea domande in quei casi la concorrenza deve essere fatta intorno a queste infrastrutture e ce ne possono essere altre
Adesso non voglio aprire altri capitoli però politica industriale e anche il coraggio di
Smantellare certe posizioni
Accettare non accettare proprio dimostrare che la concorrenza si crea magari proprio investendo anche risorse pubbliche e per perché rendere competitivi e per rendere aperti
Dei dei dei dei settori certo
Per finire
Ma io vi suggerisco di appoggiare molto
La la la la strategia energetica che abbiamo fatto cioè c'è da aggiustare aggiustiamo la dobbiamo portarla fino in fondo portarla fino in fondo vuol dire arrivare anche alle correzioni del Titolo quinto che oggi rendono impossibile
La realizzazione di cose perché giustamente anche questo è già eletti
La la sottolineato cioè
Ci sono delle cose
Che sono di tutti gli italiani e che non possono essere bloccati per l'interesse
Più o meno interessato più o meno conosciute o meno informato di un pezzettino dell'Italia
Poi ho introdotto anche ho proposto la legge sul debba troppi sul debba pubbliche cioè sulla coinvolgimento delle popolazioni sulle grandi infrastrutture ma all'inizio poi si discute poi si decide e poi si fa
Un Paese che ci mette cinque dieci vent'anni per fare delle cose indispensabili per il Paese è un Paese che rinuncia occupazione che rinuncia ricchezza però vedete tutto si tiene
Altro esempio Pallone voglio fare tanti credito credito tutto si tiene
Cioè perché mi sono sgolato sullo scaduto della pubblica amministrazione
E anche delle imprese tra di loro ma partiamo dalle pubbliche amministrazioni perché cento miliardi di scaduto udire cento miliardi di debiti nelle piccole e medie imprese che sono forzate a fare i debiti perché non ricevono i pagamenti
E questo è un qualche cosa che mette in moto tutto un meccanismo di negatività di non investimenti di di pressione finanziaria che che che ferma il Paese
Abbiamo iniziato siamo riusciti a fare la legge prima della fine del nostro Governo ma è ancora troppo lento perché sia uno stimolo all'economia bisogna pagarli tutti subito e in un
Pre crearli ma non basta quello
L'IVA per cassa per l'amor di Dio il venti miliardi del Fondo centrale di garanzia ampi molto importanti
Ma ci sono delle regole che vanno cambiate se si penalizzano le banche che fanno crediti non potendo portare appena dette le perdite su crediti non si stimola il credito
Se si introducono regole procicliche questo parlo a livello europeo che costringono a ridurre il credito si fa l'opposto di quello che invece deve servire una cosa con dicevamo prima con Pirani
Ci sono delle masse di risorse finanziarie degli italiani per esempio
I fondi di fondi pensione dove sono una piccola parte sono canalizzati per governare a fare politica industriale cioè Investimenti concreti nell'economia dobbiamo farlo
Ecco
Questi esempi che qualcuno potrebbe così
Considerare solo delle elencazioni di cose no cioè qui con la voglia che avete di fare un convegno come questo e un impegno come quello che avete sulla politica industriale deve proprio servire a dire rimettiamo insieme tutto
Il credito l'energia le infrastrutture abbiamo dimostrato in un anno che si potevano sbloccare infrastrutture per cinquanta miliardi con i soldi dentro più che non so in quanti anni precedenti
Nuovi strumenti per finanziarli
Nuove procedure per farlo più velocemente ci sono degli strumenti oggi come la defiscalizzazione che possono raddoppiare quei cinquanta miliardi
E vuol dire
Cosa cento miliardi tra una cosa e l'altra quelli approvati e quelli che si potrebbero in pochi mesi approvare che entrano nel circuito statica addosso non mollate abbiamo deciso di mettere ogni cantiere sul sul sito del ministero
Perché tutti possano seguire e capire perché si fermo perché le cose si fermano per le
Ragioni più diverse bisogna stargli addosso perché quello è un altro volano che che porta che porta avanti il Paese potrei dirvi tante cose ma mi fermo qui sulla parte ma sempre innovazione
Io non sono riuscito a convincere i miei colleghi sul credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e innovazione adesso qualche cosa è stato fatto ma l'ordine di grandezza di quello che serve è e diverso
E da lì e di nuovo e tutta una filiera è
Cioè
Nella globalizzazione di cui parlavamo prima vince chi ha più qualità chi ha più innovazione chi arriva prima e noi siamo qui a non premiare
Gli investitori industriali gli imprenditori che sono disposti a mettere in ricerca innovazione è un errore
Internazionalizzazione
Faccio solo proprio che piccoli esempi è stato creato molto importante il Polo all'interno della Cassa depositi e prestiti per le finanziamento dell'esportazione la Simest la SACE ed abbiamo rimesso in moto l'ICEF però anche lì
Metterci più forza più fuoco cioè portare cioè la crescita sarà inevitabilmente soprattutto sui mercati esteri anche perché il mercato italiano rispetto al mercato mondiale
Per quanto possa rimettersi a crescere un niente rispetto a quello che è il potenziale in giro per il mondo quindi innovazione internazionalizzazione per poterlo fare bisogna essere grandi bisogna essere patrimonializzati e allora bisogna premiare
In più le imprese che tengono dentro gli utili che patrimoniali Zano che si mettono in rete questa è la finalità dell'ACI e delle reti di impresa
Non lasciamo perdere queste cose che son partiti accettiamo gli Energia perché può crescere l'Italia e gli strumenti sono
Sono quelli lì è chiaro che poi dovremo andare settore per settore nei dodici mesi del Governo che avevamo sapevamo che saremmo
Finiti con la fine della legislatura non c'era tempo ma tutte queste operazioni orizzontali poi devono essere declina
Che settore per settore e il sindacato può essere protagonista nel proporre e nel mettere a punto cose start-up non ve ne parlo però in tutto il mondo
Molto della crescita molto dell'occupazione viene dalle nuove imprese siamo riusciti a darci una legislazione che oggettivamente e tra le migliori del mondo
E a livello di Israele vicine di Canada ecco sfruttiamo la abbiamo già avuto più aziende iscritte nel registro delle start-up innovative di tutte quelle che negli ultimi anni ha fatto il Cile curare essendo diventato il caso del mondo spingiamo lo è chiaro che sono caratteristiche totalmente diverso da quelle
Delle grandi imprese come contratti come
Amministrazione come modalità di rapporto all'interno però sappiamo spingerà anche quello
Poi ci sono le aziende in crisi
è stato uno dei lavori più prendente i
Centoquaranta tavoli di crisi settanta sessanta settanta avviati a soluzione il primo che abbiamo fatto insieme quando si è trattato di riprendere in mano Fincantieri
Volevano venderla condotte istinti irrecuperabile all'irrecuperabile
Una leadership italiana siamo riusciti con cantiere per cantiere a fare gli accordi siamo riusciti a diventare
Compratori di altre aziende fuori nel mondo questa è l'attitudine adesso in questi giorni
Tema Alitalia sembra quasi di doversi scusami
Che si cerca di salvare un'azienda che ha trenta mila dipendenti tra diretti e indiretti
Certo è stato un disastro nazionale certo è fallita la vecchia Alitalia poi si è cercato di col sindacato mettere insieme i quindici mila dipendenti investire sugli aerei
Io credo che vadano
Aiutate queste cose non quasi quasi
C'è
C'è un c'è un gruppo di gente che avrebbe piacere che fallisse che non si riuscisse forse perché è stato fatto da un certo Governo Oppo o per altre ragioni
Adesso ci sono altre duecento milioni oltre mille mille trecento che sono state messe dei privati a disposizione alcuni soci hanno chiesto di avere un segnale dal mondo pubblico che ci sia una qualche forma di appoggio
Io credo che
Una una cosa così importante
Fatta vada aiutata certo ci si prende un sacco di rischi quando si fanno queste cose ci si prende anche un sacco di critiche però
Noi dobbiamo vere il
Il maggior numero possibile di aziende con la testa in Italia perché se poi tutte le aziende che abbiamo di una certa dimensione hanno la testa da altre parti
Molto del lavoro qualificato che voi dite di volere e noi io dico che tutti noi diciamo di voler promuovere ma chi glielo dà
Ci saranno soltanto i lavori da un certo punto in giù non da un certo punto in su chiedo scusa l'ho fatto un po'lungo dico una cosa sul lavoro e poi chiudo
L'attitudine e la e le proposte che voi fate sul tema del lavoro sono assolutamente con dei condivise ma soprattutto mi è piaciuta la serietà con cui voi dite non andiamo a prendere dalla fiscalità generale in generale
Andiamo a prendere dai risparmi che possiamo ancora fare
E questo
E coraggio per il sindacato e perché
E verissimo quello che dice De Vincenti col quale vi ripeto lavorare con De Vincenti una delle cose più più soldi più più quelle che si possa fare in una in una situazione ministeriale come quella che ho avuto però io sono d'accordo con voi e a
Lo spazio c'è per andare ancora risparmi a
Pensiamo a quante cose a parte gli acquisti che sono stati citati ma pensiamo I quattro mila detta sente avendo i centri di elaborazione dati della pubblica amministrazione quanto ne basterebbero quaranta o forse quattro
Pensate a quanta gente
è sottoutilizzata mettiamola così nel mondo della pubblica amministrazione noi lo sappiamo perché abbiamo preso insieme uno dei peggiori pezzi della pubblica amministrazione le post e l'abbiamo trasformata in una delle Poste migliori d'Europa certo c'è stata anche ristrutturazione ma investimento coinvolgimento meritocrazia voglia innovazione
Perché poi la gente nella pubblica amministrazione e l'ho vista le Poste ma l'ho visto il Ministero ha voglia di dimostrare che
Capace che bravo che non è colpa loro se le cose tante volte non funzionano
Ecco sulla
Sul lavoro a parte questo vini
Proprio vincite RAI molto a parlare di costo del lavoro ma anche di produttività è un'occasione in cui insieme imprese e sindacato possono dare una botta forte al costo
Al reddito che arriva in tasca agli ai ai dipendenti e lavoratori ma dobbiamo dare una botta anche di produttività perché noi lì siamo sicuramente in questo da troppi anni perdenti
E c'è lo spazio lo sappiamo lo sapete anche voi certamente lo sappiamo che c'è lo spazio le due cose insieme se riusciamo a fare una cosa ma veramente grande
Sia di abbassamento del costo sia di aumento della produttività con tutti gli strumenti a disposizione de allora sì che facciamo una cosa importante per l'Italia
Contratti di lavoro se ne può parlare pertanto io vi dico valorizziamo di più il contratto di apprendistato è ancora troppo complesso e a un'enorme bantu enormi vantaggi
è un contratto
A tempo indeterminato anche se alla fine si può uscire
Ma l'azienda deve sapere che se le cose va male alla fine può uscire però sia investito tre o quattro anni in una persona
Ma quando mai siano fatti più di dieci mila nelle vite precedenti di contratti di apprendistato io quasi tutti alla fine confermati dopo che uno ha
Investito per per tre quattro anni ma va reso più semplice va reso ancora più conveniente va reso ancora più facile va tolta tutta la burocrazia che c'è dentro
E questo
Ci permette di toglierci
Tanta ideologia e sono stiamo qui a discutere di togliere i diritti tentiamo un contratto che c'è
Lo semplifichiamo e cerchiamo di inserire qualche centinaio di migliaia di di giovani dentro
E questo ci porta a un'altra collaborazione tra imprese
E e e sindacato che quella della formazione e molto legato all'apprendistato formazione professionale formazione tecnica finalmente speriamo gli istituti tecnici superiore qui c'è
Uno spazio per
Inventata alimentare per difendere
Per cui per
Per
Per difendere mestieri tutti italiani che sono unicità formidabili nella globalizzazione che stiamo perdendo
La la la formazione professionale e tecnica sembra quasi quella di seconda di seconda classe quando è quella fondamentale per le piccole e medie imprese
Quindi quando parliamo di lavoro parliamo di tutti questi aspetti che adesso non sto
A
A riassumerle io ho finito
Credo
Che voi abbiate molto ragione quando chiedete a gran voce
Una cosa forte
Per esasperare il concetto io dico che dobbiamo passare da i centri delle centinaia di milioni alle centinaia di miliardi se vogliamo ride mettere i binari della nostra economia e soprattutto toccare tutti i pezzi
Ne ho accennato qualcuno mai molto di più perché poi intorno alla politica economica c'è il funzionamento della pubblica amministrazione della politica con i suoi costi insopportabili
In un disegno di paese poi può creare consenso quindi
Il ruolo della politica è indispensabile
Io condivido un po'anzi parecchio l'indignazione di di Angeletti
Cioè noi da troppo tempo metto dentro il mio di governo quelli precedenti gli ultimi mesi noi non stiamo facendo abbastanza rispetto
Alle dimensioni dei problemi che si stanno accumulando ma soprattutto fa indignare
Perché l'opportunità per crescere e ci sarebbe maledizione
Grazie a tutti
Ringraziamo anche il professor passé adesso diamo la parola al l'altra faccia della medaglia parlano i lavoratori parlano i nostri delegati vediamo allora
Naturalmente
Come potete immaginare volevano essere tanti tantissimi oggi ad intervenire però va beh capite bene che non è possibile interverranno quattro persone rappresenteranno quattro situazioni diverse sia come tipologia lavorativa
E anche come provenienza va be'sentirete voi adesso Dole per primo la parola Vittorio Victor nel sono che è un nostro delegato di Arzignano vicenza
Di un'azienda della politica
Carissimi
Sono
Molto orgoglioso
Pongo gli oso di essere qui con voi
Tra voi
Per portare il contributo e la testimonianza di tutti gli iscritti e delegati della UILT di vicenza e del Veneto a questo meraviglioso appuntamento sul secondario per il lavoro
E il tempo delle promesse mai mantenuti e delle bugie molto raffinate è Terni nato
è il tempo ed è ora di agire e fare subito
L'Italia il bel Paese sta perdendo il suo fascino basta vedere la gente che scappa tutti i giovani italiani che vanno all'estero in cerca di lavoro è una vergogna anche lì vigilati vanno via
Fanno tornare a casa loro mogli e figli basta con questo qua è la prova che la speranza ormai l'anno persa
Le povertà stanno aumentando in tutto il Paese e nel mondo il mio pensiero in questo momento va a questi oltre trecento immigrati pochi dati
Forse a Lampedusa
Cavallo cercando una vita migliore legittimamente direi ma purtroppo la vita deciso altrimenti no
Oggi io
L'Europa davanti a questo dramma biblico dell'immigrazione dei popoli
Si faccia carico e non lasci da sola l'Italia perché l'Italia
Da sola non può gestire tutto invento anche la UE il tempio
Ad accogliere tali indicazioni
Carissimi sono dito nel sonno e vi saluto
Ho quanta due anime
Vecchio di quarantadue anni direi
Pochi della famiglia
Italiana moglie è un figlio meraviglioso
Non ho parole per dire quanto l'Italia l'Italia a me ha dato non ho parole veramente e ringrazio l'Italia ringrazio anche la UIL tetti
Mi ricordo ancora quando sono arrivato qui mio fratello mi ha detto vieni qua in Italia che c'è lavoro nella comincia industria ce gran bisogno della mano d'opera straniera ma perché
Perché finite italiani non volevano lavorare in conceria
Ridevano il lavoro nel concerto con un lavoro sporco e poco dignitoso all'epoca ancora la concia aveva oltre tredici mila lavoratori oggi
In cinque anni si è ridotto a poco più di otto mila ma comunque ci sono oltre settanta per cento la manodopera straniera
Ma in cinque anni comunque le cose sono anche cambiati lavorare incoraggia non era più come prima il posto di lavoro e meno sporco di prima è come lavorare in
In gomma plastica o metalmeccanica
Il dodici settembre a Valdagno ultimamente
Abbiamo avuto l'attivo dei delegati territoriale Valdagno inquilini abbiamo recuperate le origini lontane del settore tessile e conciario
Che hanno sviluppato diciamo l'intera economia vigentina e vendita e figuratevi
Dario altre settanta mila occupati nel tessile abbigliamento degli anni ottanta dico oggi noi siamo a trenta mila poco meno della metà
Fortunatamente abbiamo ancora dei grandi gruppi della concia io li chiamerei il made in Italy perché sono foci che sono qui
Mano del gruppo di novantotto del gruppo Daniele di gruppo Pasubio del gruppo ma storto dopo fai da
Ed altri
Nel tessile abbiamo la grande Masotto Valentino MCS emetti e sesta per
Malraux classi estroverso
è inglese a
Chi ha anche il gruppo Franco Rosso
E da altri
Beh queste aziende stanno governando il loro settore semplicemente perché hanno capito una cosa stanno fortemente indirizzando alle nuove
Posizioni e la green economy
Le medie imprese hanno capito che bisogna lavorare indirette e lo stanno facendo bene investendo anche nella ricerca purtroppo
Quelle piccole stanno morendo perché perché anzi di mettersi insieme di unirsi lottano fra di loro fanno i cinesi in poche parole
Noi abbiamo capito una cosa
Le aziende del made in Italy che restano qui in Italia vanno aiutato vanno aiutate perché hanno bisogno di lavoratori sempre più qualificati
Partecipi alla vita aziendale alla flessibilità negli orari di lavoro per consegnare le merci in
Tempi richiesti hanno altresì bisogno della flessibilità
Di una revisione delle tasse
Dei costi energetici per competere medio s'sui mercati internazionale
Noi noi come Willy siamo disponibili ad accompagnare a queste aziende ultimamente a Genova è stato firmato anche un accordo tra Confindustria anche con le tre organizzazioni sindacali in cui ci si
E ci chiede
Per finire
Direi grazie al nostro numero uno Paolo Pirani
A Valdagno ha avuto anticipato diciamo
Con la brillante proposta per la crescita economica occupazionale con meno tasse e più lavoro e lanciando il manifatturiero questa proposta viene sostenuta anche nell'accordo che ho appena detto
Prima di finire vorrei ancora può dare a voi tutti non gli ha fatto a Mestre alcuni mesi fa del mio impegno personale
Come sindacalista né un sindacalista della UIL terzo
Ho assunto l'impegno di portare
Tutti gli immigrati lavoratori alla UIL
In tutte le categorie
La UE il
Ha dimostrato
Di aver capito ancora prima di tutti gli altri la mia presenza qui nella dimostrazioni quindi si passa di comitati
Viva la quel tetto viva la UIL e viva la ripresa per un lavoro per tutti grazie
Adesso diamo la parola invece a Silvana Silvana Stefanelli
Delitti IRD Isernia
Buongiorno a tutti ringrazio l'organizzazione per avermi dato l'opportunità di portare il mio intervento
La nostra crisi parte da lontano quando nei primi anni Settanta entrano in gioco i concorrenti asiatici sui mercati internazionali
L'idea che da subito si fece largo e che è quello dovesse essere un target di produzione che con il tempo sarebbe diventato e Gemmo le avendo mano d'opera a basso costo
Questa verità con il tempo è stata in parte confutata
Infatti lo sviluppo di brand di prodotti ha elevato contenuto moda trasformò settori importanti dell'industria tessile e dell'abbigliamento in Europa negli Stati Uniti in industria della moda
Con conseguenze sui comportamenti delle imprese l'organizzazione e la struttura dei mercati
Altri fattori comunque hanno contribuito al cambiamento dell'industria tessile
Tra i principali evidenzia il sistema di regolamentazione degli scambi interna internazionali e l'innovazione tecnologica del macchinario tessile
L'idea iniziale era di creare un sistema di contingentamento dei quantitativi alle esportazioni dei prodotti tessili e dell'abbigliamento dei Paesi emergenti verso l'Europa gli Stati Uniti e il Giappone
Con l'intento principale di un'uscita ordinata graduale e senza traumi dall'industria tessile
Questo cambio strutturale effettivamente avvenuto in alcuni Paesi portando alla scomparsa o a una drastica riduzione nella presenza del settore tessile dell'abbigliamento
In altri come ad esempio l'Italia ha invece avuto l'effetto di trasformare con un vero e proprio salto di qualità parte dell'industria tessile abbigliamento in industria della moda
La leadership del sistema moda italiano ha il suo punto di forza nel prêt à porter alto di lusso che a livello mondiale ha una notevole importanza in quanto origina lavoro e ricchezza per l'intera filiera
Per il tessile a monte e per il terziario a valle
Un elemento distintivo del successo del made in Italy e costituito indubbiamente dalla integrità della sua filiera produttiva
Il grande vantaggio della filiera è quello di rafforzare la competitività rispetto ai concorrenti esteri il Sistema Moda Italia hanno che ha un'elevata qualità del prodotto finito
Ha un'indiscussa posizione di leadership sul mercato internazionale
Grazie alla padronanza dell'intera filiera il prodotto italiano risulta essere di elevata qualità stile e innovazione
Con un aggregato di operatori economici e organizzazioni strettamente interconnesse e correlate tra loro
Tali peculiarità così correlate dipendenti l'uno dall'altra mentre per l'aspetto del prodotto finito mi hanno esaltato la qualità
Per i costi ne hanno esaltato le debolezze
Perché concentrano anche buona parte delle debolezze del sistema produttivo italiano e che proprio per questo
è entrato in un periodo di profonda crisi e ne sta rimettendo in seria discussione sia la struttura organizzativa che l'approccio strategico
A riprova di quanto detto in questa prefazione soprattutto nell'ultimo capoverso evidenzio un esempio di come questa crisi miete vittime grazie ad errori diffusi
Parlo dell'Ittierre
Azienda leader
Il nel settore moda specializzata nella propizio produzione di capi d'abbigliamento in licenza per conto dei più prestigiosi marchi della moda italiana
Negli anni Novanta avuto accordi di licenza con Trussardi dieci giri messaggio è Just Cavalli Ferri C&C
Portando il nome del made in Italy in tutte le boutique mondiali è arrivata ad essere quotata in borsa guidata TA un imprenditore molisano grazie
Al massimo del suo splendore fino anni novanta inizi del nuovo secolo fatturava oltre mille miliardi delle vecchie lire
Aveva filiali in tutto il mondo Hong Kong New York Parigi Germania e impiegava direttamente circa mille dipendenti
Nel due mila sette c'è stato l'apice di una crisi finanziaria
Terminata nel febbraio due mila otto con la missione dell'Ittierre alla procedura di amministrazione straordinaria prevista dalla legge Marzano
Dopo due anni di commissariamento l'azienda è stata venduta all'altissime ti S.p.A. azienda produttrice di intimo e accessori mare situata nel Comasco
Il nuovo acquirente pago immediatamente sette milioni e mezzi sette milioni e mezzo di euro
E nello stesso tempo si impegnò a versare all'amministrazione straordinaria la somma di dodici milioni di euro in tre rate da quattro milioni ciascuna
La cui prima scadenza è prevista per il trenta ottobre due mila tredici nello stesso tempo la Regione Molise stipulava una fideiussione con la quale garantiva il debito
Della nuova società ricevendo impegno quote societarie come sarebbero salite che sarebbero saliti al cinquantuno per cento in caso di mancato pagamento condizione questa che purtroppo si concretizzerà a fine mese
Dall'ingresso della Disetti nella nostra azienda e ribatte ribadisco nostra perché cresciuta dal nulla
Insieme hanno i maestra anzi se furono messi in cassa integrazione straordinaria circa centottanta dipendenti
Firmando un accordo che prevedeva di mantenere l'allora forza-lavoro costituita da cinquecentosettanta dipendenti
I primi due anni di gestioni furono caratterizzati da scelte imprenditoriali assolutamente poco lungimiranti fu gradualmente rimosso e non sostituito il management esistente
Furono conclusi accordi di licenza eccessivamente oneroso onerosi con nuovi marchi tutto era accentrato nelle sue mani
A cominciare dai visti su qualsiasi fattura prima di essere messe in pagamento
I nuovi marchi non produssero i fatturati auspicati ed ogni stagione di vendita si concluse con un risultato inferiore del quaranta per cento rispetto ai Budget previsti
Nonostante l'uso di un programma di formazione on the job valido fino al
Due mila undici concesso dalla Regione Molise
Che gli consentiva di abbassare decisamente costi della manodopera
La capacità imprenditoriale di questo signore individuato dai tre commissari
Tra i pochi acquirenti fatti sia avanti in poco tempo a tra ha stravolto l'organizzazione anzi aziendale trasformando una macchina organizzativa assolutamente efficiente e invidiata nel settore da tutti
In un apparato disorganizzato e confuso dove i ruoli venivano stravolte le professionalità annullate
Dove chiunque poteva essere riciclato a fare qualsiasi attività anche le più disparate in quanto la proprietà stessa non capiva l'importanza del know how acquisito nel tempo
In questo caso in questo lasso di tempo una delle attività principali dell'imprenditore è stata una continua richiesta di finanziamenti alla Regione Molise al Ministero attraverso la presentazione di progetti di sviluppo di investimento
Nessuno ha da andato a buon fine perché è finalizzato al solo uso gratuito di denaro pubblico
Arriviamo ad oggi dove le difficoltà finanziarie dell'imprenditore incominciano a far venire al pettine i nodi
Dall'allungamento dei termini di pagamento ai fornitori e in alcuni casi anche alle maison
Dalle lotte con i confezioni site minacciano di consegna ricavi solo previo pagamento delle spettanze dal mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti che adesso la Gran occulte deflagrare in ufficio ovvero di dodici giorni nel mese di luglio
A questo punto vorrei fare delle considerazioni si sarebbe potuto fare di più nell'esercitare da parte delle istituzioni un controllo sull'azione aziendale
E visto che ciò rientrava nel loro poteri doveri una volta accertato questo stato di difficoltà imprenditoriali e gestionale
Non si sarebbe forse potuto a riavviare la procedura di amministrazione straordinaria aprendo di fatto la possibilità ai nuovi imprenditori di rientrare in un progetto di rilancio di un'azienda che rappresenta l'Italia nel mondo
Ma vi pare normale che abbiamo consegnato questo scrigno prezioso ad un imprenditore così maldestro senza che nessuno se ne senta responsabile
Evidenzio in ultimo che in un incontro avutosi nei giorni scorsi presso la Prefettura di Isernia
Tra la proprietà e alcuni rappresentanti dei fasonisti al cospetto del Prefetto è stata dichiarata la necessità di poter provvedere al taglio di quattrocentocinquanta dipendenti sugli attuali settecento circa
Per poter rendere l'azienda appetibile dal e deve ad eventuali acquirenti o associ che evidenziando
E ed evidenziando che avrebbe portato i Bilanci in tribunale finalizzando il tutto ad ottenere un concordato preventivo in bianco
Essendo lo inattesa dal tre di settembre prima calendarizzazione di incontro al Ministero dello sviluppo economico
Visita al diciotto settembre riaggiornata al venticinque settembre egli calendarizzata al dieci ottobre e nuovamente saltata l'altro ieri in attesa di altra convocazione
Non indica i dirigenti del Ministero a stare dietro a tali montagne russe
Considerate la pressione di una donna RSU
Lavoratrice e cassa integrata
Che in questo stato di inerzia viene sollecitata a trovare soluzioni dai lavoratori che non vedono una euro da mesi che amplifica al massimo le sue incertezze con la sensazione di essere abbandonata dalle istituzioni
Qui si parla di settecento persone impegnate direttamente altre mille di indotto molisano ed una cifra decisamente più elevata coinvolto al coinvolta a livello nazionale
C'è bisogno di un imprenditore serio onesto e soprattutto del settore che voglia utilizzare l'immenso nuovo detenuto dai dipendenti di questo importante polo manifatturiero
Per continuare a portare le eccellenze del made in Italy in giro per il mondo grazie per l'attenzione
Siamo gli ultimi interventi Fabiana Fabiana Fantinel una ricercatrice del Centro ricerche Giulio Natta bionda il Basel di Ferrara
Buongiorno a tutti innanzitutto grazie entra avermi invitata a questo convegno per avermi dato la la possibilità di fare questo intervento
In questo
In questo
Breve intervento vi vorrei vorrei parlare della mia esperienza come ricercatrice me ricercatrice nell'industria chimica
In Italia rispetto ad altri Paesi in cui ho lavorato sempre nella ricerca come la Germania per esempio oppure gli Stati Uniti oppure l'Inghilterra terrà assignment comunque più brevi
E per quanto riguarda me appunto sono mi sono laureato fatto dal tratto in Scienze chimiche a Padova dopo la la fine degli studi come molti ragazzi italiani ho deciso di di andare all'estero
Per poter fare la professione di ricercatrice quindi mi sono trasferita prima al Max Planck Alisto Max Planck per il Polimeri di mai insincera magna
E poi ho iniziato la mente la mia carriera industriale in di essenza da tutti SAF sembra in Germania e sono appunto ho ricoperto vari ruoli mi sono poi trasferita in la Intel base
è sempre in Germania
In complesso passato otto anni appunto all'estero all'estero avuto anche appunto periodi previa negli Stati Uniti oppure anche in Inghilterra quindi ho avuto modo di di vedere delle realtà di ricerca in campo chimico diverse che rispetto a quella italiana
Nel frattempo ha avuto anche la possibilità appunto di completare la mia formazione economica tra Liverpool e Londra quindi ho conseguito un MBA sono poi ritornata in Italia per motivi
Familiari personali più che professionali diciamo e quindi mi sono mi sono trasferita poi a Ferrara dovere sono appunto dove lavorato nel nel centro ricerche
E appunto quello che di cui voi volevo condividere con voi oggi è la mia esperienza
Quella che è stata la mia esperienza al rientro
Quindi la mia esperienza nella ricerca in Italia rispetto a a quello che è stato l'Europa sicuramente una cosa che mi sento di di dire è che in Italia ci sono molte meno possibilità
Per un ricercatore e comunque per una persona che si vuole occupare l'innovazione rispetto all'Europa rispetto alle
Al resto del mondo come sicuramente sapete già
E il fatto che la ricerca in Italia sia meno competitiva
Sicuramente offre il meno possibilità sia di entrare anni Centro di ricerca sia le persone che sono in Centrale cerca di crescere professionalmente
E di esercitare veramente la loro professione di mettere a disposizione le loro competenze
Questo secondo dalla mia esperienza è dovuto a vari fattori uno dei fattori di determinanti
La formazione economica il
In Italia e la formazione accademica in Italia formazione accademica molto suddivisa per competenze
E non è in realtà vicino alle applicazioni per esempio in Germania oppure negli Stati Uniti
Un ricercatore deve assolutamente deve produrre qualcosa deve fare qualcosa che abbia un'applicazione industriale
Mentre in Italia e
è molto più importante l'aspetto scientifico e quindi il ricercatore e viene formato in in modo diverso molto più attento agli aspetti scientifici che non realtà agli aspetti applicativi
E questo secondo me è un punto importante la differenza che si nota si nota molto dopo aver passato parecchi anni all'estero
E un altro un altro aspetto che secondo me è fondamentale e la disco né si oneri della ricerca
Dalle unità di business e di marketing mentre
Nel in Europa diciamo in Germania in aziende come per esempio Biesse est
C'è una forte connessione tra la ricerca e unità di business in Italia questa connessione è molto più più debole
E quindi il ricercatore
è sicuramente meno coinvolto in una interne aspetti economico annotazioni economici che finanziari anzi in Italia direi che non è necessario avere una doppia formazione oppure avere competenze economiche questa cosa che assolutamente non
Solitamente un un di più che non è richiesto
Io in questo sicuramente non è non fa non stimola l'alla crescita dei ricercatori
Ma a una risvolto negativo proprio per l'azienda perché questo fa sì che l'innovazione in Italia sia molto spesso di altri livello altissimo però non abbia nessun ritorno economico proprio perché ricercatore e meno
Meno contatto con quegli aspetti di business quindi non
Non non è in in grado comunque non
Donne coinvolto nel le valutazioni di ritorno economico e di ritorni dell'investimento della ricerca e quindi non dirige il suo lavoro in un
In in sé in in modo tale
Chiesi a profittevole per l'azienda quindi questo punto secondo me si nota molto dopo aver passato dei degli anni all'estero si siete fra Paesi si percepisce questo come una mancanza almeno così lo percepita io
Quindi molto un aspetto demotivante se vogliamo per qualcuno che invece abituato a un tipo di ricerca diverso
Un altro aspetto che ho notato nella ricerca in Italia rispetto per esempio all'Europa e la la grande specializzazione di centri di ricerca nel senso che e cerchi di ricerca sono veramente
L'eccellenza hanno all'eccellenza per alcune competenze e hanno anche delle strutture molto molto specializzate questa sicuramente un fatto positivo però è anche un fatto negativo perché
Non non permette una flessibilità e un adattamento al mercato visto dal punto di vista dell'azienda questo è sicuramente una perdita di di valore e
E non ma non permette di sfruttare appieno le competenze dei ricercatori
Viste dal punto di vista dei ricercatori
E questo sicure questo anche un aspetto può essere un aspetto positivo se qualcuno veramente ama fare ricerca in un certo campo però è un aspetto negativo si qualcuno vuole crescere vuole acquisire nuova professionalità vuole comunque
Fare una carriera in
In crescita piuttosto che in diminuzione quindi
Il fatto che ci siano delle competenze molto molto rigide non permette non permette a un ricercatore di crescere e di
E di cambiare di volgersi durante la la propria carriera quindi sicuramente questi questi aspetti
Sono sono caratteristici dell'Italia e sono sicuramente penalizzanti per
Per chi vuole rimanere in ricerca e vuole fare innovazione
In nel panorama locale sicuramente l'Italia
Hanno molte molti punti di forza come una
Sicuramente non ci sono persone molto molto preparate però questa questi risvolti negativi
Fanno sì
Che non ci sia veramente che il sistema tante volte non funzioni non si generi valore e al tempo stesso che ricercatore non riesca
A mettere a frutto le competenze anche a crescere professionalmente
Quindi questa è stata almeno la mia esperienza e credo comunque che sia
Sia simile a quella di tante tante persone che comunque sono stati all'estero che poi ritornano in Italia oppure decidono di non ritornare in Italia proprio per questi motivi
Quindi
Ringraziamo Fabiana diamo adesso la parola Silvia Silvia largo della Novartis di Napoli
Una lavoratrice il sorriso
Debbo rimproverare il mio capo no io non c'erano fuori no saluto il presidente dell'Ital che ci ha raggiunto Gilberto De Santis grazie
Saluto tutti i comitati ringrazio dell'opportunità che mi è stata data oggi
Sono qui a raccontare la mia esperienza personale come lavoratrice interinale evidenziando alcuni punti salienti
Il lavoro interinale rappresenta sicuramente un importante strumento di flessibilità per le aziende e per i lavoratori soprattutto per i giovani in cerca di un primo impiego
Proprio rispetto ai giovani molti si interrogano sessi possa essere considerato trampolino di lancio o trappola
Nonostante molti aspetti critici che certamente caratterizzano i contratti temporanei posso dire che essere lavoratrice interinale
Non equivale certo ad essere disoccupato ed aumenta le probabilità di ottenere un lavoro a tempo indeterminato nel corso della carriera lavorativa
In un'ottica di un lungo periodo per i giovani può essere considerato una forma di primo ingresso nel mercato del lavoro
Più che trappola
Rispetto a un lavoro a tempo indeterminato considerato sempre
Più una chimera la ritengo un'opportunità da tutelare monitorare da valorizzare con maggiori garanzie per i lavoratori
Affinché i paradigmi della flessibilità non svuotino quelli della sicurezza e di diritti come molto spesso accade
Perché un lavoratore interinale e pur sempre e comunque il lavoratore e va tutelato non più nella forma ma nella sostanza con le stesse garanzie che spettano i lavoratori a tempo indeterminato
La situazione di precarietà non può diventare un deterrente che aumenta la differenza tra chi è legittimato a prescindere e che deve dare di più
Non può diventare una sorta di arma di ricatto con cui gentilmente si invita il lavoratore interinale a lavorare i cinquantacinque sessanta ore settimanali a rinunciare a permessi
Contrattuali come quelli studio a sopportare turnazione aberranti a mendicare un giorno di ferie per essere qui oggi proprio come me
Molti sono gli aspetti critici che ancora oggi non trovano risposta
Il tempo per passare da una posizione temporanea
Ad un a tempo indeterminato può essere piuttosto lungo il che lascia intendere che le aziende potrebbero usare i contratti temporanei come una strategia per ridurre i costi o per far fronte a picchi produttivi
Più che come un modo per valutare la nuova forza lavoro assunto magari anche attraverso il merito
Per efficientare il sistema in continuo evoluzione
Quali il mercato del lavoro
Spesso anche per i rinnovi contrattuali
Il cliente adoperato all'interno delle aziende ebbe il lontano dalla meritocrazia nonostante in molti casi in cui
Si sia dato prova di serietà affidabilità capacità e disponibilità incondizionata
Le questioni sin qui delineate rappresentano alcune delle sfide principali per il mondo del lavoro volendo includere in questo universo lavoratori istituzioni e parti sociali
Queste ultime in particolar modo dovrebbero vigilare maggiormente affinché le politiche per l'integrazione dei giovani
Rafforzino il connubio tra flessibilità che ormai è una caratteristica fondamentale di molte forme contrattuali e diritti dei lavoratori della sicurezza alla previdenza sociale sociale
D'altro canto il Governo dovrebbe intervenire con politiche attive formazione strumenti di tutela del reddito incentivi che tutelino il lavoratore in particolare il giovane
In situazioni di precariato ma soprattutto dovrebbero ridurre la tassazione sul lavoro incentivare le aziende ad assumere di operare sul nostro territorio
Ebbene che la nostra classe dirigente comprenda dei giovani rappresentano una risorsa fondamentale per il futuro del Paese e non un problema
E che la questione lavoro sempre più impellente decisiva venga affluenti affrontata con un intervento capace di dire dure le disuguaglianze grazie a tutti per l'attenzione
E adesso diamo la parola a Paolo Pirani il Segretario generale della UIL teca per le conclusioni di questa splendida giornata
Beh che direi sono proprio contento
Di oggi
Spero che lo siate anche voi
Abbiamo
Ho cercato di fare una scommessa ragionata meditata
L'abbiamo fatta a luglio nel nostro Consiglio nazionale
Quando
Decidemmo di lanciare questa sfida sul lavoro sulle politiche industriali
Sull'orgoglio di essere
Lavoratori e lavoratrici della manifattura
Scommettendo ancora una volta
Sulla idea che l'Italia possa uscire dalla crisi
Certamente con tante cose ma innanzitutto ricominciando a produrre ricchezza e scommettendo sul lavoro che vuol dire a scommettere sulle persone sugli uomini alle donne per quello che sono
Nella fatica quotidiana in un vivere difficile in una ricerca
Deve di un lavoro nel valore del loro lavoro troppo spesso non riconosciuto nell'idea
Di una società
Che non può pensare di rinchiudersi tutta in se stessa nell'individualismo nella perdita di valori ritrovando l'idea di stare assieme cercando stando assieme
Di cambiare uno stato di cose sempre più inaccettabile
Questa è la U.I.L. teche l'abbiamo detto a luglio l'abbiamo detto quando siamo
Nati e l'abbiamo voluto
Abbiamo voluto confrontarci con
Migliaia
Di delegati perché queste la cifra delle sei manifestazioni che abbiamo svolto su tutto il territorio nazionale percorrendo
Il lungo e largo questa nostra
Penisola questa nostra Patria troppo martoriata
Parlando con le persone con le delegate con i delegati dei diversi settori dei diversi territori con tanti problemi tante problematiche
Cercando di non fare l'elenco delle crisi che è troppo facile purtroppo da farsi ma cercando di individuare le soluzioni in ognuno di quei sei siti dove abbiamo fatto le manifestazioni abbiamo
Ho fatto anche degli importanti accordi sindacali per cambiare il modo di produrre per cercare di riconvertire l'impresa è per trovare soluzioni concrete
Noi non siamo quelli del cartello dei no
Quelli
Che alzano sempre la bandiera con il disco rosso noi siamo un grande sindacato dell'industria che assenze orgoglio di essere tale
Ma anche la capacità di fare delle proposte di condividerle con le persone
Di far
Assumere l'idea che assieme possiamo farcela
Diceva Gramsci
Che occorre ragionare con il pessimismo dell'intelligenza
De vincenti nuova sottolineato
E c'è un pessimismo dell'intelligenza in questo nostro Paese dove le cose vanno
Troppo male spesso male dove l'orizzonte della politica non supera il giorno dopo troppo spesso
E
Questo ci fa ci farebbe disperare per le sorti del nostro Paese un Paese colpito pesantemente dalla crisi i dati dei duemila posti di lavoro che si perdono al giorno sono dati drammatici
Che devastano non solo la ricchezza del Paese
Devastano le famiglie le persone la stessa capacità di tenuta dei processi democratici e questo io credo
Il vero motivo
Della crisi della stessa rappresentanza che ha investito la politica ma che non ci lascia certamente estranei la questione riguarda anche noi
Nel nostro modo di essere nel modo nel nostro modo di presentarsi alle persone di parlare alle lavoratrici e lavoratori nell'ascoltare o non ascoltare i bisogni che ci vengono portati avanti
è una sfida che noi vogliamo raccogliere con tutto il pessimismo dell'intelligenza ma anche come sempre diceva Gramsci con tutto l'ottimismo della volontà
Io credo che le manifestazione che abbiamo fatto la manifestazione di oggi il fatto che qui si è pervenuti in un migliaio di lavoratrici e lavoratori delegati lo ricordava prima la nostra compagnia
Del lavoro temporanea diciotto voto rinunciare qualcosa ho fatto un piccolo sacrificio a un piccolo importante sacrificio come ciascuno di voi ha fatto
Nella Salsi presto questa mattina nel prendere il pullman o il treno o la macchina pervenire qui è un piccolo sacrificio
Ma che denota anche un ottimismo della volontà noi pensiamo che stando assieme
Valorizzando le nostre proposte discutendo confrontandosi senza remore e questo io credo sia un altro aspetto positivo della giornata di oggi
Perché ci siamo confrontati con le nostre idee con le nostre proposte abbiamo sentito cosa di questo pensavano importanti
Personalità del mondo produttivo del mondo politico del mondo che fa industrie che fa produzione nel nostro Paese alcune critiche le abbiamo avute altre sono state accettate noi come dire non ci fermiamo qui
Andiamo avanti noi pensiamo
Che l'idea di un grande sindacato industriale sia una idea ancora presente in campo in Italia e su questo noi vogliamo costruire
Con tutta la nostra intelligenza
Con tutta la nostra capacità di mobilitazione
E voglio dire una cosa Luigi se noi in nove mesi siamo arrivati qui questo vuol dire che tutta la UIL può arrivare qui andare oltre queste il dato che dobbiamo tutti per tener presenti non siamo persone speciali siamo dirigenti sindacali delegati uomini e donne
Della UIL come tutti gli altri
Centinaia di migliaia di iscritti occorre scommettere però sulla capacità
Di osare di più di confrontarsi di dire la nostra di manifestare il nostro pensiero c'è bisogno non è un caso badate bene
C'è una crisi profondissima in Italia c'è un confronto con il Governo lo ricordava Luigi che ci desta non poche preoccupazioni perché se il Governo non cambia passano
I risultati sono chiari il galleggiamento ci porta a fondo nessuno galleggia era occorrono decisioni forti occorre rimettere
La politica con i piedi per terra occorre rilanciare il valore del lavoro
E in questa situazione oggi però siamo solo noi
Che mandiamo un segnale preciso come
Manifestando come organizzazione sindacale su alcune idee importanti occorre che questo sia
Una scintilla ma che innesti un movimento più ampio di tutto il sindacato è una sfida anche
Unitaria non solo nostra nella UIL ma soprattutto nei confronti anche degli altri
Di CISL e CGIL perché il movimento sindacale non può essere un movimento che sta solo come dire
Di fronte nei confronti a Palazzo Chigi ma soprattutto sia un movimento che viva nel cuore nel cervello delle persone che fortunatamente ancora noi rappresentiamo c'è bisogno di uno scatto di orgoglio
Recuperare quelli che sono gli ideali che hanno portato a costituire il sindacato io ho voluto fare con questa manifestazione
Un
Un excursus su un movimento che c'è lontano il sindacato americano come nacque come
Si sviluppò spesso guardiamo al sindacato tedesca accetta dobbiamo recuperare anche la nostra storia i nostri valori
Quello che ci ha portato ad essere
Un soggetto di trasformazione collettiva
Di persone che venivano dall'agricoltura e sono andata all'industria di persone che stando nell'industria stando nei luoghi della produzione si sono confrontati con i problemi dei diritti della dignità della riforma della modernizzazione di questo nostro
Di questo nostro Paese abbiamo vissuto
Crisi forse più profonde di quelle che stiamo vivendo oggi però in quel diverrebbe le crisi si era ancora una speranza che i con lavoro che scommettendo sull'impegno sulla fatica sul merito
Si potesse star meglio forse non per noi per i nostri figli
Oggi questa speranza troppo spesso viene a mancare viene a mancare nelle famiglie viene a mancare quando si parla di politica viene a mancare sui posti sui posti di lavoro qui abbiamo portato
Alcune testimone non solo come dire le testimonianze dei grandi player economici e politiche politici ma le testimonianze delle persone degli uomini e donne in carne ed ossa che sono poi la ricchezza
Del nostro del nostro Paese
E lui
Che io credo questo sindacato possa non solo caratterizzarsi ma possa accendere quella speranza e passare dal pessimismo della ragione all'ottimismo della volontà che è quello io credo
Necessario per questo nostro Paese occorre una scossa occorre dire non ci stiamo
Più non sono più accettabili situazioni come quelle che stiamo vivendo gli undici e otto miliardi dei cosa annui dei costi della politica sono incompatibili
Sono incompatibili
Con un'Italia che vuole che vuole crescere
Sono giuste tutta una serie di osservazioni e le ha fatte il Sottosegretario De Vincenzi va tutto bene
Però questo non giustifica il fatto che una siringa a Palermo costi tolta e
A in Val d'Aosta costare un altro prezzo e il problema non è a licenziare l'infermiere che fa le elezioni e licenziare chi fa gli acquisti
Questo è il dato
Occorre
Cambiare
La rotta cambiare prospettiva fare delle scelte coraggiose che ancora mancano siamo troppo legati appunta questo tran tran quotidiano siamo dentro un meccanismo che è terribile
E inarrestabile la globalizzazione la crescita di altri Paesi
Delle dimensioni che ci è estranea no anche come persona non vediamo più luogo dove decidere dove poter dire
Si può far così piuttosto che fare in un altro modo c'è una perdita di valori non è un caso che uno dei soggetti
Che più accolto questo elemento ed è stato più capace di interpretarle è stata la chiesa che ha mandato dei messaggi molto forti io penso però che non ci sia solo la Chiesa io rivendico
Che pure un valore molto importante ma io rivendico con forza la nostra idea laica la nostra idea
Di sindacato la nostra idea di solidarietà sociale di democrazia di capacità di mobilitare le persone in fondo si parla tanto di volontariato badate bene
Che il più grande movimento di volontariato in Italia il sindacato confederale sono le centinaia e centinaia di migliaia di delegati e delegate
Che dedicano parte del loro tempo del loro impegno ad ascoltare le spighe i problemi le istanze le richieste dei propri colleghi di lavoro e cercano assieme di trasformarle
In un cambiamento con i mezzi che ci sono propri l'Assemblea il volantino lo sciopero la trattativa o quant'altro riusciremo ad inventarci
Noi abbiamo
La fortuna di avere dei gruppi intelligente dirigenti intelligenti capaci capaci di adattarsi di guardare in avanti il nuovo dobbiamo scommettere sono gli stessi questo
Io credo
Alla fine non voglio fare
Grandi discorsi perché ne abbiamo fatti tanti ma queste il messaggio deve essere un messaggio positivo di speranza di ottimismo del fatto che possiamo assieme cambiare possiamo coinvolgere più persone
Possiamo mobilitarci faremo tutti i passi che sarà necessario caro Luigi attenderemo c'è stato detto anche a dei vincenti appendere
Ancora qualche ora tenderemo ancora qualche ora che intervengano
Barlumi di cambiamento e scelte ma se queste non intervengono noi dovremmo assumere le decisioni conseguenti di mobilitazione del movimento sindacale
Dobbiamo essere molto chiari perché ne va della nostra credibilità
Questo siamo noi
Siamo la UIL
Siamo la U.I.L. tecnica un sindacato che vince un sindacato su cui si può scommettere un sindacato che rimetta al centro il valore del lavoro dell'industria
Dell'ingegno della capacità di valorizzare la persona come essenze motivazione della propria attività grazie
Solo e
Solo a
Verso
E