Presentazione del Rapporto SVIMEZ 2013 sull'economia del Mezzogiorno

Allora
Buongiorno a tutti grazie di essere presenti
Mi scuso non dopo è come dire nota di tante illustre presenze perché o rischi eredi fare delle omissioni che proprio il caso di fare quindi vi ringrazio molto mi spiace che
Ci siano molti che rimangono al momento in piedi ma
Ipotizzavamo che fosse una strada più capiente evidentemente quindi
Allora io direi
Di iniziare subito i lavori anche perché
Il ministro Carlo Trigilia che ringrazio di essere qui di aver accettato il nostro invito e di in qualche modo
Essere presente fin dall'inizio
Per
L'impegno evidenti istituzionali dovrà lasciarci
Attorno a mezzogiorno quindi dobbiamo anche
Rovesciare un po'una lei auto delle
Delle degli interventi
Nel forzava motori potesse fare alle conclusioni ma evidentemente questo impossibile quindi l'ipotesi è di fare la nostra presentazione dati del rapporto
Nella relazione introduttiva che
Poiché
Dare la parola al ministro che appunto il
Farà dei commenti e sul nostro rapporto e poi ci dirà
Le cose evidentemente sul bene le attività in corso e poi riprenderemo con interventi programmati
Che l'idea è
Interventi prima più generali quindi il professor paga netto persona malata
E la Banca d'Italia sostanzialmente quindi un po'la visione macro
E poi invece alcuni aspetti invece
Che quelli che noi chiamiamo sui drivers dello sviluppo alcuni interventi specifici e mirati che che credo possono penso che parte di un'integrazione e
Le testimonianze poi dentro residenti nelle regioni in Puglia saluto
Presidente Vendola che poi attendiamo il Presidente Caldoro
Allora io prima di dare la parola
Al direttore generale
Della Svimez
Il dottor Riccardo Padovani
Voglio dare lettura
Comunicazione di soprattutto di un telegramma che
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come
Per il passato negli ultimi anni a ha avuto la cortesia di inviarci
E do lettura rapidamente di questo telegramma
Il rapporto Svimez due mila tredici affida alla comune riflessione un quadro inquietante delle condizioni economiche
E sociale del Mezzogiorno dalle analisi che vengono proposte emerge con chiarezza come le conseguenze negative della crisi economica in atto
Si ritrovino amplificate nel contesto delle regioni meridionali con il diffondersi di gravi situazioni di disagio
Preoccupazione crescente più di ogni altro dato suscita l'opprimente carenza di opportunità di lavoro e di prospettive per il futuro
Che suscita in molti giovani sfiducia se non rinuncia o li spinge a cercare faticosamente fuori del Mezzogiorno e dell'Italia occasione di lavoro in cui investire le loro potenzialità
Tale impoverimento di un'essenziale patrimonio di risorse umane
Non può che risultare foriero di pesanti conseguenze dunque inaccettabile per le regioni meridionali
La via da perseguire del processo le quella dell'avvio di un nuovo processo di sviluppo nazionale che trovi una solida base nelle grandi energie capacità umane presenti nel meridione
In questa direzione è necessaria una riqualificazione delle stesse istituzioni
Che permetta di superare diffuso inefficienza e di assicurare la realizzazione di politiche nazionali ed europee dirette alla crescita dell'economia e dell'occupazione
Nell'esprimere il mio sentito apprezzamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del rapporto
Che rappresenta un importante contributo di analisi di indirizzo in Dio alle giuste Presidente a tutti i partecipanti alla presentazione dell'opera il mio più cordiale saluto ed augurio di buon lavoro Giorgio Napolitano
Abbiamo anche ricevuto una lettera di apprezzamento e di
E augurio di buon lavoro da parte della Presidente della Sezione morale
Del Accademia dei Lincei professor Alberto Quadrio Curzio che né non potendo essere presente appunto Laura a tutti buon lavoro abbiamo anche altri messaggi marcia
Urge dare inizio ai lavori e quindi nel ringraziare il presidente per
Attenzione la costante attenzione alla attività della Svimez soprattutto
Riflessioni che contenute nel rapporto io darei la parola
Direttore Riccardo Padovani Verona prima illustrazione dei contenuti del rapporto stesso prego
Buongiorno
La prima parte illustrazione e diciamo riguarderà
Gli andamenti economici in parte presentati già nelle anticipazioni di luglio ma di cui abbiamo approfondito l'analisi riguardano sostanzialmente il ritardo il ruolo dell'Italia rispetto all'Europa il divario nord-sud che sono in contemporanea crescita
E dunque la rescissione del due mila e dodici ha investito l'economia italiana in misura più accentuata presto dell'Europa dopo la
Forte flessione del biennio due mila otto due mila e nove a cui ha fatto seguito vive scala nazionale un biennio di leggera ripresa
La caduta del PIL si è riproposto particolare intensità l'anno scorso
Lo scorso anno colpendo in modo più forte il sud che è bene ricordare non aveva partecipato dalla prima con l'impresa del precedente biennio
Il PIL italiano è diminuito nel due mila e dodici del due quattro e le procedure previsioni concordano nel prospettare anche per il due mila tredici un calo del prodotto che pur se di intensità ridotta
Sarà significativo e con una possibile inversione ciclica solo nel due mila e quattordici
Ecco le cause di questo peggioramento sono come noto congiuntura congiunturali sia esterne come la brusca riduzione del prospettive di crescita legate alle politiche
Per il rientro del debito e interne legate al Bilancio
Ma anche strutturali
Come la crisi di competitività che da oltre un decennio caratterizzato l'economia italiana questo è un punto di fondo questo nesso tra i ritardi e l'Europa e d'altro canto le due parti degli stessi all'interno è che i dati
Mostrano che nel periodo due mila uno numero uno dodici il divario dei tassi di crescita rispetto al resto d'Europa è stato di oltre undici punti percentuali
L'economia italiana è cresciuta
Nell'ultimo dodicenni o solo dell'uno e sei contro il quattordici per cento della Francia al quattordici della Germania il ventuno di quella spagnola
Nel due mila e dodici secondo le stime della Svimez il PIL è calato al sud del tre e due per cento approfondendo la flessione che c'era già stato all'anno precedente di ripresa invece al nord
Ed il calo è stato di un punto superiore a quello del resto del Paese dove è stato del due uno per cento ma soprattutto questo dato un po'di fondo il quinto anno consecutivo dal due mila otto che il tasso di crescita del PIL meridionale risulta negativo
Il prodotto del mare nell'ultimo quinquennio si è ridotto di dieci punti percentuali quasi il doppio della flessione registrata nel nord
E i motivi della flessione e sono legati dubbiamente una fragilità strutturale del sistema delle imprese le quali sono meno attrezzate resistere al dinamica negativa del ciclo così lunga intensa
Questa maggiore fragilità e dovuta a un'amplificazione dei problemi tipici però di tutta l'economia italiana
Ridotta dimensione media delle imprese scarsa innovazione inefficienza dinamica del modello di specializzazione internazionale
Che si trasformano in bassa produttività limitata capacità competitiva
E questo protrarsi della crisi apportato un ulteriore allargamento del divario di sviluppo dell'economia del Mezzogiorno con il Centro-Nord a partire dal due mila dieci infatti
Il divario in termini di pro-capite ripreso a crescere passando dal cinquantotto e otto livello relativo al cinquanta sette quattro
Si tratta di una dinamica che è stata determinata queste rilevante soprattutto da un peggioramento dei livelli relativi della produttività dell'aria cioè mezzogiorno a
Un crescente divario di produttività rispetto al Centro-Nord questa interrotto una tendenza positiva degli anni fino al due mila e nove
Che peraltro in termini brutto borgate era stata dovuta soprattutto a una differenza di andamento di popolazione cioè cresceva più la popolazione al nord
Perché il sud pur nella prima parte degli anni due mila non è mai cresciuto alla pari non più ma neanche alla pari del nord
Ecco il peggioramento del peggiore andamento del PIL meridionale nel due mila e duplice dovuto oltre che a un minore stimolo offerto dalle esportazioni
A causa della minore apertura dell'economia meridionale soprattutto alla più sfavorevole dinamica della domanda interna sia per i consumi in netta flessione che per il crollo degli investimenti
Nel due mila dodici i consumi finali interni hanno segnato al sud un calo del quattro e tre per cento di oltre mezzo punto percentuale maggiore rispetto al nord con la differenza è dovuta soprattutto alla dinamica dei consumi delle famiglie
Nel complesso del quinquennio due mila otto due mila e dodici di crisi l'accaduto accomunata
Dei consumi delle famiglie che attribuibile per parte importante alle prospettive
Più difficili del mercato del lavoro ha superato il mezzo giorni nove punti percentuali nove virgola tre per cento risultando di oltre due volte e mezzo maggiore di quella del resto del Paese tre cinque per cento
Il calo cumulato della spesa è stato molto forte per gli alimentari undici e tre per cento dieci al nove per cento nel vestiario e calzature
Ma va sottolineato ormai del tredici per cento anche per gli altri beni e servizi cioè che prevedeva di consumo che comprende i servizi per la cura delle persone le spese per la cultura e viaggi eccetera
Quindi accanto diciamo acquista deprivazione dei beni di prima necessità incomincia ad accostarsi una forte perdita di fattori diciamo importanti per la qualità della vita il capitale sociale
E crediamo che questa fortissima caduta dei consumi del sud abbia probabilmente concorsi non piccola misura anche rallentare la ripresa dell'economia del Centro-Nord
Per il quale il Mezzogiorno continua a rappresentare come mostrano le analisi
Fatta a suo tempo da Banca d'Italia
Nei rapporti tra le due ripartizioni il Sud ancora rappresenta un importante mercato di sbocco
L'impatto della caduta dell'occupazione verificatasi con la crisi sui reati di famiglia è stato così forte su questo punto
Poi vorrei tornare anche ai fini delle policy da innescare una spirale negativa minori redditi minore consumo meno crescita meno lavoro
Tale spirale non solo a lunga ulteriormente i tempi di recupero dalla crisi e quindi il depauperamento anche permanente del tessuto produttivo del capitale umano dell'area meridionale ma rischia di compromettere la stessa tenuta sociale di molte realtà territoriale del Mezzogiorno
La dinamica complessiva decennio di crisi e poi visto una interruzione del processo di accumulazione in entrambe le parti del Paese
Investimenti fissi lordi hanno accusato nel due mila otto vicine caduto al sud dell'otto e sei
Maggiore che nel nord è più che doppia rispetto all'anno precedente con nell'intero quinquennio la caduta degli investimenti fissi lordi è stata del ventisei per cento al sud del ventidue nel Centro-Nord e quindi diciamo questo aspetto
Evidentemente pur con l'accentuazione al sud e comune
A livello settoriale l'aspetto che maggiormente caratterizza la caduta di accumulazione del capitale del Mezzogiorno è costituito per vero e proprio crollo degli investimenti nel Mussi in senso stretto
Ridotti sì tra due mila sette due mila e dodici di quasi il quarantasette per cento una riduzione più che doppia rispetto a quella pur marcata del Centro-Nord dove è stata del ventuno
Nel complesso del decennio che parte dal due mila uno al due mila e dodici nel quale dopo un indebolimento nella prima fase già al sud ma non al nord è seguita la crisi
La contrazione dell'accumulazione industriale assunto nel sud una dimensione pressoché epocale crollati del cinquanta per cento a fronte del quindici nel presto del Paese
Il peggioramento alle la scala territoriale dell'attività economica riguardato nel due mila dodici parte delle Regioni
D Italia e
In particolare quelle del Mezzogiorno che pur con andamenti differenziati ma tutti negativi sono più sfavorevole rispetto al dato medio del Centro-Nord salvo pochi casi se si analizza l'intero quinquennio due mila otto due mila dodici
Tutte le Regioni fanno registrare una forte perdita di produzione ma si confermano particolare difficoltà per due tre e del più grande Regione del Mezzogiorno Campania e Sicilia con cali del dieci otto e undici per cento
Diciamo guardando al complesso dell'Europa i processi di crescita e convergenza tra le Regioni ritardo di sviluppo quelli come quelle del Mezzogiorno e qui ricordo dell'Europa
Molte regioni del nord sono stati fortemente influenzati dalla crisi
Un'analisi per l'Europa a quindici Paesi basata sulla dinamica del prodotto misurato il parco il PPA rammostra che nel periodo due mila sette due mila dieci la flessione cumulate dell'attività produttiva è stata maggiore per l'insieme delle Regioni delle convergenze
Tre cinque per cento rispetto a quello di competitività competitività
Un dato però da notare che questo dato medio riflette degli affetti avvertiti in particolare nei Paesi balistici dove esiste un forte divario regionale come in Germania in Italia mi entrambi questi pali
Sì la pressione produttive stata maggiore nelle aree ritardo di sviluppo con un differenziale pari a quasi cinque punti percentuali in Germania meno impattante defunto un più zero cinque e più di uno e mezzo in Italia meno quattro e sei punto due
Almeno fino al due mila dieci naturalmente che i dati
Sono arretrati di due anni quindi le cose possono essersi modificati
In Grecia Spagna Francia Paesi con differenze regionali col mercato quindi Paesi non gollisti ICI come l'Italia la Germania sono state le Regioni convergenza soffrire di meno all'interno poi delle regioni di convergenza dell'Europa
Le regioni del Mezzogiorno sono quelle dove è stata più anche la caduta dell'attività produttiva
Peggiore di zero tre punti percentuali rispetto alle regioni tedesche zero in sella greche zero dalle spagnola
Quanto al due mila e tredici secondo le previsioni effettuata con il modello di previsione regionale che la Svimez
Utilizzate polli Repetto toscano previsione aggiornata lo scorso settembre nel due mila tredici il PIL italiano dovrebbe calare dell'uno e otto ed a scala territoriale la caduta dell'attività sarebbe maggiore al sud meno due e cinque
Che nel resto del Paese meno un SI
Ecco nel due mila e tredici prove colpisce che in entrambe le circoscrizioni nessuna componente della domanda dovrebbe posizionarsi in terreno positivo
Ad eccezione della stazionarietà nel nord dell'export è questa la circostanza che ancora una volta sottolinea quanto pesi
Il drammatico calo della domanda interna nel contrastare una ripresa robusta dell'economia
La dinamica dei consumi delle famiglie che stimiamo almeno quattro e quattro nel Mezzogiorno e meno del nove nel Centro-Nord
Appare penalizzata sia nelle regioni del sud che dal Nord da un'ulteriore flessione del reddito disponibile
Che fa seguito al calo del due mila e due cioè pochi segnalerei in termini storici il primo anno che si alzeranno se s'confermato per due anni consecutivi calo dei redditi disponibili delle famiglie
Quanto agli investimenti va sottolineato l'ulteriore crollo previsto per l'anno in corso nel Mezzogiorno che dovrebbe essere di meno quindi undici e cinque per cento a fronte di un sei e sette nazionale
Pesante anche l'impatto sul fronte occupazionale con uno stock di unità di lavoro che è previsto contrarsi del due al sud e dell'uno e nel resto del Paese
Anche nel due mila e tredici la contrazione più marcata nel livello complessivo dell'attività economica del sud e in parte però non trascurabile dovuto all'effetto aggregato delle manovre di finanza pubblica
In un generale contesto di crisi recessiva al manovre effettuate dal due mila dieci ad oggi hanno avuto infatti un impatto complessivo sul PIL ben più pesante nel Mezzogiorno
Il secondo le nostre stime sul PIL del due mila e tredici le manovre comportano un perfetto di pressi depressivo di uno virgola cinque punti percentuali sulla flessione complessiva del PIL del due e cinque
Al nord zero nove punti percentuali sul PIL sulla contrazione dell'uno e sei
Al di là però del saldo complessivo quello che emerge diciamo guardando
La manovra e la sua composizione infatti nel Centro-Nord l'effetto depressivo legata al maggiore imposizione fiscale che pari complessivamente al meno zero virgola cinque punti percentuali e superiori agli effetti conseguenti tagli di spesa
Quantificabili in zero quattro punti percentuali
Nel Mezzogiorno la situazione è diametralmente opposta la tassazione diretta e indiretta pesa sulla dinamica del PIL per appena dei tre decimi di punto percentuale mentre i tagli di spesa pesano
Per uno due virgola punti percentuali sui complessivi uno e cinque dalla manovra
Il maggiore impatto ritardi nell'alla spesa nell'area debole da imputare al più forte contrazione della spesa di investimenti che pesa grossomodo per quasi un punto percentuale a fronte di solo zero due nel Centro-Nord
I due motivi sono evidenti alla base di questo maggiore impatto il prima che dovrebbe proseguire nel Mezzogiorno nello nel corso di quest'anno la caduta degli investimenti pubblici meno otto e due in termini nominali
Mentre il resto del Paese si avrebbe con la stazione di vita
La seconda che nel sud data la minore dimensione dell'economia di mercato
Maggiore la capacità moltiplicativo esercitata direttamente dalla componente pubblica nel processo di accumulazione indirettamente nelle attività collegate quindi tagli di spesa in opere pubbliche hanno strutturalmente un impatto maggiore
L'emergenza economica si intreccia con un'emergenza civile sociale alimentata dalla spirale perversa venti di consumi occupazione
Per fronteggiare la quale occorrono politiche del lavoro e politiche di welfare in grado di compensare gli effetti della crisi contrastando la diseguaglianza le disuguaglianze che ostacolano la ripresa decrescita
Ecco la lunga fase di declino e poi di crisi restituisce un'area del Paese caratterizzata dall'occupazione massiccia impoverimento in sono ridotte ulteriormente la di possibilità di realizzazione delle giovani generazioni
Ecco sul fronte dell'occupazione tra il due mila otto il due mila dodici
Al sud Rocco per la caduta è stata del quattro e sei contro l'uno e due per cento e delle cinquecento sei mila persone che hanno perso un posto di lavoro in tutta l'Italia
Ben il sessanta per cento cioè trecentouno mila sono residenti nel Mezzogiorno dove in realtà sono concentrati solo ventisette per cento degli occupati
Il prolungarsi della congiuntura negativa sembra aver definitivamente modificato soprattutto nel Mezzogiorno i comportamenti sul mercato del lavoro
Le ridotte opportunità occupazionali unità sanzionabile detrimento delle capacità di reddito spingono persone verso una ricerca attiva di un'occupazione anche se precarie e a tempo ridotto questo è un fenomeno che diciamo a Bari discontinuità
E ne cito uno che in più a partire dal
Entrata sul mercato di lavoro di donne in lavori di qualificate posto di qualificati cioè evidentemente le famiglie si attaccano anche questo tipo volani
Ma l'effetto più concreto che nel due mila dodici al forte aumento della disoccupazione esplicita su cui è calcolato il tasso disoccupazione ufficiale che è salito dal tredici per cento al diciassette per cento in un solo anno
Si è contrapposto per la prima volta anche un calo modesto ma significativo della disoccupazione implicita
Il cosiddetto tasso cioè persone che prima non si presentarono dice non si scrive nel mercato lavoro si scrivono il cosiddetto tasso disoccupazione corretto da non calcolato
Sommando la disoccupazione esplicitata cioè ufficiale quella implicita e la cassa integrazione è arrivato nel Mezzogiorno al ventotto e quattro per cento di oltre undici punti in più del tasso ufficiale
Laddove nel Centro-Nord del tasse del dodici per cento quattro punti in più dell'ufficiale quindi ventotto punto undici sono diciassette i punti di differenza del tasso di disoccupazione
Ecco come abbiamo sottolineato più volte negli ultimi anni ma la cosa seguita diciamo ad approfondirsi il dualismo territoriale del mercato del lavoro si intersecano sempre più evidente dualismo generazionale che emerge in tutto il Paese
I giovani continuano a pagare particolarmente caratteristico particolare nel Mezzogiorno il dato complessivo negativo di trecentouno mila occupati in meno nell'ultimo quinquennio
è riconducibile ai giovani che perdono trecentottantanove mila unità meno diciannove se
Mentre pronte al trentacinque anni si registra un momento anche se modesto ottantotto mila ecco debbo dire di più una differenza di fondo che il nord o l'aumento del lutto trentacinque anni molto più forte quindi determina il risultato complessivo
Cioè alla caduta dei giovani che di pari intensità nel nord fa riscontro un forte interno un incremento abbastanza forte delle classi di età maggiori
Nel due mila e dodici il tasso di occupazione giovanile è stato al sud del trenta e otto per cento
Di oltre venti punti percentuali in meno della media del centro nord che del cinquantuno per cento
Ed è stato per i maschi del trentotto per cento basso ma più alto del PD quello per le donne che appena del ventitré sei per cento
Quindi lo scarto è molto forte e e questo scarto del tasso di disoccupazione femminile diventa ancora più forte se sui si raffronta con il dato medio della UE a ventisette dove il tasso di occupazione delle donne finita quindici trentaquattro è del cinquantuno per cento quindi cinquantuno a ventitré due volte e mezzo
Poche cifre fotografi in modo chiaro la gravità della situazione ancora nel due mila dodici circa il cinquantacinque per cento dei giovani mentre italiani che non lavorano studiano risiedeva nel sud rappresentando un'incredibile spreco di cervelli
Il profondo divario tra aspettative soprattutto delle nuove generazioni
In termini di realizzazione personale professionale dei e le concrete occasione di impiego ha determinato la ripresa dei flussi di migrazione
Dai nuovi dati risulta che tra il due mila e due mila dodici sono immigrati dal sud verso il centro nord oltre mille quattrocentoventisette mila
Meridionali a fronte di rientro di settecentottanta mila con un saldo migratorio metto disse e quarantasette mila
Di questa perdita di popolazione secca sui seicento e quarantasette ben quattrocentocinquantatré mila unità cioè il settanta per cento sono giovani cioè di quelli che sono sono immigrati e non rientrano e più di un terzo centosessantadue mila sono laureati
Quindi da un'area
Diciamo giovani e ricca di menti abbracci al sud e l'abbiamo più volte detto si rischia di trasformarsi in un'area anziana e comunicarmi economicamente più dipendenti
Diciamo è in atto uno Tsunami di cui già si avvertono i segnali già tra il due mila uno al due mila undici la popolazione meridionale è cresciuta
Dai più bassi del dettati dell'ultimo censimento di appena centoquattro mila unità più cinque per cento a fronte di un incremento del sessantaquattro per cento nel centro nord due virgola tre milioni
Quindi come abbiamo detto acquistasse questa perdita di peso demografico non verrà sollecitamente contrastato il Mezzogiorno è un'area che è stata caratterizzata nei prossimi decenni
Da un vero sul quelli bassi alle ultime previsioni dell'Istat che rispetto alle precedenti che arrivano nel due mila e cinquanta hanno portato la previsione due mila e sessantacinque mezzogiorno alla fine del cinquantennio perderà
Quattro virgola due milioni di abitanti oltre un quinto dalla popolazione rispetto al resto del Paese che ne guadagnerà quattro e sei
Inoltre la perdita riguarderà tutte le classi di età più giovani con un conseguente erosione della base della piramide detta
Una sorte di rovesciamento rispetto a quello del Centro-Nord dove sta avvenendo il contrario
Storicamente il dato diciamo che sembra astratto e e che la popolazione del sud passerà essere il ventisette per cento di quella nazionale a fronte dell'attuale trentaquattro era trentasei fino a pochi anni fa in passato superava il quaranta
Questi cinque anni di crisi sono stati inevitabilmente segnati oltre che da montare come detto della disoccupazione giovanile da sempre più forte segregazione femminile nel mercato del lavoro aspetto che non ho potuto trattare ma
Diciamo Anna molte
Gli elementi di ulteriore peggioramento da crescenti fenomeni di disagio sociale dall'aumento delle aree di povertà mentre sta emergendo con sempre maggiore chiarezza una stretta correlazione tra equità e crescita
Nei Paesi dell'Unione europea dove il reddito e distribuiti in modo più egualitario attraverso misure specifiche universale di contrasto alla povertà e delle disuguaglianze si osservano dopo la crisi non solo maggiore livelli del prodotto per abitante ma anche più alti tassi di crescita
Nel complesso del settembre due mila cinque due mila dodici in particolare in quasi tutti i Paesi meno egualitario dell'Europa a quindici
Dei quali c'è la maggior parte del reddito è detenuto dalla minoranza di percettori tra cui siano vano Grecia Portogallo Spagna Regno Unito in Italia
Il PIL pro capite è diminuito
Quasi tutti i Paesi dell'Europa a quindici più egualitaria hanno invece registrato dal due mila cinque due mila dodici
Tassi di crescita più alti poi positivi Germania Austria Svezia e Paesi Bassi
L'evidenza statistica porta ad un qualche terzi se l'Italia non sia troppo diseguale per crescere se così come crediamo è le politiche redistributive dovrebbero essere contestuale le politiche di crescita
Nel caso italiano il divario malissimo territoriale ha un peso rilevante del determinare grato complessivo di di uguaglianza causa sia delle differenze fra mezzogiorno e Centro-Nord sia della maggiore diseguaglianza specifica interne alla singola area
Strutturalmente la distribuzione delle famiglie dei redditi famiglia infatti diversa nelle due macroaree come può rilevarsi dalla slide diciannove in tutte le regioni del Mezzogiorno è meno frequente l'appartenenza la parte benestante dalla popolazione
Nel centro nord una famiglia su due quarantotto e sette collocata nei due quinti più ricchi abbiamo fisso in Quintili
Diciamo il totale delle famiglie nel sud invece più frequente una collocazione la parte più povera della distribuzione
Il sessantuno il nove per cento di quelle meridionali in media il secco con punte del sessantacinque in campagna del ben il sessantotto per cento in Sicilia appartengono e dipinti più poveri
L'indagine Istat sulle reti delle condizioni di vita mostra che la crisi aperta nel due mila otto due mila nove ha provocato un ulteriore consolidamento dalla maggior parte delle differenze strutturali tra la distribuzione dei redditi
Hai fattori che in questi anni hanno concorso a determinare un maggior grado di diseguaglianza primaria tra il Centro-Nord e Mezzogiorno cioè fattori
Essenzialmente dipendenti dal diverso rapporto tra numero di percettori di reddito il numero di persone carico all'interno dalla famiglia
Si aggiunge lo scarso attentamente redistributivo del sistema di tasse benefici all'assenza di ammortizzatori universali contro la disoccupazione
Ha necessità di conseguire contemperamento obiettivi di equità e di crescita diviene più evidente se si considera che il cronico divario di povertà fra le due macroaree si è ulteriormente aggravato per effetto della crisi
Pochi dati tra il due mila e sette del due mila e dodici il quel tasso di povertà assoluta aumentato più nel Mezzogiorno
Al due mila e dodici nel sud erano povere circa novecentotrenta mila famiglie su un totale di diciassette sette milioni cioè il cinque quattro delle famiglie al nord a fronte di un nove otto per cento nel Mezzogiorno
Quanto al rischio di povertà cioè le famiglie che rischiano intravedo aperta è rischioso ritiro di poter
Risulta aumentato nel subemendamento giorni dal trentadue sette al trentacinque per cento circa delle persone residenti
E dall'undici e uno alle undici e sette residenti al Nord becco qui prova abbiamo proponiamo diciamo una ripartizione
Delle strade del rischio del povertà per le famiglie
Bene e come si vede il totale delle famiglie a rischio il trentatré nel Mezzogiorno e il tredici per quelle del Centro-Nord
La distribuzione del rischio indica nella maggiore incidenza delle famiglie monoreddito e con un maggior numero di familiari a carico
E di quelle con un maggior numero di suo comparti il motivo della maggiore diciamo incidenza del rischio di povertà
Sì al Centro-Nord e sia soprattutto nel Mezzogiorno l'aumento dello dell'occupazione è condizione necessaria ma non sufficiente in assenza di politiche redistributive cito efficaci
Non solo per l'equità ma anche per la crescita sono dunque urgenti misure di welfare volta a favorire l'inclusione sociale
L'ampliamento dell'opportunità in particolare apporre
Una agire alla povertà estrema introducendo anche in Italia e in Grecia gli unici Paesi dell'Unione europea non averli uno strumento specifico universale di contrastare questa
Occorre realizzare un sostenere di più bassi in cui l'importo in cui l'importo del beneficio sia definiti relazione bisogni delle famiglie misurati da una soglia di intervento che tenga conto della numerosità dei membri familiare
La più recente proposta di minimo vitale in Italia che riteniamo possa essere assunta come riferimento anche per il dimensiona nel costo il reddito di inclusione sociale per i poveri assoluti presentato dalle ACLI dalla Caritas
La soglia è pari alla linea della povertà assoluta stimata dagli stilista perché varia a secondo del territorio delle tipologie familiari e che dovrebbe essere integrata con ulteriori interventi contro l'impoverimento bene
Il calcolo stimato del reddito di inclusione sociale prevede che ne beneficerebbero da circa un milione e trecento mila famiglie in Italia di cui
Seicentoventidue mila nel Mezzogiorno il costo tale regime che non sembra spropositato
è stato stimato in circa sei miliardi di euro l'anno le famiglie beneficiaria risiederebbe maggioranza nel Centro-Nord cinquantuno e cinque gli assorbirebbe più della metà della spesa totale
Quindi riguarderebbe menziona significativa anche i popoli del Nord nel Mezzogiorno si avrebbe tuttavia una maggiore frequenza di utilizzo con il sette sette per cento di famiglie beneficiari sul totale
Altro aspetto che abbiamo considerato è quello del divario di benessere perché il benessere di una società il binario dipende dalla multiforme insieme di caratteristiche di variabili che spaziano dagli aspetti più propriamente economici
A quelli legati alla salute all'ambiente fino alla sicurezza e al paesaggio
Ed è un concetto che richiede una misura che solo approssimata dal prodotto pro-capite la ricognizione sulla situazione sociale piccoli ed economica che caratterizza il Mezzogiorno la Svimez nel Rapporto di quest'anno
Allora è necessario dedicare adeguata attenzione a questo aspetto e basandosi su
La ricca messe di informazioni prodotti del Comitato di indirizzo per nell'Istat e sui pesi che riproducono un indice di soddisfazione individuale ha effettuato un tentativo di cui presentiamo
I primi risultati di costruzioni in via sperimentale di un indice di benessere aggregato che Regione in base a tale indice il divario di benessere
Socio economico tra Mezzogiorno e il resto del Paese risulta nel due mila undici anni di riferimento della stima
Di dimensione complessivamente inferiore a quello misurato sulla base del PIL pro-capite ma conferma comunque
Un divario territoriale importante nel godimento di alcuni diritti di cittadinanza e nell'offerta di servizi e i dissidenti
Che si esplicano diversi Dominique considerati
Per l'indicatore di benessere sociale umana ambientare ecco rispetta divari calcolati in base al PIL pro capite i divari socio economiche identificati in base al benessere esultano come detto inferiori anche la situazione del Mezzogiorno appare più variegato e complesso
Questo però non deve far dimenticare che molti domini identificati Chieppa appare comunque ampio per buona parte delle regioni meridionali il sud maggiormente penalizzato
Come nei campi legati all'istruzione alla salute alla sicurezza alla ricerca e all'innovazione con la valutazione quantitativa delle differenze per questi campi segnala
Dei divari superiori a quelli puramente economici
Ciò attesta forti differenze in termini di offerta di servizi forniti dalla pubblica amministrazione che nel sud sono mediamente più carente
Ciò che più colpisce in particolare la tendenza all'allargamento del divario storico nord-sud anche nuovi servizi che la pubblica amministrazione eroga sulla base
Deteneva azioni intervenute nel corso dell'ultimo decennio il che contribuisce a dalle allontanare ulteriormente l'area meridionale da quegli Standa dico impedita indispensabili per attrarre le necessarie risorse aggiuntive per lo sviluppo e questa minore efficacia della pubblica amministrazione finisce peraltro per accreditare l'immagine di un settore pubblico
Meridionale elefantiaco e sempre più invasivo ecco qui al contrario dei primi risultati del censimento due mila undici emerge rispetto al due mila uno una pia dimagrita tanto al Nord perché al Sud
Del sei uno per cento nel Mezzogiorno e del quattordici nel Centro-Nord differentemente da quanto spesso si crede la presenza dell'Appia sul territorio al netto degli organi centrali cioè rapportato alla popolazione
Resta più elevata nel Mezzogiorno trentuno addette ogni mille abitanti contro ventisei del Mezzogiorno
La maggiore contrazione di addetti dell'Api avvenuta al nord nell'ultimo decennio
E in qualche misura attribuibilità novità strutturale anche questa diversificata territorialmente con i tradizionali tratti turisti emerso nel corso degli ultimi tempi è rappresentato dall'espansione del settore non profit
Che sempre più sta assumendo ruoli sussidiari rispetta la Piana erogazione di alcuni servizi il cosiddetto terzo settore avuto infatti nelle regioni del nord un vero e proprio boom aumentando il proprio personale nell'ultimo decennio del cinquantaquattro per cento
Quasi due milioni e sette di persone da tre milioni a quattro e sette nel Mezzogiorno momento c'è stato ma molto mentre
Sono quindi
I campi relativi all'offerta di servizi in cui appare necessario inventare le politiche per la riduzione dei divari sociali e civili del Paese
E qui mi limiterò a poche ormai considerazioni visti i tempi la prima è che la prolungata recessione indubbiamente acuiti problemi strutturali dell'apparato produttivo e che gli effetti sono stati asimmetrici
Con un rischio di forte depauperamento e di desertificazione in particolare a fenomeni di certificazione come sappiamo qui abbiamo concentrato l'attenzione
Hanno riguardato il settore manifatturiero del sud
Che ha avuto una perdita di prodotto e di addetti di quasi un quarto dimezzato gli investimenti la contrazione non è stata così forte nel nord dove la perdita è stata di prodotto di dieci punti inferiore
è molto minore quella di oltre venti punti e compiuta dato che vorrei segnalare che l'ampiezza della caduta
Dell'attività di accumulazione sta a indicare che nel corso dell'ultimo quinquennio sono stati fatti investimenti insufficienti anche solamente a compensare il deprezzamento fisico del capitale
Determinando una cosa una consistente riduzione dello stock del capitale netto
A livello nazionale l'unico per il quale sono oggi disponibili i dati lo stock di capitale netto del settore manifatturiero si è ridotto dal due mila nove due mila dodici il quattro per cento in termini nominali
Da presumere ovviamente data l'assai maggiore gravità della caduta degli investimenti complessivi fissi lordi al sud perché spiacevole creduto dello stock di capitale sia stata maggiore nel complesso quindi si è avuta una riduzione del peso del settore
Industriale in termini prodotto sull'economia dall'undici al nove per cento
Che è un dato ben lontano dal diciotto e sette per cento del centro nord perché poi il ventidue nel nord-est e soprattutto dal venti per cento auspicato dalla Commissione europea
E qui alcune ultime piccole completo diciamo considerazioni per uscire dalla recessione tornare a crescere accanto alle politiche di welfare
Che come abbiamo detto possono avere effetti non solo sociali ma anche di sostegno anticiclico dell'economia contribuendo a rimettere in moto la spirale redditi consumi investimenti occupazione
Va attivata un'azione che sia pur nell'ottica di breve periodo sia coerente con un disegno dal respiro prospettico di medio lungo periodo
E quindi da una più complessiva strategia di rilancio dello sviluppo la tenuta socio economica del Paese legato a un imperativo tornare subito a crescere a partire dal sud per fare questo occorre riposiziona
Mento competitivo il sistema produttivo nazionale dell'ambito di un processo che incroci interessi bisogni del sud con quelli dell'Italia
Crediamo che il filo rosso di questa strategia debba essere una politica industriale e attiva soprattutto nel Mezzogiorno
Che punti sul settore manifatturiero che resta centrale consolidando adeguando la sigla l'attuale sistema produttivo che riqualificando né sul modello di specializzazione
Tornando a proporre con forza dopo molti anni in una logica di sistema una logica industriale che richiede investimenti strategici anche a redditività differita è una progettazione a lungo termine
Ultima notazione salterò qui diciamo pure
Proposte che pensiamo di fare ma che troverete nel rapporto su strumenti specifici di politica industriale e che in questo quadro
Un aspetto centrale del recupero di competitività resta
Legato ai fini dell'attrazione degli investimenti ma anche proprio per riguadagnare competitività delle imprese riducendo gli effetti strutturali distorsivi
Che alle imprese italiane a quelle del Mezzogiorno vengono dalla loro ottimali tra dell'area dell'euro
Resta fondamentale il ruolo di una fiscalità differenziata
A correzione di un meccanismo che risulta strutturalmente squilibrato ed è un aspetto appunto su quale credo si fermasse zattera nella sua
Relazione professor Giannola grazie
Direttore sì ora
Sarò anch'io una
Considerazioni nella relazione che
Non potrà entrare nel merito
Ma che
Vorrebbe
Almeno l'intenzione di
Sottolineare alcune
Criticità in questo quadro
Abbastanza desolante ricercati in termini di dinamiche che anno dopo anno nordici
Segnalano
Grandi progressi al contrario ci segnarono l'aggravarsi di
Problemi anche abbastanza noti
E
Però contemporaneamente sottolineare
Come anche
Continuiamo a fare anno dopo anno
Perché
Il Mezzogiorno è
La grande opportunità per un discorso di ripresa dell'economia e sviluppo
Non c'è crescita se non c'è
Sviluppo le politiche di sviluppo presuppongono
Vanno prima di una qualsiasi ipotesi macro economica di crescita
E forse premi più grandi carenze
Dei tecnici dei politici e così via Eccher sul problema dello sviluppo c'è un grande silenzio mentre sulle tecniche per rimettere in moto il sistema ipotizzando ci sia il problema dello sviluppo
C'è una grande abbondanza che è una grande sterilità dei risultati
Ora abbiamo sentito gli andamenti sul fine anni mentre sugli investimenti
Richiamerà egli semplicemente il grafico la tabella ventisette questo grafico che
Può sembrare abbastanza così normale e questo è un grafico eccezionale perché credo che in tutto il dopoguerra
Il sistema Italia non ha mai
Invertito quella tendenza alla crescita dello stock netto di capitale
Ora se noi abbiamo per quindici anni Investimenti indicarlo vuol dire che non stiamo più neanche facendo gli ammortamenti e quello al risultato di un'inversione di tendenza
è un'indicazione che lo stock di capitale non si riproduce adeguatamente e stiamo riducendo la base produttiva del Paese
Se a quello leghiamo le affetto sul terziario sull'agricoltura su qualsiasi cosa stiamo dicendo che ci stiamo segando il ramo su cui siamo separati e questo avviene ormai da cinque o sei anni
è un pericolo enorme che noi segnaliamo questo è un dato nazionale se lo distinguersi nuovo e non riusciamo a farlo perché non abbiamo i dati non pretendiamo di fare
A rischiare
Ipotesi di vedremo che il Mezzogiorno ha segato gran parte dei suoi rami
E che occorre quindi curare con molta attenzione quello che resta e pensare immediatamente a come rovesciare questa tendenza per rimanere seduti sul Governo
E ovviamente questo vale per il nord per il Nord Est per il centro ci sarebbe interessante vedere la diversificazione di queste dinamiche pericolosissime
Una cosa che credo vada sottolineato e che in questo rapporto come precedenza ma questo in particolare c'è molta alla
Il riferimento alla dimensione dell'Unione europea di un'Unione Europea diviso in due
Quelli che partecipano all'Euro e quelle che non partecipo alle nove euro che hanno in qualche misura qualche grado di libertà in più
Ed è sistematica la differenza dei performances e anche dell'impatto che questa divisione porta sulle Regioni diciamo della convergenza di chi partecipa all'euro
Qui c'è una tripla non ottima vita
Del sistema monetario unico non per colpa dell'euro ma per colpa di tutto quello che manca accanto all'Euro e che ci destinati nel
Finalmente peggiorare la situazione quale che sia la messa
In sicurezza dei nostri conti pubblici che la grande preoccupazione che sta dominando i Governi che si sono succeduti e che giustamente devono garantire
E
Come dire impegni presi
Quindi credo che
Su questo versante aveva aperto un discorso Franco realistico
Ma deciso
Ora
Tanto per anticipare un po'in commento successivo
Diciamo beh vediamo drammaticamente che la spesa pubblica corrente al sud novanta per cento procapite di quella del nord
La spesa in conto capitale drammaticamente scesa abbiamo visto gli affetti e delle manovre di finanza pubblica che necessariamente tagliano di più la spesa in conto capitale di quel
Corrente e che quindi è asimmetrica che penalizza in particolare del sud e così via
E vediamo che al sud e in qualche modo è stato per vent'anni ghettizzato all'interno del discorso dei fondi strutturali che possono inefficiente non spesi non entriamo in questo merito poi noteremo nel merito in qualche modo
Volendo fare un accenno a un'iniziativa del ministro Sicilia sull'agenzia che era un suo significato secondo me importante
Be'questi fondi strutturali che sono nostre risorse dati a un Bilancio apparentemente sovranazionale quegli errori comunitario e che ci ritornano indietro
Come diciamo politiche dell'Unione europea per lo sviluppo quando noi potremmo direttamente fare quelle turistico per lo sviluppo con quei fondi
Di cui io ci ritorna indietro una percentuale non è in totale beh questi fondi strutturali per il cinquanta per cento l'anno I Paesi non aderenti all'euro Polonia e ne che hanno una doppia vantaggio vantaggio della loro fiscalità e anche della loro non
Disciplina valutati esattamente identica alla nostra nostre assoluta del cento per cento non credo che l'Ungheria la Polonia abbiano la stessa disciplina
Valutare la vostra quindi questo impone l'anno ottimali data nell'abbandonare a valutarie
Accentuata dal fatto che poi nell'Unione ci sono due aree non proprio esattamente coerenti all'interno di questo ci sono dei regimi fiscali diversissimi
Che in un'area valutaria è una bestemmia pensare che ci possono essere noi l'abbiamo fatta l'abbiamo curata l'abbiamo anche difesa questa diversità quando abbiamo detto che era lesione della concorrenza
Fare politiche fiscali differenziate all'interno di un Paese che partecipava all'Unione monetaria questo per un economista
è un non senso purtroppo grandi economisti hanno sostenuto per anni questa posizione
E hanno avuto anche responsabilità di alto livello di una gestione
Del
Esecutivo
Ora
Queste una problema che va aperto con molta
Pacatezza ma con molta determinazione perché questo è un vincolo strutturale
Senza il quale
Le cose sarebbero molto diverso quindi quando noi attribuiamo la scarsa attrattività dei territori
L'inefficienza dell'uso delle risorse
A colpe endogene
Ci dimentichiamo che il contesto che non è tanto vogliamo modificare è quello e non è il contesto dice a Como
Locale o così via quello è un contesto che determina il contesto europeo
E su questo credo che una discussione e una via di uscita e urgente trovarla perché noi stiamo in quella fase su quel ramo declinante in grazie a questo tipo di cose
Su questo vorrei
Poiché rientrarci momento che anche per capire
Anche per commentare e in qualche modo per
Modificare anche la
Alcune posizioni violente dalla mia
Sulla interpretazione del declino italiani
Ecco perché il declino italiano
Nasce nel mille novecentonovantotto diciamo così molto evidente da allora cioè hanno
In cui si fissano i cambi
E non c'è più nessuno spazio per recuperare con le svaluta azioni il differenziale di competitività
Da quell'anno i distretti vanno in crisi
Cioè Italia aspre ristagna diventa il malato d'Europa viene messa sotto osservazione gli si danno come dire terapia e disciplina sempre più strette
Senza tener conto di questo fatto il fatto allora
Non è che alla svalutazione
Di per sé era la terapia per tenere in piedi un sistema che non poteva compete
In parte questo è vero è verissimo allora la struttura industriale mitizzato a oggi demonizzata cioè le piccole imprese fino
Agli anni due mila era considerato l'elemento di forza oggi viene considerato un elemento di forza ma
Che ha bisogno di grosse e iniezioni di tecnologia e così via ma ci si dimentica proprio questo aspetto
Che
Con la svaluta azione di fatto noi
E potremmo dire contestavamo adottare internet può esser la burocrazia quello di cui oggi ci sia lamentele grande regolazione e così via che in qualche misura venivano ammortizzate questa inefficienza ente
Quelle le vicende interne non sono più ammortizzabili con quello in più
E qui entriamo nel campo della competitività
Se i regimi fiscali così diversi
Non sono come dire
Armonizzati sia pure gradualmente quando c'è
Un sistema di monete unica e evidente che destino di quelli che hanno
Uno svantaggio fiscale
E all'interno questa cosa la possiamo
Chiarire ancora meglio dicendo che se poi lo vediamo addirittura fondi strutturali a quei Paesi che hanno il vantaggio fiscale perché loro convergano
è chiaro che
Quelli che divergere non saranno
Quelli che donano queste cose quindi noi abbiamo questo paradosso di essere grandi benefici benefattori
Poco beneficiati da quella politica della convergenza che non ha nulla a che fare anzi che è contraria
Hai principi di una Area valutare la ottimale
Stiamo facendo esattamente l'opposto di quello che è uno qualsiasi economista
In
Richiamato a dire cosa si dovrebbe fare per attenuare la non attività aveva un'anima dell'area
Darebbe come risposta quindi noi stiamo accentuando il nostro male da quindici o vent'anni
Senza
Se ne possa discutere
E questo
Si aggiunge alle inefficienze interni e così via quindi capisco gli imprenditori chiaramente erano il cuneo fiscale sono cose pesantissime che vengono per così dire come
Sono la testa d'ariete di una di una violenta spallata al sistema produttivo italiano
Che è messo in un contesto di cui noi non abbiamo ancora una chiara percezione che
Non è essere
Contro l'Europa tutto il contrario euro ai grandi vantaggi consente grandi cose
Ma deve essere accompagnato e deve essere razionalmente gestito la prima cosa non razionale e il sistema dei fondi strutturali europei per quello che riguarda il Mezzogiorno è contrario ad ogni razionalità
Noi diamo terrà birrette riceve indietro una parte e per far sì che quello che diamo vada a finanziare quelli che ci stanno praticamente facendo dumping fiscale
E
Vantaggio valutare allora questo meccanismo va reso esplicito
Vanno calcolati i danni vanno calcolati i vantaggi che si fa un saldo e si Vanni
I diciamo in Europa a concordare una revisione di questo sistema a partire dai fondi strutturali europei
Dal loro significato da loro
Abbiamo creato una struttura barocca
Burocratica di cui non riusciamo a gestire in modo efficiente nulla e in più questa struttura è a nostro danno credendo che stiamo facendo le politiche della convergenza è un assurdo che ancora sia
Non ci vuole molta fantasia
è curioso che in quindici vent'anni non sia avvenuta mentre nelle varie Commissioni nei vari gruppi che questo un danno calcolabile
è un rischio assicurabile ed è un modo di convivere in prospettiva con un'unione monetaria necessaria perché noi dobbiamo fuori
Sapere rapportarci con l'area del dollaro e qualche opinione con la europea è fondamentale l'unione monetaria ma ciò non toglie
Che dobbiamo capirla e gestirla in modo razionale
Altra considerazione oggi siamo con i conti in ordine ci si dice
E credo veramente che siamo con i controlli ma questi conti in ordine sono una rincorsa come scendere nel mezzo ricordate
Il racconto che da bambini o meno si reggeva come si discendeva all'interno di un gorgo in silenzio fino ad arrivare in fondo noi stiamo facendo esattamente questo quella curva ci dice questo
E
Perché
I conti in ordine migliore mi ricordano la merce io insegno macroeconomia e
Oggi si deve insegnare la nuova macroeconomia classica
Ovviamente legittimo dire che la macroeconomia keynesiana è diversa dalla norma fra economia classi come un dibattito tra accademici
A nome proprio e classica parla dell'equilibrio naturale noi oggi siamo nel nostro equilibrio naturale secondo la nuova macroeconomia classica
Quella disoccupazione è una disoccupazione naturale dipendere la struttura è tutta volontaria sostanzialmente se volessimo proprio essere molto
Come dire provocatore
Ora questo equilibrio naturale
è
Tutto evidente questa mille due mila tredici si prevedeva zero per cento del rapporto debito PIL abbiamo il tre per cento e forse lo superiamo prevedeva il centodiciotto per cento del là poi del debito dentro a quell'ora deficit del debito PIL era centodiciotto siamo al centotrenta per cento
Non si sa quale tasso di crescita prevedeva perché di questo non ci viene mai dato questo dato nove avevamo previsto meno tre e abbiamo meno tre per cento
Questa è l'equilibrio naturale che stiamo vivendo da cinque anni nel Mezzogiorno e da dieci anni in Italia è sostanzialmente zero crescita uno quando va bene
Oggi per riprenderci per e come ci dice
Oppure
Vecchie reminiscenze per far tornare la occupazione Anna aumentare ci vuole una crescita almeno del due due e mezzo tre per cento perché anche con la crescita dell'un per cento non è commenta l'occupazione
Assolutamente perché c'era bisogno di riprendere
Ormai capitare lo abbiamo distrutto non c'è tanta capacità forse inutilizzata ma se andiamo avanti di questa parte di questo di questo in questa dimensione credo che l'occupazione non potremo non pensare
Se non lontani
Lontani decenni futuri una ripresa quindi c'è un problema urgente di mettere insieme tutti questi pezzi
Voglio essere breve quindi
Rimando a invece a quello che non è breve che questo specie di
Mattone che però è uno strumento di lavoro non vuole essere un Libro verde
E
La Svimez è così quindi pessimista così mena grammo no noi cerchiamo di dare il razionale mente una visione per dire Focene può essere un'altra
E invitiamo a ragionarci con molta attenzione io inviterei a discutere del punto riprende di che cos'è lo sviluppo di cosa deve essere l'Italia in questo nuovo mondo il nuovo mondo che ci sta cacciando fuori
Ed è evidente che qui il Mezzogiorno diventa importantissima
Quando diciamo che abbiamo degli illustri che poi
Prenderanno la parola lustri tecnici e su dei drivers dello sviluppo
Non è per fare delle etichette dirlo sempre i ticket sono la logistica l'Energia
La rigenerazione urbana
Queste sono quelle che anglosassoni che vede embedded strategico se ce n'è una ci deve essere un'altra sono strategie e interconnesse che dobbiamo
Mettere in campo
E purtroppo non mi sembra che ci siano grandi movimenti e grande discussioni e questo mettere in campo la strategia della
Green economy tanto per essere di moda
La si mette in campo soprattutto nel Mezzogiorno la logistica la si mette in campo soprattutto nel Mezzogiorno se vogliamo se non guardiamo continuiamo nel nostro equilibrio naturale allora per rovesciare questi equilibri male crearne un altro molto diverso
Dobbiamo parlare di energie rinnovabili capisco che qui ci sono grossi problemi come grossissime opportunità ma discutiamone
Il piano
Energetico nazionale già entrato per esempio tre non dice una parola sulle
Regia geotermica qui abbiamo renderti forse ci potrà dire qualche problema è stato un mistero per noi un punto interrogativo venendo dalla Campania un punto in cui è lesivo enorme
E tenendo in tutto il Mezzogiorno della Sicilia è un punto di arrivo enorme
E
Così la logistica e li abbiamo qui Gioia Tauro che ci potrà dire qualcosa ma cioè Salvatore verso il porto europeo
Cuore dei nuovi traffici Cina indica verso il nord
Io sono andato la prima volta a presentare un documento Giorgio La Malfa e così
Hanno
Allora candidato alla Presidenza del Consiglio così come l'avevamo presentato tutti gli altri candidati Gioia Tauro era deserta forse era in cassa integrazione Taranto
è sappiamo cosa sta succedendo attardano dall'IVA al porto di Taranto
I cinesi
E
Stanno andando via Brindisi
Allora queste sono scelte nazionali non c'entrano con il Mezzogiorno allora o il Mezzogiorno viene visto come era
Amente la punta di diamante di un discorso nuovo di un'Italia che riprende
Un po'il sole come negli anni Cinquanta in forma totalmente diverse ma avendo un Progetto questo progetto non lo si vede
La rigenerazione urbana vi rendete conto cosa vuol dire Napoli Palermo
Per
Il problema occupazionale sociale legale che ci troviamo di fronte aggravarsi sempre di più
Bene rigenerare oppure la ricezione urbana vuol dire
Politica energetica politica della logistica
Avvio di una riqualificazione della
Diciamo dell'edilizia ma in senso moderno che è progresso tecnico ricerca e così via lo per questo dico strategie interconnesse
E allora i beni culturali vengono valorizzati ma non perché abbiamo una visione del risultato no perché abbiamo una visione del processo
Intervenire a Napoli a Palermo vuol dire creare
Con le energie rinnovabili con la geotermia fare una Regione carbon free la Campania la Puglia ci avrà una cosa che sono modelli da presentare al mondo
E che sono modelli che ha trarrebbero tanti capitani per intervenire a Napoli e dintorni per fare una Rete di Energia
Senza emissioni quindi abbattendolo CO due avendo in tutti i certificati verdi e bianchi con tutte e due l'impatto economico e questo va e non c'è uno straccio di idea su questo
Allora io credo che noi abbiamo invece un'esuberanza di idee c'è qualcosa che non funziona
Quindi da questo punto di vista da Svimez se vuole essere anche limite provocatoria ma nell'emergenza le provocazioni forse servono e noi siamo in una drammatica emergenza
E di questo quando si dice non è ammesso non si va in silenzio come sappiamo poi si arriva in fondo si scopre che è finito tutto
è noi dobbiamo svegliarci molto rapidamente e da questo punto di vista credo che dal Mezzogiorno un colloquio col nord noi siamo stati anche a Milano e abbiamo trovato
Discussioni utili
Ma dobbiamo essere molto più incisivi e non siamo poca cosa però cerchiamo di
Fornire idee e al limite progetti
E qui vengo all'ultima notazione perché mi fa piacere con Carlo Trigilia che diciamo prima del suo incarico noi abbiamo avuto molte discussioni
E visioni comuni o non comuni ma devo dire che l'idea
Che io adesso non voglio interpretare angelicato invece il ministro dell'Agenzia di cui si parla è un passo in una direzione giusta
Perché credo che qui ci sono i governatori nel due
Principale diciamo Regioni continentale Mezzogiorno relatore
Dell'Abruzzo che saluto quindi c'è un problema di come dire fare rete in senso operativo che
Una
Struttura
Che fa riferimento alla Presidenza del Consiglio
Credo può interpretare e può utilmente avviare
Ovviamente capiscono i discorsi istituzionali sono molto complesse non è mio compito
Entrare in questo merito però la direzione credo sia giusta la direzione di una progettualità di una capacità e vorrei chiudere dicendo non abbiamo inserito in Costituzione il concetto di sussidiarietà
Ma ognuno deve prendersi la responsabilità di sapere che la sussidiarietà e a due livelli c'è quella orizzontale cioè quella verticale tutti e due devono essere legittimamente
Accetta e sviluppati che io non
Tutti e due tutti noi per questo dico
Per molti anni credo che dobbiamo e ancora oggi si pensa la sussidiarietà
è stato ricordato il ruolo del terzo settore categoria in un'ottica che è parziale la sussidiarietà è completa quando è verticale che orizzontale
La riforma sul federalismo in qualche modo mettendo la sussidiarietà dentro
Aveva implicitamente
Questo dettato
Articolo centotre diciannove il comma quinto e così via ricordiamoci di queste cose
Io non entro assolutamente nel merito dei tanti punti sui Frei verso lo sviluppo ma perché avevamo dei testimoni che potranno darci alcune indicazioni nei quali potremmo anche discutere
Collaborare mi auguro
E
Vi ringrazio espanso approvarla parola credo a Giorgio la mancanza
Al ministro Fusco
No no
Allora scusandomi con Carlo Trigilia il ministro per coesione territoriale e sociale
Gli passo la parola per
I commenti che vorrà fare soprattutto a mio avviso
Le indicazioni di strategie che ci vorrà
Avrà fornite
Grazie
Mi scuso appunto per questo inconveniente ma purtroppo
Dovrò lasciarvi Prina
Vorrei anzitutto ringraziare non formalmente la Svimez ha questo rapporto
Che ogni anno molto ricco fornisce perché questo è un vero servizio collettivo diciamo un bene collettivo che la Svimez fornisce alla collettività nazionale all'opinione pubblica alle forze politiche quindi uno strumento importantissimo
Per discutere di strategie come ci chiedeva giustamente
Abbiano Giannola
Il rapporto ci mostra con la consueta precisione accuratezza le gravi difficoltà economiche e sociali in cui
Si trova il Mezzogiorno sappiamo ma quando abbiamo visto documentato in modo drammatico da queste cifre
Si vede chiaramente che è una condizione grave all'interno di un Paese che però e in una
Delle situazioni la situazione sicuramente più grave dal secondo dopoguerra dal punto di vista economico e sociale
Direi anche che
Questi dati e le analisi che li accompagna dalle cose che sono state dette confermano
La convinzione
Che
Fatta propria
Da questo Governo che il Mezzogiorno rimane il principale nodo irrisolto
Della storia nazionale e non ci può essere questo il punto come ripresa uno sviluppo
Sostenibile solido di tutto il Paese se non
Ci mette mettiamo all'opera per sciogliere
Finalmente il nodo irrisolto della storia nazionale che il Mezzogiorno naturalmente questo Governo ha una prospettiva limitata lo sappiamo però è importante cominciare da questo punto di vista
Cioè importante soprattutto rimettere al centro dell'agenda politica un tema che per anni è scomparso dall'agenda politica per motivi sui quali ora non voglio e non ho il tempo di entrate
Purtroppo per vincoli di tempo
Non
Non ho la possibilità di riprendere alcuni dati che mi hanno molto colpito in particolare nel Rapporto di quest'anno
E quindi tralascerò questa parte sulla quale poi magari avremo occasione di discutere successivamente e preso atto appunto di questa situazione
Direi drammatiche anche stare
Non dobbiamo farci deve prendere dalla paura perché la paura la cosa peggiore diciamo per affrontare i problemi però su questa base dobbiamo fare un ragionamento
Ed è un ragionamento riprendo riprendo una considerazione importante come dicevo di Adriano Giannola
Dobbiamo discutere di strategia cioè l'Italia da anni da decenni forse non ha più una strategia per affrontare
Questo nodo
Che è il nodo dello sviluppo nazionale che non è un nodo solo corporativo settoriale che riguarda le regioni del Mezzogiorno
Allora che cosa fare naturalmente
Diciamo sappiamo che la risorsa dal punto di vista finanziario più rilevante
Che abbiamo nella situazione in cui ci troviamo costituita dai fondi strutturali europei
E questi fondi sono alla vigilia della programmazione del nuovo ciclo quattordici venti quindi naturalmente non potrò esimermi per il mestiere che sto facendo in questo momento dal parlare di queste cose
Però dirò anche in fondo
Che il tutto non si può risolvere il tutto non si può esaurire nella questione dei fondi
Che la questione più complessa riguarda le politiche ordinarie riguarda i cambiamenti sociali anche politici di più lunga portata sui quali bisognerà intervenire
Quindi
Diciamo scordiamoci che la soluzione sta solo nei fondi
Bisogna
Prendere in considerazione altri aspetti
Di contesto
E
Bisogna prendere seriamente in considerazione la dimensione europea
Qui diciamo
Il nuovo Adriano Giannola fatto delle considerazioni importanti
Sui quali voglio tornare un secondo
Non
Condivido forse questa affermazione un po'
Molto rigida
Quando appunto Giannola diceva i fattori esogeni la la
L'assetto istituzionale europeo in questo momento determinano
Forse non voleva dirla così ma insomma determinano il contesto ambientale il contesto istituzionale del Mezzogiorno
Non credo che volesse dire esattamente questo credo che volesse sottolineare l'influenza che ha questa dimensione europea nella quale ci troviamo
Io penso che tutte e due le cose sono importanti che hanno delle influenze e soprattutto i fattori esogeni certamente influenzano anche il contesto istituzionale però il contesto istituzionale del Mezzogiorno ha una sua autonomia
E personalmente credo che non si può rimettere al centro una nuova strategia che manca da decenni per il Mezzogiorno se non
Incorpori amo questa dimensione specifica del contesto istituzionale
Del resto sono anche gli studi la letteratura degli ultimi anni sullo sviluppo che fa vedere quanto importante sia
Anche le grandi organizzazioni internazionali ormai hanno assunto quest'idea quanto importante sia siano i fattori istituzionali
Le regole formali e informali che sono presenti in determinati territori
Però l'Europa è importante io su questo condivido molto le preoccupazioni sono anche le preoccupazioni che sento esprimere all'interno del Governo a partire dal Presidente del Consiglio
L'Europa non può trasformarsi in una gabbia
E in questo momento l'Europa rischia di trasformarsi in una gabbia
Non è questo il l'obiettivo per il quale tanti cittadini europei hanno creduto nell'Europa
Quindi questo problema qua proposto con forza va riproposto con forza credo che l'Italia lo farà già adesso ma continuerà a farlo poi nel semestre europeo
Perché il punto è che le regole che vengono dall'Europa bisogna rendersi conto
Che rischiano
Di essere assolutamente controproducenti rispetto alla possibilità
Di varare uno sviluppo solido sostenibile
Per i Paesi più deboli
Quindi su questo bisognerà sicuramente tornare non è questa la sede certamente questa dimensione europea influenza
Faccio solo un esempio non siamo ancora sicuri
Che i cofinanziamenti nazionali per i fondi europei possano essere scorporati dal deficit questo a mio avviso è assurdo
Perché nel momento in cui tu tra l'altro l'Italia come hai ricordato Paese
Che da al netto più risorse di quante ne discende
Da questo punto di vista diciamo tu mi dice che per bilanciare un'area non ottimale dal punto di vista valutaria e quella della moneta
Mi dai i fondi strutturali che dovrebbero quindi aiutare a rimuovere gli squilibri nel momento in cui tu non puoi svalutare
E però nello stesso tempo mi dice attenzione il cofinanziamento ora vediamo se come quando a quali condizioni no una volta
Lo bisogna vedere se c'è uno sciopero sterno se non c'è eccetera questo a mio avviso è assurdo perché come volere premere contemporaneamente
Pedale dell'acceleratore pedale del freno
Non solo a nostro avviso il cofinanziamenti nazionali andranno strutturalmente totalmente esentati
Salvo score dovranno essere scorporati dal deficit prima la proposta che ho fatto e che mi pare sia stata accolta anche dal ministro Saccomanni che noi dobbiamo chiedere che il fondo sviluppo e coesione
Cioè i fondi nazionali che con la legge di stabilità approvata l'altro giorno
Noi abbiamo stanziato per la durata stessa dei fondi cioè per sette anni
Questi fondi che sono stati tornerò adesso un momento che sono strettamente legati ai fondi europei e che sono fondi chiaramente orientati alla spesa in conto capitale degli investimenti pubblici devono essere esentati
E la mia personale qui esprimo un giudizio non voglio tirare in ballo il Governo la mia personale
La mia personale opinione è che l'Italia che a questo punto fatti proposi compiti in casa debba battere qualche punto in più sul tavolo
Perché non è
Detto questo però vediamo che cosa possiamo fare
Cioè i fondi hanno queste contraddizioni che venivano prima ricordate però sono una risorsa importantissima inutile che vi ricordi
Che si tratterà nel complesso fra fondo sviluppo e coesione fondi europei cofinanziamento nazionali di circa cento miliardi nei prossimi sette anni
Ora un Paese che si trova nella situazione in cui ci troviamo con un Mezzogiorno che si trovano in situazioni in cui ci troviamo non possiamo permetterci di sprecare questa risorsa
Non solo non deve essere sprecato un euro
Questo poi alla fin fine guardate che l'Italia è quasi sempre in uscita a non sprecare il punto è che li dobbiamo utilizzare bene se noi continuiamo a utilizzarli come li abbiamo utilizzati in passato
Inevitabilmente finiremo per sotto utilizzare una risorsa importante
E non mi risulta a differenza di altre regioni qui la Svimez in precedenti occasioni la ben documentato non mi risulta che le Regioni che hanno goduto di più di questi fondi abbiano avuto una spinta alla crescita superiore quella media
Dei per delle regioni in ritardo europee l'hanno avuta inferiore cioè non sono riusciti questo che cosa vuol dire che non sono riusciti a utilizzare in qualche modo efficacemente
Quelle risorse per gli altri Paesi il ritardo con regioni in ritardo che hanno usufruito dei fondi europei
Hanno avuto una dinamica di crescita del reddito superiore a quello del Mezzogiorno e a quella media delle Regioni
Una cosa del genere vale anche per le regioni del Centro-Nord
Abbiamo avuto una discussione
Molto franche come si dice ma anche molto tesa in questi giorni di programmazione dei nuovi fondi
Le regioni del Centro-Nord difendono con forza anche legittimamente lo comprendo
Le risorse che hanno utilizzato forse andrebbe però ho fatto una riflessione comune che io ho più volte ho sollecitato tenendo anche conto che non mi sembra
Che i risultati ottenuti dalle regioni del Centro-Nord
Legate all'uso di questi fondi siano state poi così decisive perché anche le regioni del Centro-Nord il famoso cuore produttivo del Paese negli ultimi anni hanno perso nettamente
Posizioni
Tra le regioni più sviluppate europea e quindi
Secondo me difendere
La condizione dei fondi del passato limitarsi a difendere semplicemente lo stanziamento la disponibilità di fondi senza fare un discorso Franco costruttivo collaborativo
Tra centro tra Governo e Regioni su come vogliamo usare queste cose
Secondo me è un limite spero che questo limite sia superato abbiamo raggiunto un accordo che mi sembra comunque un buon punto di equilibrio per avanzare rapidamente a finire l'accordo di partenariato però a mio avviso alcune questioni
Devono essere poste con forza personalmente io intendo porle con forza e ho già cominciato a farlo a partire da una
La famosa strategia di cui parlava prima del giorno
Cioè non è possibile che questo sistema dei fondi continui ad andare avanti come una sorta di marmellata in cui ogni attore che interviene
E non c'è nessun principio chiaro di coordinamento finora e ci deve essere invece propone quello che vuole fare si procede in una logica aggregativa
Che alla fine produce una grande marmellata
Che poi perde di efficacia perché vogliamo fare mille cose vogliamo soddisfare mille interessi
Naturalmente ci sono quelli per carità mi viene ricordato ed è giusto riferì anch'io lo ricordi non tutte le Regioni sono uguali
Le amministrazioni centrali non vanno certo meglio non hanno dato delle performances migliori di quelle regionali non tutte le amministrazioni regionali sono eguali ma viva Dio questo sistema così cogliendo non funziona
E noi dobbiamo in questo momento non tra sei mesi non tra un anno perché è troppo tardi in questo momento dobbiamo cambiarlo dobbiamo mettere i presupposti per usare queste risorse finanziarie in modo finalmente più efficace
Che cosa fare da questo punto di vista io credo che
Ci sono due o tre punti essenziali ai quali stiamo lavorando sui quali speriamo di lavorare anche in armonia con tutti gli attori che sono coinvolti ripeto in questo procedimento molto complesso
Perché non c'è qualcuno che decide non è che il ministro per la coesione territoriale dice prepara il piano questo è il piano e si parte no questo piano anche comprensibilmente
Ma
Confrontato con i colleghi degli altri Ministeri che sono interessati va confrontato con le Regioni va confrontato con le città
Che
Anche da parte loro vogliono fare sentire
Legittimamente la loro voce e quindi voi vi rendete conto che arrivare poi a un
Capacità di coordinamento su obiettivi chiari strategici è molto difficile
Comunque su questo siamo impegnati e su questo personalmente non intendo andare indietro
Allora strategia
Dicevo la strategia finora è mancata cioè l'uso di questi fondi è andato avanti secondo una logica aggregativa
Piuttosto che dire cerchiamo di analizzare la situazione vediamo quali sono i problemi e su questa base decidiamo alcuni obiettivi strategici
Per lo sviluppo complessivo del Paese non per distribuire risorse in una logica proprietaria alla singola al singolo Ministero alla singola autorità regionale
La distribuzione deve venire secondo una logica che parte dalla strategia da quello che si vuole fare e poi sulla base di quello che si vuole fare
Si decide chi deve fare che cosa
Rispetto alla funzionalità dell'obiettivo non rispetto a una sorta di diritto di prelazione per cui il Ministero x aveva x e deve avere x più uno oggi
Se noi continuiamo a ragionare così non andremo lontano non funzionerebbe o con un Paese capace di una strategia nazionale non daremo una strategia al Mezzogiorno
Se ogni attore ragione esclusivamente nella logica del suo particolare del suo ministero
Del suo territorio
Non ne usciremo mai e questo è il grande limite dell'Italia che si vede molto bene nel confronto con altri Paesi che alcune cose con questi fondi li hanno risolti
Ecco io vorrei che alla fine tra cinque sei anni quando finirà questa storia di questo nuovo ciclo si potesse dire bene
Due tre problemi anche due anche è uno lo abbiamo risolto non è stato così finora in tutti i cicli precedenti
Anche se alla fine abbiamo speso
Quindi questo deve essere molto chiaro la strategia adesso io non ho il tempo che non è il caso qui naturalmente di scendere troppo in dettaglio su questo
Però la strategia deve partire da una serie di valutazioni su quella che è la situazione di dire la grave situazione del Paese che come è stato ricordato negli interventi precedenti
Con riferimento al Mezzogiorno ma anche più generale a tutta l'Italia ha una sua origine che va ben al di là della crisi internazionale degli ultimi anni cominciata nel due mila sette due mila otto
Ha una storia molto più lunga
I quindicenni o di un ventennio eccetera
E allora e cosa vuol dire questo naturalmente vuol dire una serie di cose che noi dobbiamo tenere presenti nel momento in cui dobbiamo cercare di utilizzare in un'ottica di strategia nazionale queste risorse
Allora abbiamo una base produttiva
Lo dico molto schematicamente una base produttiva
Che è il cosiddetto made in Italy concentrato prevalentemente ma non esclusivamente nel centro nord
Sapete come sapete ha avuto uno sviluppo più tardivo e più fragile ma anche in alcune
Regioni aree del centro del sud lungo la linea adriatica ma anche da altre parti bene
Questo che la base diciamo del nostro sistema produttivo che resta ancora un sistema a forte connotazione manifatturiera in confronto con altri Paesi e che noi dobbiamo difendere siamo al secondo comma ci ripetiamo
Dopo la Germania paese manifatturiero significa che
Nella situazione che si è determinata con la mia tenaglia tra globalizzazione quindi crescente internazionalizzazione
E concorrenza da parte delle imprese che hanno costi più bassi
E l'altro lato l'altro pezzo della tenaglia
L'Euro l'impossibilità di svalutare questo ha preso in mezzo il nostro made in Italy e chiaramente ai provocato al di là della crisi negli ultimi anni una difficoltà che deriva dal fatto che in un contesto di globalizzazione
Le parti più fragili del nostro made in Italy più esposte alla concorrenza di costo evidentemente saltano
A questo si aggiunge la pressione fiscale quel debito che abbiamo vincoli europei inefficienza dei servizi allora che cosa dobbiamo fare soprattutto guardando
Al cuore delle attività produttive che nel centro dobbiamo modernizzare il made in Italy che cosa vuol dire questo dobbiamo trovare il modo di
Spostare le nostre basi produttive tradizionali possiamo farlo
Introducendo iniezioni complessive di inetti innovazione ed internazionalizzazione due cose che vanno insieme
Dobbiamo farlo questo per spostarci verso una concorrenza che è sempre meno una concorrenza di costo ma di qualità
Tutto questo implica una valorizzazione delle città
E ci saranno entro la prossima programmazione perché sono lecita il luogo in cui
L'ibridazione tra competenze tradizionali e nuove competenze e quindi
Un made in Italy rinnovato o prendere corpo
Perché è lì che ci sono le strutture di ricerca le conoscenze codificate le conoscenze specializzate che devono incrociarsi con il saper fare diffuso delle nostre imprese
Quindi un primo obiettivo è internazionalizzazione innovazione digitalizzazione
Ma c'è un'altra
Poi
Cosa importante che riguarda ancora di più il Mezzogiorno noi ci siamo tradizionalmente dimenticati dell'agricoltura l'agricoltura con le nuove tendenze della domanda internazionale
Oggi è una grande risorsa l'agricoltura e l'agroindustria
Perché c'è una domanda crescente di beni di questo tipo specializzati per i quali l'Italia ha una lunga tradizione di saper fare il Mezzogiorno al pezzo forse migliore
Un pezzo che è legato anche alla storia della prima casa per il Mezzogiorno perché quell'agricoltura capace che abbiamo oggi potenziale del sud un molto deve alle cose che furono fatte negli anni Cinquanta
In termini di beni collettivi di infrastrutture di bonifiche di regimentazione delle acque eccetera eccetera questa parte la dobbiamo valorizzare
Perché in sintonia con una domanda internazionale quindi ci deve essere molto di questo nella prossima programmazione
E ancora ci deve essere un qualche cosa che la globalizzazione cita come opportunità e non solo come vincolo
Dicevo prima che la globalizzazione ha messo in discussione soprattutto nel Mezzogiorno dove era maggiore la componente più fragile il made in Italy esposto alla concorrenza di cose
Però ci dà anche una grande opportunità perché c'è una domanda crescente
Di un fruizione del nostro patrimonio ambientale storico artistico allora una volta per tutte dobbiamo questa questione affrontarla affrontarla incisivamente non solo dal punto di vista delle risorse finanziarie
Ma affrontarle incisivamente dal punto di vista delle politiche capaci noi di fare solo restauro ho fatto presente al ministro per i beni culturali che la problematica del restauro non può essere una problematica affrontata con i fondi
Deve essere una responsabilità primaria dello Stato nazionale sostenere il suo patrimonio quello che noi dobbiamo fare è valorizzare la funzione
Fare arrivare
I visitatori interessati alla qualità ammontava a vedere la Venere di mondi Ardina o a Piazza Armerina o no o a Pompei naturalmente
Dobbiamo risolverlo questo problema ed è e disse di assicuro ma intuibile che non è solo un problema di risorse finanziarie ne metteremo di più
D'intesa mi auguro con le Regioni su questo obiettivo perché non c'è differenza su questo siamo tutti d'accordo la vera difficoltà è trovare delle politiche
Capaci di risolvere il problema
E quindi di scegliere come con quali strumenti con quali problemi operativi con quali misure le cose che ho detto finora vi danno un'idea diciamo così di quelli che saranno gli obiettivi
Qual è l'innovazione da questo punto di vista il tentativo di fare una ci
I dati finora non è stata fatta
Perché si andava con una sorta di menù del ristorante favorito anche dall'Unione Europea che ha ampliato sempre di più questo menù
Per cui
A limite manca solo come qualche volta mi capita di ripetere
La politica della difesa battere moneta poi tutto il resto si può fare con i fondi è un grande errore questo
Perché in questo modo l'Unione stessa sotto la spinta delle sue burocrazie che portano a moltiplicare i campi di intervento determina la qui sì
Sarei d'accordo con Adriano quella fattore esogeno determina il contesto perché finisce nelle amministrazioni centrali e delle Amministrazioni regionali per moltiplicare gli interessi delle burocrazie della politica
Ad ampliare sempre più il quadro delle cose fatte
Ma poi a farne poche o a farne male e quindi ad abbassare la soglia di impatto rispetto al fatto di fare
Poche cose farle bene allora la sera la strategia è assolutamente funzionale necessarie preliminare a scegliere tre quattro grandi obiettivi sui quali noi concentreremo l'ottanta per cento dei fondi
E questa è un'innovazione
L'altra cosa è che non basta come dicevo fare questo bisogna poi sapere scegliere le misure giuste
Capire chi è più in grado con l'ottica della sussidiarietà che diceva Adriano Giannola cioè
Verticale e orizzontale
Quindi capire che ci sono delle cose anche questo è stato oggetto di un confronto serrato ci sono cose che per loro natura si possono fare meglio in un programma nazionale
E che però sono cose per lo sviluppo regionale non sono cose che lo Stato fa perché vuole appropriarsi di risorse delle Regioni assolutamente
I fondi hanno un unico obiettivo la politica
Delle regioni la politica dello sviluppo dei territori come fondamento di uno sviluppo sostenibile complessivo a livello nazionale
Quindi bisognerà decidere in quali casi è meglio avere un po'cioè un Programma operativo nazionale in qualsiasi è meglio avere dei POR
Ma sulla base di una scelta funzionale
Non di una sorta di difesa del particolare di ogni soggetto che interviene in questo strano minestrone che sono stati finora i fondi europei
Allora
L'altra cosa è che una volta selezionate le cose condire una volta condivise fatta la scelta concentrati gli obiettivi noi dobbiamo trovare il modo
Di realizzarle queste cose qua questo dipende da un lato dal fatto di scegliere bene le misure
Che non basta dire ripeto beni culturali ambientali se vogliamo ottenere dei risultati fra sette anni dire B eravamo a tot visitatori superati dalla Spagna quasi dalla Grecia eccetera adesso siamo arrivati a questo
Dobbiamo stabilire trovare le misure giuste
E poi c'è un discorso avvalla col quale concludo
E questo discorso vale il fatto che dobbiamo
Verificare quello che succede l'agenzia questa funzione
E fuori da ogni logica centralismo FIU centro meno regioni meno re più Regioni meno centro eccetera l'agenzia si chiamerà Agenzia nazionale per la coesione territoriale dove nazionale
Vuol dire centro e periferia vuol dire o non periferia non parola che un piano io non mi piace amministrazioni centrali
Amministrazioni regionali e locali insieme cioè deve essere un modo per condividere delle scelte di sviluppo complessivo e per il Paese non per il singolo campanile
Quindi l'agenzia intesa come quello strumento di questo tipo alla funzione di monitorare sistematicamente
In modo da intervenire rapidamente dove ci sono i problemi ma il fulcro dell'agenzia è l'accompagnamento all'assistenza
Il fatto che chi gestisce delle cose nel momento in cui a un problema questo problema deve essere rilevato immediatamente ed è che bisogna cercare di sostenere quindi è
Un
Qualche cosa per aiutare il sistema nel suo complesso ma certo poi deve includere in parte era già incluso nella normativa ma noi lo ribadiamo lo ribadiremo
Deve includere anche la possibilità di poteri sostitutivi laddove ci siano gravi inadempienze non perché è un sistema complessivo si possa gestire in questo modo
Ma questo è un deterrente importante dove bisogna capire che ci vuole un impegno una responsabilità di tutti perché se questa non c'è ci deve essere uno strumento per sanzionare quindi l'Agenzia è uno strumento per dare gambe organizzative
Alla progettazione alla monito al monitoraggio
Alla verifica al sostegno all'accompagnamento e se necessario anche alla sostituzione ci lavoreremo
Le Regioni saranno pienamente coinvolte nella gestione perché non a caso ho usato la parola nazionale non è un'agenzia di Palazzo Chigi è un'agenzia del sistema istituzionale nazionali
Infine fatemi concludere con un ultimo punto che mi sta molto a cuore personalmente non vorrei fare questa mia esperienza
Faccio
Mi onora molto
Avere questo ruolo anche per il lavoro che ho fatto bene
Non vorrei passarla come Ministro dei fondi anche perché non credo che il problema del Mezzogiorno si risolva solo con i fondi
Come dicevo e quindi voglio concludere su questo scorso è complicato però noi dobbiamo capire che i fondi aiutano
Ritorno affrontare questioni aiutano a risolvere i problemi però noi abbiamo
La questione del Mezzogiorno che il contesto istituzionale come funzionano le istituzioni le regole formali e informali da cui dipende uno sviluppo solido
Quindi non arbitrarietà della pubblica amministrazione e funzionamento della giustizia lotta alla criminalità buona formazione delle risorse del capitale umano tutte queste cose non le risolviamo solo Buffon
Le risolviamo a mio avviso e questo è quello al quale stiamo cercando di lavorare nell'esperienza di questo Governo cosiddette servizio
La soluzione sta nel fatto
Ogni principio di soluzione stanno effetti sono problemi molto complicati
E di medio lungo periodo questo
Motivo tra l'altro parentesi per cui
E difficile trattarli politicamente perché la politica è sempre più schiacciata nel breve periodo il CIPE domani mattina
Su fra tre giorni
Mentre affrontare il problema del contesto istituzionale del sud come in qualsiasi altra Area richiede tempi più lunghi però bisogna cominciare come cominciare secondo me con un'assunzione di responsabilità da parte del Governo nazionale che finora non c'è stata
Trasferimenti molto consistenti per decenni verso le regioni del Mezzogiorno giusti questi trasferimenti per affrontare anzitutto
La fornitura di servizi costituzionalmente protetti quindi offerti a tutti i cittadini come il diritto di cittadinanza la sanità l'assistenza
L'istruzione la giustizia
Che cosa è mancato è mancata la responsabilità di chi giustamente doveva trasferire queste risorse
Sul controllo di come sono state usate e perché è mancato per motivi fondamentalmente politici di consenso
Cioè io trasferisco queste risorse ma mi è difficile controllare come vengono spesi perché mi creo subito un problema politico coi con i miei della mia coalizione o dalla mia forza politica o del mio partito
Bisogna prendere atto che questo meccanismo è necessario romperlo un posi cominciato a farlo con la sanità non sempre benissimo
Bisogna continuare prendendo in considerazione non solo l'efficienza cioè i costi dei servizi ma la qualità dei servizi è inammissibile che accosti simili
Ne in tutte le Regioni di determinati servizi la qualità o a costi addirittura superiori in qualche caso esperienza delle regioni meridionali la qualità dei servizi sia così nettamente contrastanti
Questo è importante per tre motivi e importante perché bisogna assicurare ai cittadini italiani per i quali la Costituzione prevede questo la fornitura di servizi
Che siano equivalenti che siano omogenei in Calabria come in Valle d'Aosta o come in Piemonte primo punto secondo punto questo che cosa vuol dire vuol dire che l'assunzione di responsabilità del centro
Nel senso di individuare delle responsabilità degli amministratori quali essa siano quale che sia il loro partito
Inadempienti non solo dal punto di vista dei costi ma dal punto di vista
Della qualità dei servizi e mettere delle sanzioni non è a carico dei cittadini come giustamente avviene oggi nelle regioni penalizzate dei piani di rientro
Ma a carico di chi amministra
E questo è importante per un terzo motivo perché non solo assicura può assicurare una migliore qualità dei servizi ma perché può incidere su un fattore determinante
Importantissimo la selezione della classe politica meridionale della classe dirigente meridionale se noi assumiamo come Governo la responsabilità di controllare e verificare cosa succede
Noi aiutiamo
Arbitro a affrontare il problema per cui la moneta cattiva scaccia quella buona
Aiutiamo ad affrontare concretamente i problemi per cui
Una classe di amministratori locali non propriamente
Lodevoli diciamo utilizza i trasferimenti e le grandi politiche per diritti costituzionalmente protetti affini surrettizi di creazione di di occupazione di reddito e di consenso politico
Questo è importantissimo quindi noi dobbiamo lavorare al di là dei fondi
Per cercare di incidere sul contesto istituzionale è un problema di lungo periodo che riguarda anche la formazione la società civile la capacità di fare crescere processi di maturazione
Di cultura civica nella nostra realtà del Sud del Nord però dal punto di vista del governo delle istituzioni si può aiutare questo
Se ci si assume la responsabilità
Di fare in modo che i trasferimenti necessari non vengano usati surrettiziamente per altri fini rispetto a quelli
Di garantire una funzionalità è un'efficienza dei servizi se tutto questo non avverrà se noi non riusciamo
Dandoci una strategia perseguendo la costantemente al di là dei Governi
Se non ci diamo una strategia non la perseguiamo nel tempo anche tutto quello che ho detto ammesso che ci riusciamo bene di usare i fondi
Culturali in modo più efficiente e tutto questo rischia di diventare l'ennesimo sforzo di Sisifo
Vi ringrazio
Grazie
Per favore
Continuiamo
Scusate
Grazie
Salutiamo il ministro che
Deve
Lasciare livelli
Cioè
Combustibili
Di
Cioè
Tornano
Eppure
Dicendo
Quindi
Innanzitutto
Ha facoltà feroce
Questa
Grazie
Più
Continuo se no qui il signor Somma stupirci
Che hanno mandarmi in quanto
Censo eccetto
Cioè
Scusate
Cerchiamo di
è
Ora che il ministro
Andato riprendiamo
I lavori
Pregando momento di
Assestarci diciamo dopo
La turbolenza del bene
Inevitabile
Quindi
Pregherei di prendere posto
E quindi di continuare la nostra
Il nostro incontro con appunto gli interventi prima della
In questo caso
Di alcune
Valutazioni da parte di macro economisti il più
Politici dice
Poi degli enti testimoni di settori
A nostro avviso molto importanti per il discorso di strategia che anche
Il ministro ci ha
Come dire indicato e
Le valutazioni poi del
Altrettanto importanti delle istituzioni e cioè
Delle amministrazioni regionale quindi pregherei
Giorgio La Malfa di fare il suo commento al suo intervento pregando tutti di restare entro i dieci minuti un quarto d'ora massimo ecco
Grazie
Trovo chiunque la
L'importanza del
Per favore
L'importanza del del di questa presentazione della presentazione
Del rapporto Svimez di quest'anno e
Al di là
Della straordinaria messe di dati che padovani
Ha illustrato e che sono contenuti in questo su
In questo rapporto l'introduzione o le parole che ha
Aggiunto
Giannola
Sui problemi del Mezzogiorno ma sul contesto di carattere generale nel quale si pone alcune del Mezzogiorno
Sono di straordinaria importanza
Chiofalo forno isole contese considerazioni per stare nel tempo assegnato una che riguarda questo quadro
Complessivo a cui facevo riferimento giorno nell'altro sulla situazione dell'occupazione industriale del Mezzogiorno e su ciò che si dovrebbe o si potrebbe fare
Già non ha posto il problema
Della moneta unica
è una classe dirigente del nostro Paese che affronti quei dati quel dato impressionante che ha esposto nel grafico che ci ha fatto vedere Adriano Giannola cioè la de
Industrializzazione platea accumulazione che sta avendo luogo nel nostro Paese non si può che porre questo problema
L'Europa con la scelta della moneta unica fatto certamente un passo
Ed importanza politica straordinaria nel cammino della della Unione fra i popoli che ha sempre più stretta unione fra i popoli europei
Ma nelle conseguenze che questo ha avuto sta avendo sull'economia
Di vaste regioni dell'Europa e l'Italia è una delle più vaste di queste regioni toccate le conseguenze della moneta unica solo dannosissima il nostro Paese
Dobbiamo avere la forza di prendere atto ed evitare
Quello che è uno dei
è uno dei pericoli o dei rischi che io vedo in questo dibattito
C'è un articolo
Un economista di valore Michele Salvati come anche esperienza politica sul Mulino
L'ultimo logo del Mulino
Nel quale si dice con molta decisione che il problema
Delle ruoli non è il problema dell'Italia
Che i problemi d'Italia solo
Quelli che riflettono gli errori accumulati in trent'anni riconosciamo di trent'anni di politiche nazionali
Che in sostanza
Ed è quello che dice per esempio gli studi della Banca d'Italia che ci dicono continuamente quello che ci dice l'Unione europea
è inutile che viviamo in tirate delle condizioni generali della politica europea teche avete una giustizia che non funziona una scuola che non funziona
Un'infrastruttura che non ci sono le impervie la corruzione la criminalità il solito leggo
Questo è un punto politico di fondo di questa discussione dobbiamo fare è chiaro lo sappiamo e lo Svimez la prima ad avere documentato per trent'anni tutto questo
Le inefficienze ritardi da cui c'era e così via ma
Tutto questo se ci fosse
E se non cambiasse la politica economica europea ci eviterebbe lo sviluppo economico degli anni Cinquanta
Oppure per mettere in altri termini ma negli anni Cinquanta la giustizia italiana funzionano meglio di come funziona oggi
La pubblica amministrazione italiana era meno inefficiente di quello che era oggi le infrastrutture erano più ricche dico Pesaro oggi
La scuola è la migliore di come oggi l'università e la migliore cioè se abbiamo avuto il miracolo economico
Nel corso degli anni Cinquanta lo abbiamo avuto in presenza di condizioni strutturali del nostro funzionamento che sono molto attivi a quelle gabbia
Possiamo lamentarci quanto vogliamo e criticati giustamente per non avere messo a posto quei problemi ma accusare questi problemi per i ritardi e per le difficoltà dimenticando la politica economica generale
Ma insomma gli Stati Uniti hanno una politica di sostegno
Della crescita attraverso
Politiche monetarie politiche fiscali e il Giappone ha una politica di sostegno della crescita attraverso politiche monetarie politiche fiscali l'Europa
Ha una politica di esclusiva lotta contro
La inflazione che non c'è da molti anni
E questo non conta nulla e il tasso di cambio
Da lei uno cioè della nostra valuta sui mercati internazionali non ha nessuna conseguenza
Si dice ma voi dovete rigovernare la competitività attraverso l'abbassamento dei costi interni
La dal tempo di Kenzo noi sappiamo che si può operare all'interno del regime del gold standard con la svalutazione interna per così dire
Ma che il rischio che questo comporti una tale caduta della domanda interna da provocare un avvitamento nella crisi
è un rischio che noi conosciamo è questa la ragione per la quale
La valutazione non è un
Una tabella ora
La valutazione dell'altro proprio la quale
Dice fino all'Italia finalmente si è liberata dei questa via d'uscita che era la svalutazione
Tenete presente o tengano presente questi che ci danno queste elezioni che la svalutazione è un impoverimento dei Paesi che la fa
Chiaramente l'incontro alla svolta azione nel corso del dopoguerra non era una comodità per il nostro Paese era il tentativo di compensare attraverso una perdita del potere re di acquisto reale del Paese una perdita di competitività che era determinata
Da tante circostanze quindi il problema
Il problema delle
è un problema che va posto
Io apprezzo molto
Il cambiamento che vi è stato nel passaggio fra il Governo a monte del Governo netta al cambiamento di tono
Mai l'anno di governo volti a
A ha dato un cenno di consapevolezza che le conseguenze di quelle politiche portavano disoccupazione e crisi o la ma quei dati che ha dimostrato Padoan
Letta perlomeno pone il problema dell'occupazione si ripromette di parlare di questo tema nelle sedi internazionali è un cambiamento di fondo ma la domanda
Se non cambiano le politiche europei
Cioè se non c'è un solo quel sostegno della domanda aggregata che il dodici il ventinove giugno del due mila dodici fu deciso dal Consiglio europeo e che poi non è stato realizzato
Se non viene consentito quello che chiedeva il ministro di scorporare i fondi di investimento dalle politiche insomma se noi non possiamo
Sostenere la domanda aggregata
Ma come diavolo possiamo pensare di riprendere un cammino di crescita possiamo veramente pensare che la flessibilità del mercato del lavoro sia la risposta ai nostri problemi io penso che se noi avessimo nel mercato del lavoro
Se noi avessimo
Oggi un mercato del lavoro più flessibile avemmo la disoccupazione maggiore o minore
Perché è chiaro che l'ha detto il la festività del mercato del lavoro è fondamentale quando se ne ha la piena occupazione
Ma quando si è al dodici per cento di disoccupazione ragione per cui la gente non assume non è perché
Perché il mercato non è flessibile
E perché erano già non c'è la possibilità di vendere questa è la ragione per cui il sistema delle imprese che esportano non assume di più se volesse assumere avrebbe tutti intorno tutti i disoccupati che vuole da assumere questo a me sembra che il problema
E se l'Europa non cambia noi siamo in un mare di guai
E l'impressione repressione io lo pongo periodico voglio terminare subito su questo punto il problema è questo
C'è stata una illusione
Nelle classi dirigenti europee ed europeista e in particolare nell'Italia una grande tradizione europeista
è stato quello di pensare
Che si potesse costruire la moneta unica senza l'unione politica perché questa costruzione sbilenca
Avrebbe determinato una pressione verso l'unione politica
è stata questa all'illusione europeista lei facciamo un passo avanti
Questo passo avanti farà metteva in evidenza l'incompletezza del dibattimento
Questo spingerà a fare l'unione politica quando avremo l'unione politica davanti alla politica che fa che fanno gli Stati Uniti quando in un'area degli Stati Uniti la moneta unica non aiuta e quindi se erano gli interventi del Governo federale non è così
La l'unione politica europea lo nella politica europea oggi è resa più difficile paradossalmente dall'esistenza delle
Leo sta creando un tale malessere dentro le popolazioni europee che sento dieci anni fa era possibile in un referendum vedere approvato un trattato che aumentava i poteri federali
A scapito dei poteri nazionali oggi il numero dei Paesi in cui un referendum di questo genere passerebbe è sceso drasticamente rispetto al passato
Ma lo vedremo nelle prossime elezioni europee
Perché abbiamo sbagliato l'Europa e allora dovremmo domandarci se questo questa illusione
Delle dell'Euro non stia costando molto
E sta costando molto non solo all'Italia ma al disegno della integrazione europea
L'Italia la classe dirigente italiana deve capire questo con molta chiarezza
Non è che sia europeisti se essi obbedisce alla signora Merkel e ad esempio ordine
Si può esserlo questi esci europeisti se si mette d'Europa su un cammino sostenibile l'immobilismo vuol dire fare dell'Europa istituzioni
Dei popoli europei possano amare e condividere
Non fare dell'Europa le istituzioni
Verso le quali i popoli europei abbiamo
Ma malessere insoddisfazione e crescente allarme questo è quello che io vorrei
Dire a proposito della prima parte e vengo brevemente alla seconda parte
Noi possiamo come come fondazione la base abbiamo cominciato due anni fa raccogliere
I dati
Sui bilanci delle imprese industriali che stanno nel Mezzogiorno che è una cosa che non era mai stata fatta abbiamo fatto primi due rapporti ricerca un mese
Il terzo di questi rapporti noi con l'aiuto dell'Ufficio studi Mediobanca raccogliamo tutti i bilanci delle imprese che stanno nel Mezzogiorno
E in particolare i bilanci delle imprese medie
Che solo come stato detto più volte il
Il cuore mediatico perché rimane dello sviluppo industriale del nostro Paese il quadro che è emerso nei primi due rapporti
Molto allarmante in Italia ci sono
Censimento quattro mila nel due mila otto otto cioè ho quattro mila duecento imprese di medie dimensioni intese come intese da quindici a trecentotrenta milioni di fatturato da cinquanta a cinquecento dipendenti quattro mila duecento impresa
Che rappresentano il cuore del gettito del capitalismo moderno del nostro Paese esportatore
Il made in Italy e così via di queste quattro mila duecento nel due mila otto ve n'erano trecento quarantasette nel Mezzogiorno
Meno poco più del
Meno del dieci per cento qualcosa come l'otto per cento nel maggio due
Concentrate essenzialmente in tre regioni la Puglia
La Campania e l'Abruzzo e circondate dal deserto del resto di questo Paese un anno dopo nel due mila nove
I dati
Arrivano un po'di ritardo perché è un censimento completo nel due mila nove il numero italiano e la sceso da quattro mila duecento a tre mila cinquecento
Il numero del Mezzogiorno era sceso da trecento quarantasette a duecentosettantotto
Io sono
Preoccupatissimo di quello che noi dovremo
Quando tra quindici giorni riceveremo questi dati perché da trecentosedici sentiamo ancora un po'finisce l'industrializzazione del Mezzogiorno il dato più impressionante
è che queste duecentosettantotto imprese medie che sono la parte più moderna del sistema produttivo occupavano queste tre imprese medie occupavano nel due mila otto quarantadue mila dipendenti quarantadue mila dipendenti nel Mezzogiorno
E ne occupavo trentacinque mila del due mila nove se sommiamo a questi dipendenti
I dipendenti della grande industria lì il bar la lega delle grandi imprese grandi imprese
Si arrivava nel due mila otto accento trenta mira dipendenti nell'industria per così dire ufficiale del nostro Paese nel verso giusto centotrentamila divide sul venti milioni di abitanti
L'anno scorso centodieci mila
Saremo sotto i cento mila nel nel in quest'anno
Cioè non c'è più un tessuto industriale se non ormai
A livello questo è un problema
Divergenza o no
Questo è l'individuazione delle di una priorità cioè dobbiamo decidere se il problema industriale è un problema che interessa Lotito adesso i beni culturali l'agricoltura queste oppure su questo il ministro non ha detto secondo me
Finora non ha chiarito egli ha detto molto giustamente bisogna individuare delle priorità io penso che credo che la Svimez sia esattamente di questo signore io penso che la priorità è salvare l'industria del nostro Paese e rilanciare
Tra l'altro a questo proposito finisco
Faccio due osservazioni sono anch'io d'accordo che l'Agenzia per la coesione è molto importante non so esattamente come si articolerà nel rapporto con le regioni sia nono non mi è chiaro e vorrei capire bene
Se ne è il Ministero per il Bilancio
E la programmazione economica pensare è quello che noi abbiamo perduto sfortunatamente delle tante riforme inutili negli anni Novanta abbiamo perso un punto di riferimento che ha avuto una sua importanza nella storia del Paese
Se è la ricostruzione di questo punto centrale insieme al Governo è un passo avanti
E la seconda cosa cosa che non ho visto citata del rapporto della Svimez ma che a me gemme potata il Governo letta
Annunciato uno uno un programma che si chiama destinazioni italiane
E dovrebbe essere volto ad attirare gli investimenti nel nostro Paese
Allora uno dei capitoli che noi vorremmo sviluppare nel nostro porto in quest'anno
Io eh
Ma come è possibile fare un
Un capitolo destinazioni assunto all'interno del capitolo destinazione Italia cioè è possibile immaginare una politica di attrazione degli investimenti dei capitali
Dei capitali da investire nell'industria di altri Paesi che vengono dal mondo tra i Paesi
La da dai Paesi dell'OCSE dai fondi dai grandi fondi sovrani è possibile immaginare
Di attrezzare il Mezzogiorno
Le regioni del Mezzogiorno che abbiano la consapevolezza una sera attrezzate in rapporto a questo obiettivo del Governo si è dato perché il Governo lo ha precisato ma non c'era
Nella presentazione del piano destinazione Italia non c'era alcuna specificazione sul Mezzogiorno ecco se insieme con la Svimez e con le Regioni noi potessimo
Lavorare sulla destinazione sunto nell'ambito della destinazione tale io credo che avremo fatto un piccolo passo avanti per dare un contributo concreto al cambiamento di prospettiva che il Governo dichiara di voler fare grazie
Grazie da un'altra
Devo seguire un'ulteriore
Piccola modifica del programma perché
Il Presidente Caldoro a problema credo di riunione urgente in arrivo e quindi prego di se
Vuole fare adesso il suo intervento così che avevano liberiamo spero che
Presidente Vendola invece non avviene
Ah è lo stesso
E allora dobbiamo ritornare rivoluzionare ancora queste quindi prego allora
Fare questo convenire
Prego ci dovrebbe essere
Se
Potete portare al tavolo dei Cavalieri del Presidente
Vendo del Presidente Caldoro però dovete
Collochiamo atti grazie intanto e mi scuso Presidente ma
Abbiamo
Una di ore contestuale che quella della Conferenza delle Regioni uno dei temi che dobbiamo che di discutere in questa Conferenza è la posizione delle Regioni sulla legge di stabilità quindi abbiamo una
Riunione particolarmente sentenza
Al di là del giudizio che poi formuleremo nella giornata di oggi
Mi fa piacere intanto aver ancora una volta l'occasione discutere in questa sede esso pronto di poterlo fare
Per su una cosa importante su dei dati perché abbiamo un po'la tendenza
Discutere un po'di tutto ritenendo scontato tutta una serie di analisi
E quindi questo mi fa particolarmente piacere perché chi mente leggendo i dati che ognuno di noi si rende anche un po'più chiare le idee almeno per quanto mi riguarda quindi grazie soprattutto al vostro lavoro
Graziani tutti quelli chiaramente attorno asili Nezza fanno questo lavoro di ricerca per noi fondamentale
Detto questo io volevo limitarmi nel mio intervento
Considerando acquisite
Particolare vessate ricordate queste queste idee questa visione più generale dei vincoli esterni della
Così detti fattori di contesto esterno che comunque agiscono sulla nostra economia
Vale per la nostro per il nostro Paese vale chiaramente del nostro Mezzogiorno quelle sette esogene
Ricordate presidente Giannola devo dire per ultimo da Giorgio La Malfa che anche in questo caso spesso sottovalutiamo forse queste hanno un impatto sicuramente maggiore io questa mattina ho dovuto prendere pratiche anche un po'le nostre riunioni
E le riflessioni io questa mattina ho fatto un incontro
Con il gruppo Indesit quindi faccio un caso concreto dove
I livelli di produzioni vengono spostati quindi un pezzo di quella che era l'industria di Fabriano e di Caserta
Su nel settore del bianco vengono trasferite guarda caso in Polonia
Quindi perché in Polonia perché vale tutto il ragionamento invece presente Giannone faceva un punto durava fa prima
Quindi Maccachero però le dico questi se ne vanno in Brasile no vanno in Polonia la logistica il mercato quel tipo di prodotto ha bisogno di un trasferimento
Medio medio-lungo quindi chiaro che della produzione deve essere un contesto di mercato di domanda interna però la domanda interna e la domanda il bacino europeo prevalentemente
Perché vanno in Polonia
E tali Polonia delle ragioni chiesti cui si faceva riferimento prima di carattere il punto d
Differenzi capacità fiscali dell'INPS dell'INPS sopra di tutto il sistema monetario per alcuni aspetti per ma insomma con la flessibilità che viene applicata in Europa in una maniera e non viene applicato in una
Però non voglio che emette su questo argomento molto testimoniare un esempio pratico cioè vanno via posti di lavoro va via produzione se il dato per comprare
Proprio questa mattina Dozzo dovuto confrontare con questa questione
La seconda però quella che mi sembrava più per per lui più opportuno almeno per quanto mi riguarda e evidenziare ancora una volta il differenziale
Cioè questi dati dimostrano ancora oggi per un'altra con un altro anno e devo dire sono molto simili negli ultimi anni che aumentano le differenze sia si amplia la forchetta
E i dati sono tutti raccolti delle differenze e di sulla domanda intenda sull'export sui consumi sul PIL sull'occupazione sui rischi povertà e cito le tabelle più rilevanti per un amministratore
Anche quelle sulla pressione fiscale differenziata per le ragioni dei piani di rientro quindi il paradosso è che altro di fiscalità di vantaggio ne teniamo in queste aree la più alta fiscalità dovuta leggi nazionali quindi parliamoci chiaro a norme
Cioè qui non c'è una pressione di poter discutere li devi applicare di addizionali quindi l'abbiamo
Tasse più alte addizionali più alte imposte più alte per da persone per le imprese nel resto dell'Europa
Chiaramente del nostro Paese ma quello che mi colpisce di più e devo ben con un attimo al merito della questione perché parlo del differenziale
Che quello che manca ahimè purtroppo quando c'è poco
Lo stock degli investimenti e lo stock tutto lì e qui c'è poco da discutere c'è bisogno di una strategia politica industriale del Paese ma che non la possono fare solo Ariete me aria Regioni Comuni deve esserci una filosofia complessiva di sviluppo di politica industriale del Paese che deve fare la nazione quindi come ha ricordato Trigilia
No la nazione
La deve fare insieme all'Europa perché si può fare insieme all'Europa c'è poco da fare e credo
Nella logica dalla globalizzazione guardando anche un po'otto in Europa rispetto a quello che l'Italia può dare il sistema della gru globalizzazione quindi poi industriale hanno disegnato in questo scenario
Ma noi oggi che possiamo solo evidenziare differenziare e come la spesa pubblica sia locale
Che cosa abbiamo in difficoltà la leva della spesa pubblica larve spesa pubblica contratta dai vincoli
Europei quindi anche lì insomma e gli Stati Uniti posso darci la bella notizia stamattina dire ma noi
Di questi famosi limiti non ce ne frega niente se c'è bisogno di
Dimettersi su risorse economiche stampare moneta stampiamo facciamo l'accordo politico istituzionale in un congresso e andiamo avanti
Da noi chiaramente queste impensabile in Italia non è questa autonomia poter decidere
Fatto sta che cosa possiamo fare sulla spesa pubblica se sulla spesa pubblica differenziale commenta e dei dati che voi riportate
Il meno uno virgola quattro il meno sei nel Mezzogiorno odiosa voce dove ho incontrato in urgenza atto che il Mezzogiorno come ipotesi di sviluppo di
Ciò quindi non dico di traino perché è evidente che chi può crescere di più in un aumento di PIL potenziale e chi sta più dietro
Ma questa evidente abbiamo per alcuni settori per segmenti e dove non si può generalizzare ma non c'è dubbio che se stiamo unica nazione evidente che dove quel generale migliore efficienza della spesa migliore economia
E poi anche altre potenzialità come sono stati ricordati tutti qui la filiera della logistica energie tutto il resto del Mezzogiorno e più
Propizio ma è più utile al Paese rispetto ad altre aree in termini di investimento detto questo che sulle potenzialità proprio nel sud ma fosse anche
Che lo leghiamo solo sui diritti come ricordava il ministro Trigilia i diritti quindi lo l'Uefa
Istruzione quindi capitale umano sanità sicurezza
Trasporto pubblico locale cioè i diritti veri reali Paese partiamo questi se se la spesa pubblica non viene dietro questo problema addirittura diminuisce il divario aumenterà
E quello che ci preoccupano e cioè cosa ha fatto la Germania benché in un contesto diverso per tenere insieme i due sistemi molto IFO Dual un sistema duale come quello tedesco ha fatto all'inizio prima di capire quale o le politiche industriali della dell'Europa della Germania dell'est
A messo
Spesa pubblica ha riequilibrato il Welfare cioè ha fatto un trasferimento massiccio di risorse da una parte all'altra ma non è non è che avevo un'altra strada
Trovato in quel momento cresceva anche l'economia poteva pure spendere qualcosina in più male che non abbiamo questo potenzialità
Questa potenzialità di potere lavorare sulla sulla crescita economica e quindi poter dare il di più a tutti se abbiamo di meno continua dati meno l'aria che dovendo diciamo direi di liquidità ma forse solo in termini di diritti
Poi intervenire prospettive di sviluppo sugli investimenti se guardo il dato sugli investimenti ancora qui c'è un dato ancora più negativo del Mezzogiorno rispetto che il resto del Paese quindi questo dato della spesa pubblica che riguarda molto la politica di questi giorni
Non dei delle fu delle analisi di prospettiva tra i tre quattro cinque dieci anni se queste tendenze su questo penso che questo la politica lo può fare le istituzioni lo possono fare riequilibrare i i fattori di spesa
Di trasferimento di spesa pubblica che diminuisce
E mi pare un dato molto significativo che avete dato
E quello che in senso positivo quello di a detti per la presenza e l'Appia dello nell'arena nostro Paese no perché siamo al fascicolo distintivi
Andare sorprese televisive ascoltare chiunque che ti dice ama questo sud pieno di stato pieno di Coppi pubblico no che ho fatto le assunzioni abbia questa roba nella storia ormai siamo
Noi siamo in blocco il turnover secco diverse ma della sanità da cinque anni quindi prevedeva la campana vale anche per la Puglia teniamo tredici mila dipendenti mio da vecchi pianta organica FUS uno dei luoghi con la giornata e dei costi stando sono sei mila ma siamo sotto il dieci per cento della media delle Regioni del Nord o di caccia molto più dipendenti loro al di là della qualità della sanità offerto
Rispetto a noi quindi non è proprio vero il numero degli addetti trentuno addette ogni mille abitanti e ventisei detto mi abitanti del dato due mila e undici dimostra che anche questo non è vero e anche quelle spesa pubblica
Ecco efficienza un'efficiente su stipendi
Sono servizi che noi non garantiamo più
Sulla sanità la Puglia la Campania la Campania e più di tutti ma la Puglia pure per la metà rispetto alla campagna mari sul quadro generale noi perdiamo cento euro pro capite in meno mediamente sui trasferimenti sulla sanità
Poi Lalli costi Standard la qualità dell'offerta sanitaria sono elementi essenziali della qualità della spesa e dei servizi massetto parte con un deficit di trasferimenti checché discussione facciamo
Allora riequilibriamo sul pro capite la spesa pubblica e poi applichiamo i costi standard
Non è pensabile dire applichiamo i costi Standard quando non garantisce i livelli essenziali delle prestazioni uniformi sul piano nazionale che pur la legge sul federalismo aveva come presupposto perché la quarantadue aveva dentro il presupposto dell'equilibrio su
Sanità avermelo sui quattro fatture di welfare e altro argomento che credo sia assolutamente utile dove troviamo le risorse
Allora le risorse non le possiamo trovare solo ridefinendo i Guelfa quello che ha fatto scendere in Germania quello che ha fatto Blair
Nel Regno Unito al di là di quello che ha fatto quella pace per alcuni aspetti Governi e diciamo più duri tedeschi sul contenimento dei costi mando ridisegnato il welfare anonimi finanziari noi definiti i livelli di prestazioni da garantire i cittadini non ci possiamo più permettere
Questi livelli di prestazione
Mi ha già provato una un'azione di verità nel Paese se non riusciamo a garantire quella sanità tutti dei fidi ci diamo a chi darla come darla e cosa dare e vale per il trasporto pubblico locale
Liberalizzazione netto delle liberalizzazioni c'è una diluizione efficientamento del servizio
E tanto si può fare per la moglie ma welfare per liberare risorse rende Rizzardi essenziale perché sono risorse non li avremmo mai insieme a una definizione della spesa pubblica essenziale le riforme
E concludo su questa valutazione analisi evidente che tutto questo non sta in piedi se teniamo il sistema istituzionale italiano ebbe permettetemi ce ne rendiamo conto soprattutto voi
Io oggi faccio presidenti di regione l'ho fatto ho fatto il Capogruppo il PESC consigliere regionale anche l'ottantacinque erano due mondi diversi
Il primo era un'azione in deficit che copriva Investimenti tante cose da fare ma molta spesa corrente però erano tutti contenti
Però si occupava di
Oggi
E come dire ci chiedono invece oggi dopo aver poco ostruito questa macchina infernale di un piccolo Stato in uno Stato
Un piccolo Stato uno Stato bilanci pesantissimi una volta con l'abbiamo io spesso faccio l'esempio abbiamo una bottiglia d'acqua che c'è
C'è
E dobbiamo metterla in un anno in un bicchiere non non c'entra
No non è possibile che cosa si fa non si paga più si ritardano i pagamenti che segue il petto non per spendere più di tanto se non sfori il patto di stabilità con tutte le sanzioni che ci sono
Non puoi far nulla e quella spesa lì ormai c'è non hi-tech edili ridurla col tempo perché la riforma impiegano tempo quindi alla fine il Paese non risolve niente perché il resto sono solo contenziosi aggravi di costi e danno all'erario
Perché se non paghi il danno lo produci prima o poi di pagare Pagliara e di più noi dobbiamo renderci conto di quello che c'è nel sistema e fare le riforme perché l'idea dei quali sono devi difendere Regioni come sono ma sono indifendibili
Perché non possono lavorare per con lo spirito e con l'obiettivo con cui sono nate grandi enti di programmazione di pianificazione territoriale che ha pianificazioni teso questa veri e propri gestori di sistemi facciamo camminare i treni pensa un po'troppo strana questo diciamo perché non devono fare gli enti
Direttamente
Quindi va ridisegnato completamente c'è oggi l'appuntamento straordinario delle della grande riforma della macchina dello Stato che siano riforme costituzionali
E non mi convince l'idea di poter sostituire alle Regioni grandi città metropolitane che sbagliavo due volte abbiamo capito un errore qual è
E perché lo vogliamo fare
Fare delle grandi
Aree metropolitane che siano degli Abba che governino funzioni metropolitane ha un senso
Mandarli a determinare i primi tre amministrativi rigidi significa continuare la vecchia logica di poter fare degli enti gestori chiamo una logica amministrativa in una logica funzionale
E continueremo a perdere risorse perché è una cosa e governare i circoli che il ciclo idrico integrato una cosa il ciclo dei rifiuti una cosa la mobilità una cosa la sanità
Che hanno una loro logica hanno perimetri diversi che non possono essere globali in un'istituzione dove ha poi riferimento politico elettivo come unico gestore
Facciamo un errore un errore togliamo le Regioni metteremo le città metropolitane e amplieremo amplifica Remo gli errori
Perché si moltiplicheranno le aree interne elitari interi non saranno limitati Batigol faremo le all'interno e le aree medie reale di Lecce ulteriormente aggraviamo il sistema istituzionale
Tra l'altro nel mondo non c'è una roba del genere a Parigi città ci sta la città dipartimento e a ad abbellire la città Stato ma sono eccezioni possiamo pensare a Roma il resto deve essere governato con logiche economiche funzionali
I diritti funzionali e qualità dei servizi e controllo della spesa se non c'è questi due elementi essenziali noi governeremmo i grandi sistemi la spesa pubblica e non libereremo risorse per gli investimenti visto che non produciamo ricchezza quindi questo tema va sicuramente
Affrontato prioritariamente noi senza gelosie dobbiamo mettere in discussione il nostro ruolo anche come oggi rappresentanti di un ente
Concludo con l'ultima questione questi questa oggi questi tre punto due punti che ho detto vanno in aggancio netto diretto
Con la programmazione quattordici venti in questo io sono totalmente d'accordo col ministro Trigilia abbiamo dei problemi discussioni
Ma non è che tra noi Cameni che ad altri ci liste cc non possiamo essere d'accordo che c'è una logica Paese qua dobbiamo fa la politica la portualità e non possiamo pensare al porto di Napoli e Salerno in maniera differente in una logica non integrata con il porto di Taranto Bari
Ore gioca l'abbiamo piuttosto che Gioia Tauro saremo dei matti
è quindi evidente che alcune politiche vanno decise assolutamente in maniera integrate fuori dalla logica dei programmi operativi che diritto di finiscono la loro minimi colazione su quel singolo Port
In quel posto muore però è pur vero che il Paese deve capire che se c'era un porto che ha una finalità una funzione non se ne costruisce un altro atto duecento metri come sta vivendo tra Napoli e Civitavecchia
Che devono fare la stessa cosa due maschi nascono per fare due cose diverse però alla fine di usi affezione alla propria capacità di gestione territoriale ne avremo il ventuno
Funzione replicato due volte col mercato che uno e lo vogliamo moltiplicare i due non ci sta questo mercato per due quindi c'è una logica Paese quindi
Va bene quello che dice misto Trigilia ma deve stare in quella logica nazionale compone esserci poi un buon i discorsi e poi si fanno le cose tipo Civitavecchia od altro
Però dicevo che si decida a Civitavecchia
A Napoli fare molte cose
Remo bel bacino ci facciamo un uso le gare di canottaggio di ci inventeremo qualche cosa
Però è vero che il sistema Paese deve lavorare in questo quadro quindi sono d'accordo su quello che diceva il ministro sul piano di prospettive su questo possiamo sicuramente lavorare per garantire qualità della spesa efficace la spesa
Se è vero che i fondi strutturali non hanno fatto aumentare la capacità di crescita e di ricchezza è dovuto al fatto che i fondi strutturali sono stati sostituiti dai fondi ordinari
E allo se metti quelli che devono essere aggiuntivi poi non c'è l'ordinario come pensi di crescere se non sono aggiuntivi
E se la vita di una spesa pubblica che è il più citato prima dimostrano che non sono stati aggiuntivi ma sono stati sostitutive neanche compensativi evidente che settorio navale emette avallato questo sì questo
Concludo con l'ultima affermazione che anche una battaglia politica
Ne aveva parlato col Presidente Vendola
E qua qualche giorno fa
Ma se i dati sono questi
Ci devono spiegare come che governi finanziaria troviamo la novità scritta senza mai discutere cosa che prima almeno ci si veniva a molti ci va bene faccia
Hanno il fondo è che FSC che è un fondo importante di cinquanta mila cinquantaquattro miliardi nei prossimi sette anni bene o male di circa il suo stati messi questi fondi meno rispetto agli altri anni sia ben chiaro ma insomma almeno ci sono
Abbiamo scoperto che in una normetta mettono detti stabilità qui una norma una non metto una norma che da ottanta quindici diventa ottanta venti
Tutto è possibile ci sto ci spieghino ospiti una Svimez
Ottanta venti ero
E riparto scusate ma chi conosce il sunto lo sa il riparto di la chiave di riparto e
Regioni intercetti sviluppo ottanta cinque
Vecchio
FAS oggi FSC quindici il resto delle Regioni perché era un fondo di riequilibrio nato con questa logica
Che non è cambiata la logica tant'è vero che viene scritto ottanta venti ma pensate cinque per cento quanto sono sono qualche miliardo di euro ora tutto è possibile bene che si ottanta venti sì ci sono le era ogni perché ci debba essere basse la forbice aumenta quel quindici deve diventare di meno non può diventare di più se è vero che la forbice aumenta se invece non è vero e tutti i dati Svimez sono tutti dati falsi
Allora se questo bel libro non è vero allora è giusto che qualcuno scriva ottanta venti o anche
Settantacinque venticinque non possiamo far partigianeria e dobbiamo capire quali sono i dati se sono i dati questi nomi
Credo io lo farò molte incognite insieme una battaglia fino in fondo per riaffermare un principio non soldi in più un principio che va salvaguardato
Grazie
Grazie al Presidente Caldoro si
I dati
A nostro quartiere sono quelli quindi i principi stanno devono essere rispettati devo dire che poi
Questo famoso fondo che è
Se
Se ricordo bene è una specie di compromesso inattesa di un'applicazione del federalismo fiscale dalla legge quarantaquattro del
Le due mila quarantadue del due mila nove che se fosse applicata dovrebbe accentuare ancora
La distribuzione verso il Mezzogiorno è proseguito e quindi sono già un compromesso che penalizza insomma
O che passo subito la parola Presidente Vendola
Visto l'impegno dei nostri
Due Presidenti
Prego
Tanto grazie di questa
Occasione per noi fondamentale
Avere di fronte
Un quadro ricognitivo così puntuale approfondito eccome guardarsi allo specchio e avere
Diciamo l'immagine degli effetti delle politiche
Comincerei di qui
Presidente del Consiglio nel
Discorso di insediamento
Ha fatto alle Camere diciamo un riferimento alla distinzione tra la nozione di politica e la nozione di politica
Io vivo una
Frustrazioni importante relativamente al fatto che
Mi sento mutilato della possibilità di discutere degli effetti concreti delle politiche
Perché tutto il dibattito sulle politica parte dal presupposto che se non si fossero fatte tutte le cose che si son fatte staremmo peggio
In compenso staremo meglio c'è una specie di abrogazione del presente
Se l'impossibilità di produrre
La falsificazione diciamo delle politiche una critica fondata delle politiche
Il discorso che
Ci ha proposto delle hanno Giannola qui è un discorso eccentrico etero dosso rispetto al
Tutto il vocabolario che attraversa la vita pubblica
Che impregnato di superstizione ideologica che è fatto diciamo così dirittura diritti dj non flessione nei confronti della religione dell'austerity che l'austerity stia distruggendo l'Europa
Impoverendo la e mettendo al rischio il Progetto che era nelle carte nei sogni di Altiero Spinelli questo non lo si può dire
Quello che dice la geografia politica dell'Europa in cui non solo gli euroscettici mai nemici di qualunque Progetto di tre scendi mento dello Stato-nazione
Nel nostro vecchio continente ecco la geografia politica
Occasionalmente interrogata non la si mette ma in relazione alle scelte sciagurate che sono state compiute è
Per me e molto frustrante appunto non poter protestare non contro le origini esoteriche della crisi del due mila sette due mila otto
Perché esse sono sempre più a volte dalla nebbia ma contro gli effetti di quelle politiche che i Governi europei hanno prodotto in maniera scientifica determinando
Io penso lo smottamento sociale più rilevante del dopoguerra
Sentire
Un discorso moderatamente keynesiano come quello che ci ha fatto oggi molto onestamente Giorgio La Malfa
E percepirlo come un discorso totalmente anche qui è centri con rispetto
A tutto quello che si ascolta da destra e da sinistra e dal centro sulla scena pubblica significa che siamo finiti veramente in una notte buia della ragione lo vorrei dire in premessa perché io lo penso proprio lo stesso
Secondo e quasi in relazione
Provate a fare una lettura comparata tra questo bel pomo e la manovra di stabilità
Una manovra di stabilità che consente se non una finestra aperta sulla società uno sguardo un'analisi è un'idea diciamo di come poter superare una situazione che è strutturalmente ancora
Fotografando è un Paese in recessione
Questa manovra non parla di sud non ce l'ha in testa
Non parla di giovani generazioni perché
Le giovani generazioni da lungo tempo non sono più un problema sociale
Naturale politico sono un problema davanti spettacolo sono il giovanilismo come il surrogato dell'assenza di riflessione
Sul tema delle giovani generazioni
Parlare dei giovani sensatamente per la politica non significa inseguire il look le mode significa occuparsi dello stato di salute degli apparati della formazione di quanti investimenti si fanno sulla ricerca e ci l'innovazione di come si protegge il capitale sociale fondamentale di una società questa manovra di stabilità per l'ennesimo anno paralizza
I salari della pubblica amministrazione e quindi diciamo ha un significato profondamente depressivo sia in chiave economica che in chiave civile perché appunto i salari e degli insegnanti dei maestri e delle maestre
Sono uno degli indicatori dello stato di salute generale di un Paese insomma
Credo che
Le cose che ci dice
Con quell'antica straordinaria saggezza e con quell'antico pessimismo la sublime cioè sono diciamo prediche inutili per
Citare
Una formule antica ma prediche inutili rispetto a una classe dirigente che a impermeabilizzato l'ascolto perché dovrebbe mettere in discussione
I fondamenti ideologici delle proprie scelte
Voglio
Offrirvi il ragionamento su un dettaglio perché talvolta i dettagli sono rivelatori
Penso alla una formula che usa in un libro Roland Barthes il punctum un elemento
Talvolta microscopico che rivelatore
Io discuto con i ministri di questa Repubblica come con tutti i ministri che ho conosciuto nella mia vita di Governatore con lo spirito della leale collaborazione
Sono una Regione della convergenza che da diversi anni rispetta tutti i target di spesa che vengono proposti imposti dall'Europa e dei Governi nazionali
Mi sono battuto disperatamente perché alla falsificazione est diciamo sistemica operata dai Ministeri
Con le loro veline grandi organi di informazione che sono sempre Proni nel raccontare quanto sia sciatto e criminali nel Mezzogiorno d'Italia
Però ho provato a dire che il mio problema e l'impedimento a spendere perché io non posso spendere per i vincoli del patto di stabilità che come tutti sapete
Insistono sulle quote di cofinanziamento bene
Una perorazione che dura anni in ogni
Diciamo appuntamento con lo Svimez mi son permesso qualche anno fa in grande solitudine poi è cresciuta la consapevolezza
Diciamo la critica il lamento si è fatto generalizzato abbiamo ottenuto una norma di legge che per me era fondamentale
Quella dello sforamento controllato del patto di stabilità opposti in verità tutti raggiungere più obiettivi di quanti non me ne
Segni di volta in volta il ministro della questione territoriale o il commissario europeo Anna
E quindi ho bisogno di sforare il patto di stabilità perché altrimenti non posso spendere di più proprio per il tema del cofinanziamento
Quando ci hanno
Regalato questa possibilità dello sforamento controllato hanno però introdotto due delle mini sanzioni due in particolare
Chi va in sforamento controllato però per l'anno successivo non può fare assunzioni
E non può contrarre mutui non può in debutta indebitarsi ulteriormente
Ho segnalato al Presidente del Consiglio Enrico letta nella forma più solenne nel discorso di apertura della Fiera del levante e l'ho segnalato a qualunque autorità ricevendone sempre comprensione
A
Va approfondita
Che le mini sanzioni
Sono veramente un atto di sadismo istituzionale invece di ricevere un premio si riceve una punizione
Io ho chiesto per cortesia cancellate quelle mini sanzioni perché per me non tanto sul lato dell'indebitamento ma sul lato del blocco delle assunzioni si determina un fatto paradossale
Devo pensare al settennio due mila e quattordici e due mila e venti
Anche in termini di rinnovamento culturale della macchina burocratica abbiamo bisogno di fare entrare i giovani nella pubblica amministrazione regionale abbia ha bisogno di competenze nuove abbiamo bisogno diciamo di quell'osmosi culturale che indispensabile per capire che cosa è Bruxelles
Come si naviga in internet che cos'è il diritto comunitario cosa sono le lingue nel mondo globalizzato
L'attenzione che ne ho ricevuto
è stata grandissima la conseguenza pratica e che è stata aggiunta una terza sanzione
Nella manovra di stabilità se vado in sforamento controllato io gli assessori della mia Giunta avremo la decurtazione del trenta per cento del nostro stipendio
Questa è una cosa voi capite bene diciamo anche la perfidia demagogica
Diciamo perché non c'è soltanto sadismo ragionieristico c'è anche qualcosa di più quale la lealtà che io non sono un è fondato
Quindi
Non Holler stesse ragioni di un nesso dato per lamentarmi della slealtà dello Stato
Però anch'io qualche ragione per lamentarmi della slealtà dello Stato quando si tratti di ragionare
Diciamo non su come proteggere nicchie di privilegio o spigoli buchi ma quando si tratti di ragionare su come procedere
Verso obiettivi che noi vogliamo
è stato detto
Credo benissimo
Sia sull'atto più generale che sull'atto del della vicenda continentale che sull'atto specifico di un pilastro di ciò che regge una nazione cioè la politica industriale sono state dette veramente delle cose
Che io condivido totalmente in particolare il professor Giannola anche su questo
C'era diciamo svelato
Quanto sia insostenibile alla luce degli effetti concreti l'illusione di una scorciatoia rispetto al tema politico e democratico della Costituzione
Dell'Unione Europea intesa come soggetto forte
E io penso che da questo punto di vista temo anzi che le prossime elezioni europee saranno soltanto la sanzione definitiva di un fallimento di cui non c'è coscienza
Non la vedo negli europeisti di casa nostra negli europeisti più autorevolissima
Tolta la firma puntigliosa e meravigliosa di Barbara Spinelli su Repubblica
Non si legge nulla che illumini questo straordinario e incredibile buco nero nella costruzione del modello di unione europea che sto oggi
La ragione strutturale di un inciampo che io considero veramente
Drammatico
Se il voto di politica industriale
In questi anni dire le cose che ha detto Giorgio La Malfa significava essere proprio
Fuori dalla realtà percepiti come irragionevoli bolscevichi non so per quale ragione
Ma si può immaginare che un Paese come il nostro non discuta di trasporti di Energia di agricoltura non c'è da nessuna parte e una delle ragioni per cui io
Lo so
Non vado più volentieri netto solo perché non si parla di nulla di nulla che abbia a che fare il suo che cos'è un Paese qual è l'idea di un po'ESE noi abbiamo le il VAST Taranto tutte le aziende del gruppo Riva in crisi ma poi abbiamo l'acciaio
A Terni a Piombino in tanta parte d'Italia a Trieste ma c'è un luogo in cui si possa discutere della seguente semplice questione
L'Italia può fare a meno della produzione di acciaio
Se dice sì
Cosa intende come industria e come intende permanere competitiva mente diciamo
Se dice no come intende fare i conti con la storia di un capitalismo anche criminale che ha rinviato anche per la connivenza con la politica i conti con i doveri
Dell'ambientalizzazione della modernizzazione degli apparati produttivi cioè ma dove si discute di queste cose
La politica industriale la faceva il mercato questo si è inteso diciamo nell'ultimo ventennio nell'ultimo trentennio una vera e propria applicazione
Nel nome di una metodologia del mercato che in sé aveva quelle virtù
Economiche e addirittura civiche che ci avrebbero fatto transitare da una specie
Di Medio Evo burocratico verso le magnifiche sorti e progressive
Io non so che cosa siamo finiti soffocati
Dai vecchi problemi dalle nuove retoriche
Allora
Patto agenzia fine
Perché io ho reagito un po'diciamo nervosamente al tema dell'Agenzia
Innanzitutto
Bisognerebbe
Diciamo fare un'analisi puntuale di che cosa non ha funzionato
Il ministro lo dice ora en passant
Perché e consapevole di quale diciamo lo sconto di ribellione soggettiva IP le peggiori performance della spesa comunitaria l'hanno fatto i ministeri
Quindi
Il cominciamo diciamo da questa considerazione ma questa considerazione va collocata in un quadro di cui parlava la fine del suo intervento Caldoro che non è chiaro nella testa
I fondi strutturali per la convergenza hanno una mission che è stata negata falsificate capovolta la mission è colpire il divario di sviluppo con una finanza addizionale
Tanto è vero che nelle manovre finanziarie fino a un certo punto diciamo
Ante Tremonti
Figlio di cava un obiettivo da raggiungere per i trasferimenti ordinari dello Stato al sud credo il quarantasei per cento quarantadue
E
A un certo punto siccome nel corso degli anni non solo questo obiettivo non si avvicinava ma sia pure di poco si allontanava
Il Ministro Tremonti pensò bene di cancellarlo proprio l'obiettivo perché questo ha consentito progressivamente di rendere questo salvadanaio
No no un salvadanaio in più ma l'unico salvadanaio
Dico di più
Non solo
I fondi ordinari al sud sono stati progressivamente sottoposti a un dimagrimento coatto rilevante
Ma anche tutto ciò che avrebbe dovuto essere finanza straordinaria per il Sud
è stata progressivamente usata come il bancomat dei Governi per affrontare tutte le crisi generali del Paese tutte dalla crisi industriale del Nord al terremoto dell'Emilia Romagna tutte le emergenze
Hanno visto sul tavolo dei Governi soltanto due salvadanai fast FS se è vero
Allora e questo era facile perché siamo stati impegnati per vent'anni dalla centralità della questione settentrionale
Che ripeto scusate cioè è una litania non era la sorella gemella della questione meridionale
Era
Il contrario della questione meridionale perché la questione meridionale è sempre stata la questione diciamo cavatappi
Del compimento del Risorgimento cioè di come
Costruire la vera unità del Paese nel quadro europeo questo è stato il meridionalismo
In tutti i suoi filoni culturali è stata una grande idea di nazione di continente
E la questione settentrionale è stata invece l'idea della regressione alle piccole patrie e alla separazione quindi non è la stessa cosa ma questa è stata è stato il contesto culturale politico in cui abbiamo vissuto per vent'anni
E allora l'agenzia
Io sono contrario all'idea di avere una cabina di regia è una forma di unificazione
Ma non si può prima partire da un ragionamento su che cosa hanno fatto di volta in volta i Governi per esempio dei dipartimenti che si occupavano di questo
Perché la gente sia oggi
Una necessità a condizione che si dica la verità
Abbiamo avuto torto marcio i Governi che si sono succeduti anni nascondere occultare l'oggetto questione meridionale
E a togliere di mezzo le cabine di regia che servivano a razionalmente gestire i flussi di trasferimento quelli
Io sono d'accordo sul fatto che ci debba essere un luogo di coordinamento mamma mi devono dire
Se è un luogo di rastrellamento della finanza della periferia per portare al centro ciò che il centro non ha più
Risorse economica capite
Non so se io mi spiego quello che accaduto surrettiziamente parzialmente finora non vorrei che accadesse
E quando leggo dichiarazioni di alcuni ministri che si stanno già spendendo quello che ancora dobbiamo discutere e che finora è nella disponibilità nostra parte
Io non ho avuto
Ma non sono un micro nazionalista non non non non mi fermi considero un euromediterraneo io voglio capire quando metto a disposizione in progetti globali
Ma voglio capire il Governo che cosa mette a disposizione il Governo che politiche intende attivare per il Mezzogiorno d'Italia non so se è chiaro
Da questo punto di vista l'agenzia è nata in un quadro di grande confusione in un quadro caotico cioè
Nella prosecuzione della politica di colpevolizzazione del sud
Questo è inaccettabile non so se mille è inaccettabile
Ed è inaccettabile anche io l'altra settimana ero a Bruxelles è francamente non non torno il sud non è tutto uguale il Commissario Anna Parlato citato esplicitamente la Calabria lo voglio dire
è stato durissimo anche
Ingeneroso per certi versi però ha detto
Milioni decine di milioni di euro che non hanno portato nessun beneficio ma in quella stessa occasione ha premiato me per le migliori politiche giovanili del vecchio continente fatte con i fondi strutturali e quindi
Non non siamo tutti quanti nello stesso quadro ma io non voglio mica ritagliarmi uno spazio diciamo di uscire fuori dal cono d'ombra del sud voglio capire quali sono le politiche per il Sud
Del mio interlocutore dello Stato voglio capire qual è la politica industriale c'è una politica industriale faccio degli esempi finisco
Io penso che oggi la politica industriale per esempio a che fare molto con i processi di innovazione per esempio di informatizzazione dei territori ho investito sul la lotta contro il digital device d'
Siamo si vede dalle tabelle
Che sono presenti anche qui dal punto di vista della banda larga la Regione più infrastrutturata d'Italia abbattiamo tutte le regioni del nord
E stiamo investendo diverse centinaia di milioni di euro nella banda ultra larga per tutti i distretti industriali e produttivi cioè
Io voglio correre ma
Si può discutere seriamente in un Paese in cui per esempio il tema dell'Agenda digitale danza per aria si porta appresso delle ombre opache
Dei giri o delle giostrine affaristiche di cui non si può mai parlare
Lo dico ora a amico Giorgio La Malfa io ho fatto un'esperienza vivo una di quelle situazioni per cui mi devo rivolgere un'agenzia di investigazione è venuto un Ministro della Repubblica
Sulla base
Alfano Ministro di giustizia all'epoca
Nella mia terra perché abbiamo speso due miliardi e due milioni e quattrocento mila euro per fare il progetto di
Dematerializzazione del fascicolo del Pubblico Ministero per gli uffici di Procura di Lecce
Questo progetto assortito due oggetti uno si chiama ignoti se l'altro si chiama ora ora che sono due prototipi di informatizzazione strepitoso anche perché
Fanno vergognare impallidire l'amministrazione della giustizia che in dieci anni ha speso un miliardo di euro a proposito di spending review in progetti di in forma
Stazione tutti sistematicamente falliti e il Ministro Alfano venne a dire questo è il software che diventa progetto pilota per tutta Italia
E siamo ancora
Quattro anni in attesa di capire come perché perché non è vero niente perché non sta succedendo niente e perché era interessante quel progetto scusate se dico una cosa che non è solo tecnica
Perché avevamo costruito un pre commerciale procura mente una forma cioè di appalto scolpito sui bisogni dell'utilizzatore finale
E quando compri invece l'abito dalle grandi multinazionali da questo
Supermarket planetario l'abito non e mai capace di vestire le fattezze in corpi
Che hanno diciamo particolare deformazioni come il corpo della giustizia ma si pensi al corpo della sanità e quindi c'è bisogno di un modello di appalto come quello del tre commercio al procurement si può discutere di questo dove
Io invece vedo
Delle
Sopracciglia anch'
Severe che si muovono in qualche maniera condannando mi a qualche Tara antropologica
Non la possibilità di discutere seriamente dove ci sono gli sprechi dove c'è l'arretratezza dove bisogna corre per modernizzare come bisogna razionalizzare la spesa
No valgono moltissimo ancora oggi i luoghi comuni che hanno tanto fatto male al sud
Diceva Stefano il fondo per la sanità ma secondo voi e normale oggi nel due mila e tredici con i dati di povertà che ci racconta lo Svimez immaginare che il parametro non sto qui viene definito il riparto del fondo sanitario nazionale e il parametro dell'invecchiamento della popolazione e non è il parametro della povertà la deprivazione l'indice di deprivazione
Non ha nessun peso dal punto di vista della ripartizione del fondo
Allora vedete io non sono un sudista lamentoso non mi piace presentarmi con il cappello in mano non mi piace
Nascondere le patologie storiche del sud però credo che
Tra quello che la realtà che ci viene illuminata dall'antica attitudine scientifica
Di un'istituzione di un istituto come lo Svimez e la realtà del dibattito pubblico in Italia cioè veramente uno iato e in quello inviato il sud continua ad affogare
Grazie
Anche
Presidente Vendola
E
Riprendendo un po'la le fila del
Cosa io
Anzitutto do il benvenuto
A
Dottor Guzzetti presidente dell'ANCE che ci ha raggiunto
Pregherei allora
Di
Prendere la parola
Professor paga netto
Fuori
Dottor Magnani se vuole
Venire
Allora
Tale
Diciamo lettere
Proprio
Senza
Coinvolgono estensore magnanimo
Da queste parole
Quanto
Capire a che ora possiamo
Finire
Oggetto però il problema
Questo è un intervento non so quanto questo resta
Io
Prego professor paga netto di prendere la parola
Allora
Vista l'ora e
La successione degli interventi io credo che
Però alcune
Porrò alcune questioni ma in maniera sintetica per pillole direi intanto
Io credo che
C'è un
Tema importante che forse vale la pena di discutere perché
Io sono tra quelli convinti che
La religione della speditezza
Sbagliata
E su questo mi sono più volte espresso e tra quelli che
Ritiene che
Ci sia una flessibilità che auto Enuta in Europa non attraverso
La flessibilità del mercato del lavoro ma troviamo altre altri meccanismi
Ma ciononostante io credo che seppure
Accettiamo l'idea espressa da
Adriano Giannola che mi pare un'idea
Da condividere e cioè che ci siano delle
Situazioni così diversificata all'interno dell'Europa tra i Paesi aderente alla UE allarmare all'euro e il Paese che non aderiscono all'euro
Che certamente questo programma squilibra questione di differenziali competitivi non facilmente di Mediaset
è anche vero però che detto questo bisogna io credo
Evitare che da queste premesse nascano conclusioni di politica economica e possono anche andare una direzione nord appropriato
Come nel caso in cui si dica che in fondo e l'esito lei è uno che produce divario di competitività che noi sperimentiamo in Europa rispetto ad altri Paesi
Questo lo dico perché
è importante
In particolare per il Sud
Se voi guardate
Avrei avuto piacere di essi proiettare lui i dei grafici come ha fatto il professor Giannola ce n'è uno particolarmente impressionante che dice che va successo dall'adozione dell'euro in poi
Del successo
Che i Paesi che poi sono diventati dal due mila otto il Paesi i reprobi
E quindi
Portogallo Spagna Grecia Irlanda questi Paesi sono quelli che negli anni tra novantaquattro e il due mila sette hanno avuto una crescita straordinaria
La crescita maggiore più volte
Fu molto un numero che
Un molti blocchi di quello della Italia ma anche dalla Germania
Ma c'era l'euro
E solo che in quel caso che è accaduto che questi Paesi che non avevano accesso al mercato dei capitali
Prima di allora si son trovate
Improvvisamente a poter disporre di un euro
Che
Aveva una credibilità sui mercati forte
Hanno potuto prendere a prestito le risorse che servivano
Mentre prima non avevano
Così facile accesso ai mercati finanziari hanno fatto investimenti è questo ha consentito loro di fare una crescita che impressionante ripeto se voi vedeste la
La figurazione grafica di questa crescita di me dovreste veramente increduli bene
In quel caso l'euro è stato un fattore
Di sviluppo
Ma di forte sviluppo
Questo lo dico non tanto
Per avere posizioni su questo punto
Che sono diverse da quelle che nel tavolo si sono alternati ma per dire
Che bisogna fare attenzione perché se assumiamo questa posizione pone viene di conseguenza un'implicazione di policy
Basta che noi
A
Chiediamo o si chieda per esempio
Che l'euro non abbia il valore che ha oggi o sperare che l'euro abbia zero ottantatré come era all'inizio non una e trenta perché abbiamo risolto i nostri programmi io non credo che questo sia il punto infatti abbiamo Giannola diceva una cosa diversa
Diceva
C'è un problema di politica
Perché se ci sono un gruppo di Paesi che hanno
Una capaci possibilità di agire direzione e che quella dell'eventuale
Maggior definizione eventuale svalutazione è chiaro che poi gli altri ne risentono in termini di differenziale competitivo e questa è perfettamente corretto c'è un
Un emendamento a questa posizione che si può portare e dire che questi stessi Paesi sono in lista per entrare nell'euro e tra le regole che devono sopportare proprio guardi non fare deficit è quella di non fare svalutazioni ma questo
è un altro discorso perché poi possono anche trascurare questa loro
Vincolo e procedere come se questo vincolo non ci fosse
Abbiamo fatto nel passato quando stavamo nella zona lo possono fare essi stessi ma dico questo perché mi pare importantissimo fare attenzione
A evitare che da questa affermazione si dice dicendo una politica
Che in questo caso ha implicazioni importanti per il sud ma lo anche per il nord
Perché il Nord oggi è una situazione che è una situazione di crisi cioè se io vedo un problema c'è un problema nord oltre che un problema subito perché la posizione delle Regioni
Del nord e peggiorata in una maniera veramente importante
Da quando la Lombardia era insieme alla nella gruppo della banana blu le blue banane cioè del Paese alto reddito pro capite
Le Regioni europea a oggi dove ha perso una quantità di opposizione quindi direi che il problema
Potremmo dirlo esattamente uguale per la Lombardia o per il Veneto dire ma allora è tutta colpa
Dell'Euro tutta colpa
Dell'Europa ecco che l'Europa stia
è una situazione in cui
C'è stato un fallimento e le politiche europee
Che la politica è un stenti sia stata
Criticata dagli stessi sostenitori di queste politiche a cominciare dal Fondo monetario internazionale lo sappiamo a cominciare da Cottarelli che sarà o il prossimo commissario da spendere
L'anno scorso nella corsa del nostro annuale convenga Mondragone disse testualmente che
Questo tema
Andava rivisto
Ma di qui ecco andata rivela un altro aspetto perché
Servono rimanendo
La critica alla situazione in cui
Le politiche si stanno si sono sviluppate in questi anni però è anche vero
Da una parte c'è stata questa grande opportunità per alcuni Paesi che si è
Fermata al due mila
Sette con la crisi del due mila otto
Fino a oggi
Ma
Nel caso dell'Italia
Diceva giustamente Adriano Giannola ma la crisi nasce lo diceva nel novantotto e dico nel novantaquattro che non è
Banale seconda svalutare rispetto alla alla valutazione di politica economica che segue
Perché nel novantaquattro ancora non c'era l'euro in funzione eppure noi eravamo già in crisi che questo sia
Un fu un fatto che
Non rispondo solo le mie valutazioni lo dice l'ultima relazione della Banca Italia acquisisce un rappresentante nelle conclusioni nel considerazioni conclusive il Governatore Visco dice una cosa importanti
Dice attenzione che sono venticinque anni che
L'Italia
Va ha mancato di adattarsi al cambiamento internazionali
Cambiamento che va sia sul piano tecnologico sul piano demografico e sul piano lo spostamento di ricchezza nonché dell'ineguaglianza che esso create tra Paesi avanzate Paesi emergenti
Allora qui c'è un problema
Straordinario perché il cambiamento del
Cioè l'aumento della sua casa avremmo molto importante che riguarda in particolare il Sudoku mette in evidenza la relazione della dei mezzo che io ho trovato ricchissima di spunti
Di considerazione non solo riguardo al sud ma anche sulle policy generali molto aggiornate rispetto al dibattito che si tiene
A livello nazionale internazionale quindi
Permette voglio esprimo un apprezzamento particolare altri nel fare per questa
Attenzione questa capacità di essere aggiornatissima rispetto alle tematiche di cui stiamo parlando
Ma
Che cosa possiamo dire riguardo a questo
Fatto che
Noi continuiamo a rappresentare come se
Appunto noi dovessimo da questo che è un quadro di mancato funzionamento Codigoro vedrà la conclusione di può dobbiamo fare delle politiche
Che
Mettano rimedio alla difficoltà di spesa del nostro sistema ma io credo che invece c'è un problema che nasce proprio dalla considerazione che fa governata da Banca d'Italia in generale anche rapporto ultimo che è stato sul sistema industriale
Che in mente esattamente in luce la caduta della produttività complessiva non del lavoro
Negli ultimi venti anni
E se voi andate a guardare queste questi da
Chi come avrete certamente visto vi accorgete che questa caduta
Dare ragione di una grandissima misura nella quasi totalità alla diminuzione della competitività del Paese qui e anche del Mezzogiorno per metterlo a confronto
Perché il costo del lavoro per unità di prodotto
è largamente nella sua
Così
Crescita e nella sua
Così incapacità di fare dista in competizione con il resto del mondo nato e nasce dalla produttività che non è cresciuto in maniera adeguata
Produttività che naturalmente
è un termine
Che usiamo noi economisti e mai chiuso ma andrebbe visto che nella sua
Straordinaria difficoltà interpretativa perché
Ci sono ragioni che nascono all'interno del sistema di impresa ragione che nascono all'esterno questo qui ultimi anni sempre messo l'accento molto su quelle esterne al sistema d'impresa in mancanza di infrastrutture
Il sui
Business canone
E
Così
Nei rapporti sul doing business si vede con chiarezza la di si conta di fare impresa nel nostro Paese così come la corruzione così come tante altre variabili che certamente rendono difficile
Di fare un'attività di impresa ma indubbiamente c'è anche un fatto che riguarda la nostra capacità di
Produrre valore aggiunto
Che sia un valore aggiunto che tenga conto della capacità di penetrazione dei nostri prodotti e della capacità di fare innovazione investimento sul capitale umano allora
Perché dico questo
Perché attenzione
Che questo equivoco se vogliamo vedere bene seppure nella recente legge di stabilità
Perché
Un ragionamento di questo genere
Lungo periodo
In
L'importanza della innovazione del capitale umano ci porta a fare un ragionamento in cui servano non politiche di breve ma servono politiche di lungo ora qui abbiamo avuto una straordinaria opportunità
Dire che facciamo una legge finanziario di stabilità per tre anni però
C'è come una discrasia all'interno tra politiche di come sostegno alla domanda dalla parte che non raggiungono l'obiettivo come se sta dicendo da ieri
Ma anche mancanza di una chiave di interpretazione invece l'intervento che serve per fare
Una crescita che vada verso il lungo periodo attraverso queste variabili che ho citato ma allora se noi guardiamo a mezzogiorno
E qui arrivo appunto a parlare di quello che ci interessa direttamente ma farò brevemente per evitare di
Diciamo impegnare troppo tempo io direi che qui noi abbiamo una questione
Che
è una questione indiscutibile perché se c'è disoccupazione abbiamo certamente
Con una peso importante
Più che
Maggioritaria del sud
Ma allo stesso tempo abbiamo disoccupazione di lungo periodo ora nel rapporto che si fa in Europa sulla situazione di lungo periodo viene fuori che il quattro virgola cinque per cento della disoccupazione di lungo periodo
Che vuol dire che c'è una massa di persone che sono disoccupati di lungo periodo che sono quelli che stanno in cassa integrazione
Su cui
Se non si fa un investimento in capitale umano c'è il rischio che la qualificazione sia tale da perdere qualsiasi opportunità
Rispetto alla utilizzo successivo di questa
Attinti questi lavoratori che rimangono fuori del mercato del lavoro questo è un esempio
Per dire come
Si può rischiare
Da una interpretazione molto generale di arrivare a conclusioni che poi
Se mirano a una direzione diversa da questa
E se mia elezione diversa dalla necessità di fare
Diciamo investimenti in innovazione e anche qui
A da quello che risulta dal rapporto Svimez allora al Mezzogiorno e certamente svantaggiato ma è certamente vero che ci sono quei fondi di cui si parlava
E ci sono i fondi che potrebbero essere scusante esattamente in queste due direzioni
Che sono quelle dico quella che io ho chiamato
Grazie da un po'di tempo
Le politiche la politica di lungo periodo che è necessario a questo Paese se si vuol uscire dalla
A
Dalla situazione di crisi e qui faccio un'osservazione critica l'amico Adriano perché quando leggo le prime pagine
Del rapporto pagina venti e dintorni
Trovo che questi ragionamenti che sto facendo vengono riferite al tema della recessione che è cosa diversa da quella di cui stiamo parlando
E se si ragiona in termini di recessione allora ragionamento legittima quello delle politiche da domani
Ma non quella delle politiche strutturali che viceversa sono necessarie per il Paese e per il Mezzogiorno
E io credo che questa è una questione molto importante su cui ci dobbiamo interrogare perché ripeto cioè dei riflessi anche nella recente legge stabilita dove troviamo per un verso
Alle politiche deboli sul cuneo fiscale che vorrebbe essere la politica la domanda
Semmai non capisco
Politiche dovrebbero essere redistributive ma anche la
Non riescono affrontare un problema perché è molto più grande di quello che poi possibile
Affrontare convincono fiscali così come definito ma allo stesso tempo non c'è questa parte che sarebbe compatibile viceversa compiamo triennali c'è un programma triennale che deve per forza a guardare a politiche di tipo struttura
E quello che non c'è in quel caso attenzione che rischiamo che non ci sia nel Mezzogiorno
Perché quando andremo a fare quelle famose
Puliti quelle famose attività di coordinamento delle politiche di coesione quelle che Vendola ricordava prima c'è il rischio che venga sacrificato come lui ha adombrato vita adombrato l'avevo detto cioè
Che i fondi che ci stanno in quella
Sacco possono essere usate per le politiche di tipo diverso
E allora io mi auguro che
Il contributo che
Da la Svimez ogni anno e di cui sono molto grato anche perché
Ho avuto modo di vedere come dicevo quanto sia impegnativo è impegnato il lavoro che ha prodotto io sì questo è il rischio che
Lavoro rimanga senza risposta può essere importante quindi grazie alla Siemens buon lavoro a tutti
Grazie
Questo paga netto
Sempre termini dirigendo la parola alla
Dottor Gianluca commenta l'Executive device Presidente dell'Ente per il suo intervento rientriamo nel mezzo già dei grandi assi dello sviluppo e pregando tutti a questo punto vista della l'ora tarda di essere i più concisi me ne scuso con loro
Grazie presidente sarò veramente telegrafico affronterò due writers peraltro
Bene illustrati nel nel rapporto la rigenerazione urbana e lo sviluppo le energie rinnovabili ma prima di tutto due
Chiarimenti che forse sono utili sulla situazione energetica del Mezzogiorno perché del recente di qualche anno che possiamo osservare in maniera più evidente al sud che nel resto d'Italia
Un cambio di paradigma nelle la produzione di energia elettrica nel sud in meno di dieci anni è diventato da essere importatore di energia elettrica esportatore
Netto di elettricità verso le altre Regioni italiane questo è un dato che nell'equilibrio diciamo della del sistema è molto importante questo
A causa o per cose queste due fattori principali il primo che è stato un incremento di capacità di produzione in convenzionale
Che al sud è cresciuta di circa nove mila megawatt negli ultimi dieci anni con
Niente una mole di investimenti
Per circa dieci miliardi
Di euro per costruire questi impianti
E secondo
Ovviamente dal rappresentato dal boom delle rinnovabili soprattutto nel solare nell'eolico
Che in quattro anni ha raggiunto qualcosa come quattordici mila megawatt sono venticinque centrali tradizionali a ciclo combinato
Equivalente quindi una mole di
Produzione rinnovabile veramente ingente che non appare in Europa pensate che solo nella Rete ENEL o siamo passati da circa cinquecento impianti
Rinnovabili collegati nel due mila sette a oltre centosettanta mila oggi centosettanta mila significa cento se tanta mila impresa che in qualche modo hanno investito e stanno e stanno godendo di benefici da questo loro investimento
E ovviamente le regioni guida in questo grande sviluppo sono state e sono la Puglia e la Sicilia
Tuttavia questo questo Investimenti questo cambio di di paradigma nel settore energetico
Ha lasciato forti criticità i generosi incentivi nelle rinnovabili che oggi noi paghiamo pensate venti miliardi di euro l'anno nella bolletta
Degli degli italiani non hanno consentito come è stato altrove per esempio in Germania lo sviluppo di filiere tecnologiche nazionali o di ricadute occupazionali
Perché perché questi incentivi secondo noi troppo troppo ricchi in un tempo troppo ristretto hanno portato avanti investimenti non industriali ma speculativi che hanno utilizzato pannelli solari di fattura cinese
E di fondi di investimento internazionali
Presa da oggi credo che siano veramente una minoranza le imprese italiane che godono di questi benefici perché tutti poi
Questi sviluppatori
Non industriali ma speculativi hanno venduto a fondi internazionale oggi incentivi che paghiamo nella bolletta finiscono nelle casse di fondi internazionali più o meno è legge che godono e potranno nei prossimi quindici anni di questi di questo vantaggio
Viceversa questo crescita così imponente delle rinnovabili in tempi così
Limitati ha spiazzato tutti quei nuovi impianti di cui vi dicevo prima è che oggi sono un vero problema occupazionale molti impianti ACP combinato Galasso del sistema industriale italiano anche ENEL ma molta parte di nuovi operatori che sono usciti sono arrivati con la liberalizzazione Oggiano un problema
Di funzionamento di questi impianti che lavorano troppe poche ore per
Pagarsi gli investimenti e quindi vedremo nei prossimi mesi azioni di Cassa integrazione se non di chiusura di impianti
Quindi da un lato si è avviato un percorso certamente sostenibile dall'altro le scelte di politica industriale la si è detto più volte in questo tavolo
Se utilizzata questa formula non hanno come di fatto ricadere
Queste queste questi sforzi in una crescita l'occupazione in un'industria nazionale
Dedicata allo sviluppo della green economy
Tutto ha perso forse per le rinnovabili sì ma c'è un altro settore che invece forse possiamo cogliere come opportunità è quello dell'efficienza energetica
Si è parlato nella nel rapporto diffusamente di rigenerazione urbana
Beh questa passa attraverso la riqualificazione energetica degli edifici le nuove reti smart Grid la mobilità elettrica l'efficientamento dell'illuminazione pubblica
Tutti settori che possono mettere in moto ingenti capitali ingenti investimenti e che possono dare anche un cambio diciamo
Di
Ruolo alle nostre città al e al Mezzogiorno
Tutto questo ovviamente se sapremmo passare da una sperimentazione già esistente oggi a varia e a Cosenza abbiamo come Enea dei progetti pilota finanziati
Dall'Unione Europea che mettono insieme grandi imprese emergere elettriche IBM centri di ricerca come il CNR l'ENEA università e piccole e medie imprese locali proprio nello lo sviluppo delle reti intelligenti
Ma se sapremo trasferta trasformare questi progetti in un piano in piani industriali
Che vedano lo sviluppo di filiere nazionali
Prevale il manifatturiero nella che coinvolgono il settore delle costruzioni della riqualificazione urbana e insieme si lavori a questo ammodernamento forse
Porteremo a casa tre o quattro risultati città più belle e più pulite una filiera nazionale
Unica che può anche andare all'estero a vedere questi questi progetti e anche l'utilizzo di fondi in maniera efficace ed efficiente
Sul tema delle rinnovabili certamente ancora ancora c'è da fare bisogna evitare come dicevo gli errori del passato ci sono tecnologie meno mature come solare a concentrazione nel nel G a Marina sulle quali stiamo lavorando
Sperano vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto il laboratorio di Catania oggi è leader mondiale nella ricerca sull'energia solare
E la percentuale di giovani laureati è aumentata Catania dal quarantasei settantatré per cento in in queste in queste tecnologie vicino a Catania c'è la più grande fabbrica di paralisi solari d'Europa già il vento ultra ENEL sciarpa ST Microelectronics un esempio di attrazione di capitali anche e di ricerca internazionale in questo campo
Altre fonti rinnovabili certamente si possono sviluppare con una un sistema un po'meno erratico di quello del passato per esempio l'eolico le biomasse le biomasse possono essere una grandissima opportunità per il Mezzogiorno mette insieme
Investimenti energetici con l'utilizzo della filiera corta e quindi la destinazione di una economia di un'agricoltura marginale a culture verrà le energie
La fino alla pulizia dei boschi l'utilizzo di queste di queste
Di queste biomasse per la per l'Energia certo ci vuole anche qua una regia che veda sull'operatore pronte a investire ma anche un sistema locale pronto a dare l'autorizzazione a creare una filiera un sistema agricolo
Pronto a partecipare
A partecipare alla alla partita
Si è parlato di geotermia la geotermia una grande opportunità l'Italia grasse anche i nostri nonni e leader mondiale nella geotermia la Toscana e Lazio Regione
E più ho sviluppato questo questa ecologica stiamo realizzando adesso negli Stati Uniti
In incidenti fatte male in Salvador molte parti del mondo abbiamo studiato anche la campagna che dalla sua conformazione avrebbe delle potenzialità sono
Però grossi problemi il primo l'urbanizzazione il pensiero di andare a chiedo l'autorizzazione per un impianto dei Campi Flegrei mi viene il mal di testa se vedo quello che sta succedendo
Per progetti forse ben più
Funzionali alla territorio come termovalorizzatori e altro e più ciò prova di fluido che molto salino e che oggi le tecnologie non consentirebbero
Di sviluppare in maniera così efficace come quello toscano
C'è un ultimo punto che forse un sogno ma d'altra parte se non si guardare si sogna forse difficilmente si riesce a immaginare il futuro
I dati mostrano che il vedi terranno in particolare la sponda sud del Mediterraneo nei prossimi trent'anni avrà una crescita formidabile in campo demografico e quindi di consumo di energia se loro osservatorio Mediterraneo Energia
Calcola che al due mila e trenta i consumi energetici solo nella sponda nordafricano aumenteranno il centosettanta per cento ovviamente questo significa impianti significa sviluppo le rinnovabili significa collegamenti
Di reti di alta tensione e il Mezzogiorno e certamente la piattaforma che più si può collegare verso verso nord
Nord-Africa contribuendo in termini know how di tecnologia dei finanziamenti alla crescita di una economia della green economy anche nel nord Africa
Anche qui ricchi sogni richiedono coi la strutturazione di accordi politici gli accordi tra governi e di filiere industriali che possono partecipare
Per concludere quindi una mattinata dove alla fine se non sia un po'di ottimismo ci tagliamo le vene qualcosa qualcosa da fare c'è
Balza la buona volontà di tutti grazie
Ecco
Chiedere
Veda lei esiste la legge
Non a risposi devo
Dovere di ospitalità che della prima dobbiamo sentire
Chiederei
Dottor Marco Magnani Banca d'Italia se può fare il suo intervento mi dispiace perché ad esempio
Domande pubblico ma non è
Purtroppo i tempi sono tali
L'intervento sarà brevissimo quindi stiamo tutti tranquilli
Come hanno detto altri prima di me sicuramente il rapporto Svimez come no ogni anno costituisce un punto di riferimento essenziale per la sua sistematicità ed organicità
Per tutti coloro che
Analisi regionali ivi inclusa la Banca d'Italia con i suoi rapporti regionali quindi una grande petitum per questo servizio pubblico e viene rivolto che viene fornito al Paese
Non solo agli addetti ai lavori
Il quadro macro economiche è stato delineato molto bene dall'età Riccardo Padovani all'inizio quindi non mi soffermo su questo do solo un contributo aggiuntive in più affermando che
L'andamento il peggioramento del Mezzogiorno che è stato lì delineato si conferma anche secondo gli indicatori
Disponibile anche nel primo semestre di quest'anno con riferimento agli investimenti in particolare l'indagine la Banca Italia rivela con lo scostamento tra investimenti programmati investimenti realizzati è superiore del sud tutte negativo piuttosto che nel nord
La stabilizzazione della spesa di accumulazione chi sempre al due mila tredici sarà
Sicuramente ragion sicuramente sarà probabilmente la Giunta nel Centro-Nord e nella grande dimensione mentre nelle nelle imprese grandi dimensioni e quindi ciò non accadrà nel mezzogiorno perlomeno
Nella media del Mezzogiorno
L'andamento dell'esportazione è stato molto negativo andamento estrazioni nel Mezzogiorno in un quadro invece nazionale più promettente adesso e in prospettiva
Questo è dovuto probabilmente anzi non sicuramente dell'etichettatura di composizione settoriale in particolar modo patto delle esportazione del Mezzogiorno sono largamente concentrate nel settore energetico dove su una voce lo seri problemi fra cui anche un CalPERS Petroli comunque chiudo qui la mia brevissima
Mio brevissimo contributo un'analisi congiunturale
Per confermare sostanzialmente appunto le tendenze delle ATER rapporto e vengo alle questioni invece ad un paio di questioni che sono trattate rapporti che poi è stata ripresa la discussione prima la questione per Beppe si è detto Bari lo hanno detto che in maniera polemica che convinto che il oggi il contesto contesto istituzionale il contesto normativo
E sterno all'atto vita economica proponente detta il fattore decisivo che orienta lo sviluppo nel lungo periodo io io non solo io ci facciamo c'è un'opinione unanime su questo
Ho sentito prima piante benemerito prima di approfondire la questione con riguardo al sud
Vorrei solo dire a Giorgio La Malfa che mi sembra che in qualche maniera contestasse questa affermazione portando l'esempio
Del degli anni del dell'età del loro del miracolo economico italiano cinquanta sessanta in cui dice che contesto istituzionale normativo la giustizia era sicuramente non migliori col adesso così com'è che abbiamo fatto il miracolo
C'è una risposta semplice secondo me o per lo meno semplice c'è una risposta plausibile secondo me che questa che ovviamente il mondo è cambiato da allora quindi le anche se le condizioni di contesto rimangono le stesse
In un ambiente diverso quelle condizioni di contesto da fattore neutro fattore favorevole diventano fattori sfavorevole questo è il
La chiave di lettura secondo me che dobbiamo dare
Del resto vi sono non solo con riferimento all'Italia ma di di sono ampi studi che mostrano evidenzi hanno anche con riferimento alle al i dati empirici che
Mano a mano un Paese si avvicina di più la pronti la tecnologia è questo il caso di tale che ha fatto un grande processo di Caccin Cattaneo cinquanta sessanta che si è avvicinata la frontiera tecnologica
E sempre più cresce l'esigenza di riforme strutturali di riforme di sa pressati economici e le riforme che intervengono su tutti quei fattori che modificano i fattori di offerta fattore e non il fatto rilevante quindi sotto questo profilo credo che
Si possa dire che le condizioni di contesto sono molto importanti e sono molto importanti anche per il Sud qui noi abbiamo una una cosa che è stato detto varie volte da noi non solo da noi
Dei conti contenute sono importanti e nel Mezzogiorno d'Italia non c'è contesto sono peggiori che nel resto d'Italia questo sicuramente è vero
Nere nel nell'Italia in generale sono cattive rispetto alla sfida a cui siamo chiamati nella competizione internazionale nel sud sono ancora peggiore mi riferisco alla qualità dei beni pubblici senza la giustizia la scuola la sanità quindi a Capital capitale capitale umano
Alla insomma alla alla fattori che peraltro che sono sempre di più anche non solo nel Mezzogiorno il fatto che la corruzione e criminalità
Sono tutti insomma
Fattori che tendono a penalizzare che penalizzano sicuramente il Mezzogiorno più che il centouno ne risultano ovviamente effetti negativi molto forti per l'attrattività degli investimenti esteri gliel'
Dell'impegno situato nel meridione sono fortemente sotto rappresentate rispetto a qualsiasi pranzo abbiamo presente il PIL in termini di
Presenza di investitori esteri
Un altro elemento comune le sul passo ad un passo laterale non più questo di contesto ma questo non è propriamente industriale c'entriamo nel cuore della manifattura
Che lega i destini del Mezzogiorno e dell'Italia sicuramente appunto la questione dell'industria manifatturiera che rimane è stato detto varie volte sono assolutamente convinto strategicamente cruciale per lo sviluppo in Italia e nel Mezzogiorno di nuovo sono
Parliamo sempre di di due di due aree territoriali diverse che però hanno gli stessi problemi
Qui un'evidenza indiretta del fatto che nel anche qui i problemi sono più acuti nel Mezzogiorno in termini di capacità industriale di reagire
E di affrontare la sfida competitiva globale delibere è stato citato mi sembra prima da dal professor pagamento
Deriva dalla performances della produttività presi appuntato la dei fattori cioè quella che diciamo dipende grossomodo dall'organizzazione dall'efficienza tutti ma in senso lato che è stata
Che
Nel decennio primo decennio due mila due mila dieci che nel abbiamo stimato e stimi nelle industrie del mezzogiorno circa di oltre un terzo inferiore a quella del resto del Paese e questo dà la misura
Dalla misura in un contesto resta il peso e poi la dinamica veramente mediocre quindi dà la misura del del
L'ordine problemi che abbiamo
Un'altra serie di fattori e che sono favorevoli in questa fase storica questa fase dello sviluppo alla
Alla
All'attentato insomma l'espansione dell'industria come stato anche citato giustamente alla collocazione nell'area urbana
Mezzogiorno su questo che viene penalizzato c'è l'industria che adesso beneficia dall'essere vicini ai centri di agglomerazione come si chiamano
Indusse meridionale più lontana da questi centri che quante ne nel Centro-Nord
Idem le imprese meridionali sono marginale delle catene globale del valore molto più di quanto lo siano quelle del
No ora
Torna le questioni di contesto che si riflettono come appena detto anche sull'industria tramite la rotatoria i fattori
Quando si dice che trova e del sud amplificano gli stessi problemi chiara l'Italia che al centro si dice cosa si dice si dice che il percorso che lo sviluppo dipende dagli stessi fattori l'ho detto all'inizio
Dal capitale sociale del soluzione nella legalità dei servizi pubblici dall'innovazione la competizione
Lo sviluppo del Sud ha condiviso delle stesse cose di cui ha bisogno d'Italia la bisogno sono in misura maggiore misura
Grandemente maggior ma la differenza non di qualità riverenza di quantità ora il problema è come assicurare questa quantità dizionario che è un grande problema e le politiche gli orali da
Da sempre
Quindi il dibattito sulle politiche del property che da qui
Non abbiamo sostenuto ma non siamo stati i primi insomma che neanche Pasquale Saraceno aveva intuito questo molti anni fa
Abbiamo sostenuto che le politiche nazionali ordinarie contano molto che devono essere su tutto coerenti con le politiche straordinarie istanze troppo fare una politica straordinarie per il sud una politica speciale e contatore metteva del attivare quei di coordinare che
Da contrasti di fatto che la contraddicono questo è un punto cruciale
Espresso così in termini di principi e molto se è molto chiaro poiché ovviamente quando si entra nel terreno della definizione c'è allora cosa sono le politiche a coordinare cosa volessero creare come anche queste spese è stato menzionato oggi
Come in questo nodo interviene Inter interviene apolidi o comunità intervenne i fondi strutturali cosa farà quel fondo strali cosa si fa si fa politica ordinare in parte sì ma si fa anche politica regionale quindi poi il disegno parlavano anche i Presidenti insomma in termini
Polemici chi disegno Point non è una cosa semplice dipende da molti fattori ora
Ciò detto
Nel rapporto torno quel rapporto si dice
Queste naturale perché viene spontaneo di fronte la situazione così drammatica e occorre un grande impegno pubblico per salvare il sud e per questa via per salvare l'Italia perché poi
Sappiamo che se oggi non si può si salva il sud non diamo facciamo decollare diamo impulso straordinario questi straordinario
All'economia meridionale l'economia italiana non potrà tirarsi fuori dalle secche allora grande impegno pubblico cos'è questo impegno pubblico
Ecco qui io su alcune cose sono d'accordo con atti non sono così d'accordo con quanto
è scritto nel rapporto
Ora
Sgombriamo sul campo da una cosa su cui mi sembra che ci sia consenso unanime esistono portino eccezionale che offerta dai miliardari decine di miliardi dei dei dei fondi europei questa
è
Insomma un'occasione che sprecare sarebbe delittuoso in passato gli abbiamo dato buone prove di non usufruirne in maniera in maniera completa e abbiamo sprecato non poche risorse
Qui il ministro Triggiano ne ha parlato prima però coprono in esplicitamente qui bisogna un po'
Essere attenti nel nell'obiettivi cioè non è solo un problema di trovare poco obiettive benissimo ma anche
Descritti in che misura questo rapporto è scritto riorientare questi fondi a scopi anticiclici antri eccessivi che in qualche maniera costituisce uno snaturamento dell'ispirazione originale fondi strutturali con questi sono problemi che avremo che dovremo comunque dovremo bisognerà risolve
Sul ruolo attivo del regista dello Stato su questo si potrebbero spendere in tutti gli occhi di parole ma io nel mio molto modestamente sobriamente mi limito solo due osservazioni piccolissima la prima
Ecco alcune cose sappiamo che non vanno gli incentivi all'impresa non funzionale sui estremizzo ma funzionano male su questo credo che l'evidenza empirica si ormai
è colpa assolutamente consolidata quindi
Da questo noi dobbiamo dove questo essere un punto di partenza per nostro che per l'analisi successiva non possiamo tornare indietro su questo
Sotto questo profilo quello che si suggerisce in maniera molto marcata di questo scambio non so se è uno scambio ma comunque così lo interpreto io facciamo la fiscalità di vantaggio
Particolare si fa riferimento la proposta precisarle questi undici sopprimere li ho visti strategica di quest'anno mi sempre del ventuno bensì
Ventuno prime nelle vesti sul
Abolizione dell'IRAP scambiata con un incremento delle aliquote dell'IRAP ora
Bisogna fare per i conti innanzitutto perché non sono banali e io insomma prendo atto ma aspettiamo questo punto non è semplice qualora si volesse fare
Gli assi Uliassi fondamentale sviluppare apporto sono molto chiare su cui io non uno nessuna perlomeno su molte di esse non nessuna nessuna obiezione parlare Angelo azioni urbana messa in sicurezza il territorio le aree interne sono tutte cose
Fondamentali anche qui è stato detto ma lo ripeto perché penso sia importante l'esperienza più certo ce lo dice
E indichiamo pochi assicuri siamo assistere ci pochi non possiamo ampliare il mini come si tende a fare per motivi di auto perpetuazione burocratica per in questo caso di Bruxelles
Ora non parlo dell'agenzia
Che
Io sono d'accordo che costituisce potenzialmente una grande opportunità ma che al suo interno ancora necessità perlomeno per come la vedo io se non sono
Uno interno questo approccio morbido presente H alcuni rischi comunque
Penso che sia uno strumento di per sé utile e di per sé possa
Permettere di superare i limiti della degli interventi fatti gravi precedenti vorrei chiudere adesso con una Costituzione di carattere più generale
Che riguarda un po'
Credo che il vero problema ultimo questo anche qua non invento nulla però credo che sia importante dirlo in questa sede
Abbiamo detto che il sud al nord hanno gli stessi soffrisse si mani seppure in misura diversa sono convinto e su questo credo che anche ci sia consenso che il principale di questi ma di questi problemi
Sia la difficoltà di procedere in un processo di riforma strutturale dell'economia questi cioè
Cioè di riforme strutturali nel lungo nello sviluppo di lungo periodo il nostro problema è un problema qui domani effettiva è un problema di risolto anche se non è più che oltre a conta nel breve Napoli erano ebrei privato ma è un problema
Di sa presa ed è un problema di risolverlo seri problemi offerta che dipendono dal contesto in primo luogo questa
è l'esigenza primaria per vincere la sfida della crescita e dello sviluppo lo SDI col crescere sviluppo perché non è solo questo nell'economia Marocco c'è tutta la società
Su questo l'Italia registra io credo da
Dal fallimento del primo centrosinistra
Cioè da quando il grande tentativo riformista il primo centrosinistra
Andò a sbattere su tanti scogli diversi quella seduti dentro
Su questo l'Italia registra un ritardo appunto che decennale perché perché non è riuscita ad eguagliare passando presso gli anni del trauma gli anni Settanta
Quello
Straordinari occasione persa nel mio tanta e successivamente pur facendo ovviamente dei progressi però complessivamente una riuscita risponde in maniera adeguata
A questo problema come adeguare la politica
E quindi anche la politica economica
Alla soluzione di questo problema cioè di dare le riforme strutturali giuste necessari al Paese
Alla fase di sviluppo del Paese quel problema ovviamente un problema
Di classe dirigente politica intendo non solo i professionisti e professionisti coloro che siedono a Montecitorio la classe dirigente del Paese di cui fa parte anche ovviamente i cui fanno parte i politici in senso stretto
E questo fattore e ripeto l'inizio secondo me si vede l'ISEE negli anni Sessanta cioè con quelle della mancanza di questo fatto il stentata cui entro in tutti questi anni in tutti questi decenni date quando mano a mano oggi dico solo due cose banali man mano che
Sono finiti i grandi partiti di massa così soffice le scuole comunque per un periodo lungo
Delle scuole che insetto allevavano
Una tronchi pezzi di classe dirigente
Sono e di conseguenza e sono moltiplicate proliferati i centri di interesse negli uno contro l'altro armati pronti a saltare addosso sulle dirigenze su sulla Carrozzo delle varie finanziarie le valigie stabilità ecco
Questo un quadro che abbiamo presente ma
Io credo che il problema italiano e ancor di più di nuovo del sud alla fine in ultima analisi sia questo grazie
Marchionne negli anni
E
No io pregherei scusandomi con loro perché i tempi sono stati stravolti dagli atti due perché sono
Due testimonianze su due pezzi molto importanti di quelle che noi riteniamo essere una strategia del Paese la rigenerazione urbana e la logistica nel senso una testimonianza
Anche un problema perché credo che c'è pochissima percezione l'ultima per prima anche
Dottor Comin quando diceva ma fare una politica energetica per esempio
Sì collega
Estremamente intimamente con un discorso di decisione urbana che
Il volano di una cosa del genere c'era allora la marca ma che ne so benissimo se non ti dispiace dobbiamo una bando Magnani ha detto una cosa di domani ha detto una cosa molto importante io l'ho detto
Fondo l'Italia del miracolo economico assomigliava molto all'Italia
Per la giustizia per la scuola per le infrastrutture di oggi quindi non può essere lì il problema
Mi risponde tutto Magnani ma guardi che son che è cambiata la condizione del contesto cioè trent'anni fa uno poteva venire a investire in Italia con quella giustizia oggi non ci più benissimo
Accorda osservazione accolta come si cambia la giustizia come si cambia la scuola così a me si spende
Si spende allora diciamo all'Europa che esigono dobbiamo diventare un Paese moderno pregresse accogliente dobbiamo spendere
Non è che possiamo farlo a pareggio del bilancio da prendere i soldi e mettere la banda larga l'acqua eccetera cioè dobbiamo fare insieme un'operazione di sostegno della offerta come lei dice ed è una domanda che è legata io non chiedo di avere soldi per dare le pensioni
Ma se non ci vengono dati i soldi per fare gli investimenti e l'università voi non avremo continuo
Chiarissimo no
Possiamo dobbiamo parlare forse
No no mischiare sarde però occorre io vedevo
O non
Delle Azzorre offriamo lo spirito delle cose rispetto alle premesse Cavatorta accadere
Allora io
Scusandomi ancora per
Estremo disagio credo campane
Dare la parola al Presidente anche
Dottor Paolo Buzzetti ben un suo intervento appunto grazie prometto la massima brevità sono totalmente d'accordo col professor La Malfa
Dico questo in premessa poi parlo molto rapidamente della problematicità avremo modo poi di svilupparlo in seguito molto volentieri per il nostro contributo
Ma quando si parla sempre i nostri dibattiti non oggi ma dico in generale il Paese dei nostri terribili difetti la pubblica amministrazione non funziona la corruzione la scarsa efficienza tutto giustissimo
Ricordiamoci sempre che non abbiamo mai avuto una rivoluzione borghese non abbiamo mai avuto la rivoluzione proletaria ci siamo presi la controriforma senza aver fatto la riforma abbiamo cento cinque sessant'anni di storia dico molto breve rispetto agli altri Paesi europei
Siamo cioè un Paese giovamento questo non giustifica niente ma spiega colte delle problematiche questa crisi con tutto questo
L'ha messo a nudo in maniera evidente dobbiamo cambiare ma non c'entra niente
Diceva il presidente pugliese Vendola che in realtà
Non è chiara le origini della crisi ma io non sono economista mi sembra aver capito
Che gli Stati Uniti nella difesa dell'interesse anche occidentale dovuto fare la guerra al terrorismo hanno tenuto su
Anche con l'immobiliare la loro economia ne è derivata una terribile bolla finanziaria
Forse bisognerebbe chiedersi perché era stato tolto anni prima quelli impedimento tra via del rapporto tra banche commerciale banche d'affari che andrebbe ristabilito
Perché coi risparmi nostri percorsi sia non ci si facciano avventure finanziarie incontrollata intollerabili
Questo è arrivata la crisi abbiamo avuto una Comunità europea che non è un Paese
Esistente il Parlamento europeo come dice l'anziano Smith novantenne non conta niente
Deve contare il Parlamento europeo affinché contino acconto raccontare con grande serenità lo dico
Una
Commissione di tecnopolo cantiche decidono le politiche di tutti i Paesi magari dando retta Inpa atti colare chi è più forte tra questi Paesi e non andremo da nessuna parte e diciamolo che la Comunità Europea completamente sbagliato
Interpretazione economica
Di questa crisi pensavo durasse di meno l'hanno fatto con buona volontà ma hanno sbagliato
E l'Italia è stata ancora peggio perché abbiamo purtroppo una classe politica nazionale
Non nei singoli s'intende ma che complessivamente per le ragioni che sappiamo non è più capace di decidere nulla
Di prendere una decisione strategica chiara dello sviluppo del Paese stiamo tutti attenti all'ultimo Twitter che arriva all'articolo sul giornale albo al problema del momento i grandi temi non sono più affrontati ha peggiorato
Tranne l'ultimo ministro dell'economia Saccomanni che sta facendo quello che può Beppe
Hanno i precedenti Ministri economia prodotto una politica recessiva che ci sta portando alla deindustrializzazione conto
Potentati stranieri economici e fanno bene che se ne approfitta dei francesi ci compra il lusso di tedeschi la meccanica leggera
Buona pace dei grandi assente voglio vedere quando saremo d'industria Rizzardi come andiamo avanti allora in questo contesto dobbiamo calare del nostro servizio di e è evidente che l'Europa la soluzione lo
Non possiamo far altro che pretendere dall'Europa che ci dia la possibilità di spendere ciò che è giusto spendere
Alla faccia di questo deficit del tre per cento da non superare che non è una legge della fisica universale ma è un'idea folle
Che tedeschi e francesi per primi hanno assolutamente quando gli faceva comodo e tuttora lo stanno facendo i francesi superato
E bisogna capire quali sono i problemi di fondo del Paese alla uno è lecita giustamente il tema vado per titoli generali anche qui mentre gli altri facevano le per le metropolitane alla fine dell'Ottocento
E noi eravamo
A insomma c'era a mio modo di raccontare il Tevere sondata scappavano i pastori dal centro della città noi pure abbiamo cominciato ad hoc
E non abbiamo ancora le reti metropolitane non è una giustificazione ma abbiamo un processo di trasformazione delle nostre città grandioso da dover compiere
Non solo dal punto di vista degli obiettivi del risparmio energetico e della possibilità
Di produrre meno anidride carbonica nei nostri edifici stessa deporre dire facilmente tanti dati che abbiamo messo a quel che conta e dire
Che il sessantadue per cento i nostri edifici sono stati costruiti prima del settantaquattro se costruiti bene state tranquilli che reggono lo stesso
Però prima dell'introduzione delle norme antisismiche il sessanta per cento delle scuole lo stesso
Ci sono dieci inchieste ufficiali dieci mila scuole che sono inserite diciamo ormai di difficili condizioni da abbattimento ricostruzione
Abbiamo ventuno milioni di italiani in zona sismica secondo le nuove tabelle
Abbiamo
Va bene dieci milioni di di e difficili e via dicendo adesso stiamo al al avvalgo appunto concreto c'è una grande opera lo vedete purtroppo succede pugno turno abbiamo vittime purtroppo anche
Per il cattiva gestione del solo per l'anno manutenzione del suolo
La prego perché io che prende i genitori quando s'è un evento si svilita decorre a scuola prendere i figli ma vi sembra normale quello dovrebbe essere l'edificio più sicure esistente allora
è evidente che c'è un tema delle città che si porta dietro la mobilità di risparmio energetico la manutenzione dei fabbricati
E lo dico alla Presidente costruttori
Non consumo di territorio ulteriore immagine sull'esistente che sono cose
Che si possono ragionevolmente fare
Su cui ci sono oggi le tecnologie i donne e che è un grande piano di riqualificazione del nostro tantissime città valorizzando naturalmente le nostre bellezze antiche e naturalmente creando anche economia tutti gli studi
McKinsey per primo dicono che lecita produrranno la gran parte l'ottanta per cento del PIL dei prossimi anni ora questo però per poterlo fare
Richiede ovviamente è è una di quelle priorità che non vengono prese in considerazione cioè richiede innanzitutto che i Sindaci
Alcuni dei quali stanno facendo benissimo sia ben chiaro ma essere generici
Facciano dei piani
A dieci anni uscita ma ci vuole anche lo Stato il Governo in questa schizofrenia in cui stiamo passando prima tutto federalismo parte escono
Tutta la centralità una giusta via di mezzo e che il
Lo Stato il Governo devono indicare gli obiettivi di programmi così importanti
Cercare di metterci anche le risorse pubbliche ma guardate qui si parlerà molto anche risorse private e non solo pubbliche
Di inserirle in un vasto programma controllandolo ma poi facendo lo gestite dagli enti locali la stagione decide i Sindaci era cominciata bene poi in realtà
Funziona quando ci sono le Olimpiadi Giubileo l'Expo ma quando siamo fuori da questi grandi avvenimenti è una gestione dell'ordinario che sta perdendo ormai completamente
Qualsiasi visione quindi occorre rivedere un grande piano strategico che deve partire dal centro e qui
Fare dico soli titoli e concludo dal punto di vista fiscale per far venire i capitali privati occorre rivedere la fiscalità nostro sto chiedendo
In questo caso ovviamente sì che servono meno tasse ma sto chiedendo meno tasse sto so che le tasse vengano chiesta al momento giusto quando io prendo quel fabbricato lo devo faccio l'esempio banale abbattere e ricostruire devo pagare quando lo compro
Quando compri materiale e comincia a trasformarle quando lo vento in altri Paesi negli altri Paesi toppa che alla fine
Cioè chi fa il processo di trasformazione questo già crea una leva importantissima
In cui capitale finanziario e poi la rapidità delle decisioni qui c'è una questione di procedure capitali stranieri non vengono ma perché non sanno quando avranno i loro rendimenti quali rendimenti avranno
Altrimenti verrebbero a investire immobiliare mente i casi di Milano recenti l'hanno dimostrato solo che poi si è fermato perché vedono ovviamente la nostra difficoltà e quindi questo è un secondo grande tema
Una grande rivoluzione tecnologica che dev'essere tutta italiana perché non è che possiamo evitare di essere i numeri uno
In un settore nel quale per esempio siamo stati per tantissimi anni la riqualificazione
E la rigenerazione edilizia la possiamo fare con tecnologie italiane con capacità italiane non perdendo del meglio il senso del gusto dell'estetica nostro ma che abbiamo fatto e forza sti
Palazzi deve lo cemento acciaio high tech che vediamo quale in tutto il mondo possiamo mantenerci anche i nostri edifici
Fatti naturalmente con tecnologie avanzatissime che ci permettano di avere una nota nostra particolare vi dico che nel mondo siamo apprezzati perché sta crescendo il fatturato del Preside agli anni in maniera eccezionale
Naturalmente tutto questo richiede strategia centralità decisione e dico che l'occasione della Presidenza europeo la grande occasione
Cioè qui dobbiamo
E io penso che quindi grazie per l'invito e sono importanti anche adesso al di là della della corsa di adesso questi momenti di riflessione perché
è da sono convinto che proprio per quelle ragioni sostata anche ricordate non ci sono più le scuole di partito Cioffi terminali ce da un po'perso la capacità ai vertici soprattutto Parigi di ascoltare non dico nei singoli parlo sempre in generale
E allora ci può essere un contributo che viene dato dal
Dalle organizzazioni sindacali dei centri studi dal di portare un
Ugo tutti insieme delle proposte per il Piano città noi ci abbiamo tutta la filiera delle costruzioni che gli architetti gli ingegneri gli artigiani di tutte le organizzazioni tutti d'accordo
Cioè di portare questa proposta e di farla diventare questa sì una bella proposta fondamentale tenete presente che dentro e non dico nulla cioè il contenitore della casa
Che sta diventando una esigenza incredibile drammatica per tanti italiani che non riescono più né a comprarla né a stare in affitto sta diventando un grande problema sociale
Concludo dicendo che perché dico che
Ministro Saccomanni sta facendo per cioè adesso volevo in questo critiche ripetute dalla Finanziaria ma dipende per questo limite europeo cioè quando chiediamo la la la coperta è corta quindi quando uno si trova nella condizione di dover decidere una finanziaria e poi però ci ha il commissario Olli Rehn me che in maniera preventiva assolutamente violando le regole di comportamento
Viene e mi viene a raccontare in Italia accolto in Parlamento quali sono le regole per fare legge di stabilità che non ho ancora fatto è questo si capisce che il Fondo monetario
BCE e Commissione europea amerebbero metterci sotto il commissariamento definitivo lo capisco perché forse lo fanno anche pensando di fare del bene per noi
Ma non è questa la strada giusta se noi riusciamo ad evitarlo riusciamo a continuare sulla rotta che adesso si sta impostando dobbiamo avere il coraggio di andare in Europa e di guidare
Quella che è la posizione che dobbiamo assumere di dire ciò che spendiamo per fare un grande piano sulle scuole
Ciò che spendiamo che vuol dire in consegna mento edifici quello che facciamo per un dissesto idrogeologico la più grande riforma del Paese e alla sua votazione
Quello che facciamo un grande piano delle città scusa o delle infrastrutture indispensabili non sono e di altre cose strategiche ho detto quelle di cui ne ho competenza
Non significa chiedere di sforare mitici i parametri che economicamente credo nessuno possa sostenere fino in fondo che sono leggi
E meccanismi inviolabili ma stiamo semplicemente chiedendo di modernizzare il Paese e di reagire a questa crisi nell'interesse dell'Europa tutta
Allora se abbiamo la forza di
Aprire un'espressione politica di questo genere in Europa in questo senso la non è inutile che litighiamo fra di noi tutti i giorni del perché la fine
La la legge di stabilità ha dato due euro di più dovrà sempre di venti euro stiamo a parlare ne servono duecento mila quindici è chiaro che è necessario non perdere i centottanta come dice giustamente
Oggi ha detto Trigilia si riferiva rapporto Svimez i centottanta miliardi che
Ovviamente perdiamo fantastica mente parte dei quali sempre per patto di stabilità ma anche per incapacità
Di gestione delle cose che è vero che il suddetto variegato come diceva giustamente
Il presidente Vendola
E variegato con tutte le Regioni sono uguali però è anche vero che sul sud bisogna mantenere l'attenzione perché lì i soldi si perdono peggio che al nord questo diciamocelo nel senso del genere al nord questi fondi europei di utilizzano con precisione
è e al sud che li perdiamo qui c'è un problema di attenzione
Anche culturale rispetto a un'Europa che appare più lontana le regioni del sud dove necessario sicuramente fare uno sforzo concludo dicendo che l'Arma discussione c'è stata in Confindustria recentemente
è stata
Che nella nuova riforma organizzativa sì a volte si abolito il
Il sud il Comitato del Mezzogiorno molti di noi si sono ribellati si è trovata una soluzione a dir la verità
Buona perché si è inserito in un organismo che tiene conto delle Regioni un'attenzione particolare sulla coesione però ecco stiamo attenti e fate bene voi
A non pensare che il sud sia un problema risolto nell'omogeneità nazionale bisogna mantenere dopo tanti decenni così tanti decenni mantenere l'attenzione
Su un sud perché appunto la cosa che questa o riusciamo a reagire adesso
E riparte l'economia del paese di parte del mercato interno perché con le sue esportazioni non ce la facciamo ci servono due motori riparte il mercato interno e riparte anche ovviamente il sud
Oppure avremmo perso una scommessa che temo che sia negativi sia per il Paese
Ma avremo perso una scommessa generazionale cioè non saremmo stati la generazione capace di reagire accerto alla più grande crisi economica
Che ci ricordiamo ma pur sempre saremo stati la generazione del fallimento e questo francamente dovrebbe toccare ognuno di noi per cercare di opporsi
E di vedere le soluzioni che a mio avviso comunque tuttora a mio modesto avviso esistono grazie
Se
Rapidamente passo scusa imponente
Lunghe attese da con vengo pagata e che l'amministratore
Al momento
Prima si conclude il programma poi la parola se avete in interessa lui io sto qui fino a domani sera va bene
Quindi è una questione semplicemente di organizzazione quelle che
Giustamente noi non abbiamo particolarmente
In in auge allora dottor Domenico pagare anche l'amministratore delegato di mezza Inter terminal container quindi una realtà strategie se il sistema grazie solo permette
Allora cerco di avere velocemente le faccio vedere qualche immagine Gioia Tauro è oggi il primo porto italiano per movimentazione dei contenitori
La nostra attività prevalentemente quella
Del cosiddetto transhipment cioè si scambiano contenitori tra navi grandi e navi piccole che redistribuiscono il carico del Mediterraneo lo diciamolo con voglia
Storicamente siamo stati
Vado molto cerco di andare veramente però cioè appartiene al mille novecentonovantacinque data di apertura del terminal in due anni siamo diventati il primo porto italiano quinto porto in in Europa
Era ed eravamo quindicesimo nel mondo adesso siamo sempre più volte Doriano sesti
Nel Mediterraneo chiedo scusa eravamo anche prima del Mediterraneo dimenticato di dirlo
Qui abbiamo perso cinque posizioni del Mediterraneo
E altri tre in in Europa questo perché nel frattempo si sono
Creati molti porti del nord Africa e quindi hanno praticamente attinto lo stesso mercato che quello della distribuzione delle merci nel Mediterraneo
Ma con regole diverse siamo comunque recuperando
Rimaniamo comunque l'unica realtà industriali in Calabria a riprova del fatto che si può fare anche industriale in una Regione difficile
Come la Calabria ma al di là di questo la la riflessione che volevo sistema stimolare ma che ho visto già trattato nel rapporto della Svimez quella della
Di un pezzo che manca una realtà come Gioia Tauro qui abbiamo un porto che funziona per le navi va collegato meglio con
Con l'entroterra ma quello che veramente ma anche quello che manca i nostri concorrenti e cioè nella
Retroporto
Non si insedia industrie e non ci sono realtà logistiche per la distribuzione della merce il motivo semplicemente
Di politica di governance e di alcune misure che in Italia non ci sono mentre nostri concorrenti hanno
Tutti i nostri concorrenti alle spalle hanno quello che si chiama una zona economica speciale cioè semplicemente un cerchio di eccellenza all'interno del quale si bypassano le inefficienze di un Paese arretrato come il nostro faccio il caso per esempio nostro concorrente Marocco Tangeri
Quelle industrie strada aperta da me sono saturi cinque anni fatto lo start-up
Tre anni costruzione del porto in cinque anni si sono installate nell'arredo porto la rito portuale trecentocinquanta nuove impresa
è possibile farlo in Italia perché la favola che l'Unione europea non lo permette assolutamente falsa perché tutte le orbite le regioni Obiettivo convergenza in base a un articolo trattati funzionamento dell'Unione europea possono
Avere
Aiuti di Stato compatibili purché notificati con determinata accortezza questo acclarato anche in un temibile Olli Rehn a
C'è proprio approprio risposta delle interrogazioni parlamentari europarlamentare dicendo che assolutamente zone economiche speciali nelle regioni Obiettivo Convergenza sono possibili
Poiché si aspetta si rispettino le norme
Sulle compatibilità aiuti di Stato ma siamo in grado perfettamente di farlo perché l'UNICRI diciamo i due ingredienti che bisogna introdurre in questa misura è quello del limite spaziale di limite temporale quindi due anni
Dire qual è questo cerchio di eccellenza nel caso di Gioia Tauro non abbiamo stimolato un disegno di legge che individua in circa settecentocinquanta ettari
Diciamo dell'aria portuale retro portuale questa o questo limite spaziale e temporalmente ti devi dare un certo limite quindi per esempio
Esenzione dall'IRES dell'IRAP per i primi cinque sei anni dell'investimento e soprattutto riduzione del costo del lavoro che è la vera variabile che ci penalizzano quando ci confrontiamo con concorrenti
E
Questo assolutamente possibile purché si voglia fare
Dal punto di vista delle risorse non vedo quale sia il problema perché lo fanno tutti i paesi che
Fanno questo proprio perché non hanno risorse no però è il il tranello in cui ti portano tutti politici e qui più che di questa cosa non abbiamo risorse non mi serve una risorsa perché per quanto riguarda il costo del lavoro
Se ne portiamo un'azienda che oggi non è in Italia quindi se Libardo qualche pezzo prego gli economisti come di di aiutarmi nel ragionamento questo volo visto fare in più posti kosovara Pozza ed a Tangeri ho visto fare anche in me Estonia Lituania che sono europea tra l'altro
Allora se io porto l'azienda che si chiama per esempio carriers che fa condizionatori oggi non c'è in Italia
Se
La portiamo a Gioia Tauro e per i primi sei anni non paga le tasse vorrei capire qual è no la mancanza di gettito fiscale atteso che questa
Società oggi non c'è in Italia
La seconda cosa il costo del lavoro se noi
Fiscali diamo anche il sessanta per cento degli oneri sociali a carico del datore di lavoro
Visto che praticamente oggi la quota a carico del datore di lavoro equivale a circa un'incidenza del trentaquattro per cento no sulla tre tre per cento facciamo mille euro tre mila euro quindi abbiamo che trentatré per cento mila euro vengono pagati dal datore di lavoro Milana lavoratore mille ammetto che percepisce in busta
Se noi per un certo numero di anni
Facciamo che lo Stato con la fiscalizzazione paghi questo trentatré per cento non perdiamo nulla perché avremo dei nuovi posti di lavoro sui quali poi imporre l'IRPEF
Che guarda caso proprio circa trentaquattro per cento quindi sarebbe operazione a saldo zero
Questa è
Operazioni elementare viene fatta in maniera
Naturale da tutti i Paesi nostri concorrenti nel Mediterraneo e noi non riusciamo a farla trovo una resistenza incredibile con le scuse point impensabili
Al fare un provvedimento che è assolutamente possibile domani mattina basta prendere un disegno di legge che abbiamo scritto ma insieme al Consiglio regionale la Calabria che sarà approvato se non oggi in Senato basta approvarlo modificarlo alla direzione
Tramite la rappresentanza permanente la direzione generale per la concorrenza
Avrebbe i requisiti e sarebbe approvata ma non si fa
Dietro il fatto che non ci sono risorse ma non è vogliamo di risorse perché per l'azienda nuovo questa non serve quindi non si capisce perché non si esce introdurre quindi
Una misura per tutte le regioni del Mezzogiorno di no sopra la Calabria come possibile laboratori ma andrebbe bene tranquillamente anche in Puglia
E in cartellina in Campania si gira un po'meno proprio essere di collegamento però anche lì per il loro si potrebbe fare cioè deve avere un porto che ti collega con tutto il mondo quindi gettava centoventi porti collegati
Dario Bond Dario dovunque nel continente distribuire il treno si può migliorare ma deve attrarre l'interesse come l'abbiamo pesto questa cosa gli stessi investitori che hanno in visita a Tangeri
Quindi pervenire tu Carriero a Gioia Tauro di cose bisogna del bisogno di misure simili a quelle che sono a Tangeri qui semplicemente una zona economica speciale da tarare in funzione del del diciamo della risposta che si otterrà la Direzione generale concorrenza all'europea è un caso
Che come devo dire
Potrebbe veramente creare posti lavori faccio da solo l'immagine poi chiudo ma che oggi siamo collegati praticamente abbiamo quattro
Appuntamenti settimanali rispedire merce negli Stati Uniti tre per Sudamerica quattro Medioriente tra il nord Europa quindi si potrebbe raggiungere tutto il globo in maniera efficace
Vi faccio vedere l'immagine
Di Tangeri e chiudo veloce
Purtroppo c'è una presentazione non abbiamo tempo semplicemente queste sono le navi che vengono già Gioia Tauro questa nave da quattrocento metri
Sono quattro campi di calcio infilano dovete pensare la costa concordia e duecentonovanta metri queste quattrocento ne abbiamo anche tre insieme contemporaneamente con una produttività che Barba doc a
Questi qua è questa da quattordici mila poi ce ne sono anche le diciotto mila
Ma la produttività di Gioia Tauro oggi è la più alta del Mediterraneo dopo un periodo no di somma Maenza abbiamo battuto quando il nostro cliente principale ci ha lasciato finalmente abbiamo preso coscienza no che bisogna lavorare
E questo porto gestito tutto tuttora calabresi solo la calabresi con con me in testa che sono calabrese facciamo l'assenteismo del due per cento
Globale malattia infortunio tutto due per cento laddove era il quindici per cento
E quindi abbiamo esuberi perché abbiamo semplicemente assunto in maniera innaturale per coprire nacque l'efficienza di assenteismo qui abbiamo due per cento e assenteismo e trenta contenitori l'ora che
Diciamo è il parametro con i quali misuriamo la produttività
Siamo in pianta il Mediterraneo questo non basta abbiamo bisogno di politiche per supportare il pre-CIPE ma ci farebbe tanto piacere o non essere l'unico parafulmine no della piana di Gioia Tauro avere dietro un tessuto industriale sviluppato che se semplicemente si facesse quello hanno fatto i marocchini
Che hanno imparato capito benissimo ma che quando dice le cose però ti ascoltano quindi hanno questo pregio non trascurabile hanno messo in pratica semplicemente una banale
Riflessione cioè se l'azienda non ce l'ho nel sistema Paese ne faccio venire se anche applico degli sconti per un certo periodo non se ne non si capisce quale no depauperamento del sistema stesso
Grazie
Grazie
Dottor pagana per questa incisiva
Visione diciamo che ci conferma nell'ottica che la logistica in questo il senso che
Andrai per fondamentale
Se c'era
Qualche intervento cioè
Signor prego
Se guardare
Ecco io grazie ci teniamo
Sono Giuseppina Tagliani e
Sono venuta qui a Singapore con lo scopo di partecipare a questo convegno perché o delle domande ben precise e concrete
Rappresento un non prevale tetti Fanti Singapore a capitale prevalentemente cinese
E
Abbiamo preso la decisione di concentrarsi di concentrarci sull'Italia per i nostri investimenti sulle piccole e medie aziende
E inizialmente ovviamente abbiamo abbiamo pensato al nord
E oggi son venuta qui perché io pensavo anche al sud è una delle domande che volevo fare e
Volevo e qualcuno mi dicesse i
Torre
Motivi
Fondamentali per investire al sud per un fondo come il nostro per un fondo sovrano perché Singapore anche un fondo sovrano importantissimo loro sono molto interessati all'Italia
Più al nord Italia meno sud Italia però ecco sette vorrei capire se ci sono opportunità di investimento in Italia se ne vale la pena
Se qualcuno appunto mi potesse illuminare su questo uno
Due vorrei capire se in in quale e vorrei capire in quale misura le iniziative di grave public partnerships
Avvengono
Adottate nel sud Italia e se queste attività vengono svolte secondo International Marche standards perché anche sulla
Presso in Asia
Io ho letto di cose terribili e che cioè contratti che non vengono rispettati dall'amministrazione pubblica
Se queste iniziative di pari a Prato public parte Scip vengono adottate nel sud
Ci sono banche che finanziano queste iniziative
Quando i Consorzi sono consorzi seri o le ali o
Il credit crunch anche avuto un impatto su queste sull'iniziativa di project finance e di
PPP
Inoltre per fondi come i nostri io vorrei capire
Per quanto riguarda il sud e io con chi mi devo interfacciare quali sono le agenzie che possono guidare mi verso le aziende valide
Che possono dare una panoramica di quello che esiste al sud in termini di aziende topi investire
Perché io sono estremamente confusa tra ICE ENIT Invitalia Svimez chissà quante ne sono perse che fanno proprio fanno forse lo stesso lavoro
Quindi queste sono lì niente uno due tre
Quattro domande
Io
Rispondo così all'impronta qualcosa
Noi non siamo un'agenzia
La Svimez diciamo un'associazione
Di fatto di dire i circhi e di proposte di politica che poi a suo tempo era molto
Come dire più organica
Diciamo esecutive ma comunque è sempre stata una
Agenti un'associazione sono traguardi l'intellettuale indipendenti che però si occupa e avuto molta influenza e da una qualche influenza nell'orientare
Le politiche per il Mezzogiorno sulla
Secondo me
Questi
Nel Mezzogiorno ci sono
Grandi opportunità Camillo per un fondo che voglia che abbia un interesse CAA
Sviluppare Investimenti eccetera eccetera io capisco perfettamente le grandi difficoltà soprattutto se si deve interfacciare
Con i teen gli operatori pubblici penso alle istituzioni comuni le cose
Però credo che sono
Quindi non
Come dire i tramiti sì possono trovare
E
Un po'quello che diceva il ministro se il leader se si definiscono degli obiettivi e c'è una chiarezza
Il problema di individuare progetti né noi stessi quando parliamo della logistica integrata e con
Uno perché l'attore
E appunto la come dire trova subito un interlocutore crepo chiarire poi proprio specificamente quali possono essere le difficoltà adesso qui non lo vedo ma certamente un
L'operatore che proprio sta costituendo un fondo per investimenti molto localizzati
Sur le energie rinnovabili in un'ottica più si strategia come ci parlava il dottor Comin che è un altro potrebbe essere benissimo molto
Interessato al discorso e quindi
Se mai ci sono ampi spazi certa
è un problema di relazioni di trovare i contatti ma insomma un fondo sovrano queste cose non dovrebbe avere particolari problemi le banche le banche italiane sono
Un problema
L'anno
Non non non sono in grado di entrare
Più di tanto nel merito sono un problema un problema perché sono all'interno di
Regole molto complicate richieste molto forti di patrimonializzazione vincoli ATER cioè noi siamo in un sistema credo che quasi questo Valente
In Italia ma preventiva all'Europa in cui il credito è amministrato apparentemente ci sono ma anche va è talmente un po'critica la situazione che
Ci sono molti i vincoli all'Iran
Come dire ad inventare gente credito alle imprese questo sì per cui le imprese sono molto interessata è un discorso
Sarebbero centrale di partnership finanziaria
Ovviamente di a una certa dimensione sul progetto in un certo livello credo la rigenerazione urbana di cui si parla
A mio avviso è un enorme business che alimentato con
Finanza chiamiamola internazionale abbinata impresa
Italiane che fanno che hanno progetti e
Penso che sarebbe opportunità
E
Sarebbe
Confindustria genitori USA ma lo stesso
Sia indicare
Sì diciamo
Ciambetti contiene
Ahimè ormai abbiamo cinquanta ore da chicchessia
è innegabile
Noi ci siamo condiziona sono sfumature spetta una indennità
Altro investe dedicato
La cifra spesso perché si pongono
Perché hanno
Questo ricevuti dal Governo Cibona
Perché anche come agenzia evitare va migliorato obiezione di
Ma abbia agenzie esistente
Marco potenziale importante può essere
Il progetto della zona franca
Zorzi che
Ausilio quoziente di un assegno
Benzoni speciale numerosi tempo esperti
Shanghai troppo
Passi da gigante
Ma al Comune
Proprio sul posto incontrarci
Passo tra cinque o meno circa novantotto
Ma dietro dietro c'è un tessuto industriale
Pazze che evidentemente non serve il
Come noi l'abbiamo in mente di servire Churchill
Ma fargli onesti
Quindi guai Singapore
Ma cancelli tutt'altro tema completamente vuoti ulteriore perché servono la
Destinate
Alla stessa stregua
Non
Marroni garante c'è un'analisi
Improduttiva espropriante ombelico miliardi l'obbligo morale
In campo in maniera
Quindi occupato
Adesso
Solo tagliare l'erba bisogna che qualcuno venga investire preciso ce ne sono
Tale
Pessime ce ne sono
Cronica
Antica
Che istiga se solo ci fossero misure simili sia mettere i nostri concorrenti ricordati motivo per cui adesso questo
Riduzione
Investimenti fanno e che mentre prima
La vita politica dei Paesi non d'accordo
Adesso ascoltiamo diventa ricordo traccia costume da noi
Marzenta ha ragione e tranquillità che
Conti commi successivi sia rivolto
Chiare
Il vento finale virtuali bianco
Bisogna nessuna multinazionale
Non posso dare
Ad essi circa a seconda silenzio
No sotterfugio analoghe
Quindi abbiamo
Ieri
Fondi
Acquisito già in presenza di un ente che si può fare
Egli ha bisogno di creare condizioni che l'organo novanta
Quattro colloqui dice convergenza
Nell'unico caso programmazione Mozzanti transitare
Che ha già veramente abbiamo introdotto la possibilità di investire ma questo sicuramente
Tale risposta dall'imprenditoria
Potenziale investitore che oggettivamente oggi le condizioni non ci sono ma si possono creare se sono presenti svolgendo destinazione Italia gli elementi contenuti novantanove
Situazione del sud d'Italia
Puntuale
Abbiamo Giorgio una rete
Dislocazione questo nuovo approccio cosa che segnali cioè finalmente la Presidenza del Consiglio a messo a disposizione
Pubblico con una consultazione
Mentre
Uno strumento di politica industriale
Che riguarda
Gli investimenti esterno anche l'accompagnamento il ricovero che c'è già
Vorrei che fosse duraturo troppe leggi già
Più prima
Viene ma non per aspetti un po'di tempo queste Quirinale il soggetto pubblico fuorviante sintesi nazionale
Morire basterà bigiornaliera dovrà essere il però
Nel frattempo dovete
Lo faccio abitualmente giudicarci nomina perché eliminare vengono gli atti all'educazione civica
Maggiormente
Richiamo invariati i seguenti e noi siamo qui a testimoniare che si può fare dichiaro
Sì però
Metto in votazione
Oscuro
Nuove può impeccabile in futuro globale quindi su tutta una serie
Potenzialità com'è ovvio un posto dove non c'è nessuno Ganz
Signor Moira limita
Dando spazio
Scusa
Il taglio il business
Trattate parte esce stanno
Si fanno si fanno è perché si continuano a fare
Adesso e su quant'è la continuità degli esempi
Noi potremmo avere verrà
E il proprio programma regionale relativa
Ma non un conti pubblici comuni prossimo
Diciamo però quella speranza
Così
Ma
Si può fare questa
Partecipa anche il Presidente non la questione
Come Consiglio comunale un giorno ci dovrà essere la specie un orizzonte
Sino a società
Resterebbe il voto potrebbero essere utilmente
Aggiungiamo
Sono già stati
Grazie da un operatore privato come slogan fino in fondo
Nella concretezza devo quel punto si farebbe un'operazione di marketing
Seria
O il supporto di destinazione
Ordine sedici risorgere abbiamo presentato Consigliere Santantonio produce mantenendo
Abbia
Tecnicamente
Il costume Olivotto non c'eravamo allora
Adesso ce l'abbiamo misurato buonasera bene però vorrei che questo tipo di controllo anche cominciare a fare promozione dicendo che avrà le misure
Se tutti
Come
Deve pervenire da succederebbe norme sopravvenute
Localizzazione
Proposta di housing oppure no
Siamo le
Forse non c'è altro grazie a tutti
E
Abbiamo anche un aspetto che da