18 GIU 1998

Intervento di Emma Bonino, commissario europeo, sulla situazione della pesca industriale in Europa

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 8 min
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Emma Bonino, commissario europeo, sulla situazione della pesca industriale in Europa", registrato a Parlamento Europeo giovedì 18 giugno 1998 alle 00:00.

Sono intervenuti: Emma Bonino (commissario europeo).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Alimentazione, Commissione Ue, Iv, Mare, Parlamento Europeo, Pesca, Pesce, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 8 minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Emma Bonino

    commissario europeo

    Signor Presi-dente, onorevoli parlamentari, innanzitutto consentitemi di trattare insieme le tre relazioni - sono direttamente connesse tra loro - e di compiacermi del fatto che, su un argomento così controverso come la pesca industriale, le cui differenti opinioni sono riecheggiate in quest' Aula an- che nel dibattito odiemo, il Parlamento condivida, pur con alcuni suggerimenti ulteriori, il punto di vista della Commissione, segnatamente sulla necessità di dare a que- sta pesca un'impostazione razionale, che prenda in consi- derazione per ciascuna attività di pesca lo stato effettivo degli stock le catture accessorie e i problemi di controllo. Mi riferisco in particolare all'eccellente relazione dell'onorevole Kindermann, nella quale la Commissione apprezza il rilievo in cui l`onorevole parlamentare pone i progressi realizzati in materia di controllo e di gestione delle risorse nonché il desiderio che la Commissione stessa ha di compiere ulteriori progressi. La Commissione analizzerà attentamente i suggerimenti contenuti nella relazione dell'onorevole Kindennann ma, a questo proposito e rispondendo all'onorevole Teverson, vorrei anche fare tre precisazioni: primo, la Commissione ritiene che la priorità assoluta per la pesca industriale sia 18.6.98 Discussioni del Parlamento europeo N. 4-521/329 Bonino il problema del controllo, ed è per questo che sono proprio le navi a pesca industriale che fanno parte della prima fase del controllo via satellite che, come gli onorevoli parla- mentari sanno, comincerà ad effettuarsi dal mese di lu- glio; secondo, la Commissione ha monitorato molto da vi- cino la pesca dell'aringa nel Mare del Nord, tant'è vero che questo ha fatto l'oggetto di una relazione speciale, che i parlamentari hanno sicuramente visto, da cui emerge un dato che forse può non piacere a tutti, cioè che la pesca in- dustriale è più controllata o, comunque, subisce controlli più efficaci di altri tipi di pesca; terzo,,per quanto riguarda le iniziative più a lungo termine, la Commissione per il momento finanzia delle ricerche per capire esattamente qual è la situazione dell`ecosistema - giacché tutti i par- lamentari facevano riferimento a questa problematica - e soprattutto insiste ed ottiene, peraltro, una valutazione d'impatto delle pesche industriali molto serrata da parte del Consiglio internazionale per lo sfruttamento del mare. Più che monitorare, infatti, credo sia soprattutto impor- tante per tutti saperne di più per quanto riguarda l'impatto sull'ecosistema. Per quanto riguarda la convergenza di vedute sulle condi- zioni in cui la pesca dell'aringa a fini diversi dal consumo umano può e deve essere autorizzata, l'onorevole Lan- genhagen propone Fapprovazione della logica generale, dell`impianto generale che ha seguito la Commissione, in particolare per quanto riguarda la distinzione tra il Mar Baltico e le altre zone dove i divieti esistenti dovrebbero rimanere in vigore. Infatti, al di la delle impostazioni o dei valori di ciascuno, ritengo sia importante dire concreta- mente che, in effetti, nel Mar Baltico la situazione dello stock dell`aringa è buona. Dobbiamo pure teneme conto, al di là delle impostazioni, anche ideali, che ognuno di noi può avere. Credo che una distinzione tra le due zone sia legittima, non solo per quanto riguarda la situazione degli stock ma anche per i problemi delle catture accessorie. Il problema concreto che noi dobbiamo affrontare riguarda quindi le condizioni secondo le quali deve essere autorizzata nel Mar Baltico la pesca all'aringa a ?ni diversi dal consumo umano. A questo proposito, la Commissione tenta di creare un equilibrio tra l'esigenza di mettere in atto condizioni che impediscano abusi e la preoccupazione - forse i parla- mentari in questo mi possono capire - di non imporre ai soli pescatori dell'Unione vincoli che li metterebbero in una situazione svantaggiosa rispetto a pescatori di altri Stati costieri del Mar Baltico. Questo è un altro elemento che dobbiamo tenere in considerazione. Infatti, ai pesca- tori dei paesi terzi si applicano soltanto le misure tecniche decise nell`ambito della Commissione internazionale per la pesca nel Baltico, come Ponorevole Kofoed mette giu- stamente in rilievo. Pertanto la strada da seguire è quella di ottenere dalla Commissione intemazionale per la pesca nel Baltico delle regole più ristrettive ma che si appli- chino, appunto, a tutte le ?ottiglie pescherecce e non so- lamente a quelle dell'Unione. Per questo motivo la Commissione non può accettare gli emendamenti proposti, in particolare i nn. l e 4 proprio perché imporrebbero vincoli unicamente ai pescatori co- munitari. Dell"emendamento n. 4 la Commissione accetta sicuramente la delimitazione di zona - questo è evidente - ma globalmente non lo può accettare proprio per via delle regole che disciplinano la composizione delle cat- ture, che la Commissione giudica troppo restrittiva. Per quanto riguarda l`emendamento n. 3, la Commissione ne accetta la parte relativa alla data di applicazione men- tre, per quanto concerne la parte relativa alla procedura di revisione, essa ritiene che la formulazione non sia delle più adeguate. La Commissione, infine, accetta l'emcnda- mento n. 2. Per concludere, due osservazioni aggiuntive che riguar- dano le misure tecniche nel Mar Baltico. La Commissione condivide il parere del relatore, onorevole Kofoed, sulle carenze - sottolineate anche nell'intervento - del disposi- tivo predisposto nell'ambito della Commissione interna- zionale per la pesca nel Mar Baltico. Come ho già riba- dito, la Commissione vuole evitare che misure unica- mente comunitarie rechino pregiudizio ai nostri pescatori e per questo motivo, come d'altronde suggerisce l'onorevole Kofoed, nella prossima riunione della Commissione internazionale che ho testè citato, la Commissione si ado- pererà per migliorare le misure tecniche che in tale sede vengono decise.
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