Intervista a Francesco Palermo sulla riforma della Costituzione

Radio Radicale abbiamo da qui con noi il professor Francesco Palermo senatore senatore del Sud Tirolo Alto Adige ma specialmente costituzionalista allora professore Palermo il Senato sta dibattendo attorno
Alla legge costituzionale che in qualche modo definisce la procedura per cambiare la nostra Carta costituzionale seguendo un po'le orme diciamo così dei cosiddetti sancì qual è la sua opinione
La mia opinione è complessivamente positiva anche perché poi i contenuti si dovranno ancora verificare dopo per adesso stiamo parlando di procedura ma c'era proprio bisogno di modificare l'altra procedura rafforzata del centotrentotto lì insomma
Posso dire che c'è un po'un mito intorno alla rigidità costituzionale molti pensano che l'articolo centotrentotto preveda una procedura particolarmente aggravata per la revisione della Costituzione e come tale la nostra sia una posizione particolarmente rigida
Nel panorama comparato è vero il contrario la posizione italiana tra le costituzioni rigide è una delle più flessibili si può cambiare con una facilità assoluta
Il percorso derogatorio l'articolo centotrentotto che si disegna poi si può essere d'accordo o meno in alcuni passaggi ma tende sostanzialmente a rafforzare le procedure non fa nulla
Che Dio li l'articolo centotrentotto in senso negativo e anzi prevede una serie di garanzie un
Ulteriori non toccando il nucleo essenziale l'articolo centotrentotto a me non sembra una cosa così sia perché non andare avanti semplicemente con la procedura centotrentotto
Ma semplicemente perché la
La procedura centotrentotto prevede
Che sia il Parlamento nella sua interezza ad occuparsene e per la rete non è capace di farlo molto ci sono le Commissioni parlamentari professor Palermo certo ci sono le Commissioni parlamentari che non sono capaci a loro volta c'è bisogno di qualche stimolo esterno c'è bisogno di un arco missione un po'più ridotta che quello che si farà con questo Comitato dei quaranta quarantadue non sta bene e insomma io non vedo una cosa scandalosa anche perché poi il Parlamento se ne riappropria era nella sua interezza potranno essere presentati emendamenti eccetera
Anzi forse si può dire che delle due è un procedimento abbastanza lungo e macchinoso ma
Ma a me sembra sufficientemente garantista il vero problema sarà confrontarsi sui contenuti contenuti come la mettiamo
E sui contenuti la mettiamo che leggendo la relazione complessiva e poi le singole relazioni dei singoli esperti della Commissione governativa ci sono come sempre accade in queste cose
Alcune cose positive e condivisibili e altre assai meno
Immagino che sarà la stessa cosa a livello di discussione parlamentare
Speriamo di riuscire a fare un lavoro che abbia una sua coerenza il mio timore reale non è tanto il golpe o la deroga centotrentotto queste sono delle sciocchezze se posso permettermi il vero problema
è permettersi
Il vero problema eh
Piuttosto a bere un testo coerente alla fine perché naturalmente nella Costituzione si tira un filo viene giù tutto
Abbiamo visto che le riforme troppo settoriali come quella del due mila uno del Titolo quinto non hanno funzionato granché c'è bisogno causando non femminismo sì però lì bisognerà poi stare molto attenti perché molti confondono la malattia
Con la medicina perché siccome la medicina grava la malattia sei la medicina e qualche dubbio sul medico la medicina che volti vogliono dare è quella di dire siccome non ha funzionato Titolo quinto ma basta queste regioni che insomma se hanno rotto le scatole a me sembra francamente
Una una soluzione molto peggiore del male l'appunto lì siamo nell'ambito dei contenuti
Di cui si parlerà e ci sarà la possibilità di confrontarsi ci sono le consultazioni giusta questa consultazione on line del Governo ci sarà un referendum di fatto obbligatorio insomma io non la vedrei così male dal punto di vista della procedura
Confrontiamoci sui contenuti partiamo qui che siamo come sempre professor Francesco Palermo costituzionalista e fondatore dell'Alto Adige Südtirol e come sempre un saluto da Radio Radicale