L'Economia reale nel Mezzogiorno

Un giorno diamo dunque avvio a questo convegno
L'economia reale nel Mezzogiorno
Promosso e organizzato dall'Accademia Nazionale dei Lincei e dalla Fondazione edizioni
Innanzitutto
Ho sentito
Ringraziamento e benvenuto
Al ministro Carlo Trigilia ministro per la coesione territoriale
Credo che da ricoprire questa
Cruciale posizione istituzionale e anche
Un caro amico e uno stimato collega
Non do il benvenuto alla Presidente della Fondazione Edison Umberto Quadrino in quanto il cliente
Co promotore di questa iniziativa e pertanto potrebbe essere lui stesso a dare il benvenuto al sottoscritto come rappresentante dell'Accademia Nazionale dei Lincei
Il mio compito di
Presidente della classe di scienze morali e portare dei saluti di apertura
E perciò mi limiterò a questi anche perché sono certo
Il presidente della Fondazione Umberto Quadrino darà una trattazione delle iniziative che i vincerei hanno con la Fondazione Edison portato avanti dal due mila tre
Dunque l'undicesimo anno che noi organizziamo annualmente un convegno fondazione Edison Accademia Nazionale dei dice
La premessa di questo convegno ci sono molte motivazioni tra le quali vorrei ricordare a me
Solamente due una di carattere personale e una di carattere istituzionale
Quella di carattere personale che
Mi sono sempre sentito legato ossia come economista sia come italiano sia per forti rapporti di amicizia
Al Mezzogiorno d'Italia e mi sono sempre sentito profondamente coinvolto con le esigenze di questa splendida parte del nostro paese
Io stesso ho iniziato la mia carriera accademica
In Sardegna all'Università di Cagliari dove sono stato professore per tre anni e dove ci sono stato molto contento di essere
Stato docente e di aver creato una
Parentela direi quasi
Con
Il Mezzogiorno ditta
La seconda ragione molto più importante della prima e di carattere istituzionale
E risale all'anno mille novecentocinquantaquattro
Undici giugno del mille novecentocinquantaquattro
L'Accademia Nazionale dei Lincei attribuisce
Adesso con frequenza annuale ma allora con una frequenza triennale un premio
Denominato Premio Feltrinelli per un'impresa eccezionale di alto valore morale ed umanitario
Il premier del mille novecentocinquantaquattro fu giudicato da una Commissione composta da Vincenzo arrangio Ruisi presidente Pasquale
Iannaccone
Giulio Cotronei Paolo Dore Arturo Carlo Jemolo
Credo che questi nomi siano noti a tutti voi trattandosi di personalità
Che hanno contribuito al progresso culturale civile istituzionale del nostro Paese
Questa Commissione così deliberò nell'anno mille e novecento cinquantaquattro
Dopo aver rilevato
Che
I meritevoli per l'attribuzione del premio
Erano molti
Così creando alcuni problemi di valutazione comparativa
Da parte della Commissione stessa e tuttavia la Commissione decise nel senso che mi accingo a rappresentare
La Commissione ha creduto di dovere indicare per l'assegnazione del premio l'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno
Sorta nel mille novecentodieci che opera quindi da quasi mezzo secolo eravamo nel cinquantaquattro adesso abbiamo passato il secolo
E dalla cui storia sono uniti i nomi onorati da tutti gli italiani
Giustino Fortunato Pasquale Villari leopoldo Franchetti Bonaldo Stringer Giuseppe Lombardo Radice Ivanov Bonomi Luigi Einaudi Benedetto Croce
Il cui lavoro è proseguita e prosegue incessante senza che peraltro possa davvero dirsi esaurito il suo compito
Che è di portare le condizioni economiche e culturali dei ceti poveri del Mezzogiorno ad un livello adeguato almeno a quello dei corrispondenti i ceti
Di altre province poi la lunga motivazione
Tutta piena di sostanza tratta degli aspetti culturali
Tratta degli aspetti sociali tratta degli aspetti economici
Distribuirò questa motivazione perché a mio avviso rappresenta
Un messaggio straordinario non solo per quanto allora la Commissione stessa volle riconoscere ma anche un messaggio tuttora
Valido
Due ultimi
Punti della
Motivazione
Da un lato
Si sottolinea
Che
L'associazione è riuscita a sottrarsi ad ogni burocratizzazione sottolineato ed infine
Che l'associazione
Merita l'appellativo di aver compiuto un'opera di alto valore morale ed umanitario
In quanto la stessa per oltre quarant'anni
Ha promosso ha portato avanti un'iniziativa generosa che si sperava continui a dispiegarsi senza mai tra lineare
E
Inoltre caso portare avanti con ardore e con eccezionali risultati conseguiti nel silenzio con un'opera di lenta ma costante penetrazione
Per rompere gli stati di ignoranza di sconforto dando speranza al popolo dentro Mezzogiorno ecco io credo che questa
Motivazione di conferimento del premio
Faccia pendant
In modo
Straordinario con
Lei motivazioni che portarono affondare la Svimez
E a questo proposito vorrei ricordare solamente i nomi delle persone che fondarono la Svimez stress e tenteremo anali e tre concittadini del Mezzogiorno
Rodolfo Morandi Giuseppe però attore Francesco Giordani Giuseppe licenziato Donato Menichella e Pasquale Saraceno tra questi nomi così come ovviamente tra quelli che prima ho citato
Ci sono molte persone o personalità che in modo diretto e continuo sono state all'opera nell'Accademia dei Lincei
O che comunque hanno simpatizza tocco la nostra istituzione la conclusione dunque che questo nostro convegno specificamente riferito all'economia reale del Mezzogiorno
Prosegue una lunga tradizione e un grande impegno della nostra accademia e perciò mi rallegro anche dal punto di vista della istituzione Accademia Nazionale dei Lincei
Per questa iniziativa passando adesso la parola al dottor Quadrino
Signor ministro autorità illustri membri dell'Accademia
Signore e signori
E caro Alberto
Alberto Quadrio Curzio oltre ad essere Presidente della Sezione morale dell'Accademia delle ceneri e anche il Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Edison mai quindi lo accolgo due volte con una simpatia e affetto
Come presidente o della Fondazione Edison vorrei innanzitutto rivolgere un sentito ringraziamento all'Accademia Nazionale dei Lincei
Che nuovamente ci ospita ricordando la nostra prima collaborazione che risale al due mila uno con il patrocinio dato dall'Accademia al convegno milanese complessità e distretti industriali promosso dalla Fondazione Edison
Da allora Fondazione Edison e Accademia Nazionale dei Lincei hanno organizzato congiuntamente otto convegni tutti svoltesi in questa prestigiosa sede l'ultimo dei quali e quello odierno
Mi piace ricordare qui in rapida successione i convegni precedenti a cui hanno partecipato come relatori illustri personalità del mondo accademico imprenditoriale e politico istituzionale
Convegni che hanno toccato temi diversi ma complementari tra di loro nell'ambito di analisi che la Fondazione Edison si è data
Nell'aprile del due mila tre si è tenuto il convegno distretti pilastri reti Italia ed Europa
Di cui sono stati pubblicati gli atti nella collana dell'accademia nell'ottobre del due mila chilowatt quattro è stata una volta di nuova scienza nuovi industria le sfide per una nuova Europa
Questi due primi appuntamenti hanno toccato due temi per noi fondamentali
Ripresi più volte anche successivamente il primo è l'economia reale italiana e i suoi settori le sue impresa i suoi più stretti
E secondo la scienza la ricerca l'innovazione e le reti
Voglio e note rimarcare che nella nostra riflessione l'analisi dell'economia italiana non sia mai stata separata sin da questi due primi convegni
Di di cui la parola Europa ricorre in entrambi i sottotitoli dalla precisa collocazione del nostro Paese nel quadro europeo direi europeo e internazionale
è quello dell'internazionalizzazione delle imprese costituisce il terzo asse della analisi dalla Fondazione Edison
A riprova di ciò nel marzo del due mila sei e il convegno esterna l'Est europeo la Unione europea l'Italia verso connessioni strategiche
Dal quale al quale ha fatto seguito all'elaborazione di due volumi il primo uscito nel due mila sette nella nostra collane istituzionale secondo nel due mila otto in lingua inglese
Il convegno del due mila sei sull'Est europeo alla luce dell'ampliamento dell'Europa comunitaria è stato il primo importante momento di riflessione sul tema dell'internazionalizzazione
Avviata da molti distretti industriali e piccole e medie imprese italiane nell'est europeo
Tema affrontato nuovamente nel convegno del marzo del due mila otto
Che si intitolava investimenti esteri e commercio internazionale
Questa volta abbiamo allargato la prospettiva a quella della geopolitica dello sviluppo globale
Nei due convegni successivi
Siamo tornati ad esaminare i temi dell'innovazione e della struttura dell'economia italiana
Nel marzo del due mila nove sì e analizzato come le innervazione ambientali e nel settore dell'energia possono influire in modo positivo o negativo
Sulle performance economiche dei Paesi e nell'ottobre del due mila dieci si approfondita la struttura dei sistemi produttivi attraverso l'applicazione delle tabelle imputavo tutto
Infine nella due mila undici in occasione dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
La Fondazione ha voluto dare il suo contributo alle numerose celebrazione di iniziative organizzate degli incendi attraverso la realizzazione del convegno l'industria
Nella costruzione dell'Italia unita
Al quale ha fatto seguito alla pubblicazione del volume l'industria nei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia devo dire che è stata l'unica iniziativa che ha parlato di industria nell'ambito delle celebrazioni
Della centocinquantesimo anniversario dell'unità italiano
Con il convegno odierno
Si torna a riflettere sulla struttura dell'economia italiana e in particolare
Si è voluto portare all'attenzione sulla centralità del tema del Mezzogiorno nell'analisi
Dell'economia italiana e sulla necessità di promuovere uno sviluppo nel Mezzogiorno basato sui settori dell'economia reale
Questo tema era già stato trattato a Milano dove lo scorso aprile si è tenuto l'incontro denominato per una logica industriale meridionalista promosso dalla Fondazione Edison e dalla Svimez l'associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno
Al centro delle vento il dibattito sul Documento agenda dal titolo una politica di sviluppo del sud per riprendere a crescere nato dalla collaborazione di varie fondazioni e associazioni
Che incarnano la vita e per la vivacità culturale e della ricerca scientifica
Ed economica del Mezzogiorno
Come ha già ricordato il professor Quadrio Curzio i sei qua padri fondatori della Svimez
Tre di origine settentrionali Rodolfo Morandi Giuseppe sensato e Pasquale Saraceno
E tre di origine meridionali parlatore Giordano e Menichella profondi conoscitori della realtà italiana erano fermamente convinti che il progresso industriale del Meridione fosse condizione essenziale
Per fare dell'Italia intera un Paese avanzato
La Fondazione Edison condivide danni
è stata essi come si evince dai numerosi studi da articoli di stampa che abbiamo dedicato in passato al sud
E tra i quali citiamo quattro quaderni uno del giugno del due mila sette l'Italia cresce solo a metà gennaio due mila otto le quattro D che prendono l'Italia dove una delle quattro di
Era al divario nord sud
Nell'agosto due mila nove il sunto e deve crescere senza assistenzialismo
E nell'aprile due mila undici la sfida più difficile dell'Italia divario nord-sud per chi fosse interessato a queste pubblicazioni può rivolgersi alla Segreteria del convegno
Questo convegno cade a pochi giorni dalla presentazione dell'ultimo rapporto dello Svimez che ha messo in evidenza al drammatico impatto della lunga crisi economica internazionale europea ed italiana
Che stiamo vivendo dal due mila oggi sul tessuto produttivo del Mezzogiorno e non solo
Con il rischio di una disertori di fichi azioni industriale del sud e delle isole
Vi sono stati inoltre due importanti interventi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul tema del Mezzogiorno il primo attraverso un comunicato di commento dello stesso rapporto Svimez
Il secondo con l'intervista chiediate lasciato al direttore del Sole ventiquattro Ore
In occasione dell'assemblea dei giovani industriali di Confindustria tenutasi a Napoli
In entrambi i suoi interventi il Capo dello Stato ha espresso tutta la sua preoccupazione sulla crisi del sud
Sull'aggravarsi della situazione occupazionale dei giovani del meridione e sulla necessità di una ripresa economica del nostro Paese che non potrà essere effettivamente tale
Se non coinvolgerà in modo pieno il sito stesso
La preoccupazione di Giorgio Napolitano e anche quella di tutti noi
Ma dobbiamo farci prendere dallo sconforto
Come si invita a fare Presidente dobbiamo reagire infatti nonostante l'impatto della crisi mondiale le forti criticità strutturali del sud
Quella del rilancio del Mezzogiorno d'Italia non è una partita persa tutt'altro non siamo fermamente convinti che occorre puntare su quei comparti dell'economia il cui potenziale nel meridione
E attualmente inespresso o solo parzialmente sfruttato mi riferisco ai settori dell'agricoltura della logistica del turismo oltre a numerosi importanti comparti dell'industria manifatturiera
Si è piccola e media impresa e soprattutto grande impresa
Certo occorre uno sforzo corale in questa direzione da parte delle istituzioni politiche ed economiche a livello locale locale e nazionale sforzo che purtroppo appare attualmente
Insufficiente a casa di un sistema Paese che appare ingessato che porta al continuo rinvio di riforme sempre più importanti e urgenti
L'approccio corretto per un rilancio del Sud o non può più essere quello dei particolarismi delle rendite politiche e dei clientelismi locali ma deve fondarsi su un progetto di respiro nazionale
Incentrato su grandi opere infrastrutturali e reti che sommandosi agli sforzi delle singole regioni
Accresca la competitività del nostro meridione e su questi temi che si incardinerà hanno
Le riflessione di questo convegno
Non mi resta che augurarvi buon lavoro e cedo la parola al ministro Carlo Trigilia per l'apertura dei lavori grazie
Ringrazio anzitutto Accademia dei Lincei la Fondazione Edison
Professor Alberto Quadrio Curzio dottor Umberto Quadrino
Per avermi invitato
A questa iniziativa che giudico di grande rilievo e che si collega tra l'altro un impegno sia della
Accademia dei Lincei come ha ricordato professor Quadrio Curzio sia della stessa Fondazione Edison sul tema del Mezzogiorno un tema che
Riteniamo sia troppo trascurato nel dibattito
Pubblico nazionale
In effetti centocinquant'anni dall'unità nel Mezzogiorno resta il più grande nodo irrisolto dello sviluppo del Paese ce lo ha ricordato
Nei mesi scorsi più volte il Presidente della Repubblica che è tornato su questo argomento
Con un terzo della popolazione nazionale il sud produceva meno di un quarto del reddito nazionale nel mille novecentocinquantuno
Sessant'anni dopo questi valori sono rimasti pressoché immutate
Naturalmente nel frattempo le regioni meridionali hanno usufruito a lungo di consistenti aiuti sia nazionali che europei
E certo il Mezzogiorno è molto cambiato sarebbe sbagliato
Non tenerne conto avere mantenuto il divario con il centro nord ha comportato comunque una sensibile crescita del reddito anche se come vedremo non si è trattato di uno sviluppo autonomo capace di
Autosostenersi
E soprattutto capace di ridurre la dipendenza dai trasferimenti pubblici
Se a ciò si aggiunge il peso maggiore dell'economia sommersa inclusa quella criminalità
Si può spiegare perché le differenze in termini di consumi con il resto del Paese siano senz'altro minori rispetto a quelle relative al reddito prodotto
Più forte però il divario tra consumi privati e beni collettivi e servizi infrastrutture servizi materiali in materia
E questo forse è uno dei tratti più distinti evitiamo il nostro Mezzogiorno in comparazione con altre aree di arretratezza economica e sociale il forte squilibrio il forte gap tra
Consumi privati e
Beni pubblici e beni collettivi tornerò più avanti su questo punto che mi sembra importante
Preliminarmente opporre occorre poi considerare che il Mezzogiorno non è una realtà indifferenziata tutta stagnanti o tutta in mano alla criminalità
Come spesso viene descritto ci sono segni e luoghi di movimento e in molte aree la criminalità e più bassa che nel nord
In molte zone sono cresciute imprese innovative nonostante le difficoltà del contesto delle carenze di infrastrutture e servizi
Ma detto tutto ciò detto tutto ciò non c'è però dubbio che i tentativi di dare una soluzione alla questione meridionale condotti nello scorso sessantenni o non abbiamo dato i risultati sperati
Oggi mi sembra ci troviamo nel Mezzogiorno di fronte a una ulteriore indebolimento
Veniva ricordato da allora Presidente Quadrino docente rapporto Svimez
Che ha sottolineato come in un Paese particolarmente colpito dalla crisi degli ultimi anni il Mezzogiorno sia ancora più colpito ancora più fragile
Questa crisi ha visto una pesante diminuzione del PIL un'ulteriore crescita della disoccupazione
è un'ulteriore crescita della povertà assoluta cioè di condizioni di indigenza materiale di quote crescenti della popolazione meridionale delle famiglie
Ma forse il dato che deve allarmare ancora di più è costituito dalle tendenze demografiche messe in luce del recente rapporto della Svimez
Si manifesta una tendenza al calo della popolazione
Che deriva dall'abbassamento del saldo naturale della diminuzione del saldo naturale non compensato come al Centro-Nord
Da quello migratorio in altre parole si fanno meno figli nel sud la popolazione invecchia maggiormente l'emigrazione è forte
Ma oltre ad essere forte ha delle caratteristiche diverse da quelle del passato coinvolge i giovani e le leve più istruite
è evidente che tutto ciò è particolarmente pericoloso perché prima il Mezzogiorno di quelle risorse di una potenzialità di una potenziale imprenditorialità economica ma anche politiche del sociale sana
Che sono oggi la leva fondamentale dello sviluppo quindi questa tendenza ci deve preoccupare particolarmente
Insomma mi sembra che un grande scontro tra tendenze progressive tendenze regressive oggi in atto nel Mezzogiorno dobbiamo prenderne piena coscienza
Da un lato forze nuove spesso giovani che alimentano un'imprenditorialità di mercato
In settori legati alle risorse locali del sud che venivano prima ricordate l'agricoltura l'agroindustria la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali ma anche altri settori manifatturieri
Dall'altro la strada dell'exit del ripiegamento il peso dell'immigrazione delle migrazioni istruita che impoverisce la società meridionale e che si combina con le trasformazioni della criminalità si
Già la criminalità
La criminalità
Spara meno negli ultimi anni lo abbiamo visto fortunatamente ma si infiltra sempre di più nelle attività economiche
E Forgia quelle che in uno studio della Fondazione resta sono state chiamate alleanze nell'ombra
In cui la violenza mio mafiosa diventa sempre di più uno strumento di vantaggio competitivo per resistere in un mercato dove la concorrenza vera si fa sempre più difficile
Occorre dunque intervenire perché queste tendenze regressive
Chiusura della società meridionale su se stesse invecchiamento perdita delle risorse giovani istruite criminalità
Occorre intervenire perché queste tendenze regressive non prevalgano e prevalgano invece le altre che pure ci sono e che si manifestano in molti punti di sviluppo del Mezzogiorno
Ma per farlo occorre cercare di fare una diagnosi efficace dei fallimenti delle politiche condotte negli scorsi decenni
Quali sono le cause di questi fallimenti che cosa può aiutare a spiegare quello che
Non esiterei a definire l'enigma del mancato sviluppo del ma autonomo del Mezzogiorno
Vorrei fare qualche considerazione naturalmente rapida mi scuserete
Su questo tema
La prima ipotesi da considerare è quella che è più a lungo ha circolato in passato da importanti esponenti istituzioni del pensiero meridionalista ma che ancora largamente presente in settori significativi della classe dirigente meridionale
Mi riferisco all'idea che le risorse impegnate dallo Stato per favorire lo sviluppo siano state e siano insufficienti
Naturalmente senza aiuti consistenti si sostiene regioni arretrate dal punto di vista economico e sociale non riescono a intraprendere la strada di uno sviluppo unto
In realtà la componente legata alle politiche l'intervento economico e di aiuto economico per il Mezzogiorno è sempre stata una quota molto ridotta rispetto alla spesa pubblica complessiva nel sud
Banca d'Italia per esempio la stimata intorno al cinque per cento della spesa pubblica complessiva del sud e valori Simini si hanno anche nella fase precedente con importi annui che oscillano
Nello scorso cinquantennio tra lo zero virgola cinque lunghi per cento del prodotto interno nazionale qualcosa che sta tra gli otto i sedici miliardi di euro di oggi
Ma il grosso della spesa riguarda invece le politiche ordinarie molto importante per evitare equivoci comprendere questa differenza è questa composizione della spesa
Le politiche ordinarie per trasferimenti agli enti locali per i servizi fondamentali che nella nostra Costituzione sono giustamente previsti come diritti di cittadinanza la sanità
Istruzione l'assistenza sociale tenendo conto di questa distinzione tra spesa per
Politiche di intervento in campo economico e politiche ordinarie nel complesso la spesa pubblica nel Mezzogiorno ha alimentato trasferimenti metti a favore delle Regioni meridionali
Stimati sempre tra Baghdad anche l'Italia tra un quinto e un sesto
Del PIL del Mezzogiorno siamo su valori intorno ai sessanta miliardi di euro all'anno
Mi sembra di fronte a queste cifre difficile allora negare che i risultati raggiunti siano quantomeno insoddisfacenti rispetto alle aspettative rispetto alle risorse impegnate soprattutto
Questo vale anzitutto per l'intervento in campo economico anche se è certamente vero che nello scorso disegno vi è stata una riduzione della spesa complessiva in conto capitale nel Mezzogiorno
E queste tendenze si sono ulteriormente accentuati negli ultimi anni
In ogni caso però mi sembra vi siano elementi sufficienti per ritenere che non sia la mera carenza quantitativa
Di risorse a potere spiegare l'enigma del mancato sviluppo autonomo del Mezzogiorno occorre qualcos'altro credo che bisogna anzitutto guardare alla qualità della spesa
C'è stata una fase iniziale una fase che abbiamo ricordato anche qualche giorno fa in un la Svimez a Napoli
La fase iniziale della Cassa per il Mezzogiorno
Caratterizzata da un impegno forte nella realizzazione di beni collettivi e infrastrutture come sapete quella fase non è durata molto infinita già nella seconda metà degli anni Cinquanta
Ed è stata sostituita da un intervento straordinario dapprima con la Cassa e poi senza la cassa nel quale al centro sostanzialmente di sono stati incentivi singoli operatori economici
La politica di sviluppo per il Mezzogiorno è stata anzitutto una politica di incentivazione agli operatori individuale
Questo cosa vuol dire vuol dire che se noi esaminiamo la composizione dei trasferimenti
Che include anche gli incentivi nel sud ho apprezzato questa componente molto di più rispetto a quella degli investimenti pubblici dei beni collettivi
Sappiamo che la giustificazione di fondo della politica di incentivazione duplice essa da un lato dovrebbe compensare le dissi
Bonomi e ambientali per le imprese esterne e per quelle che intendono investire
Dall'altro è stata considerata tradizionalmente uno stimolo alla crescita di altre aziende sollecitato dalla domanda di collaborazione per beni e servizi da parte delle imprese incentivate
In realtà ci sono solide evidenze che si sono venute cumulando sempre più negli ultimi anni che mettono in discussione l'efficacia
Di questo tipo di
Logiche
Specie in una fase in cui il ruolo delle grandi aziende integrate si è ridotto drasticamente come sappiamo le componenti relazionali delle attività dell'impresa sono invece più importante cioè i rapporti con l'esterno commi subfornitori
Con il sistema formativo con i servizi e le infrastrutture di comunicazione ma anche con i centri di ricerca
In tutti questi casini incentivazione individuale finisce per essere meno costo per essere costosa e poco efficace ai fini di sviluppo
Perché perché le scelte di localizzazioni e le decisioni di investimento sono sempre più condizionate dalla qualità del contesto ambientale
Dalla capacità di ridurre le diseconomie esterne materiali e immateriali soprattutto dalla capacità di ridurre i costi di transazione con interventi efficaci che potenziano beni e servizi collettivi
E questa è anche la lezione che ultimamente viene dall'economia dello sviluppo
Che ha dei momenti stima gioire convergenza crescente convergenza con la sociologia dello sviluppo cioè il ruolo del contesto istituzionale delle regole formali e informali che condizionano l'attività economica
Paradossalmente l'insistenza sulla linea degli incentivi per compensare le intere le imprese ha creato una sorta di circolo vizioso se accompagnata forti carenze
Come dicevo negli interventi per migliorare il contesto
Ai quali segue poi un ulteriore richiesta di incentivi per compensare le imprese dei maggiori costi in una spirale in cui crescono gli oneri per le casse dello Stato senza risultati efficaci per lo sviluppo del territorio
Nel tempo e dunque rimasta persistente dove addirittura cresciuta quella carenza di beni collettivi e servizi di cui parlavo
Che penalizza le imprese localizzate nel sud operanti sui mercati aperti alla concorrenza ma che anche non attira imprese stesse
Questo fenomeno è ben documentato dalla ricerca con riferimento alle infrastrutture di trasporto alla logistica le forniture i diritti e i costi dell'Energia
All'ambiente ma anche le infrastrutture materiali diventano più importanti ma sono meno presenti pensiamo alle reti di comunicazione la digitalizzazione dell'impresa
Molto meno presenti sono poi nelle città meridionali che sono il fulcro del problema oggi la città
è il fulcro del problema dello sviluppo molto più carenti sono quei beni collettivi per la competitività così li possiamo chiamare
Costituiti da servizi per le imprese specificamente tarati sulle specializzazioni e le vocazioni produttive dei diversi contesti territoriali
A questi aspetti vanno poi aggiunti i vincoli e i costi derivanti dalla diffusione dalla influenza della criminalità organizzata
Di cui parlavo prima dalle inefficienze spesso dall'arbitrarietà della pubblica amministrazione che non rende con un prevedibile l'azione imprenditoriale
Dai tassi di contenzioso legale sensibilmente più elevati
E dalla diffusione di pratiche clientelari che introducono elementi appunto di maggiori arbitrarietà nei rapporti con le istituzioni e quindi scoraggiano gli investimenti noi possiamo mettere degli
Incentivi fiscali anche molto elevati
O quelli che studiano le strategie di localizzazione delle grandi imprese ci spiegano che questi non sarebbero sufficienti
Ad attrarre grandi imprese straniere nel Mezzogiorno se non cambiano non tanto gli incentivi fiscali ma i costi di transazione le inefficienze del contesto
Dunque la difficoltà di qualificare l'ambiente economico e sociale producendo le infrastrutture i servizi collettivi necessari mi sembra il vincolo principale allo sviluppo
Nonostante l'impegno economico che ci è stato ciò non riguarda peraltro solo l'economia dicevo prima come
Componente nettamente più importante dei trasferimenti ingenti che ci sono stati
Negli ultimi decenni a sostegno dell'economia meridionale viene dalle politiche ordinarie per i servizi
Istruzione sanità assistenza ancora Banca d'Italia ci ricorda che in questo caso l'ipotesi di aiuti non sufficienti dal centro alle regioni meno sviluppate del sud
Appare anche meno credibile infatti il divario nei servizi che caratterizza le regioni meridionali rispetto al Centro-Nord persiste in questo caso
Nonostante i livelli di spesa pro capite non molto distanti
Da quelli del Centro-Nord garantiti appunto dai trasferimenti
Allora allora alla luce di queste tendenze io credo che la domanda cruciale diventa la seguente
Perché è stata ed è inefficiente la capacità di produrre beni e servizi collettivi in campo economico e sociale e di ridurre i costi di transazione che oggi sono la componente essenziale dello sviluppo
Per tentare una risposta a questo interrogativo che è molto complesso io credo che
E questo anche le con una recente recenti tendenze come dicevo nell'economia dello sviluppo ce lo suggeriscono
Bisogna guardare al ruolo di fattori non economici prima ancora che economica
Analizzare come essi condizionino il comportamento delle istituzioni delle classi politiche per questa via allo sviluppo economico delle regioni meridionali
Proverò mi scuserete per la schematicità a proporre una sorta di
Schematico appunto quadro analitico per cercare di
Rispondere a questa domanda del perché
Sono mancati in misura adeguata beni collettivi servizi abbassamento dei costi di transazione nonostante le risorse profuse
Nelle regioni meridionali partirei da questo punto
Un territorio arretrato come il Mezzogiorno è caratterizzato per ragioni certamente storiche ma anche più recenti ci tornerò su queste recenti
Da basso capitale sociale inteso come cultura civica
C'è una cultura in cui l'interesse individuale legittimo viene mediato alla luce di una visione complessiva degli interessi collettivi quale che essa sia
Questo fa sì che le classi politiche locali siano selezionate valutate più per la capacità di moltiplicare benefici selettivi
A gruppi particolari che non per la capacità di dare risposte a problemi collettivi appunto produrre beni collettivi materiali mite materiali o sollecitare l'aiuto dello Stato su questo terreno
Questo è il primo punto consideriamo anche che data la gravità del divario economico e sociale rispetto al resto del Paese la classe politica meridionale ottenga più risorse
Dal Governo centrale per finalità di sviluppo questo come sapete quello che è accaduto a partire dalla fine della guerra
E supponiamo anche che acquea che queste risorse si aggiungano a capacità di spesa ordinaria per finalità sociali che comunque sono cresciute in tutto il Paese con la crescita di un sistema di protezione sociale al welfare nazionale
Il risultato è una consistente redistribuzione a favore delle Regioni meridionali di cui ho parlato prima
Terzo punto
Una classe politica selezionata in un contesto a basso capitale sociale lo carente cultura civica e con scarsa disponibilità di opportunità lavorative quindi con problemi di occupazione e disoccupazione
Molto grossi possiamo immaginare che tenderà a basarsi maggiormente per il suo consenso come dicevo sulla distribuzione particolaristica di risorse
O se volete nella terminologia politologi che nessun rapporti
Elettorali e politici di tipo clientelare basati sul cosiddetto voto di scambio
Essa utilizza quindi le risorse crescenti alimentando una sorta di
Economia politicamente dipendenti o se volete una sorta di capitalismo politico comune avrebbe chiamato Max Weber
Che ostacola uno sviluppo autonomo basato su attività di mercato invece di incoraggiare
Da questo punto di vista sono venuti fuori tre tipi di effetti perversi che voglio ricordare rapidamente
Perché finiscono per ostacolare invece che per agevolare utilizzando più efficacemente i trasferimenti pubblici
La politica regionale e locale attira risorse lavorative energie imprenditoriali nel pubblico
Proprio perché questo è il modo con cui si costruisce il consenso questa si presenta con una DIA relativamente più facile protetta di mobilità sociale
Di fronte alle difficoltà
Di concorrere nel mercato sempre più un mercato internazionale
D'altra parte la classe politica locale ostacola indirettamente anche non solo direttamente le attività di mercato perché ha meno interesse a investire in beni collettivi e servizi e abbassare i costi di transazione
Perché questi investimenti richiedono tempi lunghi e soprattutto i benefici non sono di visibili a fini di consenso
Rispetto a politiche di tipo distributivo quindi il tentativo è trasformare le risorse trasferite lo anche gli aiuti europei
In interventi distributivi divisibili al massimo possibile anche frammentati in
Vere e proprie Mancini di poche migliaia di euro piuttosto che investire in beni collettivi
La cui internalizzazione da parte dei singoli membri della classe politica ed è difficile e comunque legata a un tempo più
In questo quadro c'è stato anche un
Sicuramente una modernizzazione di tradizioni criminali potremmo dire in alcune regioni perché
L'imprenditorialità criminale diventata volte partner di una sorta di relazione pericolosa
In cui gli amministratori cedono risorse pubbliche regolative di spese ricevono in cambio consenso e benefici economici anche personali
Ma questo scambio evidenti conseguenze negative per lo sviluppo legato all'attività di mercato sia locali sia di origine esterna
Tutta colpa delle classi dirigenti meridionali
Non credo
Il Governo centrale il Governo nazionale ha storicamente delle pesanti responsabilità indipendentemente dal colore politico dei Governi
Perché non ha
Posto sufficiente né sufficienti vincoli alla destinazione all'efficienza della spesa pubblica
Almeno fino a quando le finanze pubbliche lo hanno consentito e fino a quando non è stato più possibile continuare con il nostro debito pubblico con la crescita ha detto
Perché il Governo nazionale non si è impegnato in un controllo più efficace
Dei trasferimenti
A mio avviso perché fondamentalmente
C'è una logica che trae vantaggio una logica vecchia che risale già all'indomani dell'unità i cosiddetti Ascheri
Il Governo nazionale tra i vantaggi in termini di consenso dall'Area sussidiarietà
O a volte teme comunque possibili perdite di consenso per questo si disinteressa al destino delle risorse ingenti che sono state trasferite
D'altra parte come dicevo non viene sollecitato dalla politica meridionale a modificare l'intervento basato sugli incentivi e sui trasferimenti poco efficaci dal punto di vista della cresce
è evidente che nel tempo questo tipo di offerta politica crea sfiducia nell'azione collettiva alimenta opportunismo alimenta una visione della politica basata sulla distribuzione dei favori sulla tolleranza per la criminalità
Sulla formazione di reti sociali particolaristiche di relazioni pericolose tra la politica l'economia della criminalità
Tutto ciò a bassa a sua volta indipendentemente dalle radici storiche di lungo periodo in cui sapete che c'è stata una lunga discussione
Sulla portata e le origini della cultura della carenza di cultura civica nel Mezzogiorno ma quello che sto sul sostenendo e che ci sono sicuramente
Ragioni storiche per questa carenza di cultura civica ma il funzionamento delle istituzioni meridionali
Negli ultimi decenni ha senz'altro fatto da moltiplicatore molto moderno e contemporaneo di carenza di cultura civile o se volete di distruzione di capitale sociale potenziato
Per quali motivi dunque le attività mi avvio alla conclusione le attività di mercato solide non riescono a crescere a sufficienza mi sembra che l'analisi che ho proposto molto schematicamente tattica l'attenzione su due ragioni fondamentali
Anzitutto perché le istituzioni pubbliche locali e regionali non sostenute adeguatamente dal Governo nazionale
In un contesto di carente cultura civica non contribuiscono nella misura necessaria a fornire beni e servizi collettivi ad abbassare i costi di transazione
In secondo luogo perché le istituzioni pubbliche hanno offerto finora
Un'alternativa assistenziale così la potremmo chiamare alle attività di mercato con la crescita abnorme di aree di rendite politicamente protette dove fuori proliferano impresa di occupazione e dove si è insinuata sempre di più la criminalità
Organizzata come vedete dunque un tipo di spiegazione più istituzionale o istituzionali sta rispetto a una spiegazione strettamente economico
Che fare non pretendo certo di dare una risposta in poche battute a conclusione di questo mio intervento
Mi limito però a sottolineare come una strategia efficace per la crescita
Se la diagnosi che abbiamo abbozzato ha qualche fondamento richiede che si affrontino almeno tre questioni fondamentali
La prima si colloca in una prospettiva di più lungo termine e riguarda la promozione di una cultura civile più matura è un problema di tutto il Paese ma sicuramente un problema ancora più
Diffuso in molte aree del Mezzogiorno
Questo richiede un ruolo più incisivo della scuola dobbiamo investire molto di più nella scuola ce lo ha ricordato di recente di qualche giorno fa il Governatore della Banca d'Italia
Dobbiamo investire con i fondi europei molto di più sulla formazione
Questo è un grande investimento sul futuro non solo dal punto di vista economico dal va dal punto di vista della cultura civica non cresce la cultura civica se non cresce il livello di istruzione
E di maturazione delle giovani generazioni ma c'è uno spazio molto importante anche per l'associazionismo
Per l'associazionismo sociale e direi anche per un'istituzione come la Chiesa
Che esercita ancora un'elevata influenza come tutti i sondaggi le indagini e ricerche mostrano sulla Società Meridionale anche la Chiesa forse dovrebbe
Preoccuparsi
Di analizzare il ruolo le responsabilità che ha nella situazione milione
Tutto ciò è importante per modificare quelle condizioni di domanda politica che come abbiamo visto tendono
A favorire certi comportamenti da parte delle istituzioni pubbliche locali
Ma vengo alle altre due questioni che riguardano invece interventi più immediati cose che a mio avviso si può cominciare a fare subito e in parte si sta cominciando a fare
La prima questione si tratta di porre vincoli severi all'uso clientelare assistenziale delle leve pubbliche regolative di spesa delle istituzioni locali e regionali
E così spesso le Regioni protestano rispetto a questa analisi ma è così
Questo non vuol dire che tutte le regioni siano uguali che tutti i Comuni siano uguali ma certamente ci sono situazioni critiche che vanno affrontate
Nell'interesse di una selezione della classe politica che sia più capace di fare emergere i soggetti in grado di offrire beni collettivi piuttosto che distribuire favori
Qualche cosa è stato già fatto per esempio con i piani di rientro della sanità qualche cosa si sta tentando proprio in queste settimane di fare con i fondi europei questa linea mi sembra molto importante lo Stato deve responsabilizzare
Il Governo nazionale
In questo senso rendere più produttiva la spesa e più efficace l'intervento pubblico per la realizzazione di beni e servizi collettivi significa mettere in campo dei vincoli che limitano
Quella che si potrebbe definire l'autonomia bassa responsabilità delle classi politiche locali e regionali
Questo può aiutare come dicevo l'innovazione riducendo un esiziale competizione al ribasso nel mercato politico
Ci sono giovani politici che dovrebbero fare politica nell'interesse collettivo
Ma devono scontrarsi con politici che manovrano risorse e intervengono in una situazione in cui la moneta cattiva scaccia inevitabilmente quella buona
Noi dobbiamo fare in modo che la moneta buona abbia più spazio per questo è necessario che il Governo si impegna a verificare i risultati in termini di efficienza e di qualità dei servizi è intollerabile
Che a parità di costo a costi più elevati pro capite la qualità dei servizi nelle regioni meridionali sia molto più scadente di quella del Centro-Nord
Ci vogliono dunque sanzioni che non colpiscano come avviene attualmente i cittadini o le imprese
Con inasprimenti fiscali ingiustificati le vittime finiscono per pagare al posto dei colpevoli
Ma devono essere colpiti gli amministratori responsabili fino a prevederne l'allontanamento dalla carica o l'ineleggibilità
So che è una strada costituzionalmente difficile una strada che
Del precedente Governo si è cominciato a battere bisogna lavorarci
Secondo punto è l'ultimo
Bisogna però essere consapevoli che la riduzione della cosiddetta mano morta della politica creerebbe inevitabilmente delle tensioni occupazionali e sociali quanto più seriamente efficacemente essa venisse perseguite
In ogni caso l'auspicabile miglioramento dei servizi pubblici fondamentali non produrrebbe automaticamente la crescita di cui c'è bisogno se ci liberiamo dei trentadue mila mi pare forestali siciliani dobbiamo dare una risposta
Al reddito alle prospettive delle loro famiglie che cosa fare allora
E qui è inevitabile un discorso sulla seconda gamba della strategia per la crescita ci vogliono delle politiche attive a sostegno dello sviluppo che però evitino gli errori del passato che ho cercato di ricostruire e a vino quindi delle esperienze radicalmente nei innovative non necessariamente peraltro limitate alle regioni meridionali
Dico solamente su da questo punto di vista nel Mezzogiorno di oggi vi sono molte risorse locali sotto utilizzate
è stato studiato questo è stato studiato presenta della Fondazione resta ma anche da altri ricercatori abbiamo beni culturali e ambientali non meno rilevanti a volte di più di quelli del centro nord
Ma scarsamente utilizzati
Mediamente un terzo rispetto a quelli del Centro-Nord in alcuni casi
Abbiamo delle grandi tradizioni in un settore assolutamente trascurato nella vecchia ottica fordista e che ci ha condizionato un po'tutti l'agricoltura l'agro industria
Gli spazi che questi aprono per una domanda nuova che sta crescendo a livello internazionale per produzioni specializzate ha elevato valore simbolico legato alla cultura dei territori
Insomma ci sono opportunità che possono trarre vantaggio dalle nuove tendenze della domanda internazionale nell'ambito dei processi di globalizzazione
La capacità di cogliere queste opportunità però non è legata
A politiche di finanziamento necessariamente pesanti ma in primo luogo
Alla capacità delle classi dirigenti locali di darsi una strategia
Di produrre beni collettivi che spesso non sono molto costosi
Ma richiedono capacità di cooperazione
In questa prospettiva certamente un contributo importante potrebbe venire dall'impiego più efficace e rivisto
Del nuovo ciclo delle politiche europee sappiamo che ci sono circa cento miliardi in ballo tra risorse europee risorse nazionali
Ma di fronte ai problemi tradizionali problemi dell'impiego di questi fondi in termini di capacità di spesa
Ma soprattutto direi di qualità e di efficacia della spesa a fini di sviluppo e di coesione territoriale è necessario un profondo cambiamento
Bisogna utilizzare diversamente queste risorse occorre una maggiore capacità di intervento
Del Governo nazionale una strategia soprattutto che permetta di selezionare pochi obiettivi cruciali sui quali concentrare in interventi
Nella logica delle
Dei settori e delle potenzialità locali che prima dicevo evitando le spinte alla frammentazione in mille rivoli
Occorre anche in questo caso una maggiore capacità di controllo di sostegno attivo e se necessario di sanzione dei programmi e degli interventi PD sanzioni quindi a carico di chi non ha amministrato bene
Anche in questo caso occorre insomma una maggiore assunzione di responsabilità da parte del Governo e a questo fine è stata di recente proposta la creazione di un'Agenzia nazionale per la coesione territoriale
Il cui spazio si inserisce in questo ragionamento che ho cercato di fare schematicamente
Concludo dicendo che rimuovere gli ostacoli di natura socioculturale politica che bloccano lo sviluppo autonomo del sud non è facile
Lo abbiamo visto cercato dimostrarlo del resto tutti lo sappiamo
Affrontare con determinazione il problema dal lato della società civile dall'alto della politica richiede una strategia ma comunque ad una visione condivisa delle principali forze politiche scrittura ali
E soprattutto uno sguardo lungo è un'azione coerente nel tempo condotta su più piani
In altri momenti della storia nazionale quelli che ricordava all'inizio il professor Quadrio Curzio questa visione questa strategia c'è stata poi l'abbiamo smarrito
Dobbiamo recuperarla perché questa è una condizione fondamentale in questo momento di grave difficoltà del Paese per quel che mi riguarda
Posso solo assicurare il mio massimo impegno come ministro per la coesione territoriale in questa direzione nella consapevolezza che ogni ritardo
Nell'affrontare con una strategia efficace il problema del sud indebolisce inevitabilmente la ripresa complessiva del Paese
Un ringraziamento
Davvero sentito a questa lucidissima relazione
Del ministro per la coesione territoriale
Che ha dimostrato come le su due competenze
Ti studioso sociologia urbana Sociologia territoriale sociologi economica ma anche Sociologia civile e di per sé questa anche una forma in una qualche modo
E il fatica per sottolineare il ruolo dell'analisi sociologica ci ha rappresentato la situazione del Mezzogiorno
E ci ha indicato delle politiche per superare questa grave situazione di dualismo nazionale
Sottolineo il tema del dualismo perché il problema del Mezzogiorno riguardassi il Mezzogiorno ma riguarda l'Italia ed è perciò il problema del dualismo un problema nazionale
Mi permetterei due piccolissime sottolineature a quanto egli ha detto sottolineature che certamente non possono aggiungere nulla
Ha una presentazione così sentita così competente e così orientata anche al futuro la prima lo straordinario è importantissimo ruolo
Della società dove si forma il capitale sociale dove si formano i valori
Con riferimento I quali Elia sottolineato il ruolo di diverse forme di partecipazione alla Società medesima
Le associazioni il ruolo della Chiesa il ruolo della scuola assolutamente fondamentali nella mia
Presidenza dell'Accademia dei della classe di scienze morali che mi porta a rileggere un po'tutto quanto la Accademia Nazionale dei Lincei affatto ritrovo un altro premio Feltrinelli quello del mille novecentocinquantanove
Composta la commissione giudicatrice di personalità di grande rilievo tra cui Francesco Giordani e quello che confondono la Svimez che presiedeva la Commissione e tanti altri grandi personaggi
Che vieni premio all'Unione nazionale per la lotta contro l'analfabetismo ovviamente oggi non è più un problema di analfabetismo ma un problema di
Conoscenza di consapevolezza di condivisione non vi leggo la motivazione ma si vede una chiara continuità rispetto al premio Feltrinelli dell'anno mille novecento cinquantaquattro
La seconda osservazione che vorrei fare il ministro ha toccato l'aspetto delle istituzioni e giustamente ha sottolineato la grande potenzialità
Dei fondi comunitari nel prossimo ciclo due mila quattordici due mila venti
Credo che questa sia un'opportunità quasi unica se si riuscirà
Attenere una direttrice corretta nell'utilizzo di questi fondi
Anche con quei meccanismi di sanzione istituzionale che sono indispensabili per rompere un connessione viziosa tra ceti politici
E attività economiche che per sé non meriterebbero l'appellativo di attività economiche Matarrese sì auto configurano
E il terzo punto che mi sembra assolutamente fondamentale
E di nuovo il discorso delle infrastrutture intese in senso lato per la riduzione dei costi di transazione far funzionare
Adeguatamente le logiche industriali intendendosi per logiche industriali non solo e non tanto l'industria ma l'utilizzo di una logica di razionalità
Nell'impiego dei fattori di produzione in questo senso da logiche industriale che la Svimez stesse accuse alla base
Delle proprie iniziative rappresenta un elemento unificante si potrebbe contrapporre la logica industriale alla logica clientelare che sono certamente tra loro incompatibili
E non da ultimo un aspetto che mi trova sempre di enorme
Attenzione e sensibilità e quello lo ripeto del ruolo delle associazioni in quanto possono fare Svimez e altre forme associative chiamiamole così in senso lato è quanto con una
Riscoperta della loro importanza negli ultimi anni ivi compreso il documento firmato da molte forme associative credo sia estremamente importante perché
Io ci ritrovo quella unione di
Vocazione civile di competenza che sono irrinunciabili per por mano al problema del mezzogiorno
E in questo senso credo che tutti noi ci associamo no un sentito augurio al Ministro affinché possa proseguire
In questa sua
Missione perché tale che lo ripeto non riguarda il Mezzogiorno ma riguarda l'Italia nel proprio dualismo che ahimè come spesso abbiamo sostenuto con il professor Fortis
Caratterizza non positivamente l'Italia negli altri Paesi della euro zona quindi grazie davvero al ministro e grazie ancora per aver preso parte a questa nostra conferenza che certamente lo sottrae per un attimo I compiti istituzionali
Che egli deve quotidianamente affrontare passiamo adesso alla sessione che
Che il ministro presiederà invitando al tavolo
Il professore Giannola e il professore Fortis grazie Carlo molto
Folla
Questo
Quindi
Grazie
Questa
Bene grado allora cominciamo questa prima sessione
Che dedicata questa prima sessione dei lavori che dedicata agli scenari passato e presente quindi avremo diciamo una valutazione più di lungo periodo
Della situazione
L'economia reale nel Mezzogiorno e una questa sarà fornita dal collega amico Adriano Giannola economista come sapete
Per tanti anni impegnato sulle questioni regionali rispetto alle quali ha dato contributi per sicuramente importanti che oggi presiede anche la Svimez di cui abbiamo parlato prima
Quindi il professor Giannola parlerà dell'evoluzione storica dell'economia reale
E seguirà invece questo la relazione del professor Marco Fortis
Anche lui da tempo impegnato sui temi
Della struttura industriale del Paese sui distretti industriali
Sulle problematiche dell'export dell'internazionalizzazione credo che
Su questa prospettiva ci possa dire ci dirà delle cose interessanti anche sulla situazione dell'economia reale in questo momento nel Mezzogiorno
Quindi do subito la parola ad Adriano Giannola per la prima relazione
Grazie Ministro e grazie soprattutto
Evidentemente all'Accademia dei Lincei alla Fondazione Edison per questo invito neanche questo impegnativo compito di
Tracciare una riflessione sull'evoluzione storica dico subito che
Io mi concentrerò su una
Particolare aspetto del evoluzione storica che evidentemente quelle più congeniale alla
Alle
Intenzioni diciamo dell'associazione che oggi volo onore di presiedere la Svimez e quindi
Sul
Sul ruolo per l'industrializzazione avrebbe dovuto avere e ha avuto in parte nella trasformazione e nella gestione del problema del dualismo italiano
Dico che
Mentre
Questo credo che sia
Poi ci sono relazioni proprio sull'industria ci sono relazioni sull'agricoltura sui beni culturali quindi in qualche modo questo mi alleggerisce rispetto
A fare un quadro di un'evoluzione
E di lungo periodo ad ampio spettro io ritengo che in
Il tema
Però dell'industrializzazione come ci ha ricordato anche
Il Ministro è centrale per una serie di motivi perché le implicazioni
Che giustamente trae in termini di valutazione anche delle classi dirigenti della trasformazione del capitale sociale e così via sono a mio avviso intimamente connesse con quella
Che genericamente viene Camassa
Politica dell'intervento straordinario che nell'ottica di chi poi la
La smog almeno all'inizio fino alla grande crisi energetica
Era fondamentalmente basata su un'idea irrinunciabile e cioè trasferire nella parte arretrata del Paese i pezzi avanzati della struttura produttiva del Paese per fare
Non discorso regionale ma per fare un discorso di Strategia Nazionale dell'inserimento dell'Italia
Nelle nuove condizioni meno le condizioni erano il Trattato di Roma del mille novecentocinquantasette per fare dell'Italia qui perché poi fu una scommessa vinta fino a un certo punto
Paese relativamente arretrato una grande potenza produttiva industriale a tutto tondo
Siamo ancora così si dice il secondo il terzo non so quale graduatoria Paese manifatturiero dell'Unione europea
Ora
La
Interessantissima e
Penso molto rilevante per rendere cose che
Per le novità a mio avviso che introduce su questo aspetto rispetto a una tradizione
Che dal novantotto in poi va avanti nel nell'affrontare il tema del Mezzogiorno che a nostro avviso è stato per così dire scorporato
Derubricato da problema nazionale a problema regionale cosa contraria a tutte una filosofia del di chi si interessa del dualismo
Ci sarebbero tantissime cose su cui sarei tentato di intervenire ora io cercherò con proprio partendo da alcuni aspetti problematici di riflessione e valutazione
Di proporre degli argomenti che a mio avviso arricchiscono e non contraddicono quello che
Sosteneva Carlo Trigilia poco fa cioè il tema della dipendenza il tema del avvitamento di una
Come dire di una classe politica che gestisce le risorse
Con gli incentivi in senso economico cioè le motivazioni ad agire in un certo modo che sono razionali che questa razionalità porta esattamente all'opposto rispetto ai problemi che si vogliono affrontare
Io parto dall'oggi nel senso che
Penso che bene avere un quadro
Molto rapidamente di che cos'è oggi la situazione del Mezzogiorno non accettiamo tutti i livelli estremamente critica
è evidente vediamo se riesco
Ecco la crisi si dette più intensa nel Mezzogiorno è una crisi particolarmente più intensa e questa è una crisi profonda profonda per tutto il sistema italiano
Che poi studies articolando il sistema stesso in modo ancor più pesante
Per motivi e non entriamo quasi meccanici per come fatto appunto il sistema italiano
Il prodotto interno lordo del Mezzogiorno qui si erano al due mila sette ma se arrivassimo al due mila tredici è sceso del dodici per cento e al nord circa dell'otto per cento le imprese attive
Cadono in una situazione in cui tradizionalmente
Il Mezzogiorno è molto dinamico in termini di creazione di impresa micro impresa e così via molto instabile ma qui addirittura abbiamo una caduta nel nord ancora c'è un
Positività l'occupazione scende prendemmo l'occupazione del quindici e trenta
Quattro trentaquattro anni scende di
Sostanzialmente molto più pesantemente
E e il valore aggiunto dell'industria
Scende
Qui
In modo significativo i consumi scendono c'è se c'è un quadro la povertà aumenta questo è un quadro così sintetico
Che ci dice anche
Guardando all'industria un po'i numeri su trecentosettantatré mila posti persi dell'industria cinque centoquarantasette mila
Sono al Mezzogiorno c'è una caduta del quindici per cento contro il cinque per cento del nord
Di addetti industriali ogni mille abitanti sono trentotto contro i novantasette che sono già caduti particolarmente anche nel nord quindi una situazione di arretramento dalla base produttiva industriale e che legittima
Il concetto di il rischio di desertificazione
Il rischio di desertificazione appunto al Mezzogiorno vede oggi nel due mila
Dodici ancor più in basso diciamo a come quota del prodotto
Del valore aggiunto del nove e quattro per cento partiva dall'undici per cento nel due mila e il centro nord è sceso sotto il venti per cento sapete che l'Unione europea si prefigge
Partendo da sotto il
Il venti per cento di raggiungere nel due mila venti il venti per cento ne abbiamo
Quindi un nord che sostanzialmente deve
Tenero e recuperare un po'il Mezzogiorno che lontanissimo da questo obiettivo
Qui una tabella che forse si legge male ma comunque i tassi di crescita annuale qui recuperiamo un po'la dinamica ma non mi soffermo altrimenti perdiamo molto tempo e con gli investimenti
Questo periodo è estremamente preoccupante questa crisi perché gli investimenti a livello nazionale a livello e meridionale e sono in caduta libera
Per l'industria in particolare noi arriviamo accumulate dal due mila e dodici dal due mila e uno di un cinquanta per cento c'è un clan una caduta del cinquanta per cento degli investimenti fissi lordi industriale
Abbiamo una stima della al livello dei rivestimenti inetti a livello nazionale e da cinque anni di investimenti netti scendono che vuol dire che stiamo distruggendo capitale base produttiva
Al sud presumibilmente non siamo in grado di fare questa distinzione
Questo effetto che proprio desertificazione allora in senso letterale
è più forte quindi il quadro è totalmente
Diciamo
Negativo o perlomeno molto preoccupante non entriamo nel merito
Degli aspetti sociali che nell'ultimo rapporto Svimez abbiamo invece molto analizzato sono aspetti di estrema preoccupazione e
Le conseguenze sono quelle
Notazioni che il ministro faceva sulla e prospettive di medio lungo periodo della demografia cioè della base umana sulla quale questa economia dovrebbe svilupparsi e dovrebbe progredire
Quindi
Queste sono prospettive estremamente
Importanti perché come sapete la demografia non perdonerà se si mettono in moto dei processi prima di rovesciare dei processi ci vogliono generazioni
E noi abbiamo messo in moto questo processo ormai da cinque anni è molto evidente quello che sta succedendo
Torniamo alla storia la storia è diciamo è una storia che antichissima ci ricordava il problema della
Capitale sociale del Mezzogiorno non entra assolutamente in questo merito mettiamo nella storia chiariamo contemporanea di questa vicenda
Il dualismo fin dall'inizio un cruccio
Che non è legato al
Puro e semplice il problema di due di un'economia a due velocità o che
A dei meccanismi tale da generare le due navi recita ed accentuare questa differenza di velocità
Ma è legato secondo ancor più idealmente a il fallimento di un obiettivo che era l'obiettivo risorgimentale cioè creare
Un grande Stato che rispondesse alla esistenza di una grande nazione cioè l'Italia una grande nazione ma
Non era uno Stato bene oggi come oggi abbiamo uno Stato che non è grande spaccata in due tende a diversificarsi tende addirittura non essere più coordinato il ministro tra le righe ce l'ha detto
E questa nazione che pur rimanendo la sua cultura verso l'arte la sua musica eccetera eccetera soffre
Soffre e in qualche modo si sta
Allentando anche l'identità di questa nazione allora il meridionalismo che il neo meridionalismo cioè quello della Svimez che fondata da
E il Presidente del Consiglio come dire del Comitato liberazione nazionale dell'Alta Italia poi Ministro dell'industria dai governatori dalla Banca d'Italia da Pasquale Sile ceno grande
Personaggio dell'irrigazione eccetera persone che quindi erano posizioni vitali del sistema Italia al
Appena
Dopo la Seconda guerra mondiale
è un meridionalismo che è un progetto nazionale c'è veramente la risposta che
Continuamente anche il Presidente della Repubblica ci invita a fornire alla società
Non è un discorso sul Mezzogiorno questo deve essere molto chiaro il Mezzogiorno viene per così dire
Interpretato all'interno di un discorso nazionale perché l'Italia possa essere qualcosa che deve essere in un contesto oggi europeo mondiale e così via
Ed è molto interessante che questo meridionalismo comincia col piano Vanoni
Il Piano Vanoni pone degli obiettivi e per la prima volta indica nel Mezzogiorno un pezzo fondamentale per raggiungere quegli obiettivi Saraceno nel
Fa il consuntivo
Negli anni Sessanta di quel periodo e dice confusi certa
Se vogliamo
Insoddisfazioni che il Piano Vanoni a più che
Realizzato gli obiettivi che si era prefisso e nesso non entro nei dati
Perché se no perdiamo un sacco di tempo però
Ah pericolosa me
Ente mancato alcuni suoi obiettivi
E lo sostanzialmente fa vedere come l'Italia cresce più di quello che si era prospettato che l'accumulazione più forte di quello che si era prospettata che il Mezzogiorno all'interno del Piano erano previsto è perfettamente quanto dovesse essere la dinamica del Mezzogiorno
è leggermente e del meno no dinamico di quanto non si pensasse leggermente
E lui dice il piano perché abbiamo superato gli obiettivi perché abbiamo avuto immediatamente un successo forte
Nella inutili inoltrarci nella apertura della nostra economia e quindi siamo stati trainati da un processo di accumulazione molto più forte che ha consentito questi risultati
E lamenta minimi e qui mi riesce a fare cioè alle ultime considerazioni del ministro dice il piano non è lo schema Vanoni enfatizzare purtroppo questo invece è mancato completamente che cosa
Lei non frasi sull'educazione e la formazione professionale e la ricerca scientifica lo sviluppo dei trasporti pubblici l'assistenza
E soprattutto un riordino delle nostre città grandi piccole messa in crisi ben imponenti trasferimenti di popolazione conseguenti al processo di industrializzazione
Quindi l'industrializzazione ci ha trascinato con una velocità molto più alta di quella che avevamo programmata ma sostanzialmente abbiamo raggiunto e superato quegli obiettivi ma abbiamo mancato queste che oggi diremmo aspetti strutturali di lungo periodo chiamiamolo capitale cinico cioè Mauro che
Che vogliamo che Saraceno negli anni Sessanta imputa nel momento del grande successo e che ci sia
Non è mai soddisfatto quelle cose ce le ritroviamo oggi come dire come delle bombe ad orologeria che hanno messo poi in crisi in evidenza le debolezze del nostro sistema
Poi Saraceno si avventura al coraggio di esplicitare cosa che
Dovremmo chiedere agli attuali gestori della cosa pubblica se Ventura dire noi nel settantasei mille novecento sessantaquattro dovremmo aver raggiunto questi obiettivi e quindi si fa tutti calda Svimez questo
Faceva diciamo con molta diligenza
E con molta
Né dire serietà e competenza e cita dei in uno scenario di come dovrebbe essere e non vi sto qui a ripetere i dati non c'è una Rio evidentemente di progressione del sistema verso
La contrazione del famoso dualismo strutturale però sarà ce lo dice anche con molta chiarezza questo avverrà se
Insisteremo e realizzeremo un'effettiva politica di industrializzazione del Sud questa è la condizione senza di quello non raggiungeremo questi obiettivi
Nel settantasei non raggiungiamo quegli obiettivi ma non ci siamo lontanissimi e c'è stata la politica di industrializzazione
Allora io qui vorrei fare una riflessione su due ministeri che
L'unica non casualmente mi sembra di Carlo Trigilia proprio ha parlato di due
Nemmeno io le ho segnate perché io sono una donna
Due ecco l'enigma Deroma mancato sviluppo del Mezzogiorno
Io vorrei dare un piccoli contributi
A chiarimento di questo enigma che secondo me non è un enigma cioè è un enigma per come
Abbiamo letto questo sviluppo in molti anni ma
Non tutti l'hanno letto proprio così
E
Io questo enigma me lo trovai di fronte alla fine degli anni Settanta quando
Con tutti i dati a disposizione
Dovetti verificare rispetto a quelle previsioni di Saraceno c'è un capitolo intero dedicato a questo aspetto che
I risultati che lui si attendeva non erano stati per certi versi realizzati per altri versi invece erano più che realizzati
E lei mi guarda principale era questo che poi successivamente alcuni colleghi hanno interpretato in modo a mio avviso molto
Sportivo per così dire
Unico ma era che
Se prendiamo i dati
Dal mille novecento
Cinquantuno al cinquantanove
Cioè assenza di politica di industrializzazione poi viene la prima legge sull'amministrazione guarda caso lo stesso anno in cui firmiamo al Trattato di Roma
Il Trattato di Roma guarda caso contiene un paragrafo che fa riferimento all'Italia con delle
Garanzie relative proprio nessuno Stato dualistico e quel paragrafo fu scritto da Saraceno
Nel cinquantasette c'era la prima legge nella degli anni Sessanta iniziarne sessanta quella legge viene modificata ed entrano in campo le partecipazioni statali
Quindi detto no la politica sensazione comincia allora
E non è
Periodo
Cinquantuno cinquantanove in assenza di politica nel suo esazione l'occupazione industriale cresce
Di trentamila detti
Tredici mila indipendenti
Vale qui c'è un totale adesso quindi non comunque diciamo c'è una crescita e le manifatturiere crescono e di diciannove mila a detti nel Mezzogiorno
Pari a quelle del nord del diciassette mila addetti occasione sogni vorrei dire ma sì
Varicella questi sono tassi percentuale scusate cresce diciamo comunque crescita positiva primi dieci anni di politica
Di industrializzazione cinquantanove sessantanove manifatturiere cadono del tre per cento l'occupazione
Anche al nord ma
Mi ricordo se andate a leggere quei dibattiti
Politica nel sedazione politica degli incentivi in conto capitale conto interessi ma
Infrastrutture o li allora si organizzava non c'erano solo incentivi c'era una strategia territoriale poli di sviluppo
Che oggi molto rivalutati proprio dalla Banca d'Italia con vari studi che analizzano il ruolo del polo di sviluppo
Che cosa come vengono letti questi dati il fallimento della politica nel sensazione le cattedrali che creano il deserto attorno a loro e così via
Ora
Questo mistero apparente a mio avviso è molto facilmente spiegato
E si si può vedere
Guardando un po'i dati delude
Nei vari periodi ecco questo
Ci dice qualcosa di più significativo
Sostanzialmente
Queste tabelle che cosa ci dicono ci dicono che l'occupazione che cade nel Mezzogiorno in un periodo senza di politiche intense di industrializzazione
è una somma algebrica tra
Il crollo soprattutto nei settori tradizionali degli occupati cosiddetti indipendenti
Cioè gli artigiani sostanze
Ho degli occupati in marginali allora c'era questo concetto Unitre occupati marginali CIRM volevano un occupato qui c'è un calcolo speciale di queste cose
Quindi c'è un effetto diciamo scrematura
Che colpisce i settori tradizionali l'occupazione precaria e l'occupazione indipendente cioè le botteghe artigiane nel Mezzogiorno
Che viene attribuito agli investimenti industriali e nei grandi impianti e così via
Se andiamo a leggere queste cose dopo vista economico non ha nessun senso pensare che fare il proprio impianto di alto forno possa distruggere gli starti Barbieri
La realtà è che c'è un altro problema che viene sottovalutato che quelli sono gli anni proprio grazie alle politiche di tre industrializzazione di infrastrutturazione in cui si fa l'Autostrada del Sole gli ospedali le case
C'è tacere su ogni anno in cui si realizza un grande
Obiettivo l'unificazione del mercato e l'espansione del mercato grazie a quella spesa pubblica e grazie a questa invasione per così dire ho messo a disposizione a tutte le imprese di un mercato nazionale
De viti De Marco molto prima aveva detto che l'Italia era un Paese come il Belgio perché aveva un mercato potenziale enorme ma in realtà era un mercato piccolissimo perché il sud era in una situazione lui parla di stato coloniale
E dice quindi questo meccanismo non lo dobbiamo rompere si rompe questo meccanismo giustamente si crea il mercato nazionale il primo effetto e l'espulsione
Nella competizione tra impresa e tra piccole e piccolissime imprese non quindi grandi impianti che creano il deserto ma la concorrenza dell'unificazione del mercato che crea che è un costo
Che va affrontato e che va affrontato con le politiche poi
L'industria
Adesso qui se guardiamo aveva se non vi tedio con queste cose vediamo il ruolo nei vari gruppi di settore gli occupati sottrarmi dipendenti inerente che a mio avviso danno ragione di questo mistero
E vengo al secondo Ministero
Dal sessantuno al settantacinque c'è politica di industrializzazione
Che incentivi capitale interessi è anche
Però
Anche formazione anche organizzazione lettere le ASI centra ma oggi sarebbe di capire se hanno avuto un ruolo se potevano averlo il quale possono essere visto che esistono ancora
La cosa interessante e che se andiamo a fare di questo
Il Mezzogiorno curiosamente era in grado di farlo un'analisi della demografia delle imprese quando nascono quando muoiono come crescono allora fino
A che non c'è stata
Se al novantotto
Col invento della nuova programmazione ogni anno si censiva ogni tre mesi tutte le imprese del Mezzogiorno
Quindi noi sapevamo di impianti avevamo molte informazioni penso che
Sia la banca caliamo in può confermare quelle cose sono state
Cancellate
Bene da quelle cose cancellasse
Noi abbiamo
Ho tratto queste indicazioni
Sul secondo Ministero cioè perché
Non si è
Sviluppata un'impresa autoctona
Ha ragione Carlo Trigilia c'è stato uno sviluppo una trasformazione enorme del Mezzogiorno dal cinquantuno al settantaquattro che ha cambiato a mio avviso anche cultura
E atteggiamenti che poi è regredita pesantissima mente grazie quegli incentivi
Economici e razionali che portano
Alla gestione delle risorse pubbliche in quel modo specifico
Bene se andiamo a vedere i cosiddetti mancati effetti indotti e soprattutto la incapacità di attrarre con quelle politiche dall'esterno imprese troviamo sconfessata è questa evidenza
La frana scorsa ma nessuno se n'è reso Comano c'abbiamo i dati per dire che era esattamente così qui non è che si dicevano cose e non era la Svimez lo riforme ricercatori indipendenti si ragionava su queste cose
E qui vediamo vedete un'unità locali al mille novecentottantaquattro
Perché questa ecco dopo questi dati sono
Sempre più rare fatti come sono scomparse per quinquennio di nascita io non ho fatto in un modo e si vedono due cose chiare sia per le unità locali
E sia per unità locali cioè per le prese
Locali cioè di proprietà meridionale che è la linea blu sia per le imprese esterne cioè quelle che provenivano dall'esterno del metrobus inseriamo nel Mezzogiorno
Bene l'annata e questo misura alla natalità la percentuale dello stock di impresa all'ottantaquattro nate nel quinquennio prima del mille novecentocinquanta
Da cinquantuno cinquantacinque cinquantasei sessanta e così via
E noi vediamo nel mille novecentottantaquattro che nel sessantuno sessantacinque prima grande fase di industrializzazione c'è un picco di natalità
Esternato
Questa cosa sessantasei settanta nel settantuno settantacinque c'è il massimo picco di natalità di imprese esterne e di quelle meridionali sono tassi più elevati di tutto il periodo e poi comincia
Settantasei ottanta dopo la crisi petrolifera continuano ancora
A
Insediarsi in una quota rilevante poi ottantuno ottantaquattro che dovrebbe essere il picco più grande in qualche modo ma
Invece bassissimo questa cosa diceva bene queste sono tutte le imprese ma se andiamo a vedere l'impresa e per classi di ha detto da dieci a diciannove addetti lo vediamo addirittura accentuato quand'è che nascono
Nel
Dello stock esistente nell'ottantaquattro e piccola impresa dieci nove detti il massimo un'ascia sessantuno settantasette uno settantacinque
Settanta settanta e poi scompare
Cioè periodo dell'industrializzazione esterne e interni
La stessa cosa la vediamo per
Quelle da venti a quarantanove addetti e da cinquanta novantanove ancor più significativo e così via
C'è anche sostanzialmente queste poi sono grandi già impresa del duecento quattrocentonovantanove spero sono di scala già più rilevanti i picchi sono chiarissimi sessantuno settanta sessantacinque per niente
Né per l'esterno e settantuno ex cinque per l'esterno
Ok quindi che cosa possiamo dedurre
Che nel periodo dell'industria azione non è vero che non si è messo in moto un processo di attrazione dall'esterno delle interessino a vedere per regioni queste possibile verificarlo certo non è stato un processo che ha cambiato il mondo
Perché questo processo si è interrotto bruscamente e si è rovesciato bruscamente a partire da molti anche grandi impianti esterni
Allora
Queste una
Il secondo non mistero la seconda cosa da mettere in chiaro
Per
Capire anche perché poi dopo cosa è successo dopo il settantaquattro settantacinque o all'India all'inizio degli anni ottanta
E se torniamo indietro molto rapidamente
Vediamo che dopo cominciano a quei pericoli gli anni sono gli anni in cui
Ecco tassi medi viva lesione dell'unità di lavoro ma vediamo del prodotto investimenti fissi lordi del prodotto
Ex
Cinquantadue sessantuno tasso di su quel prodotto sei quattro per cento al nord e qui cinque percento emergono sessantadue settantatré
Il discorso della seconda fase dei valutazioni Saraceno nel nord realizza il cinque per cento al Mezzogiorno cresce al cinque per cento e quattro e nove
Settantaquattro ottanta sia bassa ma ancora un tasso di crescita tre otto e tre due
Ottantuno novantuno scende se poniamo contro c'è dall'ottanta in poi l'Italia cresce poco cresce di meno al Mezzogiorno e così via poi scendiamo gli ultimi anni esce
L'Italia regredisce quindi c'è qualcosa che si inceppa e che si blocca
In tutta questa vicenda
E non è come dire non sono i grandi impianti che non fanno crescere ma
Né e non è la le che non ci sono imprese che arrivano al sud anzi il processo
Consistente e rilevante problema che poi si blocca tutto questo si fa è una strategia di industrializzazione esterna
Di intervento di politiche di sviluppo esterne
A mio avviso quello è l'unica politica esternate se quell'Est di intervento esterno che potesse rompere
Il blocco che il Mezzogiorno e l'Italia avevano formato prima della seconda guerra mondiale per cento anni
Ed è stato rotto quel blocco ed è stato
Modificato ed è in qualche misura
Il problema di interpretare dopo il settanta quando con il Serianni ottantanove sapete vi sono due fasi la fase della cosiddetta
Nel modello auto propulsivo che si lega poi alla riflessione sui distretti industriali e così via è povera fase dal novantotto in poi e qui vengo a un discorso delle politiche di contesto perché
Non è vero che gli incentivi sono
L'ha speso
Presepi fondi strutturali incentivi spendono pochissimo
Sono tutte politiche di contesto quelle che sono avvenute dopo
Proprio perché la filosofia era politiche di contesto
Giustamente sì considerava prima anche quelle politiche di contesto sono per così dire cadute prigioniere di un meccanismo che ha alimentato
Non l'evoluzione del contesto ma gestito quel contesto con obiettivi particolaristici corretto
Questo però aveva detto ed era stato detto che è una conseguenza naturale al punto di vista degli incentivi economici di una classe dirigente che si trova a gestire con le risorse e così via
E quindi l'esigenza da controllare dall'esterno per raggiungere obiettivi che per condizionare quel comportamento
Ora
Le politiche di contesto il concetto che le aree del sud fossero aree sotto utilizzate e al novantotto che ce lo sentiamo dire e da non è che
Qualcun altro ha gestito quelle politiche le ha gestite con questa filosofia e risultati sono questi allora qui
E devo dare atto che in qualche modo
C'è una chiara presa di posizione che quella meccanismo e quella filosofia chiamiamola
Di cooperativa decentrata fino arrivare i patti e può arrivare alle Regioni e poi con l'India è completamente fallita
Non so quante costata su concerto se le risorse erano troppo poche ha ragione degli
Guardiamo a come sono state per quale sono sta per cosa sono stati usati
Certamente però è fallita la filosofia
Che agendo sul contesto in quel modo
Per vitalizzare del risorse immobili indaga rimettere in moto perché qui non risentono per nel suo sviluppo
Tutto questo è data considerare un grande fallimento tre agende europee tre fallimenti non perché non sono state spese le risorse sono state spese ma per come sono state spese
Rispetto a quali strategiche
Ora è tutta colpa delle Regioni
E in parte sì
Ma
è colpa di una filosofia che dava a quel tipo di
Responsabilità politica dei conteggi che
Oggettivamente e non era difficile dirlo non poteva adempiere
E perché a livello nazionale non c'era nessun interesse perché questo è il fatto che il centro non ha avuto interesse a determinare comportamenti virtuosi
E quindi c'è una carenza di strategia non delle Regioni ovviamente lasciate libere di fare le cose più assurde
In un'ottica anche di relativa razionalità ma che viste
A monte da una
Osservatorio
Più alto erano completamente incompatibili con lo sviluppo qua
La riduzione del contesto non del dualismo strutturale
Quindi oggi il problema fondamentale eh la strategia e soprattutto i modi di implementare una strategia che son due cose strumenti metodiche obiettivi
Ora lo strumento
Che
Il Ministro
Con coraggio propone perché mi sembra che era lo definisca anche una certa chiarezza
è uno strumento
Ripeto coraggioso perché ripete al centro
Una qualche responsabilità che non è sostitutiva non abbiamo richiamato l'attenzione al
Rapporto cinese che in Costituzione abbiamo il concetto di sussidiarietà la sussidiarietà non è solo orizzontale ma necessariamente deve essere anche verticale quindi la responsabilità e fortissima da questo punto di vista
E allora applichiamo la Costituzione
Capisco che questo va fatto in tutti con tutte le
Cautele e le giuste coglierei giusto riguardo rispetto a tutti nitide attori istituzionali però va fatto
E secondo elemento
E qui vengo un po'anche quello che ci diceva Alberto Quadrio Curzio prima
Il Mezzogiorno non lo si recupera
Relegando lo quei fondi strutturali
Lo si recupera con una capacità di governo dal centro
Inc accordo con le periferie su obiettivi definiti dal centro come faceva il Piano canoni mettendo insieme nord sud che diceva poi al nord al sud sostanzialmente dava i compiti
E avendo quindi una strategia io temo che noi dal centro non abbiamo grandi strategie e questo è un grande problema perché se Vegas legge vengono
Identificate quantificate e le risorse vengono assegnate alle strategie beh a quel punto la catena di comando come suol dirsi può funzionare meglio
E qui nella
La logica
Di cui si faceva prima riferimento industriale che non vuol dire la manifatturiera quella è una logica di uso delle risorse io parlo di strategie
Interconnesse se facciamo rigenerazione urbana stiamo valorizzando i beni culturali quindi non c'è una politica per i beni culturali se non c'è una politica
Per la rigenerazione urbana che guarda caso Saraceno nel mille novecentosessantaquattro imputa come un fallimento del Piano Vanoni che non è stato ingrato perché lo sviluppo è stato troppo forte c'era distratto da quell'aspetto
Oggigiorno purtroppo che c'è una crisi tanto forte quegli aspetti emergono come delle priorità assolute
E allora attorno a queste priorità assolute vanno innescate le strategie interconnesse Energia logistiche rigenerazione urbana sono
Tutti aspetti di una filosofia chiamiamola industrialmente proprio
Di accompagnamento del sistema fuori dalla crisi
Ma di questo ripeto non è tanto che da imputare a questo o quel Governo il problema è da imputare che non se ne discute nel Paese
Di cosa abbiamo discusso tutti questi ultimi due anni
Dicevamo viva
Di cosa del genere ma non di obiettivi da perseguire con Lino con l'Ulivo con qualche altra cosa
Noi per argomenti come Svimez abbiamo prendo detto aboliamoli l'IRAP è una cosa mi rendo conto molto garibaldina
A a amorevoli e compensiamo in qualche altro modo così diamo alle imprese esportatrici vantaggio all'impresa importatrice all'interno dell'Italia un altro vantaggio al lavoratori altri vantaggi che dovremo pagare in qualche modo
Visto che questo è un nucleo problematico molto forte
Allora ma per una strategia per farle per raggiungere degli obiettivi
Quindi
Mi scuso della
Della divagazione su diretta elettiva è una comunque mi sembra che sono a pezzi di un discorso che vanno
Messe in campo proprio in una prospettiva storica allora nella prospettiva storica che poni era segnata
Io penso che
Il discorso che dobbiamo molto recuperare
è una approccio appunto strategico il problema del Mezzogiorno e vengo quindi all'ultimo punto mi permetto sui fondi strutturali europei
Questo è un grande equivoco io temo che fornisce che purtroppo ormai dobbiamo
Accettare
Nel fondo Stura europei sono soldi nostri chiediamo all'Europa la quale non lo ridà allo Stato italiano metà alle Regioni italiane le quali poi fanno le loro programmazioni
E noi non abbiamo voce in capitolo praticamente su nulla
In più è una costruzione barocca inutile burocratica e noi ci facciamo tanto burocrazia zero ma i fondi europei sono il massimo della burocrazia creata dall'Europa con nostro consenso primo
Secondo elemento questi fondi europei di cui noi perché
Rivi entriamo in possesso come se ci fossero dati perché sa quale
Merito opero in loco per aiutare il sud povero sud non è riprendiamo una quota percentuale molto più basso di quello che diamo quindi siamo dei contribuenti netti e a chi aiutiamo aiutiamo
I Paesi che non sono neanche nell'Euro per il cinquanta per cento di questi fondi strutturali vanno tutti a sostegno della Polonia dell'Ungheria Berrettoni e così via
Non c'ho nulla contro queste
Che li utilizzano bene giustamente
Bene
Beh se non ha capito la sostanza forse
è
Giglio ne potremo parlare dopo su
Scusi
E allora dico in questo senso
Il fondo
Se guardiamo alle risorse perché li utilizzano bene ma hanno queste realtà
Che noi aiutiamo
Non è nell'ottica della convergenza questo è un grande equivoco
Loro convergono
Ma non è l'asilo la politica di una non è una politica come gli anziani europea che ha un senso
Perché noi stiamo
Dando un vantaggio a persone a Stati a realtà a territori che hanno rispetto al Mezzogiorno che sarebbe l'obiettivo nostro della convergenza hanno dei vantaggi enormi
Per cui è inutile discutere tanto se le classi dirigenti sono all'altezza o meno per carità se gli enti anche se fossero all'altezza e sono d'accordo che la spesa ordinaria ai parametri frutto questo va perfettamente ma sullo sviluppo
Il discorso della capacità competitiva di una regione come il sud rispetto alle altre Regioni a convergenza d'Europa è un discorso chiuso
Perché il fisco è diverso perché abbiamo una valuta unica che essendo il fisco diverso penalizza esattamente queste regioni e quindi queste cose o le discutiamo o le portiamo
Ed è un pezzo della strategia
E non pensa sedia di non dire che il Mezzogiorno deve fare con i fondi europei e con la spesa pubblica e che se non ce la fa è colpa sua
è anche colpa del contesto allora sì che aveva ragione di un contesto che non è solo il contesto delle regioni del Mezzogiorno ma il contesto ampio in cui queste si situano questo contesto impedisce di essere
Competitivi e accento quindi tutte quelle patologie anche fanno di questa nostra dipendenza una dipendenza patologica
Ma questa è anche una conseguenza di un contesto per così dire anomalo in cui ci muoviamo grazie
Ringrazio Adriano Giannola che
Suo nella sua relazione carri per
Sono in dettaglio la storia un po'dell'industrializzazione delle regioni meridionali con le sue luci e poi anche con le sue ombre
E poi si è soffermato nell'ultima parte come abbiamo sentito sul problema sulla centralità di una strategia che
Include il Mezzogiorno come aspetto centrale di una visione nazionale dello sviluppo del Paese che si apra anche da questo punto di vista un confronto con l'Europa piace sottolineare soprattutto quest'ultimo punto perché credo che sia
Un punto centrale il recupero di una strategia di una visione complessiva dello sviluppo del Paese in cui il Mezzogiorno non è
Un pezzo staccato che bisogna assistere o gestire ma diventa il centro
Di una strategia come lo è stato in altri momenti della storia del Paese
Adesso
La parola va al professor Marco Fortis che terrà una relazione dal titolo la struttura attuale dell'economia reale
Prego
Grazie buongiorno a tutti
Io presenterò giù una relazione che è un aggiornamento
E un ampliamento di quanto avevo già illustrato in occasione dell'incontro tenuto Cina aprile di cui ha accennato anche prima il dottor Quadrino un incontro dovevamo commentato
Il documento per un anno rilancio di una politica di sviluppo nel meridione promossa dagli istituti meridionalisti
E
Questa relazione un tentativo
Di
Inventariare
Diciamo
Quello che è il patrimonio quello che quelli che sono i punti di forza del Mezzogiorno pur considerando
Il divario di sviluppo esistente con il resto d'Italia e pur considerando la gravità dell'attuale crisi economica di cui altri
Redattori parleranno più avanti e che già è stata in qualche modo sintetizzata anche nel rapporto che la Svimez ha presentato la scorsa settimana una crisi
Ha colpito il sud in modo particolare però l'inventario che sintetico che cercherò di fare oggi
Vuole proprio evidenziare la rilevanza comunque di una capacità produttiva imprenditoriale
Che cerca di muoversi proprio in quella logica industriale di cui si parlava prima
Mi inventario che comunque sarà ulteriormente sviluppato anche della dalle altre relazioni successive nei vari segmenti dell'industria dell'agricoltura del turismo della logistica delle infrastrutture
Dell'innovazione della ricerca scientifica tecnologiche a livello di grandi imprese piccole e medie imprese distretti
è importante però considerare quelli che sono i punti di riferimento cruciali della Forza del Mezzogiorno in alcuni ambiti perché se non sappiamo quali sono questi i punti di forza
Se non inventa richiamo abbiamo anche poi
Scarsa consapevolezza e forse abbiamo anche
Quella mancanza necessaria di orgoglio che ci serve per poter poi reagire e per poter intraprendere con decisione un sentiero verso il rilancio nel Mezzogiorno stesso
Intanto
Il valore aggiunto del manifatturiero che certamente diminuito nel corso della crisi ma qui i dati sono del due mila dieci per permettere un confronto comparato con altri Paesi e Regioni d'Europa
è un valore aggiunto significativo di circa ventinove miliardi di euro che è superiore a quello di intere altre nazioni europee come Finlandia Romania Danimarca Portogallo Grecia
Il valore aggiunto manifatturiero delle più importanti Regioni industrie del Meridione come la Campania la Puglia e esso stesso succede superiore a quello di singole nazioni seppur più piccole come Croazia Slovenia
E è e molto importante e poi lo vedremo dopo guardare anche a quella che la dimensione dell'export pro-capite
Per quanto riguarda vedete qui il confronto che vi ho citato prima i dati poi sono a disposizione la mia relazione
è distribuite potrà e può essere anche scaricato dal sito della Fondazione Edison quindi non mi soffermerò molto sui dati ma cerco di tracciabili un panoramica
Così veloce di questi confronti
Ecco qui vedete il confronto punto che avevamo fatto prima vedete anche confronti tra le singole Regioni del Mezzogiorno e alcune nazioni europee quelle che prima citavo
Per quanto riguarda l'export anche qui spesso il Mezzogiorno viene accostato mio viso ingiustamente la Grecia come area dia letta la terza di debolezza dell'economia ma non c'è confronto la proiezione internazionale del Mezzogiorno d'Italia sia pur con problemi e criticità
Che è molto superiore molto più significativa quella di un Paese come la Grecia
Se partiamo da simili semplificazioni non facciamo altro che fare dell'autolesionismo non necessario che ci chiude anche la capacità di avere una visione oggettiva dei fatti
L'export di manufatti non alimentare del Mezzogiorno escluso e cioè le raffinerie petrolchimico di fare una grande volume di grande valore di export
Quindi escluse le raffinerie petrolchimica è stato di ventiquattro miliardi di euro contro i nove virgola sei miliardi della Grecia
Se andiamo a vedere anche in termini di Hector pro capite
La situazione complessiva del Mezzogiorno è nettamente
Più rilevante di quella della Grecia stessa e per quanto riguarda l'export manifatturiero per abitante livello di singole regioni del Mezzogiorno esso è molto significativo qui abbiamo una panoramica di insieme di quanto
Sto illustrando
Vedete che il Mezzogiorno e superiore nettamente la Grecia per export procapite di manufatti non alimentari ci son deve pur
Come l'Abruzzo molto rilevanti anche per l'export di alcune grandi impresa esse nel settore degli autoveicoli ma poi mediamente ci sono
Una serie
Di regioni del Mezzogiorno che comunque si pongono davanti a un Paese come la Grecia con cui ripeto spesso si fanno confronti inappropriati
Più difficile la situazione delle isole come vedete della Calabria che sono su posizioni più a distanti
Le quattro a che abbiamo spesso utilizzato come paradigma per rappresentare la forza del manifatturiero italiano come si collocano nel Mezzogiorno me si collocano in maniera molto variegata perché
Negli alimentari e vini il Mezzogiorno è estremamente specializzato
Il peso dell'industria alimentare Mezzogiorno nettamente superiore al peso che l'industria tentare anni al resto del Paese
E è molto importante considerare anche la dimensione europea dell'industria alimentare del Mezzogiorno
E tutti tutto quel sistema agroalimentare che puro anche qui con criticità punti oscuri pensiamo per esempio recente Rapporto sulle agromafie
Però tuttavia è un punto di forza importante in termini di addetti
Gli occupati dell'industria e mettere il Mezzogiorno sono una cifra importante centoventiquattro mila detti vedete agli stessi livelli della Barbie era ma più del dare Narnia vestali di attitudine regioni importanti specializzate nell'alimentare come la Catalogna Abbas semper risente
L'intero Belgio le Île de France Baden Württemberg che quindi questo è un settore rilevante dell'economia del Mezzogiorno su cui puntare su cui insistere perché e un oltretutto un settore che valorizza
A monte delle tipicità dell'agricoltura europea che sono sempre più approvi apprezzate anche nel nuovo contesto dei consumi mondiali la dieta mediterranea i prodotti italiani quindi questo è un punto veramente significativo
La seconda a della manifatturiero italiano l'abbigliamento moda vede una presenza più limitata di di specializzazione di addetti nel Mezzogiorno ma comunque con aree significative Mezzogiorno anche in questo settore qualcosa
Di importante a come diciamo patrimonio come punto di partenza
Vediamo qui alcuni confronti di addetti manifatturieri dell'abbigliamento nel Mezzogiorno sono poco meno di quelli della Francia più di quelli del Regno Unito della Germania quindi
Abbiamo una occupazione importante è chiaro che qui scontiamo la specializzazione
Italiana nell'abbigliamento che altri Paesi non hanno però il Mezzogiorno in quanto tale ha una sua rilevanza specifica nell'abbigliamento che non si può assolutamente trascurare
Sono molte anche le i brand del Mezzogiorno che si stanno affacciando sul mercato negli ultimi anni brand nel settore della moda che rappresentano anche questi un fenomeno di dinamismo che va apprezzato e stimolato
Nell'arredo casa la presenza del Mezzogiorno e meno importante che nel resto d'Italia
E alcuni distretti dell'arredo casa purtroppo come quello dei divani del mobile imbottito della zona di Bari Matera hanno sofferto particolarmente l'impatto della globalizzazione negli ultimi anni si sono fortemente ridimensionati
Tuttavia molto interessante rilevare come anche in questi casi io per esempio appena
Finito due tesi di laurea mie studentesse in questa zona che mi dicono che sta a fronte di una forte caduta dell'occupazione che ormai si è stabilizzato sui seguirà detti in questo distretto c'è
Una forte dinamismo di piccole e medie aziende che stanno puntando su produzioni di nicchia di alta qualità riscoprendo quella vocazione artigianale da cui era un po'i partiti Natuzzi per fare la grande impresa e grande impresa però che non è stata più in piedi
Quando è arrivata la Cina quando siamo arrivate i paesi emergenti col basso costo del lavoro
L'automazione meccanica anche se meno presente nel Mezzogiorno rispetto alle regioni del Centro-Nord come vedete da queste imprese diciamo cartine geografiche di rapido impatto
Mentre gli altri settori manifatturieri non appartenenti alle quattro avendo nel Mezzogiorno soprattutto a livello di presenza di grandi imprese
Pubbliche e private più presenti ed è questa una caratteristica del Mezzogiorno
Che anche qui con luci ed ombre però è molto importante da mettere in evidenza
Presenza forte nel settore degli autoveicoli ma anche in quello degli altri mezzi di trasporto che è molto interessante soprattutto per quanto riguarda l'aerospaziale
E infatti se facciamo anche qui alcuni confronti vediamo che l'occupazione negli autoveicoli lo sappiamo importante per la presenza degli stabilimenti FIAT nel sud
Addirittura superiore in termini di addetti a quelli che hanno altre nazioni nel settore degli autoveicoli
Ma è molto importante anche quella né di altri mezzi di trasporto soprattutto ripeto nell'aerospazio e qui vedete per esempio un confronto abbastanza significativo
Tremiti Pirenei dove c'è Tolosa il distretto dell'aerospazio ritorno cioè il Mezzogiorno che Conte
Sue presenze in alcuni poli riesce comunque a coagulare in questo settore una rilevante presenza di addetti ad alta qualificazione
Nella chimica le presenze sono meno significative sono molto di più quelle nelle raffinerie nel campo della chimica qui salto per sintetizzare un po'andrei subito a vedere
La situazione della raffinazione petrolifera verità il Mezzogiorno di a dei dei posizionamenti molto rilevanti soprattutto nelle isole che lo pongono anche in termini di occupati davanti
Anche qui a intere nazione di importanti regioni industriali devono
Metallurgia gomma plastica anche se sono presente in maniera più episodica ma fortemente concentrata in alcune aree
E anche qui il Mezzogiorno con i suoi quasi ventidue mila oltre ventidue mila detti nel due mila dieci nella metallurgia a a una posizionamento importanti pur considerando le criticità che hanno investito
In questi ultimi questo ultimo anno e mezzo l'importante è spesso stabilimento dell'Ilva di Taranto
Elettroniche farmaceutica sono due settori dove le presenze nel Mezzogiorno sono particolarmente concentrate in alcune aree delle della Sicilia della Puglia
Vediamo anche qui alcun con un rapido confronto con altre importanti regioni euro nazioni europee il Mezzogiorno a circa diciassette mila detti nell'elettronica che lo pongono tra
Diciamo le aree
Sia pure ripeto con disomogeneità territoriali più importanti a livello euro
Per quanto riguarda l'agricoltura di fitto di questi settori parleranno poi molto più approfonditamente tutti singole relatori che analizzeranno appunto i singoli settori dell'economia reale del Mezzogiorno vorrei ricordare
La cosa importante nella produzione di ortaggi con oltre tre mila e miliardi di euro di valore della produzione il meridione si colloca al secondo posto dopo la Spagna in Europa
E anche nella frutta fresca in Europa occidentale e al secondo posto dopo la Spagna e davanti al Portogallo
Quindi importante anche questo patrimonio che poi si con catena con quello dell'industria di trasformazione alimentare a valle
Vedete quindi il caso della degli ortaggi e il caso della frutta fresca
Per quanto riguarda il turismo anche questo è un settore
Su cui e vale la pena di focalizzare l'attenzione anche con alcuni indicatori che tengano meglio conto del tradizionale indicatore degli arrivi turistici interna giornali di quello che il potenziale e l'effettiva attività reale nel Mezzogiorno perché gli arrivi sono influenzati sempre più dai grandi abbaiano portuali
Che non sono in Italia e quindi così come succede con i cinesi la maggior parte dei cinesi arrivano a Parigi o Londra ma polpa sono più noti in Italia che in questi altri due Paesi lo stesso avviene nel Mezzogiorno
Dove i pernottamenti che sono indicatore molto più interessante di turisti stranieri hanno toccato il venti quasi ventiquattro milioni
Nel due mila dodici
Con quindi una presenza di pernottamenti superiore a quello di altre aree dell'Europa che pure sono molto competitive nel turismo per esempio
Vedete con questo numero di pernottamenti Mezzogiorno supera la Provenza Costa Azzurra Corsica supera anche
Le Nazioni e supera Creta altre a fare ed euro
Vado in conclusione rapidamente anche per stare nei tempi sull'export
Ovviamente l'Expo del Mezzogiorno è particolarmente forte e significativo poi ci sono le prime dieci province per alcuni settori merceologici for te in alcune aree dove c'è una vocazione importante come negli alimentari vedete qui soprattutto i prodotti da forno Farinacci il frutto ortaggi
Conservati lavorati
Quindi ovviamente pasta derivati del pomodoro derivati dei prodotti ortofrutticoli
Vedete una presenza più limitata ma significativa di Avellino con il distretto di solo fra tra le Province esportatrici vitelli con ci attende la presenza che è andata in caduta libera di Bari che una volta era quasi diventata la principale Province esportatrice di immobili in Italia
Nei prodotti chimici una presenza più limitata degli autoveicoli grandi poli Reserve del e FIAT ma di Melfi
Nel siderurgia ovviamente di Ilva di Taranto che è auspicabile che possa rimanere un punto fondamentale della nostra produzione manifatturiera anche per le interconnessioni strategiche con tutto l'indotto metalmeccanico italiano
La raffinazione petrolifera dove il Sud è ampiamente presente nell'esportazione anzi un export un presenza dominante nell'export italiano della raffinazione petrolifera
E interessanti componenti elettronici con Catania ma anche L'Aquila l'Etna Valley
Dei motori elettrici una presenza nella provincia di Taranto media aeromobili questo molto importante la crescente rilevanza dell'export dei poli di Napoli Brindisi Foggia
E anche nella farmaceutica Bari e Napoli con rettificativa e presenze
La conclusione molto rapida di questo mio intervento è su questa incoraggiante dinamica della quota del Mezzogiorno nell'export italiano di alcuni prodotti hi-tech che significativamente cresciuta per quanto riguarda componenti e schede elettroniche arrivando a diventare il trentatré virgola due per cento del totale nazionale
Negli aeromobili veicoli spaziali dove è salita al ventisette per cento e i medicinali e farmaci dove salita al diciassette per cento queste tre voci
Hanno rappresentato nel due mila dodici
Quattro virgola otto miliardi di euro di esportazioni quindi c'è anche una progressiva tendenza ad accentuare specializzazioni settoriale tetti che va vista come
Un appunto significativo per ragionare sul futuro ragionare di sviluppo di rilancio del Mezzogiorno grazie
Bene Marco Fortis ci ha mostrato un interessante geografia
Dei settori produttivi e in particolare dell'industria nel Mezzogiorno contemporaneo credo che siano dati molto interessanti che devono fare riflettere
Anche ai fini di pensare degli interventi credibili che necessariamente devono tenere conto di che cosa c'è nel Mezzogiorno che produce nel Mezzogiorno del mercato e quindi credo che questo
Anche questo contributo sia molto sia stato molto utile
Adesso ci sarà un intervallo
Quindi inizierà la seconda sessione dedicata ai settori produttivi più specificamente cioè all'industria all'agricoltura di cui abbiamo visto peraltro già l'importanza nei dati di Fortis e poi
Un discorso sul turismo che è un'altra delle grandi potenzialità
Ancora non ben espresse dal Mezzogiorno contemporanei grazie
Solo due parole per introdurre questa seconda sessione che sarà preceduta dal professor Sergio Carra
Per sottolineare
Ancora una volta nell'ambito della collaborazione tra l'Accademia Nazionale dei Lincei e la Fondazione Edison l'intento di dedicare particolare attenzione agli aspetti economia reale
E anche la proficua collaborazione che esiste tra membri dell'Accademia della Fondazione nel
Organizzare il convegno a livello di comitati coordinatori dei convegni stessi
E anche poi
Come Presidenza delle singole sessioni dei convegni medesimo do subito la parola pressoché allora
Se
Professor Fortis
Ne sono sardo Carra membro dell'Accademia non sono un politico non sono un sociologo e non sono neanche un economista anche se il professor Quadrio Curzio nella sua benevolenza e mi attribuisce qualche competenza
Però sono una persona estremamente sensibile ad una parola che si chiama produzione
Parola che nel nostro Paese purtroppo oggi viene pronunciata o riportate in modo molto sfumato sui media
Compare sporadicamente ed è soffocata da altre parole che riguardano l'Uefa riguardano la socialità tante cose importanti però con un paradosso
Tutti vogliono la crescita tutti voglio allo sviluppo non c'è sviluppo senza produzione senza produzione qualificata senza posizione competitiva l'Italia deve riprendere a produrre nel Mezzogiorno deve essere protagonista di questa operazione deve essere proprio il mista con i suoi punti di forza che ci sono stati menzionati molto bene dal professor Fortis deve essere protagonista con la capacità di saper attingere dall'Europa questi fondi
Attraverso competenze e
Domande che siano qualificante
Io ricordo e finisco rapidamente ricordo
Un convegno che ha avuto luogo come io ho una bionda un dibattito a Cavour poco presso la Fondazione Edison a Milano sulle
Le attività produttive con i protagonisti alle diverse attività produttive italiane
Che andavano dalla metallurgia a
A diciamo in terra
All'alimentazione dire tutte queste attività produttive venivano coinvolte ed è stato un grido di dolore grida di dolore del fatto che in Italia
Manca la cultura per le attività produttive anzi esiste una specie di ostilità in generale se la nostra Academy Arts la nostra Società non riacquista questi valori io temo che
Si vada incontro ad una crisi molto grave basta ho parlato troppo vorrei lasciare la parola
A agli interlocutori di oggi vorrei per operare utilmente pregarvi di rimanere nel tempo perché direi il tempo è tiranno e siamo purtroppo fuori fuori fuori tempo
Allora la
Primo intervento riguardanti i settori produttive
Sarà fatto dalla
Dottor Giovanni jutsu Lino della Banca d'Italia sedi di Napoli che parlerà dell'industria e la crisi prego
Grazie grazie
A questa prestigiosa accademia la Fondazione Edison ma che mi hanno chiesto di
C'è un illustrare i contenuti
Di una recente serie di ricerche che la Banca d'Italia ha dedicato sembrano industria meridionale
Dopo alcuni anni in cui il
Al Mezzogiorno la banca aveva dedicato
Diciamo l'attenzione su altre parti
Del sistema economico
Qualche giorno fa un po'di settimane fa
Mi trovavo a Cagliari perché presso quell'università si organizzavano insomma
Uno a un convegno su questo tema sull'industria meridionale
Era il giorno un seguenti all'assegnazione del Premio Nobel per la fisica
E io diciamo nella bellissima passeggiata che porta all'università riflettevo su torni facevo due conti riflettevo su
Per quanto tempo
C'era voluto siamo nel passaggio tra l'intuizione dell'esistenza del bosone di chiuse la sua scoperta sperimentale diciamo grosso molta cinquanta sessanta anni
E quindi mi chiedevo diciamo invece sull'industria meridionali hanno sulla realtà
Sull'esistenza di una soluzione industriale al problema economico del Mezzogiorno da quanto tempo si ragiona
è così andando un po'memoria diciamo la data che chiesi ancora mi viene in mente inizio di questa speculazione diciamo
Il mille novecentouno
Anno in cui Francesco Saverio Nitti
Pubblicando diciamo copioso volume in poche copie di un copioso volume
Sulla città di Napoli sui problemi industriali
Nel dicembre di quell'anno il Parlamento si interessa al tema e vara una commissione reale per sostenere lo sviluppo della industriale della città di Napoli
Rara quindi son passati diciamo centodieci anni
è
Nel convegno cioè in questa repressione e l'ho portato all'attenzione di quel convegno lei si è discusso sul perché
Tanto tempo ci vuole senza che se ne venga a capo
Il professor Pace suggeriva l'ipotesi che non esistesse una soluzione cioè il bosone di crisi si poteva anche non trovare magari non c'è
Una soluzione di tipo industriale al problema economico del Mezzogiorno ma noi abbiamo già detto no quindi nella prima parte della mattinata
Credo che tutti i partecipanti a questa conferenza invece non credano insistano nella ricerca di una
Via manifatturiera allo sviluppo al Mezzogiorno anche per le Regioni che vedremo tra un po'
Altre due ipotesi erano di questo tipo ben può essere colpa degli economisti che son meno bravi di fisici
Oppure ultima possibilità la colpa non è degli economisti ma e dell'economia che sotto alcuni aspetti una disciplina più complicata della fisica
Perché mentre diciamo entro coordinate spazio temporali non estreme l'oggetto di studio
Della fisica la materia rimane lo stesso progetti sull'economia cambia
Imprevedibilmente rapidamente e questo ha molto a che fare per esempio con le politiche per il Mezzogiorno perché
Le politiche di cui a un certo punto nel nostro l'avvio la stagione delle politiche per l'industrializzazione del Mezzogiorno di cui ha parlato il professor Giannola
Cioè il mondo era molto diverso da quello di oggi
Negli anni Sessanta
C'è una multinazionale doveva decidere dove investire nei luoghi possibili erano davvero pochi per cui
Bon forse bastava un incentivo di entità ridotta in qualunque forma adesso si manifestasse per attrarre investimenti al Sud
Oggi
Dove si può investire imposti che allora non esistevano per l'Albania la Romania dalla Cina Brasile tutto il mondo la dimensione degli incentivi monetari a compensazione del diseconomie
Vedremo qualche dato anche su questo e di tale rilevanza che anche se avessimo un bilancio pubblico tedesco non avremmo assolutamente la forza di riproporre quel tipo di logica questa diciamo e l'opinione che vien fuori dagli studi della Banca
Anticipo quindi già dette le delle conclusioni
Ma
Nella storia orario faccio lunghe premesse perché
Poi basteranno dieci minuti o poco più per illustrare i temi del i risultati della ricerca immagino che sia più diciamo conveniente raccontarvi subito la sostanza delle cose piuttosto che farmi vedere un elenco di dati
Dicevo nella lunga stagione di di in cui si ragionava residenti di Dini di industrializzazione un punto centrale per mezzogiorno sono la metà degli anni Cinquanta nel cinquantasei
Cioè l'articolo del professor Augusto Graziani sul nord sud che si chiama la svolta per l'industrializzazione
Che quello sia invece ancora molto attuale Ennio a mio avviso
Perché nel diciamo ragionare in modo magistrale
Suo sulle
Varie alternative per avviare
Un processo di
Industrializzazione anche assunto lui ne coglieva una che appunto vinto rende ancora la pena oggi
Diciamo di riproporre l'unica possibilità dicevo Augusto Graziani in quell'articolo di avere una qualche probabilità di successo in questo percorso e di rendere coerente
La distribuzione geografica del lavoro industriale non lo dico in termini diversi ma insomma creare un'industria nel sud che sia funzionalmente utile all'industria che già si è avviata nell'orto
Questo discorso che che che implica uno sforzo di analisi di conoscenza appunto non irrilevante no cosa serve oggi
Che tipo di industria meridionale serve oggi alla
Al nord credo che su questo aspetto non abbiamo ancora diciamo abbastanza malissimo erano data
Da poter tutto per poter rispondere
Certo è che passando dalla logica dei distretti alla logica dei contratti di rete secondo me Vacca insomma la butto lì un po'
Raro
Qui c'è un'intuizione la possibilità utile
Qualche anno dopo questo articolo di agosto Graziani
Nell'agosto del sessanta
Anche Luigi Einaudi diciamo dice la sua
Che qualche anno prima del pessimismo sano di Saraceno anche lui lo dice diciamo domanda ritorna in modo
Realistico a sulla questione entrato l'ultima cosa scritta dei Nautil morirà pochi mesi dopo un articolo diciamo compare sul Corriere della Sera dal titolo il Mezzogiorno il tempo lungo
Dove lo diceva bene lo Stato
Può fare tante cose dal punto di vista della
Creazioni di precondizione per lo sviluppo ma
Il vero diciamo decollo quello con le chiamava il lento inflitti essi delle imprese individuali che a sua volta agevolato il sorgere di imprese a fini eccetera siete un processo molto lento quindi cari meridionali ci vorranno dei decenni prima che
Questo articolo è stato ripreso qualche anno fa da un lavoro di Piero Barucci che dice all'epoca sembrava la provocazione pessimistica di un un vecchio conservatore invece peccato forse di ottimismo ma insomma
A
Questa premessa
Diciamo mi serve perché
Soprattutto questa
Intuizione di Nardinocchi o che oggi in termini moderni si chiamano si chiamano economie di agglomerazione questi processi che tendono a far sì che l'industria distinte lentamente si concentrano in pochi posti e non si
Diffondono ovunque
Secondo me è la prima
E il punto principale per capire perché
Diciamo utile occuparsi ancora oggi l'industria il Mezzogiorno questi anni no questi centodieci anni non sono passati senza lasciare traccia in particolare gli ultimi sessanta Nelli nel tessuto industriale meridionale ne abbiamo visto l'evidenza
Nelle provocatorie diapositive il professor Fortis
Sul quale torneremo c'è una consistenza industriale nel vasto territorio meridionale che non è trascurabile
L'alibi la riprendiamo qua in un attimo ed è il frutto di anni in cui lento inflitti Grassi comunque avviene per tentativi ed errori anche cosa che ci ha fatto del professor Giannola il fatto che le imprese locali no
Diciamo manifestano segnali di vitalità probabilmente non disgiunti dalle dalla
Da quello che le imprese non locali insomma tutto per quanti errori possono essere stati compiuti impensabile se non altro per inerzia no che oggi il Mezzogiorno sia un deserto industriale non lo è potrebbe diventare ma non lo è affatto
Nell'Unione europea a ventisette cinquecento milioni di abitanti il quattro per cento di questi vive nel Mezzogiorno trenta milioni di occupati manifatturieri una quota assai significativa
Lavora nel Mezzogiorno
Ovviamente la sproporzionati ci preoccupa la sproporzione tra i due aggregati
Che e in qualche modo visibile da questa diapositiva dove misuriamo l'incidenza del valore aggiunto industriale sul totale del valore aggiunto delle aree di riferimento nell'Unione europea a ventisette ma distinguendo una colonna in cui
Diciamo misuriamo la stessa cosa solo per le regioni in ritardo di sviluppo
E le altre Regioni nella nella seconda colonna del totale del mero perdente sette non vi è differenza nel peso relativo dell'industria tra regioni arretrate ed e altre regioni
Più o meno diciassette otto e sette dappertutto così anche
Nei Paesi dove esistono divari territoriali significativi quelli che vedete elencati di fatto non vi è differenza significativa o se c'è
E di entità contenuto addirittura di segno opposto solo in Italia abbiamo un
A
Un problema di questa entità
Quattro alto non è solo complete manifatture che quelle industriali allargata su quella estrattiva quelle energetiche perciò vedete dodici del due per cento nel tessuto raggiunto il Mezzogiorno non solo ma le fatture che al di sotto del dieci
Però qui
Dobbiate ore un attimo richiamare la vostra attenzione perché uno può dire ma insomma di ricchezza di che ci stiamo occupando
Di un settore che pesa poi meno del venti per cento del totale attenzione che questo è un modo
Il proprio assai impreciso per difetto di misurare la rilevanza dell'industria soprattutto in un Paese a piccole imprese
Nel nostro
L'industria ad esempio attiva alcuna quota asse rilevante di produzione di servizi
I quali in un Paese le grandi imprese sono spesso internalizzati
Nell'incuria che noi chiamiamo grande impresa una grande impresa cresca al suo interno la contabilità il marketing ricerche sviluppo eccetera molto spesso in Italia queste vengono allocate nel settore dei servizi ma vendono queste cose
All'industria
Tant'è che secondo nostre stime il quaranta per cento dell'export manifatturiero ma italiano
Trae il suo proprio valore aggiunto al settore dei servizi quindi alta
Nessuno l'ha mai misurato in modo preciso e aggiornato ma
Il reale peso in Italia nel settore manifatturiero tenendo conto di questa interdipendenza settoriali circa la metà del valore aggiunto del Paese
E ne abbiamo questo divario che che diciamo
è uno dei motivi per cui dobbiamo non dobbiamo preoccuparci non si può scendere al di sotto una certa soglia l'altro motivo e che come è già stato tante volte richiamato
Non è che M l'industria meridionale e l'industria delle imprese meridionali il Mezzogiorno quello una delle porzioni di territorio in cui l'industria nazionale sì localizza insieme al Centro-Nord e ad alcuni Paesi esteri
Tant'è che se guardiamo non diciamo alle alla realtà delle intese di una certa dimensione almeno cinquanta detti ancora oggi
Oltre il quaranta per cento del occupazione industria nel Mezzogiorno
è allocata in imprese di proprietari imprenditori centro-settentrionale quindi dei costi di cui parliamo adesso
Industria meridionale significa parlare
Non solo dell'industria
Locale eccetera eccetera ma anche dei
DTT Alenia di FIAT generale del mondo Finmeccanica di ditte la Barilla della sala Stellita capite insomma quindi parliamo di industria italiana localizzato in una parte particolare
Del Paese che nel corso
Della storia in fittizio la profezia di laudi calcolata diciamo che con questo particolare sistema diciamo un metodo di diritti rilevazione da come l'azione industriale insomma
Il tempo non è passato invano
Si si è diciamo arricchita una parte significativa del territorio meridionale
Dico di di di di competenze industriali le quali la morta create resistono molto Tom molto insistente un vengono annullate rapidamente per questo motivo
Perché io posso dire abbiamo ancora del tempo per intervenire non partendo da zero certo cos'è successo è successo che
L'Italia nel novantacinque produceva mezzo milione di paia di scarpe argine produce duecentocinquanta mila e questo si può dire lo stesso delle automobili degli elettrodomestici bianchi
La crisi acuito un processo di riduzioni selezione riduzioni dimensionamento che abbiamo sotto gli occhi e il Mezzogiorno ora ne ha sofferto di più non lo ripeto questi dati che gli hanno fatto e li abbiamo visti prima
Li abbiamo visti prima il Mezzogiorno soffre nel nel complesso e
Nel segmento manifatturiero della crisi ma anche di quello che quindi prima della crisi più dal resto del Paese vedremo tra poco che la cosa non è sorprendente
O
Mi scusi un dato che nella nostra ricerca diciamo produciamo modo originale e quello che vedete le mie spalle sulle quali occorre un minuto di riflessione
L'industria l'economia cresce se cresce la produttività è una cosa banale che che anche Carlo Marx aveva molto bene diciamo analizzato o che tanti economisti anche prima di lui con nome diversi abbiamo
Cioè io devo riuscire a un certo punto a produrre delle cose con fattori produttivi tolto il cui costo mi resta un valore aggiunto che possono impiegare molto molto banalmente
E quindi la mille misura della produttività
Del lavoro del capitali o quella cosa strana che si chiama produttività totale dei fattori ci danno un'idea insomma DTT
Di quanto bene sappiamo fare questo lavoro industriale sappiamo che l'Italia un problema
Lungo di declino di questa di questa produttività nel campo internazionale quello che noi diciamo
Riusciamo a misurare adesso che al nostro nel Mezzogiorno la produttività totale dei fattori di oltre un terzo inferiore a quella già appunto debole ormai del centro
Questa la dimensione questo divario è eclatante molto più utile di quella che abbiamo visto prima
E quindi io ora
La mia diciamo
Illustrazione
Cercherà di ragionare
Intorno ai due fattori che possono determinare questa
Questo divario ma insomma vorrei un attimo ci si rendesse conto di cosa stiamo parlando
Se avete presente il bilancio
In impresa
Ci ha parlato di valore aggiunto non di profitti questo nel divario Intermite assi profitto prima di arrivare al profitto ce ne vuole scendere nel
Scorrendo verso il basso il conto economico
Il valore aggiunto non porto ottenuto serve per ripagare il lavoro il capitale attraverso ammortamenti o restituzione degli interessi se mi son fatto prestare soldi
Serve per pagare le tasse e da ultimo serve per avere diciamo un profitto se io vado a ragionare in termini di profitto utilizzando questo altro indicatore
Poi diciamo il risultato non è sorprendente che in ogni i diciamo settore
E anche ogni dimensione di impresa
Il divario nord-sud sia sia di questo tipo
Quando l'impresa decide di localizzarsi in un territorio lo fa calcolando un profitto atteso
In Italia esistono ventisei mila imprese partecipate dall'estero quindi l'Italia industriale meritare un territorio
Che per le sue competenze ma le fratture indiscusse a traino
Ventisei mila significa che se
Fossero distribuite nel territorio nazionale in
Proporzionalmente non la popolazione ma al PIL al sud ci dovrebbero essere sei mila cinquecento invece ce ne sono mille cinquecento
Le cinque mila e meno esattamente citava misti spettro Bolognetta atteso probabile cita esattamente la misura
Siccome
Benissimo
Di di di di quanto bassa sia oggi l'intenzione di intenti siano basse l'intenzione di scommesse sul territorio meridionale per questo motivo perché le aspettative di profitto sono sono di questo tipo e lo sono
Per
Per questo motivo ripetermi spalle che per una causa intermedia tutti i punti di debolezza dell'industria italiana
Piccola dimensione settori tradizionali
Mancata specializzazione delle aree
Il fatto di essere rimane lì debutto deboli delle catene globale del valore il fatto di non rinnovare duri di non esportare tutti questi parametri vedono l'Italia sfavorito nel contesto internazionale il Mezzogiorno è la linea rossa quindi ha più gradi più grandi
E va bene è una spiegazione intermedie voglio capire perché abbiamo questo tipo di etica
Ebbene
Perché
Nel passaggio tra fatturato il valore aggiunto il torniamo un attimo quella con l'idea di prima succede qualcosa nel nostro territorio
Che che rende davvero ma
Complicato resistere
Avendo diciamo traendo una produttività decente da da lavoro manifatturiero nel passaggio tra voi tra tra fatto oltre ad avere un basso fatturato diciamo
In partenza nel passaggio di alcuni costi intermedi
Che noi dobbiamo sostenere nel Mezzogiorno sono
Molto elevati
Per problemi di contesto anche di micro contesto non non non parlo quindi problemi di giustizia ordine pubblico la sanità e tutto il resto pure nell'istruzione che pure gravano in quella parte di conto economico ma ci sono problemi
Di singoli porzione di territorio che hanno che fare con l'accesso a servizi pubblici locali la cui efficienza aggrava e contribuisce a determinare quel divario di produttività
Io faccio un esempio da un po'di tempo di questo tipo per farmi capire bene che che mi ha raccontato l'imprenditore
Fort agili conserve di pomodoro a Salerno una delle maggiori imprese
Meridionali in una delle poche quotate in borsa allora la lavorazione di pomodori avviene in questo modo
Molto semplice
Porto in azienda tonnellate di pomodori sporchi li devo lavare e devo smaltire il terriccio il principale i costi di produzione sono l'acqua e lo smaltimento dei rifiuti
Questo imprenditore due stabilimenti uno appunto tra Napoli e Salerno altro a Faenza legge Milia la tassa di fognatura costo dell'acqua e di sessanta centesimi al metro cubo al sud in quella zona del sud non in tutto il sud
E di diedi sedici centesimi a Faenza moltiplicate per il milione di metri cubo questo costume di fatti un'idea
Inefficienza dell'azienda erogatrice di servizi idrici
Poi c'è lo smaltimento di rifiuti già quindi efficienza diciamo campane nota a tutti i duecento euro a tonnellata
Assunto cento Faenza faccio per farvi un esempio piccolo tipi di problemi di micro contesto il pubblico e non riesce a risolvere questi problemi carica di costi impropri l'azienda
Che sta in piedi uno degli aspetti che si riflette su quel problema di produttività l'ultima cosa che vi faccio vedere però è che questo diciamo
Declino forte del Mezzogiorno più che nel resto del Paese proprio per queste caratteristiche di resistenza che alcune agglomerazione industriale o anche alcune delle delle fabbriche che sono diciamo hanno resistito alla deindustrializzazione nello disimpegno pubblico manifestano oggi
Diciamo questo che io non è omogeneo ne abbiamo misurato in modo un po'naïf ma speriamo
A efficace
Quanti territori quanti realtà giro settoriale del Mezzogiorno incrociando quindi settori dei territori mostrò segnale di resistenza diffusi e vedrete colore blu oppure assenti in colore rosso
Dove signorile senza sono quanta parte della perdita di di di alcuni parametri fatturato con la Giunta export della crisi due mila sette due mila nove ci sono poi recuperati negli anni successivi e quello che viene fuori
è
Uno scenario diciamo di questo tipo il grosso onde segnali di recupero almeno di resistenza e nell'asse tra Napoli e Bari
Che peraltro
Rappresenta anche il Sermig i quantitativi perché la dimensione delle bolle quello significa rappresenta oltre la metà dell'industria meridionale oggi
Laddove la più forte l'industria in partenza oggi manifesta segnali di maggiore insistenza dunque non tutto
Diciamo è perduto non solo ma come dire probabilmente abbiamo ancora un tempo non so se lungo come quello che prevede Rinaldi ma non brevissimo per tentare di resistere grazie
Razze
Io ringrazio il professor e dottor Iozzo Iozzo vino per il suo contributo di essere stato nei tempi mi scuso se sono
Ideologie citare un'azione un'azione di DD di controllo della situazione
Discorso interessante che fanno vedere l'importanza di trovare che integrazione fra produzione cultura produttiva e cultura locale cioè
Infrastrutture
Passiamo al secondo tema che riguarda l'agricoltura che verrà esposto da
Cioè il tema
Combinato del dottor Fabrizio De Filippis denuncia di studi Roma Tre e Umberto ente d'istituto nazionale economia agraria prego lei sono io a eletti e che io sono Fabrizio De Filippis ringrazio molto all'Accademia dei Lincei la fondazione di sono per
Vi invito a partecipare a questo convegno sono molto fiero di emozionato di parlare in questa splendida sala lo sono ancora di più
Perché in prima fila riguarda il mio professore di sempre
Michele De Benedictis illustre accademico dei Lincei allora per
Anche per esorcizzare questa emozione con Roberto e anche abbiamo deciso di utilizzare di rileggere
Il pensiero di Michele De Benedictis su questo tema su cui ha contribuito molto e giocare un po'con una serie di sue citazioni che Michele De Benedictis ci ha regalato con i suoi lavori
E incominciamo allora dicendo che proponiamo una interpretazione dello sviluppo agricolo del Mezzogiorno
Tra quelle che appunto Michele Venditti sa definito modernizzazione produttivistica e modernizzazione qualitativa di cui vedremo poi le differenze
E per questo utilizziamo due chiavi di lettura la prima è l'analisi di alcuni indicatori diciamo così tradizionali di sviluppo agricolo tra virgolette produttivistica o per verificare se l'agricoltura ripropone anch'essa il divario tra Mezzogiorno al resto del Paese
La seconda chiavi di lettura è una discussione poco più diciamo così generica di alcune specificità dell'agricoltura posto produttivistica nel Mezzogiorno alla ricerca appunto di possibili tracce di futuro se così si possono
Chiamare
La lettura dello sviluppo agricolo del Mezzogiorno come come dicevo ha fatto appunto riferimento a lungo a un paradigma che si può definire di modernizzazione produttivistica anche consiste
è un paradigma che dava per scontato che l'obiettivo da perseguire fosse l'agricoltura efficiente
Potata la riduzione dei costi per unità di prodotto e dunque specializzata capace di mobilitare un'adeguata massa critica di prodotto integrata con la filiera a monte a valle orientata al mercato e possibilmente
All'esportazione in questo quadro ovviamente si trattava di colmare il divario tra Mezzogiorno e Centro-Nord riproponendo nel sud possibilmente
Quel modello positivamente sperimentato nelle realtà agricole più avanzate del nord e non solo nel nord Italia anche del nord Europa in una rincorsa in cui appunto il cui successo era misurato dalla riduzione del divario
Nel mille novecentottanta e questa è la prima citazione di Michele De Benedictis nel volume l'agricoltura nello sviluppo del Mezzogiorno mi
Eredi Benedictis commentava
Quello che allora era già il ristagno dell'agricoltura merita negli anni settanta individuandone cause e rimedi con un approccio
Coerente alla visione Rossi Doriana della polpa dell'osso su questo torneremo ma ancora tutto interno al paradigma produttivistica
Nelle aree costiere la polpa appunto del Mezzogiorno De Benedictis indicava la presenza di strozzature di mercato che suggerivano rimedi quali la concentrazione la gestione dello festa
Il rinnovamento della filiera commerciale soprattutto il sostegno all'esportazione invece
Nelle aree interne l'osso del Mezzogiorno vi erano secondo Michele De Benedictis strozzature strutturali associata mobilità della terra scarsa dimensione aziendale innovazione tecnologica
Carente carenza di domanda di lavoro extra agricolo
Più in generale anche se naturalmente con diversa importanza nelle diverse realtà le tante quelle che erano che sono le tante fragilità della ricostruirà del sud cioè imprese piccole scarso lentamente al mercato filiere inefficienti
Vulnerabilità territoriale capitale umano e sociali inadeguato queste fragilità rendevano difficile
La modernizzazione produttivistica che infatti sostanzialmente fallita
Negli anni ottanta e novanta il superamento di questa interpretazione due dell'interpretazione dualistica da parte della scuola di Portici che l'aveva
Formulata la porta all'osso le aziende contadine le aziende capitalistiche il riconoscimento della complessità della realtà agricola e delle tante tipologie aziendali in un continuum
Non riconducibile a un
Solo a un dualismo misero ulteriormente in discussione il paradigma produttivistica o senza peraltro
Sostituirlo con una visione alternativa convincente
Questo tema per il resto questo tipo di Travaglio era presente anche nel dibattito sulla politica agricola comunitaria la cosiddetta PAC dell'Unione europea che dalla fine già dalla fine degli anni ottanta doveva fare i conti
Con le eccellenze produttive e di lì a poco anche avrebbe dovuto fare i conti con il prepotente emergere della dimensione ambientale ed agroambientale
E allora negare De Benedictis in un saggio del due mila e due saltiamo vent'anni dopo pubblicato su quale rivista dell'associazione Mario Rossi Doria di unica e Presidente propone una lettura dello sviluppo dell'agricoltura meridionale nel ventennio ottantadue mila quindi dopo
Rivisitando la metafora Rossi Doriana della polpa e dell'osso cinquant'anni dopo che Rossi Doria l'aveva
Formulata
Nel sancire progressi limitati e comunque controversi della modernizzazione produttivistica
Nella polpa e il suo totale fallimento delle aree dell'osso Michele disegnava un possibile scenario di modernizzazione qualitativa
Si tratta di uno scenario non necessariamente alternativo che rivaluta la presenza di alcune caratteristiche tipiche dell'agricoltura meridionale specie di quella dell'osso
Quindi pluri attività degli agricoltori diversificazione dei redditi differenziazione dei prodotti difesa del territorio e sostenibilità ambientale
A livello europeo del resto nella ricerca di giustificazioni del sostegno assicurato dalla politica agricola comune e anche con specifico riferimento alla sua compatibilità internazionale ambientale alla fine degli anni Novanta
Si incomincia a ragionare si ragiona anzi già allora su un nuovo patto sociale tra cittadini agricoltori
Che si può definire si può concretizzare nell'idea della cosiddetta agricoltura multifunzionale che vuol dire ovvero l'agricoltura nonché da una sola funzione di produrre cibo
Ma è un'agricoltura di piccole dimensioni familiare propri attiva coerente al modello che ricostruì europeo
Un sostegno pubblico disaccoppiato come siccome si incominciò a dire allora con un termine di gergo da prezzi e quantità prodotte orientato a remunerare beni pubblici come paesaggio biodiversità ambiente coesione sociale tipicità
Beni pubblici crede ricolto riproducono congiuntamente come appunto accade per i beni pubblici ai beni privati che invece possono vendere sul mercato
La rivalutazione in questo quadro delle tante funzioni che la piccola agricoltura familiare che dà residuo del passato incompatibile evidentemente con quel paradigma che abbiamo visto
Di Prodi modernizzazione produttivistica può invece diventare protagonista di un percorso di modernizzazione qualitativa
Che non sono né spiega la sopravvivenza ma addirittura la promuove e la valorizza lamenti al centro anche delle azioni della politica agricola comune
Nel prosieguo adesso vediamo anche approfittando dei della recente pubblicazione dei dati del censimento dell'agricoltura due mila dieci
Proponiamo una carrellata diciamo così sui numeri della ricostruendo il soggiorno e sulla sua evoluzione recente per rispondere sostanzialmente a due interrogativi
Primo guardando la ricondurre nel contesto economico si ripropone anche qui il divario nord-sud secondo l'agricoltura Mons multifunzionale nella sua ambiguità naturalmente può essere un'opportunità per
Un il Mezzogiorno
Nel primo caso siamo una serie di indicatori macro tradizionali con cui generalmente si misurano appunto i divari e i processi di convergenza tra Regioni nel secondo caso
Proviamo a guardare da alcuni indicatori della multifunzionalità per capire se e in che misura
Questi indicatori ci indicano nuove opportunità di sviluppo per la ricostruita meridionale nel succo appunto di una nuova idea di modernizzazione qualitativa questo questi due grafici mettono a confronto sui due assi il peso dell'agricoltura sul valore aggiunto e il peso dell'agricoltura sull'occupazione intrami questi pesi si riducono più rapidamente al sud che nel resto del Paese su della linea nera che sta più sopra che come vedete
Chi è più pendente ma in entrambi i casi il sud il il peso resta dell'agricoltura rispettivamente sul valore aggiunto e sull'occupazione resta molto più elevato tre virgola tre per cento al sud contro l'uno e nove nazionale per il valore aggiunto
Sei e sette contro il tre e nove per l'occupazione
Nella visione produttivistica questo ritardo nel manifestarsi di un declino che invece considerato fisiologico il declino del peso dell'agricoltura è un'eco inequivocabile indicatori di arretratezza
E quindi di mancato sviluppo delle attività extra agricoli
Questo grafico invece confronta il peso delle circoscrizioni
Centro nord-est nord-ovest mezzogiorno sul valore assoluto aggiunto che in che nazionale che misurato sull'asse delle ascisse e sugli occupati misurate sull'asse delle ordinate il Mezzogiorno come si vede al di sopra della retta
Di eguali coordinate sia l'inizio della fine del periodo questo significa che il suo peso e maggiore sugli occupati sia sugli occupati che sul valore aggiunto per cui
Il suo valore aggiunto per occupato e più basso
Ma l'avvicinamento alla retta vedete il la rete il triangolo in rosso e il dato al novanta e il quadratino blu è il dato al due mila dieci
Mostra un recupero significativo mentre invece vedete il nord-ovest ad esempio peggiore perché da da una Costituzione più favorevole si avvicina alla rete
E infatti il valore aggiunto per occupato vedete mostra conferma che contrariamente a quanto accade sul fronte dell'industria e l'abbiamo visto nei dati mostra dici prima in agricoltura il Mezzogiorno vede un po'ridursi il divario rispetto al Centro-Nord sarebbero le diciamo quella le frecce arancioni anche se ciò avviene in un contesto di generalizzata riduzione del valore aggiunto per occupato quindi è una rincorsa diciamo del minor ribasso non una rincorsa al rialzo
Veniamo adesso qualche dato più strutturale preso appunto al censimento il numero di aziende agricole che come sapete sono tantissime forse troppe
Se questo lavoro si è ridotto a ritmo crescente da trent'anni a questa parte però vedete nel Mezzogiorno sempre a un ritmo minore rispetto al resto del Paese presenta degli ultimi dieci anni ventinove nove per cento contro trentaquattro del nord-ovest quaranta per cento
La conseguenza e che nel due mila e dieci nel Mezzogiorno si concentra circa il sessanta per cento delle aziende agricole italiane
Poco meno di un milione tantissime su uno virgola sei milioni nel Milano centottantadue il peso del Mezzogiorno e il cinquantadue per cento quindi aumentato questo dato
E spesso letto giustamente come segnale della difficoltà di adattamento strutturale frenato dalla sopravvivenza tutto di aziende marginale
Per quanto riguarda invece le superfici coltivate la superficie agricola utilizzata questa tende a ridursi
Ma nell'ultimo decennio la riduzione è stata minore vedete l'ultima riga il totale nell'ultimo decennio si è ridotta solo del due virgola cinque per cento e questa non è una cattiva notizia questo rallentamento si deve tutto al Mezzogiorno
Perché addirittura nel Mezzogiorno la superficie agricola è addirittura aumentata nell'ultimo decennio questo dato può anche essere messo in relazione
Con una sorta di ritorno alla terra di giovani agricoltori
Il fenomeno esiste non è granché ma esiste e più intenso nel Mezzogiorno dove i giovani restano o tornano in agricoltura anche forse soprattutto per mancanza di alternative occupazione passionali
Però se vogliamo vedere il bicchiere mezzo mezzo pieno ciò comunque migliore il capitale umano a disposizione del settore
La dimensione media aziendale i dati su questo ci dicono che nell'ultimo censimento la superficie media delle aziende agricole italiane aumentar finalmente un po'dovunque e finalmente aumenta anche nel Mezzogiorno dove invece era rimasta firma
Per vent'anni vede quattro virgola sei ettari nell'ottantadue quattro virgola due ettari nel due mila finalmente aumenta un po'sei virgola tre ettari nel due mila dieci
In ogni caso si accentuano però le differenze tra circoscrizioni infatti chi sei virgola tre ettari medi per azienda del Mezzogiorno sono ben al di sotto della media nazionale sette virgola nove ettari che comunque bassa
E il molto lontani dai quattordici virgola quattro euro ettari per azienda del nord-ovest che ormai allineato alla media europea
Ma la dimensione fisica non dice molto dice di più la dimensione economica vale a dire fatturato il reddito lordo prodotto dalle aziende agricole
E qui le differenze sono ancora più accentuato quasi il settanta per cento delle aziende del Mezzogiorno ha una dimensione ed no mica davvero minima cioè
Inferiore a di otto mila euro lordi di reddito lordo annuale
In Italia questa
Percentuale comunque molto alta mai sessantadue otto per cento
Inoltre più di tre quarti delle aziende agricole meridionali sono quelle che sono state definite aziende non in prese cioè unità
Produttive al di sotto di venticinque mila euro di fatturato e dunque non in grado di sostenere un imprenditore tanto meno una famiglia
Con la sola attività agricola
Solo il tre per cento delle
Delle delle imprese come si vede dalla tabella meridionali produce più di cento mila euro contro il cinque virgola cinque per cento in Italia e il quattordici per cento del nord-ovest
Le fonti di ricavo se si guarda alle fonti di ricavo delle aziende agricole anche questa non è molto confortante questa questo grafico perché emerge che tutta l'agricoltura italiana tutta è fortemente dipendente dal sostegno pubblico che sarebbe quel la parte di sopra i pagamenti diretti della politica agricola comune quei pagamenti che dicevo prima disaccoppiati dalla quantità
Però il sud la quota molto più elevata queste quindi questa dipendenza dal sostegno pubblico e maggiore mentre marginali il contributo delle altre attività svolte in azienda ma su questo torneremo
E veniamo agli indicatori della multifunzionalità fin qui abbiamo visto appunto modo non molto confortante
Gli indicatori tradizionali della lettura in chiave produttivistica passando invece da con da questa dimensione alla cosiddetta multifunzionalità
Beh
L'abbiamo già detto va sottolineato che questa è una caratteristica difficile da definire naturalmente ancora di più
Da
Misurare nel seguito analizzammo una serie di variabili che provano accogliere almeno alcuni aspetti della multifunzionalità che sono l'uso del suolo la diversificazione delle attività e la produzione di servizi da parte delle aziende agricole
I canali di vendita della produzione l'informalità
Della attività agricola l'agricoltura biologica prendendo alcune cose su cui esiste qualche dato
L'uso del suolo vedete queste torte fanno vedere nord centro e Mezzogiorno come si distribuisce la destinazione produttiva del su ora è chiaro che il diverso uso del suolo almeno in teoria rende l'agricoltura più o meno capace di avere un ruolo multifunzionale
Nelle diverse circoscrizioni perché perché è ovvio che colture come dite olivo prati pascoli terreni a riposo sono le destinazioni più in linea con l'possibilità di valorizzare i beni pubblici associati all'attività agricola cioè l'ambiente la biodiversità il paesaggio la tradizione la tipicità dei prodotti
Da questo punto di vista vedete il Mezzogiorno è messo bene perché presenta una ricostruirà più diversificata innanzitutto in cui le destinazioni multifunzionali se mi passate il termine coprono più della metà della superficie cioè soprattutto vite e ulivo prati pascoli
Le attività remunerative connesse che sono un dato importante nell'ambito della multifunzionalità nel Mezzogiorno la quota di aziende diversificate invece ancora molto bassa
Si tratta di attività la diversificazione si declina diciamo con l'attività svolte all'interno delle aziende ma che non sempre e non necessariamente sono legate all'attività agricola vera e propria ci riferiamo alla prima trasformazione all'agriturismo alla vendita Harriet diretta all'Energia fattori sociali eccetera eccetera
Queste attività comportano una riallocazione dei fattori produttivi in azienda ovviamente terra lavoro capitale e che può generare a volte anche competitivi competizione tra i fattori ad esempio va segnalato perché alcune aree CEE
Là il problema della terra sottratta all'attività agricola per produrre energia magari pannelli foto fotovoltaici canali di vendita di prodotti anche questo è un dato importante ci fa capire come stanno collocare le aziende rispetto
Al mercato beh vedete la vendita alle imprese commerciali questo non è sorprendente e quella più consoni
Tata trentacinque quattro per cento in Italia quaranta virgola cinque nel Mezzogiorno insieme anche alla vendita l'industria per la trasformazione che rivela ovviamente forme di integrazione
Verticale entrambe queste forme di vendita sposi sembrare strano sono più diffuse al Mezzogiorno che nel centro nord America taccio dipende dal fatto che nel Mezzogiorno c'è una molto mi una inferiore incidenza della commercializzazione tramite cooperative
Rispetto soprattutto al centro e al nord si può segnalare che invece la vendita diretta che è una delle novità degli ultimi l'ultimo decennio per quanto riguarda l'agricoltura Siena azienda che furia aziende cosiddetti farmers market
Che accorcia o eliminati i passaggi della proposta la produzione al consumo e che tanto piace consumatori urbani e ormai una realtà non marginale con una incidenza nel Mezzogiorno dieci virgola tre ettari che pure un po'superiore alla media nazionale
Agricoltura informale questo è interessante perché c'è un dato molto forte sul del censimento dell'agricoltura che ci dice che la quota di aziende agricole che dichiarano di non vendere la propria produzione e molto elevata
Trentasei per cento in Italia quarantuno virgola sette per cento nel Mezzogiorno
Addirittura quarantasette virgola otto per cento nel centro Italia
Questa che possiamo definire una realtà di agricoltura informale ovviamente contiene di tutto questo dato contiene di tutto dalle diverse forme di autoconsumo
In un continuum di autoconsumo che può andare dalla
Dalla misera sussistenza alle Cobi Funds a una sorta di autoconsumo di lusso
Assembramenti di piccola economia sommersa di agricoltori che magari vengono e come il prodotto non lo Vendola mediatori
In giro e quindi dichiaro dirompente
In ogni caso il grosso di questa realtà diciamo di agricoltura che non vende
Sta nel centro sud quasi il novanta per cento in complesso di cui il settanta per cento nel solo Mezzogiorno un dato che
Media il sessantadue per cento della montagna con l'oltre
Non vende prodotto agricolo però diciamo che il prodotto agricolo e comunque il novanta per cento delle cose che vendono le aziende e quindi
Tutti seduti riferite a cose tipo agriturismo la risposta è no perché un'azienda per essere agriturismo deve anche essere in grado di vendere prodotto altrimenti altrimenti non può non può fare agriturismo quindi diciamo è
Diciamo sono è sono pezzi di agricoltura che appunto chiamato informale
In cui c'è un po'di tutto ma soprattutto c'è secondo me economia sommersa e autoconsumo più o meno più o meno di lusso
La rivolta ora biologica neutro abbia logica è un classico diciamo ormai è un punto di forza della ricostruita del Mezzogiorno più della metà
Delle cinquanta mila aziende biologiche italiana infatti sta nel sud con una quota di sa o biologica che è superiore alla media nazionale
Dagli coltura biologica è un caso come dire di scuola di produzione congiunta di beni privati che sono i prodotti biologici che si vendono e per cui si riceve un prezzo
Dal mercato anzi dovrebbe essere un prezzo anche un primo intraprese un prezzo più alto e beni pubblici cioè il ridotto impatto ambientale il miglior uso delle risorse idriche la salubrità eccetera
Il grado di riconversione al biologico e legato ovviamente anche alla specializzazione
Produttiva olivo vite in genere coltivazioni arboree i pascoli si prestano bene più facile accedere alla riconversione a biologico per queste colture quindi per esempio
La Calabria la Puglia la Sicilia la Sardegna stanno messe bene da questo punto di vista molto più complessa invece la riconversione delle produzioni orticole e la campagna acquisti a messa invece un poco peggio
Un elemento negativo e la minore informatizzazione che il censimento ci dice esistere delle aziende biologiche del sud
Che mostra indice ahimè uno scarso ricorso alla vendita on line e che si dovrebbe invece essere un classico per questi prodotti un po'di nicchia come come i prodotti biologici che infatti più diffuso nel nord del Paese finisco considerazioni conclusive
La rivolta italiana ha risposto in modo differenziato al paradigma della modernizzazione produttivistica nelle diverse realtà territoriali registrando però un sostanziale fallimento nel Mezzogiorno
Il divario il famoso divario tra Mezzogiorno e Centro-Nord si ripropone anche in agricoltura ma con minore intensità rispetto a quanto avviene per il resto dell'economia
La lettura dicotomica Rossi Doriana basata su osso e polpa
Pur conservando ancora oggi la sua fulminante efficacia descrittiva in parte anche normativa
Non è più sufficiente a leggere una realtà sempre più complessa anzi anzi in questo quadro e questo è l'ultima citazione di De Benedictis
Si può citare ancora dei beni chi scrive un suo recentissimo lavoro suggerisce come a fronte di crescenti fenomeni di congestione degrado della polpa
Si possa oggi assistere a una sorta di rivincita dell'osso dei cui realtà potrebbero mostrarsi più ricettive a un modello di modernizzazione qualitativa
Più in generale e concludo davvero in tutto il Mezzogiorno le tracce di futuro quelle qualche Amato tracce di futuro di una possibile
Modernizzazione qualitativa si mescolano al retaggio del passato e sono spesso ricoperte da una coltre di ceneri della fallita modernizzazione produttivistica
In una realtà che vede coesistere forme diverse di vecchia e nuova agricoltura
I processi di diversificazione dei redditi la differenziazione dei prodotti agricoli e dei beni e servizi pubblici adesso associati la timida inverso l'intendenza nella dinamica dell'occupazione giovanile sono tutti segnali positivi ma ancora deboli e in molti casi precari o legati a realtà di nicchia
Su questo fronte però e questo è il dato più importante forse si avverte un ritardo nell'azione politica specie di quella nazionale su questo ha fatto di più sta facendo si sta interrogando di più la politica agricola comunitaria
Azione politica nazionale che ancora non riesce a costruire azioni concrete e continuative in grado di irrobustire questi segnali per trasformarli in ricette di sviluppo credibili però qui mi fermo perché dovrebbe iniziare un'altra relazione grazie
Bene la ringrazio
Ringrazio
Professor De Filippi per la sua relazione molto ricca molto ricca di visite informazioni di dati che mostra la complessità dei sistemi e la necessità di adeguarsi da questa complessità
E che però fa sperare che che in questo ambito si riesca
Comunque di fatto culturale alla fine la cultura che riguarda tutti gli aspetti della nostra vita
Bene
Io andrei avanti e inviterei
Il
Dottor Capasso e di studi e ricerche per il Mezzogiorno di esprimere
Da alcuni concetti sul turismo il suo impatto sull'economia grazie
Allora io
Mi unisco ai ringraziamenti per agli organizzatori di mi concentro subito sul tema perché il tempo è è tiranno
Sul tema che ne sarà fino ad oggi appunto che il turismo e l'impatto economico né né Salemme stiamo seguendo
Diciamo il turismo e lo studio sull'impatto sui territori sulle Regioni già da qualche anno e credo che nella giornata di oggi è estremamente importante parlare di turismo
Perché compendia fosse tutto quello che è stato detto fino ad oggi sui mutamenti che sa che sono avvenuti nel corso degli ultimi anni con tassi di accelerazione sempre più ampi quindi da centocinquanta vinti dieci anni fa
Il turismo ha seguito queste dinamiche in maniera forse ancora più veloce
Io velocemente con
La mia presentazione si basa su questi tre punti cercherò di essere molto veloce
Un primo elemento che voi mette in così diciamo verificare subito etti queste cosa queste dinamiche post questo turismo a come modificati come modificato il turista a livello di dinamiche e di comportamenti
Il turismo di fatto adesso può essere consigliato un compendio che ho detto di tutti gli elementi che abbiamo detto adesso comprende posizione comprende industria
Sinergie di filiera innovazione tecnologica e ha un impatto importante sull'economia del territorio
Ancora molto potenziale ma realtà poco sfruttata e dire diciamo l'oggetto della della presentazione il primo punto su cui vorrei dovete ottimale che indipendentemente da
Tutte le crisi politiche ci sono state le primavere gli autunni le le difficoltà nel mondo eccetera in realtà Fossella del mercato del turismo il settore turistico e l'unico che non ha risentito a livello globale delle crisi
Che si sono succeduti avesse solo gli ultimi vent'anni ma negli ultimi vent'anni al novanta al due mila e dodici senza quasi interruzione il kilt gli arrivi turistici internazionale cioè la fetta di popolazione Dese che si muove nel mondo per per attività turistiche cresciuto di due volte e mezzo è passato da quattrocento milioni
A un miliardo diciamo il miliardesimo è stato indicato nel due mila e dodici i tassi di crescita prima metà del due mila e tredici sono ancora positivi e della crescita del cinque per cento si prevede che possesso si confermerà per l'anno due mila tredici mesi Bernard
No perché semplicemente stretto il il periodo diciamo l'abbia data accorciate decennale quella cresce comunque i tassi di crescita sono saranno costante
Fondamentalmente e diciamo si prevede una crescita annua di ufficio oltre quaranta milioni di persone che si muovono all'anno in più nel mondo ovviamente questo è un mercato quindi che non ha più confini non è globale e es sul quale e una torta che si sta ampliando c'è sempre più gente che viaggia come ci siamo posizionati noi in questo periodo
Se escludiamo gli anni Sessanta cinquanta italiano al primo posto ma era una fetta di terribili siamo di turismo molto ridotta
Negli ultimi che appunto gli anni novanta in poi L'Italia di fatto ha seguito un po'le dinamiche dei paesi già presenti quali nell'al turismo nel come brand mondiale la Francia spalla Spagna
Con un calo un calo che a mostra ovviamente non sarà immessa mostrando difficoltà competitive sempre più evidenti
Vediamo chi presiede rimane diciamo è stata di fatto subentrato in questo periodo la Cina evidentemente questi sono valori assoluti si ragionasse intensi in termini di intensità sullo sulle i suoi abitanti rimane Francia Spagna e Italia i paesi diciamo veramente Dandini su cui noi dobbiamo all'ingente fari controllo confronto
E interessa subentrando la Turchia in modo significativo e vengono poi altri Paesi da più da lontano ma fondamentalmente che successe successo semplicemente che la torta è aumentata la fettina
è un po'più bassa le dinamiche sono comunque positive in termini assoluti il problema dell'Italia è che il declino diciamo dal primo posto a a scendere
In qualche modo in maniera diciamo costante
Sta avvenendo e quindi bisogna vedere come abbiamo detto anche per l'industria anche per il turismo c'è il tempo perché rimaniamo un Paese con un brand con un'immagine internazionale ad un certo rilievo ma bisogna ad adattarsi
Bisogna cambiare il modo con cui il nostro Paese e poi territori perché poi c'è il problema qui non vorrei dilungarmi siccome nella governance che abbiamo ampiamente discusso sulla a livello dell'impresa indusse sul turismo poi
E tragico perché l'aver distribuito a livello regionale
E le le diciamo il controllo delle politiche turistiche ventuno non facilita
Queste discussioni però evidentemente non siamo ancora un Paese su cui si deve agile si può agire l'obiettivo anche nostro diciamo di analisi e quello di far comprendere anche quantitativamente
Quanto è importante potere diciamo investire pensare organizzare riorganizzarsi sul turismo
Al di là del discorso puramente qualitativo del fenomeno che ben conosciute temi su cui fondamentalmente tutti sono
D'accordo
Io velocemente adesso qui veramente passo veloce però volevo fa comprendere come è cambiato il triste perché evidentemente il problema italiano e poi il Mezzogiorno nel suo riflesso
Fa Anfossi ancora a livello di governance pubblica sicuramente ma anche di organizzazione Nico imprenditoriale degli operatori anche delle nostre
Aree quindi del modo con cui i cittadini pensano al turismo come ricchezza non ho ancora preso diciamo coscienza fosse pienamente di quello che sto successo negli ultimi qui parliamo cinque anni dieci anni
Cinque non dieci
Abbia diciamo individuato con le Seychelles nuovo ente ignoriamo futurista e globale selettivo instabile e non l'abbiamo indicato sei
E innovatore e informato infedele interessato e impaziente internazionale e vuol dire vuol dire che adesso il segue dei paradigmi di scelte nella produzione
E di valutazione delle proprie scelte di viaggio che totalmente diverso da quello che avveniva dieci anni fa
Ma che cosa vuol dire vuol dire che utilizza decisamente subentrati in questo periodo serve tali elementi infrastrutturali materiali e immateriali
Ma anche di comportamento e di bisogni che hanno cambiato comprende la figura del del turista
In particolare io ne elencati tre ce ne sono tanti ma tre sono sicuramente quelli di impatto maggiore sul turismo internazionale e pre anche su quello nazionale
Il lo costo e quindi la possibilità di muoversi in un modo diciamo d'rapido veloce e a costi bassi
Internet culto quello che ne deriva dalla TAC trasformato il consumo il con il il Polo diciamo il turista una con una parola
Diciamo non bella ma
La dopo sicumera cioè
è un turista che consiglia che produce il prodotto turistico e che lo consuma quindi e poi a una famiglia fa anche il feedback per altri per gli altri turisti chiunque io il primo dunque
Prima di iniziare un viaggio e vado su tre ettari vai solo su un altro strutture di mi vado a vedere se quella località che ha su quei ho pensato di pianale a dei risultati feedback positivi se non ce li ha inizio a pensare è insomma alla questione in più
Il turismo è diventato motivazionale utilizzata la parola Commodity c'è in realtà prima quando si andava in media si andava in in vacanza si pensava larga alla vacanza ma me della unità vacanza nel corso dell'anno
Di un certo possa e si andava in perché finiva lì dalla il turismo
Adesso invece si fa si tende a fare periodi più brevi ma fosse si stipula più periodi seguente a livello internazionale più viaggi massima accertare un bisogno l'esperienza
Tutto questo perché lo dico perché evidentemente nel momento in cui noi ci poniamo come Paese turistico
Italia e Mezzogiorno in particolare e lo siamo un Paese turistico anche sette o impotenza e non non in atto
Fosse diciamo e dobbiamo adeguarci allora se il turista quand'è quando il tris sceglie il prodotto una volta io diciamo se vediamo la prima sera e quelli prodotti dalla l'ottica rivoluzioni era quella finali a cinque anni fa diciamo così mai
Esageriamo c'era si entra Avane l'agenzia di viaggio c'era un bel depliant si cercava la con il prodotto ha già aggregato integrato a da parte del venditore
E distribuiva questo volute quindi con attività di promozione al momento se Maio al DC devo dove volete andare all'incirca dei prendevo il prodotto già preconfezionato
Adesso assolutamente non è così
Vado su su internet in generale si va su internet si va a un altro e con altri mezzi
Diciamo che adesso più del cinquanta per cento delle colorazioni avvengono su internet adito adesso oltre la metà di questa vengono con mobile col telefonino quindi perde a livello ma questo nazionale quindi a livello nazionale ancora di più
E e si va al contrario se lei ritiene che il e il turista ed è che da casa decide e organizza il viaggio e a quel momento che bisogna andare a prendere il turista non quando già l'ha organizzato altrimenti non viene perché ha deciso già
Di dove andare e quindi bisogna organizzarsi con i canali soci Algua ebbe organizzasse a livello di possessi voluti di nuovi di organizzazione gestionale delle proprie aziende c'è bisogno a dettare le offerta alle nuove dinamiche della domanda
E qui sicuramente l'Italia
A delle difficoltà al Mezzogiorno la un po'di più in termini di contesto di riferimento perché evidentemente il digital device tutto quello che ne deriva la limita un po'questa possibilità ma ci sono i margini ovviamente per posizionarsi ora velocemente anche in questo caso
Volevo indicare diciamo dare diciamo alcuni elementi sul Vermezzo cosa si parla di turismo nel Mezzogiorno però fosse ad oggi si parla più in termini di potenza che di fatto
Nel senso che il turismo il Mezzogiorno è una realtà turistica è una realtà che è strutturata in qualche modo sufficientemente per diciamo come attività turistica
Egli ha assecondare per posti letto in in in Italia era prima il nord est ma indubbiamente ad un'offerta ricettiva che ha una sua importanza e chi riflette anche l'offerta ricettiva italiana che ha una sua dimensione e importanza
Subisce un e un calo abbastanza anche qui l'ente continuo della propria della della della domanda della divide gli arrivi e delle presenze turistiche
Il elemento fosse più importante da del tener presente e che
E la composizione di questa domanda perché evidentemente lo abbiamo di tutti i dati ci UCIMU dimostrano quanto sia
Fondamentalmente il turismo diciamo straniero quello che indaghi più non in termini
Non tanto di spesa spendono di più diciamo parlando in media di trenta euro di più di spesa
A rispetto all'analogo fissa italiano ma anche poco vedremo la capacità che ha di attivare ricchezza perché una vi è una è una spesa più ampia più diversificata attiva più filiere
è una difesa anche di motivazionale quindi è spesso non sulle città d'arte più puntuale più ne passano mica eccetera eccetera
Che succede che poiché nel Mezzogiorno la nostra composizione e
Una di una di un turismo che per il settanta per cento il primo
Italiano mentre il dato nazionale e del cinquantaquattro per cento CIN CIN deboli esce
Fortemente e gli arrivi turistici di tutte e otto le regioni italiane all'incirca quanto solo il Veneto quindi evidentemente che bisogna diciamo
Ragionare molto su cosa fare per aumentare questa nostra capacità trasforma di trasformare la potenzialità
Di un Mezzogiorno che ha tutte le caratteristiche dei beni culturali all'enogastronomia per poter attirare nuovi turisti
A a farlo realmente diventare un elemento Coco diciamo creare sul territorio ovviamente questo cosa deriva io ve lo diciamo
Alcun dato alcuni solo informazioni numerica conosciuti però
Ne abbiamo abbiamo che la domanda turistica straniera nel Mezzogiorno rappresenta per andare a cinque virgola cinque milioni di arrivi e ventitré virgola sei milioni di presenze come è stato detto
I giorni medi di presenza nel Mezzogiorno sono leggermente superiore giorni medi di presenza
Italiana questo in generale anche per gli stranieri in parte dovuto anche alla
Tipologia diciamo di turismo che è un turismo balneare in particolare vedremo e in particolare la cosa appunto
Verbale vuoi dare poi fa vedere appunto e come la gli arrivi le presenze le spese dove ci troviamo come totale mezzogiorno ce le otto regioni mezzogiorno
La graduatoria nazionale non è temi posti gli arredi ricettivi siamo addirittura quinti guadagniamo qualche posizione sulle presenze
Sul totale Italia e siamo anche ovviamente anche per la spesa ovviamente questo si fa sì che è uno dei fattori laddove tenere in considerazione sull'attrattività internazionale del nostro Mezzogiorno
Ne consegue ed è causa effetto una stagionalità ovviamente eccessivamente alta già Alitalia una c'è una stagionalità ampia all'il Mezzogiorno lo ancora di più e un tasso di efficacia ed efficienza delle strutture
Ricettivo ovviamente bassa per il semplice fatto che stangata sulla più piccole la domanda e nobile amente poi sul resto dell'anno risulta sotto utilizzata ho indicato ovviamente quelle che sono gli elementi e dovrebbero essere
Diciamo che
Su cui puntare eventualmente per ovviamente
Beh noti è e che sono quelli che per dunque questa stagione da rendere evidente
Hanno il nostro Batigol utopistico potenzialmente ampio più realisticamente a diciamo attrattivo e ovviamente sono gli elementi che qui ci si allora la lo sviluppo delle aree interne per diversificare una bisogna una diversificazione delle tipologie di offerta rispetto ai nuovi bisogni del turista
Non dico di fare nuove infrastrutture materiali ovviamente ma almeno ottimizzare le attuali strutture per a favorire la connessione territoriale alla fumus ne turistica e c'era qui ci sono il Piano realtà vinti venti delle sul turismo Italia pende diciamo atto di di molte di queste iniziata
Discutere di questi elementi
Il punto essenziale che la causa anche di quei fenomeni che abbiamo visto prima è anche la tipologia fondamentalmente il problema italiana ma è nel Mezzogiorno è che il problema della monotematici TA cioè noi
Il Mezzogiorno di fatto al di là di di
Pregevoli i oasi di di grande valore offriamo mare
Il che non è un fatto negativo file ma il problema è come integrarlo all'interno di una struttura più complessa e nell'ambito e l'economia reale per migliorare la capacità
Che ha il turismo di chiare ricchezza
Noi abbiamo fra i dati Istat ci dicono che il trentotto e mezzo per cento
Del delle presenze sono in località marine ma in realtà è molto di più perché nelle altre località all'Istat mette tutte quei Comuni quelle aree che sono limitrofe a
Lei a quelle che ha individuato cioè Marina interesse città d'arte eccetera se solo utilizzassimo la stessa proporzione delle delle presenze significherebbe che le qualità marine attivano quasi il cinquanta per cento delle presenze nel Mezzogiorno
E su questo bisogna appunto basarsi cioè quindi c'è un discorso di attrattività internazionale di organizzazione dell'amico e Marco delle nostre strutture ricettive delle governance pubbliche c'è un problema di sinergie di filiera
Quindi
E qui arrivo al punto che se insomma il tema del dal nella relazione cioè l'impatto allora il punto finale di Dio riassumendo abbiamo un po'tema di competitività e necessita di fattori di cambiamento abbiamo necessità abbiamo visto che è cambiato l'approccio del cliente
E si presenta preparato più esigente è io ho descritto infedele perché cambia molto facilmente rapidamente anche da pochi minuti ha cambiato idea
Si basta che non funziona il il sito della di prenotazione cambia gli accertamenti ma dall'altra parte
Quindi è necessario
Che
A recepire il nuovo modello prenderemo nell'offerta diverso più moderno acquisire il turista quando sceglie il viaggio e non quando una volta che ha scelto una spettacolo
Nel Mezzogiorno in particolare in Italia sa c'è una maggiore ovviamente difficoltà competitiva che abbiamo visto bisogna rendere tutto più accessibile
E bisogna ampliare le le tematiche tra virgolette Bhutto il tema diciamo in modo ma insomma arricchire l'offerta con offerta più diversificate più integrata perché ovviamente questo non solo genera la stagionalità ma già in altri problemi delle nostre città e dei nostri centri di turistici va be'di congestionamento organizzazione delle strutture turistiche l'efficacia l'efficienza delle strutture turistiche
E agire bisogna agire subito diritto il tempo c'è ma non da per non ne possiamo perdere tre altro
E e abbiamo esempi che abbiamo all'estero ma l'abbiamo anche in Italia abbiamo realtà e vanno sicuramente anche loro incontri gli antichi diciamo indiciamo difficoltà competitive ma hanno sicuramente risultati migliori come il Veneto nel Trentino eccetera
Detto questo ma volevo conceda un po'più attentamente sul discorso di
Perché valorizzarlo che effetto ha questo turismo perché e importante l'industria turistica renderla veramente sinergico col territorio l'abbiamo provato a fare
Qualche esercizio diciamo per quantificare questo valore anche perché da un'idea ed anche per osservato eventualmente
Sacchi poi capo le policy le deve in qualche modo affidate al primo punto di partenza ovviamente che sui dati Istat del nuovo conto satellite idea modificato
Finalmente diciamo il il ovvero diciamo il valore diciamo del Attali il calcolo del turismo sa distacco statistico acquisiamo in maniera più organica traendo il valore turistico anche da realtà industriali commerciali eccetera eccetera comunque
Al di là dello sforzo fatto i è stato quindi rivisto nel due mila dieci il peso del turismo attualmente il valore aggiunto in Italia e Peppe per all'incirca del sei per cento quello del turismo diretto
C'è concretamente con applicabile al turismo proprio poi c'è la folla componente di indiretta e indotta qui le stime sono più ballerine ma si arriva al circa il dieci torna al dieci per cento questo è il dato di riferimento in Italia
Da stime fatte diciamo a voi nel settembre abbiamo Valpola lo stimato come la distribuzione per le nostre macroaree
E abbiamo visto come confermati nelle ovviamente non poteva essere altrimenti degli altri diciamo di quanto abbiamo detto fino adesso il Mezzogiorno non rappresenta assolutamente ovviamente la realtà turistica più impegno diciamo significativa del nostro
In Italia a pari al cinque quattro per cento del proprio PIL ecco già hanno detto il Mezzogiorno e certamente
Il più in poi il Ponente e a Ciaccia strada da dover fare la può fare ma c'è strada davanti assi il nord est e quello più ovviamente in questo senso una maggiore vocazione
Cose che dite cosa
Diciamo qual è il modello su cui l'abbiamo fatto difendeva il modello che si è discusso oggi può fondamentalmente che per il turismo ma cosa astuzie sostituiamo al turismo pagata
Diciamo un altro settore va bene lo stesso ci sono due momenti che uno deve tenere imputazione in un modello unico c'è un problema di lepri qui siti l'abbiamo scritto qualità servizi ma in realtà qua c'è un contenuto di hardware
Diciamo di struttura estremamente elevato c'è un problema di a di rendere accessibili i territori accessibile sia materialmente cioè le commetterli quindi strade collegamenti
Infrastrutture ma anche proprio renderlo disponibile da livelli materiale cioè avere appunto la velocità la possibilità di accedere a questi servizi
E poi c'è tutto il problema che abbia di cui abbiamo discusso anche in la mattinata che riguarda la vivibilità l'ambiente quindi ancora una volta infrastrutture ma ancora volta vuol dire anche e diciamo e educazione civica
C'è il problema del lo intuì sabato che cittadino vive bene non vado il cittadino gialle si vive male intesa non è che sono solo alcuni turisti fanno
Questo tipo di di scelta quindi è fondamentale noi ci siamo invece concentrati avviamenti questo momento sulla parte
Diciamo del del modello studi su tutto diciamo sottostante che guado che abbiamo questo
Pepe siti che specie è tutto un mondo di di disinvestimenti di scelte
Di governance che adesso ovviamente ci sarebbe bisogno di molto alto tempo ma andiamo invece sull'impatto c'è ok
Detto che c'è questo livello di turismo che impatto ha sull'economia sul territorio e quindi come poi la ricchezza che esso produce può riportare diciamo in un feedback valore alla alle I prerequisiti
Noi abbiamo provato a a fare questo tentativo e in particolare siamo arrivati a
Stima cercare di stimare quanto onnipresenza quindi per noi presenza aggiuntiva vuol dire una una presenza quindi una notte in più o anche un nuovo quali Ivo diciamo che sia ventiquattrore insomma della classico arrivo turistico per che impatto ad il nel latina dell'attivazione di valore aggiunto proprio neutro onnipresenza quanto attiva sul territorio fatto a livello regionale
O il ovviamente questo moltiplicatore che in fondamentalmente parte con questo approccio di carattere quantitativo dell'al numero di presenze quindi gioca sul numero di presenze ci porta a questo primo risultato c'è
L'Italia a parità di spesa quindi quindi indifferente non stiamo parlando di spesa turistica stiamo parlando di direttamente quanto rimane di valore aggiunto sul territorio
Genera in media un i tuoni presenze in più italiano Sonia che sia media centotre il
Virgola quattro Evo di valore aggiunto
Il Mezzogiorno come somma delle otto regioni ne genera settanta virgola otto e qui abbiamo messo diciamo le la la sia la cartina di esprime come si distribuiscono sul territorio a livello regionale sia pelle ma quale
Già iniziamo vediamo un fatto particolare non è il no adesso quello che attiva più uno dice Veneto Trentino no lì sono le le
Ma è e il nord-ovest e quindici il Piemonte e Lombardia e Mezzogiorno e ultimo quindi già questo fa con comprende che non c'è una stretta è necessaria la signora diciamo corrispondenza semplicemente tra
L'attività di turisti che arrivano e
La la l'impatto economico effettivo che si lascia sul territorio è questo il primo punto
Viene rafforzato questo concetto sul fatto che abbiamo messo semplicemente in relazione l'intensità turistica le presenze su questo moltiplicatore
è vero
Ci aspettavamo ovviamente è una relazione positiva un hammam diciamo giudice intensità turistica sul territorio strutturato quindi vuol dire che
Quel territorio quella regione strutturale a livello turistico più c'è impatto
Ma in realtà non est proprio così abbiamo realtà come Campania Lazio Piemonte peso proprio come riferimento massima la Friuli stesso che a parità di intensità turistica
Di altre regioni hanno un impatto sul valore aggiunto un bateau economico sussidi sulla singola ma senza molto più alta l'esempio e Massimo il Piemonte che accomuna intensità fosse e pari alla Puglia ma a il venti volgevo ci cento ero più quasi di DVD è diciamo di valore aggiunto di moltiplicatore che cosa c'è cosa ce l'ha vinto
E c'è quel discorso che è stato detto oggi più volte l'integrazione la positiva di mettere a servizio del territorio e quindi del turista
Una ampia scelta di prodotti che che attivano diciamo filiere sia diciamo industriali commerciali
Più significative che rimangono sul territorio e non è una questione solo
E che appositamente c'è storicamente non è stata posta ma è così
Piemonte Lazio Campania quindi sappia abbiamo Nord Centro e Sud non è una questione di novecento assunte e questione di organizzare il turismo attivate in modo tale che si possa attivare al meglio le le forze endogene che sono sul territorio
E che cosa abbiamo siamo andati a tavola dei numeri e vedere ok se riusciamo ad arrivare in via intende indiretta a quello che normalmente si sì dice Del corretto c'è e ci sono dei turismi più spin significativi più
E più importanti tra virgolette o perlomeno che atti lasciano sul territorio più danaro e sicuramente cosa abbiamo visto che ha visto la media italiana il balneare lascia trent'ottantatré virgola otto mi presenza aggiuntiva
Il culturale invece importo super superiore alla media italiana diciamo regionale e lei non assomiglia ancora di più
Poi ci sarebbe anche quello lei ci vuole ancora ampi più arte però sono fondamentalmente questi abbiamo preso questi tre perché sono
Tre elementi che sono presenti diciamo non c'è regione italiana emendativa non c'è Regione del Mezzogiorno che non abbia
A nel suo patrimonio queste caratteristiche no diciamo
Il Mezzogiorno in particolare e quindi è una questione di scelte
Di volontà a
Di volere organizzarsi Pertol organizzarsi per fare attività di signore si vera sinergia vuol dire non non vuol dire investire grandi quantità di
Il danaro vuol dire organizzare la propria struttura ricettiva le proprie scelte di politica regionale io direi nazionale perché in questo discorso di carattere
Di
Non dico ricentralizzazione ma di riorganizzazione delle scelte che sono state fatte valutazioni sono state fatte anche il turismo debba essere fortemente ripensato la scelta di policy generale di organizzazione del mondo turistico
è importante il concetto di di sinergia il concetto di
Sistema Rete contratto di rete del Distretto turistico quello che vogliamo ma importante che mette tutto quello che noi abbiamo e ne abbiamo tanto forse anche troppo riusciamo metterlo nel sistema
Per un gioco queste più suggestivo ma perché serve poi alla fine per dire ma di cosa stiamo parlando se dicendo al di là di tutti diciamo a livello di sulla suggestione se noi prendiamo tutti questi numeri che abbiamo trovato e
Facciamo un discorso solo a questo punto di carattere
Diritte cioè di mettere a sistema quello che c'è quindi non stiamo parlando di avere una presenza in più o una un arrivo in più stiamo parlando semplicemente di nell'ipotesi che nel medio periodo
Teniamo tre cinque anni quello che vogliamo mi indichiamo dove mettiamo riusciamo a mettere a sistema in che senso mettere a sistema che però un atto semplice dove sono aggiramento prendiamo le Regioni alcune regioni meridionali o quelle per prettamente balneare
E facciamo finta che queste Regioni operino in media con una capacità di scelta di organizzazione del territorio come la meno della media delle Regioni che invece questa integrazione ce l'hanno
Veneto Piemonte anche con tassi più bassi che cosa significherebbe si direbbe semplicemente che
Così a parità di tutto sarebbe un incremento a regime
Stabile di due miliardi valore aggiunto del turismo valore aggiunto turistico in Italia c'è un miliardo e due solo del di cui sono il Sud significa il sette per cento di valore aggiunto omissivo il sud appai così fermi a bocce ferme faccio fare mettere intente
Con delle scelte importanti da dover fare
E poi abbiamo venti a questo punto ci siamo fatti prendere la mano abbiamo detto che è ma allora se noi
Pensiamo di poter fa una politica di governance di scelte reali sul turismo cereali vuol dire metterci realmente in conto che il diciamo l'assessore al turismo non è quello delle fiere delle sagre e che il ministro turismo esiste esista se mettiamo qui insieme queste
Due ipotesi e diciamo che
Ci mettiamo in ottica aziendale medio periodo
Abbiamo detto più venti per cento unici o a venti per cento di presenze venti per cento presenze vuol dire
Primo e nel medio periodo seguire semplicemente la dinamica abbiamo visto nel mercato mondiale cresce al cinque per cento hanno quattro anni il venti per cento
Possiamo me ma semplicemente volendo essere ancora più tranchant noi abbiamo
Che
Un giorno in più di permanenza media dei nostri turisti spetta l'attuale giorni permanenza nelle società quattro giorni vuol dire il ventotto per cento in più sono se riusciamo a tenervi un giorno in più
Del Menini nel si pretende di tale nel sud del ventitré per cento quindi non è una cifra i assurda bene questo a livello di vari impatto sul valore aggiunto turistico diretto cinque miliardi più quello ipotizzato a livello indiretto cioè
E in Gretto indotto sarebbero tali verrebbe a stimare un
Una cifra che non abbiamo indicato in circa nove miliardi
Vuol dire niente nel Mezzogiorno sifilide riportarlo aiuta i valori che attualmente ricopre come del nord est cioè farlo diventare realmente un una un'aria turistica in un'area di interesse
E in più questo significherebbe che per il PIL nel Mezzogiorno al di là di tutto si avrebbe sarebbe vi sarebbe un salto immediato strade e consolidato di due punti e mezzo di PIL
Su una cosa di cui noi abbiamo già tutti gli elementi non stiamo parlando di inventarci qualcosa di nuovo quindi
Solo in conclusione
Spero di essere stato tra nord e lucide luce abbastanza il noi nel momento secondo me delle scelte che le le le abbiamo
Li abbiamo abbiamo più volte detto al momento non abbiamo aspettato abbiamo quattro problemi sono state fatte scelte più o meno sbagliate più o meno giuste ma il momento adesso di andare anche oltre i nostri mite qui per nostri intendono i meridionali
Di andare oltre non si limiti a iniziare anche a avvenire su dove veramente bisogna e poter così agire
Quindi ci sono elementi io per un fatto semplicemente così di organizzazione della relazione io suddivisi nelle due effettivi
Ma sicuramente il primo punto è che se che vi sono iniziare a ragionare sul fatto che il turismo cioè Consigliere iniziare veramente
Prima tutti noi diciamo il cittadini le persone
Hai a capire veramente e comprendere il turismo è una è una fonte di ricchezza e quindi bisogna agire di conseguenza cioè se no non si non non possa far diventare turistica a dispetto di tutti insomma otto o si è convinti o non non o non si fa quindi un e così come veramente la crescita dimensionale le imprese non non lo si può costringere bisogna convincere idea tesi bisogna ridurre ghetto anche qui infrastrutturali materiali e materiali io direi
Quello che già c'è e bisogna metterlo in funzione poi dopo anche fare di nuovo
A favorire processi di filiera abbiamo bandito appunto la guerra quali mentale all'industria e beni culturali abbiamo le le realtà abbiamo il potenziale però bisogna fare delle scelte a livello anche di valorizzazione dei beni culturali
E quindi quel tutti gli ostacoli che si sa su questo punto ma poi il punto vero è che oggi si è più volte detto ed è forse il primo io l'ho messo come quarto Marrazzo il primo epopea nella formazione
Culturale e professionale dico prima culturale professionale degli operatori pubblici perché bisogna abbia gravità e la capacità di attrarre flussi internazionali bisogna essere in grado di far saperlo fare e in più
Anche i privati è fino ad arrivare hai appropriati ai singoli cittadini
A livello di quantità quello che ha bisogno qualità sono le politiche e diciamo sono ben note che e come dire sono quasi tautologico dividendi necessari decongestionare diversificare
Allora va bene la cultura diciamo la sinergia di impresa i consorzi le vanno bene tutti sono strumenti questo nome gli strumenti
Di cui abbiamo tanto ne abbiamo abbiamo dai distretti alle reti anni possiamo inventare e gli altri c'è bisogno del dell'est del sud della finanza del bisogno della finanza privata della finanza pubblica ma se non abbiamo gli elementi di base per il perquisiti iniziale
Ma il passo avanti non lo faremo mai
Grazie bene grazie a
Grazie al dottor Capasso grazie a tutti gli oratori per le interessanti interessanti presentazioni e per essere rimasti nel tempo voleva fare una domanda molto molto banale semplice
Apro la loro dottor Capasso ma la logistica influisce parecchio assoluta una mai venuto in mente perché lei ha citato il caso di Pisa come esempio una cifra ma pensionati in che città del mordi e fuggi fuggi perché la sua logistiche così sfortunata che io so con certezza che le vostre che organizza la Fondazione titolo bellissime dove ci sono penalizzate persi euro venuta direttamente agli fondamentali portata questo una richiesta che effettivamente
Frapposta
Salgado ritenute Halimo dare ed era accessibile sociale logistica è il punto è proprio il prerequisito iniziale perché la connessione tra i due punti di partenza esatto a
Siamo arrivati
Marco Fortis va bene così possiamo introitiamo qualche domanda no perché e tutto il pomeriggio allora io devo annunciare co piacere che
C'è un buffet un ricco buffet offerto a Fondazione Edison accessibile per tutti per cui possiamo trasferirci
Ecco applicando la legge conservazione del tempo qui non c'è io direi che abbiamo finito alle tredici e trenta e quindi dovremmo riprendere alle quattordici e trenta grazie a tutti
Allora riprendiamo i lavori
Dopo i le prime due sessioni del mattino
Dedicati dedicate agli scenari passato e presente i settori produttivi questa terza sessione si concentra su gli attori delle imprese le imprese più grandi e le imprese piccole e medie nel Mezzogiorno
Anche questa sessione come
Quella precedenti a un Presidente scelto di volta in volta tra membri dell'Accademia Nazionale dei Lincei della Fondazione Edison in questo caso presiede il professor Renato Ugo favori
Bene
Farò una brevissima introduzione perché il problema dei grandi e medie imprese conta il problema di base dell'Italia in realtà non è un problema soltanto il Mezzogiorno ma è fondamentalmente il problema dell'Italia
Perché le grandi imprese di sfortunatamente si sono dissolte larga parte larga parte anzi direi quasi tutte
Con un'unica eccezione della FIAT che ritornano e così durante gli anni Settanta fine settanta indizi importante
Se la facciamo la lista è una lista incredibile Olivetti Montedison SNIA te lettera Italtel e così via che sono scomparse o si sono
Concentrate questa è uno dei grandi problemi
Dell'Italia
Si può chiedere se nel sud ci sono mai state grandi imprese o per lo meno ma anche grandi imprese costi che sono nate nel sud che non sono state trasportate certamente
Erano in tre grandi impresa ecco grandi strutture ed imprenditoriali che venivano da una politica industriale che negli anni sessanta settanta certamente si può dire fu un po'azzardata
Politica industriale che io come chimico mi ricordo molto bene la politica per esempio del CNEL delitti viene tutti pensavano che sarebbe sviluppato e viene fatto un
Grande seri investimenti
Con industrie fondamentalmente nel nord ma non solo perché
C'erano anche imprenditori erano proprio il sud godiamoci aliquid chimica per esempio ma lo stesso impianti Porto Torres
Dove si pensava ha un grosso sviluppo della petrolchimica basato sul TPL e fu un grosso un grosso errore un grosso errore nello stesso tempo vennero fatte le grandi acciaierie eccetera grossi
Un grosso impegno deliri e quindi
Se noi guardiamo in realtà grandi industrie inattese
Sul territorio né per nel settore del sud non
Non non mi risulta e affrontate trapiantate bisogna vedere se ce ne sono ancora rimaste
Piccole industrie
In realtà invece subire sempre brutte particolarmente nel settore alimentare e quello che la domanda che io mi pongo
E se nel sud notevoli sentirla si sta veramente a tutti atti attivando questo quel fenomeno che si è attivato fissi nel nord che si sta attivando nel nord del centro cioè la creazione di quelle industrie cosiddette del quarto capitalismo
Cioè quelle industrie che
Nate piccola mediamente piccole o nate da spin-off di grandi industrie
Si stanno sviluppando e arrivano a quel fatturati di un miliardo di euro due miliardi di euro tre miliardi di euro o anche
E incominciano a essere internazionalizzate molto internazionali quindi
Incominciano già in branche chiamate minimi minimi la Società mini internazionali
Negli enti
E chi è qui in Italia incominciano a svilupparsi in realtà
Ci sono circa la minimo stato Fortis c'è una forte una notevole presenza industriale concentrata
Forse non non ci sono ancora tanti distretti come ci sono nel nord nella zona est del sud
Nello spirito stesso tempo anche le reti di impresa non sono così facile né più né meno come esistono il sud però certamente ci sono zone le fortissime mostrato molto chiaramente non sto qui a ripetere
Che vanno dall'aerospaziale al
All'agroalimentare o che vanno anche gli alcuni settori del di alta tecnologia come
Microelettronica
Che lealtà al di sopra prova non sono soltanto industrie di media o tradizionale tecnologia ma sono settore anche abbastanza avanzate quindi io
Sentirò con attenzione quello che
Verrà esposto perché
è sempre stato una mia curiosità di dire ma tutto il costo indotto Christine realtà poi è stato fatto dalla grande industria perché se voi vedete intorno alla grande industria
Non a caso venga indotto e nella zona dall'industria del dell'Aeronautica creato moltissimo indotto nel napoletano e né nella zona barese
E anche anche del
Per esempio nella zona intorno a Siracusa eccetera dove ci sono le raffinerie così c'è un forte impulso di meccanica applicata quindi
Ci sono
La grande industria pure questo avendo avuto una grande crisi dovuto alla crisi la chimica
Dovuto al fatto che
Si era giustamente pensato di fare raffinerie nel nel sud Italia
Perché perché ADI e arrivavano i greggi rivediamo i greci che venivano principalmente alla Libia degli molto belli fatti di a lavorare oggi vedo la situazione è più la stessa
Quelli queste raffinerie
Sono messi in una posizione star
Strategica che devono portare anche verde al nord
Prodotto che produce qualche problema e
Si dovrebbero anche attrezzare accuse cast lavorare egregi più pesanti démodé metter raffinerie
Dalla petrolchimica sanno adesso come lavorare egregi pesanti e quindi in realtà ve l'abbiamo fatto un aggiornamento nostro struttura delle raffinerie non a caso
La ERG per esempio è stato adesso totalmente comprata dei russi ci sarà ben una ragione perché l'uso del petrolio la legge non al petrolio quindi
Nello stesso tempo vediamo errori fondamentali perché veramente noi potremmo usare come
Come centro di smistamento del gas e il sud d'Italia perché abbiamo tutti dei pipeline per trasportarlo
Ma qui l'altro problema più problemi industriali importantissimo l'impedimento di fare classificatorio il porto aperto il petto pure
Brindisi eccetera che invece sarebbero ma possibile origine di
Di attività industriali importanti oppure non sfruttamento del petrolio che esiste in Basilicata
Continuiamo a fare errori fondamentali ma allora a me come
Poteva essere il sud Italia il punto d di lavorazione dei greci
Non lo è più così imporsi in maniera rilevante come negli anni cinquanta sessanta settanta sicuramente può essere il punto due trasportare detto il gas liquefatto demandarlo poi nelle nostre PAI clan che arrivano
Abbiamo un sistema di pipeline molto diffuso e quindi
In realtà noi stiamo bloccando certe attività questo Pupino inferno ma vorrei quindi sentire
Se ci sono speranze anche per il fatto che
Essendo io nato a Palermo o quindi una certa
Legame sentimentale corna la struttura del sud anche se mi ricordo una Conca d'Oro che non esiste più ma
Nicola
Pietro
Grazie
Sanità sì grazie professore intanto un fervido ringraziamento all'Accademia dei Lincei alla Fondazione Edison per l'invito rivoltomi a partecipare a questo convegno per il tema che mi è stato assegnato
Che costituisce oggetto di ricerche personali ormai da molti anni e devo veramente ringraziare il professor Fortis per la cortesia che ha avuto di citare
L'ultimo studio che avevo realizzato il grande industria volume grandi industrie grande industria e Mezzogiorno nel due mila otto in cui si tentava un aggiornamento al due mila otto ma adesso lo abbiamo
Ulteriormente aggiornato ad oggi e lo presentiamo in questo convegno un panorama della presenza delle grandi aziende nel mezzogiorno
Condivido pienamente quanto diceva il professor Fortis già in occasione del convegno organizzato ad aprile scorso
Con la Svimez quando sottolinea e lo ha ribadito oggi come il valore aggiunto manifatturiero del Mezzogiorno nel due mila dieci abbia superato quello di interi Stati
Della unione europea
Questo significa che nonostante la fase recessiva pesantissima che ha colpito l'economia italiana e meridionale le
Otto regioni della merce al giorno continuino
Ad avere sul loro territorio grandi impresa e il cui impianti voglio sottolinearlo in alcuni casi
Sono restati sono tuttora i più grandi d'Italia nei rispettivi comparti per numero di a detti volumi produttivi
I maggiori stabilimenti tuttora insediati nelle regioni del sud fanno capo a grandi gruppi dell'Italia Settentrionale a multinazionali estere cui si affiancano numerosi medi e grandi gruppi di imprenditori meridionali
Intanto una precisazione di carattere metodologico quando parlo di grandi impresa e non mi riferisco soltanto a stabilimenti diciamo da cinquecento a detti in su
Ma anche a stabilimenti di minori dimensioni come numero di addetti che però fanno capo a multinazionali
Che in alcune aree del Mezzogiorno hanno questi stabilimenti hanno un ruolo
Strategico negli assetti produttivi dei gruppi di appartenenze cercheremo di vederlo fra qualche istante
I settori strategici dell'industria nazionale in cui sono in esercizio siti produttivi localizzati nel sud
Parlo di dati aggiornati al quindici ottobre molti dati riguardanti gli addetti diretti quelli stimati spesso nelle attività indotte sono stati cortesemente forniti da
Direzioni aziendali Confindustrie provinciali o anche da fonti sindacali quindi dicevo i settori strategici dell'industria nazionale in cui sono tuttora
In esercizio siti produttivi localizzati nel sud sono siderurgia ciclo integrale
Estrazione petrolifera raffinazione chimica di base chimica fine industria aerospaziale Automotive generazione di energia e distribuzione gas
Meccanica Daria ICT industria cementiero hai dei materiali da costruzione cantieristica carta e cartotecnica
E poi ci sono presenze anche di livello mondiale nel settore armatoriale e nel settore della logistica che pur non essendo classificabili in senso stretto come settori industriali tuttavia hanno presenze
Imprenditoriali di grande significato sono anche
Localizzati nel sud è tuttora operanti
Aziende nel settore diciamo dell'industria leggera agro alimentare tessile abbigliamento calzaturiero e legno mobilio è presente anche l'industria della carta stampata con quotidiani periodici e case editrici
Tutti i maggiori quotidiani nazionali Tele trasmettono le il loro volevo diciamo numeri quotidiani presso
Qualificati stabilimenti di stampa del mezzogiorno e quindi vengono distribuiti nel sud ovviamente presente storicamente presente
L'industria delle costruzioni
E veniamo
Ad alcuni primati nazionali assoluti
Tuttora appartenenti a produzioni di importanza strategica per il Paese nonostante la pesante fase recessiva che ha colpito l'industria nazionale e meridionale
Il cinquantasette per cento dei laminati piani grazie all'Ilva di Taranto
Di piombo ed zinco prodotti nel Sulcis dalla Portovesme della multinazionale biancore
Di petrolio estratto soprattutto in Basilicata il minor misura largo della Sicilia
Di oltre il sessanta per cento della raffinazione petrolifera con i siti di Saras il sabato Exxon ENI a Gela e Taranto della RAM a Milazzo
Di etilene mentre Sting cracker della versarli schemi a Brindisi Priolo e Porto Torres questo proposito voglio dire che molti di questi impianti stanno conoscendo investimenti di ammodernamento
Che dopo citerò diciamo sito per sito di oltre la metà
Di autorizzare i colli commerciali leggeri prodotti nel nostro Paese resa possibile dagli impianti di FIAT Auto a Pomigliano
Melfi e nella sede della di Atessa che come sapete una joint ventures FIAT perciò dell'Energia generata da fonte eolica
Di aereo generatori di grande potenza alla Vestas di Taranto della macinazione di grani duri e teneri impari Molini fra cui spiccano quelli
Imponenti dei gruppi Casillo e Barilla
Di paste alimentari grazie alla presenza di una serie di marchi di aziende che vengono citate di conserve alimentari citava stamattina
Giustamente il professor fortissimi grande polo di del salernitano e del suo agro sarnese Nocerino più abbiamo produzioni di di
Da anni della Natuzzi quotata come sapete alla Borsa di New York e di manutenzione di navi militari nell'Arsenale di Taranto che insieme a quello di la Spezia e il più grande d'Italia della Marina militare
Nel Mezzogiorno quindi diciamo i primati assoluti appena ricordati ma vi sono anche significative produzioni che compra partecipano a quelle più generali dei rispettivi settori in Italia di energie da combustibili fossili
Con le centrali di ENEL Enipower Edipower Edison la Edison
Il presidente Quadrino me lo insegna e ce lo insegna fatto massicci investimenti negli ultimi anni nel settore
Delle centrali a turbogas nel sud la Sorgenia E.ON e GPL entro lustro di energia solare da biomasse
Di costruzioni Areo nautiche in due dei cinque distretti aerospaziali italiani localizzati in Campania e Puglia
Che aderiscono al cluster nazionale dei cinque
Distretti insieme a quelli del Lazio del Piemonte della Lombardia di nautica da diporto concentrata soprattutto nell'area partenopea
Di materiale rotabile ferroviario
Con i siti dell'Ansaldo Breda a Napoli Reggio Calabria e Palermo della Firema a Caserta e potenza della Keller a villa Cipro e della Mer MEC a
Monopoli in provincia di Bari di farmaceutica
Grazie soprattutto agli impianti delle multinazionali Sanofi Aventis Merckx Serono Novartis fine serve marini e di altre
Aziende italiane minori come Dompé pr il e Sifi di industrie o le aree e vitivinicole storiche nel Mezzogiorno ma che negli ultimi anni hanno avuto
E hanno tuttora significative presenze di quasi tutte le multinazionali
Presenti nel nostro Paese sono localizzate con loro impianti produttivi nel Mezzogiorno ma abbiamo anche campioni dell'agroalimentare nazionale che sono ubicati
Che sono di imprenditori meridionali alcune delle più famose acque minerali del nostro Paese da Ferrarelle all'ente
Sono marchi di imprenditori meridionali così come quelli che cito in questa slide Dioli feci ma taluni che hanno riportato in Italia dalla Spagna il marchio olio
Dante
La geografia localizzativa non mi soffermo su questa slide voglio solo ricordare
Che gran parte degli insediamenti industriali che oggi i caratteristi da no la colonna vertebrale dell'industria meridionale sono localizzati negli agglomerati dei Consorzi
Per le aree di sviluppo industriale
Che furono creati a partire dagli anni Sessanta del novecento con i poli di sviluppo
Poli di sviluppo che sono stati una grande intuizione di autorevoli economisti italiani che riprendevano modelli localizzativi ipotizzati
Nella prima metà degli anni Cinquanta dall'economista francese François Perù poli di sviluppo che sono tuttora
Al loro posto e che vedono utilizzate le loro infrastrutture anche diciamo per nuovi insediamenti industriali ma non tutt'delle aziende industriali localizzate nel sud sono ubicate nei Consorzi ASI per cui
Attenzione la geografia localizzativa nel Mezzogiorno soprattutto quella delle grandi imprese e molto più articolata di quanto non si immagini
Una ricognizione aggiornata anche se non è esaustiva degli stabilimenti da cinquecento addetti in sullo Calizzani nel Mezzogiorno
E che sono rimasti tali nonostante la massiccia ristrutturazione produttiva e occupazionale imposta dalla fase recessiva
Che abbiamo subito individua poco più di sessanta fabbriche e sedi produttive di beni e servizi
Con circa ottanta mila occupati diretti
Dico aziende da cinquecento addetti insomma poi ovviamente vi sono quelle da cento a quattrocentonovantanove a detti
E sono appunto ottanta mila occupati diretti in fabbriche da cinquecento addetti in su cui sono poi d'aggiungere si quelli indiretti lo ricordava anche
Il professor Ugo che in molte zone sono significativamente
Elevati
Quando parliamo di industria nel sud consideriamo anche tutte le filiere di attività indotte che spesso vengono sottovalutati o ignorate da molti
Studiosi dell'economia
Meridionale in questa slide vedete l'elenco delle fabbriche dei loro dipendenti che fra le poco più di sessanta superano i mille addetti
Pari al settantaquattro per cento degli occupati negli stabilimenti da cinquecento unità e oltre
Campeggia lo stabilimento dell'Ilva di Taranto che è la più grande fabbrica manifatturiera d'Italia con i suoi undici mila quattrocentosette addetti
Diretti
Età media dello stabilimento trenta sei anni pensate perché negli ultimi dieci anni c'è stato un turnover che ha portato novemila nuovi addetti nello stabilimento con contratti a tempo indeterminato
Poi l'asset gli stabilimenti della FIAT ad Atessa a Melfi a Pomigliano
Alcuni grandi call center del gruppo italiano ormai multinazionale Almaviva a Palermo e a Catania la ST Macro Electronics a Catania
Sempre la FIAT a Termoli poi l'Alenia Aermacchi a Napoli poi la Bosch a Bari ancora la FIAT ad Avellino l'appeal che intorno grande azienda operante nel settore del vetro
Per auto ammina San Salvo in provincia di Chieti ancora un call center della Teleperformance a Taranto ancora la FIAT a Foggia l'arsenale della Marina militare la micron ad Avezzano che adesso
Ha ceduto l'impianto ad una joint ventures tra mene genera e i tedeschi della fondere lei nel lei mi Angela
La Saras
Raffineria nella quale società che possiede la raffineria di San Rocco nella quale sono entrati i russi della Rosneft come il venti per cento di capitale e poi la avvio
Di Napoli ladri o anche uno stabilimento a Brindisi con seicentocinquanta detti la divisione motoristica Delladio è stata acquisita come è noto proprio negli ultimi
Messi dalla general Electric che è entrata
Diciamo massicciamente nel comparto
Ho voluto citare in questa slide e quelli che sono gli investimenti più rilevanti completati avviati e programmati dal due mila otto nel mezzogiorno
Ho voluto richiamarli perché spesso sentiamo dire crollo di Investimenti nelle aziende del sud
Diciamo che questi dati attenua noi in qualche misura perché tanto sono
Fonti ufficiali peraltro riportate poi da stampa specializzata gli investimenti della FIAT a Pomigliano per la nuova Panda molti come vedete sono stati già completati
Ad Avellino a Melfi è in corso la riconversione di due linee produttive dello stabilimento accanto alla produzione della nuova appunto
Marchionne a luglio annunciato gli investimenti alla Sevel di a Tessa
I massicci investimenti imposti
All'Ilva per l'ambientalizzazione dello stabilimento per circa
Un miliardo e otto per l'ambientalizzazione più settecento milioni per l'ammodernamento delle lignee produttive e poi abbiamo gli investimenti dell'ENEL a Brindisi per la copertura del carbonile
Il rigassificatore di Porto Empedocle finalmente autorizzato dopo
Dopo anni di diciamo di complesse vicende legate al rapporto con le autorità locali gli investimenti
Della De Santis Priolo
Che stanno potenziando il sito quelli sempre della Bersani sa apporto Torres dove si costituì era si è già costituito una joint ventures la materica insieme a Nova monto per
Produrre chimica verde e poi abbiamo gli investimenti in Val d'Agri dell'ENI e per il progetto Tempa Rossa
Pensate in Val d'Agri tre miliardi di investimenti non fanno notizia se non sulla stampa specializzata men che meno sulla stampa locale con un indotto nel settore petrolifero in Basilicata
Dove non ci sono solo gli investimenti delle indici sono anche quelli della
Total in
Appunto a Corleto Pertica Arachi inizierà ad estrarre dal due mila quindici concessione mineraria nella quale sono entrati i giapponesi dell'ANMIC su I
Quindi come vedete in molte aziende in molte società che possiedono stabilimenti nel Mezzogiorno sono entrati di recente il professore giustamente ricordava la raffineria dell'il sabato di
Di Priolo nella quale sono entrati i russi della Lukoil che ormai possiedono al cento per cento la raffineria la Rosneft
In quella della Saras assai Rocca la GE che ha acquistato in Italia l'ABI io che ha
Grossi stabilimenti in Campania e in
In Puglia quindi diciamo
Una serie di altri investimenti che
Alcuni sono già stati completati altri sono stati avviati altri sono annunciati e attendono le autorizzazioni da parte delle autorità competenti ne abbiamo persi alcuni giustamente veniva ricordato il rigassificatore di Brindisi un investimento contro il quale c'è stata un'opposizione durissima
Degli ambientalisti locali che hanno trovato udienza nelle istituzioni locali e l'investimento è stato
Perduto speriamo che si realizzino gli investimenti della
Sorgenia a Gioia Tauro e l'altro appunto di Porto Empedocle da parte
Del dell'ENEL
Citerò logica ciclo integrale procedo molto rapidamente perché il tempo e tiranno lo stabilimento di Taranto il più grande a ciclo integrale di Europa
E con una produzione massima possibile una PMP di undici milioni e mezzo di tonnellate lo scorso anno nonostante dal ventisei luglio
Del due mila dodici suoi impianti accaldo fossero sotto sequestro senza facoltà d'uso lo stabilimento ha prodotto otto milioni e duecento mila tonnellate di acciaio grezzo esportando né però oltre un miliardo
E avrebbe potuto esportare né di più se dal ventisei novembre dello scorso anno la
Magistratura non avesse posto sotto sequestro la produzione nel frattempo realizzata dallo stabilimento e già destinata all'esportazione come sapete dovuta
Intervenire una sentenza della Corte costituzionale sulla legge duecentotredici approvato dal Parlamento convertendo un decreto-legge
Dei primi di dicembre
La Corte costituzionale a sentenziato il nove aprile la Magistratura di Taranto ha voluto conoscere il testo integrale
Della sentenza della Corte sono passati altri due mesi e quindi finalmente si è sbloccato il
Il l'importo di merce che era già stata prodotta
A novembre che avrebbe dovuto essere esportate quindi avrebbe contribuito ad elevare ancor di più quel miliardo di merci esportata da
Taranto nel due mila
Dodici
Parlavo del turnover che c'è stato età media trentasei anni fra il due mila sei due mila dieci assunti centotrenta laureati tra cui cento ingegneri
Il dottor Bondi e commissario della dell'Ilva da alcuni mesi ha assunto di recente quindici altri ingegneri da impegnare
Insieme alle strutture interne preposte nell'attuazione della nuova AIA
Può essere interessante sapere che fra il novantacinque il due mila undici nello stabilimento si sono concentrati sei miliardi e trecento milioni di euro di investimenti di cui un miliardo e cento per ambiente e sicurezza
Sono in corso ulteriori investimenti quelli a
Prima citati per quanto riguarda l'ambientalizzazione del sito
Ogni anno offra stipendi TFR oneri sociali la fabbrica corrisponde circa cinquecento milioni ai suoi
Poco più che undici mila addetti diretti e circa quattrocento milioni in media negli ultimi cinque anni
Quattro quattrocento milioni
All'anno in media per attività dell'indotto altre industrie metallurgiche laminazione sottile a Napoli acciaierie difficili a Catania l'acciaieria du fare do fin nuca ora in provincia di Messina
Nel Sulcis la Portovesme è controllata dalla multinazionale deve incorre opera nella metallurgia dei minerali non ferrosi e del leader nazionale nella produzione nazionale di piombo e zinco
Nel Sulcis come è noto e in stand-by lo stabilimento dell'Alcoa l'unico in Italia produttore di alluminio primario e si sta cercando un nuovo acquirente dopo che gli americani hanno deciso di dismettere
L'impianto
Sono in corso diciamo interventi da parte della task force del Ministero dello sviluppo economico ma sta ripartendo la Europa Lumina controllata dalla
Dai russi bella russa al utilizzando una box site africana di di minor pregio rispetto a quella precedentemente usata
Iniziamo la carrellata rapidissima sull'industria chimica che nel Mezzogiorno e massicciamente presente abbiamo ricordato gli impianti
Distinti trekking sui quali sono stati realizzati e sono tuttora in corso professore grossi investimenti consideri che Brindisi è stato ricostruito l'impianto di trekking
Con un investimento massiccio e oggi è il più moderno di quelli posseduti dalla De Santis
In Italia tre su quattro sono ubicati nel nel soggiorno il gli addetti che vedete citati sono ripeto dati ufficiali
Cortesemente forniti dalle direzioni aziendali e ci sono aggiornati a metà ottobre
Cerchiamo sempre di lavorare come dire dialogando con le aziende o con i sindacati laddove presenti in fabbrica o con le Confindustrie provinciali per cercare di ravvicinare il più possibile
L'analisi alla realtà reale
Del
Delle industrie presenti nel sud le raffinerie
Sei
Sono localizzate nel Mezzogiorno delle quindici esistenti in Italia di cui due dismesse pari al sessantanove per cento della capacità nazionale di raffinazione
Il cinquantanove per cento di questa capacità totale del Paese insediato in Sicilia e Sardegna le due più grandi sono quelle della Saras
In della famiglia Moratti quotata in Borsa di lavorano mille centodiciotto addetti diretti più settemila nelle attività indotte di primo secondo e perso livello dati ufficiali
Forniti dalla azienda altre raffinerie de ma c'è un giorno sono insediate quattro in Sicilia ed una a Taranto
Quella della Issa batteriologia altari articolato su due impianti collegati per cui costituiscono diciamo
L'unico cespite della il sabato
Posseduto acquistato dalla Lukoil in realtà sono due impianti che hanno capacità produttive di raffinazione diverse ma comunque costituendo ormai uno unico cespite
Sono diventati superandola Saras Di Sarro la prima raffineria del nostro Paese con diciannove milioni e quattrocento mila tonnellate di capacità produttiva perdiamo quelle della Esso della EMI
Della dramma e poi quella di Taranto chimica fine abbiamo ricordato in molti stabilimenti farmaceutici
Nel mezzogiorno
Due della Sanofi all'Aquila i brindisi della Gambero da SCO del gruppo Baxter a Canosa Sannita la Merckx ero uno di Bari pensate
La Merck Serono con centoventinove a detti esportano un miliardo e duecento milioni l'anno facendo
Lo rilevava stamattina il professor Fortis della provincia di Bari la quarta per esportazioni farmaceutiche dell'intero Paese
E l'export della Merck Serono costituisce un terzo dell'export totale della provincia di Bari che pari
Nel due mila dodici a tre miliardi e mezzo poi abbiamo la Novartis Farma alla fine sarà a Catania la pr la Capua
I gruppi Menarini don pay out fa Wasserman e Ortona laddove non trovate i dati accanto all'azienda
Diciamo che non ho avuto il tempo di diciamo di aggiornarli poi abbiamo industria della gomma e delle materie plastiche
Campeggia il grande stabilimento della Bridgestone a Bari che i giapponesi volevano chiudere ma poi in realtà con un'azione combinata tra governo sindacati istituzioni locali siamo riusciti a
Come dire impedire questa chiusura lo stabilimento si riposiziona su produzioni di General
Di pneumatici di generali USA comunque abbiamo salvato diciamo circa ottocento posti di lavoro Exxon Mobil la Brindisi acquistato proprio in queste ultime settimane dalla multinazionale indiana i cinghiali
La Coopers Standard Automotive per Italia a Salerno poi abbiamo impianti della Prysmian
La Andrea la Adler Plastic di Paolo Scudieri che come
Sanno meglio di me gli amici della campagna il secondo produttore al mondo di sistemi per l'insonorizzazione delle auto con cinquantotto stabilimenti a livello internazionale settemila detti nei vari siti poi abbiamo la Telecom una multinazionale tascabile di Ostuni in provincia di Brindisi il gruppo PAI fisico plastica
La o Ottana polimeri della multinazionale Indorato ma in
Sardegna l'industria vetraria vede
Gli ingressi dell'appeal Clinton azienda già acquistata dai giapponesi della NSG Hassan salvo il gruppo Sangalli nel quale sono entrati i russi
O meglio nella Sangalli vetro di Manfredonia sono entrati russi della World class quindi un'altra azienda insediata nel Mezzogiorno che attira Investimenti di gruppi
Esteri
In provincia di Bari Laurenzi Illinois primo produttore al mondo di vetro cavo
E quindi fornisce i contenitori in vetro all'industria bioraria olearia e vitivinicola diffusa nel soggiornato il gruppo
La o saranno del gruppo Siemens controllato a sua volta dalla noti a chi produce lampade a basso consumo energetico la pista Dreams
I più grandi giacimenti petroliferi on shore come è noto sono in Basilicata in Val d'Agri appunto dove legni già produce da anni degli stabili invece gli siti estrattivi della totali inizieranno a produrre nel due mila quindici e secondo stime prudenti
Della
Delle nostre autorità competenti quindi l'ufficio minerario del Ministero dello sviluppo economico tali giacimenti potrebbero soddisfare fra l'otto il dieci per cento del fabbisogno
Nazionale il petrolio estratto in Basilicata aggiungere con un oleodotto alla raffineria di Taranto l'indotto petrolifero in Basilicata è cresciuto negli ultimi anni
E ha raggiunto circa duemila detti in quasi duecento PMI collegate variamente a grandi compagnie petrolifere ma anche di questo indotto solo raramente siccità
Diciamo le le aziende più significative le aziende più le dinamiche più qualificate in qualche articolo del Sole ventiquattro ore
Abbiamo anche presenza
Di industrie produttrici di fertilizzanti con la Tim macché del gruppo francese rullina Barletta secondo produttore del comparto in Italia industria aerospaziale sappiamo i grandi stabilimenti della Alenia
Aermacchi del gruppo Finmeccanica Pomigliano d'Arco annulla l'Alenia aeronavali invece c'ha lo stabilimento a Capodichino per manutenzione costruzione diciamo soprattutto manutenzione di
Velivoli l'Alenia Aermacchi la cui sede legale è stata trasferita al Nord
Per cui attenzione molti dati del fatturato che si produce nel Mezzogiorno di aziende che hanno sede legale al nord
Molto di questo fatturato risulta appostato laddove queste aziende hanno ha sede legale quindi sarei K anche il valore della produzione e cioè o andiamo ad una
Verifica diretta sito per sito almeno del valore dalla produzione di molte aziende insediate nel sud oppure
Buona parte del valore aggiunto di queste aziende del fatturato e del valore della produzione non risulta appostato agli stabilimenti che lo producono nel
Mezzogiorno basti pensare a alle grandi
Aziende elettriche basti pensare al
Alla De Santis di Brindisi che in via gran parte del suo prodotto a San Donato milanese è l'export di questo prodotto risulta
In partenza dalla Lombardia
Altri stabilimenti della Agusta Westland a Benevento a Brindisi poi abbiamo nel settore sempre aerospaziale il Gruppo Selex Finmeccanica
In a Fusaro e a Giuliano in Provincia di Napoli il gruppo addio l'ho ricordato Pomigliano d'Arco e Brindisi l'Atitech
Che fa capo alla società meritorie quotata in borsa a Milano settecento addetti manutenzione di velivoli poi stabilimenti del gruppo tema
O meglio del gruppo Roll Royce l'AIMA a Benevento in Campania gli addetti totali al settore sono circa dieci mila in Puglia duemila
E cinquecento in provincia di Brindisi complessivamente tra Foggia Brindisi e Grottaglie grande stabilimento dove si producono due Sezioni di carlinga del sette otto sette della band sono complessivamente quattro mila e cinquecento
Sul settore aerospaziale come sul l'Automotive sull'agroalimentare rimando agli studi molto qualificati della società di ricerche sul Mezzogiorno del Banco di Napoli diretta dal professor De Andreis
L'Automotive del gruppo FIAT localizzati in cinque regioni del sud dieci fra grandi e medi stabilimenti ognuno dei quali ci ha un suo indotto un rilevante
Rilevante
Pomigliano d'Arco quattro mila cinquecento diretti di cui tre mila e cinquecentoventicinque già in produzione sulla nuova Panda
Più circa cinque mila e settecento nell'indotto a Melfi cinque mila cinquecentottantuno diretti sull'appunto il due mila settecento undici diciannove aziende dell'indotto di primo livello
Quello insediato accanto allo stabilimento ma non c'è solo quello in Basilicata
E poi abbiamo il grande stabilimento di Atessa il più grande stabilimento d'Europa nella costruzione di veicoli commerciali leggeri sei mila centottantacinque diretti più quattro mila e cinquecento che fanno
Insieme ad altre fabbriche meccaniche della Val
Della Val di Sangro e insieme allo stabilimento della Honda fanno della Val di Sangro una delle più grandi aree di industria meccanica dell'intero Paese
Poi abbiamo stabilito enti sempre del gruppo FIAT a Sulmona Termoli Avellino CAI danno Foggia Bari più sedi della società
E l'assist oltre al grande stabilimento produttori di macchine movimento terra a
Lecce sempre della FIAT e poi stabilimenti dai coi Europa denso mani faccio ring onere quel
Dar retta
Quindi tutti impianti che attivano anche cospicui flussi esporta attivi nell'area industriale di Bari abbiamo
Lo stabilimento della Bosch con poco più di duemila a detti quello della detta RARDE
Settecento addetti diretti più centosettanta interinali quattrocento milioni il valore della produzione nel due mila dodici
Più la Graziano trasmissioni la S Kft con
Un indotto non irrilevante per circa cinquecento addetti
In provincia di Bari abbiamo il distretto tecnologico della meccatronica cui aderiscono una serie di aziende e che ha
E specifiche attività di ricerca mentre in Val di Sangro sta partendo il campus
Automotive
Che già associa settanta in prese hanno ottenuto un finanziamento dal Ministero dello sviluppo economico più dalla Regione
Per costruire entro il due mila diciassette un grande campus di innovazione tecnologica legato al comparto e anche di formazione qualificata di personale
Lo stesso la stessa struttura si sta creando in Basilicata presso la FIAT a Melfi un campus cofinanziato dalla Regione Basilicata con
Finanziamenti dell'Unione europea ricordo l'industria
Motociclistica della Honda ad a Tessa
E e quindi diciamo abbiamo anche questa
Presenza significativa chiudo con riferimento ma ci sarebbe da dire molto altro chi avesse la pazienza di leggersela relazione l'abstract che è stato
Accluso nella cartella troverà diciamo ulteriori dettagli l'industria energetica il sud
è autosufficiente per quanto riguarda la produzione di Energia grazie appunto la presenza di imponenti centrali a combustibili fossili di ENEL Edison Sorgenia Enipower Edipower e CL E.ON a. Tel
Più abbiamo un cospicuo numero di e centrali idroelettriche fra le quali si segnala una curiosità statistica quella di presenza hanno dell'ENEL tutti pensano che il la più grande centrale idroelettrica d'Italia sia ubicata
Nel bacino delle delle Alpi non è non è così la più grande centrale idroelettrica di Italia insediata a presenza hanno in provincia di Caserta
Con una potenza di mille megawatt a suo tempo costo mille miliardi di vecchie lire venne inaugurata dall'allora Presidente dalla Repubblica Francesco Cossiga
Produzione di energia da fonte eolica e da fonte fotovoltaica alla Puglia e la seconda d'Italia per produzione di energia da fonte eolica e la prima di energia da fonte foto volta Aita
Considerate che ci sono stati anche massicci investimenti in questi due comparti delle rinnovabili che però non sono facilmente quantificabili che comunque hanno attivato
Filiere di indotte soprattutto di aziende impiantistiche
Anche se c'è produzione di pannelli fotovoltaici sappiamo il grande stabilimento
Delle nel del lasciar per della la tre Sanna di Catania che il più grande stabilimento d'Europa che produce pannelli fotovoltaici ma c'è anche un impianto del Gruppo Marcegaglia
A Taranto però diciamo che
Gran parte almeno per quanto riguarda la Puglia dei pannelli
Messi in opera provengono tutti da produzioni cinesi
Abbiamo anche altre imprese in
Se di grandi gruppi in nel me soggiorno poi abbiamo centrali che all'interno di raffinerie o di impianti siderurgici hanno particolare potenza e concorrono diciamo o ai fabbisogni
Di energia elettrica dei contesti in cui sono inseriti oppure l'accetto e tre dello stabilimento Ilva di Taranto utilizza gas di scarico delle lavorazioni siderurgiche venne inaugurato nel mille novecento
Novantasei era uno stabilimento della
Enti son
E appunto consente di utilizzare il gas di scarico delle lavorazioni siderurgiche sia per soddisfare il fabbisogno Energia dello stabilimento e una parte viene ceduto alla
Rette
Poi abbiamo anche produttori di biodiesel nel nel soggiorno la casa olearia italiana in provincia di Bari che ne produce circa centocinquanta mila tonnellate all'anno ma abbiamo anche altre filiere per esempio il gruppo che Etra
Che in Provincia di
Caserta produce trasformatori di media e grande potenza ne esporta quantità rilevanti ed è ormai alla guida di un gruppo con cinque controllate
Come è noto nel Mezzogiorno arrivano grandi metanodotti quello
I due della che approdano in Sicilia ora si sta discutendo del tatto
Che dovrebbe approdare in in Puglia
Con discussioni con gli ambientalisti della zone antiveleni dubbio che non vogliono l'attracco del terminal nel loro Comune e e quindi nonostante ci siano già gli accordi fatti dalla Governo italiano e nonostante
Come dire la partenza del Progetto bisogna combattere con preesistenze degli ecologisti locali qui voglio solo
Chiudendo rimandando alla relazione scritta
Voglio ricordare stamattina il professor Trigilia individuava le cause che rallentano lo sviluppo del Mezzogiorno fra queste
Fosse un ruolo significativo ce l'hanno anche gli estremismi di movimenti ambientalisti locali che
Per anni sono riusciti a bloccare alcuni investimenti con motivazioni a volte
Fondate ma diciamo l'ottica prevalente e quella di fermare e stoppare determinati
Investimenti non di
Migliora di ridurne l'impatto ambientale chiedendo anche legittimamente garanzie di sicurezza per le popolazioni locali
Basti
Citare il referendum che è stato organizzato a Taranto per la chiusura dell'aria caldo o dell'intero stabilimento dell'Ilva che si è svolto
Il nell'aprile di quest'anno
Degli aventi diritto al voto si sono presentati soltanto venti il venti per cento
Una buona parte dei quali ha chiesto la chiusura dell'area a caldo dei librai era un referendum consultivo ma l'ottanta per cento dei cittadini di Taranto
Che erano ovviamente abilitati a votare non si è recato alle urne quindi segno che
Certo a volte chiassoso estremismo che fa notizia sulla stampa in realtà poi non ha come dire le basi di consenso nei territori in cui si esprime tuttavia
Certe forme di estremismo fanno notizia anche a livello nazionale non voglio per carità
Adesso in alcun modo criminalizzare parlo di estremismo ambientalista perché poi invece vi sono altre componenti dei movimenti ambientalisti che sono
Legittimamente protese a ottenere ripeto tutte le misure di mitigazione dell'impatto ambientale di Bari
Investimenti e concorrono a volte anche con grandi competenze tecniche a
Suggerire queste forme queste tecnologie di mitigazione
Del dell'impatto che ripeto molti investimenti hanno nella Sud io vi ringrazio mi scuso se sono stato molto schematico forse un po'affannoso nella esposizione ma insomma credo che dobbiamo dare del Mezzogiorno un'immagine
Diciamo attenta alla realtà insediata in queste regioni che
E molto nonostante la crisi che ha colpito questo apparato industriale e molto più corposa di quanto non immaginiamo senza sottacere i problemi del Mezzogiorno ma
Pure
Quando il professor Fortis giustamente segnala un valore aggiunto manifatturiero che superiore a quello di interi Stati dell'Unione europea vi è pure un background di struttura industriale che
Ovviamente consente a quel
Valore aggiunto di essere appunto raggiunto nelle sue dimensioni e tenendo sempre presente che ripeto
Parte dell'apparato produttivo
Meridionale soprattutto di alcune grandi imprese fa capo a società che non hanno sede legale nel sud il che dovrebbe indurci ad essere cauti su certe valutazioni riguardanti il valore aggiunto
Il valore della produzione il fatturato dell'industria nel Mezzogiorno vi ringrazio
Grazie professor Fortis io direi che potremmo cambiare il suo titolo non soltanto il le grandi industrie ma la diffusione dell'industria nel Mezzogiorno io credo che l'ho mai sentito un'analisi così dettagliata così puntuale
Della presenza industriale nel Mezzogiorno diciamo senza
Dando
Dal presenza sia di produttiva sia
Alle varie fabbriche sia i numeri
Da cui si evince che
Se questo suo sempre stato convinto anch'io che nel Mezzogiorno c'è una rete
Di produttori i quali
Alcuni possono crescesse particolarmente troveranno delle alleanze sia da produttori materie prime che potranno integrare la loro potenza
Sia da una politica anche di infrastrutture
Un po'migliore sia anche una politica
I finanziamenti e di
E di facilitazioni
Che potrebbero sviluppare ancora di più presenze significative come lei ha fatto vedere in Val di Sangro per esempio
Se poi si svilupperà anche tutta la parte energetica a maggior ragione quella potrà diventare un'area di grande
Di grande interesse industriale
Quindi
Mi compiaccio per l'analisi così dettagliata io non avevo mai sentita e devo dire la verità dove abbiamo grandi industrie come tardi diciamo quelle che fanno dieci miliardi di fatturato che però abbiamo tante industrie molto valide
Che producono sono competitive
Penso anche molto sportivo perché alcune di queste molto sporca passerei adesso allo secondo speaker della giornata
Che il professor capelli dell'unicità di Padova la quale ci parlerà invece teoricamente delle piccole e medie industrie ma
Vediamo un pochino ritrattazione dazi
Allora innanzitutto buongiorno permettetemi di ringraziare
Il professor Quadrio Curzio e il professor Forti per avermi invitato
In questa occasione in questo luogo diciamo forse caro Presidente uno il punto di eccellenza della scienza della cultura italiana quindi per me Si tratta diciamo di un pomeriggio particolarmente
Particolare da un certo punto di vista tornio tema sostanzialmente quello delle piccole e medie imprese
Non farò un'analisi di sempre diciamo un'analisi di casi di impresa in quanto in qualche modo sono già stati fatti
Ma cercherò di rispondere a una semplice domanda e cioè esiste una specificità dimensionale
Dell'economia del Mezzogiorno perché noto a tutti che uno delle caratteristiche del sistema industriale italiano e quello di essere composto da piccole e media impresa distretti industriali
E questo ha sostanzialmente prodotto almeno da trent'anni a questa parte diciamo due filoni di riflessione da un l'altro i sostenitori della grande impresa
Che hanno un'idea diciamo c'è un dovere gli hanno della grande impresa come fonte di innovazione di internazionalizzazione non sbagliando in parte
E dall'altro ci sono stati i teorici del distretto industriale a partire da Becattini
FUA a e altre autorevoli studiosi che hanno invece infatti dato ruolo dalla piccola e media dimensione come fattore competitivo della sistema industriale italiano
Il mio punto di vista diciamo un po'diverso nel senso che il mio punto di vista cerca di far vedere come il problema dimensionale un po'più complessa di come viene di solito rappresentato
Da nel dibattito scientifico giornalistico e politico consentitemi soltanto quattro cinque slide per buttare lì alcuni punti di riferimento che mi servono poi per l'analisi empirica non innanzitutto
Quando si parla di un sistema produttivo un sistema produttivo cresce dimensionalmente attraverso due meccanismi il primo è la crescita dimensionale dell'impresa di imprese diventano più grandi in termini di addetti di fatturato
E dall'altro attraverso i meccanismi dalla demografia d'impresa cioè il fatto che nuove in prese subentra una struttura produttiva e altre invece modo muoiono
Pochissimi lavori che analizzano diciamo queste due diverse componenti mostro come mille circa due terzi sono attribuibili alla crescita dimensionale circa un terzo alla democrazia
Allora la crescita dimensionale a sua volta delle unità produttiva viene tipicamente attraverso due meccanismi primo e quello che si chiama generalmente la crescita e la dimensione giuridica cioè l'impresa diventa via via più grande come dicevamo prima diventa un'impresa
Ma dimensionalmente intermedia detti di fatturato più grande ma le impresa e crescono anche attraverso un altro meccanismo che come vedrete quello in realtà prevalente nel sistema produttivo italiano
E cioè crescono attraverso il concetto di dimensione economica cioè acquisendo altre in paese e quindi attraverso questa acquisizione di altri impresa che e quindi a definendo un controllo una direzione unitaria su queste impresa
Attraverso meccanismi proprietari costituiscono i Gruppi d'impresa come perché questa i gruppi di impresa rappresenta un se vogliamo quella che è la un'altra forma di dimensione che la dimensione economica che è quella che ci consente di spiegare perché tante piccole e piccolissime imprese sopravvivono nonostante siano abbiano una dimensione giuridica piccola
Poi c'è la democrazia d'impresa che da un lato che il terzo canale che incide sulla struttura dimensionale di una struttura produttiva
Che è un secche diciamo costituito dalla nati mortalità dell'impresa cioè nuove imprese che nascono e altre che muoiono
Tipicamente il segmento più turbolento delle strutture produttive
Perché e quei tipicamente molte imprese nascono piccole ma muoiono anche piccole perché tasse di sopravvivenza come vedremo sono abbastanza modeste soprattutto in questo segmento medio-basso dalla struttura produttiva
E vediamo che accanto alla nascita di nuove impresa ci sono delle forme che soli spinoso cioè impresa che nascono
Con imprenditori che hanno già operato nel settore quindi hanno accumulato delle competenze delle conoscenze specifiche pensatore questo costituisce risolto un elemento che favorisce la sopravvivenza diciamo dell'impresa
A
Allora cosa dice la teoria economica rispetto quali sono le spiegazioni che danno gli economisti diciamo alla crescita di Mestre la dimensione giuridica delle rimesse nel colonna molto semplicemente col sintetizzando
Da
Di solito la teoria di riferimento
La categoria dei costi di fondazione la quale dice semplicemente che la dimensione di un'impresa è determinato dal confronto tra il costo d'uso del mercato i costi di transazione
E i costi di organizzazione interna delle attività produttive maggiori sono i costi Duso del mercato c'è quanto più costa utilizzare conti est Hernan arcata scusate fonti esterne all'impresa e quindi quanto più corta ricorrere al mercato naturalmente maggiore è la dimensione di impresa perché le imprese a questo punto
Svolgeranno queste attività internamente non li acquisteranno sul mercato
Ora la a sua volta al costo tutto il mercato i costi di transazione da cosa dipendono dipendono diciamo dalla settore dalla tecnologia che adotta l'impresa
Ma dipende né questo l'aspetto centrale che mi interessa sottolineare dal capitale sociale ciò dipende dal grado di fiducia che gli operatori economici hanno tra di loro
Io ho fiducia del mio interlocutore economico più naturalmente apro diciamo una minore salvaguardia in questo tipo di transazione quindi i costi di traslazione tenderanno a diminuire
Questo significa fondamentalmente che
Gli affetti agglomerative dal distretto industriale diciamo agiscono anche sui sul sui costi di transazione quindi su un ricorso al mercato dell'impresa e quindi sulla dimensione giuridica dell'impresa e poi vedremo come questo importante nel caso del Mezzogiorno
Da
Invece per quanto concerne la crescita della dimensione economica abbiamo detto che questo avviene fondamentalmente per via esterna quindi costituendo Maureen preso acquisendo imprese già esistenti però mantenendo l'autonomia giuridica
Cioè i gruppi di impresa sono sostanzialmente delle strutture organizzative
Dove diverse impresa giuridicamente autonome solo sotto il controllo di un unico proprietario che però a una direzione unitari un controllo unitario su questo insieme di impresa a cui ho fatto una una un esempio diciamo che fa riferimento
A due a diverse strutture organizzativa dell'impresa ma queste sono le strutture organizzative delle medie e piccole imprese italiane per le medie e piccole imprese italiane prevedere imitati
Non sono in prese piccole di per sé ma sono impresa che quasi tutti appartengono
A strutture proprietario del tipo gruppi di impresa per quindi stiamo sostanzialmente avremmo impresa e tipo l'impresa all'impresa libri della CIG che
Ognuna di esse sarà giuridicamente piccola ma
Appartiene dal punto di vista della direzione unitaria da della direzione strategica a a un'unica struttura organizzativa d'impresa questa è una delle chiavi di lettura fondamentale per capire il problema dimensionale dell'industria manifatturiera italiana
Perché diciamo la forma gruppo perché l'impresa adottano questo meccanismo benché ovvio prima perché mantiene una flessibilità operati IVA le imprese comunque rimangono giuridicamente piccole con una dimensione organizzativa più ampia posso diciamo in qualche modo coordinare più di un Paese
Posso strutturare questa struttura organizzata secondo l'esigenza dell'impresa può acquisto il fornitore acquisto il venditore acquisto l'impresa di servizi e quindi ho come dire all'interno del gruppo una struttura diciamo che mi copre diversi assai i diversi
Le le diversi fasi della catena del valore
A una maggiore opacità e delusione rispetto la pubblica amministrazione rispetto al sindacato rispetto ai concorrenti consente di risolvere il passaggio generazionale perché ho
Posto attribuire una mia impresa un figlio o un parente alla moglie quindi riesca in qualche o ammenda Giarin crescita che abbandonerebbero l'impedimento in questo modo hanno
In un un
Diciamo una loro posizione in Terna alla gruppo d'impresa
L'altro l'ultimo aspetto la demografia d'impresa la democrazia d'impresa è uno punto centrale per capire anche se la struttura dimensionale di una struttura produttiva
Perché spiega fondamentalmente diciamo la presenza di piccole e piccolissime imprese in molti settori produttivi quindi la coesistenza per piccolissimi prese
E grandi imprese sono spesso le imprese che hanno un forte contenuto innovativo perché incorpori sostanzialmente delle nuove idee dei nuovi processi firmo i prodotti
Da naturalmente il problema centrale quando si studia la democrazia e di impresa è legato alla sopravvivenza cioè il tasso di sopravvivenza di questa impresa perché naturalmente in pre
ESE possono nascere con un tasso di natalità elevato ma se la sopravvivenza è modesto poi avevo svolto avremo un tasso di natalità di mortalità altrettanto intenso
E quindi avremo sostanzialmente
Una turbolenza diciamo nella fascia medio basso della struttura produttiva molto significativa
Allora vediamo un attimo di vedere come questi diciamo come queste nozioni possono esserci gli utili per comprendere le cara Ristich delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno innanzitutto un dato di partenza il sistema industriale italiano è composto da imprese di piccola dimensione come vedete questa è una
Una slide che presento a vedere come la dimensione media il numero degli addetti delle imprese italiane nella UE sia tra le più piccole in termini giuridici quindi in termini di dimensioni giuridica dell'impresa
I due Paesi che hanno il sistema industriale caratterizzato dalle imprese più grande sono il Regno Unito e la Germania invece l'Italia come abbiamo visto prima è tra i Paesi dell'Unione europea quello che ha ecco tra gli ultimi paesi
Dal punto di vista della dimensione giuridica parliamo di treno dico circa quattro addetti per impresa veramente una dimensione molto piccola
Da
Se noi adesso vediamo la comparazione quindi vediamo questo problema dal punto di vista del Mezzogiorno vediamo che le imprese del Mezzogiorno sull'impresa che tra le imprese manifatturiere italiane sono quelle più piccole quindi diciamo esiste
Una ulteriore problema dimensionale specifico all'economia del Mezzogiorno questa è una slide che ci fa vedere fondamentalmente la dimensione media
Per area territoriale non ci vuole diciamo un'analisi statistica per vedere che le regioni del Mezzogiorno sono quelle caratterizzate da dalla dimensione media più modesta
Quindi sostanzialmente quello che emerge già un da una banale
Analisi della dimensione media della dimensione giuridica delle imprese mostra come le imprese del Mezzogiorno sono fondamentalmente più piccola rispetto alle altre aree del territorio verde rispetto alle altre aree territoriali
E con alcune regioni come la Calabria il Molise con impresa
Molto più piccola rispetto al resto del Paese vediamo adesso però la dimensione economica cioè quindi il ruolo che ha invece con la struttura organizzativa di cui dicevo prima
Magari vi faccio vedere soltanto la sintesi allora in Italia circa un terzo degli occupati delle imprese attive dal registro grazie quindi società di capitali e Società non di capitali appartengono a gruppi di imprese a cui fanno parte di quella struttura organizzativa di cui vi dicevo prima e sono organizzati sono molto polarizzato nel senso che abbiamo un piccolo numero di grandi gruppi che sono i grandi gruppi industriali e finanziari che tutti conosciamo ma ci sono un'enorme quantità di gruppi di piccola e piccolissima dimensione
Quanto piccola dimensione
Be'consideriamo che allora
Se noi invece consideriamo scusate il peso dei gruppi rispetto alle società di capitali quindi alle Società diciamo dotate di un Bilancio vediamo che il peso degli occupati quasi del cinquantacinque per cento
E a mente e questo dato è spiegato fondamentalmente dalle regioni del Nord Ovest del nord est dove si supera dove si arriva al sessanta e oltre per cento
Mentre nel Mezzogiorno la diffusione dei gruppi quindi ruolo anche della dimensione economica quindi queste strutture organizzative consentono all'impresa che
Di avere una dimensione ecco organizzativa strategico maggiore molto più basso comunque
Pare circa trentasei per cento quindi trentasei per cento chiamo rispetta circa il sessanta per cento
Delle regioni settentrionali con punte minime in Calabria e in Sicilia dove la diffusione di queste strutture organizzative è assolutamente modesta
Tra
Cosa vuol dire che c'è che c'è una SEG mento molto ampio di gruppi di piccolissima
Dimensione vuol dire che fondamentalmente quando parliamo di gruppi di imprese
Nella nel segmento della media e piccola dimensione stiamo parlando di gruppi costituiti da tre in prese
E che occupano complessivamente circa settanta addetti questo né i dati che ci fornisce l'Istat nell'ultima analisi sulla diffusione di gruppi di impresa
Cioè il gruppo di impresa medio del sistema industriale italiano è un gruppo molto piccolo che ha sostanzialmente diciamo una
Valenza strategica organizzativa ma che consente comunque a questa impresa diciamo di avere una dimensione maggiore diciamo molto maggiore rispetto alle singole unità che compone che compongono questa forma organizzativa
A altro tema che mi interessa sottolineare questo elaborazione abbiam fatto su una campione di circa cinquanta mila società di capitale manifatturiere
Questo è un indicatore che pesa il costo di acquisto dei servizi delle imprese manifatturiere sul totale del costo totale di produzione cosa si vede si vede che nel Mezzogiorno le impresa che
Acquistano meno servizi che nelle altre aree del Paese perché acquistano meno servizi rispetto le altre aree del Paese
Ma molto semplicemente perché
Acquistare servizi i servizi sono tipicamente una hanno una dimensione come dire molto locale cioè si acquistano all'interno del sistema locale si parla di servizi all'impresa di servizi di consulenza di servizi di pubblicità
E e evidentemente il le le impresa nel Mezzogiorno utilizzano meno il mercato e quindi utilizzano meno sostanzialmente i vantaggi
Di specializzazione che le impresa elevato contenuto di conoscenza terzi Ario potrebbero offrirle questo una cosa che sottolineava stamattina
Ha giustamente il dottor Iozzo dire la Banca d'Italia
Quando si parla di base industriale di base manifatturiera dobbiamo considerare il ruolo dei servizi perché le imprese manifatturiere oggigiorno acquistano prevalentemente i servizi sul mercato
Se il mercato locale non è in grado di offrire servizi
Di qualità questo ha un effetto sulla competitività dell'impresa e facevo l'esempio forse non è molto significativo Iozzo Lino
I valori la il il dal valore aggiunto e fatturato meno costi di produzioni ma se il fatturato cresce
E i costi di produzione crescono più del fatturato anche se le imprese hanno un fatturato in crescita il valore aggiunto e quindi la produttività diminuisce quanto spiega perché abbiamo i impresa e che hanno un forte propensione sporta attiva quindi hanno una forte crescita del fatturato sui mercati esterna poi hanno una produttività che non cresce perché abbiamo un problema sull'acquisto di servizi
Abbiamo un problema sulla
Offerta sull'integrazione tra sistema industriale sistema dei servizi all'impresa che è uno dei temi centrali
Della Gap di competitività del sistema industriale italiano
Esatte sono piccole questo il problema con nota questione consideriamo i chissà americani e tedeschi sono imprese dieci volte più grandi sono die ecco e quindi hanno una vantaggiosa sia di costo che è di qualità del servizio molto maggiore rispetto alle piccole impresa dei servizi a a
All'impresa italiana
Guardiamo adesso il tema della democrazia di impresa quello che emerge un'altra specificità del Mezzogiorno e tre Regioni del Mezzogiorno hanno come diceva stamattina giustamente giorno il professor Giannola una for
Tutte diciamo propensione nati mortalità nel senso che hanno un anziano una nati mortalità maggiore rispetto alle altre aree del Paese
Il problema però che ne nascono tante
Ma ne muoiono altrettanto tante c'è un problema quindi evidentemente di sopravvivenza tant'è che
Il tasso di sopravvivenza a cinque anni stimato dall'Istat è il più basso rispetto alle altre ripartizioni tale tornate nascono tante piccole impresa ne muoiono tante mani mani sopravvivono pochi e questo chiaramente un problema di contesto
E di e di ruolo diciamo dei sistemi locali sulla sulla
Nati mortalità da ultimo il peso dei distretti va abbiamo già visto tante cose io qui mi limito semplicemente a dire che ci sono pochi distretti qui c'è uno scarso ruolo diciamo del
Degli degli effetti agglomerative il foglio solidale dopo un po'sono aumentati ma comunque
A rimane il fatto che c'è una scarsa diciamo ruolo dei processi di agglomerazione spaziale nel Mezzogiorno
Ora il problema della dei distretti industriale delle aree Brunate non è soltanto un problema di vantaggi localizzativi diciamo in base alla triade marescialli Anna spillover di conoscenza labour pooling etc
Ma il problema del come hanno dimostrato diciamo una stagione importante di studio e anche il problema dei costi di acquisizione delle informazioni per quello che si fa vedere che nei distretti soprattutto nel nord est nord-ovest
La diciamo vicinanza la contiguità spaziale delle imprese fa sì che il prezzo riconoscano le caratteristiche e le altre imprese quindi hanno più facilità di acquistare impresa e magari che stanno fallendo che hanno problemi
I finanziare costituendo delle strutture organizzative più forte quindi costituendi gruppi d'impresa colpite e poi c'è la mobile si se lei Borrelli proporsi e questo vale e e e poi c'è ovviamente
Il ruolo dei minori costitutore mercato perché riti strette abbiamo sappiamo c'è una maggiore fiducia c'è una maggiore capitale sociale eccetera eccetera
Ora al
Allora Peretti intrecciamo per chiudere stare un attimo nei tempi allora esistono specificità dimensionalmente Giordano mie risposte sì esistere
Nel Mezzogiorno l'impresa sono più piccole sia dal punto di vista della dimensione giuridica che da quello che la dimensione economica quindi minore diffusione della forma gruppo cioè minore di
Fusione di quella struttura organizzativa che le PMI italiana adottano diciamo vera non crescere internamente mantenere la flessibilità operativa
Tipica della per della piccola impresa
Sono caratterizzate da una maggiore turbolenza qui nascono e muoiono di più qui ci sono problemi di contesto che si favoriscono diciamo la sopravvivenza la capacità di sopravvivenza dell'impresa
E poi sfruttano in minuti in misura significativamente minore sia i vantaggi derivanti dagli effetti più negativi di tipo marcia Agliano cioè quelli classici del distretto industriale marcia gli anni ma anche un'altra categoria di di di vantaggi sono i vantaggi lo di specializzazione derivanti dalle imprese che stanno intorno a questa impresa sia a valle che a monte in particolare le imprese e terziarie
Perché queste imprese terziarie in i in un sistema industriale dove sempre più l'impresa si focalizzano soltanto sulla parte diciamo
Gestionale produttiva ma affidano al mercato quasi tutti i servizi questo sono le informazioni che ci dall'età dell'imputato tutte ci danno quegli indicatori di
A disintegrazione verticale risse intorno questo anche nel nord Italia ma ancora di più nel Mezzogiorno di un problema diciamo di getto dimensionale di efficienza dell'impresa Keats dell'impresa terziario
Le cause e qui le cause mi riallaccio le tante cose dette in questa giornata non dico nulla di nuovo dipende ovviamente dai ritardi delle specificità del processo di industrializzazione
Dal maggior costo punto nel mercato ma questo non è diciamo una chiacchiera questo è quello che vediamo sui dati di Bilancio dell'impresa l'interesse del Mezzogiorno le piccole imprese il metrò si affidano di meno al mercato utilizzazione più integrata internamente quindi
Tendono diciamo affidarsi di meno della
Dei provider locali offerti dal mercato
Poi abbiamo ovviamente in presenza di sistemi locali poco agglomerati il problema della minore dotazione di capitale sociale di efficienza delle istituzioni e qui diciamo cose diciamo che sono notte
Al e poi mi permetto di sottolineare c'è un ruolo anche della Società non solo delle classi politiche cioè c'è il problema della molte diciamo di queste cose in qualche modo dipendono anche
Dalla propensione dell'individuo l'imprenditorialità la cooperazione
Al fare avete che sono spicca la triste che come dire in qualche modo culturali non sono caratteristiche diciamo soltanto economiche
Grazie per l'attenzione
Siamo molto in ritardo volevo fare soltanto un commento venuto fuori
Tutte le sue esposizioni
Che in realtà esistono strutture industriale nel sud d'acqua potrebbe crescere
E ancora di più in particolare anche con interventi esterni eccone provocazioni quindi problema della cooperazione esistono sicuramente delle politiche sbagliate accordi dello regionale e mi dispiace dirlo anche Bernardis male
Per cui si pensa che facendo start-up spin-off si possono risolvere i problemi del Paese
In realtà si crea una gran botta Rita forse sarebbe meglio cercare di fare delle politiche per far crescere le industrie che già esistono e perché arrivino veramente a livello del quarto capitalismo
Senso di come diceva arrivare a trasformare un'azienda che fa oggi trecento quattrocento milioni di un'azienda che fa
Un miliardo un miliardo un miliardo e mezzo
Noi non avremo una mortalità come quella che abbiamo
E quindi non buttiamo via anche tante esperienze di giovani bisogna trovare un equilibrio giusto il pensiero che oggi si possa fare politica industriale soltanto con le start-up
Può essere molto pericoloso e il sud e dati che lei ha presentato mi pare che lo dimostrino grazie per
Disgraziatamente devo fare una piccola al resto
Grazie
L'avvio alla sessione conclusiva di questo convegno
Che io penso
Io penso rappresenti un contributo importante
Alla soluzione del problema
Del dualismo italiano
Con riferimento al quale
Il ministro Trigilia il collega Giannola
Nella
Sessione di apertura
Hanno voluto giustamente sottolineare
La natura nazionale
Considerando che invece una trattazione del problema del Mezzogiorno in quanto tale non sia l'ottica corretta
Io stesso l'apertura del convegno ho voluto sottolineare questa
Impostazione che è la sola impostazione che a mio avviso fa appresa per esaminare questo al problema
La giornata mi sembra sia stata di enorme
Importanza
Certamente una giornata lunga alla fine della quale
I relatori e tutti i partecipanti
Saranno provati da un lato ma
Anche
Convinti che i problemi possono essere affrontati con serietà e competenza andando ben al di là
Degli slogan dei quali purtroppo il nostro Paese soffre la quarta sessione come voi tutti avete nominato come voi tutti sapete denominata l'AGEA economia la logistica e la tecnologia
I due relatori sono Massimo De Andreis perché
Direttore generale di studi e ricerche per il Mezzogiorno di banca intesa e il professor Luigi Nicolais Consiglio Nazionale delle Ricerche attuale presidente nostro
Caro
Collega e Dammicco prima di dare la parola
Tra i due relatori
Vorrei spendere trenta secondi
Sulla generico non mia
è un tema che io ho studiato abbastanza a fondo soprattutto con riferimento alla tematica dei fondi sovrani
Che sono concentrati su scala mondiale
Per circa il sessanta per cento
Nell'area del Medioriente attualmente i fondi sovrani hanno una disponibilità finanziaria stimata intorno agli otto mila miliardi di dollari
Probabilmente la disponibilità effettiva supera largamente dieci mila miliardi di dollari
E l'insieme più potente di risorse finanziarie concentrate in pochissime mani
Oggi
Presente su scala mondiale
Nel momento in cui ci mettiamo riflettere sulla tematica del dualismo italiano e sul vantaggio competitivo che potrebbe avere il nostro Paese essendo prolungato nel Mediterraneo
Dovremmo anche interrogarci sul perché
Queste norme disponibilità finanziaria non possa essere adeguatamente incanalata
O almeno non si possa tentare di incanalare la anche verso
Quella parte del nostro Paese protesa in modo significativo nel mediterranea
Alla fine di questo convegno quando mi sarà concesso di fare alcune brevi considerazioni conclusive
Accennerò a quelle che io ritengo potrebbero essere delle modalità per prendere il vantaggio della nostra posizione mediterranea con riferimento
A queste enormi disponibilità di capitali che vanno cercando
Delle possibilità di investimento durevole nel tempo perché dall'analisi empirica che abbiamo svolto con una mia collega abbiamo constatato che la grande quantità ti questi capitali finanziari
Non opera con modalità speculative di breve periodo ma cerca in vesti menti durevoli nel tempo
Detto questo passerei subito la parola
Al
Relatore direttore generale di
Economico e sociale statisti Intesa San Paolo
Massimo De Andreis che ci intratterrà sul tema le infrastrutture la logistica e l'Energia nel più ampio contesto Gea economico del mediterraneo prego crescione
Grazie professor Quadrio Curzio anch'io desidero ringraziare lei innanzitutto
Sua forte is
L'Accademia dei Lincei nella nella Fondazione Edison per avermi invitato e per aver invitato SRM a partecipare a questo importante convegno di oggi che devo dire
Anche per me
Oggi seguendo tutte le relazioni è stato veramente molto interessante molto utile quindi credo davvero sia stata una giornata fruttuoso
Io passo subito alla alla mia presentazione questo è il figlio che cercherò di sviluppare stando nei tempi
Che mi sono stati indicati
Velocissimamente riprendiamo un attimo in quanto economico generale in cui si colloca la situazione italiana vedremo la debolezza della ripresa vediamo
L'abbiamo già detto ma recupero ritardi ritorniamo su qualche dato velocemente su questo Mezzogiorno che soffre di più della media italiana
Una spinta che arriva dall'export e questo è un po'il presupposto se vogliamo concettuale per chiederci quali sbocchi quale futuro
Quale infrastrutture per sostenere e guidare questo futuro e quindi appunto il tema della collocazione strategica del Mezzogiorno nel Mediterraneo
Il tema della portualità e della logistica che sono se vogliamo e lo dimostreremo con dei dati molto chiare l'asse portante di questa collocazione geografica nel Mediterraneo e poi naturalmente il tema
Dell'Energia ma anche delle nuove tecnologie che si affacciano all'orizzonte sulle quali
E con le quali grazie alle quali si può anche immaginare una ripresa un rilancio dell'industria nel Mezzogiorno per poi
Chiudere con alcune considerazioni di prospettiva proprio per non fermarci per non rassegnarci se vogliamo usare questo termine a quelle che sono le previsioni da cui parto
Riassumendo tutto questo è già stato detto sono gli ultimi dati al due mila quattordici le stime del Fondo monetario e allora
Veniamo subito a guardare innanzitutto cosa succede attorno a noi non dimentichiamoci che c'è un'area Cina e India che continuano a rappresentare nelle prospettive
Nella situazione attuale nelle prospettive di di previsione due aree con crescita molto sostenuta
Sottolineiamo perché è importante qualche tempo fa
Si parlava degli Stati Uniti come un'area sia politicamente che economicamente in via di tramonto poi contanti sei mamma comunque c'era una certa corrente che faceva questa riflessione
Io penso che i dati sulla loro crescita economica che per una colonia matura prevedere nel due mila quattordici due sei per cento esso è stato leggermente rivista ribasso popolo qualche settimana fa male
Somma parliamo sempre guardiamo la reale euro ecco parliamo di più del doppio dell'area euro
Tratta l'altro un'economia che produce innovazione tecnologica ci tornerò sopra e quindi un'economia che rimane trainante nella grande scena internazionale
E poi in quest'area euro che si noi parliamo tanto dell'Italia giustamente insomma i mali italiani che abbiamo sotto gli occhi questo zero sette per cento e poco misero no
Però ecco vediamo che gli altri non fanno quattro tre quattro cinque per cento anche la grande Germania è sostanzialmente un po'inchiodata sempre il doppio di noi ma inchiodata su valori che sono relativamente bassi
Quindi c'è un tema di riflessione generale anche sull'area euro c'è un tema naturalmente questi dati lo fanno vedere della del ghetto italiano e anche a questo riguardo perché è venuto fuori in diversi interventi no se noi allungassimo
In questa serie storica partendo dal due mila otto attendo forse anche da qualche anno prima vedremo come questo gap italiano del uno per cento almeno di differenze di PIL rispetto alla media europea si è sostanzialmente consolidato e allora bisogna anche
Forse qui Galasso se non altro come riflessione non voglio dare diciamo delle valutazioni
Perentorio definitiva ma un po'il mio pensiero lo è che una qualche connessione con una grande riforma istituzionale italiana del Titolo quinto
Che ha ripartito alle Regioni tutta una serie di competenze con un compromesso al ribasso che è finito per ingrandire la cosiddetta zona grigia delle competenze concorrenti
Che poi il male dei mali perché alla fine non è tanto importante che il livello cioè non è solo importante che il livello amministrativo sia quello giusto rispetto al Governo
Del problema economico ma anche che abbia le competenze alla fine per farlo e le competenze concorrenti significa che celarsi allo Stato per la Regione quindi questo significato una pluralità tutto questo c'entra molto credo
Sia in termini di regole sia in termini di costi cresciuti a livello delle amministrazioni regionali si anche di quel costo che non vedi nei conti che è poi l'efficienza l'incertezza del diritto le duplicazioni normative che son tutti aspetti
Che in un Paese dei campanili perché non siamo il Paese dei campanili
A ulteriormente aggravato i cosiddetti campani campanilismo italiano a tutto questo mi serviva per inquadrare perché Mezzogiorno nella logica che cercherò di seguire
Non è un pezzo separato è un pezzo del sistema con delle difficoltà con delle peculiarità ma è un pezzo del sistema fortemente integrato nel sistema e quindi è chiaro che
Come dire i mali del sistema si riproducono anche laddove poi ci sono le difficoltà ma specifiche ma prima di arrivare e con questo veramente chiudo allargato il quadro generale
Voglio ricordare che quei numeri che abbiamo visto di carattere generale rispecchiano alcuni grossi problemi che ci sono sul tappeto a livello internazionale che in qualche misura finiscono per avere in influenza anche
Sulla dimensione economica e Mezzogiorno intanto la situazione negli Stati Uniti dove
Questa crisi dello Scià da una parte il superamento che mi sembra più una questione diciamo così di rinvio che non di soluzione definitiva messo a nudo delle difficoltà anche strutturali della politica americana che possono avere dei riflessi
Non indifferenti anche su di noi
Il tema del della della politica giapponese la politica labile nomi se quindi un'inflazione programmata per un Paese che per anni ha avuto
La deflazione una svaluta azione dello yen in qualche misura pongono anche la questione rispetto a quelle che sono invece le scelte di politica economica di politica monetaria
Europee che sono e diametralmente diametralmente opposte by the way e ricordiamo che il Giappone al duecento per cento di debito pubblico sul PIL e quindi evidentemente significa perlomeno che per qualche parte del mondo il problema rapporto
Debito pubblico PIL non è
Come dire il centro la la bussola che guida le scelte economiche poi una crisi dell'euro zona che certamente
Come dire migliorata non siamo più sull'orlo del precipizio ma non è risolta perché non sono risolti alcuni nodi di governance dell'Euro
E della dimensione politico istituzionale del dell'Unione europea il tema forse da guerra dovevo ove la potenza di metterlo tra virgolette perché chiaramente è un termine un po'forte un po'giornalistico ma pur non volendo parlare di guerra il tema
Di una forse sotto traccia comunque tensione valutaria CEE chiaramente e anche questa è una dimensione che tocca in modo molto pesante l'economia
Particolarmente di chi già è più debole ovviamente no e quindi per il fatto di
Di avere questa questa dimensione che comunque e sottratta dalla dimesse perché anche quando facciamo i confronti non si può non non ricordare che dal due mila siamo entrati in un'era nuova
E che la leva del cambio non ce l'abbiamo più a disposizione come Oreste lo è stato fino a a quell'anno lì e quindi questa è comunque una variabile che richiede la prudenza quando si fanno i confronti su serie storiche molto lunghe
Di tenerne conto e poi l'instabilità politica che naturalmente
Noi conosciamo bene in Italia anche a livello regionale ma che non è
Come dire solo del nostro Paese basta pensare alle tante situazioni di instabilità che ci sono tutto questo
E sullo sfondo ma fa un attimo quando arriverò le conclusioni vedrete che a un ha un senso almeno dal mio punto di vista averlo collocato ora
Quello che abbiamo visto sui dati diciamo italiani libri lo vediamo con alcuni indicatori il confronto anche qui ci siamo fermati al due mila dodici per coerenza e perché l'hanno chiuso il due mila tredici
Non ce l'abbiamo ancora anche se ci sono tutte le stime e se l'avessimo messo sarebbero tutti indicatori tenga verrebbero ancora di più
Il i dati che avete sotto gli occhi comunque evidente poi che è già stato ricordato mi soffermo solo sul fatto che tutti gli indicatori sul PIL né povertà delle famiglie le imprese cessate
E l'occupazione a me non tutti ma diciamo su questi cinque indicatori quattro
Sono fortemente negativi e il dato del Mezzogiorno e molto o significativamente più negativo del dato italiano l'unico dato sul quale
C'è un
Come dire un indice positivo perché sopra c'è un segno positivo è quello dell'export
Questo è un qualche cosa di importante da tener presente che fra un attimo sviluppiamo prima di arrivarci ma ci passo velocemente perché in fondo è stato meglio di me trattato proprio dall'intervento del dottor Nizzoli o della Banca d'Italia e il fatto che una delle molte
Le azioni principali per le quali
L'Italia quel gap rispetto alla media europea che abbiamo visto nelle prima slide e il Mezzogiorno rispetto all'Italia che abbiamo visto in quest'ultima slide e questo differenziale di produttività cioè di valore aggiunto per unità
Di lavoro qui non ho messo il dato europeo sarebbe ancora sopra e quindi esattamente diciamo così in qualche misura da questo punto di vista degli indicatori
L'Italia il Mezzogiorno sta l'Italia come l'Italia sta all'Europa no quindi ripartito Rini anzitutto ricordiamoci di questo ragionamento
Perché questo significa che quando parliamo di alcune difficoltà nel Mezzogiorno non parliamo di un pezzo del Paese che va benissimo sta meravigliosamente bene un pezzo del Paese
Che va male
Parliamo di un Paese che ha delle difficoltà nel suo insieme e c'è un pezzo che le manifesta in modo più marcato
Naturalmente tutto questo lo si vede nell'andamento del PIL perché
Frammentando quella linea che l'avete visto sotto forma dei dati del PIL dal novanta dal due mila nove quasi siamo scesi al due mila e sei ad oggi
Il dato del Mezzogiorno che la linea diciamo già lavora Angioni rispetto all'Italia che il blu l Unione Europea a ventisette che il nemico si vede
Che il dato del Mezzogiorno e stabilmente più basso allora possiamo accontentarci di un più due percepito zero virgola due per cento
Previsto nel due mila quattordici per l'economia del Mezzogiorno più zero virgola otto che quanto è previsto per il due mila e quindici hanno che dovrebbe essere quello della grande ripresa mi sembra evidente che
La risposta è no non possiamo partiva dal presupposto che
Come dire le previsioni si sono tali e si realizzeranno a parte che poi
Gli ultimi tempi hanno dimostrato che sto sempre realizzate al ribasso le previsioni finto oltretutto c'è anche se si realizzassero pienamente
Bisogna essere consapevoli che troppo poco et ed è troppo poco proprio perché è vero io per primo sono profondamente convinto che sia vera la discrezione che è venuta fuori fino adesso
Da molti interventi di un'economia del Mezzogiorno molto ricca di attività produttive importanti no quindi proprio per questo ci sono le basi per fare in modo che quella
Diciamo queste previsioni non si realizzino nel senso che si possano realizzare i in meglio allora il dato
Da dove diciamo partire chi Kibaki
Diciamo da dove può arrivare la ripresa la ripresa
Può arrivare in parte già e così per la dimensione che in cui essa si manifesta dalla domanda estera noi possiamo descrivere l'economia in generale italiana
E anche quella del Mezzogiorno in particolare come un motto con un aereo con due motori uno con la la domanda interna è uno con la domanda diciamo
è un'elica la domanda estera domanda interna
è un motore fermo quindi questo è un errore certo non sta precipitando anzi non precipita grazie all'export tosta lentamente calando ed è il trend del PD ma non precipita grazie all'export le previsioni
Anche le diciamo quelle
Più di lungo periodo ci dicono che l'export italiano all'Expo del Mezzogiorno continuerà ad essere su livelli
Molto migliori del del dato del PIL e già questo ci dice che quello motore che in qualche misura trainati abbiamo la media appunto diciamo la media annua due mila tre C due mila sei C quindi sono stime con un Mezzogiorno
Sopra la media due mila otto due mila dodici un po'sotto la media nazionale ma certamente sono dati ben sopra quello che invece quel tasso di PIL di zero due zero otto che abbiamo immaginato
Interessante vedere chi esporta e qui mi avvicino al ragionamento diciamo cosiddetto su sulla Geo economia
Allora intanto distretti distretti nel sud sono pochini sono venticinque su centoquarantaquattro se non sbaglio del riciclo
Però ci sono
Sono soprattutto sono e lo vediamo da questo
Diciamo dalla parte alta di questa
Questo grafico sono dei distretti che
Sull'export per esempio questi sono i dati primo semestre due mila tredici confrontato col primo semestre due mila dodici sono andati meglio come export della media dei distretti italiani
Contro una situazione generale dell'economia del Mezzogiorno nello stesso semestre
Che è andata relativamente male perché queste quella generale poi ci sono alcuni settori che sono andati invece decisamente bene quindi
C'è il tema della rafforzare aiutare a rafforzare la dimensione dei distretti perché lo
Ormai diciamo i dati sono chiari i distretti le imprese nei distretti vanno meglio su tutti gli indicatori
Che uno vuole prendere corpo e nel fatturato poi prendere appunto l'expo vanno meglio della media delle imprese non nei distretti dello stesso settore
E in alcuni di questi in quelli del Mezzogiorno anche se sono pochi vanno meglio che ci sono dei nuclei di impresa che hanno delle buone performances
Ritengo a delle reti di impresa anche qui
E certo che si possono sempre vedere le cose dal lato del bicchiere mezzo pieno bicchiere mezzo vuoto però ne siam partiti con le reti di impresa uguale a zero tre anni fa se non ricordo male adesso sono settecentodiciannove in Italia
Sono aggregate quattro mila novecento e quattro mila novantuno in prese di queste settecentodiciannove reti di imprese a marzo due mila tredici centonovantadue erano nel Mezzogiorno pari al ventiquattro virgola tre per cento
è chiaro che poco lo so benissimo che poco però dico non è niente
Ecco questi sono dei segni
Positivi anche perché poi quando vai a vedere i dati di bilancio di queste imprese appunto scoprì che esportano più della media
Del loro settore che hanno come vedete nella parte bassa della tabella un fatturato sensibilmente più alto di quelle che non sono non sono in RAI
E oltre al tema diciamo di chi esporta sotto un profilo di di organizzazione aziendale oppure di dimensione come può essere questa risposta in questa slide e c'è il tema di chi esporta
Sotto il profilo dei settori anche qui è già stato detto quindi vado veloce mi soffermo però soltanto su quello
Che il frutto di un lavoro che abbiamo fatto come SRM su quelle che noi abbia chiamato le nostre tre anni in realtà poi ho sentito parlare delle cinque ama è solo un modo diciamo per slogan no qua la le nostre tre A sarebbe varare una ottico Automotive agroindustria il nostro lavoro è stato esattamente sul punto che citava il professor Pirro prima
Di andare a ricalcolare il fatturato per e luogo di produzione non per sede legale perché sono alcuni se questi sono alcuni settori ci sono le grandi imprese di diciamo di altre parti d'Italia
Cosa si scopre scopo che si sono dunque il lavoro suo avevo nautico e Automotive è stato concluso
Uno otto dieci mesi fa adesso mezza e quello sull'agroindustria abbiamo presentato a giugno quindi sono quello sulla produzione aggio aggiornatissimo l'alto un po'diciamo datato di di otto dieci mesi però aggiornato
Il dato allora sul totale del produzione avevo nautica in Italia e il Mezzogiorno pesa il trentuno per cento per valore aggiunto al trentatré per cento per fatturato il ventisei virgola nove per l'export il quaranta per cento per addetti
Sul tutta la filiera automotive benissimo descritta dal professor Pirro con nomi e cognomi
Venticinque per cento del valore aggiunto ventiquattro il fatturato diciassette l'export sedici del due per cento degli addetti e agroindustria ancora di più
Perché questo poi anche intuitivo facilmente comprensibile e non ripeto basta leggere i dati questi sono settori basta vedere la la colonna sull'export che hanno danno un contributo straordinario alla appunto all'export del Mezzogiorno e dove va all'export del Mezzogiorno
Per capire l'importanza e la strategia della logistica che sulla quale vado a parare tra un attimo bisogna andare a vedere dove va l'export del Mezzogiorno l'Expo del Mezzogiorno la parte rossa blu scura
E blu diciamo chiara e sono le le are
Nelle quali l'export del Mezzogiorno in rapporto totale dell'Expo del Mezzogiorno e superiore come intensità all'export italiano rispetto al totale del
Ovviamente del del nostro Paese
Quindi dove c'è un grado di specializzazione se vogliamo non in valore assoluto ovviamente ma in valore relativo all'export del del mezzogiorno una certa diciamo specializzazione geografica
L'area del bacino del Mediterraneo l'Africa e in blu scuro però i valori assoluti sono relativamente bassi mentre nel Mezzogiorno il Mediterraneo tra un attimo vediamo anche i valori assoluti sono importanti e poi la parte diciamo
Del Golfo tutta la parte diciamo Golfo e asiatica e la parte nord americana
In particolare appunto Stati Uniti dove c'è anche in questo caso una tradizione non soltanto la geografia segue anche motto motivazioni ecco passo
Per entrare più nel dettaglio all'area del Mediterraneo perché penso che qui ci siano aspetti interessanti l'Italia a un interscambio
Con l'area del Mediterraneo l'Italia e la linea nera di sessantuno miliardi noi secondo le nostre previsioni potrà salirà sessantadue virgola sette
Di qui al due mila quindici siamo i primi europei per ora ma la Germania avanza ma vi prego guardate la Cina che la linea tratteggiata arancione
Passata da cinque miliardi nel due mila uno
A cinquanta virgola sei miliardi nel due mila dodici stimata da noi a settantuno miliardi nel due mila quindici cioè dieci volte è cresciuto l'interscambio della Cina questo un interscambio quindi importo export
Verso il per i Paesi della sponda sud del del Mediterraneo no
Quindi un dato assolutamente importante ma anche gli Stati Uniti lo richiamavo già prima per altri motivi
Ma anche qui sette guardiamo noi siamo i primi ordini in
Europee ma gli Stati Uniti son davanti a noi sessantasei miliardi nel due mila dodici previsti cresceva settantasette virgola quattro però c'è un grosso però
Questi sono valori inclusivi dell'interscambio energetico cioè del petrolio dell'OIV che è stato già ricordato avere un ruolo
Importante anche per quello che significa in termini di industria ma certamente in termini di interscambio ebbene senza l'interscambio energetico l'interscambio italiano si dimezza sostanzialmente a trenta virgola nove miliardi previsto sì un pochino questo so cosa vuol dire questo questore sostanzialmente interscambio manifatturiero perché quello agricolo diciamo sì c'è dentro anche quello agricolo ma e piccolino quindi se togli le energetico vuol dire che questo è quanto scambiamo con quei Paesi del Mediterraneo di di manifatturiero
Ora il punto è anche qui guardate la Cina stesso trend da quattro virgola otto quarantuno che ci dice che per la Cina la gran parte l'interscambio non è energetico mai manifatturiero la Germania da quarantasei
A sessanta miliardi previsto cresce nel due mila quindici allora cosa voglio dire
Un punto solo che ci fa capire l'importanza non soltanto in valore già assoluto ma anche in valore relativo cioè noi abbiamo con la Germania ad prendendo il dato due mila dodici qui nemmeno le previsioni due mila tredici consuntivo dell'anno scorso chiuso
Abbiamo un gap di quindici miliardi di interscambio manifatturiero che loro hanno realizzato
E noi non abbiamo realizzato quindi quel nel mercato potenziale quel mercato esistente perché quei Paesi hanno comprato ho venduto con la Germania quindici miliardi di merce in più manifatturiera di quanto l'abbiamo fatto vitale
Quindi
Non parliamo nemmeno di prospettive diciamo di crescita di questi mercati parliamo di un mercato che
Colmato io lo uso questo termine da un competitor che anche sotto un profilo diciamo di cosiddetta vicinanza culturale dovrebbe essere ben più distante di quanto non siamo noi con questi Paesi quindi vuol dire che c'è ampio margine
Perché essere anche la parte di interscambio manifatturiero italiano con questi Paese
Il Mezzogiorno all'interno di quella dimensione Italia fa ampiamente la sua parte perché con un interscambio di sedici virgola uno miliardi
E la seconda macroregione italiana per interscambio peraltro vicinissima nord-ovest che ha diciassette virgola otto miliardi e questo lo si vede anche così cancellerà un pochino
Sul di valori percentuali l'interscambio con l'aria medio sul totale dell'interscambio pesa per il Mezzogiorno al quindici e cinque per cento rispetto
Al sette nove italiano cinque cinque del del Centro-Nord naturalmente lì dentro c'è un'incidenza importante anche dell'interscambio energetico questo non non solo non lo voglio
Nascondere ma l'ho messo in risalto facendo vedere prima di segregazione
Però ecco rimane il fatto che c'è questa vocazione questa specializzazione che si vede anche poi per destinazione qui veniamo all'importanza di porti e logistica che spiega bene i dati
E e il loro andamento noi un terzo del dell'interscambio totale italiano viaggia via mare già soltanto questo
Ci basta a far capire l'importanza della portualità e della logistica cioè un terzo di quell'ex porto che ho di cui abbiamo parlato dell'Italia viaggia via mare
Ma se parliamo dell'interscambio del Mezzogiorno questo un terzo sale ai due terzi
E questo ci dice anche
E Bari due io un'altra cosa e cioè che il Mezzogiorno più utile nord Italia e dipendente dall'efficienza della portualità
Perché se un terzo del tuo Expo che è già tanto diventa i due terzi del tuo esco che S.p.A. ai porti i tuoi l'efficienza di quei porti condizionano la tua capacità di essere efficiente sulle esportazioni
Poi se consideriamo che
Inoltre settantasei per cento delle merci
Del verso l'area me mette viaggia via mare il trentasette virgola tre ed è la somma delle due colonne verdi verso l'area Med bene bene verso l'area mena cioè quell'allargata al Golfo mi sembra che il quadro sia più che chiaro
Anche qui non la voglio far lunga ma una cosa solo voglio dire è un Paese come la Turchia che contemplato lì dentro
Un per un lavoro che abbiamo fatto poco per Intesa San Paolo due numeri ci sono mille e quindici impresa italiane in Turchia cioè in prese di con natura giuridica turca perché costituite in Turchia ma con azionisti
Almeno al quindici per cento di capitale italiani
Queste mille quindici in prese sono confrontabili con circa sei mila imprese tedesche questa è la dimensione
Le mille e quindici imprese italiane fanno quatto vado a memoria quattordici miliardi di fatturato c'è sommando i loro bilanci al due mila dodici facciano quattordici miliardi
L'interscambio Italia Turchia è sedici miliardi quindi questo vuol dire che la prego oltre all'interscambio perché qua parliamo l'interscambio se noi all'interscambio suo massimo la presenza delle imprese italiane nei vari Paesi lavoro abbiamo fatto
Per ora solo per Turchia Marocco e Tunisia lo faremo per tutte ci renderemo conto che forse quei valori ragionando in termini interscambio economico non solo commerciale
Raddoppiano
Ora
Il sistema logistico quegli porti nel Mezzogiorno oltre duecentoventi milioni di tonnellate di merci e quarantotto per cento
Del totale del Paese voglio solo far notare che il ventinove per cento delle totale delle imprese che operano nella filiera diciamo logistica portuale sono collocate nel Mezzogiorno
E il ruolo un ruolo molto importante ce l'ha la campagna la campagna che ha
Il trenta per cento della fetta diciamo del Mezzogiorno ma il punto non è la quantità ma è la competitività e qui
Basta vedere la statistica della logistico performances Index della della World Bank che
Un indice costruito con se indicatori di efficienza tra cui la velocità dello sdoganamento la qualità delle infrastrutture somma non la faccio lunga la morale della favola è che ci colloca al ventiquattresimo posto
Non parliamo di Germania che è al quarto o Francia che al dodicesimo ma anche la Spagna e ben davanti a noi peraltro ha guadagnato cinque posizioni non ne abbiamo perse due e quindi è chiaro che gli indici per carità possono
Voler dire
Tutto e niente perché poi bisogna vedere come ricostruisce però avvisi vi chiedo di soffermarmi sull'ultima riga perché quello invece
Non sono opinioni dico di un economista che ha costruito un indice sono che per le imprese italiane ci sono diciannove giorni di attesa per esportare e diciassette giorni per importare
E quindi c'è una differenza rispetto agli undici giorni della media europea
I porti del Mediterraneo stando del sud del Mediterraneo stanno
Stanno
Crescendo molto velocemente e questo ci dice che peraltro i Paesi della sponda sud del Mediterraneo sono
Come dire veloci nella crescita guardate Tangeri Tangeri non esisteva nel due mila cinque come scena cioè non piccolo porto un grosso investimento lo ha portato ad essere avere l'otto per cento della quota e a chi l'ha rubata
Chi è chi è sceso guardiamo chi è scesa a Gioia Tauro dall'ente l'undici
POR sei del passato dal dieci al quindici nello stesso periodo di tempo tra l'alto Tangeri ha già previsto il raddoppio adesso in costruzione Tangeri mezzo due
E quindi un punto ci aspettiamo una crescita ancora più significativa quindi questi non sono soltanto più paesi che crescono con le loro economia interna come loro ben Madoff demografia sono Paesi
Che al di là della instabilità politica che io aggiungo momentanea hanno delle prospettive di essere dei competitori strutturali della nostra portualità
Poi c'è il tema dell'Energia qui di nuovo per velocità mi limito a a lanciare qualche suggestione ma i nostri lavori approfondiscono dico soltanto che il sud questo è già stato ricordato è autosufficiente per produzione energetica
E leader nelle fonti rinnovabili tra l'altro potrebbe anche essere il leader in una fonte rinnovabile abbastanza inesplorate in Italia che il geotermico che avrebbe delle grosse potenzialità
Ma questo oltre alla prossimità geografica con l'Africa e quindi con
Progetti un po'futuri può futuribili ma molto
Interessanti come Desertec
Su cui anche qui non posso entrare per velocità ma insomma sono un forse qualcuno pensa alle future pipeline s'siano più su lo stoccaggio di produzione di energia rinnovabile in questi Paesi verso l'Europa che non sui sulle sul diciamo le energie fossili ma comunque tutto questo per dire che questo
Mentre non so negli Stati Uniti dell'OSCE il gas si è tradotto in un calo delle nel del costo dell'energia
Idi negli Stati Uniti e questo vantaggio competitivo nel Mezzogiorno non si è tradotto e non fosse non si poteva produrre ma comunque è un dato di fatto in una minor costo dell'energia nel Mezzogiorno anzi da un certo punto di vista e il contrario allora
Ci fu col mi avvio alle conclusioni intanto
E il quattordici alla dimensione globale per poi chiudere davvero con quella del Mezzogiorno intanto
Non dobbiamo compiere l'errore credo di guardarci troppo come dire in modo auto autoreferenziale guardare solo esclusivamente quello h che accade a mezzogiorno guardiamo a quello che accade in giro per il mondo
Per esempio io credo che se andasse in porto e ci sono segni che il negoziato sia più avanti di quello che appare
Questo possibile accordo di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione europea bene qui potrebbero esserci degli effetti benefici anche per l'economia del Mezzogiorno
Per esempio penso tutto un settore come quello dell'agroalimentare che un settore molto
Dove c'è molta protezione no e che invece è uno dei capitoli di negoziato su cui potrebbe esserci anche per via di quella specializzazione che ho sotto taciuto perché ho concentrato l'intervento sul Mediterraneo
Ma sulla l'Expo del Mezzogiorno verso gli Stati Uniti e già piuttosto rilevante il tema della share Revolution soltanto per dire che tra l'altro gli Stati Uniti stanno ritornando anche per imprese del Mezzogiorno un luogo di interesse
Per
Effettuare investimenti a dimostrazione del fatto che quella economia è tutt'altro che defunta e poi così una suggestione anche per dare in qualche modo una
è un passaggio di testimone al professor Nicolais abbiamo preso un rapporto di McKinsey che si intitola le dodici distratti stecche norvegese
A loro hanno censito quelle che sono secondo loro le dodici tecnologie che a livello mondiale di qui a quindici vent'anni potranno cambiare rivoluzionare
Lo scenario economico
Mondiale noi abbiamo selezionato quelle sei che per
Vari motivi possono in qualche modo avere un impatto più diretto sulla struttura produttiva del Mezzogiorno
Non mi ci soffermo anche qui perché poi non ho la competenza tecnica ma cito soltanto il tema super esempio interne delle cose dietro questo termine ci sta
Tutta una serie di tecnologie ad esempio sulla tracciabilità dei prodotti del loro ciclo produttivo e nel loro ciclo diciamo di distribuzione
Che potrebbe avere degli impatti straordinari su
L'agroindustria per un Paese che ha un agroindustria di grossa qualità dove il tema della tracciabilità ad esempio può diventare
Un fattore di competitività
Il tema dello stoccaggio dell'Energia che altrettanto cioè tecnologie che stanno in qualche modo
Diventando importanti mature su questo quello della stampa a tre di che è di nuovo qualche cosa che potrebbe diventare rivoluzionario per un Paese
Manifatturiero co come noi e anche comunque non sul manifatturiero e anche
Per tutta di canali di distribuzione
E poi l'incrocio ma questo è pura suggestione per dire quelle settori che esportano molto con queste sei tecnologie che sono quelle che in qualche modo sono connessi più direttamente con loro potrebbero portarci a questo
Anche qui una pura suggestione e ho veramente concludo con questo
Dire ecco è un modo per non rassegnarsi al fatto che si può crescere soltanto al più zero due più zero otto per cento cioè ci sono le possibilità
Per il tessuto produttivo del Mezzogiorno e per quello che sta succedendo attorno a noi perché
Quella crescita sia significativamente più alta vi ringrazio però
Grazie professione
Ricca di suggestioni di proposte
Ed analisi fattuale passo adesso subito la parola la collega Nicolais che ci parlerà della ricerca scientifica e tecnologica
Sono ovviamente esentato dal presentare il relatore che al di là della sua notorietà in campo nazionale internazionale di casa nella nostra Caterina presenti
Grazie grazie moltissimo grazie Alberto grazie
All'ospitalità dell'Accademia grazie a tutti voi
Debbo dire
Le ultime
Gli ultimi grafici che ha presentato massima di Andres aprono un problema molto importante che
Di cui spesso parliamo quando parliamo di crisi economica del Paese
Oggi la competitività di un Paese o la computo competitività di un'azienda
Dipende principalmente sulla capi capacità
Di riempire di conoscenza del prodotto non solo di riorganizzarsi meglio oggi a competiamo non tanto sul costo ma principalmente sull'innovazione e l'innovazione in un mercato globale
Non è semplicemente il cambiamento di colori di un prodotto ma il cambiamento sostanziale del prodotto nel creare un prodotto che non esiste nel creare mercati che non esistono ancora
Ancora e questo si conta secondo me è una
è un modo di affrontare il problema nel di politica industriale che purtroppo in Italia e scarsamente considerato
Io ho speso leggo e vari ministri che hanno avviato nuove politiche industriali lancio dell'economia ma mi sarei aspettato che il punto centrale e la ricerca l'innovazione che rappresento non no ma un'attività
Diciamo di soddisfazione personale per il ricercatore ma rappresentano la base centrale per la competitività oggi quelle impresa e di cui abbiamo sentito parlare prima
Da Massimo nelle arie specifiche dell'Arena outing del delle automobilistico e dei dell'agroalimentare ma abbiamo analizzato e perché questo
Vi sono capaci di avere un export così elevato e così in crescita
Nell'altra alimentare il sistema del cambiamento generazionale dell'impresa del Mezzogiorno è corrisposto
In un cambiamento tecnologico completo in un'innovazione di base nel produrre prodotti
In un inserimento di competenze di tipo biologico nelle cose diciamo più semplice come potrebbero essere dei prodotti DOP
Ma si è
Cominciato a creare un concetto di esportare principalmente il valore aggiunto che in questo caso rappresenta la conoscenza questo è un grande cambiamento
è un grande cambiamento che anche nel sud che di che ha ovviamente come abbiamo sentito
Prima appunto
Che ha una dimensione aziendale che non è capace di ovviamente di fare ricerche
E non è che forse nemmeno capace di interloquire con la ricerca in questo qui in questo Paese in questo diciamo territorio le aziende di dimensione un po'più grande riescono invece a trovare i vantaggi di un'esportazione
E in bis
Di entrare in un mercato
Che dove prima non eravamo io porto spesso l'esempio della sartoria napoletana
La sorte di e napoletana è una sartoria nota a tutti in passato ha rappresentato un elemento di riferimento per tutta l'economia oggi la sartoria napoletana ha ripreso una quota e cresce
Fortemente facendo delle innovazioni di marketing
Oggi la sartoria napoletana in giro nel mondo appigliare le misure avrei del Cal al Primo Ministro del catarro ai diciamo le persone
Più avanti più ricche del della Russia oppure della altri Paesi dell'Est oppure degli Stati Uniti ma con un'ampia metodo totalmente diversa e loro stanno oggi lavorando con lui del CNR
Per mettere a punto un sistema di di Proto tipizzazione tre di
Del della figura del cliente in modo da poter portare in casa il cliente virtuale materializzato e riuscire a fare abiti su misura
In modo tradizionale con una tecnologia del tutto innovativa
Questo capacità di coniugare innovazione
Con
Diciamo tradizioni con
Con capacità vivi riprendere in mano ha determinato oggi che dei sarti che conosco io hanno assunto in questo anno oltre dieci persone per ogni sartoria sono arrivate a cinquanta sessanta persone che lavorano in questo settore
Vendendo a Napoli i meno del cinque per cento e meno del dieci per cento in tutti i dati questo secondo me è un modo di affrontare
La realtà in un mondo che e globalizzato ed è sostanzialmente globalizzato che noi
Continuiamo a fare quello che abbiamo fatto negli anni scorsi
Cioè abbiamo cercato di lavorare sull'innovazione di processo con l'obiettivo finale di ridurre il costo e quindi di competere sul costo sicuramente in un periodo storico è stato utile per l'industria italiana
Perché asiaghese è riuscita ad avere un sistema molto più automatizzato che dava una produttività molto elevata
Però dopo un po'di tempo quando si va troppo avanti il sistema si irrigidisce e quindi non si può continuare con lo stesso
Prende con la stessa derivata per ottenere dei vantaggi a quel punto bisogna cominciare a pensare a un'innovazione di prodotto è un'innovazione di prodotto richiede fortemente un'integrazione con la ricerca
Qui è il punto centrale io diceva prima
Massimo le le aree in cui probabilmente nel futuro ci sarà un breakthrough tecnologico importante
Ma è chiaro che se noi non ci convinciamo che la ricerca è l'elemento centrale
Per lo sviluppo di un Paese noi continueremo a discutere sulla necessità di far crescere o far decrescere
Il numero di addetti se piccolo è bello o è grande e bello ma non ci rendiamo conto che oggi la competitività in un mercato globale
E necessariamente basata sulla capacità di offrire un prodotto migliore un prodotto innovativo e in qualche altro caso in casi un po'più ambiziosi quello di creare il mercato per un prodotto
Questo ha fatto il telefonino il telefonino sicuramente quando è nato nessuno immaginava del telefonino poter servissero
Perlomeno tutti noi se non più di tutti perché ne avremo poi ne abbiamo più di uno a testa
E chiaro in quel caso
E si è creato un nuovo innovazione tecnologica che ha determinato una necessità nel mercato e quella necessità nel mercato ha determinato uno sviluppo delle aziende del settore
è un modo di affrontare un problema generale
Di competitività che chiaramente passa da un elemento importante che è quello della creazione di conoscenza io io questo credo che oggi in Italia e il punto centrale della politica industriale
La politica industriale italiana e se e questo ce lo dicono tutte le esportazioni tutte le esportazioni di cui abbiamo sentito parlare da Massimo che leggiamo sui giornali
Ma sono tutte esportazioni di aziende
Che hanno acquisito un mercato non italiano e quindi hanno avuto una competizione globale e hanno vinto questa competizione globale per la loro qualità per la loro caratteristica
E anche per la loro originalità o creatività questo secondo me è il punto su cui dobbiamo tutti noi cominciare a a lavorare un po'più
Profondamente abbiamo bisogno di mettere insieme un mondo che produce conoscenze con un mondo che devi usare la conoscenza
No non è più il tempo di pensare che noi possiamo dare delle provvidenze al sud al nord al centro per cercare di mantenere in vita d'aziende che non avranno mai la possibilità di Trichet
Non possiamo immaginare che se riduciamo il costo
Di un neo assunto
L'azienda assumerà questo giovane non lo farà mai perché l'azienda lo assumerà sia un mercato
E se ha un mercato importante Assam assumerà il giovane anche se cosa in più quindi il problema nostre e creare il mercato e per creare il mercato abbiamo bisogno
Io credo di cercare di mettere insieme due mondi che per anni non si sono parlati e nel convincere che la politica industriale
Debba partire da una politica
Che
Punti principalmente ad il circa e alla formazione questo io credo che sia il punto
Centrale del problema italiano su questo noi
Possiamo poi guardare una serie di dati anche io
Ho portato qualche
Posso
Qualche dato che mostra che succede dei nell'Italia rispetto agli altri Paesi con questo indice di dinamismo globale
Vediamo subito che nelle sessanta economia mondiale mentre la Filippine Filippine saltato di venticinque punti
L'Italia e e si sa di diciannove
Diciamo abbiamo oggi una grande necessità di capire che abbiamo bisogno di un dinamismo di globale per poter veramente incidere su un mercato molto più aggressivo del passato
Di cui l'Europa insieme guardiamo la la media degli investimenti in ricerca e sviluppo con il PIL
Vediamo che l'Italia si trova situati in un posto centrale verso il basso ma vediamo che la Germania invece
Sa molto più alto e quando io paio di settimane un paio di mesi fa ho sottoscritto un accordo con Max Planck Institut
Per avviare progetti di ricerca comuni enti Peter
Più prima del prossimo il Presidente del Max Planck Institut ha presentato la situazione del Max Planck in Cina ci ha raccontato che loro per gli ultimi cinque anni hanno avuto un aumento
Del Budget del Max Planck del cinque per cento all'anno fisso
In uso ultimi cinque anni e che il PIL della Germania e il l'investimento sul PIL della Germania
Ha ormai quest'anno ha superato il tre per cento
Questo è un segnale che ci verrà chiaramente ci darà delle chiare indicazioni fra qualche anno fra qualche mese quando andremo dopo la crisi a competere un'altra volta in un mercato globale
Non avremmo più la capacità di competere
Lo stesso lo stesso Peter grosso quando ho presentato questi dati anche presentati i dati della produttività pro capite dei ricercatori in Europa e l'Italia e la prima in assoluto
E la prima in assoluto non solo in Europa ma in tutto il mondo
Quindi viviamo una forma diciamo
Di strabismo da un lato noi crediamo che la la ricerca non serva a niente dall'altro siamo i migliori nella ricerca
E non riusciamo nemmeno oggi a capire che la ricerca e l'elemento essenziale per la competitività questo è il punto che io credo che non si politici
Dovrebbero assumere come basse di politica industriale io spesso dico io non voglio
Insistere col Ministro della ricerca perché non è un problema del ministro e la ricerca e il problema del Ministro dell'economia che in qualche modo deve rendersi conto che se vuole smuovere l'economia
Deve partire dalla scuola dalla ricerca e lui che deve andare un'indicazione e insistere affinché ci sedici ci sia più investimento nella ricerca e nella scuola questo è quello che ne abbiamo bisogno di questo Paese
Lei fra poco entreremo in questo grande grande opportunità che Horizon venti venti questa grande opportunità ma non siamo pronti non siamo pronti perché noi in Italia
Abbiamo il quattro virgola tre
Sul quattro virgola tre ricercatori su dieci mila occupati
La media europea e sette il nord il nord Europa compresa la Germania e diciassette
Quando noi andiamo a competere oramai perché Horizon venti venti
E sarà una competizione globale a livello europeo e non più una quantità di fondi conservati per un Paese o per una Regione
Saranno dei fondi disponibili per quella regione ma se la Regione capace di competere per vincerle
Non come potremo competere in un mondo così disparato noi con un vecchio fucile loro con delle armi in più più moderne che esistono avremo delle grandi difficoltà
E non ci si può dare la colpa ricercatori quando si dice non siamo in grado di riportare in patria i soldi che paghiamo per l'Europa
Ma ci sono dei dei problemi strutturali della ricerca non è un il problema di incapacità dei nostri ricercatori io credo che questo importante
La liberi progetti questa volta sono semplici sono tre pilastri tre colonne in cui c'è la scienza di eccellenza c'è la leadership industriale e ci sono le società inclusive
In cui si darà molto spazio all'applicazione
In cui si lavorerà principalmente sulla da un lato per il primo punto sulla creazione di conoscenza ma tutti gli altri punti e sull'utilizzazione della conoscenza prodotto
Quindi questo è per noi ricercatori in generale un cambiamento di paradigma sul quale dobbiamo confrontarci con l'Europa
E dobbiamo essere in grado di di dare una mano al Paese in questa competizione
Europea
In effetti noi passiamo da una vecchio VII programma quadro in cui il sistema era molto confuso come vedete tanti programmi tanti strumenti Fantetti iniziative tematica un sistema più semplice
Che è quello di Horizon venti venti contro le chiare attività con un numero molto limitato di iniziative iniziative principalmente sulla ricerca la seconda sull'Industrial leadership
Cioè sulla capacità
Sulla capacità dell'impresa di diventare competitiva e qui ancora una volta la capacità di mettere insieme il rapporto tra il mondo della ricerca e il mondo dell'impresa diventa eccezionale poi finalmente
Sulle sfide sociali su quelle che sono le opportunità in cui tutti noi dobbiamo diciamo confrontarci per cercare di ottenere tutto questo con un Bilancio
Interessante abbiamo circa settanta miliardi di euro divisi più o meno un terzo un terzo un terzo
Che cifra presenterà per
Il nostro Paese una grande opportunità di sviluppo della ricerca ma questo da solo non potrà bastare
Perché questo da solo non potrà bastare perché si apra sarà necessario più personale di ricerca
Sarà necessario una maggiore capacità di competizione anche attraverso un upgrading dei nostri laboratori sarà necessario prepararsi a questa competizione
Questo secondo me il punto importante poi per quanto riguarda i fondi strutturali
Qualcuno di noi qui viene dalle regioni Obiettivo uno che si chiamava una volta oggi regioni di convergenza sa bene che fino a oggi le Regioni hanno avuto nulla
Una loro specifica responsabilità e che tutto funzionava con sistemi regionali chiusi quello che faceva la campagna
Non aveva nessun connessione con quello che faceva la Puglia quello che faceva la Calabria quello faceva la Sicilia oggi sia aperto questo sistema
Tutti i fondi potrebbero arrivare tutti alla Puglia tutti alla Calabria tutta la Campania in funzione della loro capacità progettuale
E quindi ancora una volta le capacità delle nostre in paese di entrare in un sistema in cui si possa proporre innovazione
Il che è l'elemento è la la parola chiave che al centro di questi blocchi che è l'innovazione
Nelle varie forme che rappresenta l'unico mondo veramente per accedere a questi
Sistemi di finanziamento e purtroppo la situazione è ancora molto preoccupante
è molto preoccupante perché
Le Regioni per entro il trentuno di dicembre che domani avrebbero dovuto già preparare quali sono le strategie regionali perché la Regione ha
Si muove una strategia avendo indicato i punti di forza e le capacità di competizione
E diverse da quella della Regione invio della Regione e cinque
Questo è un problema che poi tutto dovrebbe essere in qualche modo coordinato dalla dal livello centrale e su questi fondi ci sono altre trenta miliardi di euro
Di cui una buona quota per le Regioni di diciamo di convergenza ma a circa sette miliardi sono per le Regioni non di convergenza e le regioni del resto delle Regioni italiane
Quindi ci rendiamo conto che oggi non abbiamo un problema i soldi abbiamo un problema di governance
E qui si ritorna a quel discorso che si è fatto prima quanto hanno capito in questo sistema diciamo di devolution e quindi di dir di responsabilità distribuite il ruolo delle Regioni sulla ricerca
Qual è il ruolo delle Regioni sulla ricerca erano le ragioni sulla ricerca non è quello di sviluppare una nuova conoscenza ma deve utilizzare la conoscenza sviluppata
Per dare una mano al territorio a crescere
E qui s'è quello che doveva fare invece il Governo centrale
Che la parte più importante dare mettere
Innestare le condizioni per sviluppare nuova conoscenza quindi sviluppare conoscenza anche blue sky come si dice e quello dell'Europa
Di creare le condizioni di una competitività continentale
Il tutto insieme doveva lavorare purtroppo non sempre lavorato in maniera coordinata secondo questa filiera di governance che rappresenta l'elemento centrale dello sviluppo
Io vi ringrazio molto volevo concludere soltanto ride riprendendo l'unico vero punto di di diciamo a volte di scoramento
Sembra che ogni volta che si parli di scuola che si parli di università che si parli di ricerca sembra che sia una spesa del tutto in
In passato qualcuno ha detto ma dei brevetti perché dobbiamo spendere tanti soldi per Fabretti ce li compriamo
E ci sarà qualcuno davanti a me Renato che conosce bene che non è il brevetto che compriamo che serve all'azienda o che serva al Paese ma è norme sta dietro al baretto che l'elemento essenziale della competizione
Non possiamo comprare brevetti noi dobbiamo sviluppare brevetti e sviluppare brevetti significa
Investire non spendere in ricerca in scuola e l'innovazione grazie
Il meteo il vostro ringraziamento ai due relatori
è certamente molto sentito perché nella complementarietà
Delle due presentazioni
Abbiamo trovato una linea strategica che il nostro Paese dovrebbe seguire là dove riuscisse a capire
Che il giorno per giorno non porta distanti
Io non posso certamente riepilogare un convegno così ricco
Posso tuttavia esprimere una profonda soddisfazione
Per il convegno e se mi consentite anche un forte ringraziamento che qui faccio a titolo personale non ha titolo istituzionale
All'Accademia dei Lincei alla Fondazione Edison non posso farlo titoli istituzionale essendo
Presidente della classe di scienza e morale dei Lincei Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Edison detto questo vorrei fare tre brevi considerazioni
Perché a temi sull'Accademia Nazionale dei Lincei sul ruolo della politica della scienza della Tecnofin Enza
E
Di una vera e propria politica economica che certamente non si può ridurre Ice
Altri tipi di lancio per quanto gli stessi siano oggi
Peggy tattica ai quali non possiamo sottrarci
Vorrei partire considerando che i Lincei hanno una storia e considerato che la storia è importante
Anche se
Con riferimento alla storia taluno spesso afferma quanto riportava prima il collega Nicolais a proposito da nella formazione dell'istruzione
Dei brevetti e via discorrendo ecco vorrei dirvi
Raccontarvi un episodio
Nel
Mille novecento mila ottocentosettantuno in un incontro a Roma tra Deotto Cormons anche stato uno dei più grandi storici che l'Europa abbia mai avuto e Quintino Sella
Si discusse di quanto segue Mont Saint chiese a Sella
Eravamo appunto dopo
La completa unificazione dell'Unità d'Italia con Roma capitale Momsen chiesi a Sella cosa intendete fare portando la capitale atto Croma
A Roma bisogna avere grandi progetti se si vuole
Spiegare
Perché a Roma si localizza la Capitale del Regno d'Italia e Sella rispose
Noi abbiamo un proposito cosmopolita per Roma fare di Roma una città della scienza
Mille e ottocento settantuno incontro tra Momsen e Sella e questo ovviamente fu
L'elemento portante di tutto il disegno di Quintino Sella non solo come Presidente dell'Accademia dei Lincei ieri fondatore
Ma anche nel periodo in cui egli fu Ministro delle Finanze
Noi abbiamo fatto un convegno ripeto la storia conta la storia e troppo importante per relegare la ai libri di storia che peraltro sono indispensabili
L'abbiamo fatto questo grande convegno Quintino Sella scienziato e statista per l'Unità d'Italia non solo scienziato ma scienziato e statista perché gli avevo un'idea della scienza e della Tecnofin sa
Come linea strategica per far crescere il Paese e L'Unità d'Italia
Sarebbero tantissimi di episodi da raccontare con riferimento Quintino Sella e del suo continuo impegno i compreso quello di Ministro dell'economia e delle finanze quando sapeva ben distinguere quelle che erano delle spese essenziali
Per unificare far crescere il Paese tra l'altro con notevoli investimenti nella scuola e quelle che invece erano delle esigenze necessarie
Ma non indispensabili in quel momento per il nostro Paese credo che questo sia un insegnamento che
Tratto da sella ma tratto anche da altri grandi italiane noi dobbiamo sempre portare
Con noi secondo osservazione
Sempre sull'Accademia dei Lincei e per spiegare come mai nell'Accademia dei Lincei si fanno questi convegni convegni che
Hanno un contributo fondamentale
Dagli economisti dagli studiosi di fenomeni sociali che vanno a confinare con le tematiche istituzionali ma anche dagli scienziati ed agli ingegneri
Questa combinazione che io oso definire talvolta in termini certamente riduttivi degli economisti ingegneria degli ingegneri economisti
Fa parte delle migliori tradizioni di queste accademie ho citato Sella potrei citare Brioschi potrei citare Colombo ne potrei citare un'infinità per citare solamente quelli scomparsi ma certamente anche dei presenti
Rientriamo in questa categoria
Qualcuno si pone il quesito ma qual è il contributo alla frontiera della innovazione che oggi porta all'Accademia dei Lincei
è una domanda importante ma non è una domanda adeguatamente ben posta perché nell'Accademia dei Lincei
Non è necessario fare oggi l'innovazione certamente bisogna averla fatta in passato bisogna aver dimostrato le proprie doti scientifiche ma un'istituzione come questa
Dovrebbe avere come io cerco di fare con la collaborazione di colleghi insigni una capacità di incidere sulle strategie
Di politica scientifica tecnologica e ovviamente a monte di politica economica del Paese una prospettiva una strategia
E questo secondo me lo si può fare solo se sia la combinazione di due
Caratteristiche sapere che cos'è la ricerca aver fatto ricerca conoscerne le valenze possibilmente aver raggiunto degli importanti risultati ma aver avuto anche una motivazione è una maturazione di lungo periodo
Sulla indispensabilità ancor più oggi rispetto al mille e ottocentosettantuno di Quintino Sella per mantenere
Una posizione importante nel contesto dello sviluppo economico e sociale europeo ed internazionale
Due osservazioni
I dati che portava Nicolai sulla Germania
Sono dei dati Cucciari qualcuno rileva che la Germania tutto sommato non sta crescendo molto rapidamente vero
Ma se noi andiamo a vedere gli investimenti che loro stanno facendo il ricerche ente conoscenza che renderanno un incremento di PIL nei prossimi anni nel lungo periodo
Credo che possiamo prevedere che il divario tra Alitalia e la Germania andrà continuamente aumentando nel tempo loro stanno investendo massicciamente in ricerca e scienza interno scienza
Con rendimenti che saranno quelli che saranno differiti nel lungo periodo ci si va a vedere il bilancio pubblico dalla Germania si constata
Che gli investimenti ricerche sviluppo in tecnologia
E in tante altre tematiche che hanno che fare con questo grande insieme sono quasi quattro volte percentualmente rispetto a quelli che fa l'Italia quindi siamo a dei livelli in comparati
Nei giorni scorsi sono stato a una riunione a mio avviso importante tra industriali tedeschi industriali italiani
E debbo dire che l'impressione che ho tratto alla fine di questa riunione e che vi è un rispetto notevole degli industriali tedeschi verso gli industriali italiani
Sia per quelle impresa e definiamo le piccole e medie soprattutto raggruppate nei contesti distrettuali che continuano a fare innovazione
Sia anche in misura crescente per le cosiddette imprese multinazionali flessibili
Ho dette altrimenti imprese del quarto capitalismo che certamente sono una grande novità dell'Italia degli ultimi quindici anni e sotto questo profilo io credo che sarebbe molto importante riuscire a ricostruire dei nuovi distretti intorno a delle imprese pilastro
Che sono imprese del quarto capitalismo il cui fatturato va da uno a otto miliardi di euro
Questa potrebbe essere una nuova modalità di ricostruzione di distretti che in parte sono verticalizzata in parte sono orizzontali intorno a un'impresa leader
Del quarto capitalismo naturalmente per fare tutto ciò bisogna evidentemente far sì che le istituzioni del nostro Paese
Si servano anche di quelle che sono le competenze del Paese purtroppo sappiamo che le istituzioni italiane soprattutto quella parte delle istituzioni che ha a che fare con
La
Modalità politico partitica non è particolarmente attenta al ruolo di quei soggetti anche essi istituzionali che nel nostro Paese potrebbero dare un grande contributo
Per per lo sviluppo e
Gli incivili mento termine concetto che cure Quintino Sella usava frequentemente per concludere
Noi come Fondazione Edison
Predisporremo gli atti di questo convegno io credo che questo convegno lascerà un segno importante sia
In questa particolare modalità di funzionamento dell'Accademia dei Lincei che cerca di guardare alle strategie in cui tecnologia e scienza economia società e istituzioni
Sì combinano tra di loro e da ultimo
Una piccola sottolineatura apparentemente marginale ma tutt'altro che marginale
Devo dire purtroppo che
La
Disarticolazione attraverso questo sistema di competenze concorrenti dette anche competenze conflittuali
Che hanno peraltro generato un contenzioso terribile alla Corte costituzionale
è certamente qualcosa che va rapidamente emendato ne siamo consapevoli noi ne sono consapevoli le imprese
E credo che ne siano in gran parte consapevoli anche le personalità più avvertite delle istituzioni italiane questo può sembrare
Un aspetto specifico ma io credo che sia un aspetto di grande rilevanza e speriamo dunque che quelle riforme istituzionali di cui si sta parlando da troppo tempo senza dare seguito agli intendimenti possano davvero trovare
Un esito concreto rapidamente dunque grazie a tutti voi per aver partecipato a questo convegno e ovviamente grande ringraziamento ti ai relatori e non ultimo certamente ai membri del Comitato ordinatore due dei quali anzi quattro dei quali hanno partecipato attivamente
A questo convegno Sergio Carra Marco Fortis il sottoscritto Renato Ugo ma anche Michele De Benedictis che credo sia ancora qua con noi comunque è stato quasi tutta la giornata qua con noi
E vorrei anche ricordare un amico caro che non ha potuto essere con noi ma sono certo che
Avrà
Con grande piacere il resoconto che io gli farò di questo convegno che Augusto Graziani grazie ancora a tutti voi
Ovviamente