07 SET 2006

Intervento di Marco Cappato sull'accordo UE/Stati Uniti d'America in merito all'impiego dei dati di identificazione dei passeggeri

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 2 min 30 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Marco Cappato sull'accordo UE/Stati Uniti d'America in merito all'impiego dei dati di identificazione dei passeggeri", registrato a Parlamento Europeo giovedì 7 settembre 2006 alle 00:00.

Sono intervenuti: Marco Cappato (parlamentare europeo, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa).

Tra gli argomenti discussi: Aerei, Commissione Ue, Consiglio Europeo, Europa, Parlamento Europeo, Privacy, Sicurezza, Traffico, Unione Europea, Usa, Vi.

La registrazione video ha una durata di 2 minuti.

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  • Marco Cappato

    parlamentare europeo (ALDE)

    Signor Presidente, signor Vicepresidente della Commissione, onorevoli colleghi, sono abbastanza pessimista sull'esito di questo accordo, sostengo le cose dette in particolare dalla relatrice Sophie 't Veld, ma il problema è quello che abbiamo rinunciato, come Unione europea e come Commissione europea, al nostro potere negoziale: questa è la ragione per cui c'è da essere pessimisti. Abbiamo rinunciato al nostro potere negoziale quattro anni fa, quando per un anno e mezzo sono stati trasferiti nella totale illegalità i dati dei passeggeri negli Stati Uniti. E' stato fatto un accordo, che poi si è rivelato illegale e di fatto è servito semplicemente a recepire quell'illegalità e a correggerla in piccolissima parte. In realtà avremmo un potere negoziale enorme, si tratta di decidere se vogliamo, come Europa, che si rispetti la nostra legge sulla nostra terra, è un principio dello Stato di diritto. Forti di questo fatto potremo andare a negoziare con gli Stati Uniti, se invece ci rinunciamo, evidentemente gli Stati Uniti sono nella posizione di chi dice: "Beh, se se tra trenta giorni non si fa un accordo, noi faremo come ci pare". Il piccolo particolare è che loro, se noi vogliamo, non possono fare come gli pare. Il ragionamento di chi dice: "Qui si rischia che vengano bloccati i voli delle compagnie aeree negli Stati Uniti" è un ragionamento del tutto falso da un punto di vista legale, le nostre leggi sulla privacy non proteggono in funzione della nazionalità della compagnia di bandiera aerea, proteggono rispetto al paese dove vengono raccolti i dati personali. I dati raccolti per fini commerciali non possono essere sistematicamente utilizzati per fini di sicurezza, né negli Stati Uniti, ma nemmeno in Europa, nemmeno se lo volessimo usare in questo modo i nostri dati! Allora, se inizieremo a far rispettare la nostra legge riusciremo ad avere un potere negoziale per concludere un accordo con gli Stati Uniti. Un accordo del genere significa che vanno trasmessi solo i dati rilevanti ai fini di sicurezza e non dati assolutamente irrilevanti come accadde oggi.
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