12 NOV 2001

Intervento di Marco Cappato sul suo rapporto in merito a comunicazioni elettroniche e trattamento dei dati personali e tutela della vita privata

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 6 min 14 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Marco Cappato sul suo rapporto in merito a comunicazioni elettroniche e trattamento dei dati personali e tutela della vita privata", registrato a Parlamento Europeo lunedì 12 novembre 2001 alle 00:00.

Sono intervenuti: Marco Cappato (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Commissione Ue, Controlli, Internet, Parlamento Europeo, Privacy, Tecnologia, Unione Europea, V.

La registrazione video ha una durata di 6 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Marco Cappato

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    Signor Presidente, eccoci ancora qua, sempre durante il voto della commissione per le libertà pubbliche sul terrorismo, ma non fa nulla. Secondo tentativo: privacy nelle comunicazioni elettroniche. Mi pare che l'altra volta questa Assemblea abbia fallito l'obiettivo di approvare una posizione maggioritaria, perché si sono vicendevolmente annullate le due proposte in campo sulla questione delle e-mail commerciali non sollecitate, la proposta dell'opt-in rigido europeo e quella che prevede libertà di scelta per gli Stati membri tra l'opt-in e l'opt-out , oltre ad una proposta di compromesso a mio parere troppo tardivamente presentata ai colleghi. Le tre proposte si sono dunque vicendevolmente annullate. Ora invece su questo punto credo che finalmente il Parlamento sia pronto a prendere una decisione, dal momento che sia la posizione della commissione per le libertà pubbliche del Parlamento, cioè di lasciare agli Stati membri la possibilità di scelta, sia quella della Commissione - l'opt-in rigido europeo - sono state per così dire ammorbidite, si sono avvicinate l'una all'altra: la commissione per le libertà pubbliche ha tenuto in considerazione in particolare le preoccupazioni relative agli SMS, cioè i messaggi sui telefonini, e, dall'altra parte, la posizione dell'opt-in, della scelta preventiva rigida imposta a livello europeo, ha preso in considerazione l'esigenza di comunicare con chi è già cliente di una determinata società, di una determinata azienda. Io spero che i colleghi, i gruppi in particolare, vorranno seguire il voto tra queste due alternative, senza confondersi all'ultimo momento, alternative tra le quali il Parlamento avrà la possibilità di scegliere. Per quanto mi riguarda - e ciò mi preme confermare - ritengo che non ci siano dati né prove sufficienti che dimostrino che i paesi che applicano il sistema di opt-in sono in grado di combattere meglio lo spamming . Il fenomeno dello spamming su Internet è già illegale oggi, perché è già illegale raccogliere indirizzi senza autorizzazione, è già illegale utilizzarli senza autorizzazione, è già illegale inviare messaggi senza indicare chiaramente il mittente, è già illegale inviare messaggi senza dare la possibilità di cancellarsi con facilità dalle liste. Dall'altra parte, anche nella rigidità ci sono dei rischi, che concernono ad esempio la libertà di comunicazione. Non è un caso che la commissione per le libertà pubbliche abbia voluto essere prudente su questo tema. Ci sono, infatti, coalizioni di organizzazioni non governative che hanno espresso la loro preoccupazione sulla possibilità, ad esempio, di raccogliere fondi attraverso campagne su Internet . Io credo che questo nostro dibattito, questa nostra legislazione sia già oggi superata dalle tecnologie e dai fatti; credo che già oggi i consumatori abbiano a loro disposizione la possibilità di scegliere da sé, a livello individuale, un sistema di opt-in , ovvero di opt-out , senza bisogno, nel cancellarsi dalle liste, di rivolgersi al mittente del messaggio, ma semplicemente mettendo quell'indirizzo su una lista nera, in modo da non dover più ricevere messaggi da quel mittente. Visto però che sono passati sei anni dalla direttiva generale sulla privacy e ancora buona parte degli Stati membri non l'ha ratificata, che sono passati quattro anni dalla direttiva che modifichiamo con questa nuova proposta di direttiva e che anche la direttiva del '97 non è ancora stata applicata da buona parte degli Stati membri, dovremmo purtroppo, con questi tempi, ragionevolmente immaginare che anche questa legislazione entrerà in vigore, chissà, magari tra tre, quattro, cinque anni. Tra tre, quattro, cinque anni dunque, se i consumatori e gli utenti percepiranno veramente il bisogno di difendersi dalle e-mail commerciali non sollecitate, il mercato e la tecnologia renderanno ancora più semplici i sistemi che già oggi sono disponibili. Non vorrei che, invece, dopo aver dimostrato questa grande e comprensibile preoccupazione nei confronti del disturbo rappresentato da messaggi commerciali non sollecitati, ci preparassimo, dall'altra parte, a dare pieno mandato alle autorità nazionali di polizia di disporre a loro piacimento dei nostri dati personali. Non è solo e strettamente un problema di questa direttiva, è un problema politico più generale, e me ne rendo conto. Temo che questa sia la direzione che stiamo prendendo; temo che le più grandi preoccupazioni per la privacy dei cittadini non vengano da un messaggio commerciale non sollecitato in più o in meno.
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