17 DIC 2002

Intervento di Maurizio Turco sul bilancio dell'Unione europea

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 5 min 9 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Maurizio Turco sul bilancio dell'Unione europea", registrato a Parlamento Europeo martedì 17 dicembre 2002 alle 00:00.

Sono intervenuti: Maurizio Turco (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Arlacchi, Bilancio, Commissione Ue, Consiglio Europeo, Cooperazione, Droga, Finanziamenti, Nord, Onu, Parlamento Europeo, Prodi, Sud, Tossicodipendenti, V.

La registrazione video ha una durata di 5 minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Maurizio Turco

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    Signor Presidente, come il collega Van Dam, anch'io vorrei entrare nel merito di una linea di bilancio particolare, e lo faccio anche in virtù del fatto che, come membro della commissione per le libertà pubbliche, ne ho seguito da vicino la storia. Si tratta della linea B7-6310 "Programmi di cooperazione nord-sud nella lotta contro la tossicomania". La commissione per le libertà prima, la commissione per i bilanci dopo, e infine la plenaria all'unanimità avevano deciso di bloccare i nuovi stanziamenti e di mettere in riserva gli stanziamenti di pagamento dal momento che questa linea di bilancio, secondo il Parlamento, non aveva una base giuridica. E non l'aveva, una base giuridica, perché la Commissione, già dall'ottobre 2000, avrebbe dovuto presentare al Parlamento una valutazione delle azioni finanziate dalla Comunità a questo titolo e proporre un nuovo regolamento. Risulta invece che, per ben due esercizi, questa linea è stata finanziata senza alcuna base giuridica. Subito dopo il voto della plenaria, la Commissione fa presente al presidente della commissione per i bilanci che, in effetti, questa linea non ha una base giuridica. Ciò è in contraddizione con quanto affermato diverse volte dalla signora Commissario in risposta alle interrogazioni parlamentari, ovvero che era una linea finanziata secondo una ben precisa base giuridica e che il fatto che non ci fosse stata la valutazione non impediva di rifinanziarla. Ci viene in seguito detto che c'è stata anche una valutazione. Ebbene, questa valutazione, che dovrebbe riguardare il regolamento del 21 ottobre 1997 e che sarebbe stata consegnata al Parlamento nel luglio 2002, di certo non è arrivata al segretariato della commissione per le libertà. L'ho recuperata con difficoltà: si tratta di una relazione definitiva del 9 maggio 2002 che, se ne avessimo avuto il tempo, avremmo anche potuto valutare come commissione per le libertà, evitando forse questo passaggio e quello che sta accadendo con il nuovo bilancio, grazie al quale la Commissione, il Parlamento e il Consiglio hanno deciso congiuntamente di togliere la riserva perché la valutazione ci sarebbe. A parte la copertina e il titolo, si tratta di una valutazione che parte dagli anni '90 e riguarda la cooperazione nord-sud nella lotta contro la droga e la tossicomania, che solo in parte ha a che fare con il regolamento pubblicato il 21 ottobre 1997. Non solo: all'interno di questa valutazione vengono utilizzate tutte le azioni intraprese negli anni precedenti, pur di non dire con chiarezza quello che è successo con questo regolamento durante quei tre anni. Dalla valutazione emerge chiaramente che negli ultimi tre anni la maggior parte delle azioni è stata intrapresa con e attraverso l'Agenzia delle Nazioni Unite, sotto la direzione del signor Arlacchi. Per anni abbiamo chiesto che questa commissione indagasse su fatti che le stesse Nazioni Unite avevano riconosciuto non essere trasparenti e, anzi, andare contro il loro regolamento finanziario. Lo stesso Presidente Prodi si era assunto la responsabilità di appurare quanto le stesse Nazioni Unite riconoscevano. Tutto questo non è accaduto e oggi si rifinanzia tranquillamente questa linea di bilancio dopo che, per anni, si è continuato a finanziarla senza una base giuridica e per operazioni discutibili di cui ancora oggi la Commissione non è in grado di, o non vuole, dare una vera valutazione.
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