03 SET 2008

Intervento di Marco Cappato sulla valutazione delle sanzioni UE in quanto parte delle azioni e delle politiche dell'UE in materia di diritti dell'uomo

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 2 min 50 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Marco Cappato sulla valutazione delle sanzioni UE in quanto parte delle azioni e delle politiche dell'UE in materia di diritti dell'uomo", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 3 settembre 2008 alle 00:00.

Sono intervenuti: Marco Cappato (parlamentare europeo, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa).

Tra gli argomenti discussi: Birmania, Cooperazione, Democrazia, Diritti Umani, Parlamento Europeo, Sanzioni, Unione Europea, Vi.

La registrazione video ha una durata di 2 minuti.

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  • Marco Cappato

    parlamentare europeo (ALDE)

    Signor Presidente, onorevoli colleghi, grazie alla relatrice per il lavoro che è stato realizzato. Credo che la proposta di trovare dei criteri più omogenei sulla politica delle sanzioni sia una proposta che arriva anche in modo tempestivo. Voglio sottolineare in particolare un elemento concreto che è contenuto nella relazione al paragrafo 6 e riguarda i crimini, le devastazioni di tipo ambientale. Si propone che anche questo tipo di azione volontaria possa essere sottoposta a sanzioni e credo che dovrebbe essere presa in seria considerazione questa proposta. Per il resto il limite della politica delle sanzioni certo è spesso l'incoerenza, ma è soprattutto collegato al limite della politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea: più esiste ed è forte e coerente quella politica, più può essere forte e coerente un regime di sanzioni. Il problema nostro, come Unione europea, è che siamo spesso troppo timidi o è così difficile trovare il consenso necessario trasversale tra i paesi membri per arrivare a sollevare delle sanzioni che ci troviamo incapaci e impotenti di reagire. Mi permetto di approfittare della presenza della Presidenza francese per ricordare come di fronte ad un regime come la Birmania è chiaro che escludere l'energia dal novero delle sanzioni rende quelle sanzioni molto poco efficaci. In più, c'è la questione dei diritti umani e della democrazia che dovrebbero essere la priorità della politica internazionale e quindi anche la priorità delle politiche in materia di sanzioni. Così non è! Così non è a partire da un problema che è menzionato nella relazione Flautre ai paragrafi 18 e 19, quello degli accordi di cooperazione dove noi abbiamo delle clausole, delle regole che impongono il rispetto dei diritti umani, sono clausole che impegnano l'Unione europea. Queste clausole sono sistematicamente ignorate. Allora, prima ancora di arrivare a delle sanzioni, bisogna trovare dei meccanismi per rendere queste clausole efficaci. Se ne stanno trattando di nuove, negoziando di nuove con il Vietnam e con altri paesi asiatici. Dobbiamo trovare dei meccanismi graduali magari per evitare, termino presidente, di arrivare alla sanzione, ma lo possiamo fare soltanto se rispettiamo la legalità, le clausole, gli accordi scritti che la nostra Unione firma.
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