Il Grande tsunami: come (ci) cambia il Mediterraneo

Questa
Davo la rotonda
Dedicata alle primavere arabe
Al Mediterraneo
Un tentativo di
Bilancio di quello che è successo e di prospettive di quello che succederà a partire soprattutto da noi
E nel Mediterraneo ci siamo
E che siamo immediatamente toccati da tutto ciò che accade sulle altre sponde
E credo che parlarne da Genova abbia un valore aggiunto rispetto alla prospettiva italiana quindi io vi ringrazio di essere qui il dibattito sarà
Introdotto da Mattia Toaldo
Con l'aiuto come al solito di un apparato cartografico
Stiamo aspettando
Il
Vice ministro degli esteri Lapo Pistelli che atterrerà tra pochi minuti e sarà qui comunque entro mezzogiorno quindi parteciperà anche lui la discussione
Do senz'altro la parola Mattia Toaldo
Buongiorno
Una breve introduzione su chi ascolterete parlare Marco Marguerite direttore affari istituzionali di Edison
Marco Ansaldo inviato speciale della Repubblica vaticanista
Lucio Caracciolo che forse molti di voi conosceranno come direttore di Limes
E Nicola perde direttore di Global Research
Lasciatemi dire sono molto felice di essere Gianaria se in una sala così bella
Perché abbiamo scelto questo titolo il grande nazionali come si cambia il Mediterraneo perché nel Mediterraneo negli ultimi anni sono successe cose inaspettate che ci hanno sulle varie
Venite pure dei posti riservati mi raccomando lo Stato in piedi grazie
Vai vai dicevamo nel Mediterraneo negli ultimi tre anni sono successe cose che ci hanno sorpreso che in molto
In pochi si aspettavano e forse sono successe proprio perché nessuno se l'aspettava
Se dovessimo raccontarla come una storia di un bambino diremmo che comincia tutto
Nei banchetti della frutta di una città tunisina neanche tanto importante che la maggior parte delle persone anche dei cosiddetti decision makers in Europa non sapeva neanche dove stesse
E nel momento in cui un venditore di frutta vista si a confiscare la frutta decide di darsi fuoco
E questo dà il via a una serie di rivolte
E porta nel giro di pochissime settimane alla caduta del primo dittatore arabo è la prima volta che
Un dittatore arabo
Cade si dimette viene rimpiazzato
Grazie ad una rivolta in gran parte non violenta o comunque non a causa di una guerra vera e propria e da lì comincia un vero e proprio Tsunami che coinvolge tutta la regione tutta l'altra sponda del mare che vedete
Qui da Genova ed è un lo tsunami non solo per quei Paesi ma anche per noi perché cambia il nostro modo di vedere quei Paesi
Cercherò non di mostrarvi alcune mappe che spiegano questo cambiamento e farò anche alcune domande a chi siede alla mia sinistra
Ovviamente sono parecchie domande quindi non rispondete a tutte
Perché avete circa dieci minuti a testa ma sentite vi liberi di
Sceglierne anch'alcune
Per rispondere
La prima mappa se questa mi sembra complicata ancora non avete visto le altre la prima ma per una mappa della Regione spesso si dipinge lo scontro
Tra i Paesi della regione come uno scontro tra sunniti e sciiti cioè tra
Le due componenti fondamentali dell'Islam e in parte è così
In parte
è come viene percepito soprattutto dal cosiddetto Fronte sunnita cioè dall'Arabia Saudita i paesi del Golfo oggi potremmo dire anche dall'Egitto
Ma in parte non è così nel senso che
Ci sono in gioco degli interessa e ci sono in gioco delle alleanze che vengono da molto più lontano
La prima domanda che mi faccio quindi è
E noi come ci poniamo di fronte a questo scontro di interessi con chi abbiamo più interessi in comune con l'Arabia Saudita con l'Iran con la Turchia
E chi teniamo d'occhio per il futuro in questi Paesi perché se è una cosa ci hanno insegnato le cosiddette prima bene poi se avremo tempo discuteremo anche della
Di come questo termine sia inopportuno
Se una cosa ci hanno insegnato è che dobbiamo guardare non solo a chi ha il potere oggi ma anche a chi potrebbe averlo domani e quelli che oggi sembrano assolutamente marginali domani potrebbero non esserlo affatto
Passiamo invece alla seconda slide che forse richiederà un pochino più di spiegazione
Soprattutto a quelli
Di voi più giovani a nel mille novecentosedici un signore francese al signore inglese si incontrano e disegna no
Parte dei confini del Medioriente di oggi non tutti i confini del Medioriente di oggi derivano da quell'incontro come invece ogni tanto sentite dire all'incontro tra signor sites signor dico
Ma in realtà tutti derivano dalla fine dell'Impero ottomano se voi guardate alle guerre degli ultimi vent'anni dai Balcani in poi
Una parte notevole di queste guerre avvengono in in territori che prima o facevano parte dell'Impero ottomano o erano i margini Ai confini con l'Impero ottomano è questa è un tema abbastanza affascinante
Questi confini oggi si dice che sono messi in discussione dalle primavere ora che i popoli della Regione prendono in mano il loro destino possono cambiare dei confini che non hanno deciso da soli
Ma potremmo vederlo anche in un'altra maniera potremmo dire che in realtà è proprio il concetto stesso di confini che varrà sempre di meno
Alcuni dei confini che vedete lì in realtà esistono solo sulla carta infatti per esempio il confine tra Libano e Siria ben prima della attuale guerra civile insidiare a un confine che diremo molto goloso per dire che in realtà non esisteva molto
Il confine tra l'Iraq e la Siria anche un confine abbastanza labile
E il confine tra la Turchia e la Siria è un confine particolare che
è poroso solo in un senso e potremmo continuare
E se in questa mappa ci fosse per esempio la Libia vedremmo che
è quasi nessuno dei confini
Meridionali e occidentali
E orientali di quel Paese è un confine che esiste più che solo sulla carta
All'interno di quei confini le autorità statali sono in alcuni casi sempre più deboli per non dire inesistente e questo per esempio il caso della Libia
E allora una domanda per voi è
Dobbiamo pensare di ridisegnare questi confini oppure questi confini sono stati aboliti di fatto e dobbiamo cominciare a ragionare sulla base di questo
Ci sono per esempio entità che oggi non ci sono su quella mappa ma che funzionano in realtà come gli Stati
E parlo per esempio del Kurdistan iracheno là dove vedete Mosul le Kirkuk un po'più su
C'è uno Stato che non c'è sulle mappe ma che di fatto funzionare apporti e commerciale ed esteri quasi come se fosse uno Stato autonomo
Il paradosso dei paradossi
è che proprio le forze non statuali come alcuni gruppi
A
Di miliziani siriani
Assumono nel loro nome il termine è stato per esempio lo Stato islamico del levante e dell'Iraq non è uno Stato è un gruppo armato che approfitta del fallimento dello Stato siriano
Come ci rapportiamo allora con questi Paesi i cui confini non riusciamo più
A capire se esistono sostanze soltanto sulla carta vogliamo continuare a cercare di avere un referente unico in questi paesi per esempio quando facciamo
Affari oppure prendiamo atto del fatto che
Dovremo parlare con tante persone diverse ma che forse è meglio parlare con tante persone diverse fare qualcosa veramente piuttosto che
Parlare con un soggetto solo ma che in realtà non governa neanche su tutto il suo a Palazzo
In realtà noi abbiamo visto soltanto una parte di quello che è successo in questi Paesi abbiamo visto quello che succedeva sotto le telecamere e le telecamere hanno piazzate soprattutto in una piazza del Cairo piazzata ferie perché vuol dire Piazza della liberazione
Dove c'erano delle grandi manifestazioni anche contrapposti anche di pronti molto diversi tra di loro e questo è sicuramente stato una parte fondamentale cioè dei sollevamenti popolari in molti casi non violenti che continuano nonostante oggi si parli soprattutto di guerre
Continuano per esempio insidia proprio nelle zone
Dove
è stato rapito il nostro padre Dall'Oglio continuano anche in Libia dove
La gente a mani nude la sfida le milizie molte volte rilascia cacciarle proprio perché a mani nude
Ma è successo anche altro
Quella che vedete lì disegnata in viola e con un tratteggio arancione è un'aria di crisi
Molto strana in cui si muovono dei gruppi altrettanto particolari
Il più famoso di questi è
L'altro alcalina nel Maghreb islamico la sigla in inglese a Kim
In realtà se dovessimo tracciare una mappa ancora più accurate ancora più recente probabilmente il confine tratteggiato rancio né si estenderebbe là dove vedete
Quel segno arancione sotto Bengasi e forse gli effetti
Di quest'aria li vedremo fino
Al Sinai che quell'area che vedete
A Oriente del Cairo dove c'è quella linea tratteggiata gialle e blu
è un'area fondamentale per il commercio mondiale ci arriveremo dopo ed è un'area che confina con
Quello che chiamiamo impropriamente il Medioriente cioè Israele l'Arabia Saudita la Giordania
In quest'area ritorniamo all'aria tratteggiata arancione si muovono gruppi come a Kim che definiamo un po'semplicisticamente jihadisti a volte impropriamente CAI disse una parola sbagliata che non non ci aiuta a capire granché
Fanno sì
La guerra santa o comunque fanno la guerra nel nome dell'Islam politico ma in realtà fanno anche altro
Fanno traffici illeciti
Fanno traffico di esseri umani fanno cose che qui da noi attribuiremo alle mafie cioè sono una cosa particolare sono un misto tra un gruppo che definiremo ti Doris è un gruppo di criminalità organizzata e quindi la domanda qui è
Ci ricorda qualcosa che noi conosciamo bene qui abbiamo delle competenze sia militari che investigative che possiamo spendere per risolvere questo problema
Perché il problema di quell'area arancione da una parte che crea delle grandi sofferenze per chi vive dentro quell'arancione e dall'altra che questi traffici illeciti creano un mare di instabilità molto pericolosa che si estende sostanzialmente da una parte all'altra dell'Africa arriva fino
Al Sinai e quindi noi come italiani possiamo fare qualcosa di fronte a questo
E veniamo hanno italiani questa è una mappa del mondo secondo
Le missioni militari italiane e sfido chiunque ricordarsele tutte
Nel senso che sono veramente tante e fa strano pensare che quando io sono nato non tantissimi anni fa l'Italia si era impegnato all'estero ma sulla volta in Congo e non era andata particolarmente bene
Da allora a partire dalla missione italiana in Libano nel mille novecentottantadue
Le missioni di peacekeeping condivise in forse mentre come forse bisognerebbe dire sono diventate se vogliamo la missione principale delle nostre Forze armate
Forze armate intese in senso largo quindi includendo anche i carabinieri e nonostante il Paese non se ne sia accorto in molti scenari abbiamo dato una buona prova
Non se n'è accorto non solo in termini di opinione pubblica ma forse neanche in termini di classe politica e dire che ogni sei mesi si vota il rifinanziamento ma
Diciamo non c'è un grande dibattito su questo tema
Si parte dalla missione in Libano del mille novecentottantadue come dicevo c'è poi quella in Somalia al
Più o meno dieci anni dopo
Si va nei Balcani per tutti gli anni Novanta e non se ne esce più ci siamo ancora e poi si va in Afghanistan da cui ci stiamo ritirando adesso passando per l'Iraq
Del quale abbiamo dimenticato al
Grazie ci stanchi
Cosa abbiamo imparato in queste missioni
E non intendo soltanto dal punto di vista militare dove abbiamo speso delle competenze che avevamo che non abbiamo mai messo nero su carta quelle tra così De
Da camper in sé agency cioè come
Si fronteggia un insetto insurrezione armata e l'abbiamo mai messe su carta e oggi i nostri militari studiano
Sui testi preparati dagli americani
è che la camper insorgenze diciamo hanno cominciato a farla
Un po'dopo di noi e e forse anche con meno competenze
Non sono quindi cosa abbiamo imparato dal punto di vista militare ma cosa abbiamo imparato in termini di gestione dei conflitti
E cosa abbiamo capitalizzato in termini politici
Noi siamo forse
Una delle due forze principali UNIFIL che ha una missione dell'ONU acché di interposizione tra
Libano cioè e soprattutto la forza militare del Partito di Dio Hezbollah e di Israele
Non so quanti
Italiani lo sanno che stiamo all'abbiamo un ruolo molto importante
Non so neanche quanto lo capitalizziamo politicamente il fatto che non siamo in un'area del mondo così importante ha svolto un ruolo
Così cruciale
E chissà a se c'è un dibattito politico anche su questo che cosa ci facciamo con quella missione la soprattutto ora
Che c'è il conflitto
Ecco in Sicilia
Questa è un'altra carta del mondo ancora più allargata ed è la carta dei commerci mondiali
Ora
Chiunque abbia studiato un po'di storia sa che l'Italia ha tradizionalmente un rapporto privilegiato con l'Asia e con il Medioriente una delle pochissime città
Europee che ha un nome arabo e Venezia al punto Kia
Poche altre città europee hanno questo privilegio proprio perché
Mi sembra che al punto che ha vuole sentire la cannoniera o qualcosa del genere
Proprio perché i rapporti tra le città italiane anche tra Genova e l'Oriente intesa sia come medio che come estremo datano da tantissimi
Secoli pensate che in India ancora oggi quando si dice ventilatore si usa il termine dell'azienda italiana che lo produceva negli anni Cinquanta lo vendeva in India la tramite la nel frattempo è fallita
Però vi dice quanto era importante quanto è tradizionale ruolo italiano lì
Si dice anche spesso che ora
Si è passati dalla centralità del Mediterraneo parecchi secoli fa alla centralità dell'Atlantico e ora ci si sposta verso il Pacifico perché i due centri economici mondiali
Sono gli Stati Uniti e la Cina però se voi vedete le rotte del commercio mondiale
In realtà passano sì per il Pacifico ma in una parte molto rilevante passano dove vedete quella linea rossa
E cioè
E entrano dall'oceano Indiano verso il Mar Rosso passano per il canale di Suez per il Sinai ecco perché primario indicavo con un lavoro parecchio importante
Passano per il centro del Mediterraneo
Per lo stretto di Gibilterra e poi arrivano sulla costa atlantica degli Stati Uniti talvolta se devono arrivare sulla costa pacifica e qui c'è un'altra sfida mondiale passano per il canale di Panama o per un altro canale nel futuro che i cinesi stanno costruendo
Quindi il Mediterraneo potrei
è di nuovo essere al centro lo è già dal punto di vista del commercio non lo è ancora dal punto di vista della politica oggi se qualsiasi persona che fa politica nel mondo penso al Mediterraneo lo pensa con un luogo di crisi non come un luogo
Di commercio e di prosperità
E noi siamo al centro del Mediterraneo lo siamo diciamo geograficamente e lo siamo anche politicamente molto di più di quello che pensiamo tante cose nel Mediterraneo accadeva ne accadono ancora oggi perché
L'Italia ha un ruolo
Pensate semplicemente che sulla questione palestinese due delle decisioni europee più importanti degli ultimi trentacinque anni hanno un'origine italiana la dichiarazione di Venezia con la quale viene riconosciuta l'OLP
Tiene presa Venezia grazie su spinta italiana
E il l'inclusione di Hamas nella nella lista delle organizzazioni terroristiche viene
Appresa su spinta italiana all'inizio degli anni Duemila questi due elementi che determinano ancora tanto
Dell'atteggiamento europeo verso la questione israelo palestinese sono il risultato di azioni italiane potrei continuare
La lista diceva il saggio cinese se non ti occupi del mondo il mondo si occuperà dite
E questo rischia di succedere anche a noi in pochi lo sanno ma
Da ormai quattro mesi in Libia c'è uno sciopero della produzione energetica ce la maggior parte dei campi
Sia di
Petrolio che di gas vengono bloccati da una strana coalizione tra i lavoratori di quel
Strutture che c'erano degli aumenti salariali le milizie e organizzazioni locali che usano questo blocco della produzione di gas di petrolio
Per contrattare con il Governo centrale ora indovinate un po'dove vanno a finire quel gas quel petrolio in parte piuttosto rilevante vanno a finire in Italia
Eppure noi
Per ora ce ne siamo occupati pochino di quello che succede in Libia probabilmente ce ne occuperemo
Quando ci renderemo conto che il gas per riscaldare le nostre case il petrolio per fare andare le nostre macchine
Comincia a mancare
Ma prima di parlare di energia
La domanda che volevo fare
Cosa vogliamo che pensino di noi in Europa e nel Mediterraneo spesso pensiamo
Che la credibilità del nostro Paese sia una cosa disgiunta da quello che facciamo nonché dipenda completamente da chi interpreta il nostro Paese che è vero è una parte del problema
Ma dipende anche da quello che facciamo dal ruolo che vogliamo assumere da chi vogliamo essere in questa parte del mondo
E non sempre sono collegate quello che pensa di noi il Mediterraneo e quello che pensa di noi l'Europa e visto che
Siete tutti persone che viaggiano molto secondo me interessante sapere cosa pensano oggi e cosa potrebbero pensare di noi questi due soggetti
Molto importanti
Sono arrivato all'ultima mappa quindi non temete la sulla tortura sta per finire questa
è una visione di una parte
Di un problema molto importante e il problema dell'energia
Spesso il rapporto tra la sponda nord la sponda sud del Mediterraneo soprattutto negli ultimi vent'anni è stato improntato a una parola condizionalità cioè la sponda nord diceva
Alla sponda sud se voi
Rispettate queste condizioni se voi diventate come noi poi diventate un po'più come noi
Allora interprete nel nostro Club anche se con una
Carta diversa da quella che abbiamo noi carta di appartenenza al club
E potremmo
A
Fare delle cose insieme quindi la sponda sud doveva diventare come la sponda nord questa cosa non ha funzionato molto se c'è un dato che emerge
Viaggiando nei Paesi della sponda sud è che le primavere arabe termine improprio come dicevo prima
Non sono non riguardano noi non sono su di noi
Il tema non è occidente si Occidente no nonostante si cerchi di dipingere in questi termini il tema è cosa sono chi governa in Egitto chi governa in Tunisia che quindi Brescia tra i vari gruppi sociale in questi Paesi è così in Egitto e così in Iran
è così penso ma in gran parte anche in Turchia e qui abbiamo chi parlerà con molta più competenza di me
La condizionalità quindi non ha funzionato
E forse bisogna passare un approccio diverso quello per cui viviamo tutti sullo stesso mare e abbiamo dei problemi in comune se voi guardate per esempio i dati sulla disoccupazione giovanile quello italiano assomiglia di più molto di più a quello tunisino che a quello svedese per ovvi motivi
I problemi di crisi economica della sponda nord del Mediterraneo e che poiché il sud dell'Europa hanno qualcosa in comune con quelli della sponda sud del Mediterraneo non sto dicendo che sono uguali
Perché c'è un elemento completamente opposto nella sponda sud del problema il boom demografico ci siamo troppi giovani nella sponda nord ce ne sono troppi e troppo pochi e questo forse dà anche un po'l'idea delle coop complementarietà che ci potrebbero essere
Tra le sfide comuni ed è una cosa che ha a che fare con il tema della disoccupazione c'è quella dell'energia da una parte
Come costruiamo l'era del poste Troja che non è un era soltanto
Di energie rinnovabili ma non era anche del gas che è un tema sul quale
L'Italia storicamente un vantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi europei nel senso che una cosa di cui ci occupiamo che sappiamo fare bene da parecchi decenni
E quindi la domanda è come ci riscalda Remo nel due mila e trentuno data scelta non a caso perché chi è nato quest'anno di entrammo aggiornando il due mila trentuno e quindi prenderà la patente potrà affittare una casa in quell'anno
Questo per dirvi
Un altro concetto che mi sta molto a cuore e cioè che la politica estera e anche politica interna
E invece di solito quando parliamo di politica si parla per il novantanove per cento di politica interna e poi si vieta la politica estera perché qualcosa nel programma bisogna mettercelo mentre invece
Diciamo lunedì riflesso dell'altra
Il paese di parte
Se comincia a capire che ruolo ha nel mondo non solo politico ma economico e che ruolo abbiamo nel mondo da sempre diciamo da quando siamo un Paese
Unito passa in parte anche la questione energetica
Concludo con un'altra domanda che non ha a che fare con le mappe ma che ha a che fare con l'interpretazione delle mappe cioè chiedo a voi
Dove secondo voi si formano le idee
Della politica estera italiana vi dico dove si formano
Nel paese dove vivo cioè nel Regno Unito
E cioè si formano in vari luoghi si formano nelle università è un Paese che quando pensa di investire nella ricerca non penso soltanto alla ricerca prettamente scientifico tecnologica ma investe anche sulla conoscenza del mondo
Invece andate lì a guardare l'elenco delle cattedre universitarie italiane chiedetevi quante Gatto di storia del Mediterraneo ci sono
In quante diversità si insegna il cinese in quanto Iniesta si insegna diritto cinese in quante università si insegna il persiano un Paese con il quale abbiamo dei rapporti o avevamo forse prima delle sanzioni così importanti
Per non parlare Del Turco
Quei visto dicendo dei Paesi che sono qui rappresentati in termini di competenza perché
Rendervi la risposta più semplice
A
Non solo si tratta di università ma anche di centri di ricerca privati e di finanziamento alla ricerca indipendente
è un finanziamento che viene dal mondo privato ma un finanziamento che viene anche dal mondo pubblico
Ed è un finanziamento che deve avere come obiettivo quello di farsi dire come dicono gli inglesi
Il pezzo di spinaci che hai tra i denti cioè anche le cose a spiacevoli no quando vedete una persona capace di spinaci tra i denti e molto imbarazzante doverglielo dire beh il ruolo della ricerca soprattutto in politica internazionale dovrebbe essere quello
Di dire anche le cose spiacevoli
Le cose che non ci piace ascoltare e di mettere in difficoltà discorso pubblico su questi temi
E quindi la domanda e non solo dove si formano le idee oggi ma dove si sono formate le vostre
E dove pensate che si debbano formare
Nel futuro
Io mi fermo qui ho già parlato troppo do la parola di nuovo all'uso
Grazie Mattia per questa
Eccellente introduzione io lascerei ai nostri amici di rispondere alle domande vorrei aggiungere qualche altro spinaci o fra i denti
In particolare vorrei
Prendere alcune verità ricevute e vedere fino a che punto a mio avviso corrispondono alla realtà sul terreno
Sì possiamo tornare quella Carta non solo primavere forse può esserci utile una
Prima verità ricevute che stiamo parlando del mondo arabo
Ora non c'è dubbio che gli arabi questa parte
Del Mediterraneo ce ne siano parecchi ma
Kimi darci a immaginare questo come il mondo arabo significa trascurare alcuni piccoli fatti e che sono venuti in evidenza proprio anche in conseguenza delle cosiddette primavere arabe
Per esempio voi sapete che prima che arrivassero gli arabi in Africa esistevano evidentemente delle popolazioni che abitavano questi Paesi tra l'altro le popolazioni che furono colonizzate dai romani perché stiamo parlando in particolare per le
Coste
Africana del Mediterraneo dello spazio dell'impero romano avete presente anche dei grandi personaggi storici non so Sant'Agostino
Questi evidentemente non erano Arabiya anche se magari qualcuno potrebbe averlo pensato
Ma erano degli abitanti originari
Del Nordafrica quelli che genericamente noi oggi indichiamo come berberi
Ora i berberi non sono tutti morti con invasione araba per fortuna e sono ancora diversi milioni in questo spazio e soprattutto hanno riscoperto negli ultimi decenni di essere berberi
E di convivere con altre etnie in questo mondo per esempio in Libia alcune delle milizie più efficienti nella lotta contro Gheddafi erano milizie berbere
Che evidentemente oggi vogliono giocare un ruolo anche dopo la fine di Gheddafi vogliono conquistare uno spazio a da loro cultura rom loro società alla loro lingua cui tengono moltissimo meglio le loro lingue perché non ci sono varie
Accezioni di lingue berbere
Ma pensiamo anche a un grande Paese come il Marocco
Il Marocco sarebbe veramente piuttosto schematico definirlo un Paese arabo è un Paese con una
Fortissima radicamento berbero tanto è vero che il re del Marocco per anticipare una possibile primavera ha varato una nuova Costituzione in cui ha elevato la lingua berbera allo stesso livello di quella araba
Non dimentichiamo che il Marocco è anche una terra ebraica
Oggi gli ebrei magari ce ne sono pochini ma il radicamento culturale del mondo ebraico
In Marocco e anche in altre parti del Nord Africa ha lasciato qualche segno
E poi ci sono i neri di cui gli arabi farebbero magari volentieri a meno nel panorama urbano salvo utilizzati per alcuni la
I pesanti ma i neri
Ce ne sono a migliaia e milioni in molti paesi del del Nordafrica Libia inclusa
Fra l'altro sono quelli che in questo momento forse soffrono di più o meglio sono stati quasi tutti espulsi dalla Libia perché sospettati a torto o a ragione di essere degli uomini di Gheddafi
E se poi guardiamo anche a i principali Stati di questi Paesi quelli che contano davvero sono stati che definire arabi e piuttosto diciamo astruso in questa Regione noi abbiamo
Quegli Stati dipinti in blu quelli che effettivamente esistono quelli che sono
Stati disegnati con squadre righello dai vari colonizzato ori tra cui anche la Libia che
Vi ricordo è una invenzione italiana la Libia l'abbiamo costruita noi negli anni trenta unificando
Tripolitania Cirenaica e Ferzan
Beh
Se partiamo da nord
La Turchia forse a un due per cento di abitanti arabi quella che la Siria considera parte del suo territorio ma sostanzialmente evidentemente non è
Uno Stato arabo penso che do Anna si diciamogli riterrebbe abbastanza
Scendiamo ancora troviamo Israele certo in Israele c'è un venti per cento di arabi ma non credo che diciamo l'opinione pubblica israeliana possa sentirsi come parte di un mondo arabo
L'altro Stato
Importante effettivamente esistente per la verità
Con qualche problema piuttosto serio dal punto di vista della tenuta dello Stato oggi e l'Egitto
Ma in Egitto anche lì molte persone che pure parlano arabo che noi consideriamo arabi magari non si considerano tali specialmente consideriamo sola
La minoranza cristiana i copti loro dicono almeno siamo arabi ne siamo gli egiziani veri quelli dei faraoni
Sono questi qui che ci hanno invaso qualche secolo fa che
Che vogliono
Darci legge ma gli egiziani siamo voi se voi andate in Libano anche libero per esempio non è così ovvio che i libanesi si sentano arabi si sentono magari più reti dei fenici che non di Maometto
Poi
L'Iran
Altro grande Paese che non fa parte geograficamente del Mediterraneo ma fa parte eccome gioco riti che a mente del Mediterraneo anche lì insomma francamente
I persiani non credo che potrebbero essere come invece qualche volta capita
Assimilati agli arabi
Forse
Qui non si vede mai nella una carta precedente si vedeva bene non è un caso che l'unico confine è un po'diciamo frastagliato elaborato
E che esiste da seicento se non sbaglio dal mille seicentotrentaquattro e quello tra Iraq e Iran
Che non è un confine fra due Stati al confine fra il mondo arabo e il mondo persiano fra due civiltà
Quindi anche lì
Del Marocco detto
Altri Stati francamente nella Regione non ne vedo
Vedo delle guarnizioni militari vedo dei pozzi petroliferi ben protetti vedo deve dei territori che sono più che altro degli spazi di scorre via per gruppi milizie che si contendono le risorse del territorio
Quindi attenzione con le parole
Un altro punto su cui fare attenzione con le parole
E quello che riguarda la religione prima Mattia diceva
Siti sunniti a una semplificazione certamente lo è
Ma ci sono semplificazioni ancora più astruse e correnti che colpiscono nella comunicazione
E che hanno rappresentato spesso il Mediterraneo come una zona di scontro di civiltà come se fossimo i tempi delle crociate fra cristiani e musulmani ora tutto quello che a sta avvenendo quasi tutto quello che sta avvenendo in
Questi ultimi anni non è uno scontro tra cristiani e musulmani anche se all'interno di questo ci può essere c'è
Per esempio in Egitto per esempio in Libano anche questo elemento ma è fondamentalmente una guerra civile intra musulmana se vogliamo restare alla religione cioè sono musulmani contro altri musulmani
Alcuni dei quali brandiscono la religione in modo strumentale altri magari ci credono davvero ma è una questione che
Nord
Guarda il Papa che manda i crociati alla conquista di Gerusalemme voi il Saladino o altre cose del genere
E poi già che ci siamo
Qualche altro piccolo Spina ciò prima
Mattia parlava
Del della difesa sa che esiste tra noi e loro nel senso che qui salvo per fortuna in questa sala dove vi do anche parecchi studenti che saluto
Siamo in un Paese fondamentalmente di anziani mentre da quella parte del mondo in certi Paesi pensate la percentuale di ragazzi sotto i venticinque anni né del sessanta settanta per cento
Quindi sono di Paesi giovanissimi
Se voi spesso andate per strada vedete quasi solo giovani poi magari ne vedete un drappello che è stato guardando una partita del campionato italiano di calcio la televisione
E vedete
Che il tifo né per le nostre squadre spesso è molto più acceso
Non so in Marocco in Tunisia o in Libia di quanto non lo sia magari a Genova
Quindi ci conoscono bene si identificano con alcuni dei nostri simbolico alcune delle nostre impone
E poi noterete un'altra cosa che
In certi Paesi magari non esattamente quelli della costa nordafricana ma quelli che vanno un po'più verso il Golfo di donne se ne vedono pochine in alcuni paesi sono addirittura
Segregate
E questo è un'altra bella differenza o meglio una brutta differenza che però spiega come uno degli elementi più dinamici interessanti dei questi vuoti almeno nella prima fase è stata una certa partecipazione anche femminile
Con una rivendicazione di un ruolo per le donne che non sia semplicemente quello di starsene a casa occuparsi dei figli
E ed è venuto in crisi un altro elemento sociale fondamentale di questi paesi che l'autorità paterna
L'autorità paterna intesa sia interno al nucleo familiare sia
Come diciamo padre dello Stato il punto ormai in questi Paesi in la Cina are figure
Autoritaria in senso paternalistico non importa se
Buone o cattive personaggi non so come i NAS
Sono forse a parte la Turchia magari di questo ci dirà qualcosa Marco sono operazioni un po'più difficili nel senso che la gente un po'più sbagliata
E uno degli elementi più interessanti di queste società giovani proprio la contestazione del dell'autorità indiscussa del padre del pater familias o dell'anziano
Anche perché un'altra caratteristica di questi Paesi e che mentre fino a poco tempo fa una buona parte era una gran parte della popolazione abitava nelle campagne ora
Dire in grandissima parte nelle città ci sono delle megalopoli in questa parte del mondo una di queste la più importante il Cairo
Il cui numero di abitanti non è calcolabile ma comunque stiamo parlando probabilmente di decine di milioni alcuni dicono trenta milioni di abitanti
Una città informale
Dove per esempio il principale il cimitero ospita oltre alle sepolture circa un milione di essere evidenti
E dove non si può entrare se non sei parte in qualche modo dei gruppi informali che controllano quei territori nemmeno la polizia egiziana può entrare in certi
In certi territori come per esempio appunto il cimitero del Cairo
Quindi ci sono delle dinamiche molto interessanti
Potremmo dire con un termine novecentesco persino progressive
Che però non hanno ancora trovato uno sbocco politico e qui mi fermo ponendo un problema che si riallaccia a quello di Mattia
Cioè come noi possiamo
Innanzitutto cercare di capire meglio quello che avviene sull'altra sponda e poi magari favorire uno sbocco che insisto potrebbe essere anche utile a noi lasciamo stare il progresso che cosa vuol dire uno sbocco utile a noi che questi Paesi
Che hanno rovesciato dei regimi di polizia non diventino delle terre di nessuno cioè delle terre in cui semplicemente vi sono delle bande armate
Che si contendono le risorse energetico risorse minerarie i traffici in arto traffici magari
Innalzando la bandiera verde dell'Islam o qualche altro colore
Per giustificare legittimare questi traffici ma la sostanza è che lì non ci sono più poteri legittimi
Tutto questo mette anche e chiudo in evidenza uno dei limiti della nostra proiezione esterna lasciamo stare la politica estera su cui adesso la positivamente ci dirà qualcosa è in arrivo
Ma c'è un problema di come
Il nostro vogliamo chiamarlo capitalismo si rapporta queste terre
Io ne ho avuto qualche percezione in questi anni
Dialogando con alcuni signori e di mestiere fanno gli imprenditori
I quali si erano un po'abituati
Posseduti sul fatto che sostanzialmente
Loro seguivano la politica
Ecco il nostro viceministro ciao lato e cioè
Quando
Dovevano fare affari per esempio con la Libia si muovevano sulla scia di
Sulla pista aperta dai nostri poteri tra i nostri leader che avevano stipulato
Degli accordi con Gheddafi parlo di Gheddafi da potrei parlare di Ben Alì in Tunisia o di qualche altro dittatore locale
E quindi attraverso il canale politico si aprivano delle piste industriali commerciali progetti infrastrutturali strade aeroporti quant'altro
Caduti questi signori tutta questa gente che in qualche modo era viziata se posso usare questo termine
Dal potere sfruttare
Le piste e magari un po'tortuose aperte dalla nostra politica sono disperati ma io con chi vado a parlare con quale capotribù
Oppure io che devo proteggere questo pozzo petrolifero chi mi devo rivolgere chi devo pagare non è così chiaro e allora lì però
Bisogna anche darsi un po'una mossa cioè non si può
Sperare aspettare che le cose si aggiustino da sole
Vorrei fare l'esempio
Di un signore che mentre punto si parlava di rapporti con la Libia
Diceva un di come lui abbia utilizzato il Causi libico nel periodo più acuto della della guerra
Per
Guadagnare un certo spazio nelle telecomunicazioni libiche perché è una delle prime operazioni che fecero i servizi segreti francesi nel momento della
Rivolta contro Gheddafi che per certi aspetti era più un colpo di Stato di una parte dei che da sei anni che hanno una rivolta fu di di tagliare le comunicazioni dirette fra Tripoli e Bengasi e di farle passare per il principato di Monaco
Che come sapete non è esattamente uno Stato indipendente dove la Fracci ha una qualche parola cioè la
E quindi per parlare tra loro quelli di Tripoli e quelli di Bengasi dovevano fare in qualche modo passare per
Il grazioso Principato
E il nostro industriale che aveva una rete di telefonia in Africa occidentale riuscì in maniera industrie osa fantasiosa
A costruire un collegamento che attraverso la la Costa d'Avorio permetteva ai Tripoli e Bengasi né di costruirsi un canale telefonico di comunicazione alternativo rispetto a quello controllato dai servizi francesi
Quindi insomma
Quando ci si mette
Un po'di fantasia è un po'di agibilità
Si può superare questa sorta di vizio originario del del nostro sistema imprenditoriale che in quei Paesi forse si era troppo appoggiato
Alla politica
Immaginava che fossero altri a fare il suo mestiere per un Paese che diciamo non ama troppo il rischio imprenditoriale queste piccole lezioni forse andrebbero meditate
Grazie ma che ti passo la palla
Diamo il tempo alla commissari di respirare
Io darei la parola Marco Ansaldo che è stato chiamato in causa sia da me che per Luciano
Grazie si io risponderò alle sollecitazione che mi arrivano dalla presentazione di Marina di Mattia Toaldo
E direi
Prendo prescritto anche il titolo
Del del nostro incontro cioè grande tsunami perché per me
Grande tsunami ha colpito quest'anno
Anche la Turchia è stato un anno molto complesso molto difficile con queste rivolte di giugno vi sono durata lungo venti giorni a Genova ne abbiamo parlato diverso occasioni alghe si parte e a piazza taxi
E la repressione da parte di del del Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan
è stata
Durante
Con qualche imbarazzo anche
Credito da parte del nostro Governo e del Ministero degli esteri
E e io direi che dovremmo essere
Per la prima volta dopo tanti anni e anche di stabilità stabilita della Turchia c'è
Non c'è dubbio ma un po'preoccupati
Per la situazione politica e sociale che si è venuta a creare in Turchia e tutto questo ha naturalmente dei riflessi anche anche nel Mediterraneo soprattutto perché ha inciso molto sull'immagine democratica soprattutto
Del primo del Primo Ministro e naturalmente questo è costato sta costando anche se adesso il negoziato con l'Europa
Sembra destinato a riprendere quindi da questo punto di vista c'è
Un ragionevole ottimismo ma è costato parecchio la Turchia su sue venti di tipo internazionale altro ad esempio
La il fatto di
Non ottenere la mancata di non ottenere i giochi olimpici del due mila venti quando Istanbul fino a qualche
Mese prima sembrava assolutamente la favorita
Questa è stata una una una debacle per per il Governo turco e ha toccato anche cose che riguardano l'Italia perché la Turchia sembrava
Destinata a ottenere il come Paese ospite
Salone del Libro di Torino quindi una presenza anche forte per il due mila quattordici
è stata certo punto c'è stato io ho parlato con gli organizzatori abbastanza imbarazzati subito nella fra agosto e settembre quando c'è stata la decisione finale non riuscivamo a trovare dicevano l'interlocutore adatti in Turchia
Alla fine la cosa andata hanno trovato un interlocutore
Fermo forte apertissimo come il cardinale Gianfranco Ravasi ministro della cultura Vaticano la sostanza che il Salone internazionale del Libro di Torino come Paese ospite andrà quest'anno alla Santa Sede e non e non alla Turchia
Ora
Ci sono anche molti studenti qui quindi colgo anche l'invito di
Di luccio a fare un pochino di geopolitica siamo Limes dopotutto questi sono i vent'anni della della sua e della nostra festa
Ma basta guardare a la mappa geografica della Turchia l'abbiamo vista abbiamo visto mediterraneo del Medioriente in tante forme oggi e ci rendiamo conto
Che la Turchia assolutamente dei confini non facile
Perché se cominciamo a essere vediamo la Grecia sappiamo tutti problemi storici atavici
In parte annacquati nell'ultimo decennio anche da soccorsi della popolazione le tue popolazione quando c'è stato il terremoto prima in Turchia e poi in Grecia
I problemi sono rimasti magari più fra lei Little ma oggi si va verso una una diciamo delle degli accordi che però ancora su Cipro rimangono molto lontani però insomma rimane un confine problematico poi abbiamo
A ancora a nord est la Bulgaria con tutti i problemi che ci possono essere oltre agli affari anche con la minoranza molto forte
Turca presenti in Bulgaria e poi abbiamo il il mare il Mar Nero con gli afflussi degli interscambi
Che ci sono con la remora con la Romania e con la Russia ma se guardiamo a iniziamo a guardare a a Este
E a scusate prima ho detto non non noto nord-ovest dovuti reparti la Bulgaria ma se guardiamo Este e il sud di iniziano a esserci dei problemi molto forti perché
Intanto a partire dai confini con l'Armenia e vi dico subito che
Dall'anno prossimo iniziano ad esserci un po'esserci un potenziale la potenziale questione perché
A partire dal due mila quattordici cominciano le celebrazioni per il novantanove anni
Di quello che i turchi considero il cosiddetto genocidio armeno invece
Gli armeni considero un genocidio tout-court
E naturalmente qui ci saranno diciamo un paio di anni in cui possono costare molto da un punto di vista dell'immagine internazionale della Turchia che da un lato cerca di risolvere secondo
Determinati codici
Quel problema e dall'altra parte però ci sono
Dalla
Anche c'è
Gli armeni della diaspora armena che preme molto e
Mentre invece i nazionalisti turche dall'altro quindi un problema di difficile soluzione
Ho visto una notizia di ieri diciamo confortante da un certo punto di vista perché il Ministro degli esteri ammetto avuto ONU
Che citeremo poi perché
è il ministro che ha
In mano in maniera forte da molti anni la politica estera dalla Turchia Conte le iniziative anche importanti non tutto è andato a segno a
Detto che alle deportazioni di inizio secolo
Dell'Impero ottomano sono state disumane ecco allora
Qui
Inizia una sorta di percorso dal parte della Turchia che mi auguro possa essere fruttuoso e anche colto
Da da gliele Vanna io credo lasciatemelo dire nella mia
Mio incarico anche di didattica Nista di Repubblica che
Ci possa essere un auspicato l'uovo favorevole dal punto di vista dei
Negozianti eventuali delle trattative anche da parte della Chiesa da Papa Francesco perché il Papa sappiamo che in Argentina ha incontrato molti Armeni si è molto sposto su questa
La questione molto delicata e mi auguro che ci possa essere adesso verrà in visita ufficiale a fine gennaio il presidente Turco più il e quindi mi auguro che da questo punto di vista ci possano essere degli degli sviluppi perché ritornando alla frontiera la frontiera fra Turchia e Armenia è chiusa
Da
Gli anni dal mille novecentonovantadue gli anni in cui
C'è stata la guerra fra
I tour Coppola zero by Jeanne de l'Armenia sulla questione del Nagorno Karabakh
Proseguendo in questa panoramica che ci porta poi al Mediterraneo ci sono problemi ovviamente con l'Iran
Ora l'Iran a uno sviluppo nuovo molto interessante tutto da attestare ma
Lì bisogna vedere come saranno i rapporti con profani Edgardo anni ardua né negli anni del super islamico Ahmadinejad
Ha avuto un'esposizione forte anche diciamo con alcune
Differenze alcune gelosie però insomma cardo Anna come sta facendo oggi in Arabia Saudita oggi in Qatar
I regimi diciamo
I governi arabi li appoggia
Parte anche in Egitto con morsi in passato vedere sia esposto sia esposto molto quindi l'Iran il il bisognerà attestare quello che accadrà fra anche era che metteranno
Un altro confine che è stato per molti anni problematica è quello dell'Iraq
Mattia Toaldo prima parlava della del del
Del nord irato con molti uno Stato vero e proprio e questo è il vero
Oggi
Insomma loro hanno tutto frontiere monetaria bandiera
Manca soltanto una definizione di dista e e devo dire che è
Paradossale che il Kurdistan
Oggi nasca sotto per donna a dieci anni dalle celebrazioni nel due mila ventitré della nascita della Repubblica della Turchia nata da Ataturk eccetera
La persona diciamo il nazionalista per eccellenza che non voleva
L'insorgenza di
Di minoranze però tutto questo ha degli sviluppi molto interessante perché poi
Chi è
Quello che fa più affari con il nord di grazie è proprio del
Il Governo il Governo di Ankara e non è un caso che l'altro giorno
Uno sia stato proprio perdo Anna a
Pronunciare la parola proibita Kurdistan ha parlato per la prima volta di Kurdistan iracheni molto interessante
I problemi grossi sono con la Siria
Novecento chilometri di frontiera
E e tutte le questione che la guerra a a al petto io sono stato settimana scorsa a Bruxelles dove c'è stato nel riunione interessante dei curdi
E secondo quello che veniva fuori sono state diverse volte nord dirà per ma quello che veniva fuori che la
Zona forse più sicura in Siria sia quella abitata oggi
Dai corti
E però lì
Ci sono ci sono delle delle delle problematiche e forti perché
Prima la Turchia e e e la Siria di due
I due leader Bashar al-Assad ardo Anna
Erano addirittura amici passava alle vacanze insieme e poi è successo quello che è successo e la Turchia è stata la più forte sostenitrice di un RAI
Militare nei confronti Titta Mascolo rimanendo sfornato a
E di avuto un ruolo molto forte
Decisivo forse non colto pienamente anche dai nuovi media del Papa perché il Papa un mese e mezzo fa quando c'è stato due mesi fa quando c'è stato lo ricorderete anche la sua iniziativa del citi il TG uno
Per scongiurare il raid contro la Siria ha mandato questa lettera appuntino durante il G venti di San Pietroburgo
E
Iter alla fine hanno deciso di non bimbi non intervenire io ho parlato con Damasco e la cosa incredibile che poi non ho potuto scrivere ma
Che loro dicevano e che non possono dire ufficialmente
Le preghiere del Sant'del le preghiere del Papa ci hanno salvato no dico che regime seria dice questo
Chiudendo questa panoramica c'è Cipro con tutti i problemi che sappiamo il muro dell'Europa che si chiude
Fra Cipro nord e Cipro sud e insomma
Se poi vogliamo allargare la cerchia mediterranea dei problemi la Turchia nati grossissimi con
Israele ed Egitto
Israele ricordiamo tutti l'episodio dell'uccisione nel al
A metà del due mila dieci della massima arma Ra quando ci fu un'incursione delle teste di cuoio
Israeliane su questa nave turca che voleva portare aiuti e sostegno a Gaza e sono morti dieci dieci
Dieci volontari dieci attivisti
Turchi e lì c'è stata la rottura di questo asse di ferro a cui
Con Lucio Caracciolo va modificato un un un numero anni fa l'asse di ferro numero di Limes un l'asse di ferro fra la Turchia e
Israele
E lì invece abbiamo avuto una rottura dei rapporti politici una rottura
Forte ribaltamento dei rapporti poli Cipro nome ci commerciali culturali che soltanto adesso inizia un po'a recuperare ma
Rimangono ancora molte diffidenze
La questione sull'Egitto
Diciamo abbastanza complicata perché erto Anna è un fiero oppositore
Del
Dei militari tanto in patria quanto all'estero e
Appoggiato fortemente i fratelli musulmani di morsi e oggi si trova sulla sponda opposta rispetto al Governo al governo dei militari teso avvicinamento all'Arabia Saudita al Qatar forte
Allora
La politica estera di
Espansione di influenza culturale della Turchia nella regione che molti osservatori per cui
Noi perché all'immensa abbiamo presentato anche un numero su la Turchia lo scorso anno
E quindi abbiamo definito
Come ne ottomana
Ha ricevuto un colpo di grazia con
Con le rivolte arabe
E quando ha approvato a cavalcare la fine delle delle tirannie ma alla lunga non è riuscito a risultare credibile eppure ricordiamo credo un paio di anni fa il ghiaccio cava fatta Gazzo a Tripoli e a Tunisi trionfante
Ma a
Perso completamente tutto il credito che aveva avuto soprattutto dopo aver represso duramente in patria
Le rivolte di che si parquet e di piazza taxi concludendo
Mi sembra che ci troviamo di fronte a quello che possiamo definire
Un fallimento della politica estera non solo di Argo Annan Madia mettendo avuto l'ok il suo Ministro degli esteri il cui cardine della politica estera è
Zero problemi con i vicini ecco mi sembra che questo ormai sia
Un pongo un problema totalmente in
Sorto perché la Turchia forse il Paese che al mondo a più problemi
Obtorto collo con con i propri con i propri vicini
Vorrei darvi una humus nell'ultimo minuto un'ultima panoramica interessante proprio dicevo politica perché
La Turchia si trova a questo punto anche spiazzata sola
Allora che cosa ha fatto due settimane fa Erdogan
Nel momento in cui c'è stato un vertice fra Air One e Putin ha chiesta footing di salvare la Turchia
Dall'Unione europea chiedendo
L'ingresso di Ankara all'interno della cosiddetta scopo cioè
La cooperazione
Nella l'organizzazione per la cooperazione di Shanghai di cui fanno parte la Cina la Russia
Tutti gli Stati tu Copponi tranne la Turchia mi sembra che sia la metà della popolazione mondiale che va dal Mediterraneo al Pacifico
Cioè sarebbe lo spostamento di un asse
Geopolitico molto interessante meglio il ritorno dei turchi alle origini
E dall'altra parte perdente ritorno dei turchi dall'altra parte verso verso est
So da fonte alta
E certa che nel colloquio che c'è stato fra Putin e
Fra nel discorso che Putin ha fatto al Quirinale dieci giorni fa
Che Putin ha detto a fonti italiane che lui avrebbe risposto comunque di no
Alla proposta molto forte di certo anti quindi capiamo benissimo che la Turchia si trova in questo momento a dover ripensare anche la propria politica estera
All'interno del Mediterraneo
E a doversi se davvero vuole aggregarsi e concludo davvero
A dover ritornare a a lasciare i sogni di andare altrove e a dover ritornare a una trattativa che adesso pare finalmente comunque ricominci con l'Unione europea grazie
Grazie Marco a molto materiale per pensare molte notizie specie quest'ultima
Che meriterà senza una riflessione forse nella nel secondo giro di tavolo citavi prima la politica zero problemi con i vicini
è
Che ovviamente
Nessuno probabilmente
Userà più questo termine futura visto che è stata poi così sfortunata nella sua
Realizzazione sembrerebbe invece qui chiamo in causa
Nicola perde
Che la nuova politica iraniana sia
Nastase zero problemi con i vicini ma meno problemi con i lontani
E quando prima facevo la domanda che dobbiamo guardare
Per capire il futuro forse fare fare capolino a Teheran a come ha fatto la pubblicitarie
AN è una buona idea Nicola a te la parola grazie
Sulla lo prendo con buon auspicio corre dietro di sé notizie degli ultimi giorni non sono cose meravigliose sull'andamento nell'assoluta del negoziato
Ma
Parlando del del dell'Iran è un una delle domande che forse mi mi mi mi mi mi porrei verrà completata sta cadendo e
Partendo dal presupposto la primavera araba termina su quale io ho forti perplessità
Perché non c'è stata una primavera araba a a terra
Ma su questo credo sia necessario fare un brevissimo salto indietro cioè su quello che è la percezione del Paese la realtà del Paese
Perché per quanto l'Iran sia sulla prima sulle prime pagine di tutti i quotidiani del pianeta
Ormai da trentacinque anni l'immagine che la conoscenza del Paese sono secondo me ancora legate a uno stereotipo immortale
Che è stato coi così costruito a cavallo settantotto settantanove durante la rivoluzione
L'immagine del Paese quella di un Paese monolitico governato da un unico vertice religioso che ha il potere di vita o di morte sullo sul Paese governa su una popolazione di oltre settanta milioni di persone che non vedono l'ora di avere reti in centri di cambiare
Il il loro loro sistema politico istituzionale sociale che e dove di fatto vige una sorta di monarchia assoluta religiosa
Che governa e controlla tutti l'altra faccia di questa percezione e quella di un interlocutore irrazionale
Quando si parla di lana automaticamente ci si riferisce ad un interlocutore la cui unica ambizione e quello di dotare assideramento atomico per radere al suolo nei due minuti che avrebbe per farlo il diretto del Medioriente
Ecco questa e purtroppo la percezione che largamente accompagna
Il così l'immagine l'Iran
La realtà del Paese e che secondo me spiega anche il perché non c'è stato un fenomeno simile a quello che abbiamo chiamato Primavera araba
E proprio in nella differenza con Lalla lanciato dalla natura reale del Paese
Lungi dall'essere un una democrazia perfetta uno un sistema scandinavo
Di di di di l'organizzazione della politica della società e comunque uno dei pochissimi Paesi la regione dove ogni quattro anni i cittadini sono chiamati
A votare a suffragio universale tenuta del Parlamento ogni quattro anni sono chiamati a votare per l'elezione di un Presidente ogni quattro anni sono chiamati a votare azioni amministrative provinciali e via dicendo dove c'è una forte
Capita partecipativa dove non regna un una classe dirigente immutabile
E parte di un establishment legato a una famiglia o a un una o la corona e dove c'è una capacità di ingresso del cittadino nel sistema Poli
Dico che di vedere riconosciute le sue ambizioni politiche professionali o quant'altro e quindi un sistema che riesce a soddisfare parte dei bisogni dell'opinione pubblica
E un sistema dove c'è un una una qualche forma di pluralismo un dove il voto vale e dove se il voto viene scippato o almeno dove
Se ce la fa la sensazione che il voto sia stato scippato nel due mila nove rete scende per strada protesta
E protesta duramente lo ha fatto in più occasioni non solo nella nell'onda verde del due mila nove
è un sistema quindi dove c'è un
Uno un insieme di elementi che il concorre a creare una forma di pluralismo e questa forma di pluralismo ha in un certo qual modo salvato
Un sistema che comunque inizia a scricchiolare che è quello della Repubblica islamica
Che per trentacinque anni a mutato il corso di quello che sembrava l'infinita
Caviale dei due mila cinquecento anni di monarchia persiana trasformando il Paese in in una teocrazia
Ora l'Iran e quindi un insieme
Di componenti del tutto diverso tra loro eterogenee per per per natura politica per per storia per
Per per lo stesso modo attraverso il il il quale si sono aggregati voi del il componente di questo sistema
E che convive all'interno di un sistema estremamente litigioso estremamente diversificato come posizioni e a geometria variabile c'è sempre in grado di riassestare sì sulla base di quelle che sono le esigenze del momento
Se prendete l'll l'esperienza politica iraniana vedrete che tutte le coalizioni che si presentano alle elezioni politiche svaniscono nel momento in cui
Finiscono le le elezioni Siria aggregano in forma diversa subito dopo creando strumenti completamente nuovi di gestione del potere è la realtà del del del sistema politico locale
Il cosa è accaduto in questi anni che cosa c'è oggi nella Repubblica islamica
La la cosa forse più interessante e l'alternanza tra gli otto anni di radicalismo politico
Incaricati dal precedente Presidente Mahmoud Ahmadinejad e questa figura nuova letta per certi versi anche qui un po'forse erroneamente soprattutto nella prima fase
Post-elettorale della dello scorso giugno di Assaro anni
Bene allora il radicalismo che cosa è stato velinismo secondo me è stato un purtroppo un'evoluzione
Ineluttabile
Dille di tutto ciò che ha comportato la fine del
Pedio delle del dei precedenti otto anni di Governo del del Governo e fattami quindi al Governo riformista
E chi ha contribuito a ad ammazzare quel Governo definitivamente fu l'insieme di Paesi tra cui il nostro
Che in certo qual modo avallo quel
Quel l'orrenda visione dell'asse del male che nel due mila e due venne programmata nel discorso lo stato dell'Unione e
Determinò la fine proprio di ogni ambizione politica di ogni possibilità politica delle forze riformiste in Iran aprendo la porta al alle formazioni più radicali
Formazioni radicali che hanno fallito la propria missione l'anno fallita quasi subito la realtà all'interno del Paese hanno creato ulteriore malcontento hanno creato per peraltro una crisi economica epocale
Dalla quale oggi si sta cercando di fuori e non è stato solo il sistema delle sanzioni a creare
Il l'all'attuale difficoltà economica del Paese è stata anche la sconsiderata politica economica di Ahmadinejad soprattutto
La riorganizzazione dei sussidi pubblici a creare un buco nel bilancio dello Stato
Spaventoso non ultimo ha lasciato cinque miliardi di dollari di fatture non pagate uscendo dalla dal palazzo presidenziale cosa che è stata una delle peggiori eredità ovviamente per l'Amministrazione successiva
Ma la cosa più importante è quello di aver visto comunque un Iran è che dopo otto anni torna al voto ed è legge una figura politica completamente differente figura politica che è un po'nuova nelle mense ma nel senso che Assaro anni non è un riformista non è un conservatore non è un pragmatico e un insieme di tutto
è una cerniera politica e sociale del Paese e rappresenta un po'tutti ma in realtà nessuno
E quindi ha accontentato tutti ma in realtà nessuno all'interno del Paese è arrivato a gestire una transizione di fatto di emergenza della grave crisi economica cui politica
Lasciata dalla precedente Amministrazione
Ma
Hanno fatto il il sistema nel senso che per la prima volta è un Presidente che
Stante le condizioni sul sul terreno è riuscito ad ottenere
Un endorsement diretto da parte della guida
E quindi è riuscito a farsi appoggiare in una nelle nelle sue linee di politica economica ed estera in modo diretto ed è riuscito ad avere quindi una un è riuscito a sviluppare una una un meccanismo attraverso il quale
Quindi poter operare senza cadere nel rischio dei suoi predecessori e quindi di essere sconfessato nel momento in cui le cose poi riso persona una una piega diversa
Ecco e qui concludendo c'è da fare secondo me è un un così una valutazione sulla guida c'è questa figura diciamo viene indicata come il la sorgente prima e ultima del potere nel nel nel Paese
La guida è una figura molto particolare vento perché evoluta nel corso la storia
Non non non c'è nulla che possa mettere la relazione l'attuale guida di fame nei con
Il predecessore Khomeini sono due figure diverse anche da un punto di vista costituzionale cambio nell'ottantanove il il il il sistema di riconoscimento valutazione quindi e proprio sistema differente quello che
La stabilisce istituzionalmente ma anche politicamente la guida oggi è un di lanciatori di potere è un moderatore all'interno di un sistema molto eterogeneo che deve riuscire a mettere insieme
Un un insieme conflittuale di posizione oggi ancor più conflittuale che in passato perché attraverso
Il un il fattore primo secondo me di tutti i fenomeni che hanno interessato la Regione cioè il processo di sostituzione generazionale
Su questo secondo me bisognerebbe spendere forse qualche parola in più quando si si affronta il discorso risonanze so che per la prima volta
In quarant'anni dal Marocco alla alla all'Afghanistan siamo praticamente essendo la prima vera sostituzione generazionale all'élite politiche
E questo ovviamente crea un terremoto lo crea anche in in Iran
Dove arriva una seconda generazione del potere che non ha più nulla a che spartire quella precedente e che ha delle prerogative delle visioni su tutto ciò che è la politica economica internazionale in sicurezza
Del tutto diversa rispetto a quella dei suoi predecessori ecco in questo momento in questo comma momento storico ed in questa serie di
Dei dibattiti elementi si inserisce romani
Cioè dover rappresentare un elemento di cerniera tra
Il la prima generazione quella rivoluzionaria quella degli ideali del
Del settantanove e quant'altro ideali khomeinisti e la nuova generazione cioè quella che comunque ha sempre vissuta
Sotto la Repubblica islamica sotto il sistema delle sanzioni nel sistema delle sanzioni ha creato la propria fortuna nell'isolamento ha creato la propria fortuna politica economica il proprio ruolo all'interno
Del Paese e che quindi vede anche da un punto di vista iraniano con sospetto ogni ipotesi di cambiamento
E in questa chiave che la politica di Romani trova nemici all'interno della Repubblica islamica ogni apertura verso l'esterno
Significa un da Cell o in più per scardinare quel sistema di potere che tutto sommato ha fatto comodo molto
Ha creato dei veri e propri imperi finanziari
E ha determinato la crescita di una classe dirigente viene genericamente chiare aveva dei Pasdaran ma che è un insieme molto più vasto e articolato
Che non di un semplice controllo militare del del del del potere e che oggi
Si vede
Progressivamente sottrarre quelle che erano le prerogative di governo nel futuro del Paese sono loro l'avanguardia di quello che sarà il futuro della della del scusi dovesse continuare della della politica nazionale
Economica militare internazionale del Paese
Tutto ciò
Che romanista facendo mette in dubbio questo e apre la porta per un uno spiraglio di cambiamento
Praticamente o che è difficile quantificare qualificare oggi ma che potrebbe portare l'Iran a seguire invece è un un percorso di normalizzazione delle proprie relazioni
Con sistema esterno e quindi avere una trasformazione molto più graduale meno conflittuale
Di quella che chi invece si prospetta oggi e che potrebbe quindi reinserire velocemente con profitto il Paese all'interno del consesso internazionale c'è da dire che in questo l'ala più radicale del del sistema politico iraniano a
Alleati fortissimi
Anche a Washington atte David
E dall'altra parte del Golfo Persico aria grazie
Grazie Nicola ci penso certe ci abbia fatto venire ancora più curiosità di guardare leggere cosa succede in Iran anche alla luce della rottura generazionale di cui parlare forse uno dei primi Paesi della regione dove questo diventa poi
Politica
I prossimi due interventi hanno a che fare con la categoria del fare per citare una persona
Oggi un po'più in disgrazia in questo Paese speriamo che la categoria del fare invece non segua la sua parabola
A la politica estera italiana non è soltanto quella che si fa alla Farnesina in Parlamento a Palazzo Chigi ma è anche tradizionalmente quella di alcune grandi aziende che non solo fanno ma fanno anche analisi
E quindi lascio la parola
A Marco Marin ieri
E vedrete che le sue analisi non sono hanno una prospettiva che parte dall'energia ma sono molto molto più ampio no devo deludenti subito perché
Ci occupiamo di fare una cosa che si chiama investimenti o perlomeno ci proviamo
Questo è il ruolo di
Questo è il ruolo di un'azienda
Prima
Salto per ragioni di brevità ringraziamento i saluti di rito ma se ma mi lasciate venti secondi per dire
Che dal punto di vista di chi
Guarda al mondo anche con gli occhi dell'economia il ventennale di rimessa in Italia non è un elemento banale
Perché la capacità del Paese di collegare politica estera e il proprio sentimento interno
è una capacità non scontata e su cui insistono spesso le nostre funzioni più negative
Quindi il ruolo di GMES il ruolo
Importante e soprattutto spero che rimanga chiave nel prossimo cento
Quando Lucio ha avuto la cortesia di invitarmi mi sono fatto mi permetto di fare una domanda di darmi una risposta anche se la cosa non è non è molto modo
Perché occuparsi di energie in un dibattito che vi ha descritto un quadro
Strettamente geopolitico beh la risposta a zero
è che l'energia è il settore
Di più lungo ciclo
E di più ampia complessità e che quindi corrisponde tipicamente alla preoccupazione numero uno delle nostre società
Abbiamo bisogno di decenni per immaginare una rotta energetica un gasdotto un un investimento in produzione di idrocarburi
Ma anche gli investimenti i grandi investimenti e rinnovabili e quindi
La politica energetica di cui ci occupiamo oggi è poi
Un pezzo della stabilità della Casa delle nostre generazioni domani
E il primo paradigma
Con cui la nostra analisi si è occupata del Mediterraneo in chiave energetica
è legata all'asta alla nostra stabilità domestica
è un po'quello che con toni
Che mi permetto di non condividere Mattia evocava prima la sensazione che rischiamo di rimanere al freddo ora non rischiamo di rimanere al freddo
E peraltro non dobbiamo dimenticare che le imprese energetiche italiane qui non parlo di noi parlo complessivamente del nostro sistema
Hanno in quei Paesi posizioni e competenze di straordinaria qualità perché la storia dell'energia italiana nelle relazioni con i Paesi produttori
Diciamo
Adottato modelli intellettuale pagherà
Paradigmi nuovi che hanno fatto di noi un interlocutore privilegiato questo quindi questo è un patrimonio che il Paese possiede a tutto tondo ma il primo paradigma dicevo è occuparci di noi
L'Italia fa bene a occuparsi
Di chi produce energia beh se guardo la strategia energetica nazionale italiana dico di sì
L'altro un documento molto complesso che gli ultimi due Governi hanno discusso e approvato
Beh ci dicono che nei prossimi dieci anni nei prossimi vent'anni nei prossimi trent'anni in Italia come un po'tutta l'Europa ma in particolare l'Italia continuerà a essere dipendente dall'esterno la dipendenza non è un fatto
Negativo
Ma è un fatto da gestire e quindi è naturale che l'Italia quando pensa alla stabilità della propria casa quando pensa la stabilità della casa europea guardi a chi produce l'energia che consumiamo e questa è la prospettiva storica
Però devo dire
Il titolo di oggi ci dice
Che ci sono due paradigmi nuovi che fino a
Cinque dieci anni fa non c'era
Il primo paradigma nuovo è che nei Paesi produttori più vicini cioè sulla sponda nord supporto cioè sulla sponda sud del Mediterraneo perciò
Alla parte
Nord dell'Africa e nel Medio Oriente anche loro hanno cominciato a occuparsi di se stessi
In Algeria l'accesso all'energia elettrica che copriva
Fino agli anni Novanta solo il sessanta per cento la popolazione oggi è quasi totale
E quell'energia
Elettrica va prodotta e va prodotta con il gas e quindi c'è
A mente le riflessioni algerine sulla disponibilità di gas sulle esportazioni sono più complesse di quanto non fossero in passato
L'Egitto
Paese esportatore la Regione oggi importatore netto
Due terminali che permettevano di lecco e fare il gas permettere o sulle navi e portarlo via completamente vuoti perché nessuno esporta più un metro cubo dall'Egitto
Ovviamente la storia della
Del gasdotto con Israele
Chiuso dalla sera alla mattina con complessità enormi da gestire per Israele
La Turchia con consumi che crescono come non crescono in Europa semplicemente perché devono accompagnare la crescita industriale
Allora d'improvviso una Regione che noi consideravamo una Regione fatta di produttori
Diventa una Regione in cui la crescita demografica la crescita economica e la crescita di domanda di energia sono il nuovo elemento geopolitico domestico fondamentale
Prima si citava la demografia io ho guardato le verità medie non c'è uno di questi Paesi che abbia un'età media sotto i trent'anni non c'è uno dei nostri paesi che abbia un'età media sopra indicati
Il PIL non c'è uno di questi paesi che progetti di crescere
Meno del due tre per cento all'anno
Se noi progettarsi noi di crescere un sesto di questo in modo stabile saremmo credo molto contenti
Allora è chiaro che questo secondo paradigma è una delle chiavi di lettura che devono farci interpretare come questi Paesi interpreteranno il loro futuro
E su questo fronte
La cartina
Diciamo è posizionata
Bene sul centro degli interessi
Perché su questo fronte la novità positiva perché questi Paesi non hanno non hanno arrestato la scoperta di nuove risorse anzi
Il Mediterraneo dell'est
Penso a Cipro
Penso al Libano penso Israele
Penso all'asta penso la fa Striscia di Gaza
Penso all'Egitto ha trovato campi e giacimenti che non solo sono ovviamente la risposta prima ai loro bisogni di energia
Ma sono potenzialmente una nuova risposta ai nostri bisogni emergenti
E però è chiaro che qui
Quello che è successo negli ultimi anni la la disgregazione di anche quei pochi elementi di commercio in fra paese
Nella regione
è il principale ostacolo
Agli agli investimenti in queste nuove
In queste nuove risorse
Forse Israele è l'unico Paese che potrebbe adottare
Una strategia interamente domestica perché ha una struttura interna perché è un mercato interno perché ha
La possibilità di realizzare quegli investimenti da solo ma Israele stesso
Ha già
Deciso con una decisione
Che la molto contestata internamente ma che la Corte Suprema
Israeliana ratificato
Un mesetto fa di dedicare il quaranta per cento delle sue riserva l'esportazione quindi sarà lei stesso si è messo nel quadro di una nuova maglia di interconnessione necessaria e regionale delle politiche di quel Paese non parliamo di cifre
Cipro che ha
Risolto per lo meno nelle trattative con la troika una parte dei problemi
Del proprio futuro non quelli del presente grazie alle scoperte di riserve di idrocarburi importantissime nei suoi mari
Adesso che deve produrre e poi deve trasportare ma come si fa a trasportarle se non c'è come si fa a produrle a trasportarle se non si trova
Una visione perlomeno cooperativa e per lo meno diciamo di superamento dello stallo che c'è oggi sul piano Annan
Allora è chiaro che in questo secondo paradigma l'elemento di novità è la necessità storica per l'Italia per l'Unione europea anche a partire dall'energia di riprodurre una maglia Tura e un quadro regionale nella regione
Che invece gli ultimi gli ultimi anni ai non postilla Ciatto e hanno messo
E in difficoltà sapendo
E questo è un terzo paradigma
Nuovo è un secondo fa rima nuovo diciamo che prima non affrontavamo sapendo che non siamo più soli
La nella cartina che tu hai fatto vedere sui commerci prima
Una cartina orizzontale
Non è la cartina che ciascuno di noi conosce nella sua testa che è una cartina verticale non siamo il nord ricco e interagiamo con il sud povero e con l'Est che non si sa ma non è più così
Gli ultimi grandi investimenti nel settore della raffinazione egiziano arrivano dalla Cina
Quando si sentono le imprese russe e penso a un nuovo gigante il Consiglio insomma in Italia i primi passi Chiarelli Citelli sta facendo assai fortemente che Rosneft quando si sente parlare
Il
L'amministratore delegato di seguirò smercio i piani di sviluppo si trovano
Investimenti internazionali in tutti i partiti principali bacini del mondo
Gli è di ieri la notizia che l'Egitto e devo dire figlio ovviamente degli eventi di questa estate che l'Egitto ha trovato nell'Arabia Saudita lo sponsor del primo cavo di interconnessione elettrica su tre mila megawatt
Che darà una sicurezza
Di fornitura di energia elettrica intere parti del Paese che oggi
Hanno delle serie difficoltà
Allora
D'improvviso non vero non solo dobbiamo continuare a occuparci di casa nostra ma dobbiamo anche un
Cominciare a capire come gli altri si occupano di casa loro e cominciare a interagire con
Più bolli che insistono sul sugli stessi problemi da questo punto di vista e qui chiudo
E poi la domanda è
A questo punto ed è una domanda che
Diciamo formulo solo per aggirarla
Viceministro Pistelli qua Po quando farà le sue riflessioni
è
Qual è il bouquet di punti di debolezza di punti di forza che può avere il nostro Paese io provo
A
Diciamo a metterne alcuni sul tavolo sono scusato un po'alla rinfusa e con il filtro del mio settore
Beh il primo
Il primo punto di debolezza non è italiano pur primo punto debolezza europeo
L'Europa ha guardato in campo energetico alla propria casa in modo molto approssimativo
Non organico e soprattutto senza tener conto del resto del mondo in francese c'è un termine che ci ha descritti descrive perfettamente sono frasi non previsti ci siamo guardati l'ombelico per almeno dieci anni
E questo ci ha fatto perdere di vista ai nuovi paradigmi
Ci ha fatto perdere di vista quell'equilibrio necessario tra la politica domestica e la politica estera che nel campo energetico sono una filiera assolutamente integrata
E da questo punto di vista devo dire che l'Italia è stata forse tra i Paesi che meno hanno rivendicato la necessita di un'azione appena ce l'abbiamo fatto
Abbiamo fatto ma poi abbiamo anche concluso che in fondo noi
Avevamo quindi delle carte da giocare ci siamo giocati le nostre carte noi abbiamo un sistema energetico in qualche misura
E quindi Bratto pronto alla gestire la dipendenza questo non è ancora diventato un patrimonio europeo credo che
La Presidenza italiana nel due mila quattordici che segue quella Grecia greca
Sarà un buon momento ma veniamo un pochino due perché e secondo elemento
Non so quanti di voi abbiano visto che la settimana scorsa si è temuto un summit specifico sull'energia di una struttura che si chiama Unione per il Mediterraneo
In questo summit devo dire che la tua ultima carta sulle risorse rinnovabili nel Mediterraneo
Era al centro del dibattito
Non è stato proprio un successo epocale io devo dire ricordo di aver partecipato al gruppo di impresa e del summit per dello PM a Barcellona
Del padre alla sede quel grande ce l'avevano ristrutturato apposta
Hanno rinviato già la terza volta la terza volta loro cancellarono la sera prima ragion per cui hanno e non l'avevano detto e ci trovammo in dieci in uno spazio completamente vuoto che era la metafora devo dire
Del successo di questa iniziativa con elicotteri che giravano tutte le parti carri armati l'ho anche detto non c'è nessuno
Allora
è chiaro che oggi all'Unione Europea manca una legge anche l'architettura istituzionale per ragioni di questi temi ma veniamo agli elementi positivi il primo elemento positivo credo è che l'Italia è l'unico Paese fondatore dell'Unione europea che
Alla convergenza dei due grandi assi di vicinato
La sesta e l'Assessore
La sesta che chiave perché è l'asse di transito e perché l'asse del fornitore storico
E forse Italia farebbe bene a ricordare che sulla sesta come Limes ha ricordato bene
Ci vorrebbe un po'meno avventura un po'meno ideologici ideologizzazione e un po'più di concretezza nelle
Le soluzioni non possiamo stare
Da cinque anni senza un accordo quadro con la Federazione russa che stiamo rinegoziando non si capisce concrete
Calendario
Quindi l'Italia in questo ha sicuramente le carte da giocare l'asse sud è la strada ricostituire
Chiederà se da ricostituire credo proprio alla luce della Ritter struttura regionale e di una retail struttura regionale cooperativa quel grande partner
Coi grandi partner internazionali non è necessariamente un asset che siamo capaci di ricostruire in chiave
Antirussa anticinese anti qualcuno dovremo cominciare
A interpretare
La nostra azione in questa parte del mondo come un'azione magari
Di come si dice collaborativo competition
E come dicono i ricercatori
I ricercatori bravi e se questo succedesse chiudo con una cosa
Come dire
Che ad alcuni amici diplomatici piace molto che ovviamente su cui ricercatori storcono il naso perché ci sono tutte le complessità di questo mondo ma se ci ricordiamo
Che cosa
Si è detto nel mio novecentocinquantacinque a Messina
Quando
I Capi di Stato il Governo si son trovati hanno detto che volevano una cosa mettere in comune un'energia disponibile sicura
E diciamo economicamente competitiva cioè che potessimo pagare
Oggi è giungere in uno un'energia che non priva
I nostri figli di un universo sostenibile intorno
In fondo è esattamente quello che sta accadendo nel Mediterraneo e se le risorse energetiche anziché essere il detonatore di conflitti ulteriori fossero il catalizzatore di una tessitura
Multilaterale che oggi
Manca
In cui l'Italia può essere senz'altro uno dei facilitatori importanti riconosciuta come da Israele che la Turchia dall'Egitto da molti degli attori principali forse devo dire saremmo davanti all'inizio di una nuova dimensione anche in quella regione
Grazie Marco sarà pure vero che le aziende sia con la sola di investimenti ma per farle accumulare un capitale di conoscenze ricchissimo interessantissimo
Che è sempre con piacere ascoltare lascio la parola alla provvista egli al quale sarà affidato di fatto le conclusioni il tirare le somme anche
Di questo dibattito
Come attendibile sedi fratelli grazie Mattia bene sotto Buon compleanno le immesso insomma perdessimo del nel ancora negli anni Settanta terremo che sta quasi di per diventare maggiorenne in realtà
Maggiore nella politica estera da molti anni sgombra il punto di riferimento devo dire che venne traslochi dalla Camera al PD dal PD alla Farnesina e gli ormai misurati oltre cinque metri lineari di roba collezione completa
Più compresi numeri speciali
Come dire colore hanno la Liberia n e né occupa una bella parte
E devo dire che se non sospettasse dell'uso comanda la Spectre gli eventi degli ultimi due anni e mezzo non hanno hanno sicuramente tenuto non disoccupati vecchi studi ha detto in legge
E fatemi dire neanche chi fa politica perché appunto ci stiamo cimentando con gli affetti non terminati di questo
Grandezze un amico ciascuno chiama come vuole ma quella roba lì con cui queste quella che quanto è successo davvero quella roba lì roba da far venire il mal di testa
Ogni suonano evidentemente parte da qualche parte arriva molto lontano dal suo punto dei vice né con effetti diversi
E quindi e peraltro configurando toccando crisi
Già esistenti crisi anticrisi strategiche aprendole di nuove di dimensione regionale o anche
Forse sulle novità di questi ultimi anni anche alcuni conflitti subregionali neanche regionali
Tutti fra loro intrecciati metafora per metafora visto separati tsunami parliamo anche dello Shanghai insomma quel giochino che si fa ogni tanto per gli Stecchini
Dove difficilissimo perché si cimenta con la prospettiva del fare toccare uno stecchino sensato carne altri per cui tutte le cose di cui stiamo parlando sono assolutamente
Integrati fra di loro e anche se escludiamo sul piano teorico che le relazioni internazionali dopo la guerra fredda dovrebbe uscire da questa
Trappola terribile del del gioco a somma zero Kakà tipico delle relazioni d'una volta se vinco io vuol dire che perdite o viceversa
E diventare relazioni win-win in cui devono trovare una soluzione in cui stiamo bene entrambi stare bene entrambi in contesti di crisi strategiche conosciute nuove regionali subregionali
Dov'
Molti degli attori hanno sempre lo da vincere a seconda di come quelle crisi vengono governate rende investire politico particolarmente complicato
Date chieste le attenuanti generiche fatemi dire però
Anzi generiche e specifiche fatemi dire qualcosa anche a me su questo giro del mondo in tre giorni su questo tappeto volante più che altro abbiamo utilizzato per muoverci nel Mediterraneo
è chiaro che tutto presumibilmente nasce
Non so se l'avete fatto nascere anche voi da lì all'inizio di questo dibattito dalla cosiddetta primavera araba con tutte le cautele sul nome che Nicola detto che io condivido
Evidentemente sono dei all'anno terzo di questa primavera araba è chiaro che abbiamo abbia avuto il tempo di scontare
Sia l'anno della speranza il primo sia l'anno della delle prime debbo delle prime elezioni molti di quei Paesi dei tentativi di scrittura costituzionale
Con una prevalente vittoria dei partiti a matrice islamica e questo anno si chiude come anno della grande disillusione con molti arretramenti sul piano delle transizioni con molte difficoltà in più
Dato che mantengo intatta anche quel per vivacità intellettuale sul PIL possibile dirlo una prospettiva che non è soltanto quella pragmatica e necessaria dell'uomo di Governo
Fatemi dire che io continuo a dare di questo intero processo non di un evento questo un processo molto lungo un giudizio non ai fermati grande ottimismo nel lungo periodo
Nel senso che secondo me non è vero che stava meglio quando si stava peggio è chiaro che oggi stiamo affrontando gli effetti di un enorme terremoto ma questo è un terremoto che ha liberato un'intera generazione
Dove a noi che ci inventiamo con le fatiche della democrazia in Europa che fra cinque mesi avremo Lecce europee che Sicet Sicil entreranno fra
Euroscettici ed è un entusiastico il rischio di avere il Parlamento europeo più infelice degli ultimi venticinque anni
L'idea di chiedere a Paesi che non erano familiarità né col Governo né con la la la dinamica poi cominciamo competitiva fra partiti
E meno che mai con tutte quelle cose che talvolta dubito che noi stessi abbiamo imparato
Chiedere i sei mesi di passare da da da da da una
Approccio diciamo alla vita politica totalmente privo di salvaguardia e fondamentali a una sorta di piccolo quel sviste simulato il laboratorio è la sede assolutamente troppo
Io ricordo sempre usato la metafora Rivoluzione francese tutti la stiamo due o tre volte nel nostro curriculum scolastico tutti diciamo che li Bettega rete fraternità e questo è
Il cuore della del messaggio che è rimasto duecentocinquanta anni dopo signori
Dopo di Bettega decreto invece sotto Robespierre la ghigliottina il termine ormai volevo nel Congresso di Vienna vogliate prima di distillare
Di Bettega f.f. per neve c'è voluto un paio di generazioni quindi immaginare che improvvisamente dopo un anno da Tahrir quotate non Bourguiba avevamo tanti piccoli questo mistero
Tutti diciamo solidi e tranquillità al Cairo a Tunisi da Tripoli ha non so dove era veramente credere troppo però questo è
Quello con cui ci sentiamo ed è chiaro che chi non ha il tempo dello storico quindi di vedere qual è l'esito del processo in sacchi intanto deve cimentarsi con le transizioni una per una da Tunisi a Tripoli al Cairo e via discorrendo
è chiaro che questo primo quello che permessa del la prima onda d'impatto
è un impatto che GMES poi affrontato in numeri speciali e che noi abbiamo scoperto venti grande pubblico un anno dopo
E c'è un primo impatto è andato a sud ed è quello che chiamiamo sei ad oggi uni primo impatto destabilizzazione da seconda fascia
Diciamo a vediamo scendere dal Mediterraneo una fascia già fragilità TC ma in natura
Quella fascia che ne vediamo talvolta con qualche sorpresa non è però la carta data fatta con confini tirati a righello tutti diritti ortogonali uno con l'altro congresso di Berlino
Non a caso che riguarda i Paesi quasi tutti senza eccezione inseriti nella fascia dei Paesi più poveri del pianeta dell'Est dello Canciones liste di Lucca fresco
E dove tutti ci inventiamo oggi tendenzialmente un approccio securitaria o con l'eccezione del professor Prodi della sua strategia integrata per lo sviluppo della Regione
Su mandato di banchi Monna con una fascia SEL tecnicamente arriva del deserto questo significato del SEL
Ovvero un corridoio lungo cinque mila chilometri che collega l'Atlantico il Mar Rosso due milioni e mezzo di chilometri quadrati il nostro Paese trecentocinquanta mila chilometri quadrati dalle dimensioni quindi quanto stabilito otto volte otto volte l'Italia qualcosa
Nel quale passa tutto con quei confini passatutto ostaggi lo sappiamo ha armi droga variazioni alimentari
Pezzi di ricambio qualsiasi cosa e dove il negli ultimi due anni si è andato a saldare un network jihadista di gruppi variamente ispirate fra di loro ma che hanno fatto della collaborazione logistica fra di loro una delle matrici muovervi
Diciamo con il con le quali ci mettiamo quindi track parte l'onda del Maghreb primo affetto seconda Striscia seria
L'onda si propaga al di là del Nilo al di là di quello che vogliamo Masci reca
Evidentemente va a destabilizzare la parte tradizionalmente più ricca più bella più interessante ma anche la più fragile caso siriano
Dove l'incrocio dal due mila anni di religioni etnie tribù commercianti eccetera ha reso quegli equilibri tutti particolarmente belli suggestive ma quanto precari
Questo vale per la Siria questo vale per il Libano quello vale questo vale per il Paese per eccellenza dei rifugiati la Giordania questo vale per il conflitto strategico più antico diciamo degli ultimi tre generazioni cioè quelle sì dello palestinese
L'onda si è sforzata abbiamo spiegato anche perché scendendo verso il Golfo verso l'altro pezzo del mondo arabo
Le Petro monarchie diciamo poco adatte al principio no taxation without representation e che hanno girato il fatto di essere appunto Petro monarchie nel nel principio opposto non c'è tassazione in quei Paesi dall'uno al tre per cento
Dunque no taxation ovvero formula presentation e quindi quell'evoluzione sono state preventivamente diciamo comprate per certi aspetti con un paio di eccezioni dolorose in Bahrain nello Yemen
Questa è stata la prima onda ma questa onda voi capite sia andata saldare c'è andata a creare fagli è molto più profonde
Ha rivitalizzato un conflitto settario antico di cui ricorre particolarmente aspetto da visuali Damiana cioè l'antico conflitto sciiti sunniti ma nel tentativo di costruire una prima risposta all'Islam politico ha creato un secondo conflitto
Per molti versi inedito e cioè come l'islam sunnita si coniugarsi deteneva politicamente
E da qui nella vicenda che ha contrapposto partiti secolari appare ai partiti della fratellanza musulmana
E questi ultimi salafiti avete visto come negli ultimi due anni anzi nell'ultimo anno soprattutto i Paesi che non erano state coinvolte avvalere arabe con l'avevano governate preventivamente
Ovvero saudite Caterini si siano messi come dire fra di loro e insieme ad altri turchi eccetera in competizione
Per rendere il proprio Paese immune dalla primavera ma per governare la transizione degli altri finanziando partiti l'esperienza degli altri Paesi e qui avete visto come
Il braccio di ferro dopo il CUP di del trenta di giugno in in in Egitto oggi apparentemente
Si è andato a favore dei sauditi col sostanziale riduzione addirittura la galera per molte circostanze dei fedeli musulmani
Ma che lascia per il prossimo futuro molte domande assolutamente tutte intere tutte intatte cioè cosa ne facciamo dell'Islam politico
Cosa ne facciamo di una generazione importante
Che per natura per culture per religione islamica e che deve imparare come ne abbiamo imparato a fare in trecentocinquanta anni dopo questo Alia
A capire quali sono le distinzioni fra l'appartenenza religiosa i propri valori e come laicamente se governo delle situazioni non si può rigettare questa esperienza è un impegno che quella generazione
Un punto perché lo ha sollecitato Marco e diventa per me non avrà più di pagina demografica io vorrei che tutti ne avessimo la percezione
Delle grande fenomeno con il quale ci medici cimenti amo
L'età media del pianeta ventotto anni
L'età media dell'Italia e quarantaquattro anni l'età media del mondo arabo e ventidue anni
Già la vita ma dei ventotto anni resa particolarmente bassa dall'età degli altri grandi Ciccanti che crescono Indonesia
Pakistan India Cina Nigeria ma il mondo arabo contribuisce in modo particolare con questa età media quattro sei anni più bassa della media
Del del dell'età del mondo ecco cosa comporta questo comporta che nel mille novecento ottanta non sto dicendo al tempo del bianco e nero di De Gasperi
I Paesi del mondo arabo che con una totale popolazione di centosettantadue milioni di abitanti che soltanto nel due mila sette dal diventati trecentotrentuno e che saranno trecentottantacinque quando li mescola ventunenne
Da centosettantadue a trecentottantacinque nell'arco di una generazione
Da quando Mubarak andò al potere ha quando fu detronizzato illecito ha raddoppiato la sua popolazione a raddoppiato la sua popolazione
Non è soltanto un dato che dice tutto sull'energia sulla domanda di consumi e sul desiderio di affermarsi lo dico a una platea che come me ha un'età media diciamo più corrispondente a quelle italiane a quella del mondo
Cercate di capire cosa questo comporta nell'analisi dei fenomeni o
Nel rapporto che sia accolto pro col tempo che si vive
Quando tutti noi se io evoco muro di Berlino o evoco magari più vicino a noi perfino le torri gemelle Evo fondato della vita nostra
Quando una generazione tendenzialmente diciottenne di ventenni che sia poco muro di Berlino fa agli occhi della mucca che guarda il treno perché come sapevo Castro da quella di Francesco Giuseppe
Cioè è anche un rapporto con la memoria i simboli della politica l'identificazione dei propri progetti di vita tutto diverso quando le generazioni
Sono così giovani così come dire gonfiate dei numeri e così esistenti te lo aspettative è un tipo di scarto che chi fa politica deve tenere conto quando affronta con le generazioni e con le leadership che si stanno creando
E in tutto questo è chiaro che questo anno è un anno delicatissimo perché come immagino sia stato già richiamato
La la diplomazia occidentale euroatlantica si sta cimentando al tempo stesso con tre giganteschi dossier sta riprendendo un conflitto strategico antico
Collega Bisello palestinese nell'ultimo io credo tentativo negoziale che possa essere fondato ancora sui principi di Oslo di anche quelli sono vent'anni e
Matto compleanno
Sta cercando di affrontare sarebbe tanto da dire ma Nicola già detto molto
Di come trattare con la potenza iraniana a partire dal tema nucleare ma è chiarissimo che quando si parla di Nuclear Power in Iran si parla di paura non di lucro paura cioè sullo sfondo c'è anche
Il ruolo che questo Paese avrà degli equilibri regionali
E mi permetto di dire una cosa sulla scia di di quanto ha detto Nicola
Perché ha messo per me è una sorpresa piuttosto una sorpresa sorprendente vasca fatemi dire nel corso degli ultimi mesi io sono stato un certo numero di volte l'Iran
Ai tempi di Khatami ai tempi di Ahmadinejad che
Diciamo il primo taglio occidentale ritornarci dopo l'elezione di romani
Adesso l'Italia abbia su un convoglio in coda perché c'è andato il generale De Gennaro per varie piante droga andato dritto negli affari politici del ministero
Ci parte del lunedì Massimo D'Alema per due giorni va Emma Bonino il ventuno e ventidue fanno due visite parlamentare a gennaio e che la conclude misura del della cultura voci possa ma che al mare perché abbiamo aperto la porta ma c'è una sorta di
Convoglio permanente
Però c'è una cosa che mi ha colpito moltissimo io ho parlato in questi mesi con un numero di di colleghi di varia natura
Da varie parti del mondo moltissimi americani scoprendo che tanti di quelli che hanno dato le linee su come comportarsi o l'Iran nessuno di questi ci ha mai messo piede nessuno ci ha mai messo piede
Quindi siamo stati molti sono stati vittima di una narrazione
Coincidente con gli otto anni dark grumi di Ahmadinejad ignorando la vitalità una cultura bimillenaria non sto facendo advocacy per nessuno
Che a tutte le contraddizioni che Nicola conosce bene ma che non corrisponde quasi nessuno degli stereotipi sui quali siamo stati abituati molti sono stati abituati per tanti anni
Ecco in tutto questo per chiudere l'effetto dell'impatto ci metto per l'anno prossimo si vota in Iraq in Afghanistan in Turchia cioè molte dei Paesi non toccati da recenti avvenimenti vedono comunque un cambio di leadership
Per alcuni di questi Paesi penso all'Afghanistan cambiare pacificamente leadership è un'assoluta novità nella loro storia perché non hanno un solo precedente Presidente sia molto nel suo letto e in casa
E l'ultimo fenomeno di ritorno e qui parlo dell'Italia rapidissimamente e quello che riguarda le migrazioni
Che in questo caso
E parlo del due mila tredici perché localizza del dibattito sono incredibilmente collegata a quanto detto fino ad oggi
Se nel due mila dodici ne avremo un certo numero di migranti che arrivarono sulle coste italiane alcuni per rimanerci e altri per andare in Europa
Il di quei diciotto mila tre quarti arrivano da paesi poveri dell'Africa Marco quindi erano concludere classificabili come migranti economici regolari
Noi chiuderemo il due mila tredici con un numero che doppio di quello grosso modo più di trentacinque mila e due terzi di quelli arrivano da paesi in guerra
Quindi è cambiata la matrice della migrazione l'instabilità del grande sono anni genera una conseguenza del ritorno anche su di noi
Cosa dobbiamo fare non parlo del Corno d'Africa che lega antiche antica diciamo alcune di queste falde io dico molto semplicemente
Posizione italiana non su tutte queste robe ma balle proponenti le stiamo cercando di stabilizzare per quanto ci è possibile da soli o in compagnia degli europei queste transizioni arabe
Mi pare evidente che la geografia ci insegna e non possiamo già c'è l'altra parte lo possono fare a Helsinki lo possono fare a ottava lo possono fare dove vi pare non a Roma non si può fare
A Roma ci giriamo vogliamo onore siamo a Tunisi e quindi il tipo di le transizioni nell'avvengono ci riguardano mi permetto di dire che se è vero il sommovimento profondo l'empowerment un'accelerazione a cui ho fatto riferimento
Non basta l'azione dei Governi possono fare non basta per accompagnare quei paesi per mano segue fatemi dire non è una formula diplomatica raffinata una un effetto millefoglie cioè c'è
Uno si prenda per mano il settore corrispondente
Noi lo facciamo ragionando con i Governi ma i parlamentari devono fare con i parlamentari di tanti di quei partiti invidia con i media i sindacati con i sindacati le associazioni di categoria con i loro corrispondenti
Democracy l'acqua è adesso democrazie la democrazia non è soltanto un giorno delle elezioni riguarda un modo di essere democratici nel modo in cui si vive si vive nell'impresa del sindacato nei media
Nei rapporti gli ordini professionali le associazioni dei diritti umani nel dei diritti delle donne
Per cui ciascuno di noi di voi ha potenzialmente un ruolo nel prendere per mano questi Paesi e creare momenti di ingaggio con le università con le scuole
Quando facevo questo mestiere da attivista ripartivo dal responsabile esteri del PD abbiamo provato iniziare a fare questa roba qui con i partiti
Perché sono i protagonisti della vita di queste transizioni però richiede che tutti lo faccio non aspettando soltanto i viaggi di Emma Bonino miei o di letta questo insufficiente la transizione richiede qualcosa di più
Noi condividiamo tutti a quei tre negoziati siamo convinti che insuccesso israelo-palestinese sarebbe una vittoria storica per tutti quello iraniano è finalmente una lettura equilibrata della Regione una lettura moderna della Regione
Quello siriano corrispondente corrisponderebbe a un impegno che questo Governo ha messo gli ultimi sei mesi con molta forza davanti a chi diceva che la soluzione era militari o non era davanti a colleghi europei che pensavano che dare molte armi più i combattenti avrebbe risolto sul campo eccetera eccetera eccetera
L'abbiamo detto alcune cose molto chiare non sapevano armi non sembra prendere cappello in in diciamo dimenticando che fra i combattenti resistenti c'era un almeno un terzo dei combattenti non potabili
Quelli che in mente diciamo invadono Youtube con le loro esecuzioni sommarie e col vessillo nello di Al Qaeda sotto la veste di ciabatta all'usura e che quindi la Siria richiedeva altro che un atteggiamento da buoni e cattivi
Per questo crediamo anche di avere un qualche titolo diciamo allo sforzo negoziale che si sta per andare a compiere
Dico chiudo perché sono arrivato alla fine dei cinque minuti del biglietto dicendo questo soltanto mi rendo conto che se
Nella grande cartolina dello Tsunami che ho descritto con i due conflitti settari che lo attraversano coi tre negoziati diplomatici in corso in questo momento ciascuno comma finestra di tempo definita e non sono ottenendo ente
E con il le due onde d'urto quella nel corner quella nel sei e quella di ritorno che arriva tramite le migrazioni per finire la fotografia
Questi tre sforzi riuscissero noi siamo davanti al altrui importante ridisegno pacifico dalla mappa del Medioriente degli ultimi dieci anni cioè quello che hanno tentato di fare baionette in pugno e che ho con Di Gioia Savio Bush
Non riuscendoci
Troverebbe in questa stagione negoziale una straordinaria una statale opportunità
è chiaro che
Dal nero al bianco ci sono tutte le sfumature possibili questo può essere un piano successe le tre cose possono riuscire
Potrebbe essere un completo insuccesso e allora
Io dico contro ogni punto Livi messa tra tanti di produrre speciali da scrivere
Ma lei non li guarderemo dal salotto perché un fallimento del negoziato con l'Iran un fallimento della finestra di ostello diciamo del
Medioriente con le necessarie conseguenze in Israele in Palestina
è un inferociti ulteriore del conflitto siriano non ci metterebbero scelto noi in Italia a dormire sonni tranquilli e ho vedo quella politica una strada obbligata ne dobbiamo lavorare con l'ottimismo dell'intelligenza con un po'di relazioni e con tanti viaggi
E stiamo facendo in tutti questi Paesi per cercare contemporaneamente di giocare su tanti sprechi di questo Shanghai
Stabilizzare le transizioni
Governare a livello europeo le migrazioni aiutare perché
Equestre negoziati possono andare importo
Se tutto questo funziona o funzionerà o meno se la maggior parte di questi sforzi arriveranno in porto
è chiaro che anche tutta la retorica per tanti anni abbiamo speso sul Mediterraneo come mare di pace potrebbe trovare un suo primo ospedale di applicazione questo la nostra speranza
Grazie grazie laddove alcune notizie la prima è che fra pochissimo anzi adesso vi potete spostare a venti metri qui sulla sinistra e si inaugura la mostra delle copertine di Limes
E la seconda parlavamo diranno adesso è arrivato sui siti la notizia che deriva dei servizi segreti tedeschi che pare che i russi abbiano schierato qualche decina di missili SS ventisei storna Kaliningrad con un raggio d'azione di cinquecento chilometri
In risposta allo scudo spaziale che gli americani dicono di voler costruire contro i presunti missili balistici nucleari iraniani quindi
Diciamo il mondo non si ferma e chi ne vuole sapere di più per esempio oggi pomeriggio alle quattro può partecipare la tavola rotonda sulla Russia grazie
Formazione i servizi e precisamente il professor mosso il foglio firme vicino agli schemi di GMES