15 DIC 2013
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 1 ora 55 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di domenica 15 dicembre 2013 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (giornalista di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 55 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    giornalista di Radio Radicale

    La campagna radicale per l’amnistia continua; la marcia di Natale. Le fibrillazioni nel Governo. Il dibattito sulla legge elettorale e sul finanziamento pubblico per i partiti
    17:00 Durata: 2 min 5 sec
  • La sorte di Demba Traorè, segretario del Partito radicale nonviolento: “Lui a questo punto è scomparso, è venuto fuori ministro. La guerra civile è scoppiata 20 giorni dopo il Congresso; da allora siamo riusciti a farlo venire due volte, con grande fatica”. “Abbiamo convocato il Senato e adesso dovremo pure decidere cosa fare; io mi trovo, da Presidente del Senato, in una situazione imbarazzante oggettivamente, non psicologicamente. Riconvocare un Congresso di questo tipo, come i nostri, che comporta avere dei Comitati direttivi a distanza di quattro mesi l’uno dall’altro… Beh, diciamo che è l’unico evento molto grave che ci è accaduto da allora al Partito, perché era una segreteria di slancio”.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Ragionamenti sulla galassia radicale e il “confronto formale, istituzionale” all’interno del Senato tra i soggetti costituenti del Partito. “Il problema è che dopo sei anni ero riuscito a risolvere il rebus, cioè il fatto che essendosi dimesso il segretario Dupuis dopo Tirana, non avevamo più il segretario per convocare il congresso, eccetera… Allora riuscimmo alla fine a fare i due organi di comitati che devono convocare il congresso, dopodiché riuscimmo a fare questo congresso nel quale i rappresentanti di questa galassia – non delegati, come negli altri partiti – erano di 41 Paesi diversi, e quindi questi compagni hanno votato praticamente all’85 per cento sulla mia proposta di Demba Traorè segretario. Sennonché questo Traorè, in un momento di straordinaria importanza europea, perché – non dimentichiamolo – quattro giorni dopo il congresso era stato ammazzato un africano a Firenze, ed erano pronte le manifestazioni di massa africane eccetera, aveva il problema che mentre il padre era in agonia, gli venne la prospettiva di fare il 31esimo ministro di un governo del Mali. E malgrado mi fosse riuscito, con il ministro Terzi e l’accordo del governo tutto, di offrire a lui, alla moglie e ai quattro figli ospitalità politica in Italia, con tutte le cose che c’erano in Mali”. “Ma lui a questo punto è scomparso, è venuto fuori ministro. La guerra civile è scoppiata 20 giorni dopo il Congresso; da allora siamo riusciti a farlo venire due volte, con grande fatica”. “Ma ripeto: non è secondario che il Governo italiano abbia detto che era disposto a dargli ospitalità politica”. “Con Matteo Angioli riuscimmo una volta ad andare a una riunione in Chad, dove c’era un mezzo vertice africano, e lì lo abbiamo incontrato, ci abbiamo parlato. Lui era apparentemente molto comprensivo; a Matteo Angioli gli venne d’essere un po’ brusco, ma ottenemmo che nei giorni immediatamente successivi avrebbe mandato una lettera al Partito come segretario del Partito, chiarendo le ipotesi che lui faceva in questa situazione. Non ha mai mandato nulla”. “A questo punto non sappiamo nemmeno se è stato confermato ministro”. “Abbiamo convocato il Senato e adesso dovremo pure decidere cosa fare; io mi trovo, da Presidente del Senato, in una situazione imbarazzante oggettivamente, non psicologicamente. Riconvocare un Congresso di questo tipo, come i nostri, che comporta avere dei Comitati direttivi a distanza di quattro mesi l’uno dall’altro… Beh, diciamo che è l’unico evento molto grave che ci è accaduto da allora al Partito, perché era una segreteria di slancio”. Le molteplici adesioni al Partito da alcuni Paesi africani
    17:02 Durata: 10 min 6 sec
  • L'interlocuzione radicale col mondo cinese. Le intenzioni cinesi di mettere all’ordine del giorno dell’Onu la sospensione del Partito Radicale? “L’ultima domenica è scaduto il termine entro il quale avrebbero dovuto chiedere una variazione dell’ordine del giorno, quindi è fatta. Anzi, noi abbiamo segnali, o meglio notizie, anche di parte tibetana, cambogiana e taiwanese, che stanno accadendo… E una è sicura: sulla pena di morte, nell’ultimo anno, loro hanno giustiziato in una situazione nuova. Adesso i giustiziati hanno bisogno della Corte suprema perché si sia giustiziati, e sono il 37 per cento rispetto a quelli che erano giustiziati quando venimmo rimproverati, e venne rimproverata Emma Bonino in particolare per non aver difeso i diritti umani mentre era lì”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: “Io credo che in questa situazione gravissima del Partito, anche col problema dei quattrini, credo che raramente sia accaduto che il Partito si trovasse in una situazione politica con evidenza pratica e di estrema attualità… Perché dopo quattro mesi che per via di una iniziativa minacciosa di Pechino – ‘vi espelliamo dall’Ecosoc dell’Onu se continuate ad appoggiare i tibetani’, con una comunicazione ufficiale – a questo punto la mia risposta, dopo un viaggio a Washington e a New York, era una risposta venire da persone che ci consigliavano, come il nostro ambasciatore presso le Nazioni Unite e gli Stati Uniti, davanti alla mia risposta, ‘stavolta rischiano di prenderla come provocatoria e quindi può darsi pure che riescano a espellervi’. Invece, a distanza di quattro mesi, mi pare che sia successo qualcosa di consistente e interessante attualità. Loro ci hanno detto: ‘Dovete smettere con questi tibetani e uiguri’. Mia risposta: ‘Non posso, perché noi l’altra volta non fummo espulsi per motivi ideologici, cioè ci si riconosceva un carattere democratico. Stavolta invece non possiamo accettare il vostro ultimatum per motivo dei risultati che potremmo opporre a questa vostra richiesta. Cioè noi vi diamo questi due documenti ufficiali, del Dalai Lama e di Rebya Kadeer, che dichiarano formalmente che loro non vogliono l’indipendenza”. Le intenzioni cinesi di mettere all’ordine del giorno dell’Onu la sospensione del Partito Radicale? “L’ultima domenica è scaduto il termine entro il quale avrebbero dovuto chiedere una variazione dell’ordine del giorno, quindi è fatta. Anzi, noi abbiamo segnali, o meglio notizie, anche di parte tibetana, cambogiana e taiwanese, che stanno accadendo… E una è sicura: sulla pena di morte, nell’ultimo anno, loro hanno giustiziato in una situazione nuova. Adesso i giustiziati hanno bisogno della Corte suprema perché si sia giustiziati, e sono il 37 per cento rispetto a quelli che erano giustiziati quando venimmo rimproverati, e venne rimproverata Emma Bonino in particolare per non aver difeso i diritti umani mentre era lì”. I cambiamenti giuridici in Cina dopo la campagna internazionale per la moratoria della pena di morte
    17:12 Durata: 8 min 59 sec
  • L'operato del governo: l'equiparazione di figli legittimi e illegittimi, il superamento del finanziamento pubblico ai partiti. Il giudizio negativo della Corte costituzionale sulle firme per i referendum sulla giustizia: “A un certo punto stabilisce che 100mila firme non sono state ritenute valide, ma non viene detto nemmeno il perché. Per cui adesso noi, come comitato, vogliamo sapere perché le nostre firme sono state ritenute nulle. E su questo non c’è risposta, perché non c’è risposta possibile”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il ruolo di Emma Bonino nel Governo Letta. Pannella: “Il Governo ha approvato una cosa importante. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato, come decreto perché la cosa si trascinava, l’equiparazione totale di figli legittimi e illegittimi”. “Non è un problema solo di principio, ma riguarda il 25 per cento dei nati in Italia, cioè uno su quattro”. “Però questo nessuno l’ha detto, perché non c’entrava con Renzi eccetera”. “Sul piano del finanziamento pubblico ai partiti, ieri non sono riuscito ad avere il testo che non aveva nemmeno Emma”. “Quello che c’è lo abbiamo attraverso le evocazioni dei critici che dicono che in questo modo si recuperano comunque 42 miliardi di euro l’anno prossimo”. Il futuro del 2 x mille dal 2017; le detrazioni molto forti per chi finanzia i partiti; provvedimenti sulla cassintegrazione dei funzionari di partito. “Se poi c’è un nuovo Parlamento, può pure cambiare la legge. Ma quello che a me importa è che qualcosa, su cui la nostra posizione da 35 anni è quella dei referendum vinti”. I comitati referendari e la questione del loro riconoscimento come “poteri dello Stato”. La questione della legge elettorale e la “criminalizzazione, a livello tecnico, dello Stato”, a opera addirittura della Corte costituzionale e della Corte dei Conti. Il caso dei finanziamenti dei partiti a livello regionale, venuto fuori in maniera evidente grazie all’iniziativa dei Radicali. “Noi siamo anche quelli che, rispetto ai gruppi parlamentari e ai gruppi delle Regioni, abbiamo fatto esplodere il problema otto mesi fa”. “Coloro cui quali tutti attribuiscono d’aver acceso la miccia – dice Pannella riferendosi agli ex consiglieri Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita – sono stati estromessi dalla politica per opera di quelli che hanno un vizio letterale, quando vogliono fare ‘pulizia’ fanno ‘polizia’”. Il giudizio negativo della Corte costituzionale sulle firme per i referendum sulla giustizia: “A un certo punto stabilisce che 100mila firme non sono state ritenute valide, ma non viene detto nemmeno il perché. Per cui adesso noi, come comitato, vogliamo sapere perché le nostre firme sono state ritenute nulle. E su questo non c’è risposta, perché non c’è risposta possibile”
    17:21 Durata: 14 min 48 sec
  • Il caso del trattamento mediatico delle primarie del Pd dell’8 dicembre, “convocate da tutti i telegiornali come non si fa nemmeno con le elezioni politiche”. “Abbiamo avuto 3 milioni di votanti, ma per me potevano essere anche 6; perché adesso lo documenteremo, ma per nessuna elezione è stato dato agli italiani lo spazio e l’audience di questo tipo”. “Dobbiamo cominciare a riconoscere che sul piano della democrazia reale si stanno incardinando cose che quasi tutti vivono come normali, cioè come acquisite”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il congresso della Lega e il nuovo leader, Matteo Salvini, contro l’euro, giudicato “criminale”. Pannella prende spunto da qui per dire: “E’ vera una cosa: che io, tecnicamente da qui, ho usato l’espressione ‘a noi sembra che il Presidente della Repubblica si trova tecnicamente in una condizione criminale rispetto alla Costituzione’”. Il Parlamento attuale sarebbe delegittimato? “Una coglionata, a mio avviso, dal punto di vista tecnico. Perché, essendo una cosa che risale a tre decenni fa, la Corte costituzionale imputerebbe il comportamento di 7 legislature. Di conseguenza, siamo in una situazione che ci pone problemi teorici, non ideologici ma di comportamento. A questo punto la democrazia reale comincia ad avere delle caratteristiche pregnanti, tanto da stare acquisendo delle formule assolutamente tranquille”. Il caso del trattamento mediatico delle primarie del Pd dell’8 dicembre, “convocate da tutti i telegiornali come non si fa nemmeno con le elezioni politiche”. “Abbiamo avuto 3 milioni di votanti, ma per me potevano essere anche 6; perché adesso lo documenteremo, ma per nessuna elezione è stato dato agli italiani lo spazio e l’audience di questo tipo”. “Dobbiamo cominciare a riconoscere che sul piano della democrazia reale si stanno incardinando cose che quasi tutti vivono come normali, cioè come acquisite”
    17:35 Durata: 10 min 17 sec
  • La marcia di Natale per l'amnistia e l'iniziativa di Lucio Bertè in Vaticano. Sui dati d’ascolto di Radio Radicale e sulla affidabilità delle rilevazioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L’“opportunismo” di Matteo Renzi sulla giustizia. La marcia di Natale per l’amnistia e la riforma della giustizia. L’incontro di Pannella con Padre Lombardi; il caso del radicale Lucio Bertè: “E’ bene che qualcuno faccia un promemoria a Sua Santità – gli ho detto – perché da quando era consigliere regionale 9 anni fa fece lo sciopero della fame ed altro perché dei lavori di riassetto urbanistico attorno al Duomo stavano facendo saltare un cimitero ebraico, poi divenuto cristiano, di altissimo valore. Da allora l’iniziativa l’ha mantenuta”. Il precedente di alcuni lavori in occasione del Giubileo e della opposizione di Pannella ripresa da “Concretezza”, la rivista allora di Giulio Andreotti. “Se non ci fossero i Radicali che pongono questo problema, allora tra tutti gli atei, atei devoti, teisti, nessuno se n’è accorto. Tutti ne prendono atto come di una cosa normale: ne hanno bisogno e a questo punto intervengono, perché per 1.000 anni non ne avevano avuto bisogno e non se n’erano accorti, il che era sintomatico di una carenza”. Sui dati d’ascolto di Radio Radicale e sulla affidabilità delle rilevazioni
    17:46 Durata: 18 min 34 sec
  • Il dibattito su legge elettorale e riforme istituzionali: “Non dobbiamo poter parlare perché temono che la gente ci ascolta, capisce e ci dà ragione. C’è, da questo punto di vista, una osservazione da fare. Questa voglia di cancellare la spesa degli eletti – osserva con tono critico Pannella - Meno eletti alla provincia, meno eletti al Parlamento…”.“Io dico che diminuire gli eletti sui territori e la democrazia elettorale significa che gli interessi nazionali e internazionali su quel territorio saranno gli unici che potranno contare”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Ancora sulla legge elettorale. Il ruolo della Corte costituzionale. “Non dobbiamo poter parlare perché temono che la gente ci ascolta, capisce e ci dà ragione. C’è, da questo punto di vista, una osservazione da fare. Questa voglia di cancellare la spesa degli eletti – osserva con tono critico Pannella - Meno eletti alla provincia, meno eletti al Parlamento…”. Il leader radicale, a questo proposito, fa l’esempio del tema del dissesto idro-geologico: “Noi stiamo discutendo poco, tranne Bolognetti sull’onda di vecchi scontri di 30 anni fa con Agip ed Eni. Oggi si discute enormemente, quando si parla del territorio, della vegetazione, del mare, dell’inquinamento e del sottosuolo”. Il caso Vesuvio e la denuncia radicale finora ignorata. “I nostri giorni hanno tecnologicamente la possibilità di accertare i fenomeni sismici e di altro tipo”. “Non si tiene presente quanto sia importante, nel mondo contemporaneo, che l’eletto abbia un rapporto culturalmente aggiornato di quello che è il territorio”. La storica proposta pannelliana di “area metropolitana” per 92 Comuni del napoletano. “Io pure voglio fare fuori i consiglieri provinciali, ma non facendo fuori degli eletti, piuttosto avendo un altro tipo di eletti. Con poteri migliori, quindi anche maggiori”. “Oggi abbiamo bisogno di un controllo e di una rappresentanza del territorio culturalmente aggiornata”. Il “piccolo miracolo” dei Radicali e l’intenzione di replicarlo anche sulla questione Vesuvio: “Stiamo potenziando una delle fonti del diritto, la giurisdizione”. “L’egemonia culturale dei Radicali”. “Io dico che diminuire gli eletti sui territori e la democrazia elettorale significa che gli interessi nazionali e internazionali su quel territorio saranno gli unici che potranno contare”. Aldo Loris Rossi e il suo possibile contributo alla realtà cinese
    18:04 Durata: 32 min 59 sec
  • La mobilitazione dei forconi. “Io penso che era assolutamente prevedibile, più o meno in questa forma. Un Paese nel quale il Governo italiano in sede europea e non solo, anni fa, dice: sì, siamo indebitati, ma la famiglia italiana è fra le più ricche del mondo”. In questo modo si è provato per una certa fase a oscurare il problema del debito pubblico, problema “contro cui solitari abbiamo combattuto per 15 anni”. Dopodiché con la tassazione i Governi hanno “distrutto le famiglie”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La mobilitazione dei forconi. “Io penso che era assolutamente prevedibile, più o meno in questa forma. Un Paese nel quale il Governo italiano in sede europea e non solo, anni fa, dice: sì, siamo indebitati, ma la famiglia italiana è fra le più ricche del mondo”. In questo modo si è provato per una certa fase a oscurare il problema del debito pubblico, problema “contro cui solitari abbiamo combattuto per 15 anni”. Ma poi, come già spiegato in altre occasioni dal leader radicale, sulla ricchezza delle famiglie si è scatenata la foga tassatrice degli stessi governi che si sono succeduti. L’organizzazione della Marcia di Natale e il ruolo dei media: “Finora niente, nessuna notizia, nonostante le adesioni qualificate”. Il mancato sostegno spontaneo, rispetto ai decenni passati, degli “artisti popolari”. Pannella torna a parlare della tassazione e dei Governi che attraverso essa hanno “distrutto le famiglie”. Ancora sul movimento dei forconi: “C’è una situazione di impoverimento diffuso di carattere feroce, soprattutto in una situazione in cui, tranne noi come Partito, quando si dice ‘siamo in flagranza d’assassinio e siamo produttori di tortura di Stato’, come ministri e Presidenti della Repubblica riconoscono, e se sempre di più c’è miseria e il pensionato non ce la fa più, è chiaro a questo punto che si crea…”. Sul cambio di generazione all’interno del Pd, ancora da valutare. Le figure diverse di Fabrizio Barca e Matteo Renzi
    18:37 Durata: 13 min
  • Gli appuntamenti della settimana. Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Gli appuntamenti della settimana. La preparazione di una lista liberale nei principali Paesi Ue in vista delle elezioni europee e la data del 10 gennaio entro cui coordinarsi sui criteri per la formazione delle stesse liste. La relazione di Matteo Angioli al Senato del Partito radicale nonviolento sugli incontri con Verhofstadt. La presenza del radicale Nicolaj Kramov in piazza a Kiev, Ucraina, con l’opposizione
    18:50 Durata: 5 min 10 sec