Crisi Jugoslavia dopo l'indipedenza della Croazia e della Slovenia

Radio radicale parliamo della crisi jugoslava con il professor Antonio Papisca ordinario di relazioni internazionali all'università di Padova animatore del Centro per i diritti umani dei popoli della stessa università
Non che a capo della Commissione per i diritti umani dell'Assemblea dei cittadini di Helsinki un organismo della società civile europea
Nato nell'ottobre novanta dato dall'iniziativa del presidente cecoslovacco Havel e di altre personalità
Che hanno dato vita alla primavera praghese ma comunque alla svolta dell'ottantanove
Ecco io con lei vorrei parlare in innanzitutto del suo viaggio recentissimo in aiuto dare a lei appena ritornato
Da Belgrado e vorrei chiederle uno quadro sintetico di questa sua visita e delle impressioni che ha ricavato sul posto della crisi jugoslava
E dunque nelle le impressione a a Belgrado non sono molto ottimistiche c'è un'atmosfera veramente pesante a Belgrado
La sensazione e che
Dopo a diciamo collegato a questo nel conflitto
Tra il Governo centrale diciamo la struttura federale e le due Repubbliche del Nord Slovenia
E Croazia e siano collegati e tanti altri conflitti e che ai due processi determina di autodeterminazione avviati
Al nord possono farne seguito altri ma in modo ancora più traumatico
Sì e al limite ellittico Luca Belgrado guardando la televisione era evidente la la mobilitazione
Proprio o la la hall apprende mobilitazione bellica le trasmissione ecco chiaramente
E erano propaganda di guerra
Quindi diciamo che il primo impatto un Belgrado è stato con negativo al massimo il e poi e avvenuta alla nella riunione
Convocata dalla assemblea dei cittadini di Helsinki una riunione speciale
Con la partecipazione e di militanti di organizzazioni non governative di uomini di cultura appartenenti a a tutti i Paesi membri della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa
E riunione alla quale hanno partecipato esponenti della cultura e dell'associazionismo che opera nelle varie parti della Jugoslavia
E intestata una riunione coraggiosa considerato il momento dell'atmosfera e in cui è avvenuta è stato una riunione utile perché che hanno partecipato appunto personalità con una grande voglia di dialogare e chiaramente di risolvere i conflitti in termini pacifici
E stata utile questa riunione perché sono venute anche implicazioni indicazioni
Suggestivi chiaramente in ottica non violenta in ottica di pacificazione sud ma anche suggerimenti pratici operativi sia indirizzati ai governi io indirizzati alla alle strutture utili società civile
E quindi la riunione aveva come come titolo Oro molto provocatorio disintegrazione jugoslava via integrazione Pannes europea
E diciamo il leit motiv cioè è stato questo
Cioè della dove cinque impongono
Perché legittimi perché inarrestabile cioè dei processi di autodeterminazione
Questi processi devono avvenire tenuto conto del quadro panne europeo e quindi della necessità di finalizzare che a una maggiore integrazione dei popoli e delle istituzioni su scala panne europea nell'era dell'interdipendenza planetaria
Ecco professore proprio a questo riguardo io vorrei porle una domanda sulla politica estera italiana
Già sulla costruzione dell'unità europea si è palesata nel recente passato una diversità di posizioni nel nostro governo tra il ministro degli Esteri De Michelis il Presidente del Consiglio Andreotti
Il primo per così dire schiavo della Realpolitik il secondo supposizioni che almeno in questo campo sono apparse di alta politica è successa secondo lei la stessa cosa sulla Jugoslavia
Ma io non non non voglio soffermarmi sulla differenza di di di di di posizione
Il tempo Presidente del Consiglio e il ministro degli esteri quello che è chiaro e che all'inizio della vicenda qui del
Jugoslavia e il
Il Governo italiano nel suo insieme diciamo è stato piuttosto precipitoso nel allinearsi Bevere subordinati
Alle iniziali prese di posizione della Casa Bianca e di Bush in persona
Ecco chiaramente
è stato una posizione secondo me e che che ha nuociuto alla impostazione diciamo pacifica
Della della vertenza e quindi adatto in qualche maniera spazio alle diciamo così velleità interventiste militari pel Nobel governo federale e quindi della dell'esercito federale jugoslavo
è quello che notte bisogna ricordarlo è che in occasione del consiglio europeo di Lussemburgo laddove si ritrovano insieme al presidente del Consiglio emittenti estere lì si ebbe diciamo così una svolta nella la posizione del del governo italiano riguardo alla crisi
Nel senso che insomma siccome ciò a discostarsi dalle posizioni americane del primo momento
E poi abbiamo visto che c'è stata tutta una serie di atti da parte del Governo italiano
Intesi da un lato a riconoscere la fondatezza
Delle aspirazioni all'autodeterminazione più slovene scavalca dall'altro a perseguire ieri diplomatiche diciamo pure di pacificazione
Perché il processo di auto terminazione due Repubblica del Nord avvenga emettere viene meno traumatici possibili ecco questa posizione avrebbe dovuto essere assunta all'inizio comunque devo dire non è mai troppo tardi
Che prendo atto ora di questa apertura del Governo italiano nei confronti delle legittime aspirazioni dei popoli sommati Slovenia e di Croazia
Devo sottolineare perché così sono andate le cose che un ruolo particolare hanno svolto nei confronti del mutamento e la posizione ufficiale del governo italiano
Le Regione trenta giorni dal Nord Est del nostro Paese cioè Friuli-Venezia Giulia Veneto Trentino Alto Adige queste tre Regione Regione nei loro organi istituzionali e cioè giunte consigli
Sono immediatamente inequivocabilmente voglio dire coraggiosamente espresse nel nel senso dell'appoggio alle legittime aspirazioni ghiotte terminazione Pelillo limiti dei croati perché Cristo questo fatto ha influito
Decisamente sulla presa di posizione del del governo italiano
Tutti sanno che i presidenti di delle tre regioni del nord est si sono recati in un Slovenia posso avviare altri contatti ulteriori e successivamente hanno partecipato con ruolo molto attivo ad una assemblea d'emergenza dei presidenti delle regioni e repubbliche Province che fanno capo che fanno parte di alte Adria riunione che si è tenuta a Klagenfurt e dalla quale riunione ed è scaturita una presa di posizione unitaria
Di alte Adria
Molto chiara molto precisa su quanto nei confronti degli avvenimenti in corso e cioè diciamo che Alpe Adria
Anche grazie a contributo diciamo propulsivo delle regioni del Nord-Est italiano
Nord-Est italiano alte Altea
Si è pronunciata a favore dell'autodeterminazione dei dei popoli chiaramente all'interno bionda un sistema di sicurezza paneuropeo
Diciamo pure all'interno di questa per ora mitica casa comune europea
Ecco voglio sottolineare credo che mi sembra il messaggio che viene da questa presa di posizione di alte Adria bisogna dare gambe politiche il più velocemente possibile al progetto di casa comune europea
Del quale pare che ci si schiera dimenticando a livello di cancellerie a livello pronti ai politica
Ecco si è perso molto tempo per dare gambe politiche istituzioni precise contenuti politici al disegno di Europa causa comune ecco per questo disegno forse per conseguire questo disegno per esempio
Da parte del governo italiano forse ci vorrebbe un'altra personalità al ministero degli esteri più attenta alle ragioni del diritto almeno a quelle della Realpolitik io credo che sono convinto che in questo momento c'è bisogno di
Un uomo fini politici
Che abbiano allo stesso tempo competenza precisa che abbiano coraggio progettuale è che essi hanno interamente animati datata dal bar trattate da valori
Abbiamo abbiamo inneggiato a queste rivoluzioni non violente che sono avvenute nel europeo
Abbiamo sottolineato i sacrifici che sono state fatte dalle società civili dalla gente di quei paesi per arrivare a questi splendidi momenti di liberazione
E la risposta poiché viene data almeno la prima risposta che viene data eterni eredi Realpolitik tradizionale il termine se vogliamo di legittimazione di accodamento ai mercanti
Ha chiesto invece un momento in cui non bisogna perder tempo nel dare traduzione operativa alle aspirazioni di quelle società civili
Che tanto hanno sofferto e che in nome della democrazia e dei diritti umani finalmente hanno aperto ad espertissimi processi di liberazione
Allora è chiaro che ci sono afferma consigli così piuttosto ritenere che ma penso che l'ascoltatore capiscano
Nel quale lo spirito che mi induce a farle insomma questo è un momento ancora utile
Per
Premiare
Gli sforzi delle società civili dei paesi dell'Est non soltanto dei Paesi dell'Est
Questo è il momento ancora perché in Europa ci siano iniziative che tengano conto dello spirito dei valori degli ideali della Shell society della società civile in questo momento si sta spremendo in modo così interessante attraverso tantissime associazioni di promozione umana attraverso movimenti attraverso organizzazioni non governative
E però non ha questo non corrisponde appunto una una presa di posizione decisa verso l'unità europea delle forze politiche dei governi europei no ad esempio io trovo che veramente
Negativo il fatto che non si sia ancora ha dato vita a livello paneuropeo diciamo nel sistema della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa ad una istituzione parlamentare o interparlamentare
Che dir si voglia di carattere paneuropeo
Ci sono state varie proposte nelle negli scorsi mesi ma insomma ancora non si dette nulla all'orizzonte esempio potrebbe essere costanti dovrei essere costituito subito una entità formata dava rappresentante del Parlamento europeo per quanto concerne i dodici membri della comunità europea
E da rappresentante dei parlamenti nazionali per quanto concerne gli altri paesi membri
Del CSC conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa mi pare che questa sia una delle prime risposte da dare a processi di e liberazione democratica che sono avvenuti sono ancora in corso in fondo
Nel per europeo poi mi pare che anche certe iniziative
Il re lo scorso anno
Dalla conferenza per la sicurezza e cooperazione Europa che si è svolta a Parigi in novembre e siano inadeguate
Insomma si è anche la recente riunione che c'è stata per Lino dei ministri degli esteri di questo CSC è è una riunione che ancora avviene nell'ottica della tradizionale politica delle diplomazie dei vertici
Eccetera sì
è stato era all'interno di questo sistema di Helsinki messo appunto varato un meccanismo per intervenire nelle crisi e quindi per la soluzione delle controversie ma è che questo meccanismo è molto molto molto blando
Cioè consultazioni diplomatiche e poi attivazione di un gruppo di esperti da diciamo da ricavare altri da una lista preordinata questi esperti danno dei consigli e poi governi diciamo sempre in ottica intergovernative diplomatica decideranno certi interventi certe misure insomma io penso che si possa pretendere dai nostri governanti o un po'più vite progettualità politica progettualità politica che si traduca poi e strutture e in politiche veramente efficace
In presenza di situazioni come quella che ne ho così varia so che nella riunione ritorniamo alla riunione di Belgrado che si è svolta ieri col semplificazione più esponenti di civil society europea
Proprio è stata fatta sempre è stato disegnato lo scenario di tutti i possibili sviluppi delle auto e terminazione ed entro Jugoslavia fuori dalla Jugoslavia Salta cuore non scenario proprio apocalittico
Ci autodeterminazione ricchi e richiama altra auto e terminazione eccetera eccetera
Però con implicazione di tipo bellico militare di guerre eccetera eccetera laddove i politici che fanno politica e che sono al governo e devono
Proprio
Tenendo in mente questo scenario apocalittico tirar fuori in strumenti che consentano alle auto determinazioni
E svolgersi di realizzarsi fisiologicamente o il più fisiologicamente possibile che significa pacificamente
Cioè bisogna creare il contenitore bisogna creare la cornice il quadro istituzionale entro il quale dare le possibilità
Alle autodeterminazione intende sviluppare ora la la la situazione così come dei dei governi in posizione conservatrice
Secondo una cultura che che è quella tradizionale che assegna primato ai diritti degli imputati
Nei confronti dei diritti dei popoli tra l'altro così facendo almeno per quanto riguarda i governanti italiani si tradisce anche la volontà popolare che si è espressa molto chiaramente in un referendum consultivo per
Dare poteri costituenti al Parlamento europeo in vista della costruzione degli Stati Uniti d'Europa sì sì che ci sono dei segni precisi che vengono dalla dei segnali precisi che vengono dalla dalla società civile
E di questi segnali non si tiene conto io direi anche se può sembrare un po'estraneo alle vicende jugoslave ed è che segnale molto preciso per quanto concerne la necessità di progettualità politica è venuto anche dal recente referendum Italia
Questo è stato espressione ITT di Società Civile espressione molto chiara non equivoca cioè quello che interessa alla maggioranza
Il processo democratico e il perfezionamento della democrazia che tenga conto di certi valori
E allora in presenza del diritto così una cultura pericolosamente otto recente e classe politica
Al governo ecco saltar fuori le iniziative di Società Civile chiaramente sono iniziative né non adeguate a risolvere immediatamente i problemi
E però stanno ad indicare che l'orizzonte in fondo non è chiuso
Che nella società civile sia in Italia sia diciamo su scala pan europea
Settanta buona volontà e soprattutto c'è la determinatezza dei non lasciare tutto il campo ai politici ai politici diciamo istituzionali
Ecco lei ha parlato molto di società civile che non pensa che proprio per convogliare le spinte di questi dati
Ci sia bisogni realtà di un soggetto politico transazionale che riesca a portare avanti a partire dalla Società Civile di ogni paese il Progetto appunto unitario pro
E certamente ad esempio una cosa che non è ancora accettata
Diciamo ipotizzata in termini meno in termini chiari in termini diciamo di traduzione operativa beh il partito radicale per quanto riguarda questo si sta impegnando a
Cercare appunto di convogliare in un Progetto praticabile proprio questa questa aspirazione e mi riferisco in particolare o
Poteri che deve essere e e lucidata e articolata bene in ottica di traduzione operativa cioè mettere sul tappeto
Usiamo perché questa terminologia mettere sul tappeto
Tutte le istituzioni europee oggi esistenti
E cioè la se la la la la la la UE però il Consiglio d'Europa la CSCE la la NATO che il Consiglio nordico eccetera eccetera
E fare o meglio intanto un'analisi di compatibilità fra queste istituzioni
è chiaro che le le grande disegno l'obiettivo strategico e quello e dare struttura efficace istituzionale alla disegno di casa comune europea
Ecco io non ha ancora recepito da da da da da da da politici e quindi ecco questa proposta
Convochiamo una sorta di conferenza
Costituente per ragionare di compatibilità fra le istituzioni europee oggi diciamo esistenti operanti esaminare il grado di compatibilità incompatibilità e individuare quali sono i percorsi per fondere insieme o armonizzare o in qualche maniera insomma collegare queste istituzioni europee oggi esistenti
Io credo che sia urgentissimo fare fare questo e pensa al tappone qualche qualche forza politica che
Diciamo si faccia carico di dipinti di provocare
L'accelerazione
Di questa di questa analisi di compatibilità delle istituzioni europee io credo che sì ci fossero dei politici dei dei debiti e dei politici di buona volontà insomma le motivazioni epiche e le motivazioni giuridiche
Non mancano sono chiare e io direi sono veramente cogenti cioè noi viviamo nel nell'era è iniziata l'era del diritto internazionale dei diritti umani
Più diritti degli individui sia diritti dei popoli ci sono norme giuridiche chiare che i nostri paesi hanno stipulato in sede internazionale e che poi hanno ratificato e che quindi fanno parte anche degli ordinamenti interni
Mi riferisco in particolare ai due grandi trattati
Sui diritti civili e politici sui diritti economici sociali e culturali che sono stati adottati dall'Assemblea generale dell'ONU nel mille novecento settantasei sarà un trattino rigore su scala planetaria nel mille novecento settantasei
Nel mille novecentosettantasette nel nostro paese ecco questo diritto internazionale dei diritti umani dice chiaramente che indiretti degli individui e diritti dei popoli primo fra tutti criteri dei popoli quell'all'autodeterminazione devono venire prima dei diritti degli Stati
E quindi il diritto poniamo il diritto all'integrarla autodeterminazione dei popoli deve venire prima del diritto all'integrità territoriale degli Stati ora capisco che questa è un'affermazione di principio
Però intanto è importante farla fino ai poveri sarebbe stato un po'azzardato fare un'affermazione in modo così decisivo
Perché avremmo dovuto far riferimento più a norme dietetica che a norme di diritto internazionale oggi abbiamo le norme di diritto internazionale che ci consentono di porre questa affermazione come un assunto poi ci sono le traduzione operative allora se il diritto all'autodeterminazione dei popoli ma tutti i diritti umani vengono prima dei diritti degli Stati
Era cosa significa in termini operativi significano conflitti significa addirittura guerre significa rivoluzione cosa diavolo può accadere benissimo allora sul terreno applicativo lì io voglio il politico nuovo l'uomo politico nuovo che crede nel principio che ho prima asserito che cioè vengono primi diritti uguali diritti dei popoli rispetto ai diritti degli stati e si sforza di trovare tot per le tecniche tutte le procedure
Tutte le mediazioni che consentono di attuare quel principio invece mi trovo di fronte ancora oggi a stragrande maggioranza o uomini politici che partono
Con il principio che i diritti degli Stati vengono prima dei diritti umani e dei diritti dei popoli ecco questo è un modo dei porsi in politica che donne a tutti non è più accettato
Da quelle che sono l'espressione più avanzate e che ora si organizzano anche siete transnazionale società civile i messaggi che vengono dalla società civile transnazionale europea sono dei messaggi di rivoluzione non violenta
In nel modo di fare politica nel modo di fare le relazioni internazionali
Insomma sono messaggi che contraddicono in radice tutte le tentazioni conati rigurgiti di Realpolitik
E questi messaggi che vengono dalla società civile sono in nome del diritto internazionale vigente anche se non rispettato e non efficace
E quella parte del diritto internazionale che appunto costituito dal diritto internazionale dei diritti umani per quanto concerne l'autodeterminazione dei popoli cito l'articolo uno che è identico dei due trattati internazionali del settantasei sui diritti umani cui prima facevo riferimento ecco evito gli ascoltatori proprio a riflettere su questo il primo articolo di queste grandi convenzioni internazionali riconosce il diritto dei popoli all'autodeterminazione
Autodeterminazione sia eterna interna
Cioè diritto di scegliere le forme di indipendenza politica
Liberamente diciamo convenute attraverso forme di referendum plebiscito eccetera
E autodeterminazione interna cioè libera scelta del regime economico politico per quel determinato
Paese ora c'è una norma di diritto internazionale precisa sull'autodeterminazione
Quando i ministri degli esteri si riuniscono si riuniscono i capi di stato di governo eccetera io voglio pretendo come società civile che venga fatto esplicito riferimento a questa norma di diritto internazionale
Norma ripeto che sancisce un diritto
C'è qualche cosa di molto più forte di un principio giuridico qualcosa di molto più se vogliamo vincolante per tutti oggettivamente parlando di un principio di generica etica
Ecco io non ho non ho sentito nessuno dei governanti recentemente citare l'articolo uno dei due partita nazionale del mille novecentosessantasei
Beh professore io per ora la ringrazio perché mi pare che il quadro che lei ha delineato abbastanza chiaro
Il problema è chiaramente come dire di attuare questo quadro e di fare in modo che
A livello politico sposa avere la forza per farlo sempre a sfuggire vorrei aggiungere un'altra cosa che e importante per quanto concerne la cultura di società civile
E cioè sta emergendo mi l'idea di indipendenza territoriale non armata siccome dato per vedere che dei processi dette di autodeterminazione saranno molto numerosi nel prossimo futuro
E e che come M il l'aumento del tasso di statualità armata nel mondo sicuramente non piazze a nessuno
Allora propone di accedere all'indipendenza meglio di riconoscere Mele l'indipendenza di nuove entità territoriale a condizione che non siano armate quindi avere in mente una nuova idea di forma
Di indipendenza politica territoriale
Non armata questo significa evidentemente che la comunità internazionale deve farsi carico di garantire voi che quella indipendenza non armata ossa validamente esistere svilupparsi
Allora in questa direzione si preannunciano degli incontri di studio ovviamente in ottica propositiva
Promossi da associazioni centri di di studio ecco ancora una volta diventa urgente l'attuazione e del progetto di Europa causa comune come sistema di sicurezza sociale economica e di ordine pubblico su scala pane europea
Ne chiediamo a questi popoli che vogliono autodeterminarsi di fare la grande scelta del della del del donna armamento della loro entità politica e però ci impediamo allo stesso tempo a fare in modo di questi dipendente non armate possano esistere pacificamente
Bene allora ringraziamo ancora la professor Antonio Papisca animatore del Centro per i diritti umani dell'Università di Padova
E che presiede la Commissione per i diritti umani dell'Assemblea dei cittadini di Helsinki per questa interessante conversazione
E sulle prospettive di un'Europa è che veramente diventi l'Europa dei popoli e non l'Europa degli Stati
E queste posso in questa conversazione l'abbiamo fatta partire dalla drammatica crisi jugoslava grazie e a risentirsi grazie