12 GEN 2014
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 1 ora 56 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di domenica 12 gennaio 2014 , condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (giornalista di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 56 minuti.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    giornalista di Radio Radicale

    Riprende la battaglia nonviolenta di Marco Pannella. La scomparsa del premier israeliano Ariel Sharon e quella di Arnoldo Foà, già consigliere comunale a Roma per il Partito radicale negli anni 60
    17:00 Durata: 2 min 7 sec
  • Pannella: “Comincerò a mezzanotte lo sciopero della fame e della sete perché quello che sta accadendo, in questo momento, dà a mio avviso il segno di quanto stiamo avanti” nella degenerazione dello Stato di diritto italiano. Il messaggio alle Camere di Giorgio Napolitano è infatti ignorato: “E' un problema massimo, importante. Ci troviamo dinnanzi a una situazione nella quale il vilipendio per il Presidente e per la Costituzione, anche in termini di correttezza dei comportamenti istituzionali fra i vari poteri… Questi manco lo iscrivono all’ordine del giorno, malgrado noi l’abbiamo chiesto ufficialmente. Presidente della Camera e Presidente del Senato non rispondono nemmeno a questa richiesta”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella e “la nonviolenza come risposta al potere che molto spesso è estraneo al concepire il nuovo futuro”: “Comincerò a mezzanotte lo sciopero della fame e della sete perché quello che sta accadendo, in questo momento, dà a mio avviso il segno di quanto stiamo avanti” nella degenerazione dello Stato di diritto italiano. “Questa sera faccio qualcosa che ho già fatto per altri Presidenti della Repubblica, soprattutto per il Presidente Ciampi. A un certo punto il Presidente Ciampi annuncia che intende esercitare il suo potere di grazia per Adriano Sofri, ma il dibattito che viene fuori – anche dal Quirinale, dal suo Segretario generale – è che quel potere di grazia che la Costituzione assegna al Presidente della Repubblica era in realtà divenuto ‘duale’, cioè del Governo, del Parlamento, insomma non di Ciampi. Io dissi: a questo punto, dinnanzi a un Presidente della Repubblica che nell’esercizio delle sue funzioni chiede aiuto, con il potere reale che gli sta togliendo il potere di grazia, ci impegniamo a fondo. Allora si confondeva se era giusta la grazia ad Adriano Sofri, e io dicevo che il problema non era quello, ma che se anche lui avesse proposto una grazia a qualcun altro, io sarei stato a favore che lui potesse esercitare quel potere, anche se quella grazia là l’avrei ritenuta sbagliata e antipatica. Alla fine la Corte costituzionale, attivata da noi, trovò una soluzione: riconobbe questo poche ore prima che scadesse la possibilità di esercitarla su Adriano Sofri. Però avevamo ragione e la ragione ci fu data, era un potere del Presidente della Repubblica”. “Oggi credo di poter evocare il merito – da cittadino – di avere sollecitato questo Presidente della Repubblica a non appiattirsi su una tradizione negativissima, cioè il fatto che il Presidente parla attraverso messaggi al Parlamento e invece non è stato fatto, se non 11 volte in 60 anni”. “Allora dissi che ringraziavo il Presidente che aveva avuto il coraggio di ammettere davanti ai cittadini che non ce la faceva”. “Oggi il Presidente della Repubblica, compiendo uno sforzo oggettivo, perché quando lui fu eletto e noi eravamo favorevoli alla sua elezione rispetto ad altre… Dichiarai subito: il problema sarà che se questo Presidente, con la sua storia culturale, le sue attenzioni, volesse avere un ritorno a una interpretazione liberale delle sue funzioni, di garante del diritto e non di lenone o di mediatore nella partitocrazia tra gli uni e gli altri, si troverà in grave difficoltà perché avremo la maggior parte dei costituzionalisti italiani che diranno che di fatto la Costituzione materiale e vivente non aveva il connotato liberale e democratico, ma un altro. Devo dire che rivendico di avere compreso questo. Lui ha avuto una storia politica chiarissima, altra dalla storia politica liberale. Per esempio il senso di Partito non era quello di un liberale rispetto al proprio partito. Ma quello che devo riconoscere è che la campagna dura che abbiamo condotto, intanto lui non l’ha riconosciuta come ‘miserabile’ al livello di altre”. Sul “dialogo” e sugli incontri tra Pannella e Napolitano. Il problema della “non ragionevole durata dei processi” che spiega “l’affollamento carcerario”, e il messaggio di Napolitano alle Camere alla fine del 2013: “Lui nella sua analisi ha avvalorato, anche con le sue ricerche, la nostra richiesta di fondo. Occorre la riforma della giustizia; la situazione penitenziaria è una conseguenza di questa situazione della giustizia”. “Io questa sera inizio lo sciopero della sete e della fame perché è un problema massimo, importante. Ci troviamo dinnanzi a una situazione nella quale il vilipendio per il Presidente e per la Costituzione, anche in termini di correttezza dei comportamenti istituzionali fra i vari poteri… Questi manco lo iscrivono all’ordine del giorno, malgrado noi l’abbiamo chiesto ufficialmente. Presidente della Camera e Presidente del Senato non rispondono nemmeno a questa richiesta”
    17:02 Durata: 18 min 3 sec
  • Pannella: “A Berlusconi viene attribuito che vuole le elezioni a maggio. Renzi le vorrebbe anche prima, a febbraio-marzo. Gli altri oltre. La cosa dovrebbe fare un po’ paura: ci si trova dinnanzi a una situazione demenziale. È noto infatti che, secondo la giurisdizione europea, due anni fa c’è stata la condanna della Bulgaria, il connotato prioritario che viene richiesto perché si ritengano ‘legittimate democraticamente’ le elezioni è intanto che la gente deve conoscere il gioco”. Inoltre, “qualcuno avvisi loro che prima del gennaio 2015, cioè prima di un anno, non possono fare elezioni. Se poi a febbraio o marzo modificano il Porcellum, l’anno decorre da quando viene fatta la modifica”.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella sul “sottofondo” politico: “A Berlusconi viene attribuito che vuole le elezioni a maggio. Renzi le vorrebbe anche prima, a febbraio-marzo. Gli altri oltre. La cosa dovrebbe fare un po’ paura: ci si trova dinnanzi a una situazione demenziale. È noto infatti che, secondo la giurisdizione europea, due anni fa c’è stata la condanna della Bulgaria, il connotato prioritario che viene richiesto perché si ritengano ‘legittimate democraticamente’ le elezioni è intanto che la gente deve conoscere il gioco”. Il caso esemplare delle primarie del Pd. Inoltre, “qualcuno avvisi loro che prima del gennaio 2015, cioè prima di un anno, non possono fare elezioni. Se poi a febbraio o marzo modificano il Porcellum, l’anno decorre da quando viene fatta la modifica”. Bordin ricorda la polemica del 1993 di Pannella con il Presidente Scalfaro su referendum elettorale vinto ed elezioni.
    17:20 Durata: 8 min 16 sec
  • Dalla giustizia al lavoro, critiche pannelliane alle posizioni di Renzi: “A questo punto vorrei chiedere ai democratici che abbiano notoriamente la forza maggiore democratica per essere fedeli anche al loro Partito democratico, di avere anche la tessera radicale, dove c’è questo elemento di rispetto del diritto come prima cosa. A partire dal diritto del parlamentare di non avere il mandato imperativo”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulle posizioni di Matteo Renzi. Il dossier giustizia: “Questa mattina – dice Pannella – abbiamo quella che lui ha nominato nella segreteria del Pd per la questione giustizia che dichiara formalmente: ‘A me nessuno mi viene mai a intervistare, nessuno mi chiede mai la mia opinione. La cosa che chiarirei subito è che noi siamo contro l’amnistia e l’indulto’. Con il Presidente della Repubblica che ha fatto il messaggio, con il ministro della Giustizia che ha dichiarato alcune cose”. “A questo punto vorrei chiedere ai democratici che abbiano notoriamente la forza maggiore democratica per essere fedeli anche al loro Partito democratico, di avere anche la tessera radicale, dove c’è questo elemento di rispetto del diritto come prima cosa. A partire dal diritto del parlamentare di non avere il mandato imperativo”. La posizione “picista” di Renzi rispetto ai referendum, considerati come da boicottare. Il “Jobs Act” di Renzi e le somiglianze con la proposta della Rosa nel Pugno sulla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali: “Ma la condizione della Rosa nel Pugno non era la condizione di oggi”. “Questa roba è minestra riscaldata”. “Ritengo sia fondamentale che il Pd, sia sulla riforma della giustizia che su quella del lavoro, abbia delle posizioni, si confronti con le altre esistenti e che almeno dentro al partito ci sia dibattito”. La sintonia dei Radicali con “Il momento forse più prestigioso della Cisl” ai tempi del governo Craxi; la battaglia sul “punto di contingenza”, cioè sulla “scala mobile”
    17:28 Durata: 20 min 52 sec
  • Pannella, il Partito radicale e il ministro degli Esteri, Emma Bonino: “Una settimana fa dicevo: mi auguro che appaia chiaro che l’apporto radicale, della politica del taglio radicale, non inserisce all’interno del Governo posizioni che siano a priori in contrasto con le cose che sono in sofferenza nel Governo. Assolutamente oggi spero che sia chiaro che noi per esempio rispetto alla Cina potremmo, come Stato italiano, offrire delle possibilità di dialogo positivo e di sollecitazione che altri, che non hanno il Partito radicale e non hanno la storia di Rebiya Kadeer e di tutti gli altri, non potrebbero offrire”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La politica estera del Governo e i Radicali: “Emma potrà farsi forte, lo auspico e non lo chiedo, dello specifico transnazionale del Partito radicale che manifestamente ha quasi dettato quella pagina straordinaria, quel salto di qualità a livello internazionale, per la quale viene fuori che i tibetani hanno sospeso da un mese le immolazioni; poi gli uiguri non hanno fatto più attentati da un mese e mezzo contro Rebiya Kadeer, perché quelli contro Pechino erano di fatto attentati contro di lei”. Le posizioni del Dalai Lama e di Rebiya Kadeer a favore dei cinesi Han: “Lo Stato di diritto fondato sui diritti umani è quello che ci importa”. “Magari potrà venire fuori che siccome facevano parte dell’Unpo anche i nostri leader delle minoranze in Vietnam e Cambogia, forse conviene potere avere progetti che finanziano dei convegni con questa impostazione, che hanno portato a questi risultati clamorosi”. La “situazione drammatica” del Partito dal punto di vista economico-finanziario. “Probabilmente il fatto che il Transpartito possa trovare una realtà italiana nella quale individui-parti consistenti dei Partiti della partitocrazia vengano ad iscriversi ai Radicali”, sarebbe vitale. L’articolo di Dimitri Buffa sul Tempo a proposito del rapporto tra Partito radicale e ministro degli Esteri, Emma Bonino. “Una settimana fa dicevo: mi auguro che appaia chiaro che l’apporto radicale, della politica del taglio radicale, non inserisce all’interno del Governo posizioni che siano a priori in contrasto con le cose che sono in sofferenza nel Governo. Assolutamente oggi spero che sia chiaro che noi per esempio rispetto alla Cina potremmo, come Stato italiano, offrire delle possibilità di dialogo positivo e di sollecitazione che altri, che non hanno il Partito radicale e non hanno la storia di Rebiya Kadeer e di tutti gli altri, non potrebbero offrire”. Pannella annuncia la pubblicazione di un articolo sul Tempo a doppia firma con Maurizio Turco. Ancora sull’articolo di Buffa: “Il fatto che venga attribuito ad Emma di essere d’accordo con quello (D’Alema, ndr) è una stronzata, e dunque mi è sfuggito”. Il giudizio di Pannella su Mario Monti: “Sono poco interessato a capire cosa farà alle elezioni europee”. Il progetto di Verhofstadt di liste liberal-democratiche in tutta Europa. “Io avevo detto che la politica estera di Emma era ineccepibile. Poi avevo fatto un auspicio: ‘Auspico che Emma possa constatare e rendersi conto che il Partito può non creare imbarazzi a lei nel Governo, ma anche rafforzare la sua posizione nel Governo’. Non mi pare una posizione molto critica. Stavo segnalando una potenzialità di Emma e per Emma”. Sull’operato di Marta Dassù, sulla sua “autonomia non da D’Alema, ma un’autonomia di lettura”
    17:49 Durata: 28 min 59 sec
  • Un ricordo di Arnoldo Foà, appena scomparso. Gli anni parigini di Pannella

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Un ricordo di Arnoldo Foà, appena scomparso. “Arnoldo quasi quasi non lo riconoscevo come l’ho visto nelle foto di questi ultimi anni, perché è vero che da almeno 8-10 anni non ci vedevamo. Ma ritengo che i momenti radicali che hai evocato sono stati molto intensi tra di noi. Di ‘intenderci’ tra noi. Lui è stato un notevole artista, con le valenze che un artista notevole e un uomo di cultura ha. Una cosa di Arnoldo mi conquistò e mi commosse, quando grazie a una traduzione nuova del Lamento per Ignazio Sanchez di García Lorca, consentì a lui di diffondere questo testo notevolissimo, ‘A las cinco de la tarde’, che interpretò in un modo straordinario, e ricordo l’emozione di qualcuno che non capiva nemmeno benissimo l’italiano, François Maspero, l’editore”. L’estrema sinistra di Maspero, l’apertura a testi poetici e non solo ideologici. “A parte l’opera teatrale, io trovo che non è stato più così presente come radicale o non radicale, non si è più pronunciato negli ultimi 15 anni. Dico semplicemente: ho grande stima, grande affetto, grande memoria e quindi presenza degli anni passati assieme”. “Arnoldo è stato ed è uno dei grandi interpreti, anche nelle sue scelte filmiche, teatrali ed artistiche”. “Alcuni suoi dischi, alcune sue altre cose, sono di una stra-ordinaria – cioè non ordinaria - bellezza, e gliene sono grato e credo che anche i più giovani in futuro gliene saranno grati”. Gli anni parigini di Pannella, la conoscenza con Vergès e Le Pen: “Linee politiche opposte, ma l’ambiente al tempo era comune”
    18:18 Durata: 13 min 38 sec
  • Sulla scomparsa di Sharon e sul malore di Bersani: “Il soldato Sharon, prima del suo malessere, emise un grido. Disse: cosa vogliamo, che questi – parlava dei Palestinesi – restino ancora con una prospettiva che è il niente di diritti? Era una frase drammatica, di uno che fa i conti con la propria storia. Allora ho l’impressione che se c’eravamo noi, senza troppo scavezzacollismo del sindaco di Firenze, senza troppo spazio, magari Pierluigi stava più tranquillo. E lo stesso Sharon che si rende conto che i suoi concorrenti socialisti di partito in realtà avevano scelto e hanno scelto una politica nazionalista, mentre il popolo israeliano è sempre stato per il riferimento nell’Europa, anche se l’Europa non c’è più…”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Ancora sullo sciopero della fame e della sete che Pannella riprende a mezzanotte. Le elezioni anticipate e la questione della legalità europea. Sull’“atteggiamento spinelliano” del Dalai Lama e di Rebiya Kadeer: “Ci sono state interviste su media internazionali importanti, ma non risulta che sia venuto ancora qualche accenno d’interessamento del Foreign Office da una parte, del Dipartimento di Stato tra l’altro, nel momento in cui il problema Cina pure si pone”. “Bersani mi auguro che torni in circolazione presto e in buone condizioni. A volte ho avuto una battuta che, contrariamente a quello che poteva sembrare, era davvero dettata d’affetto: a Pierluigi questo coccolone è venuto, ma se c’erano ancora i Radicali il coccolone gli veniva lo stesso? Le persone riflettono, come uno specchio, le circostanze. Il soldato Sharon, prima del suo malessere, emise un grido. Disse: cosa vogliamo, che questi – parlava dei Palestinesi – restino ancora con una prospettiva che è il niente di diritti? Era una frase drammatica, di uno che fa i conti con la propria storia. Allora ho l’impressione che se c’eravamo noi, senza troppo scavezzacollismo del sindaco di Firenze, senza troppo spazio, magari Pierluigi stava più tranquillo. E lo stesso Sharon che si rende conto che i suoi concorrenti socialisti di partito in realtà avevano scelto e hanno scelto una politica nazionalista, mentre il popolo israeliano è sempre stato per il riferimento nell’Europa, anche se l’Europa non c’è più… Sulla battaglia nonviolenta che comincia: “Spero che immediatamente il Presidente della Repubblica lo sappia”. Un’analisi del modo di fare informazione di SkyTg24, il renzismo del canale
    18:31 Durata: 13 min 15 sec
  • Il caso Malagrotta e il contributo di Massimo Iervolino. Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella sull’iniziativa nonviolenta e sulle ultime scelte del Pd dell’“innovatore” Renzi: “Tutto quello che gli sa di ‘radicale’ ne diffida. E’ un suo diritto e può essere anche un suo pregio. Ma a questo punto chiedo formalmente al Pd, e quindi anche a Renzi, conto di questa cosa: è questa anti-indulto e anti-amnistia la posizione ufficiale del Pd? C’è stato un solo dibattito ‘amnistia o no’ oppure ‘Presidente della Repubblica o no’?”. “L’obiettivo è che ci sia dibattito con il Pd su questo punto”. La parallela iniziativa sulla legge elettorale e sulla “istigazione ad andare a elezioni fra poco, contro le condizioni da rispettare perché le elezioni siano democratiche”. “Mi auguro che ci siano altri, da mezzanotte, nelle carceri e nel Partito, che su questi obiettivi” si vogliano battere. Ascolti e ricadute sui social network della conversazione settimanale tra Pannella e Bordin. Il caso Malagrotta nel Lazio: “La magistratura si è accorta di qualcosa che da più di un anno un militante radicale, come diversi ce ne sono che nutrono e alimentano il carattere rivoluzionante della militanza, teorizzava. La magistratura è stata preceduta, forse un tantino aiutata, da Massimiliano Iervolino che ha pubblicato diversi libri: nel 2011 ‘Con le mani nella monnezza’, poi ‘Roma, la guerra dei rifiuti’, un testo che fa fierezza dell’essere del Partito radicale per quel che mi riguarda. È una forma di letteratura ormai quella radicale, perché ci sono i testi di Maria Antonietta Farina Coscioni e poi questo, un contributo alla conoscenza che è del livello di quello che è stato dato da Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo su una realtà italiana, le Regioni”. Bordin chiude citando García Lorca: “Appuntamento a domenica prossima, a las cinco de la tarde”
    18:45 Durata: 11 min 45 sec