Riforme costituzionali: il Senato delle Autonomie

Bene buongiorno buongiorno e benvenuti al convegno riforma istituzionale sulle Senato delle Regioni
Vi presento i relatori che interverranno il professor Gino scaccia dell'Università di Teramo il professor Raffaele Bifulco della Luiss università Guido Carli di Roma il professor Simone Pajno dell'università
Di Sassari salutò il professore a Giuliano Amato giudice della Corte costituzionale professor Valerio Onida Presidente emerito della Corte Costituzionale il sindaco di Livorno Alessandro cose del Presidente dell'ANCI Toscana con cui poi al termine
Faremo una breve dibattito sui temi di questo appuntamento sono presente anche il senatore Claudio Martini che saluto e il senatore Alessandra Bencini
La parola alla Presidente della Regione Enrico Rossi per iniziare vedo già che ha portato un corposo volume per una democrazia migliore per una democrazia migliore che sembra un po'l'aspirazione finale di questo appuntamento
Prego bene allora buongiorno a tutti anche da parte mia io voglio prima di tutto ringraziare
Gli organizzatori di questo convegno uno
Sono avvocati con cui noi abbiamo avuto come Regione
Diversi rapporti
A cui io ho chiesto di impegnarsi all'organizzazione di un convegno per approfondire i temi delle riforme istituzionali temi dei quali
Come è noto si parla da tempo si discute
Il Paese e sappiamo tutti ne ha bisogno ma a volte si è anche la sensazione diciamo che
La discussione sia un po'improvvisata stato prodotto molto materiale dalle Commissioni che sono state insediate
Dal Presidente della Repubblica Napolitano
La documentazione disponibile e mi pare che
Da quella Vorosca siano uscite indicazioni interessanti soprattutto Commissione appunto che si è occupata delle riforme istituzionali
Interessanti per la materia di cui stamani ci occupiamo prevalentemente cioè la riforma del Senato in direzione di un Senato delle autonomie della Camera delle regioni e dei Comuni
Verso il mono Cammi realismo e la riforma del Titolo quinto della Costituzione che sicuramente
Dopo più di dieci anni e all'attenzione del dibattito politico
Io a volte o come la sensazione che il dibattito sia troppo piegato alle esigenze del momento troppo condizionato dalla polemica politica
Da una sequela di dichiarazioni contro dichiarazioni a volte anche invettive
E sì a volte anche questo dibattito eccessivamente condizionato dalla esigenza comunque di lisciare il pelo
Ad una spinta più che legittima ma avvolte dai tratti eccessivi poco e poco riflettuto in verso una riduzione dei costi della politica maggiore sobrietà
Che indubbiamente cittadini ci richiedono ma a volte questa sobrietà
Sappiamo non può andare a scapito di
Della democrazia e del suo funzionamento
E neppure anche dell'efficienza complessiva delle istituzioni insomma a volte si ha un po'la sensazione che
Ci sia un
Un divario anche su questo tema tra una riflessione di carattere
Che ho ricordato
Teo Nico importante che si sta sviluppando
E la politica che dall'altra invece diciamo prende prende le proprie strade senza senso un approfondimento senza una visione adeguata come qualche volta è stato detto e noto che
Chi pensa volte rischia di pensare troppo e chi fa politica pensa troppo poco insomma allora la la riduzione di oggi questo convegno vorrebbe provare a mettere insieme diciamo
Queste cose ecco la politica
Perché io penso che la Regione le Regioni ma la Regione che io presiedo deve svolgere e devono svolge Regione un ruolo importante nel dibattito che nella
Nelle riforme di cui si sta discutendo d'altra parte sappiamo come proprio fu e il Presidente di questa Regione
Bartolini a fare dell'obiettivo della riforma del Senato un suo punto di forza dell'impegno politico usando l'espressione
Che io credo conserva ancora tutta la sua efficacia parlando cioè della necessità di portare i territori dentro lo Stato
Questo mi pare un tema ancora forte interessante che in qualche modo prefigura una riflessione anche di carattere teorico sulla
Su ciò che è avvenuto dopo insomma che è stato un po'un processo inverso quasi staccare lo Stato dai territori attraverso anche
Inseguire un'idea di federalismo
Un po'un po'astratta un po'un po'legata ad un eccesso di particolarismi localistici ad un'idea di stata rally
Che in qualche modo si è propagandata che è andata anche oltre le stesse forze politiche che la stavano propugna Ando invaso anche diciamo complessivamente no
Il dibattito politico ha influenzato la riforma del Titolo quinto adesso mi sembra che le Regioni siamo in una fase difficilissima perché
Sono compresse da un lato Ro da un lato da un effetto di delegittimazione
Che con le vicende anche legati alla corruzione diventa una vera e propria caduta di consenso
Quindi c'è un aspetto pericoloso che rischia di produrre
Disillusione quindi ancor più distacco tra cittadini e istituzioni Regione che svolgono un ruolo importantissimo
Nel Governo del Paese soprattutto nel governo dei servizi essenziali per i cittadini dall'altra insieme alla delegittimazione alla perdita di consenso mi pare che
Si afferma anche
Un'idea di
Si è affermata insomma anzi un'idea di compressione della spesa degli enti locali come qualcosa che comunque
Buono di per sé si leggono anche su questo su su su su su media che a volte sono attenti e nel
Nel ricercare in maniera puntuale le le cose nel descriverle in maniera più aderente possibile di esplosioni della spesa locale senza tener conto che
C'è stato un trasferimento importantissimo nel corso di quest'ultimo decennio di competenze
Dal livello centrale a livello
Periferico prende nella spesa locale
Che è esplosa casomai si tratterebbe di vedere qual è stato lo sforzo che in questi anni anche gli enti locali Regioni e Comuni hanno fatto
Contenere complessivamente la spesa dello Stato insomma come spesso accade
C'è il rischio che il pendolo oscilli molto in questo Paese sulla base di impressioni e di suggestioni del momento
E che dopo uno un eccesso volte di di di di spinta verso la periferia
Verso le regioni appunto così come concepite adesso si viva da
Senza seguire un'altra illusione che alla centralizzazione cosa che
Io credo non sarebbe nel
Auspicabile né secondo me
Tale da dare una risposta alle esigenze di efficienza e di funzionamento del sistema nessuno può illudersi che la sanità possa essere governata di nuovo a livello centrale
Nessuno può illudersi che aspetti relativi a servizi importanti come quelli ad esempio dei trasporti su cui forse le Regioni con l'eccesso di slancio accettarono del trasferimento delle competenze
Per poi ritrovarsi adesso tagliate fuori dal dibattito generale su sui temi
Detto asporto locale che noi stiamo cercando di dire dire imporre nella sua complessità perché pensiamo che c'è una questione
Decisiva e anche
Relativa
Questa questa vicenda insomma del rischio di una centralizzazione alle partite economiche
Io leggo ad esempio in certi comportamenti anche dell'attuale Governo ristretta attivamente ai fondi comunitari
Questo tentativo comunque certo di sostituirsi quando le Regioni non fanno vedere più che giusto e più che legittimo certo di inquadrare in un ambito generale l'utilizzo e nazionale l'utilizzo dei fondi europei
Ma a volte queste buone intenzioni diventano invece riappropriazione della gestione a terzi o volontà di decidere anche a prescindere dalle specificità locale
Io credo che la nostra colpa è stata quella di non essere sufficientemente reattivi
Questi tentativi di centralizzazione di non avere presentato come sistema delle istituzioni e mi riferisco quindi anche ai Comuni
Una proposta un pensiero una visione fosse che fosse nostro io mi auguro che oggi insomma dal dibattito di questa giornata di studio vecchie così fosse
Vengano delle indicazioni importanti da far valere nel dibattito politico nazionale questi sono almeno le nostre intenzioni e credo che il
La presenza di relatori così importanti saluto chi ovviamente con particolare
Soddisfazione la presenza del professor Giuliano Amato giudice della Corte costituzionale ed è proprio
Del professor Valerio Onida Presidente
La Corte costituzionale che insomma cassoni sono due non è che ci daranno senz'altro indicazioni informazioni a partire dalla loro
Saggezza dalla loro competenza e da allora muore per le istituzioni repubblicane alcuni servizi hanno dedicato una vita grazie di essere qui direi senz'altro che si può passare
Allora relatore al primo relatore del professor Gino scaccia
Che
Ci dirà nella sua relazione qualcosa sull'Ente regionale tra mitologia federale appunto realtà costituzionale grazie
Grazie Presidente nel suddividere con i colleghi Bifulco il panino i temi dei nostri interventi
C'è sembrato utile assegnare alla relazione introduttiva l'obiettivo di tratteggiare il contesto entro il quale si colloca la riforma del Senato e quindi di riflettere più in generale sullo stato del regionalismo italiano
Vorrei assolvere questo incarico ispirandomi all'indicazione di metodo che l'economista Federico Caffé rimetteva alla sua analisi delle teorie keynesiane
Contrapporre la razionalità I miti e ai convincimenti mistici
è un compito questo estremamente arduo
E tuttavia è più che mai necessario perché senza un sano ritorno alla ragione empirica o meglio al principio di realtà
Senza superare i limiti e le illusioni alimentate dalla riforma del regionalismo non possiamo comprendere le ragioni del suo fallimento né possiamo elaborare proposte di nuova riforma che siano dotate di una qualche chance di successo
Dopo una breve analisi dei motivi della crisi attuale del regionalismo proverò allora di indicare dal mio modesto punto di vista quali sono i convincimenti mistici per usare l'espressione di Caffé
Che tu contaminano ancora oggi una riflessione razionale e scientifica sull'autonomia ISMU
E quali riforme possono contribuire a rimuovere questi convincimenti mistici restituendo vigore al nuovo Titolo quinto della Costituzione
Il no fra aggio del disegno regionalista del due mila uno può essere ricondotto a mio avviso al concorso di alcune generali ragioni storico ideologiche
E di più specifiche ragioni
Tecniche di difettosa redazione del testo costituzionale
Quanto alle prime molto sinteticamente
La riforma è andata in direzione contraria al moto che venivano assumendo i processi storici
Proprio nel momento in cui doveva essere attuata e tradotta in una prassi di governo la nuova stagione autonomista si è imbattuto in un ciclo economico fortemente recessivo come non si registrava addirittura dal mille novecentoventinove
E nella contestuale accelerazione del processo federativo europeo
Il quale sia pure per strappi laceranti
E apprezzo di diffuse proteste sociali
Nuove verso ulteriori cessioni di sovranità in materia economico fiscale e quindi inevitabilmente sposta l'asse della decisione politica verso Bruxelles togliendo spazio all'autonomia sul
Quella tendenza più che trentennale
Che si era manifestata in Italia come i principali Paesi europei a decentrare gli assetti istituzionali si è dunque interrotta e ha mutato il suo segno sembra tornato in altri termini in Europa
Il momento del centralismo statale
In questa direzione sono andati ad esempio la riforma del federalismo tedesco del due mila sei e quella britannica del due mila dieci
E anche le rivendicazioni secessionisti che scozzese catalane mi sembra nel segno non di una ripresa ma proprio dell'attenzione estrema cui è sottoposto il pluralismo istituzionale
Nella crisi del modello regionale ha giocato anche un fattore di ordine culturale
E cioè la perdurante egemonia di culture politiche solidarismo di matrice socialiste cattoliche in particolare
Che collocano l'idea di libertà anche nella sua dimensione istituzionali organizzativa in posizione subordinata rispetto all'idea di eguaglianza e solidarietà
E dunque nutrono una diffidenza ancora oggettivamente forte verso la diversificazione autonomistica degli interessi
Questa diffidenza beninteso è accresciuta dalla permanenza oggettiva di squilibri profondi nella distribuzione della ricchezza
Tra nord e sud
E dal timore che massicci trasferimenti di poteri dal centro alla periferia potessero o possano
Ulteriormente a crescere le diseguaglianze territoriali con esiti potenzialmente destabilizzanti per l'assieme statale
Ecco in questo quadro storico ideale oggettivamente sfavorevole all'imporsi di un regionalismo avanzato come era quello delineato nel Titolo quinto ci sono inseriti anche degli errori di progettazione costituzionale gravi
E delle omissioni altrettanto gravi nell'attuazione della riforma
Mi limito a ricordarne cinque anche se l'enumerazione potrebbe essere in me notevolmente più lunga
Il primo
Le macroscopiche la cure negli elenchi delle materie di legislazione esclusiva statale
Hanno favorito interpretazioni espansive delle competenze statali da parte della Corte costituzionale
E così le competenze in tema di ordinamento civile e tutela della concorrenza coordinamento della finanza pubblica specie dopo l'assunzione degli stringenti vincoli di Bilancio in sede europea e nazionale
Sono divenute delle materie onnivora materie passepartout attraverso le quali lo Stato ha esercitato pesantissime incursioni negli ambiti dell'autonomia e persino dell'organizzazione interna delle Regioni
La Corte ha avuto in questo in questi anni il ruolo di riportare il legislatore costituzionale al senso di realtà al principio di realtà mancavano oggettivamente delle materie di competenza esclusiva che sono previste in tutti gli altri ordinamenti federali
E ordinamenti ad accentuato
Anche l'accentuato regionalismo addirittura in quelli federali
Quindi abortiva interpretato espansiva mente alcune competenze per colmare delle lacune oggettive
Secondo punto
L'incertezza del quadro delle competenze e la mancanza di un Senato delle autonomie
Capace di concorrere alla progettazione legislativa per informare le leggi statali alle esigenze dell'autonomia e del decentramento come dice e richiede l'articolo cinque della Costituzione
Ha determinato un altissimo Stato di conflittualità e un'esplosione quantitativa del contenzioso costituzionale con conseguente paralisi dell'azione amministrativa e politica
Terzo punto
La previsione nei casi numerosi in cui vi sia un intreccio una concorrenza di materie statali o regionali
Di meccanismi di codeterminazione paritaria tra Stato e Regioni degli atti applicativi delle leggi nazionali regola menti accordi intese in sede di Conferenza
Ah sì riconosciuto alle Regioni è compensato in qualche misura
Le Regioni della perdita che subivano sul piano della competenza legislativa ma anche accresciuto oggettivamente i poteri di veto e questo ha fatto lievitare i costi di transazione delle decisioni politiche
Ancora punto quattro
La timida e contraddittoria attuazione dell'autonomia fiscale dell'articolo centodiciannove della Costituzione ha lasciato sostanzialmente invariato il livello di autonomia fiscale periferica
Con l'effetto che la Regione continua ancora oggi ad essere un significativo Centro di spesa ma non è mai divenuta un adeguato collettore di entrate e quindi dipende largamente dallo Stato per il finanziamento delle sue funzioni
Ed è forse proprio a causa di questa dipendenza finanziaria delle Regioni dallo Stato
Che il regionalismo asimmetrico delineato nell'articolo centosedici della Costituzione e quindi la possibilità per le Regioni di rivendicare nuove e più estese competenze nei confronti dello Stato non è mai decollato
Le Regioni non hanno rivendicato dal centro competenze ulteriori detto brutalmente perché non saprebbero come finanziarle
Nessuna sorpresa allora e vengo al punto cinque se il principio di sussidiarietà non ha mai funzionato come meccanismo di decentramento amministrativo
Gli sono venuti a mancare infatti due imprescindibili presupposti da un lato
Il trasferimento
Agli enti territoriali delle risorse finanziarie necessarie all'esercizio delle funzioni conferite
Dall'altro la mancata previsione di forme di aggregazione tra enti o di esercizio associato di funzioni amministrative
In modo tale da dare al aldilà i comuni a livello comunale ma il discorso potrebbe essere esteso anche agli enti territoriali
Superiori una dimensione demografica e una capacità economica adeguata per l'efficiente espletamento delle funzioni conferite
Insomma ci si è innamorati della antica e venerabile teoria della sussidiarietà
E lo dico per avere in prima persona subito questa fascinazione ma non si è compreso che essa funziona solo se le realtà istituzionali a cui si applica sono omogenee per dimensioni e per capacità economica
Tant'è che la Germania che c'è maestra nel campo della sussidiarietà
Quando negli anni Novanta dovuto integrare i Paesi poverissimi dell'Est Laender dell'est ha cambiato in Costituzione i presupposti degli interventi sussidiarietà e le regole della perequazione fiscale
Ora tutte le lacune
E i difetti che ho enumerato sono ben chiari nel dibattito scientifico e lo sono stati anche alla Commissione di esperti incaricata nel giugno del due mila tredici di redigere un progetto di revisione costituzionale
Ma il disegno riformatore che i cosiddetti saggi hanno elaborato non si sottrae a mio giudizio un'impressione di artificialità
Il documento è stato redatto da colleghi Valenti quindi tecnicamente ben fatto ma appare privo di un orizzonte
Di un'anima come ammesso uno dei suoi autori perché non chiarisce a quali specifiche esigenze del sistema istituzionale e politico risponda all'Ente regionale non indica cioè il modello di Regione al quale si ispira
Dal due mila e oggi dal due mila uno e otto ad oggi hanno dominato la scena politica due opposte immagini di Regione che sono state evocate anche nel discorso introduttivo del Presidente
Un'immagine che l'ossimoro allo Stato di una federazione
L'altra che oggi diffusa e-mail larghi strati dell'opinione pubblica
Che vede nella regione una struttura sostanzialmente autoreferenziale priva di una reale influenza sui processi di integrazione politica e di rappresentanza territoriale degli in campi mi degli interessi economici
E incapace di fungere da volano dello sviluppo e dell'innovazione e anzi fonte di sprechi e di cattiva amministrazione
Negli anni del trionfo politico del mito federale nella regione si è voluto vedere
Uno Stato un piccolo Stato con ampi poteri di legislazione di programmazione economica con poteri esteri
Statuti con programmazioni roboanti costruiti come delle piccole costituzioni di cui anche alcuni slittamenti link slittamenti linguistici significativi
La comune denominazione dei Presidenti della Giunta come governatori
Il tentativo di due Consigli regionali di denominazioni Parlamenti le Marche la Liguria e la Corte ha dovuto ricordare che il Parlamento è uno solo che espressioni di sovranità
E la pretesa ho l'ambizione di Consigli regionali di definire deputati i loro consiglieri ecco tutto questo alimentava il falso mito della Regione sta tenerlo
Ma la poesia dolce della retorica federalista
Ha ceduto presso il passo ad una realtà prosaica contrassegnata dal fallimento del decentramento fiscale da lì rilevanza politica della legislazione regionale
E dalla necessità di rafforzare i controlli statali sulla spesa decentrata fino a renderli asfissianti
Per rispettare il vincolo costituzionale dell'equilibrio del bilancio
E così come è tipico di uno spirito nazionale incline alla drammatizzazione
Dall'esaltazione della Regione in chiave federale si è passati senza mediazioni alla sua completa mortificazione
E sull'onda degli scandali che hanno coinvolto alcune amministrazioni locali essere messa in dubbio la stessa sopravvivenza auspicando l'assorbimento delle competenze regionali da parte dei Comuni e dello Stato
Per questo la Regione che con un entusiasmo certamente eccessivo aveva cullato sogni statuali oggi rischia di essere percepita da porzioni consistenti dell'elettorato absit iniuria verbis
Come una sorta di gigantesca ASAEL
Visto che l'ottanta per cento del suo bilancio destinato alla spesa sanitaria se non addirittura un ente inutile che duplica senza semplificarla la burocrazia statale
Quale modello di Regione allora è possibile e politicamente realistico costruire oggi
Quali inizio occorre sfatare per non esporre la nuova riforma a rischio della in effettività
O del velleitarismo
Il primo unito a quello secondo il quale la Regione qualificherebbe la sua attività politica attraverso la funzione legislativa
Che cioè il suo peso negli equilibri della forma di gol di Stato sia direttamente proporzionale alla quantità dei poteri legislativi di cui dispone
Questo convincimento ha fatto sì che l'attenzione preminente degli studiosi e dello stesso progetto di riforma si convoglia assessore riassetto della funzione legislativa sugli elenchi di materie
Ora non eco affatto l'utilità e l'urgenza di quest'opera di riassetto specie per rimuovere le cause di una conflittualità insostenibile
Ma dubito fortemente che il riassetto costituzionale delle funzioni legislative serva a far recuperare alla Regione un nuovo protagonismo istituzionale
E questo perché ma perché ormai le più importanti politiche pubbliche sono determinati in larga misura in ambito sovranazionale e nazionale
Per la legislazione regionale resta quindi solo uno spazio residuale interstiziale uno spazio di attuazione e integrazione raramente di autentica progettazione e innovazione
Le statistiche sulla quantità e qualità della legislazione regionale sono a tale proposito inequivoco che almeno a me paiono tali
Le Regioni non legifera non poco nello scorso anno seicentotredici leggi regionali complessivamente approvato approvate
Ma per circa il venticinque per cento queste leggi sono relative a profili meramente interni di organizzazione amministrazione degli uffici o del personale
Un ulteriore
Cinque sei per cento è fatto di leggi provvedimenti un ulteriore dieci per cento è fatto di leggi di mera abrogazioni di leggi esistenti e di manutenzione normativa
E tutto ciò senza contare che
Un numero elevatissimo di leggi regionali viene annullato ogni anno nel solo due mila tredici e le dichiarazioni di legittimità costituzionale sono state centoundici nell'anno precedente erano state centosedici
L'unica competenza che potrebbe elevare significativamente la caratura politica della legislazione regionale è quella tributaria
Ma la montagna himalayano a di debito pubblico che getta ombra sul nostro presente e sul nostro futuro
Ha impedito finora di realizzare un disegno credibile di decentramento fiscale
In presenza del divieto di tassare beni già tassati dallo Stato il cosiddetto divieto di doppia imposizione
Le Regioni non hanno potuto far altro che manovrare le piccole aliquote di compartecipazione alle imposte erariali o avventurarsi alla ricerca di beni non ancora passati
Il che in un Paese con un fisco diciamo così dal multiforme ingegno come il nostro non poteva ricondurre esiti farsi schifo penso alla tassa sull'attraversamento di tubi della Sicilia
O alla tassa sulla raccolta di tartufi introdotta e poi revocata in Piemonte per l'esiguità del gettito che produceva
Una riprova tragicomica dell'impossibilità per le Regioni di svolgere un'autonoma politica fiscale
Eppure proprio su questo terreno le Regioni potrebbero declinare il rapporto tra mercato e sfera pubblica in modo originale e innovativo
Facendosi promotrici di politiche sociali redistributive di sviluppo economico di promozione della ricerca dell'innovazione attraverso la
Fiscalità di vantaggio
Pensiamo ad esempio se le regioni sul modello delle comunità adesso autonomas spagnole avessero la possibilità di manovrare
Le grandi imposte sul gettito e sulle imprese alle comunità adesso tono masse dato il potere di manovrare il trentatré per cento dell'aliquota IRPEF e il trentacinque per cento dell'IVA
Sarebbe possibile in questo modo usare la leva fiscale per attrarre investimenti svolgerà azioni anticicliche di sostegno al mercato in una parola per fare politica alta e non limitarsi alla pura gestione
Oltretutto la fiscalità di vantaggio regionale non cade nella trappola del divieto comunitario di aiuti di Stato
Perché i regimi di agevolazione fiscale disposti dai governi locali nell'ambito della loro autonomia istituzionale e politica
Non sono giudicati dal diritto dell'Unione con la stessa severità di quelli disposti dalle autorità politiche nazionali a partire dalla sentenza Zorro del due mila sei che poi è stata successivamente confermata
Quindi la fiscalità di vantaggio regionale non è aiuto di Stato e questo potrebbe essere un fattore competitivo da utilizzare un fattore
Da impiegare per innescare dinamiche di sviluppo
Ma è evidente
Che la realizzazione di questo disegno ambizioso richiederebbe la dismissione di basi imponibili da parte dello Stato
E quindi la riduzione corrispondente della spesa pubblica un'opera titanica di razionalizzazione e semplificazione trasferimento di funzioni di uffici riallocazione di personale
Un'opera che dovrebbe impegnare non tanto i costituzionalisti lo dico contro un interesse corporativo quanto economisti alta burocrazia mini
Tale tecnici della Banca d'Italia anche e soprattutto
Per stabilire i criteri di ripartizione e di copertura del debito pubblico fra Stato regioni
Questi interventi però come è noto non sono stati finora neppure abbozzati siamo all'anno zero
Bisogna allora prendere atto dei dati empirici e concludere che la Regione non è
Un Ente di legislazione se non molto marginalmente ma è piuttosto un ente di amministrazione di spesa oggi prevalentemente di spesa sanitaria
Morendo da queste premesse e mettendo da parte antistoriche velleità federali la Regione dovrebbe essere a mio modesto parere ripensata come un ente di prossimità
Che dispone di una competenza legislativa non attuativa di quella statale solo in alcune ben delimitate materia
E che per il resto si pone come snodo fondamentale per l'attuazione in via amministrativa delle principali politiche pubbliche
Statali regionali ed anche europee senza sovrapporsi alle strutture amministrative burocratiche decentrate dello Stato ma tendenzialmente sostituendole
Le politiche del lavoro della salute e dell'assistenza sociale le politiche turistiche dell'ambiente e le politiche agricole e di sviluppo economico di formazione professionale
Le politiche culturali e persino dell'integrazione degli stranieri messi da parte i profili attinenti all'ordine pubblico
Potrebbero essere dei centralizzate e affidate alla cura delle regioni quali enti di coordinamento degli enti subregionali
La Regione dovrebbe in altri termini imporsi come un organo di raccordo tra Stato e municipalità
Da un lato rappresentando al centro gli interessi territoriali attraverso il Senato delle autonomie e quindi attraverso la partecipazione alla fase di progettazione legislativa
Dall'altro gestendo l'attuazione delle decisioni statali e cioè calando le sulle realtà territoriali
Un ente regionale così interpretato
Potrebbe divenire anche il principale soggetto propulsore dell'attuazione del principio di sussidiarietà nei rapporti tra sfera pubblica e spera privato
In altri termini potrebbe raccogliere attorno a sé coordinando le le diverse forme di espressione della cittadinanza attiva il volontariato l'associazionismo il settore non profit il cosiddetto terzo settore
Per affidare ai privati l'erogazione di servizi pubblici a partire da prestazioni sanitarie assistenziali quando ciò possa essere fatto in condizioni di maggiore efficienza rispetta i soggetti pubblici
Non mi sfugge che oggi può apparire irrealistico addirittura night
Che la politica rinunce i vantaggi della intermediazione burocratica richiesta i cittadini e alle imprese per accedere ai servizi e non sto parlando solo di corruzione evidentemente
Credo però che l'aggravarsi della crisi fiscale dello Stato non foss'altro che per il nostro insufficiente livello di crescita demografica e per l'invecchiamento della popolazione
Finisca per rendere economicamente e quindi politicamente obbligata
La strada della sussidiarietà sociale e quindi di un coinvolgimento sempre più forte dei privati
Nell'esercizio di funzioni pubbliche dismesse dallo Stato o meglio coordinate dallo Stato affinché siano preservati determinati livelli di prestazione e determinati livelli di solidarietà e di eguaglianza sostanziale
Se quello finora descritto
è l'orizzonte nel quale in scrivere l'Ente regionale il problema del riparto delle funzioni legislative si sdrammatizza enormemente
E può essere risolto in modo deciso restituendo certezza alle linee di competenza in che modo mi limito a formulare delle
Proposte molto schematica
In primo luogo eliminando la clausola di residualità delle competenze oggi disposta a favore delle Regioni che è servita solo a moltiplicare le impugnazioni regionali di leggi statali
E dunque ripristinando la competenza legislativa generale in favore dello Stato
Era questo il meccanismo operante prima del due mila uno e non è un caso che se fino al due mila uno la percentuale di conflittualità legislativa era nell'ordine del quattro per cento annuo dei ruoli della Corte
Oggi siamo arrivati al quarantasette quarantotto per cento uno dei fattori a mio giudizio sta proprio nella vere rovesciato l'ordine delle competenze immaginando sì uno Stato federale non lo siamo
Una volta ricollocata la competenza generale in capo allo Stato si dovrebbe poi assegnare alle Regioni la competenza legislativa primaria
Su una serie di Dotti sì ma di materia che corrispondono davvero alle attività che la Regione è in grado di programmare e di svolgerle
In modo più efficiente incisivo dello Stato
Il governo del territorio principalmente urbanistica ed edilizia i lavori pubblici di interesse regionale
La valorizzazione dei beni culturali e ambientali i servizi sociali l'istruzione e formazione professionale la promozione e organizzazione di attività culturali l'agricoltura la caccia la pesca
Non casualmente in base all'Osservatorio della legislazione regionale si verifica che sono questi gli ambiti nei quali le Regioni hanno legiferato di più
Mentre su alcune competenze formalmente attribuite dalla Costituzione non hanno approvato una sola legge in tutti questi anni semplicemente perché non sono forze in grado di farlo non interessa loro farlo
Anche in questi casi ho parlato di competenza primaria e non di competenza esclusiva in senso tecnico
Perché sarebbe sempre possibile allo Stato intervenire sulla base di una clausola generale di supremazia subordinando però questa clausola a condizioni di esercizio molto stringenti
E ad esempio prevedendo il necessario consenso del Senato delle autonomie
Che porrebbe un freno all'impiego strumentale di questa clausola limitandola le ipotesi nelle quali davvero vi è un interesse statale
Irresistibile primario come direbbero i giudici costituzionali statunitensi comperavo inc un interesse statale irresistibile primariato tutelare
All'interno di questo quadro molto semplificato potrebbe essere del tutto eliminata la competenza concorrente
Oggi riconosciuta anche su materie di sicuro interesse nazionale
Infatti questo criterio di ripartizione fondato sulla differenza tra principio dettaglio è troppo teorico troppo sfuggente vere essere un efficace criterio di divisione fra competenza statale e regionale
E non è un caso sesso non sono non ha mai funzionato mai arrestato un unicum nell'esperienza comparata lo abbandonato nel due mila sei anche la Germania
Che pure lo aveva declinato in modo più razionale di nuovi
Leggermente più razionale di noi prevedendo che i principi della legislazione statale vincolarsi il legislatore regionale solo quando fossero espressi
Mentre la nostra giurisprudenza vigeva il principio per il quale
Si vincola comunque la legislazione regionale anche da i princìpi desumibili dalla legislazione vigente
Per recuperare a questo punto spazi di autonomia regionale senza complicare il riparto delle competenze si potrebbe prevedere una competenza statale derogabile
Sul modello dell'abbai Koons competenza stabilita nell'articolo settantadue della legge fondamentale tedesca
Nelle materie in cui c'è un forte intreccio fra interessi statali che regionali e l'integrazione fra i due livelli normativi stradale e regionale può avvenire senza sovrapposizioni o duplicazioni
Penso ad ambiti come la determinazione dei livelli delle prestazioni in materia sanitari di assistenza sociale
La tutela dell'ambiente l'alimentazione la tutela della salute
La ricerca scientifica e tecnologica il sostegno all'innovazione per i sistemi produttivi settori punti ecco in questi ambiti la legge potrebbe dettare la disciplina generale
Indicando espressamente i profili inderogabili della stessa e lasciando quindi alle regioni lo spazio per l'integrazione dei livelli di tutela statale
Si tratta del resto di un modello che è già ben sperimentato e direi con successo in materia di prestazioni sanitarie assistenziali i LEA e i LEA ASS
Dove ormai la disciplina risulta da una combinazione di normativa statale e regionale e da meccanismi di codeterminazione contrattata paritaria
Della normativa tecnica ecco questo modello potrebbe essere esteso anche ad altre materie in cui c'è un intreccio inestricabile gli interessi statali e regionali
Ma ogni elenco di materie pure quello così ridotto che ho finora prospettato
Non elimina i dubbi interpretativi e quindi non elimina il contenzioso costituzionale se non si rimuove un altro falso mito un altro falso convincimento
E cioè l'idea che i contenuti delle materie debbano essere ricostruiti prevalentemente in base a processi di interpretazione dei testi costituzionali
E non invece attraverso la mediazione la negoziazione politica sui contenuti amministrativi delle materie
Voglio dire che le materie sono costruzioni artificiali non esistono in natura non solo empiricamente afferrabili ciò che si afferra e si vede sono le funzioni amministrative
Attorno a queste è possibile raccogliere interessi beni personale uffici rapporti in un ambito inconclusivo che tutti li coordini che tutti l'Iraq chiuda
Chiede dunque a partire dalle funzioni più che dall'analisi e dall'interpretazione letterale o storico sistematica o genetica
Delle formule che descrivono le materie nella Costituzione e a partire dalle funzioni che vanno definiti i contenuti concreti delle competenze legislative da affidare alla cura di un ente
Per questo lo dico con una battuta che sia il giudice Amato sia Presidente unica mi perdoneranno bisogna togliere alla Corte il gioco delle materie
Per restituirlo alla politica e in particolare restituirlo a leggi statali di trasferimento di funzioni approvate con il consenso del Senato delle autonomie
Perché questo gioco della definizione giurisprudenziale delle materie che in astratto può apparire più garantista per le Regioni in realtà non giova a nessuno
Non giova alle Regioni allo Stato che non hanno alcuna certezza sui confini entro i quali si iscrivono i loro interventi normativi e quindi le loro politiche
Ma non giova neppure alla Corte costituzionale
Che viene distolta dalla funzione del controllo di costituzionalità sulla quale si gioca la quota più rilevante della sua legittimazione politica e cioè la funzione di tutela dei diritti fondamentali
La funzione la Corte rischia di essere percepita attraverso questa invasione di ricorsi regionali
Più come la Corte dei poteri della risoluzione dei conflitti tra poteri che come la Corte dei diritti come la giurisdizione delle libertà e questo nuoce alla lunga alla sua legittimazione politica
Quali dunque le conclusioni da trarre
Da questo quadro molto frammentato che ho cercato di costruire
Le maggiori preoccupazioni dei riformatori si appuntano sul riassetto della legislazione volumi interi biblioteche intere sul riassetto della legislazione
Ma l'elemento realmente decisivo per restituire forza a un regionalismo che invecchiato senza avere mai vissuto i rigogliose la giovinezza e a mio giudizio il riassetto delle funzioni amministrative
In questa fase il pennello del costituzionalista eh meno utile della piallatrice umile ed operosa dei tecnici dell'Amministrazione
Occorre infatti procedere a una grande opera di ricognizione delle funzioni pubbliche decentrabilità in sede locale
E su questa base porre le premesse di una redistribuzione della potestà tributaria per fare in modo che le Regioni possono finanziare autonomamente e salvi gli interventi perequativi statali le funzioni loro conferite
Considerate per i loro costi Standard così da
Anche garantire la responsabilità delle Regioni per l'esercizio delle risorse che vengono dalle Regioni richieste ai cittadini attraverso l'imposizione
Insomma è venuto certamente il momento di modificare semplificandola al massimo l'articolo centodiciassette della Costituzione
Ma mi pare sia venuto soprattutto il momento di fare finalmente diventare operanti di attuare finalmente gli articoli centodiciotto e centodiciannove sulla funzione amministrativa e l'autonomia
Tributaria
Finora sostanzialmente traditi nella loro ispirazione più profonda anche da quelle leggi
Che si programmavano leggi di federalismo
In questo quadro l'introduzione di un Senato delle autonomie diventa fondamentale
Per riprendere e portare a compimento leggi di decentramento amministrativo e fiscale che nonostante le loro proclamazioni verbali federaliste
Sono state costruite in un'ottica schiettamente centralistica anche in questo caso quindi è necessario tornare al principio di realtà grazie
Ringraziamo il professor
Gino scaccia dell'Università di fare ramo e in virtù proprio delle parole conclusive il principio di realtà come ha detto dopo questa ampia illustrazione della regionalismo di questi
Più di quarant'anni dalle Regioni passiamo al Senato potenzialità federali e tentazioni efficientissimi che il titolo della relazione che ci presenta il professor Raffaele Bifulco ordinario di diritto costituzionale la facoltà giurisprudenza della Luiss
Se università Guido Carli di Roma prego
Grazie grazie al Presidente la Regione per l'invito vado subito al punto ricollegandomi a quello che abbiamo appena ascoltato il tema che mi è stato assegnato quello del Senato
Abbiamo ascoltato un disegno
Per alcuni versi dalle tinte fosche tracciato da
Chi mi ha preceduto e però abbiamo ascoltato anche una una sola
La sottolineatura di un aspetto importante cioè a una riduzione della legislazione regionale auspicata almeno
Da presso scaccia corrisponde la necessità di una compensazione di questa riduzione tramite
La inclusione delle regioni all'interno delle AA della seconda Camera è questo l'oggetto del mio però come dicevo intervento
Procedere otto semplicemente riprendendo riprendendo i lavori della commissione del gruppo di lavoro sui temi istituzionali e poi della Commissione per la riforma costituzionale quindi della relazione
Che ho qui davanti presentata tra settembre e ottobre dell'anno appena passato
Perché partirò da questa relazione sul punto se non ho provato a fare una ricognizione delle proposte che più mi chista diciamo delle proposte istituzionali che partono da mille novecentottantaquattro più o meno
E la relazione in maniera
Ha un grandissimo ha tanti pregi ne ha uno in maniera estremamente sintetica nello spazio di quattro pagine interna apre la relazione con un capitolo prima sul superamento del per del bicameralismo paritario
E oltre vedremo alle troppo ad alcune proposte sulle quali si può concordare oppure no mi sembra un aspetto voti vada colto
In innovativo nuovo almeno a mio avviso e cioè la proposta monocamerale
La proposta monocamerale
Diciamo rinfresca il panorama
Delle interpretazioni delle proposte di modifica del bicameralismo perfetto
Anche se è una proposta sul sulla quale la dottrina costituzionalistica si interroga già da qualche anno ma insomma all'interno della Commissione immagino e poi
Anche in sui siti telematici di costituzionalisti questa proposta è stata ripresa con vivacità e dunque
Ragione Rocco su questi aspetti allora
Per ragioni ovviamente lo dico subito che per onestà io mi pongo in maniera abbastanza critica rispetto a questa
Opzione monocamerale e allora partirei dalle interrogarmi su quali sono ancora in maniera molto sintetica e le ragioni che possono spiegare
Che spingono verso una seconda Camera territorialmente differenziata
Ha nell'al nella letteratura diciamo comparatistico nella tiratura internazionale sul tema
C'è un una concordanza e cioè che la prima è più importante funzione di una Camera e la possibilità di rappresentare interessi distinti di una seconda Camera interessi distinti da quelli presenti nella nella prima Camera
A
è opportuno
Dare voce a in in venendo al nostro problema è opportuno dare voce agli interessi dei territori all'interno del Parlamento
La prima possibile risposta radicalmente negativa e quindi identificabile con la proposta monocamerale l'idea nella riduzioni di Camera e Senato in un'unica camera e contemporaneamente in questa proposta
La Costituzione cioè la
Previsione della costituzionalizzazione del sistema cosiddetto delle conferenze
Mi pare di poter dire però
Che neanche quello la radicalità di questa proposta
Si spinge fino a tanto perché
Perché anche nella proposta monocamerale
è proprio il secondo elemento importante cioè la costituzionalizzazione la volontà di portare in Costituzione il sistema delle conferenze sembra implicitamente riconosce l'importanza di portare al centro in qualche maniera la voce delle regioni
La proposta monocamerale e molto laconica su una questione centrale cioè quali però sarebbero poi le funzioni
Che queste conferenze dovrebbero svolgere quelle che svolgono attualmente o altre su questo ovviamente per la sintesi presente nella relazione non ci sono approfondimenti
Allora
Può essere ancora opportuno
Spostiamo ulteriormente la questione convogliare in gli interessi territoriali all'interno delle assemblee parlamentari del Parlamento in particolare italiano sono possibili trait sinteticissimo e ragioni
è possibile individuare tre tipi di reati ragioni la prima riguarda il ruolo dell'autonomia regionale in
Delle autonomie in generale ma in particolare di quella regionale in Assemblea costituente
Lo sappiamo bene l'autonomia regionale non fu pensata come un ornamento della forma di Stato ma come un elemento caratterizzante
E quindi un coinvolgimento dell'autonomia regionale nel procedimento legislativo sembra rispondere pienamente a quella norma programmatica contenuta nell'articolo cinque della Costituzione
Secondo cui la Repubblica dei quei principi di metodi della sua legislazione alle esigenze delle autonomie del decentramento
Un elemento di riflessione ulteriore sul lavoro della Commissione sulla proposta monocamerale la proposta Cam monocamerale non spiega come mai nei sistemi federali in cui
Penso alla Germania per esempio in cui il sistema delle conferenze è molto più sviluppato che non in Italia ebbene in questi sistemi
Non sia minimamente pensato come dire a una sovrapposizione sostituzione
Anzi se c'è una critica trentennale da parte dei costituzionalisti ebbe esso la dei parlamentari stazione
Che questo sistema delle conferenze comporta
Dunque un punto importante sul tema da segnalare e che nei Paesi federali noi riscontriamo la contemporanea presenza di seconde camere e di spesso sistemi di conferenze molto più avanzati che non quello italiano che si riduce sostanzialmente a tre grandi
Conferenza tra l'altro insisto su questo aspetto
I mono Camera Lissi diciamo ripeto che pro la cui proposte senz'altro in questo momento coglie degli interessi forti
In mano Camera listi insistono spesso su una questione e cioè che lo abbiamo sentito anche un attimo fa in una versione differente che non ci non c'è più sporco l'Unione europea non ci sarebbe più spazio per i legislatori attenzione però
Perché la proposta di una seconda Camera rappresentativa degli interessi regionali non mira assolutamente adatta a moltiplicare i numeri
Diciamo DD i posti della legislazione semplicemente mira a una pluralità d'azione in particolare della legislazione nazionale
Seconda ragione
Non restringano per una seconda Camera diciamo territorialmente differenziata
L'esigenza di non restringere i canali democratici
Ne ho già accennato il sistema delle conferenze lo sappiamo tutti e un sistema di privilegio gli esecutivi dunque un
Un bilanciamento attraverso la istituzione di una seconda Camera in cui
Le le Regioni sono chiamati a partecipare alla funzione legislativa senz'altro può essere un bilanciamento pieni ideale
Tra l'altro ma questa è una questione apertissima
Andrebbe valutato anche in contemporanea diciamo questo problema della riforma della seconda Camera andrebbe valutato in contemporanea alla riforma del sistema elettorale
La
Ai fini di valutare come
Verrò nella parte finale su questo punto come e leggere come nominare i rappresentanti delle seconde camere
Faccio un esempio per esplicitare quello che voglio dire pensiamo all'Australia un sistema parlamentare
Fortemente maggioritario nella prima Camera ma
Fortemente controbilanciato nel Senato che invece viene eletto con un sistema proporzionale infine una terza ragione
Sulla quale non potrò entrare diciamo nel dettaglio ma alla quale tengo molto perché spinge a a ragionare sulla opportunità di una seconda Camera la tenuta del sistema politico partitico
Quello che voglio dire più specificamente e che andando ASPI colare né di diritto comparato nei sistemi federali ci accorgiamo che laddove ci sono seconde camere forti
Funzionanti ebbene il fenomeno dei partiti regionali che invece in Europa si sta sempre più diffondendo è molto più contenuto
Molto più contenuto quindi una seconda Camera altro aspetto che i mono Camera liste in particolare non considerano con una seconda Camera ben funzionante
Ai aiuta a restringere le spinte centrifughe dei territori
Forma di governo
La forma di governo nella relazione ovviamente questi aspetti sono tenuti separati e e purché però la forma di governo incide in maniera decisiva sulla scelta della seconda Camera
Perché
Innanzitutto possiamo osservare
Forme di copertura tutto negli Stati federali negli Stati composti possiamo osservare una certa regolarità e cioè
Forme di governo a forte separazione dei poteri particolare presidenzialismo
La Svizzera con il la sua forma di governo direttoriale coesistono con bicameralismo mi in cui c'è un forte equilibrio tra prima e seconda Camera
Pensiamo appunto agli Stati Uniti pensiamo alla Svizzera l'Australia da questo punto di vista e una pericolosissima eccezione da settantacinque da quando ci fu una violenta crisi relativa al bilancio crisi scatenata dal Senato
Che si parlate si ragiona tre costituzionalisti di una riforma del Senato quello federale australiano senza riuscirci dunque ripeto
Forme di governo con forte separazione dei poteri associate a
Bicameralismo con camere
Molto equilibrate su un piano di parità e invece al contrario
Nei sistemi federali o composti forme di governo parlamentare una tendenza parlamentari associati in genere a Camere co imposizione non
E qui ordinata non paritaria penso ancora una volta la Germania diciamo ai
Federalismi europei all'Austria nel suo concreto funzionamento di fatto
Questo aspetto
Perché mi sembra sfuggire nella relazione dei saggi cioè
Questo aspetto dell'incidenza e la forma di governo anche su questo naturalmente i saggi lasciano aperte ovviamente varie soluzioni
Però incidenza forma di governo sulla seconda Camera importante con mi permetti condivide pienamente la proposta centrale della relazione disagi vale a dire
L'istituzione di una seconda Camera sganciata dal rapporto di fiducia intercorrente con la prima
Tra prima Camera e il Governo e inserita nel procedimento legislativo con la priorità di apportare nel procedimento legislativo i punti di vista le voci la voce dell'autonomia
Mi sembrano molto convincenti ma su questo
Interverrà chi mi segue anche il le proposte in materia di procedimento legislativo questo aspetto
Tecnico estremamente complicato e che rischiano poi di bloccare il concreto funzionamento di una seconda Camera territoriale
Ma le proposte la relazione mi sembrano molto opportune perché non creano un un Senato come detto player come soggetto capace di bloccare le decisioni dell'asse Governo prima Camera quindi non è ingombrante
Le obiezioni del Senato possono essere superate
E contemporaneamente come discepolo rende partecipe al procedimento legislativo
Questa opzione fatta dalla dagli dalla maggioranza degli e Sperti disagi
Non può essere valutata come invece ripetutamente viene da parte mono capitalisti anche successivamente al deposito relazione come una inutile complicazione innanzitutto perché sganciando il Senato dal rapporto fiduciario
Si è si utile e si crea un ulteriore utile contrappeso tra l'altro a questo effetto contro maggioritario possono essere aggiunti ulteriori suggerimenti per esempio una diversa durata del mandato dei senatori
Che in grado di accrescere diciamo l'autonomia della seconda Camera rispetto alla prima e anche la possibilità di sottrarre
Al ciclo elettorale nazionale la il mandato dei senatori
Vengo alla questione cruciale e cioè quella della composizione della seconda Camera
Perché diciamo a mio avviso e su questo punto che si gioca poi la Lanza
L'aspetto dell'efficienza di questa di questa soluzione
Rispetto a proposte su questo sarò molto prova esser molto netto risposte rispetto a proposte che
Pluralità dando la composizione della seconda Camera finiscono per rendere una costruzione complessa questi
Forse barocca destinata a complicare il funzionamento delle istituzioni la proposta monocamerale qui assume diciamo una forte attrattività hanno una forte concretezza e allora
Provo a capire le conseguenze derivanti dalle scelte fatte all'interno della Commissione
Anche su questo la funzione principale della detenuti delle Assemblee legislative lo sappiamo tutti e la
La produzione legislativa negli Stati federali infatti le seconde camere
Sono associate informa l'ho appena detto informa il cui ordinata o coordinata nello svolgimento di queste funzioni ed è questa la ragione per cui in tutti gli Stati federali
E nella maggior parte degli stati composti le seconde Camere sono composte da chi nell'ordinamento in questione detiene il potere legislativo quindi da era più
Della federazione dei rappresentanti degli Stati membri
Invece nella tradizione diciamo riformista italiana ritorna frequentemente l'idea di un bicameralismo in cui accanto alle Regioni siano presenti almeno anche i rappresentanti di altre autonomie territoriali
A fare una ricognizione diciamo questa idea va avanti dal Comitato Speroni sempre come proposta istituzionali fino alla bozza Violante
Ora ed è presente anche nella relazione di saggi sul punto una una spigolatura ha motivo di questa opzione
Si legge nella relazione della Commissione a pagina dieci che appare ragionevole che i Comuni siano rappresentati in un organo che mi
All'organo legislativo nella seconda Camera questa è l'idea che ne regola regolamenta le funzioni fondamentali
Però a questo punto non si capisce almeno io non capisco perché la Commissione per esempio non abbia previsto la presenza delle Province perché stanno per essere eliminate probabilmente ma le città metropolitane perché no
Forse perché sono sostanzialmente di tenute incluse e poi a spingere fino in fondo questo ordine di argomentazione allora dovrebbero essere rappresentati nella seconda Camera
Tutti i soggetti istituzionali le cui funzioni fondamentali sono disciplinate dal Parlamento insomma la motivazione per portare dentro il Senato i comuni a me pare piuttosto debole
Se non
So che c'è una forte spinta diciamo in questo senso
Immagino che sentiremo voci contrarie sull'ASP su questo aspetto la rappresentanza dei rappresentanti dalla scusatemi la presenza dei rappresentanti comunali
Tra l'altro creerebbe e su questo in modo Camera visti attingono no a piene mani creerebbe molta complessità rischierebbe di complicare il circuito decisionale infatti la Commissione
Che in maggioranza propugnato ipotesi di senatori eletti in parte dai Consigli regionali e in parte dai Consigli delle autonomie locali
Non spiega una cosa fondamentale su questo tace diciamo come dovrebbero votare alle nel Senato le idee chiamiamole le le dico lì delegazioni regionali
Ciascun rappresentante regionale e comunale esprime il proprio voto oppure dovrebbe esserci un voto unitario
Nel primo caso sarebbe alto il rischio di voti contrastanti pensiamo a questa Regione non lo so forse non tanto questa Regione pensiamo la Regione Campania pensiamo alla Regione Lombardia in cui siedono rappresentanti le Regioni rappresentanti dei Comuni capoluogo
Alto il rischio di
Voti contrastanti nell'ambito la medesima raggi per Regione nel secondo caso delegazione che vota in maniera unitaria
Dovrebbe darsi un meccanismo che permette di esprimere un alla fine un voto unitario espressivo della delegazione regionale ma a questo punto spariscono i rappresentanti dei Comuni il ruolo dei Comuni
Se non diciamo in una chiave meramente deliberativa precedente quella dell'espressione del voto
Insomma questa soluzione spalanca la strada soluzioni in modo camerali
Diciamo che spalanca assai nel senso che rende appetibile questa ipotesi perché incidente sono Imola cameristiche insistono sulla inutile complessità sul rischio di impasse e così via
Quanto all'ampiezza della rappresentanza da assegnare a ciascuna Regione qui invece l'Italia diciamo da un segno le proposte presentate fino ad oggi sono abbastanza univoche
Vanno avverso il rigetto del principio di un di un eguale numero di rappresentanti per
Ogni regione e in e qui c'è una profonda diciamo
Concordanza con i sistemi comparati
Perché nell'equilibrio diciamo tra quello che viene chiamato un principio aritmetico cioè o
Stati Uniti o svizzero uguale numero di rappresentanti ogni Stato
E geometrico un numero di rappresentanti di Bari a secondo dell'ampiezza del territorio o del numero della popolazione
Diciamo
Il diritto comparato mostra che
Negli Stati federali informatici classici per associazione Stati Uniti Svizzera si tende a privilegiare il principio ritmi etico
Con l'unica eccezione della Germania dovuta a ragioni storia probabilmente all'influenza
Della ossia inizialmente chiudo su un aspetto e cioè molto rapidamente la selezione dei senatori
La Commissione propone due ipotesi l'elezione indiretta e l'elezione diretta
Una delle due versioni della Commissione mi lascia molto perplesso relativa alle e lezioni indiretta mi lascia perplesso
Non ripeto quello che ho appena detto sulla presente compresenza di rappresentanti regionali e comunali ma dalla Commissione diciamo sull'elezione indiretta mette sul piatto su nel menù due modalità
Con la prima i senatori verrebbero eletti fuori dal Consiglio regionale e fuori evidentemente dai Consigli comunali
Con le parole la Commissione i senatori
Sarebbero rappresentanti del territorio ma eletti dalle istituzioni in questo radicate
Con la seconda opzione ma secondo modalità invece i rappresentanti delle Regioni sono eletti dai Consigli regionali al proprio interno
Uguale modalità immagino dovrebbe valere per i rappresentanti dei Comuni come passasse questa i porti resta fuori dalla e ipotesi contemplate dalla relazione il modello Bundesrat
Il modello tedesco che fino a qualche anno fa tra i politici tra autorevolissimi politici italiani riceva molto consenso
Dalla reazione non emergono le ragioni per le quali questa ipotesi è venuta meno probabilmente
Perché il Bundesrat la seconda Camera Tudisco rappresenta un unicum nel panorama internazionale
E mi
Però e su questo mio improprio vado a chiudere insomma l'elezione indiretta
Dei senatori esiste in Germania e abbiamo visto che però questo azione non è fatta propria e in soprattutto in Austria ora alleggerire i costituzionalisti offrirci sul punto non se ne trova uno che diciamo
Parli
Favorevolmente desse del Bundesrat della seconda Camera austriaca
Favorevolmente in una prospettiva federali tutti sottolineano che la logica di del comportamento dei senatori ostrica chic riproduce quella nazionale riproduce quella
La logica dei partiti nazionali probabilmente perché in Austria c'è una fortissima simmetria tra il sistema politico nazionale e i sistemi
Ma politico partitici regionali e forse questo
Questa soluzione della Commissione potrebbe essere molto attraente laddove ci fosse una simmetria a simmetria
Tra livelli nazionali i livelli regionali in Italia è presente solo parzialmente
Quindi questa soluzione rischia di mi sembra insomma importante insistere su questo aspetto iter rischia di creare una Senato tu doppione della prima Camera
L'alternativa l'alternativa della Commissione del minuti la Commissione e l'elezione diretta
Che come sapete presenti in aula
Nella forma come criterio per la formazione di camere federali soprattutto
In Germana scusatemi negli Stati Uniti che inizi Svizzera
Tra l'altro questa era la soluzione fatta propria
Anche dal dalla riforma costituzionale del Governo Berlusconi nel novembre due mila cinque che aveva a mio avviso molti difetti ma su su questi aspetti forse
Alcune proposte positive erano presenti
Il diritto comparato qua certo un problema e su questo vado via diciamo che negli Stati federali l'elezione diretta però e sempre associata a seconde camere con imposizione di di parità con con le prime cambi
Quindi ampi appunto Svizzera Stati Uniti e in questi sistemi l'elezione diretta è sempre associata
A un Senato in cui ci sono ciascuno Stato ciascuna Regione ha un uguale numero di rappresentanti
Probabilmente perché si vuole dare forte legittimazione ai senatori come rappresentanti degli Stati
Però
è anche vero che sia
Gli Stati Uniti sia la Svizzera non hanno avuto sempre questo sistema
Gli Stati Uniti sono arrivati ai primi anni del Novecento la Svizzera fino a qualche anno fa aveva un sistema di elezione differente rispetto all'elezione diretta
Quindi una soluzione forse potrebbe essere una base minima di senatori per l'Italia comune a tutte le Regioni che poi ha una
Più ampia rappresentanza alle regioni più popolosi qui si apre il capitolo del procedimento ma mi fermo qui grazie
Ringraziamo il professor Raffaele Bifulco dovrà ci addentriamo insomma nella visione di un nuovo modello parlamentare il nuovo bicameralismo tre esigenze di sistema i problemi relativi al procedimento legislativo di cui si parla
Il professor Simone Pajno
Ordinario Professore associato di diritto costituzionale alla Facoltà di Scienze Politiche all'Università di Sassari prego
Allora grazie
Grazie per l'invito grazie a voi mi ascolterete
La mia relazione è un po'trasversale rispetto al due che mi hanno preceduto ciò inevitabilmente insomma per certi versi mi facilita il compito perché posso fare riferimento al modo veloce alle cose che hanno detto
I colleghi che hanno parlato prima di me direi che vorrei partire dagli obiettivi dagli obiettivi che
Una riforma del nostro bicameralismo si pone si dovrebbe porre e che sono del resto individuati con chiarezza
Dalla relazione dei dei saggi questi obiettivi sono innanzitutto quello di conseguire quello che possiamo chiamare una unità cooperativa della Repubblica
Un indirizzo politico centrale che almeno in alcuni settori non sia semplicemente l'indirizzo politico statale ma autenticamente un indirizzo politico da la Repubblica
D'altra parte è quella di
Conseguire una maggiore efficienza dei processi decisionali statali e in generale del sistema Governo
Bisogna decidere
Più velocemente più efficacemente per affrontare le sfide della modernità in estrema sintesi questo è l'altro corno del del dilemma
E il problema è che tra questi due corni del dilemma
Insomma
Almeno in parte c'è un gioco a somma zero
Cioè
Quanto più si associano soggetti alta nella decisione del centro quanto più si costituì si costruisce l'unità del centro comunità cooperativa quanto più i soggetti
Che partecipano le decisioni centrali tramite il Senato federale sono dei veto player possono imporre
Delle dei hanno dei poteri di veto quanto più l'efficienza del sistema decisionale eh messa in crisi
Quindi in parte ora dalle mie l'azione vorrei spero emerga perché solo almeno in parte tra
Unità cooperativo ed efficienza GIS decisionale c'è un gioco a somma zero un po'la quadratura del cerchio
Per questo così difficile il tema del
Del Senato federale perché perseguire contemporaneamente questi due obiettivi non è impossibile però è molto difficile
E a questi obiettivi a fianco di questi giudizi riceve un terzo che è
In vario modo correlato quei primi due
E che comunque
Secondo me dovrebbe essere
Posto bene in evidenza sin dall'inizio che è quello
Cauta M. emerge anche dalla cosca ha detto il il polso scaccia pocanzi dalla necessità di deflazionare il contenzioso tra Stato Regioni
Di procedere ad una di di ottenere un livello di maggiore lealtà federale delle regioni e in generale di una deflazione di una maggiore condivisione delle scelte detrazione di contenzioso quindi innanzitutto sul piano la giustizia costituzionale ma non solo
Ora
Il quadro che ci ha offerto il prezzo scaccia prima offre un una sintesi spietata su questo punto
La spada di Damocle perennemente perennemente tesa sulla legislazione statale la inadeguatezza dello scolo Dionisus diretta
Gli effetti perversi della degli strumenti di leale collaborazione che la Corte Costituzionale quasi come un risarcimento a spesso offerto alla Regione alle Regioni
Imparziale riconoscimento delle sue ragione scusate il bisticcio sicuramente offrono un quadro per la quale
Diciamo per il quale siamo molto lontani da un assetto soddisfacente sia sul versante della unità cooperativa che sul versante
Della efficienza decisionale
Per garantire un giudizio sul passato inevitabile cioè noi dobbiamo farci un'idea di quello che è successo io anche qui non ovviamente non sto a ripetere le cose che ha detto il professor caccia con le quali sono d'accordo su tante cose o su altre magari un po'meno ma direi che a me pare in questo quadro un elemento molto significativo che il autisti mo'contenzioso costituzionale la sua e il sostanziale fallimento possiamo chiamarlo col suo nome della riforma del due mila uno
Da
Tra le altre cose di cui parlava fusto scaccia la inadeguatezza dei cataloghi sia dipeso anche da una
Dal fatto che almeno per la prima legislatura successiva al due mila uno
E fu breve anche dopo ma già da quella legislatura si è stato sostanzialmente ignorata la novità costituzionali la legislazione eh continuata legislazione statale intendo è continuata più o meno nelle stesse forme
Diciamo
Pure che
Volete c'era anche la
Di politiche la maggioranza che sosteneva il governo in quel periodo era diversa dalla maggioranza che aveva approvato la riforma due mila uno ma un
Diciamo che il la
Lo Stato nel giudizio è stata la quasi fatto finta che non fosse successo nulla
Non ci sono stata leggi generali di attuazione non civile leggi di principio non ce ne sono state l'unica eccezione è stata la legge La Loggia ecco meritevole nella sua solitudine potremmo dire
Sono state riproposte pervicacemente continuativamente le dinamiche dell'interesse nazionale cosa utile dinamiche l'interesse nazionale unire le dinamiche in virtù del quelle delle quali
Le qualificazioni di interesse offerti dall'indirizzo politico statale con un pugno sul tavolo prevalgono su quelle offerte dalle dall'indirizzo politico regionale e locale queste dinamiche nonostante già dalla sentenza trecentotre del due mila tre
E la la Corte costituzionale si è chiarito che la formula dell'interesse nazionale non ha più non ha più alcun valore ideologico nel nostro sistema sono state continuativamente riproposta
La Corte costituzionale come ha reagito fino rispetto a questo asset è chiaro che
Come dire con questo scenario le Regioni impugnano
Io voglio dire non non non c'è nulla fare possiamo forse dire che gli elenchi erano eccessivi d'accordo ma se il legislatore statale fa finta che non è successo nulla io francamente la Regione la reazione di parte regionale che impugna la posso anche capire ecco
La Corte costituzionale come ha reagito
Per i primi anni diciamo che è approvato come dire a prendere sul serio il Titolo quinto della Costituzione
Certamente ha a cuore a farsi carico anche di alcune ma anche manchevolezze di questo testo però offrendo anche decisioni talvolta coraggiose talvolta anche molto criticata dalla dottrina che però ha provato a fare tornare i conti
Di un nuovo i conti all'interno di un nuovo sistemi digiuni di nuovo sistema all'interno di un nuovo
Insieme di relazioni esistenti e cioè
Approvato a prendere sul serio il mutamento di paradigma del due mila uno
Direi che a partire dal due mila sette poi fino a vedere soprattutto due mila dieci con l'esclusione da crisi economica la Corte Costituzionale ha un po'ceduto il campo su questo versante
Non l'ha fatto più
Diciamo che ecco anche qui il posso Scarcia non le ha citate i filoni via citati tutti ordinamento civile coordinamento della finanza pubblica
L'unica
L'unica cosa che sono riuscito a ottenere le Regioni appunto è quella inclusione di elementi collaborativi solo legislazione amministrativo dello Stato fondamentalmente
Però questo un punto importante quello da legislazioni amministrativa perché
Anche nell'ottica che ci offre posso scaccia cioè bisogna fare ingenti trasferimenti di funzioni e di risorse alle Regioni e attuare finalmente perbene in modo che anticamente autonomista l'articolo centodiciannove la Costituzione
Ecco questo è un un indice non è importante perché
Una attuazione un ampio una una legislazione di questo genere era esattamente quello che ci sta si sarebbe dovuti aspettare all'indomani dell'entrata in vigore del nuovo articolo centodiciotto della Costituzione
Cioè
L'ingente trasferimento di funzione lo smontate in pezzi di Ministeri e trasferirli i alle Regioni
Questo era quello che ci si sarebbe dovuti aspettare all'entrata in vigore del nuovo centodiciotto la costituzione del Consiglio si diretta questo è quel che non si è fatto
E non è un caso che nei primi anni la Corte costituzionale
Utilizza spesso il D. Lgs centododici del novantotto per riempire di sostanza sia le materie che il principio di civiltà il centodiciotto in sostanza per molti anni nonostante il nuovo testo costituzionale è la
Non voglio
Come dire Costituzione evidente dalle relazioni amministrative tra centro e periferia continuato esservi leggesse centododici del novantotto
Quindi abbiamo rivedere le ragioni del fallimento di questo disegno due mila e uno in parte sono quelle che ci diceva il professor Scarcia io personalmente
Leggo molte responsabilità nella
Totale in attuazione di questo disegno
A questo punto se non è necessario chiederci per il futuro del nostro sistema delle relazioni tra gli enti territoriali e per il futuro nostro bicameralismo
Alla luce di quei tre quelli di quelle tre finalità di cui parlavo se
Vogliamo ancora o no un forte sistema l'autonomia è una domanda che ci mettiamo a fare che dobbiamo porci con chiarezza senza infingimenti diciamo
I fautori della tesi monocamerale essendo come dire a mio modo di vedere sono mossi da me una risposta negativa a questa domanda e anche l'ipotesi
Di cui ci Padova il professor Bifulco pocanzi mono cameratismo più sistema dà conto delle conferenze
Avanzata già nel due mila sei che da un libro di linea Rudy Lupoi nel due mila sette Roberto Bin Helenio Ruhr due ore di recente Ciarlo Pitruzzella
Secondo me non tiene conto in realtà di un aspetto fondamentale che
Il contenzioso di questi anni mostra con chiarezza che le Regioni vogliono sono interessate a collaborare
I nel modo più possibile diciamo in incisivo
Nella elaborazione delle politiche pubbliche su alcuni temi che riguardano da vicino
I servizi sociali governo del territorio lo sanità ovviamente e servizi pubblici locali insomma voi o all'ottavo intervenire sulla adozione delle decisioni normative su questi settori delle le che interessano loro da vicino
è il sistema della il sistema della delle conferenze non risponde a questa esigenza tant'è che nella stesso disegno faccio riferimento non qua a
Ciarlo Pitruzzella che
Sull'aspetto su due aspetti come dire più tecnico-organizzativi è meno approfondito ma le proposte di Binelunghe su questo da questo punto di vista ci dicono che in sostanza la conferenza dovrebbe continuare ha svolto a dare
Pare ieri
Obbliga ad obbligatorio ma non vincolanti
A
Diciamo raggiungere accordi che sono vincolanti solo se ci sono ecco ma non è vincolante raggiungere
è poi un disinteresse forti cosiddette solo in quei casi un po'come dire residuali quei casi limite sostanzialmente legati al modello della cosiddetta sussidiarietà legislativa ecco se o se ho ben capito il loro
La loro idea
è in sostanza fare un popolo che fa ora
Beh e quindi io non vedo perché la questo dovrebbe venire questa palingenesi del nostro sistema nelle relazioni tra i livelli di governo per di più se noi scriviamo in Costituzione che c'è la Conferenza Stato-Regioni è che la Conferenza delle partecipare in ottemperanza alle
Principi venerdì leale collaborazione
Ha una serie di decisioni amministrative dell'indirizzo politico statale io e qua penso al terzo elemento cioè la deflazione del contenzioso mi aspetto anche uno come do dei ricorsi regionali perché leggi statali non hanno previsto l'intesa il parere o l'accordo in Conferenza oppure
è questo un fronte che ad oggi è del tutto assente
Pro impugnazione tramite lo strumento il conflitto intersoggettiva il conflitto tra enti
Di atti amministrativi statali perché non decisi tramite la collaborazione della Conferenza anche ove non prevista Research ci sono c'è scritto nella Costituzione che la la la la la Conferenza partecipa alla collabora con lo Stato all'attuazione decisioni amministrative bene io vorrei anche applicarla direttamente quella norma e quindi potrei anche impugnare direttamente gli atti amministrativi statali
In sostanza io temo che questa questa soluzione non diciamo oltre a partire dalle idee da un'idea che per l'invito lo tra un attimo io non condivido sia che non abbiamo più bisogno un sito di un non voi che di un forte sistema e le autonomie rischia anche di
Non essere soddisfacente
Anche da altri punti di vista come quello della deflazione del contenzioso del contenzioso costituzionale
Torniamo alla domanda vogliamo ancora un forte sistema di autonomia io la mia risposta a questa domanda è decisamente sì perché io è vero che il disegno del due mila e uno è fallito ancora una volta diciamolo con chiarezza però
Alcune ragioni ispiratrici quel disegno sono me vanno recuperate ribadite
Il mutamento di paradigma allora io
Sono sempre rimasto molto colpito da dall'io diciamo cominciato a ragionare da una celebre
Famosa frase di Carlo Esposito che nel mille novecentocinquantaquattro dice che le autonomie territoriali
Rappresentano uno strumento di autogoverno dei governati in modo da costituire per i cittadini esercizio espressione in modo da essere garanzia di democrazia e libertà insomma
Naturalmente littoriali rappresentano una delle forme che nel nostro ordinamento solo il principio democratico questo il punto quel dobbiamo chiederci
In che relazione deve stare questa forma che assume il principio democratico dal nostro ordinamento con le altre forme quindi essenzialmente per il nostro caso con la rappresentanza politica nazionale
Fino al due mila uno il paradigma che espresse che esprimeva questa relazione era era il paradigma dell'interesse nazionale il plusvalore
Dell'indirizzo politico statale che
Per la sua so l'allegazione sostanzialmente era destinato a prevalere sull'indirizzo politico regionale
Il mutamento di paradigma del due mila uno espresso tramite il principio di sussidiarietà che
Le le difficoltà applicative questo principio sono moltissime
Insomma non non sto certo io qui ora ricordarmele però la ragione ispiratrice di questo di questo principio esprime il mutamento di questo paradigma
La connessione il pre-CIPE segreta con il principio democratico non può essere
Dimenticata a mio modo di vedere
Il senso del principio di sussidiarietà è legato alla circostanza se vogliono banale quasi brutalmente numerica secondo la quale se se vogliono dire secondo la quale
Le decisioni adottate in collettivi vincolatività più piccole
Alle decisioni adottano i colleghi in collettività più piccole ciascuno di noi ha un peso maggiore
Ciascuno di noi ha un peso maggiore nei processi deliberativi pubblici che si svolgono in collettività più piccolo rispetto a quello che ha nell'ambito delle collettività più grandi già non è un argomento regionale
Cioè si ritrova per certi versi si trova che indossò sicuramente ma anche in che è il seme insomma non sono
Però questo ci spiega perché a un certo punto nel due mila uno si decide di abbandonare il paradigma dell'interesse nazionale in favore del principio di sussidiarietà
è una migliore implementa migliore attuazione del principio democratico del pre-CIPE autonomiste l'articolo cinque la Costituzione questo somma ma non dobbiamo dimenticarlo ora
Naturalmente non dobbiamo dimenticare neanche il fallimento la riforma del due mila e uno ma se la risposta se la risposta
Alla domanda vogliamo ancora un forte di sistema e l'autonomia e si per le ragioni che ho provato grossolana grossolanamente e me ne scuso accennare ora e allora
Idea diciamo di fare fare uso
Di una seconda Camera per provare a
Superare lo stallo in cui ci si trovi ci proviamo insomma è un'idea che
Va coltivata e va coltivata con convinzione
Perché è vero quello che ci diceva Troso scaccia che
Lo stato della legislazione regionale
E ben ben lontana dall'essere soddisfacente ed è vero anche che
Su alcune su tante materie lo spazio dalla legislazione regionale
è sempre sempre minore anche in
In considerazione del ruolo del diritto all'Unione europea
Allora a mio modo di vedere
Il il
Senato delle autonomie dovrebbe essere lo strumento per continuare a far sì che il sistema e l'autonomia abbia un'importante penso nel nostro sistema di governo senza però cadere nel
Nelle trappole in cui siamo caduti in questi anni
E se il questo discorso è vero allora noi dobbiamo fare avanzare delle prestazioni molto precise al Senato federale su questo è vero diciamo ci sono alcune cose che non possiamo non aspettarci da un Senato federale
Provo elencarle in modo molto molto veloce ci dobbiamo aspettare che le scelte che il Senato federale faccia sì che le scelte del tende al centro non siano
Almeno in alcuni settori e questo lo sottolineo comma chiarezza non siano
Almeno in alcuni settori frutto di imposizione dell'indirizzo politico statale ma punto d'incontro tra l'indirizzo politico statale e l'indirizzo politico che matura presso la Regione
Ci possiamo aspettare una seconda prestazione che serva per realizzare un trade-off tra competenze e partecipazione tra competenze legislative della Regione e partecipazione dalle regioni stesse
All'elaborazione delle politiche centrali
Un trade-off nel senso che il Senato federale può essere lo strumento tramite il quale le Regioni rinunciano
Ad esercitare competenze legislative da sole in periferia a patto però
Di partecipare significativamente all'esercizio alla concretizzazione dell'indirizzo politico centrale almeno nei settori che più interessano loro
Questo deve essere questo
La terza prestazione evidentemente connessa le altre ed è quella di una
Di ottenere una maggiore lealtà federale delle Regioni in vista anche della deflazione del contenzioso costituzionale
Associare le regine al centro facendo rinunciare al loro competenze ci serve anche per conquistare allora lealtà federale
è deflazione del contenzioso costituzionale
In questo modo si riesce ad ottenere una maggior saldatura tra indirizzo politico centrale indirizzi politici regionali
E questo consentirebbe anche di superare o quanto meno di affrontare con più leggerezza alcuni problemi la stessa competenza concorrente le critiche le posso scaccia sono ovviamente condivisibili e del resto
Quasi unanimi direi in dottrina forse unanimi anche
Però
In stessi problemi la legislazione concorrente forse un po'verrebbero stemperate i perché se i principi fondamentali fossero stabiliti
Ne tramite il concorso paritetico di un Senato che in via
Ad esprime l'indirizzo politico
Che in maggioranza presso le Regioni
E allora l'attuazione di quei principi fondamentali sarebbe
Direi molto più fluida e anche le contestazioni circa circa la rispondenza di una norma al canone del del principio cioè se quella norma è effettivamente un principio fondamentale oppure no
Cosa su cui in questi anni veramente le sentenze non si sono contate ecco anche in quel caso
Come dire i problemi sarebbero probabilmente molto molto molto di meno
Direi che tutto queste sono le prestazioni e se queste sono le prestazioni che ci possiamo attendere da un Senato
Tra virgolette federale le autonomie come lo vogliamo chiamare secondo me vale la pena di perseguire questo obiettivo e dunque di cercare queste prestazioni dobbiamo anche avere chiaro che c'è un rischio un prezzo
Che bisogna pagare per questo per queste prestazioni cioè quella di configurare il Senato come un autentico Vetto player
Del sistema centrale
E qui allora il rischio che come dire la possibilità che il il rischio di blocco decisionale
Al centro cresce è alto
L'esperienza tedesca è chiarissima da questo punto di vista il Bundesrat
è
Autentico detto player e per alcune anche per alcune interpretazioni
Come dire non scontate offerte dal tribunale costituzionale
Federale tedesco e la quota di legislazione sulla quale esercitava la funzione di veto player fino alla riforma
Nel due mila sei era credo ora i colleghi sono molto più esperti di me su questo settore vicino al sessanta per cento ma la soluzione scelte nel due mila sei non è quello di far sì che il Senato il Bundesrat non fosse più un veto player fosse quello è stato quello di ridurre
L'ambito entro il quale questo ruolo di veto per lei era poteva essere esercitato è ora non so se
Diciamo queste preciso che si sono poi attuate però mi pare che l'intento fosse quello di tornare un trenta per cento rigirare io degli anni Cinquanta ecco
Allora
Per questo una formula che io ho trovato in un saggio uscito qualche anno fa
Ferrarista telematica che a me ha convinto sul luogo del Senato dove è quella di FIU Powers di Powers poteri pochi poteri ma intensi rilevanti profondi
Se dobbiamo avocare al centro il veto players per con questa realtà regionale
E ridurre al minimo possibile gli interessi di brogli la la possibilità di blocco del sistema dobbiamo
A attribuire al Senato un volo rilevante direi tendenzialmente paritetico nel processo legislativo ma circoscrivere questo ruolo a un nucleo
Contenuto di temi di funzioni di materia
Per questo FIU Bowers di paura
Altrimenti Grassi Senato rischia di essere se non ha un ruolo rilevante incisivo in questo senso rischia di essere una cassa di risonanza per interessi delle il diciamo una ribalta politica per lei per interessi regionali e locali magari molto importante dal punto vista politico per l'appunto che però non riesce a ottenere a fornire quelle prestazioni di cui abbiamo bisogno
Perché questo sia possibile un elemento è assolutamente indispensabile e il Senato sia in grado
Di rispecchiare l'indirizzo politico che si produce nella maggioranza delle istituzioni regionali questo modo in dispensa sano un gioco in funzione il giocattolo funzione se
La maggioranza che si forma in Senato non è in grado di rispecchiare
L'indirizzo politico si forma la maggioranza delle istituzioni regionali ma non abbiamo alcuna garanzia che una legge approvata col concorso dalla seconda Camera
Sia una legge per la quale la lealtà federale delle regioni è stata la conseguita
Allora
Se questo è il diciamo è
E c'è un ultimo elemento di cui tener conto
Più paura studi Paolo a suo dire essenzialmente ovviamente differenziare i procedimenti legislativi e questo è un tema considerato anche dalla nella relazione dei saggi
Differenziare i procedimenti legislativi però questo elemento la differenziazione di processi dei dei dei procedimenti legislativi comporta un altro rischio di cui forse si parla un po'meno nel dibattito cioè quello che è la differenziazione dei procedimenti legislativi comporti
E la possibilità che sulla scelta del procedimento corretto si scarichi il contenzioso costituzionale che si prova
Ad
Evitare
Tramite proprio il Senato federale cioè
Che
Nascano si proliferano impugnazioni regionale per vizio procedimentale sulla legge statale monocamerale
Perché doveva essere tra quelle approvate col sistema bicamerale
E naturalmente secondo me se lo andiamo a progettare un'istituzione di questo genere quest'altro elemento deve essere tenuto in conto dobbiamo
Provare in tutti i modi a disinnescare questa mina che sta anche si annida sotto la l'ho ripetuto
Proliferazione dei procedimenti legislativi
Allora
Traggo provo a trarre alcune velocemente alcune conseguenze da tutto ciò proprio a cercare di capire in termini di composizione procedimento legislativo
Quali sono le conseguenze che a mio modo di vedere derivano dal dalle premesse che ho provato a illustrarvi sommariamente fino ad ora
Sulla composizione l'elezione diretta per quanto contestuale
Non riesce a
A mio modo di vedere rispondere alle esigenze che abbiamo di fronte perché tramite questo strumento non si realizza non non non ha alcun modo le reazioni di realizzarsi quel trade of sopra
Tra
Competenze legislative è partecipazione
Che vi dicevo pocanzi
D'altra parte non si capisce perché è un Senato letto direttamente dovrebbe riuscire a conquistare la lealtà federale delle dei governi regionali chi impugna le leggi sono i governi regionali i senatori eletti direttamente non c'è alcuna
Diciamo non c'è alcuna
Alcun alcun motivo come
Solido per ritenere
Che in Senato votino e in consonanza con l'indirizzo politico della regione di appartenenza
Elezione indiretta elezione indiretta a questo punto dal mio punto di vista diventa necessarie ecco
L'elezione diretta ci pone intanto il problema dell'ipotesi mista cioè solo membri regionale o anche membri del degli enti locali siano questi
Comuni città metropolitane o anche Province se dovessero sopravvivere ma non mi pare diciamo
Se questo sia il trenta
Ecco ancora una volta se
La seconda Camera deve essere in grado di rappresentare il punto di vista la maggioranza e le istituzioni politiche regionali il rischio da evitare quale
Che
Il
D'appello di rappresentanti dei Comuni rappresenti la stampella della maggioranza
Presente alla Camera per far passare in Senato
Leggi invisa alla maggioranza delle Regioni
Se
In caso di
Come dire in cui si possa verificare questa ipotesi ancora una volta i fili fine che gli obiettivi che a mio modo di vedere dovrebbe avere questa riforma non potrebbero dirsi raggiunti
Perché anche in questo caso tramite il
Drappello degli enti locali si potrebbe imporre qualcosa che non non è condiviso dalla maggior parte degli indirizzi politici regionale
Quindi a mio modo di vedere il voto di delegazione non può che essere necessario il voto unitario di delegazione all'interno delle ragioni
Però i rappresentanti dei Comuni dentro questa delegazione se devono votare conformemente alle istruzioni del Governo regionale oppure conformemente ad una
Deliberazione adottata a maggioranza nella Commissione le nella delegazione regionale in cui però tramite in con corretti accorgimenti sì
Ci si stia attenti che rispecchi comunque
Il punto di vista della del raccordo maggioranza consigliare
Presidente di Regione allora anche lì
Il ruolo dei il ruolo dei dei rappresentanti degli enti locali secondo me ci sta far poco ecco
Diciamo che in questo contesto mi rendo conto che politicamente è un'opzione molto c'è un
Lo scenario di di di dipingo e un come in uno scenario che politicamente
E può essere anche difficile da accettare in questo momento in cui invece come ci diceva il professor Bifulco le
La presenza dei comuni considerata da molti un elemento irrinunciabile
Io l'unico l'unica versione in cui questa presenza la vedo come compatibile con questo discorso è che
E ci sia una sorta di rappresentanza un po'di tribù una ecco se vogliamo così all'interno di questo di questo
Di questo organismo
Composto per il resto delle delegazioni reggere regionali o sul modello Bundesrat come letto dei Consigli regionali un una delega a un umbra una una
Come dire
Una quota ecco di rappresentanti degli enti locali che sia però sufficientemente circoscritta da non rompere gli equilibri della
Maggioranza della Regione da non fornire la stampella la maggioranza governativa per imporre alla maggioranza della Regione il proprio punto di vista è ovviamente slegate
Dalla coi dalle nel nel voto appunto dalla coerenza CONI con
Il voto della delegazione regionale di appartenenza in in estrema sintesi
Vado all'ultimo punto ecco non
Diciamo forse essere se non riusciamo a raggiungere un obiettivo di questo genere possiamo anche trarre delle conseguenze importanti
Se la legge
Bicamerale
è stata approvata con il consenso dalla maggioranza delle delegazioni
Regionali che rappresentano gli indirizzi politici delle istituzioni regionali allora secondo me si può anche aggiungere alla conseguenza forte di escludere le Regioni la cui delegazione ha votato favorevolmente per quella legge dà la possibilità di impugnare la legge
La legge statale quella sarebbe una violazione allerta federale ma se ne facciamo di tutto per garantire quella realtà federale allora possiamo anche fingere che venga rispettata la Regione privandola del diritto di impugnare la legge dinanzi alla Corte costituzionale
Resta l'ultimo elemento di cui vi accennavo cioè il rischio che differenziano i procedimenti aumenti il contenzioso nasca un contenzioso costituzionale legato al vizio procedimentale la legge perché non si è seguito il procedimento il procedimento corretto
Attenzione
Melis dicevo non è un non è un
Non è uno dei temi più affrontati nel dibattito di oggi però non è neanche sconosciuto
C'è anche un una proposta di del dell'allora Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini
Al Comitato al
Giunta per il Regolamento
Per attuare la cosiddetta bicameralina delle per le questioni regionali dell'articolo undici della Circoscrizione tre al due mila due due mila uno
In modo tale anche da tener conto di questo di questo problema favorendo un coordinamento tra Camera e Camera e Senato lo stesso la stessa riforma del due mila cinque
In tempi
Provava tener conto di questo problema prevedendo che i presidenti delle Camere decidono il dove possono dico il procedimento legislativo potendo rimettere la decisione è un comitato paritetico composto in totale da otto membri
La cui decisione non era sindacabile si diceva da
Al in uno alcuna in alcuna sede legislativa
è un primo approccio secondo me non era a mio modo di vedere soddisfacente sia perché il Presidente del Senato non c'era alcuna garanzia che esprimesse il punto di vista apolide la maggioranza delle Regioni rappresentata in Senato
Sia perché la esclusione dell'impugnabilità la sola sede legislativa evidentemente
Come dire lasciava luogo dalla alla possibilità di impugnare la legge presso coincisi con gli strumenti del giudice costituzionale
Il mio punto di vista è che questo problema andrebbe affrontato cercando tentando di far salire la codecisione di un livello cioè sul procedimento
Dovrebbe essere costruito un meccanismo un sistema di incentivi perché
Tra Camera e Senato
Si decide insieme magari per spocchia di disegni di leggi non sul singolo disegno di legge quale procedimento seguire
Si può pensare a un meccanismo tramite il quale
Si possa richiedere l'intervento di una
Commissione paritetica
Di senatori e deputati che deve essere sufficientemente ampia da esprimere come dire da rispecchiare il punto di vista la maggioranza delle Regioni
E si può pensare all'ipotesi che debba decidere entro un determinato periodo di tempo scaduto il quale
La Camera dei deputati può adottare la legge
Da sola se non si è giunti ad una
Ad una soluzione condivisa in questo contesto lo strumento per ingoiare
La maggioranza politica la Camera dei deputati ha
Con decidere i procedimenti potrebbe essere ancora una volta quello della
Impugnabilità dalla legge per vizio procedimentale quando
Il procedimento seguito sia stato deciso dal Comitato paritetico
Insomma evidentemente solo una piccolissima proposta più per buttare un sasso nello stagno e segnalare il problema
Non pretendo certo di risolvere tutte le questioni qui però a mio modo di vedere questo terzo elemento dovrebbe essere tenuto in gran conto nel
La messa a punto del dell'istituzione dalla quale stiamo parlando
Vi ringrazio
Bene con nel
Con il professor Pajno abbiamo terminato la la prima parte di questo che questo appuntamento avete
Visto quante valutazione quanti approfondimenti come queste tematiche siano così studiate approfondite
E ci sia bisogno un po'di di fare sintesi impronta per una visione condivisa e complessiva
Vediamo un po'di raccogliere gli input che i docenti ci hanno dato e di porle all'attenzione dei prossimi relatori del professor Giuliano Amato giudice della Corte costituzionale
Del professor Valerio Onida Presidente emerito della Corte Costituzionale del sindaco di Livorno e presidente dell'ANCI Veneto della Toscana Alessandro Cosimi
Facciamo un rapido
Cambio di scena
E insieme anche al Presidente della Regione Enrico Rossi terremo un po'le conclusioni di questa anche questa giornata di convegno
Colgo l'occasione di questo momento di pausa perché ho intravisto riconosciuta anche in platea
Che a seguito le le relazioni anche il professor Ugo De Siervo già presidente della Corte costituzionale che salutiamo e ringraziamo per la sua partecipazione
Prego
L'altra
Vai
Cominciamo proprio dal professor Giuliano Amato professore abbiamo sentito già dalla prima relazione come
Così una valutazione un po'attinte a tinte fosche della di questa esperienza più che quarantennale del regionalismo delle difficoltà del nostro
Sistema bicamerale perfetto se parlato anche di fallimento del regionalismo di fallimento della riforma del Titolo quinto
Fatta nel due mila uno e abbiamo di fronte in questa fase di questo ultimo anno come il dossier il dossier riforme istituzionali sia stata Berto sia stato e sia considerato ormai
Da tutti quanti un po'un passaggio centrale
Per aiutare il Paese aiutare l'Italia uscire dalla crisi serve un cambiamento dello Stato forse un completamento di quel percorso avviato nell'Assemblea costituente
Che dette questa proiezione verso il regionalismo detta queste visione anche di un Senato delle autonomie
E e che
è un percorso che ancora stiamo facendo e dobbiamo completare prego professore
Sì relazioni di stamani
Molto ricche molto bene
Ci hanno aiutato a capire aldilà delle idee di ciascuno
Che
In questo momento e questa è l'esperienza che ho cominciato a fare alla Corte
Comunque viviamo nel peggiore dei mondi possibile
E ciò che più temo visto che non è l'unico aspetto rispetto al quale viviamo nel mondo peggiore possibile
Che prevalga la capacità due di assuefazione a questa condizione
Ecco
Se il tema non fosse questo potrei aprire ad altri temi
In relazione a ciascuno dei quali
Lavori stiamo accettando
Delle condizioni che sono dovrebbero essere ritenute inaccettabili
E delle quali viene gravato il Paese per il suo futuro
Ieri mi capitava ricordando un grande italiano il professore che non c'è più che era Luigi Spaventa di segnalare una serie di fattori ne dico uno che non riguarda assolutamente la politica
Che riguarda una riforma universitaria che noi abbiamo fatto
Che ha così come si fa anche negli altri Paesi formula pericolosissima
Per approntare unitaria delle cose che poi noi adattiamo i nostri difetti ve la semestralizzazione dei corsi
Ignorando che nella prassi universitaria italiana il semestre un bimestre
E vada agli inizi di ottobre a metà dicembre
E a seguito di quel bimestre io faccio il la un dato temporis ACTI perché alla mia età cos'altro posso fare
Esami che noi facevamo preparare Aira grazie alle ragazze con un anno di sedimentazione della materia vengono dati dopo due mesi
In modo assolutamente filiforme
E poi ne danno subito un altro
Io l'altro giorno mi son trovato davanti uno dei miei nipoti
Neo studente universitario
Che farà parte
La prossima settimana faccio il pubblico ma come fai pubblica è cominciata a studiarlo ammesso che tu abbia cominciato a studiare
Qualche settimana fa fai già all'esame dice c'è l'esame dicevi che poi ci ho anche il diritto romano
Altri due mesi
Io gli ho detto guarda io ti faccio delle domande te non mi rispondere io ti faccio solo delle domande che ho fatto con tre quattro domande del pubblico
Alla fine ma guardato e ho detto beh vedo se lo do la settimana dopo
Ma fermarlo
Veramente loda la settimana dopo la sostanza non cambia in realtà ora
Molti dirà
Molti ragazzi ahimè
Arrivano alla laurea così
E diventa no inesorabilmente qui generici che sono incapaci di togliere il Paese dalle secche in cui si trova
Naturalmente non tutti sono così
Il Darwin dell'Università ci ha insegnato
Che quelli che alla fine
Riescono ad imparare qualcosa ma sono talmente fuori quadro
Talmente privi di riferimenti sul territorio nazionale che si hanno delle competenze specifiche finiscono dritti in Germania che un Paese che Lisa utilizzare
Per questo
Ma ecco questo piccolo scandalo che ora vi ho ricordato non è uno scandalo vita quotidiana è normale che sia così ci siamo abituati così
Ecco io vorrei che la riforma di cui oggi si parla
Mi aiutasse a non considerare normale nella vita di un giudice costituzionale che ha davanti uno inaudito numero di questioni di contenzioso fra Stato e Regioni
Che laddove si predicano sussidiarietà e leale collaborazione non dovrebbero propri io neanche manifesta
E dove in effetti la domanda che un giorno si fece davanti alla Corte
Uno degli avvocati che è più lavorano alla Corte che Falco Marche brave un nostro collega professore molto bravo
Lui domandò alzando gli occhi al cielo come fa spesso ma allora perché le Regioni hanno potestà legislativa
Ed è è certa
Siamo a un punto in cui la domanda è diventata questa è un bel paradosso
Tutta questa storia è partita da una riforma del Titolo quinto che a apparentemente ingigantito
La competenza legislativa delle regioni con la clausola residuale che come negli Stati federali veniva fatta giocare a favore delle Regioni
Con le competenze amministrative spostate eccetera eccetera e ora ecco civili
E abbiamo dedicato la nostra attenzione alla legittimità o meno di una legge regionale dedicata alla caccia
Nella quale fra l'altro non era previsto l'obbligo per i cacciatori di raccogliere i bossoli
Che dopo adeguata dei di discussione da parte di giudici che conoscono la legislazione venne dichiarata legittima perché l'obbligo di durava accolta dei bossoli è comunque nella legge dello Stato e vigeva anche in quella regione
Per cui il fatto che la Regione non l'avesse detto non implicava che il cacciatore di quella regione fosse esonerato dall'obbligo di raccogliere i bossoli
E quindi la Corte ha creato la leale collaborazione tra la legge regionale la legge dello Stato
Di cui però lo Stato si era totalmente dimenticata infondatissime sempre occupato di impugnare
La legge del della Regione
è è un mondo pessimo a quello dei rapporti legislativi tra Stato e Regione
Proprio è un dialogo tra sordi
Ed è ha ragione chi ha detto che la riforma del due mila uno ha di sicuro ecceduto il soprattutto
Elenca alla rovescia nell'elencazione delle competenze dello Stato cioè ne mancano e quindi ha ecceduto al alla rovescia
Però è vero che lo Stato a continuato a legiferare esattamente come prima con una intolleranza per le diversità che la cosa che mi preoccupa di più è proprio
è una forma di intolleranza insomma per cui
Se io l'ho messa così e non ci può essere differenziazione sul territorio e allora ecco la Corte che trovandosi alle prese con questo mondo nuovo
Allarga queste competenze ogni minore
E quindi può al dunque disposizione con un contenuto finanziario diventa coperta dal coordinamento della finanza pubblica
Ma il coordinamento sarebbe
Coordinamento non disciplina finanziaria
E lei
Questa è una cosa su cui la dottrina farebbe bene a mettere un po'l'attenzione
A partire dalla dottrina che l'ha vissuta la cosa quindi la conosce bene
C'è uno stranissimo slittamento nell'uso delle competenze un migliore
Per cui se la Regione
Ha disciplinato un dato profilo di un'attività economica
In modo conforme alle regole della concorrenza dello Stato nulla quaestio va bene le ha rispettate
Se la regolate in modo che viene ritenuto contrario alla concorrenza così come regolata dallo Stato o ai invaso quella competenza
Allora
Se
Sì è un problema di invasione l'ha invaso anche quando la rispettano
E la competenza onnivora sta lì è viene utilizzata per bloccare le diversità
Ma questo è sbagliato io mi son trovato a davanti ad una
Legge della Regione Toscana
Che stava prorogando per più di due anni il servizio di trasporto locale
Per che non aveva mai ottenuto negli anni di riferimento risorse finanziarie sufficienti a programmare i tre anni previsti per la gara
E quindi
Potendo soltanto prorogare per settimane e mesi il servizio esistente
Ha continuato a prorogarlo nei confronti di chi lo aveva perché una gara per sei mesi
Sì tra sono per dei poveri disgraziati che stanno cercando un lavoro magari ma non per la concessione no no non per le società
Nella legge era stato scritto che
Poteva prorogare al di là dei due
E anni perché effettivamente è contrario alle regole comunitarie che non consentirebbero di andare oltre i due anni ed è questo profilo ha prevalso e
Ed è stato ritenuto invasivo della competenza in materia di concorrenza dello Stato non in violazione
Ma invasivo
Ora io dico ai colleghi giuristi i casi sono due
O la violato
Ora invaso Sella invaso ora invaso sempre ma allora lo Stato deve regolare i servizi di trasporto locale
Perché la Regione se la competenza non è sua non può neanche regolarlo in modo conforme allo Stato deve astenerci
Cioè vi cito questa aporia che è un'aporia anche concettuale che fa capire
Che siamo in una situazione nella quale si avvia il gioco è diventato il gioco guardie e ladri garantita ecco e quindi queste due entità che dovrebbero collaborare fra di loro
Sì e
Guardano con diffidenza e fondamentale ostilità
Vedere ecco che nel è la cosa che in Toscana si dice di togliere il sentimento
Che io prima ad andare alla Corte sapevo che le questioni dice ce n'è uno
C'è un giudice che c'era un problema te l'ho portata avanti
Quando Stato e Regione si impugnano le leggi in ogni impugnativa certamente a questioni
Cioè come le bombe a schegge che sono vietate dal diritto internazionale
Sono assolutamente sanziono
Sono Mondera schegge
E allora leggerete l'articolo due comma uno dell'articolo tre comma sette ed è tutto così una giaculatoria dei commi uno dopo l'altro
Che credo
Non è possibile che sistema sia funzionante quando si è alle prese con un contenzioso così sì
Accidioso proprio
Se che che fa perdere un sacco di tempo insomma
Allora
Io ho sempre pensato
E non lo penso da da ora ma l'ho sempre pensato
Che l'unico morti e l'unico tentativo che si può fare
Per salvaguardare il sistema delle autonomie io prendo sul serio la domanda che faceva il Pajno junior
Dice ma allora le vogliamo le autonomie io considero impensabile l'Italia senza più sistema
Assolutamente impensabile
L'ho imparato dalla storia e dalla cultura che questo è un Paese dove le diversità sono una cosa seria e si tengono insieme le diversità non ci si mette lo stivale su
L'unico modo e farle entrare nel processo di legislazione dello Stato
Cioè io no no il minimo dubbio e non l'ho danni che è la seconda Camera ci serve come Camera delle autonomie
Perché nessuno legiferando entrando
POR il punto di vista delle autonomie nella processo di formazione della legge dello Stato non c'è
Assolutamente non c'è
La prevalenza delle burocrazie ministeriali è diventata gigantesca col passare degli anni
E la capacità della politica di tenero la un po'al guinzaglio si è venuta riduce
Questa è una fase in cui al cento cinquanta per cento
E lì dentro non c'è il punto di vista delle autonomie ci sono altri interessi altri dirigenze altre valutazioni
In Parlamento ovviamente ci sono punti di vista locali ma così come ci sono sempre stati i locali locali
Per cui se c'è il
Puro oggi il decretolegge continente misure urgenti per gli enti locali è evidente che in Parlamento accanto al bilancio di Roma apparirà la piazza di Sciacca
In questi termini non uomini
Chi conosce la storia d'Italia sa anche nel periodo del massimo centralismo uniforme seguito all'Unità d'Italia
In Parlamento i parlamentari locali importavano dentro interessi locali
Ma era hanno interessi locali allo stato brado ciascuno il suo ciascuno col suo barocco Cescon e l'Artusi che mettesse insieme in una gastronomia nazionale tutto questo
Le la le istituzioni e la politica non l'hanno trovato la gastronomia sì le istituzioni la politica no
Allora
Potrebbe essere il Senato il nostro Artusi
Questa è la domanda da non formulare così immediatamente a uno studente che abbia studiato pubblico per due mesi
Perché sarebbe
Assolutamente sconcertato in realtà
Ma questa è sempre stata per me la questione perché
Dipende da come angolata alla legislazione dello Stato se c'è o non c'è lo spazio per la legislazione regionale
Io non lo vedo mica tanto il trade-off
Può essere che in certi ambiti tu hai partecipato alla legislazione dello Stato fermati lì e non hai bisogno d'altro ma secondo me
E la partecipazione delle regioni alla formazione della legge dello Stato che lascia
Che identifica che mette in luce lo spazio per le discipline differenziate che possono intervenire sul territorio
Ed è ciò che la cultura dei legislatori nazionali Nona
Ha invece è quella appunto di dire va beh poiché il mio interesse specifico localizzato parrocchiale come si dice in inglese quello lo spazio
Glielo ritaglio
Mentre
Una disciplina nazionale sulla formazione
Che identifichi proprio gli spazi specifici che voi che lavorate inquilini li conoscete lo sapete che cosa c'è di specifico per la formazione fatta in questa Regione
Con queste industrie con questa cultura locale con lettere quattro università sulle quali qui potete fondo contare che sono di Venezia e da quelle di altre regioni insomma
L'unico ambito nel quale si è riusciti un po'a far venire fuori questo è stato quello sanitario perché
La forza intrinseca del delle diversità qui erano tali che tant'è che la dottrina si è dovuta adattare a prendere atto che esistono modelli regionali
Di disservizio sanità ma questo
Vale moltissimo anche per gli altri ambiti io sono tra quelli convinti che valga la pena di fare dell'ENIT una agenzia nazionale
La quale
Lavori molto anche sull'esterno per impostare la presenza che interregionale in Italia del turista che viene da fuori che il il nostro fornitore di valuta accrescere per per gli anni a venire e non c'è dubbio lui pronto se ci sfottono quando diciamo che io non arrivo porto
Birra mano uno scende dice venite in Basilicata
Queste molta gente lì effettivamente non sa dove la si invita a venire servizi dice venite in Italia più o meno
Quello finisce arriva una quindi che ci sia una dimensione nazionale
Del turismo che è legata alla interregionalità del viaggio in Italia che deve essere impostato promosso in collegamento con i tour operator ma che ci siano delle specificità
Del turismo in ciascuna regione legate in particolare al fatto che il nostro è molto turismo culturale
E che i patrimoni culturali e culturali naturalistici delle regioni italiane sono la ragione per la quale l'Italia e l'Italia e non è il Midwest degli Stati Uniti che è tutto uguale no che tutti voi
Addormentare atti in macchina svegli arti dieci ore dopo tanto non ti sei perso nulla se lo fa in Italia ti sei perso tutto trattarlo piste
Diventa allora sì questa legislazione nazionale sul turismo la fa un legislatore che c'era dentro la consapevolezza di questo lo spazio viene fuori da solo per
E quindi ecco io ora mi mi fermo qui perché
Trovo la replica l'argomento per me diventa atto lancinante da quando ho cominciato a fare questo lavoro appunto perché soffro moltissimo questa conflittualità Stato-Regioni
Di cui percepisco che è frutto di una
Mancanza nell'assetto che ci siamo dati
Io appunto vorrei che si capisse che adattarsi a questo mondo è una vergogna che nel mondo dobbiamo fare noi non dobbiamo
Adattarci a questo che va bene solo per gli avvocati
Va bene solo per gli avvocati tanto che lavorano il continuo insomma non è sufficiente
Quindi l'idea del monocamerale ISMU non mi interessa il regionali la serve la seconda Camera delle autonomie
Serve con un modello indiretto
Di elezione indiretta Serveco non potere legislativo adeguato con un potere legislativo adeguato cioè
Io
Vedendo in tavola sinottica degli ordinamenti che hanno una
Seconda Camera
Non trovo alcuna stravaganza nel fatto che camere con componenti ad elezione indiretta condivideranno
Il potere legislativo non possono condividere il potere di controllo politico sul Governo questo evidente perché questo
Della maggioranza politica nazionale che qui che qui non c'è
Naturalmente
Questo
Pone un problema che non avete messo in luce stamattina ma che c'è
I Governi tendono ad essere ostili alla pienezza di potere o quasi insomma di potere legislativo della seconda Camera
Se non c'è la fiducia
Perché sono loro quelli che sono privati di un'arma la questione di fiducia
Però insomma qui bisogna valutare che si può prevedere poi l'ultima parola
Della Camera ma
Insomma che sia attivi è un processo
Nel quale la cultura delle autonomie entri per la prima volta nella formazione del legislazione statale
Questo probabilmente l'ultimo
Ma il più rilevante dei tentativi che possiamo fare prima di dovere prendere atto che noi siamo adatti soltanto al centralismo come dice qualcuno insomma
Ma quello davvero sarebbe
La fine
Dell'Italia come molti di noi la virtù
Ringraziamo il professor Giuliano Amato vorrei passare al professor Valerio al bar Valerio Onida e seguendo un po'la metafora universitaria che ci suggeriva il professor Amato
Professor Onida insomma di riforme istituzionali non è un esame che è stato preparato in due tre mesi perché se ne discute da tanti anni è proprio un processo storico dell'Italia del dopoguerra attraversato
Attraversato da questa materia solo nelle Commissioni parlamentari se ne discute almeno dalla metà degli anni ottanta e lei ha fatto parte della il gruppo di studio di lavoro istituito dal Presidente
Della Repubblica Giorgio Napolitano che arriva e
E nella sua relazione finale ha ribadito proprio come l'attuale modello di bicameralismo simmetrico rappresenti
Una delle cause proprio delle difficoltà di funzionamento del nostro sistema istituzionale avete elaborato una proposta avete fatto sintesi insomma di tutti gli ingredienti che in questi decenni sono stati
Messi al fuoco in qualche modo parlava serve un gastronomo diceva il professor Amato serve un master Sheraton trovate scegliere gli ingredienti giusti e preparare un piatto una visione di riforma condivisa ce ne sono le condizioni secondo lei
Sì grazie ma questo tema della riforma del Senato infetti sembra oggi è
Se
Il tema forse dell'unica riforma costituzionale che ha
Delle chance di essere
Conclude essere portata avanti fosse conclusa anche in questa tormentati Sima legislatura perché l'unico su cui
Su alcuni aspetti della quale almeno
Si manifesta comunque largo consenso l'idea cioè che non ci debba essere essere più una seconda Camera che
Da a sua volta la fiducia al Governo e quindi che il rapporto fiduciario Parlamento Governo si è incentrato sulla sola Kamai deputati ndr totalmente condivisa in modo unanime
E questo porta diciamo alla se
Alcuni secondo a cui alla pura e semplice soppressione secondo i più a ad una
A riforma del Senato
Ecco
Qual è il nesso tra la riforma del Senato è il tema di cui oggi stamattina abbiamo forse parlato più qui nella riforma dica aveva già parlato le sentito parlare parlato della
Del regionalismo ecco il nodo qua
Io non torno sul sul punto chiave sulla premessa che Giuliano Amato ha illustrato il modo non si poteva farlo meglio
Della ragioni del del delle del sistema regionali distico le ragioni delle riforme senza vincoli perché certo se noi vogliamo ritenere che il nostro Paese debba essere un Paese fermo alla tradizionale
Impostazione centralista e localista in cui centralismo e localismo si sostengono l'uno con l'altro
Cioè tutto si decide al centro Mario interessi particolari in locali non è una visione complessiva si inseriscono in vario modo nel nei processi decisionali centrale cos'è se fossimo convinti di questi di questo non dormo
Dobbiamo fermarci qua e non andare più avanti
Ma oggi siamo in una situazione di questo gene paradossalmente la riforma del Titolo quinto si dice che era portato a un ampliato enormemente i poteri e il ruolo delle autonomi ma nei fatti qualcuno l'ha detto la legislazione statale ha continuato esattamente come prima fare le stesse cose adesso soprattutto più che fare le stesse cose ad essere congegnata costruita nello stesso modo
L'articolo cinque
Era in tutti invochiamo sempre
Dice una cosa che è stata totalmente pretermessa cioè che la Repubblica adatta IP contenuti e i metodi sulla legislazione
All'esigenza di autonomia del decentramento questa impostazione costituzionale questo direttiva costituzionale non è mai stata attuata né prima del Titolo della riforma del Titolo quinto e nemmeno dopo quindi l'ampliamento apparentemente enorme delle competenze regionali non ha corrisposto a un modo diverso
Di legiferare al centro e poi decisamente quindi anche
In periferia
Le cifre di governare direi
Cioè in cui le ragioni della del dell'autonomia
E il nesso regionalismo autonomia democrazia è stato benissimo detto non c'è bisogno del processo pratiche proprio quindi la prima cosa è questa occorre
Un cambiamento di modo di governare di fare le leggi
Con il tema legislazione omini stazioni giustamente qualcuno ha notato che anche nell'azione della Commissione governativa Sidas farle in fasi tutto sulla legislazione sulla riforma delle code di competenze legislative si trascura
L'Amministrazione ma
Noi dovremo prima di tutto partire dalla dalla constatazione che la legislazione non è una cosa tutto uguale
Quello che passa a fare le leggi e che si dice e che si differenzia così drasticamente dall'Amministrazione in realtà nella
Congerie di leggi
Decreti legge legge di conversione sembra che tutti i giorni vengono approvate che entrano in Gazzetta Ufficiale ci sono
Diversi tipi di intervento
Non so se la maggioranza ma certamente un numero elevatissimo di disposizioni legislative
Non hanno lo scopo primo della legislazione c'è quello di individuare Fini obiettivi di guidare
Il Paese nel suo insieme verso un oggi facendo il raggiungimento di quegli obiettivi ma era semplicemente il
Lo scopo di regolare minuziosamente minutamente questo o quel dettaglio dei procedimenti attuativi
Questo quel dettaglio l'attività amministrativa quindi
Cioè presto Giuliano Amato molti anni fa aveva parlato di legislazione interstiziale a proposito della situazione regionale va
Il fatto è che la legge risale statale fatta in modo da non lasciare che le ditte interstizi
Sì la sera sono interstizi cioè Landis staccare tenda regolare tutto anche gli aspetti minuti nei minuti
Le Regioni di contro
Invece che partecipare a un disegno diciamo così legislativo e poi attuarlo secondo proprie so proprie vocazioni o proprie esigenze territoriali e tendono può e chiudersi a loro volta nella difesa di interessi territoriali specifici interessi localistici insomma simbolicamente ricordiamo quando si pose il problema dei rifiuti nucleari
In Italia e dell'allora egli era loro collocazione sul territorio venga cosa ho fatto lo Stato
Ha cercato di decidere dove metterli
E non instaurando
Un giorno un corretto dialogo del dialogo con con gli enti dei temi che governi locali
Governo dei territori le Regioni e le Regioni hanno approvato delle leggi in cui dichiaravano la Regione stessa deduco del territorio denuclearizzato qui diciamo difendendo la propria sorta di ti chiamandosi fuori ovviamente la Corte culturale una potuto che dichiarare incostituzionali quelle leggi regionali Tesio Parma come era incostituzionale il modo in cui lo Stato
Sì però è sempre così il provino Street prefiggeva
Il compito di risolvere questo problema senza appunto considerare il fatto che il territorio non può che essere governato insieme il governo del territorio e la la la materia per eccellenza dell'intervento regionale e non può che essere materia
Chiamiamola concorrente o non importa
Ma nera paga nel quale c'è un concorso effettivo di visione ma occorre un altro modo di legiferare bisogna identificare bene gli obiettivi e quegli obiettivi porre in modo chiaro univoco dopodiché
Ci deve essere non so ci può essere ma ci deve essere lo spazio della di
Sì azione regionale e le Regioni a loro volta lo devono impegnarsi nella nel insomma nel contrastare gli obiettivi che
In sede nazionale vengono identificati ma piuttosto invece dal a
Tu aree pienamente con gli obiettivi ma secondo le proprie vocazioni e le proprie anche diverse valutazioni connesse alle differenze del territorio quindi un tipo diverso di legislazione
Questa è la prima cosa la volete l'altra ed è stata messa anche bene il rilievo dei nostri relatori stamattina
L'autonomia finanziaria e tributaria perché quando lo Stato in realtà governa per intero quasi per intero i le forme del prelievo tributario quindi il modo di acquisire le entrate finanziarie
è ovvio poi che la spesa regionale ente locale venga ad essere prevalentemente configurata come una ricaduta una sorta
Si dovette quelle spedite quello che noi se
Riconosciamo e quindi quando
Lo Stato in questo modo governa interna per intero l'entrata finisce a governare quasi per intero anche la spesa
Tipico esempio quando lo Stato si propone il fatto di contenere i costi per esempio si dice della politica e quindi
Allora non è che dice ragioni
Chiedo questo spazio di contro di autonomia di di risorse finanziarie usare come vuole ma non superare determinato un Senato tetto complessivo non sforare non non andare no allora si dice no le Regioni non possono costituire società partito partecipate nelle quali il Consiglio di amministrazione siano più di un certo numero cioè ma a inevitabilmente a la vegetazione statale va inevitabilmente a entrare nonché nella indica tra gli obiettivi di contenimento di la Spezia qualificazione della spesa pubblica grandi obiettivi nazionale no variegato ogni Regione come Doni comuni alla fine che cosa può fare e cosa non può fare sul piano della propria organizzazione interna Lu dell'uso di strumenti questa confusione fra Fini e mezzi nel nostro agitazione e continua e questo è credo sia
Il difetto fondamentale
Ah ecco a questo Startac est spiega anche per in parte il fatto che
E così questo fallimento del Titolo quinto
Ad altri lo hanno detto molto bene
E fondamentalmente dovuto non al fatto che c'è stato c'è un contenzioso ingiustificato enorme giustamente oggi sono come dire opprime il giudice costituzionale quando dirà la Corte costituzionale
Eravamo ancora una fase
Più felice nella quale
Meno di metà del lavoro della Corte era dato dal contenzioso regionale e più di metà ancora se c'era già in fase di crescita uscito il dubbio è lecito edizione due mila cinque
Ma insomma ancora il compito fondamentale della Corte era quello dico di controllare la cosiddetta delle leggi su tutti i profili
Oggi invece siamo nati a una grado maggioranza ecco questo contenzioso come si spiega si spiega
Non perché siano diventati improvvisamente più litigiose le Regioni perché ha ragione io ricordo nella primissima fase della loro vita sono state non litigiose ma
Molto motivati ha
Contrastare gli indirizzi le legislativi nazionali che fossero con che fossero in contraddizione rispetto all'idea di regionalismo negli anni Settanta hanno visto
Leggiamo il fronte delle regioni dove appunto indipendentemente dal fatto che si trattasse di Regioni rosse bianche o di altro colore combatteva su quel fronte per conquistare spazi
Istituzione di autonomia
Ma è stata dovuta al fatto che
è mancata completamente la una legislazione di attuazione del Titolo quinto giustamente qualcuno ha detto stamattina anche non si può pensare che sia la Corte costituzionale a decidere
Se la materia va letta in un modo manette null'altro perché le materie sono etichette quelli qua ci vuole una vigilanza o di attuazione queste mancata completamente ovvio che la Corte si trova in prima linea ma
Per non è affatto come dire una una
Una sottrazione di compiti alla Corte quella
Di
Definire le materie in sede legislativa ordinaria centrale col concorso delle Regioni attraverso il Senato delle autonomie
Sarebbe anzi cosa necessaria perché la Corte non si trovi
Invase da un contenzioso che certamente non gradisce diciamo questa è molto chiaro anche ad da ciò che dice dico loro
I giudici costituzionali
Quindi
I in modo diverso di fare le leggi dello Stato
Attraverso identificazione di obiettivi e lasciando poi gli spazi giusti di autonomia di di differenziazione e questo
Richiede
Che anche l'apparato legislativo centrale sia che sia diverso che non ci sia solo una Camera
Dove nella quale prevalgono giustamente gli indirizzi politici partitici i rapporti col Governo e in cui magari trovano spazio soltanto i localismi appunto le istanze e le leggi mancia tutte ste cose che
Ma un Parlamento nel quale
La visione centrale e gli disse ed è dei guidata dall'Islam indirizzo politico del Governo ha contenuto la fiducia e la visione delle autonomie concorrano
In un clima di leale con la con la collaborazione a identificare gli obiettivi apporre poiché i confini le basi dell'attività anche attuativa sia legislativa che amministrativa
Delle Regioni quindi il Senato delle autonomie e necessario per queste ragioni
Perché voglio dire è l'unico modo ai in modo principe per portare le autonomie al centro del processo decisionale dove si dovrà fare questo sforzo di come di cambiamento radicale dei metodi della legislazione
E questo lo può fare soltanto un Parlamento nel quale la voce delle autonomie sia presente non appunto in termini di rivendicazioni localistica ma invece in termini di
Difesa del senso ultimo delle delle autonomie e quindi un regionalismo certamente cooperativo non glielo leggo un regionalismo contestati ma cooperativa appunto avendo riguardo parti alla ciò che
Si deve chiedere e si può chiedere
Alle decisioni centrali
Il terrore dei veto players
Si capisce tutti pavento nel fatto che è data dal più forza l'autonomia voglio dire aumentare e numero dei poteri di veto la realtà è che nel
Altro sistema ci sono molti poteri di veto ma quelli veri quelli più pesanti non sono i poteri di veto derivanti dall'esistenza di organismi del quale nemmeno le conferenze stato da Stato Regioni o altri
Solo le istituzioni autonoma autonome sono presenti direttamente i veri poteri di merito sono quelli occulti quelli di chi e in genere si alterni si annida nell'amministrazione in amministrazione
Sa che può semplicemente impedire che qualcosa si faccia o ritardare questo qualcosa senza esplicitare senza
Discutere pubblicamente le ragioni delle eventuali obiezioni questi sono i veri lo speaker i poteri di veto non da dove ci sono istituzioni forti le quali
Dichiaratamente pubblicamente
Portano avanti le proprie ragioni a eventualmente in dialettica con altre ragioni perché poi si arrivi in un clima di leale collaborazione alla
Ad una soluzione condiviso allora
Il Senato necessario per queste striature autonomie
E Senato composto come era chiaro che non può essere un Senato eletto direttamente dai cittadini perché stragi ritorniamo ritorniamo al al doppione ritorniamo ad un sistema nel quale i senatori fare saranno fondamentalmente espressioni di indirizzi politico politico partitici e a loro il loro ruolo nella camera non sarà quello
Di difendere lo il diciamo la il disegno dell'autonomia ma sarà quello gli dice divieti chi difende lo ridico costruirlo meglio
Insieme alla Camera dei deputati ma sarà quello di difendere interessi particolari eventualmente
O di concorrere sul piano politico punto magari con maggioranze diverse come oggi accade appunto alla alla agli dialettica politica quindi l'unico modo di costruire un Senato delle sono mie e costruire un Senato nel quale le istituzioni del territorio le Regioni e ovviamente anche anche le autonomie locali ma non
Nel nelle loro frammentazione in quanto parte costitutiva della Regione le autonomie locali abbiamo sempre pensato l'ultimo punto che vorrei accennare
Abbiamo sempre pensato abbiamo sempre visto anche una qualche dialettica fra Regioni e comuni da un lato le Regioni che
Che ASPI aspiravano ad avere per esempio più poteri nell'ambito di ordinamento degli enti locali ed altri Comuni che invece in alleanza con lo Stato si difendevano dal potere regionale perché il potere più pericoloso in quanto in quanto più vicino
Questo va superato le autonomia locali non sono altro che la realizzazione più piena De Sisti
Autonomisti co quindi vicino ai cittadini
E nella regione dovrebbe trovare i loro naturale capofila loro naturale rappresentanza del Consiglio regionale della Giunta regionale ma anche in organismi come il Consiglio dell'autonomia locale che la riforma del Titolo quinto
Ha previsto e che non mi pare fino adesso abbia avuto grande grande Spar restano espansione
Il Consiglio economie locali dovrebbe essere l'organo che
In ciascuna regione esprime le istanze le vedute delle autonomia locali e quindi potrebbe essere naturalmente l'organo che anche in Senato tra su una le c'è un'indiretta porta la rappresentanza di autonomie locali in questo modo non avremo Senato in cui c'è rapa andata regionale che gioca un gioco era fa intasa gli enti locali che nel gioco un altro possibilmente contrapposto avremo regioni che nel loro insieme
è una loro come complessità di
Di di sistema autonomistico regionale posto possono portare al centro anche
Le ragioni dell'autonomia grazie
Grazie al professor Valerio Onida e ora sentiamo un po'la voce del territorio la voce dei Comuni con Alessandro Cosimi sindaco di Livorno Presidente
Dell'ANCI della Toscana comuni che hanno avviato un percorso importante diffusione che quinto Scano è stato particolarmente né particolarmente vivace partecipato anche dalle comunità
Comuni che hanno problemi di finanza locale non indifferenti comuni che magari guardano
O un Parlamento nuovo per portare
E vedere ASCO accolte le loro istante prego Sindaco
Ma intanto premetto
Che mi sento un po'come il nipote del presidente Amato perché
Fare l'intervento per il Presidente Amato il Presidente De Mita su questo tema
è un elemento estremamente difficile stando a livello
Cercando però di stare a un punto che secondo me potrebbe essere espresso con una battuta da un verso di un poeta bisogna scegliere il tempo non arrivarci per contrarietà
Oggi noi viviamo una fase nella quale questo problema delle riforme
Ha in sé un'espressione quasi taumaturgica
Sul quale tutti citano elementi che sono distanti nella costruzione anche intellettuali e mi sono letto anche per venire qui tutte le relazioni che sono state fatte anche dai saggi e quant'altro
Poi vi è una distanza sostanziale tra quello che oggi stiamo discutendo è una prassi che è veramente difficile da affrontare
La seconda questione la citazione delle riforme non ha più un potere Catel contiguo non possiamo continuare a citarle sperando che si possano fare fra
X tempo perché tanto se ne parla perché questo dato è un dato che
Sta diventando veramente la tomba della credibilità di percorsi anche culturalmente molto elevati
Ho la netta sensazione che siamo di fronte a come è stato detto nella relazione che precedenti a una serie di punti che sono mai sono uno snodo
Che sostanzialmente non si
Trova in difficoltà nella costruzione di un Progetto che abbia una propria teoria e una capacità anche di dottrina ma che nella prassi nell'affrontare gli snodi che sono i dati concreti
Relazione tra Comuni e Regione
Il primo punto è un punto sostanziale noi abbiamo delle di dimensioni di relazione per esempio
Tra Comuni e Regioni che vi fanno vedere da parte dell'ANCI nazionale dei comuni in senso lato alcuni problemi che vedono una forma di neocentralismo
Questo dato è un dato che si può rovesciare come ha detto nella relazione tra Regioni e Stato porto un esempio molto semplice molto concreto il problema della sanità
Se lo guardiamo stando fermi in un punto di grande qualità che alla Regione Toscana ci sono per esempio dei dati che emergono sul contesto
Del fatto che tutti rivendica una specificità da tutti accettata ma che portano nel concreto può è una dimensione nella quale
Gran parte delle Regioni parlo facendo un complemento al Presidente Rossi gran parte delle regioni vivono una realtà di
Condizioni di deficit e di gestioni drammatiche a doppio numero i miliardi di euro
C'è un punto sostanziale nella Toscana una discussione serrata fra noi e
La Giunta è che nella Finanziaria del due mila undici Comuni vengono tolti dalla programmazione
Dentro la quale non sono più mente per esempio sono presenti i direttori generali e con un proprio documento vanno al Consiglio regionale che diventa parte integrante della legge la programmazione d'area vasta
Perché porto questo esempio perché è un esempio nel quale l'elemento teorico giustamente riferito stamani trova nelle parole del Presidente
Un'idea un elemento di assoluta razionalizzazione la collaborazione l'armonizzazione una modalità che contesto all'interno del quale si debba trovare elementi che guardano a una non contrapposizioni tra Comune e Regione
Non esiste un dato fattuale per cui il cittadino percepisce una realtà di diversità fra le istituzioni in questo senso nella prestazione sanitaria
Peraltro nemmeno la prestazione del sociale anche se li sarebbe
Complessa la questione
Allora la dimensione è data da un fatto che la prassi porta alla discussione che stiamo facendo oggi sul Titolo quinto come elemento di una tendenza delle vendite applicazione reale
E anche di elementi non centralinisti ma di un controllo fattuale porto un altro esempio per concretezza
Se ragioniamo presente in termini di legislazione concorrente che è stato uno dei temi che è stato con più difficoltà affrontato
Vediamo che da parte del legislatore c'è stato a livello nazionale un elemento di fondo che è quello di mettere ad un certo punto e una confusione tale il processo decisionale che non si arriva mai a nessuna conclusione
Per cui è concorrente un fallimento un esempio la legge ottantaquattro novantaquattro quella sulla portualità
Eppure se c'è un tema sul quale c'è bisogno di una cabina di regia centrale è un elemento di legame col territorio è proprio questo perché perché è evidente che per la storia della nostra
Nazione tutti i porti crescono nascono si sviluppano in mezzo alle città pochissimi quelle artificiale come Gioia Tauro come quelli che sono stati progettati a tavolino ma non si arriva tre e va bene
Dentro questo passaggio abbiamo una condizione sulla quale
C'è
Un elemento di contraddizione profonda da una parte
Bischerate la nomina del presidente dell'Autorità portuale niente sarebbe un gioco di potere però no
Ecco abbiamo detto che la programmazione del territorio è il punto essenziale la quale la cooperazione fra Regione e Comune è il momento dello sviluppo
Dell'efficacia perché è quello che ci chiedono cittadini imprenditori tutti le categorie che volete è favorire un dinamismo autonomo
Cioè fare norme che essendo comprensibile anche a me che poi l'oncologo sono tali da favorire oggettivamente un una capacità della società di liberarsi da che cosa l'ha detto il presidente mi permetto anch'io dall'interpretazione delle leggi
Cioè da uno che fa come le tavolette di assumerli e che deve interpretare le cose che vengano fuori lasciamo perdere l'articolo cinque della legge sui porti che dice che
Per fare una terna la fanno gli enti locali la mandano al ministro che la rimanda agli enti locali al Presidente noi si
Rimanda un'altra terna se un vanno bene tutti e sei il presidente il Ministro si incontrano e stabiliscano loro e poi Presidente ce lo fa sapere
Cioè voglio dire chi l'ha scritta è lecito com'è possibile che sia uno che voleva la soluzione dei porti
Di fatto c'è l'altro grande tema
Che il centralismo vero se mio di programmazione
Porterebbe a una dimensione per cui ci vuole una cabina di regia come si fa fare quindici terminal contenitori nel Mediterraneo e avere una sovra offerta parliamo di economia parlavamo no delle parole di caffè no una sovra offerta di posti dove portare i contenitori quando invece magari la gente porta le banane o porta un'altra cosa è la distanza siderale fra una norma
Che diventa elemento di contrapposizione dialettica ma non so nessun effetto positivo
E questo è un altro dato drammatico il terzo esempio modo che
Stiamo alle cose
Concrete
Discostiamo adisce chiamo del Senato dell'autonomia mi pare evidente che è l'unica strada possibile per raggiungere un elemento che sia un elemento nel quale il potere di veto e l'ultimo dei problemi
A parte che l'ha detto il Presidente ma risparmiato di dire una cosa che poteva essere antipatica i vecchi veri non sono quelli che emergono nella chiarezza della costruzione di una Camera bassa di una seconda Camera chiamiamola come Simone
Da scongiurare assolutamente il molo Camera l'ISMU perché non è una composizione di relazione ma se il
La seconda Camera ha davvero un potere di veto
Lo ha come elemento sostanziale non nella relazione della formulazione delle norme perché lì c'è un elemento dialettico in tutti i progetti ma allora come il fatto di realizzazione concreta in loro vece Ray a un veto positivo
O vogliamo parlare di infrastrutture
Vogliamo parlare di una modalità di relazione con le cose che per come siamo oggi del bicameralismo perfetto non vanno avanti da nessuna parte perché invece le interdizione nascono in maniera diversa e forse meno teorica ma molto più concreto
Allora
Al di là del fatto se il Bundesrat è un modello non è un modello io su questo non credo però
Ci sono degli elementi per esempio in quel modello che sono positivi
Che danno una dimensione di relazione stretta ad esempio con tutto quello che è l'elemento fiscale
Perché la Germania a un patto di tipo fiscale che determinerà la relazione fra la programmazione del centrale il Governo
Il Parlamento le condizioni che vengano accettate anche fisicamente accettate proprio poi dalle Regioni e in questo elemento che si vanificati il potere di veto e si esalta la capacità di realizzare qualcosa
Perché se non c'è una capacità di redistribuzione della funzione fiscale guardate oggettivamente tutto il resto sono discorsi
E si alimenta tra le altre cose un egoismo e nepotismo delle regioni più forti che determinano da una parte una condizione per la quale rivendicano un ruolo politico più forte in assoluto
Allora il problema io non sono capace Fo questo intervento perché non sono capace di entrare i meccanismi tipici della norma
Però gli effetti su questi
Il la condizione dell'elezione diretta che viene dice dare ad alcuni esaltata è un elemento per cui non si prende atto del fatto che se c'è un'elezione diretta
Si riapre una contraddizione per la quale tutto il ragionamento per la formazione di un dinamismo maggiore
E di una riforma che via una capacità di interpretazione ai soggetti diversi da quelli che sono presenti in questo momento io del bicameralismo perfetto
O vogliamo parlare del sistema delle cosiddette conferenze
Le conferenze hanno all'interno del Titolo quinto chi chi vi parla immeritatamente siate sia in conferenza Stato-città sia nelle Conferenza Unificata
C'è un punto di sostanza non si arriva mai ad un punto che sia veramente un elemento dialettico
C'è una condizione per cui il percorso che viene fatto dal Governo
Di proposizione di una serie di elementi normativi a parte lo scandalo che oggi si ragiona in termini di decretazione su tutto e questo è un dato che distrugge il sistema delle conferenze
Perché determina una condizione o di una contrattazione ex ante
Una di una concreta contrattazione ex post percorsi con i gruppi parlamentari per cui il dato fattuale della funzione della Codella conferenza viene sostanzialmente meno
Ma in sostanza è la prassi che ha disintegrato un elemento teorico che è anche positivo allora cosa vorrei dire non ci attardiamo a discutere di elementi
Che possono essere secondo me giustamente risolti come fattori di modello e come fattori di archetipo stiamo dentro gli obiettivi
Facciamo un'operazione che guardi Ai fini non ha gli strumenti
Definiamo un salto ora faccio finta chiede essere colto da un alcune che l'ISMU sostanziale delle norme ha un po'salto incanto che guarda gli effetti e costruiamo una modalità nella quale
Questa riforma venga fatta guardando al concreto delle questioni
Io devo dire la verità non ho nessun problema accedere un pezzo di potestà dei sindaci abbiamo fatto sulla riforma della uno si è fatto un lavoro insieme al Presidente Rossi all'assessore Marzocchi dove all'inizio eravamo l'un contro l'altro armati
Siamo arrivati in fondo perché abbiamo percepito anche il fatto culturale generale non si può continuare a leggere sui giornali che i Comuni distruggono il territorio e le regioni un controllo la trova un punto se no la politica un serva a niente
Ma se valutiamo gli effetti lo strumento lo troviamo e credo che le cose che sono state dette l'elezione indiretta
Una condizione in cui ci sia un Senato dell'autonomia una partecipazione
Il voto di delegazione è una questione molto delicata è più didattica che reale presidente perché
è un modo per far stare insieme al territorio per farlo sentire parte no sarebbe importante farlo sentire protagonista però non credo che sarà poi sì
E su questo costruire secondo me
Un'occasione importante di riforma perché guardate io ve la dico con franchezza bisogna fare
Non qualcosa una buona riforma perché in questo momento veramente la credibilità delle istituzioni se si continua a parlarne ne viene veramente lesa vi ringrazio
Grazie al sindaco di Livorno Alessandro Cosimi concludiamo questa questa giornata di dibattito e di studio con il Presidente della Regione
Enrico Rossi diceva cose né la credibilità delle istituzioni viene compromessa questo andato importante istituzioni che devono recuperare
Per legge
Pone anche fiducia dei da parte dei dei cittadini a lei spetta Presidente un po'il compito di trarre le fila dal regionalismo
Al Senato delle autonomie dopo il passaggio chiave sarà un po'la partecipazione delle autonomie al processo legislativo lì che si giocherà molto del futuro delle autonomie locali del sistema parlamentare
Io gran ringrazio tutti mi pare che sia stata una giornata utile a fissare alcuni punti sui quali magari continuare a lavorare ecco io non faccio certo le conclusioni
Approvo sottolineare quelli che a me sembrano alcuni
Alcuni nodi che il dibattito ammesso
In evidenza
Un giudizio critico sul tutta la fase che abbiamo alle spalle giusto che sia netto bene che si facciano risalto
Risaltare emergere tutte le criticità a volte anche le goffaggine di questo processo di federalismo che abbiamo non attuato del Paese
E allo stesso tempo
Io credo che occorre anche
Mettere una in campo un'analisi differenziata dei comportamenti dei diversi enti e delle diverse Regioni perché
Anche nella comunicazione esterna ciò che a volte duole questo continuo
Accomunare in un giudizio tranchant negativo insomma
Che i rimedi abilmente appunto fa spostare poi il pendolo in direzione di un nuovo centralismo che incorpora dentro se quel localismo come è stato come è stato ben detto
Io penso che eccola o una una un'analisi più puntuale metterebbe in rilievo anche lo sforzo che diverse Regioni anche
Diversamente orientate da un punto di vista politico hanno fatto per tenere un adeguato livello di servizi
Penso alla sanità e al fatto
Che
Questo Paese nonostante spenda meno degli altri Paesi europei con cui ci confrontiamo e nonostante i tagli anche più recenti mantiene
Un buon livello di sanità forse migliore rispetto a quello degli altri Paesi
Credo che ci sia
Un rapporto vero è stato fatto un riferimento che le Regioni hanno dato e poi dall'altra penso anche a quanta legislazione
Tu positiva propositiva mi viene in mente ad esempio qui in Regione Toscana
Sempre su un tema che ha a che fare con l'assistenza non a caso sottolineato quello di garantire assistenza chi si trova sul territorio la Corte costituzionale
Ha difeso contro il ricorso dello Stato alla nostra legge quella
Martini insomma
Claudio è andato via insomma dov'è stato qui fino a poco fa affermando un principio che chi è stato straordinario perché
E ha fatto giustizia fra l'altro di tante legislazioni regionali che invece ho delibere regionali che invece andavano in senso contrario l'essere persona
Garantisce il diritto all'assistenza e ad un'assistenza sanitaria e sociale minima
Quindi questo
Insomma è un fatto che
è nato dalla Regione Toscana e poi credo ha avuto e ha tuttora una valenza nazionale importante
Quindi non si può dipingere tutto questo diciamo
In termini esclusivamente negativi
Certo le differenze ci sono io credo che bisogna
Colpire anche quei comportamenti moralmente
Vorrà moralmente aberranti che abbiamo visto degrado anche una classe dirigente non attenta non capace di comprendere
Che oggi la domanda da parte dei cittadini si alza civile si richiede un
Comportamento ineccepibile insomma chi si occupa della cosa pubblica ma allo stesso tempo
La riflessione forse deve avvenire anche
Verso ciò che è stato in questi anni lo Stato ad esempio la mia esperienza e che mentre da un lato noi siamo stati abbandonati
Un tema come questo dei trasporti locali su ferro e su gomma lo avete era aumentato anche voi
Ha visto lo stato
Abbandonare questo argomento il Parlamento abbandonare questa al momento e adesso siamo in una situazione che pressoché di emergenza se voi vi recate a Ministero vi accorgerete quanto sia impoverita anche la cultura di governo di questa parte
Noi abbiamo come ho avuto da un lato un'ideologia
Permettetemi leghista che concepito le Regioni come è stata rally
Destinata a fallire
Per i cambiamenti economici prima di tutto
Prego come è stato giustamente sottolineato
Dall'altro però abbiamo anche avuto un vero e proprio abbandono dello Stato centrale su materie che
Ancora sono di competenza dello Stato su cui
Lo Stato non può
Sottrarsi
E questo ad esempio a mio parere avvenuto molto anche attraverso quel meccanismo di concentrazione di tutto il potere pensione tutto il sapere nel ministero
Dell'economia durante la fase Tremonti io ho assistito personalmente al totale impoverimento dello Stato
Persino fisicamente potevamo notare che il Ministero dell'industria non fa i piani
Toscana ha fatto il piano per l'Energia lo Stato non ha ancora fatto
Lo Stato nazionale solo ora si metta a discutere come sono organizzati i porti e quali stanno nel network europeo dopo aver avuto un richiamo da parte dell'Unione
Europea mentre noi qui ciò cercavamo anche con legislazioni regionali di occuparci dei nostri cosa voglio dire in definitiva che si era sbagliato quell'idea di federalismo degli stata rally
C'è la cui
Idea nasce anche
L'idea di uno status
Legato a ad essere uno Stato aree quindi anche forse un elemento di quel corpo compimento dei costumi che poi l'abbiamo visto
Sottrarre si quindi alla regola nel sottrarsi ad un'idea che c'è uno Stato che poi controllare dall'altra abbiamo anche avuto un'ideologia che ha abbandonato il ruolo dello Stato
Come elemento regolatore ma anche come elemento che interviene sulle vicende economiche che orienta il Paese
La
Parliamo della siderurgia di Piombino l'Europa un piano per la siderurgia e dice che bisogna dimezzare
La produzione siderurgica in Europa se io vado al Ministero firmo allo sviluppo economico degli interessanti protocolli con il quale spero anche grazie al nostro contributo di salvare Piombino mandare non abbiamo un piano della siderurgia Italia
Se ho visto un impoverimento delle funzioni dello Stato mi verrebbe da dire così che quando sono diventato assessore essendo io di lungo corso
Andava al Ministero della sanità imparava a partire da una certa fase in poi
Dallo Stato centrale si è cominciato ad imparare sempre meno
Sempre meno
Io credo che l'idea quindi di riformare lo Stato di ricostruire lo Stato che mi pare centrale anche per la ripresa economica
Di questo elemento deve tener conto perché siamo noi Regioni ad avere bisogno di un quadro anche di riferimento
Di carattere di carattere nazionale
Se noi non abbiamo un piano nazionale per l'Energia quando andiamo a discutere delle biomasse siamo soli con il Comune di fronte a un comitato che blocca l'installazione
Delle biomasse anche se magari tre caminetti su cui si sia arrostisce il fungo la sera
Inquinano di più che non un impianto di biomasse che consentirebbe
Di tenere il bosco pulitore di attivare quindi un'economia produttiva legata anche alla manutenzione dell'ambiente e anche all'occupazione
Quindi ecco forse questo aspetto anche nel dibattito pubblico dovremmo provare a studiarlo un po'di più cioè qual è stato in questi anni il ruolo dello Stato in che modo lo Stato centrale
Abbandonato una serie di terreni si è concentrato soltanto sulla questione economica sul dato economico quasi spaventato nei rapporti con Bruxelles
Ma con questo rinchiudersi
Secondo me anche impedito che le autonomie avessero poi loro pieno dispiegamento
Questi due aspetti io vedo entrambi un po'frutto di un della stessa ideologia un'ideologia da un lato
Liberista che dice lo Stato deve
Tirarsi fuori
Forse lo Stato o meno c'è meno regola persino e meglio è
Perché perché così gli interessi particolari e privati
Dominano attraverso le lobby e dall'altra anche una sorta di federalismo per abbandono
Che chi che sull'ideologia di questi sta Tarelli a ha decretato la propria fine la propria condanna mi pare che sta male
E chiudo davvero rapidamente emerga invece con forza l'idea
Di un governo complessivo del Paese che riscopre concetti di collaborazione di cooperazione questo vale dei rapporti tra la Regione è stato vale nei rapporti anche tra Regione Comune
Bisogna rimettere a mio parere in campo questa questo obiettivo quest'idea
E accanto accanto a quel che è un'idea nuova
Perché comunque l'esperienza ma anche l'ideologia che ci ha portato a questo punto di crisi
Queste a questa parola avevano bandito cooperazione e collaborazione
Eppure scritte in Costituzione ma era stata bandita dal dibattito politico e anche dalle pratiche concrete
Del governo dell'Amministrazione e più in generale della politica l'altro punto Kent se ho capito
Trovo interessante su cui riflettere e che si certo da un lato si possono ridefinire meglio competenze e ruoli io ad esempio sono favorevole
Al principio di supremazia
Credo che sia giusto che lo Stato in rapporto alla tutela dei diritti
Abbia
Il dovere di intervenire no
Insomma interviene anche la Guardia nazionale degli Stati Uniti
Ci sono episodi no che hanno fatto la storia Presidente degli Stati Uniti manda la Guardia nazionale nello Stato dove si impedisce non si può
Insomma lo Stato deve cioè nella Costituzione tedesca come voi avete detto questo secondo me deve essere introdotto e non sarà il Presidente della Toscana anzi io
Combatterò perché si introducano in Costituzione quando posso e quando dovrò esprimere la mia mal l'idea
A mio parere interessante venuta fuori
E che la legislazione concorrente
Può ancora rappresentare un punto interessante di lavoro non non va assolutamente rimossa questo mi pare il punto
Su cui provare provare alla lavorare a lavorare meglio cioè se partiamo da una visione della nostra del nostro Paese e del Governo come
Di una realtà profondamente differenziata quindi che ha degli specifici importanti
Pensiamo
Tra soprattutto all'idea dello sviluppo economico
La situazione della Toscana è completamente diversa da quella del Veneto e probabilmente bisogna che il Governo
Di questi processi per l'Inter mente di interventi che possiamo fare di supporto di cooperazione nei confronti dell'economia anche di rapporto bisogna che si adatti alla realtà della Toscana e Veneto quella del Veneto
E allora se questo è giustissimo quello che viene detto la legislazione di principio o comunque la legislazione deve essere frutto di una
Di una Camera
Che certo si configura come
Sostanzialmente la Camera che prende la fiducia politica che ha un ruolo fondamentale quella dello Stato ma tanti aspetti legislativi devono trovare
In questo nuovo Senato delle autonomie delle Regioni dei Comuni il punto dove si trova voi avete dato una grande indicazione rende concreta una legislazione nazionale che lasci spazio alle legislazioni regionali
Quindi lo Stato svolga il suo ruolo non si è invasivo io mille volte da assessore alla sanità questione di cui mi ritengo ancora sono un po'arrugginito ma mi ritengo ancora competente oppio
Combattuto e ho volevo che lo Stato approvasse una nuova legislazione di principio
Anche per quanto riguarda la scelta dei direttori generali questo tema su cui appunto scanso poi scoprire a volte che sono proprio parlamentari che gli piace mettere il dito insomma in discende dalle quali è bene sempre tenersi lontani
Ma la legislazione di principio nuova sulla sanità non si è mai voluta fa perché si ci si mette le mani
Si vuole andare anche a legiferare come si dà il libretto di lavoro e con quali
Esame si devono fare o non si devono fare non abbiamo avuto l'impugnativa sull'abolizione del libretto di lavoro
E tutti sanno che non serve assolutamente a nulla perché gli gli esami che si fanno per ottenere il libretto e per andare a somministrare ormai nell'ora i pasti non hanno nessun valore scientifico e quindi sono superati
Ecco però insomma l'indicazione mi sembra forte
Il nuovo Senato oltre ad avere le sue competenze e le regio
Inoltre rivedere alcune competenze importanti le infrastrutture ad esempio io credo dovrebbero essere materia
Alcune infrastrutture Ascerto materia dello Stato alla legislazione concorrente può diventare il punto su cui si basa anche l'attività
Legislativa al Senato io mi fermerei qui però direi che
Anche dopo l'intervento
No del Sindaco così mi
Che in rapporto alla probabile riforma delle Province forse sarebbe il caso di organizzare un altro giorno come questo dandoci
Un po'di tempo di studio di lavoro perché inutile dire che in rapporto a ciò che verrà fuori
Dalla tanto auspicata riforma
Del Titolo quinto vedremo se verrà fatta ma in rapporto anche ciò che viene fuori
Adesso dalla abolizione o riformulazione diciamo così delle Province c'è l'idea di quale deve essere la Regione insomma ecco un altro dei punti su cui sentiamo un po'di abbandono
E quale idea deve esserci di regione come la Regione si strutture sul territorio
Naturalmente
Non tutte le risposte saranno precise saranno puntuali però un confronto anche a livello locale
Sul rapporto tra Regioni e Comuni io penso che potrebbe essere interessante per dare forma anche qui a quella collaborazione e cooperazione
Che mi pare decisiva che mi pare fondamentale anche noi siamo assolutamente convinti che
Ogni forma di centralismo non ci aiuta ma siamo anche convinti che se non c'è una forza di monitoraggio indirizzo per certi aspetti anche il rilevamento delle situazioni anche controllo
Concertazione nella fissazione degli obiettivi generali
L'Italia che si riduce la ai Comuni è un'Italia
A cui manca qualcosa insomma manca comunque un anello intermedio
Di governo che può svolgere un valore quindi io direi in questo modo che il materiale che oggi gli interventi che oggi sono stati fatti
Io sono dell'opinione che è bene che vengano pubblicati
E che magari se ci sarà uno sviluppo della situazione mi permetterò qualche volta di aggiornare questo dibattito forse in termini anche più più snelli e più rapidi di quanto non abbiamo fatto oggi
E invece se lanci sarà d'accordo provare
A fare un analogo ragionamento sempre in termini più alti insomma meno legati alle contingenze al combattimento quotidiano che naturalmente la politica per ritornare a quel principio che diceva all'inizio insomma ecco
Capita svela spesso che chi si occupa in modo scientifico delle questioni pensi troppo
E chi si occupa della politica pensi troppo poco ecco qui mi viene a trovare il verso e
Di mettere insieme un po'un po'le cose vi ringrazio