Tra gli argomenti discussi: Democrazia, Egitto, Erdogan, Esteri, Forze Armate, Medio Oriente, Rassegna Stampa, Siria, Turchia, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Quel giorno gli scrutatori di Radio Radicale sabato diciotto gennaio questo l'appuntamento con la rassegna andrà stampa internazionale a cura didattica fretta diversi
I temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo ancora una volta dall'Egitto dal referendum su una Costituzione molto controversa
Redatta sotto la tutela dei militari secondo le indiscrezioni anche se non sono stati pubblicati i risultati ufficiali hanno vinto gli sì
Le mondo oggi molto duro in Egitto l'esercito contro lo spirito di piazza Tahrir il titolo dell'editoriale vedremo anche un commento dalla Guardian che fa al parallelo
Tra l'Egitto e la Tunisia dove invece
Nel processo costituzionale sembra andare molto meglio
Il titolo dell'editoriale di ieri la primavera araba fatta in Tunisia realizzate in Tunisia interrotta in Egitto c'è una differenza sostanziale tra i due Paesi che stanno in le caratteristiche dei gruppi islamisti che hanno vinto le prime elezioni libere in Tunisia e in
Egitto parleremo poi di Siria della conferenza che ci sarà la prossima settimana in Svizzera per tentare di arrivare a una soluzione
Negoziata e la farmacia o pensieri nel suo secondo editoriale chiedeva all'occidente di
Non cambiare posizione nell'affrontare il rompicapo siriano
Nonostante le battute d'arresto l'Occidente deve insistere sulla cacciata di Assad chiuderemo con
La Turchia la deriva autoritaria di Recep Tayyip Erdogan nella rubrica scialle magna l'Economist uscito ieri
Nelle
Edicole
Europea approfondisce la questione dei rapporti tra
L'Unione europea
E la Turchia o meglio il suo Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan sempre più autoritario andarci piano
Una lotta di potere in Terna intacca ulteriormente le speranze della Turchia di entrare nell'unione europea scrive l'Economist ovviamente ci sono altre notizie importanti quest'oggi
La prima tra tutte la decisione del Presidente Barack Obama di interrompere almeno parzialmente le intercettazioni di massa della National Security agenzia americana
Parzialmente perché alla fine la NSA potrà continuare a farlo con un'autorizzazione di una Corte segreta vi segnaliamo poi del mondo per a un'altra questione di cui si occupano
I radicali ormai da decenni la legalizzazione dell'eutanasia il dibattito è stato rilanciato in Francia non solo dalla conferenza stampa di von solo onde
Il Presidente francese ha detto che prenderà un'iniziativa in questa direzione ma anche da un caso particolare a queste dedicata all'apertura in prima pagina del quotidiano francese
Parliamo però con le mondi Egitto l'Egitto l'esercito contro lo spirito di Tahrir il titolo dell'editoriale scrive le mondo accreditare
Al portavoce della Presidenza egiziana il referendum costituzionale organizzato il quattordici e quindici
Gennaio è stato una bella giornata per l'Egitto e per la democrazia
Queste candide dichiarazioni sono perfettamente rappresentative della retorica del nuovo potere installato al Cairo dal suo arrivo oltre il tre luglio SCO posso grazie un colpo di stato militare la squadra di retta dal generale al Sissi non cessa di professare la sua fedeltà agli ideali della rivoluzione del due mila e undici
Questo nuovo referendum viene spiegato nei corridoi dell'ENEL poter egiziano è parte del ritorno allo Stato di diritto alla normalizzazione della vita politica in altre parole
è una necessità benvenuta dopo rovesciamento di Mohamed morsi Presidente che proviene dai fratelli mussulmani eletto liberamente nel due mila dodici accusato di aver fatto ma Ambas sulle istituzioni
Lo spirito di piazza Tetra al Cairo il cuore battente del sollevamento contro Hosni Mubarak nel due mila undici sarebbe dunque di ritorno se quanto secondo quanto dice il potere al Cairo
E il generale Abdel fatal Sissi ministro tra difesa che non nasconde più la sua volontà di presentarsi alle prossime presidenziali ne sarebbe la migliore
Incarnazione il problema per le monde di questo racconto all'acqua di rose che occulta deliberatamente la realtà
Certo i risultati preliminari del referendum costituzionali più del novanta per cento di sì è una partecipazione attorno al trentasei per cento
Incitano pensare che il voto si sia svolto almeno in modo corretto l'allineamento dalla quasi totalità dei media alla propaganda pro costituì Simone nella decisione dei Fratelli musulmani boicottare il referendum e la persecuzione poliziesca contro i rari partigiani del no
Hanno risparmiato l'
Alle autorità tentazioni di manipolare il voto ma di cui
A pensare che questo
Primo voto del dopo colpo di Stato possa rimettere l'Egitto sui binari dalla democrazia
C'è un passo che solo gli Zell attori del generale anzi si possono fare invece di tendere la mano alla sua opposizione islamista la coalizione militare liberale non ha fatto altro che ampliare la spaccatura che li separa
Invece di creare un processo politico aperto non ha fatto consolidare il suo stretto controllo sul potere
Il nuovo testo costituzionale che piazza l'esercito su un piedistallo la recente legge che sottomette il diritto di manifestare il consenso della polizia e la designazione dei fratelli mussulmani come organizzazione terroristica sui segnali più evidenti di una fuga in avanti
Senza parlare della repressione massiccia contro ogni tipo d'opposizione che è in corso da settimane il nuovo potere aveva l'occasione di aprire il gioco politico di dare un inizio di credibilità al suo piano di transizione che prevede
Elezioni legislative e presidenziali nei prossimi mesi ma nulla colta secondo le Monde il suo obiettivo numero uno resta l'eradicazione dei fratelli mussulmani
La cui quasi totalità dei quadri è stata arrestata dopo la destituzione di morsi questa ossessione nutrita dall'ondata di attentati
Contro le forze di sicurezza egiziani compiuti da cellule jihadisti in questi mesi
Ma con la copertura della lotta al terrorismo è un regime reazionario e autoritario che si sta istituendo sulle rive del Nilo un regime molto lontano dallo spirito di
Tahrir così
Le monde nel suo editoriale di oggi Garden invece ieri in un editoriale faceva il parallelo tra
Due transizioni molto diverso è quella dell'Egitto appunto e quella della Tunisia la primavera araba realizzate in Tunisia interrotta in Egitto il titolo scrive
Il quotidiano britannico sulla sponda sud del Mediterraneo il terzo anniversario della rivoluzione stato segnato da due nuove costituzioni
Intini in Tunisia un'assemblea eletta prodotto la Costituzione politicamente più liberale del mondo arabo
Come detto il premier uscente a Lilla RAI ieri d'
Il documento mette un sigillo sulla transizione democratica realizzate in Tunisia ed ha i tunisini qualche centinaio di chilometri più a est per contro
Tra appelli al boicottaggio violenza un referendum in Egitto ha convalidato con il novanta per cento e più dei voti il colpo di Stato guidato dall'esercito che ha portato la cacciata del Primo Presidente eletto Mohamed morsi
I due Paesi secondo
Il Guardian hanno molto in comune maggioranze musulmane sunnite una storia di governo laico e a differenza della vicina Libia poco petrolio
Alla vigilia della rivoluzione entrambi erano caratterizzati da una crisi dovuta all'aumento del prezzo del cibo da una forte disparità dei redditi e da un'alta disoccupazione giovanile
E da despoti anziani la domanda allora è perché la Tunisia ha fatto bene e l'Egitto così male una differenza sta nelle caratteristiche dei gruppi islamisti che hanno vinto le prime elezioni libere in ciascuno di questi Paesi
è nata in Tunisia i fratelli musulmani in Egitto entrambi hanno riempito il vacuo molte iniziative di leadership dell'avvenire
Bondi BA a di Tunisi e di piazza Tahrir al Cairo ma se è nata si è mossa con cautela e
Con rispetto per il consenso i fratelli musulmani
Invece si erano lanciati nella redazione di una Costituzione che molti rivoluzionari hanno rigettato temendo un attimo Croazia alcuni di loro hanno fatto affidamento
Hai generali il cui capo del fatal si sia approfittato
Per ordinare l'arresto del Primo Presidente di veramente letto e uccidere dunque la rivoluzione
Se militari tunisini storicamente hanno poco interesse nella politica le norme esercito egiziano è stato vicino al trono di tutti i Presidenti dei tempi di Nasser
L'esercito ha messo radici profonde nella cultura nell'economia dell'Egitto i cambi di Wikileaks parlo di un'ampia rette di business che ha reso l'esercito un'impresa quasi commerciale
I militari hanno Spedali costruiscono strade gestiscono re sorte impianti industriali che producono fertilizzanti cemento perfino automobili
Impiegano decine di migliaia di civili e circa mezzo milione di soldati spesso di leva in altre parole quasi tutte le famiglie con un figlio hanno una connessione con i militari
Non è un caso se perfino dopo il colpo di stato di luglio un sondaggio ha rivelato che il settanta per cento degli egiziani mantiene la sua fiducia nell'esercito
La domanda per il Gargano e come sia possibile rendere responsabili al si sia i suoi generali
C'è un'altra fonte redditizia per i militari che sono i miliardi di dollari di sovvenzioni che Washington paga da oltre tre decenni all'esercito egiziano
Sull'onda del colpo di Stato gli Stati Uniti hanno tagliato gli aiuti ma il congresso con ogni probabilità cancellerà
Restrizioni concedendo più di un miliardo di dollari la Casa Bianca tanto riluttante ad usare la parola colpo di Stato per gli eventi di luglio
Per usare questa leva per convincere generali a ritirarsi dalla politica altrimenti rafforzato dal referendum
Al sì si potrebbe uscire da dietro le quinte salire sul trono in quel caso la strada circolare egiziana per tornare al dispotismo verrebbe completata così
Il Guardian in questo editoriale di ieri fa la Giunta insieme invece dedicava il suo editoriale alla Siria alla Conferenza
Cosiddetta Ginevra due della prossima settimana con uno con una posizione abbastanza netta dura affrontare rompicapo Siria al titolo
Nonostante le battute d'arresto l'Occidente deve insistere sulla cacciata di Assad scrive il quotidiano della City
Per quando è scoppiata la guerra civile siriana tre anni fa uno degli elementi centrali della politica occidentale è stata che Bashar al-Assad della sua cerchia ristretta debbano lasciare il potere come precondizione per qualsiasi accordo post-conflitto
Data la mancanza di incentivi per Assad dei suoi la credibilità di questa politica occidentale si fondava
All'epoca su due condizioni chiave primo c'era la necessità di avere un'opposizione efficace che potesse
Forzare questa questione sul campo di battaglia anche non riuscendo vincere la guerra l'equilibrio doveva
Essere a favore dell'opposizione per costringere il regime negoziare la seconda condizione nel caso in cui la soluzione militare interno si fosse dimostrato elusiva era una credibile minaccia di intervento occidentale
Ma nel momento in cui le potenze mondiali si preparano alle discussioni dalla prossima settimana in Svizzera è chiaro che nessuna di queste due condizioni si è concretizzata
Le divisioni interne l'opposizione con la crescita dei gruppi islamisti ostili e ribelli moderati
Hanno provocato uno stallo sanguinario sul campo di battaglia gli scontri interni all'opposizione hanno anche permesso ad Assad che continua ad essere rifornito in armi dei russi di stabilizzare la sua posizione
Nel frattempo l'Occidente lungi dal sostenere i moderati ha ritirato le sue forniture di materiale non letale per
Timore che possa cadere nelle mani degli jihadisti
L'uso del regime di armi chimiche in agosto ha poi permesso d'assaggio di andare a vedere il bluff della minaccia di intervento occidentale rinunciando a lanciare qualche missile
Contro il regime dopo l'attacco con il Shaari in sui civili siriani
Il tecniche loro alleati hanno garantito da Assad una patina di illegittimità decidendo di lavorare con lui per smantellare l'arsenale chimico in un processo che potrebbe durare
Un anno e dunque
Potrebbe costringerli ad avere Assad al potere
Almeno fino alla fine di questo di questo smantellamento dell'arsenale chimico non sorprende dunque secondo Fraktion Times che in questo contesto
Gli uomini di Assad siano ben felici di partecipare alla Conferenza mentre l'opposizione moderata si sia spaccata
Il regime Assad emerso come il chiaro vincitore se non è nella posizione di riprendere il controllo del suo devastato Paese Assad si ritrova comunque in una posizione molto più sicura di un anno fa
Nel frattempo l'Occidente si ritrova con poche carte in mano da giocare il suo embargo nei confronti dei moderati può solo rafforzare la posizione dei combattenti estremistiche beneficino del sostegno dell'Arabia Saudita del Qatar
E se l'uso dalla forza occidentale rimane una vaga possibilità in realtà è possibile solo se Assad
Rinvii che era l'accordo sulle armi chimiche
Ci può dunque essere una tentazione da parte occidentale quale lavarsi le mani del caos siriano un po'come fecero britannici francesi quando imposero un embargo
Delle armi durante la guerra civile spagnola con una decisione che lascio campo libero alle potenze fasciste e alla Russia stalinista alla vigilia della seconda guerra mondiale eppure
La Conferenza della prossima settimana rappresenta comunque un'occasione secondo il Financial Times innanzitutto dall'opportunità tutte le parti di discutere l'imperativo di fare arrivare
Gli aiuti umanitari in Siria gli Stati Uniti poi farebbero bene a dar luce verde alla partecipazione dell'Iran allo sponsor del regime Assad per vedere se
Teran può giocare un ruolo costruttivo nel portare il conflitto d'una soluzione
Quali siano stati gli errori del passato poi gli Stati Uniti i loro alleati devono coglione l'opportunità della Conferenza
Per sottolineare ancora una volta alla non negoziabilità della partenza di Assad come condizione a una transizione il presidente siriano e responsabile primo Della Morte di più di centoventi mila
Suoi concittadini la Siria non può essere stabilizzata se Assad rimane al potere anche su un intervento diretto improbabile l'Occidente deve dichiarare di nuovo
La sua volontà di fornire al mille tali ribelli che combattono sia a regime si gruppi jihadisti
Non ci sono facile scelte sulla Siria
Per la diplomazia ci vuole tempo ma gli Stati Uniti i loro alleati devono perseverare l'alternativa è permetterà la guerra civile di aggravarsi
Approfondendo la destabilizzazione dell'intera Regione così la vede il Financial Times per chiudere invece noi vogliamo parlare di Turchia
Con l'Economist uscito ieri nell'edicola europee la rubrica Scholl maglie andarci piano ENEL titolo
Una lotta di poter in Terna intacca ulteriormente le speranze della Turchia di entrare nell'unione europea il settimanale britannico affrontata la questione della deriva autoritaria di Erdogan ma non solo anche per gli scontri interni
Alla regime turco in particolare tra Erdogan
E una confraternita religiosa quella difetto urla Cullen scrive l'Economist in un'altra era i carri armati sarebbero già nelle strade di Ankara Istanbul nell'ultimo anno la Turchia assistito a una repressione
Di manifestazioni pacifiche a scandali di corruzione un'epurazione della polizia e di giudici ad accuse paranoide di complotti stranieri di quinte colonne interne un rallentamento economico
E ad altri tentativi di Islam rizzare la società visti questi eventi caotici militari chiuso turchi
In passato avrebbero senza dubbio cercato di
Destituire i politici responsabili del caos del resto accaduto quattro volte nell'ultimo mezzo secolo
Il fatto che i generali siano rimasti nelle caserme o in molti casi in prigione e un segnale di un progresso democratico
Ma dopo anni di crescita economica forte riforma in politica la Turchia sta facendo marcia indietro con qualcosa di più di un sospetto di autoritarismo che pesa sul primo ministro Recep Tayyip Erdogan il cui partito islamista l'AKP e al potere dal novembre due mila e due Erdogan dice che l'ondata di arresti del diciassette dicembre nell'ambito di un'inchiesta per corruzione che coinvolge i figli di tre Ministri del suo Governo è stata un assalto la democrazia più grave dei colpi di Stato
Del passato non è un caso se ora
Fa delle aperture agli stessi generali che aveva inviato dietro le sbarre accusandoli di complottare contro di lui
Il suo nemico ora è un ex alleato fortuna volendo all'Imam più influente della Turchia che vive in auto esiti in Pennsylvania e i cui dei voti sono stati infiltrati nella polizia nel sistema giudiziario
Di qui la decisione di Erdogan di
Licenziare centinaia di poliziotti spostare procuratori assumere un con maggior controllo sulla giustizia ma tentando di estirpare il nemico interno Air dogana rischia anche di minare le chance dalla Turchia di entrare nell'Unione europea
La solista borse e la prossima settimana sarà la prima in tre anni ed ha come obiettivo di accelerare i negoziati di adesione iniziati nell'ottobre due mila e cinque che da allora hanno vissuto lunghi momenti di stallo anche se di recente c'è stato qualche progresso
Sarà un successo se il primo ministro eviterà di esplodere secondo alti funzionari europei la Turchia di fronte un teste di decisivo se la sfida legale di Erdogan minerali indipendenza della giustizia l'Unione europea potrebbe
Sospendere i negoziati in virtù dei cosiddetti criteri di Copenaghen che richiedono i Paesi candidati di avere
Istituzioni stabili che garantiscano la democrazia lo stato di diritto i diritti umani e rispetto la protezione
Delle minoranze
Per l'Economist però ci sarebbe un modo migliore per aiutare la Turchia l'ingresso della Turchia tocca una delle grandi questioni irrisolte del club europeo cioè dove sono le frontiere dell'Europa
è facile dire che i piccoli Paesi dei Balcani occidentali un giorno entreranno la Turchia come l'Ucraina potrebbe essere troppo grande per essere lasciata entrare ma la secondo gli insider di Bruxelles alla mancanza di un chiaro percorso verso la membership ha indebolito la capacità dell'Unione europea di influenzare la Turchia
Ma in realtà per l'economista esagerato dire come fanno alcuni che l'Europa ha perso Ankara
L'Europa certo non può risolvere uno scontro interno tra una confraternita oscura che infiltrato gli organi dello Stato è un primo ministro sempre più intollerante che pensa di incarnare lo Stato
Forse però l'Unione europea potrebbe
Aiutare apprendo i negoziati sul capitolo ventitré quello del sul sistema giudiziario i diritti fondamentali il capitolo ventiquattro su giustizia libertà e sicurezza
Non sarebbe un premio AR dogane semmai un modo per aumentare la pressione su di lui era la stessa proposta che era stata avanzata in sostanza
Anche da Emma Bonino al momento della repressione contro le manifestazioni pacifiche di questa
Primavera vedremo cosa farà l'Unione europea noi ci fermiamo alla vita Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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