Una strategia per la cultura. Una strategia per il Paese

Buongiorno buongiorno a tutti a tutti benvenuti
Alla Camera dei deputati saluto Presidente di Federculture Roberto Grossi latori Gianluca Comin Piero Fassino
Flavia Ferrazzi e Stefano Rodotà
Ecco siamo riuniti qui stamattina
Perché convinti convinti che che la cultura sia motore indispensabile della vita della del nostro Paese ed allora non posso non partire
Dalla notizia che poco faccia colpito che c'ha commosso tutti
La morte del maestro Claudio Abbado
Ecco lasciatemi ricordare
La figura del
Del maestro a bando
La morte del maestro Abbado
Ci colpisce perché poche persone come lui hanno saputo in questi anni dare prestigio alla cultura italiana portando la
Nei teatri e nelle sale da concerto più importanti del mondo
Abbado merita la nostra gratitudine non solo per la grandezza della sua arte per la passione con la quale si è posto il problema di coinvolgere nella crisi culturale le generazioni più giovani
Ma anche per la tenacia per la tenacia e coraggio ce lo ricordiamo tutti Nocco quale attenuta viva nel discorso pubblico la necessità che la cultura non venisse penalizzata
E che il Paese ponesse fine ad una politica dei tagli deleteria
Autolesionistica
Il seggio di senatore a vita era avvenuto a premiare giustamente una vita in cui l'arte nonne mai stata disgiunta dalle sue responsabilità sociali
Vi chiedo perciò di onorare con qualche momento di silenzio la memoria di questo grande italiano
Vi ringrazio
Ecco grazie fra
Per essere qui e per avermi invitato alla presentazione
Dell'annuale rapporto di Federculture alborato nel due mila tredici incentrato sulle scelte del nuovo Governo e del nuovo Parlamento nel campo della cultura
Ho avuto il piacere di scrivere la prefazione al rapporto su richiesta di Federculture
Un'associazione di cui apprezzo il ruolo e l'azione costante veramente costante per la difesa alla promozione e lo sviluppo della cultura nel nostro Paese
Il titolo stesso del rapporto
Una strategia per la cultura
Una strategia per il Paese
A suggerire la strada
Che dobbiamo tutti percorrere
Alla cultura serve infatti una strategia lo dicevamo anche prima serve una strategia una progettualità una visione di prospettiva che prende il posto delle logiche di emergenza
Tutto all'ultimo no siamo sempre in emergenza un po'in tutti i settori
Quindi un
Su una logica di corto respiro che ha caratterizzato gli anni passati
Appena bilancio dello Stato ha cominciato ad andare in rosso non si è esitato a tagliare sulla scuola
Non si è esitato a tagliare sulla ricerca sull'università sulle misure per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali
Non si è esitato e da a depauperare i fondi per lo spettacolo
I fondi per la musica per gli enti lirici sinfonici insomma non c'è esitato
Ad impoverire il nostro patrimonio culturale che
Invece
Il bene più prezioso che l'Italia possiede se l'Italia a un'eccellenza nel mondo è proprio questa eppure non si è esitato
A metterla in discussione
Lo rendono chiaro i dati
Contenuti nel rapporto
Che vi riassumo brevemente tre mila seicento nove musei
Cinque mila siti culturali quarantasei mila beni architettonici vincolanti
Oltre dodicimila biblioteca
Trentaquattro mila luoghi di spettacolo quarantasette siti UNESCO
Cioè
Abbiamo
Il triplo dei musei della Francia
E abbiamo più del doppio dei musei della Spagna
L'industria culturale italiana vale settantasette miliardi di euro e occupa circa un milione e quattrocento mila lavoratori
Quattrocentoquaranta mila sono le imprese riconducibili al comparto dell'industria Curto in culturali e ricreative eppure eppure eppure qualcuno arrivo a dire che con la cultura non si mangia
Come se non bastasse
Anche questo settore è stato Point investito dei fenomeni di precarizzazione del lavoro e Daniele oggi che occupazionali per così dire usa e getta
Che con il pretesto della flessibilità hanno finito per colpire non solo i diritti delle persone soprattutto dei più giovani ma anche la qualità complessiva dell'offerta culturale
Questa condizione è stata
Di nuovo denunciata nei giorni passati in manifestazioni dei lavoratori precari della cultura
I quali sono tornati a chiedere un trattamento equo è un adeguato riconoscimento professionale richieste a mio avviso più che motivati e legittime
Una prima risposta a queste richieste avvenuta la settimana scorsa proprio qui alla Camera con l'approvazione della legge che modifica il Codice dei beni culturali specialmente sulla parte che riguarda le professioni
Una legge attesa da molte associazioni e che è stata approvata dall'Aula con voto unanime
Ora questa legge all'esame del Senato io mi auguro che questa amnesia attento ma anche veloce
I tagli alla cultura sono stati il frutto di scelte politiche
Non chimere manovre contabili
Che si debba ridurre il debito può essere una necessità oggettiva certo si deve ridurre
Dove fare i tagli no non è una necessità oggettive è una decisione politica
Ed è stata una decisione miope perché in tempi di crisi spendere per cultura per la scuola e per l'università non
Uno spreco
Non è un costo
All'investimento ed è
Uno stimolo alla ripresa
è una condizione per ripartire
E per gettare un ponte oltre la stagnazione attuale
Ma
Tutto questo è stato clamorosamente sottovalutato e i risultati sono mi pare sotto gli occhi di tutti nessuno o smentire quello che stiamo dicendo
Ma
Mi pare
Che nei primi dieci mesi della nuova legislatura qualcosa si sia mosso
In particolare dopo anni che non si aprirà un provvedimento specificamente rivolto al settore
Il decreto legge cosiddetto valore cultura
Ha rappresentato un primo sposo di guardare alla cultura come fattore di rilancio dell'economia italiana
Il decreto è stato convertito in legge con un consenso parlamentare molto ampio perché hanno votato a favore anche gruppi di opposizione
Mi piace ricordare in particolare alle misure riferita Pompei alla sua area archeologica
L'attenzione rivolta alle quattordici fondazioni io dico sinfoniche e al cinema per il quale è stato finalmente reso permanente dal due mila quattordici il tax credit
Altre misure riguardano l'intervento dei privati se ne parlava prima
è giusto coinvolgerli sia semplificando le procedure per l'acquisizione di donazioni sia stimolando la loro partecipazione alla valorizzazione e alla gestione dei beni culturali
In un Paese come il nostro in cui i due milioni di giovani non studiano non lavorano non fanno formazione i cosiddetti NEET
Mi pare
Molto opportuna la
Destinazione degli immobili di proprietà dello Stato a studi di giovani artisti italiani e stranieri
Per favorire il confronto culturale e la realizzazione di spazi di creazione di arte contemporanea
Nel fine settimana
Quando su richiesta di enti locali associazioni vado in tanti luoghi d'Italia incontro molte ragazze e molti ragazzi che non si rassegnano la crisi che decidono al contrario di sfidarlo alla crisi
Facendo leva sulla creatività e sullo spirito di innovazione questo l'ho visto veramente ovunque nel nostro territorio a Catania in Ancona Bari
Ovunque cresce il numero delle start-up soprattutto in campi finora erroneamente considerati di nicchia
Mi riferisco alla salvaguardia dell'ambiente
Alle politiche per le Smart Cities alla comunicazione e appunto alla cultura
Queste esperienze non vanno considerate marginali vanno incoraggiate vanno sostenute vanno accolte come una nuova frontiera del lavoro e dello sviluppo del territorio
Su questa nuove energie giovanile bisogna investire bisogna investire la società la società ad averne bisogno
Voglio essere fiduciosa nel fatto che
Si intenda veramente restituire alla cultura in un Paese come l'Italia la dignità
Il ruolo che merita
La prova sarà ancora una volta nella destinazione delle risorse dei dati da questo punto di vista rimangono ancora
Drammaticamente al di sotto delle necessità
La settimana scorsa
Sono stata a rappresentare la Camera dei deputati in Israele
E nei territori palestinesi e nella Striscia di Gaza
Realtà
Geograficamente vicinissime eppure tanto distanti dal punto di vista sociale
Israele con tutte le sue contraddizioni è il Paese che guida la classifica internazionali degli investimenti in ricerca e sviluppo con il quattro punto cinque
Percentuale del PIL immaginate che che investimento si tratta prevalentemente di capitali privati
Con un sistema universitario che fa da incubatore all'innovazione e con una strategia politica
Israele si definisce per questo start-up Nation
Ecco incontrato all'Università di Tel Aviv lo stavo dicendo ai nostri relatori
Ricercatori italiani
Parecchi ricercatori e docenti italiani felice di essere lì ma sarebbero ancora più felice nel sapere di poter tornare e dunque per me è stata una soddisfazione ma anche
Una
Rammarico sapere che
Ancora oggi non siamo in grado di offrire
Una
Alternativa reale e concreta per questi talenti
Ma anche questa esperienza di Israele ci conferma che la conoscenza va intesa come occasioni di sviluppo e di progresso sociale il sapere e fa crescere non bisogna mai dimenticarlo
Molto quindi moltissimo rimane ancora da fare e per questo servono scelte coraggiose servono scelte coraggiose
Puntando sulla progettualità sull'innovazione e sulla capacità organizzativa
Per utilizzare le parole del Presidente Napolitano
Quello che oggi ci deve assillare
Assillare
E come rilanciare lo sviluppo del nostro Paese sviluppo produttivo sviluppo dell'occupazione e soprattutto prospettiva di valorizzazione delle personalità e dei talenti dei giovani
è importante quindi non fermarsi ai risultati ottenuti e arrivare ad una svolta vera e propria una svolta duratura non una tantum una svolta duratura
Ma per fare questo tutti dobbiamo impegnarci restituzioni sì
La politica certo le scuole l'università le imprese private e singoli cittadini tutti dobbiamo essere protagonisti del cambiamento perché la crisi va si data
Bassi data da ognuno di noi con ostinazione con speranza e anche con generosità vedete ci vuole anche generosità dobbiamo fare tutti qualcosa per il nostro Paese e non aspettare che qualcun altro faccia
Tutti dobbiamo agire nella consapevolezza che ripartire dalla cultura non è solo
Una straordinaria opera civile ma essenziale essenziale per la crescita di una società più libera una società più libera ha bisogno di cultura la cultura ci dagli strumenti per decodificare per capire
La cultura il senso critico
Una società più giusta si basa sulla cultura ma anche una società più prospera dunque e per questo che abbiamo tutti il dovere
Di mettercela
Tutta tutte le nostre energie per rilanciare la cultura e quindi per rilanciare il nostro Paese ringrazio
Allora diamo il via adesso dal filmato prima di dare la parola al Presidente Rossi
Ma
A
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Il
A
La
La
Per
Ma
Per
Per
Ma
Per
Presidente noi non vogliamo un Paese che lascia decadere la propria cultura veramente non lo vogliamo
Allora io adesso do la parola al Presidente fare cultura Roberto Grossi
Declassamento veramente sentito alla Presidente Boldrini non solo per
Aver voluto
Realizzare qui questa iniziativa di confronto ma anche per l'autorevolezza
Lì delle indicazioni che ci ha appena dato e la visione che ci prospetta non ci auguriamo che in questo momento di incontro serva proprio a fare dei passi in avanti perché il Paese ne ha bisogno
Però prima di cominciare consentitemi anche a me di esprimere un due parole per l'amico Claudio Abbado chissà dove ma è veramente un caro amico
Per dirvi una cosa che spesso non si non si conosce Claudio non era solamente un grandissimo direttore d'orchestra è una persona molto impegnata sul sociale
Ricordavo poco fa i miei viaggi con lui a Caracas
Mi sembra che la insieme ad ebreo che vedrò Tosi giorni a Parigi i sandali stima Caracas per vedere quello che è stato fatto in quel mondo di desolazione disperazione attraverso la musica
La musica per tutti allora con Claudio abbiamo costituito in Italia un sistema di con le orchestre giovanili da tre anni di cui lui è presidente onorario io faccio onestamente il presidente operativo
Insieme a Claudio prego Presidente onorario e in tre anni abbiamo creato in Italia con una piccola modus senza alcun investimento statale
Una cinquantina di realtà educative di orchestre nelle parti più per terribili le nostre città con bambini disabili con bambini lasciati a se stessi
Quindi ecco questo ci tengo a dirlo perché mi ha commosso anche a me particolarmente la sua scomparsa
Allora io utilizzerò delle
Delle slide
Che seguiranno un po'il filo del discorso della Presidente Boldrini anche del breve Vito vedete qui c'è un
Un riferimento alla Francia abbiamo con noi
Claudia terrazza che è stato amministratore delegato aggiunto De Luca la più grande azienda culturale del mondo una giovane italiana una di quelle che andate all'estero assunto un ruolo importantissimo adesso il Segretario Generale dell'Accademia di Francia
La cultura è un patrimonio da cui ripartire diceva la Presidente Boldrini questo è il punto centrale
Però il dato è evidente che
Perché questo accade accada ci vuole una consapevolezza purtroppo noi registriamo l'Italia l'assenza di questa consapevolezza il dato sui finanziamenti che vedete in fondo cioè
Meno della metà dell'intero investimento francese dimostra una sottovalutazione del tema dopo la guerra rivisto negli anni Cinquanta all'intervento dello Stato e allo zero tanta in cultura ad esse lo zero venti
Questo il primo punto
Il secondo punto la cultura serve a tutti
Se la sfida e che la cultura venga considerato un un bene comune questo cosa vuol dire in concreto
Vuol dire
Che deve servire alla qualità della vita dei cittadini spesso ci dimentichiamo questo
E deve servire alla competitività del territorio che espone la competitività nel del Paese
Vedete questo non è affatto scontato perché la riduzione degli investimenti culturali va di pari passo purtroppo Coco con una serie di
Norme sbagliate oppure riforme non fatte che ci ha portato
Questa situazioni quindi quindi
Voi rileviamo che non è possibile ricominciare un cammino sennò ripartiamo dall'identificare qui c'è un mosaico vedete cosa c'entra la cultura nell'idea complessiva
Del Paese il problema non è quello delle fondazioni lirico-sinfoniche o del singolo Museo del singolo monumento di per sé
Ma cosa c'entra queste nel percorso di civiltà è il filo rosso del film che avete visto prima che noi abbiamo perso per uscire dal tunnel dobbiamo riprendere quel filo rosso
E allora le politiche culturali se non vogliamo vedere il con la regia di capitello picche che con bellissima iniziativa del ministro bravi è stata recuperata
Comprata tale dallo Stato quindi ritorna ad essere un bene di tutti se non vogliamo avere questa immagine
E dobbiamo ritornare ad avere una visione dello sviluppo quello che lamentiamo quello di cui soffriamo è questo a livello nazionale e a livello
Il locale territoriale quando c'è questa visione quando si è fermata l'Italia è andata avanti
E allora lo vedete che la mancanza di una visione strategica apportato la conseguenza di questa visione un'assenza di programmazione
E quindi pensate solamente i fondi della tutela
Sono scesi dal due mila otto da centosessantacinque milioni a settantacinque tutta l'azione di tutela dello Stato con settantacinque milioni di euro questo è una cartina al tornasole che ci fa capire quello che
Che ha che abbiamo davanti ma la crisi
Purtroppo che abbiamo registrato con forza negli ultimi anni ma
Soprattutto in due mila tredici è una crisi che si è spostata anche a livello locale
Guardate lecita qui c'è il Presidente dell'ANCI sindaco titolo di Torino le città sono state il vero motore della rinascita del Paese gli ultimi venti anni pensiamo a come è cambiata Torino Milano Roma Siena tantissime città d'Italia
Ponendo al centro la cultura
Bene lecita stanno in ginocchio delle amministrazioni locali hanno perso quattrocento milioni in pochissimo tempo
Roma la Capitale guardate che dato devastante nel due mila due e spendeva il quattro virgola trentatré per cento del proprio bilancio sulla cultura infatti è stato aperto l'Auditorium
Sassari ha sempre sito sulla contemporaneità quante iniziative sono state fatte a Roma
Nel due mila dodici solo il due virgola ventitré quasi la metà e le previsioni due mila tredici due mila quattordici purtroppo prevede un ulteriore taglio del trenta del cinquanta per cento questa è una tendenza
Distruttiva
Ma oltre alle difficoltà sulle politiche pubbliche anche il sistema dell'offerta culturale cioè le realtà che producono cultura che gestiscono la cultura sono messe in difficoltà
Perché si sta perdendo quella concezione fondamentale che la cultura innanzitutto un servizio pubblico e in quanto servizio pubblico come la sanità i trasporti c'è l'obbligo di dare un efficiente
Servizio al minor costo possibile ai cittadini questo è il sistema di offerta quello che fa sì che un teatro non sia vuoto ma si è pieno di attività
Vedo l'assessore delle Marche nelle Marche ci sono settantuno teatri storici più di tutta la Spagna ma il problema qual è
E che ci sia programmazione che siano utili
Non solamente che ci sia il contenitore culturale non siamo pieni di contenitori culturali
La Rete di le aziende culturali vedo qui dei direttori direttorio renale dietro il palazzo esposizione sovrintendente del reagito dilettanti altri e messa in gravissima difficoltà
Nell'assenza di programmazione per leggi fatti negli ultimi anni che vincolano proprio l'autonomia gestionale
Questo sta ponendo delle difficoltà enormi quindi
Sempre nell'ottica della cultura come servizio pubblico dobbiamo puntare sul lavoro
La produzione si crea con lavoro dei manager ogni buon indirizzi politici con il lavoro il cui il cui lavoro di tante persone che organizzano mostre che fanno teatro che fanno musica
Noi vediamo che alcune norme come l'ultime sulla legge stabilita stanno colpendo il lavoro ci dire vincolano un'azienda a fare un contratto per il curatore di una mostra un'azienda nata per fare mostre
Perché è una norma pensata per l'indifferenziato un mondo
Del del delle aziende ma nel campo le culture letale
Quindi
Va
Assolutamente riconsiderato il tema della gestione come perché quello che dà il beneficio per il territorio quello che crea occupazione è quello che crea la qualità della vita mi crea competitività
è infatti
Infatti
E invece ci sono gli investimenti pubblici che sostengono la competitività guardate i dati dei alcuni dei grandi musei del mondo di vari Paesi quanto investono incultura guardate eppure sono tutti aziende autonome
Il Louvre come come latte di Galli è un'azienda autonoma con un meno cemento e con consigli amministrazione con direttori scelti sul mercato con personale vivo
Da dodici giorni di lavoro tanti italiani che da noi non riescono a entrare perché sistema chiuso il nostro sistema è chiuso
Chiuso da anni non si fanno assunzioni neanche per nelle sovente mi anche per tutelare
Le nostre aziende sono bloccate stiamo
Di fronte a un orizzonte di crollo anche dell'occupazione nella cultura e quindi di perdita di professionalità e quindi di perdita di qualità nostri servizi
Il palazzo disposizioni che è stata una delle grandi novità di Roma
Che riceve solo nove milioni di euro con autofinanziamento altissimo come vedete
A difficoltà a programmare l'attività perché non riceve dal Comune indicazioni precise su quello che succederà nei prossimi
Vado rapidamente allora bisogna cercare nuove strade
Le nuove strade
Non esiste una strada nella realtà
Italiana perché ci sono tantissime realtà all'una diversa dall'altra il maxi non è uguale al Museo Madre di di Napoli non è uguale a tante realtà piccole di tanti piccoli Comuni
Il punto è che bisogna aprire una nuova collaborazione con i privati
Una nuova collaborazione con i privati un nuovo sistema di regole
Serio che parta dall'incentivazione fiscale ma consenta anche di non vedere il privato come un nemico oppure con una mucca da mungere quando si tratta di chiedere i soldi
I privati ce lo dirà anche l'amico comiche come ENEL è uno dei più grandi investitori in cultura investono pochissimo vedete il date il dato sulle sponsorizzazioni che sono in crollo verticale proprio
Per l'assenza di investimento pubblico le nuove strade vanno in direzione della partnership sia quando si tratta nelle grandi strutture di far partecipare le aziende ai Consigli di amministrazioni a dei programmi
Di lungo raggio regole condivise sia quando si tratta di affidare un bene che magari lo Stato museo non riesce a gestire direttamente delle cooperative ma perché no
Se queste riescono assolveva funzione servizio pubblico meglio ma perché no
A regole chiare
Di tutto questo le famiglie paga il conto salato
Questo è il dramma il dramma è che bisogna risalire questa colonna vergognosa di cui tutti noi come italiani ognuno delle proprie responsabilità si dovrebbe vergognare io come padre mi vergogno
Perché che l'Italia su ventotto Paesi sia al venticinquesimo come partecipazione culturale guardateli e questo è l'Europa eurobarometro
Sono delle statistiche ufficiali non è tollerabile vuol dire che c'è qualcosa di profondo che non va qualcosa di grave che non va nella mentalità nell'accesso la cultura
Che non va gli italiani perché si spendono in cultura meno vedete il sette virgola uno
Per nucleo familiare della Gran Bretagna perché
Perché l'offerta non è stata all'altezza perché non si fanno politiche di promozione ma anche perché per un problema educativo
Per un problema di consapevolezza in un problema di avvicinamento dei nostri giovani da quando sono piccolini alla fruizione culturale
E allora vedete in un anno questo è un dato fresco di adesso non registriamo che per la spesa di ricreazione cultura abbiamo bruciato tre miliardi di euro di consumi culturali in non solo hanno
In un solo hanno questo non ce lo possiamo permette
E allora crollano i consumi culturali noi rischiamo di essere d'accordo culla della civiltà ancora ce lo continuiamo a dire nei convegni a una realtà da terzo mondo è questa la prospettiva
No non citiamo arrendere a questa prospettiva ma
Bisogna voltare pagina conto coraggio perché non possiamo accettare questo dato
Che il quaranta per cento degli italiani non ha partecipato neanche a un intrattenimento culturale fuori casa cioè a dire mandato al cinema
Non non dalla sentire musica non è andata a teatro nell'andare a sentire una conferenza il quaranta per cento degli italiani
Perché questa cifra in un anno
Dal due mila dodici al due mila tredici queste drammatico è aumentata dal trenta sei a quasi il quaranta per cento quasi del quattro per cento domandiamoci perché
Questo non è accettabile
Allora
Una motivazione sta anche nel sistema formativo nel sistema formativo che si sta incrinando
Non solo quello che diceva la Presidente Polverini i giovani che non studiano e lavorano ma
Pensiamo ai danni che sono stati fatti con la legge Gelmini sull'insegnamento della storia dell'arte della musica nelle scuole che l'abbiamo praticamente tolta in un Paese come l'Italia
Dove nel mille cinquecentosettanta è stata creata l'Accademia Belle artico da Bernini
Perché doveva in siffatta fare l'Italia tra il della formazione e l'elemento di sviluppo di alla bellezza e della ricchezza del Paese che ha tratto da tutto il mondo ecco stiamo andando in senso
Opposto e allora la formazione dalle competenze lo diceva prima la Presidente le opportunità le opportunità questa parola la dobbiamo rendere concreta leva opportunità
E lo spirito di verità lo diceva Norberto Bobbio lo spirito di verità
Tutto questo non ci dobbiamo rinunciare e perché la Francia
Dal due mila otto l'insegnamento la storia dell'arte è obbligatorio in tutti indirizzi educativi di ogni ordine e grado perché e perché i dati siamo andati in senso contrario
Non è accettabile se la cultura il bene comune quindi
Quindi
L'Italia deve risalire dal ventiseiesimo posto
Tra i Paesi dell'europea estesa in pubblica istruzione noi abbiamo auspicato un collegamento più forte non so se ci voglia una legge tra il Ministero dei Beni culturali e una del turismo e il Ministero Pubblica Istruzione
Ci deve essere un maggiore apporto ogni Stato pubblica assunzione si occupa delle scuole ma anche dei conservatori di musica della storia dell'arte in sede di cultura che si occupa delle fondazioni liriche ci vuole una programmazione congiunta
Nessuno tagli Ranieri tradita gli atenei italiani e primi trecento del mondo persona cos'era Bologna Padova nella storia dell'umanità
E quanti
Giovani hanno lasciato mi sia uno si iscrivono più questa emorragia dei dieci mila giovani non prescritti diversità e una delle cose più ci deve far pensare perché non si iscrivono più all'università
Sto concludendo
Allora a che fare come diceva Gramsci che fare
Bene bisogna riorientare le scelte molto semplice nelle scelte ognuno si prende la prova si deve prende la propria responsabilità
Però
Gli orientali e in che direzione a beneficio della società sostenere i consumi e dei cittadini spesso le scelte non seguono questo filone
In primo luogo quindi dobbiamo guardare le famiglie le famiglie soprattutto il momento di crisi
E quindi perché non sostenere i consumi delle famiglie quindi le mamme i papà devono scegliere no i nostri genitori hanno
Ha fatto di tutto per farci studiare perché pensavano che attraverso quello citavano un futuro
Ora in un'altra lista agli all'Istat la quota di lettori di libri e continua a scendere ma l'industria invece sta andando bene l'abbiamo visto
Recentemente l'iniziativa del ministro Brai di defiscalizzare l'acquisto di libri è una cosa fondamentale ma allora facciamo il passo ulteriore che il che la Presidente Polverini ha scritto nella prefazione rapporto annuale facciamo il passo ulteriore
Proviamo a detrarre
Anche le spesi per la frequentazioni di musei teatri concerti ma anche della formazione perché io non posso detrarre come madri e padri la frequentazione alle scuole di avviamento dell'arte la cultura perché no
Perché no e poi facciamo delle iniziative per favorire l'edilizia
L'edilizia che è sicuramente importante il nostro Paese ma certo non più della cultura
E allora dei dei dei traiamo le spese per l'acquisto da frigorifero Pedullà lavatrice questo non è accettabile anche qui il Parlamento può fare un passo coraggioso ma non basta
Guardate abbiamo una carenza lì progettazione tecnica che ci ha fatto perdere il due mila dodici trentatré milioni di euro solo sugli attrattori culturali cioè l'Italia rimane da Bruxelles questa cifra
Perché
Perché i Comuni le aziende non sono state capaci di fare i progetti
Allora questa è una
è una debolezza
Forte ed era il Presidente dell'ANCI lo sa benissimo che abbiamo dobbiamo superare insieme all'ANCI IFEL abbiamo presentato
Un uno studio per realizzare un fondo per la progettualità culturale cioè di uno strumento tecnico sostenuto la Cassa depositi e prestiti che consenta di affiancare chi deve fare i progetti comunitari
Su
Per
Per
Cercare di non perdere i finanziamenti europei che nel prossimo quadri prossimi sei anni altrimenti anche grazie all'azione
Dell'onorevole Silvia Costa che si è battuta tantissimo ci sono ci sono
Tanti soldi un miliardo e ottocento milioni di euro questo nostro settore che però se noi non siamo capaci di prendere per progetti rischiamo che vengano presi da altri Paesi
Un altro e
Indirizzò su quali
Auspichiamo una legislazione nuova dobbiamo varcare la soglia del digitale investire di più sull'innovazione situazioni di due tipi gestionale
Sapete gestire bene un museo un teatro e tecnologica è mai possibile che
Tra i musei italiani questo è un dato nuovo solo il tre per cento applicazioni per smartphone e tablet solo il tre per cento è mai possibile che solo il sei per cento a una audioguide dispositivi digitali per la visita
è mai possibile che solo il tredici per cento a un catalogo accessibile on line
è mai possibile che c'è una lista tra cui il museo di Pordenone museo statale chiaro centonove visitatori l'anno
Eccetto sono tanti quelli sotto i mille visitatori è mai possibile questo no allora nell'ambito dell'attuazione agenda digitale noi abbiamo proposto di realizzare una piattaforma multicanale
Una Turris card per intenderci racconti l'Italia la mette in Rete consenta di acquistare i biglietti in modo integrato che consenta di comunicare al cittadino in più lingue che consenta di attrarre i flussi di turismo internazionale
Il Mezzogiorno
Sono veramente alla fine il Mezzogiorno guarda che non si può trascurare perché il Mezzogiorno è fondamentale per lo sviluppo del Paese
Il Mezzogiorno per la cultura dato molto il meglio i lettori del Mezzogiorno sono pochi ma Mezzogiorno di imprese in più prime tantissimi scrittori tantissimi scrittori che hanno vinto i premi gli ultimi anni sono del Mezzogiorno
Allora
Anche qui
Noi dobbiamo offrire delle opportunità le famiglie del Mezzogiorno vedete spendono solo il cinque virgola sette per cento tre punti in meno del nord
Questo significa che noi diamo alle famiglie del Mezzogiorno tante e tante opportunità in meno
E questa non è democrazia il Mezzogiorno ha bisogno di G
Steven meglio il proprio patrimonio
Sì perché non basta dire una quantità enorme di siti culturali di bellezze se poi
Non vengono organizzate la storia dei Bronzi di Riace dell'abbiamo ritenuto Morgan Tina tutti noi la conosciamo
Ma il punto centrale uno dei punti centrali è quest'ultimo dobbiamo favorire l'iniziativa dei giovani e puntare sulla creatività facciamo ancora molto poco perché
Non affidare ai giovani
Siti minori quelli dello Stato alcuni dei Comuni
Che possono essere gestiti secondo con le chiare secondo degli obiettivi e dei risultati che devono essere poi certificati che possa essere gestiti meglio dei giovani da cooperative associazioni perché il no
Questa sarebbe un'alternativa
Fortissima ci sono dei casi come questo di cicliche di Catania che dimostrano
Che non ci sono molte indicazioni risultati alla mano hanno rivitalizzato dei beni pubblici
Che erano persi alla cittadinanza e all'uso comune
E hanno creato occupazione quale migliore risultato
Serve un piano però complessivo per l'occupazione culturale l'occupazione culturale non può essere non considerata perché la base
Di tutto un ragionamento che stiamo facendo non c'è settore come quello da cultura che si avvalga di capitale immateriale che si
Non stiamo perdendo migliori restauratori i nostri manager
Come il caso della dottoressa terrazza vanno all'estero per trovare uno spazio
Non c'è il rinnovamento nelle assunzioni quindi serve un piano
Dei il per l'occupazione che integri la tutela
E la valorizzazione intervenga sulla
Produzione
Perché non pensare a dell'impresa e culturali e creative creative che sono cosa diversa da quello che è stato inserito nel decreto valori cultura dei cinquecento giovani pagati trecento euro al mese
Per digitalizzare del patrimonio culturale quello può essere un piccolo passo ma non è quella la creazione di impresa
Culturali
Creativa le occasioni da non perdere
E l'ultima slide ci sono delle delle tappe immediate che non possiamo serve il primo
L'Europa creativa ben lo dicevamo prima qui ci sono dei dei finanziamenti dobbiamo organizzarci per
Tempo e in questo i comuni hanno un ruolo fondamentale ma bisogna dei tavoli di lavoro
Non è possibile che dentro ai Ministeri tra i Ministeri non si sia ancora creato un tavolo di lavoro non l'abbiamo chiesto con forza messo GAI creiamo almeno un tavolo di lavoro vediamo insieme
Lo Stato i Comuni le categorie io i sindacati i lavoratori cosa si può fare mai immediatamente
La capitale europea della cultura
Anche qui deve diventare un'occasione per riprogrammare
Su da tutti i punti di vista in una visione complessiva le nostre città come è stato per merci esser per Liverpool per tutte le città che hanno beneficiato per decenni
Della nuova programmazione centrata sulla cultura e poi c'è l'Expo
L'Expo due mila quindici perché non sia l'ennesima occasione persa anche per la cultura non può essere semplicemente un occasioni in cui i singoli Comuni le singole nostre aziende la Triennale od altri fanno
Spendo iniziative ma vogliamo raccontare in modo unitario il nostro bel Paese ma ci vogliamo presentare all'estero
Per quello che riguarda l'organizzazione di servizi le cose nuove che stiamo facendo in modo unitario e ci sono tante cose piccole che non hanno la forza di essere raccontate eppure sono simboli che sono importantissime
Perché non farlo
E allora
Io concludo dicendo la posta in gioco e alta
è
Veramente alta non c'è molto tempo da perdere
La politica a delle responsabilità enormi perché la politica determina le leggi la politica deve venire incontro accogliere la domanda le esigenze
Della gente dei cittadini
Una cosa è certa che se
Vorrei finire con questo in Italia non torna a esserci un Paese come lo è stato per secoli
Sì ma la Francia ma l'Italia è una storia da questo punto di vista ancora più millenaria produttori di cultura
La stratificazione che abbiamo le nostre città non è stato altro che
Il continuare ad investire e la bellezza l'arte la cultura dalla musica i libri in ogni campo
Hanno creato quello che ancora è considerato il bel Paese che ci ha visto dall'esterno quel bel Paese ma che però noi rischiamo di
Farlo rimanere uno slogan di diventare vecchi allora dobbiamo tornare esseri produttori di arte e cultura
Consapevoli che altrimenti rischiamo davvero di essere destinati a un declino rispetta i processi mondiali vediamo la Cina vediamo i Paesi di sviluppo che quote della loro
Del loro PIL investono nella cultura e nella conoscenza
Noi rischiamo
Di rimanere ai margini io penso
E qui sono assolutamente ottimista che abbiamo legni reagire
Per risalire però le energie le dobbiamo liberale liberiamo le
Energie
Costruiamo una strategia per la cultura una strategia per il Paese grazie
Grazie al Presidente grossi per la competenza e per la passione con cui fa il suo lavoro veramente questa è stata una presentazione molto istruttiva io mi auguro che
Sì anche rappresenta una via una strada da percorrere per chi oggi a facoltativi decidere rispetto appunto alle politiche perché come si diceva prima e anche una questione di risorse
Io nel passare la parola al Presidente dell'ANCI Piero Fassino purtroppo vi devo salutare nella consapevolezza che rimanere qui è molto più interessante che andarmene ma purtroppo
E purtroppo non lo posso fare i saluti e vi ringrazio
Va bene io naturalmente ringrazio
Questo invito buongiorno a tutti
Credo che il rapporto che
Anche quest'anno Federcultura presentato sia uno strumento molto utile
Molto utile se oltre che denunciare una situazione complessa e difficile come è stato
Fin qui
Illustrazione che ne ha fatto grossi
Sì colgono anche le tante indicazioni che il rapporto esclusivo che il rapporto è pieno di indicazioni di lavoro su cui io credo
Noi dobbiamo concentrarci voglio dire che è un rapporto
In genere un rapporto lo si presentano si discute e poi lo si mette in biblioteca
Un rapporto è utile se oltre che presentano discutere poi è nato lo strumento di lavoro Trai da quello che hai studiato e su cui riflettuto delle indicazioni che ti consentano chi vedere cosa fa
Allora io parto da una considerazione che il punto di partenza sempre di questa riflessione non vorrei diciamo corroborata di qualche elemento
Esplicativo
Noi diamo noi diciamo siamo abituati scusa siamo abituati a una vulgata
Che negli ultimi anni si è un po'ridotta ma non più di tanto
La vulgata diciamo il senso comune
è che la cultura è un bene prezioso
Ma è un bene prezioso che ti puoi consente quando ci sono tempi di vacche grasse
Quando arrivano i tempi di vacche magre è il primo da sacrificare questa è la vulgata che poi tradotto erano ci son prima di asili nido gli ospedali quale l'ai su e giù Cricelli no a questo
Però io ho sempre pensato anche prima di quando mi impegno del Sindaco che questo modo di pensare sia radicalmente sbagliato
Perché penso che la cultura sia un fattore costitutivo dello sviluppo e non un fattore aggiuntivo allo sviluppo
E
Traggo conferma di questa mia convinzione se guardo alle dinamiche della globalizzazione
Nella globalizzazione la competizione non è solo tra imprese
Nella globalizzazione la competizione tra territori e sono più forti i territori che si offrono come attrattivi come accoglienti come ospitali come territori che si hanno un più alto contenuto di sapere di conoscenza
Per
Credo che farò questo piccolo esempio che è significativo
Pochi mesi dopo esonerato Sindaco Telecom
Se a Torino ha una presenza importante significativa
Ha deciso di mettere sul mercato una piccola azienda ma molto specializzata
Seganti fonia vocale che Telecom non considerava suo core business non so se ha fatto bene o male comunque
La messa sul mercato e il più grande gruppo multinazionale mondiale della fonia vocale un gruppo statunitense canadese ovviamente si è precipitato a comprare
Naturalmente come accade in Italia l'inciso che ha poco a vedere lo stato
Discussione ma non tanto
Come accade spesso in Italia noi
Pretendiamo di andare nel mondo e comprare qualsiasi cosa si è uno straniero viene qui e compra pensiamo compra per portare via e lì si è aperto tutto un dibattito Galvano plastico vengono manovia eccetera allora io
Terzo come dire risolvere il problema chiamo come Sindaco l'amministratore delegato di nuance del gruppo che ha comprato solo quello
Viene
A me italoamericano pollici
E mi dicevano
Io comprato questa azienda per tale ragione la prima perché ad altissima specializzazione e arricchisce il mio valore aggiunto competitivo
Secondo perché a Torino c'è il Politecnico e dovunque per me comprare un'azienda che ha un politico di eccellenza che quella di Torino è fondamentale perché io li voglio sviluppare la ricerca per me
Terzo
Perché Torino una città dove si vive bene e se devo spiegare un ingegnere che deve spostarsi dalla California a all'Europa glielo spiego meglio se gli spiego che andare in una città dove c'è università buona per i suoi figli un teatro lirico quello di qualità da
Come è andata sabato domenica perché essa in una città desolata non vuole andare nessuno
Finita la discussione perché Fini
No
Cioè la cultura un fattore costitutivo di sviluppo perché la cultura determina
Maggiore valore aggiunto in termini di sapere diffuso e non sappiamo come oggi l'economia della conoscenza e condizione fondamentale di qualsiasi fattore competitivo per un'impresa per un sistema economico
Per un Paese
La cultura è produttore di valore di lavoro di accumulazione
La cultura è un fattore decisivo per determinare l'innalzamento qualitativo dalla capacità attrattiva di un territorio dopodiché quella capacità attrattiva si espande mille settori anche più lontani o appunto
E io penso che
Questo è il punto noi viviamo in una fase del la vita del mondo in cui il sapere che la conoscenza e il vero valore aggiunto rispetto a qualsiasi attività
Ancora una volta io parlerei cosa che conosco meglio che esso che vivo ancora volta faccio un altro esempio e il buon Torino è un ponte schiavisti di quello che vi sto dicendo
Torino è stata per un secolo la città manifatturiera industria produttiva un affetto Rita ma città fa
è diventata importante forte per questo lo dico con grande rispetto per quella storia e non sto dicendo che questo sia stato un limite tutt'altro essere umano la più grande settore interno di questo Paese
Chiedi città industriale questo Paese né prudentemente molte ma
Così come dire con l'imprinting manifatturiero così profondo Torino certamente la città viene università né che io conosco dove si parli di un'azienda anziché azienda la gente divise fabbricano
Il secondo significato no
Allora per un secco no e siamo stati quella cosa lì
Poi abbiamo conosciuto come conosciuto l'intero Paese all'inizio degli anni ottanta
Un mutamento di scenario radicale dato dall'Inter dall'ingresso dall'irruzione della globalizzazione anche nella vita economica del nostro Paese e Torino dovuto ridefinire la propria identità lo ha fatto in un percorso complesso anche tormentato non voglio farla lunga
Oggi a Torino non è più una città una vocazione soltanto e una città che non ha perso il suo profilo industriale ma semmai lo ha consolidato con un livello di specializzazione tecnologico più alto cioè con un sapere più alto
E al tempo stesso è una città che ha investito investe sempre di più in ricerca università cultura e il nuovo profilo ricetta deriva dal congiungersi dal profilo storico industriale riqualificato con l'economia della conoscenza
Il rapporto lo dimostra
Torino è la città in in Italia in assoluto che ha avuto il più alto incremento di visitatori
Stranieri
Il più alto incremento di visitatori ICT culturali
Tutta una serie di dati statistici che sono qui indicate nelle tabelle che sono verso la fine del rapporto che sono significative e interessanti
Cioè
Appunto
La cultura come un fattore costitutivo dello sviluppo non aggiuntivo
Un elemento i
Diciamo UNI una leva fondamentale per ridefinire
Il profilo di una comunità
Le sue il suo le sue vocazioni e quindi sullo sviluppo la sua crescita il suo destino io penso che dobbiamo partire partire da qui
E
Questo significa uscire quindi però
Da una serie di limiti che sono quelli che poi sono alla base dei tanti dati negativi che correttamente questo rapporto indica denuncia primo
Bisogna uscire da una cultura un'idea contemplativa puramente conservativa della cultura e del patrimonio culturale di questo Paese
Le città che investono la cultura stanno dando un contributo straordinario a uscire da una cultura puramente da una concezione un approccio puramente conservativo
Lo dico accettino di averne solo il corpo senza nessun elemento il polemico c'è un divario tra
L'approccio che le strutture statali hanno la gestione dei beni culturali che l'approccio che hanno la città è uno dei divari e questo
Ancora troppo le istituzioni statali sono mosse da una cultura puramente contemplativa e conservati
E naturalmente
Ed è evidente lo perché fu ci fossero equivoci ed è evidente che il primo modo per investire la cultura è conservarne diciamo
Il suo valore intrinseco questo va da sé
Però la valorizzazione dei beni e la cultura passa per una gestione che non sia puramente contemplativa conservati
Ancora
Significa
Mettere in campo un processo di razionalizzazione di ottimizzazione di riorganizzazione del
E l'utilizzo delle risorse che sia che diciamo introduca fattori managerialità e di mercato e di
Parametri
Di mercato nella gestione dei beni culturali
Io ho guardato
Qual è l'incidenza dei ricavi da biglietteria abbonamenti nei teatri lirici italiani
E non si giustifica che ci sia un teatro lirico felice il peccato non il peccatore che al sette per cento l'incidenza è un altro territorio che al ventisette per cento di incertezza c'è qualcosa che
Che non va
Non a caso quello che ha ventisette anche il pareggio di bilancio quello che ha sette una voragine
Che richiede così tante risorse che poi questo determina un certo punto uno un rifiuto che dice ma non possiamo buttare tante risorse così
Le acque
Allora io penso che
Se no i consiglieri riteniamo che la cultura sia un fattore costitutivo di sviluppo e non aggiuntivo beh allora richiede una strategia di investimento è una strategia di investimento significa risorse e adesso ci verrò
Significa applicazione di tecnologie
Significa percorsi formativi nel personale e in chi deve gestire
Le risorse
Significa sistema di relazioni internazionali per accrescere la capacità di interazione tra nostro sistema e sistemi culturali
Diversi qui c'è la dottoressa che ha
Con cui abbiamo lavorato prima che assumesse nuovo incarico a villa Medici
Una delle cose con cui Torino sta facendo moltissimo gli accordi di partenariato con i principali istituzioni museale internazionale dal lungo mi siedo sei alla interviene ma
A San Pietroburgo alla curve Chianti Lisbona
E tutto questo determina una crescano dell'offerta culturale è un interscambio che
A un effetto significativo e importante
Tutto questo naturalmente richiede risorse ora è ovvio che anche nella cultura non si fanno le nozze coi fichi secchi
E il fatto che le città la generalità della città
Abbia dovuto ridurre sul proprio Budget la quota destinata alla cultura ha intanto una causa che non è la scarsa sensibilità degli amministratori sono i tagli che i Comuni hanno subito che in questi anni
E che sono stati tagli che hanno visto i Comuni
Ridurre il ridursi hanno visto i Comuni ricevere dallo Stato sedici miliardi di Euro in meno in negli ultimi quattro hanno interne i trasferimenti
è evidente che
Quando la città come Torino passato trecentosessantaquattro milioni nel due mila dieci trasferimento stato diciotto nel due mila tredici al novantacinque per cento in meno
Quella cosa lì incide decide su tutte le voci di un bilancio ivi compresa
No
La cultura questo vale per la generalità dei comunitaria questo spiega perché molti nonostante questo ma non abbiamo diminuito nostro investimento però
Bene spiega perché la serietà dei Comuni lo ha Lollo sia costretto a fare questo quindi bisogna sapere che non si può discutere di risorse alla cultura prescindendo da una riflessione su il volume di risorse globale di cui il paese dispone soprattutto di
Di come canalizzato quindi questo tema anche da questo punto di vista io penso che
Debba essere fatta guardando anche dall'ottica cultura una riflessione sul fatto che non si può continuare a comprimere comprendere comprimere qualsiasi investimento pubblico
Così come non si può continuare a comprimere coprire con perimetro i trasferimenti dello Stato al Comune perché
Vale il principio della soffietto della fisarmonica
L'opposizione riproposizione schiacciare scherzare quando l'hai chiuso Piromalli non sono più
E noi ci siamo quelli iniziali
è quindi
Se noi vogliamo che nei prossimi anni si torni a investire in cultura e da parte dello Stato e da parte dei Comuni dobbiamo sapere che non si può avere una continua contrazione delle risorse pubbliche destinate
è una buona notizia che nella legge di stabilità del sia per la prima volta dopo parecchi anni alcuna aumento del finanziamento del FUS io lo considero questo un fatto positivo
Penso
Che bisogna essere più selettive nella spending review e tenere conto che se si vuole incrementare l'investimento culturale allora non si può applicare come una mannaia in modo generalizzato e indifferenziato le spegnere di o qualsiasi investimento culturale
E penso che anche
Nei trasferimenti dello Stato il Comune dovrà tener conto che i Comuni oggi sono il principale investitore in cultura
Che se non si vuole che prima coltura questa è una variabile che va tenuta in conto
Detto questo
Però
Io presso l'Isola di S. Fazio ragionamento anche qui di verità
Per quanto noi possiamo creare le condizioni perché ci sia un maggiore investimento pubblico nella cultura se vogliamo rilanciare un'offerta culturale alta non può essere fondato solo sull'investimento pubblico
Noi abbiamo bisogno di allargare il perimetro delle risorse disponibile
Il problema è il saldo
E se vogliamo avere un'offerta culturale alta abbia bisogno di far sì che l'incidenza delle
Risorse che non sono pubbliche che contribuiscono a un saldo attivo sia maggiore
E questo io penso che
Richiama invecchiamento della necessita di un rapporto pubblico-privato
Che investe il rapporto che che diciamo investe molto in modalità
Da tutto il tema delle sponsorizzazioni del mecenatismo civico dell'apporto di capitali che ha bisogno di essere favorito
Favorito in termini fiscali in termini normativi e burocratici oggi teoricamente dico teoricamente perché nessuna impresa riesce ad applicarlo
è una legge che prevede alcuni vantaggi fiscali e così complessa che un'impresa non si mette perché spende di più nella burocrazia per accedere di quello che ha speso nella sponsorizzazione
Allora
Qui c'è un primo tema se vogliamo un apporto di capitali privati maggiore
è evidente che abbiamo bisogno di creare
Come dire la comma la facilità e la convenienza perché si possa fare
Questo è un tema che si dice
Ormai
Ripetutamente penso che sia arrivato il momento di affrontare pronte e di affrontarlo di petto sapendo che bisognerà fare una battaglia a testa bassa contro il Ministero dell'economia e questo lo so benissimo
Perché fa i conti con quanto introita fiscalmente lo capisco bene però la decide
Anche mister economia vive in questo Paese o meno perché facciamo tutti i conti notti come di come si affronta questo tema
Se vogliamo un apporto del del privato non possiamo chiedergli soltanto soldi c'è un problema di coprogettazione
Perché
Un'azienda che decida di sponsorizzare un evento lo fa perché ritiene di averne
In parte per mecenatismo e questo va benissimo d'altra parte perché ritiene di averne un ritorno in termini di visibilità non sarebbe e quindi
Non è soltanto il problema di andare all'esempio elemosinare diciamo un contributo di costruire un rapporto attivo che consenta una coprogettazione degli eventi che sia di reciproco interessa fermo restando che la regia
Ovviamente sta sempre nelle mani dell'attore pubblico ma la coprogettazione insieme al soggetto che possono accedere fondamenta
Il rapporto pubblico privato deve essere anche capace di aprirsi alla gestione dei beni parlo di beni culturali
Perché in molti Paesi europee non solo europee noi abbiamo esperienza di rapporto pubblico-privato nella gestione dei morti entrano in questo è ancora un tabù
Io penso che invece sia un tabù che va vinto
Perché è un rapporto pubblico privato nella gestione dei musei dei beni
Culturale significa anche una
Una
Maggiore possibilità di importo inventarvi introdurre il fattore di competitività di managerialità di efficienza di ottimizzazione
Naturalmente in questo l'ho accettato
Grossi triplice Silvia Costa l'apporto dei fondi europei non è banale nel perimetro delle risorse che noi dobbiamo mettere in campo
E quindi credo che questo sia una questione sia
Riferito agli euro Creativity sia riferito a hai Horizon due mila quattordici due mila venti come noi siamo
E a tutti e a tutta la programmazione fonte
C'è un grande investimento di molte città italiane principali sul maxi
Sì ma se testo non è soltanto a applicabile a risparmio energetico la sicurezza dei cittadini ma anche al Cal per avere il Paese come gestisce la cultura come sulla ricerca fanno le sorprese quindi
Io penso che
Abbiamo
La necessità e
Tutto questo diciamo è fondamentale
Per consentire al nostro Paese di valorizzare al massimo punto
Un bene fondamentale che è forse il bene principale di questo Paese ha che poi il punto siti al petrolio c'è chi allora non abbiamo la cultura bisognerebbe considerare partirà questo dato che per noi il petrolio a questo per noi l'ora questo
è un Paese che ha una risorsa fondamentale la valorizzata l'alto non delocalizzati né perché un'azienda può anche avviamo al Colosseo Stalin Cina non lo possono portare cerchia
Qui veste è un investimento che come viene
Titti tira un ritorno permanente quindi da questo punto di vista io penso che
Questo finisco significa intorno al
Anche al mio ruolo di Presidente di ANCI
Questo significa
Mettere la città nella condizione di
Assumere la cultura con una priorità della loro iniziativa perché oggi
Per le ragioni che ho detto fin qui a partire dalla considerazione iniziale l'attrattività dei territori lecita son tutte molto attenta investire in cultura esattamente perché l'investimento in cultura un valore aggiunto non c'è grande città nel mondo
Che non stia investendo in ricerca università o in cultura in tutto ciò che ruota intorno sapere la conoscenza nelle diverse modalità nelle diverse variabili
E allora io credo che qui c'è uno scopo una risorsa fondamentale
Avremo nell'occasione di
Di una città italiana che sarà capitale europea della cultura ma il Ministero otto secondo me con una buona
Intuizione ha lanciato l'idea che dal due mila quindici ogni anno ci sia una città che si è capitale italiana della cultura questa è un'iniziativa che può essere di straordinario valore
Che sollecita sistema degli enti locali a misurarsi con la cultura e anche competere
E non sappiamo che ogni volta che un evento diciamo una città viene investito da un evento quell'evento diventa l'occasione per mille cosa partirà da mettere in campo tutti i processi di riqualificazione rigenerazione urbana che sono necessarie a sostenere l'evento
C'è l'Expo è già stato detto Expo non è soltanto una cosa che riguarda Milano Lombardia espone una grande occasione
Dopo anni e anni in cui l'immagine del nostro Paese diciamo non è tra le più sul leasing ieri per tante ragioni noi abbiamo una grande occasione per offrire al Paese al mondo una grande immagine al nostro Paese
A questo se Expo diventa appunto un evento in cui il Paese si identifica noi come ANCI abbiamo sul protocollo sottoscritto un protocollo comma
L'Expo Milano perché stiamo lavorando un programma che veda realizzare in tutte le città italiane grandi medie e piccole di cui all'Expo
Eventi di sostegni expo e poi le città più vicine Venezia Torino stanno lavorando con Milano con programmi molto intense ovviamente di ed enti e gli accadimenti che determina una grande offerta
A al milione di visitatori che che verrà
C'è la
Ci sono altre esperienze interessanti qualche storno fa ne abbiamo fatto secondo incontro qui a Roma il primo si era fatto Torino di tutta la città che sono sedi di iniziative dedicate libero
Abbiamo costruito la rete delle Città del Libro
è un altro modo no perché mettere in crisi i come dire in relazione di
Glieli diciamo gli investimenti che ogni città fra è una logica una strategia di carattere nazionale e di reti di questo genere né possiamo diciamo costruiremo alte
Dalla rete delle città dei teatri lirici alla rete della città
Che hanno musei specializzate
In una certa direzione via di questo passo quindi io penso che
Costruire reti e c'è tutto il tema del recupero del patrimonio culturale
Quando si dice a rilanciare gli investimenti un pezzo fondamentale del rilancio di escrementi passa per recuperare il patrimonio culturale
Ancora una volta vi faccio un caso è la mia città chi è qui Venaria probabilmente l'ha visitata penali a fino al mille novecentonovantotto
Era affidata al demanio militare
E ci teneva i muri della Taurino Enzo
La Venaria che vedete oggi
è una meraviglia che esiste dal novantotto ad oggi
C'è
Quando andate a visitarlo verso la fine della visita c'è un filmato che fa vedere come era come
Oggi ne fa un milione di visitatori all'anno e il quinto sito
Italiano museale per numero di visitatori davanti a Palazzo Ducale Venezia se uno vent'anni fa avesse detto che un posto un sito museale di Torino prima aveva più visitatori di uso di Venezia lo prendevano per matto è così
è così no cioè l'investimento poi determina
Opportunità è un'offerta straordinaria
E
Noi abbiamo un patrimonio culturale rispetto al quale una politica di investiti di recupero e
Come dire è una levata una ci vorrebbero risorse immense infinite data l'ampiezza proviamo a cominciare
A determinare no una una un
Ecco io penso che quindi ci sono tutte le possibilità in realtà per superare i limiti che il rapporto denuncia
Con una determinazione novanta che parta dall'idea appunto
Che non stiamo discutendo come dire di un lusso non stiamo discutendo del superfluo stiamo discutendo di una cosa che
Facciamo perché più comoda di altre ed è più gradevole di altre no facciamo una scelta per investire in un motore di sviluppo che per il nostro Paese è fondamentale più fondamentale che per qualsiasi altro Paese come sappiamo
E credo che se
Se questa scelta questa scelta naturalmente ha bisogno di una validazione politica in primo luogo per esempio penso che
Sia stata una scelta molto giusta mettere insieme culture turismo un unico dicastero perché il turismo in Italia a nel rapporto con la cultura un elemento strategico inscindibile del fatto che per anni anni noi abbiamo separato queste due dimensione a dimostrazione di una cecità
Ma non basta a tenere insieme due due delega bisogna costruire anche una strategia
Quindi io penso ci sia in tutte le condizioni e questo ancora una volta
Vede nelle città un protagonista e l'ANCI e per quello che
Ci riguarda naturalmente pronto a lavorare con Federcultura con il Governo con il Ministero dei Beni culturali del turismo per
Far crescere questa consapevolezza e mettere in campo tutte le strategie necessarie grazie
Allora ringrazio carte Piero Fassino l'esperienza di Venaria reale
è stata il cui risultato è stato tenuto per una scelta importante che è stata fatta a suo tempo di affidare l'autorizzazione il recupero
La tutela di quel luogo a chi a un'azienda consorti cioè si è creato uno strumento
Di una politica pubblica quindi il bene comune di ricreare occupazione perché a ricreare occupazioni tutti in quel territorio di valorizzare e di avvicinare
I tutti i tutti gli operatori mondiali è stato reso possibile
Perché non l'ha fatto direttamente lo Stato o il comune o i Comuni una Regione
Hanno creato uno strumento aziendale un'intesa culturali si chiama aziende vidi Venaria reale
Adesso da parola al professor Rodotà la che mi dice professore
Le tre metri
Grazie anzitutto dell'invito cercherò di essere il più sintetico possibile partendo dalla considerazione
Per fare il Presidente grossi d'apertura nel suo contributo a questo rapporto parlando della necessità di una rivoluzione culturale
A domanda e possibile
Leggendo il rapporto ascoltando gli interventi di stamattina
Dobbiamo usare il condizionale sarebbe possibile
La mia convinzione che
In questo momento bisogna rimuovere un blocco che si è determinato in questi anni e che nasce dalla congiunzione tra una impressionante regressione culturale è la penuria delle risorse
La regressione culturale ha sostenuto l'idea
Che
La cultura è un lusso
Perché è uscita dal circuito dell'attenzione pubblica
E quindi in tagli alla cultura sono ritenuti tutto sommato
Accettabile
Ora
Questo ha determinato
Una serie di dinamiche negative che sono ancora davanti hanno
Perché io sono assolutamente convinto nella necessità
Di guardare oltre l'intervento pubblico tradizionale la
Fondazioni aziende speciali
Una serie di strumenti devono essere tutte rimessi il
L'idea però
Che e dietro ancora molte delle iniziative che vengono prese e di una certa considerazione generale eh che tutto sommato
Il pubblico è sempre inefficiente e il privato è sempre accettato e accettabile anzi deve essere ricercato questo è un errore questo è un errore perché ci sono stati e ci sono ancora molti esempi
Non voglio essere polemico quindi non farò nessun riferimento in cui
L'affidamento a privati della gestione di beni culturali è stato un fallimento è stata un fallimento e ha determinato anche un
Deperimento dei beni stessi questo lo dobbiamo senza polemiche io credo che come si debbono rivisitare gli strumenti dell'intervento pubblico perché ormai lo sappiamo bene alla l'intervento pubblico non è l'intervento
Dello Stato così come l'abbiamo storicamente conosciuto si articola in diverse forme così dobbiamo essere molto attenti
Per quanto riguarda il rapporto pubblico privato che ha un problema quando si tratta di beni di questa qualità
è vero
Coprogettazione e controllo in questi anni il pubblico ha perduto drammaticamente questa capacità noi non possiamo ignorarlo o ricostruiamo questo patrimonio
Dicono scienza e ha anche distacchi ULS riconosciuto altrimenti è chiaro che lo Stato sarà sempre un soggetto debole e non può esserlo in questa situazione devo dire
Voglio essere
E le dinamiche negative solo
In questo senso per esempio procediamo a dismissioni la logica della dismissione
Che
Arriva alla mi dire anche
Rivive è un'espressione molto garbata anche beni che non dovrebbero neanche entrare nella testa delle persone quando si fanno questi discorsi
Quando non ci si rende conto per esempio
Nella necessità di favorire l'accesso alla conoscenza alla Scip accesso alla conoscenza è quello di cui già si è parlato per esempio
Le defiscalizzazioni che possono accusa accompagnare l'acquisto dei libri io posso dire per esperienza
Indiretta perché non è che vada
A scuola io alla mia veneranda età ma dalle scuole perché me lo chiedono gli insegnanti gli studenti
E nell'ultimo anno io ho verificato che è una serie di insegnanti molto impegnati sedi
Dicono non cercavamo di avvicinare gli studenti alla per esempio alla letteratura italiana contemporanea non possiamo più comprarci
E quindi ci tocca perché io non posso dire comprate il libro che è il primo nella classifica dei bestseller allora noi poveri diamo la categoria dei lettori forti come vengono chiamati
Della l'indebolimento nella categoria delle torri forti non è che ci sta
Certo ci sono persone che per loro privato piacere leggono meno libri assumendo in grado di trasmettere conoscenza di
Favorire la diffusione della cultura
La battuta che è riecheggiato anche qui stamattina con la cultura non si mangia
è una battuta
Che non può essere isolata questo contesto
La cultura è un fatto
Che non solo non si concili con non non si mangia ma dietro questa affermazione c'è un fastidio nei confronti della cultura
Come luogo del sapere critico allora qui noi abbiamo un problema io lo metto in questi termini che sono un po'
Semplificate qual è il rapporto prima la cultura come spirito critico e il potere le varie forme di potere
Perché questo è il problema perché la depressione delle sedi nelle quali si produce sapere critico non è a mio giudizio un fatto innocente
Legato semplicemente
Allora ignoranza di molti governanti alla mancanza delle risorse e in qualche modo e in qualche modo l'esito di una strategia
Questo è un punto sul quale noi non possiamo non riflettere seriamente perché
Altrimenti poi ci troviamo di fronte a difficoltà che sono obiettivamente insuperabile non è un discorso polemica non è una semplificazione brutale della realtà
è un dato che abbiamo di fronte
Ed è un dato che ci consente di capire tante cose giustamente sinti
Insiste
Quasi quotidianamente chiudono due tenevi I Cipressi al giorno ma quante sono state in questi anni le chiusure di istituzioni culturali vorrei dire una cosa molto più serie
Se è una biblioteca deve rinunciare a dieci abbonamenti eccome esterni un'impresa si fosse chiusa c'è un pezzo di quella bibliche di quella biblioteca che muove perché da quel momento in poi l'accesso al sapere
Non è più possibile attraverso la biblioteca non mi dite che c'è il problema della Rete perché per tutta una serie di cose la rete è uno dei grossissimi ma per queste facce
E qui si pone un altro problema che in Italia rimane marginale
Accesso alla rete un punto fondamentale per due ragioni non solo per
Conoscere la Consip la conoscenza prodotta ma per diventare
Hanno stravolta produttori riconoscente essendo l'accesso alla Rete è un accesso che tende
A escludere
Perché ci sono tutta una serie di passaggi di tipo economico che vengono accesso alla rete più difficile evidente che si dà anche un problema
Quindi il problema che la conoscenza in realtà un grande problema in questo momento lo siamo
Non so non continua a fare gli esempi con gli altri Paesi Chi Minh malinconici Scollo sempre
Devo dire la verità e noi non riusciamo a capire io ad ogni anno a fare un seminario al Collège de France giuristi ce n'è uno solo e
La quindi non è una conventicole di giuristi
Un grande visione Locatelli quest'anno anzi l'anno scorso mi disse
Sai io di essere molto grata al tuo paese perché perché sai col
Vuoto in cui vanno le cose in Italia io ogni anno posso selezionarli il miglior ridotto
Dottori di ricerca che vengono qui e sembrerebbe già qualcosa e la produttività del mio istituti aumentando del venti per cento
Ecco questo è l'incapacità di lettura di una società questo è quello con cui noi stiamo facendo i conti non voglio essere come dire soltanto
Pessimista
Ho presentale
Un un panorama negativo perché Piero Fassino sa restituito un'immagine che non è un'immagine ottimistica è un'immagine
Fattuale rispetto alla quale però il rischio dell'interruzione dei processi e continua questo lo ce l'ha segnalato
E quella che si chiama democrazia di prossimità
Che ha i Comuni di Comuni al centro dell'attenzione fondamentale per tutto questo
E per esempio quando noi diciamo la gestione non deve essere più la gestione tradizionale deve coinvolgere i privati rendiamoci conto che nella società ci sono molti gruppi
Che si formano intorno a progetti che hanno poi possibilità di realizzarsi attraverso che cosa attraverso luoghi che sono in mano pubblica
Che sono magari dice del tutto trascurati e che se
Io sono per le regole attenzione
Lolli
Il gioco strutturalmente
Polemico dell'occupazione anche se quello può essere un campanello che fa suonare qualche cosa ma certamente ritenere che ci sia anche la necessità di promuovere di favorire
Una progettazione sociale
Di cui non si fa Galante per il Comune per i contenuti ma per il rispetto di
Quindi ci sono situazioni
Che noi dobbiamo affrontare con tutta la
E
L'impegno
E la consapevolezza dell'esistenza di questo panorama che voi conoscete benissimo che io volevo richiamare e il pregio del rapporto eh
Che dice che
Che
La rivoluzione per usare le parole di grossi è possibile o sarebbe possibile con una conclusione ad una conclusione una mia
Ovvia e banale
Riflessione finale
Il deficit di cultura diventa deficit di democrazia queste
Non c'è nessun dubbio perché significa non le capacità di partecipazione alla cosa pubblica questo è un un punto essenziale
Quando noi vediamo
Io
Presso voglio voluto parlare dell'università dove insomma ci sono
Situazioni di eccellenza ma ci sono situazioni mediamente anche per colpa del ceto accademico e
Io questo lo devo dire con grande sincerità
Quando
Io sono stato quest'idea voi sapete che in Francia
Presso l'Università di quando ci fu una certa minaccia di taglio
Reagirono molto vivacemente
Non è avvenuto nulla di tutto questo di vita
Vedo molte ragioni contiguità con il potere politico prevalenza degli interessi professionali sugli interessi culturali
Do dobbiamo mettere tutto questo nel conto non è facile perché in questi anni ripeto la regressione culturale
è stata grande
Ed essendo grande
Quando c'è cattiva cultura anche la politica diventa cattiva perché la politica non sia l'indennità con processi autoreferenziale la politica si alimenta attraverso
Il colloquio culturale con la società la capacità di leggerla e aprire dunque alla cultura significa anche
In un momento così complicato dare un contributo
Più generale a una sorta di
Ritmo privatizzazione di questo Paese
Grazie spunti interessantissimi riprenderemo dopo adesso la parola Gianluca Comino è che
Direttore i Comuni
L'azione del suo esterne di nel che è uno dei più grandi investitori in proprio nella logica dei diciamo prima di partnership
Che abbiamo in Italia
Grazie grazie dell'invito ben dopo un discorso così alto il professor Rodotà
E si diventa diventa difficile riportare su sul
Sul star proprio
Più di esperienza il tema io credo che dobbiamo ripartire da da due parole della del rapporto Federcultura e in particolare quell'appello a una strategia per il Paese che è un po'
Per me a tutto tutto il il libro che né
In qualche modo è un appello a a realizzare
Quando parliamo di settore cultura
Minuto visto dal punto di vista dell'impresa parliamo di un metà settore c'è un settore che aggrega oltre al patrimonio culturale paesaggistico anche il sapere la conoscenza la comunicazione i media
Il sistema manifatturiero il made in Italy e l'innovazione turismo infrastrutture del territorio
Prima si citavano la grande si dava la grandissima ricchezza di di beni culturali che al Paese
Eccitano qualcun eh classifica e che ci pongono in coda all'Europa da però rimaniamo sempre primi leader al mondo
Per marchi enogastronomici per il designer per la creatività secondo gli indici
Di analisi di questi settori quindi mettendo tutto insieme patrimonio culturale paesaggistico questa ricchezza diffusa
Forse possiamo Richter riniziare a a dare un valore un valore anche a questo settore
Tuttavia
è un patrimonio che
Senza trasformarlo in un volano di crescita e sviluppo del Paese rischia di essere un grande peso abbiam visto che il i tagli in qualche modo lo sottolineano per questo abbia bisogno una nuova politica culturale che sappia valorizzare il potenziale di questo capitale diffuso sul territorio inserendo di un grande piano nazionale
Il punto di partenza credo e diceva bene
Presente Fassino e inevitabilmente quello delle città nelle città infatti si sviluppa una società sostenibile innovativa e creativa e il tema delle Smart City che comincia a farsi
Forte anche nel nostro Paese certamente la chiave perché mette insieme il valore del territorio con la con la Rete con l'innovazione
La e rapporto pubblico e privato certamente rappresenta uno dei dei modi per risolvere la il problema è la soluzione
Io credo che oggi l'Italia non si possa prescindere da una partnership tra pubblici e privati né adesso né la cultura per due ragioni principali la prima che le risorse pubbliche sono sempre più scarse
Quella politica dei tagli lineari colpisce e in particolare questo questo settore e l'altra scelta avete funzionale le imprese dispongono di know how che può esserne importante
Complemento della della capacità delle strutture pubbliche hanno un approccio efficiente innovativo dei beni culturali
A queste due ragioni si è raggiunto per una terza che riguarda principalmente il nuovo modo in cui le aziende si rapportano con la società e con gli stakeholders
Oggi infatti alle aziende non viene chiesto più soltanto di creare valore economico ma sempre di più si lavora per sostenere
Del la comunità nel conseguimento di una gamma vasta di bisogni
Che vanno dall'informazione alla tutela ambientale dalla promozione culturale alla tutela della salute e quindi se le aziende decidono investire in cultura da un lato riescono ad inserire sì
Perché se giuridici serricoltura se riescono ad inserire il sostegno alla cultura in una logica di investimento strategico dell'azienda
Troppo spesso si presentano progetti un po'a piè di lista senza capire l'esigenza profonda che l'altro che l'azienda che l'impresa proprio di trasferire dei valori più antichi di quelli che nessuno Progetto della del suo lavoro e dall'altro se sente intravedo una possibilità di sviluppare progetti in condivisione con l'interlocutore pubblico pubblico di riferimento quel progetto e l'idea di parte del CIPE di complementarità di cui si parlava prima
Il patrimonio pubblico privato nel settore culturale però non trova vita facile anzi viene spesso ostacolato dalla carenza di un sistema organico di incentivi fiscali strutturali se n'è parlato prima io credo che estendere
La e il credito tax che oggi sul cinema sua creare della del mondo della cultura potrebbe esserlo una strada vista anche la semplicità con la quale si può applicare
L'eccessiva burocratizzazione delle procedure
Si diceva l'tema della liberalità alte ma le sponsorizzazioni
Un contesto normativo poco chiaro e la mancanza di un ritorno di immagine sufficiente per il soggetto che investe spesso si fa confusione tra becera attivismo e intervento del privato nella cultura invece il mecenate colui che senza secondi fini
Può sostenere la cultura l'impresa deve dare una risposta sempre misurabile ai propri azionisti
Per perché di soldi spesi abbiano un valore
Misurabile appunto questi ostacoli sono la diretta conseguenza di una barriera di natura culturale
E spesso anche ideologica che attribuisce ai privati ruolo esclusivo di merce nati come dicevo
Italia invece deve cambiare approccio sopra realizzare una rivoluzione culturale coinvolgendo i privati al terzo settore un progetto volto a rendere il settore della cultura uno dei principali volano di sviluppo
In termini di crescita economica creazione di nuove imprese nuova occupazione e valorizzazione del brand Italia
Le parole di Fassino
Mi confortano coprogettazione gestione comune sono i temi fondamentali sui quali dobbiamo lavorare per rafforzare il rapporto tra pubblico e privato
Non si tratta di stravolgere un quadro normativo ma di avere il coraggio di sperimentare nuove modalità di collaborazione
Da una logica di sponsor ci parla di partnership prevedendo l'adozione di modelli di governance innovativi come succede in altri Paesi individuare la possibilità di costituire nuove forme societarie come società miste società di scopo
Rinforzando ruoli imprenditoriale anche della della gestione e verificare la possibilità di allargare Desperate delle fondazioni come già sperimentato con successo per esempio nel Museo egizio nei musei civici di Torino
Per esempio di partnership
Voglio portarne uno della mia azienda che ENEL contemporanea da circa sette anni siamo ideatori e realizzatore di un progetto di valorizzazione dell'arte contemporanea in cui siamo
Noi che commissioniamo quindi perché e e in quest'ambito creiamo delle collaborazioni poi con con enti di ricerca con musei e alla fine doniamo le opere come è stato
Big bambù con il Macro e altre
Purtroppo sempre più difficile lavorare in questa in quest'ottica se guardiamo oggi macro
Dispiace dirlo ma siamo al venti gennaio e ancora non lo sappiamo se ci sarà un direttore se c'è una programmazione e per aziende che devono programmare i loro Budget a ottobre l'anno scorso
Da diventa difficile poi giustificare un sostegno
E sicure competizione oggi per le grandi aziende una competizione globale viene facile destinare i soldi a a Barcellona piuttosto che a Mosca colono e non e non a Roma e il purtroppo
Sì sì si trova sempre un muro di gomma di fronte a queste scelte aver o direttore non è uno sfizio e avere un qualcuno che grado di programmare è in grado di relazionarsi con il mondo poi c'è l'Amministrazione facesse il suo lavoro di amministrazione però uso
Ancora stiamo aspettando
Quindi le energie dei privati sono disponibili ma per attrarre necessario razionalizzare sistematizzare la disciplina di incentivi fiscali in modo da tener conto dei piani di comunicazione pluriennali dell'impresa
Occorre incentivare la nascita di forme di imprenditoria culturale più snelle anche di taglio no-profit in grado di intervenire grazie nuove competenze nel settore i siti in quei settori in cui lo Stato non possiede il know how e son drammatici dati che abbiamo visto sulla
L'applicazione delle nuove tecnologie le Apa ai musei quando veramente oggi sono comodi ti che costano pochissimo e consentirebbero magari a Società di giovani di poter entrare in un mondo del lavoro così dando loro contributo e anche magari guadagnandoci qualcosa faccio un piccolo esempio per chiudere
è un esempio che può essere interessante perché anche l'Italia si sta avviando verso queste celebrazioni la campagna promossa dal Museo dalla Grande Guerra in Francia
è stata fatta tutto attraverso riso famiglia attraverso Facebook
E poche settimane hanno raggiunto cinquantamila follow ERS hanno raccolto circa tre milioni di Euro di partnership private hanno incrementato il legislatore del quarantacinque per cento
Io credo che sia in questi gli esempi semplici da perseguire
In questo mito di crisi abbiamo bisogno che la politica dimostri anche il coraggio il coraggio di scegliere un numero ristretto di progetti
Sui quali far convergere i fondi a disposizione e coinvolgere gli attori economici sociali evitiamo di disperdere quel poche risorse che sono in tanti in tanti rivoli
Beh io credo che
Le imprese ci sono quando ci sono i progetti chiari
E e soprattutto quando è possibile utilizzare anche la cultura possa utilizzare nel modo migliore ma per internazionalizzare il nostro patrimonio culturale affiancarlo al I Marche al design e alla possibilità poi di attrarre consumatore
I visitatori nelle nostre nelle nostre città dobbiamo credo smettere di parlare delle cose da fare e iniziare a farle e magari il prossimo rapporto invece di essere un epilogo delle del
Problematiche che abbiamo invece essere un rapporto dei progetti realizzati nell'anno grazie
Grazie Gianluca
L'ultimo l'intervento è stata molto evocata Claudio Ferrazzi una
Giovani italiana giovanissima possiamo dire che ha svolto un ruolo importantissimo all'usura al vertice dell'Umbria che adesso è ritornato in Italia il Segretario Generale dell'Accademia di Francia
Grazie grazie mille dell'invito la difficilissimo rendermi simpatica non solo perché intervengo ora di pranzo de descritta come in fuga
Il rappresentante la Francia che è sempre il cugino che fa un po'meglio adesso c'è cercano appunto di dare qualche elemento soprattutto di
Magari fare qualche quattro osservazioni
Che la lettura del rapporto misti irato ovviamente io parlo della Francia che conosco meglio sanitaria da tre mesi quindi mi contorno non voglio assolutamente
Introdurmi così ieri in un dibattito che è molto complessa la innanzitutto forse per presentarmi qualche elemento dell'Accademia di Francia Roma allora il lucro non lo presento in misura crimini Francia Roma forse meno conosciuta
Assedia la villa Medici all'istituzione francese che sul terreno di Roma dal mille seicentosessantasei quando è stato deciso appunto di quote di aprire una residenza di artisti Roma centro culturale europeo
Che la Francia inviava quelli che poi sarebbero diventati gli artisti pubblici gli artisti di Stato che alimentavano avversarie gli altri grandi
Grandi palazzi i francesi quindi da lì list centro delle nostre missioni non è mai cambiato sono appunto una è una residenza di artisti e dice di studiosi di storia dell'arte
Acquisì affiancato al tempo negli anni settanta del Novecento un un ruolo di istituzione culturale con una programmazione multidisciplinare di mostre fare cultura mostre musica letteratura i
I si appunto tutto di tutti i generi quel culturali soprattutto nelle gambe tra Francia Italia
Però detto questo punto quattro osservazioni rapidissime né alla lettura del rapporto tra la prima cosa appunto il Louvre e spesso
Citato come esempio di una istituzione che sta andare asset apprendere
Strappare direi anche dei fondi
Fondi pubblici e privati altrove allora i mille forse per per dirla in modo estremamente chiaro la la prima cosa dunque vorrei iniziare che l'intervento sia strategico che finanziario dello stato del servizio pubblico
Schema
E culturale è sempre stato decisivo qualsiasi fosse
Il il nostro dinamismo la nostra voglia di andare a recuperarsi fondi allora
Alcune istituzioni culturali l'anno scorso fosse arrivata anche in Italia alcune istituzioni culturali pubbliche francesi hanno protestato contro i tagli
Ma dopo unto qualche qualche qualche dato quasi quattordici miliardi di euro spesi dallo Stato francese tra interventi di Bilancio Space carie tasse nel due mila dodici
Quindi un punto del valore aggiunto culturale su sei e lo Stato per lo determina acquisti aggiunge appunto lo sforzo degli enti locali importantissimo con sette miliardi all'anno essenzialmente fornito dei Comuni
Quindi questo intervento e decisivo quindi da un punto di vista finanziario decisivo anche da dall'orientamento ed da quello che appunto Roberto Grossi chiamava il sistema di offerta un orientamento molto netto attualmente
Il Governo francese ci chiede di di fornire uno sforzo sulla creazione e sullo spettacolo con un'attenzione particolare all'insegnamento e all'educazione artistica e culturale
Quindi delle scelte nette ai ragazzi appunto sui sui giovani sui ragazzi
E Illy appunto all'Italia indica come modello come la storia dell'arte insegnata come quindi insomma questo questo è un valore chiaro
E un altro emendamento importante sulla valorizzazione del patrimonio immateriale quindi con un'attenzione I marchi pubblici alle
Ai ai luoghi
Al al design a tutto quello che si è costruito e su cui appunto Francia Italia sono così forti quindi quando
Il lucro cede al al museo nazionale di avuta di la sua marca per
Per punto quasi un miliardo di euro su uno a quindici anni e tutto il sistema ti paese che si è che si è appunto speso terrà perché questa cosa fosse possibile
E tra l'altro la cosa che va significa che le generazioni sono d'accordo tra di loro perché si chiede qualcosa che non è per la generazione attuale ma anche per le generazioni future
E quindi si tratta poi di stimolare gli strumenti per rendere perenni queste queste queste risorse che non siano bruciate da una generazione che ha svenduto
Allora la sempre sull'intervento del del pubblico allora il
La presenza del servizio pubblico per se può sembrare paradossale ma crea fiducia e attira oltre a regolarla l'intervento privato
Allora è un servizio pubblico che quando quando si toglie e dice è importante però lasciamo al privato finanziari e finanziare non è più non è più credibile
E ed è un un servizio pubblico in cui c'è una cultura diffusa in cui tutti sono d'accordo appunto si citavano diversi diversi Ministeri in realtà è una cultura diffusa tra Stato enti locali
E una cultura diffusa all'interno dello Stato e me ne parlavamo con le strutture con la sottosegretaria per esempio tra il Ministro della cultura della ricerca dell'educazione e delle finanze
è una cultura diffusa in cui appunto non non ci sono dubbi sul sull'obiettivo da questo insieme
Quindi Pubblico e privato spiega il valore aggiunto importantissimo del settore
Chieste che appunto raggiunge più di cinquantacinque miliardi di euro cioè tre virgola due per cento della ricchezza nazionale di una sorta di
Prodotto nazionale lordo culturale
Estremamente importante poi è stato non è stato ancora citato questo dato ma un bacino di occupazione di seicento di seicentosettanta mila persone
Cioè due virgola cinque per cento dell'occupazione totale francese
Ma in questo contesto la seconda la seconda osservazione che volevo fare e uno degli obiettivi appunto della politica pubblica è di favorire l'ingresso dei privati allora all'interno di regole certe esplicita e stabile
Allora innanzitutto invece laicismo oggi abbiamo detto mecenatismo come se non ci fosse controparte allora lampo
SIPRES l'abbiamo festeggiato a l'autunno scorso dieci anni delle leggi sul mecenatismo francesi
In realtà il mecenatismo nella al la liberalità la generosità di imprese di singoli individui ma oggi nel sistema francese il mecenatismo è stimato a tre quarti
Cioè tre quarti e generosità pura e si può sperare in un quarto di ritorno
Del di ritorno di immagine di
Di qualsiasi di qualsiasi natura valorizzabile per l'impresa che ovviamente deve poter contare su un ritorno certo
E quindi se appunto questa regola è chiarissima chiarissima nel negli interessi rispettivi tra pubblico e privato e quindi per un'istituzione culturale è una specie di di di regola Doro fondamentale che permette la protezione di una serie di
Di di progetti che non vedrebbero la luce altrimenti allora voleva anche sottolineare
Ne abbiamo parlato poco fa il mecenatismo di privati cittadini allora creare gli strumenti per una raccolta di piccoli doni è una cosa che mi sembra molto importante che è molto nuova anche in Francia è da solo da quattro anni che usciamo che siamo riusciti
All'usura vere dei in contributi tramite micro doni dovuto alla la grande il grande privilegio Dini
Di invitare il il il bambino che aveva abbandonato il tre cinque euro che era il più piccolo dono sulla piattaforma
E e quindi questa è una cosa importante che appunto che chi impone semplicità accessibilità a dei sistemi che possono essere molto complesse e quando si immagina un
Un mecenatismo diffuso si è
Ci si impone se semplicità perché non è possibile fare altrimenti altrimenti i costi sono superiori ai vantaggi
Allora ovviamente Taddeo parla del mecenatismo
Le sponsorizzazioni e poi le concessioni di attività che possono utilmente
Affidasse i privati e quindi il ragionamento deve essere guidata dalla condivisione di valore aggiunto e di profitti
Perché ovviamente le istituzioni culturali devono poter in parte finanziare le loro attività di servizio pubblico con i proventi delle attività commerciali e nello stesso tempo i privati devono poter fare impresa
Quindi questa è una condivisione su i privati non possono prendere solo le cose approfitto e presto il pubblico e di Sesto quindi questa è una un ragionamento che
Ora noi cioè nelle istituzioni culturali a livello proprio operativo io non ho la visione di insieme ma un livello molto operativo di una struttura
è una una discussione con l'istituzione privata che è molto importante accompagnare con delle regole chiare
Allora in Francia
La gestione delle istituzioni culturali e molto facilitato dal fatto come lo citava velocità il rapporto che il numero sono di meno ma questo non cambieremo la storia dell'Italia riducendo in numero di sedi realtà però la programmazione né autonoma
Con un direttore o artistico scientifico che dirige e con una coppia tra un direttore artistico scientifico e un manager
Con dei profili complementari che che portano un progetto portano un progetto con degli obiettivi un progetto che ha una durata
Che viene diciamo con del degli obiettivi un Baggio e delle
Un sistema di di di report una capacità a lavorare con serietà e con continuità lungo questo mandato
E poi eventualmente una sanzione positiva o negativa che sia
Se alla fine del del periodo o l'ultimo forse dal quarta e ultima osservazione che
Che mi veniva la lettura del rapporto e sul pubblico
Allora io ho trovato sempre un una grande attenzione delle istituzioni culturali al pubblico
Intanto per conoscerlo allora conoscere il pubblico vuol dire con sapere
Non sono quanti sono e ma anche
Giovani vecchi stranieri quanto che cosa vogliamo Rafter definire che cosa si vuole con un pubblico sempre le istituzioni culturali Romanis si pongono spesso la domanda ma ci sono ci dice ci sono cittadini di Roma che vengono le nostre istituzioni
Questa è una cosa molto importante per fissasse degli obiettivi conoscerlo
Con lo sanno bene
E poi accogliere tutto il pubblico potenzialmente interessato che non vuol dire aderì dieci milioni di visitatori all'anno come il lucro anche quando sono magari cento visitatori l'anno però
Essere sicuri che non ci siano persone che sono al di fuori che non sono escluse che potrebbero venire ma che per
Sacco di ragioni non non vengono
E allora l'ultimo vantaggio da qui in cui su questo lavoro con sul pubblico che mi sembra ci mi sembra venire dall'esperienza francese o firma è appunto la possibilità di offrire al pubblico gli strumenti
Per per chi reca al strumenti perché a chi le che non si possono definire se non si conosce esattamente a chi ci si rivolge
E che in modo che appunto dire assicurarsi che c'è la cultura non non non separa non esclude ma anzi è un è uno strumento di valorizzazione
Delle dell'individuo oltre oltre alla alla società mi questi sono un po'gli gli spunti cosicché la lettura del rapporto mi venivano
Ovviamente con tutte le virgolette le parentesi con esperienza portata dal da altrove
Portava i e poi appunto con la mia grave la mia grande gioia di essere
Di ritorno in Italia
Grazie
Badate non voglio
Non ci sono conclusioni da fare perché quello che è stato detto è molto chiaro solamente del mie personali riflessioni sentendo i quattordici miliardi di Euro investimento dello Stato pensando a
Un miliardo e mezzo di quanto inversa lo Stato italiano compreso la tutela con quel po'po'di cose
Che abbiamo c'è una sproporzione incomprensibile se non è il fatto che sono scelte
Perché e credo anche la Francia non è che non abbia un senta la crisi no ecco la fisica sente la Francia come sta come come i paesi di sviluppo hanno meno soldi noi ma investe di più
Solamente le riflessioni che voglio fare lasciare un po'a tutti noi visto che
è una questione di scelte mi sembra questioni di scelte questo è chiaro
E evidente
Che
La cultura è un dovere dello Stato stato comunista un dovere pubblico garantirla ai cittadini a tutti i cittadini è una questione di democrazia come
Sottolineava professor Rodotà
è una questione di benessere è una questione di partecipazione ed è una questione di opportunità che dobbiamo dare a tutti quindi è un dovere io stato garantito ed è un diritto dei cittadini
Riceve la nel modo più opportuno eh
Scandaloso che il cittadino di una comune perché magari ha gestito male museo magari nel Mezzogiorno
Non posso usufruire di un servizio non abbia io abbia la biblioteca chiusa e i cittadini di altri Comuni perché ci sono altre condizioni abbiano altre opportunità quindi noi dobbiamo garantire
Gli stessi diritti a tutti quanti i cittadini
Perché in gioco la democrazia e la competitività sapendo questo ferendo questo che il beneficio che dalla cultura questo se abbiamo ben chiaro non è
Nel continuare a dire che siamo il bel Paese che abbiamo a Roma che ha avuto non è continuando su questa strada
Ma è
Il fermarsi un attimo a riflettere sulla nostra storia ok e
Imprimere un cambiamento di mentalità questa è la rivoluzione culturale che va fatto perché altrimenti avremo
La cattiva politica che spinge in basso che stritola la gestione non a caso ci ha detto da Claudio Ferrazzi che la gestione dell'Umbria autonoma certo risponde sui risultati
E quindi il bene pubblico è garantito da uno strumento che magari riesce a gestire meglio offrire meglio una seria attività allo stato però ci sono le leggi c'è un sistema di regole
Pubblico privato Regione anche qui voluta anche Fassino diceva
Il primato non è detto che si sta meglio del pubblico un come non detto che il pubblico sia per forse più dal privato qual è il punto il problema è a monte le regole e poi averi la forza di valutare i risultati
è scandaloso che ci siano dei risultati nelle fondazioni liriche bilanci che vanno in rosso da un anno all'altro dieci milioni e nessuno
è responsabile nessuno mai paga
Questo è un sistema che non può andare all'estero non credo che in Francia accadrebbe così perlomeno ci sarebbero le persone veramente italiani con
I bastoni a inseguire chi ha creato questo danno per tutti io credo che ci siano
Le condizioni per una rivoluzione culturale qui siamo convinti
Penso che possiamo spingere il nuovo Governo nuovo
Parlamento con una forte sollecitazioni andare nella nella direzione che abbiamo qui tracciato ringrazio i relatori ingrasso la Camera ringrazio tutti per la pazienza