Che fare delle Regioni? Autonomismo e regionalismo nell’Italia odierna

Si è consumato
Allora cari amici buongiorno
Incominciamo i lavori del nostro convegno io desidero ringraziare
Gli amici anche e autorevoli rappresentanze istituzionali che sono qui presenti
Gli studiosi e che
Hanno partecipato all'anno hanno aderito al nostro invito ringrazio anche il Sindaco di Roma che ci ha mandato un messaggio cordiale augurio di buon lavoro
Direi che ricaviamo
E messaggio cordiale di auguri di buon lavoro
Ne abbiamo tutti bisogno
Questo incontro
Poi darò subito la parola
A De Siervo per la presentazione del convegno
Affronto un argomento noto che merita di essere
Valutato
Consideriamo che
Il convegno illustrerà delle ragioni di approfondimento
Giuridico ed i riflessi sull'ambiente sul sistema sociale di riferimento non coinvolgerà altri aspetti
Che io credo potremmo riprendere anche in una prosecuzione
Di questo argomento che riguardano invece le diverse fasi storiche nelle quali
Il problema delle autonomie del regionalismo e della organizzazione dello Stato è stato affrontato in tempi diversi
Da quelli della Costituente a quelli della vita repubblicana
Che
Diversi di noi piace di più a una fase finale nella quale la cultura regionalista
Ha cercato di convivere non bene
Con culture che avevano una diverso rapporto nei confronti del disegno unitario dello Stato diverse situazioni storiche che andrebbero evidentemente esaminate perché hanno prodotto anche diverse concezioni
Questo nostro incontro tra l'altro a una coincidenza imprevista quando si pensò riesaminare questa materia
Con una ripresa di attenzione politica che speriamo abbia buon esito
Che vorrebbe riprendere alcune decisioni che si sono mostrate non perfettamente calibrate
Che portarono anni fa alla modifica del Titolo quinto della Costituzione
Creando le premesse per una situazione estremamente faticosa e conflittuale
Che certamente non ha portato al miglioramento della qualità amministrativa del nostro sistema
Io vorrei soltanto fare un riferimento è un auspicio
Nella convinzione che il lavoro
Che degli amici faranno
Oggi e domani sotto la guida di De Siervo possa portare all'unico risultato che noi ospitiamo di poter avere
Quello di poter esprimere dei suoi delle riflessioni e dei suggerimenti utili
A coloro che dovranno decidere esaminare questi argomenti e trovare le soluzioni più adeguate ecco io credo che
L'auspicio che da un punto di vista di premessa rispetto al ragionamento
Sul merito delle questioni si può fare
è duplice e lo faccio in maniera sintetica
Il primo
In una situazione di forte contrasto
è di grandissima
Diffusione
Della
Mancanza di
Amore per queste cose che viene l'opinione pubblica
In un momento di bassissimo livello
Della apprezzamento dell'opinione pubblica nei confronti del sistema
Ecco stiamo attenti ad un percorso nel quale
La necessità di ridurre l'acqua sporca nel catino non butti anche il bambino prezioso della cultura delle autonomie
Che non è un percorso di disintegrazione del funzionamento dello Stato del corso di costruzione della democrazia
In un sistema pluralistico
La seconda
E che nella necessità di ridisegnare
Un percorso si tenga conto che le condizioni storiche sono quelle date
Le condizioni storiche di oggi uniscono
Alla necessità di ricostruire un disegno corretto
Di autonomia fondato sulla divisione dei poteri dei compiti e su un chiaro disegno
Di decentramento vi sia anche la consapevolezza
Che se i Paesi dell'Unione
Dov'è signori imboccare una strada corretta
Di salvataggio e di recupero dell'esperienza dell'Unione europea
E di costruzione di un percorso di unificazione politica al di là del quale non c'è anche il ma la possibilità di mantenere quelle economiche addirittura quella monetaria se no si fa il salto in un disegno di questo genere l'ordine istituzionale del futuro avrà un sistema di articolazione necessario nel quali meccanismi e delle autonomie a livello locale diventeranno un presidio fondamentale
Di governo democratico del territorio
Ed io spero che questi
Consapevolezze vi siano
Il lavoro che facciamo è nell'indirizzo di queste cose
E se permettete parlare di questi argomenti
Quando si guarda Sturzo
è un modo di farlo credo che non parte dal nulla
Parte credo dalla più forte robusta legittima preziosa cultura italiana del sistema dello stato delle automobili
Vi ringrazio per la presenza ringrazio gli amici che ci ascoltano attraverso la coalizione che si da Radio Radicale
E poi quelli che
Sconterà so perché abbiamo cercato di utilizzare anche quei piccoli mostriciattoli ecologici e che
Oggi sono necessari spendere e che rendono evidentemente preziosa per valore morale la presenza fisica degli amici
Ma
Utile anche la presenza di chi fa meno sforzo e possa invece lo stesso
Vi ringrazio prego De Siervo di farsi di fare la sua relazione e poi cominciamo col percorso tracciato dal programma
Grazie
Qualche rapida spiegazione
Sto convegno perché quale la sua base
Di partenza però in questo convegno è nato da una insoddisfazione molto profonda
Di alcuni di noi verso lo Stato di non funzionalità del nostro sistema regionale e locale etica raccordi dello Stato comunque x con amministrazione regionale
Però la preoccupazione
E l'insoddisfazione
Riguarda anche quello che ci sembrano e alcuni grossi limiti del dibattito in corso su questo il problema
E non vi è dubbio assolutamente che il nostro sistema autonomistico funziona male
Sotto molti profili e tante delle relazione che verranno presentate aggiungono se ce ne fosse bisogno analitiche documentazione del troppo che va in modo insoddisfacente
Ma molte delle proposte di correzione che vengono
Di volta in volta avanzate
Ci appaiono largamente inadeguate se non alcune volte palesemente sbagliate
E ciò senza neppure pensare a qualche radicale presa di posizione assunta soprattutto nei mezzi di informative alcuni mezzi di informazione che parla addirittura di eliminare esperienza regionale
Quasi che non ci si rendesse conto sulla base
Della lunga storia da cui veniamo
Cosa vorrebbe dire tornare indietro attraverso quindi l'accrescimento delle vecchie delle nuove burocrazie statali e la parallela perdita di potere delle comunità locali
Al tempo stesso va detto però con franchezza che oggi i poteri esercitati
A livello regionale e locale tramite le istituzioni rappresentative delle popolazioni sono troppo ampie troppo rilevanti perché possono essere ancora sopportate
Tante gravi disfunzionalità che mettono seriamente in dubbio nostro stesso Stato sociale se non la qualità della nostra democrazia
Ma se bisogna intervenire occorre avere un quadro realistico preciso della situazione rifuggire da un uso strumentale delle varie difficoltà esistenti o parteggiare
Aprioristicamente per una soluzione o per l'altra
Che sia stata elaborata in sede tecnica
O che sia stata BA argomento di battaglia politica inconcludente per loro
Il tempo a disposizione per un confronto serio e ormai sembra molto breve
A considerare che il pur ridotti interventi di revisione costituzionale che si vorrebbero concretizzare in questa legislatura
Toccano appunto il rapporto Stato-regioni sia se si parla della riforma della seconda Camera sia se ci si riferisce alla nuova riscrittura dell'articolo centodiciassette costituzione
E si occorre avere un quadro realistico della situazione occorre prendere atto che l'attuale assetto costituzionale
Di regioni ed enti locali presento ormai troppi difetti perché possa essere migliorato semplicemente mi permetto di dire con qualche ma
Va pezza da cucire
Su un vestito che in realtà
Si potrebbe dire tutto scucito per usare una vecchia parola
Ma insomma che tutto di dubbia consistenze non poche inadeguato
Tutti siamo stati colpiti ad esempio
Dal fatto che nel due mila dodici la Corte Costituzionale ha dovuto risolvere i conflitti legislativi tra Stato e Regioni mediante il doppio delle sentenze adottate
Per tutti gli altri conflitti di costituzionalità
Ma questo siamo arrivati sono in parte per difetti gravi che ci sono del Titolo quinto della seconda parte dalla Costituzione infatti
Non si può sottovalutare
Che a differenza di quanto interpreta che era venuto pro con tanta fatica con il vecchio Titolo quinto e quasi del tutto mancato un'opera di attuazione delle nuove disposizioni costituzionale
E costituzionali da parte dei Governi dei Parlamenti che si sono succeduti dopo le vaste riforme costituzionali introdotte tra
Mille novecentonovantanove due mila uno
Ricordiamo bene non si è sperimentato l'inserimento dei rappresentanti regionali e locali dalla Commissione bicamerale per gli affari regionali
Non si sono operati trasferimenti di apparati personale al sistema delle autonomie locali per tutte le aree che lo Stato avrebbe dovuto perdere
Non si sono sistematicamente adottate nuove leggi cornice o di principio salvo
Una sola fondamentalmente la centotrentuno del due mila tre
Così pure non è stata adottata la nuova legislazione di riforma degli enti locali e di attribuzione ad essi delle loro funzioni
La Carta delle autonomie mentre sono state approvate in materia solo molti interventi parziali frammentari temporanee
Anche l'indubbio sforzo di garantire rinnovate fra forme di finanziamento tutto un sistema autonomistico il cosiddetto federalismo fiscale
Si è in sostanza poi arrestato dinanzi alle evidenti difficoltà di completarlo in assenza di una sicura politica istituzionale generale in tema di regioni ed enti locali
E tutti noi sappiamo che come da ormai disegno costituzionale in tema di rapporti tra lo Stato e le articolazioni territoriali della Repubblica
Dovrebbe essere precisamente indicato una Costituzione ma
Poi
Sostanziosa mente attuato integrato dal Parlamento
Altrimenti e penso di esserne un testimone diretto
Lo stesso intervento dalla Corte costituzionale può fare relativamente poco
Ciò tanto più ovviamente se lo stesso dettato costituzionale da tutelare appare carente
O non privo di contraddizioni
Poiché in situazioni del genere appare evidente che alla lunga prevale la volontà del legislatore nazionale che dispone dei presidenti dei preesistenti apparati e finanziamenti nonché delle molte sue competenze di tipo esclusivo
Competenze
Molte delle quali particolarmente elastiche ed espansiva comunque possibilità espansive
E ciò tanto più poi in anni nei quali si è manifestata noto una gravissima crisi della finanza pubblica
Che mentre si prendeva consapevolezza di alcuni seri limiti di funzionalità delle istituzioni regionali e locali e perfino emergevano più o meno gravi episodi di malcostume da parte delle classi politiche locale
Ora è vero che si tratta di un degrado etico analogo a quello che si è purtroppo registrato in varie istituzioni statali
Ma fenomeni del genere appaiono cerco quasi meno giustificabili di istituzioni che avrebbero dovuto caratterizzarsi per legalità e trasparenza
Ecco a questo proposito possiamo ricordare che
Per Luigi Sturzo l'autonomia territoriale sarebbe legittimata e legittimata solo a condizione che nelle istituzioni locali si amministri meglio che a livello statale
Sotto un controllo non eludibile dei cittadini e degli utenti
Con sicurezza azioni per i comportamenti illeciti dei cattivi amministratori
E ciò scriveva Sturzo perché gli scopi del sanno il vero regionalismo
Dovrebbero essere una vita politica amministrativa più articolata un controllo pubblico più efficiente una giustizia distributiva più proporzionata
D'altra parte anche Alcide De Gasperi alla Costituente più volte ha ammonito che la vitalità delle autonomie locali sarebbe dipesa dalla loro capacità di essere il migliore della burocrazia statale
Riuscendo davvero a creare lui diceva un'amministrazione più forte
E che costi meno
Ma allora
Per riprogettare un'efficace assetto funzionale partecipato della Repubblica
Rifuggendo da semplicissimi inaccettabili
Occorre porre una seria riflessione sull'impatto sulle comunità locali e sullo stesso sistema autonomistico di tanti importanti fenomeni intervenuti in grandi mutamenti economico sociale le trasformazioni urbane territoriale
Solo per fare qualche esempio ma anche delle profonde trasformazioni tecnologiche intervenuti
Basti pensare che strumenti di comunicazione e di trasmissioni
Ma poi occorre anche cercare di capire
Quanto forti quanto differenziati siano tuttora le varie realtà sociali culturali insediate nei diversi territori
Quanto autonomi siano gli organismi del pluralismo sociale
Che siano presenti localmente
E come operino i sistemi politici locali nei loro confronti
Anche su questo profilo cercheremo qualche relazione di dare qualche contributo di conoscenza di approfondimento
Voglio dire Fini in ogni attuale progettazioni che ogni attuale progettazione deve
Farsi carico davvero dei mutamenti intervenuti e dell'esperienza fatta nel nostro Paese
Con tutte le sue luce e tutte le sue ombre
Così pure dovremo considerare quanto è intervenuto
Non solo nel passato ma nel presente nell'attualità in altre grandi democrazie contemporanee
Che hanno affrontato che stanno affrontando in Europa e fuori Europa problemi almeno in parte analoghe riuscendo spesso a conseguire risultati soddisfacenti
Ecco questa sarebbe un po'
Mio cappellino
Adesso passiamo alla dimensione
Storie
Storia istituzionale
E storia politica intorno alle Regioni e allora cominciamo con il contributo di Matteo otto Raffaelli regionalismo e regioni
Nella cultura politica italiana fino alla Costituente
Grazie
Innanzitutto doveroso ma anche
Sincero ringraziamento
All'istituto
Sturzo al presidente Mazzotta e al professor De Siervo per arrivarci coinvolti a riflettere
E a lavorare su un tema come abbiamo sentito così
Importante ma anche
Dedicata a attualità e tra i vertici appunto invitato a farlo attraverso un confronto tra approcci anche
Non so disciplinare ma siamo parleremmo di opporsi differenti
Storico giuridici sociologici così
Attualmente come le è stato detto farlo in questa sala aggiunge all'onore anche un po'di onere farlo più
L'Istituto Sturzo così come un po'di onere raggiunge anche il fatto di
Intervenire per primo
Se non
Non solo perché dopo di me interverranno
Diciamo sto Geosito in più
Significativi e importanti ma anche perché il primo aveva il problema di stare nei tempi assegnati per la relazione quindi io
Mi scuso cercano di seguire un testo scritto in modo da
Rimanere appunto neve tempi assegnati forse l'esposizione da tempo risulterà un po'meno
Bella
Ecco la prima cosa
Su cui
Conviene direi iniziando
Il mio intervento su un tema così ampio è che
Il dibattito pubblico sul regionalismo nell'ambito del pensiero politico italiano all'epoca del Risorgimento fino alla Costituente postfascista è stato già fatto ampiamente oggetto in passato di importanti studi studi che si sono soffermati
Sia sul contributo dei singoli pensatori gente di singole culture politiche sia su quattro che insieme della rete signor regionalista sulla sua
Evoluzione
Per questo non solo per ragioni concreti di tempo ma per non ripetere cose che
Posso supporre ampiamente note almeno a larga parte del il territorio
Io non cercherò di tracciare una ricostruzione articolate e tanto meno esaustiva del variegato compresso insieme distanze progetti di natura regionalista che si sono susseguiti
Nell'arco di tempo preso in considerazione e che si sono susseguiti soprattutto con scarso successo in termini di concreta attuazione istituzionale
Proverò invece modo circoscritto a proporre qualche spunto di riflessione volto ad individuare
Delle possibili spiegazioni
Proprio rispetto a queste inefficacia politica di queste elaborazioni regionalista
Collocando le radici dei limiti delle difficoltà del regionalismo italiano in una prospettiva istituzionale necessariamente di lungo periodo il seguente nell'evoluzione
In diciamo segue l'evoluzione di queste istanze politiche
Queste stanze della viste le nell'intreccio con le stanze politiche che si sedici volte ci sono inutilmente
Perché perché
In questa prospettiva
Penso che i successi a cui andranno incontro le proposte regionalista che vengono elaborate nell'arco
Atti diversi decenni da protagonisti anche molto differenti tra loro protagonisti sia del dibattito politico che di quello culturale e giuridico in senso più ampio
Quindi diciamo i pochi sostanzialmente infruttuosi tentativi che vengono fatte per passare diciamo così dal Piano
Ideale
Del del regionalismo alla concreta attuazione legislativa questi questi insuccessi credo che possono essere interpretati ivi compresi medio
Se seguite punto nella loro relazione stretta correlazione con le vogliamo del quadro politico nazionale
Possono essere interpretate compresi meglio come specifici momenti di un più ampio articolato processo costituzionale quello che ha portato
All'evoluzione dello Stato opportunità riverso la democrazie di massa un percorso
Niente affatto lineare anzi segnato data rotture contraddizioni e che
Per quanto
Diciamo attiene all'arco di tempo assegnato alla mia relazione è da considerarsi un un percorso
Incompiuto
Un percorso travagliato all'interno del quale
Tutti i passaggi diciamo notare anche l'anno caratterizzato tali
Dallo Statuto del mille ottocentoquarantotto fino alla crisi del regime fascista in tutti i passaggi istituzionale natali
Unità d'Italia l'avvento della sinistra storica la crisi di fine secolo quella Crispi Giolitti smog l'avvento del fascismo nel dopoguerra e così via ecco in tutti questi passaggi ha finito sempre per prevalere
Sostanzialmente delle spinte accentratrici rispetto alle spinte al decentramento spinte accentratrici che d'altra parte come già avevano messo in rilievo secondo me modo
Intelligente Caracciolo negli anni settanta erano le spinte che avevano caratterizzato tutto il processo di formazione di consolidamento degli Stati degli stati moderni
E che hanno quindi in qualche modo spinte
Per certi versi necessiti necessarie necessitante di questo processo di formazione dello Stato moderato
Ecco movendo da questa prospettiva forse fin troppo timidi largo respiro mi è sembrato opportuno allora fare qualche cenno a una serie di elementi che pur essendo ovviamente ben più multiformi più articolati
Credo si possano raccogliere nella chiave del complesso rapporto sviluppato Citra i vari propositiva e giornalisti che animavano il dibattito pubblico da un lato
E lo e l'evoluzione dell'orizzonte politico dall'altro
Perché perché questa stretta relazione che mi è sembrato di cogliere tra l'elaborazione delle proposte regionalista il mutare il quadro politico nazionale aiuta
A spiegare
L'oscillazione e anche il sovrapporsi intrecciarsi all'interno del dibattito spesso regionalista di prospettive tra loro differenti che a volte sono convergenti nelle stesse culture politiche
Queste singole purtroppo cercando quindi un qua in quattro
Non semplice diciamo data interpretare almeno due prospettive
Principali quella che da un lato
Presentava del regionalismo come
Cardine di una costruzione non centralistica dell'unità statuale ma in realtà era forse
Concepito innanzitutto questo perdonismo come
La forma possibile la forma istituzionale possibile per garantire l'élite politiche locali nei confronti delle élite politiche che avevano invece che stavano invece
Guidando il processo di
Accentramento
E dall'altro lato un'opzione anche questa prettamente politica tenuto giornalismo inteso
Innanzitutto come ci decentramento amministrativo cioè più una strategia volta essenzialmente
A creare le le condizioni
Per il buon funzionamento della dello stato della macchina statale per lo sviluppo economico sostanzialmente della società della società civile in chiaro innanzitutto Tiberius
Ecco l'idea che poco conto mi sono fatto che
Questi due filoni si percorrono si intreccino in modo non sempre coerente lungo tutto il percorso della della recessione regionalista e in quel nella fase diciamo dall'unità alla
Apre un altro settore
Tracce de la presenza dibattito politico che l'idea o se vogliamo dell'aspirazione a dare forma all'unità nazionale sulla base
Di un certo numero di aggregazioni territoriali di tipo regionali nessuno peraltro riscontrabili fin dalla prima fase in cui
Sulla scorta degli sconvolgimenti portati in Europa della Rivoluzione francese l'idea invita dello Stato italiano
Inizi a passare da potrà umiliata da utopia a ideale concretamente realizzabile
Basti pensare in questo senso
Al
Ben noto concorso sulle future storie sorti d'Italia indetto nel mille settecentonovantasei dall'Amministrazione geniale di Lombardia quello per intenderci vinto da Melchiorre Gioia tra
Coloro che parteciparono a questo concorso in questo il punto c prospettavano
Le possibili soluzioni per la questione italiana diversi diversi autori proposero soluzioni di tipo
Federale
Tuttavia questa prospettiva venne ben presto resa difficilmente percorribile
Innanzitutto dal dominio napoleonico che paga poco si instaura in Italia ma soprattutto forse ancor più che da quella
Mi breve fase soprattutto dall'eredità che quella fase lascio titoli semmai ritardi lungo corso dato che come sappiamo l'introduzione Mita anche del moderno ed efficiente modello amministrativo francese ebbe un forte duraturo impatto sulla cultura amministrativa italiana
Dopo
La la caduta di Napoleone quindi con la restaurazione
La spinta
Pervenire all'unità statuale italiana
Aggiunse ulteriore diciamo difficoltà
Al regionalismo italiano perché
Questa spinta unitaria non contribuì diciamo contribuirà a far maturare una scarsa consapevolezza
Teorica su gli elementi dottrinali diciamo così relativi a regionalismo federalismo confida presumo anzi creando in qualche modo una certa confusione tra le categorie stesse inc
Questo perché questo tocca e soprattutto prossimi perché l'opzione per la una forma di Stato federalista ove giornalista o confederale
E ad esprimere innanzitutto una preoccupazione che era quella di tutelare la l'identità non uniforme del
Di quegli elementi che andavano a comporre lo Stato il futuro l'edificando struttura Stato italiano
Di fatto tra queste la la prospettiva da cui
Partivano molti dei progetti
Federalisti oggi neppure giornalisti di di quell'epoca
Proposta incentrate sostanzialmente sull'idea di uno Stato unitario di impianto turistico e ma in cui rimaneva una tempo in cui il potere centrale rimaneva bilanciato dalla permanenza di Stati separati tra loro
Tutte queste prospettive in ogni caso
Per diciamo per intenderci quelle alla Gioberti un po'di pallavolo o di Ostuni venga comunque tutte ritenute
Tutte le città percepite come
Abbozzi di un'unità debole
E per questo che ne avrebbe spinte
Tanto potremmo dire da sinistra Mazzini e Garibaldi quanto da destra i Savoia degli uomini politici Piemonte
E la stessa sorte scrive stare detenuti
Ma progetti seduta troppo debole
La stessa sorte toccò anche a ai progetti forse più maturi dal punto di vista dell'elaborazione teorica dottrinaria quella per intenderci Di Carlo Cattaneo
Darmi atto sulla preoccupazione di tutelare le libertà individuali e sociali ma anche quello ancor più di cottura Giuseppe Ferrari palle vedeva
Il d'unità il raggiungimento di tacco meno
La federazione innescato da un processo rivoluzionario sociale democratico
Tutti questi progetti come ho detto Tramontano con comunità e tuttavia proprio
Con il raggiungimento di menta sembrò per una
Breve stagione che il decentramento regionalista
Potesse assumere una funzione cruciale nel nuovo Stato in via di costruzione perché poi
Sembrò che il
Decentramento che giornalista potesse contribuire
A governare le spinte centrifughe che io stavo perché ostacolavano e la difficile transizione pare di Stati per multare allo Stato unità
Quindi potesse aiutare a governare queste spinte che potesse anche al tempo stesso concorrere
Alla creazione di un efficace apparato amministrativo per il fare
Basti pensare dico solo con un'immagine che in questa fase persino Mazzini
Riconosceva che la necessità di creare e delle Regioni su basi tecnico storie storiche nel mille ottocentosessantuno
Mazzini si diceva persuaso infatti cito il suo suo testo si diceva persuaso che il la creazione di queste Regioni tecnico storiche avrebbero contribuito a spegnere quello che richiamava il localismo Gretto
Avrebbero contribuito a dare unità le forze sufficienti per tradurre in atto ogni processo possibile nello lo spiegherà verrebbero fatto più semplice spedito assai
L'andamento oggi intricati cimento della cosa pubblica
Quindi persino Mazzini intravedeva nel
Nelle regioni un
Una possibile soluzione al problema ditte la creazione e la strutturazione dello Stato italiano
In estrema sintesi stuzzicando molto me ne scuso era sostanzialmente questa anche
La prospettiva la cui muovevano e le proposte provenienti da
Senza meta Giuseppe Farinelli Marco Minghetti che elaborano una serie di proposta di legge nell'ambito del Governo cavouriano
Il tema molto piuttosto noto su cui non mi soffermo non tanto perché
Non sarebbe interessante addentrarsi sullo specifico ma perché come sappiamo queste proposte per quanto elaborate
Vennero respinte dal Parlamento italiano che invece
Preferite
Estendere sostanzialmente al Regno d'Italia l'assetto amministrativo piemontese il quale era strutturato in base giacca tazzine del mille ottocentocinquantanove su un classico modello accentuato
Una scelta
Quel del Parlamento del nuovo Stato italiano che forse
Potessero influenzata anche dalle notizie che proprio in quei mesi giungevano dagli Stati Uniti dallo Stato federale per
Per eccellenza che in quel periodo stava precipitando nella guerra di di secessione
Ma
Se questo potete pensare sicuramente le ragioni di fondo
Risiedevano in spinte ben più mi spinte politiche di vent'di nel ben altra apportate
Innanzitutto la necessità avvertita di non aumentare le fratture tra nord e sud la preoccupazione di sottrarre Tirreno diciamo così alle forze anti risorgimentale
Ma anche queste spinte erano radicati in un retroterra
Politico culturale in cui si intrecciano da una parte moderna
Firmo cavouriano molto attento a
Non creare attriti né difficili equilibri appena raggiunti con L'Unità
E dall'altra un approccio che Roberto Ruffilli ha definito liberale autoritario crea che abitava diciamo nella sinistra piemontese di tradizioni di cultura giacobina
Quindi la scelta
Accentratrice compiuta
Diciamo praticamente immediatamente
E come sappiamo le diverse correnti storiografiche hanno dibattuto a lungo sulla natura conservatrice e antipopolare da questa scelta o piuttosto sulla rispondenza sulla sua rispondenza
Alla necessità di non lasciare spazio
Alle spinte a reazionarie quindi
Non qualche cosa diciamo non di conservatore ma anzi difesa aspetto ha una reazione provenienti dalle classi del sinti borboniche in un contesto come scriveva
Passa tenda entre segnato dalla mancanza di una tradizione di libertà pedina diffuso esperienza di autogoverno
Ecco in ogni caso sia che
Possa essere considerato prevalentemente nel
Man componente sia l'altra si trattò di una decisione che si vizia dimostrarci dimostra funzionale
A creare le basi di una direzione politica oligarchica e prendemmo pratica dello Stato italiano
Su questo però occorre
Richiamare un'osservazione siccome molto interessante fatta già diversi anni fatta Ettore Rotelli Francesco Traniello quando sottolineavano che in realtà
Anche le proposte regionali liste che furono avanzate allora e nei decenni successivi
Ad eccezione di quella di Catania già ricordo già ricordata ecco anche le proposte le giornaliste in realtà non nascevano da una spinta a promuovere la formazione di uno Stato per
Per così dire ha costruito dal basso uno stato costruito dal territorio della Società
Nasceva accetta la spinta costruire uno Stato in cui
Piega giornalismo avrebbe potuto costituire la forma
Però su cui immettere nella vita delle istituzioni in piedi formazione consolidamento elementi di partecipazione democratica
Anche a quelle proposte regionalista rimanevano invece
Ampiamente interne a un approccio elitario
E possiamo anche fare conservatore della politica ponendo sì al di qua dei possibili sviluppi democratici non solo amministrativi ma anche più ampiamente politici
Per quanto rimanesse interno a questi confini appena detto peraltro anzi forse proprio per questo proprio per Karim Maso interna acquisti confini la questione regionale città stava molto bene
Ad essere utilizzata come argomento di confronto dialettico tra maggioranze le opposizioni
Le forze quelle personalità politiche escluso dell'area di governo avevano diciamo così buone validi motivi per sostenere l'opportunità di pervenire a una riforma
Capace di garantire coinvolgimento dei livelli periferici dello Stato unitario
Saldo magari poi negare e questa necessità una volta aggiuntivo tornati al potere
Di fatto ogni cambiamento di maggioranza e di leadership che si
Registrato al raggiungimento dell'Italia crisi dello Stato liberale venne accompagnato
Dalla ripresa delle proposte nazionaliste
Secondo uno schema tanto ripetitivo quanto poco incisivo sul piano della concreta realizzazione istituzionale
Citavo prima
Profili che ha dedicato un
Un ponderoso Sturnus volume
Proprio a mettere in luce tutte le varie proposte che ad ogni cambio diciamo oggi
Tra il prezzo a regime politiche venivano elaborate da coloro che
Si trovavano
Diciamo sostanzialmente di minoranza
Tuttavia per lo più tutte queste idee chiaramente i proposte che è rimasto sostanzialmente astratte prive cioè di una concreta prospettiva di attuazione istituzionale
Anche perché erano e soprattutto non percepite troppo legate alla strategia politica volta essenzialmente a ottenere una redistribuzione del potere alle ditte
Politiche in particolare a livello
Periferico e in questo modo sostanzialmente che lì che si nanismo entrato entrò a far parte dei programmi politici delle diverse forze divenendo una
Una componente della lotta politiche che non toglie naturalmente
Che regionalismo conservasse i contorni di una questione eminentemente dottrinari istituzionale e che come tale venisse presentata VAC coloro che si facevano sostenitori
In questo senso è significativo ad esempio che ancora Marco Minghetti
Vent'anni dopo diciamo le sue prime proposte del del sessantuno riprendesse alcuni elementi del proprio disegno regionalista dei Rabbo Sandro e presentandolo però non più come
Una strategia funzionale al consolidamento e lo Stato costume tardi ma piuttosto
Con una scelta da introdurre con me
Diceva nel mentito
Del suo libro nella giustizia e nell'amministrazione una certa volta a e distribuire le funzioni dello Stato
Ecco
Con però l'ascesa al potere della sinistra storica dateci regionalista venne e diciamo passò soprattutto ad essere
Patrimonio della destra più moderate e conservatrici
Che se ne fece portatore portatrice soprattutto a sostegno delle recriminazioni iniziare liberista dei ceti agrari messo in difficoltà dallo sviluppo dei monopoli industriali favoriti dell'azione del Governo
Andammo in questa versione ad esempio le proposte di decentramento avanzate da Stefano Jacini ed Antonio di Rudinì
Il cui obiettivo era quello di creare le condizioni per la formazione di una classe dirigente locale che fosse espressione della proprietà grazie
Soprattutto in dieci tali proposte erano
Fondate radicato in una
Convinta fede
Liberale liberista nella quale si intreccia con
Concezione economico sociale appunto rigorista è una visione politica amministrativa
Fortemente legata proprio Palmieri ha definito il supremo principio del libero sviluppo delle libertà individuale
Ben diverso invece ad esempio erano le
Gli intenti politici di quella che fosse
L'unica o comunque più significativa realizzazione istituzionale di decentramento che abbiamo avuto Crenna la legge sull'ordinamento dei comuni delle province messa a punto da Crispi nell'ottantotto
Che sta da un lato accentuava funzioni deresponsabilizzati autorità periferiche era in chiave amministrativa dall'alto sappiamo che
Non rinunciamo affatto anzi commentava l'attribuzione di un ruolo anche in ambito politico ai prefetti quindi c'è una funzione comunque legata al potere centrale secondo uno schema che
Un come tutti sappiamo in qualche modo
Sarebbe stato poi ripreso e ulteriormente sviluppato da Giovanni Giolitti quindi per questo servirsi anche a livello periferico di
Una funzione prettamente legata
Al potere centrale
Propina epoca giolittiana Padova un po'di corsa
Iniziò inoltra giungere a maturazione più significativa un altro fattore politico destinato nel lungo periodo a pesare detto in modo
Decisivo possiamo dire
In senso contrario alla realizzazione di disegni regionalista
Il progressivo coagularsi degli schieramenti politici in embrionali forme di partito infatti implicava l'insorgere di ulteriori tensioni in senso accettatore
Sia da parte della politica di governo schietta la parte della politica di opposizione perché era il piano nazionale quello su cui i nuovi soggetti politici appunto i partiti ci strutturava Nucci organizza
E d'altra parte questo strutturarsi in questo modo rispondeva appieno
Alle esigenze poste in essere
Dalle tendenze in atto nei processi economici dell'epoca
I processi economici che caratterizzarono la prima fase l'industrializzazione e che come sappiamo
Appunto questa fase era caratterizzata da un po'da una forte compenetrazione tra
Borghesia imprenditoriale potere politico e soprattutto dall'avvio dall'adozione di una decisa politica di interventismo statale
Tutte elementi che giocavano in senso ancora una volta accentratore della politica
In questo contesto sappiamo che di fonte a consolidarsi dello Stato accentrato costo unitario
La bandiera
Della promozione delle autonomie territoriali passo soprattutto nelle mani delle cosiddette forze antisistema socialisti e cattolici
Forze che trovavano nella dimensione regionale municipale mirati missione periferica il terreno su cui condurre la propria battaglia la propria posizione nei confronti tanto della classe politica che era l'attività dello Stato liberale quanto
è del blocco economico imprenditoriale che come ho appena detto aveva trovato in quel
Contesti di Stato accentrato lo spazio per affermarsi
Se la bandiera passa
Scusa
A queste forze politiche tuttavia occorre anche dire che il socialismo ad esempio
Forza politica che era in via di organizzazione sia sindacale che partitica aveva profondamente iscritto nel suo bagaglio ideologico una cultura statalista
E questa cultura non poteva che al
Alimentare ulteriori spinte in senso accentratore
In assente Partito Socialista
Che ovviamente come sappiamo era escluso dalla reati Governo centrale dieci avvio a una strategia diffusa di conquista delle amministrazioni comunali
E
E vide mi ha conquistato il dei Comuni diciamo così una sorta di di testa di ponte ente la propria lotta per il cambiamento dei rapporti di forza e di potere
Però il partito socialista non giunse mai se non in in alcune sue
Significative minoranze a
E lavorare l'idea che la valorizzazione delle amministrazioni territoriali potesse portare a una trasformazione radicale dello Stato in senso democratico
Non a caso potremmo dire fu ben più
Brand riversa e ben più articolate in questo tema in tema di regionalismo di parametrazione delle
La mia
La posizione di quello che invece
Può essere considerato il più antico artistico dell'intellettuale di sinistra dell'epoca ossia Gaetano Salvemini
Che
Proprio
Anche al momento del suo approccio anti partitico vedeva nella Federazione delle autonomie locali è la strada per riequilibrare il dominio della finanza capitalistica del nord e promuovere invece lo sviluppo del Mezzogiorno
Lo sviluppo del Mezzogiorno secondo Salvemini era
Cito un effetto matematico del federalismo
Ecco ci c'erano queste contraddizioni all'interno del socialismo contrazione c'erano anche
All'interno dell'altra diciamo forza cosiddetta anti sistemo se il cattolicesimo
Italiano che sette era fortemente radicato in una traduzione culturale attenta alla valorizzazione degli enti intermedi che vedeva negli enti intermedi i lotti proprio la dimensione sociale
Tuttavia cattolici organizzati che come sappiamo rimase poi allungo fermi sulla scelta di non prendere di parte alla vita politica nazionale la formula Meda eletti nei territori
Questi cattolici organizzati
In questo contesto riproporlo dei proposero il loro tradizionale municipalismo senza però uscire
Dei limiti di una visione organici Istica dalla democrazia anche per molto tempo continuasse interpretata come
Consorzio civile come veniva detto allora e non come
L'ordinamento politico istituzionale a carattere innanzitutto nazionale
Da queste ristrettezze sottotenente cattolicesimo italiano uscì in modo maturo Pino solo con dobbiamo sentire prima con Luigi Sturzo
Che fu colui che il porto nella cultura
In Cattolica Italiana a maturare una visione del regionalismo
Come
Elemento cruciale di una più ampia riforma
Dello Stato liberale
Una riforma che avrebbe dovuto condurre da un lato a porre le condizioni per
Il superamento della divaricazione economica
E politica tra nord e sud e dall'altro avrebbe dovuto portare a questa riforma strutturata sull'elemento regionale
A un effettivo inserimento delle masse popolari nella vita politica nazionale
Nella prospettiva strozzare infatti
La promozione
L'assetto che giornalista dello Stato che
Come
Rari esplicitamente richiamato nel sesto punto del programma del Partito Popolare
Questa setto punto prendeva le mosse dall'identificazione delle Regioni quali enti in grado di esprimere gli interessi collettivi del territorio
Perché secondo Sturzo implichi implicava l'attribuzione alle Regioni di un carattere elettivo rappresentativo e di un potere di autogoverno
Lascio quindi in questo passaggio che
Giungiamo a colazione ma piena consapevolezza di cosa poteva significare alle Regioni dal punto di vista la riforma democratica dello Stato
Così come avvenne per Sturzo e per del Partito Popolare e
Ci sono anche altri ambiti culturali e politici in quella prospettiva aziendalista inizio a giungere a maturazione
Con diciamo il profilarsi della crisi dello Stato liberale e in particolare con
Quella fase di
Confronto tra le diverse prospettive di riforma delle istituzioni liberali che si è appreso
Dopo la fine della
Collasso con lo scopo della Grande Guerra e poi con la fine dell'arte la quando
Signor con processo di tentativi di riforma che come sappiamo non riuscì a trovare uno sbocco organico efficace ma
Sfociò invece nella Pinto del fascismo
In quel contesto la ricerca di possibili opzioni istituzionali
Di tipo regionalista non coinvolse peraltro solo le forze politiche popolari ma anche intellettuali giuristi legati allo Stato liberale
Basti citare questo senso e lo faccio di fronte persone che senz'altro conoscono meglio di me il tema le riflessioni di Santi Romano sul pluralismo giuridico
La cui importanza appunto a tutti ben note che porta hanno Santi Romano di fronte alla constatazione del distacco che stanno maturando tra
Istituzioni statali e
Molteplicità delle articolazioni sociali e territoriali della società
A diverse convinto che lo Stato lo stato di diritto fosse in grado
Di
Riconoscere incanalare la pluralità degli interessi anche nell'interesse del Torriani
Semplicemente ricorrendo diciamo così ai propri strumenti ordinari legale amministrativa
Per dirlo con una frase in qualche modo plastica di di Santi Romano il decentramento scriveva già nel mille ottocentonovantasette il decentramento non riguarda mai la Costituzione ma solo l'amministrazione dello Stato
Ben diversa garantirci ad esempio
L'apposizione di un altro illustre giurista all'epoca qual è Giuseppe Capograssi in quale invece
Mi indicava necessità per far fronte all'articolarsi degli interessi
Individuali e collettivi della società di una decisa riforma dell'assetto della rappresentanza nell'ambito dello Stato liberale una riforma che ripensa se funzioni
E organizzazione degli organismi parlamentari sindacali territoriali
Una riforma che quindi doveva in qualche modo prendere le mosse
Da per la realizzazione di un ordinamento regionale fondato su una ricostruzione dal basso dei pubblici poteri
Come sappiamo tutti e questo diciamo
Posso fermento di possibili prospettive
Troppo trovo però ben poco spazio con l'avvento al potere del fascismo e con
L'assunzione della guida da parte di Mussolini che in qualche modo
è stato scritto finita sterilizzare tutte queste
Tutte queste
Possibilità in nome dello statalismo centralizzato ore tipico terrestri
La strategia politica
Musto fascista di verticalizzazione gerarchica della società e dello Stato infatti si interregno
Innanzitutto sul partito unico come strumento di rappresentanza politica nazionale
E dall'altra parte sulle corporazioni quali organi della rappresentanza degli interessi anch'esse però prettamente verticale
Una politica quindi che
Non contemplava la possibilità di alcuno sviluppo per la dimensione orizzontale rappresentanza territoriale
Ciò nonostante anche durante gli anni del del regime fascista la perché arrivo su
Conclusioni anche la recessione sfugge regionalismo trovo altri elementi di maturazione e di riflessione
Se non altro dal
Da ciò che avveniva a livello internazionale ci furono cioè esperienze internazionali anche lì si è opposto tra loro che contribuirono ha
Fatto ad alimentare la recessione
Regionalista
Da un lato la nascita di due nuovi Stati federali la Spagna nella sua breve esperienza repubblicana ma soprattutto l'Unione Sovietica
Da qui i giuristi italiani iniziano a guardare con curiosità potrà meglio dal punto di vista appunto dell'assetto territoriale
Dall'altro lato però
Sì si sfumò esperienze ci furono anche esperienze legate alla crisi
I due esperienze pur diverse di Stato federale
La Repubblica di Weimar che come sappiamo implosione sotto la crisi politica ed economica ma anche le trasformazioni che avvenga con nello Stato federale per eccellenza ancora una volta gli Stati Uniti
Che sulla
Sulla scia diciamocelo sulle necessità innescati della crisi economica dei beni del ventinove
Diedero vita a una politica più attiva decentrata dice da parte del Governo federale
Quindi tranne ventitré anni trenta si pongono elementi jam session anche tra loro contrastanti al
A coloro che
Pensavano in termini per giornalisti
L'idea che una riforma in senso democratico ed è stato posto unitario dovesse
Comunque
Passare attraverso la previsione radicale dell'equilibrio tra potere centrale istituzioni periferiche quindi rimase comunque presente nella cultura politica italiana
Da tempo
Sappiamo la storiografia infatti ha messo in luce
Che l'aspirazione a dare vita a una nuova forma di democrazia anche attraverso la configurazione di uno stato di tipo
Regionalista era ben presente durante la di regime nelle frazioni
Teoriche rimaste tali delle delle forze del
Circoli diciamo culturale politici antifascisti
E che poi questa aspirazione
Entro in modo anche più significativo nelle progettazioni programmatiche quindi con
Una prospettiva anche di
Più concreta
Possibile attuazione nelle riflessioni condotta all'interno delle forze politiche che dietro di vita
Alla Resistenza
Giungendo però alla assistenza sono giunto anche alle soglie
Dell'Assemblea costituente e quindi
è il momento di passare la parola attiva interviene dopo di me
Grazie
Che facciamo lo staff
Continuiamo la storia
Sì
L'oblio unisco anch'io ovviamente come
Fatto truffe ringraziamento al presidente Mazzotta concerne
E amico De Siervo
E anch'io sento
L'onore di parlare questo tema in questa sala
Che vede che dall'Istituto Sturzo e per questo aggiungo indiretto ricordo a Gabriele De Rosa che Sturzo ci ha insegnato insegnata molti di noi conoscere
E che Sturzo ha insegnato ad amare Gabriele
Dunque uno stacco non di poco conto per giungere a utili considerazione relative al nuovo modello regionale
Nessuna antecedenti culturale Witty siccome nelle sue
Attuale condizioni istituzionali
Derivata la tendenza sempre più attiva negli ultimi anni per la quale il giudizio storico sui caratteri innovativi e non
Del modello autonomistico fissato nella Costituzione repubblicana e condizionato indetta nuova falsato
Dalla valutazione quasi mai positiva del rendimento e delle prestazioni offerte inoltre quarant'anni dall'ordinamento regionale
In tal modo si rischia sempre di quando si fa dalla storia
Di confondere la necessaria origine nella contemporaneità di ogni ricerca di ogni verifica storica giusto assunto crociano cronistoria storia contemporanea come a tentazioni di spiegare il passato con il presente
In altre parole per quel che ci riguarda si rischia che il giudizio sull'attuale è indubbia criticità te che caratterizza il sistema regionale
Assorba quello sulle premesse costitutive del sistema stesso
Sia dei contestuali dei contestualizzando dei caratteri genetici
Sia non rilevando nel residue e potenziale almeno potenziale espansione nei futuri processi istituzionali tolti questo è un handicap grosso per chi fa dalla storia secondo me
In effetti si manifesta da tempo una sempre più fitta convergenza di giudizi scettici
Quando non del tutto negativi sull'intera esperienza regionalista giuristi scettici che riguardano sia gli anti giornalisti storici recenti sia
Antiregionalisti la costellazione
Dei regionali
Anziché
Proprio tra i giornalisti del dopoguerra chi esprime forti dubbi
Per non dire che nega
Che si possono rinnovare gli uomini regionale anche nel caso di tessile definiscano carattere funzioni dal centro statale
Dubbi che inducono a descrivere le attuali regioni
Come una sorta di nonsense istituzionale del nostro Paese rispetto a quello che esso potrebbe divenire che esse cioè le Regioni potrebbero divenire nella
A mio avviso poco credibile emulsione federaliste dell'Unione europea
Molto di
Di recente tra gli altri ma non solamente
Marco Cammelli ha considerato che le teorie del regionalismo e le istituzioni regionali
Hanno disegnato nell'intera settore militare italiana dell'intero settore unitamente al
Due parabole cito
Cammello rimaste in larga parte separata e per certi versi in relazione di alternatività
Ciò è accaduto secondo campo perché successive classi dirigenti inoltre centocinquanta anni sono stati incapace per svariate ragioni
Di proposta in modo utile e vantaggioso per le popolazione di interessi territoriale regionale
Cioè queste classi dirigenti hanno lasciato pende assetti regionale o rimanessero fuori dei processi produttivi
Che compare discontinuità in questo Paese hanno connesso sempre la politica con l'Amministrazione
O che di tale connessione le Regioni hanno in permanenza subito solo due conseguenze quindi l'intreccio le contraddizioni e compromessa
Tali considerazione al di là della vitalità potrebbero essere discusse impartivano e condivido offrono comunque pertinenti argomenti per una ricognizione sul lungo periodo
Delle origini delle novità e dei limiti dei progetti regionali spicci dibattuti in Costituzione e costituente
Inoltre
E questo è già importante il richiamo all'inevitabile nesso che salta sempre alla politica ogni evoluzione dell'esperienza istituzionale e amministrativa induce a rivedere
Le modalità Mutu diffuse in una quota rilevante della storiografia delle istituzioni
Di valutare ancora in modo esclusivo
Progetti e realizzazioni in tema regionale
Alla Costituente in base a loro presunta o mancata e coerenza con gli incunaboli Regione autistici elaborati nella Resistenza
Semplificando intervenuto del significato di successivi percorso istituzionale delle regioni positivi oltreché negativi sotto l'insegna della
Rivoluzioni tradite
Molto gran parte della storiografia regionalistica in questo dopoguerra è stata sotto quindici e della prima un solco che si è fatto e sta ha tradito la rivoluzione
I propositi alla rivoluzione resistenza
Del resto è noto e ciò dovrebbe far riflettere ancora oggi che De Gasperi
Senza essere contestato dei capi dei maggiori partiti della Resistenza
Nel maggio del mille novecentoquarantacinque pochi giorni dopo quell'operazione in un discorso tenuto a Milano
Freno
Le spinte palingenetiche emersa dal Partito d'azione in alcune sedi ragiona regionale toscana per stabilizzare il ruolo del Comitato di liberazione nazionale nelle realtà locali
Collegando sempre nell'intenzione degli azionisti queste ultime tra loro con modalità
Non regionalistica bensì federativo
Il leader dell'Agip della dicci opponeva tale ipotesi costituzionale la necessaria riqualificazione democratica del Parlamento
Nazione e degli attori politici che operava nel Parlamento cioè i partiti
Si può giudicare come si vuole questo discorso il De Gasperi alcune ho inteso proprio come il primo tradimento dalla della Resistenza invece io vado via
Un azionista storni azionismo
Personalità altissimo per la cultura
Sorvegliati gli italiani non solo locale analogico giudico al discorso di Milano come discorso degno di un futuro capo di governo
Certamente connesso sul piano degli eventi di quel periodi periodo la progettazione costituzionale
La Regione apistico anche federale elaborate dai Gruppi o settori della Resistenza
Era trasmessa nelle mani dei partiti
Al quale sarebbe toccata la responsabilità del successo del tutti i lavori della Costituente
In altre parole
Il sistema dei partiti sempre nel discorso di De Gasperi era accreditato per la prima volta nella storia d'Italia
All'uso del potere costituente
E quindi io legittimata collegati alla riforma regionalistica all'intera prospetti prospettiva di democratizzazione della forma di Stato e della forma di governo
E a verificarne la fattibilità rispetta l'intero percorso costituzionale del Novecento italiano
Quindi per dirla con Massimo Severo Giannini rispetta la lunga e non certa allineare transizione dalla Costituzione perché come prede monotematica a quella democratica
Nel corso della quale si erano progressivamente sviluppati sempre in concorrenza e spesso in conflitto con gli organismi statali e infrastrutturale commuove funzioni istituzionali del partito politico
Nella traduzione in indirizzi politici nazionali delle aspettative e degli interessi poco popolare territoriali
E di era stato bisogna sempre riflettere pensando alla Costituente al punto Aldo opposto costituente ed era sempre ed era stato quell'uno sviluppo accidentato nella puro Bleve storia costituzionale Italia
Non a caso se si sia certificata come suggerisce mi oppongo Emilia
Già il periodo che segni seguirà grande guerra come primo movimento periodi durante il termine deve poi del mio vitale storie si rileva subito che diversamente da quel che sarebbe venuto nei lavori della Costituente repubblicana
Fu all'allora giovane sistema dei partiti di massa sorto con l'applicazione della proporzionale
Che si finì per imputare l'incapacità di formulare programmi comuni di coalizione
Per avanzare condivise proposte di riforme dello Stato di riforma dello Stato
è per sostituire nel rapporto fiduciario ecco gli esecutivi le indistinte maggioranze parlamentari dell'età liberale
Di qui l'impossibilità di portare sul piano del Governo progetti utili a colmare il più vivace più vistosi della società italiana a iniziare da quello tra nord e sud
Innanzitutto
I forti progetti del Partito Popolare chiamati da truffe mi sia per le istituzioni delle Regioni come enti unitari cioè elettivi rappresentativi degli interessi collettivi dei territori
Sia per riformare il bicameralismo attenuato
Dello statuto trasformando il Senato di nominare già in una Camera parzialmente elettiva
Per le rappresentanze organiche in particolare territoriale sul Paese
Sulle cause del fallimento
Di tale riforma è sincera do subito la scienza tolti Gaetano Mosca vide insuperato il contrasto tra il rinnovamento della leadership dei partiti e la resistenza opposta dalla classe burocratica
Ma anche oggi Sturzo iniziava allora a collegare i limiti programmatici e parlamentare dei partiti dell'epoca
Alla cito da Sturzo
Endemica superfetazione burocratica che infesta vitale e che produce un perverso meccanismo di rapporti tra Amministrazione politica e interessi economici di ogni natura mille novecentoventidue
Dice
Se si salta
No posso solamente aggiungere con il fascismo se affermo all'interno di una saldatura progressiva tra cultura giuridica e cultura politica l'idea che i rapporti di unità statale con i segmenti territoriale e sociale
Andassero risolti toccando questi ultimi di inediti poteri pubblici verticale
Un giovane influente faccio solo una citazione un giovane influente giurista nazionaliste Sergio Pannunzio
Arriva a denunciare come criminale il termine di Palizzi IMU diamo intimità antiunitari anti statali col quale si era posto in quel dopoguerra la questione del regionalismo
Gli interessi territoriale a suo avviso erano d'ordinaria come tutti gli altri interessi nelle strutture verticale delle corporazioni del partito
Roberto mettersi lo studioso dalla socialdemocrazia tedesca una volta definiti la società
Il territorio come il luogo posso da una solidarietà
E sistema politico come il nuovo corso dell'Autorità idem leadership individua anche
Unicamente nel partito politico e non negli organismi territoriali tramite
Tra la vita associativa e solidale a base esperito reale con l'organizzazione
Se si salta come necessario in questa sede
Alla stagione costituente e si mette tra parentesi anche ripetitivo dibattito degli anni trenta sul partito inteso come unico fondamento dello Stato nell'ultimo dopoguerra sono ormai sono i partiti questa volta antifascisti
A porsi come detentori istituzionale della sovranità popolare
Come gli attori principali della Costituzione in senso materiale
Come tale legittimati a definire in sede comune le architetture le norme del nuovo sistema democratico e dello Stato possa fascista
Il processo politico da attivare con i relativi riflessi giuridico-costituzionale e io lo
Più o meno quella delineata Lunardi e quindi da Costantino Mortati
Che è stato allievo di Palizzi
Per il quale i partiti
Procedevano differenziandosi tra lavoro insieme e limitando reciprocamente i loro progetti per giungere a quella che Mortati stessi siamo un accordo sostanziale effettivo sui nuovi IST sui nuovi istituti costituzionale
Il percorso di questo accordo nel quale si inseriva la scelta regionalistica
Si rivelano più difficile del previsto perché ostacolati non solo da pregiudiziali tecnico organizzative ma anche a mio avviso da un diverso modo di intendere
Il porno male il processo di trans transizione costituzionale della sovranità
Un'altra audizione una transizione già preannunciati in prospettiva democratica da Capograssi come ha ricordato truffe nel mille novecento diciannove
Transizione della sovranità da pilastro dello stato perso a strumento nella disponibilità dei partiti per la costruzione dello Stato sociale
Quando pure avvenne una pratica convergenza sulle modalità di esercizio della sovranità in momenti del necessario idem sentire di Repubblica
Non si eliminare ogni retaggi di quell'alcuno studio ci illustra chiamato la lunga stagione dell'incultura costituzionale fascista
Infatti la convergenza in questione una piano i dislivelli della cultura
Democratica dei vari partiti
Specie quando fu necessario maneggiare il duri concetti giuridici
Necessari per definire le forme di Stato e di Governo o compiere le scelte relative alle autonomie locali contro il centralismo statale sia quello fascista sia quello risalente all'età libera
Ne dibatte di svilupparsi ancor prima della Costituente su non su usciva dal perimetro concettuale fissato da Santi Romano alle Regioni commenta ausiliari preposta all'Amministrazione indiretta dello Stato basta scorrere
Pubblicistica dell'epoca
La quota di genericità presente in tale progettazione poetica fu accolta da alcuni studiosi prima
Ancora della bietola costituente Paolo Barile confermo
Già nell'agosto del quarantacinque clan autorità naturale utilità per i partiti
Di selezionare attraverso un ente regionale la nuova classe politica democratica lasciava del tutto aperto il vasto capitolo amministrativo dei contenuti e dei poteri da attribuire alle Regioni
La distribuzione delle competenze tra gli enti locali e tra queste ultime lo Stato la limitazione del potere statale al controllo di legittimità e mio e non più a quello sul merito dei provvedimenti regionali
Per superare tale stallo concettuale autocritico non banco non manco l'impulso di Sturzo che era in modo sul piano giuridico costituzionale i suoi progetti pre giornalistici
Come analiticamente ricostruito Ugo De Siervo appena tornato dall'esilio che iniziò a trasmettere suggerimenti specifici tecnici
Pur non essendo un costituzionalista a gas per Ambrosini
Che era impegnato in prima persona le somme regionalistica e ad altri costituente non solo democristiano
Sua necessaria modernizzazione istituzionale dello Stato si espresse a mio avviso meglio degli altri Antonio hanno
Il quale già nel mille novecentoquarantacinque oscuri con un salto di qualità nella tradizionale innovazione per via amministrativa del decentramento
Il giurista amministrativista ospitò la realizzazione di un regionalismo con spiccate i caratteri politici nel quale l'autogoverno risultasse garantito dalla diretta e la sua presentazione e gestione delle risorse del territorio
Prospetto quindi che lasciato intatto il principio unitario dello Stato
E distribuite le competenze tra lo Stato e Regioni se affidarsi a queste ultime un'amplissima Facoltà di legiferare e di provvedere ad autonome forme di controllo autonome necessarie forme di controllo giurisdizionale
Infine per la morte unità dell'indirizzo politico tra lo Stato andava confermato da una specifica rappresentanza regionale nelle assemblee parlamentari
In sostanza nell'area
Nell'area dei commenti in sostanza trainanti costituenti democristiani e nell'area di dei costituenti dei dei costituenti democristiani la differenziazione istituzionale prodotta tra ordinamento regionale
Diventava il mezzo privilegiato per la riorganizzazione della vita democratica
E per la razionalizzazione delle funzioni politiche tempi amministrativi
E per la distribuzione di tutte le forme possibili di giustizia sociale
Di seguito nel Dubai nel dibattito in assemblea plenaria salto molte cose tutto a tutti note ovviamente Ambrosini che aveva preceduto i comitati di redazione per l'autonomia regionale comitato dei dieci fisso al principio che le Regioni fossero dotate di potestà legislativa
Ed espresse la necessità che essere gode scadesse godesse va a pieno titolo di una rappresentanza a livello parlamentare nel dibattito sulla forma di governo il giurista insisteva nell'enunciare il concetto che in democrazia
Cito ad Ambrosini una camera dei partiti non basta
Richiamando la questione che senza differenze differenziare la struttura e la composizione delle due Camere i partiti avrebbero assorbito annullato i legittimi interessi dei territorio regionale
In modo analogo eh in qualche modo sorprendente Mortati chiedeva che la Regione fosse considerato come centro unitario di interessi organizzati legittimato ad agire sia a livello locale che in Parlamento
Per l'uso Pratt tutto non era giustificata l'idea che la rappresentanza popolare potesse essa su essere assunto solo dai partiti
Perché udite udite da Mortati i partiti raccolgono un'infima non minoranza dalla popolazione ditte o la Costituzione
In senso materiale denuncia in
In Assemblea questa limite integrativo da parte dei partiti
Ma nell'impegno comune a rinnovare il modello bicamerale rendendolo funzionale per integrare le rappresentanze politico quale territoriale le prospettive si divarica
Di fronte all'opzione democristiana per un Senato rappresentativo degli interessi territoriale sorso sociale e con gli stessi potere della Camera si fece nella sinistra resistenza sulla questione della distinzione della rappresentanza tra le due Camere
Un giurista della qualità di Vezio Crisafulli
Superato il superava il veto dei costituenti comunisti dal sistema bicamerale ma declamata che non avvenisse nessun attenuazione
Della sovranità popolare ovviamente specificare a chi era quella sovranità degli elettori
Che transitava nella sovranità degli eletti e ovviamente nella sua unità dei partiti
Il processo costitutivo ed evolutiva della solita era queste eletto
Parte elettori partiti in Parlamento non c'era a spazio per
Da tale varietà di posizioni ed altre posiziona nave analoghe non emerse nulla circa auspicata modifica del Parlamento
Anzi ad essere precisi emerse quel Senato che Aldo Moro definiti immediatamente insignificante
Citazione andammo perché dopo il calo era presentarsi la politica dei partiti senza riconosce esattamente come era avvenuto nel mille novecentodiciannove le articolazioni sociali e territoriali del Paese
E in effetti in Costituzione per gli enti pubblici territoriali flusso eliminato ECMO e con molta fatica il retaggio del modello d'arte autarchico di Roma
Creando in alternativa per le Regioni una relazione di autonomia e nella quale era
Formalmente fissata la parità di rapporti con lo Stato nella identificazione e nella soddisfazione degli interessi locali
In altre parole
Non si deve cercare una forma di federazioni di Comuni Province o comunità regionale che forse da sole avrebbero in parte colmato deficienze amministrative del passato bensì come avrebbe annotati non saggio del mille novecentosessantatré
Svolto in una riunione di San Pellegrino della DC i convegni sempre ri Feliciano Benvenuti
Il punto principale dell'indirizza autonomistico della Costituzione si qualificava per il fatto che cito da Benvenuti
Il costituente non certo nella via del decentramento davanti nella via del decentramento dal basso due vie che avrebbero comunque dato efficienti risultati
Non lo fecero perché il problema per i costituendi non era un problema di efficienza dell'apparato amministrativo bensì di efficienza democratiche e dici niente
Contrari individuazione della ratio del titolo ci quinto benvenuti
Per evitare la denuncia è una sorta di arti forse artificiosità del consiste del del sistema costituzionale delle Regioni etnico stordito
è ovvio predisposizione di queste ultime ad essere limitate in conformità alla legge statale su questo tema mi pare che il suo giudizio comunismi vari anni dopo con la recente ed eccellente rivisitazione compiuta da De Siervo dell'intero dibattito degli giornalismo alla Costituente
E cioè che in quella sede secondo De Siervo si era prodotto cito per De Siervo almeno per le Regioni ordinari cui vengo da otto anni dono mille un assetto istituzionale
Fondamentalmente detto questo
Dinanzi al vasto potere del legislatore ordinario nella configurazione delle molteplici normative per definire esattamente i confini dell'autonomia regionale la famosa pagina abbia
Pur con questi limiti sull'accordo dell'Amministrazione con il centro statale con altri limiti
Non utile agli studiosi le scelte regionalista ispirata al fondamentale per l'Italia rivoluzionario principio dell'autonomia miravano incarnare un indirizzo costituzionale di democrazia pluralista e solidale
Attraverso la suddivisione verticale e orizzontale dei poteri dello Stato
Sono vuoti l'essenziale ruolo di raccordo tra la società e istituzioni risultava affidato anche se formalmente non in modo esclusivo ai partiti e riorganizzazione ad esso collegate
Si era costituita anche attraverso un uso del sistema elettorale proporzionale e non senza benefici socia ampi benefici sociali un modello mo'Nisticò di formazione della decisione politica
Che saldava il ruolo preminente del legislativo sull'Esecutivo e marginalizzato tendenzialmente i voti tutte le strutture in fra statue
E proprio il successo di tale modello mo'Nisticò Sturzo assieme ad altri finirà per addebitare ritardi ti si accumulavano sia dalle istituzioni degli organi costituzionali di garanzia
Sia nell'attivazione delle regioni che avrebbero permesso di uscita da una stagione cito da Sturzo di assegni asfissianti riformismi e di mondo pochissimo
Paralizzante
Quel che accade sul piano pubblico su quello sociale fino al mille novecentosettanta e anche molto tre
E del tutto ascrivibile all'iniziativa politica dei partiti di maggioranza come d'opposizione Chighine diversa l'importanza dei partiti nazionali l'opposizione chiede anche in Toscana hanno avuto
E non mi riferisco alla pur significativa dilazione temporale per elezione dei consigli per le regioni a statuto ordinario
Bensì al complesso di decisioni che dal centro sessanta dal centro statale ci sono riverberata anche in maniera diseguale
In tutti i territori del Paese creando anche in Italia quella che economisti politologi per esempio come introduce in un'analisi comparata tra l'Italia e in Inghilterra hanno definito l'affermazione a propria di condizioni di democrazia piena
Quelle condizioni che si creano quando si attivavano politiche economiche che Inesi anni per far convergere le cui liberale
Senza disdegnare vari compromessi politici e istituzionale gli indirizzi di governo come funzioni attive della partecipazione democratica ai fini della ripresa dell'economia postbellica attraverso lo Stato sociale
Garantire il gesto
Della formazione del Welfare State furono i partiti e apparati amministrativi centrali
I ministeri gli enti pubblici centrale impegnati nel combinare la compatibili tra sottrarsi astensionismo e protezione dei mercati
Il fatto che andò ti dell'anno visti gli oggi non suscita meraviglia
In tutti i Paesi occidentali dopo il secondo conflitto mondiale
Il progresso della democrazia è stato redatto se non è dipeso dall'espansione dei partiti dall'azione di governo l'azione all'attività amministrativa
In Italia almeno fino agli anni Novanta quindi ben oltre l'istituzione delle Regioni occupazione partitica dello Stato segniamo una prima conclusione
A mio avviso decisiva della lunga competizione tra partiti è stato tra politiche amministrazione di cui le Regioni regionalismo e hanno sempre rischiato di rimanere sempre solamente variabile strutturale
In sostanza è a partire dai primi tre decenni del dopoguerra
Che dà il partito medi dai Governi dalle maggioranze politiche spesso come in pubblicità composita delle forze di opposizione
Che si sviluppa e si impone l'intera strategia di sviluppo economico del Paese nonché la sua modalità di attuazione amministrativa il no
In più nei diversi modelli organizzativi dei singoli partiti di massa ricordiamo
Dal modello del centralismo democratico del partito chiese
Al massimo al modello del partito opinioni che si Rixi epatica la formazione politiche degli iscritti ai partiti co tutto il suo corredo di uniformità culturale di mentalità di costume
Uniformità o omogeneità in buona parte non idoneo attirare quadro dirigenti per attività regionale
è un'iniziativa dello stato di partiti che si deve tutta la serie delle forme dell'anni cinquanta non sto a citare i ricchi Ministero del commercio estero Cassa del Mezzogiorno
Sono tutte riforme istituzioni che si attui conoscere un po'economico del Paese
In chiave internazionale nazionale o al massimo Tumori Regionale pensiamo alla Cassa del Mezzogiorno
Contro questa difficoltà da ogni possibile pericolo di difformità tra politiche del centro di governo e politiche delle perizie regionale il più grande partito
Il partito di maggioranza che l'attività che hanno addirittura
Inventò con Forlani il famoso preambolo
Per il quale non dovesse darci difformità politica tra la rappresentanza è la condizione di di governo e le condizioni che regolavano la vita la vita dalle Regioni
Ma era una cosa che non vestono scandaloso non all'interno dei vari corrente della DC ma dal punto di vista istituzionale difficili non fu neanche percepita come una cosa chiara
Del resto in Italia come nel resto d'Europa le aspettative più diffuse dopo l'avvento della pace e questo bisogna sempre ricordarlo erano volta l'acquisizione di una prosperità diffusa diffusa in qualsiasi
Ed era ciò che prometteva impartì otteneva la politica nazionale
Mentre le amministrazioni e i suoi istituti centrali e periferici
Pronti ad esibire per lo più una lunga e consolidata resistenze dei cambiamenti attendevano riforme che con lentezza esasperante per lo più si
Si
Fermavano alle soglie dell'apparati ministeriali
Insomma il però il modello europeo del parto e-government del dopoguerra declinare vitale non ha formulato nella forma dalla partitocrazia
Coniata tra i primi da Sturzo per denunciare quel mondo ISMU un parlamentare che vedeva coincidere mi Warner nuove legislativi amministrativi immedesimo personale e politico
Proveniente dalle gerarchie nazionali dei partiti con buona pace delle classi dirigenti locali e Regione
Anche nella stagione delle riforme del centrosinistra grande evento
Negli anni Sessanta e Settanta tra le quali si colloca appunto l'istituzione delle Regioni mentre proseguire il confronto su
Sconto tra l'approccio che ne sia quello nero Riccardi hanno nere come mi nelle politiche Programmazione economica
Si affermava un tipo di Stato un tipo di centro statale che aspirava ad essere forti a determinare il processo economico
Inducendo le rappresentanze industriali e quelli dei lavoratori rappresentanze Nazionale dell'industria del lavoro a cooperare al proprio indirizzo
La contrattazione nazionale nasce in questo periodo che poi era l'indirizzo di partiti di Governo
Quando la Regione avviarono la loro opera nella scena pubblica per volontà comune della maggioranza e dell'opposizione
Però costato centrismo partitocratico su devo una prima fase di deterioramento
Sto per finire non preoccupa deterioramenti dove essere frenato proprio dalle regioni perché
Secondo le parole di un profilo di vista di quello che stagione Piero Bassetti
E se le Regioni erano investite dal compito dirime diretta eticamente l'intera organizzazione del potere politico in tutte le istituzioni e tutte le situazioni periferiche e quindi nell'intero Stato
E di assecondare le grandi spinte di liberazione di autogoverno presenti nella società
Sia attraverso la profonda modifica dell'intero meccanismo di formazione della volontà politica legislativa sia con il superamento di scambi schematismi ideologici e di uniformità politiche propri delle forze di sinistra
Questo perché sempre secondo Bassetti citato Bassetti la democrazia non richiede uniformità bensì l'articolazione delle esperienze politiche contro gli ideologismi ottocenteschi e le prassi legislativi amministrativi e più eccetera
Questo atto di fiducia e stretta espresso da Bassetti verso
La missione democratica delle Regioni fu subito contraddetta da quel ritiene che un buche che De Siervo definì primi modestissime deludenti interventi governativi sul trasferimento di competenze amministrative alle Regioni
Solo con i decreti delegati nemmeno duecentosettantasette si avviava il riconoscimento del ruolo autonomo dell'ente locale senza però esplicitare del tutto il significato costituzionale di autonomia
Folta fissare la parità con lo Stato nel riconoscere soddisfare i bisogni delle comunità locali
Eppure in quell'anno un ente era stagioni politiche si avviava verso la sua fine corso fumare soprattutto della capacità di mediazione
Tra interessi vari che attraverso la regolazione della legislazione sul
Nazionale e centrale i partiti avevano esercitati fino ad allora
Capacità di mediazione che era definita in un pionieristico studio disertori degli anni Settanta
Perché i partiti si è erano stati capaci di porsi come piano civile cito da Sartori o stanza di compensazione per tutte le contrattazioni sociale nazionale e Regione
La stessa compattezza interna dei partiti iniziava sgretolarsi con l'avvento
Di un fenomeno strano eccedente strane anche alla vicenda regionale che nella pratica referendario degli anni Settanta
Con i referendum che da strumento di pressione pubblicitari si trasforma in sistema di in processo decisionale alternativo a quello tradizionale fissato sull'asse Parlamento Governo
In quella direzione si sperimentano non va bene una mobilitazione elettorale
Che prescindeva dall'accordo interquartili CIDA democrazie ad esempio che ricordi questo qui
Favorendo su temi non sono di grande importanza civile divisioni interne ai partiti o in alternativa aggregazioni trasversale tra tradizionale attori politici e inediti attori sociali e territorio
Gli impulsi alla trasformazione graduale il sistema ragiona benché atipica nel saggezza
Da Gian Candido De Martin in quattro stagioni
Incontriamo in quell'anno i soldi impedimenti ideologici e pratici quando si scontravano due tendenze che dal dopoguerra si neutralizza una vicenda
Quella volta si asta stimolare l'attuazione della Costituzione e quella che mi richiedeva una urgente revisione in base alla presunta incapacità di risolvere di inediti problemi e sotto il PRA come governabilità del Paese
Però tra i progetti forti di riforma o di attuazione costituzionale non primeggia ma quello regionale
Anzi per un testimone d'eccezione
Di quella tragica anche tragica stagioni testimone detezione Roberto profili
L'inerzia riformatrice dei partiti non comprometteva su vivono rapporti interni interni come le conventio ad excludendum o ad includendo
Ma favorendo così un po'di forze sociali centripeta o centrifughe impegnate a perseguire nuove modalità di contrattazione o di conflitto con gli stessi partiti male di fuoco delle istituzioni locali al di fuori del peggio
Negli anni Novanta decadi mai decadimento la perversione secondo Antonio D'Atena dei
Modello costituzionale delle Regioni si opponeva in particolare dopo ma strette
L'urgenza di una ristrutturazione dei livelli di gestione regionale dell'economia e della società
Non solo per far fronte dislivelli che minano la competitività del Paese nello anch'nel contesto dell'Unione europea ma per godere di costruirlo avervi benefici in una distribuzione delle risorse in aree plurimi territoriale non più nazionale
All'INPS alla incerta e sui territori difforme percezione delle autorità dell'autonomia regionale penso al e inchieste di Putnam del mille novecentonovantatré
Corrispondeva sul piano istituzionale incremento dei rapporti tra Regioni d'Europa
Che spesso assume la forma d'una sorta di liberazione da parte dello Stato centrale anche per inseguire respinte richieste della lega una sorta di liberazione da parte dello Stato centrale
Da parte dei poteri statale delle competenze tutto però che era stato negato fino all'anno i novanta improvvisamente viene elargito a piene mani all'Ente Regione
Elargito e vengono elargite responsabilità di legge avente procedure
Chi si sono avvertiti fuori del controllo diretto e quindi da delegare ad agire giurisdizione del territorio questi processi positivi
Purtroppo in realtà hanno coinvolto su una parte dei territori regionali
La stessa acquisizione delle libertà del mercato interno europeo
Nonché la disparità di condizioni di sicurezza sociale inducono impresa specie multinazionale a privilegiare gli investimenti in poche Regioni o in alcune grandi aree metropolitane piuttosto che nella maggioranza di essere Regione
Del resto tutte le vi erano gli odierni indirizzi costituzionale europei sia quelli mio funziona visti che quel Mineo federalisti sono volti a creare o perfezionare sistemi di governa su più piani a molti aveva governance
Che premiano i territori nei quali sono garantiti oltre un livello di alta professionalità delle burocrazie anche l'autonomia le regole della correttezza della razionalità istituzionale
E in Italia quarantennale il quarantennale percorso di costruzione
E di sedimentazione di regole e comportamenti utile all'affermazione del senza aiuti ragionarci della capacità autonome regionale
Non sempre o sono in pochi casi è stato implementato da progetti di condivisione di regole e di indirizzi di solidarietà europea conoscerli
La riforma costituzionale il Governo di centrodestra bocciate nel giugno due mila sei dal referendum popolare rispetto alla precedente riforma del Titolo quinto della seconda parte della Costituzione approvate nel dubbio una dalla precedente maggioranza
Il centrosinistra è confermata da successivo per referendum
Proponeva tra le altre cose in linea con un passato recente l'ampliamento e l'articolazione della materia sottoposta alla potestà legislativa esclusiva esclusivo della Regione distinte da quelle sottoposte alla potestà dello Stato e contestualmente la trasformazione
Del nostro bicameralismo paritario con la riforma del Senato che diveniva federale per le modalità i tempi demolizione dei senatori
E per la riduzione attraverso macchinose procedure delle sue competenze legislative tolti
In sostanza si riapriva con soluzioni criticabile e con il termine sia implica semplificati di devolution risolta la questione istituzionale il rilievo politico e sistemico
Della questione regionale all'interno della Costituzione repubblicana
E allora da questi eventi da queste poche considerazioni non emerge a mio avviso la visione di un futuro radioso per le Regioni
Però deve parietale che debba nascere le realistica previsione che anche oggi soprattutto oggi
è necessaria l'assunzione di nuovi impegni costituzionale oltre che politici per la corrispondenza funzionale tra le politiche regionali e quelle nazionali e internazionali
Bisogna però armarsi di un paio di consapevolezza
La prima è che il procedere da varie auspicato verso forniti nuove statualità fa emerge fa capire a tutti noi che una quota importante
Del ceto di governi della classe dirigente italiana per quel che può significare oggi non ha neanche percepito
Quel profondo mutamento che come concordato in tanti vede spostarsi nei Paesi dell'Unione europea
Il tradizionale otto novecentesco potestativo
Dello organizzativo esclusivo dello Stato verso le svariate forme di governance
Che a partire dal livello regionale fanno fronte a molteplici problemi sociali economici ambientali formativi e
Altra beni delle emergenze dell'emergenza fondo la governance così
Laddove non si fa quello che il Governo non può fare o non dovrebbe poter fare di fronte ad un modo di fronte alla crisi economica
La seconda consapevolezza insieme la cosa più importante è più difficile da percepire
E che con le istituzioni e con i loro quindi guai CIPE
Si esprime un potere che legittima in senso weberiano fino a quando ci riesce a frenare ogni sua eventuale di generazione
E a contanti e a
Controllare il livello di soddisfazione o di coesione sociale che le istituzioni stesse sono in grado di produrre nella comunità e tra l'individuo grazie
No allo
I lavori sono finiti perché sta mattina dopo queste due ponderose nel loro complesso Torres le azioni storico Coppoli
Questo pomeriggio
Riprende il lavoro avvicinandoci invece più
Puntualmente diciamo certi al
Al contesto attuale si alla
Sorte
O a qualche valutazione sul funzionamento del Titolo quinto della
Costituzione repubblicana
Dici
Quindi ci vediamo alle quattro
No alle due meno al Parlamento è schierato animo
Quello
Insomma un'altra cosa
Alle due e mezzo quindi ma intanto si può ci si può sfamare quindi
Qui accanto
Siamo quindi
Naturalmente
Complessiva
Non
Ordinari
Allora
Si riduce
Scusare
Guardiamo
Siamo come dire sul finire di un'altra tappa nella vicenda
Del del regionalismo per quanto riguarda il ragionamento di oggi pomeriggio
Quella tappa che si è aperta dietro la spinta fondamentalmente della lega della ripresa
Della questione federalista nel dibattito politico italiano che poi ha portato a quei passaggi
Che sappiamo tutti alla fine di questa di questa stagione durata una quindicina d'anni
Poco meno di vent'anni da quando caduta la Democrazia Cristiana sostanzialmente avvenuta prima parte degli anni Novanta
Nell'impiego come di una percezione diffusa
Tra l'altro il dibattito sul federalismo e molto laterale nella tutte la percezione la percezione comune ecco rimane poco rimane ben poco
Tutto sommato
Certamente al di là come dire
Del movimento leghista
C'è stato un momento appunto sul finire degli anni Novanta prime primi anni due mila
In cui attorno come dire a un pensiero federalista neo federalista neo regionalista sono sopra tale tante cose si erano anche accese delle speranze di cambiamento ecco
Oggi siamo in un momento in cui
La questione
Regionalista autonomista federalista viene inserita in un pacchetto che dovrebbe cambiare futuro politico istituzionale di questo Paese in una maniera
Molto generica
No dicevo riforma del Titolo quinto Senato federale insomma però come dire il cuore della discussione dall'altra parte sembra che il tema sia uscito dalla nostra ecco credo che questa sta dobbiamo partire intanto dalla considerazione che
Questa stagione che tra le spalle le analisi abbiamo sentito in che stamattina in qualche accenno in particolare il professor Antonelli ma ci sono diverse pubblicazioni su questo
Siamo l'esito è un esito in cui prevalgono
I segni meno Chesini più nonché tutto sia da buttare ci mancherebbe però certamente l'assenza di un disegno organico
Nel rapporto tra le istituzioni
E dall'altra parte un certo degrado diffuso delle classi dirigenti periferiche in particolare di quelle di quelle regionali
Con questi ultimi eventi che nessuno vuole particolarmente enfatizzare somma le vicende del rimborso ma che sono solo come dire un piccolo indicatore che però raggiunge
Il cuore dell'opinione pubblica al cuore del cittadino che che non partecipa a convegni come questo che sa poco diciamo così delle questioni istituzionali come dire gli arrivano questi e che che certamente non
Sostengono un pensiero federalista regionalista in questo Paese ecco credo che tutto sommato siamo in un momento commette sempre momenti di crisi in un momento proficuo
Perché dopo che il federalismo
è entrato un po'di forza obtorto collo tutto sommato è rientrato nel dibattito
Politico istituzionale e anche nell'assetto istituzionale questo Paese
Oggi avremmo teoricamente la possibilità di fermarci un momento come dire di considerare gli errori che abbiamo dietro le spalle e di provare a capire allora
Se questa questione ci interessa davvero e che direzione può prendere
Certo che l'esito infausto in larga parte infausto di questa stagione era già iscritta nelle sue premesse
Si è trattata tutto sommato di una riforma
Nata da una convergenza tra ragione sbagliate
Da una parte un'istanza regionalista che aveva forti elementi se mi consentite l'espressione di perversione istituzionale cioè come dire si parlava di regionalismo di federalismo
Contro l'unità nazionale e non
Come dire in vista di una
Maggiore e migliore unità nazionale
E tutto sommato IP come dire i dei partiti che hanno raccolto questa sfida l'anno raccolta
Un po'di controvoglia fondamentalmente per gestire un consenso che sembrava andare in quella direzione ci avesse proprio da fare qualche cosa facciamolo diciamo così aspettiamo che passi la la bufera diciamo però tutto sommato senza una grande convinzione ci sono stati federalisti dell'ultima ora
Che erano federalisti appunto forse per vincere le elezioni o per guadagnare punto qualche consenso ecco due motivazioni non diciamo così propriamente
Forti
è appunto forse per questo questa la ragione profonda del delle ragioni per cui
Questa stagione si chiude lasciando più problemi che soluzione
Di fatto col tempo gli effetti collaterali queste riforme pezzi di riforme segmenti di riforme
Giusta poste l'una con l'altra ha prodotto sul tessuto sociale oltre che istituzionali le conseguenze che molti ricercatori hanno messo in evidenza aumentato la frammentazione nella catena decisionale
Perché è stata pensata senza una visione al di fuori di una visione unitaria
Creando confusione duplicazione nell'attribuzione delle le riviste le funzioni decisionali
Ha finito per favorire
Gli elementi deteriori
Che sono insiti lo riprenderò poi tra momento questo punto del modello italiano cioè localismo che ente lirismo inefficienza
Ha generalizzato in molti casi l'irresponsabilità della spesa
Con integrato appunto la classe dirigente
Un federalismo regionalismo pensato secondo un modello statalista della distribuzione delle risorse e all'interno dalla logica per la lotta politica della creazione del consenso dalla gestione della spesa
Così facendo a accentuato la frammentazione del Paese
Questo lo sappiamo diciamo
Anche in termini come dire enti di distanza non solo di distanza in termini di reddito ma le distanze in termini di funzionamento interamente efficienza in termini
Come dire di senso di appartenenza oggi probabilmente
La Sicilia più lontana la Lombardia di quanto non fosse vent'anni fa
E questo è un problema diciamo così nessuno questa stagione genericamente federalista
Ha prodotto esiti che non sono quelli che certamente molte delle persone qui in sala potevano curarsi
Attaccate l'ha detto stamattina tanto netti partiti nazionali
Hanno gestito la la la diciamo la partita delle Regioni in una logica
Se entrata sulla spesa e centrato su un modello burocratico che riprendeva tale e quale diciamo così il modello statale centralista
Provocando tutta una serie di problemi che sono quelli no
Ecco si comprende credo
Perché siamo in una fase in cui
Potremmo dire una sorta di una fase quasi di riflusso nei confronti
Del pensiero autonomista né su queste parole non è distinguo perché è stato tutto un CRA anche un gran calderone autonomia federalismo federalismo
Se in questi dieci anni queste parole sono ci sono mescolate si sono intrecciate quindi le sono
Le le prendo come dire come come un prodotto di questa confusione ecco dicevo oggi siamo in un momento in cui c'è un certo riflusso
Non solo nel ceto politico che come ho detto prima forse non è mai stato particolarmente convinto dalla questione
Ma anche nell'opinione pubblica no oggi ci si domanda tutti se
Forse non abbiamo sbagliato
A
Andare nella direzione di moltiplicare i centri di spesa di aumentare il numero di persone che vivono con uno stipendio a carico dalla collettività la moltiplicazione dei delle leggi
Che rendono complicato a chiunque opera con una prospettiva nazionale in questo Paese fare qualunque cosa
L'appesantimento burocratico che aggiunge la burocrazia statale la burocrazia regionale bla bla bla bla quindici sono sentimenti in questo momento di grande freddezza nei confronti di tutta la vicenda
Ecco credo che sia doveroso soprattutto per il luogo anche per
Chi ha convocato questo questo per l'autorevolezza di e che ho convocato questo convegno porsi la domanda
Perché vogliamo le Regioni
Certo il vogliamo davvero sta lesioni
Se siamo convinti che sia qualche cosa che ci serve
E forse me meglio chiedersi perché le vogliamo che cosa devono servire regioni
Tornare un po'alla domanda come dire a domanda originaria
Prima ancora Antonetto incitando benvenuti no diceva c'è una questione che può riguardare mo'Croazia
E c'è la partecipazione diciamo così c'è una questione che può riguardare l'efficienza ecco io credo che le
Queste due questioni in una stanziata non possono e non debbono essere separate
Perché se se le Pola Rizzi AMMO come dire siamo morti
La questione
Siamo convinti di volere la Regione deve riflettere intorno a un punto di convergenza tra queste due questioni la questione appunto della partecipazione democratica e la questione dell'efficienza sistemica
Prova a dare una risposta
Per come per come io vedo le cose per le letture che faccio per gli studi che faccio
Per come conosco questo Paese per come l'Interporto che una una risposta che ha due riferimenti
Che mi sono particolarmente cari uno e Sturzo
E l'altro è Avella
Già presidente della
Già diciamo capo della fondatore di carta settantatré e poi Presidente dalla Repubblica sì
Dava il prendono espressione
Che
è per
Che sintetizza diciamo così una delle preoccupazioni
Che io prendo per rispondere a domanda ci possono servire a che cosa ci servono oggi le Regioni
Havel usa l'espressione di riscatto logica dell'impersonale
Come dire vari suoi scritti Havel dice
Quando vengono a trovarmi gli intellettuali e politici del dell'Ovest non capiscono che il problema dell'Unione Sovietica parla tra gli anni settanta gli anni ottanta
Non è che il problema che non è sovietica certo lotte totalitarismo certo c'è il totalitarismo ma l'Unione Sovietica una sorta di avamposto e qui c'è una sorta di collegamento tra vele Schumpeter
Di una deriva che caratterizza tutte le sta avanzate appunto riassumibile nell'espressione
Che scaturisce dall'impersonale
C'è una potente spinta che qui né come dire nell'aria sovietica vediamo chiaramente
A
Rendere inefficace diciamo così ogni spazio di reale sensatezza della vita personale di reale sensatezza di responsabilità della vita personale
Ci sono sistemi astratti regole astratte procedure e protocolli diciamo così che
Di fatto sequestrano la responsabilità personale
Ma più profondamente di se aver la vita personale
E a ventisei io combatto contro queste scatolo jet impersonale che diciamo anche qui per dare un altro riferimento ricorda molto la lettura weberiana diciamo così i destini weberiana della modernità
Dall'altra parte
Richiamo Sturzo e il tutto e il
Io considero Sturzo
Diciamo certamente nel Novecento
L'autore che ha dal mio punto di vista accolto più chiaramente la questione italiana
Cioè l'autore che
Più di altri essere suo conto che e per la sua particolarità socio-culturale
L'Italia ha bisogno di un pensiero istituzionale proprio
L'Italia non può funzionare né sul piano da democrazia né sul piano dell'economia
Se non si libera dalla dipendenza culturale di modelli importati da altri Paesi e se non è in grado di elaborare un pensiero istituzionale che sia pertinente a quelle che la sua traccia profonda diciamo così
Che c'entra come dire con la questione cattolica e annessi e connessi ne sono la faccio lunga che sono attualmente stiamo qui due giorni
Ecco
Con questi due rinvii e da una parte Arbel e le derive che sono presenti nella stanza Plan
Quelle che mi chiama scatto logico delle impersonale e dall'altra parte Sturzo e l'urgenza per un Paese come l'Italia di essere capace di esprimere un pensiero istituzionale proprio
Non semplicemente derivato come dire
Da quello di altri
Ecco io credo che sono sono i due i due punti di riferimento
Che io ho in mente per
Provare a rispondere alla questione ma le Regioni ci possono servire sì no cosa ci servono a che punto che punto siamo dove andiamo
In che senso
Ho detto prima che in questa confusione che è stata la cosiddetta seconda Repubblica diciamo così perché se l'Italia
Ha vissuto una stagione di lungo declino storico come dire il declino storico e spesso espressione di un'incapacità delle classi dirigenti di interpretare il tempo io credo che
Esattamente questi successo diciamo così
Abbiamo avuto un deficit di classe dirigente
Siamo così
Cioè di incapacità di leggere quello che stava accadendo
Siamo abbiamo
Preso il vento del periodo storico che è contenuto tra l'ottantanove due mila otto
Abbiamo preso il vento in maniera molto provinciale in maniera molto marginale diciamo così del come dire e abbiamo preso anche il peggio di quell'evento
E dentro questa marginalità questo provincialismo c'è stato questa questo confuso discussione questa diffusa applicazione dell'idea federalista regionalista con tutte le conseguenze che l'ha visto prima bene dico
In questa stagione
L'Italia ha sofferto
Ha preso essendo stato un Paese periferico dunque avendo preso molto marginalmente il vento del tempo lo spirito del tempo come pare aver potuto Weber l'Italia ha ha tradotto con lo spirito in un
Individualismo il resto dire diciamo così caratterizzato da una profonda e responsabilità
Che ha fatto che ha fatto il paio con una classe politica che mi attirava il consenso di breve termine che ha usato diciamo così i centri di spesa per garantire la sua sopravvivenza
Le Regioni Sona state sono entrate in questo gioco fondamentalmente a monte con qualche eccezione
Qua e là
Visto che qui presente il Presidente della Regione Lombardia
Io devo dire do atto diciamo così che
Qua e là almeno in qualche ispirazione diciamo così il ventennio formigoniano che ha lasciato anche tante macerie
Ci ha provato è stato come dire la Regione che più ci ha produce che ci ha provato più delle altre ecco credo io credo che si debba dare atto alla Regione Lombardia meno di averci provato
Ma come dire il PIL punto fondamentale e che secondo noi è che FIP l'Italia a radicalizzare con le sue tendenze a un individualismo
Diciamo consumista che riassumono l'espressione di bavaglini modernità liquida dove per modernità liquida si intende questo pluralismo che è la verità chiama mucillagine diciamo questo sfaldamento
Diciamo di tutte le aggregazioni sociali che
Sfaldamento che diventa appunto una non sminuzzare assi
Della vita sociale che si
Che sono una faccia della medaglia d'dell'altra fase la medaglia che il continuo prodursi di indurimento i corporativi o localistici
Corporativi perché vediamo benissimo che in questi vent'anni
E
Abbiamo una crisi rappresentanza con dei
Circuito in rappresentanza che diventano vere e proprie burocrazia autoreferenziali e dall'altra parte il meccanismo dalla rappresentanza punto territoriale che agisce appunto come un contenitore di individui
Perché per questo riproduce su scala più piccola esattamente quello scambio basato
Su norme burocratiche astratte e sullo scambio
Genericamente clientelare della spesa pubblica che le Regioni hanno in molti casi prodotto
Riprendo averle Sturzo
E ci aggiungo un ulteriore elemento poi vado verso
Infatti dall'insieme i pezzi del discorso che sto facendo l'ulteriore elemento che che metto nel mio quadro per tradurre l'indicazione di Sturzo la prendo da SIMEL questa una cosa che sto dicendo ormai spesso
Andrea viene se inqualificabile che se arrivato dopo che ho cominciato viene Andrea Simoncini del collega di
Professore di diritto costituzionale
Pare ormai data così
Scusate
Verna allora
Dicevo che
Per declinare l'idea di Sturzo prendo questa catering categorizzazione che viene da SIMEL SIMEL distingue due individualismi individualismo della singolare tali individualismo dell'unicità
La faccio breve perché la cosa sarebbe lunga naturalmente
Sono due individualismi ma sono radicalmente diverse l'individualismo Della singolarità è tipico del Paese matrice protestante diciamo così forte senso della norma interiorizzate da
Forte senso del dovere che crea le condizioni per una sfera pubblica in cui s'individui singoli si muovono nel rispetto di regole date
Sono tendenzialmente Società che funzionano
Che hanno dei pregi naturalmente ma che generano appunto una sorta di isolamento individualistico ecco noi non siamo quella matrice lì
Noi non siamo quella matrice lì né possiamo diventare simili alle società che SIM definisce antichi dualismo della singolarità non lo diventeremo mai forse quando moriremo diciamo così
Dice SIMEL fondamentalmente il Paese tradizione cattolica tendono verso l'altro polo dell'Ulivo dell'individualismo dell'unicità
Dove per unicità si intende come dire il fatto non che tu se un singolo uguale a tutti gli altri ma che tu sei l'unico
Se un individuo in quanto sei l'unico fu con la tua capacità di
Artigianale o di lavoro con la tua famiglia col tuo territorio con tutte le tue assolute peculiarità e dunque la società degli unici
Come direbbe esime la differenza della sta dei singoli sono sta molto più creative
Come dire divertenti tendenzialmente anarchiche tendenzialmente caotiche
Che hanno dei grandi pregi ma hanno dei grandi difetti e difetti sono il localismo il familismo perché ente Lismarì particolarismo nepotismo veniva verbale il familismo e morali di tutte le specie di tutti i tipi
Questo è molto importante e sta come dire questa dicotomia si Meliani ha secondo me molto importante no perché noi e anche nel caso delle Regioni così come nel caso dello Stato nazionale
Come sappiamo di matrice in larga parte importato la matrice francese noi continuiamo a volere essere qualche cosa che non siamo
Sì scusate Sturzo aveva in mente quando parlava di autonomia aveva in mente di lo sforzo storico di immaginare delle istituzioni
Che non neghi no
L'individualismo dell'unicità ma che ne Sannino le piaghe
Sapendo che questo individualismo e tanto bello ma delle piaghe
E questa è una questione che io rivolgo i giuristi qui presenti politologi perché se noi non partiamo da questa probabile ministro credo che questo sia un punto cruciale è se noi non partiamo da questa che caratterizzazione storico-culturale e ogni volta invece partiamo dall'alto
Come dire gli affetti sono quelli che ogni volta riscontriamo c'era ogni volta che noi caliamo sulla città delle cose la Società continuamente smembrata con questo unico punto tendenza
All'unicità smembrata continuamente le istituzioni che
Non li mettiamo sopra
Naturalmente queste due soluzioni
Sono come una mela spezzata
Nell'uno nell'altro come dire tengono
E tutte e due hanno le patologie e tutte e due cercano di recuperare l'altra metà che hanno perduto
E noi che veniamo dall'individuo di unicità soprattutto nelle radio globalizzazione e del tutto evidente che abbiamo un problema di standards vicenza
Perché
E anche qui è chiarissimo ci sono poi ragioni politiche sulle quali non entriamo ma chi non può vedere che la combinazione tra globalizzazione crisi finanziaria e Unione monetaria
Spacca in due l'Europa con tutto il sud Europa di matrice cattolica che
Con la Francia di cui non parliamo che sta a metà ma
Sapete che la Francia
Torto forse fondamentalmente un Paese cattolico traumatizzato siamo così
Che sembra non essere in grado di fare il salto storico che è stato che si è prodotto con
Il passaggio di fine secolo che abbiamo chiamato globalizzazione sembra che non siamo capaci di fare il salto storico in termini di
Raggiungere un'efficienza sufficiente per stare al mondo
Ecco le Regioni
Da questo punto di vista non hanno realizzato questo obiettivo
Storicamente sul non non
Non ci hanno consentito so fare fino adesso di come dire
Risolvere il tema di unicità con una ragionevole efficienza perché il problema di Sturzo sollecita e che ogni particolare se implode in se stesso il localismo muore
E il problema che tu devi rispettare particolare
Cercando di farlo andare verso l'universale non verso il il giudice stesso lauti implosione
Per questo la la concezione centralistica delle Regioni
Cioè
Piccoli para state rally diciamo così
Dal punto di vista la prospettiva Apriliana estro anziana
Non sorprendentemente è stato un semi fallimento
Allora dato che
Potremmo parlare a lungo vado verso una sorta di via d'uscita
Da tempo sostengo che la questa crisi che Ratzinger
Già tempo fa definito come atti di spirituale c'entra con la crisi della libertà
Cioè in in fondo come dire
Dietro la finanziarizzazione dietro di questi problemi diciamo così c'è una
La crisi diciamo di di un modello che associava
La finanziarizzazione la deregulation internazionale a un modello come dire individualistico e consumistico che a un certo punto come dire non ha più retto
L'idea di libertà che si afferma tra la fine degli anni Sessanta anni settanta ha fatto il suo ciclo storico
La lettura che io ho dato in questa crisi e che il punto il punto centrale e provare a riflettere attorno alla libertà che
Deve fare un passo in avanti
L'immagine sintetica e non è come se avessimo vissuto una stagione adolescenziale della libertà
In cui io sono il centro del mondo io come dire prendo le varie possibilità che mi passano davanti ecco
Io credo che le democrazie e l'economia avanzata in questo momento sono chiamate a fare un passo economico istituzionale pensando una libertà un pochettino più matura
Domanda
Possiamo dopo questa stagione largamente deludente di federalismo di regionalismo in un momento in cui il Paese non so speriamo che vada diciamo succedono delle cose buone
In cui ritorna la questione delle come dire a proposito del Titolo quinto del dello Stato e l'uso del Senato federale possiamo provare domandarsi a che cosa ci servono queste regioni
E perché le vogliamo tenendo conto che noi veniamo da quella matrice dell'individualismo dell'unicità
Ecco io non so rispondere a questa domanda faccio solo cinque sottolineature finali e poi concludo
La prima osservazione è questa
Come sociologo so che
Quello che
Si sono mosse tantissime cose nel ventennio ottantanove due mila otto
E la crisi ci consegna un'eredità molto pesante
Abbiamo il tema dell'Europa abbiamo il tema come della riforma nazionale noi sappiamo che tra i soggetti
Che sono in campo ci sono anche
Delle aree territoriali delle città ma non intese come municipi no cioè laggiù economia conta oggi
Allora io credo che sia un primo punto sia serio
Intanto che si fanno dei ragionamenti istituzionali sia serio guardare un momento che nesso c'è tra le Regioni come non li abbiamo concepite amministrativamente e la la forma socio-economica del Paese
E domandarsi cosa a cui io non rispondo domandarsi se c'è una relazione
Tra la forma socio-economica nel Paese e le Regioni non credo che siamo tanto distanti
Però probabilmente qualche aggiustamento andrebbe fatto
Proprio mettendo in relazione meglio diciamo così gli assetti amministrativi con gli assetti socio-economici che plausibilmente saranno quelle dei prossimi dieci venti trent'anni
Secondo punto è questo
Se si concepisce l'architettura di governo plurima come quella che dobbiamo contraccezione concepire nel ventunesimo secolo cioè che dal
Municipio dal Comune passi alla Regione allo Stato l'Europa mi domando anche
Se tutti questi livelli devono essere i livelli che si reggono sul principio del furto
Cioè mi domando se noi come cittadini dobbiamo votare per il Comune per la Regione per il Governo per l'Europa se non sono troppi livelli di voto
Cioè mi domando dove do c'è perché c'è anche una sorta di usura del voto e
Io credo mi domando dove dobbiamo stare
Guardare questi o preziosissimo chiaramente
Patrimonio che c'è stato consegnato dal passato e se tutti questi livelli devono essere governate in base al principio del voto o se secondo un sano principio come dire di Naldi di sobrietà
Non tutti i livelli e lo specifico per quanto mi riguarda il livello regionale lo possiamo pensare una quindi in un senso diverso
Me lo domando adesso non so Maddalo dove lo domando domande giuristi
Anche perché in euro ho la sensazione che in Italia le Regioni
A differenza
Dei Comuni comunque li si voglia pensare
Non dico niente le Province adesso
Dello e dello Stato io credo che le le Regioni abbiano una debole impatto identitario e abbiano invece un forte impatto funzionale
Se questa affermazione a verso un qualche nesso con la realtà a cosa tutta da dimostrare diciamo così forse qualche conseguenza ne potrebbe derivare
Perché io credo che il voto debba essere
Conservato evidentemente dove dove l'elemento identitario collettivo e più forte
Naturalmente poi stabilendo le relazioni anche istituzionali tra i vari piani
Siamo forzati in questa stagione
Anche questa una sottolineatura Bernard io veramente la conclusione tipicamente da sociologo mi porterà una rete mi avete invitato insomma
Io credo che sia siamo all'inizio del ventunesimo secolo e la che soprattutto la crisi ci ha fatto entrare nel ventunesimo secolo cioè l'ottantanove due mila otto una sorta di Passarella tra il ventesimo ventunesimo secolo
Con la crisi si entra nel ventunesimo secolo quindi ventunesimo secolo richiede un pensiero anche innovativo
Che non significa buttare a mare tutto quello che ci viene prima ci mancherebbe significa come dire non consta non sacralizzazione aziendale ma conservare il fuoco per citare Mahler che cito sempre anche in questo periodo
Bene allora Habermas recentemente ha scritto un pezzo secondo me è straordinario pensando devo all'Europa ma questo te stesso discorso credo che lo si possa applicare l'Italia le Regioni in cui dice il principio
Politico dell'Europa deve essere quello della
Solidarietà trattino fraternità
Cioè dice Habermas pensando all'Europa
Può qual è la ragione politica per cui possiamo cercare di trovare una soluzione istituzionale innovativa l'Europa e rendersi conto
Principio di solidarietà fraternità che se tu vuoi stare al mondo oggi non ci sta e più da suolo
Non ci stai più da solo
Ma ci stai nella misura in cui
Tu unico per riprendere scorso di prima sei unico ma capisci che bisogno di stare in rapporto ad altri
E di stabilire un patto di solidarietà tra virgolette fratellanza testare al mondo perché il mondo è diventato più grande se lo dicesse Mauro Magatti perché se ne frega diciamo dice Habermas prendo Habermas
Perché questo una che è un'idea forte anche per ripensare regionalismo in Italia
E l'autonomismo in generale in Italia
Ho detto prima che tutta la ventata federalista gli ultimi vent'anni è nata in uno spirito esattamente opposto a questo che sto enunciando
Allora se non sia
Un'idea
A Bernate si Anna diciamo così dell'Europa e delle
Autonomia italiane credo che sia difficile fare dei passi in avanti
Chiudo con quest'ultima riflessione
Le scienze sociali la sociologia che pratico ci dice che
Nelle società a individualismo della singolarità
L'efficienza delle istituzioni e l'efficienza economica consente di governare
Una società di individui
Non è storicamente stiamo facendo l'esperienza
Che
Il livello di efficienza e di coesione è necessario prestare la globalizzazione nelle Società tradizione di individualismo dell'unicità non è stato raggiunto
Ecco io credo che questa squilibrio oggi dipenda da un difetto di pensiero istituzionale
Cioè noi non abbiamo le istituzioni noi non abbiamo le istituzione ancora
Che rendano possibile come dire questa unicità portandola a livello di efficienza necessario il fallimento del regionalismo nell'ultimo il fallimento
Delle derive che vediamo del regionalismo le derive di questo Paese
Non non dipendono solo da una cattiva classe dirigente
Ma dipendono dal fatto che la classe dirigente quella che è passata e quella che arriva inventa
E inventando diciamo così bisogna solo sperare che ci qualcuno ce la mandi buona ecco c'è un deficit di pensiero e io
Non faccio più
Il giurista non studio le istituzioni
Però rimando alla palla come dire i colleghi più autorevoli di me per
Ma siamo porre questa questione che ancora una volta non è nuova in questo Paese risone a rimbomba
Per tutte le orecchie che lo vogliono sentire
Pagati Sturzo spiegava come sia indispensabile l'intreccio tra analisi sociologica analisi storica
Credo che la quello che abbiamo sentito stamattina e quello che ci ha detto ora Magatti siano assolutamente la dimostrazione di questa verità distorsione
Il professor Magatti ha introdotto in qualche modo al tema delle classi dirigenti con riferimento
Alla scarsa capacità della politica di capire i cambiamenti in corso e questo proprio introduce
La relazione del professor Persichetti le classi politiche regionali e locali
Grazie chairman
Grazie naturalmente al all'Istituto al professor De Siervo per questo il graditissimo invito grazie non formale anche nel caso
La responsabilità di parà in quest'Aula è forte e sono anche
Con come sentito dalla voce abbastanza emozionato
Ma credo davvero che siamo una una una eccellente un'eccellente occasione prima nel Brackett ma farlo parando qualche con qualche collega amico dicevamo
Dell'anno non non sempre ottimale rapporto diciamo tra le tra le discipline che poi come dire fu focalizzano
Problemi simili
E in particolare di quelli licenziati sociali scienziati politici in particolare che che tendono un po'a bypassare il l'analisi formale l'analisi esegetica dei fenomeni che sono giuridici ma sono fenomeni politici quindi sono fenomeni condividiamo
Devo dire nel mio caso cerco di evitare questo cerco di dare non solo per
La mia lontanissima
La formazione
Giusti tutti una lista ma anche perché penso che in momenti come questi e condivido questo questo questo approccio preoccupato ma anche molto partecipato che che Magatti ci ha trasferito in questa prima relazione credo sia particolarmente importante
Partecipare appunto la discussione che autenticamente interdisciplinare e quindi
Veramente vi ringrazio per per questo occasione che mi date il titolo lo lo vedete qua io mi chiedo semplicemente scusa
Perché poi si dice cerchiamo di essere interdisciplinare poi il vezzo di fare la presentazione un po'in stile da analisi empirica della politica c'è sempre
Ma cercherò di essere come dire meno tedioso possibile con i dati anzi ho ridotto ho ridotto al minimo
Volerò molto su su questi dati d'altra parte
Ci servono un poco per riproporre delle domande alcune sue già state poste stamani in queste bellissime descrizioni in chiave diacronica e anche inc in questa in questa della relazione di a gratis naturalmente ora non vorrei creare troppe aspettative la delle mie domande sono molto circoscritte
Il titolo è un è un po'un pochettino un pochettino super ambizioso funzioni e qualità del personale e politico ovviamente
Per gli strumenti che abbiamo dobbiamo intanto innanzitutto andare a misurare che cosa è successo in questo in questo o ventennio forse qualcosa di più dal punto di vista dell'impatto delle delle riforme insomma
La fine anni novanta
E l'inizio la fine degli anni Ottanta all'inizio gli anni Novanta sono stati naturalmente
Un momento già importante e poi naturalmente per le Regioni in particolare dal novantaquattro novantacinque c'è un un cammino delle istituzioni verso un
Si assumeva allora una modellistica diversa
Io rispetto a questo a questo passaggio mi limiterò a vita riportare la vostra attenzione su alcuni dati
E cercherò naturalmente di di fornire una prima interpretazione per arrivare a delle sobrie raccomandazioni da ultimo
L'punto di partenza è quello che chiamo aspettative implicita di un sistema multilivello qui multilivello lo uso semplicemente come appunto una una diciamo così una via una via di uscita per non dire
Autonomia e federalismo eccetera eccetera quindi non c'è non c'è una una definizione normativa stringente di sistema multilivello
Cosa
Cosa pensavamo di fare B dal punto di vista della creazione e del evoluzione delle capacità degli uomini
Delle donne ma purtroppo sono rimasti in larga misura uomini migliori come si diceva un tempo
Le aspettative erano essenzialmente due creare una specificità dei ruoli che dovrebbe accompagnare un sistema autentico di rappresentanza di di Governo multilivello
Attraverso il fenomeno per Caputo in scienza politica si definisce spesso l'istituzionalizzazione di una serie di circuito i rappresentativi e poi appunto un
Un modo un migliore di selezionare i migliori cioè un come è stato ben
Evidenziato stamani la speranza tutta appunto legata alla al alle riflessioni istruzione sono stati già
Toccate questa questa mattina che
Lì l'autonomia locale
Il regionalismo potesse rappresentare al meglio appunto
Quella quella funzionalità fondamentale che la selezione di chi può rappresentare e può sperimentare meglio appunto il talento politico
Passando su un un livello meno astratto io traduco quello ai fini del diciamo della presentazione della ricerca dei dati empirici
Questi fenomeni sotto forma di due implicazioni che sono fondamentali per la classe politica in un contesto multilivello innanzitutto in un contesto multilivello bisogna rivedere e laddove necessario
Rendere diverso il sistema di selezione circolazione il reputazione delle élite politiche generalmente questi queste questi termini sono associati appunto con il lavoro della della sociologia politica tra scienza politica
Ma
Quello che è caratteristico del caratterizza diciamo sì un un cambiamento forte è un'aspettativa forte sul sul per quanto riguarda
Il la rappresentanza multilivello è che questi questi termini debbano essere tenuti assieme
Utili vello significa fino a che punto si deve rappresentare a livello locale quando invece si può passare all'altro livello
Se è giusto non è giusto che ci siano
Rappresentanti e governanti capaci di di fare questo lavoro su più livelli e quando devono passare da un livello all'altro e come mantenere la reputazione quello
Quella che dovrebbe essere
Diciamo così in chiave del veri Ana il primo effettuo della professionalizzazione politica si diventa professioni professionisti della politica quando naturalmente c'è un'ambizione ma c'è anche una passione una capacità
Il secondo è appunto il tema delle ambizioni
L'ambizione in politica è stata stilata soprattutto nei sistemi federali ovvero sia nel sistema federale per eccellenza quello quello americano e nei cessare io parlare di un sistema buono di ambizione quindi ben temperato da diciamo un un'orchestra di
Checks and balances dei pesi e contrappesi che facciano sentire la bontà delle ambizioni individuali ma faccio anche sentire il peso dell'interesse collettivo in qualsiasi momento ecco queste erano le implicazioni non mi dilungo naturalmente che pure arrivare alla fase di discussione ma ovviamente
Sono disponibile
Per qualche chiarificazione concettuale
Non mi giungono anche sui possibili modelli perché questi davvero credo che come dire con me Melli nell'insegnate voi insomma sistema centralizzato con selezione locale il personale
Il sistema europeo il sistema dove un qualche forma di rappresentanza multilivello c'è sempre stata
L'Europa delle delle
Delle municipalità dei campanili mettiamo delle delle leghe in senso storico mettiamo la come vogliamo ma indubbiamente
Dalla formazione dello Stato nazionale in poi
Il sistema tradizionale era questo sostanzialmente un sistema che per la classe politica significava svolgimento unidirezionale
Si diventava politici in un contesto locale che è il contesto della selezione
E del primo reclutamento ci si socializzava la politica per arrivare al contesto nazionale
All'opposto di questo modello naturalmente c'è il federalismo classico dove le carriere sono tendenzialmente separate ce lo raccontano i classici della scienza politica americana ma laddove non sono più separate
Perché si necessita una sottile ma importante fondamentale
Gruppo ancor più o di
Di politici che era che servono non più lo Stato ma la nazione
Si arriva ad una
Trasferimento
Mister Smith Ghost Washington e ci arriva per gradi ci arriva attraverso una serie
Una una una filiera precisa che tendenzialmente anche qui unidirezionale cioè si arriva a fare politica la capitale dove
Si si sviluppa appunto la propria esperienza maturata a livello sub nazionale
Quello che si oppone da un punto di vista di modelli di carriere reclutamento politici nelle nell'Europa negli ultimi trent'anni
è un sistema che invece rispetto a questi due modelli tradizionali è un sistema appunto integrato sistema non solo multilivello come
Appunto dicevamo prima perché i livelli si diventano
Più numerosi ma integrato
Sono diversi riprenda li stiamo li stiamo studiando avrei voluto portarvi anche
Questa qualche cosa da questa pubblicazione che stiamo che stiamo
Lo chiudendo comparata su sette su sette casi ma sarà fosse occasione per un però una
Sarò ma non opportunità spero per per presentare questi dati e quello che stiamo notando e che sostanzialmente abbiamo una pluralità di risposte
Risposte che possono venire da la forza di alcune istituzioni il caso delle autonomie spagnola in qualche misura ovviamente la Germania che è un sistema formalmente federale anche se
è un un federalismo appunto in qualche misura mitigato
Ma anche
Dalla ABI
Dall'abitudine al pensare il livello locale con un livello autonomo dal punto di vista delle carriere politiche in Belgio la Costituzione federale non ha proposto cambiamenti in Belgio c'è una
Tradizione di forza locale
Che significa anche carriera appunto non più unidirezionale ma come si dice integrata e cioè si va a fare tutta una serie di
Lavori dal punto di vista del della professione di azione politica prima a livello nazionale e poi a livello locale quindi sostanzialmente possiamo dire che il terzo modello è un non modello modello dove
I fattori istituzionali ma anche i fattori di tipo culturale possono creare una situazione appunto di confusione cioè di
Diffusione tra i vari livelli
Mi mi mi
Collego subito a quanto si diceva pocanzi sul sulla
Tutto sommato su sugli esiti piuttosto deludenti di questo ventennio anche nel mio caso non c'è la volontà di come dire infierire su una letteratura
Sulla quale peraltro ci siamo misurati per anni anche con le lodando i nostri i nostri maestri per quello che ci avevano dato ma certamente una letteratura che oggi ci ci sembra
Assoluti Chapare assolutamente insufficiente
Il nesso tra classe politica e sviluppo della classe politica e sistema multilivello settimo vogliamo continua a chiamarlo così è un nesso che non è stato di fatto sviluppato
Lo proprio in un Paese come l'Italia dove per venti anni di fatto abbiamo in qualche misura teorizzato il cambiamento della classe politica questa sostanzialmente
La sfida di quegli anni e a cui facevo riferimento prima
Non abbiamo connesso questi due aspetti il primo a non aver connesso questi due aspetti e proprio boh patta anche veniva citato anche oggi poppata e tutti noi che abbiamo lavorato sull'idea di rendimento istituzionale di capitale sociale naturalmente che era diciamo
Il il mattone che che generava questo rendimento istituzionale
Perché non abbiamo
Mai pensato
Che la classe politica dovesse essere un attore fondamentale nella costruzione di questo di questo massimo fatta spesso nella
Sua prima ricerca quella esce in italiano nell'ottantacinque prima di me che in democrazia work
Parla di una classe politica semi professionale è subordinata ad una lite centralizzate generalista cioè quello che dicevamo stamane questi sono i partiti che avevano come dire convogliato l'idea di
Genesi della classe politica locale attraverso quel tipo di di modelli di reclutamento
E un possiamo andati dietro a questa idea pensando che non fosse poi
Un grosso problema invece ci accorgiamo oggi e ce ne accorgiamo guardando agli aspetti più corretto evidente quali qualche misura anche
Più imbarazzanti dopo aver detto che il livello locale
Per definizione genera undici virtuosismo della politica oggi ci accorgiamo le cose non sono esattamente così perché
I difetti la classe politica sono esattamente gli stessi
Il secondo aspetto e le aspettative eccessive sugli effetti dell'ingegneria istituzionale e qui credo che
Politologi e giuristi come dire in qualche misura queste responsabilità le condividono cioè l'idea che con una formula diffusa
Forma di governo di sistema di governo di diciamo di meccanismi istituzionali che abbiamo chiamato e ci è piaciuta molto una volta tanto siamo potuti stati d'accordo nel definirla neo parlamentare che era una cosa
Abbastanza come dire innovativa per per per il linguaggio costituzionale italiana
Pensavamo che anche questa fosse una formula come dire su cui saltare sopra per definire anche il successo della classe politica insieme al successo
Del meccanismo istituzionale stiamo scoprendo che le cose non stanno così ci sono neo parlamentarismi per così dire in Italia che funzionano e altri che non funzionano e anzi possiamo dire che
Tendono a funzionare sempre meno tutti perché non abbiamo risolto i problemi
Che che riguardano appunto il reclutamento e la selezione dei migliori
Devo dire che anche i lavori più recenti sulla qualità democratica si sono soffermati poco sulle sulle Regioni certo abbiamo molte cose sul rendimento democratico delle Regioni ma di nuovo non si connettono con il valore
Della classe politica
Anche qui siamo andati avanti un po'per
Per immagini sappiamo che i Sindaci funzionano diciamo che funzionano i sistemi
I sistemi neo parlamentari né sindaci non ci crediamo la questione se
Quelli semplicemente funzionano perché hanno un livello di criticità minore perché struggente sono più vicini alle alle istanze in quindi in qualche misura più facilmente controllabile
Credo che questi siano elementi per un un dibattito che deve nascere se vogliamo rispondere una certa urgenza a queste questioni poc'anzi sollevate da Magatti con
Con con confronti grande forza
Io ovviamente vi presento semplicemente anche per non tediarvi oltremodo un po'di dati e
Cercherei di leggere questi dati attraverso attraverso quattro livelli analitici rappresentano un po'le se volete le
Le le finestre da aprire voi progetti da da seguire dal mio punto di vista in realtà del quarto non ve ne parlerò perché si aprirebbe davvero non una finestra ma
Un'enorme un'enorme
Porta di fronte a una marea di dati che che ci stanno arrivando sul sulle questioni a cui faceva riferimento
Pocanzi Magatti ferroso soltanto una un appunto un po'una piccola un piccolo commento sul i problemi dell'ambizione della passione dei politici
Mi mi atterrò sugli aspetti più facilmente collegabili con quello che diranno poi i colleghi e cioè il consolidamento del ceto politico locale in termini seniority
E di competenze diverse rispetto a quelle nazionale quindi un un ruolo diverso l'istituzionalizzazione
Della del circuito rappresentativo locale regionale attraverso
Un'altra parlo paro paro la ricorrente ma alla fine non molto seguita la razionalizzazione dal basso ad opera della classe politica e poi qualche cosa sulla circolazione che la carriera che sa tempo il mio
Il mio diciamo la canzone che tendo a cantare più spesso
Al primo punto riguarda il sistema delle classi politiche e quindi in qualche misura appunto il consolidamento
In questi anni questi venti anni dicevo e passa abbiamo visto essenzialmente una serie di momenti di celebrazione della classe politica regionale e locale
Che di fatto possiamo considerare come delle opportunità sovrapposte e questo già ci dà un'idea della
Pochezza della distinzione
A cosa mi riferisco con con con
Questa nozione di opportunità sovrapposte la fase politica è indistinguibile ogni volta che si elegge
Un Parlamento e il Parlamento viene detto in maniera abbastanza regolare nella seconda Repubblica come del resto in tutta la seconda parte della prima
Si azzera il sistema delle
Delle opportunità c'è tutta una serie di trasferimenti gestiti anche in maniera piuttosto
Controversa semplice non contraddittorietà un sistema basato essenzialmente sulle
Incompatibilità e eleggibilità eleggibilità e non sul contrario ineleggibilità e incompatibilità
E questo genera tutta una serie di problemi che appunto i costituzionalisti hanno più volte rappresentato in questa ottica le elezioni regionali in particolare sono viste ancora come by election o se preferite
Elezione di secondo ordine il che non significa che siano meno importante sappiamo tutti che sono più importanti perché danno risorse
Ma la classe politica fa esattamente come il cittadino
C'è bifronte elezione secondo me cittadino considera
Diciamo la competizione come un bancomat dove si va a prendere
In questo caso sanzionare diciamo a prendere una risorsa se la classe politica non ha funzionato bene senza distinzioni tra livello nazionale livello regionale questo però lo fanno che i politici e questo naturalmente
è un po'da un po'rappresenta un problema perché ne va della loro
Funzione educativa nei confronti del cittadino il bancomat in questo caso sono le spoglie non vi tedio con i dati sui trasferimenti Camera regioni e così via ma immagino che
Da studiosi e e cittadini informati
Avete presente questo tipo di fenomeno che è tutto italiano devo dire perché in chiave comparata non c'è questa sorta di azzeramento Contino dei sistemi che sono sistemi di opportunità e quindi di ambizione
Il fatto che vi sia stato un percorso molto lento ravvediamo come va a finire il caso piemontese di beni nazionalizzazione del turno di elezioni regionali per quanto riguarda le regioni ordinarie può rappresentare naturalmente un limite a questo perché non ci sarà più
Del micce
Election day delle delle delle elezioni ma non cambia il problema anzi
Non risolve il problema anzi determina un effetto opposto ma non
Necessariamente fantastico dal punto di vista del rendimento istituzionale della classe politica di accomodamento che riusciamo a farlo su questo qualche piccolo dato vorrei far vedere perché mi sembra rilevanti
E di nuovo non c'è un ruolo forte dell'istituzione soprattutto regionale vedremo una differenza sostanziale tra la stabilità dei sindaci e l'instabilità dei governanti regionali non solo dei governatori matte del governare
Terzo punto scarsa attenzione del legislatore questa volta regionale sul problema della responsabilità degli eletti
Lo sforzo recente me ne sono un po'occupato in un in un in una in una cosa ho fatto con con
Vandelli recentemente e e uno sforzo anche importante da segnalare
Sulla riduzione delle spoglie e in generale sui costi della politica a livello regionale è stata fatta essenzialmente appunto sotto il profilo Budget Dario non si è mai pensato veramente a ritoccare quelle
Quelle strutture di relazione che cita e che esistono tra istituzioni rappresentative dimesso livello flussi demografici e dimensione
Geo economica cioè quella cosa qui appunto faceva riferimento Magatti poc'anzi su questo forse una riflessione davvero oggi si impone
Questa
Idea delle elezioni regionali come azzeramento di un sistema che rimane essenzialmente nazionalizzato determina tutta una serie di fenomeni
Che sono i fenomeni che conoscete la frammentazione del quadro un
Una certa coerenza nella nelle nelle
Nel nelle scelte
Elettorali nel nel nelle degli spostamenti verso destra o verso sinistra e quindi anche nel Governo regionale il che ha naturalmente degli effetti positivi
Ma questi effetti sono in qualche misura
Mediati regolati da dei sistemi elettorale
Qui non mi occupo della
Degli effetti diretti dei sistemi elettorali perché di fronte a Giovanni naturalmente su questo
Faccio ovviamente
Un passo indietro anzi non faccio nessun passo perché
Lui il
L'esperto in in città
Ma qualche cosa bisogna pur dire sul fatto che non c'è stato nessun diciamo particolare spinta da parte delle Regioni nel tentare almeno di ridurre gli effetti indiretti di sistemi elettorali sostanzialmente simili
A che cosa mi riferisco mi riferisco al fatto che
Se dei sistemi elettorali funzionano nello stesso modo anche perché sono se sapete lo stesso sistema elettorale in regioni più o meno omogeneo naturalmente qualcuno più spostato verso il codesto qualcuna più spostata verso sinistra ma tutte come dire assolutamente
Pronte al come dicevo prima allo sport allora lo swing elettorale
Abbiamo visto tantissimi cambi di maggioranza in questi anni
Si poteva perlomeno pensare di
Ridurre la frammentazione
Post-elettorale quindi non nell'offerta e neanche nel risultato ma nel quadro istituzionale dei consigli regionali non è stato fatto questa slide che prendo da fortunato Musella
Sull'ultima l'ultima legislatura ci dimostra
Che
I tagli non sono stati così evidenti la successiva slide
E ancora più diciamo severa nei confronti della classe politica regionale
Perché la riduzione dei monogruppi o dei piccoli gruppi dei Consiglieri una lettera una cosa che si poteva fare con
Micro riforme con riforme essenzialmente a livello regolamentare
Siamo ancora ragionando stiamo ancora ragionando di queste cose vado vado un po'veloce ma sono cose che sono abbastanza note
Il trentasette il trentasette
Quasi il quaranta per cento dei gruppi nei nostri Consigli regionali sono monogruppi sono one man show
E
Invito a discutere
Mi piaceva anche e ve l'avevo un po'annunciato tornare sul sulla questione della discontinuità nel governo regionale non perché sia necessariamente
Una un indicatore di scarso rendimento istituzionale nella teoria maggioritaria della democrazia nel modello maggioritario democrazia Grecia a forte una forte
Il rimpasto ma rimpasto all'inglese non all'italiana
è una forte un forte indicatore del potere primo ministeriale o premio premierato del Po del premier che
Naturalmente a in mano le le le le redini della della della vita stessa del suo Governo
In realtà sappiamo che
Questi spostamenti nei Governi regionali non sono in Italia legati ad un
Particolare ruolo o diciamo di di premiership voti
Diciamo di presidenzialista azione visto che si parli i Presidenti di Giunta o un governo governatori da parte dei capi dell'Esecutivo sappiamo che ci sono dietro molti fenomeni alcuni sono fenomeni anche piuttosto tristi sui quali
Possiamo naturalmente in questa sede
Come dire lasciar perdere ma di nuovo in questi numeri sono numeri a abbastanza elevati nella nella Seconda Repubblica come vedete ci sta circa Inches
Cianosi si nasconde un un certo numero di
Governanti regionali che non avevano una forte missione a governare quel livello perché preferiscono a metà del loro mandato ruoli che e istanze impegni di tipo diverso
Ho aggiunto il periodo due mila dieci due mila tredici missiva per lustri e non non non sto guardando alle elezioni perché se no diventerebbe troppo complicato
Però in tre anni abbiamo di fatto di nuovo raggiunto il livello superando i quindici casi
Del quinquennio precedente quindi prevedo che il trend ancora una volta in trenta in ascesa questo significa che
Da un punto di vista dell'istituzionalizzazione dei Governi regionali questo tipo di missione non è stato minimamente
Non è stata minimamente raggiunta dal dalla diciamo così darà
Dalla fase del
Sistema neo parlamentare nelle regioni italiane per queste sono le Regioni ordinarie
Così come
Ma questo è un altro aspetto che abbiamo toccato rapidamente non è stato certamente
Tutti toccato in maniera sufficiente
Se non appunto negli ultimi tre anni il tema della razionalizzazione e qui vengo dunque
Al al secondo delle menti alla seconda elementi che azioni
Si può parlare di una razionalizzazione mancata dal basso perché i Consigli regionali non sono stati sufficientemente
Coraggiosi e hanno
Sostanzialmente atteso l'imposizione per via decreto governativo della riduzione del numero delle spoglie questi sono dati abbastanza noti non non mi dilungo quindi lungo un po'filino di più anche se purtroppo nel trasferire
In in open office ho perso qualche informazione queste sono le Regioni
Ho perso le etichette delle varie regioni ma non importa tanto non entriamo nei dettagli
C'è una certa un certo una certa tendenza alla all'aumento lo vedete comparando appunto le i quadrati con con con i cerchietti cerchietti nelle varie regioni all'aumento della
Durata del ceto
Dei governanti questi sono i ministri regionali quindi gli Assessori regionali e questi sono i loro sul sulle ordinate avete le la loro capacità di
Incombenza c'è la loro persistenza dentro gli esecutivi regionali
C'è una tendenza all'aumento che si lega anche ovviamente all'impatto do di questo ruolo nel sistema politico ruolo crescente dagli anni Ottanta in poi
Tuttavia
Questo questa tendenza si accompagna anche ad un aumento nella prima fase del numero delle spoglie e da una certa
Come dire circolarità delle competenze cioè a dire
Si rimane un po'di più nell'arena politica regionale ma non necessariamente per sviluppare delle competenze coerenti non c'è
Una delega forte
Al ministro che si chiama ancora Assessore
E sostanzialmente se si rimane perché il sistema delle opportunità è diventato più fasce a livello già e forse più remunerativo aggiungo anche
Quindi
Queste questa una un un'evidenza che può celare degli aspetti di istituzionalizzazione ma ovviamente
Bisogna prendere appunti con qualche con qualche elemento di cautela
Così come è abbastanza evidente che non ci sono cambiamenti nella direzione alita delle carriere dei membri di Giunta regionale ho preso questo perché anche come numero questi questo popolazione di assessori
E anche di Presidenti di Giunta è
Oggi una massa critica piuttosto rilevante dopo venti anni ci si potrebbe aspettare che la loro direzione tra di carriera sia cambiata in senso
Unidirezionale cioè verso la dimensione statale o addirittura sovranazionale o in senso appunto di ritorno alla politica locale in realtà il cambiamento è soltanto
O
Nell'ultima nell'ultima riga
Cosa significa questo che
Ci sono molti più giovani che accedono la carriera da all'Aja la il Governo regionale
Diciamo c'è una una
Un certo una una tendenza
A reclutare assessore ci sono i più giovani
Persone in carriera persone evidentemente con delle caratteristiche e anche una una reputazione politica che gli consente di avere ripeto un un job importante dal punto di vista di una remunerazione politica e anche finanziaria
Ma poi per il resto non è che
C'è una missione diversa rispetto al passato si torna la politica locale più o meno nel nello stessa nella stessa percentuale si
Si torna al Consiglio così accede in Consiglio se si era assessori tecnico più o meno di nel nelle stesse nella stessa percentuale e così via questo significa che uno di quei due assunti cioè che sicché il ruolo sia cambiato e quindi cambiando il ruolo e le competenze cambia anche in qualche misura
La struttura delle ambizioni dell'opportunità non è vero il sostanzialmente la le carriere politiche proseguono sulla dire direzionali tra più o meno simile a quella della
L'ultima fase della Prima Repubblica cioè dalla fase
In cui le Regioni erano già consolidate
C'è qualche elemento importante di mi scuso per i dati non non aggiornati sulla dimensione socio grafica ci sono più giovani lo dicevamo un attimo fa anche nel nel nel Consiglio regionale più preso consiglieri ovviamente dove la popolazione più e più ampia
Ci sono più donne ma questo è di nuovo perfetto in qualche misura indiretto anche del sistema
Proporzionale
Paradossalmente il sistema della Seconda Repubblica che è maggioritario da un punto di vista di affetto si basa su elementi proporzionali che sono gli elementi che spingono le donne
Dentro le liste come sappiamo e quindi
C'è una un maggior successo ma di nuovo non sono
Elementi tali da far pensare
Guardate anche la Scala piuttosto ridotta di questa di questo grafico a dei cambiamenti straordinaria
Dove sono i cambiamenti di questi anni e qui c'è l'elemento forse positivo ma anche un altro elemento di dal mio punto di vista di grande preoccupazione
Si torna la diversità tra quelle che chiamo neo parlamentarismi funzionali o comunque che hanno segnato diciamo in positivo la nostra il nostro apporto la polizia locale cioè i sindaci impatto e sindaci
Delle realtà urbane delle città che capoluogo
Che sono vedete più pendenti alla ricandidatura in maniera netta sopra il venti per cento e più tendenti anche o più performanti si dovrebbe dire in questo senso nella rielezione
Rispetto ai membri di Giunta regionale che tendono a ricandidarsi nell'arena elettorale quindi per il Consiglio in misura abbastanza importante ma non così importante come i sindaci e soprattutto non
Tendono a Larino alla nuova nomina
Questo tipo
La dice lunga secondo me sul fatto che il livello regionale soffre anche di una certa
Come dire inconsistenza dei del mandato mandato e
Il importante netto per il governatore ma l'Assessore regionale che tipo di animale politico è è cambiato rispetto la Prima Repubblica in che direzione con quali responsabilità secondo me è questo l'elemento veramente
Debole dal punto di vista
Del sistema delle opportunità
Ci sarebbero molte cose ma vedo che
Come dire il mio tempo sta esaurendosi quindi passo rapidamente
A
Alle mie implicazioni o meglio a due temi generali e poi alle mie
Raccomandazioni che sono molto molto blande forse anche eccessivamente semplificata
La mia prima implicazione che traggo da questo da questa carrellata e che
Il sistema delle classi politiche multilivello non è ancora
Compiuto e questo è perfettamente diciamo così in linea con quanto sentito prima ma non è neanche abbastanza o sufficientemente dibattuto e questo
è
Paradossale perché è molto presente inc
In termini retorici non si fa altro che dire che
Ci sono troppi politici cosa fare dei dei politici bisogna ridurre certe però non non è che si organizzano questi concetti in un in un un'analisi
Sistematica di questo tema come
Organizzare come pensare al al al sistema delle classi politiche multilivello
E purtroppo in Italia questa mancanza si vede il secondo punto è un po'più forse
Sono spin da questo punto anche da da quello che leggo nei giornali in questi ultimi giorni la reputazione della classe politica e la percezione del rendimento
Delle regole del gioco si rafforzano e si danneggiano vicendevolmente
Cioè a dire quando scopriamo che le cose non vanno alla classe politica attendiamo subito a
Imputare a certe regole del gioco ma è vero anche il contrario
E soprattutto per i politologi che si fissano se non è un po'anche un po'troppo sul
Sull'importanza dei sistemi elettorali io dico se perché esiste il sistema elettorale peggiore che quello che abbiamo ma non esiste il sistema elettorale maggiore io non non non sono ossessionato da questo punto di vista
Però riconosco che c'è una vicendevole
Capacità di
Di mutamento di di di di impatto e purtroppo anche di danneggiamento tra regole che reputazione classe politica
Il caso delle diverse narrative dei Sindaci delle giunte è una prova di questo con sistemi sostanzialmente simili ma con variabili intervenienti diverse e la prima variabile interveniente il fatto che i sindaci sono più vicini a delle istanze più semplificate perché rappresento nel territorio più stretto e più vicino appunto
Il sistema sostanzialmente ancora in equilibrio e le mediamente considerato un sistema performante come dicono quelli bravi
Allora se queste sono le implicazioni come vedete molto molto molto povere perché credo dobbiamo davvero ripartire da da questo dà degli elementi molto semplici
Dobbiamo arrivare anche della raccomandazione sobrie io sono sobrio perché ve l'ho appena detto non credo molto nell'ingegneria istituzionale
Diciamo immediata si lavora con il tempo e e confrontandosi ma sono sopra anche perché in questa sede in questa sede penso sia
Molto rilevante cercare di aprire una discussione su alcune
Alcuni elementi che possiamo anche vedere come elementi di manutenzione
Il che non significa che sto pensando a una mano in tutto manutenzione del regionalismo così come sono perfettamente allineato con quanto sentito sta male
Si può evitare di buttare il bambino pensando però ad una riforma finalmente strutturale cioè
Anzi
Le cose che leggiamo in questi giorni sono veramente interessante e sono anche d'accordo sulla questione del Senato
Delle autonomie
Però mi atterrei
Ha delle piccole
Rivisitazioni per così dire a Costituzione vigente perché vorrei partire appunto dalle cose che sulle quali si può o agire in maniera abbastanza immediata evitare duplicazioni
Di ruolo e procede sulla strada e la razionalizzazione se questo significa come diceva Magatti prima avere il coraggio anche di togliere degli elementi di rappresentatività diretto di fatto sulle Province forse ci siamo arrivati
Sulle regioni si può discutere forse qualche elemento di ulteriore semplificazione
Si parlava anche di confini regionali e di e di possibile intervento su questo io
Mi sento di non chiudere questa porta non dico di tenerla aperta in in in maniera così evidente ma mi sentirei di non più dura perché credo che sono elementi
Assolutamente da discutere in modo aperto Hillary
Punto numero due considerare un sistema complessivo di compatibilità e di ineleggibilità share rovesciare questo nesso per cui i politici agli occhi dei cittadini fanno sostanzialmente quello che voglio
Se cominciamo a parlare in termini di compatibilità perché il cumulo dei mandati non è una cosa che sta all'inferno sta in Francia
E si può anche utilizzare quel tipo di paradigma si è chiaro cos'è che si può fare cose che non si può fare e magari mettendo delle regole sane di ineleggibilità laddove possibile perché temo che il problema è che ci sia troppa eleggibilità
Che poi non riusciamo a dipanare nel momento post-elettorale
Punto numero tre evitare sistema elettorale eccessivamente manipolativo artificiosi ma quindi mi chiedo perché il tema è ovvio The scottante sul livello nazionale quello che voglio dire è però il sistema
Delle Regioni è percepito comunque con un sistema
Che non è più o meno maggioritarie semplicemente più manipolativo
Il listino la la dimensione più lontana della della Regione bisogna trovare un sistema in cui
Anche a livello regionale ci sia un
Rapporto diretto che rimane diretto al momento del voto
Punto numero quattro favorire una semplificazione dal basso delle regole su responsabilità e trasparenza degli eletti cosa che le Regioni a modo mio di vedere non hanno fatto in questi vent'anni
E te la cosa cui tengo di più perché quella più provocatoria ma non necessariamente chissà quale riforma
Va molto nella direzione di quanto sentito prima Magatti io sono uno assolutamente
Contrari alle quote
Gente quotarsi
Non non mi hanno mai non mi hanno mai veramente convinto proprio per la logica ho sempre pensato invece che i Consigli regionali che io chiamo ancora consigli perché il fin che c'è il regionalismo ha senso chiamarli consigli
Dal mio punto di vista sì possano ridefinire come un sistema in qualche misura alternativo della rappresentanza perché si precisa che non debbano essere
Elettivi ma può significare che possano con dei piccoli numeri poco delle con dei criteri diversi che sono stati sperimentati le Bari e Lecce nel nei nelle nel dei Parlamenti degli Stati americani
Le lezioni per
Attraverso
Più passaggi in altri in altri federalismi
Perché no le quote giovanili se pensiamo a alla dimensione regionale come una dimensione anche di treni in politica si potrebbe pensare a delle quote non solo di genere ma delle quote giovanili nei Parlamenti a livello blocca
Ecco io credo che questa discussione debba essere aperta ma aperta in maniera veramente
Laica nei confronti delle soluzioni e credo anch'io e con questo chiudo che si debba riaprire questo genere discussioni senza ulteriori indugi perché stiamo veramente perdendo troppo tempo grazie
Grazie davvero anche al professor versi Chelli peraltro il suo richiamo alla sobrietà è congeniale a questo luogo dove per tanti anni ha divorato monsignor dalla casa
Così come fa il suo richiamo alla necessità di studiare
Le questioni è congeniale al
All'uopo dove sempre siamo perché siamo nel cuore di quella che fino
Alla presa di Roma veniva chiamata la in sulla Sapienza e della città mano I domenicali e mi pare che
Il tema delle classi politiche regionali introduce
Quello della selezione delle classi politiche
Locali ad opera delle leggi regionali che è proprio il tema affidato al professor Giovanni tarli Barbieri nel dargli la parola però vorrei anche ringraziare della loro presenza qui
Due altri prestigiosi giudici della Corte costituzionale il professor Gallo e il professor Cheli oltre a un esperto ha un grande esperto di leggi elettorali come il professor Agosta prego professor TAR di Bari
Grazie davvero anch'io
Inizierei con un
Inizio con un ringraziamento davvero molto sentito agli organizzatori per questo invito e anch'io devo dire che sono un po'emozionato nel prendere la parola
Devo dire che il mio intervento è proprio come dire in sequenza rispetto a quello di Luca pezzi che lì perché come dire completa diciamo l'analisi che lui ha fatto sul piano come dire dei sistemi elettorali
E quindi inizia nella mia esposizione inquadrando un attimo la vicenda che ha portato come dire alla legge costituzionale uno del novantanove
Che è stato come dire la prima legge che ha diciamo ha realizzato la riforma del Titolo quinto
E che come sappiamo ha attribuito alle Regioni una potestà di tipo concorrente in materia di sistemi di elezione dei consiglieri regionali
Oltre
Ad aver
Potenziato l'autonomia statutaria delle Regioni sul versante della forma di governo e ad avere previsto l'elezione diretta del Presidente della Regione salvo che lo Statuto non disponesse diversamente
Ma sappiamo anche che questa la legge costituzionale uno del novantanove a proprio sul piano elettorale un antecedente
Nella legge Tatarella una legge che interviene
Appena quattro anni prima rispetto alla legge costituzionale uno del novantanove la legge quarantatré del novantacinque
L'ultima leggi del ciclo di riforma elettorale nel periodo immediatamente successivo al referendum del diciotto aprile del mille novecentonovantatré
Un ciclo che aveva portato né con la legge ottantuno del novantatré a introdurre l'elezione diretta dei sindaci e dei Presidenti delle Province
E successivamente però ha portato all'introduzione di un sistema tendenzialmente maggioritario per il Parlamento nazionale e da ultimo con la legge appunto Tatarella
E si introduce innestando lo sulla legge proporzionale del mille novecentosessantotto un premio di maggioranza in favore appunto della lista regionale più votata
Ma in realtà questa legge nasce sulle ceneri di una più ambiziosa progettazione che era homo avere atto previsione costituzionale che non vede la luce per la fine anticipata della dodicesima legislatura
E che questo sia vero lo lo denota anche il fatto che la legge ha quarantatré in realtà oltre a essere una legge elettorale ha in sé alcuni contenuti che andavano a incidere in maniera significativa sul tessuto della forma di governo
Basti pensare all'inquadramento del capolista della lista regionale come potenziale candidato Presidente della Regione della coalizione interessata
E ancora più la previsione di un anomalo scioglimento anticipato del Consiglio in probabile violazione dell'articolo centoventisei allora vigente
Che pudicamente era qualificato dalla legge come anticipazione della durata come riduzione della durata del Consiglio ad un biennio
In ogni caso in cui nel corso di ventiquattro mesi il rapporto fiduciario tra Consiglio e Giunta fosse comunque posto in crisi
Quindi la legge quaranta che prevedeva una sorta di indicazione politica allora del Presidente della Regione
Che però non riuscì a impedire nella legislatura che si apre con l'elezione del novantacinque in ben tre regioni su quindici a statuto ordinario ribalta menti della maggioranza uscita dalle Regioni in Molise Campania e Calabria
Tanto che appunto
Il Parlamento nazionale decide di reagire modificando la legge quaranta treni e come dire sulle ceneri di una modifica legislativa che non si riuscì a realizzare
Ecco sì riesce invece a trovare l'accordo per una più ambiziosa progettazione per una revisione costituzionale che appunto la uno del novantanove
Una revisione costituzionale che nasce però all'insegna di un compromesso politico-istituzionale
Un compromesso tra quanti volevano introdurre l'elezione diretta del Presidente in maniera come dire non derogabile dalle Regioni
E quanti invece avrebbero voluto lasciare alle Regioni ad autonomia regionali le scelte in questa materia materia di forma di governo e di sistema elettorale
Da qui allora come dire il contenuto compromissorio cioè si individua un modello transitorio che il modello né a parlamentare si individua sostanzialmente questo modello anche come modello preferenziale
Ma si lascia però alle Regioni la possibilità di disporre diversamente in via invia statutaria
Ma e oltre a essere compromissorio questa legge ha dimostrato anche non pochi elementi di ambiguità
Qui vado molto rapido perché
Le cose da dire sono multe ma il primo elemento l'ambiguità
Era dato dalla ambigua definizione della materia sistema di elezione dei consiglieri regionali che cosa sta dentro questo contenitore quindi
Fin dove arriva dall'attitudine di questa potestà legislativa che nel novantanove viene riconosciuta alle Regioni e che prima invece ricadeva nella potestà legislativa dello Stato
Qui la dottrina
Maggioritaria riteneva che diciamo in questa materia ricadesse sostanzialmente il sistema elettorale in senso stretto
Ragionando
Appunto in una visione autonomistica che invece avrebbe fatto ricadere e la restante parte del fenomeno elettorale
Nella potestà legislativa residuale o piena delle Regioni
E avallare questa tesi indi almeno indirettamente era anche la legge è anche la legge fornisce in materia elettorale la vice centosessantacinque
Che si limita a porre pochi principi
Per di più usando una locuzione anche come dire è stato oggetto di interpretazioni in via esclusiva
Ma principi che come dire sono tutti attinenti alle materie individuate nell'articolo centoventidue quindi in materia di sistema elettorale in senso stretto di ineleggibilità di incompatibilità di durata degli organi eletti
Ma questa indicazione però non è stata seguita dalla Corte costituzionale che invece a nella propria giurisprudenza allargato
Nell'ambito dell'articolo centoventidue comma uno e insieme a questo anche per un lambito dall'attitudine della potestà legislativa statale
Si parte con la sentenza centonovantasei del due mila tre che far ricadere nella potestà concorrente in questione anche la disciplina del procedimento elettorale
Una disciplina guardate tecnica assai poco politicamente spendibile ma una disciplina molto rilevanti ecco che le Regioni invece poiché non si sono preoccupate di attuare salvo la Toscana
Eppure guardate si tratta di una disciplina estremamente rilevante come dimostrato da queste vicende ormai sempre più frequenti di annullamento di elezioni regionali da ultimo quella piemontese
E che appunto derivano proprio come dire da fenomeni che richiamano l'esigenza di intervenire di nuovo
Con soluzioni evidentemente più moderne di quelle studiate negli anni Sessanta proprio in materia di procedimento detto D'Alì e senza richiamare la vicenda piemontese
La vicenda salva liste del lezioni del due mila dieci e lì a dimostrare come dire l'emergenza di quanto sto dicendo
Ma ancora più significativamente nel due mila dodici la Corte costituzionale con la sentenza centocinquantuno affatto ricadere nella ma quello materia sistema di elezione dice la Corte
Nella sua ampiezza tutti gli aspetti del fenomeno elettorale dice la Corte questa materia si riferisce quindi non solo alla disciplina dei meccanismi che consentono di tradurre in seggi le preferenze espresse con il voto dal corpo elettorale
Ma anche la disciplina del procedimento ma anche quella che più in generale attiene allo svolgimento delle elezioni sistema elettorale in senso ampio
Quindi
In questo ambito la Corte ha fatto rientrare anche
Ad esempio la disciplina dei rimborsi elettorali
L'ha fatta rientrare in n nell'ambito quindi una potestà che dovrebbe essere concorrente
Ma in questo ambito la Corte Costituzionale ha sviluppato nella propria di giurisprudenza una serie di affermazioni
Che hanno fatto sì di attrarre nell'ambito dei principi fondamentali e quindi nell'ambito di vincoli non superabili dalla legislazione regionale anche contenuti che francamente
Non appaiono di principio ma che la Corte Cossiga interpretato perché li ha ritenuti attuative di principi costituzionali
Così ad esempio quella sentenza fa in materia di rimborsi elettorali tutta una serie di affermazioni collegati all'articolo quarantotto eguale libertà di voto
E anche parità di trattamento di tutti i movimenti e partiti politici che partecipa alle elezioni alle competizioni elettorali articolo quarantanove
Che forse di coma non ad oggetto la mia relazione dovrebbero forse essere un pochino più attentamente meditati da quanti come dire predicano in maniera devo dire probabilmente forse un po'frettolosa
L'abolizione di ogni e qualsivoglia contribuzione pubblica ai partiti politici
Quindi estrema sintesi possiamo dire questa potestà concorrente delle regioni
Qui mi ritrovo in quanto affermato prima Gianfrancesco e poi anche Giovanna pernici ARO è una potestà concorrente in un certo senso sui generis perché fatta come dire di una serie di principi
Che però alla fine come dire inc quanto attuativi
Di precetti costituzionali più o meno direttamente diventano come dire anche previsioni poi di dettaglio vincolanti per le Regioni
Inutile dire che questo poi ha dato la stura anche a interventi può legislativi statali molto penetranti nell'autonomia Regione
Ali e giustificate devo dire anche da alcune prassi regionali
Affatto commendevole
Un secondo interrogativo aperto dalla riforma era il rapporto tra potestà statutaria e potestà legislativa in materia elettorale
Anche qui demandare molto rapidamente
Non possiamo dire in sintesi la Corte costituzionale a impostato un rapporto di separazione condizionante
Tra
Potestà statutaria potestà legislativa regionale in materia elettorale
Separazione condizionante in che senso nel senso che la Corte ha imposto la
Necessaria precedenza dell'esercizio della potestà statutaria quindi di quella potestà che deve portare delle regioni a definire
La propria forma di governo sulla potestà legislativa in materia elettorale una precedenza da una parte una separazione di competenze e dall'altra ecco su questa la giurisprudenza della Corte costituzionale a partire dalla due del due mila quattro
Anche
In alcune manifestazioni molto recenti posto
Penso alla sentenza punto quarantacinque del due mila undici alla centottantotto del due mila undici ecco
La fonte statutaria nel viene come dire definita incompetente
A compiere ogni incursioni in materia elettorale e devo dire anche in ambito Imeco nelle quali come dire e siamo in presenza di obiettivamente zone grigie penso per esempio alla materia
Della compatibilità incompatibilità tra la carica statutaria dalla carica di assessore la carica di consigliere regionale penso al problema del limite dei mandati per i presidenti delle spende per i Presidenti delle Regioni
Ecco ma nel periodo più recente però al di là della di questa separazione si è assistito l'ho accennato prima a un pesante ritorno della potestà legislativa statale in materia elettorale
Qui il pensiero corre a tante manifestazioni di questa potestà legislativa statale la devo dire in particolare qui devo accennare al fenomeno del numero dei consiglieri regionali
Fino alla sentenza tre del due mila sei la Corte costituzionale aveva affermato che questa materia era come dire sostanzialmente rimessa allo Statuto della Regione in quanto parte
Della forma di governo e dei principi fondamentali di organizzazione della Regione che appunto costituiscono la potestà statutaria
Questa è stata riconfermato anche più recentemente con la sentenza centottantotto del due mila undici dopo la quale però è successo che il Governo con un decreto legge a imposto
La riduzione del numero dei consiglieri regionali
Prevedendo e in una nell'articolo quattordici di questo decreto fissando il numero massimo dei consiglieri regionali in fasce corrispondenti diciamo alle soglie di popolazione delle regioni
Impugnata questa previsione davanti alla Corte costituzionale la Corte devo dire in maniera
Poco discutibile sentenza centonovantotto del due mila dodici forse un po'tanto discutibile ha però diciamo salvato questa potestà legislativa statale una potestà devo dire
Giustificata con il coordinamento della finanza pubblica ma non c'è un rigo in questa sentenza che spieghi quale sia la connessione con questa potestà che non dovrebbe consentire interventi puntuali diciamo sul
E direttamente incidenti diciamo sul previsioni specifiche ma soprattutto diciamo la Corte compio una serie di affermazioni che giustificherebbero questa potestà decida attiva statale alla luce dei principi costituzionali
E cioè l'articolo tre in relazione agli articoli quarantotto e cinquantuno della Costituzione che individua avrebbero il principio in base al quale tutti i cittadini hanno il diritto di essere egualmente rappresentati
E quindi in questo senso l'articolo quattordici fissando un rapporto fra il numero degli abitanti e quello dei consiglieri e quindi tra gli elettori ed eletti nonché tra gli abitanti consiglieri e assessori
Garantirebbe lo svolgimento di questo principio
Ora qui non non la faccio lunga rinvio al testo scritto ma a me pare corretto rilievo della dottrina qui mi riferisco a Marco Olivetti
Laddove si è affermato che il diritto a essere ugualmente rappresentati è riconosciuto in Costituzione relativamente all'elezione di un medesimo organo e non all'elezione appunto di organi diversi che rappresentano territori ed elettori diversi ma a ben vedere fissare il numero massimo dei consiglieri regionali lasciando però alla Regione la possibilità di individuarlo concretamente è un modo per non attuare questo principio giacché ci si potrebbe tranquillamente verificare l'ipotesi
Che una Regione ipoteticamente molto popolosa fissi un numero di consiglieri particolarmente basso con ciò evidentemente alterando proprio il principio che la Corte diciamo avrebbe voluto
Affermare eppure guardati questa normativa è una normativa particolarmente rilevanti e devo dire anche sul piano elettorale perché poi il numero dei Consiglieri a un rilievo pregiudiziale credo di poter
Avere una tabella che non vedo
Sì ho cliccato ma
Non serviva a nulla
Aiuto scusate perché c'era
Qui c'è una serie di tabelle
Grazie dunque esclusa
A ecco sì perfetto
Ora qui
Scusate ma dovrebbe essere Anna visuale intera
Ecco
Se si potesse proiettarla schermo intero forse sarebbe meglio non so se qualcuno mi può aiutare ma
Sul prodotto
Grazie
Sì sì
Che non siamo
Ma
Invece le Regioni non ci può aiutare
Per fare in modo nativo digitale
Ecco dicevo ecco l'impatto del decreto centotrentotto che citavo prima è un impatto dovete purtroppo lassù quindi mal proiettato
Che ne che non è un impatto irrilevante nel senso che diciamo alcune regioni vedono diminuita di molto diciamo la consistenza dei Consigli regionali penso per esempio alle regioni più piccole che vedono come numero massimo numero di venti e quindi diciamo del quorum deliberativi che vanno sotto diciamo potenzialmente la doppia cifra certe questa legislazione sì giustifica con un cattivo uso che delle già avevamo fatto in precedenza della loro autonomia statutaria specie quando avevano aumentato di molto e di troppo i Consigli regionali troppo però francamente opinabile che a una stortura si risponda con un'altra stortura
Ebbene ciò detto per quanto riguarda la legislazione in elettorale in senso stretto
Che uso ne hanno fatto le Regioni
E intanto come vi ho accennato l'articolo cinque della legge costituzionale uno del novantanove prevedeva che prima dell'esercito
In attesa dell'esercizio della potestà statutaria e legislativa elettorale delle regioni
Rimanesse in vigore l'impianto delineato dal legge Tatarella corretta con l'elezione diretta del Presidente
Ebbene questo regime elettorale transitorio e quindi
Stiamo parlando di Regioni che non hanno legiferato si applica ancora in Piemonte e Liguria emiliano Molise e Basilicata
Che nonostante ripeto l'articolo centoventidue non sono intervenuti affatto in questa materia
Mentre altre regioni come il Lazio Umbria Puglia e Calabria
Si sono limitate a
Piccole ancorché talvolta non irrilevanti correzioni alla legge Tatarella
E
Addirittura usando una tecnica che la Corte non ha censurato ma definita impropria della novellazione
Cioè queste leggi elettorali in pratica sono andata a correggere puntualmente dicendo l'articolo due della legge quarantatré è modificato è modificato come segue
Per di più le Regioni sono intervenute con grande ritardo nel due mila cinque se non soltanto la Toscana a diciamo votato con la propria legge elettorale mentre diciamo nel due mila dieci sa ma Marche e Campania mette diciamo le altre sono arrivate tutte quindi stiamo parlando anche quando si è legiferato di appunto un esercizio fortemente differito nel tempo
Quindi grande ritardo ma anche scarsa fantasia dei legislatori
Dei legislatori regionali
Dico senza qui in entrare diciamo nel merito del sistema delineato dalla legge Fatarella ecco dobbiamo dire che questo sistema è stato sostanzialmente
Accertato e confermato dalle Regioni
Sul versante elettorale così come le Regioni sul piano della forma di governo ma per ragioni che poi ci spiegherà domani Massimo Carli non hanno sostanzialmente corretto il modello transitori delineato dall'articolo cinque e perché è avvenuto questo è avvenuto questo probabilmente perché il modello elettorale della legge Fatarella
A dispetto diciamo di opinioni diverse si è dimostrato sostanzialmente congeniale a sistemi politici regionali
Coniugando una buona dose di proporzionale
Un buon livello di frammentazione ma anche con l'elezione diretta del Presidente il premio di maggioranza il tentativo di incanalare diciamo questa frammentazione nell'ambito di due coalizioni principale
E che questo sia l'effetto lo si dimostra anche guardando un po'di dati di come è stata attuata la legge la legge Tatarella infatti se vedete ecco questa tabella due
Ecco qui trovate che in effetti l'effetto bipolare è stato raggiunto da diciamo da questa legge
Anche alla luce delle conferme che pochi giorni mi hanno fatto sì andate a vedere le tabelle cibi V vuol dire concentrazione bipolare cioè la somma dei voti delle due coalizioni principali mente CPS
è la somma dei seggi delle due coalizioni principali
Se vedete i dati soprattutto relativamente a seggi voi trovate molte regioni nel quali la concertazione è perfettamente bipolare
Raggiungendo il cento per cento cioè vuol dire che in quelle regioni hanno ottenuto seggi soltanto le liste appartenenti alle due coalizioni principali
Per lo stesso elemento preso da un'altra parte lo si vede anche in quest'altra tabella che evidenzia i voti conseguiti nell'arena maggioritaria nelle elezioni regionali
Questa come dire all'altra metà del cielo rispetto alla tabella che vi ho fatto vedere perché questa tabella dimostra come
In molte occasioni la coalizione che ha vinto ha vinto sfiorando o superando il cinquanta per cento dei furti
Questo fenomeno come vedete è meno evidente nel novantacinque perché il bipolarismo era ancora in costruzione ed è meno evidente nel due mila tredici perché evidentemente la presenza di una terza forza consistente attenuato
Questo questo fenomeno attenzione però lo attenuato ma in maniera meno evidente di quanto avvenuto a livello nazionale
Questo è un elemento che va come dire attentamente valutato perché se andiamo a vedere la comparazione tra i risultati delle elezioni alla Camera
Nel due mila tredici e i risultati delle elezioni regionali nelle Regioni dove si è votato in contemporanea
Cioè il Lombardia
Lazio e Molise è voi trovate degli scostamenti molto evidenti e cioè
Labili polarizzazione nelle elezioni regionali è molto più forte nelle elezioni regionali che non
Nelle scuole ed elezioni nazionali
Da qui appunto la domanda tra domanda e ci dobbiamo porre se evidentemente il sistema elettorale ma ancora più la forma di governo sulla personalizzazione che indù c'è
è vada nella direzione effettivamente di incentivare allora forse capiamo meglio anche alla luce di questo tutti questi riferimenti al Sindaco d'Italia e quant'altro
Che abbiamo sentito certo è un'ipotesi di circa trenta più attentamente corroborata ma
Come dire essa cioè
E allora in concreto che cosa hanno fatto le Regioni come vi dicevo le Regioni non hanno inciso sostanzialmente sul modello della legge Tatarella si sono limitati a correggerlo
A tal talvolta dandosi una nuova legge talvolta come ripetono brillando la legge che c'era
Perché quali erano i punti critici della legge Tatarella a proposito del premio di maggioranza
I punti critici risolti dalle leggi regionali perché poi dopo dirò quelli che non sono risolti dagli enti regionali erano intanto un problema di Monozzo unicità
E cioè
Il problema era che
Questa legge ne questa legge elettorale come sapete da il venti per cento a titolo di premio di maggioranza alla coalizione collegata al presidente eletto
Però il premio si dimezza qualora la coalizione vincente collegata al Presidente eletto abbia già raggiunto nella quota proporzionale
La maggioranza di seggi
Ora questo fenomeno può generare in alcuni casi situazioni nelle quali con più voti si ottengono meno seggi
E sono i casi che
Sono evidenziati in rosso mentre quelli in giallo sono i casi in cui il premio si è dimezzato ma come dire non è scattata diciamo questa irrazionalità
Un secondo problema è data dal fatto che
Il
Premio di maggioranza è un tema di maggioranza che viene garantito comunque alla coalizione vincitrice collegata al Presidente eletto
E ed è un premio stare da fare attenere alla coalizione vincente o il cinquantacinque o il sessanta per cento dei casi asseconda diciamo di quanti voti ha ottenuto il Presidente più o meno del quaranta per cento
Quel
Do premio è assicurato fino al punto di prevedere
Che se la coalizione non ottiene questa aliquota con il venti per cento del tema di maggioranza il Consiglio regionale si veda un mentali di un numero di seggi tale da poter consentire di far scattare questa percentuale
E l'aumento varati aumento che non incontra limiti nel massimo per cui noi potremmo avere anche casi di un simile giornali
Che diventano come dire che aumentano di venti trenta componenti allo scopo appunto di garantire il successo altri e la il premio di maggioranza alla coalizione vincente
Ora anche questa previsione come capite
Revisore un po'discutibile e che appunto le leggi regionali hanno provato a correggere anche perché
La regola è che nei nuovi statuti viene individuato il numero fisso i consiglieri regionali
Un terzo problema è il listino regionale lo accennava prima Luca il listino regionale bloccato che era L'Arena del premio di maggioranza qui dove direttore non potevano esprimere preferenze è stata un'esperienza che diciamo non ha funzionato bene
Perché non è stata come si intuisce da lavori preparatori della legge quaranta seri la presentazione agli elettori del Governo della Regione
è diventata invece una renna nella quale come dire sono finiti
Candidati che non avrebbero avuto nessuna possibilità di essere eletti
Nella quota proporzionale dove è previsto il voto di preferenza
E per cui sono diventate ulteriori arene nelle quali come dire si è sviluppata la frammentazione
Perché liste piccole o piccolissime che con le loro forze avevano problemi a raggiungere un seggio nella quota proporzionale attraverso la previsione del listino
è hanno sono riusciti a conseguire come dire la rappresentanza quindi una sede discutibile opaca e poi non entro anche in alcuni casi concreti di candidati eletti nel listino continua li conosciamo tutti e credo dalla Lombardia in giù insomma non ci siano voi
Tanti motivi ulteriori
Un ulteriore problema appunto corretto dare sempre dalle leggi elettorali è il problema delle super maggioranze perché ci sono appunto degli
Situazioni nelle qua a scusate il destino come è stato corretto è stato corretto prevalentemente assegnando tutti i seggi
Nelle Circoscrizioni provinciali
Ecco questo è diciamo la regola principale oppure assegnando tutti i seggi a livello regionale e poi restituendo di alle circoscrizioni questo lo diciamo lì due diciamo tratti che le leggi elettorali hanno seguito per correggere questo problema
Diciamo delle super maggioranze ecco per correggere il problema di stile di possibili super maggioranze peraltro
Problema sempre meno attuale visto il contesto politico alcune regioni prevedono la garanzia
Di un numero di seggi comunque garantito alle minoranze
I critici hanno parlato di premio di minoranza diciamo per esprimere questo principio la Toscana e altre regioni sono andati appunto su questa strada ma anche da ultimo l'Abruzzo
Ultimo punto che è stato toccato
L'elezione del candidato Presidente più votato dopo quelle letto questo era già previsto dalla legge costituzionale uno del novantanove devo dire quasi tutte le Regioni hanno confermato questa previsione
Ma devo dire questa previsione non ha affatto assecondato nella prassi la logica per la quale era stata pensata
Cioè quella logica avversaria vale che voleva fare del candidato Presidente più votato tra quelli non eletti il presunto ovvero leader dell'opposizione
In realtà diciamo qualche cosa che cosa accade spesso accade che o i candidati presidenti di compiti sconfitti non entrino neanche in Consiglio regionale perché magari sono già parlamentari e lì rimangono
Oppure subiscono un processo di emarginazione all'interno della coalizione tanto che appunto non pochi candidati Presidenti sconfitti vanno a costituire famosi gruppi mono cellulari di cui prima si parlava ci parlava Luca
E perfino la Toscana che diciamo ha sperimentato
Questa previsione al massimo livello immaginando il portavoce dell'opposizione e immaginando pur senza dirlo che questo dovesse essere il candidato punto Presidente più sconfitto è andata incontro una prassi molto deludente che ha visto addirittura nel due mila sette
La coalizione scompiglio task fiduciari il proprio portavoce dell'opposizione quindi quando si arriva a questo punto credo
Che sia evidente appunto che siamo in presenza di un penombra non ha funzionato
Ultimo punto che è stato toccato dal punto di vista del sistema
Di ripartizione dei seggi le soglie di sbarramento soglia di sbarramento che erano molto generose nella legge Tatarella che qui ne abbiamo una evidenza in questa tabella
Ecco qui vedete purtroppo sono scritti molto piccoli i partiti che hanno ottenuto meno del tre per cento dei voti e che nonostante esso hanno conseguito la rappresentanza
Ecco in alcune regioni ma solo in alcune regioni in Toscana in Puglia in Calabria si è tentato come dire di innalzare come dire le soglie di sbarramento allo scopo come dire di contenere la frammentazione
E tuttavia
Dobbiamo intenderci su questo le soglie di sbarramento sono una via per contenere la frammentazione ma per l'appunto bisogna che sia chiaro che sono una via
E non la via come invece tante volte anche nel dibattito nazionale sembra emerge perché ci sono come dire aree
Che favoriscono la frammentazione a monte e a valle
Del sistema elettorale in senso stretto
A monte pensate alla disciplina della presentazione delle liste
Che ricade nella competenza regionale e che molte Regioni hanno attuato prevedendo talvolta irrazionali e a mio padre ed è incostituzionali meccanismi di esenzioni dalla raccolta delle firme per liste che soddisfacesse alcuni requisiti
In alcuni casi che nulla avevano a che vedere
Con la dinamica politico istituzionale della Regione in questione penso per esempio alla Calabria no che prevede che appunto
Abbia diritto all'esenzione le firme una lista corrispondente
Le a un a un'altra che abbia ottenuto seggi al Parlamento europeo
Questo a prescindere no da quanti voti dacché presenza poi dell'avviso che il territorio sul territorio calabrese
Ma ancora a valle lo diceva Luca il fenomeno dei gruppi
Questo è un fenomeno molto importante lo ha fatto vedere una tabella mi permetto Luca di farle vedere un'altra
Che è questa ecco in questa tabella voi vedere se
Il numero delle liste con seggi
Numero di gruppi ed è questa la strada già fatta vedere Luca ecco l'elemento nuovo che c'è rispetta la Bellucco è che nella penultima colonna ci sono i gruppi che non corrispondono alle liste che si sono presentati alle elezioni
E come vedete questo è un fenomeno decisamente rilevante della dinamica regionale perché in alcuni casi e penso per esempio alle Marche se non mi ricordo male
Lì siamo intorno
Manca la tua al cinquanta per cento ecco ma
Agli no addirittura ce n'è una con il settanta per cento per cui ecco
Capite no che qui è un altro tema come dire che ha una sua rilevanza
Ecco
Vado rapidamente verso la conclusione
Altri fenomeni toccati o non toccati
Uno il voto di preferenza emblema della selezione dei candidati
Qui tutte le Regioni hanno confermato il voto di preferenza e lo hanno confermato nella previsione della preferenza unica
L'unica eccezione come voi sapete bene e la Toscana diciamo esperienza che è stata poi accusata di essere stata come dire l'avamposto coi della legge Calderoli
Non entro nel merito di questa polemica da un punto di vista cronologico è sicuramente vero
Devo dire
Con la Corte costituzionale
Che diciamo
La Toscana è vero che ha abbandonato il voto di preferenza ma le Circoscrizioni provinciali in Toscana
Diciamo non hanno l'ampiezza delle ventisei circoscrizioni della legge Calderoli e questo forse diciamo qualche differenza qualche differenza la fa
Ecco
Vi segnala propose al voto di preferenza che la voto di preferenza induce un fenomeno di personalizzazione
Che diciamo va visto in relazione all'altra arena di personalizzazione che è quella del Presidente
C'è un doppio livello di personalizzazione delle Regioni che è dato dalla parti dai consiglieri eletti con il voto di preferenza e dall'altra dal Presidente eletto diciamo a suffragio universale
C'è da chiedersi e da un'ipotesi di ricerca che non
Dalla posso approfondire in questo momento quanto l'intreccio
Fra diciamo proporzionali Zazie honest premio di maggioranza regista mole elettorale però ancora livello di proporzionalità azione molto alto voto di preferenza
Con formazione dei Gruppi se tutte queste diciamo fattori poi non abbiano un'incidenza poi sul funzionamento concreto del Consiglio di un Consiglio che come dimostrano i dati
Compie un'attività che è un'attività devo dire
Un po'diverso da come era stata pensata quando si pensò alla riforma del Titolo quinto
Un Consiglio regionale che fa molta attività amministrativa
E ci sono e alcuni casi di centinaia di atti amministrativi approvati tutti gli anni dai Consigli regionali
E fa un'attività legislativa molto spesso microsettoriale ecco c'è da chiedersi se
E quanto diciamo questi dinamiche non
Non incidano
Ancora sulla rappresentanza di genere ha già detto Luca nel senso qui le soluzioni
Sono soluzioni che nella maggioranza delle leggi regionali sono soluzioni timide perché impongono un'aliquota
Di donne piuttosto di persone dello stesso sesso
Nelle città nelle liste provinciali
Ma con il voto di preferenza questo evidentemente una previsione
Diciamo destinata a essere puoi piuttosto blanda diciamo a contatto con la prassi qui il dato nuovo e la doppia preferenza di genere indotta nella legislazione
Campanella DG elettorale campana che in effetti ha dato luogo a un fenomeno abbastanza
Ecco in controtendenza rispetto alla prassi di quella regione ecco se andiamo a vedere questa tabella ecco voi scoprisse che diciamo il numero di consiglieri donne eletti diciamo in Campania con la doppia preferenza è schizzato dal dieci per cento del due mila e cinque al ventitré virgola tre
Del due mila e dieci quindi come dire è un fenomeno che
Insomma questo presenza però la sua prima applicazione sembra aver funzionato così dati analoghi sembrano emergere anche nelle elezioni comunali
C'è da chiedersi però quando questo esperimento sia radicato sì come dire voi continuerà a funzionare in questo senso oppure oppure no
Sul voto di preferenza scusate Merani marzo da dire una cosa ecco par di vedere questa tabella
Che dimostra come diciamo nonostante le critiche che si possono fare anche fondati al voto di preferenza in termini di appunto costi della politica di compattezza interna ai partiti di rischio anche di fenomeni di corruzione
Soprattutto in alcune aree del territorio nazionale il voto di preferenza continua a essere ancora utilizzato piuttosto largamente ma diversamente nelle diverse aree del territorio nazionale
Cioè si va dall'ottantanove per cento diciamo del Molise del due mila dieci al ventitré per cento della Lombardia quindi a diciamo una
Dinamica che è una dinamica diciamo
Abbastanza diseguale sul territorio nazionale
è comunque generalmente è cresciuta l'utilizzazione del voto di preferenza salvo diciamo cominciare arretrare nel due mila dieci diciamo in alcune sulla in maniera più marcata diciamo in alcune regioni
Di Italia più che in altri
L'ultimo punto che su questo
Su questo poi vado rapidissimamente a chiudere la rappresentanza dei territori qui la presenza ad Antonio diciamo porta
A evidenziare come questo problema sia un problema che diciamo ha visto molte leggi regionali
Tentare come dire di risolvere un problema
Qual è il problema intanto come sapete i sette le circoscrizioni che diciamo nelle quali vengono
Eletti consiglieri regionali coincidono con le Province
E questo è un altro elemento che va un pochino detto nel momento in cui diciamo le Province oggi sono in discussione no saranno in discussione ma anche quando se le cifre dieci varato più recentemente
Penso alla legge che era stato stare sarda è non si è stati in grado di trovare un altro ambito territoriale di riferimento che non sia la Provincia io credo che questo sia un elemento su cui dovremmo forse anche un pochino riflettere né per carità l'elemento più importante ma insomma
è un elemento che lascio al diciamo pubblico
Ecco nei fenomeni ecco
Nei sistemi elettorali regionali i seggi vengono assegnate alle Province ma per ragioni tecniche che non posso ora approfondire
E il sistema elettorale e non riuscivano a garantire diciamo che le Circoscrizioni provinciali all'esito dell'attribuzione dei seggi
Avessero esattamente lo stesso numero di seggi che gli viene assegnato in partenza
è il fenomeno cosiddetto dello slittamento dei seggi che diciamo è più o meno marcato asseconda diciamo del contesto regionale no presente una variabile che lo rende più diciamo
Probabile è presente una diseguale popolazione diciamo tra il dettato circoscrizioni
Ebbene su questo punto devo dire la soluzione più ingegnosa è la soluzione marchigiana ad una soluzione che si deve Antonio Agusta
Una soluzione che è stata copiata ripresa diciamo da altre Regioni dalla campagna innanzitutto ma anche mi risulterebbero dalla Lombardia e dal Veneto
Ed è diciamo la soluzione una soluzione tecnicamente molto complessa non entropico esaurito il tempo ma che prevede matematicamente
Meccanismo di riassegnazione alle circoscrizioni esattamente del numero di seggi che gli spetta ovviamente qui
La questione come capite diventa da istituzionale anche politica
Perché è evidente che qui bisogna tener conto di diverse variabili il voto nei territori il premio di maggioranza la restituzione territoriale
E evidentemente tenere insieme questi tre variabili diciamo non è non
Non porta sempre a esiti soddisfacenti su tutte e tre diciamo questi ordini di grandezza
Per cui ad esempio garantire la rappresentanza territoriale è un fenomeno che è un
Diciamo ha un suo valore intrinseco ma che si può portare dietro il rischio che una circoscrizione siano eletti diciamo un numero di consiglieri che non corrispondono diciamo esattamente l'andamento del voto in quella circoscrizione
Penso ad esempio la Lombardia
Le dovute correzioni a Milano sono stati letti più consiglieri di centrodestra che di centrosinistra nonostante che in quella circoscrizione
La maggioranza fosse andata al centrosinistra ma questo è un esito inevitabile Ciocchetti legislatore sa
E dare soppesare quale diciamo di queste grandi sì evidentemente privilegiare
Che cosa ci apre e qui occluso davvero non posso purtroppo parlare delle regioni a statuto speciale tutti il tempo è finito
Pertanto ci sono alcune Regioni che stanno ponendo le mani per l'ennesima volta ad una revisione della loro leggi elettorali
E qui il fenomeno più interessante a mio parere e quello proprio della Toscana
Perché come dire la Toscana a in gestazione una nuova legge elettorale che diciamo presenta alcune novità secondo me piuttosto rilevanti e in alcuni casi anche anche problematici per esempio
Viene introdotto per l'elezione del Presidente il doppio turno
Doppio turno al quale accedono i due candidati Presidenti più portati se nessuno al primo turno c'era il quaranta per cento perché in quel caso diciamo l'elezione ha termine colla proclamazione del candidato che ha tenuto questa aliquota
Perché il doppio turno e problematico
Può essere problematico a seconda di come si interpreta quel requisito della contestualità dell'elezione del Presidente del Consiglio regionale che è imposto dalla legge statale numero centosessantacinque del due mila quattro
E a seconda di come interpretiamo maniera più o meno restrittiva questo requisito che ci possiamo convincere diciamo della liceità di questa soluzione
Secondo appunto viene reintrodotto il voto di preferenza
E quindi come dire l'anomalia Toscana verrebbe meno ma addirittura pensati non soltanto di aver introdotto il voto di preferenza si sta valutando se rintrodurre la doppia preferenza di genere come in Campania
Ma addirittura non è previsto un voto di preferenza con modalità facilitata perché i nomi dei candidati sarebbero stampati direttamente sulla scheda elettorale elettori potrebbe semplicemente parlare diciamo il nome
Preferito senza neanche diciamo scriverlo
Viene mantenuto la ripartizione dei seggi che in Toscana e prima a livello regionale e poi nelle Circoscrizioni provinciali
Ma è che anche questa la novità la Provincia di Firenze che diciamo fagocitato diciamo circa un quarto dei seggi a livello regionale perché né mi ha undici su quaranta
Sarà diciamo spacchettata se così posso dire in tre sotto circoscrizioni con un meccanismo devo dire davvero curioso perché i seggi verrebbero atti attribuiti prima alla Circoscrizione Firenze
E sotto e poi successivamente alle tre sub circoscrizioni questo proprio allo scopo di come dire in per direi o diciamo ridimensionare quel fenomeno di slittamento dei seggi che se invece si andasse direttamente nelle tre sotto circoscrizioni
Sarebbe diciamo più
Più probabile e infine ecco collegata al reintroduzione delle preferenze sarà abrogata la legge sulle primarie
La Toscana diciamo era stata la prima Regione che aveva diciamo disciplinato delle tre consultazione primarie quasi come contrappeso dell'abolizione del voto di preferenza
La polemica sui costi della politica ha fatto sì diciamo che e poi la reintroduzione dose di prevalenza ha fatto sì che diciamo questo esperimento che peraltro ha funzionato in maniera
Devo dire piuttosto oscillante
Ecco venga consegnato alla storia che cosa rimane e con questo ho davvero concluso rimane un'ipotetica perché vi ho detto ciò che è stato corretto del premio di maggioranza
Vi lavora dire chiudendo che cosa non è stato corretto del premio di maggioranza e che cosa potrebbe venire in discussione
Non è stato corretto in nelle regioni il fatto che il tema di maggioranza spetti altra coalizione collegata al Presidente eletto
A prescindere da ogni altra considerazione
Cioè
Anche nelle ipotesi in cui una coalizione contrapposta lui teoricamente avesse superato la maggioranza assoluta dei voti
è successo nel Lazio nel due mila e
Cinque è successo in Molise nell'edizione due mila uno che poi sono state annullate quindi a un sistema maggiori
Bagliori Casciu ring e che è massimamente Tursi Ivo da questo punto di vista
è l'Arena diciamo l'elezione del Presidente che determina
Il colore politico della maggioranza consiliare
Secondo punto che non è stato diciamo toccato eh
La
In molte regioni la previsione di soglie di sbarramento differenziate
A seconda dell'appartenenza o meno di una lista una coalizione questo non è così in tutte le Regioni ma in molte regioni è così cioè la soglia di sbarramento e più bassa se si fa parte diciamo di una coalizione
Tutta e il pensiero corre le coalizioni evidentemente più votati
Ecco
Oltre al cemento scusate torno un attimo indietro manca essendo il sistema massimamente maggiori cioè su un ring in tutte le Regioni tranne ora in Sardegna con la legge del due mila tredici la previsione di una soglia minima di posti
Per il conseguimento del tema di maggioranza
Ora inutile che vi dica che tutti questi requisiti ora
Debbono essere rivalutati alla luce della sentenza uno del due mila quattordici ma più in particolare
Alla luce di un'ordinanza del TAR Lombardia che ha sollevato questioni di legittimità costituzionale della legge elettorale lombarda che presenta tutte queste caratteristiche
Il tempo è finito mi limito qui osservare che evidentemente qui l'ipoteca è pesante vorrei però che si apprezzasse
Perlomeno per quanto riguarda il premio di maggioranza assegnato tenendo conto dei voti del Presidente
Più di quanto ho sentito una parte della dottrina la diversità della forma di governo regionale rispetto a quella statale da un nastro
E dall'altra la contestualità dell'elezione del Presidente e del Consiglio che già nell'articolo cinque della uno del novantanove e ci sa di nuovo Marco Olivetti più che contestualità e immedesimazione
Ecco sono due elementi diciamo che secondo me devono essere attentamente valutati ma ripeto la sentenza della Corte costituzionale Cipulli in uno scenario che diciamo
Si presterà diciamo riflessioni
Più adeguate che quella che ho fatto in dottrina grazie
Che davvero al professor tali Barberi perché non fare
Ci mette in guardia dall'idea che
Con la legge elettorale si faccia si faccia possa far rapidamente in poco tempo
Le Regioni sono state
Un grande laboratorio di sperimentazione di meccanismi elettorali
E abbiamo visto come nonostante le migliori intenzioni spesso questi meccanismi nascondano al loro interno un potenziale di esasperazione che se poi esplode porta a risultati del tutto diversi
Da quello fondamentale di raggiungere il punto d'equilibrio tra voto espresso rappresentanza consiliare governo regionale
E adesso professor Simoncini io come sono sempre amato una concezione del sistema democratico come l'insieme
Della democrazia rappresentativa con le sue istituzioni e della democrazia partecipativa con i suoi soggetti e corpi sociali
E credo che un sistema democratico armonioso
Debba vedere queste due componenti non in conflitto non il rivalità tra loro ma legate tra di loro attraverso i meccanismi della sussidiarietà e di tanto altro ora il tema che poi lei ha deciso
Di dare al suo intervento sta proprio dire che ha come sfondo questo problema qui lei ci parlerà ora delle Regioni tra nuovi diritti e pluralismo sociale ecco come si combinano questore questi elementi del sistema democratico
Dentro la sua visione delle cose
Proverò
Allora
Le Regioni assieme alla Corte costituzionale sono tra i pochi fattori di reale innovazione istituzionale introdotti dalla Costituzione repubblicana rispetto
All'assetto fascista e liberale
Esse infatti sono nate ex novo assieme alla Repubblica non avendo alle spalle alcuna istituzione corrispondente nella precedente forma costituzionale
Lo Stato le Province i Comuni avevano una lunga e pesante tradizione alle spalle che aveva avuto la sua compiuta sistemazione teorico pratica dapprima nello Stato liberale e poi in quello fascista
Le Regioni dunque rappresentavano un soggetto radicalmente nuovo una istituzione del tutto inedita che nascendo assieme alla Costituzione né esprimeva tutta la carica di novità
Certo proprio perché così nuove le Regioni nasceranno molto faticosamente dovendo conquistare direi palmo a palmo la propria posizione in una geografia istituzionale già completamente occupata da Comuni Province dallo Stato enti per nulla disposti come si può immaginare accedere benevolmente le proprie funzioni al nuovo concorrente
D'altra parte mentre l'amministrazione statale comuni e le Province avrebbero dovuto adattarsi alla Costituzione questo problema non si sarebbe posto per le Regioni per così dire figlia naturali della nuova stagione repubblicana
Le Regioni dunque vengono create a differenza degli altri soggetti della Repubblica avendo originariamente nel loro DNA i nuovi valori costituzionali
Questo dato di fatto è questo il punto di partenza dalla mia relazione ha caricato le istituzioni regionali di una rilevantissima aspettativa di innovazione
Per usare un anno notissima espressione di Piero Calamandrei che mi è stato detto purtroppo stamattina non c'ero vincolante nette utilizzato le Regioni fanno parte a pieno titolo di quella rivoluzione promessa rappresentata dalla nostra Costituzione
Ebbene
Quella promessa è stata mantenuta
In questa relazione vorrei cercare di accennare ad alcune linee di risposta a questa domanda vorrei provare a verificare cioè se l'attuazione del sistema regionale ha risposto o meno
A questa attesa di novità che lo circondava nella sua previsione costituzionale
Ma per rispondere a questa domanda occorre muovere da un altro interrogativo quali erano i caratteri di questa attesa di questa innovazione di cui era portatrice la Carta costituzionale no del quarantotto e più specificamente
Di quale rivoluzione promettevano le Regioni per poter tentare un bilancio anche se indicativo ovviamente occorre dapprima identificare questa domanda di cambiamento per misurare quanto quella realtà abbia mantenuto o tradito la promessa
Ora le Regioni appartengono a pieno titolo al cuore della nuova forma costituzionale adottata nell'Assemblea costituente sarebbe impossibile ovviamente sintetizzare la letteratura scientifica che approfondisce questo punto
Normalmente i costituzionalisti esprimono in maniera sintetica questo concetto affermando che le Regioni
Rappresentano un elemento caratterizzante della nuova forma di Stato prevista dalla Costituzione
Innanzitutto nell'accezione descrittiva che ha questa espressione forma di Stato dal momento che le Regioni rappresentano un'articolazione territoriale attraverso la quale il potere pubblico e distribuito all'interno dalla Repubblica
Ma in maniera più interessante le Regioni sono anche elementi caratterizzanti della nuova forma di Stato nella sua accezione prescrittiva più profonda di definizione del rapporto tra autorità pubblica e libertà originaria dei cittadini che governa un certo ordinamento
Detto in altre parole le Regioni esprimono a pieno titolo la forma di Stato costituzionale italiana non solo perché sul piano organizzativo
Rappresentano
Una certa partizione
Fondamentale nell'articolazione dei poteri pubblici
Ma anche soprattutto perché esse sono
Un elemento qualificante del modo di intendere le libertà individuali e collettive ed il loro rapporto con il potere pubblico rapporto di cui la nuova Costituzione repubblicana espressione
L'attesa dunque che investiva queste nuove istituzioni era ed è tuttora bene elevata
Il sistema regionale infatti deve essere considerato
Un pilastro portante non solo dell'organizzazione ma di quella nuova idea di libertà di democrazia di autorità pubblica che la Costituzione intendeva realizzare voltando pagina rispetto allo Stato fascista quello liberale
Ma cerchiamo di tratteggiare in maniera un po'più analitica questo legame tra le Regioni e la nuova forma di Stato e correlativamente la domanda di novità che mi accompagnava la nascita primo punto i diritti
Non state si pensi normalmente alle Regioni innanzitutto come nuovi enti locali il primo contributo del sistema regionale la forma di Stato e proprio sul versante delle libertà fondamentali
In questa direzione com'è stato correttamente messo in luce l'influsso del pensiero STU anziano mi fa piacere citare questo punto in questa sede ovviamente l'influsso il pensiero di Sturzo sulla parte autonomistica dalla nostra Costituzione
è molto maggiore di quanto normalmente si ritenga
Il regionalismo infatti quanto meno nella concezione che domina questa parte del compromesso costituzionale
Esprime un'idea
Che è profondamente radicata nel pensiero astuzia no
Secondo cui il vero antidoto contro la tendenza inevitabilmente accentratrice totalizzante dello Stato moderno può essere solo un sistema articolato di forti ed autonome istituzioni pubbliche locali
Costantino Mortati sintetizza era con grande efficacia e con il suo linguaggio diciamo questo punto Comuni Province e Regioni cito sono da considerare quali parti preminenti nel sistema delle contro forze sociali che circoscrivono il potere dello Stato
Togliendo di quella onnipotenza che potrebbe condurre
Ad opprimere le libertà dei cittadini e nello stesso tempo si pongono
Come tre Stati offerti alla progressiva espansione dalla coscienza del cittadino ed alla comprensione delle esigenze e via via più complessa della vita sociale
Dunque le Regioni assieme dei Comuni e Province alle ai Comuni alle Province rappresentano innanzitutto un limite ed una garanzia contro il rischio dell'onnipotenza statale
E questo
E questo tanto per così dire quantitativamente poiché materialmente sottraggono poteri legislativi ed amministrativi
Allo Stato centrale ma
Vorrei soffermarmi soprattutto qualitativamente dal momento che i costituenti
Pensano a questi enti secondo un'immagine ben nota come tante palestre in cui si sarebbe formata una classe politica del tutto rinnovata rispetto a quella cresciuta durante il fascismo il periodo libera
La classe politica espressiva di una sensibilità nuova riguardato al rapporto tra libertà diritti e poteri una classe politica in grado di rappresentare quel pluralismo politico e sociale su cui è fondata la nuova Costituzione
Le Regioni dunque in questa idea costituzionale in questa attesa della Costituzione rappresentano uno snodo costituzionale attraverso cui il pluralismo istituzionale si collega a quello politico e a quello sociale
Occorre è questo il secondo punto occorre essere consapevoli però che le Regioni è questo il punto sul quale vorrei soffermarmi un po'di più
Erano destinate ad un'ulteriore forte domanda di innovazione uno degli elementi che aveva maggiormente qualificato in senso autoritario le forme di Stato prego istituzionali
Era stata la particolare ideologia dell'amministrazione pubblica di cui erano portatori lo Stato amministrativo liberale prima dallo Stato fascista poi
Un'Amministrazione tanto quella liberale quanto quella fascista caratterizzata da alcuni elementi stranamente in comune il primo innanzitutto una decisa vocazione accentratrice ed autoritaria
Espressione
Certamente del rafforzamento abnorme dell'Esecutivo durante il periodo fascista ma che si saldava efficacemente con la vecchia più antica diffidenza
Liberale per tutte le espressioni della società civile compresi i nuovi partiti di massa sentiti come principi disgregato ori dell'unità statale
E poi il secondo carattere che aveva l'Amministrazione era quella tendenza io la definirei bulimica espansiva soprattutto nei confronti dell'attività economiche
Tendenza che
Per usare un'immagine accomunava le municipalizzate Simoni di Giolitti alle partecipazioni statali del ventennio fascista
Le Regioni dunque rappresentavano anche una profonda domanda di innovazione sul piano dell'Amministrazione
Anche in questo caso Mortati uso Mortati per esprimere sinteticamente il punto in un suo famosissimo intervento la Costituente gli dice lo scopo principale della creazione delle Regioni e l'avvicinamento dell'Amministrazione gli interessi locali
Al duplice scopo della educazione politica dei cittadini e dell'adattamento alle esigenze locali
Bisogna evitare un accentramento regionale che sarebbe più pericoloso dell'accentramento burocratico statale
Bisogna cioè che alla Regione competano prevalentemente funzioni direttive normative mentre il compito dell'esecuzione dovrebbe essere lasciato agli enti locali minori
Così l'Amministrazione sarebbe meglio vicinato agli amministrati e potrebbe meglio operarsi una selezione delle capacità in base alla conoscenza pars personale
Dei portatori delle medesime fine la citazione
Le Regioni quindi come nuovo modello di amministrazione pubblica più vicino ai cittadini più rispettosa delle loro capacità non una duplicazione scala ridotta dell'amministrazione statale ma una nuova idea di amministrazione in grado di cambiarne la struttura interna
Assumendo per sé il ruolo della direzione della verifica degli obiettivi e lasciando alle altre autonomie locali e sociali la definizione degli interventi concreti in vista dell'interesse generale
Dunque anche in questa seconda declinazione sulla novità in termini di amministrazione emerge il tema del pluralismo sociale
Elemento fondamentale di questa concezione nuova dell'Amministrazione che sta proprio nelle ripensare il ruolo la funzione dell'autorità pubblica rispetto alle sfere di libertà individuale e collettiva che la società che la nuova Costituzione intendeva garanti
Tornando quindi alla nostra domanda iniziale le Regioni in questo questa loro esperienza hanno risposto a questa domanda di innovazione
Su queste due direttrici hanno effettivamente svolto tanto sul piano tratto della libertà quanto sul piano dell'Amministrazione quella funzione di valorizzazione del pluralismo sociale oltre che politico e istituzionale che affidava loro la Costituzione
Sono state fattori propulsivi o regressivi
Ecco io vorrei dire che su questo bisogna stare molto attenti a dare risposte sbrigative o o poco riflettuto e su questo tema soprattutto bisogna evitare che l'onda negativa della pubblica opinione finisca per travolgere deformare qualsiasi giudizio
Le regioni infatti almeno a mio avviso hanno giocato in questi anni un ruolo decisivo nella configurazione della forma di Stato italiana sia sul piano teorico che sul piano pratico quanto meno dagli anni Settanta in poi
Senza considerare il sistema regionale e la sua azione non si potrebbe misurare il grado concreto di attuazione ovvero di in attuazione costituzionale con riferimento ad ampie parti del catalogo delle libertà fondamentali prevalentemente di carattere sociale ma non solo
Il punto in questione dunque non è se
Ma come esse abbiano tradotto questa domanda costituzionale l'innovazione e quanto l'azione realizzata sia stata all'altezza delle attese
Come è stato dimostrato in maniera convincente da chi si occupa specificamente di questo tema
L'azione delle Regioni nel campo delle libertà dei diritti in questi anni è stata indubbiamente espansiva
Volendo fornire un quadro complessivo della legislazione regionale tanto primaria che statutaria anche solo ovviamente per accenni dato che emerge in maniera chiara al di là delle pur comprensibili differenziazioni tra regione a regione e questa tendenza da parte degli enti regionali ad intercettare
Una diffusa e crescente domanda sociale di nuovi diritti miranti alla tutela di nuove forme di libertà personale e collettiva o per forse per utilizzare d'immagine che usava prima Mauro Magatti
E le le Regioni sono un'ottima cartina di tornasole per per cogliere
Questa evoluzione della libertà in senso iper individualista di cui parlava
Le regioni soprattutto negli ultimi anni hanno cercato di giustificare
La loro esistenza nel panorama delle istituzioni repubblicane proponendo si
Come soggetti in grado di estendere il contenuto sostanziale della cittadinanza
Inteso come quantità e qualità di diritti di cui sono Totti titolari cittadini e come sappiamo anche i non cittadini
Si deve di fatto alle Regioni a sistema regionale quella sorta di anticipazione di fatto di estensione in via di fatto delle della cittadinanza ai non cittadini in attesa di questa riforma generale complessiva dovrà dello Stato
Limitandoci qui a tracciare solo una mappa dei temi principali toccati dalle Regioni
Lavorazione avvenuta momento ovviamente dall'attribuzioni loro proprio innanzitutto nell'ambito dei diritti delle libertà riconosciute dalla Costituzione e in particolare con riferimento all'area dei diritti sociali
In questo caso dunque non si è trattato della creazione di nuovi diritti quanto della specificazione del contenuto di diritti costituzionali già esistenti
Ma capite che l'idea di specificare un diritto costituzionale che normalmente spesso in maniera molto sintetica in via di principio vuol dire dare vitale questo diritto costituzionale certamente settore più rilevante è stato quello del diritto alla salute
In cui la Regione ha esteso il contenuto di questo diritto costituzionale tanto sul piano oggettivo quanto sul piano soggettivo
Volendo soltanto fare qualche esempio tanto per avere un'idea di
Di qual è stata questa azione concretizza Trichet delle Regioni
E per esempio l'azione regionale è stata volta specificare
E a dettagliare quali sono i diritti
E i doveri che si acquisisce nel momento in cui si diventa malati o pazienti oppure si è dottori esercenti la professione sanitaria
Dal diritto alla socialità dei malati i diritti di reclamo all'interno delle strutture sanitarie attraverso soprattutto la diffusione delle Carte dei malati dei diritti dei malati diritto a conoscere la propria diagnosi con la propria prognosi
Entro un tempo comprensibile il diritto al consenso informato ma anche il diritto rifiuto degli interventi e delle cure
Così come la previsione di forme di garanzia stragiudiziale ovvero meccanismi autocorrezione vivere solo delle strutture sanitarie
Oppure con riferimento al ruolo di medico al ruolo di esercente la professione sanitaria le Regioni hanno ampiamente dettagliato i doveri connessi a queste puta queste professioni
Oppure sul piano più di natura oggettiva hanno esteso l'area delle prestazioni richiedibili dal diritto ad ottenere cure mediche fuori regione ovvero all'estero al riconoscimento
Di prestazioni particolari a favore delle persone affette da nuove patologie il diritto a ad ottenere la differenziazione all'interno dei servizi regionali e così via
Un altro diritto un'altra area di diritti su cui è intervenuta pesantemente l'azione regionale di concretizzazione e quella del diritto-dovere dei genitori ad educare ad istruire ed educare i figli
Anche qui con modelli molto differenziati dei contributi alle scuole non statali inserire nel sistema integrato d'istruzione I voucher e buoni scuola della Lombardia giudice giungendo fino a riconoscere un vero e proprio diritto dei cittadini alla scelta del gestore dell'offerta didattica
Un'altra Area calda di estensione dei diritti costituzionali e quella dei diritti dei lavoratori
Con il famoso tentativo fallito della legge sul mobbing dalla legge della Regione Lazio dichiarata incostituzionale
Salvo poi però tener conto del fatto che dopo la dichiarazione di incostituzionalità questa non ha impedito che altre Regioni introducesse lo discipline simili l'Abruzzo e l'Umbria e siccome non sono state poi impugnato e sono tuttora leggi regionali vigenti
Ma d'altro lato le Regioni non sono rimaste esclusivamente nel nel perimetro dei diritti costituzionali esse si sono spinti ad una vera e propria innovazione
Nel senso che hanno configurato posizioni di vantaggio pretese facoltà non previste dall'ordinamento giuridico precedente anche qui l'elenco dovrebbe essere lunghissimo non voglio
Annoiarvi su questo ma mi limiterò solo ad alcuni titoli in modo tale che non abbiamo un po'un'idea
Dal diritto al minimo vitale dal reddito di cittadinanza cittadinanza che viene a chi aggettivata nei modi più diversi la cittadinanza sociale la cittadinanza solidale ai diritti degli immigrati di ritorno
In questo caso sia una curiosa inversione perché praticamente si estendono agli emigrati di ritorno i diritti che si erano precedentemente estese agli extracomunitari
Dei ritagli stranieri probabilmente gran parte del della materia ormai dei diritti di cui sono titolari di stranieri in Italia e strettamente materia regionale
O quanto meno ad integrazione della parte statale della disciplina dagli anni Settanta dagli anni Ottanta quasi tutte le Regioni hanno approvato leggi che rispondendo a situazioni di emergenza hanno previsto l'estensione di tutela la nuova accezione in cui questa questa tutela dei diritti degli stranieri oggi tende a
A a passare attraverso legislazione regionale più quella dei divieti di discriminazione
Diritto dei nomadi diritti legati all'informazione attraverso la legislazione sui Co.Re.Com i diritti alla City diritto alla sicurezza i diritti dei consumatori fino ai diritti degli animali in cui la Regione ci sono in questo senso
Front runner nella nella innovazione
Se questo è il versante dei diritti delle libertà così accaduto invece all'altro versante dell'innovazione costituzionale cioè quello dell'Amministrazione
Ora su questo massimo Carli esaminerà il tema nel dettaglio io mi limito a ad osservare complessivamente che l'azione regionale in quest'area è stata molto meno innovativa che sul piano dei diritti
Mi sembra di poter condividere nella sostanza le conclusioni cui di recente è giunto Francesco Merloni quando ha sottolineato che oggi e la legge dello Stato che introduce l'innovazione il modello organizzativo è sempre quello dell'amministrazione dello Stato sto citando
Regioni ed enti locale si adeguano alle riforme al massimo viene loro attribuito il potere di adattarle a particolari condizioni delle rispettive amministrazioni naturalmente l'autonomia organizzativa consente regioni o enti locali di introdurre un processo di atti nel processo di adeguamento soluzioni innovative più avanzate ma si dà per scontato che il cambio di passo la riforma non possa che avvenire dall'alto
Ma state quindi la riforma del Titolo quinto che ha delimitato la competenza legislativa dello Stato al solo ordinamento e organizzazione dell'amministrazione statale
E degli enti pubblici nazionali e attribuito alla potestà normativa primaria e secondaria delle regioni secondaria degli enti locali la disciplina l'organizzazione dello svolgimento delle funzioni attribuite
La tendenza all'uniformità sembra prevalere decisamente su quella della differenziazione in materia di amministrazione
Certo in questo caso bisogna chiedersi se le Regioni abbiano avuto davvero spazio di manovra in questa direzione delimitazioni implicite all'autonomia organizzativa regionale derivanti dalle restrizioni finanziarie statali da un lato
La possibilità dello stato di dettare norme uniformi sul procedimento amministrativo quanto meno affine di giustiziabilità dall'altro fino all'incapacità ovvero in disponibilità degli enti locali a ricevere le funzioni
Ovviamente sono tutte ragioni che hanno inciso notevolmente sull'esercizio di queste potestà
Tentativo innovativo in questo settore che forse io sottrarre e a questo giudizio tendenzialmente negativo riguarda quelle Regioni che hanno scelto di percorrere la via della democrazia partecipativa di cui si parlava attraverso le leggi sulla partecipazione
Ovvero sulle inchieste pubbliche come Toscana ed Emilia
Cosa ne è stato dunque del disegno costituzionale che chiedeva di non duplicare l'amministrazione statale di creare un nuovo modello orientato non alla gestione male indirizzi al controllo così da non creare come diceva Mortati un accentramento burocratico peggiore di quello dello Stato
In questo settore la realtà è abbastanza distante da questa domanda che conteneva la Costituzione il fatto che molti Statuti regionali oggi si trovi un singolare
Divieto di nuova enti fictio né
Calabria Abruzzo in cui cioè si vieta di esercitare le funzioni mi sa dire Regione attraverso la creazione di enti o agenzie
Mi pare che dia una misura di questa distanza
In questa esperienza che ho ovviamente molto sommariamente descritto che spazio avuto quella tutela del pluralismo sociale che quantomeno potenzialmente rappresentava una rilevante parte della novità introdotta la Costituzione anche qui il Bilancio purtroppo non è positivo
Soprattutto dopo la riforma del Titolo quinto della Costituzione che ha inserito nel quarto comma dell'articolo centodiciotto riferimento al principio di sussidiarietà in senso orizzontale penso che tutti i nuovi statuti regionali hanno previsto nella loro parte iniziale dedicata alle disposizioni generali e i principi fondamentali
Richiami al principio di sussidiarietà orizzontale ovvero sussidiarietà sociale ovvero alla partecipazione delle formazioni sociali alle scelte politiche regionali
In realtà se osserviamo con attenzione tale disposizione al di là della loro effettiva portata normativa come è noto contestata alla Corte costituzionale
Ci accorgiamo che esse laddove lo ripropongono pedissequamente il testo dell'articolo centodiciotto la Costituzione molto spesso si limitano a prevedere la partecipazione delle formazioni dei corpi sociali alle attività politiche amministrative della Regione ovvero degli enti locali
Dunque traducendo il principio di valorizzazione del pluralismo sociale
In una mera funzione di supporto ovvero di integrazione dell'azione amministrativa e non certo in quel ripensamento radicale della stessa natura dell'azione pubblica che il principio di sussidiarietà nel suo significato pieno sottende
Il panorama è ancora più deludente se dai principi statutari passiamo alla legislazione attuativa del principio di sussidiarietà orizzontale
Al di là delle poche leggi regionali che affrontano esplicitamente il problema
La mappa complessiva dell'azione regionale in questo campo si riduce alla legislazione potremmo dire ormai storica sul terzo settore composta dalla triade classica delle leggi tutte di derivazione statale sull'associazionismo volontariato e cooperazione sociale
A questi settori classici si possono affiancare i tentativi innovativi ma molto deboli in verità di creare organismi gemelli dei Consigli delle autonomie locali Cal
Denominati normalmente Consiglio conferenze dell'autonomia e sociali come gemello rispetta le autonomie locali
Con lo scopo di dare al pluralismo sociale una sorta di rappresentanza istituzionale all'interno della governance della Regione
Se infine passiamo a considerare la valorizzazione del principio di sussidiarietà orizzontale all'interno delle funzioni amministrative regionali
Come hanno ben messo in mostra gli studi Renzo aviolinea De Gregorio Arena nel tempo indubbiamente cresciuto il coinvolgimento dei soggetti privati singoli o associati nell'esercizio di tale funzione
Tale coinvolgimento però sebbene qualificato come attuazione del principio di sussidiarietà in senso orizzontale molto spesso non ha nulla a che vedere con tale principio
In molti casi infatti si confonde con il principio di sussidiarietà quella che è semplice privatizzazione dei servizi ovvero outsourcing privato
Esistono oggi in realtà diversi gradi e molti modelli di valorizzazione di quella che la Corte Costituzionale ha chiamato la libertà sociale nell'amministrazione
Che vanno dalla sussidiarietà per progetti alla valorizzazioni delle iniziative del privato sociale alla redistribuzione di risorse senza apparato di gestione per usare la classificazione adottata da Lorenza violini
Ma molto spesso i cittadini e le loro aggregazioni sono coinvolti solo nella fase discendente attuativa dell'azione amministrativa e non in quella che potremmo chiamare la fase ascendente della ideazione della progettazione
Ovviamente sarebbe incongruo pretendere di offrire una conclusione definitiva o esauriente da questa analisi mi pare però che essa sia stata sufficiente a fare emergere una sorta di squilibrio o se si vuole di paradosso
Da un lato le Regioni in questa esperienza cinquantennale hanno sicuramente rappresentato rilevante fattore di innovazione soprattutto sul piano della estensione dei diritti costituzionali in pratica di quelli sociali e sul piano della creazione di nuovi diritti
Dall'altro la concezione dell'Amministrazione è rimasta sostanzialmente inalterata né sui processi strutturali sostanzialmente non scalfita nella sua tendenziale uniformità rispetto a quella statale
Di qui il paradosso le Regioni hanno cercato di estendere i diritti mantenendo immutata l'Amministrazione
Orbene visto che l'area dei nuovi diritti regionali si riferisce a quello che normalmente definiamo il settore dei diritti sociali il paradosso diventa ancora più evidente
Diritti sociali infatti a differenza degli altri diritti tipo civile e politico sono strettamente legati all'Amministrazione aumentare l'aria di questi diritti senza contemporaneamente ripensare le modalità della loro attuazione
Ha voluto dire agire essenzialmente attraverso politiche di spesa e in gigante entro gli apparati amministrativi
Con la conseguenza inevitabile che di fronte all'attuale fase di crisi in finanziaria inducendo questa il taglio delle spese del personale
Questo ha comportato lo svuotamento sostanziale anche di quella estensione ovvero innovazione che si era cercato di realizzare
Certo non solo la crisi finanziaria responsabile bisogna anche ammettere che una certa giurisprudenza costituzionale da sempre chiamata a giocare un ruolo decisivo nella definizione dei poteri regionali non ha certo favorito salvo rare eccezioni una reale innovazione
Questo tanto sul versante del sistematico depotenziamento delle previsioni statutarie riguardanti i diritti
Sia sul versante della giustificazione della crisi finanziaria come una sorta di super principio legittimante l'azione statale sia infine sul versante di una
Tipi dissi ma pronti ad applicazione del principio contenuto nel quarto comma dell'articolo centodiciotto
Allora che fare delle Regioni ci chiediamo io penso che occorre in qualche modo tornare a quella rivoluzione promessa dalla Costituzione
Le Regioni e gli altri enti locali debbono tornare ad essere consapevoli di questo ruolo di innovazione che la Costituzione richiama svolge
Oggi ancor più che sessanta anni fa Bossi e capaci di cambiare così e destinati alla marginalizzazione progressiva
La scommessa e dunque sul piano della cultura istituzionale di cui Regioni ed enti locali si faranno portatori in particolare la sfida è quella di una cultura dell'Amministrazione in cui assieme all'efficienza
Assume un ruolo centrale la capacità di valorizzare le risorse del pluralismo sociale
Come forma di ripensamento della stessa azione amministrativa e non solo di delega può outsourcing
Dobbiamo essere consapevoli però che il tempo a disposizione davvero ridotto come si diceva prima decenni di addetti di accentramento amministrativo statale e regionale hanno profondamente deprivato la società civile di gran parte della sua forza propulsiva e coi visiva
L'evoluzione culturale generale poi di cui parlava Mauro Magatti prima aumenta esponenzialmente questo fattore di crisi
Oggi verrebbe da chiedersi quando parliamo di pluralismo sociale di chi stiamo parlando in realtà bisogna avere il coraggio di riconoscere che molto spesso i soggetti rappresentativi delle autonomie sociali
Oggi sono associazioni o enti che vivono molto più di finanziamenti ricevuti e di lobbying che di reale vitalità sociale
Occorre dunque fare presto consapevoli che il fallimento del sistema regionale equivale nell'equilibrio costituzionale alla perdita di quel sistema di contropoteri decisivo per l'affermazione piena delle libertà individuali e collettive
Grazie
Grazie al professor Simoncini perché come dire
Soprattutto con la sua relazione tornava a farci amare le regole le Regioni dopo perché avevamo sentito prima grazie riferimenti anche che ha fatto I Calamandrei Mortati a Sturzo
Siamo nella sua casa estorsione il ventuno
Apri il secondo congresso nazionale del Partito Popolare Venezia con una relazione che aveva per titolo le Regioni
Uno dei celebri volumi della sua opera omnia si intitola le Regioni e la nazione
Ma
Quando io ricordo una un saggio recente del professor Cheli quando che sottolineava il fatto che quando
Non me la relazione che accompagnava la proposta di costituzione portata dal settantacinque all'Assemblea
L'elemento del regionalismo veniva posto comun assoluta novità io originalità della Costituzione italiana rispetto alle concezione di Stato federalista da una parte e centralista dall'altra
Ora esattamente nella direzione che è indicato poco fa il professor Magatti quando richiamava
Per le particolari caratteristiche socio economica del nostro Paese richiamava la necessità di un modello originale italiano di tipo istituzionale ma
Che cosa è successo poi
Rispetto a questo quadro che sembrava veramente una strada da percorrere con le difficoltà di qualsiasi strada ma insomma che era
Quella giusta
Beh che cosa è successo coi ce lo dirà ce l'ha anticipato nella sua introduzione stamattina professor Ugo De Siervo e credo che continuerà a dircelo ancora adesso con la relazione sua che ha per titolo
Realtà attuale delle funzioni e del finanziamento delle regioni e allora professor De Siervo per aver sentito già quello che lei ha detto stamattina
Io so che lei ci toglierà molte delle illusioni che avevamo
Però
Non ci tocca anche qualche speranza per il futuro
Dunque no
Mi scuso quei presenti perché
Qui ci sarebbe stata bene la relazione di D'Atena ariosa diritto comparato eccetera fare date da parla domattina
Quindi lo sostituisco lo sostituisco io ma non sul sud sul suo tema purtroppo sul tema che spetta a me
Quello che parla di questa cosa invece poco romantica chi sono le funzioni
Delle Regioni nel senso ma cosa più crepe più pesante però porta
Perché
E e io vorrei partire da questo
Per valutare con realismo
I problemi di revisione del Titolo quinto della Costituzione per tutto ciò che riguarda i poteri delle Regioni
Io credo che e il fatto poco più potrebbero dire sia utile partire del due affermazioni contenute
In un vecchio volumetto di sessantacinque anni fa
Accordo potrebbe colpirci
è quel volumetto di Luigi Sturzo la Regione nella nazione
Che Sturzo scrive
Nel quarantanove per difendere le nuove istituzioni dalle risorse polemiche anche regionali
E
Voi notando che nel nuovo dettato costituzionale che pure difendeva con grande mi regia
Vi erano alcune contraddizioni
Ed osservata iscrive una frase che secondo me doveva essere sempre scritte su
Da molte parti il passaggio dall'idea al fatto e spesso penoso
La realizzazione nel concreto sia pure quella di formulare una legge e creazione
E poi aggiungeva dinanzi alle tante carenze progettuali alle eccessive prudenze dei costituenti che il
Per cui lui dissentiva molto
E ci sarebbe voluta della gran fatica per caratterizzare la Regione e renderla vitale
Se questo non turista abbia accolto con grande nettezza ciò che
Nella buona soluzione della Costituente però appariva come una proposta
A quanto
E si tratta di
Affermazione tutte e due esatte profonde anzitutto non bastano belle idee buone intenzioni tanto meno slogan suggestivi per trasformare davvero un grande ordinamento statale
In un
Funzionale
Assetto autonomistico
Dal momento che occorre calare in concreto tutto tutte le idee che noi abbiamo tutte le speranze che abbiamo innanzi sette istituzionali adeguati e capaci di funzionare con efficacia nei moderni Stati democratici e sociali
Ovviamente tutto ciò è ancora più impegnativo se si opera in un ordinamento che come ci hanno insegnato ci hanno ricordato stamani relatori è sorto e si è sviluppato sempre come accentrato e uniforme
Ma poi in secondo luogo per la seconda affermazione i tanti compromessi accettati le troppe mediazioni che si sono operate alla Costituente hanno prodotto infine un modello alquanto debole contraddittorio di regionalismo
A ben vedere
Basti pensare
Pochi riferimenti ma insomma basti pensare
Mancata regionalizzazione di un ramo del Parlamento
Eccessiva diversità tra regioni ordinarie regioni a statuto speciale
Profondi condizionamenti del potere legislativo regionale
Che dipende in larga parte da decisivi potere dei delle leggi statali della definizione dei confini
E ciò è tanto più grave in uno Stato democratico e sociale che quindi tende a progettare politiche che siano almeno relativamente uniforme sul territorio e deve pertanto logicamente farsi carico del funzionamento dell'istituzione territoriale
Come benvenuto a questi problemi iniziali si sono venute sommando tante altre difficoltà per le nostre regioni
Antidoto collegata al grandissimo ritardo col quale che esse sono state istituite sull'intero territorio nazionale
Dal quarantotto al mille novecentosettanta lo Stato italiano è stato ricostruito i
Secondo modulo relativamente moderni ma di tipo accentrato anche nelle materie di competenza regionale
Con il conseguente sorgere di robuste burocrazie centrali e dei corrispondenti interessi chi si sono battute si stanno tuttora battendo duramente con le regioni
Quando qui se vogliono entrare in questi settori
Nel medesimo periodo i soggetti espressivi delle forze
Culturali sociali e politiche si sono sviluppate affermata in un sistema sociale
E politico privo di significativi livelli autonomistici i partiti politici innanzitutto ma non solo i sindacati
Le forze perfino la chiesa le confessioni religiose
Ma poi in questi stessi anni sono sorte hanno cominciato ad accrescersi le diverse istituzioni europee largamente operanti anche in aree come ben noto di competenza regionale
Quindi all'evidente debolezza
Del sistema regionale edificato sì nel mille novecentosettanta sull'intero territorio nazionale
Sì e sono riusciti a porre rimedio in parte attraverso la famosa stagione statutaria di qui in quei primi anni
E poi le diverse tormentate fasi di trasferimento delle funzioni amministrative dallo Stato alle Regioni
Sono riuscite in realtà a cominciare a spostare ma non tutte ma insomma sono riusciti a spostare almeno parte delle funzioni amministrative da dallo Stato alle Regioni
Peraltro le manifesta resistenza delle burocrazie centrali elettriche continue spinte del sistema politico dei maggiori gruppi di pressione
A favore degli apparati nazionali in presenza di un incerto e incompleto quadro costituzionale hanno contribuito in un secondo momento a un sostanziale degrado per modo
L'autonomia stico con anche l'emergenza di alcuni fenomeni degenerativi anche per la crescente crisi ideale dell'etica di parte delle classe politica
Dinanzi a una situazione chi era divenuta pericolosa per la stessa complessiva funzionalità dello stato sociale si è cercato prima di reagire con le notevole modifiche costituzionali ad opera delle tre leggi costituzionali
Adottate tra il mille novecentonovantanove due mila uno
Che nel loro complesso queste leggi nel loro complesso queste leggi hanno modificato molto l'ordinamento delle regioni ordinarie
E anche in parte delle Regioni ad autonomia speciale
Come è noto in particolare si sono rafforzati sistemi politici regionali si sono ridotti i limiti e i controlli sulle Regioni
Sì sono soprattutto attribuiti alle Regioni in molti nuovi poteri attraverso una radicale riscrittura dell'articolo centodiciassette e in parte dell'articolo centodiciannove della Costituzione
Al tempo stesso però non si è avuto la capacità o la volontà non stiamo qui a giudicare non lo si è avuta la capacità di modificare l'articolazione centrale dello Stato in particolare il Parlamento
Né di sottoporre a revisione sostanziale la speciale autonomia regionali medi ripensare seriamente al riparto di competenza tra Stato e Regioni
Dopo la lunga esperienza fatta all'innumerevoli trasformazione che si erano verificate nel frattempo per fortuna nella società e dell'economia del nostro Paese
Inoltre
Purtroppo la formulazione dell'articolo centodiciassette costituzione
Proprio in riferimento al reparto delle materie tra Stato e Regione evidenzia a mio parere non pochi errori e non pochi gravi contraddizioni
No mi riferisco tanto ad alcuni errori manifesti
Che sono contenuti nell'elencazione di cui al comma secondo e terzo senza citare il caso che tutto il citiamo delle carte della competenza in materia di casse di di risparmio che non esistevano più che erano state abrogate penso che l'altro come errore unica Bazzo scavare ma insomma certamente materie come
Porti aeroporti civili grandi reti di trasporto e navigazione ordinamento della comunicazione
Produzione trasporto e distribuzione nazionale dell'energia
Presidente a prima vista qualche problema qualche costanti ma
Vi riferisco più che altro al fatto che il legislatore non sembra essersi reso conto che le materie sono elencate tutte le materie
Quelle del secondo del terzo come quindi implicitamente del quarto
Secondo criteri tra loro eterogenei mentre esistono molteplici sistemi legislativi dei quali confluiscono materie appartenenti a delle indicazioni diverso io ricordo una sentenza
Siccome è stata
Nota perché ci abbiamo lavorato tanto saprà la nella sentenza sul condono edilizio
E c'era una competenza penale dello Stato
E Macerata competenze in materia urbanistica delle Regioni ed è dello
E questa originato una faticosissima via d'uscita per uscire da quella
Questione proprio perché appunto elencazioni diverse ma con forche sul medesimo fenomeno
Ma soprattutto alla scelta coraggiosa di attribuire alla competenza regionale la competenza legislativa in riferimento a ogni materia
Non espressamente riservata alla legislazione dello Stato la famosa clausola residuale
Non ha corrisposto affatto dei commi secondo e terzo un'elencazione complete consapevole delle materie di esclusiva competenza statale o di competenza
Concorrente suddivise tra Stato e Regioni
Ad esempio
Esempi però sono grosse ad esempio sembra che solo a distanza di tempo ci si sia resi conto livello governativo e parlamentare
Che applicandosi la lettera del quarto comma dell'articolo cinque tutto diciassette ogni materia non espressamente riservata spetta al
Alle Regioni
Sono diceva
Il più che legittimo dubbio che solo alla legislazione delle Regioni spettassero gli interventi legislativi non che in conseguenza di poteri amministrativi e i relativi finanziamenti in materia e co lavori pubblici o circolazione stradale che non era un elencati
Quindi siamo usciti con
Delle sentenze come dire faticose della Corte
Ma
Delle sentenze che hanno dovuto riconfigurare canoniche categorie categoriali che pensavamo diverse ma ha fatto ancora più clamoroso che non è uscito per pieno per
Amor di patria
No sono stupido non sono stati elencati nel nell'elencazioni quasi tutti i settori relative lettere vita economica per capirci citando la terminologia del vecchio articolo centodiciassette
Non è elencata all'agricoltura all'industria all'artigianato al commercio leccate miniere e possiamo fermarci qui potremo coltivare Caccia Pesca a
Cosa vuol dire ritardi tecnici formalistici vorrebbe dire che il tutto che queste materie spetterebbe la competenza residuale delle Regioni
Dopodiché non ci si può meravigliare più di tanto che
Governo e poi anche la Corte successivamente abbiano molto espanso l'applicazione di alcune materie esclusive dello Stato prima tra tutte la tutela della concorrenza
Da qui in questo contesto già complessa ci sono inoltre venute sommando tutte le vicende politiche successive all'adozione dalla legge costituzionale del due mila uno con il successo elettorale
Bisogna ricordarlo
Delle forze politiche che erano così manifestamente ostili nei riguardi della riforma da chiederne la bocciatura tramite l'apposito referendum che si tenga nel due mila uno
La sapendo che vi ci diede ragione alla legge costituzionale
Vicenda
Che termino temporaneamente
Perché fu subito seguita dal tentativo di riscrivere l'intero Titolo quinto tramite il più generale penso di revisione costituzionale dell'intera seconda parte della Costituzione
Tentativo come ben noto infine fortunatamente io dico respinto dalla posto referendum del due mila sei
Da ciò però quello che a me interessa oggi l'evidente distacco politico di buona parte dei governi e dei Parlamenti che si sono succeduti
In quegli anni e negli anni successivi da ogni opera di organica attuazione dell'innovazione introdotta dal nuovo Titolo quinto
Ciò mentre il noto che innovazioni costituzionali del genere
Come quella della modificata la Costituzione e delle relative competenze possano concretizzarsi solo tramite sistematiche legislazioni statali integrative attuativa
Norme di cornice norme di principio trasferimento delle funzioni amministrative e dei relativi apparati
Anzi il legislatore statale
Va detto anche questo con franchezza è sembrato spesso a prescindere dal rispetto per le innovazioni introdotte dal nuovo Titolo quinto specie sul versante del nuovo riparto di competenze legislative quasi ignorando dell'esistenza
Ciò mentre a livello parlamentare
Ci si è diffidati di sperimentare la pur parziale integrazione della Commissione bicamerale per le Regioni con i rappresentanti regionali e locali secondo quanto pur probabilmente avrebbe permesso la legge costituzionale numero tre
Quindi da questi due fenomeni e cioè i seri difetti dell'articolo centodiciassette
E sostanziale abbandono della riforma da parte Governi o di Parlamento oggi buona parte dei Governi dei Parlamenti che sono succeduti ed è arrivato noto fortissimo accrescimento dalla conflittualità tra Stato e Regioni e quindi anche
Un improprio coinvolgimento dalla Corte costituzionale
Chiamata troppo spesso a risolvere il problema è che avrebbero potuto e dovuto essere risolti in sede politica o comunque
Ma una volta investito della questione la Corte in molti casi è stata indotta a cercare di porre rimedio ad un sistema costituzionale largamente difettoso
Mentre non era realistico pensare che il Parlamento avrebbe davvero reagito correttamente l'ha dichiarato alla ipotetica dichiarazione di illegittimità costituzionale di testi significativi legislativo
Io ricordo perfettamente ma non posso testimoniare più di tanto insomma
Alcuni relatori che mi siano qui non c'è che da far cadere questa legge
Statale e i colleghi che diceva no
No
In Parlamento poi non non non puoi far nulla di meglio cerchiamo di
Risolvere con una sentenza additiva
Verso avete qualche caso
Questa questione
Da ciò quindi
Non ci si può meravigliare più di tanto lo l'uso da parte della Corte costituzionale
E
Di correggere integrare i testi legislativi con sentenze additive
Più o meno creative
Io ricordo
Anche qui
Nota così casuali del ricordo varie sentenze in cui la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costruttivo costituzionale di tipo additivo
La norma illegittima costituzionalmente della parte in cui non prevede
Che
Grazie ci si debba mettere d'accordo adesso evitiamo le tecnicalità tra Stato e Regione
Beh ci faccia dell'anno ma la cosa più mi impressiona mi pare di ricordare che ci sono sentenze di cui questa formula decorre quindici volte
Cioè la Corte costituzionale
Si è sentita obbligata giusto sbagliato tifo sedi
Riscrivere la legge tic cercare di raddrizzare le famose gambe ai cani
Ma questo non sempre facile non sempre non suscita reazioni anche dai né i colleghi della dottrina eccetera ma adesso non entriamo in cose da giurista accetta
Da qui appunto questo tentativo ma certo anche tutti i limiti di soluzioni complesse tecnicamente nuove
Troppe forme collaborative tra Stato e Regione frequente ma poi in altri casi frequenti possibilità una volta fatta cadere la norma
Dichiarata illegittima costituzionalmente qualche caso hanno sì prego ma di far conseguire a questa dichiarazione lo spostamento dei mezzi finanziari
Che rientravano al Tesoro e quindi con una forte
Contrazione sostanziali perché se io faccio capire
Una previsione normativa che prevede la creazione di alcuni servizi pubblici
Con un apposito finanziamento ma faccia cadere questo i fondi e non posso però traslare i fondi alla finanza regionale voi capite che è abbastanza del tutto contraddittorio
Ma c'è poi la Corte non
Si è mica
La Corte in tanti altri casi ha dovuto però in realtà
Creare innovativi criteri di rapporto tra la legislazione statale e regionale
Basti ricordare la famosa chiamata in sussidiarietà qualcosa abbastanza complessa ma che i tecnici sanno bene che ha rovesciato
Moltissime i reparti del Titolo quinto
Io oppure altre volte ha dovuto condividere letture particolarmente espansive del contenuto delle materie di esclusiva competenza statale
O l'esistenza tante altre volte largamente utilizzato alcune competenze esclusive statale per limitare e non poco lontano mia legislativa regionale
Solo in via meramente esemplificativa lo dico per i non colleghi
Ricordiamo le larghe utilizzazione per la tutela dalla concorrenza della tutela dell'ambiente dell'ecosistema dei beni culturali dell'ordinamento civile della
La determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni
E sono molto spesso servite come
Come mezzo per bloccare
In Curzio UNI diciamo dell'esilio dei legislatori regionali
Ma soprattutto contemporaneamente cosa vi è stato è stato una massiccia continua attività legislativa del Parlamento e del Governo perché anche il Governo fa le leggi tramite i decreti legislativi decreti legge
Anzi quest'ultimo periodo
Ha più lavorato al Governo che il Parlamento su questo piano
E apprezzo tutte queste nuove fonti primarie vi è stato netto recupero di tanti ambiti legislativa tramite forti rispetto letture particolarmente espansive delle materie di esclusiva per me pertinenza statale
Non mi posso mettere a fare gli esempi due isole
A guardare la chiusura insomma il Codice dell'ambiente consiste di trecentodiciotto articoli
Il Codice degli appalti con sistemi duecentocinquantasette articoli cioè voglio dire attraverso una
Uno sviluppo un'attuazione delle materie di competenza esclusiva dello Stato lo Stato ha
Come dire disciplinato molte materie affini ecco terre o condizionato profondissima
Molte
Disciplina
In altri casi si è usato massicciamente
La definizione dei principi fondamentali nelle materie di competenza ripartite basti ripensare anche qui non
Non inventiamoci le cose il settore sanitario
Che riguarda i tre quarti dell'attività delle Regioni tensione che profondissima mente condizionato dalla legislazione statale ed ai conseguenti procedimenti
Ancora più negli anni più recenti ancora se ha avuto la grave crisi della finanza pubblica spinto poi ha un telefonino o ulteriori moltissimi interventi legislativi molto penetrante nell'area delle materie regionali
Se vogliamo essere del tutto sinceri come credo sia di
Dopo tanti anni dal due mila uno
Il complessivo tessuto legislativo delle materie regionali
Di cui al terzo e quarto comma del centodiciassette lo troviamo ancora fondamentalmente nella vigente legislazione
Statale
Di vecchia o di nuova fatto
Che non di rado contiene addirittura una disciplina del top esaustiva della
Questa è una verifica molto empirica ma
Devo dire significativo
Parallelamente a livello regionale si registravano una radicale co
Pressione dell'esercito la potestà legislativa delle Regioni
Con addirittura l'assenza sostanziale di leggi regionali dalla disciplina di intere materie che pure l'articolo centodiciassette attribuisce loro non mi riferisco badate bene al numero
Delle leggi regionali i numeri sono sempre
Tanti ma un po'ingannevoli nell'ottava legislatura oltre duemila leggi di tutte le regioni italiane
Ma poi quando noi andiamo a vedere larga parte di queste sono di natura organizzativa di riordino se non di manutenzione legislative
E quelle che invece disciplinano sostanzialmente in buona parte disciplinano e suo solo in parte antiche materia di competenza delle Regioni servizi sociali e sanitarie agricoltura urbanistica trasporto locale
Ma non incidono se non in modo assolutamente episodico interstiziale in materie come l'industria
L'attività mineraria in commercio con l'estero la tutela la sicurezza del lavoro la ricerca scientifica l'ordinamento della comunicazione la limitazione delle professioni l'ordinamento sportivo e di andando
Ecco lo
Sì a distanza di tredici anni
E troviamo le leggi statali vigenti e non troviamo le leggi regionali forse qualche problema c'è
Per tutto quanto detto finora sono sinceramente in
In dissenso su
Quelle diffuse posizioni che potrebbero migliorare il Titolo quinto essenzialmente riducendo alcune competenze legislative delle Regioni contenute
In qualche comma dall'articolo centodiciassette adesso sposta da quella quell'altro di si taglia qualche pezzettino e così via dal momento che posizione del genere
Sembrano presupporre che le difficoltà attuale del funzionamento del Titolo quinto derivino
Da
Pochi gravi casi di cattiva legislazione ad opera delle regioni o dal blocco che le leggi regionali avrebbero operato sull'esercizio del potere legislativo detti in alcune materie
Da parte del Parlamento italiano
Ma in realtà atti decidere non si sono verificati
Perché si è verificato la lotta politico sociale a non far insediare una certa opera pubblica ma non tramite legge queste sono
La lotta politico sociale che altri strumenti che non va alla Corte per fortuna
In realtà fatti del genere non si sono verificati
La verifica in concreto e molto agili prole anche riferendoci alle materie
E di cui si propone il trasferimento ora qui non mi voglio
Riferì e non mi riferisco
Alle proposte presentate dall'una parte politica o dall'altra
Tanto meno a quelle Presidente da Matteo ore accennate da Matteo Renzi in cinque righe perché insomma non non è possibile valutato
A io vado a vedere ciò che c'è in una cosa seria che è il rapporto finale degli esperti della nuova Commissione governativa cosiddetti saggi
Persone
Per lo più molto serio
E però anche questi cari amici mi indicano
Nel rapporto finale
Come
Destinate a divenire materie la proposta consisterebbe questo Venere materie di competenza esclusiva statale grandi reti di trasporto in applicazione la produzione trasporto e distribuzione nazionale dell'energia all'ordinamento della comunicazione
Intanto non solo tutte le norme che non vanno bene
Ma poi scrivere genericamente che in materia del genere emergerebbero come prioritario una disciplina una gestione ispirata al principio dell'interesse nazionale
Accompagnata dal fatto che non si tenta neanche di ritagliare parte di queste materie
Voglio dire il passaggio di un elettrodotto a un qualche impatto sul territorio
Allora
Ovviamente la scelta finale sarà dello Stato ma forse una qualche
Corresponsabilità delle
Amministrazioni regionali e locali
Perpetui entra l'insediamento di una centrale termoelettrica
Altrettanto ecco
Allora
Il rischio è che
Emerga il solco semplicissimo che porta a passare da un estremo all'altro e poi tra l'altro più simbolico che reale perché non si parla qui dell'industria che mi sembrerebbe una oggetto anche più importante del trasporto dell'energia
Invece le difficoltà del Titolo quinto derivano anche da tante altre materie regionali così per
Come dalla diffusa fortissima forza di penetrazione nelle materie regionale di molte competenze esclusive è stato ma soprattutto il Titolo quinto è stato
Radicalmente abbandonata a se stessi da Governi e Parlamenti che evidentemente diciamo non lo hanno preso sul serio uso un'espressione carina che ha usato
Colleghi
Neppure convincente e l'altra proposta contenuta nel rapporto finale sempre dei saggi
Di eliminare o ridurre drasticamente la competenza legislativa concorrente lo dico per i non giuristi concorrente vuol dire che lo Stato fissa i principi fondativi fondamentale tutto resta stabilito dalle Regioni
Si propone chiunque in quel testo di lasciare allo Stato la possibilità di intervenire solo tramite
Semmai una speciale legislazioni di salvaguardia tutte le volte nei limiti in cui lo richiedano la tutela dell'unità giuridica economica della Repubblica cioè famosa clausola di salvaguardia che una cosa di terzi
Accettabile ma non messa
Per
Fare ciò che facevano le leggi cornice ecco sono due cose molto diverse tra
Ora tutta l'esperienza fatta finora mette invece in evidenza la necessità e anche l'ineluttabilità di una legislazione integrata tra Stato e Regioni
Basti pensare al settore sanitario
Cosa avverrebbe nel settore sanitario sì si andasse per due poli legislativi separati
O quanto meno questa legislazione deve essere fortemente coordinata tra Regione e Stato
Si pensi a tutti gli incroci delle competenze
Questo non vuol dire che qualche limitatissima materia non non ci possa essere attuate ciascun citarvelo Stato ma non certo nell'impegno
Nella ventina di
Di enormi materie che vengono elencate nel secondo comma centodiciassette
Ciò che occorre e la chiarezza delle rispettive responsabilità sulla base di oggi un ridisegno complessivo Espresso di tutte le materie assai più analiticamente rappresentati con l'individuazione
Dirò lire rispettivi di Stato e regioni nelle del nelle diverse politiche pubbliche
Anche qui
Senza fare l'esterofilia a ma insomma ma
Una Costituzione tedesca guardiamo una Costituzione
Spagnola ecco forse muoversi su quel tono e forse migliorandolo ricco
Quello che forse
Potrebbe essere sinceramente eliminato sono queste formule
Dica di competenza residuale a favore delle Regione o dello Stato che
Crea nord l'esperienza porta a porta a dire innumerevoli problemi e dubbi noi siamo andati
Punto da poter giustificare cose molto grosse ma dalla qualche volta qualche Regione ha perfino su voluto tentava sostenere che erano materie residuali rapporti tra uomo e animale
Perché si si sono residuali la fantasia e libera
Ecco cioè che stai attento oppure la costruzione
Dei cinematografi forse mi arriva una materia più grossa ecco Mazza lasciamo forse è meglio toglierlo e queste competenze
E di questo tipo
Un nuovo disegno costituzionale che dovrà poi essere sviluppato integrato dall'opera legislativa di un Parlamento in cui opere uno autorevole Senato dell'autonomia ed è evidente che alle ma
Sì alle materie optare di normale competenza delle Regioni deve corrispondere
La sicura disponibilità da parte delle Regioni dei diversi apparati organizzativi pubblici
Con la
Che finora sono rimaste allo Stato siamo chiari con la conseguente
Trasformazione dell'amministrazione centrale in termini un po'più moderni di quello che è adesso
Solo in un contesto del genere si giustifica appieno anche la clausola di eccezionale possibilità d'intervento
Del legislatore nazionale nelle materie regionale allora la tanto auspicata clausola di supremazia
Ma certo non per fare
Di questo non sorta
Di passepartout capaci di sovrapporsi normalmente stabilmente alle funzioni legislative regionali
Punto davvero fondamentale
Termino
E che si PD infine atto a livello statale come a livello regionale che il nostro ordinamento repubblicano pur
Unitario e profondamente articolato sul territorio e strutturato è noto non mi locali di cui non h
Nell'articolo cinque della Costituzione si dice che sono riconosciute e promosso dallo Stato
Che si utilizzano mi permetto di dire distesi vero picchi sono usati dall'articolo due della Costituzione per definire l'intoccabilità dei diritti fondamentali
La preesistenza dei diritti fondamentali allo Stato e quiz si potrebbe dire la preesistenza del sistema delle autonomie territoriali allo stesso Stato oppure unità
Attraverso quindi una nuova e profonda riforma dell'articolo centodiciassette della Costituzione nonché tramite la trasformazione del Senato occorre uscire in via definitiva da questi da quella distruttiva guerriglia
La guerra dei quarant'anni forse dei sessant'anni
Che si svolge tra burocrazie centrali e visioni localistiche
Una guerra che per troppi anni impedito la concretizzazione di un efficace sistema regionale e la stessa trasformazione modernizzazione per l'amministrazione centrale dello Stato grazie
Allora grazie al professor De Siervo e agli altri relatori
Perché
Per quello che
Ciò è avvenuto nelle Regioni e negli ultimi anni si poteva fare della facile polemica
Qui invece si è cercato di di individuare
Con una passione civile con competenza giuridica consenso delle istituzioni
Le soluzioni necessarie per uscire dalla crisi che stiamo attraversando e aprire una nuova pagina a partire da quella costituzionale grazie ancora i nostri lavori proseguono
Domani alle dieci del mattino
Durante
Formulato
Voti
Perché aspettare