La nota antiproibizionista

Buongiorno la riduzione del danno era una strategia di intervento che punta a limitare i rischi e i danni connessi al consumo di sostanze una parcheggi avuti le non solo ai consumatori ma tutta la collettività perché
A Civita la certe critiche assistente cura rompe l'isolamento sociale delle persone dipendenti
E garantisce quindi l'inclusione e la tutela dei diritti dei dei consumatori interviene la diffusione di malattie infettive riduce le morti per overdose in generale migliora la capacità di governare il fenomeno dell'uso e dell'abuso di sostanze
Non a caso la riduzione del danno è uno dei quattro pilastri della politica europea sulle però che gli altri sono la prevenzione la cura e la lotta al narcotraffico in Italia purtroppo
In questi ultimi anni il Dipartimento per le politiche antidroga
Ha cercato di opporsi alla riduzione del danno nei documenti nazionali quelli europei addirittura in sede di Nazioni Unite di legarla sia come approccio dei servizi sia come strategia di governo della fenomeno
Il fatto è che il Dipartimento si è mosso e si muove in una logica autoritaria cerca di imporre la sua come l'unica verità scientifica e taglia fuori operatori e studiosi dei fenomeni sociali legate al consumo di droghe che non siano graditi
E l'esempio più evidente di questo atteggiamento che da cinque anni non viene convocata la Conferenza Nazionale sulle droghe che come stabilisce la legge
è la sede dove dovrebbe essere valutato il lavoro degli operatori dei servizi dove dovrebbe essere presentato lo stato delle ricerche per aggiornare le politiche nazionali
In questi giorni la rete i TAR una rete formato da operatori consumatori associazioni enti locali che sostengono la riduzione del danno in Italia
Ieri è stato una lettera aperta al Presidente del Consiglio letta i capigruppo di Camera e Senato ai Presidenti delle Regioni e i sindaci che allo stesso dipartimento antidroga dunque chiede che sia convocata urgentemente la Conferenza nazionale come stabilisce la legge
Che la materia in generale torni ai ministeri competenti particolare a quella del welfare e cura della salute
Che qualsiasi politica sui territori tenga in considerazione i principi della riduzione del danno
Che le risorse destinate al sistema di assistenza siano aumentate vengano destinate a progetti e servizi che abbiano effettive ricadute positive anziché essere assegnato esclusivamente al Dipartimento per le politiche antidroga
E che siano allorché non legalizzato
Almeno i derivati della cannabis per liberare i consumatori dei rischi del mercato illegale che si è abrogata la legge Fini-Giovanardi
Ho parlato di riduzione del danno e di questa iniziativa della rete io in tarda perché questa in questa settimana aperta alla settimana cruciale per la politica delle droghe l'Italia e anche per il rilancio di un dibattito sulle attuali politiche
Domani partirà Corte Costituzionale discuterà la questione di legittimità che la Corte d'appello di Roma sollevò il ventotto gennaio dello scorso anno e per quelli poiché il Santa la camera di consiglio
I dubbi lo ricordiamo riguardano in particolare la decretazione d'urgenza la compatibilità ed omogeneità interna della norma e cinque insorte aspetti della legge anche la Corte di Cassazione e altri Tribunali hanno inviato gli atti alla Consulta
Qualunque sarà la decisione dei giudici la sentenza di mero perché avrà comunque un grande valore politico se la Corte accoglierà la questione di legittimità si metterà a una pietra tombale su una legge la Bindi Giovanardi
Che in questi otto anni ha provocato una quantità di disastri
E cui sovraffollamento delle carceri sono il più evidente più drammatico
Però non dimentichiamo che comunque tornerà in vigore della precedente legge Jervolino d'affari eppure modificata con il referendum radicale del novantatré se invece la Corte costituzionale dovesse malauguratamente confermare la normativa attuale
Dovremmo amaramente prendere atto che il nostro Paese sceglierebbe di continuare a percorrere sempre più da solo una via fallimentare contro ogni evidenza io ogni per ragioni di coerenza
Toma staremo a vedere in ogni caso è arrivato il tempo di far ripartire il dibattito sulla politica delle droghe anche in Italia un dibattito che sia basato però sull'evidente della scienza ed esperienza
Libero dai diktat morali ed etici o ideologici non solo quelli Fini-Giovanardi Gasparri o del direttore del dipartimento antidroga Serpelloni
Anche però quelli di coloro che pensano di avere il monopolio della lotta antiproibizionista di coloro che pensano di avere il diritto di decidere chi può e chi non può partecipare alle manifestazioni impianti Previte niente come è successo sabato nei confronti dei radicali
Sono comunque una piccola minoranza per quanto per quanto numerosa e il mondo cambia anche senza di loro che decidiamo in onda alle tredici e un saluto a Roberto banale