16 MAR 2014
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 2 ore 1 min
A cura di Bretema e Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di domenica 16 marzo 2014 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Massimo Bordin (giornalista di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 2
ore e 1 minuto.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.

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  • Introduzione

    Massimo Bordin

    giornalista di Radio Radicale (RR)

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Marco Pannella in collegamento da Londra, dove si trova per alcuni incontri. Alcune scadenze della galassia radicale.
    17:00 Durata: 1 min 22 sec
  • La missione a Londra, la preparazione dell'8° congresso del fronte italiano del Partito radicale nonviolento: "Forse entro metà aprile, ma entro pochissimi giorni dovremo decidere. Dovremmo avere un aiuto, l'ho accennato anche a Soros, perché i nostri più solidi alleati - che sono degli estranei in termini di potere politico ufficiale - sono il Dalai Lama e Rebiya Kadeer, quelli che fanno riesplodere oggi nel mondo l'attualità del manifesto di Ventotene scritto nel 1941"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito

    Marco Pannella: "L'Ansa molto cortesemente ci ha consentito di lavorare un pochettino nella loro sede. Ringrazio gli amici redattori che hanno un sovrappiù di difficoltà di lavoro, perché la nostra presenza non è troppo silenziosa". Incontri con Matteo Angioli e altri "per cercare di comprendere quanto quella analisi che ho accennato l'altra sera, dopo averlo visto, fa sì che il nostro iscritto George Soros, nel presentare in giro per l'Europa il suo libro, insiste particolarmente su un fatto: per scongiurare quella che lui indica come probabilità in corso, quella di un ritorno nazista, fascista, insomma anti democratico, per quel che riguarda la base europea della attualità internazionale. Sono alcuni anni che noi siamo riusciti a frenare, credo, questo processo: cioè quello della democrazia reale che si stava sostituendo alla democrazia italiana, come il comunismo reale si sostituì al comunismo". Il caso dell'Italia, in violazione del diritto internazionale e interno sul tema della giustizia. La preparazione dell'8° congresso del fronte italiano del Partito radicale nonviolento: "Forse entro metà aprile, ma entro pochissimi giorni dovremo decidere. Dovremmo avere un aiuto, l'ho accennato anche a Soros, perché i nostri più solidi alleati - che sono degli estranei in termini di potere politico ufficiale - sono il Dalai Lama e Rebiya Kadeer, quelli che fanno riesplodere oggi nel mondo l'attualità del manifesto di Ventotene scritto nel 1941. Rovesciando 50 anni di diverse impostazioni sulla liberazione nazionale dalle oppressioni nazionali e internazionali, abbiamo avuto quella splendida congiunta dichiarazione, formatasi all'interno degli organi dirigenti del Partito radicale cui loro partecipano, per indicare le urgenze massime in questo momento. Hanno proclamato un qualcosa di nuovo. Quindici anni fa c'erano un Frantz Fanon (1925-1961) e altri che sul piano delle grandi lotte per l'indipendenza nazionale e contro il colonialismo andavano di moda; per fortuna Sartre se ne accorse al tempo e ne denunciò i limiti". Una posizione opposta a "quella posizione per cui ci hanno detto - sia Rebiya Kadeer sia il Dalai Lama: noi non vogliamo la liberazione nazionale, noi vogliamo restare nello Stato cinese ma lottare perché all'interno di questo Stato la popolazione egemone abbia lei progressi interni in democrazia e libertà, così potremo condividerli e non soffrirne la mancanza. Questo sarebbe anche alla base dell'8° congresso del fronte italiano del Partito radicale". "Se noi abbiamo l'Europa delle patrie, muore la patria europea e muoiono le altre patrie che invece pensando così di salvarsi e affermarsi. Questa è la foto della realtà di oggi". I casi di Israele e Turchia, con i popoli che "volevano entrare come membership, e non solo come partnership, in Europa". Anche in Ucraina si starebbe manifestando qualcosa di simile, secondo il leader radicale
    17:01 Durata: 12 min 20 sec
  • La situazione europea e il giudizio sul neo presidente del Consiglio, Matteo Renzi: "Renzi ha ideuzze brillanti, costanti. Ha l'istinto del calcio balilla, sa come segnare a quel gioco, ma perché è lì dentro, è nell'immediato che subito lui nasa come uscire da… Ma non credo che possiamo rintracciare nelle cose che lui ha fatto o detto, negli ultimi 10 o 15 anni, negli ultimi 10 o 15 mesi, nelle ultime 10 o 15 settimane, qualcosa che rappresenti una convinzione. Tanto è vero che lui è andato a Parigi e ha fatto l'europeista, sono stati tutti contenti. Voglio dire, suonava un po' come nuovo. Ma se avesse fatto l'anti europeista, sarebbe suonato pure come nuovo, perché lui non ha - nella sua storia e nelle sue manifestazioni - nulla che abbia la durezza delle convinzioni"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Renzi e l'Europa. "L'Europa c'è come tema di dibattito, magari, ma non per il ceto dirigente oggi d'Europa. Perché che l'incontro di un Hollande, che in pochissimo tempo ha raggiunto una vetta d'impopolarità, non per iniziative avventate, ma per la sua inconsistenza e la sua debolezza rispetto all'opinione pubblica francese, anche quella meno partitizzata… Certo, abbiamo avuto questo incontro tra Hollande e Renzi presentato come positivo e abbiamo sentito degli accenti convintamente europei di Renzi, ma diciamo che quando parla Renzi lo fa sempre convintamente. Sa esattamente qual è la soluzione, qual è la cosa giusta, e sa come può essere vinta in poco tempo". Ancora sull'eredità di Altiero Spinelli (1907-1986). L'avvicinarsi delle elezioni europee e il ruolo dei Radicali che a queste elezioni hanno deciso di non candidarsi: "Vi sono momenti della storia, per esempio negli anni '40, ma anche nella seconda metà degli anni '30, in cui era prevalente e vincente il mondo della non-democrazia. Oggi siamo in uno stadio avanzato del prevalere della ragion di Stato contro lo Stato di diritto e i diritti umani anche a livello formale. Perciò ci troviamo in una condizione difficile e minoritaria in termini di potere e di istituzioni, ma non è eccessivo ritenere che a noi non si può negare la consistenza degli obiettivi che si contrappongono a quelli di fatto di questa Europa e di questo mondo di anti-democrazia". L'evocazione degli Stati Uniti della Cina e dell'Estremo Oriente. Pannella ricorda la campagna radicale e italiana per la moratoria della pena di morte a livello Onu. "La durata è la forma delle cose, dico spesso con Bergson. Ma la durata non è solo un futuro, è anche un passato. Quando mi chiedo quanto siano credibili le varie ipotesi che affiorano rispetto alla situazione ucraina, o siriana o più genericamente italiana ed europea, mi chiedo: da dove vengono? Cosa hanno sostenuto fino ad adesso? Che lotta hanno fatto?". Pannella cita l'editoriale di Luca Ricolfi sulla Stampa: "L'ho letto con rispetto, ma qui è clamorosamente chiaro: il paese è immobile, Renzi deve rischiare l'impopolarità perché evidentemente lui propone cose nuove. Devo dire che non condivido affatto questa impostazione: perché non il Paese ma il regime è immobile, è immobile la forma anti democratica e partitocratica. Dall'altra parte però, che ci sia un grande riformatore che è così grande che rischia l'impopolarità rispetto alla plebe italiana… Dissento formalmente da questa analisi, anche se più netta in questo senso nel titolo più che nell'articolo". Pannella cita Rino Formica, "una sua definizione en passant, nella quale ha parlato di 'attività psico-motoria', una formula proprio bella. Renzi ha ideuzze brillanti, costanti. Ha l'istinto del calcio balilla, sa come segnare a quel gioco, ma perché è lì dentro, è nell'immediato che subito lui nasa come uscire da… Ma non credo che possiamo rintracciare nelle cose che lui ha fatto o detto, negli ultimi 10 o 15 anni, negli ultimi 10 o 15 mesi, nelle ultime 10 o 15 settimane, qualcosa che rappresenti una convinzione. Tanto è vero che lui è andato a Parigi e ha fatto l'europeista, sono stati tutti contenti. Voglio dire, suonava un po' come nuovo. Ma se avesse fatto l'anti europeista, sarebbe suonato pure come nuovo, perché lui non ha - nella sua storia e nelle sue manifestazioni - nulla che abbia la durezza delle convinzioni". Sulla giovane età di Renzi: "Noi non siamo mai stati della scuola dei 'rottamatori'. Ricordo che quando io avevo l'età di Renzi, anche 10 anni in meno, su Critica Liberale, dinnanzi al mito esploso in Italia nel mondo democristiano, con grandi applausi anche nel mondo comunista, la 'Terza generazione', scrivemmo: non siamo d'accordo perché noi riteniamo che unità che contano sono quelle che hanno non solo la durata delle vite fisiche, ma delle idee, delle convinzioni". "Quindi noi siamo per l'unità di padri in figli, cioè l'unità di idee e valori. Quindi mi pare patente in Renzi questa assenza di peso della durata delle convinzioni". Il confronto con la preveggenza del manifesto di Ventotene
    17:14 Durata: 22 min 23 sec
  • L'avanzare della ragion di Stato nelle democrazie anglosassoni e la campagna "Iraq libero" dei Radicali. Il ruolo dell'ex Primo ministro laburista Tony Blair e il fatto che la Regina continui a rifiutare a Blair e Brown l'Ordine della Giarrettiera: "La Regina è una persona comune che non vuole avere a casa sua quel 'pezzo di merda', tra virgolette, cioè sicuramente la Regina sicuramente non dirà così". "Da radicale, quindi facente parte di questo Partito di drogati, di omosessuali, eccetera, voglio dire: questa monarca, questa donna, è la più forte in quanto a sentimenti di ragionevolezza comune"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'interlocuzione con Pechino sugli "Stati Uniti delle Cine" come obiettivo. "Oggi possiamo dire che rispetto a queste ultime dichiarazioni, specie quelle del Dalai Lama, non ci sono state le reazioni consuete. Sono state fatte su autorevolissimi quotidiani anglosassoni, riprese in varie paesi - in Italia il Fatto -, e senza un accenno del tipo 'quelli raccontano balle, in realtà non ci credono per niente' cui eravamo stati abituati per 30 anni". La dialettica nel mondo buddista e il numero calante di immolazioni di monaci buddisti: "Come per dire che la disperazione che portava al suicidio tanti patrioti tibetani è sembrata invece, con questa scelta per cui il Dalai Lama dice 'non vogliamo l'indipendenza'", diminuire almeno un po'. Il dirottamento aereo in Malesia, le ipotesi - poi scartate - che ci fosse stato un ruolo degli Uighuri o poi di alcuni iraniani: "La ragion di Stato, la ragion di Partito, è diventata una cultura dominante. Anche le culture rivoluzioniate, quelle che vogliono cambiare tutto, hanno la loro ragion di Stato". Il caso della Commissione Chilcot nel Regno Unito per fare chiarezza sull'invasione anglo-americana dell'Iraq nel 2003. Il ruolo dell'ex Primo ministro laburista Tony Blair e il fatto che la Regina continui a rifiutare a Blair e Brown l'Ordine della Giarrettiera: "La Regina è una persona comune che non vuole avere a casa sua quel 'pezzo di merda', tra virgolette, cioè sicuramente la Regina sicuramente non dirà così". "Da radicale, quindi facente parte di questo Partito di drogati, di omosessuali, eccetera, voglio dire: questa monarca, questa donna, è la più forte in quanto a sentimenti di ragionevolezza comune". Negli Stati Uniti, "l'ottimo, grande Obama è l'erede ufficiale - si definisce lui stesso, anche se Cameron lo fa in modo più evidente - di quell'operato di Bush, tanto è vero che lui tratta tutta la questione come segreto assoluto di Stato". "La nostra lotta, come Partito, è quella anche di incardinare una battaglia contro questa complicità da anni 30 di Londra e Washington, con il tradimento della loro Costituzione, della propria legge e del giuramento, di quello che si è detto al popolo e ai Parlamenti. Saremmo moralisti? Non me ne frega nulla, credo di star dicendo una cosa letterale"
    17:36 Durata: 24 min 45 sec
  • Pannella sui Radicali e le elezioni europee: "Non ci presenteremo quasi sicuramente alle elezioni europee perché vogliamo dimostrare alle giurisdizioni interne e internazionali che non possiamo partecipare, ci è stato negato tutto quello che costituisce l'appuntamento elettorale - in democrazia e in Costituzione italiana - per farne una cosa diversa da quelle elezioni che negli Stati dittatoriali costituiscono un obbligo e non una facoltà, altrimenti rischi di andare in carcere". Il ritorno di Valter Vecellio e il dibattito interno ai Radicali

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Non ci presenteremo quasi sicuramente alle elezioni europee perché vogliamo dimostrare alle giurisdizioni interne e internazionali che non possiamo partecipare, ci è stato negato tutto quello che costituisce l'appuntamento elettorale - in democrazia e in Costituzione italiana - per farne una cosa diversa da quelle elezioni che negli Stati dittatoriali costituiscono un obbligo e non una facoltà, altrimenti rischi di andare in carcere". L'atteggiamento dei media rispetto al partito di Alfano e il tentativo palese di permettergli di superare lo sbarramento. "Guai se il popolo italiano potesse conoscere voci di opposizione, o almeno diverse, terze rispetto alla maggioranza e all'opposizione. Quelle per le quali noi abbiamo preso delle posizioni sull'aborto e sul divorzio che hanno avuto, nei referendum, i voti dei credenti come determinanti". Il dibattito interno ai Radicali e il ritorno nel dibattito online di Valter Vecellio. "Io non sono andato, come altri compagni, a trovare frequentemente in clinica Valter. Però ripetevo nelle riunioni che sentivo la mancanza, la prospettiva del rischio della mancanza, nei nostri dibattiti. Oggi Valter ha espresso un punto di vista sulla realtà radicale italiana. Il suo punto di vista è originale, ma che a mio avviso confluisce in quelli che posso avere anche io. Lui a un certo punto dice: c'è un cerchio magico attorno a Marco Pannella, tutto questo va tenuto presente, lui è molto duro con le opposizioni interne tradizionali. Fa benissimo, cerca di esprimere, in modo più autorevole di altri, tutte le limitazioni e i connotati fatalmente impropri nei quali, vivendo in un'anti democrazia, con i diritti negati, si creano distorsioni anche all'interno di chi è molto attento ai metodi e non solo agli obiettivi, perché per noi i metodi prefigurano e condizionano i fini". Ancora sulla decisione di mostrare il connotato anti-democratico delle elezioni italiane: "In qualche misura, per timore di fare dell'auto-martirologio di sé, abbiamo forse evitato di adire le giurisdizioni nazionali in modo coerente con cui abbiamo iniziato a fare con quelle internazionali". Il caso del Vesuvio e dei rischi della sua eruzione all'attenzione della Cedu. La "presenza straordinaria" dei consiglieri regionali radicali nel Lazio, Berardo e Rossodivita. "Saremmo irresponsabili se accettassimo di avallare queste come elezioni legali, non dico democratiche, secondo anche i criteri internazionali". Il dato della comunicazione e della mancanza d'informazione per il popolo italiano
    18:01 Durata: 21 min 1 sec
  • Il dibattito parlamentare monco sulla legge elettorale e la "vergognosa rivolta del Pd e di Renzi contro il messaggio del Presidente della Repubblica" sulla giustizia

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La legge elettorale in Parlamento. Pannella: "Se fossi al Senato, innanzitutto farei quello che sta facendo Elena Cattaneo, nominata senatrice a vita. Che dinnanzi al fatto che il problema italiano si risolve in gran parte abolendo il Senato, ha detto: no, noi possiamo fare riforme, ma devono garantire un migliore funzionamento di alte responsabilità costituzionali. A mio avviso, nelle proposte concrete di riforma, le 'alte' sono 'alte' come delle piante di baobab dopo un mese che sono spuntate fuori, perché di alto viene abolito tutto. Ma è possibile che non ci sia una persona… Lo stesso nostro carissimo compagno Giachetti aveva fatto una campagna nonviolenta importante, io l'avevo un po' criticato perché aveva messo come obiettivo far fuori questo schifo di legge vigente richiamando in vita la legge che l'aveva preceduta; e io dicevo che anche quella legge non è che fosse l'ideale, ma la gente avrebbe capito di più se si fosse detto: vogliamo una legge all'americana". Il messaggio inviato alle Camere dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, messaggio sul tema della giustizia che Pannella definisce "un saggio". La "vergognosa rivolta del Pd e di Renzi contro il messaggio del Presidente della Repubblica". L'esclusione della Bonino, ministro degli Esteri del governo Letta, dal governo Renzi. Gli attacchi strumentali al ministro della Giustizia del governo Letta, Annamaria Cancellieri: "Onore alla Cancellieri, anche lei è stata fatta fuori. E anche lei aveva dei gradi di popolarità maggiori rispetto ad altri ministri"
    18:22 Durata: 15 min 51 sec
  • L'interlocuzione con Berlusconi: " Se invece di avere una Forza Italia che con Verdini o altri ha sabotato Berlusconi che aveva sottoscritto 12 referendum (...) stessimo assieme, Silvio, ti guarderei in faccia e ti direi: fai un momento lo sforzo di capire come e che cosa accadrebbe". "Se oggi Berlusconi fosse con noi a difendere quei 12 referendum radicali, quello che il Presidente della Repubblica dice essere un 'obbligo' per lo Stato italiano, come ti troveresti? Invece di stare a discutere se presentarti o meno alle elezioni europee…"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella su Berlusconi: "Lui non ci starà ascoltando perché non solo a mio avviso da molti mesi non è libero di usare come vuole il telefono, e quindi nemmeno di avere informazioni sulla piccola attualità. Ma che cosa sarebbe accaduto se invece di avere una Forza Italia che con Verdini o altri ha sabotato Berlusconi che aveva sottoscritto 12 referendum? Alfano stesso, ne sono testimone, in un breve colloquio aveva detto: è giusto, bisogna raccogliere 5 milioni di firme su questi referendum, perché la gente li firmerà tutti. Anche Brunetta lo aveva detto. Ma l'apparato, tranne Nitto Palma e pochi altri", non si è impegnato su quello su cui "Berlusconi aveva messo la faccia". "Cosa sarebbe accaduto se oggi fossimo, magari con 700mila firme e non i 5 milioni, al centro di uno scontro referendario? Tu, su queste posizioni delle quali dovevi rispondere: difesa della continuità del governo (che era quello Letta), amnistia (come dice il Presidente della Repubblica)… Se stessimo assieme, Silvio, ti guarderei in faccia e ti direi: fai un momento lo sforzo di capire come e che cosa accadrebbe". "Se oggi Berlusconi fosse con noi a difendere quei 12 referendum, quello che il Presidente della Repubblica dice essere un 'obbligo' per lo Stato italiano, come ti troveresti? Invece di stare a discutere se presentarti o meno alle elezioni europee…". "Non c'è dibattito interno (a Forza Italia, ndr) - insiste il leader radicale - Non sento nemmeno Renato Brunetta dire: 'Voi ci avete impedito questa cosa. Invece saremmo trionfanti oggi perché verrebbe fuori la vergogna di una sinistra po-li-zie-sca'. Impedire al popolo che conosca i temi e che riconosca i propri temi". Il ruolo di Gianni Letta nel ventennio berlusconiano
    18:38 Durata: 8 min 39 sec
  • Pannella ricorda uno scontro con l'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Lui si dolse perché ero stato un po' troppo cattivo, nel linguaggio, rispetto ad alcune sue prese di posizione. Allora la tesi qual era? 'Ma basta con questa storia - non diceva 'radicale' ma lo era - del debito pubblico messo al centro dell'attenzione, non solo italiana. E' vero che noi siamo lì a quel punto, 120 per cento del pil, ma la famiglia italiana è tra le più agiate d'Europa. Cioè bisogna calcolare questo: lo Stato è in quelle condizioni, ma la famiglia…'. Beh, era vero, infatti in 10 anni Tremonti ti ha fatto fare, Silvio, una politica chiara: ha immediatamente rapinato la famiglia italiana, con le imposte dirette e tutte le altre cose"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella ricorda uno scontro al Parlamento europeo con l'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Lui si dolse perché ero stato un po' troppo cattivo, nel linguaggio, rispetto ad alcune sue prese di posizione. Allora la tesi qual era? 'Ma basta con questa storia - non diceva 'radicale' ma lo era - del debito pubblico messo al centro dell'attenzione, non solo italiana. E' vero che noi siamo lì a quel punto, 120 per cento del pil, ma la famiglia italiana è tra le più agiate d'Europa. Cioè bisogna calcolare questo: lo Stato è in quelle condizioni, ma la famiglia…'. Beh, era vero, infatti in 10 anni Tremonti ti ha fatto fare, Silvio, una politica chiara: ha immediatamente rapinato la famiglia italiana, con le imposte dirette e tutte le altre cose". L'appello alla Cgia di Mestre e agli economisti di area radicale e al tesoriere di Radicali Italiani, Valerio Federico, per una possibile ricerca di dati economici sul saccheggio delle famiglie italiane e sul peso della malagiustizia sull'economia italiana. "Oggi con gli stessi dati con cui si dimostrava che la famiglia italiana era tra le più agiate in Europa, adesso si tratta di vedere la progressione per la quale la famiglia italiana" si è impoverita. "Io allora a Tremonti dissi: 'Non ci vuole molto affinché voi distruggiate la famiglia italiana'. L'hanno saccheggiata"
    18:46 Durata: 5 min 28 sec
  • Conclusioni. L'appello a iscriversi "subito, di getto"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La "impossibilità" per i Radicali di presentarsi "al giudizio del popolo italiano: noi non possiamo usufruire del diritto elettorale perché il titolare di questo diritto, il popolo italiano, non è in condizione di giudicare le nostre proposte, da 20 anni a oggi". L'appello a iscriversi al Partito radicale: "Abbiamo avuto due splendide militanti dei diritti civili e umani, le sorelle Terragni, che hanno posto il problema: 'Ma perché non c'è una tariffa speciale per i detenuti in certe condizioni per iscriversi al Partito?'. Allora Rita è d'accordo su questo. Vorrei ricordare perché io, da tempo, rispetto a delle figure che già esistevano - i poveri pensionati, i disoccupati, i giovani senza lavoro - ho sempre detto no, non facciamo le categorie di sconto. Perché in realtà l'equivalente di un caffè al giorno, magari mendicando per le strade ma tanti anche in altri modi… Io rifiuto di ritenere che i detenuti, la polizia penitenziaria, i carcerari nelle immonde strutture penitenziarie italiane, dinnanzi a quello che cerchiamo di fare della nostra vita per questi problemi… Il detenuto in quanto tale – noi che sappiamo cosa vuol dire essere detenuti in queste condizioni! – rifiuto di ritenere che questi torturati, vittime di uno Stato tecnicamente criminale e in flagranza di criminalità, non trovino nella loro vita, nelle loro difficoltà estreme che nessuno può dubitare che ignoriamo, non riescano a trovare l'atto quasi eroico di tirare fuori un caffè al giorno. Per cui io non vorrei questo, delle tariffe di iscrizione al Partito meno care per i detenuti". L'appello a iscriversi "subito, di getto"
    18:52 Durata: 9 min 23 sec