20 APR 2014
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 17:00 Durata: 2 ore 1 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di domenica 20 aprile 2014 condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (giornalista di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 2 ore e 1 minuto.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    giornalista di Radio Radicale

    La Pasqua e le parole del Papa su detenuti e immigrati in occasione della Via Crucis. Il governo Renzi, lo sgravio fiscale sull'Irpef e l'operato dell'esecutivo
    17:00 Durata: 2 min 3 sec
  • Pannella sui dati del Centro d'Ascolto sull'informazione politica: "Dal 1° aprile al 15 aprile ci sono 90 edizioni monitorate della Rai Tv, e gli ascolti consentiti e avuti sono 1 miliardo 763 milioni; di questi, il Partito democratico - si spiega: Renzi, eccetera - ha avuto 316 milioni di ascolti, il 18% degli ascolti, poi c'è il Movimento 5 Stelle a 291 milioni di ascolti, circa il 16,5% degli ascolti, i Radicali hanno - tanto per dire - lo 0,2% che è zero. Ci hanno potuto giudicare, ascoltare, 4 milioni su un totale di 1 miliardo 763 milioni".

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Marco Pannella esordisce commentando i dati sull'informazione forniti dal Centro d'Ascolto. "Per chi si occupa della dinamica politica, degli eventi politico-istituzionali, per esempio so di autorevoli parlamentari che si occupano di questi aspetti anche per motivi istituzionali che, usando in genere l'osservatorio di Pavia per avere i dati sulla comunicazione e via dicendo, avendo noi un criterio del tutto nuovo: perché gli altri lo fanno in base ai minuti e ai secondi in cui appaiono in televisione o in radio; il problema però è 'a che ora?', 'dove?', 'come?', mentre la novazione che noi abbiamo attuato è quella di dire a quanti cittadini italiani è offerta la possibilità di ascoltare e giudicare coloro che sono proposti". "In questo modo noi riusciamo per esempio a dire che negli ultimi 12-13 giorni, dall'inizio di aprile a oggi, a dare alcune indicazioni, che tutti potranno trovare sul sito web del Centro d'Ascolto: a proposito dei telegiornali Rai, viene fuori che (…) dal 1° aprile al 15 aprile ci sono 90 edizioni monitorate della Rai Tv, e gli ascolti consentiti e avuti sono 1 miliardo 763 milioni; di questi, il Partito democratico - si spiega: Renzi, eccetera - ha avuto 316 milioni di ascolti, il 18% degli ascolti, poi c'è il Movimento 5 Stelle a 291 milioni di ascolti, circa il 16,5% degli ascolti, i Radicali hanno - tanto per dire - lo 0,2% che è zero. Ci hanno potuto giudicare, ascoltare, 4 milioni su un totale di 1 miliardo 763 milioni". "Noi Radicali siamo all'ultimo posto. Futuro e Libertà ha 5 milioni di ascolti, La Destra 5 milioni e così via. Ma, torno a dire, su 1 miliardo e 763 milioni di ascolti. Questo mi consente di dire che pare evidente ormai questo: si potrebbe fare un rapporto, delle previsioni precise. Che sia SkyTg, Rai3, alla fine hanno gli stessi comportamenti, le stesse esclusioni e le stesse inclusioni magari anche ossessive, come quella di Renzi oggi; però ormai siamo in grado come Centro d'Ascolto, cioè come apporto teorico delle analisi dei movimenti politico elettorali e istituzionali, è evidente che in questi giorni c'è il problema di far avere più del 4% ad Alfano. Perché ormai si sa che se c'è quel bombardamento su tutte le reti, si valuta chiaramente che l'ascoltatore, se quel giorno non ha voglia di Grillo o di Renzi, ogni tanto e pensa 'adesso basta, è la quinta volta' e cambia canale. Entro 10 giorni credo che il Centro d'Ascolto possa fare uno studio sugli ultimi 2 anni tra ascolti consentiti ed esiti elettorali". Pannella: "Noi abbiamo stabilito che a queste elezioni, dopo più di 20 anni di questo regime, parlo di questo metodo e di questo connotato della comunicazione nel nostro Paese", non ci candidiamo alle elezioni europee
    17:02 Durata: 15 min 55 sec
  • Pannella: "La quantità di ascolti che sono stati consentiti agli italiani su Renzi corrisponde con la 'sorpresa Renzi' così come prima era accaduto con Grillo. E io dico sempre 'sorpresa' tra virgolette. C'è un rapporto fisso". L'esclusione dei Radicali dai dibattiti anche su temi tipicamente loro

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "In questo momento si sta sicuramente cercando per prima cosa di fare stravincere, per quanto possibile, il leader attuale dell'Italia". "Per quel che riguarda Grillo, Grillo stava da anni a un certo tipo di quantità di ascolti. A un certo punto accade che tutte le principali testate, quelle che hanno milioni di ascolti, fanno sì che Grillo continua a non andare perché non ama i dibattiti, ma le televisioni vanno ai suoi eventi, prendono due minuti e mezzo oratoriamente e televisivamente più efficaci, e li sparano lì. Se lo facessero perché guadagnano ascolti, sarebbe un criterio doveroso. Ma se tu lo metti in un posto dove già sai che hai 4 milioni di ascolti… Infatti la sorpresa-Grillo è una sorpresa assolutamente ingiustificata, per chiunque studiasse queste cose con un po' di serietà. Se vedessimo quanto accaduto nei 4 mesi prima delle elezioni…". Il caso di Renzi: "La quantità di ascolti che sono stati consentiti agli italiani su Renzi corrisponde con la 'sorpresa Renzi' così come prima era accaduto con Grillo. E io dico sempre 'sorpresa' tra virgolette. C'è un rapporto fisso". Il trattamento diverso nei confronti dei Radicali. L'esempio della questione del debito pubblico posta dai Radicali all'attenzione delle istituzioni: "Dopo un mese, siamo passati se possibile da 0,3 di ascolti a zero". Sulle parole del Papa a proposito della fame e dei detenuti; continuità e differenze con la campagna radicale contro lo sterminio per fame nel mondo, e anche qui la censura mediatica successiva. "Dopodiché abbiamo avuto altre iniziative, e vediamo che c'è stato sempre lo stesso problema. E' venuto sempre più formandosi un convincimento: 'Questi qua non conviene mai farli parlare'". "In questo regime c'è una forza politica cui non è consentito di essere giudicata". "Da vent'anni c'è questo, abbiamo la dimostrazione di condanne date da autorità di vigilanza e magistrature per i comportamenti tenuti rispetto ai Radicali". Il caso del finanziamento pubblico ai partiti combattuto per via referendaria dai Radicali: "E' indubbio che abbiamo avuto per 20 anni il monopolio del mettere al centro questo dello sviluppo della realtà politica italiana e istituzionale e lì è dimostrato che in quei momenti non è che è stato il risultato di una nostra situazione privilegiata di comunicazione, ma anzi regolarmente è stato l'opposto". L'esclusione attuale dai media anche su questo punto
    17:17 Durata: 18 min 54 sec
  • Pannella: "Noi abbiamo deciso che non vogliamo essere assenti quando ci sono elezioni truffaldine, espressione gravissima dell'anti-democrazia. Allora cosa facciamo? Magari come i Verdi che senza raccogliere le firme possono andare alle elezioni?". "Mentre per quel che ci riguarda, noi riteniamo più importante dare informazioni scientificamente fondate sul corpo malato della democrazia, che individuiamo, illustriamo e documentiamo mano a mano, sicché non bisogna aspettare - come con il nazismo - l'autopsia del corpo morto dello Stato".

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "La stretta informativa non cessa ancora adesso a divenire più sapiente. E' importante che ci sia una nostra forza politica come la nostra che indica quotidianamente le motivazioni patologiche che si stanno sviluppando su questo corpo sociale. Noi abbiamo deciso che non vogliamo essere assenti quando ci sono elezioni truffaldine, espressione gravissima dell'anti-democrazia. Allora cosa facciamo? Magari come i Verdi che senza raccogliere le firme possono andare alle elezioni?". Le critiche alla Cassazione che meno di un anno fa non ha riconosciuto le firme presentate dai Radicali e da altri per i referendum: "Adesso mi viene da sorridere, abbiamo una clamorosa decisione della Corte di Cassazione. Uno potrebbe dire: come si sono espressi? Allora loro vogliono che in tutti i 28 Stati europei, a questo punto, il fatto che il Partito sia europeo debba costituire in modo patente un elemento di accredito che rende superflui quei motivi di prudenza per i quali nelle democrazie c'è questo fatto della raccolta di firme per suffragare che non si tratta del primo che arriva, firma e fa. Mi viene un po' da sorridere perché il compagno Bonelli, l'anno scorso o due anni fa, aveva avuto la sua trovata: si era candidato nelle Liste Ingroia. Adesso guardacaso non ci sono le Liste Ingroia…". "Una sentenza culturalmente ingroiana consente forse di sperare che Angelo Bonelli e qualche altro siano eletti". "Mentre per quel che ci riguarda, noi riteniamo più importante dare informazioni scientificamente fondate sul corpo malato della democrazia, che individuiamo, illustriamo e documentiamo mano a mano, sicché non bisogna aspettare - come con il nazismo - l'autopsia del corpo morto dello Stato". Il "monopolio" di Radio Radicale sull'informazione in materia ecologista. Le campagne "No-Triv" trascurate finora e le tesi scientifiche, "finora trascurate, che mettevano in rapporto in alcune realtà territoriali il regime di estrazioni territoriali e il favorire o rendere più gravi i fenomeni sismici. Su questo noi continuiamo a documentare". I casi di Taranto, della Campania e del Vesuvio, dell'Abruzzo. "Adesso viene fuori che le autorità e lo Stato constatano che queste cose estrattive stanno creando seri problemi. Lo abbiamo letto sui giornali". "Da questo punto di vista abbiamo sollecitato la giurisdizione nazionale e internazionale, e finalmente avremo in una di queste settimane giudizi sul Vesuvio, sui Campi Flegrei…". Il leader radicale cita le battaglie di Maurizio Bolognetti in Basilicata, più recentemente in Calabria e nel Lazio. Il rapporto tra industria, enti locali e partiti
    17:36 Durata: 18 min 6 sec
  • Pannella su Dalai Lama e Rebiya Kadeer, la situazione ucraina e quella algerina. I rapporti tra Radicali e Bordiga

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le posizioni "anti-indipendenza nazionale" assunte dal leader dei tibetani, il Dalai Lama, e dalla leader degli uiguri, Rebiya Kadeer, dopo il loro contatto con i Radicali. Il caso ucraino. "In nome di questa Europa attuale un pochettino merdificata, scusate il termine, gli ucraini hanno detto 'noi non vogliamo continuare ad avere questa dislocazione geopolitica, vogliamo avere quella europea'. Il problema è che, come è stato notato, a livello europeo su questo forse Ginevra ha mostrato una qualche possibilità di apertura maggiore, ma è un processo inadeguato". Il parallelo della situazione del Sud Mediterraneo e della "situazione folle in cui l'Europa li lascia esaurirsi, per il carattere nazionale delle facoltà di scelta, cioè tutte impotenti o ai danni del vicino, senza una visione strategica buona". Pannella parla delle recenti elezioni algerine e racconta una sua missione nell'Algeria appena diventata indipendente. "Riuscimmo a mandare che nei primi mesi dell'Algeria indipendente c'erano più carcerati di prima, erano quelli dell'Anl, cioè dell'organizzazione militare che si erano dati ma non in mano dell'Fln (Fronte di Liberazione nazionale, ndr). Io mandai la corrispondenza e uscì su un giornale finnico, finlandese e anche danese, io non capii mai come". L'Eni e i finanziamenti all'Fln. I rapporti tra Amadeo Bordiga (1889-1970) e i Radicali: "Quando venne a Roma, poteva andare anche in altre sedi, ma lui scelse di venire da noi perché dimostrò interesse e fiducia"
    17:54 Durata: 15 min 37 sec
  • La situazione critica del Partito radicale, la necessità di nuove iscrizioni: "Noi una volta abbiamo avuto 42mila persone che si sono iscritte in 3 mesi, quando la tessera costava 200mila lire mi paghe, e noi avevamo detto 'o lo scegli o lo sciogli' e avevamo l'obiettivo iniziale di 2.000 iscritti". La possibilità di "passare" sui media che fece la differenza. "Oggi stiamo molto attenti: mi pare che vengono le firme di Rodotà e altri, mi pare che oggi dobbiamo pur sapere che da Radio Radicale c'è il rischio di saturazione rispetto a me, rispetto a riunioni o richieste del Partito, perché diventa un imbuto, non c'è attorno la conoscenza di queste cose"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "L'attualità è che noi rischiamo ancora una volta di finire questa storia che è radicale con continuità formale e che almeno 4 volte in 50 anni è stata ritenuta in situazione catastrofica raggiunta. E' indubbio che 20 anni di fascismo con le tecnologie di allora, poi 50 anni di anti-democrazia anti-fascista, producono disastri territoriali e di tutti i tipi, quelli per i quali l'Italia è davvero e comunque, su tutti i temi, dalla giustizia all'ambiente, sempre o nei primissimi posti o negli ultimi posti, ogni volta che si pongono problemi di diritto, diritti e correttezza istituzionale". Il ruolo del Presidente della Repubblica: "Probabilmente per prudenza doverosa, ma costosa, deve sottostare a situazioni oggettivamente ricattatorie di questo nuovo astro italiano che abbiamo", dice Pannella riferendosi a Renzi. Le iscrizioni ai Radicali in Basilicata (40-50 in tutto), il peso delle tessere "istituzionali" e il ruolo del radicale Bolognetti. "Esponenti politici di governo, responsabili quindi anche di avere quelle posizioni anche di opposizione interna al regime, hanno acquisito una fiducia e una stima di tipo personale rispetto al loro conterraneo che conoscono, e quando poi vedo che se lui va - come è andato due anni fa a Taranto - e aveva già compreso la situazione che si stava sviluppando e la posizione di Nichi rispetto ai proprietari dell'Ilva…". I libri di Candido in Calabria e Iervolino nel Lazio. "Noi una volta abbiamo avuto 42mila persone che si sono iscritte in 3 mesi, quando la tessera costava 200mila lire mi paghe, e noi avevamo detto 'o lo scegli o lo sciogli' e avevamo l'obiettivo iniziale di 2.000 iscritti". La possibilità di "passare" sui media che fece la differenza. "Oggi stiamo molto attenti: mi pare che vengono le firme di Rodotà e altri, mi pare che oggi dobbiamo pur sapere che da Radio Radicale c'è il rischio di saturazione rispetto a me, rispetto a riunioni o richieste del Partito, perché diventa un imbuto, non c'è attorno la conoscenza di queste cose. Io invece voglio credere che questa nostra richiesta, questo nostro preannuncio, di fare una cosa più importante che al limite possa fare concorrenza a Bonelli-Ingroia… Cioè fornire una forza di documentazione, che significa ricerca e tempo, per far sì che le nostre presenze sulle giurisdizioni nazionali e internazionali possano rappresentare un salto di qualità che faccia conoscere le forme di democrazia reale di oggi. Per non fare l'autopsia di un corpo, ma l'anatomia per vedere quali sono i germi e i virus che attaccano la salute e quali la difendono"
    18:10 Durata: 22 min 12 sec
  • Sull'operato del Governo: "Una cosa mi ha colpito di Renzi: che essendo fiorentino e toscano, Toscana che ha sempre prodotto delle posizioni religiose e che le ha espresse nella storia, da quelle savonaroliane a quelle di La Pira o cattolico-liberali o quelle che hanno portato la Toscana a essere una regione governata dal Pci e dai succedanei (…), non ho trovato nessuno tra quanti lo conoscono o lo hanno conosciuto che abbia detto: 'Aveva un periodo in cui era convinto…'. Mi pare una caratteristica: è un uomo apparentemente agile perché non ha il peso delle convinzioni. La sua convinzione è che è possibile con abilità avere successo"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il percorso delle riforme avviato dal Governo. Pannella: "Mi pare che il processo di putrefazione di questi regimi non democratici che dal 1920, con una breve pausa, hanno governato il territorio italiano, noi oggi abbiamo un territorio che parla da tutte le parti in modo eloquente, nel senso che esprime situazioni patologiche che vengono solo da noi individuate per curarle, mentre abbiamo comportamento dei vari governanti che a volte ci paiono vecchi di 40 anni". Il leader radicale insiste sulla "scorpacciata imposta" ai telespettatori sul presidente del Consiglio, mentre di dibattiti non se ne fanno, se non "liti interne tra lorsignori, cioè componenti di un'associazione che litigano enormemente". "Una cosa mi ha colpito di Renzi: che essendo fiorentino e toscano, Toscana che ha sempre prodotto delle posizioni religiose e che le ha espresse nella storia, da quelle savonaroliane a quelle di La Pira o cattolico-liberali o quelle che hanno portato la Toscana a essere una regione governata dal Pci e dai succedanei (…), non ho trovato nessuno tra quanti lo conoscono o lo hanno conosciuto che abbia detto: 'Aveva un periodo in cui era convinto…'. Mi pare una caratteristica: è un uomo apparentemente agile perché non ha il peso delle convinzioni. La sua convinzione è che è possibile con abilità avere successo"
    18:32 Durata: 10 min 3 sec
  • Attorno al Papa e al tema della giustizia. Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sul carattere "comune" di Papa Francesco. "E' un riflesso laico. Mi riconosco nelle cose che lui dice e fa perché sono al mio livello", dice Pannella. "In Vaticano, intendendo una tradizione dello Stato e del potere clericale, c'è invece una formula: 'Si trema e si trama'. Ed è quello che accade in questo momento. Allora ogni giorno vedi Betori, Scola che riviene fuori. C'è una resistenza". La battaglia per l'amnistia e la riforma della giustizia, le antiche battaglie del Papa in Argentina sullo stesso punto: "Oggi che c'è il Presidente della Repubblica che fa quel messaggio alle Camere, un piccolo saggio". Le critiche alla Gabanelli e su come ha trattato, nella sua trasmissione Report, il problema della giustizia e delle carceri. "Si chiama 'giornalismo d'inchiesta', così come democrazia si chiama quella attuale". Renzi e l'eliminazione della Bonino dal posto di Governo. Ancora sulle scarse convinzioni di Renzi: "Quelle convinzioni a volte si hanno più a 20 che a 60 anni, e non sono entusiasmi fittizi, sono visioni appassionate e appassionanti". "Ho chiesto al Partito che, malgrado le stanchezze che sono anche fisiologiche per la vita che facciamo, quello che è essenziale adesso è fare udire, scrivere, le cose che vengono negate in patente violazione del diritto italiano, internazionale". Ancora sul tema dei detenuti da non poter scindere da quello della giustizia, anche da parte del Papa
    18:42 Durata: 18 min 26 sec