Dibattito organizzato da Comitato umbro per la pace.
Sono intervenuti: Albi, Casoli, Marri, Gianfranco Spadaccia, Domenico De Maria, Ettore Masina.
Tra gli argomenti discussi: Comiso, Disarmo, Marcia, Milano, Movimenti, Pace.
Rubrica
Commissione
09:30
Cominciamo questi lavori
Il Comitato un po'per la pace ha indetto questa iniziativa in modo autonomo come contributo al dibattito politico all'interno della maggioranza Milano promesso
Partecipano alla tavola rotonda che come leggete in alto è il titolo per il disarmo contro lo sterminio per fame dalla mia sinistra Ettore Masina
Giornalista del TG due dimore Maria docente di fisica all'Università di Roma
Giorgio Casoli sindaco di Perugia Mario Albino emesse dalle vagoni del Comitato un po'per la pace Gianfranco Spadaccia senatore della Repubblica del Partito Radicale Germano Marri presidente della Giunta regionale
La cosa funziona così ci sia un breve giro di interventi iniziale poi vogliamo lasciare spazio ad eventuali interventi da parte del pubblico per concludere con delle repliche da parte degli oratori grazie comincia ma io al derby con introduzione da parte del comitato
Il comitato umbro per la pace
Per contribuire al dibattito politico e culturale in corso nel Paese e in occasione del passaggio in Umbria della marcia di pace Ferruccio a Comiso ha deciso di organizzare scusa al Milano col ministro ha deciso di organizzare questa tavola rotonda sul tema del disarmo e dello sterminio per fame nel mondo
Prima ancora di dire due parole sul significato di questa iniziativa credo sia utile ricordare alcune delle cose fatte dal Comitato umbro nel recente passato
Avendo riguardo di premettere che il comitato proprio perché costituito da forze politiche sociali sindacali religiose da istituzioni da singoli portatrici ognuna di tesi spesso contrastanti ha cercato di privilegiare il momento del dibattito del pubblico confronto tra le diverse tesi così come in fondo sta cercando di fare anche oggi
Il Comitato uno però la pace ha svolto nel recente passato diverse iniziative soprattutto nel periodo della terza marcia della pace Perugia-Assisi
Della quale ha curato l'organizzazione e una serie di iniziative collaterali che hanno richiamato anche l'attenzione della stampa estera
In particolare il comitato ha curato convegni tra i quali spiccano quello sulla conversione dell'industria bellica in industria di pace e quello sulle strategie per il disarmo
Con il primo al quale hanno partecipato sindacalisti studiosi politici personalità del mondo religioso
Si è inteso delineare soprattutto il campo per un impegno futuro più puntuale d'organico su un tema di indubbia importanza anche per l'Italia
E sul quale non esistono purtroppo iniziativa dei guadi per conseguire la conversione in industria di pace delle industrie belliche
In maniera accerto graduale ma continua
Anzi l'evidenza della realtà ci dice che si sta operando in maniera diametralmente opposta
Contiamo comunque su questo tema di riprendere l'iniziativa in collaborazione con la Federazione unitaria CGIL CISL e UIL nazionale ed umbra
Con il secondo convegno organizzato nei giorni immediatamente precedenti la penosa marcia della pace
Abbiamo inteso far confrontare i sostenitori delle diverse tesi sul disarmo da quello bilanciato a quello unilaterale
Alle altre che in qualche misura discendono da queste prime due
Con questo convegno il comitato ha inteso allacciare anche numerosi e proficui rapporti con le altre realtà pacifiste di Sarmi sto europee e contribuire a far conoscere così posizioni teoriche pratiche sulle quali esistevano dubbi e incertezze
Il comitato ha inoltre promosso una petizione popolare firmata da decine di migliaia di cittadini umbri sembra quarantatré mila siano i cittadini umbri
Con la quale si chiede di non installare i missili Pershing e Cruise e lo smantellamento di ogni tipo di missile nucleare su tutto il continente compresa l'area europea dell'Unione Sovietica
In coerenza con un secondo obiettivo della petizione popolare il comitato ha promosso una campagna per dichiarare l'Umbria terra non disponibile comunque ad ospitare armi nucleari sul suo territorio
Campagna che ha già trovato la preziosa e autorevole adesione della provincia di Perugia e di molti comuni umbri
E veniamo all'iniziativa odierna
Già in passato il comitato con proprio i documenti ha inteso richiamare l'attenzione delle forze politiche e istituzionali sullo stretto legame esistente fra il disarmo e lo sterminio per fame
Se il nord del mondo infatti vede minacciata la sua esistenza il relativo benessere delle popolazioni dell'Est come dell'Ovest da una sempre più probabile Ca'tombe nucleare
Il sud del mondo i due terzi dell'umanità non hanno paradossalmente di che troppo preoccuparsi di un'ipotesi di conflitto nucleare perché la guerra l'altra guerra lì è già in atto
Lo sterminio per fame per malattie o per conflitti con armi convenzionali cancellano ogni anno dalla faccia della terra più di trenta milioni di bambini donne e uomini
Sappiamo che i rischi di una guerra nucleare e l'altra guerra quella della fame sono il risultato macroscopico delle scelte e delle contraddizioni nelle politiche degli Stati
Sappiamo che l'equilibrio del terrore la pace armata
Hanno sì finora garantito un precario sviluppo è una precaria convivenza tra i popoli del nord del mondo ma anche al tragico prezzo dello sterminio nel sottosviluppo delle popolazioni del Terzo e del quarto mondo
Oggi peraltro questo precario equilibrio e irrimediabilmente in crisi
La dinamica del riarmo induce alla sempre più concreta possibilità di un conflitto atomico localizzato generalizzato tenendo anche conto che sempre più Paesi del Terzo Mondo dispongono di armamento nucleare
Sappiamo queste tragiche cose ma questa consapevolezza non riesce a tradursi in atti politici istituzionali conseguenti
E anche per questo che abbiamo organizzato questa tavola rotonda per cercare anche in questa direzione risposte
Risposte alle parole di pace e dall'Umbria si sono spesso levate senza trovare a quanto pare adeguato ascolto
Appunto
Bene ed ora la parola Giorgio Casoli sindaco di Perugia per il primo intervento
Grazie
Dico voglio precisare che il mio sarà un intervento brevissimo perché credo che anche in relazione alla qualificazione del pubblico presente in questa sala
Fare ulteriori premesse precisazioni sarebbe superfluo perché credo che i motivi che la esigenza del disarmo i problemi connessi alla causa la pace siano ben noti a tutti quanti
Infatti direi che ormai è talmente diffuso a livello generale l'idea che il disarmo
Coincide con l'interesse della sopravvivenza dell'umanità è una idea talmente diffusa è un'idea talmente alla portata di tutti che sarebbe veramente offesa all'intelligenza
Dei presenti e dei nostri concittadini insistere su questo concetto
Ho partecipato ben volentieri a questo dibattito perché io mi auguro che non sia un monologo
Ossia soltanto un solitario intervento di coloro che siedono su questo tavolo ma soprattutto che vi sia un coinvolgimento perché credo che attraverso lo scambio di opinioni attraverso la sollecitazione del dibattito del confronto fra le varie posizioni si possa trarre qualche risultato proficuo
A quale fine soprattutto perché se conosciamo
Che esistono i presupposti culturali
Per proclamare il disarmo una esigenza indifferibile e irrinunciabile dell'umanità bisogna però anche scendere sul piano concreto delle proposte
Per poter sostituì citare qualche misura concreta atta
A giramenti a dir possibilità di influenza sui governi perché si trasforma il mio quelle che sono le aspirazioni
Dei popoli in concreti atti politici diretti a rimuovere questo spettro ormai terrificante
Della guerra totale della guerra
Chi non ha altra alternativa che la distruzione dell'umanità
Ma la pace proprio perché è un tema che di dev'essere unificante è un tema che deve mobilitare le pale masse in modo trasformarli in un movimento politico capace di influenzare i governi la pace dicevo deve essere un tema unificante e non un tema di divisione
Ecco
Ho voluto partecipare a questa riunione anche per verificarne di persona
Qual è il taglio di questa riunione perché vi sono alcune forze politiche che si sono dissociati alcune organizzazioni che hanno preso le distanze e direi che questo atteggiamento aprioristico di rifiuto immotivato
A una manifestazione di questo genere sia negativo sul piano del del tema spesso della pace
Perché per prendere le distanze bisogna verificare il contenuto effettivo di certe manifestazioni
Evidente che forse il titolo di questa manifestazione la marcia Milano commesso cioè che si pone come merita la città siciliana nella quale dovranno essere installati dei missili USA
Sembra a vivere una posizione preconcetta cioè di essere una protesta contro una iniziativa che viene da una parte di un blocco che inverte Orrico potenziale o virtuali conflitto
Ma certo se questa fosse la chiave di lettura di questa manifestazione direi che è una manifestazione non solo riduttiva ma addirittura controproducente perché tenderebbe a provocare sul tema della pace una spaccatura che invece è contraria alla causa dalla pace spessa che è un deve essere un fattore unificante c'è il rischio cioè che il tema della pace divenga un tema strumentale
A certe forze politiche un tema strumentale foriero di divisione e non di unificazione io mi auguro che questa anzi sono certo che questa non sia la chiave di lettura che si deve dare a questa manifestazione
Ma sia soltanto un momento emblematico di questa lotta per la conquista per la faticosa conquista della pace
Che abbia preso soltanto come occasionale riferimento commesso ma che ponga e che credo e mi auguro che da questa Assemblea esca una voce nuovamente unificante che poi ma il problema del disarmo in un prospettiva generalizzata che coinvolga tutte le potenze le grandi le piccole e le medie potenze che divenga un fattore di psicologia di massa perché se noi non
Miriamo
Ad acquisire a livello educativo a livello riduca a livello culturale
La opinione della necessità del disarmo l'opinione della necessità della pace come fattore indispensabile non solo per il progresso ma addirittura per la sopravvivenza della umanità certamente qualunque uomo politico qualunque governo fallirebbe
Nelle proprie prospettive e nelle proprie programmazioni perché il bene della pace è un bene propedeutico
Però non ci può essere la pace a senso unico la pace è un fatto globale è un fatto planetario che pone sul piano dell'esecrazione analoga chiunque proponga la guerra come strumento di risoluzione delle controversie fra i popoli e chiunque proponga il disarmo come unico strumento di equilibrio per mantenere la pace
Perché sì l'equilibrio e la pace
Dovesse essere fondato esclusivamente sulla competitività delle forze su questa corsa al riarmo proseguire in modo in una direzione dissennata che non solo di sangue orribile le risorse dell'umanità ma che creerebbe un i cui libri o talmente instabile
Perché a lungo andare
L'equilibrio delle forze basate sulla competizione armata tenderà inevitabilmente a rompersi o perché a un certo momento qualcuno sarà un riterrà di aver superato l'equilibrio a proprio favore
Ho addirittura perché qualcuno nella consapevolezza di non poter resistere alla corsa
Al
Al riarmo
Accetterà come alternativa disperata quella di provocare la conflagrazione quindi io credo che ciascun uomo di buona volontà sia con Pinto che la pace è un bene supremo che la pace deve essere un fattore unificante un tema unificante e non un tema di divisione
Che bisogna concretamente qui è l'utilità di queste manifestazioni concretamente individuare a livello politico
Quale la possibilità che queste masse trasformate in grande movimento politico possano nel tema della pace rappresentare un peso una forza che influenzi che i che determini godermi ad abbandonare questa dissennata corsa per prospettarsi il problema della pace come inventa senza della quale l'umanità e destinata alla propria distruzione grazie per
Ringraziamo il sindaco di Perugia Giorgio Casoli dover una parola Germano Marri presidente della Giunta regionale dell'Umbria
Nell'ultimo
Innanzitutto doveroso come rappresentante della Regione esprimere non solo il nostro consenso ma anche a questa iniziativa l'adesione più convinta
Ma anche
Far presente informare tutti che su questa iniziativa di grande importanza il Consiglio regionale dell'Umbria anche se con un voto a maggioranza a
Dato il proprio patrocinio il proprio apporto si tratta di un credo di un risultato importante
Perché i problemi che in questo momento denunciava il sindaco cassonetti pericoli di divisione su questioni di così grande importanza di così grande interesse e li abbiamo visti apparire anche nella nostra realtà politica regionale e non solo nella realtà politica ma anche in altre istituzioni importanti che in questi ultimi giorni hanno preso le distanze
Da una manifestazione noi crediamo di grande valore in questo momento
Che in maniera concreta e non generica pone i problemi della pace quindi delle iniziative che insieme dobbiamo su portare avanti per fare la nostra parte
Perché
Di problemi concreti si tratta non solamente di appelli generici o di mozioni generiche in mio sostegno di una pace genericamente intesa
E nella quale ognuno delle portare avanti insieme a una denuncia di carattere generale a una iniziativa di carattere generale è anche iniziative precise che svolgendo si sul terreno più pratico delle cose che sono a portata di mano di chi si sta muovendo possono dare questo contributo
Ora
L'installazione dei missili nucleari in Sicilia ha commesso è un fatto preciso concreto
Nei confronti del quale bisogna prendere posizione
Questo non significa ignorare il resto anzi significa aggiungere questo fatto al resto ma questo è un fatto preciso concreto e che non si può ignorare
Che ci siano i missili in Europa che l'Europa si stia aria Armando freneticamente sul settore nuclei nucleare è un fatto concreto che questi missili minacciano essenzialmente l'Europa e non altri Paesi è un fatto preciso
Che i missili della base nucleare di comincio non servono certamente alla difesa dell'Europa contro il pericolo dell'estate è un altro fatto preciso oramai reso esplicito da sta studiosi da tecnici di cose militari di base e dai bassi la base di commesso serve essenzialmente a minacciare l'Africa
Serve in maniera determinante a dire ai paesi in via di sviluppo sottosviluppati dell'Africa che nel Mediterraneo c'è un cane da guardia pronto a intervenire
E quindi su queste questioni precise
Che
La regione dell'Umbria che alcuni gruppi politici che alcune forze che qui sono rappresentate hanno chiesto una mobilitazione popolare
E naturalmente abbiamo visto con preoccupazione
Come
Siano emersi dissensi
Siano emersi prese di distanza
Che perlomeno per quanto riguarda
Alcune parti dello schieramento politico culturale e ideale della nostra regione
Hanno fatto fare un passo indietro nei confronti di altre importanti iniziative che abbiamo preso in Umbria a cominciare dal mille novecentottanta che è stato l'anno della grande ripresa
Dei movimenti a favore della pace
E non a caso il mille novecentottanta
Perché l'anno in cui vi è stata una ripresa forte della politica del riarmo
Ora si
Vero ebbene la fine degli anni Settanta
Vi è stata una grossa responsabilità specialmente dell'Unione Sovietica
Nelle rilanciare una politica di potenza nel mondo
Approfittando anche di una situazione di difficoltà di carattere internazionale Interna negli Stati Uniti
Ecco nel mille novecentottanta e il con il mille novecentottantuno proprio in coincidenza
Della presidenza Reagan
Che una politica di riarmo spinta al massimo del della NATO e dell'Occidente a preso rilievo che tutti noi abbiamo osservato una politica di riarmo una politica di grande potenza
Una politica dietro alla quale vi sono i gli interessi precisi
Eh dico gruppi economici di gruppi industriali che sono legati appunto alla costruzione di questi sofisticati congegni di morte delle armi tradizionali e delle armi nucleari
Si tratta quindi di una
Spinta di un indirizzo politico che obbedisce a esigenze di strategia internazionale ma obbedisce anche a esigenze di precisi interessi economici
Ed è proprio stata questa spinta riarmo potente venuta dagli Stati Uniti in particolar modo che ha rimesso in movimento queste grandi iniziative in Europa
Le quali hanno saputo però cogliere in modo nuovo la situazione che si determinava sul globo
Nel senso cioè che la denuncia è andata in tutte le direzioni che è stato messo in evidenza che i pericoli del riarmo venivano da tutte le parti
E specialmente appunto dai due blocchi militari contrapposti e ha messo in evidenza e questo anche uno degli aspetti nuovi di queste grandi manifestazioni per la pace come il riarmo il riarmo nucleare in particolare
Costituisce direttamente una minaccia per la pace
Del nostro pianeta ma è nello stesso tempo un elemento di sottrazione di risorse economiche che dovrebbero essere impiegate per scopi di pace
Ecco quindi che rinuncino alla grande iniziativa sui temi del disarmo sui temi della denuclearizzazione sono venute avanti le iniziative che ricordava Alpi all'inizio
Sulle questioni della fame sulle questioni della violenza che si per va avanti in tutto il pianeta contro milioni e milioni di uomini la denuncia
Della Nordio il Norris sospetto da parte dei Paesi sviluppati industrializzati anche di solenni impegni presi nel passato a partire dal mille novecentosessanta il meno i dedicare una parte delle proprie risorse
Per aiutare i Paesi sottosviluppati aiutarli naturalmente nella per anche per sviluppare la loro autonomia per non farvi solamente dei paesi assistiti
Constatiamo invece che queste risorse stanno diminuendo
Le denunce fatte da più parti che mentre la fine degli anni Settanta
La media perlomeno dell'Europa di intervento nei compositi Paesi sottosviluppati era dello zero trentasette per cento bassissima senza dubbio del prodotto interno lordo
Nel mille novecento ottanta giunta allo zero trentaquattro per cento quindi siamo andati indietro invece di andare avanti
In questo ambito l'Italia è fra i Paesi europei quello che dà meno mi sembra lo zero diciassette per cento
E c'è quindi una mancanza di rispetto di impegni presi e anche una mancanza di azione concreta rivolta a sostenere programmi di emergenza che sono essenziali e nello stesso tempo approntare una strategia di più lungo respiro per permettere effettivamente l'elevazione il decollo lo sviluppo
Di questi Paesi quindi questi termini sono profondamente intrecciati sono la base del nostro impegno del nostro lavoro un impegno il lavoro nel quale nessuno ritiene di dove esserne il protagonista unico siamo consapevoli che è una battaglia sulla quale più ampio il fronte dalla partecipazione
E più sono più concrete sono le possibilità di far sentire il peso di questa spinta popolare che in questi anni si è mantenuta è andata avanti che in Umbria ha visto momenti significativi questo peso si può avvertire ai livelli dei governi a livello dell'Europa a livello delle grandi delle grandi potenze
Noi crediamo che questi due anni di grande battaglia sui temi della pace non siano passati invano il giudizio che oggi sfida su questi problemi è diverso da quelli di due anni fa è servito a richiamare l'opinione pubblica con forza su questi problemi è servito anche a credo a far sentire a livello dei vari governi questo peso e questa spinta il fatto che l'Italia quest'anno tra le poche tra anzi nemmeno in un quadro estremamente deludente deprimente
Dello sviluppo delle varie crisi politiche di governo vi sia almeno così la stampa in questi giorni metteva in evidenza una diminuzione anche se piccola anche se parziale
Delle spese militari nel nostro Paese credo che rappresenti già un risultato si tratta di diminuirle ancora di più
Di dirottare queste risorse tolte a una politica di riarmo verso i problemi della pace dello sviluppo della convivenza dei popoli da questo punto di vista io ribadisco a nome della Giunta regionale dell'Umbria l'impegno a proseguire in maniera coerente su queste iniziative
Ad appoggiare le e a essere parte integrante del movimento per la pace in un
Grazie
La parola Gianfranco Spadaccia senatore Partito Radicale
Noi abbiamo dato la nostra adesione alla marcia Milano convissuto con alcune Riserve che abbiamo ritenuto di dover far valere
Perché noi crediamo che il presupposto di ogni unità che non sia fragile
E anche
Basato e necessiti deve richiede necessariamente molta chiarezza
La prima riserva
La prima riserva e la marcia mimano l'itinerario
Il terminale di questa marcia Commission
Certo noi sappiamo che in Sicilia a Comiso in particolare ma in tutta la Sicilia
C'è una forte reazione popolare contro la scelta dell'insediamento dei missili in Sicilia
E certo una marcia che parte da Milano per giungere in Sicilia
E utili in un itinerario
Di simbolico di una solidarietà
E le altre regioni italiane
A questa regione che è vittima di questa scelta di insediamento
Di questa scelta di insediamento di una struttura di morte così gravi e pericolose come sono i missili
Ma a una condizione
Che sia chiaro
Che la battaglia contro i missili Comisso non si vince e non si può vincere a Comiso
Non so se si possa vincere ma certamente si deve combattere sperando di vincere a Roma
Perché questa riserva perché abbiamo il timore
Che una agitazione
Che corrispondano al Paese
Non col che si si sviluppi nel Paese non corrisponda poi
Un altrettanto chiaro impegno il conseguente impegno politico
Lì dove le scelte politiche vengono operate gravano sull'intero Paese sulla Sicilia come sua sulle altre regioni d'Italia
E quindi abbiamo accolto
Con
Con soddisfazione come un fatto positivo di dialogo fra noi fra le diverse componenti di questo movimento pacifista
La decisione di non
Toccare solo tangenzialmente Roma proseguire verso la Sicilia
Ma di fare di Roma una tappa di lotta
Di questa marcia Milano commesso
Perché dobbiamo intenderci con molta chiarezza
Proprio sul movimento di pace che è nato imponente grandioso nel mille novecentottanta
Ma anche con molti limiti e con molti pericoli interni
Che rischiano di non renderlo un movimento duraturo e un movimento forte
La pace è un sentimento
Direi oggi un sentimento naturale
La difesa della nostra natura di uomini che è minacciata da tante cose ma certamente dalle strutture di guerra
Ma se la parcella sentimento deve diventare obiettivo
Un obiettivo che si persegue coerentemente che si costruisce
Con l'azione politica
Dobbiamo tutti avere la consapevolezza che si costruisce costruendo strutture di pace e facendo deperire le strutture di guerra
Io ricordo e c'è qui Piero Pin
La città che fu di Capitini
Il movimento pacifista degli anni Sessanta dell'inizio degli anni sessanta
Quello di Russell
Quello di Collins
Quello delle grandi marce di Londra
E ricordo che compirò Pinna con Capitini con l'ambra chissà il protagonista del film Z deputato antifascista
E pacifista greco ucciso dalla polizia segreta
Con una sparuta minoranza
Sostenemmo allora che il tema della lotta Chen Taranto soltanto sulla lotta alle armi nucleari
Era un tema debole
Sbagliato
Illusorio
Faceva magari perno su sentimenti di paura e di difesa naturali e nobili
Ma era sbagliato
Perché non si poteva isolare l'armamento nucleare dall'armamento nel suo complesso
Perché è illusorio pensare
Che si possano in processi di riarmo come in qualsiasi altro processo nell'industria all'epoca industriale opposto is industriale che stiamo vivendo
Tagliare le punte tecnologiche più avanzate
Del processo
E noi abbiamo sotto gli occhi alcune cose
Io mi farò alcune domande no noi pensiamo di poter vincere
Contro i missili a Comiso
Se continuerà a passare
Questa forsennata politica di riarmo offerto appunto al forsennata politica di riarmo
Che parte da Reagan
Che in risposta al riarmo
Dell'Europa orientale
Dell'Unione Sovietica
Ma non assunto affondiamo
In questo generale riarmo le nostre specifiche responsabilità
Noi siamo in assoluto il paese che ha di più riarmato negli ultimi tre anni possiamo pensare di vincere a Comiso se non fermiamo questo processo
Che è in corso e che interi anni ha visto raddoppiare il bilancio militare italiano
Abbiamo valutato sei mesi fa oggi i calcoli di allora si sono rivelati ottimisti
In settantasei mila miliardi in lire ottantasei gli impegni nuovi sistemi d'arma che l'Italia assunto ipoteca che ha creato sulle risorse del Paese
Quando si parla di rigore
Quando si parla dei gravi problemi irrisolti nel nostro Paese dobbiamo tener conto
Di questo enorme drenaggio di risorse che ora per allora il nostro Paese
Sì accinge
A trasformare in strutture di guerra in strutture di guerra sempre più pesanti e pericolose e gravi
Fino ad oggi
Eravamo stati un Paese che non aveva spinto l'acceleratore su processi divisa di riarmo
Da tre anni a questa parte siamo diventati un Paese uno dei paesi occidentali che più spinge l'acceleratore sulle trasformazione delle risorse in impegni strutture di guerra
E questo fenomeno si unisce a un altro fatto
Sempre di più l'industria militare e lì diventa in nel nostro Paese l'industria non in crisi
L'industria trainante
E se questo processo non lo fermiamo noi avremo anche in Italia altro che conversione delle strutture di guerra e delle spese militari in strutture di pace e in spese civili
Avremmo una conversione sempre più accentuata del nostro sistema il sistema industriale militare come elemento trainante dell'intero sistema economico
E allora consentitemi di dire che sono abbastanza preoccupato
Sì la consapevolezza non si di questo non si diffonde nel nostro Paese è vero i Gamma
Ma è pure vero che Reagan ma per un anno ha trovato il contrasto della Camera ed è il senato americani che per otto mesi lo scorso anno sia visto bloccare nei suoi bilanci del riarmo
Ed è dovuto scendere a a patti con entrambi i rami del Parlamento dove pure era appoggiato su altre questioni da forti componenti della maggioranza democratica oltre quella del suo partito
Dove è stata in Parlamento nel Paese
L'opposizione la forte opposizione un'opposizione paragonabile a quella americana
Contro le spese che abbiamo visto crescere e come meravigliarsi se poi nel nostro Paese
Come coniugare lo scandalo del Banco Ambrosiano scopriamo i traffici di armi in cui siamo specializzati perché danni finanziamo i Paesi esportiamo le nostre armi contro gli embarghi dell'ONU contro gli stessi vincoli della NATO
Finanziamo in cambio di petrolio ma spesso anche in cambio di droga
E scopriamo che il Banco Ambrosiano è stato uno dei veicoli di questa cosa di questo di questo traffico
E infine l'altro problema
Che è il tema anche di questo dibattito di oggi
Io credo che quando noi assistiamo
A alcuni fenomeni
Si parla di crisi economica italiana certamente la crisi economica italiana lo sappiamo tutti è molto grave
Ma quando vediamo che noi siamo due milioni e mezzo disoccupati
E che l'Inghilterra viaggia sui quattro milioni di disoccupati
Che a queste cifre ormai arriva un paese mai toccato da disoccupazione in questo in questi ultimi vent'anni come la Germania
Che la Francia sta in questa situazione che l'intera Europa tredici milioni disoccupati che l'America a dodici milioni del succo patite quando si parla di risanamento dell'economia americana
Si parla pezzo di dodici milioni di disoccupati
Allora io credo che forse gli strumenti di intervento dello spot degli Stati nelle economie sono
Molto più sofisticati
Che gli strumenti di controllo del consenso sono molto più come sofisticati ma consentitemi di dire che io
Che ritengo che non l'Italia sia in crisi ma che il mondo su industriale
Sia nella sua versione del capitalismo delle multinazionali sia nella sua versione del capitalismo di Stato
Del dei Paesi del cosiddetto socialismo reale sia in una crisi che ha le dimensioni della crisi degli anni trenta
E h da cosa dipende questo
Se non da questa chiusura egoistica cui si è parlato di politica di potenza
Di chi ritiene di un mondo sviluppato che ritiene di poter difendere il proprio precario benessere tagliando
Soffocando
La possibilità di sviluppo il diritto spesso la vita dei popoli emergenti di miliardi e miliardi di esseri umani
Italia e soffoca i mercati di questi popoli
Nell'economia industriale in qualsiasi sua versione moderna
Questa è un disegnò un miope e suicida
Non taglia
E non soffoca i mercati di questi popoli emergenti
Soffoca e distrugge gli stessi i propri mercati del proprio potenziale sviluppo cioè
Soffoca e distrugge le basi stesse della propria sopravvivenza
Ma quando io non sono mai stato catastrofista e non lo sono tutt'oggi perché io
Appartengo al partito della speranza e non al partito della disperazione
Ma mi meraviglia che età fra tanti teorici delle crisi che abbiamo visto parlare negli anni Sessanta negli anni settanta oggi sono tutti silenziosi incerto comprendo che il modello sovietico oggi
Non è più fonte d'ispirazione di sicura ispirazione come lo era anni fa
Ma se c'è oggi una crisi di dimensioni mondiali planetari
E probabilmente epocali
E quella che stiamo vivendo in questi giorni tutti i teorici della crisi
E momenti catastrofici del momento X del salto
Sono silenziosi assenti dal dibattito politico
E allora io credo che il problema fondamentale è questo
E non è vero è vero che noi abbiamo siamo ancora fanalino di coda fra i Paesi Duck fra i Paesi occidentali degli aiuti allo sviluppo del Terzo Mondo
Ma è pur vero che siamo anche in questo
Grazie alle battaglie che abbiamo condotto in questi anni
Il Paese che ha fatto il salto da quasi zero è arrivato quella cifra che diceva poco prima a mare
Mai come si spende quella cifra
La spendiamo per andare a finanziare il bilancio i deficit di bilancio dello Stato somalo cioè parlandoci francamente il bilancio dello Stato somalo solo un bilancio di guerra la le spendiamo non per portare
Pane vita salute
A coloro che muoiono
Ma per finanziare coloro che uccidono
Le armi che andranno a uccidere o che si rivolgerà e che si rivolgono contro lo stesso popolo somalo
Diamo
Aiuti alimentari all'Etiopia
E vanno a sostenere esercito e non le popolazioni etiopiche eritree massacrate dalla guerra civile etiopico eritrea
Soltanto spunti non dibattito
Ribadendo la pace la possiamo conquistare soltanto a condizione che si sappia che sappiamo che abbiamo la consapevolezza che per quanto difficile sia
E un obiettivo che si può raggiungere soltanto se la costruiamo facendo deperire le strutture di guerra e costruendo struttura di pace trasformandole in strutture di pace
Grazie la parola Domenico De Maria docente di Fisica presso l'Università di Roma
Prima mi hai combinato Mimmo adesso Domenico mio vero nome Michelangelo prima importante ma dunque sì io faccio il bonifico
Probabilmente parlo meno bene di Spadaccia sono un po'imbarazzato quindi di preparato una bellissima relazione tutta scritta piena di dati e di di dati tecnici credo che invece proverò ridurre questi numeri al minimo indispensabile a portare avanti un discorso che a mio avviso rientra soprattutto nella prima parte del tema di questa nostra di questo nostro incontro un mio collega che che si chiama Carlo share fra che è un fisico nucleare a Roma ha fatto degli studi
Al calcolatore dissimulazione di quello che succederebbe se una bomba delizioso missile sovietico con una presa del due mediatori cadesse su Comiso
E è venuta fuori una cosa sorprendente io naturalmente sono contro l'installazione dei missili a Comiso e dei missili chiuso in Europa naturalmente però
Dal punto di vista tecnico secondo diciamo una logica aberrante che io considero aberrante ma che comunque dominante dei dei degli strateghi del gioco della guerra del wargame viene fuori che la scelta del sito Comiso
Forse una scelta ideale nel senso che produce solamente mezzo milione di morte cioè se cade una bomba nucleare su Comiso
Studiando i denti d'alta quota che vanno da Ovest verso Est molto del fallout ora da terra di attivo cade in mare muoiono un po'di catanesi ma questo non è particolarmente drammatico e c'è solo mezzo milione di morti se invece per esempio la mettessimo vicino Roma o vicino Milano i morti salirebbero premi tutti gli effetti di un a testata nucleare sovietica a tre milioni e mezzo nel caso di Roma e l'aria dove ci sarebbero più morti sarebbe l'aria di Milano il fallout arriverebbe in Valcamonica dove è nato il mio diciamo l'oratore che che che seguirà allora da questo punto di vista io che aderisco a questa marcia però penso che bisogna tenete presente che lo slogan no ai missili a Comiso è un lo slogan estremamente riduttivo cioè lo slogan vero di cui Comiso fin quando i libici non la conquistano
Fa parte dell'Europa deve essere no ai missili chiuso in Europa e a questo sistema d'arma
Questo per diciamo perché people per chiarire la mia posizione personale c'è un sistema d'arma pericoloso che ha dentro delle implicazioni
Tecniche che si traducono in implicazioni politiche ma questo discorso qui non lo faccio se qualcuno del pubblico vuole avere più informazioni in un'eventuale replica potrei parlare delle caratteristiche specifiche che rendano drammatica all'escalation di questo nuovo sistema d'arma
E comunque poi di fatto lo slogan vero dovrebbe allora essere noi missile in Europa compresi gli SS venti sovietici che sono tutt'altro che si impara sì dal punto di vista dell'innovazione tecnologica che rappresentano i Pershing due che la NATO dovrebbe mettere in altri Paesi
Questo discorso diciamo però di limitare l'analisi del posto che va meglio o peggio è un discorso per per me è pericolosa perché riflette un altro tipo di in mente di situazione cioè il barometro
Di una drammatica modificazione a mio avviso
Nel rapporto normale che c'è fra politica strategia militare e e strategia militare e apparato diciamo tecnologico scientifico di produzione dei nuovi sistema d'arma
In effetti proprio con l'avvento delle delle armi atomiche in questo io penso che ci sia un salto di qualità rispetto agli armamenti convenzionali anche se condivido la posizione che prima illustravo Spadaccia che limitativo dire solo no agli armamenti Nuclear Ari e fare una distinzione estremamente labile fra l'altro però di fatto quello che sta succedendo per me è una sorta di sovvertimento
Della tradizionale distinzione fra il ragionamento
Politico il ragionamento strategico sto cioè per la prima volta in qualche modo con l'avvento delle armi nucleari
Il controllo del mondo viene interamente a dipendere
Da un sapere specifico la politica strategica l'apparato militare che acquista un potere enorme anche sul piano decisionale che si pone sostitutivo del tradizionale potere politico del modo tradizionale gente della corte della cultura punti politica generica questa è una cosa che a mio avviso nuova e molto pericolosa da questo punto di vista
Reagan o anche il ministro Lagorio di cui io non condivido o il governo italiano di cui non condivido le decisioni di stanare i missili di accettare i missili plus sono in qualche modo diciamo solo le come si dice la parte emergente di un iceberg e il vero dramma è che permette sono in qualche modo molto condizionati dalle del dei consiglieri militari dei consiglieri scientifici e questo è un elemento estremamente preoccupante su cui vorrei che la gente cominciasse
Riflettesse di più di quello che che attualmente sta avvenendo
Non so Edward teller che consigliere scientifico militare del Pentagono ha un potere enorme avere era uno dei padri della bomba H questo bella invenzione
Ha un potere enorme anche a livello decisionale cioè questo sovvertimento fra il poeta e potere politico tradizionale il nuovo ruolo dei consiglieri militari questo sto parlando degli Stati Uniti d'che si conosce meglio la situazione si sa il potere del Pentagono e il senatore nel quarantasette denunciava questa lobby di pressione dell'apparato militare e tecnologico dell'industria
Collegata in militare però in Unione Sovietica son certo che le cose non vanno meglio solo che la struttura diciamo illiberale dell'informazione si impedisce di sapere come sono le niente le cose in Unione Sovietica ma io son convinto che anche lui in qualche modo il potere militare cancro che si sta estendendo
Molto più di quanto non appaia e questo è e tecnici all'interno di questo potere militare
Questa è la prima parte del discorso del dei temi che volevo portare in modo problematico qui
Un'altra cosa che volevo affrontare
E che forse in qualche modo certo il fatto che non si possa fumare in questa sala è un dramma per noi mi sono mangiato ventidue caramelle nel nel frattempo e sono crisi d'astinenza violentissima
Volevo parlare del rapporto che c'è fra corsa agli armamenti
E cioè a apparato militare industriale innovazione tecnologica cioè è chiaro a molti che la corsa agli armamenti è prevalentemente una corsa scientifico tecnologica
E che la ricerca militare è probabilmente l'attività maggiormente responsabile di questa spirale della corsa agli armamenti quello che è avvenuto in questi ultimi decenni è proprio un processo di integrazione della ricerca scientifica nell'industria e nell'apparato militare cioè non è un fenomeno nuovo era già i primi sintomi risalgono se volete all'industria chimica intorno alla prima guerra mondiale alle industrie gruppo in Germania eccetera eccetera però questa integrazione così stretta ha il suo vero inizio nel Progetto Manhattan quello che ha portato le bombe di Hiroshima di Hiroshima Nagasaki
E questo non riguarda solo la tecnologia ma anche riguarda perché si fanno servizio ed oltre la distinzione tra scienza pura scienza applicata delle macchine che noi fisici conosciamo come il non so certi acceleratori di particelle
Beh hanno e possono avere un'utilizzazione diretta dal punto di vista militare per esempio è noto nel nel senso che io ho imparato che una buona tecnica e utilizzare le riviste di destra o quelle ufficiali tranquille per avere dati che poi a quest'appunto
Sono abbastanza incontrovertibili presente sul le senza e che non è certo una rivista sovversiva nel settantanove è stato è venuto fuori che il più potente acceleratore di parti di elettroni
E che è stato costruito dall'una certa compagnia che si chiama fisiche si International Company per conto però del verbale del Dipartimento della Difesa americano serve per la sperimentazione relativa alle capacità di resistenza dei missili balistici intercontinentali impulsi simulati di radiazione prodotti da da testate antimissile cioè il gioco della guerra viene in qualche modo riprodotto in laboratorio con gli effetti che possono succedere a livello di macchinari e armi e di macchinari che sembrano i più pacifici che sembra addirittura il paradigma della scienza pura quindi c'è tutto un discorso sulla scienza pura che andrebbe in qualche modo e che se volete anche in parte un discorso autocritico all'interno della comunità scientifica di cui io faccio parte un tutto un discorso da
Da portare avanti a realizzare alcune cifre giuro che poi non dico altre spese militari nel mondo proiezione mille novecentottantadue cinquecento miliardi di dollari
Il dollaro sta a Mila e quattro quindi settecento mila miliardi di lire questo è quanto si spende nel mondo in quest'anno fu sono erano le proiezioni per l'ottantadue credo che siano state superate questo vuol dire due mila miliardi di lire al giorno
Questo vuol dire un miliardo e trecento milioni al minuto circa quindi io ho parlato dieci minuti immaginari miliardi che nel frattempo sono stati spesi per spesa militare però quello che si sa meno è che per la ricerca e lo sviluppo di queste armi decede delle armi poi messa in produzione si spendono circa cinque settecento settanta mila miliardi di lire l'anno
Duecento miliardi al giorno cioè solo per la ricerca per l'apparato diciamo tecnologico scientifico legata alla alle ai nuovi sistemi d'arma
E questa è una cifra spaventosa io non sono di quelli che infatti sono stato contento e sentito Spadaccia parlare me preventivo lo dico Franca mentre io sono un fisico quindici concede di parametri Pannella nelle sue equazioni troppo frettolosa a volte mi riesce ostico cioè meno o cannoni più Bur
Nel senso che è è quasi ovvio che con i soldi che si spendono in questo senso
Per le armi si possono costruire ospedali case si può e che la contraddizione sto Ovest ha dei riflessi sul dramma su sulla contraddizione nord-sud sui Paesi emergenti insomma però io sono molto perplesso diffidente di equazioni troppo frettolosi e anche se una un fondo di Tim di di verità c'è invece
L'intervento di Spadaccia in certi aspetti era senz'altro convincente perché non era né frettoloso né catastrofista
Voglio tornare ad alcuni dati riguardo all'Inca il coinvolgimento degli scienziati nell'apparato militare dati che fra l'altro hanno in Italia che siamo una Pro
La periferia di un impero una provincia c'è qui il mio presidio insegnato a Perugia per dieci anni e vedo il mio preside di facoltà
Presente vorrei che intervenisse insomma in Italia coinvolgimento diretto degli scienziati è assolutamente minimo nel senso che se ci sono ciclisti senza italiani che vanno che lavorano sulle armi lo fanno in America o in Unione Sovietica forse molto più sotterranea la faccenda però ne a livello mondiale su tre milioni circa di scienziati e ricercatori ingegneri che compresi gli ingegneri che fanno ricerche sulle sistemi che fanno ricerca ad alto livello
Circa cinquecento mila sono direttamente impegnati su ricerca militari cioè circa un rapporto di uno a sei e in USA negli Stati Uniti e in Unione Sovietica il rapporto pare divenga di uno a due
Le cifre del mille novecentosettantaquattro su gli Stati Uniti dicono scusate se via mare con queste cifre però è un problema importante per cercare di fermare la corsa
Riarmo che il settantasette per cento degli scienziati gli sci ingegneri USA nel settantaquattro ricevevano fondi dal Dipartimento della Difesa più del cinquanta per cento dalla NASA che National
Aeronautics Spesal ministri Ciancia le cose natiche missili diciamo però ci sono anche i missili dentro la NASA e un'altra fetta cospicua da dall'atomica NRG dalla Commissione sull'energia atomica
Un certo nel rapporto presentato alla doc decima sezione sessione speciale dell'ONU del settantotto il presidente della Federazione mondiale del dei lavoratori della ricerca un certo Bureau pare ha portato i seguenti dati che il dieci per cento degli osteria mondiale di tutto il mondo è orientata verso gli armamenti e che il venti per cento dei lavoratori altamente specializzati
è impegnato nella produzione militare
E che questa percentuale sale al quaranta per cento se si mettono di in mezzo si riducono i lavoratori altamente specializzate solo dal sotto insieme degli ingegneri altamente qualificati che fanno ricerca e degli scienziati
Ecco questi sono i dati uno potrebbe trova cercare di s'al di là dei dati quantitativi vedere alcuni dei fattori che regolano questa crescita c'è una dinamica intrinseca la crescita della ricerca e dello sviluppo militare
Non so io ne avevo elencato cinque ma mica perché me le sono inventate perché diciamo chiunque si mette a studiare anche il problema del del controllo degli armamenti scopre che c'è una dinamica all'interno della ricerca scientifica militare
Uno è senz'altro una spinta competitiva all'interno di questo enorme
Settore diciamo verde della della ricerca scientifico-tecnologica collegata ai militari nel senso che una competizione all'interno del settore crea apporta una proliferazione sia orizzontale sia verticale gli ormai laboratori che fanno questo tipo di ricerca militare sono migliaia nel mondo compresi i centri di ricerca sia universitari sia industriale e stanno monopolizza Ando e distorcendo verso finalità militari
La maggior parte dei fondi che vengono devoluti per la ricerca e lo sviluppo
Un'altra caratteristica tecnica direi che da caratteriste che da un carattere di continuità alla processo della corsa agli armamenti è che i termini i tempi di sviluppo del dei nuovi di sistema d'arma dei progetti pilota per i nuovi sistema dei sistemi d'arma si sono enormemente allungati intime non durano meno di dieci anni
E questo fa sì che siccome dieci anni uno sei già inventato dei dei nuovi sistemi d'arma che che appare un settore in qualche modo avuto consistente che ha delle caratteristiche di continuità
Nel senso che il settore di ricerca è diventata un'attività permanente poi va be'prudente ci sono un sociologo della ricerca scientifica potrebbe dire che ci sono in ogni struttura burocratica o istituzionale tendenze ad una sorta di espansione spontanea
Nel senso che i due laboratori che esistono non devono restare inattivi quindi serve conservare la manodopera altamente qualificata e specializzata quindi bisogna incrementare lo sviluppo con nuovi investimenti perché bisogna mantenere un controllo del personale squalificato delle nuove tecnologie quindi è una spirale diciamo all'interno del mondo della ricerca scientifica o tecnologica fini militari
E comunque la spirale della corsa al riarmo so devo finire
Anche caratterizzata da un processo che io chiamerei di mutua fertilizzazione cioè i vari progetti che apparentemente sono separati e i vari settori dice ricerca quasi possono intersecare e tutti i nuovi sistemi d'arma ivi compresi chiusa non sono un'innovazione una scoperta
Un salto tecnologico non sono il risultato di un salto tecnologico nuovo improvviso è il risultato di una serie di procede di di nuove tecnologie dai piccoli motori di non so turbo dei piccoli dei turbo reattori piccoli
A alla microelettronica quindici fu si può metter dentro un calcolatore che può regolare far volare il missile Crews basso sul terreno insomma son tutta una serie scoperte innovazione tecnologica che avvengono magari insieme settori distanti e questo crea un meccanismo i flessibilizzazione incrociata che porta i nuovi sistemi d'arma e i più tipici di questo nel esempi in questo da questo punto di vista sono i missili Kreuz
Che presto grazie ai nostri governanti vorrebbero installare nel numero di centoquattordici Comiso palchi sta perché questa strana cifre certo son bizzarri i nostri governante che non centoquattordici
Centotredici non centoventi io
Novanta ma insomma comunque l'ultimo legame
E proprio che che per me mette in luce il ruolo
Dello sviluppo di questa corsa agli armamenti e il ruolo che hanno i settori scientifici e tecnologici e la corsa agli armamenti e questa sorta di legame
Strutturale ai fra ricerca scientifica ricerca sviluppo militare e potere politico pronto quello con cui ho cominciato questa mia breve relazione quello che i senatori nel quarantasei definì una Rete speciale di interessi cioè il Complesso
Tecnologico e dei tecnici e dei militari il complesso militare industriale esercita un'influenza potente e in crescita e pure in questo son d'accordo con Spadaccia sullo Stato sul governo e questo è un nodo da sciogliere io fra l'altro che sono diciamo un po'pessimista è un po'ottimista
Credo e mi auguro che il movimento per la pace che sta nascendo in Italia
Si ponga anche dei problemi diciamo di non abbia solo gambe per marciare ma anche bianche cervello forse nel senso di conoscenza dei dati tecnici perché altrimenti è molto e molto difficile vincere delle battaglie se uno non sa opporre agli esperti del gioco della guerra
E ai signori della guerra
Delle argomentazioni che anche su una base di razionalità s'Montino punto per punto i loro cedono sogni che diventano coi nostri incubi grazie
Autore ringraziare Michelangelo De Maria adesso dico bene per l'intervento soprattutto per le cifre gli elementi tecnici che ha fornito perché l'intero libro nostra è nostra convinzione invece queste cifre questi elementi anche tecnici di valutazioni non siano sufficientemente conosciuti anzi direi quasi per niente conosciuti dalla Vasto pubblico
Semmai c'è un consiglio da dare consigli un po'di carattere generale
Via a volte tradurre questi grandi numeri in linea esempi più concreti che possano essere meglio compresi dalla gente potrei fare io ne ho solo sì
Per esempio
Lo sapete perché vogliono fare il Coprinus
Questo sembra un esempio contrario a quello che dicevo prima perché conosco sono poco poco relativamente norme lo scritto una paginetta con tutti da ecco il missile tattico Crews perché ci sono pare avesse le strategie è la versione tattica a se si fa in grandi numeri pare che gli americani li facciano in grandi numeri ma i sovietici di faranno sono solo un po'sette anni indietro ma arriva sei gli americani si chiedano il Crewe s'
I missili da crociera chiamiamoli così come si chiamano così perché sono missili da crociera che vanno lenti non possono volare al di sotto della velocità ma devono volare alla ma a zero ottantacinque ma per cioè al di sotto della velocità del suono
Beh allora costano solo cinquanta mila dollari allora una delle ragioni per cui East degli esperti del wargame del gioco della guerra vorrebbero farne
Tanti cosa la poco perché perché non hanno pilota perché si usano una volta sola quindi si buttano quindi la scelta delle tecnologie per costruire motore eccetera eccetera mamma emise riduce drasticamente i prezzi meccanismi c'è il pilota dentro devono cercare di farlo tornare indietro vivo almeno si spera e quindi naturalmente i sistemi tecnologici per garantire la vivibilità della dell'apparecchio del bombardiere colpendo il aumentano molto i costi no ai velivoli tattici con prestazioni analoghe che erano in commercio in commercio in produzione finora grazie a Dio ancora non sono in commercio la liberalizzazione non
Costano in generale oltre dieci milioni di dollari l'uno
E richiedono grandi unità operativa cioè se uno vuole esitate ci sono quelli che vanno massimo cinquecento chilometri di gittata gli strategici son quelli che sui cinque mila chilometri euro sopra i tre mila chilometri che possono colpire in profondità l'Unione Sovietica sto parlando
Dal punto di vista degli occidentali nel fronte in cui bene o male almeno geograficamente vivo io poi non ho particolari si
Addio per i sovietici
Apribili meccanismi di riarmo alla base della politica sovietica anzi ritengo che la spirale è una doppia elica che viene alimentata da tutte e due le parti
Però allora gli strateghi ragionare in questi termini un come scosta cinquanta mila dollari un vecchio sistema un Dharma tattico ne costava dieci milioni in più servivano grandi portaerei ognuna delle quali poteva costa molto di più una portaerei dei del tipo di flotta so parametri su tutti gli atti utilizzati a livello di non so sottomarino navi uno potrebbe fare una flottiglia molto meno fra l'altro colpi bile
è una squadra navale composta diciamo danari meno vulnerabili perché più piccole molto meno costosa delle portaerei in grado di lanciare centottanta Trilussa al giù torno fra mentre su una portaerei ci possono stare trenta aerei d'attacco ognuno può sganciare solamente una tonnellata di bombe ammissione quindi e comunque questi aerei che costava dieci milioni di dollari sono molto meno precisi dei chiusi perché credo sanno da a livello incarnano una tecnologia che permette di ridurre guarda che sono così impressionanti la precisione si parla di una soglia di dieci metri
Nel senso che beccano la fontana e non beccano scusate il colpiscono la fontana e non colpiscono comunque è proprio buffo come ragionano queste persone però queste cose bisogna saperle perché altrimenti uno dice e che in questa storia non è che io soltanto io fra l'altro so e da poco che mi occupo
Che dedicò parte del mio tempo di ricerca atti lo studio di questi sistemi d'arma un po'più di un anno fra l'altro dopo una visita dal presidente Pertini in cui io sono andato insieme ad altri fisici fra cui Amaldi share fra altri Esperti apportare un documento firmato da ottocento fisici su queste sul problema della corsa al riarmo
E Pertini c'ha detto un'unica cosa quando alcuni di noi hanno detto cosa dobbiamo fare noi della comunità scientifica aveva detto da quell'allarme
E io son venuto qua anche per perché per me bisogna dare l'allarme ma dare l'allarme significa anche dare tra dati tecnici su cui la gente può ragionare e riflettere grazie
Grazie
Un altro spunto di riflessione forse per il pubblico così anche su questo interviene per quando quando si parla dei grandi numeri in fondo a questo io sono convinto anche per una serie di esperienze che ho avuto che la gente quando ragiona in termini di migliaia ha scarsa poi capacità di riuscire a comprendere le cose che con quelle migliaia di milioni di miliardi poi c'è il problema del cambio del dollaro può essere fatta per esempio non so quanti di voi ma un calcolo molto semplice abbiano calcolato che cosa si potrebbe fare con settantaquattro mila ottanta mila miliardi di lire di nuove spesse militari bene corrispondono per esempio a un contributo di cinquecento mila lire attuali mensili per RAI due milioni e mezzo di disoccupati per tre anni
Questo è qualcosa un elemento di riflessione che vi fornisco io un dato e Dos senza altro la parola alta Ettore Masina giornalista del TG due
Credo che
Credo che devo convincere chi e con una modifica non sono più il giornalista del TG due
Secondo le notizie che mi sono arrivati ieri non sono neanche più il giornalista televisivo perché sono stato spostato in un settore non giornalistico
Bene
Io non farà un intervento molto breve perché gli interventi che mi hanno preceduto mi sono sembrati talmente interessanti che credo sia arrivato veramente il momento del dibattito
Mi limito soltanto a dire che stamattina mentre venivo a Perugia ecco riflettevo sulla bellezza dell'Umbria che è un regione che io amo grandemente e che considerano solo una terra di grande ospitalità perché ci viene Pellegrino in cerca di fede o in cerca di arte
Ma anche una terra e che io so bene si fa patria per tanta gente di altri luoghi e non parlo soltanto degli studenti dell'Università per stranieri
Ma anche dei profughi politici soprattutto quelli dell'America latina
Che hanno ormai soprattutto a Gubbio il luogo in cui annualmente si ritrovano
Con venendovi da dalle loro situazioni talvolta così penose di diaspora per rinnovare le loro speranze test tarde e i loro impegni di lotta
Ecco attraverso una piccola associazione di solidarietà con i movimenti di liberazione del Terzo Mondo di cui fanno parte anche alcune persone che ho visto qui in sala
Da vent'anni ormai noi andiamo raccogliendo i contributi di queste persone che a qualcuno possono sembrare Now fra che della storia ma che in realtà noi dovremmo riconoscere come testimoni martiri e anche ma quindi anche in qualche misura monitori di vicende che solo apparentemente sono lontane da noi
Essendo invece molto spesso e forse quasi sempre manifestazioni macroscopiche di fenomeni che presso di noi sono già presenti
In maniera più o meno sotterranea almeno come linee di tendenza
Ebbene tra le elezioni più importanti che questi compagni affidano spesso alla nostra riflessione
E che molto spesso noi trascuriamo con l'orgoglio di chi crede che la vera va battuto il fascismo trentacinque anni fa
O avere oggi una democrazia garantito dalla militanza di tante masse
Ci rendeva molto diversi dai prenda i Paesi del terzo mondo ecco fra queste lezioni ce n'è una che riguarda assai da vicino la nostra lotta di oggi la lezione questa dovunque una nazione alleata di una superpotenza
Accetta di trasformarsi in antemurale dell'intero lì si sviluppa un militarismo subalterno
Quindi tanto più rozzo di quello della superpotenza e teso a mantenere il proprio potere con un aumento delle spese militari e della produzione militare
E lì grazie a questo militarismo decade ogni vero esercizio della sovranità nazionale attraverso le connessioni tra il militarismo subalterno è quello diciamo della superpotenza
Lì con il pretesto della sicurezza degli impianti militari
Aumenta il controllo poliziesco dei cittadini aumentano l'attività dei corpi segreti la cesura magari non lo non legale ma terribilmente reale sui mezzi di comunicazione sociale aumenta la pressione direttiva sulla ricerca scientifica e via dicendo
Ora una situazione del genere significa come chiaro da questa descrizione ma come poi assai meno chiaro
Nella esperienza storica perché tutte queste cose avvengono per tappe infinitesimali molto spesso impercettibili significa di fatto una decadenza della democrazia
E significa che inevitabilmente ci dice l'esperienza di questi compagni
Un
Per una ulteriore penetrazione delle grandi imprese multinazionali nel Paese trasformato in antemurale
Perché perché attraverso la rilevanza strategica che un Paese ricevente dalla costruzione di impianti di costo altissimo De Maria Chiara appena parlato e di grande portata offensiva le multinazionali colgono la certezza che la superpotenza manterrà il dominio di quella zona qualunque siano le pro molto tensioni politiche della maggioranza della popolazione
Dunque quel Paese rimarrà non solo saldamente ancorato al mondo da cui le multinazionali provengono ma rimarrà anche in una situazione di assoluta virgolette stabilità virgolette sociale
Rappresenterà quindi un ottimo terreno di Investimenti questi investimenti saranno garantiti dai militari
Ecco non è necessario forse ricco rifarsi all'esperienza terribile che il Guatemala sta vivendo in questo periodo con il due per cento della popolazione già uccisa
O all'esperienza passata del Brasile per sapere che cosa significhi penetrazione delle multinazionali
A noi italiani basta ricordare due casi il caso Lockheed
Il caso Seveso per sapere quali inquinamenti la presenza di queste potenze pro può produrre nella vita di una nazione persino a quanto la democrazia vi sia salta
Ma l'esperienza del terzo mondo ci ricorda e ci suggerisce ben altro
Dove l'imperialismo militare attesta le sue basi e dunque il militarismo si affianca al capitalismo lì a breve termine il movimento sindacale viene imbrigliato elencare e le classi popolari pagano uno scotto sempre più duro
Dove i militari sono al potere le classi popolari vedono ovunque un continuo peggioramento delle proprie condizioni di vita lì dal proletariato si passa a una situazione progredì ente di sottoproletariato
In altri termini la installazione di importanti basi militari e quelle missilistiche sono ovviamente le tra i più importanti
Non poche stravolgere l'assetto civile politico ed economico di un Paese
Ed è per questo che io credo che tutti i cittadini abbiano il diritto dovere di pronunziarsi su tali sta al Lazio
Pone e trovo dunque del tutto positiva e da parte mia e sottoscrivo pienamente la proposta di una legge costituzionale
Avanzata dalla Sinistra indipendente per un referendum
Per rendere possibile un referendum sulla base di Comiso
Essa propone come voi sapete un'estensione dell'istituto del referendum ma ripropone soprattutto un concetto fondamentale che mi sembra
Opportuno ribadire proprio in una giornata come questa la libertà non può essere affidata soltanto alle istituzioni neanche quando queste istituzioni sono costituzionalmente democratiche la libertà è frutto della responsabilità di ogni cittadino e di tutti i cittadini e delle scelte che una maggioranza di cittadini
Condivide e porta avanti risolutamente
La libertà è incompatibile con il riarmo la libertà di un popolo non ha senso se altri popoli sono investiti dall'ingiustizia dalla fame
Questi due concetti sono resi evidenti dall'interconnessione che esiste ormai tra gli stati di tutto il mondo attraverso il riarmo generalizzato e attraverso il progressivo sfaldarsi da questo punto di vista del mondo l'ITIS modera due grandi potenze non ci troviamo regolarmente la guerra per le Falkland Malvinas è stato l'ultimo esempio di fronte alla possibilità di guerre terribili e di guerre atomiche perché come sappiamo
Le navi britanniche portavano bombe a testata nucleare e l'Argentina ha sicuramente una bomba atomica
Allora ecco io credo che noi tutti vogliamo che non solo gli italiani ma tutti i cittadini del mondo abbiano dovunque siano
Per loro e poi i propri figli il diritto di scegliere come spendere le risorse dei propri Paesi e le risorse dell'intera Terra perché l'intera Terra tiene vuoto e non gli stati abbiano il diritto come poi proclamiamo per noi dire no morte diressi ha un futuro ignote le
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