04 MAG 2014
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 1 ora 58 min
A cura di Enrica Izzo
Organizzatori: 
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Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di domenica 4 maggio 2014 condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (giornalista di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 58 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
  • Pannella esordisce commentando il senso del prossimo ottavo Congresso italiano del Partito radicale transnazionale: "Quantomeno siamo riusciti a ritardare, attraverso eventi non unicamente italiani e non unicamente di Partito radicale, questo corso delle cose verso la riproposizione vittoriosa delle condizioni storiche degli anni 30 e 40 che è il connotato a nostro avviso di questo ultimo cinquantennio". Contro il "dominio delle ragion di Stato e dunque delle ragioni contrarie allo Stato di diritto e al diritto ufficialmente vigente"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Massimo Bordin

    giornalista di Radio Radicale

    L'annuncio di convocazione del congresso italiano del Partito radicale transnazionale. Marco Pannella: "C'è un annuncio da dare, come spesso accade in condizioni di monopolio. Perché è vero che avant'ieri il Senato del Partito ha convocato l'ottavo Congresso italiano del Partito radicale transnazionale, ma - essendo un annuncio - tranne che da Radio Radicale in nessun altro luogo è stato trasmesso, valutato…". "Nel contesto che credo se si tratta del contesto storico, non solo italiano, come da 50 anni ci troviamo in solitudine a prevederlo, e anche a riuscire a intervenirci all'interno. Quantomeno siamo riusciti a ritardare, attraverso eventi non unicamente italiani e non unicamente di Partito radicale, questo corso delle cose verso la riproposizione vittoriosa delle condizioni storiche degli anni 30 e 40 che è il connotato a nostro avviso di questo ultimo cinquantennio". Contro il "dominio delle ragion di Stato e dunque delle ragioni contrarie allo Stato di diritto e al diritto ufficialmente vigente". "Quando noi abbiamo parlato, ormai 70 anni fa, della peste italiana, intendendo che questo paesino con scarso rilievo ufficiale negli anni 20 è poi riuscito in tempi lampo a regalare un'epoca storica che è quella dell'anti democrazia nelle varie declinazioni. Non siamo abbonati all'immortalità politica e questo significa semplicemente continuare a lottare sapendo che è probabile la nostra scomparsa violenta, che però è probabile da decenni e a questo punto permane invece il possibile opposto, cioè quello che si continui a determinare un corso diverso della storia contemporanea, se non proprio antropologico, nella ragione dello Stato di diritto"
    17:00 Durata: 7 min 18 sec
  • Il giudizio su Beppe Grillo ("di radicale può avere qualche riflesso, ma i riflessi non fanno un connotato serio") e quello su Matteo Renzi: "Sicuramente non ho fiducia nella profondità della sua analisi, della sua storia e anche delle sue intenzioni professe". E sugli attacchi renziani alle rendite dei sindacati: "Qualcuno gli può attribuire una qualche continuità dunque con Ernesto Rossi e Salvemini. Ma in realtà questo richiamo è sbagliato. Perché prima di quello questi sono anche i temi del nazionalsocialismo nazista e moscovita. Per loro erano: 'il prepotere sionista o dei banchieri'"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Su Beppe Grillo e la possibilità di accostarlo ai Radicali: "Io trovo che Grillo di radicale può avere qualche riflesso, ma i riflessi non fanno un connotato serio. Quelle che costituiscono un connotato serio sono scelte durature". Le critiche di Matteo Renzi alle "rendite" dei sindacati invece assomigliano a quelle dei radicali? "Proprio in questi giorni ha detto che è 'rivoluzionario'. E' molto interessante. Io amo distinguere, sottolineando che i 'rivoluzionisti' hanno concorso a distruggere se stessi, oltre che opportunità diverse esistenti nella storia. A questo punto noi abbiamo però qualcosa di chiaro, almeno, che ci espone di più: abbiamo proposte articolatissime, durature nel senso che continuano a poter consentire di intervenire da parte nostra, come ritengo sia giusto sottolineare noi siamo l'unica forza politica italianofona che dal 1941, con il manifesto di Ventotene, continua a manifestarsi in maniera sicuramente connotante l'epoca in cui questo accade". "Ritengo in questo momento che fa parte della attualità politica concreta l'influenza della singolarità radicale sugli eventi di una situazione di regime, in termini generali, che letteralmente annienta - perché con le nuove tecnologie questo diventa molto più facile - la possibilità per il popolo di ascoltare voci che il regime ritiene pericolose. Malgrado questo strapotere rispetto ai precedenti totalitari, credo che il fatto che Crozza, oltre che la Zanzara, si occupino anche nella loro cronaca - legittimamente ironica e satirica - è un segnale che dobbiamo sottolineare. Perché corrisponde a cosa? Non è che questi, Crozza o La Zanzara, abbiano simpatie per una astratta onestà politica, ma sicuramente onorano la loro professione cogliendo l'opportunità, e quindi anch'essi siccome viene fuori il Presidente della Repubblica che dichiara alcune cose…". "Lo sottolineo a molti stimabilissimi esponenti del Partito radicale: ma è possibile che il Partito democratico, non solo con la gestione Renzi" è lo stesso Pd in cui "non c'è uno che abbia detto: ma facciamo un dibattito sul fatto che quasi tutti i nostri rappresentanti ufficiali sparano tutti i giorni sul Presidente della Repubblica e sulle sue proposte". "Ci stanno due o tre nominati da Renzi, in posti significativi, che appena nominati subito hanno parlato per dire: ma noi sulle proposte del messaggio del Presidente non siamo manco per il cavolo d'accordo. Nessuno contesta che dicano questo, ma lo dicono in un modo…". Pannella torna quindi sul messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica su giustizia e carceri. Le critiche a Report di Milena Gabanelli che ha omesso molto sulla questione della giustizia: "Giornalista d'inchiesta? Che tu lo sappia o no, sei una giornalista di regime". Ancora sulla satira di Crozza e sul fatto di aver preso di mira Pannella: "Io dico che è legittimo nel senso che loro esercitano la loro professione, ma non è detto che loro pretendano anche che la loro, oltre che 'satira', sia riconosciuta anche come 'democratica'". Renzi "nipotino" di Gelli? Piuttosto, rilancia Pannella, Cicchitto "nipotino di Riccardo Lombardi": "Lo sento in questi giorni e dico 'continua proprio'". Su Renzi: "Siccome Gelli è stato banalizzato, è difficile trovare il nipote. In fondo Gelli è stato fortemente significativo per quello che rappresentava di debolezza e di scarsa qualità di quello che lui voleva distruggere". "Sicuramente non ho fiducia nella profondità della sua analisi, della sua storia e anche delle sue intenzioni professe. In più c'è una cosa oggettiva: come chi volesse profittare del lavoro teorico di noi Radicali, se andasse un tantino a vedere il nostro Centro d'Ascolto, potrebbe scoprire che Grillo e Renzi non è che siano una sorpresa, venuti fuori a un certo punto. No. Guardando, si era stabilito che alle prove elettorali successive avrebbero dovuto essere tra i vincitori". L'esposizione mediatica massiccia di Renzi e Grillo, anche prima che assumessero il loro ruolo attuale. Sulla "intelligenza" e la "singolarità" di Rino Formica e sul suo giudizio su Renzi. Sempre su alcune uscite anti sindacali e sulla Pa di Renzi: "Questo si ispira anche a Ernesto Rossi, perché Ernesto Rossi - dopo Einaudi d'altra parte - ha spiegato come vi fosse concorrenza ma convergenza tra il mondo della grande industria e quello sindacale, costantemente". "Qualcuno gli può attribuire una qualche continuità dunque con Ernesto Rossi e Salvemini. Ma in realtà questo richiamo è sbagliato. Perché prima di quello questi sono anche i temi del nazionalsocialismo nazista e moscovita. Per loro erano: 'il prepotere sionista o dei banchieri'". Pannella non a caso cita positivamente una battuta di Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, secondo cui "non è la prima volta che dal potere vengono cose anti-lavoratori con la scusa di essere anti-sindacati". Pannella dunque è d'accordo con Bonanni? "Su questo bisogna vedere cosa vuol dire… Altro è dire che sono riflessi tradizionali anti-lavoratori con il pretesto di essere contro i sindacati… In realtà poi a Bonanni gli si può rispondere: tranne i tuoi primi anni, quando eri l'erede della nuova Cisl, in realtà abbiamo avuto già sindacatocrazia e partitocrazia indicate come componenti della stessa realtà storica, quella neo-corporativista"
    17:07 Durata: 24 min 50 sec
  • Sul ruolo dell'informazione alle prossime elezioni europee: "Ormai si sono resi conto di quanto sia facile predeterminare gli esiti.Tanto è vero che adesso in extremis stanno intervenendo per inserire nei media Alfano e questo singolare Nuovo Centrodestra, poi anche Salvini e la Lega negli ultimi giorni, sapendo che comunque Grillo non ha bisogno di questo aiuto. Ma io potrei già dire quali saranno quelli che in queste pretese elezioni, clamorosamente più perfette nei richiami agli anni 30… Se avessimo più tempo per studiare la nostra produzione del Centro d'Ascolto, potremmo prevedere le percentuali"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    I sondaggi e il boom di Grillo. "Ormai si sono resi conto di quanto sia facile predeterminare gli esiti.Tanto è vero che adesso in extremis stanno intervenendo per inserire nei media Alfano e questo singolare Nuovo Centrodestra, poi anche Salvini e la Lega negli ultimi giorni, sapendo che comunque Grillo non ha bisogno di questo aiuto. Ma io potrei già dire quali saranno quelli che in queste pretese elezioni, clamorosamente più perfette nei richiami agli anni 30… Se avessimo più tempo per studiare la nostra produzione del Centro d'Ascolto, potremmo prevedere le percentuali". Sul "no euro" della Lega: "Oggi questi vogliono la lira italiana! Nemmeno la moneta padana o veneta… Con argomenti che loro se li avessero sentiti da altri 10 anni fa avrebbero detto 'siete cretini, sputate sull'Italia'. Si sono ridotti poverini a fare gli italianisti e vogliono la liretta"."Però pur di smerciare e pur di fargli avere il 4%, lo fanno sentire, fanno sentire le sue battute e quello che propongono. Certo, negli anni 30 avrebbero detto 'al servizio dei giudei nelle banche', invece per il resto il punto di riferimento positivo è che dicono: così i lavoratori italiani potranno liberarsi in qualche misura dalla fame cui oggi sono ridotti, da una subalternità… E nessuno gli risponde! Perché povero Silvio (Berlusconi, ndr), oggi l'ho sentito". Berlusconi infatti era, assieme a Salvini, ospite di Lucia Annunziata. Pannella torna sull'enfasi che negli anni passati fu data alla patrimonializzazione delle famiglie italiane: "Poi d'accordo con la sinistra hanno distrutto quello che loro evocavano come agio per le famiglie italiane"
    17:32 Durata: 12 min 6 sec
  • Radicali, Repubblicani e Liberali, il senso di un'allenza che fu

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il dibattito sull'euro tra La Malfa e Savona. Sull'alleanza che una volta ci fu per le elezioni europee tra Radicali, Liberali e Repubblicani: "Avemmo successo, perché facemmo entrare anche Marco Taradash come anti proibizionista in quella baracca. Con Renato Altissimo, che era la componente liberale, e il repubblicano Giorgio La Malfa: questa coppia nel nord dell'Italia riuscì a perdere il 70 per cento dei voti, per questo noi nel sud, con i mezzi che avevamo, riuscimmo a contribuire a questa coalizione…". Scomparse le organizzazioni politiche di quest'area liberal-democratica, in piedi è rimasta solo quella radicale: "All'unanimità il Senato del Partito ha stabilito le date dell'ottavo Congresso Italiano del Partito radicale. Sono quattro giorni e si è sottolineato su quali temi connotanti saremo presenti. A mio avviso costituisce la sintesi dell'attualità della resistenza al trionfo altrimenti in corso dei perdenti del 1945". Ancora sulla sfida tra ragion di Stato e Stato di diritto e sull'oscuramento mediatico dei Radicali
    17:44 Durata: 16 min 56 sec
  • Al Procuratore capo di Milano, Bruti Liberati, si rimprovera una gestione troppo politica di alcuni casi: "Noi dicevamo: questo ha mobilitato tutte le forze della polizia e della magistratura per dimostrare che questo andava a puttane, testualmente"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La situazione del Procuratore capo di Milano, Bruti Liberati, anticipata in qualche modo da Pannella molti mesi fa. "Robledo ha posto il problema ufficialmente, ha contestato questa cosa che a me parve macroscopica, dicendo che lo faceva in compagnia di quell'altra prestigiosissima magistrata milanese Boccassini". Al Procuratore si rimprovera una gestione troppo politica di alcuni casi: "Noi dicevamo: questo ha mobilitato tutte le forze della polizia e della magistratura per dimostrare che questo andava a puttane, testualmente". Idem sulle misure sanzionatorie prese per Silvio Berlusconi: "Bruti Liberati si sentiva, come immagine, abbastanza legittimato a questa singolarità". "Chi lo può andare a spiegare a Silvio?", si chiede Pannella. Che poi critica l'ex presidente del Consiglio per la sua versione semplicistica del presidenzialismo che va propagandando in queste ore
    18:01 Durata: 4 min 27 sec
  • Sui rapporti tra Radicali e mondo cattolico, in particolare Papa Giovanni Paolo II

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sul Congresso radicale: "A oggi c'è qualcosa che per motivi politici tattici voglio ribadire. Le cose che sicuramente fanno parte quasi esclusivamente della nostra storia, ma che poi… Come accade per l'antiproibizionismo, col mondo che sta diventando antiproibizionista, mentre prima eravamo solo noi pidocchi nella nobile criniera del proletariato… Oggi cosa accade? Ho potuto ricordare, come debito alla memoria, la scelta assolutamente consapevole del santo polacco, del Papa polacco, smaccatamente filo-radicale e anche filo-me, diciamo". I rapporti tra Radicali e Papi. "C'è un episodio di censura di una cosa fatta fare da Minoli, in cui Mirella Parachini e Santini, il mio medico, avevano fatto delle interviste con una redattrice intelligente. A questo punto queste cose sono scomparse, soprattutto quella di Santini che poteva - essendo lui notoriamente cattolico - dire cose che potevano essere utili a me, ma che in realtà costituivano un elemento a favore di Papa Wojtyla, perché lì veniva fuori in modo chiaro che quel Papa che cercava me e altro, era per fare l'amnistia subito oppure non si sarebbe mai fatta. Questa roba non si riesce più a trovarla. Hanno di fatto censurato la giornalista e non si becca in nessun modo. Perché questo nel dossier giustificante o meno la santificazione di Papa Wojtyla avrebbe costituito una pezza d'appoggio enorme, di carattere profetico". I rapporti tra Pannella e l'ambiente cattolico. "Un inciso: vorrei ringraziare l'ex ministro Rotondi che tre giorni fa, a proposito di questa storia della mia nomina a senatore a vita, ha fatto una dichiarazione intelligente - come non di rado gli capita. In cui dice in sostanza: 'A me pare dovuta e positiva la nomina, ma ci tengo a dirlo come cattolico non so quanto rappresentativo, e in questo in convinzione di non essere isolato'. Rotondi, ti devo ringraziare"
    18:05 Durata: 10 min 13 sec
  • Pannella: "Abbiamo convocato questo Congresso, non sappiamo ancora con quali soldi lo faremo, nel quale chiederemo di uscire fuori dalla situazione nella quale manifestamente 60 anni di anti-democrazia ci hanno messo. Questo esige che non l'uno o l'altro, ma delle comunità che hanno vissuto la storia di questo Paese decidano di correre per consentire il proseguirsi della vita del Partito radicale nell'unico modo in cui possono, acquistando la tessera". "Senza acquistare per quest'anno il biglietto di trasporto nel servizio radicale, a questo punto probabilmente quel servizio scompare. Aspetteremo di sapere per esempio se la Tavola valdese capisce questo, visto che l'iscrizione è un impegno a essere più intransigenti a titolo individuale per esercitare la propria individuale personalità". L'appello a varie comunità religiose

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Abbiamo convocato questo Congresso, non sappiamo ancora con quali soldi lo faremo, nel quale chiederemo di uscire fuori dalla situazione nella quale manifestamente 60 anni di anti-democrazia ci hanno messo. Questo esige che non l'uno o l'altro, ma delle comunità che hanno vissuto la storia di questo Paese decidano di correre per consentire il proseguirsi della vita del Partito radicale nell'unico modo in cui possono, acquistando la tessera, il biglietto di Rosa Parks, quello per poter usufruire per un anno del servizio radicale e quindi anche della non scomparsa di questa storia dalla realtà contemporanea. E quando dico che a mio avviso la risposta può venire soprattutto da 'comunità' è perché migliaia o milioni di italiani non potranno apprenderlo dalla Rai tv. Personalmente posso sperare che se anche Don Andrea non c'è più, che la comunità del Porto di Genova si ponga il problema di iscriversi come comunità, visto che nel nostro statuto si chiede un solo impegno, quello di esercitare con maggiore vigore la propria personale autonomia". Sulla condivisione di Giovanni Paolo II della battaglia per la giustizia e le carceri italiane. Un Partito al momento senza segretario, vista la latitanza di Demba Traorè: "Sì ma quello non è competenza di questo Congresso… No, certo, ma non è la cosa che mi preoccupa di più rispetto al Partito e alle sue funzioni. Ho dichiarato a suo tempo, ripetendomi, che la più grossa sconfitta riportata negli ultimi due anni era proprio questa: il comportamento del segretario eletto che, dopo essere stato eletto, si era diluito. E ho detto che il Senato poteva e doveva, per Statuto, occuparsi di questo, non necessariamente un nuovo Congresso. Ma non è quello che ci pesa di più. C'era il combinato disposto tra il presidente della Repubblica Pertini, che a quel punto ripete - contemporaneamente alla nostra campagna contro lo sterminio per fame nel mondo - svuotate gli arsenali e riempite i granai. Ed era pertinente, tanto che in quel momento riuscimmo per esempio a ottenere dal Parlamento europeo e dalla Commissione uno stanziamento inaudito ai fini della lotta contro lo sterminio per fame. Però adesso credo che ci sia un solo modo: quando accadde che riuscimmo ad andare alcune volte sulla Rai e su Mediaset, spiegando l'importanza che noi raggiungessimo le 5 o 10 mila iscrizioni, altrimenti avremmo dovuto prendere atto della sconfitta della possibilità di farcela e quindi chiudere baracca… Bene, accadde che in quattro mesi, a partire da due notti in cui fummo ascoltabili in programmi di massimo ascolto, 42 mila iscritti. Oggi abbiamo poco più di mille iscritti, ma per non chiudere abbiamo bisogno" di un salto di quantità e qualità in questo senso. "Senza acquistare per quest'anno il biglietto di trasporto nel servizio radicale, a questo punto probabilmente quel servizio scompare. Aspetteremo di sapere per esempio se la Tavola valdese capisce questo, visto che l'iscrizione è un impegno a essere più intransigenti a titolo individuale per esercitare la propria individuale personalità". "Sarei felice se dalle varie comunità monastiche, dalle suore americane, da Noi siamo chiesa, dalle comunità protestanti per una volta, ci fossero decine di migliaia - per non dire centinaia di migliaia visto che siamo transnazionali - di iscrizioni". La concomitanza del Congresso con le elezioni europee e le motivazioni che hanno spinto i Radicali a non candidarsi: "Noi vogliamo cogliere questa occasione di flagranza criminale assoluta, in cui questo Paese da decenni non ha il diritto di conoscere ed esprimersi su una parte della storia dello stesso Paese. Credo non sia esagerato dire che la storia radicale riguarda anche la storia del Paese, e forse la storia d'Europa". Ancora sull'appello alle comunità religiose per iscriversi al Partito: "Io ho sempre detto: se proprio ci fosse un'ispirazione, da trovare un precedente per questo statuto, può essere quello delle comunità monastiche e religiose il più vicino". "I nuclei da trattare sono ragion di Stato e Stato di diritto". Poi "la riflessione su Cesare e Pietro", sullo "Stato di diritto gramscianamente liberale". Il ruolo della giurisprudenza nell'operato del Partito e dell'Associazione Luca Coscioni
    18:15 Durata: 29 min 58 sec
  • Conclusioni, tra appuntamenti e appello all'iscrizione

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Ieri hanno rifatto la marcia per la Vita, in quarantamila eccetera… Questa a me pare la reazione assolutamente inevitabile delle basi vaticane o clericali di questi ultimi 50 anni che con questo Papa sentono - come dire - che l'epoca ruiniana è un'epoca che deve fare i conti che 'per la Vita' significava 'contro l'aborto', mentre il Papa due mesi fa ha esclamato 'basta con le ossessioni' su aborto, divorzio e altro. Questo lo segnalo come un fatto interno alla religiosità". Tra gli appuntamenti della settimana, un confronto con Bertinotti lunedì e la coincidenza con una Tac prevista: "C'è un dettaglio. Per la Tac devo subire un trattamento nel quale si immetterà del liquido, dell'acqua, nel mio corpo, immediatamente prima della Tac. Immettendo due litri d'acqua dentro. Subito dopo la Tac, altri due litri vengono immessi, una sorta di bomba d'acqua. Questo mi viene in mente perché ancora i miei medici devono stabilire e potere dire a Fausto (Bertinotti, ndr) se possono spostare un poco l'ora". Sul Congresso: "Dovremo precisare come, quando e in che modo riusciremo a farlo". "Per riuscire a farlo sarebbe necessario, e auspicabile, quella conoscenza del fatto che ci portò ad avere 42mila iscritti qualche decennio fa. Accadde perché la comunicazione raggiunse qualcosa come 40 milioni di ascoltatori". Su un episodio ricordato da Angiolo Bandinelli: "Ha ricordato che quando lui era segretario, a un congresso di Torino, si era detto che se non raggiungevamo i 1.000 iscritti non ci sarebbe stato più il Partito radicale. Angiolo ricordava il dettaglio: che nella notte precedente eravamo a 870, e allora non andammo a dormire perché arrivammo a 1.005-1.010. Oggi riteniamo che il livello quantitativo non sia più quello, visto anche l'interessamento del Papa, del presidente della Repubblica e della Cedu" sul tema della giustizia e del diritto posto dai Radicali
    18:45 Durata: 12 min 14 sec