"Uomini di frontiera per la riconciliazione"

Il cuore di immacolato di Maria trionferà ci sarà la pace nel mondo è tutto una tesi spiegati su come tra il ritorno la conversione della Russia con come lui diceva ma c'ha c'erano tutti da convertire i la conversione significa il ritorno delle radici cristiane tra questo fatto e la pace
Alla fine è il mio cuore immacolato trionferà la Russia si convertita ci sarà pace nel mondo c'è un rapporto c'è una connessione
Bene sono passati tanti anni
Poi il mio mestiere mi ha portato proprio a seguire un po'
Russia tutta questa storia è che ha avuto avuta alla sua foce negli avvenimenti degli ultimi anni ebbene guarda di quel Vlade che a lezione di di questo professore universitario professore fino alla costituzione di quanta attuali tasse si è si è caricato io ho seguito il Papa a Fatima
Ed è stato straordinario questo questo sigillo di Pietro su questa tesi
Cioè di un rapporto tra la caduta dell'atteso perché questo è un dato di fatto
Un un ritorno delle radici cristiane vasto spazio di quello che era il socialismo reale perché anche questo è un fatto è una una pace sulla terra che sta fiorente ultimissima ricordo a Leningrado nel mille novecentocinquantanove accompagnavo La Pira non viaggio straordinario che fece
Ai tempi di Krusciov
Dicendo Crush of togliete il cadavere dell'attendismo di Stato come avete tolto il cadavere
Di Stalin dal mausoleo della Piazza Rossa
Allen in grado c'era una chiesa cattolica semichiusa e siamo andati a messa
C'era in un altare laterale un sacerdote con la barba
Diceva
Più un altro che dice Vanessa per Pelloux
La Pira che era accanto a medici e quello deve essere un gesuita
Professore come sapesse quelli sacerdote con la barba
Bene si uscì dalla chiesa e questo signore con la barba ormai in borghese camminava svelto e la pietà dietro che diceva padre
Padre mettendo spaventatissima eravamo ai cinquantanove dice chissà chi è questo
Alla fine lo apprese
Per Bracci rivisti attento ergo sum La Pira
è il sistema certo altri con la barba rispose Ego sum Società acquisire su
Ecco vedi mi disse se ci sono i gesuiti queste novelle perso la battaglia
Da cui si vede che siamo realmente piuttosto pericolose ma sbuffa
Va bene
Mi piacerebbe anche in questo caso risottolineare perlomeno due aspetti che mi sembrano nel contesto anche del nostro convegno molto interessanti la fierezza di un'appartenenza
Sarebbe forse proprio per ritornarci anche in altri momenti e quel cenno interessante alla biblioteca della Congregazione Mariana come punto di riferimento nella formazione ancora un'altra volta un invito allo studio all'applicazione alla ricerca
Questo tema della ricerca forse ecco ci ci predispone ad ascoltare ora la testimonianza
Del professor Pietro Scoppola
Docente all'Università di Roma
Prego professore ma con questa mia testimonianza torniamo indietro di qualche anno perché Luigi Pedrazzi ventisette io sono del ventisei
Anche se è della fine del mese Guardian restasse uno ex senatore ne ha presentata così pare Danielli non si può pretendere che sia un giovanotto
Io sono uscito dall'Istituto Massimo dove avevo frequentato tutte le classi del Ginnasio e diceva allora c'era Gina centocinque anni dal primo al quinto non come adesso che ci sono tre anni di media fra questi due anni appesi nel vuoto
Sono uscito dall'Istituto Massimo nel quarantaquattro poche settimane prima che arrivasse la Roma gli alleati
Quindi tutta la mia formazione si colloca in quel periodo che già Pedrazzi evocato che sono gli anni del fascismo gli ultimi anni del fascismo e non era un clima culturale esaltante
Pieno di molte sollecitazioni le sollecitazioni sono venute dopo mi ha fatto un cenno città dice negli animi demente soggetti passivi quanti Oggiaro diversità sempre il rapporto con i gesuiti con la Congregazione Mariana ma già fuori dall'esperienza bene io non voglio fare un discorso celebrativo perché nei discorsi celebrativi encomiastico in cui tutto è bello e tutto va bene poi non c'è niente che va bene Jihad che avvalori voglio dire con grande franchezza alcuni dei miei ricordi e ha ragione Pedrazzi della Bibbia non ci si parlò molto ma non era tanto un limite della formazione dei gesuiti quello che della Libia non si parlava nella chiesa di allora c'era molta filosofia e io e di un eccellente professore di Filosofia lo voglio ricordare il padre Giampietro dall'Istituto Massimo
Si studiava seriamente
Non c'era il senso della Chiesa popolo di io che c'è oggi non c'era nulla di quella che oggi chiamiamo la teologia della il Catto
Io ricordo che le professioni
Delle quali si parlava alla vigilia dalla chiusura
Del corso di studi in vista della scelta universitaria venivano presentati in funzione delle occasioni che le professioni potevano fruire
Per l'apostolato quindi in testa a tutti c'era l'attualmente la vocazione religiosa per chi l'aveva poi c'era la Commissione del medico faceva il professore poi c'era giù giù fino alle professioni
Che non avevano in se stesse una non offrivano insistesse occasione di apostolato per esempio lo studio e la matematica uno che avesse voluto fare lo studio la matematica
Questo era neutro non aveva nessun valore dal punto di vista religioso quindi le attività lei cali venivano visti in funzione
Di un'attività apostolica che è il contrario del discorso che si fa oggi che di valorizzazione e del ruolo del cristiano nel mondo della costruzione
Della storia del mondo come opera della Chiesa e non solo del dell'aria ecco questi limiti c'erano tutti nella cultura però c'è una cosa io questa la voglio dire con grande convinzione perché mi ha segnato profondamente c'era l'idea del di un problema almeno così io l'ho sentito
Di un problema religioso questo nella Congregazione Mariana nel ristretto voglio ricordare il padre ma saluti
E che affianca la conversione mai a Napoli c'era il ristretto che è un circolino ancora più ristretto in cui andavano alcuni giovani
Diciamo così scelti cioè questa formazioni tipo elitario allora molto forte ben in questi ambienti l'idea centrale forte che io ho recepito e che l'esperienza religiosa fosse doveva essere era una cosa decisi e di quest'esperienza religiosa si giocava soprattutto e prima di tutto in un rapporto personale con il signore convinto quest'idea della presenza di tiglio quest'idea del confrontarsi continuamente con questa presenza che diventava invito a una preghiera concepita non come momento distinto ma come Respighi io in qualche modo della giornata
Questa era la centralità di Cristo Ico del pavé Maddalena che ed contribuì a dare una fortissima impostazione alla nostra formazione negli ultimi anni su questa idea dell'incontro con Cristo come fatto che sconvolge la vita che segna l'esistenza
Questa è stata per me ma può darsi che altri abbiano ricordi diversi una cosa decisiva ossia l'intuizione della della soggettività
Nella vita cristiana vedete scusate è una previsti tra parentesi di carattere storico viene ai santi Ignazio la Compagnia di Gesù sono presentati come gli antagonisti della riforma protestante e la Controriforma i terzini euro sono stati Sant'Ignazio è stato il grande santo della lotta contro le navi sia contro la controriforma evacuate ebbene questa intuizione che c'è nella spiritualità Ignazia
Della soggettività forte e profonda dell'esperienza religiosa
E antagonistica me ma è in qualche modo e interna anche a una stessa esperienza io non la conoscevo allora l'ho letta dopo come Pedrazzi perché non ci facevate leggeremo i gesuiti i testi
L'abbiamo tutti scoperto per curiosità culturale
Ma io non so perché non ci venivano offerti i testi o l'autobiografia di Ignazio che poi in realtà è una biografia dettagliata a un suo collaboratore
C'è un passaggio in cui e Sant'Ignazio dice che è stato liberato da una fase di scrupoli dopo la la convenzione con l'avevano tormentato quando si rese conto che questa liberazione avveniva per la misericordia di Tizio
Ma la liberazione per la misericordia di Dio è una frase che potremmo trovare in bocca all'utero cioè questa reagisce della comune dell'esperienza religiosa come fatto soggettivo perché io insisto su questo
Perché io ho l'impressione che oggi si rischi di perdere e perché in questa giusta accentuazione questa giusta riscoperta della esperienza religiosa come esperienza
Corale come esperienza di comunità con esperienza di gruppo si sfornano visibilmente mai modo in cui oggi i giovani si riuniscono si associano si pensa o si possa allora questa vicinanza che a mio giudizio la condizione centrale perché oggi un cristiano possiamo rispondere alla sfida di una società secolarizzata
Perché a una società secolarizzata non si risponde altro che se il cristianesimo ce l'abbiamo piantato dentro l'anima come un fatto di coscienza non si risponde con delle appartenenze sociologi
Solo dei cristiani adulti che vivono l'esperienza religiosa dentro la loro coscienza in piena responsabilità possono rispondere alla sfida di una società in cui il cristianesimo non è più un dato d'ambiente
Perché è una società ormai in larga misura secolari ho messo in evidenza questo aspetto perché mi sembra importante
Ma
Ci sono altre cose che voglio dire perché altrimenti la testimonianza sarebbe troppo di tutti
Noi abbiamo avuto un senso vivo dell'apostolato allora si usava adesso può apparire un po'strana così a questo fatto di essere responsabili degli altri
Dal signor Marco ho detto momento fa non c'era molto il discorso sulla comunità il senso della comunità e della via esperienza religiosa comunitaria era piuttosto Vidotto
Il senso della Chiesa popolo di Dio non era nella cultura del tempo ma nella formazione dei gesuiti c'era foltissimo questo così chiamo alla responsabilità dell'apostolato che era la responsabilità verso l'alto come persona
Per cui si dovevano in qualche modo cercare le occasioni cogliere tutte le occasioni offerte dall'amicizia dal lavoro comune dallo studio per essere testimoni che la Sea
Essere portatori di Cristo nell'ambiente di studio nell'ambiente di lavoro
E qui di nuovo questo visione e profondità non superficiale non oggi purtroppo
è tutto molto rumoroso
Ma ci si chiede quanto poi ci sia di vero e di profondi molte manifestazioni di presenza cristiana del nostro tempo viceversa questa attenzione all'appalto personale come condizione
Di un autentico apostolato e affianca questo voglio dirlo perché per me è stato importantissimo
Ultimo elemento
I poveri
L'attenzione ai poveri sapete i poveri quando io ero allora a Roma
E negli anni dell'università dopo la Liberazione significava la borgata romana significavano tutti i profughi che erano venuti dalle zone più bombardate verso Roma che era stata quasi indenne
Da questo disastro dei bombardamenti ieri significano queste borgate devastate dalla miseria e dalla sua diceria emessi perché venticinque lettere a San Vincenzo andare in due o in tre D ha fatto estetisti da portare dei poverissimi tanti
Ma si vedeva sì
Se aveva il senso visivo fisico di che cos'era la missione e nella formazione dei Gesuiti e soprattutto del padre ma semplice era fortissimo questa attenzione al
Tutto questo certamente così come io l'ho detto con queste parole appartiene a un mondo che non c'è più io mi rendo conto che è una testimonianza che viene da quarantacinque anni fa
Ma io sono convinto che in questa in questo tipo di formazione in questo tipo di spiritualità ci sono gli elementi che aggiornati
Possono rappresentare oggi grandi se per una risposta ai problemi del nostro
Voglio dirlo perché appunto la mia testimonianza non è celebrativa non encomiastico ha poi nella mia vita sono venute altre influenze come da mi faceva cenno anche Gigi Pedrazzi ho conosciuto altri ordini religiosi rappresentati da eminenti diciamo figure così ho avuto l'influenza di Rosmini anni degli oratoriani e sopra e alla fine soprattutto dei Benedettini ex ed è stato un padre benedettino ormai morto che mi ha introdotto alla Bibbia mi ha fatto scoprire la bellezza della Bibbia e l'importanza della Bibbia sono stati gli anni del codice dobbiamo credo come cristiani e come cattolici aveva il senso grande della vita della Chiesa la chiesa non si riduce a nessuna di queste esperienze di spiritualità tutte sono importanti tutte sono feconde
Quella dei gesuiti per me è stata la prima quella che mi ha segnato su alcuni punti fondamentali
Anche se poi sono venute altre esperienze che hanno in qualche modo contribuito alla formazione di quello che e che rimane un povero cristiano
Renzi
Credo che gli organizzatori del convegno abbiano previsto probabilmente di pubblicare se non altro una sintesi degli interventi che mi sembrano interessanti è vero
Lo vorrei già ricordare adesso qualcosa che mi sembra estremamente stimolante in ciò che ha detto il professor Scoppola questo ricordare che l'esperienza religiose decisiva e si gioca in un rapporto personale con Dio
Noi abbiamo subito probabilmente pensato all'esperienza degli esercizi spirituali che per molti di noi è diventata punto di riferimento per la vita
Questo crescere come che crescendo nella responsabilità verso gli altri è stato il povero della chiesa
Sono pennellate di spiritualità Ignazia nazionale noi
Capiamo da questa esperienza
Bene abbiamo il tempo per un altro breve giro dove chiederò ai relatori che sono stati bravissimi si sono attenuti le indicazioni con una precisione cronometrica chiederò cinque minuti ciascuno ma avrei una domanda per ciascuno di loro
Vorrei chiedere anzitutto alla professoressa in a Siviglia
Che vive in una città che è spesso citata per dei grossi problemi che tutti noi conosciamo
Vorrei chiedere
A te che lavori i come insegnante di teologia in questo contesto molto preciso in che modo
La tua esperienza di insegnamento da teologia ti apre all'esperienza di altre culture
Palermo e un po'il punto di incontro di diversissime culture tra di loro un po'anche per la storia evidentemente della città in che modo
Questa esperienza di insegnamento TA aperto produce niente in quindi un un effetto che è tipico di una spiritualità Ignazi Ana che il pensare in grande
Ma direi questo che la formazione teologica che ho ricevuto mia soprattutto aperto l'orizzonte del dialogo e dello scambio
è un tempo la teologia aveva due limiti oggi ne avrebbe anche degli altri che erano un po'quelle del razionalismo direi anche
Della cattolicità intesa in senso un po'chiuso cioè questa è la nostra linea un po'di apologia ecco qualche volta attaccava un po'di via di apologia Isma'
Io credo che invece la formazione teologica che ho ricevuto mi ha aperto allo scambio al dialogo all'ascolto delle altre culture anche delle altre teologia
In particolare due teologie secondo me ho avuto modo di assimilare e di vivere anche per l'esperienza concreta che viviamo a Palermo una è la logica della liberazione no questa ascolto della voce dei poveri del grido di giustizia che ci viene dall'America latina
Che qui si realizza senz'altro in altro modo ma che pure è un'istanza di giustizia a cui l'uomo non può essere sordo
E l'altra è la teologia della bellezza
Noi in Sicilia abbiamo molto subiamo molto gli influssi dell'Oriente nella nostra tradizione c'è moltissima influenza orientale ecco questa teologia a con fatica del Silenzio della contemplazione
Dell'icona che ti parla un linguaggio soprannaturale
Ecco io credo che le due provocazioni sono opposte eppure trovano un punto di equilibrio appunto nell'unità della vita Dellai col cioè da un lato il desiderio di contemplare in silenzio
La bellezza e la grandezza di Dio
Dall'altro l'ascolto e quindi la necessità di una risposta
Alla istanza di giustizia da parte degli ultimi e qui ecco il punto in cui io trovo un riferimento Ignazio hanno molto chiaro e la necessità di c.t. dare il messaggio questo mi sembra molto importante rafforzerà l'azione più grande che ho ricevuto diciamo da tutti questi anni di studio
Cioè quando si conosce questa realtà Di Chio quando ci si inoltra nel mistero della chiesa
Le cose sono più grandi di noi e ci viene talvolta difficile proprio penetrare il mistero ma quanto più si lavora si studia si apprende tanto più si è responsabili di tradurre quello che uno imparato
Nella vita quotidiana con la gente di tutte le nazioni di tutte le religioni di tutte le età di tutte le culture
E nella mia esperienza ho voluto sempre
Diciamo tenere presenti i due mondi così lontani a Palermo si parla di due Palermo così lontani eppure tutti e due così bisognosi di Dio
Io mi ritrovo spesso nelle parrocchie bene della città a parlare un linguaggio tra virgolette dopo otto e a cercare di trasmettere il senso di Tio a persone che lo possono recepire attraverso un discorso pacato ma qui viene difficile perché hanno la vita troppo piena di beni troppo piena di sicurezze
E mi ritrovo contemporaneamente sulle barricate dei padri gesuiti nei quartieri più emarginati a Palermo ne abbiamo diversi che sono parroci padri gesuiti a parlare in mezzo alle bancarelle dei commercianti nelle stamberghe del vecchio centro storico in dialetto siciliano naturalmente ecco ho chiesto al Signore questa grazia di non farmi in borghese Sire da una parte e di non ripudiare il ricco in quanto ricco cioè veramente di avere quel senso che Ignazio aveva che io sento profondamente di aver assimilato
Dice
Predicare il regno di servire il regno laddove siamo chiamati avendo questa elasticità che elasticità mentale elasticità di cultura elasticità di cuore innanzitutto per poter portare veramente maggiore di Christophe tutti
Ora ora una domanda per il professor Pedrazzi
Euro tre o quattro anni fa la Compagnia di Gesù pubblicato un volume volumetto molto interessante dal titolo le caratteristiche dell'attività educativa della Compagnia di Gesù e in questo volumetto tra le diverse caratteristiche indicate ce n'è anche una che mi sembra interessante la necessità di educare i giovani al senso critico alla coscienza critica alla lettura smaccata della realtà quotidiana lei professore che lavora nel campo dell'editoria di impegno che cosa si sentirebbe di dire ai giovani che sono qui su questa necessità di aprire gli occhi sulla realtà
Domande certi
Cinque minuti sono un po'pochi anni
E quindi il Centre sceicco se no no sintesi non se ne possono fare
Sei come
La cosa verso la quale bisognerebbe
E toccarci tutti ogni giorno
La scuola potrebbe servire ma
Per come
Secondo me è servito a poco anche il massimo questo fine ma figurarsi adesso
Che il discorso intorno al potere
L'abbiamo sfiorato
Un po'ricordando le nostre storie Pietro con alcuni deferimenti
Ah no alla ferma fuori Harlan
Il potere io credo che
Sono che i cristiani si facciano un'idea più seria più veridica
Più profonda più libera
Penso che sotto questo profilo all'alba del terzo millennio
Del cristianesimo tra noi siamo
Agli inizi di una comprensione di come il cristianesimo esige una vigilanza e una modificazione delle categorie entro le quali pensiamo di Totti
Per sviluppare questo tema ci possiamo incontrare anche altre volte con alcuni gruppi prossimo che Mourinho si richiede molto molto più tempo ma io penso che
Noi diamo delle brutte sul potere perché nella migliore delle ipotesi pensano che sia una cosa utile che sia uno strumento per il pene
Questo io credo che sia un pensiero sbagli attivissimo
Se siamo lì non ci liberiamo più credo che si debba dire che non si possono servire due padroni
Che l'unico potere che noi dobbiamo cercare di costruire è anche questo con equilibrio se no si finisce dal medico
E il potere su noi stessi
L'unico potere legittimo e quello che esercitiamo su noi stessi
Per cui io poi aggiungerei facendo tutte queste sintesi bellissime che ci che arrivati a alla nostra età possiamo tentare tra le grandi famiglie
Christian è vero l'onore la bora di San Benedetto l'attenzione al regno e all'ascesi di Ignazio io aggiungerei ora la bora e tre mia
Regna subita
Che l'obbedienza io e a Cristo però devi regnare
Sui tuoi disordini sono ognuno sui propri o che sono tanti
Ma non devi pensare di servizi nessun strumento di potere surreale
Quello che noi dobbiamo abituarci a considerare che al posto del potere dobbiamo mettere la comunicazione la legislazione l'amministrazione ma che non hanno nulla a che vedere con il talk
Se gli uomini comunicano
Il potere si sposta
Il potere c'è dove gli uomini non comunicano i loro bisogni e i loro progetti di vita abbiamo sentito in quell'accenno anche alla teologia della liberazione
Se gli uomini legiferano che obbediscono alla legge non c'è
Non c'è
C'è ordine certo Rita
Ma non c'è
Il potere è una cosa che noi ci portiamo dietro dal mondo precristiana e oppressione violenza
Se volete e paura
Potere serve tranquilizzare la paura
E quindi si collega poi alla guerra
Quindi agli stati così come esistono
Sono tutte cose che lui dobbiamo educare cioè guardare criticamente all'interno e questa è la seconda cosa di una
Consapevolezza che noi invece siamo nella libertà nella gioia perché siamo stati salvati c'è un padre
Siamo stati perfettamente sano non c'è poi c'è tutto da fare questo disordine altissimo mondo
Ma non c'è da pensare nulla della nostra esperienza con le categorie che vengono
Coordinate da un mondo
Che continua a essere troppo o pagano e quindi seguace di idoli
Ho
Al punto in cui i nostri stessi fratelli ebrei lo lasciarono e cioè sostanzialmente sec. Rizzante in una sinagoga
E quindi nel rifiuto dell'universalismo vero e della misericordia del sacrificio disse
Caro obbedienza al Papa
Per cui il rischio terribile di essere Farisei o pagando e non cristiani e costantemente noi siamo ogni giorno immersi incontinenti fari sadismo incontinenti di paganesimo quindi lo spirito critico dovrebbe attraverso l'analisi delle molte forme in cui il potere continua ad avere il volto che non dovrebbe avere dobbiamo liberare
E quindi ho la bontà e tre grazie
Ora vorrei rivolgere una domanda al dottor città Erix
Si attribuisce a Sant'Ignazio
Poi non so fino a che punto sia vero un'espressione più o meno chi si sente citare molte volte ti più o meno suona così e necessario quando si si conversa con qualcuno soprattutto con un avversario introdursi con la sua e uscire con la nostra su questa frase sono stati costruiti dei dei bit grandi pensionamenti sul Gesù ricchissimo
Ma lei che vive in un ambiente dove il pluralismo non è sempre opzione incruenta
Cosa potrebbe dire su questo su questa realtà Ignazi Anna che ci porta a comprendere la necessità di rispettare il punto di visto altrui ma anche la necessità di annunciare qualche cosa noi siamo depositari
Ieri un un amico venuto da Mosca mi ha raccontato una storiella
Ivan Andreevič etici come mai non ti abbiamo visto nell'ultima riunione del partito ieri risposta se avessi saputo che era proprio l'ultima ci sarei venuto con tutta la famiglia
Questo per dispiace
Informa dibattuta
Certamente
L'unico l'uniformità
Il vizio di ogni
Rapporto umano milioni convive
Non solo non sono
L'uniformità politica ma direi l'uniformità del carattere delle persone del degli orientamenti
Quindi io sono anche se lo vivo talvolta in modo un po'allo sbando estratto possono certamente fondatore diciamo così da rapidissimo
Certo
Il il rispetto dell'altro e l'annuncio del proprio
In un rapporto un equilibrio difficile da da codificate come si fa
Ma ovviamente io l'anno alla mia domanda posso rispondere che secondo la mia esperienza diciamo
Professionale
Il fatto che
La società italiana esprima storicamente diversi orientamenti culturali
Politici anche anche se essi pappo nati per la verità più che orientamenti ormai sono quasi delle delle corporazioni
Che si ammantano di motivazioni culturali
Però è un fatto è un fatto esistente
Qual è il vero problema
Per cui il criterio inattivi finanziano il rispetto dell'annuncio può essere in qualche misura adesso problema è di
Di comprendere
Che il vero metodo e in tutto L'Unità nera diversi
Cioè se io non non riesco a capire la diversità non riesco nemmeno a proporre quello che di unitario il messaggio di cui a mio modo sono non sono
Sono anch'io custode è proponibile
E questo è
Direi in modo particolare complicate in un mestiere come quello giornalistico
Che un mestiere dicono che i giornalisti sono quelli che spiegano gli agli altri le cose che non hanno capito nemmeno loro
Tuttavia il i i il il mio mestiere soprattutto il mestiere del del cronista
Sì ci fanno tutto Dante ideologie sopra ma
Si tratta di videro di raccontare la storia mentre la storia si fa che non è una cosa seria
Apparentemente sì
Perché
Sappiamo tutti vale la notizia principale da utenze seconda
Che cosa c'è il confronto di particolare che in qualche misura mi deriva dalla dall'antica Congregazione Mariana di Firenze che nel a raccontare la cronaca devi cercare anche di cogliere nella cronaca il riscontro dei segni dei tempi
Dei segni che manda dio che il centro del cosmo e della storia
è facile da dire ma difficilissimo da fare però a me a me è capitato nell'esperienza fa il faccia a faccia faccio un esempio
Sì un solo esempio
Quando ero a Mosca mi impressionato il fatto che in uno dei principali santuari la mia esperienza di Mosca e di tanto in tanto il sessantasette a Zagor s'era pieno di giovani
Allora una volta fece un'inchiesta ma come mai poi perché siete qui perché siete credenti no nessun genere dicevano che non erano la risposta è stata questa mi ricollego infatti e concludo con la professoressa sono qui perché qui ci sono le icone qui ci sono tradizionale della della dalla nella mia a patto che la mia storia
Uno mi disse ha visto la differenza che c'è tra un'icona è un ritratto di learning
Ebbene io ok ho colto mi sembra di aver colto alcun segno dei tempi in questa teologia della bellezza che si insinuava nella oppressione del più squallido bresciane
Professore Scoppola lei si riferiva nella sua relazione precedente alcuna testimonianza che diceva estere di quarantacinque anni fa
Però è una testimonianza che non solo emotiva nella sua memoria ma probabilmente orienta il comune delle sue scelte dei suoi del del suo orizzonte teorico della sua mentalità
Io vorrei che lei si rivolgesse in questo momento ai annui gesuiti che siamo qui più o meno camuffati siamo qui per una settantina
Alcuni più più anziani visto che tutti hanno dichiarato l'età anch'io la devo chiara dichiara sono per il quaranta quindi alcuni e io sono tra i più giovani dei gesuiti pensate un po'però dietro di noi vengono una schiera di studenti pensi soprattutto quelli di noi che sono già sacerdoti che sono già nell'apostolato eccetera pensando a noi
Lei pensa che vale la pena che noi continuiamo a interessarci perché questi principi della spiritualità Ignazia Rana vengano ancora oggi non solo pubblicati in una favoriti
Evidentemente non posso rispondere che sì perché risponde sì no succederebbe un putiferio ma non è il mio è un sì convinto
Non è un si riducono
Proprio per le ragioni che ho cercato di dire nel mio precedente intervento
Perché questa spiritualità proprio nella misura in cui tocca in profondità
L'esperienza del soggetto proprio per questo suo carattere interiore di strumento per creare una forte religioni interiore e oggi la cosa più importante di cui noi così noi cristiani possiamo disco
E vorrei spiegare molto brevemente perché cinque minuti passa in una
Perché
Vedete adesso città di ceci ricordava ha rievocato più volte nelle sue parole il crollo del comunismo nessun rimpianto sul collo del comunismo ma stiamo attenti a non immaginare che il crollo del comunismo somigli
A un alieno che è arrivato da molti scorda mondi sconosciuti che adesso vi parte sicché tutto è risolto non c'abbiamo più l'intreccio
Non è così comunismo è nato nella nostra cultura è nato e si è fatto forte delle contraddizioni della nostra società
I problemi che il comunismo lascia sulle nostre spalle sono immensi la democrazia vince ma non è pronta ad affrontare a dare delle risposte a problemi che si chiamano rapporto nord-sud l'ideologia crollano tutte tutte le identità di tipo culturale tradizionale anche quelle cui si lega sul piano politico la presenza dei cristiani nel nostro Paese sono in crisi perché non c'è dubbio che la stagione nuova che si apre
Segna novità radicali in tutti i campi in tutti i settori per tutti
In qualche modo siamo in una condizione di assoluta povertà
Dal punto di vista culturale dal punto di vista ideologico
Non dobbiamo immaginare che la caduta del comunismo e il trionfo di una cultura alternativa perché la crisi del comunismo mette in crisi tutte le culture alternative nella misura in cui sono state antitetiche sono nate dalla contrapposizione
Ecco in questa situazione che di povertà
Che cosa è l'elemento di identità che rimane se non questo e se praticati nella City
In maniera forte in maniera personale mi in una comunità consapevoli in una comunità adulta capace di assumersi le sue responsabilità e al tempo stesso con un'assoluta disponibilità alla scuola alla scoperta dell'uomo con una grande curiosità verso il mondo
E il rischio viceversa se noi perdiamo il senso primario essenziale di questa identità nella fede nella spiritualità il rischio è quello di identificare il CIM formulette del passato
Invecchia appartenenze di tipo culturale o partitico quello che sia abbiamo bisogno di questa grande libertà cristiana che ama suo punto di riferimento questo radicamento nella fede nel rapporto con il rapporto con Cristo
E poi dobbiamo essere aperti al dialogo aperti all'ascolto aperti al nuovo pensate cosa sarà l'Europa fra qualche anno fa qualche Berchem una società multietnica multirazziale
Qualcosa di radicalmente diverso da quello in cui che io ho conosciuto nella mia giovinezza da quello che voi oggi vedete quello che vediamo oggi appena il preannuncio di un mondo tutto diverso
E allora come si affronta una stagione di questo tipo se non c'è un elemento di identità che sfugge che non che non è travolto da queste modificazioni io se si dovesse riassume in una formula queste esigenze direi una forte spiritualità personale per una stagione Pierson
Bene noi siamo realmente molto grati ai relatori per la cordialità la franchezza dà concretezza
Con cui ci hanno parlato questo sicuramente ce li ha resi più amici
Io vorrei concludere e questo incontro raccontando di una brevissima parabola
Che attribuita atto a Tagore
E che sta parabola trasmette un messaggio che sarà evidente ma che mi sembra che riassuma bene un certo spirito
Della spiritualità Ignazi Anna che è quella di un tono totale senza riserve dice che la preghiera che citavo all'inizio
L'unica ricompensa che Sant'Ignazio ricercata era la consapevolezza di lavorare per il regno
Dice dunque questa parabola
Che in una certa un certo paesino della Provincia
Un mendicante stava passando di porta in porta chiedendo l'elemosina
A un certo punto in fondo alla strada polverosa della cittadina avanza la carrozza terre
Tutto è piena di splendore di pietre preziose di dipendenza
La carrozza si avvicina si ferma proprio davanti al mendicante ne scende il re e dice il mendicante amico danni qualcosa
E i mendicanti dice ma chi sono io per dare qualcosa al mio re
Ma il re insiste mi dia qualcosa danni qualcosa
A quel punto il Mend dico il mendicante non sapendo bene che cosa fare circa in fondo al suo vecchio Sacco e mi tira fuori la cosa che gli sembrava essere la più degna
Un grande Lino di frumento
E lo consegna R. il rene ringrazia e se ne va
Alla sera quando
Il mendicante ritorna nella sua capanna e vuota su quel povero tamburo ciò che stava nessuna Sacco trova in fondo al tavolo in fondo al Sacco
Un grande Lino d Oro e dice
Guarda un po'se avessi dato tutto
Grazie a voi che conosce
Ancora al centro Chiesa c'è gente in piedi
Fra qualche istante cominciamo allora la tavola rotonda con alcune testimonianze
Saranno presentate
Questa tavola rotonda sarà moderato dal padre Danieli che vi presenterà gli ospiti testimoni
Ecco chiederei se possibile cominciare a prendere tutti posto
E anche coloro che faranno la tavola rotonda
In modo tale che fra qualche istante possiamo cominciare
Qui chiederei di accogliere gli ospiti con un applauso
Poi vi saranno presentati
Smentisce
Bene buongiorno per chi abita da Firenze in su e buona sana buona sera perché abita da Firenze in giù
Ieri c'erano qui cinque gesuiti moderati da un laico oggi sono P quattro laici giustamente moderati da un gesuita i nostri ospiti li conosce ha dette i nomi sul libretto ve li presento rapidamente c'è la signora anzitutto alla signora Ina Siviglia che docente a Palermo alla Facoltà teologica c'è il dottor città Eric che noto a moltissimi di noi perché lo vediamo spesso in TV è il giornalista della RAI c'è il professor Pietro Scoppola che è docente di storia contemporanea la facoltà di scienze politiche dell'Università la Sapienza di Roma
Già senatore della Repubblica italiana
E cioè il professor Pedrazzi
Socio fondatore de il Mulino di Bologna che una casa editrice
Di grosso impegno il Corriere della Sera oggi aveva un articolo su una delle pubblicazioni recenti
Ed è anche il Mulino e anche una rivista piuttosto corposa e impegnativa
Queste persone che sono qui ospiti nostri questa sera
E che lavorano in diversi campi
Della cultura sono stati in maniera diversa
Sono state queste persone segnate in qualche modo da una spiritualità che si rifà a Sant'Ignazio di questo daranno testimonianza
Diranno se la spiritualità Ignazia Ana ha influito in qualche modo sulle loro scelte professionali
Diranno se questo esplicito riferimento ha procurato loro problemi nell'ambito professionale
E forse ci diranno anche se ritengono che la spiritualità Ignazia una possa dare un contributo ai problemi che incontrano nella loro professione
Io mi prendo pochi minuti di introduzione giusto per tirare la volata
A ciò che loro tiranno
Ho chiesto loro che post che parlino
In due fasi una prima fase di una decina di minuti ciascuno e poi una seconda fase possibilmente stimolata da qualche domanda che ho tentato di formulare
Io dirò appunto come introduzione poche cose che possano orientare la riflessione su la spiritualità Ignazia Ana non ho la pretesa di esaurire un discorso che è per natura sua piuttosto complesso e lungo mi piacerebbe invece sottolineare tre aspetti che hanno una caratteristica
Quella di essere imitabili anche da noi la figura di un santo normalmente ci scoraggia perché la sua realizzazione si situa così lontano dalle nostre capacità dalle nostre prospettive
Ma i santi hanno qualche cosa di limitati ecco vorrei riassumere in tre punti questi aspetti che mi sembrano imitabili nella figura di Ignazio
Il primo è che Ignazio vissuto la dimensione apostolica e missionaria della chiesa ce lo diceva anche il cardinal Martini ieri nella sua relazione fin dall'inizio della sua esperienza è stato qualcosa che ha premuto in lui che la indotto ad oltrepassare continuamente le frontiere che cosa può significare oggi per noi questa caratteristica di Ignazio se non un invito ad andare là dove Gesù Cristo è stato annunciato che forse dimenticato
Ad andare a portare la presenza della Chiesa non in un atteggiamento di difesa ma piuttosto di apertura alle sfide della storia stamattina il Papa con tutta la sua autorità ce lo diceva a Castel Gandolfo le difese le le sfide della storia stanno lì per rompere le nostre difese per indurci un atteggiamento più creativo e di maggiore apertura
Sant'Ignazio voleva creare un ordine religioso nuovo non nel senso che era l'ultimo di una serie ma nel senso che doveva a vedere la capacità di essere sempre nuovo di dare una risposta
Alle diverse realtà alle diverse sfide della storia e il padre ruppe ottimo interprete di Sant'Ignazio amava dire che i gesuiti non dovrebbero perdere il treno della storia dovrebbero al contrario aspettarlo nella stazione successiva
Un secondo aspetto che mi sembra caratterizzare la spiritualità di Sant'Ignazio è che lui ha conosciuto la miseria della chiesa però non ne troviamo cenno nei suoi scritti
E qualcuno che sapeva molto bene che cosa succedeva nella Curia romana di quel tempo
Non soltanto nella Curia romana ma in tante altre parti della chiesa
Ma troviamo sempre un dignitosissimo silenzio su tutto questo
Che cosa può significare nuovi oggi questa caratteristica se non fosse un invito a riscoprire lo spirito di corpo cioè il senso di profonda appartenenza a una realtà che non sarà la migliore che esiste ma è la nostra spirito di corpo non significa trovarsi in un rifugio di montagna cantare le canzoni spirito di corpo è ritrovare riscoprire questa profonda solidarietà questa condivisione il senso della chiesa
La le arazzi con le forze positive che esistono nella chiesa il dare un contributo perché ci sia si realizzi con progresso
E infine mi sembra che Ignazio abbia vissuto
In termini espliciti il valore della gratuità
C'è quella famosa preghiera che è riportata anche nel nostro padre Mekong per chi la vorrà vedere alla pagina trentadue
Dove una preghiera attribuite a Sant'Ignazio dove si dice che l'unica ricompensa che lui cercava era la consapevolezza di lavorare
Per il Regno di Dio
Questo sentimento della gratuità questa questo valore questa prospettiva della gratuità mi sembra estremamente importante oggi dove tutto sia tendenza a comprare
Mi ricordo quel ragazzo
Che trasportava un suo fratello handicap Pato sulle spalle e a uno adulto che lo ha incrociato gli chiedeva pesa il ragazzo rispondeva
E mio fratello
Come per dire se mio fratello non c'è discorso che pesi e non pensi che mio fratello e lo porto la gratuità credo che sia un aspetto della fraternità questa favolosa capacità di condividere bene
Se questo può servire ai nostri relatori meglio ancora ma credo che loro hanno a partire dalla loro esperienza
Qualche cosa di più interessante ancora da dirci
Per sapere come la spiritualità Ignazio è una a inciso sulle loro professioni sul loro scelte professionali sulle loro opzioni di vita
Do la parola subito alla signora Ina Siviglia non solo per cavalleria ma anche perché alla mia destra
Prendere la parola
Dopo le testimonianze straordinarie che abbiamo ascoltato ieri credetemi che non è facile
C'era quella veramente quel sapore di eroismo che noi che viviamo la nostra vita quotidiana certe volte ecco avvertiamo come una cosa difficile da da vivere
Eppure se mi hanno invitato penso che sarà perché probabilmente nel quotidiano anche qualche frontiera è possibile vivere da vicino
E ho accettato di intervenire veramente nel segno della restituzione
Della restituzione per tutto quello che io ho avuto nella mia vita dai padri gesuiti in ordine alla formazione in ordine a sostegni o incoraggiamento veramente mi sento una figlia di Sant'Ignazio e dei padri gesuiti
E ancora per un'altra ragione dietro quell'Ina Siviglia c'è un Ignazzi a che si nasconde il mio nome di battesimo Ignazzi apporto proprio il nome del santo di Loyola dunque un po'del fuoco del nostro Santo forse è dentro il mio cuore
Mi sento devo dire la verità particolarmente responsabile stasera perché tra quanti siamo stati invitati a intervenire sono l'unica voce femminile
E devo dire che sarebbe stato interessante ascoltare altre donne impegnate
Proprio per realizzare uno scambio di esperienze e di idee all'interno di quel pianeta donna che in questo momento si presenta come un pianeta creativo ricco di fermenti e di stimoli
Stimoli utili sia per la società civile ma molto anche nella nostra chiesa
Devo dire che provo anche disagio a parlare un po'di me nel senso che non vorrei mettere ecco la mia vita in primo piano ma nel mio intento c'è quello di ecco qua si dare un messaggio cioè che se uno si affida alla grazia
Il signore costruisce nel tempo quel mosaico di cui all'inizio siamo assolutamente inconsapevoli
Sono una donna laica sposata e madre di famiglia c'ho anche una figlia l'avrete vista in giro in questi giorni e vengo dal Meridione d'Italia sono nata a Palermo e vivo a Palermo
Ho scelto di intraprendere gli studi teologici è di continuarli fino al più alto grado accademico voi sapete che la teologia prima era prerogativa del clero fino al Concilio Vaticano secondo i laici non potevano a dire a questi studi del Concilio aperto queste porte è io nel frattempo avevo già scelto di fare la mia facoltà universitaria ero e scritte lettere classica e Gianni abbiamo a fare la carriera scientifica in quella in quella università
Ma poi mi sono sentita chiamata chiamata qualcos'altro qualcosa altro di nuovo di diverso di raro anche non solo per una donna ma tanto più per una donna sposata e devo dire ecco dice
Pare Danieli ci diranno anche se hanno avuto qualche difficoltà
Non mi sono trovata molto d'accordo per esempio i miei genitori su questa mia scelta di lasciare la carriera universitaria che mi avrebbe offerto un prestigio sociale una remunerazione adeguata
Mi sono trovata piuttosto solo nello sceglierlo
Sostenuta da mio marito per la verità che ci ha creduto anche lui fino in fondo e mi ha molto aiutato pensate che sono quindici anni che per quindici anni ho studiato teologia e quindi non è affare di un giorno
Quali frontiere intanto alla frontiera di un femminismo chiamiamolo così tra virgolette che non è un trend femminismo che vuole rompere qualche cosa all'insegna della distruzione ma all'insegna della riconciliazione
Oggi c'è tanto bisogno di riconciliare clero e laici uomini e donne chiesa e mondo e cultura teologica e preghiera fede azione pastorale
I teologi in genere sembrano animali rari che stanno dall'altra parte della cattedrale io invece ho creduto che studiando teologia potesse essere una linfa vitale per evangelizzare per servire meglio nella chiesa
E d'altra parte sono stata incoraggiata da Ignazio anche in un'altra cosa
Ignazio nelle annotazione si iniziale degli esercizi non fa distinzione su chi debba poter essere l'esercitante
Può essere una persona intelligente meno intelligente colta meno colta ma addirittura prevede il caso del dell'esercitante che sia occupato in uffici pubblici o in affari utili uomo di cultura o di ingegno
Dunque Ignazio prevedeva la possibilità proprio di una chiamata alla santità anche per per i laici per ciascun laico e questo mi ha molto formato dentro che non c'erano preclusioni che potevo entrare in qualunque strada
Devo dire che la palestra dove sono cresciuta è stata la comunità di vita cristiana per ben ventitré anni ne ho fatto parte né continua a far parte
è un ricevuto veramente solidi fondamenti sia per la formazione ma anche la capacità di studiare quell'idea che tante volte ci annoia che padri gesuiti e su cui tanto insistono bisogna esser competenti se si vuol far qualcosa bisogna saperne tanto quanto serve non tanto quanto basta annui
E ancora la partecipazione piena la vita ecclesiale e l'apostolato tutto ecco sintetizzato sostenuto dalla direzione spirituale ed agli esercizi spirituali
Anche la mia scelta coniugale non è stata casuale devo dire che ho scelto di sposarmi in una condizione di libertà interiore prima ancora di conoscere mio marito
Chiedeva al Signore ad ogni costo di esercizi dove mi avrebbe voluto dove io avrei realizzato meglio la mia chiamata e ho capito col tempo che il Signore mi chiamava proprio a fare una vita da sposata e nella vita del mondo
Progetto su cui poi abbiamo insieme riflettuto insieme a mio marito naturalmente
La mia professione di psicologa mi ha aperto orizzonti molto vasti orizzonti che riguardano sia l'insegnamento nella Facoltà teologica ma anche l'evangelizzazione nella chiesa
La partecipazione al Consiglio pastorale diocesano
La promozione dispone sociopolitiche sapete in che stato terribile viviamo in questo momento la situazione sociale e politica in Sicilia
Per cui veramente mi si è appena detto un orizzonte di servizio a tempo pieno nella chiesa secondo le indicazioni del vescovo
Così come sono in grado di fare mi ritrovo spesso ad animare anche qualche scuola di preghiera e qualche volta ad accompagnare spiritualmente dei giovani questo sentire cum Ecclesia di Ignazio ormai fa parte del mio respiro della mia vita non riesco più a vivere a prescindere da ciò che la vita vive la la Chiesa vive sente di cui ha paura verso cui si muove e sento anche che dentro la Chiesa ci sono delle resistenze non è non è così facile lavorare nella chiesa
Tante volte la prima frontiera ce la ritroviamo in casa laddove è difficile andare d'accordo con a ragazzi e persone di altri gruppi ecclesiali e difficile appunto andare d'accordo tra clero e laici non è una strada facile
Ma quando si ama si crede ecco nel nome di quel sentire acume Clay sia veramente la passione ti prende
E poi ecco l'altra cosa che vorrei trasmettervi e questo noi laici alla scuola di Ignazio possiamo apprendere il segno della ricapitolazione
E cioè che tutto il mondo le persone il lavoro il tempo libero poi deve essere ricondotto a Cristo quesito
Se è vero che appartiene a tutta la Chiesa il maggior misura appartiene hanno i laici perché ci troviamo fianco a fianco con quelli con cui lavoriamo le famiglie difficoltà i problemi quotidiani
Allora posso dire che il Magis a cui ci formano gli esercizi e il FIAT di Maria sia fatto di me secondo la tua parola mi fanno vivere in uno stato di ripartenza
Ho trentotto anni dice che le donne non dicono letta io ve la dico bene io mi sento oggi come può come quando mi avevo venti anni pronta a ripartire a sentire ancora una un'altra chiamata o qualcos'altro in quinta inviarmi proprio sulla frontiera del servizio
E devo dire come ultima cosa che sento la mia vita profondamente integrata non mi sento divisa dentro tra preghiera e azione ecco quel quel binomio meraviglioso dell'essere contemplativi nell'azione tra deserto e solidarietà
Tra corpo e spirito tra Chiesa e mondo sento che lo spirito mi ha aiutato a fare un cammino e mi sento veramente una dentro e di questo veramente ringrazio il Signore e la scuola di Sant'Ignazio grazie
Avremmo sicuramente possibilità di applaudire un'altra volta anche perché ha rispettato scrupolosi sì ma mente i tempi indicati potrà con meno di dieci minuti
E la sua testimonianza la testimonianza la signora Lina Ignazia sappiamo adesso che si chiama anche Ignazia è interessantissima anche perché ci mostra un aspetto importante del problema
Che il carisma di Sant'Ignazio non è solo per una congregazione religiosa per un gruppo di sacerdoti e di fratelli coadiutori e un carisma che è un tono che lo spirito da alla Chiesa intera non soltanto a un gruppo privilegiato di persone bene allora per seguire l'ordine che è stato pubblicato nel nostro vademecum
Mi piacerebbe dare la parola ora al professor Pedrazzi fondatore de il Mulino di Bologna
Ieri sono stato
Presenta una parte dei lavori del pomeriggio io seguito le ricerche che alcuni di voi uno dei gruppi faceva sul discernimento che era la parola che vi era un po'all'ordine del giorno dei lavori di ieri
Devo dire che quando io avevo la vostra età questa parola non era così centrale e così
Dirò di moda ma insomma così frequentata come adesso ai miei tempi c'erano altre parole ma la sostanza cioè cercare di orientare la propria vita sul disegno forte grande di io nella storia del mondo
E anche così sulla propria piccola personale e come orientarsi se conservare
L'educazione che si veniva ricevendo oppure riformare qualche cosa rispetto presenta la scuola fascista nella quale io cresceva o alle tradizioni di una famiglia che non posso dire che non fosse rischiano che mi mettevano a letto setacciando mi di dire le preghiere che le dicevamo anzi insieme anche con mio padre
Cosa che tutte le famiglie cristiane ascolterò era una famiglia molto più permeata di valori di laicità in particolare un non c'è una madre che avevano in mano sempre i doveri dell'uomo di Mazzini e non certamente il Vangelo
E un papà un padre che qui morì quando avevo nove anni ma che arrivati in tempo essere volontario nella guerra del papato e diciotto nella guerra di Spagna quindi l'orizzonte nel quale la mia vita si scriveva era quello di un certo nazionalismo italiano degli anni venti e trenta
Io sono del ventisette quindi
Quindi a un certo punto si è posto per me
Nel primo incontro con la spiritualità Ignazi Ana che furono degli esercizi di Sant'Ignazio che un padre gesuita mi predico si pose il problema allora noi dicevamo della riforma della propria vita io avevo molto da riformare certamente sempre tutti abbiamo da riformare nella nostra vita ma ecco rispetto al discernimento estetico molto essere casa di una ricerca
Anche in di discernere in molto pericolose attorno a secco
Perenne il problema si poneva moltissimo in relazione a alle cose grandi terribili non approvati anche alcune belle come per esempio i pensieri sui doveri dell'uomo del Mazzini tutto sommato
Non tracce nulla di male a essere anche fedeli a una certa parte del pensiero di Mazzini
Comunque si pone se presto il problema di radicarsi in qualche cosa di diverso rispetto al mondo nel quale io ero cresciuto dal ventisette al trentanove quarantadue canta i miei primi incontri coi gesuiti sono del mille novecentoquarantatré
Dico questo perché credo che si debba pur dire che noi dobbiamo discendere anche in relazione al mondo grande nel quale
Ci orientiamo
Quindi per me non so penso che anche per voi debba debba e possa essere così comunque la mia testimonianza è questa il primo discernimento è stato succose
Presento debbo andare a fare il partigiano o no
La mia scelta fu di andarci ma partisan in cui non mi vollero
Fece un tentativo mandato ma non avevo ancora diciott'anni non ero richiamato alle armi non sapevo sparare molto saggiamente il comandante partigiano al quale mi ero rivolto ci eravamo rivolti perché eravamo un piccolo gruppo ci disse di aspettare
Se fossimo stati richiamati allora avremmo potuto fare intera la strada dei monti ma per adesso è meglio che stessimo in casa in famiglia questa cosa ci fusto moltissimo Bostrom moltissimo però foniche l'incontro coi padri gesuiti
Fu molto importante perché i padri gesuiti preso questi partigiani non partiti diciamo e ci fecero studiare le scuole erano chiuse
Nel quaranta presso pur quarantaquattro quarantacinque fino al maggio fino alla
Aprile faranno scuola pochi giorni dopo la Liberazione
Erano gli ultimi ma gli ultimi due anni del liceo praticamente io non ho studiato nelle scuole dello Stato ma i padri gesuiti in particolare un padre gesuita che voglio ricordare con tanto affetto Giorgio Flick della Congregazione Mariana di Bologna ci fece per quello che poteva in mezzo ai bombardamenti dei corsi
Di filosofia ed ero io ricordo del cominciato con logica vino logica Maio la metafisica del ad altezza quello che poi è stato quell'incarico così importante negli ultimi anni della sua vita e su suoi testi in latino dalla Gregoriana terribile perché sapeva quel poco latino acque quell'attivo la e quindi non so che era discernimento non è non spassa moda un impegno operativo nella società
Su una via che allora molti percorrevano dei quelli che abbiamo qualche anno più di noi nella Resistenza fuori dal fascismo nel a una sprofondano sì invece in questi strani libri in latino della Gregoriana ecco io se debbo ringraziare qualcosa della mia incontro cui gesuiti
Per quanto allora mi facesse molta rabbia io avrei preferito molto la via dei Monti vero questa specie di un anno circa di studi filosofici in latino a me
Tra il quarantatré e quarantaquattro ha giovato molto e ne ho capito poi in prosieguo di tempo dello tutte le valenze
Un'altra cosa che vi devo dire che io non ho incontrato tolto che negli esercizi che peraltro venivano poi predicati
Dopo li ho letti venti trent'anni dopo letto ieri ma senza essere più molto vicino ai gesuiti erano entrate altre esperienze nel per ragioni di cultura ho finalmente fatto quello che avrei forse dovuto fare prima e ho preso in mano i testi di Ignazio di Loyola nell'edizione dell'utero quella grosso come non ce ne saranno anche delle migliori ma già lì c'è molto di quello
Che serve
E li ho letti dopo quando ormai la mia vita era quasi tutta Sky sì allora la spiritualità Ignazi Anna dove l'ha incontrata io debbo dire che l'ho incontrata nei due gesuiti che ho conosciuto
Diversissimi e questo è una cosa sulla quale vorrei sottolineare apre Forgeschi chi lo conosce lo conosceva perché morto da tanti anni a Bologna il padre Flick sono due gesuiti diversissimi per cultura e sensibilità stilistica
Questo io credo che sia importante che in realtà anche senza aver letto di esercizi spirituali o testi
Fondamentali del
Compagnia di Gesù se si incontrano dei gesuiti a Itta utenti sia pur nella diversità di carismi di stili che di questi uomini possono aderire si incontra qualcosa di grande di forte che io ringrazio oltre che loro come persone qui di fronte o panieri tanti giovani che seguono Roma signore che me li ha fatti incontrare perché sono stati gli uomini Diversi ma che mi hanno dato moltissimo
E appunto mi hanno impegnato a scegliere così
Con serenità ma con forza rispetto a un mondo che
Sì ci porta avanti su il modo drammatico in certe ore o in modo banale molte altre ma
Senza
Avete un riferimento sicuro a grandi principi diciamo pure addio ecco come principio di tutto
Il taglio del mio incontro con la Compagnia di Gesù è stato però prevalentemente filosofico e culturale di questo io poi in seguito non sono stato contento devo dire sono stato per anni in una contrazione Mariana la Sacra Scrittura mi è stata messa nelle mani pochissimo
Pochissimo testi di filosofia molte riflessioni
Qui ho incontrato poco fa un caro padre gesuita che dice che si ricorda che un primo contatto fu con un testo un articolo qualcosa Calamo scritto un una relazione non stavamo incomprensione setto otto ore al giorno a studiare i tre pare che io fossi d'autore in soprabito bene di un testo che diceva
La mente umana può conoscere la verità intesa ed era un testo sostanzialmente filosofico non so a quale scoglio quaestiones Vesalio dove si risponde nel far questo ecco noi s'approccia ramo
Molto attraverso questi metodologie
C'hanno una forza naturalmente tutto questo però
Devo dire che se non fosse che io vedevo che cadevano il fascismo la monarchia e che in Italia c'era la chiesa e per me è la chiesa sono stati i padri gesuiti che con ancoraggi forti compensi e di forti mi mi aiutavano a cercare di vedere come si potesse ricostruire e ci hanno fatti incontrare anche delle persone io qui devo importanti devo dire
Di avere sentito a Bologna prima non della liberazione
Ma prima della caduta del fascismo come Lazzati che venne a tenere una conferenza al gruppo dei congrega ti Mariani di allora
Sul tema
Diciamo dell'acidità Suma ma tutto qui seduta abbiamo visto quante cose Lazzati pensasse in questa forma alcuni degli articoli della Costituzione io li ho sentiti raccontare in un certo senso i principi ricorda Lazzati adesso non ricordo se fossimo nel maggio occupa aprile del quarantatré punto certamente poco certamente prima della caduta del fascismo
Quindi sono esperienze molto forti che poi mi sono rimaste dentro anche quando ho fatto altri incontri ecco io devo dire insieme alla gratitudine i padri gesuiti debbo ringraziare il signore di avermi fatto incontrare un'altra
Figura è un'altra sensibilità un'altra tradizione
Vogliamo dire benedettino ma si diciamo anche benedettino
Con queste cura gruppo spari nome e Giuseppe Dossetti
Conosciuto molto parco alcuni anni più tardi a Bologna invece la Sacra Scrittura entrata nella mia vita non evita la mia famiglia in una abbondanza come non avevo ricevuto nei primi anni tra formazione quindi la Chiesa non era più soltanto questa grande istituzione attiva forte presente nella società al posto di ciò che cadeva
Come la vidi nei primi anni nel passaggio così dal dal fascismo alla nostra democrazia ma era anche questa dimensione nella tradizione enorme millenni
Due millenni i padri
L'attacco storica però soprattutto la scrittura e al di là delle tanto storica un rapporto con l'Antico Testamento ma riletto tutto con forza alla luce del Nuovo Testamento per cui anche gli ebrei e in qualche modo alla finestra sono
Oggetto di attenzione spirituale forte nella vita di un Cristiano questi
Quello che si trova nella storia nella cronaca acquisto tutta un'altra luce se noi guardiamo ciò di cui i giornali ci parlano a partire da una certa consuetudine
Conto Angelo con l'Antico Testamento e in qualche modo anche col Corano
Naturalmente perché conta e il Vangelo ed è la Magistero della Chiesa sulla scrittura dello però non possiamo ignorare che
è parola di Dio anche l'Antico Testamento lo condividiamo con i nostri padri e fratelli ebrei pur in una radicale differenziazione di interpretazione e senza l'antico testamento però testamento inconcepibile ispirazione che la pratica del Corano
Credo che il dio degli ebrei il Dio degli islamici e la Trinità e Gesù Cristo sono le cose più importanti dei quali ci devo occupare per capire la storia in cui noi siamo Kim ex discernimento è nutrito anche di queste esperienze che era grandi e forti di cui io ringrazio
Dopo queste cose appunto a un certo punto anche sentito il bisogno di riprendere i testi di Ignazio della mia che non avevo conosciuto allora ero e quindi di immersioni nelle fonti è stato una cosa grande bellissima
Riscoprire la freschezza la piccolezza dell'ordine dei gesuiti come sono belle quelle prime costituzioni quelle pagine qui diari qui raccontino di questa piccola compagnia
Poche decine di persone che si muovono nei primi decenni con una profondità in una libertà ancoraggio e in qualche modo vero riscoprire si vada in Africa si pratica in Medio Oriente si vada in Russia dovunque si vada a riscoprire che piccoli numeri di persone profondamente attente al disegno di Dio sono tutti chiamati
Qualunque vestito indossano della Sorbona del cinquecento avevo qualcun altro che si incontri alla tenuta di San Sergio Hazard Bosco a Gerusalemme
Come tutti sono chiamati a cose grandi importanti a grandi movimento
Aggiungo ultima cosa un
Un'altra dimensione importante
Della mia vita è stata anche per me lo sposarmi
Ho sposato una congrega a Mariana ci sono stati problemi anche per noi ne abbiamo avuto cinque figli lei non ha una grande salute specialmente adesso insomma nati problemi in però la dimensione domestica
Della ditta
Di fede è una cosa importantissimo io non credo che si possa discernere solo col padre spirituale o solo con la con la comunità sono importantissime queste dimensioni ma se non imparate a parlare di religione seriamente con la moglie o col marito
Colpa per reclamare se li avete i fratelli le sorelle se li ha detti i nomi incisi i cugini
Se siete fortunati Verdi può avere una famiglia così questi sono o amici che costituiscono di nuovo altri fratelli attrezzi e altri
Cugini ma con i quali però mangiate fate un poco di vacanze insieme cioè che ci sia quella confidenza quella fraternità semplice domestica
Se tutto è libresco o pubblico che manca di questa dimensione familiare ci sono dei pericoli ci sono delle storture
Quello che a me piace molto è stato di scoprire per esempio la grande dimensione familiare delle case dei gesuiti così come anche di certi conventi che certe
Cioè è importante che si si riesca a capire che si è tutti fratelli
Io questo sono fatto così fortunato di vedere che la mia vecchia mamma perché prima di morire fa è andato un po'giù di testa credeva che io fossi qualche volta suo marito qualche volta suo padre
Assolutamente escludeva che io fossi suo figlio per lei è ritornata nella infanzia e si sentiva molto consolata da poter restare con me come con suo padre
Per credo che mia moglie fosse sua madre sette
Dice giù di testa niente affatto è un'esperienza bellissima perché aiuta a capire che tutti in realtà siamo soltanto fittizi e che tutto in realtà abbiamo soltanto un padre un grande fratello buono che ci ha salvato che c'è su più anche questo in qualche modo queste si leggono seriamente gli scritti di Ignazio e magari di quel gemito un po'particolare che usa Balthasar
E magari di quella sua figlia o particolare che e Adrienne è vero che ha peraltro rapporto mistico anche con Ignazio si vede che questa dimensione familiare affettiva Domestica della vita religiosa e essenziale per vivere da cristiani in qualche modo con coscienza cristiana
In un mondo così
Dispersivo e così volgare così oppressive così crudele come quello in cui viviamo ogni giorno
Vorrei cogliere in questa testimonianza alcuni aspetti riproporli che mi sembrano estremamente interessanti gesuiti attività a studiare ritornare i libri
L'intuizione che non è necessario essere uniformi per essere autentici e veri è che c'è una autenticità anche nella differenza l'apertura lo stimolo ad aprirsi ad altre culture ad altre religioni che questa dimensione domestica ma non per questo meno profonda del discernimento già la signora Siviglia ci aveva accennato qualcosa del genere mi sembra interessante visto che il nostro pubblico soprattutto di fu composto di persone che non sono religiosi della Compagnia di Gesù
Il Reed il rapportare il discernimento una dimensione domestica mi sembra uno stimolo molto interessante che sta emergendo
Bene ascoltiamo allora la testimonianza
Cicaleccio
Testimonianze complementare quello del professor per grazia di Dio sono
Ci sono tre
Ma c'è quasi non dico una generazione ma un'esperienza generazionale straordinariamente diverso
Il il mio incontro con
Spiritualità Ignazzi Anna cioè con la Congregazione Mariana di Firenze del quarantasei gli avevo sedici anni
Il quarantasei un anno importante successivo a quello del del discernimento tra il fare il partigiano non
Ma inserito dentro la costruzione del nuovo Stato democratico dalla Costituzione della Repubblica
è in quel momento con i miei coetanei ci siamo avvicinati a Firenze alla Congregazione Mariana che era diretta da un padre che da un padre molto bravo ancora operante a Roma padre Mario pesce
La il primo discernimento
Quello di non vergognarsi di questa aggettivo di Essen congrega To Mariano noi ragazzi
Cortili le figlie di Maria va bene ma è già al liceo c'era padre qualche difficoltà
Nel portarsi dietro questa etichetta vissuta invece con molta direi quasi con fierezza con senso di appartenenza
Il secondo
Il rapporto con la scuola
Non più la scuola fascista
Che aveva seguito
Il professor Pedrazzi ma alla scuola che si stava riorganizzando il quarantasei il primo anno quando si ricominciava la scuola una scuola culturalmente disastrata un po'crociana un po'gentiliana sempre italiana comunque diciamo in senso non
Ma non non crede senza una dimensione religiosa salvo ovviamente i professori ce n'erano di straordinari che essendo cristiani
Anche insegnando latino matematica ti facevano capire che c'era un'impronta diversa bene la la la biblioteca della Congregazione Mariana di Firenze
Era veramente la nostra scuola fermati
Lì io ho incontrato
Ma ritengo
L'umanesimo integrale Eritrea riformatori tra del tradotti da Giovanni Battista Monti niente
La lettera pastorale dei dal cardinale stirare voi Péguy
Dell'Ibac il padre del Libardo morti in questi giorni novantenne padre gesuita che ha avuto anche qualche difficoltà con la Curia del tempo
Tutte è un suo libro il dramma dell'umanesimo ateo è un librettino da allora continua a rileggere ogni tanto di un'attualità
Straordinaria quando sono cominciate a crollare le mura nell'ottantanove novanta sembrava proprio una profezia di dell'Ibac
Realizza
E non solo
Ma allora sapete c'era l'Indice dei libri proibiti che che era in vigore
E mi ricordo come con la mediazione del nostro padre spirituale noi forse ce l'ho ancora a casa ottenevamo alla dispensa da parte del cardinale arcivescovo dalla costa per leggere Gramsci all'ENEL in quanto ci siccome erano tempi di grande confronto il confronto politico era molto schematico
Comunismo anticomunismo ma il confronto
Chiamiamolo pure culturali diciamo umano nella nostra generazione esigeva veramente una preparazione ci dicevano i buoni padri ma se voi non sapete quali speranze spingono i vostri coetanei comunisti di sinistra voi non potete fare un confronto e fare un dialogo allora lessi Lanning con con l'approvazione della Compagnia di Gesù e la benedizione del mio cardinale arcivescovo
Una differenza rispetto alla testimonianza del professor Pedrazzi la Sacra Scrittura
E invece no io in congregazione ci facevano legge
Non solo facevamo dei corsi eccetera ma
Leggevamo una collana difficilissimo ora non mi ricordo più quale in cui il libro per libro che l'Antico e Nuovo Testamento venivano illustrati ed erano studi severi e gioiosamente accettati
C'è anche l'Ufficio di curioso a Firenze c'era il pastore valdese molto bravo che aveva una piccola e agguerrita comunità
E il ricordo che il padre Mario Pesce nostro direttore ci dice guardate quelli sono ragazzi bravi
Dovete andare a fare un confronto pensato un confronto ecumenico nel mille novecento
Quarantasette quarantotto ore una cosa inimmaginabile soltanto di andare dal pastore dovevamo andare noi per primi in trasferta
Allora ricordo che eravamo tre Mario Saverio e io
Civenna dato ciascuno il compito tutti prepari Sacre Scritture
Tu in Storia della Chiesa capito a me perché si vede che c'era già sarei diventato giornalista quindi sto un po'superficiale quindi era bene che occuparsi di cronaca non e mandi ai grandi di principi e fa cenno a questo incontro andò a finire abbastanza bene insomma ecco almeno un pareggio
Dei tre però Mario
Non aveva detto una parola io me l'ero cavata con la storia della Chiesa Saverio meglio di me con la Bibbia Mario ma tu
Quale compito avrebbe avuto dice padre pesce mi aveva detto tu mentre loro parlino recita il rosario
Vorrei conoscere
Il sesso aveva il senso di appartenenza
Quali dimensioni a diciamo una divisione del lavoro
Un'ultima cosa
Certo era una Congregazione Mariana un po'speciale
Inserita in una stagione veramente di grazia della chiesa di Firenze
Appunto perché se del cardinale Dalla Costa ma anche di don Facci bene il fondatore dell'Opera Madonnina del Grappa
Di del rettore del seminario don Bartoletti il primo segretario della Conferenza episcopale italiana
Di un giovane sacerdote don Milani che ha lasciato una traccia
Nella storia della Chiesa nella nostra storia civile ed era anche la chiesa del sindaco santo di Firenze
Di Giorgio la Pira il quale era un complicato Mariano ed era uno dei professorini come venivano chiamati che avevano scritto la Costituzione italiana gli altri due li ha citati Perazzi Lazzati Dossetti ora io ricordo di di la Pira il primo incontro
Per un po'ha sei quarantasette venne incontro odierno in congregazione prima Lazzati e poi venne la Pira allora noi questi erano detti professori la sinistra cattolica e rivoluzionari di Dio ci aspettavamo un grande discorso politico
Venne lapide me lo ricordo ancora
Ci fece lezione sulla Madonna di Fatima
Che
All'inizio sembrava un paradosso sto professori universitari appena fatto la Costituzione
Parlamentare appunto sinistra cattolica eccetera che viene a parlarci dell'Ama nature qualcosa
Era una lo scopri dopo che era una cosa molto importante
Fu una lezione che partì dalle apparizioni della Madonna
L'Urbe
Infatti il Marangi vale Siracusa
E la tesi era queste in fondo una tesi in fondo entusiasmante per noi ci guardate che queste apparizioni Mariani un professore universitario parlava così e non sono casuali
Sono il segno di un ritorno perché Maria è sempre con lei che porta gli uomini Gesù
In questo tempo di razionalismo di rifiuto questa serie di apparizioni ha un senso e fatti ma in particolare pensate sono discorsi del mille novecento
Fare un po'otto piena piena battaglia elettorale quando si parlava di altro
Fatti ma soprattutto