Cinema & cinema: "Le meraviglie" di Alice Rohrwacher

Un saluto agli ascoltatori di Radio Radicale
In un momento di le meraviglie
L'opera a seconda della regista Alice l'opaca per la quale ha vinto recentemente al Festival di Cannes il premio della giuria
Ecco c'è una bambina che forse per incantare un suo coetaneo fa una specie di gioco di prestigio e cioè fa uscire dalla propria bocca un'arte
E lasciatemi questa notte passeggi sul suo viso senza la minima reazione da parte sua come dire se fosse morta
Ecco è un momento che potrebbe cadere nella retorica
Se il film di fronte a questo
Piccolo prodigio diciamo spingesse uno stupore un incanta vento esagerato
Se li facesse magari un quadro surrealista come è in effetti il poster del film che esaspera questo minimo episodio insomma se
Come dire facesse un po'
Prima del manierismo felliniano
Ma nel fibra lo stupore per il quali racconto e appare in quel momento come sospeso non dura che qualche istante voi la bambina caccia violare e china la testa forse vergognandosi di quell'esibizione così sfacciata
Cito questo momento perché è un piccolo esempio dell'equilibrio con cui il film è raccontato grazie al quale
Sulla possibile retorica prevale sempre diciamo il realismo
Le meraviglie si svolge tra una famiglia di apicoltori che vive in campagna in Umbria ai margini della società vive producendo del miele che a quanto pare prelibato
A parte la presenza della loro bancarella sulla Sagra del Paese non sembrano aprire che scarsissime frequentazioni con i Paesi adiacenti e le figlie forse perché
Relativamente libere dall'influenza della civiltà
Perché nella loro famiglia non ci sono rapporti gerarchici tradizionali tanto che eletta a capo famiglia proprio una delle figlie
E poi perché passano gran parte della giornata a contatto della natura all'aria aperta insomma sono spontanee e quasi sempre a litigare
E a riprova delle qualità umane della famigliola la vediamo accogliere sia pure dietro
Compenso economico un bambino tedesco che è un piccolo teppista dagli educare
E a poco a poco superando le reciproche diffidenze lo coinvolgono nel lavoro quotidiano e riescono a vincere la sua simpatizza
Ora questo elogio della vita marginale potrebbe sembrare ideologico un partito preso e dunque il reale insomma per nulla convincente
E invece riesce a persuadere ci proprio grazie all'equilibrio che prima enunciavo
Sarà che non tutti i personaggi solo soltanto positivi il padre per esempio certo ammali figlia ma e alquanto burbero voi bislacco
Sarà che la descrizione dell'ambiente
è fatta di impressioni fungevo lì sempre vive ma
Che escludono approfondimenti psicologici e dunque non si avverte come una lacuna se il film non si sofferma sulle zone d'ombra dei singoli personaggi
E poi ecco il casolare versa in precarie condizioni igieniche e quando lo ridiamo chiuso dalle autorità non possiamo deplorare tale decisione malgrado la simpatia che abbiamo maturato nel corso del film per i suoi abitanti
E influenza corruttrice della civiltà è qui rappresentata da un programma televisivo che vorrebbe saltare questa comunità di indigeni ma dando due descrizione falsa
Pacchiana eppure la diva del programma vista con gli occhi della bambina a un incanto fiabesco
Ho fatto un elenco ma ecco questi correttivi altri ancora alla pura tipologie Apologia della vita marginale
Il queste attenuazioni del manicheismo di una netta contrapposizione del bene al male ecco finiscono per scongiurare il rischio della retorica e dell'ideologia
E dunque per perciò dirci
E poi visto il quadro desolante di una società immobile putrida che spesso offrono dell'Italia i nostri film
Non credo si possa rimproverare a una giovane autrice di vagheggiare un'alternativa forse proveniente del PAS dal passato per quanto irrealizzabile e discutibile questa alternativa possa sembrare
Le meraviglie di Alice Rono Parker un saluto da Gianfranco Cercone