Navigando controvento. Il metodo D'Avanzo e l'indagine sul potere

Il primo paragrafo che ho scritto e molto breve
Nessun Napoli
Di Napoli la città dove siamo nati e cresciuti e ci siamo formati con D'Avanzo ne parlavamo pochissimo
Se ne parlavamo lo facevamo o con ironica mostra oggi anche attraverso l'aneddotica oppure con un piglio grave
Distaccato da entomologo oggi un po'approssimativi
Non penso che se ne sia mai parlato in maniera schietta e profonda e la ragione molto semplice Napoli come tutti i luoghi in cui si è cresciuti
Rimandava a quel tempo della vita in cui si è stati romantici sprovveduti
E rudimentali le tre adulti
Sia sempre poca voglia di rivangare i tempi in cui si è stati romantici sprovveduti rudimentali per questo esercizio
Sono necessari grandi romanzi
I comuni mortali come noi
Preferiscono il presente e si preferisce pensare a un presente bellissimo
è un pensiero che ti salva la vita infatti ho scoperto che parallelamente ciascuno per conto proprio alle nostre rispettive compagne
Sia io che Davanzo ripetevamo quasi quotidianamente la stessa frase
Roma è bellissima Roma il presente volevamo tutti e due che il presente Frusca bellissimo
Il secondo paragrafo
Impropriamente riprende il tema di questo incontro il metodo D'Avanzo
Allora una volta in una delle giornate più crede umide degli ultimi anni
Io Davanzo andammo a incontrare un tizio che era stato famoso e potente non sto parlando di Andreotti ma di un altro individua
E questo tizio
In un momento di stanchezza di fiducia come per incanto si mise a raccontare cose incredibili
Retroscena della prima della seconda Repubblica fatti circostanziati inedite notizia a cascata
Alla fine dell'incontro durato depuratore
Io ero in uno stato di oratoria dissi saltellando Davanzo mai sentito quante cose nuove ci ha raccontato
Ma ero solo perché l'avanzo in quel momento era proprio tutto il contrario del Gruppo ricco
Nel freddo guardava terra senza parlare e circostanza non nuova si era in cui Pito e predisse solamente una cosa di quell'incontro disse
Annotato quel tizio quando si è seduto sulla cyclette si è messo spalle a noi e ha pianto per qualche secondo questo lo aveva colpito
Io risposi che non me ne ero accorto che non mi sembrava che il T se avesse pianto e comunque mi sembrava irrilevante rispetto a quello che ci aveva raccontato
Ma lui insisteva sistemato nel racconto ci ha dato alle spalle era seduto sulla cyclette abbia pianto ma non mi ricordo in relazione a quale racconto si è messo a piangere
Non se lo ricordava perché il dramma dell'uomo aveva negato la rilevanza del fatto che stava raccontando accaduto qualcosa di sorprendente
Che faceva saltare il banco del metodo Davanzo l'uomo intralciava difatti per inciso i fatti che a me sembravano inedite sensazionali
Ad avanzo non avevano fatto né caldo né freddo perché i suoi occhi o erano vecchie notorietà lo erano falsi comunque erano da verificare e comunque erano solo fatti
Ma a parte questo c'era i suoi occhi una sola cosa importante in quel momento quell'uomo aveva pianto per pochi secondi se c'era una notizia un fatto inedito è lì che si trovava in quei pochi secondi in cui un uomo adulto scaltro ed esperto
Non era riuscito a trattenere le lacrime
Ai suoi occhi in modo che le mie del tutto inatteso i patti erano passati in secondo piano perché per un istante si era materializzato un uomo su una cyclette sull'uomo
Penso che in quel momento la nostra amicizia compiuto un piccolo scatto in avanti timidamente c'eravamo un po'riconosciute smascherati scambiandoci nel freddo goffamente i ruoli
Io per lavoro mi avvento proprio su cose di quel tipo adulti che piangono per un nonnulla su una cyclette ma in quel periodo per il mio che non c'è Andreotti cercavo infatti meno rivolto a D'Avanzo che maneggiava per lavori fatti meglio di chiunque altro
Vado in quel momento cercava gli uomini insicurezza che piangono
Uno scrittore molto caro
Ad avanzo a me ha tanti napoletani che è la Capria scrive la vita è quello che ciò accada mentre ci occupiamo d'altro
La vita diverte Davanzo era riportare interpretare i fatti mentre si occupava d'altro io non so se lei lo aveva capito
Ma lì si occupava degli esseri umani delle loro pieghe delle loro sfaccettature natura slanci dei loro momenti dimenticata vivente indimenticabile
Della loro miseria ma di tutto questo non c'è una traccia manifestano i suoi articoli non se ne occupava in modo diretto aveva un pudore una ritrosia in questo senso
Esattamente come io dinanzi a lui avevo pudore ritrosia fare ipotesi sui fatti sulle verità e sulle menzogne di questo Paese eternamente acciaccato
Io non sono in grado di parlare del metodo l'avanzo perché mi occupo da altro però durante i nostri incontri e le nostre telefonate ho intravisto qualcos'altro ovvero il prossimo metodo Davanzo forse mi sbaglio
Ma mi è parso che tra molte resistenze in perché si facesse strada la necessità non rimandabile di un altro metodo per raccontare questo paese
Il metodo
Credo avrebbe costretto a raccontare gli uomini per quello che sono al di là dei loro comportamenti scorretti immorali ed arroganti
Uomini piccoli fragili che piangono sulla cyclette ferma uomini in grado di bere solo un coro di no mentre assistono degli striptease
Uomini che dopo aver edificato imperi tutti i tipi finiscono per dedicarsi a tempo pieno a un barboncino con un nome di due sillabe
Questa era ed è una era ed è un'altra verità che secondo me
Era sul punto di raccontare una verità più vera delle rivelazioni di un pentito attendibile può delle confidenze di certe conti segreti segrete che solo lui conosceva
Ora dal momento che siamo stati dominate condizionati per vent'anni da un uomo in particolare Peppe sapeva di dover raccontare quell'uomo che è Berlusconi lo ha raccontato
Ma non lo ha raccontato come avrebbe voluto e come avrebbe potuto
Purtroppo non ne ha avuto il tempo ed è un peccato per tutti anche io volevo occuparmi di quell'uomo che oggi un po'in modo
E allora ne parlavamo spesso leggevamo testi un po'dimenticati fuori catalogo ci scambiavamo fotocopia concentrava nostra attenzione soprattutto sui lavori degli adulatori
Di Berlusconi non dei detrattori
Io un po'per provocazione lo pongo davo dicendogli che ravvisavo delle verità leggendo i testi incensa tori su Berlusconi di Gigi Moncalvo di Maria Latella e lui senza provocazione mi prendeva sul serio
E mi insegnava che si può trovare più verità nell'amore cieco e ottuso degli amici che nell'ordine la stizza dei nemici
In quest'mi sembra Davanzo fosse molto più avanti tutti quelli che hanno scritto in questi anni su Berlusconi lui sapeva che non solo la menzogna si può trovare dappertutto questo è fin troppo facile manca la verità
La verità sta anche nelle parole scontate retoriche dei figli verso un padre nelle dichiarazioni di una moglie dei votanti o opportunista
E di un amico che nemico non è perché sta ricevendo dall'adulato soldi favori e privilegi per lui la verità poteva essere ovunque esattamente come la bugia
Per questo secondo me scovata verità prima e meglio degli altri perché non dava per scontata la bugia
Il grande scrittore
Americano John Cheever riportano insediare una frase meravigliosa una frase tra che tra l'altro si sarebbe potuto applicare per prettamente all'uomo Berlusconi
Sul quale Peppe covava l'idea di scrivere un grande libro Jones Cheever scrive
Ci riferiamo dal sonno che siamo veri uomini pieni di slancio amore e ottimismo macello su lo sconosciuto da volto scuro che aspetta sulla porta
La vipera che serpeggia in giardino il vecchio che bisbiglia cose lascivi al bambino e la donna che siede al suo tavolo piangendo
Tutto questo avanzo da raccontato scrivendo d'altro seppure se avesse avuto il tempo il tempo necessario che gli serviva per vincere un pudore
Sono sicuro che avrebbe scritto meravigliosamente in maniera spregiudicata sincera e ineguagliabile
Proprio dell'uomo pieno di slancio amore di ottimismo e al tempo stesso dello sconosciuto alla porta del vecchio la CIGO e della donna che siede al tavolo piangendo
Davanzo si occupava della natura occulta del potere destare la butto patentato dell'individuo senza scrupoli senza sensi di colpa
Ma sapeva benissimo sempre usando altre parole di Shearer che una così ampia parte del mondo sembra un posto dove un ragazzo porta una ragazza
Il terzo e ultimo paragrafo è un'incursione parziale frammentare su un Davanzo privato
Ed è questa Davanzo si trovava a suo agio in rapporti forti maschili
Fatti di uomini veri uomini di parola cristallina
Certi mondi raccontati da in lingue però nascondeva una fragilità bambini circa
Mi ricordo di lui certi muscoli menti squarci della sua faccio oscurata per motivi rilevanti per questioni inutilmente complicate anziché complessa
Era il mio che il suo lato irritante ma trascinante mentre perché gli era più vicino poteva risultare da un lato faticosissimo
Peppe portava alla ribalta di colpo in modo imprevedibile il puerile l'irragionevole l'irragionevolezza la questione di principio tutto in un modo che a volte sapeva essere estenuante
Quelli che altre liquidavano come scatti di umore senza importanza fondamento mi sono sempre farsi una dimensione fenomenale di D'Avanzo
Questo è l'aggettivo più giusto che trovo per il due mila tre nominata era fenomenale Peppe nel dire nella generosità nell'accanimento sulle ragionare sull'ascoltare
E poi sul controbattere fino alle urla
Era fenomenale nella sua intolleranza verso l'esibizionismo nel suo sentimento doppio di crocifiggere la stupidità e allo stesso tempo di riconoscere l'irresistibile diciamo della stupidità con uno strumento di Romania sommo inarrivabile
Qualche volta con giri di parole abbiamo all'uso questa schizofrenia tutta italiana
Un paese così sciocco da risultare in nome della sua stupidità dinamico imprevedibile unico insomma il peggiore il miglior luogo dove trascorrere la propria vita
In questo Paese negli ultimi vent'anni hanno troneggia ATO dei inviti gli odi le cattiverie si è passato il segno dell'attacco frontale che non conosce il senso del limite del pudore della vergogna del rispetto dell'essere umano
Tutti i sottoprodotti dimensione collettiva nella poneva nel grande mare della stupidità eppure questa mancanza d'aria ha riempito le nostre giornate rendendo da memorabili
E l'altra faccia della medaglia dell'essere sciocchi ci si sente vivi grazie
Ogni napoletano fa oggi
Di poter contare qualsiasi cosa faccia soltanto su se stessi
Per sopravvivere al disordine alla violenza all'abuso
All'intimidazione
Alla cupezza
Si è abituato ad attribuire il destino nero della città la sua invivibilità e cauti cita
L'assenza di ogni cooperazione fiduciosa e di autodisciplina all'altro
Che diventa il nemico a cui sopravvivere
A cui infliggere appena possibile un danno
E in questo clima felino che vivono i napoletani e questo spirito animale che li ha modificati
Questa solitudine
Un inestinguibile risentimento un conflitto permanente e di riducibile
Aprono un varco psicofisico attraverso cui si allarga sull'intera città la subcultura violenta inumana brutale della plebe metropolitana
La plebe sempre stata Napoli un incubo
Per paura della plebe della sua violenza la borghesia napoletana inventato addirittura un linguaggio e un dialetto
Addolcendo il napoletano tosto e aspro
Facendone un flauto solo avente buono per cantare scrivere poesie recitare in teatro
Come nella vita quotidiana quella recita istituzionalizzata che il napoletano verace ossia la napoletanità
Una sovrastruttura sui ma capace come sempre ha ripetuto Raffaele la Capria di combinare il miracolo di far convivere gli opposti
Quella plebe metropolitana che la politica di qualsiasi segno ha blandito nell'illusione di governarle gli impulsi oggi
E questo mondo questa ideologia quel mito questo miraggio politico che ha collassato
Non ci sono più le due città quella plebea e quella illuminata la popolare e la condotta
Non c'è più differenza tra plebe metropolitana delle periferie del ventre cittadino distruttiva autodistruttiva aggressiva
E l'élite borghese colta aggrappata eccellenti modelli culturali
L'intera città
Si è fatta Lazara dalle periferie quella subcultura a con cui è stato il cuore della città e occupato il centro
La plebe a vinto diventata culturalmente plebea Napoli è diventata uno scarto del Paese
I napoletani appaiono oggi come sempre la plebe irresponsabili privi di riferimento e speranza privati di una identità senza alcuna aspettativa da condividere con gli altri
Senza alcuna prospettiva di guardare il mondo o di trovarsi nel mondo un posticino decente
La nottata sarà molto lunga
E se non si affronta la crisi sociale culturale con la emergenza criminale sarà una notte che passerà in bagno Giuseppe D'Avanzo primo novembre due mila sei
Dopo lo straordinario toccante ricordo di Paolo Sorrentino
Mi sembrava la cosa migliore da fare lasciare parlare Peppe
Da quando è andato via in molti
Forse in troppi abbiamo parlato di Lugli mettendo da parte troppo spesso il suo punto di vista il suo pensiero il suo modo di essere
In questo straordinario articolo del due mila sei
Fotografava con impareggiabile capacità speculativa la sua scelta
Il luogo dell'anima che diventa occasione per una lucida e spietata analisi dei luoghi comuni sulla napoletanità
Una requisitoria apparentemente senza speranza e prospettiva ma invece
Come tutte le cose scritte con il cuore oltre che con la testa capaci di stimolare reattività Energia positiva più che rassegnazione
Una provocazione sì un guanto di sfida lanciato da chi ha saputo ben attingere dalle sue radici e governarle senza lasciarsi né mai imbrigliare
La forza di denunziare senza mezzi termini quel diffuso consenso che ha consentito in questa città di realizzare quella eccezione che sospende temporaneamente l'esercizio della norma
Ogni volta che Peppe ha scritto di Napoli lo ha fatto frontalmente senza mezzi termini come era nel suo stile
Mettendo in fila la catastrofe delle istituzioni il fallimento delle amministrazioni l'arretratezza della società civile l'impotenza dello Stato la pervasività dei poteri criminali
Ma l'ha fatto sempre con malcelato amore grande rispetto
La ricchezza e la profondità delle sue riflessioni ci fanno capire quante quanto fosse rimasto in contatto con questa terra
Senza però rimanerne mai prigionieri
Una Polesano atipico proprio come Paolo Sorrentino di quelli capaci di sintetizzare cuore rigore estro e meticolosità
Profondo conoscitore anche del dato antropologico mirabile la cronaca del funerale di Mario Merola del quale devo necessariamente leggere un passo
Scriveva Giuseppe sappiamo dove Napoli
Perché mai con tanta clamorosa visibilità le istituzioni cittadine il ceto politico gli intellettuali hanno accettato di riconoscere in chinandosi la maligna mutazione Lazara che distrugge Napoli sotto gli occhi di tutti
Nel silenzio impaurito di molti nell'inerzia di troppi
Per accettare quest'atto di sottomissione le élites cittadini hanno dovuto sacrificare santificare Mario Merola e trasformarlo in una icona culturale della città
Nel suo spirito morale e ci dico del suo pensiero delle sue attitudini del suo stare al mondo
Non solo il dato antropologico il linguaggio linguaggio di questa città era un'altra straordinaria curiosità speculativa di Peppe era attento alle mutazioni del linguaggio delle nuove generazioni quella in pura neo lingua della Napoli Lazara e Peppe definiva uno slang che annega significati scolo ora esperienze scioglie nell'acido muriatico
La memoria
Partendo da lì da situazioni apparentemente circoscritta è sempre riuscito a sviluppare una riflessione ampia sul potere le regole
I diritti la illegalità diffusa ed anche sulla criminalità organizzata senza retorica tenendosi lontano da fuori e giustizialisti o derivi ideologiche
Con una raffinatezza ed una profondità che rendono il suo linguaggio molto simile ad una speculazione filosofica e ad una ricercata letteratura
Il racconto particolare con Peppe diventa analisi generale universale e questo è di un'attualità sorprendente
L'assenza di credibili riferimenti istituzionali locali che ha generato la frattura tra l'apporto del rapporto fiduciario
Tra i cittadini e lo Stato
E la mancanza di trasparenza che determina la loro caduta di credibilità ci porta
Senza soluzione di continuità ad inoltrarci nei suoi scritti sulla democrazia sui processi deliberativi e sull'uso distorto e vi sono e
Personalistico del potere
Proprio per questo Peppe non va commemorato
Nel solo ricordato va letto riletto
Su odiato approfondito e per quanto possibile emulatore
Perché le sue analisi vanno al di là del tempo delle circostanze e delle ragioni che le hanno ispira
Vorrei leggere con voi la prima delle frasi
Che
Anna Gianluca che ci ha regalato questo intelligente straordinario atto d'amore nei confronti di Peppe
Ha estrapolato dal libro il Gusso vuoto
La credibilità delle istituzioni si difende tutelando la verità
Che è la condizione necessaria della fiducia del cittadino per lo Stato è la verità e la responsabilità di affrontarla in pubblico che rende adeguato il processo deliberativo che sta alla base di una democrazia
Quindi il dovere di verità la trasparenza nell'amministrare la Cosa pubblica come metodo di gestione corretto del potere e come precondizione per la sopravvivenza di qualsiasi contesto effettivamente democratica
Lei è d'accordo su questo concetto professore
Prima di rispondere innanzitutto devo ringraziare gli organizzatori di questo incontro
Ringraziare Marina immagino che
Dietro l'invito che mi è stato rivolto ci sia anche
Suo zampino
Mi fa molto piacere essere qui pur non essendo io tra i frequentatori di di di Giuseppe D'Avanzo il mio rapporto con lui è stato un rapporto a distanza posso dire un rapporto da parte mia molto intenso di ammirazione anche di ispirazione nei suoi
Data i suoi articoli su sulle pubbliche dei suoi libri
Forse posso anche presumere che da parte sua ci fosse
Un atteggiamento di
Rispetto quanto meno nei confronti di un altro collaboratori di
Di Repubblica e quindi deve dire che sono stato molto colpito dal fatto che
Abbiate pensato a me e per questo incontro di questo pomeriggio
E vorrei fare una prima considerazione su
Su D'Avanzo tratto dai suoi scritti io l'ho conosciuto personalmente ma devo dire come accennavo prima in maniera alquanto marginale l'ho conosciuto per
La sua attività professionali in Corte costituzionale
Veniva ogni tanto anche lui nella conferenza stampa
Di dell'inizio dell'anno e le sue domande devo dire non sempre domande molto preparate molto competenti
Faceva piacere avere a che fare con lui a rispondere i suoi interrogativi
Ci sarebbe potuto pensare che un giornalista di inchiesta e come lo possiamo riduttivo dire giù generaliste d'inchiesta però forse questa è la sua
Gli effetti sua caratteristica dominante fosse uno uno
Uno spietato freddo
Scarpe unificatore di fatti e di persone
CIP sarebbe potuto immaginare questo beh non era non era così non era un fu uscente della situazione
Non era un castigatore dei costumi certo di denunciava ma sempre con una partecipazione umana cioè si sentiva parte del degrado che nei suoi articoli venire
Denunciato denunciato con con compassione forse l'unico punto su cui
La rigidità era necessaria e traspariva verrebbe i suoi scritti quando si scontrava con la menzogna
E qui vengo al
Alla domanda verità e menzogne naturalmente qui non stiamo parlando di verità con la di maiuscola la
Verità metafisica
Stiamo parlando di una cosa molto più terra terra quotidiana che ci riguarda per tutti quanti ce l'hanno falsificazione deliberata dei fatti
Verità come adesione aderenza alle cose che accadono e quindi il contrasto alla manipolazioni interessata
La domanda era generale no il rapporto verità davvero Democrazia ben
Come si può negare che questo rapporto sia costitutivo adesso qui mi non è il caso di risalire I i classici ma
Il dispotismo si basa
No
Machiavelli il principe
Sulla menzogna e sulla violenza
La menzogna anche se una forma di violenza rispetta i fatti
In relazione alle reazioni che essi ci si aspetta dei cittadini in quel caso dai
Dai sudditi
Quando noi denunciamo il populismo tendenza generale delle nostre
Società non solo in Italia perché il riferimento al l'oblio dei doveri verso la verità e
Evidente che cos'è il populista e se non colui che dice
Hai cioè ascoltatori ciò che gli ascoltatori desidero perché sia detto
Cioè che accarezza no le aspettative
Gli aspetti relativi al tema del consenso appunto e da utilizzazione del linguaggio politico poi forse arriveremo alla questione del linguaggio alla fine non per rendere i cittadini
Consci della realtà in cui vivono e quindi in grado di prendere decisioni conseguenti al
Consistenza reale dei problemi ma semplicemente facendo sì illudere
Ora verità
Qui destri Veritas mi verrebbe da dire
Non è solo la
Manipolazione dei fatti non è solo dire il falso
Ma e anche
Diciamo
Intrattenere il pubblico su cosa che non hanno nessun importanza cioè diciamo il tradimento della verità come sviamento dalla dell'attenzione delle quote delle questioni che contano
La nostra informazione non è forse carente da questo punto di vista
Quante cose inutili quanta somma di notizie tra virgolette che notizie non sono vengono trasmesse semplicemente
Tanto per dire
Ma poi il giorno dopo ci si dimentica non hanno nessun influenze non servono a formare coscienza sociale
Anche questo è un tradimento del della verità da tradimento come Silvia mento ora un'ultima considerazione su su questo punto
Che cosa ci possiamo aspettare denunciando il crimine i crimini contro la verità
Non ci possiamo aspettare che
Nel dibattito pubblico nel discorso tra di noi si si debba essere fedeli a una verità metafisica
Ci possiamo però aspettare un'integrità
Questa è la caratteristica fondamentale delle relazioni interne individuali e anche della democrazia
Integrità che cosa vuol dire poter affermare che
Le nostre
Prestazioni professionali intellettuali non hanno secondi fini
Poi naturalmente la nostra percezione della realtà e condizionata dei nostri limiti
Per la verità non arriveremo mai
Ma questo la verità con la D maiuscola però sappiamo bene che non è insensato
Agire per la vicinanza e questo lo si fa solo con l'integrità l'integrità professionale che è una cosa che ci si conquista quotidianamente
Il rispetto la fiducia la fiducia e se c'è qualche cosa che nel nostro momento storico del nostro paese manca deve proprio che era
Fiducia con un'ultima di fiducia reciproca
Quante volte ci viene tarda da dire di fronte a un discorso di un uomo politico ma
Che cosa ci sta raccontando
E negli anni scorsi non abbiamo avuto e non dobbiamo oggi dire col senno di poi che non ce l'hanno raccontata giusta
Ecco se non ce l'hanno raccontata giuste perché i discorsi che venivano fatti miravano a qualche cosa che non veniva detta un secondo fine
Allora il tradimento della verità più banale sia quando coloro che si occupano di professioni intellettuali a vario titolo mettono la loro attività al servizio di
Altri potere
L'integrità sia quando si è fedeli atletica del lavoro che si è scelto di fare
Un altro tema fondante
Del metodo l'avanzo stato la
La denuncia di tutti i rischi del totalitarismo
E sul di estorsioni di una gestione del potere che ormai non aveva più nessun
Contenuto ideologico Peppe a
Sempre
Rivendica auto il diritto-dovere di conosce e di raccontare le
Debolezze della democrazia
E di denunciare
I metodi di di coloro che invece hanno indirizzato il potere
Per manipolare la verità e come lei diceva professore per costruire lui col per costruire un consenso da utilizzare come alibi giustificativo
Di ogni attentato proprio ai medesimi assetti democratici questi era un tema un comune denominatore della scrittura di Peppe che non era un errore
Ma che ha ha rischiato di diventarlo soprattutto quando
Ha affrontato frontalmente questioni come quelle di Gladio o come quelle dei servizi segreti deviati e questa riflessione ci introduce alla lettura della seconda frase estrapolata dal libero
Di Giuseppe che proprio il tema della debolezza delle nostre democrazie se la potete proiettare io nel frattempo la leggo
Bisogna investigare le debolezze della nostra democrazia
Le angosce della società italiana
L'insufficienza di equilibri e assetti esistenziali istituzionali politici culturali
E nello scarto tra la modernità dei problemi lo smarrimento sociale che provocano l'angoscia delle domande e l'inadeguatezza delle risposte collettive e politiche
Che si aprono dei varchi dove si fa allargo e attecchisce una mentalità totalitaria
è una tecnica di potere che al contrario del Novecento non ha più alcun contenuto ideologico ecco che il potere e la gestione del potere professione
Ma naturalmente questa frase ci poco legare alla prima che abbiamo commentato quindi
è probabile che mi menisco lì i diversi aspetti che sono sollevati da queste da queste considerazioni
Possiamo incominciare dal
Dalle ultime parole
Tecnica di potere Giove proiettato tecnica di potere
Che non ha più alcun contenuto ideologico ecco vorrei
Dire qualche parola sulle ideologia
Sembra che ideologia sia una parola che non si può più usare
Una cattiva parole
Chi usa la parola ideologia sembra che sia un nostalgico di regimi
Totalitari no
Ideologia totalitarismo spesso vengono messi insieme sindaci riflettiamo l'ideologia
Però l'ideologia etimologicamente è una delle parole più
Necessarie
Più utili
Più dolci
Che potremmo utilizzare nel discorso pubblico ideologia vuol dire Logos delle idee discorso sulle idee
Naturalmente poi c'è buone ideologia e cattiva ideologia discorso sulle idee con formative di una vita sociale
Oggi noi sembra che non anzi noi oggi non facciamo più discorsi ideologici in questo senso
Sembra che la nostra società si è diventata una somma Mortati individualità di frammenti che non si riescono a ricomporre in un quadro ideologico nel senso che dicevo
Cioè in una
Progettazione di una
Società che ci sembra
Indìco giusta perché la parola giustizia qui verrà al parola giustizia bisognerebbe dire la stessa cosa che abbiamo detto per la parola verità ma insomma qualche cosa che meriti il nostro impegno nella sfera pubblica
Per la costruzione di qualcosa di comune e che ci impedisca di chiuderci nel nostro particolare dove poi si degenerare in quelle
Forme di di di a socialità che venivano denunciate mi passi che sono stati nel tiro ecco non noi non facciamo più discorsi ideologici
Mai diventata Lideo un'ideologia di fatto che non si debba più fare ideologia
Ieri abbiamo avuto una conferenza di del professor Bauman che ha riproposto le sue tesi sulla sui cittadini qui da
Tesi ben note brillantissime che i presenti conoscono
Ma dov'era la società nostra è così liquida nella sostanza
A me pare
Che la liquidità
Cioè la mancanza di fermezza e la mancanza di durata e di riflessione di progettazione da mancanza di tutto questo
Sia
Forse l'aspetto più appariscente più superficiale che l'uso della Rete ci mette tutti quotidianamente davanti agli occhi ma
Le nostre società in realtà hanno una struttura
Ma forse è una struttura che non ci piace e la struttura del consumo dell'individualismo del consumatore una società che a queste ideologia il successo in quel campo in fondo
Diciamo a
A ogni costruzioni ideologica nel senso che dicevo prima corrisponde anche un'etica
Ideologia e impegnativa perché ci chiede risposte né i nostri comportamenti individuali e collettivi
Ora ditemi voi se il mondo e l'epoca in cui viviamo non ci chiede comportamenti conformi ma conformi a che cosa
Conforme a uno sviluppo della nostra città che basate essenzialmente sul
Sul sul
Commerciabilità di ogni bene di ogni
Di ogni
Dato della nostra esistenza quando
Riflettiamo sulla crisi del nostro tempo
E
Ci chiediamo quali sono le vie per l'uscita dalla crisi si insiste su questo elemento il buon cittadino e oggi da lei colui che coltivare virtù repubblicane
Alla Cicerone Ebon consumato
Allora questo
E il prodotto il portato di una ideologia che
E e presente che abbiamo incorporato noi medesimi di cui forse non ci rendiamo conto
Ci vogliamo riscoprire una dimensione progettuale della nostra vita futura io credo che dovremmo ricco valutare la parola ideologia
Questo commento sull'ultima parole di questa frase ci facciamo il percorso il percorso all'indietro ripercorso all'indietro ci parte immediatamente al
Titolo di questo
Di questa raccolta di saggi di Davanzo il guscio vuoto
è il sottotitolo parla di democrazia ecco le istituzioni democratiche
Sono delle
Strutture formali che devono essere riempite di contenuto
Ora una delle leggi generali della politica e che il potere tende nel corso degli anni a restringersi
Essere diciamo così espropriato la democrazia il regime dei morti no regime dei grandi numeri
Ma la tendenza delle democrazie di tutti i regimi ma in particolare della Democrazia parliamo di democrazia perché siamo in Italia dove la democrazia esiste ancora ma
La nostra democrazia
E sottoposte come tutti i regimi dei grandi numeri a quella che è un sociologo dell'inizio del Novecento chiamava la ferrea legge delle oligarchie
C'è una tendenza
Al passaggio dei grandi numeri piccoli numeri all'espropriazione del
Del potere dei tanti a favore del potere dei pochi questo processo in corso nel nostro Paese ma potremmo dire è in corso a livello mondiale
Ecco allora il guscio vuoto le istituzioni possono apparire una
Diciamo una copertura
Un strutturazione formale di un potere che però si è
In qualche modo affrancato dalla sostanza del democrazia
A favore di centri di potere quando prima si parlava di dovere della verità come
Ostacolo alla menzogna eh si fa proprio riferimento necessariamente alla tendenza oligarchica delle nostre forme di di
Di governo ripeto
Italiane ma non solo italiane
E quindi tende a fare una una considerazione
Molto
Come dire molto
Siccome oggettiva ma che riguarda il cinismo del del del tempo in cui viviamo il tempo in cui viviamo e il tempo della democrazia
Nessun uomo politico si presenterebbe sulla scena pubblica dicendo io sono antidemocratico ci fosse qualcuno ha detto che
Riunione Hitler ma oltre il tre ma
è stato preso come una battute diciamo
La democrazia ideologicamente nel senso però della FIAT falsa coscienza ma nel senso che dicevo prima e il regime che ha vinto la sua battaglia dal novecento in poi dalla sconfitta dei regimi totalitari
è diventata la parola magica
Della politica
Nessuno può non proclamarsi democratico
Ma se
Tuttavia il potere tende a diciamo restringersi in
Centri di potere
Riservati dicemmo e capite che
Quello che segna il nostro tempo e la menzogna politica
La democrazia che si collega con
Da oligarchia deve essere menzogne
Perché le oligarchie hanno bisogno di segreto uno dei grandi temi di i Davanzo di menzogna
E anche di illegalità
Le oligarchie sono quei regimi politici che non si piegano alla legge uguale per tutti sì in un Paese in cui la legge fosse uguale per tutti non avremmo lite Arquilla
L'oligarchia del regime dove c'è qualcuno che conta di più degli altri che espropria cittadinanze a proprio favore
E quindi oltre a essere un regime menzogne euro e anche un regime che si basa sul
Illegalità
Quando noi apriamo i nostri giornali in questi giorni vediamo quante diffusa la corruzione pubblica e dobbiamo fare un passaggio in più e dire che questo non è
Una deviazione di singoli individui
è talmente diffusa e radicata che possiamo dire che quella manifestazione dello svuotamento non solo della un'asta pubblica
Va bene non mi è stata una categoria morale ma
Qui stiamo parlando di categorie politiche svuotamento della democrazia a favore di una oligarchia
O di oligarchie che poi non sappiamo bene identificare questo sarebbe uno dei grandi compiti del degli intellettuali parole insomma poi bruciate del nostro tempo
Fare quel lavoro che
Che Giuseppe D'Avanzo faceva e cercare di sollevare il velo sulla natura vera del potere sui luoghi veri del potere nazionali e sovranazionali
Se non facciamo queste o saremmo sostanzialmente dei sudditi i suddetti sono coloro che
Vivo la mia
Avendo di fronte a sé un potere che ha una sua ragione da una volta si parlava di ragion di Stato
Nel seicento Giovanni Botero la ragion di Stato ed ha ragione dei governanti diverso e dalla ragione dei governati
E come dividere l'umanità in due parti voi governati non avete diritto di accedere all'estasi segrete cose del potere gli arcana imperi
Dicevano allora oggi ne dovremmo dire molto più banalmente gli interessi di potere legate al all'economia economia
Economie potere ecco il danaro e potere queste questi sono gli arcana imperi del nostro tempo
E noi che non capiamo nemmeno quello che accade dobbiamo diciamo rassegnarci a questo regime secondo me ripeto sostanzialmente necessariamente menzogne ero
Faccio un'ultima considerazione
Come
Avete capito non particolarmente
Come le altre non particolarmente trionfalistica
Ma del resto i tassi di dare
Anzio appunto il
C'è un teorizza bene
Beh urne uno studioso di di
Di questioni politiche
Che poi interdetta fatto va preso una piega non da tutti condivise diciamo così ma che era uno studioso di tutto rispetto
L'uomo coltissimo le grandi ultimi grandi sapienti del nostro tempo che si chiamava
Gianfranco Miglio
Nome che fosse noto alcuni dei presenti
Beh storico della politica delle istituzioni politologo filosofo politico ecco questi personaggi difficilmente classificabili aveva sulla base di
Analisi comparative
Quella ti piccola parentesi ci siete ancora
No perché
Settembre sì in una
Non spazio per noi virtuale potevano esserci nessuno qui potrebbe potrebbe e se si è realizzato quello che piralide il
Aveva descritto che opera all'elezione di un vecchio professore può cieco
Che aveva cominciato la sua lezione con i suoi studenti i quali poi siano tolto il cappotto aver lasciato il cappotto sulla sedia recedere mandati
Ecco però
Il fatto che vi siete fatti sentire mi fa pensare che vi sia accordo ancora qualcuno ritornando a Gianfranco Miglio
Ragionando sulla democrazia e sulla sua vulnerabilità interna ecco i gli altri regimi di i regimi autoritari sono vulnerabili
Ma sono vulnerabili dall'esterno mi si può combattere come un nemico
Visibile
Perché si vede dove il potere
La democrazia a esposte al rischio dei nemici interni cioè quelli che scade no le strutture del potere dall'interno e non si fanno vedere e cioè non fanno vedere qual è l'operazione che stanno compiendo
E naturalmente in questo modo alimentano il potere oligarchico allora tornando a Gianfranco Miglio studiando le vicende delle democrazie del mondo
Per storia recente quella delle democrazie perché primi del Novecento le democrazie la democrazia era considerato uno dei regimi
Anzi forse regime peggiore regime del volgo del numero senza senza qualità comunque una storia recente fatte a queste
Analisi diceva che le democrazie sono destinate a corrompere sì
Intere generazioni
La prima conquiste la democrazia cioè allarga al potere I grandi numeri
La seconda la consolidati sì consolidate come classe dirigente e la terza generazione svuota la democrazia
E lo aveva fatto un calcolo secondo il quale queste tre generazioni duravano in sostanza una sessantina danni
Volete
Allora
Nonché
Queste come tutte le leggi storiche anche queste norme una legge fisica
E però e un
Diciamo è un
è un avvertimento ecco
Una coincidenza che se si ripete tante volte ci deve
Rendere avvertiti sul pericolo che corriamo in questo momento
Non c'è basta
C'è c'è un terrazzo e ultimo tema
Molto presente nella scrittura disavanzo della la la terza frase che prego di proiettare
Frase nella quale Peppe
Restituiva centralità
Alle in guardia ciò che questo tema le le particolarmente caro all'ingaggio come strumento per poter selettivamente investigare le ragioni di un leader politico
E come riflessione sul diritto-dovere alla esitazione le esitare del politico dovrebbe restituire il senso della consapevolezza
Della posta in gioco in un momento nel quale sembra che nel panorama politico il problema del linguaggio della mancanza di recitazione sia
Un tema assolutamente ricorrente è questa la frase
è
Il linguaggio che ci consente di abitare nel regno del politico
A questa abitare si è libero deve essere concesso di esitare l'esitazione della risposte da
è
La consapevolezza di chi parla della posta in gioco
Dunque
Io sono rimasto molto colpito del fatto che tra le terre proposizioni di D'Avanzo fosse inserita anche queste quest'ultima
Perché è una frase tratta sempre da questo libro che io ho citato più volte
Anzi
Che mi fa piacere a coincidenze cioè il fatto che
Quello che sembrava importantissimo per me è sembrato importantissimo anche per coloro che hanno fatto questa opera difficile di
Servizi uno dei temi di queste queste più di duecento pagine
La citata più volte anzi lo indicata a un un uomo politico non faccio il nome
Molto importante oggi nel nostro Paese e dicendogli di queste se posso darti un consiglio quando parli ogni tanto fai una pausa
Che ti consente
No che a scusante
Che ti consente di pensare mentre pare
O almeno
Che faccia apparire i tuoi interlocutori che stai pensando
Naturalmente queste
Forma della comunicazione politica però indubbiamente
Almeno dal mio punto di vista la comunicazione politica nel nostro Paese
Degradata ripetizione infinite di medesime frasi di medesime slogan di medesimi luoghi comuni
Che fa pensare che
Dal pulpito della politica quando ci rivolge ai cittadini si stia recitando una parte ma democrazia un'altra cosa e
E e colloquio e dialogo e capacità
Di sollecitare nell'ascoltatore un suo pensiero un pensiero degli ascoltatori
Un pensiero che può poiché
Rivolgersi a sua volta in domande a coloro che hanno parlato per primi questo è il dialogo
C'è un non solo fare una citazione non mi ricordo quali sia al libro un libro recente di Noam Chomsky grande semiologo
Il quale dice
Avete mai notato come parlano gli uomini politici
E come vengono ripresi dalla televisione mentre parlo almeno
Allora di uomini politici
Si vuole si volgono prima sinistre poi a destra io non lo posso fare perché tanto non li vedo e quindi
Parlo del vuoto ma un uomo politico non so se
Avete ben presente prima sì di Cipro Paesi volte
Wojtyla quelli il che dà l'impressione che quest'uomo politico stia effettivamente intrattenendo e un rapporto concreto diciamo così caldo con l'interlocutore parlo perché ti guarda negli occhi
Prima di qua tutti hanno diritto di essere equamente guardati negli occhi
Già
Un momento però la televisione non ti fa vedere che l'uomo politico non sta guardando il suo interlocutore sta guardando come si chiamano
I gobbi
Ci vengono messi due schermi uno di qua e l'altro della su cui scorrono delle parole
Per lo più non scritte da lui
Noi
Ma preparate da gli ghost writer il suo staff
E dice Chomsky a me fa venire in mente l'immagine dell'imbuto cioè lo schermo e le parole scritte sullo schermo sono preparate
Dal suo staff vengono inserite nei suoi occhi
Ed escono dalla bocca la bocca è il pertugio finale dell'imbuto cioè
Per
Discorsi di questo genere l'intelligenza del l'oratore e totalmente inutile
Le ceneri non c'è bisogno che ci sia un pensiero che passa dal cervello perché il circuito è occhi bocca
Attraverso i gobbi
Ecco allora tornando al alla esitazione in questo modo di comunicare e un modo totalmente falso e stiamo ritornando alla prima questione alla verità alla integrità
Il comunicatore integro e colui che instaura un dialogo e un dialogo con chi sta di fronte a lui ma prima di tutto il dialogo interiore cioè si dovrebbe chiedere ma che cosa sto dicendo
Ogni tanto almeno
Un
Ma sono proprio sicuro di quello che sto dicendo voi avete
Certo le esperienze dei talkshow c'è qualcuno in questi incontri che ogni tanto ci ferme
Indica
Non
Non esageriamo ecco che dica mi hai convinto
Ma dica no forse sto dicendo una cosa che
Non è del tutto sostenibile mi è mai capitato questo è una recita
Di parti precostituite non è una comunicazione degna di un regime
Democratico quindi ben vengano coloro che nella sfera politica esita abbiano che non ci sono degli affabulatori
Che parlano dando da sensazione effettive che le parole che dicono sono il frutto di un
Pensiero
Dalle
Va detto che ho fatto riferimento alla verità ma
Anche al
Ideologia ideologica è un pensiero
Avere di fronte a sé qualcuno che
Mentre ti comunica qualcosa non sta parlando come un imbuto ma sta parlando con una persona reale
Questa è un'altra precondizione della democrazia perché la democrazia non è fatta di finzioni è fatta di persone reali che si incontrano e si riscontrano
E ogni tanto dubitano anche di se stessi
La qualità e la profondità delle riflessioni il professore Zagrebelsky che ringraziamo di cuore
Ci restituiscono il senso di come
Il lavoro di un grande giornalista possa diventare
Pensiero universale che prescinda da ogni tipo di contingenza ed ogni tipo di contestualizzazione
Sono convinto che Peppe oggi ci son riterrebbe sotto i bastioni per il modo con il quale abbiamo ricordato la straordinaria tale la sua capacità professionale ed umana e ci piace concludere questo
Questa ora insieme a voi con un'immagine di Peppe che sorride grazie a tutti arrivederci
Forte consenso popolare a volte privare delle vertigini di onnipotenza ammette
Certe volte sembra che
Berlusconi sia quasi prigioniero di questa vertigine prima il Potenza senza
Nel senso che ritiene di poter fare delle cose fare delle scelte senza Dario spiegazioni trasparenti
Oppure di deformare manipolare Fini i valori fondamentali del nostro ordinato vivere civile
In maniera troppo rapida senza spiegarne le ragioni e a tratti anche senza rispettare le regole di un processo riformatore
E
Consulente alcun pericolo per il Paese
Aderisco
Spero che non che non
Spero che non lo sia molto dipende come dire dal protagonismo che nei prossimi anni acquisteranno il Parlamento
La scienza e la cultura di questo Paese
Iniziato Consiglio le posizioni dei nostri
Partner europee e il buonsenso di Berlusconi abbia un consenso
Spero di sì del mio paese spero di sì