La nota antiproibizionista

Buongiorno dopo la sentenza delle Sezioni unite penali della Corte di Cassazione che lo scorso ventinove maggio ha stabilito che bisogna ricalcolare al ribasso le pene emanate sulla base della legge sulle droghe
Abrogata dalla Corte costituzionale lo scorso febbraio la legge Fini-Giovanardi
Torniamo a parlare proprio di quella sentenza della Corte costituzionale lo facciamo grazie a Giulio Manfredi della direzione di radicali italiani che assegnava alcune incongruenze che sono emersi e dopo il decreto emanato dal Governo
Di cosa si tratta la legge Fini-Giovanardi sulle droghe quella del due mila sei aveva previsto tutto questo le tabelle delle sostanze stupefacenti la tabella uno che riguarda tutte le sostanze stupefacenti delle rovina la cannabis
E la tabella due che conteneva i medicinali
Il recente decreto legge emanato dal Governo approvato dal Parlamento al seguito appunto della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima Fini-Giovanardi ha modificato questo sistema delle tabelle che ora sono diventate cinque
La tabella uno relativa alle droghe che i POR con Rita chiamiamo pesanti la tabella due che comprende la cannabis deriva cioè i derivati e anche le prepara per i medicinali
La tabella preti barbiturici la quattro relativa alle sostanze con aspetti meno gravi di quelle comprese nelle tabelle uno e tre e la tabella dei medicinali
Il decreto ha ripristinato dunque la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere che peraltro avevo vicina anche nelle convenzioni internazionali delle Nazioni Unite una detenzione
Era prevista anche della legge Jervolino vassalli del mio novecentonovanta poi recepita nel testo unico sugli stupefacenti il decreto del Presidente della Repubblica trecentonove del mille novecentonovanta
E questo però non ha comportato una ridefinizione delle pene per distinguere i reati relativi alle cosiddette droghe pesanti da quelli relativi alle cosiddette droghe leggere
La nuova versione dell'articolo settantatré del D.P.R. trecentonove novanta in realtà sembra una riedizione di quanto previsto dalla legge Fini-Giovanardi tanto è vero che il legislatore si è dimenticato di adeguare il terzo al fatto che le tabelle non sono più due ma punto cinque
E a questo proposito basta controllare il comma uno bis che fa riferimento alla tabella due Sezione A il comma due che fa riferimento alle tabelle uno e due di cui all'articolo quattordici al comma quattro che fa riferimento alla tabella due eccezioni abc e di
Il decreto ha modificato il comma cinque dell'articolo settantatré quello relativo ai reati di lieve entità ma anche in questo caso il testo sembra ricalcare la logica della Fini-Giovanardi cioè quella di fare di tutte le erbe un fascio anche infatti non è prevista alcuna distinzione di pena fra i reati relativi alle cosiddette droghe pesanti quelli relativi alle cosiddette droghe leggere e non può certo essere sufficiente indicare come discrimine la qualità delle sostanze
Queste incongruenze appaiono evidenti F poiché si va a vedere come era l'articolo settantatré
Infatti in vigore dal sei giugno del novantatré e dopo il referendum radicale fino all'entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi in quel testo era evidente la distinzione delle pene inerenti le droghe pesanti da quelle inerenti le droghe leggere
E che ci sia qualcosa che non funziona risulta ancora più evidente se si va a leggere il successivo articolo settantacinque quello che riguarda gli illeciti amministrativi
Quindi il legislatore distingue tra droghe pesanti e droghe leggere prevedendo una diversa durata delle sanzioni amministrative ne deriva dunque che la distinzione tabelle delle sostanze
Ha come conseguenza sanzioni amministrative diverse a seconda delle tabelle mentre invece le sanzioni penali sono sempre le stesse
Chi vi parla non è certo un esperto di questioni giuridiche ne pretende di esserlo l'impressione però come sottolinea appunto Giulio Manfredi della direttiva ricarica italiane che il Parlamento abbia prodotto un grande pasticcio legislativo
Che le cause possono essere diverso e prima di tutto ed è la più evidente la volontà del Governo di adeguare la normativa alla sentenza della Corte Costituzionale con un decreto legge su quale poi è stata posta la fiducia
In questo modo il Parlamento è stato costretto a procedere a tappe forzate
Va da nessuna possibilità di un ampio e approfondito dibattito
Ora il problema è che questa situazione potrebbe aprire la strada a nuovi ricorsi alla Corte costituzionale per l'evidente irragionevolezza delle norme e l'evidente lesione dei princìpi costituzionali
E dunque sarebbe quanto mai opportuno chi correggessero rapidamente gli errori formali dovuti al mancato recepimento del nuovo sistema delle tabelle e magari anche cominciare seriamente a mettere mano a un nuovo testo unico delle leggi sull'iter facenti perché quello attuale
La porta di aggiunte era topi rischia di non stare più insieme
Tanto più che come è evidente anche il rapporto due mila quattordici dell'Osservatorio europeo sulle droghe le dipendente
Il fenomeno è sempre più complesso
Sia per la nascita di nuove sostanze sia perché la vecchia distinzione tra consumatori abituali e ricreativi non è più così netta e sia perché il fenomeno cambia sensibilmente anche a seconda delle politiche adottate
Tutto questo parliamo oggi alle tredici a notiziare antiproibizionista un saluto da Roberto spagnoli