Rassegna stampa estera

Buongiorno gli scrutatori di Radio Radicale martedì diciassette giugno questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta tra i temi che tenteremo di approfondire quest'oggi tre aree
Di crisi innanzitutto l'Iraq con
L'avanzata dello Stato
Islamico dirà che del levante
Gli Stati Uniti potrebbero intervenire almeno con supporto aereo
Per frenare in qualche modo
La progressione di questa organizzazione jihadista le monde
Intravede una possibile
Riavvicinamento tra Teheran e Washington che condividono sul terreni nomi iracheno lo stesso obiettivo quello di
Rafforzare il Governo di minori al Mali chi e permettergli di diffondersi di fronte
All'offensiva dello Stato islamico dirà che del levante nel frattempo la situazione irachena
Nel Regno Unito ha rilanciato il dibattito sull'invasione
Del due mila e tre Toni Blair l'ex premier britannico è intervenuto lungo
Pezzo di a difesa in qualche modo di quella
Decisione noi vedremo alcuni editoriali dai giornali di Londra poi ci occuperemo di Afghanistan delle elezioni presidenziali c'è stato un secondo turno sabato
Testa a testa almeno per ora tra l'ex ministro delle Finanze Ashraf piani e l'ex Ministro degli esteri Abdullah Abdullah leggeremo
Un editoriale del Wall Street Journal su
Quali devono essere le priorità del prossimo presidente afgano il fallimento settaria in Iraq offre
Una lezione su ciò che va evitato con il Wall Street Journal Europe faremo il punto anche sulla
Crisi in Ucraina di nuovo l'Ucraina il titolo dell'editoriale di ieri
Misteriosamente ma fino a un certo punto arrivano dei carri armati dalla Russia se qualche giorno fa
Alcuni dicevano Putin si è piegato dopo la l'annuncio del ritiro dell'esercito Russo dalle frontiere ucraine bella situazione sul terreno dimostra
Secondo il giorno che a piegarsi sono stati l'Europa e gli Stati Uniti ma cominciamo
Dalla situazione
In Iraq che e dal possibile riavvicinamento tra Stati Uniti e Iran
Per fermare l'offensiva dello Stato islamico dirà che delle vanterie terra né Washington stessa lotta al titolo del vittoriale di oggi di le monde che scrive
In Iraq la Repubblica islamica dirà nel suo vecchio nemico il grande Satana americano perseguono lo stesso obiettivo consolidare il regime e respingere l'assalto degli jihadisti sunniti
La storia
E ricca di queste contingenze congiunturali che possono avvicinare degli avversari trentennali e a volte far muovere le cose nella buona direzione
In modo unanime la casa bianche la leadership iraniana hanno reagito allo stesso modo all'avanzata delle forze dello Stato islamico dirà che del levante
Americani e iraniani sono pronti ad aiutare il governo del Primo ministro iracheno Nuri al Maliki a difendersi di fronte all'offensiva di questa organizzazione la teocrazia di Teheran madrina dello scisma o la branca minoritaria dell'Islam e naturalmente vicina Maliki
Il cui governo e l'emanazione della comunità sciita di racket maggioritaria tra gli arabi del Paese
La sicurezza di Maliki per esempio assicurata dalle milizie sciite un esercito privato del strato dall'Iran
All'indomani della appresa di Mosul la seconda città dell'Iraq gli Stati Uniti annunciavano il dispiegamento di una portaerei nella regione in modo da poter fornire appoggio aereo l'esercito iracheno
Partiti dall'Iraq nel due mila undici gli Stati Uniti vogliono frenare lo smembramento del Paese e impedire l'instaurazione di uno
Jihadista né nel cuore del Medioriente la domanda per le monde se questa comunità di interessi strategici possa facilitare
Il negoziato in corso sul nucleare iraniano negoziato che ripreso ieri a Vienna i partecipanti si sono andati fino al venti luglio per arrivare a un accordo
Su due elementi essenziali la garanzia che il programma nucleare di Teheran non avrà un esito militare e la fine delle sanzioni economiche finanziare contro l'Iran
Per ora però le
Negoziato è totalmente bloccato la posta in gioco riguarda tutta la sua la situazione della Regione perché
Un accordo sul nucleare permetterebbe una normalizzazione progressiva delle relazioni tra gli Stati Uniti la Repubblica islamica
Questa normalizzazione per le Monza avrebbe un fattore di appeacement in particolare in Siria
Permetterebbe anche di spostare la linea di frattura che sta provocando una sorta di nuova guerra fredda tra Washington e Mosca
Con gli Stati Uniti che sostengono la ribellione sunnita o almeno una parte di questa contro il regime di Bashar al-Assad della Russia che spalleggia l'Iran nella difesa del dittatore iraniano
Insomma sarebbe una prima fessura nella paralisi dei conflitti di cui il Medioriente e il teatro e in particolare dell'altro c'è guerra di religione tra sunniti
E cinetiche attraversa lira che e la Siria e in misura minore in Libano
I seggi uniti e l'Iran lo sanno non ci sarà stabilizzazione durevole in Iraq senza stabilizzazioni in Siria
Bisogna agire su due fronti perché alla fine e lo stesso fronte conclude
Le monde che dunque vede in questa
Crisi irachena un'occasione
Per fare passi avanti positivi in termini di risoluzione dei conflitti anche di soluzione del
Questione del nucleare iraniano vedremo spese sarà così giornali
Americani parlano di possibili colloqui diretti tra Washington e Teheran perché collaborare
Sull'Iraq nel frattempo però la situazione sul terreno continua a peggiorare nel senso che lo Stato islamico dirà che delle vanta conquistato un'altra importante
Città nel frattempo nel Regno Unito la situazione irachena rilanciato
Anche il dibattito sull'invasione del due mila e tre con l'ex premier britannico Tony Blair che nel fine settimana intervenuto per
Difendersi e difendere le ragioni di quell'invasione
E come come commenta nomi i giornali d'oltremanica l'Independent pubblicava ieri un editoriale dal titolo non peggioriamo ancora le cose in Iraq
C'è poco che le potenze esterne possono fare ma quel poco che può essere fatto deve essere fatto in modo più intelligente che nel passato scrive
Il quotidiano diaria Linden conta poco chi aveva ragione e chi si era sbagliato sull'invasione dell'Iraq nel due mila e tre
Il significato principale di quella decisione ora è che noi britannici abbiamo ancor più responsabilità nei confronti dell'Iraq rispetto ad altri
Il nostro Governo contribuito ad aggiungere miseria negli ultimi undici anni ed ha contribuito ad aprire le porte al disastro in corso in questo momento
Il dibattito nel Regno Unito sull'Iraq alla Siria la più ampia regione del Medioriente però un po'parrocchiale tutto incentrato su un tema e cioè
Tony Blair aveva torto o meno sì aveva torto ma la questione ora per l'indipendente cosa
Si deve fare la tentazione di diversi che abbiamo già fatto abbastanza danni ed è meglio ritirarsi dal mondo ma questo giornale indipendente non si oppone a tutte le guerre
Ci opponiamo le guerre sbagliate scrive sosteniamo ideale dell'interventismo liberale della responsabilità di proteggere dei crimini contro l'umanità anche con la forza militare se necessario
La questione che ha di fronte alla comunità internazionale se c'è qualcosa di realistico che può essere fatto per proteggere gli iracheni
Il loro Paese si dirige verso una guerra civile tra sunniti e sciiti quella guerra civile che era stata evitata nel due mila otto grazie lo ricordiamo noi al sorgere
Americano il conflitto in Iraq ha ingannato chiunque la Giorgio darvi un bus con il suo missione compiuta del maggio due mila e tre a Bari Barack Obama con
Il suo lasciamo un Iraq sovrano stabile che si regge da solo del dicembre due mila undici
Nemmeno Toni Blair chiede il ritorno di forza regolari occidentali in Iraq Blair nel lungo intervento pubblicato nel fine settimana
Difende le ragioni di un intervento più graduato in più ambizioso vuole che le democrazie ricche del mondo sostengano quelle forze nel mondo musulmano che resistono
All'estremismo religioso non ha torto ma è un po'troppo vago e soprattutto il fatto che Blair dica qualcosa di utile lo rende meno utile sullo dice Blair secondo l'Independent c'è poco che le potenze esterne possono fare davvero in questo momento in Iraq ma quel poco deve essere fatto in modo più intelligente che nel passato
Se la comunità internazionale darà il suo sostegno al Governo di Nuri al Maliki non devo farlo Traverso contanti visto che la presa di museo con la
Ha già reso lo Stato islamico dirà che delle avanti il gruppo terrorista più ricco al mondo nemmeno fornire armi utile come dimostrano i veicoli blindati guidati da i combattenti jihadisti a Mosul
Ci poteva essere un ruolo per i consiglieri militari gli addestratori americani britannici ma era stato chiesto loro di andarsene da Maliki come gesto politico quanto I dolori loro bombardamenti mirati difficile immaginare come possono migliorare la situazione
Insomma il meglio che si può sperare nel breve periodo che Maliki comprenda gli errori che affatto e voglia invertire la tendenza
Attuale a favore dello Stato islamico dirà che delle volante ma questo non risolverà la situazione in Siria nelle altre crisi in Libia ed Egitto dove le opzioni per la politica occidentali non sono migliori che in Iraq
Conclusione dell'Independent forse il limite dell'ambizione del nuovo interventismo internazionale deve essere di evitare di peggiorare le cose così quotidiano diaria l'idem
Il
Anche il Guardian in qualche modo minimizzare le polemiche con Toni Blair in un editoriale dal titolo un caso di responsabilità condivise
La domanda è se l'invasione del due mila e tre dell'Iraq abbia portato alla crisi politica e militare di oggi
E allora leggiamo la risposta c'era da aspettarselo
Che la svolta disastrosa della scorsa settimana in Iraq avrebbe rilanciato le controversie sulla
Decisione di invadere nel due mila e tre la domanda è se quell'invasione abbia portato in modo più o meno e diretto al collasso dello Stato iracheno a cui assistiamo
Oggi con la sua incapacità di resistere alla Presa di citare il territorio da parte di bande di islamisti
Toni Blair si è difeso da solo in un commento in cui coglie bene la complessità delle questioni di allora e di oggi Medioriente ma in cui descrive anche infatti in un
Modo che distorce il contesto in cui il suo Governo e l'Amministrazione Bush presero
Le loro decisioni disastrose per il Guardian non ci sono in realtà parte disinteressati in questo dibattito i sostenitori gli oppositori della guerra
Continuano a rivedere e arrivi vedere i loro argomenti scegliendo ciò che vogliono infatti Zare dal missione compiuta di Giorgio dal più Bush al missione abbandonata di Barack Obama
Blair dice che dobbiamo liberarci dalla nozione secondo cui siamo noi e l'aver causato la crisi di oggi
Sarebbe sicuramente più giusto dire che le radici dei problemi odierni dell'Iraq risalgono a molto prima del due mila e tre ma i Paesi che hanno condotto
L'invasione devono comunque assumersi una parte di responsabilità per ciò che è accaduto negli anni più recenti per il Guardian se c'è una gerarchia di colpire in Iraq occorre iniziare da Saddam Hussein che aveva brutalizzato
La sua Società aveva trascinato l'iracheni una guerra terribile con l'Iran aveva sperperato le risorse del Paese aveva provocato il mondo con la sua aggressione contro
Il Kuwait sono stati danni provocati da Saddam insieme agli ulteriori danni inflitti
Dalle sanzioni imposte principalmente da americani britannici
Che
Hanno minato la società irachena fino al punto che vediamo oggi Iraq di Saddam però era un disastro ben prima della decisione di invadere la colpa e sia sua sia nostra
La decisione di invadere non fu presa per l'Iraq o per le minacce nei confronti dei suoi vicini c'era la necessità da parte dell'Amministrazione Bush di una schiacciante dimostrazione della potenza americana
Dopo anni di sconfitte iniziate con la rivoluzione iraniane culminate con l'attacco delle Torri gemelle
Il problema è che Blair non fa alcuna menzione di questo e una volta invaso l'Iraq gli occupanti avrebbero potuto fare di più per rimediare i problemi che avevano contribuito
A causare invece hanno gravato le cose ecco perché siamo la situazione di oggi in Iraq così tra l'altro
Il Guardian in questo commento
La questione la questione di fondo
è anche quella posta da Marco Pannella da radicali la loro campagna Iraq libero
Le le menzogne in qualche modo sull'ipotesi
Del dell'esilio di Saddam tu sei non è che di certo non
Non hanno contribuito a a migliorare la situazione l'Iraq che rischia in qualche modo di essere
Una precedente negativo anche per l'Afghanistan almeno così la vede Wall Street Journal in un editoriale
Ieri nell'edizione americana sulle elezioni
Presidenziali che si sono svolte il sabato il secondo turno il prossimo presidente afgano il titolo il fallimento settario in Iraq offre una lezione su ciò che va evitato scrive il giornale
Circa il sessanta per cento degli elettori afgani sono andati alle urne sabato con il secondo
Uno delle presidenziali l'ex ministro delle finanziare Ache Raffa Gani
è testa a testa con l'ex Ministro degli esteri Abdullah Abdullah ci vorranno settimane prima dei risultati finali
Ma il fatto che siano entrambi dei moderati Proci dentali smentisce dalle la nozione secondo cui il popolo afgano i loro leader non sono pronti per la democrazia
Queste elezioni segnano un miglioramento rispetto a quelle del due mila
E nove che portarono la real rielezione di Hamid Karzai
Ma che furono contraddistinte da una bassa partecipazione da frodi diffusa
La partecipazione è una dimostrazione del sorge americano nel cacciare i talebani dalle loro roccaforti e della capacità delle forze di sicurezza afgane di mantenere la sicurezza nei seggi
I talebani non sono riusciti a lanciare
Nessun attacco significativo durante il primo turno di aprile questa volta hanno provocato la morte di quaranta persone ma questo numero limitato rappresenta comunque un successo in un'elezione a cui
Ha preso parte hanno preso parte sette milioni di elettori la sfida immediate di fare in modo che emerga un chiaro vincitore che lo sconfitto riconosca
La vittoria del suo avversario domenica i portavoce di entrambi i campi rivendicavano la vittoria questo
Potrebbe rivelarsi pericoloso in caso di testa a testa Doula Bulach aveva ottenuto il maggior numero di voti al primo turno escluso una coalizione con cani
Farebbe bene a ripensarci in caso di vittoria il suo Governo deve evitare l'atteggiamento chi vince prende tutto Pia provocato così tanti danni in Iraq con il Ministro Nouri
Al marittima c'è un'altra lezione
Irachena la sfida più grande secondo il giornale riguarda la sicurezza l'annuncio del Presidente Obama che ritirerà tutte le truppe entro la fine del due mila e sedici
Incoraggiava ai talebani a continuare a combattere sia cani si Abdullah vedono promesso di firmare un accordo bilaterale di sicurezza che consentirebbe una
Presenza americana continua a ma questo era prima del calendario di ritiro annunciato da Obama gli americani pensano che l'Afghanistan sia un caso disperato
Ma se queste elezioni dimostrano qualcosa che gli afgani vogliono un futuro migliore che rigetti l'estremismo religioso e la violenza etnica
Questo merita un continuo sostegno internazionale incluso quello militare ben oltre il due mila sedici
Se si vogliono conoscere quali sono le alternative a questo impegno prossimi anni Standa basta guardare all'Iraq di oggi così
Il Wall Street Journal che nella sua edizione europea ieri aveva un
Editoriale con questo titolo nel frattempo di nuovo l'Ucraina
Dopo diciamo la débâcle Iraq ecco che
Si riaffaccia la crisi Ucraina misteriosamente arrivano dei carri armati dalla Russia scrive il giornale
Dopo che Vladimir Putin aveva ordinato e militari russi di ritirarsi dalle frontiere dell'Ucraina l'Occidente aveva tirato un sospiro di sollievo punti né si è piegato veniva detto quel giorno
Peccato che i fatti sul terreno raccontino
Tutta un'altra storia ondate successivi di carri armati soldati russi si stanno facendo strada per destabilizzare la democrazia chi entra
Solo che visto che un'invasione vera e propria costringerebbe l'America l'Unione Europea sanzionare la Russia malgrado la loro riluttanza del Cremlino ha trovato il modo per fare la stessa cosa ha un costo molto inferiore
Per due mesi mercenari russi e ceceni il denaro le armi provenienti dalla Russia hanno oltrepassato la frontiera per alimentare la ribellione separatista nell'est del Paese
Alla fine della scorsa settimana tre carri armati diversi lanciamissili altri veicoli militari sono arrivati dalla Russia
Io di Mosca tagliato il gas dopo il fallimento dei negoziati su un nuovo contratto
Ovviamente nessuno a
Riconosciuto che questo è materiale fornito dalla Russia ma la Russia quanti carri armati vuole da sperperare e il Presidente Putin ha poche ragioni di temere una reazione occidentale
La crisi irachena rappresenta un utile distrazione per la comunità internazionale
Putin alla commemorazione del di De in Francia era stato accolto con tutti gli onori malgrado il suo rivale Cismon ucraino
Nuove sanzioni contro la Russia non sembrano più sul tavolo la borsa di Mosca e tornata ai livelli pre annessione della Crimea
I mercati conclude con un po'd'amarezza del giorno al stanno semplicemente spiegando chi si è davvero piegato sull'Ucraina cioè gli europei e di americani ci fermiamo qui però oggi ricordiamo naturalmente la casella e-mail io ascolto chiocciola Radio Radicale punto it
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