Il bilancio del sistema previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell'assistenza

Voi avremo i lavori un pochino accelerati perché dopo il nostro appuntamento c'è un altro appuntamento e quindi ci sono tutta una serie di lavori preparatori in vista di
E quindi noi dovremo cercare di definire intorno alle cinque e mezza cinque trentacinque in modo tale che poi alle sei l'evento possa partire in orario
Allora
Ringrazio benvenuto a tutti voi un grazie ovviamente alla Camera Piera per averci ospitato
Un grazie sentito e i rappresentanti del Parlamento e del Governo che ci hanno onorato interverranno alla presentazione del rapporto
Ora prima di dare la parola alla i due Presidenti di Commissione vorrei fare proprio due parole per dire perché il Bilancio del sistema previdenziale italiano
Per un insieme di motivi nel maggio c'è un errore una due mila undici ma due mila e dodici il nucleo di valutazione della spesa previdenziale che era stato istituito con la legge Dini
Bella novantacinque ha cessato la sua attività
Il nucleo normalmente oltre al monitoraggio delle singole gestioni di previdenza e alla gestione conduzione delle anagrafi generali del lavoratore pensionati faceva anche il rapporto sugli andamenti finanziari che il rapporto che veniva fatto con cadenza annuale deriva poi tre Ministro del lavoro
E tramite questo alla a alle varie Commissioni alla Camera alla Commissione
UE come e a Bruxelles
In realtà poi da quando è cessato si è creato un vuoto che non è stato coperto se non in modo parziale ed alcune pubblicazioni e quindi per colmare questo vuoto alcuni dei presenti si sono detti ma perché
Non rifacciamo il rapporto del nucleo
E non è stato un lavoro semplice perché purtroppo senatore del suo sito del ministero il sito non c'è più il il il database è dell'ottantanove non c'è più
E non c'è più neanche la grande biblioteca che il Nucleo aveva lì in in via Flavia per cui abbiamo dovuto con tutti i pezzi che eravamo in giro
A ricostruire un po'questo questo database ha già promesso un po'di mesi a rimettere insieme tutti questi dati
Rapporto che oggi presentiamo l'abbiamo chiamato il Bilancio del sistema previdenziale italiano il bilancio degli esercizi due mila e undici e due mila dodici l'ultimo per cui abbiamo un bilancio consolidato è approvato dai dei vari
E porta tuttavia gli andamenti di sistema e delle singole gestioni dal mille novecentottantanove al due mila dodici con le previsioni della spesa in rapporto al PIL per il breve nel medio lungo periodo
Tra le novità che troverete nel nel rapporto rispetto alle edizioni precedenti c'è sicuramente l'analisi delle prestazioni assistenziali
Le prestazioni temporanee
Ed abbiamo fatto un excursus sui tassi di sostituzione e sul welfare complementare cioè quello che oggi nel Paese si spende professor complementare
Abbiamo tenuto metta dentro anche le prestazioni assistenziali esenzioni temporanee perché per fino un po'di tempo fa erano una componente un di cui un piccolo di cui di tutto quanto e ci siamo resi conto che analizzando
Le singole gestioni e per importi e anche per numero di prestazioni queste stanno cominciando ad avere un peso notevole soprattutto un peso notevole ce l'hanno
Tutte le cosiddette contribuzioni figurative perché tutte le volte che c'era mettere qualche agevolazione in campo si usano i contributi previdenziali come già colazione
E questi costituiscono oggi un grosso peso che annualmente con prima la legge finanziaria adesso la legge di stabilità debbano essere
Come dire risistemati il
La volontà poi di tutti noi redattori e componenti di questo comitato tecnico scientifico itinerari previdenziali peraltro molti di noi quasi tutti noi erano già collaboratore del nucleo è quello di mettere quindi a disposizione
Dal Ministro del lavoro che ci dovrebbe raggiungere intorno alle quattro e quindici
E delle istituzioni e di tutti i soggetti comunque interessati alla previdenza sociale il rapporto nella versione italiana e anche nella versione inglese perché c'è stato richiesto da alcune istituzioni europee
Prima di passare la la parola quindi a
Cesare Damiano che dovrebbe essere in dirittura d'arrivo e al Presidente Lello Di Gioia che anche lui ha finito un'audizione e dovrebbe essere
E vedo già il consigliere Natale per cui sicuramente il Preside
Presidente prego
Arrivata ecco qui
Grazie
Ecco prima di dare la parola loro devo comunque ringraziare le tre società che hanno
Come dire contribuito alla
Economicamente alla redazione del resto il Bilancio che è stato un un
Un lavoro piuttosto complicato debbo ringraziare tutti di redattori
Li ringrazio tutti di colpo ma un ringraziamento particolare lo devo fare una persona che il dottor Antonio per uscendo Antonio per Ocello sia veramente
Messo a nostro agio cioè è stato proprio il pivot di tutto quanto e quindi a lui va un particolare ringraziamento
Che non potevo non fare
Passo adesso la parola quindi ai nostri due ospiti vedo Cesare Damiano che prego di accomodarsi e
L'onorevole Di Gioia che il Presidente la Commissione bicamerale di controllo non li abbiamo invitati soltanto perché
Ricoprono un ruolo prestigioso grazie certo
Ma
Perché dal nostro punto di vista
Oltre che essere grandi esperti della materia hanno
Svolto tanto ora il Paese mi piace ricordare di Cesare Damiano che quando diventato Ministro del lavoro volle a tutti i costi che il nucleo di valutazione
Proseguisse nelle anagrafi generali dei lavoratori attivi e dei pensionati e ricostituite
Il nucleo egli affido anche le direttive sui famosi bilanci a trent'anni degli enti di previdenza privatizzate che poi hanno
Come dire consentito uno sviluppo della materia per quanto riguarda
Il lo ricordo questo perché non è mica che è capitato sempre così con tutti i ministri del lavoro nel senso che poi i successivi ministri lo dico così mi limito così a dirlo
Proprio della materia non hanno avuto un grande interesse specifico
Parlerà poi l'onorevole Lello Di Gioia a cui va il grande merito di avere portato all'ordine del giorno per primo un importantissimo quanto trascurato tema che è quello della sinergia
Tra
I fondi pensione le casse di previdenza e il loro patrimonio con quello che lo sviluppo del Paese non è un Paese che si sviluppa poco un Paese che crea poc'occupazione ha un patrimonio di quasi centottanta miliardi che ha investito prevalentemente all'estero e il presidente ha posto per primo
Come Presidente di Commissione bicamerale questo tema
Per cui insomma sono stati invitati non per caso concluderanno i lavori
Il Enrico Morando viceministro
Dell'economia
Col quale lavoriamo da tanto tempo e ci conosciamo da tanto e il ministro Poletti pregherei il Cesare Damiano ti introdurre i lavori e poi la parola a Lello Di Gioia prego
Bene grazie
Il fatto di introdurre i lavori mi carica di eccessive responsabilità quindi
Mi limito per una materia
Così delicata a dare qualche
Opinione fare qualche osservazione anche perché sarebbe stato forse più corretto
Sentire la rappresentazione del rapporto che invece intervengo prima della presentazione del rapporto
Potrei quindi anche dire cose che con il rapporto non hanno a che vedere oppure che contraddicono i contenuti nel rapporto
Quindi per evitare
Come si dice di addentrarmi
In questioni di carattere tecnico finanziario ci sono persone molto più
Abilitate di me a farlo
Mi limiterò a fare qualche considerazione diciamo di carattere politico sul
Sistema previdenziale
Sapendo tutti o quelle che hanno seguito questi argomenti che
La mia posizione in materia è abbastanza in controtendenza rispetto alle opinioni correnti anche quelle del Governo attuale
Ora
Come primo punto io penso questo
Che serie parliamo di
Sostiene anche sostenibilità del sistema pensionistico
Non c'è dubbio che legando il tema a quello dello stato sociale
E quindi cumulando l'effetto di spesa di quello che il sistema pensionistico in senso stretto e quelli che sono gli interventi di tutela in senso più largo
Noi abbiamo
Rispetto ad altri paesi europei quell'industrialmente avanzati sicuramente
Un sostanziale allineamento della spesa anzi potrei dire che da un punto di vista della spesa sociale l'Italia e persino un pelo al di sotto della
Quello che rende diverso se il nostro Paese entrando nei dati e
Che
Mentre la spesa pensionistica resa se e al di sopra della media degli altri Paesi evidente che l'altra parte quella delle cosiddette tutte le sociali e sottostimata
Questa è una prima anomalia che va considerato
Però secondo me non va commesso l'errore
Che di solito diventa
Un po'una vulgata che porta a dire l'Italia spende troppo in quanto protezioni sociali io penso che questo non sia
C'è però una difformità nelle componenti della spesa complessiva che colloca sicuramente la spesa pensionistica al di sopra degli standards
Seconda anomalia per quanto riguarda la parte relativa alle tutele
Non c'è dubbio che l'Italia
A una spessa
Più rilevante per quanto riguarda le
Cosiddette tutele passive
Mentre a una
Spesa diciamo molto più modesta per quanto riguarda le
Cosiddette politiche attive del lavoro anche questa è un'altra anomalia
Facciamo un esempio il Governo
Presenta una delega sul lavoro tra i punti di questa delega c'è il tema dei centri per l'impiego
I centri per l'impiego in Italia sono stati
Diciamo sostanzialmente massacrati
Da una prolungata che ne decanta l'inefficienza
L'elemento di burocrazia
La scarsa qualità
E la scarsa intermediazione di manodopera due tre per cento della manodopera totale
Tutti i dati che
L'ultimo non tutti tutti
Diciamo i dati numerici sono incontrovertibile per quanto riguarda però questa vulgata anche qui io non sono d'accordo
Senso
Che noi abbiamo in Italia io ho avuto modo di visitare insieme Tiziano Treu
Qualche tempo fa la Danimarca della Svezia per
Valutare il modello scandinavo dal punto di vista dell'efficacia dei centri per l'impiego
Posso dire che alcune eccellenze esistono anche in Italia soprattutto nel centro nord la situazione Mezzogiorno è sicuramente più arretrata
Come Ministro a quel tempo credo di essere stato l'unico ad aver finanziato l'attività dei centri per l'impiego
Ora noi se parliamo di politiche attive per lavoro dobbiamo
Stimolare l'incontro fra domanda e offerta di lavoro e diciamo i centri pubblici
Non funzionano
Allora io credo che si tratti di dire questo intanto io sono assolutamente l'idea
Vale anche per la garanzia giovani che noi dovremmo
Favorire l'alleanza
Farà i servizi per l'impiego e le agenzie
Interinali e di intermediazione del lavoro e financo le università
La messa in comune di database che contengano i profili
Delle persone che cercano un lavoro sarebbe sicuramente un passo avanti molto importante cosa che normalmente non avviene la seconda cosa che mi sento di dire lo dico al Governo se vogliamo promuovere
Delle politiche attive
Intanto stabilizziamo quei due mila operatori dei centri per l'impiego che agli sportelli
Svolgo un'azione che dovrebbe cercare un lavoro di qualità e possibilmente stabile avendo alle spalle un contratto di lavoro da precari
è una contraddizione
Terza questione non li abbiamo nove mila operatori la Germania ne ha centotrentamila dall'Inghilterra novanta mila
è evidente che se vogliamo svolge un'azione propositiva di politiche attive per il lavoro dobbiamo
In qualche modo avvicinarci agli standards europei dei Paesi industrialmente più avanzati
Se vogliamo far parte della rete e vorresti
Questo è obbligatorio allo
Ma ad esempio perché se c'è la mobilità obbligatoria nel pubblico impiego e sono d'accordo nel raggio di cinquanta chilometri e sono d'accordo come per i metalmeccanici
Non potenziare negli anni i centri per l'impiego con corsi di riqualificazione portando gli addetti ad esempio ad uno stand al di cinquanta mila in Italia con le apposite alleanze ovviamente con le agenzie private
Lo dico perché noi siamo di fronte alle anomalie l'ho detto che la spesa previdenziale larga alla spesa sociale bassa alla spesa politiche passive larga quella delle politiche attive più bassa
Ma è inutile che noi continuiamo a dire queste cose se no facciamo corrispondere a queste critiche poi delle azioni che consentano di correggere leggi torture
Per quanto riguarda la questione e concludo
Della previdenza
Che io ricordi già a quel tempo del Governo Prodi non è avevamo
Ovviamente
Le nostre i nostri diagrammi che indicavano quella famosa gobba
Due mila trentacinque due mila quaranta che poi aveva una curva discendente
Molte correzioni sono state fatte
Rispetto a quella situazione
Sicuramente non vanno sottovalutate le numerose riforme pensionistiche che si sono susseguite a partire dalla riforma Dini del novantacinque a quelle successive furono tre o quattro
Che hanno in qualche modo corretto quella curva e quelle anomalie
Per quanto riguarda l'ultima riforma quella dell'ex Ministro Fornero come sapete io sono ferocemente critico
Così come ci sono critici che continuano ad affermare che la mia riforma del due mila sette che ha tolto lo scalone Maroni avrebbe procurato molti guai negli anni successivi
Non ho niente da dire lo rifarei
Anche se mi rendo conto che quel salto improvviso di tre anni e la metà del salto della fornirò quindi un saltino
Tengo a precisare che quei dieci miliardi che mi vengono imputati in dieci anni a realtà sono un po'meno sette miliardi perché gli altri tre miliardi li abbiamo destinati
Per
I lavori usuranti vale a dire la possibilità di anticipo pensionistico che credo sia giusta
Per i lavoratori contenuti nella famosa tabella di Cesare Salvi che fece la tabelle ma non mise delle risorse
Lavoro in alto nel sottosuolo esposti al caldo esposti al freddo cave miniere torbiere a cui ho aggiunto il lavoro notturno la catena di montaggio anche perché sono torinese quindi c'era in qualche modo una vocazione naturale
E credo che sia giusto che queste persone che fanno quell'attività per trentacinque quarant'anni abbiano un anticipo pensionistico
Quindi quei dieci miliardi in dieci anni furono sette per limare lo scalone e tre per intervenire a vantaggio
Dei cosiddetti lavoratori usuranti
Sono intervenute le successive riforme
Io penso che sia stata sostanzialmente giusta la riforma Sacconi che ha aggiunto la finestra di un anno
Era una correzione come si dice visibile limitata che non stravolgere l'impianto credo che sia nefasta la riforma Fornero che non ha tenuto conto
Dell'andamento sociale degli effetti sociali che avrebbe
Provocato
Io la dico così so bene che
Non tutti sono d'accordo ma secondo me quella riforma
Che consentirà di raspare mi a risparmiare oltre alle risorse che sono state risparmiate
In questo momento si risparmieranno fino al due mila venti tra il due mila venti del due mila sessanta secondo i conti della ragioneria dello Stato si risparmieranno circa
Trecento miliardi di euro a spese delle pensioni
Quello che io chiamo un abnorme trasferimento di risorse tra Stato sociale a diminuzione del debito trecento miliardi sono quattordici il quindici per cento del totale del debito italiano
Noi abbiamo fissato prima della Germania della Francia
L'asticella
Del traguardo pensionistico a sessantasette anni con tutti i maestri del caso è ovvio che la pensione di anzianità si consegue dopo quarantuno quarantadue anni seconda o seguono
E credo che questo sia stato esagerato eccessivo
Avrà pur messo al riparo i conti in una situazione difficile ma si potevano trovare altre soluzione
Quella soluzione non mi è stata la migliore delle soluzioni
Quando dico altre soluzioni io penso due soluzioni sostanzialmente la prima spero che il Governo abbiamo un autorevole rappresentante ce l'abbia in mente e quella dell'introduzione
Di un sistema di flessibilità nel sistema pensionistico consente ad esempio tra i sessantadue settant'anni alle persone che abbiano maturato
Almeno trentacinque anni di contributi di poter andare in pensione pagando impegno
Perché SIS sessi va prima dei sessantacinque anni secondo me bisogna pagare pegno ci può essere una penalizzazione
Contabilizzata relativa
Se faccio un lavoro usurante sessantadue sessantatré voglio stare a casa se faccio professore o il parlamentare un magistrato voglio lavorare fino a settantacinque questo lo sappiamo
Ma non tutti hanno la possibilità di fare il parlamentare
Il magistrato professore insomma di quelli che fanno e lavori usuranti che arrivato un certo punto della loro vita trentacinque anni di contributi su una soglia significativa con il desiderio di poter andare in pensione l'altra soluzione
E quella del ritorno alle quote non quella del Governo Prodi ad esempio la famosa quota cento che vuol dire avere almeno sessantadue anni di età e trentotto di contributi sessantatré anni di età trentasette di contributi e così via
Soluzioni
Che
Avrebbero il pregio come si dice di
Perseguire l'obiettivo dell'innalzamento radicale dell'età pensionistica
Tenere l'equilibrio di bilancio
Nella prospettiva ed avere quell'elemento di gradualità necessario
Per non creare un disagio sociale che del resto dovrà essere riparato io faccio presente
Che
Grazie quella riforma abbiamo fatto cinque salvaguardia e stiamo per fare la sesta in questi giorni
Che ci sono costate venti undici miliardi di euro tanto valeva innalzare le vecchie quote e avremmo raggiunto con la stessa spesa lo stesso obiettivo
Faccio anche presente
Che ad esempio in Germania se non capisco male
Il Governo di coalizione ha in mente di fare qualche piccolo correttivo rispetto i sessantasette anni loro ci arrivano dopo rispetto i nostri traguardi
A correzione per chi ha maturato un periodo lungo di contributi che potrebbe anticipare
Il momento della pensione ai sessantatré anni quindi io credo che diciamo il tema delle pensioni sia ancora una volta
Un tema di tutta evidenza concludo davvero dicendo che
Il lavoro che fa il professor Brambilla è sempre un lavoro eccezionale
Di scavo in qualche modo ha mantenuto impieghi per altra via quel nucleo cancellato dalla politica
Gliene dobbiamo rendere merito credo che
Alcuni componenti sono presenti a questo tavolo perché ci consente anche di andare nel profondo
Di quelle che sono le reali dinamiche sociali ed economiche e di bilancio che riguardano
Il sistema pensionistico io spero anche che ci sia un rilancio della previdenza complementare
Quando ero ministro credo aver fatto un'azione che ha portato qui ci sono e testimonianze un milione di nuovi aderenti alla previdenza contrattuali piani individuali pensionistici anche perché sono ancora fermo dell'idea che
Nel momento in cui si passa dal regime retributivo con il quale io sono andato in pensione a regime contributivo
Con il quale andrà in pensione e mio figlio quella differenza di rendimento possa essere colmata col cosiddetto secondo pilastro che deve avere i suoi vantaggi fiscali
Per essere appetibile a milioni di persone anche in una situazione economica che invoglia poco ad investire risorse per la previsione pensionistica o
Previdenziale
Mi pare che sulla questione la previdenza complementare sia sceso da lungo tempo un grandissimo silenzio sarebbe ovviamente molto interessante riprendere quella discussione
Inoltre apprezzo sempre
Alberto Brambilla perché è un uomo che
Ama mettere a confronto le opinioni di più disparate
Non ha mai preteso che i relatori fossero della sua opinione
E questo
Di questi tempi credo che sia un grande vantaggio io come sempre ho cercato con questo primo giro di manovella di darvi la mia opinione intellettualmente onesta
Non pretendo di essere condiviso ma sicuramente qualche spunto per la discussione penso di averlo offerto anche in questa occasione e ringrazio
Grazie grazie di cuore Cesare
Presidente di Zaia
Grazie
Fa
Per all'invito ovviamente ringrazio
Professor gran PIL professor Onofri
Professor Geronzi
Geroldi al professor la professoressa afferrare tutte tutti quanti
Gli altri membri del Comitato
Io non
Non penso di fare un ragionamento
Che riguarda le ipotesi
Di riforma delle pensioni
Perché credo che avremo la possibilità nel prossimo futuro per carità di poterne discutere
Poterne parlare
Penso invece di
Ragionare con
Voi con
Coloro i quali in questo periodo mi hanno anche
Come dire aiuta
Formalizzare
Tra qualche giorno tra qualche settimana
Una proposta che presenteremo ovviamente al Parlamento
Di problemi che non riguardano semplicemente la lettura così asettica
Di quelli che sono i bilanci delle
Dell'INPS quindi della previdenza di primo pilastro
Ho
Delle ex Casse ma di ragionare in modo molto più ampia
Per dire
Abbiamo una situazione difficile
Da un punto di vista economico e sociale
Abbiamo la necessità di rimettere in moto e questo poi si vince con molta chiarezza dal
Bilancio del sistema previdenziale che questa che questo pomeriggio verrà ad essere presentato dal
Professor Branko interni
Che ovviamente in un sistema di difficoltà
Aumento alla spesa
Perché l'indice prodotto interno lordo
E questo l'abbiamo verificato in quest'ultimo periodo
Noi abbiamo nel nostro Paese come si sottolineava
Non sosteniamo un po'
Tutti lo sottolineava anche il professor Brambilla ma anche
Professor Pizzuti con cui ho rapporti sistematico
Noi abbiamo centottanta miliardi
Di disponibilità
Sul mercato
Per quanto riguarda
Sia
La previdenza di secondo livello centosedici miliardi
Più settanta miliardi che riguardano l'ex Cas
Queste norme somma
Di
Denaro se vogliamo chiamarlo così
Viene investito semplicemente per una piccola parte nel nostro Paese
Ed è chiaro che in una situazione drammatica dove abbiamo
Ormai raggiunto il quattordici per cento di disoccupati
E
Livelli insostenibili di disoccupazione giovanile credo che bisogna porsi il problema
Esso deve porre il Governo
Nel dire che facciamo
Quali sono le possibilità che abbiamo
Basta semplicemente poi ovviamente il viceministro morale incroci ce ne parlerà anch'
Illuminerà di questo
Basta semplicemente la spending review o c'è bisogno di qualcosa
O c'è bisogno di mettere in moto
Un meccanismo che ci consente
Di poter
Investire nell'economia reale
Una massa enorme
Di
Denaro che consente di poter agganciare la ripresa
Credo che questo sia il problema
è un problema che dobbiamo affrontare
E che non è stato affrontato nemmeno con
L'ultimo decreto che abbiamo approvato il sessantasei
Perché è vero
Che vi è stata una
Posizione particolarmente come dire io la definisco
Corretta importante nel senso che non è stato come intatta la tassazione sulle casse
Però è anche vero che è stato aumentato dello zero cinquanta per cento la tassazione sul secondo pilastro
Come facciamo
A costruire una condizione perché
Vi sia la possibilità come accade in altri Paesi dell'Europa
Dove la tassazione sul secondo pilastro
Non è così elevata come quella italiana
E per incentivare il secondo pilastro come diceva Cesare
Non è che c'è semplicemente bisogno di fare della
Come posso definirle delle informazioni perché abbiamo tentato anche in questi anni passati la informazione
Credo che sia necessario invece intervenire su quelli che sono
Le
Leve che consentono di poter
Rendere appetibile
Una condizione
Noi abbiamo tentato di ragionare su questo
Come Commissione
Bitte ammirare per quanto riguarda gli enti gestori
Stiamo mettendo a punto un documento che sottoporrei prima al Governo
In questo caso invertiamo
Quello che anche la
La prassi che si usa per quanto riguarda
Le nostre
Procedure prima al Governo e poi al Parlamento
Perché si possa dire
Vediamo come possiamo utilizzare
Costruendo un patto un percorso senza che vi siano
Aiuti di Stato perché dobbiamo anche come dire riferirci a quella che
O quello che è il rapporto con l'Unione europea
Un percorso che garantisca rendimenti
Che garantisca la certezza per coloro i quali dovranno percepire l'attenzione e che comunque mette in moto un ciclo positivo di rilancio dell'economia reale di questo Paese
Perché se non lo mettiamo in moto il riciclo
Produttivo e quindi rilancio dell'economia
Io credo che avremo problemi avremo problemi non avremo problemi poi qui si innesca il ragionamento che faceva Damiano fino a al
Due mila e trentasei
Per gli effetti della riforma forme
Avremo poi un piccolo che sarà di poco periodo subito quegli anni avremo una stabilità
Nel due mila e cinquanta perché è chiaro che entrerà in vigore definitivamente quella che la riforma del sistema contributivo
Ma se non in invertiamo la rotta se non facciamo in modo che vi sia un processo virtuoso
E mi consentirà anche il ministro il viceministro
Evitare anche
Che ci siano delle situazioni
Nell'interno della burocrazia che vanno a determinare i vincoli e freni su un'operazione che credo debba essere fatto
C'è quella di andare a modificare da un punto di vista ordinamentale anche da un punto di vista fiscale quelle normative che agevola la possibilità di utilizzare i fondi pensione che noi qui non si vizia
E credo che questo sia un dibattito che dobbiamo aprire con grande forza e con grande determinazione
Mi diceva
Il
Professor Pizzuti mi consentiranno agli altri
Se noi utilizzassimo semplicemente una minima parte
Di quei fondi pensioni cioè dieci miliardi con gli effetti moltiplicatori ci metteremmo nell'economia reali circa quaranta miliardi
E se noi pensiamo che già oggi le casse privatizzate hanno dato la disponibilità a costruire una possibilità di investimento di circa sette miliardi di euro
Credo che questo debba essere un momento di grande riflessione per il Governo
Per come bisogna costruire quel meccanismo che ci consente di poter l'appunto rilanciare l'economia di questo Paese e quindi fare in modo
Che si sviluppa la possibilità occupazionali quinti che vi siano le condizioni perché
Vi sia maggiore contribuzione
è estremamente semplice
Estremamente semplice qualcuno ci dice
Ma questo
Può determinare degli squilibri sulla finanza pubblica
Beh io mi pongo un problema
Molto semplice e credo che anche questo bisognerà valutare con attenzione
Investimenti che vanno in questa direzione porto no entrate nell'all'erario
Da un punto di vista fiscale da un da un punto di vista di possibilità di risorse
Vanno a coprire quel tenta
Che può essere determinata con la differenza
Tale lo sgravio fiscale che possa essere dato a per esempio alle casse di previdenza che sono disponibili disponibile investire sette miliardi
Io credo di sì perché quello che abbiamo fatto i conti che abbiamo fatto ci danno ampio margine di copertura ampio margine di copertura
Ecco perché abbiamo costituito questo tavolo
A cui partecipano i professori che sono qui presenti
La prossima settimana avremmo
L'incontro definitivo
Dove andremo a definire il nostro
La nostra relazione
E presenteremo appunto questa relazione al Governo al Parlamento perché si possono individuare
Quei percorsi legislativi
Vuoi decrescenti
Vuoi disegni di legge perché si avvia un processo virtuoso
Il nostro problema e quello di rilanciare bilanciare
La crescita di questo Paese
E io credo che attraverso i fonti pensioni con questo concludo anche io il primo giro possiamo rilanciare grande prospettiva per il Paese qui di carte opportunità
Grazie anche al Presidente la settimana ventura saranno della settimana della piena e speriamo che anche questo questo percorso prosegua e soprattutto
Qui c'è un membro del Governo ma poi l'abbiamo fatto presente
Che anche se poco quello zero cinque per cento di incremento peserà tanto sulle attenzione perché la gente ha fatto un patto di lungo periodo nella previdenza complementare
E se semplice cambiarlo così rapidamente uno può aspettarsi che di qui a un po'si cambia ancora e quindi se si incrina questa fiducia
E una cosa brutta mentre quando c'è stata la prima fase del silenzio assenso nel due mila sette questo afflato invece era positivo e la gente arriva bene grazie intanto ai
Alla Presidente Damiano e presidenti di gioia entrerei nel vivo della presentazione del Rapporto la parola a Paolo noto e per il quadro economico
Così il
Il piano toccate
Bene
Io in realtà
Non non mi sono occupato della parte pensionistica
Ma
Il mio contributo molto marginale è stato quello di cercare di dare qualche suggerimento nei limiti del possibile al disegno complessivo di quello che
è il denominatore del rapporto che tutti guardiamo
Vale a dire tutti guardiamo al
Preso che il sistema pensionistico che l'erogazione delle pensioni da parte del sistema previdenziale in generale a sul prodotto interno lordo vale a dire
Quale fretta della torta che ogni anno viene prodotta
Va
Alle pensioni
Questo
è un rapporto che nella
Legge Dini
Veniva indicato come l'obiettivo
Di stabilizzazione vale a dire se guardate
I Prodi il primo articolo e se non erro particole certamente nella relazione tecnica
Che la accompagnato si diceva l'obiettivo è stabilizzare la spesa pensionistica in termini di prodotto interno lordo
Ovvero per maggiore chiarezza stabilizzare quella affetta di prodotto che anno per anno le generazioni al lavoro producono
Che va
Alle pensioni
è in realtà dal mille novecento sessanta al mille novecentonovantasei novantasette queste perché le città dal quattro per cento al
Quattordici per cento circa
Nel corso dei tutti quel
Gli anni
Successivamente dal mille novecentonovantasette al due mila e sette
L'andamento di questo rapporto a parte qualche fluttuazione anno dopo anno ma è rimasto stabile quindi sostanzialmente stabile
Per cui
L'obiettivo della legge Dini non come effetto solamente della legge visi ma dei provvedimenti che successivamente sono stati presi
Oltre che ovviamente della legge Dini quell'obiettivo
Era stato raggiunto nel due mila sette
E poi è successo qualcosa
è successo qualcosa
Ma non al numeratore di quel rapporto relativo alla spesa pensionistica
La quale vada per i fatti suoi per dirlo in un modo molto sbrigativo vale a dire è guidata da
Un insieme di regole
In un certo senso extra economiche esogene direbbe un economista un insieme di regole e la demografia
La combinazione di queste regole e della dinamica demografica delle regole ovviamente vengono cambiate per cercare di compensare la dinamica demografica era stata in grado quindi come ho appena detto di stabilizzare questo rapporto rapporto che aveva a denominatore UNESCO prodotto interno lordo che in termini nominali cresceva in modo più o meno regolare un po'più di prezzi una volta
E meno di attività e un'altra volta un po'più o di attività e meno di prezzi o viceversa le combinazioni che volete
Con il due mila otto
Comincia duna la fase della crisi finanziaria crisi reale
Cade il PIL in termini sia nominali che in termini reali in termini reali abbiamo perso circa il nove per cento del PIL da allora
Ed in conseguenza la spesa pensionistica che era mantenuto la sua dinamica precedente sia pure corretta successivamente anche
Con l'intervento fornirlo
è cresciuta rispetti in termini di
Prodotto interno lordo vale a dire essendosi contratta la torta
Poi che la spesa pensionistica non dipende dalle dimensioni della torta correntemente dipenderà quella futura
A
A quel punto la fetta che vasi alle pensioni più grande
è più grande e quindi è più piccola quelle che va alla popolazione che lavora non dobbiamo dimenticarci questo aspetto
E allora
Il
Per questo tutto questo tutta questa premessa per illustrare il fatto che il mio contributo è stato semplicemente quello di
Commentare e dare qualche indicazione circa l'evoluzione
Probabile plausibile
Non quella desiderabile ma quella probabile del prodotto interno lordo che nel corso dei
Dei prossimi anni
Non potrà certo espandersi in misura significativa
Già
Per darvi un'idea negli Stati Uniti si discute di secretare sta crescendo
Stagnazione secolare
Noi
Ci siamo dentro da dieci anni e quindi
La cosa non ci spaventa loro ne discutono perché il prodotto interno lordo americano in termini potenziali è sceso al due
Cento più consegno più
Noi siamo cresciuti non siamo cresciuti all'uno per cento all'anno negli ultimi
Quindici venti anni anzi il nostro prodotto potenziale
è dell'ordine dello zero cinque
Zero sette all'anno quando quando va bene
E anche un po'meno volendo non
Non voglio esasperare il pessimismo quindi le
Le prospettive di
Di crescita futura sono molto contenute
Se le cose vanno bene si cresceva sull'ordine dell'uno per cento magari i primi anni sta
Se dobbiamo recuperare un output gap abbastanza consistente possiamo anche crescere un po'di più ma poi ci assesteremo su quel grosso modo su quella dinamica
E di conseguenza chi problemi delle dimensioni relative delle due fette
Quella per chi non lavora e quella per chi lavora continueranno a sussistere
Abbiamo un vantaggio rispetto
Agli altri Paesi che
Nella spesa pensionistica e l'abbiamo già fatta da tanto tempo
L'abbiamo alzata quando abbiamo mandato
In pensione quantità di cinquantenni molto elevate
E quindi essendo un numero infinito
Il numero dei potenziali pensionati la dinamica future sarà un po'più limitata mentre
In Germania Austria anche in qualche
Gli altri Paesi europei avendo
Ha avuto una minore accumulo di antichi pensioni anticipate avranno una dinamica più sostenuto ma una dinamica che si sviluppa su un livello più basso comunque del nostro perché
Il problema non è solo la dinamica ma e quindi quanto cresce la fetta della torta ma e anche la dimensione della torta in se stessa
Che
Concludo su questo perché non voglio sottrarre tempo al numeratore di questo rapporto
E quindi
Tutte le considerazioni che sentite ormai quasi litanie giornalistiche non solo giornalistico sulla
Capacità o meno di alimentare la crescita potenziale
Attraverso miglioramento il capitale umano e così via alle
Le potete leggere tutti i giorni tra tutte le parti hanno questo obiettivo ultimo
Aumentare le dimensioni della torta futura se questo non avviene nelle pensioni saranno sempre molto forti perché sono tensioni distributive
Tra la dimensione della fetta di chi non lavora e quella di chi lavora
Grazie
Allora Paolo era stato affidato il quadro economico il quadro macro quindi il denominatore
Adesso prima di parlare del numeratore con Gianni Geroldi vediamo con Cinzia Ferrara che ha fatto questo lavoro con il professor Antonio Golini che peraltro oggi doveva essere qui ma ad Atene
Perché scatta il semestre italiano e quindi c'è questo questo passaggio di consegne anche dal punto di vista statistico quindi Cinzia Ferrara
Che
Meno possiamo dire ne ho accennato tantissimo se non è un accordo Giovanni entrerà coordinatore generale del Servizio statistica attuariale dell'INPS si parla del quadro demografico prego Cinzia
Allora
Per quanto riguarda gli aspetti futuri della nostra demografia abbiamo tre problemi uno che è il fenomeno dell'invecchiamento
Quindi continuiamo a vivere di più poi la bassa natalità che quindi avremo meno giovani e poi mi riaggancio a quello che ha detto il professor a notti l'occupazione perché poi avere tanti figli se non riusciamo ad occuparmi
Forse non produce un grosso miglioramento nella nostra situazione pensionistica visto che i giovani saranno quelli che dovranno pagare le nostre future pensioni
Ha la vediamo qual è stato l'andamento della speranza di vita alla nascita allora più o meno dal sessantuno al due mila undici
Abbiamo guadagnato circa dodici anni di
Vita in più in media chiaramente
Nella due mila sessanta anni
Dal due mila undici e due mila sessanta ne guadagneremmo un altro sette anni questo è quello che prevede l'Istat quindi raggiungeremo una vita media alla nascita per i maschi di ottantasei virgola due anni e per le donne che vivono sempre di più
Rispetta i maschi anche se c'è un certo riavvicinamento devo dire di novantuno virgola uno anni
Rispetto
Alla
All'Unione europea diciamo che siamo uno dei Paesi più longevi per quanto riguarda i maschi ci supererà nel due mila sessanta solo la Svezia e per le femmine abbiamo che saranno più longeve di noi
Le spagnole le francesi
E non lo so però questa è la previsione però sono già adesso
Ventilata dipende dal tipo di vita non lo sanno
Vediamo un pochettino che cosa succede
Per la speranza di vita sessantacinque anni
C'è il numero medio di anni in cui più o meno i nostri pensionati graveranno sul sistema allora anche qui abbiamo un aumento nel due mila sessanta
Sempre vistata prevede che la speranza di vita sia di
Dovrebbe essere del ventitré anni circa per i maschi
Evidenti se
Esiste anni circa delle semine però attenzione se questo è vero che dovrebbe avere un impatto sulla futuro equilibrio del sistema pensionistico italiano
è anche vero che questo rischio demografico praticamente viene meno al momento in cui con la riforma degli anni due mila dieci
Abbiamo agganciato i requisiti pensionistici all'aumento della speranza di vita
Quindi di fatto se è vero che viviamo di più è anche vero che dovremo lavorare di più
Questi sono i requisiti del pensionamento di vecchiaia che si dovrà
Breber opere vedere nel due mila
Diciannove saremo tutti a sessantasette anni nel due mila sessanta settanta
Settant'anni e dieci mesi quasi settantuno e così via quindi viviamo di più ma lavoriamo di più per cui di fatto il tempo che rimaniamo nello stato di pensione dovrebbe essere invariante
Ovviamente questi mediare perché non tutti vi aggiunge Remo quell'età di novantun anni
Analogamente anche vere esiti per le pensioni anticipate lex pensioni di anzianità io sono della vecchia generazione quindi preferisco chiamarle pensioni di anzianità
Anche questi requisiti con la la riforma Fornero verranno aumentati con la speranza di vita
Per cui nel due mila sessanta dovremo lavorare all'incirca quarantasette anni e un mese gli uomini e quarantasei anni un mese per le ho neanche se quest'anno in meno delle donne bisogna vedere se
Riusciamo a mantenere un anno e donne perché l'Unione europea ha già detto che noi diamo
Dobbiamo avere la parità dei generi come se quella di andare un anno prima fosse in
Uno svantaggio per le donne in comunque
Per quelli del sistema contributivo è prevista una possibilità di anticipo di tre anni rispetto all'età di vecchiaia ma solo se hanno dei requisiti
Una pensione abbastanza elevata
Questi
Allora questi sono o quello che prevede l'Unione europea
Come diciamo età d'uscita dopo le varie riforme come vedete noi stiamo al primo posto cioè siamo quelli che in teoria avremmo una età
Di uscita di pensione effettiva più alta di tutti gli altri Paesi e peraltro siamo anche in quelli che siamo cresciuti di più pone il tetto delle riforme per cui andremo anche più tardi degli altri Paesi
Nel bar queste due mila sessanta
Qual è il a risultato finale perdi tutto questi invecchiamento e delle riforme
Che la nostra quota di pensionati io non amo dire anziani vi con non più giovani dei nostri lavoratori non più giovani cioè coloro che hanno tre cinquantacinque sessantaquattro anni
In percentuale di
Quelli più giovani degli enti e settantaquattro anni tenderà a crescere come vedete rispetta gli altri Paesi dell'Unione europea avremo la quota maggiore di lavoratori più anziani
E siamo quelli che siamo cresciuti di più dal due mila dieci al due mila sessanta che la cappa e più Celestina che cita il grafico
L'altro problema quindi avremo lavoratori più anziani almeno questo è quello che ci dobbiamo attendere l'altro problema è quello dell'occupazione giovanile come si diceva anche nelle relazioni precedenti
Il nostro problema è che abbiamo una delle ISO con fazioni giovanili
Più elevate di tutta Europa il nel due mila tredici avevamo il quaranta per cento ci superava la Spagna e credo la Grecia che qui non ho riportato
Attualmente ad aprile del due mila quattordici vistate ci dice che addirittura è il quarantatré virgola tre per cento quindi il problema è di occupare i nostri giovani
Quali sono le conclusioni allora l'invecchiamento è stato sanato dalla riforma delle pensioni però attenzione avremo sempre lavoratori più anziani
Quindi occorrerà incerti incentivare un invecchiamento attivo perché il rischio è quello che si li mandiamo in pensione dopo però devo dobbiamo cercare di farli lavorare fino a quando non raggiungono la pensione
E
E quindi occorreranno delle politiche che probabilmente dovranno essere già in un messe in campo
Perché sulle parti diciamo sia previdenziali che anche di politiche del lavoro ebbene prevenire piuttosto che aspettare poi che sorgano i problemi
E poi un altro problema è quello di il disoccupazione Gioeni giovanile della difficoltà di entrare nel mondo del lavoro
Io avrei concluso e vi ringrazio per la
Quindi dopo il quadro demografico Gianni Geroldi si occupa degli andamenti degli indicatori gestionali nel periodo ottantanove due mila e dodici
Un po'di prospettive di breve e di medio periodo
Prego Gianni
Sì dunque io dovrei sintetizzare alcune parti in
Il
Rapporto come diceva Brambilla prima all'inizio
Si è
Come dire allargato a ricomprendere anche altre questioni inerenti la protezione sociale
Che storicamente nei rapporti del nucleo non c'erano quindi sarebbe veramente un'operazione impossibile cercare di sintetizzare il tutto per cui mi limito
Ad alcune delle questioni essenziali in pochi minuti e scusandomi per la schematicità dunque questa prima tabella come la potete vedere serve solo a recuperare per il biennio che è stato aggiornato al due mila undici due mila dodici dati assoluti in valore assoluto
Stiamo parlando di spese che considerando anche l'esperto dei trasferimenti delle gestioni cosiddette assistenziali Dallagi ASS
Si approssimano i duecentoquaranta miliardi duecentotrentasette nel due mila undici duecentoquarantadue punto otto nel due mila dodici
Le entrate contributive che vedete un po'di righe sopra sono centottantotto miliardi centonovanta miliardi
Quindi tolta la jihad sa o mettendo di considerare la jihad comunque la
Chiusa di questo ragionamento porterebbe a disavanzi
Che negli ultimi anni si sono abbastanza allargati abbiamo sedici miliardi di disavanzo nel due mila undici Ventimiglia disavanzo nel due mila dodici
Se ricordo bene non circa tredici miliardi di disavanzo nel due mila dieci l'ultimo anno che appunto avevamo fatto il rapporto
Bisogna riconsiderare in parte queste cose perché esiste un contributo che dalla tre tre cinque bis della riforma Dini
Serve per il pagamento delle pensioni e prevalentemente della Cassa degli statali al momento del trasferimento Inpdap allora della Cassa degli statali
E quest'ultima rettifica che è stata fatta di una quota parte per i dipendenti pubblici con una norma dello Stato del due mila undici
Che vengono qui riportati in quella sua fosse scuro vedete che in quel caso il saldo è rettificato sembra molto più contenuto quindi si tratta poi
Di capire come contabilmente queste voci vogliono essere presi in considerazione teniamo conto anche che qui stiamo parlando di spesa
All'ordo delle imposte e quindi c'è poi una partita che nella parte conclusiva credo per Brambilla farà un cenno su questo
Non esistono cioè la tassazione della della previdenza in Italia una tassazione completa cioè quindi non è una tassazione agevolata salvo per i fondi alla previdenza complementare
E quindi la la voce al netto delle uscite pubbliche andrebbe ulteriormente ricorrente a per una cifra che supera i due punti percentuali di PIL che non è poco
Le due voci finali che vedete dicono che all'ordo dell'ASP del delle dei trasferimenti assistenziali dalla GSA la spesa pensionistica
Diana sta intorno al quindici per cento del prodotto interno lordo al netto della GE sta Antonio al tredici tredici e mezzo per cento
Allora su queste cifre vale la pena di fare due considerazioni molto molto sintetica anche in questo caso cioè quanto pesa la spesa previdenziale sulla spesa pubblica in Italia qui io prese parlerò di spesa al netto degli interessi passivi che come sapete è una componente
In un certo senso automatica della spesa pubblica
Derivante dal debito pregresso e come si può vedere la spesa previdenziale intorno al mille novecentonovantacinque novantasei era arrivata a pesare circa il trentaquattro per cento dell'intera spesa pubblica al netto degli interessi passivi
Gli effetti delle riforme erano abbastanza evidenti sono abbastanza evidenti e fino al due mila sei circa
C'è una contrazione di questa quota è evidente nell'ordine di più di tre punti percentuali
Senonché poi nella fase conclusiva questa quota riprende fino a toccare dei livelli che sono anche leggermente superiori a quelli che avevamo adottato nel novantasei novantasette la ragione di queste due la vedete sotto
I tassi di variazione dalla spesa pubblica al netto degli interessi
Con lei successive successive misure di carattere restrittivo che sono state adottate negli ultimi anni ha rallentato e quindi i le variazioni sono negative
La spesa pensionistica e
In crescita non particolarmente dinamica ma continua a crescere
Questo dice sostanzialmente che la controllabilità diciamo
Da parte dei policy maker sulla spesa previdenziale ovviamente esiste esiste più con effetti di medio-lungo termine che non è brevissimo termine salvo alcune misure che sono già state abbondantemente sperimentate nel nostro sistema
Tipo blocco congelamento delle indicizzazioni o cose di questo tipo
Quello che appare di cui ha parlato Paolo Onofri qui vediamo l'effetto complessivo del numeratore e denominatore vediamo che ci sono tre fasi distinte in questa misura che si usa molto in Europa per fare i confronti
Quanto pesa la spesa pensionistica sul prodotto interno lordo allora anche qua dinamica cento Quarta di crescita
Dall'undici a quasi quattordici per cento prima delle
Negli anni delle riforme che cominciano
A essere significative non tanto non solo con la Dini ma addirittura con la riforma Amato
Perché già nella riforma Amato ce lo scardinamento se vogliamo del meccanismo di indicizzazione che prima era legato anche alla variazione dei salari passa sono i prezzi che è molto importante nel determinare questa curva fondamentale
Sappia chi sceglie sia una sensazione di stabilizzazione che in qualche misura perché faceva punti rapporti a metà degli anni
Due mila sembrava abbastanza come dire messa in sicurezza vediamo che nell'ultimo periodo c'è una ripresa un'accentuazione che passi due punti percentuali anche in questo caso
Del rapporto però se vedete le i numerini che stanno sotto si spiega quello che già Paolo Onofri prima accenna cioè la spesa pensionistica nel periodo novanta ottantanove novantasette era effettivamente
Piena di dinamica nove sette per cento in termini nominali
E quattro nove in termini reali quindi avere una crescita molto accentuata nel secondo periodo frutto delle varie riforme la spesa pensionistica in termini reali passa l'uno e sei per cento e nel terzo e ultimo periodo addirittura alcune due per cento
Quindi la controllabilità dalla spesa pensionistica a seguito delle riforme e un dato evidente è innegabile quello che però è modificata in maniera radicale del prodotto interno lordo cioè il famoso denominatore
Sei a mezzo nominale quattro nominale zero due reale nominale
Se calcoliamo che l'inflazione del terzo periodo del due tre per cento decoro che Paolo frazionava cioè noi da sette otto anni a questa parte siamo in presenza inoltre di un prodotto interno lordo che in termini reali sta contraendo
è questo il dato di fatto
Da cosa deriva questa capacità di contenimento della spesa pensionistica allora come vedete è molto più complicato in un certo senso abbassare la dinamica della spesa media per pensione
Perché calcolo del sistema pensionistico che in futuro diventerà anche piuttosto incidente sui valori medi della prestazione previdenziale con il contributivo
Negli anni che non abbiamo esaminato è ancora fortemente determinato dalla vecchia regola dei sistemi di tributi
Ed è il tracciato nero
E vedete che più o meno continua sul lungo una linea che è abbastanza interpolati devono andare una lineare insomma
Quella che invece vedete sotto è il numero delle pensioni erogate cos'è successo sostanzialmente
Che con le riforme in questo caso con le Dini in particolare l'innalzamento dell'età anche per le pensioni di anzianità eccetera dal Mino Manta sette al due mila sette grosso modo sia una stabilizzazione progressiva
Del numero delle pensioni in pagamento
Addirittura con gli interventi pesanti degli ultimi anni
Il numero delle pensioni in pagamento si sta contraendo quindi non stiamo pagando meno pensioni prima
Questo è l'effetto queste la già in un certo senso atti accennata Cinzia si vede che cosa succede con l'età
Requisiti per andare in pensione si vede che grosso modo partendo dalle quote
E dalle pensioni di vecchiaia sessanta stessa sessanta ma donne sessantacinque Donini
Andremo a Rita che sta vicino hanno ai settanta anni insomma sessantasette sessantanove nove etc
Con i meccanismi di aggiustamento automatico che sono stati inseriti e anche per la così detta pensione dinanzi anticipata dato che mi
Modi aggancio all'aspettativa di vita stanno il requisito anche in questo caso i requisiti sono destinati a salire già nel due mila diciotto
Saremo a quarantadue anni anni di versamento contributivo e dieci mesi poco meno di quarantatré anni
Vediamolo adesso dal punto di vista dell'equilibrio tra entrate e uscite il sistema pensionistico qui lo si vede abbastanza chiaramente se lo consideriamo
Con diciamo come spesa pensionistica quindi al lordo della Jihad sa abbiamo la linea azzurra se lo consideriamo al netto della Jihad dando per
Scontato che la GS effettivamente interpreti esattamente sapere che c'è molta discussione su questo
Interpreti correttamente la parte assistenziale che dovrebbe essere pagata non tanto dalla contribuzione quanto dalla fiscalità generale vediamo che la contribuzione addirittura intorno al due mila otto due mila nove questa lanciava coprire quasi per intero
Sappi Cina non molto la riga nera dalla contribuzione con quella rossa tratteggiata Stella prestazione al netto della CIA sì in questi ultimi anni anche in questo caso si sta riaprendo il gap perché
Perché si è con la crisi occupazionale rallentata l'imminente entrata contributiva fondamentalmente non è che ci siano poi
Grandi variazioni degli altri sotto vedete i saldi che sono riportati
Da un saldo fortemente negativo nel novantacinque anche in questo caso gli effetti delle riforme
Sono evidenziati dall'istogrammi che si contraggono e dopodiché c'è invece un accenno alla riapertura negli ultimi anni dopo Uto soprattutto alla rallentamento sostanziale delle entrate contributive
Non tutti comparti grandi comparti della previdenza ovviamente Pisano sul saldo alla stessa maniera addirittura ci sono dei comparti che pesano
In senso positivo
Ad esempio il
Il mondo delle casse e qua non è riportato prevedono ma anche il
Fondo dei parasubordinati hanno saldi largamente positivi
In questo caso è il rapporto percentuale tra contributi e spesa per pensioni come vedete ci sono delle situazioni
Dunque stavo guardando se c'era o meno liberi professionisti si liberi professionisti ci sono non ho non ho messo quello dei parasubordinati
E vedete che
Che di positivo più veloce di così non so cosa fare bene
Se vuoi
Netto
Come vedete ci sono dei fondi qua in particolare di cui
Come dice qui teso a volte anche basta abbastanza fortunatamente abbastanza ridotto sono fondo Cleo e coloni
Mezzadri coltivatori diretti che hanno invece delle situazioni di gradi di copertura bassissimi intorno al quaranta per cento della spesa previdenziale
Questa è una previsione come diceva all'inizio Brambilla che ha oggi è fatta sul prossimi anni basandoci essenzialmente sul preventivo assestato due mila tredici dell'INPS sul bilancio preventivo
Per il due mila quattordici e poi ci sono dei valori stimati per le case due mila tredici e quattordici desunti
Estrapolando gli andamenti degli ultimi anni e poi c'è anche un riferimento per quanto riguarda i conti interno lordo alla previsione del teste del Documento di economia e finanza due mila quattordici
Dunque come vedete sostanzialmente si dovrebbe avere una situazione che non è molto distante da quella dell'ultimo anno del due mila dodici
Il peso della spesa pensionistica ultima riga sul prodotto interno lordo grossomodo rimane fermo e poi destinato a scendere adesso lo vediamo subito
Il numero delle pensioni è in leggero calo qui c'è un errore nel merito delle pensioni
Non so come mai
Non esce il numero esatto Estero aventi due mila no diciassettemila scusate non e queste ventidue mila non so come mai son venuti due numeri sbagliati i centoventisette come rapporto invece corretto
Tra il numero di pensioni in pagamento il numero dei contribuenti mortificato per cento ovviamente quindi una ventisette sostanzialmente rimane che con l'abbastanza costante
Allora ultima questione che cerco di sintetizzare in questo caso il più possibile la proiezione nel medio lungo termine
Allora prese nel medio-lungo termine richiede di dover fare una serie di ipotesi
Le ipotesi sono piuttosto come dire sono essenziali per il risultato che si ottiene alcune di queste naturalmente si aprono a delle eventuali criticità dal punto di vista della correttezza delle proiezioni
Comunque sostanzialmente qui noi vediamo uno scenario nazionale base quello che si chiama scenario nazionale base
Il prodotto e della Ragioneria generale sostanzialmente
In cui vengono assunte le ipotesi demografiche cui faceva riferimento la dottoressa Ferrara prima che sono quelle dell'ultimo dell'ultima proiezione democratica all'INPS nel due mila undici non vi sto a ripetere le varie questioni spero ragioni di tempo
Sia assumono ecco queste sono delle questioni un pochino più delicate il quadro economico a cui si fa riferimento per i primi anni è quello del fino al due mila diciassette quello del
Documenti economia e finanza dopodiché si prende
Una crescita di produttività che concordata a livello europeo dell'uno e quattro per cento fino al due mila quaranta
Dell'uno e sei al due mila cinquanta dell'una e mezzo poi fino al due mila sessanta
I tassi di attività salgono a settanta per cento da sessantatré mezzo
Quello da venti a sessantanove anni che potrebbe essere più importante visto e considerato eletta requisito per andare in pensione sale addirittura di undici punti da sessantatré a settantaquattro per cento in queste posizioni
I tassi di occupazione anche questi salgono di circa otto punti e questi insieme produttività e occupazione darebbe una crescita media del PIL reale nei prossimi anni fino al due mila sessanta intorno al punto e mezzo per cento
C'è uno scenario che invece viene discusse in sede europea che è stato Dalipi sì che vuol dire economico lessico miti working group pone hedging c'è un gruppo specifico che lavora sull'età
Sull'invecchiamento scusate
Che fa delle proiezioni simili per vari aspetti per quanto riguarda la demografia un po'diverse
Per quanto riguarda il quadro economico ma essenzialmente arriva a determinare o diverse su potuto per il quadro occupazionale arriva a determinare una crescita media dell'uno e quattro e non dell'una e mezzo sottolinea uno e mezzo il nostro une quattro con l'Europeo
Lo spoglio tre volte perché esso vedrete che la differenza è importantissima
Allora questi sono gli effetti che si ottengono
Qui avete lei normative così come si sono evolute dalla
Situazione previgente la riforma Maroni prima del due mila quattro sostanzialmente
I vari interventi e l'ultimo in grassetto il più basso di tutti
Lasciate perdere per un momento di guardare quello punteggiato che vedete che risali di più nella parte finale quelle in grassetto e l'effetto opposto
Riforma Fornero
Allora grosso modo queste erano le famose gobbe le gobbe sono state abbondantemente appianate
Addirittura al posto della gomma adesso abbiamo un'ANSA e quindi il fetta importante c'è una ricrescita della rapporto spesa appeal
Intorno al due mila quaranta dovuto in questo caso al non ancora completo e perfetto del sistema contributivo e diciamo il periodo di cosiddetta transizione demografica di coloro che erano andati in pensione
Con le pensioni se vogliamo un pochino più abbondanti degli anni degli anni
Dopo la seconda guerra mondiale sostanzialmente
Ecco la cosa è che vorrei due cose sono
Da sottolineare dopo di che Vitaggio sono un andamento sensibilmente diverso che lo si vede anche dal grafico
Dello scenario IP si UG dal New
Di di Ige cioè come quello europeo
La differenza torno a dire l'uno e quattro contro uno e mezzo e come vedete la ripresa di spesa e più elevata
Tutti confluiscono intorno al quattordici quattordici a mezzo di Spesal sul PIL il che ci lascia se vogliamo un messaggio relativamente tranquillizzante sulla stabilità di lungo periodo
E l'altra cosa che vorrei sottolineare anche
Se ovviamente tutto questo non
Non risponde al problema che è già stato sollevato del fatto che quando siamo al due mila sessanta la pensioni età di pensione oramai quasi settanta anni e quindi c'è il problema di come far lavorare le persone
Dai cinquantacinque settanta ma la cosa ecco perché aggiunge rispetto ai chiare diciamo all'Aler alle pubblicazioni che anche la Ragioneria aveva già diffuso e questo calcolo che è una sorta di integrazione di queste curve
Allora se lo voi prendetelo scenario nazionale è base prima della riforma Maroni quindi dal due mila quattro quindi la successione riforme dal due mila quattro alla riforma Fornero compresa
Voi avete un effetto finanziario in questo arco di tempo stimato corrispondente apprezzi due mila tredici quindi senza considerare l'effetto influenti ci amo della dinamica dei prezzi
I venti virgola quattro miliardi di risparmi di spesa l'anno
Venti virgola quattro miliardi di risparmi quindi
L'incisività delle riforme
Come è assolutamente evidente
Se prendiamo solo la riforma Fornero quindi l'effetto da prima della riforma Fornero apposta riforma Fornero abbiamo otto virgola uno miliardi medi annui di risparmio che è la seconda riga
Se prendiamo però lo scenario
Europeo
Su tutto il periodo quindi considerando tutte le riforme dapprima dalla due della della della Maroni a dopo la Fornero abbiamo la metà di quello che era previsto nell'altro nello
Scenario nazionale di base
Cioè i dieci miliardi l'anno allora per concludere
Cifre imponenti sicuramente in queste proiezioni che dicono di interventi pesanti già effettuati chiesti sostenibilità finanziaria della spesa pensionistica
Però grande delicatezza di queste proiezioni rispetto anche i risparmi vi sono stati stimati suo gli andamenti economici gli andamenti del quadro macroeconomico andamenti del quadro macroeconomico anche
Leggermente al di sotto delle aspettative possono produrre degli effetti importanti
Si accomodi al la precedente
Allora
Prima di dare la parola alla viceministro Morandais al ministro del lavoro Poletti che ringrazio per essere
Intervenute
E tenuto conto anche dei dei tempi tecnici che ci rimangono prima che comincino a
A predisporre per l'altro evento
Due considerazioni la prima tutto quello che avete visto sta nel rapporto verrà pubblicato poi sul sito ritrovate anche tutti gli estremi del del sito web sul rapporto stesso
Il rapporto parla anche di tassi di sostituzione attesi io andrò molto molto rapidamente abbiamo fatto questi calcoli con il motore di ricerca e il peso che ha partecipato alla nostra
A ricerche al nostro rapporto quello che emerge sostanzialmente da rapporto devo andare molto molto rapidamente
Che proprio in virtù dell'innalzamento dell'età pensionabile quella che
L'adeguatezza delle pensioni Democrito che il sistema è sostenibile nel medio lungo termine se l'economia riprende il secondo punto è l'adeguatezza delle prestazioni e l'adeguatezza delle prestazioni si raggiunge
Semplicemente perché come vedete rispetto alla Ragioneria generale dello Stato abbiamo proiettato un PIL all'uno per cento non ha l'uno e cinquantuno per cento come previsto dalla Gianaria
E i tassi di sostituzione
Che sono qui
è messi in una nuova forma voi finora li avete visti sempre
Per hanno di pensionamento questi sono per anno di nascita semplicemente perché
I due stabilizzatori automatici cioè l'aggancio dell'età di pensione la speranza di vita e i coefficienti trasformazione dinamici
Seguono la speranza di vita e quindi si va per anni di come vedete i tassi sui soluzione sono comunque sopra il settanta per cento
Ho
Il sessantacinque sessantasei per cento per gli autonomi questa idea slide perché poi nel rapporto viene spiegata meglio e che fa vedere
Quanto ci sia di differenza tra il vecchio metodo di calcolo al retributivo e il metodo contributivo quanto il metodo retributivo così come l'abbiamo conosciuto assieme ripeto
A tutte le aliquote figurative abbia pesato tantissimo sui disavanzi annuali
Dei singoli enti e anche sul Bilancio cioè sul debito pubblico complessivo
E quindi come diceva
Gianni Geroldi prima ma anche Cinzia poi
L'adeguatezza delle pensioni è stata raggiunta proprio in gran parte per l'età pensionabile e tanto anche per il metro di calcolo contributivo che oltre i sessanta e sessantaquattro anni premia rispetto al vecchio metodo
Certo c'è il problema se la sostenibilità c'è la
Adeguatezza c'è c'è la sfida grossa per la politica e per le parti sociali perché se la popolazione invecchia bisogna trovare nuovi sistemi quindi anche tutta la contrattualistica quindi
Il mansionario le retribuzioni la decrescente intensità di lavoro e la crescente intensità di capitale umano debbono trovare una collocazione su questo tema sicuramente
Con i componenti del CTS lavoreremo un po'
Su queste Abbado molto rapido perché
Il numero delle prestazioni in pagamento come risulta dal rapporto di ventitré virgola quattro milioni di pensionati sono sedici e mezzo
Abbiamo uno virgola trentanove tensioni per ogni pensionato e una prestazione ogni due virgola cinque abitanti
Il saldo è
Di venti miliardi e se non avessimo avuto la gestione dei parasubordinati che ha un attivo di sette miliardi e la gestione dei liberi professionisti che un attivo di tre
Il deficit sarebbe nel due mila dodici di ben trenta quasi trentuno miliardi
Però occorre anche considerare la fiscalità sulle pensioni la fiscalità sulle pensioni di quasi quarantasei miliardi per cui in effetti la spesa visto che la fiscalità partita di giro aperti il Governo è di circa cento sessantacinque miliardi
Chi contribuisce di più al deficit sicuramente la gestione dei pubblici dipendenti per gli accademici motivi che lo Stato non versato i contributi suoi a suo carico
La gestione delle Ferrovie dello Stato quindi la ristrutturazione del comparto Ferrovie dello Stato ci accostata quattro miliardi
I coltivatori diretti cioè il se comparato agricoltura per sei miliardi il comparto artigiani e soprattutto due fondi in particolare speciali il Fondo volo quindi con l'Alitalia prevalentemente
Il fondo autoferrotranvieri
L'ultimo flash perché vi voglio fare
Quello che sta caricando dalla fiscalità generale qui trovate molti ma il taglio sul sulla sul suo rapporto ma i due dati fondamentali sono a carico della fiscalità generale cioè la differenza tra contributi versati e totale delle prestazioni pagate
E di ottantatré virgola sei miliardi quindi cinque punti e mezzo di PIL praticamente devono essere pescati la fiscalità generale però onorare gran parte le prestazioni sono tutte prestazioni previdenziali certamente no
Perché noi abbiamo sostanzialmente otto virgola sei milioni su sedici milioni e quattro qui cinquantadue per cento
Di prestazioni che sono di natura assistenziale
Alcune sono ottocentosessanta mila sono le pensioni sociali gli assegni sociali altre sono le invalidità ma poi abbiamo circa un milione di prestazioni con maggiorazioni sociali tre virgola sette milioni di cui
E di ed integrazione al minimo tenete conto che uno dei messaggi che deve essere dato le giovani generazioni che più della metà di queste pensioni assistenziale non sono previste come metodo di calcolo area contributi e quindi generale pensare in futuro
Lascio la parola alla vice ministro Morando e al Ministro Poletti un appello non solo
Al ministro Poletti in questo caso mi permetto di fare
Per
La Comunità europea nei vari libri bianchi che erano stati scritti sarà dato tre obiettivi che erano una sostenibilità finanziaria di medio-lungo termine sistemi e più o meno come abbiam visto con Gianni la cosa c'è
La De Quartetto delle pensioni l'abbiamo raggiunta la modernizzazione dei sistemi abbiamo come modernizzazione dei sistemi due testi unici che sono più o meno mi dirà Antonio per Ocello al settanta per cento
Una anagrafe generale dei lavoratori attivi che molto molto molto vicina alla conclusione se noi riuscissimo a raggiungere questi tre obiettivi anche la modernizzazione e saremo il uno dei
Due Paesi che ha hanno il testo unico sulla previdenza e
Per noi sarebbe un grande risultato grazie preside qui la parola ricco mora
Grazie
Sita in compagnia avevo preparato una cosa più complicato dopo aver letto il rapporto Parlamento via voglio fare sono rapidissimamente tre osservazioni la prima questa
La fiducia diffuso nella popolazione sull'efficacia la sostenibilità del sistema previdenziale è una componente fondamentale
Presso le giovani generazioni noi abbiamo minato dopo la riforma del novantacinque questa fiducia diffondendo come
Ovvia una convenzione completamente infondata e cioè che il tasso di sostituzione
Rispetto all'ultima retribuzione delle pensioni future cioè di questi giovani sarà crollato quando loro ante saranno in pensione bene
Se si legge questo rapporto anche distrattamente si vede che questa per usare un'espressione a tecnica è una cazzata clamorosa
Non è vero i tasso di sostituzione soprattutto quello netto non quello lo siccome sulla pensione non si paga la quota dei contributi che invece si paga sulla remunerazione ovviamente
Come tutti sapete il tasso di sostituzione netto eh elevato
Come ha appena detto il professor Brambilla eh
Elevato a paragone di che cosa a paragone dei sistemi previdenziali pubblici e non solo pubblici degli altri grandi Paesi industrializzati andiamo mediamente dal sessantanove al settantanove per cento
A vere diffuso presso i giovani se non siamo di qui chiediamo un giovane lavoratore ma tu avrai pensi che avrà una pensione rapportata decentemente al Poul timo salario la risposta di tutti è no
Mentre la risposta sulla base dei dati è sì
Sì
Allora bisogna sviluppare un'iniziativa per ricostruire questa fiducia per carità avremo contribuito
A metterla un po'in discussione passando dall'undici per cento all'undici virgola cinque per cento come ho appena detto il mio amico Brambilla della tassazione sugli utili delle dei fondi pensione integrativi
Mi immagino che cosa diavolo avrebbe detto se avessimo lasciato decreto come era Colleen posto sull'attivo delle casse previdenziali battezzate al ventisei per cento le sul sul capital gain delle casse privatizzate perché abbiamo portato all'undici e cinque
Per per riportare al venti l'aliquota di prelievo sui guadagni da capitale delle casse privatizzate
Undici e cinque eh enormemente basso se pensate che mediamente il capital gain abbiamo portato adesso al ventisei per cento
Io penso che averlo portato dall'undici ore undici e cinque non sposterà la fiducia dei dei conti ma ammesso che
E una cosa è vera però la fiducia la componente fondamentale allora ricostruiamo la sul punto che conta sulle giovani generazioni cosa dobbiamo fare
La prima cosa da fare è la cosa che fanno di svedesi la busta arancione degli svedesi sulla previsione
Periodo per periodo ogni due anni tre anni della a propria pensione in rapporto al versato è un impegno secondo me tanto rilevante quanto il sette e trenta precompilato
Dobbiamo prendere un impegno su questo punto c'è
Esistono tutte le condizioni perché si tratta di mandare ad ognuno questo calcolo qui che trovate a pagina quarantaquattro né che ci vuole un genio per per fare questa operazione ci vogliono i dati di partenza e poi un minimo di struttura
Seconda osservazione rapidissima
Decisivo nel medio lungo periodo certo ci sono le cose che ci ha detto no prima il professor o no presso l'andamento del prodotto la crescita e così via ma c'è la demografia
Vorrei sottolineare che sono anni che scriviamo i Governi protempore scrivono la verità nel Documento di economia e finanze prescrivono quanti immigrati ogni anno in più
In più rispetto a quelli che ci sordo ogni anno devono venire in Italia da qui al due mila sessanta per la precisione secondo i calcoli per garantire la stabilità del sistema sono due centottanta mila in più ogni anno di qui al due mila venti
Poi diventano due cento mila dal due mila venti al due mila cinquanta ogni anno in più e poi nella parte finale dal due mila cinque al due mila sessanta possono arrivare ri limitarsi a essere soltanto centottanta mila
Allora se noi guardiamo a queste alla crucialità di questa vicenda immigrazione anche dal punto di vista della sostenibilità del sistema previdenziale cioè un pilastro del nostro stato sociale
E guardiamo a come si sviluppi amo le nostre politiche per l'immigrazione
Sia chiara la sensazione che stiamo organizzandoci un suicidio quindi bisogna svoltare perché se continuiamo con la politica dell'immigrazione impostata fino ad adesso noi andiamo nel disastro
Terzo e ultima considerazione
Fatemi dire una cosa
Dunque non c'è barba Duomo che intervenga sul processo di aggiustamento fiscale che abbiamo fatto nel corso di questi anni non sto parlando del Governo reti sto parlando della vicenda più generale
Della finanza pubblica italiana che non dica come cosa ovvia che l'aggiustamento l'abbiamo fatto tutto dal lato delle entrate ogni sera in televisione lo dicono in cinquanta ogni giorno ogni uno
Scrivono articolo ripete questa coda avente Pato l'aggiustamento importante sì però tutto con le tasse
Banalmente i dati che si
Divisi sono stati fatti vedere dimostrano che
Dal lato della spesa abbiamo fatto interventi pesantissimi nella peggiore delle ipotesi col col con la la previsione fondato sul quadro macro più negativo da questo punto di vista abbiamo corretto di dieci miliardi l'anno
Quindi è qualcosa di assolutamente impressionante di operazioni dal lato della spesa poi giusto sbagliate ma dire che non le abbiamo fatte è assolutamente assurdo
Bene io vi ringrazio per l'invito
Ripropongo proprio solo due battute di di
Ringraziamento per il lavoro fatto tanto per cominciare perché effettivamente noi da questo punto di vista un'esigenza di mantenere un punto di analisi di verifiche e di riflessione
Si presenta come un elemento su cui dovremmo fare insieme una qualche valutazione perché
Effettivamente rischiamo di assumere come dati situazione che a volte o percezioni che non sono corroborato sostenute da un'analisi puntuale quindi
Quando diceva
Il tasso di sostituzione bar
Abbia abbiamo sunto un'idea disastro disastro poi guardiamo i numeri uno può essere più o meno soddisfatto più o meno ho però i numeri o si contestano Aloisio guarda che quel numero non è vero allora facciamo una discussione sulla veridicità
E la correttezza tra virgolette scientifica presso il quale si è costruito quel dato oppure uno analizza e valuta quel dato e lo utilizza per la decisione che deve assumere e comunque per i suoi giudizi quindi
C'è un lavoro importante io credo che dovremo e insieme a capire come questo lavoro è bene che si continui a sviluppare proprio perché diventa un elemento
Fondamentale per la nostra azione
Insieme a questo una grande cautela dal mio punto di vista in particolare
Nelle riflessioni intorno a questo tema perché
E qui siamo
In
Presenza di una situazione che ha da un lato
Una grande sensibilità sociale ovviamente una grande problematicità attenzione il rischio di indurre o se li citare o o provocare inavvertitamente
Elementi di preoccupazione assolutamente infondati o altro e bisogna essere molto misurati ma insieme a questo c'è un altro elemento
Che è in discussione che a fronte affronta nostro fronte in questi giorni che il nostro porto con l'Europa nel momento in cui noi
Affrontiamo come Governo italiano un semestre di Presidenza europea e affrontiamo una riflessione che dice
Noi vorremmo giocare una partita sulla fiducia e giocare una partita che non dice cambiamo le regole pretendiamo questo provvediamo quello ma dice noi
Vi chiediamo di analizzare puntualmente ciò che abbiamo fatto e ciò che stiamo facendo e ciò che ci impegniamo a fare e insieme a questo vi chiediamo chiediamo tutti insieme di stabilire come regola comune in Europa
Tra virgolette il fatto di avere una
Azione coerente
Faccio un esempio banale mi chiedete mi sottopone te
Ad una procedura terra i mancati non adeguati pagamenti delle pubbliche amministrazioni ad un patto di stabilità
Che si è pagò i miei problemi allora bisogna che troverà la maniera per gestire insieme da posso dire a e b
Perché altrimenti se se se mi chiedete una cosa e vi pulite se la faccio c'è un problema tecnico da qualche parte bisogna trovare una soluzione per cui questa cosa non si realizzi
Allora quanto meno esportiamo i tempi
Consentitemi di fare l'azione e di verificare l'esito e sulla base dell'esito appunto chiedermi delle correzioni ma non potete e i contemporanei me chiedermi due cose tra loro tra virgolette contraddittori e quindi anche qui
Dobbiamo essere molto misurati nel momento in cui riflettiamo su queste cose perché questo è una delle componenti strutturali
Che concetto al nostro Paese di costruire un'ipotesi di lavoro di qui in avanti sul piano delle politiche economiche nella relazione con i partner europei
Voi abbiamo un dato
Su quale invece stiamo lavorando come Governo e che però è molto importante ed è parzialmente ma in maniera significativa connesso a quello di cui si è parlato qui anche perché per me è interessante importante il fatto che ci sia la lavorato non solo sugli elementi previdenziali ma anche sulla versante assistenziale insomma
Tutto un come dire un panorama con Panorama complesso
Che normalmente invece esaminiamo per parti e ci occupiamo di sapere cosa è successo qui cosa succede sulla cassa integrazione cos'è successo su altri strumenti forse è un buon metodo quello di cominciare a vedere insieme tutti questi fenomeni
Considerando un dato
Che effettivamente nostro Paese
Non si è dotato adeguatamente soldi così di politiche sociali come tali definite
E non raramente ha usato strumenti che si chiamassero previdenziali che si chiamassero di altra natura ad esempio ammortizzatori sociali
Per finalità che non erano esattamente coerenti con la natura della tipologia dello strumento
C'era un problema sociale
Si usava lo strumento che c'era a disposizione questa modalità ha prodotto un esito di grande confusione nell'altro nella lettura dei dati per cui abbiamo
Avvolta volta valutato previdenziale qualcosa che era assistenziale eccetera ma fino ad un certo punto questo problema ma
Abbiamo indotto un altro dato che secondo me è persino più problematico nel momento in cui a livello di pubblico opinione si accetta l'idea o si afferma l'idea
Che lo Stato tra virgolette fa finta
E cioè ammette che una cosa che non dovrebbe essere usata per una certa finalità ma poiché ce n'è bisogno si può fare
Nel momento in cui è ammesso fa finta a quel punto c'è ammesso perde lo Stato figuriamoci e ha messo per tutti
Allora io credo che bisogna invece a ripristinare un quadro di chiarezza che definisca le cose col loro nome per cui ad esempio stabilire che se abbiamo bisogno
Di un reddito chiamiamolo di ultima istanza di
Tipologia sociale
Vediamo vediamo come vediamo dove vediamo perché ma è giusto che lo definiamo come tale e lo trattiamo come tale perché lei politiche conseguenti debbono essere coerenti se io ho fatto un puro trasferimento monetario
Che siano cinquecento euro settecento euro alla fine quando ho fatto il trasferimento comunitario finito il mio compito se invece stava facendo la politica sociale ad esempio di logica abilitante perché quel cittadino
Sei mesi dopo un anno dopo tre anni dopo cambi i propri comportamenti sociali propri comportamenti economici abbia l'opportunità di lavoro eccetera è una cosa diversa allora c'è un nesso
Causa effetto da questo punto di vista scegliere queste logiche significa cambiare i comportamenti relativi quindi le politiche attive sono figlie del fatto di decidere che c'è uno strumento che viene usato spendere
Cinquecento euro per una persona che ha a caso disoccupata
O spendere cinquecento euro per pagare una persona che sta lavorando sono sempre cinquecento euro sono sempre cinquecento euro ma socialmente producono una condizione molto diversa noi abbiamo una
Fortissima vocazione a consegnare cinquecento euro al signor Rossi non abbiamo alcuna vocazione a fare in modo che il signor Rossi lavori e non gli diamo cinquecento euro
Ecco questo è detto in termini molto semplici il cambio radicale che noi abbiamo intenzione di fare quindi dovemmo transitare Dahbi sappiamo che il complesso che è tutto quello che volete ma questo è ciò che stiamo facendo e faremo
Insieme a questo l'ultima considerazione legata al tema
Dell'età
è evidente che con esso questo ragionamento c'è un tema di impianti generali la contrattazione l'organizzazione del lavoro l'invecchiamento attivo eccetera eccezione noi
Abbiamo prodotto queste riforme perché avevo bisogno di stabilizzare
Ma non abbiamo fatto alcuna azione sugli altri versanti per cui noi ci siamo tenuti ad esempio un dato per cui un cittadino lavoratore
Va stretto come un fuso fino a
Sessantacinque sessantasei sessantasette sessantotto anni
Lavorando le sue trentasei trentasette trentotto ore fino al sabato al venerdì di quella settimana voi molla la penna molo la cazzuola molla quello che ha
Fine e va al Parco da voi pare una cosa ragionevole questo ARPA roba totalmente fuor di senso cioè noi abbiamo bisogno di ricostruire complessivamente le dinamiche
Del reddito e della relazione tra la vita e il lavoro forse non abbiamo fino in fondo
Compreso un dato noi per un lungo periodo per un'epoca in terra molti cittadini italiani hanno pensato al lavoro come una parentesi
Inevitabilmente necessaria e spesso poco gradevole
Ma che comunque aveva un termine non troppo lontano dopo il quale uno avrebbe cominciato a vivere per cui il tema è ala lavoro da diciotto anni quindici anni sedici anni a cinquant'anni
Ma quando sono cinquant'anni cavolo di Lina avanti campo
E siccome abbiamo cambiato questo paradigma sarà bene che proviamo a campare da diciotto anni perché se aspettiamo Capaldo quei settanta
Sulla storia diventa molto complicata
Testo io la dico in maniera un po'se volete approssimativa ma il tema che abbiamo davanti
è il tema di un cambiamento di
Costruzioni dei modelli organizzativi dell'impresa
Di relazione tra vita e lavoro tra reddito nelle diverse fasi della nostra vita perché se prendete le dinamiche salariali italiane sono tutte lineari entri a vent'anni
Anzianità qualifica cinque anni cinque anni cinque anni quando sei arrivato a quaranta fine del dibattito
Ma quand'è che un cittadino avrebbe bisogno del massimo di reddito a trent'anni quando si sposa mette su famiglie e mette su casa e quand'è che c'è al massimo di reddito a sessantacinque anni quando l'azienda prova cavati delitti dà anche l'incentivo c'è una soluzione tecnica semplice ci sposiamo sessantacinque a ne e il problema è stato risalto c'ha qualche problema tecnico laterale
Effetto collaterale discutibile quindi forse dobbiamo pensare anche un'opzione due che non sia quella di spostare a sessantacinque anni l'anno del nostro matrimonio proviamo a immaginare qualcosa di diverso i che vuol dire probabilmente
Che la nostra dinamica salariale non potrà più essere e non dovrà essere un'oretta ma una sorta di hub prove sciatta per la quale l'elemento di incremento delle retribuzioni diverse è più alto nella prima fase
Deve essere coerente alle proprie condizioni di vita di efficienza di capacità intellettuale e di capacità di relazione con l'impresa per un certo per il tempo e dovrà diventare
Civilmente accettabile
Il fatto che nell'ultima parte per la nostra attività lavorativa ci sia un decremento
Dell'impegno del trattamento economico di tutto il resto e questo dato potrà essere controbilanciato sul piano previdenziale e fiscale eccetera eccetera perché
Se vogliamo poter la curva abbiamo degli dei livelli di oneri e dei costi che dovranno essere bilanciati io credo questo devono dobbiamo affrontare perché se lo lasciamo così come sta noi
Come dire dovrà fare sul ragionamento della serie speriamo che vada in un certo modo ma non credo che questo sia un buon modo di governare il processo
Scusatemi le divagazione di varia umanità ma credo che se vogliamo riflettere sul che cosa sta succedendo e cosa potrà accadere
Probabilmente le ha bisogno di inserire
Insieme allo splendido lavoro che avete fatto qualche elemento appunto
Della serie che accadrà
Gli effetti delle cose che abbiamo fatto e probabilmente a ricostruire un disegno che ci aiuterà a costruire questa coerenza massima tra appunto gli strumenti
Che tutelano il reddito che remunerano lavoro con le nostre condizioni di vita perché se vogliamo che socialmente ci sia una buona tenuta abbiamo bisogno anche di dare una prospettiva ragionevole di relazione fra questi elementi
Grazie a tutti basta
Allora io ringrazio il ministro torrenti viceministra Enrico Morando grazie tante grazie a tutti voi alla prossima sanno