Cora: referendum per riformare la legge Jervolino-Vassalli su droga

Radio radicale abbiamo in collegamento telefonico il professor Nicola Tranfaglia storico membro del consiglio nazionale del Partito Democratico della Sinistra e editorialista dell'Unità
E con lui vogliamo parlare della fase politica attuale iniziando dal pacchetto referendario che caratterizza questo autunno iniziamo subito dalla la sua adesione al referendum per abolire le norme il sionista e della legge Russo Jervolino Vassalli ecco professore che valore da questa iniziativa della Corea del Partito Radicale
Ma io la considero un'iniziativa necessaria
Spetta alla quale mi auguro che
Al di là della loro appartenenza a
Proprio partito politico per si tratta battaglia
Droga
A quello che quelli che devono essere i suoi obiettivi di fondo che sono obiettivi contro il traffico e contro in città legata al traffico e non contro
Per una propria debolezza per proprie ragioni per propri problemi cadono
In quel in quel di grano in quella gigantesca macchina di morte che la droga
Mi sembra che sia una battaglia necessaria per riportare le cose al punto giusto
Scrive ecco è che giudizio da però della posizione pretesa dal partito democratico della sinistra su questo referendum diciamo che mentre appoggia molto con forza gli altri referendum del pacchetto
Quelli essendo in comitato Segni e del comitato Giannini i referendum proposti direttamente al partito radicale quindi oltre a questa anche quello sul finanziamento pubblico
Non li appoggia ecco come mai secondo lei pur non essendo una referendum antiproibizionista ire il Partito Democratico da sinistra preso questa posizione
Ma dunque il problema del finanziamento dei partiti è un problema pubblicò il partito è estremamente complicato rispetto al quale
Io capisco di più o come dire
Democratico della sinistra devo dire che in
Capisco di meno il giudizio sospensivo dato su questo referendum non so darne non so darmi una ragione precisa di questo atteggiamento sospensivo a mio avviso personale a lei sembra un un errore politico quello di non schierarsi apertamente questo referendum per le ragioni che ho detto prima io mi auguro che il Partito democratico della sinistra che tra l'altro appenninica decisione a livello per ora soltanto di coordinamento politico posso a discutere anche al suo interno questo problema in giungere a una decisione diverta devo anche dire che per quanto mi risulta il Partito democratico della fine lascia del tutto liberi sui membri di rendere le posizioni che ritengono giuste su queste su questi problemi che sono problemi insieme politici e di coscienza
Ecco io adesso però vorrei un giudizio un pochino più generale su l'attuale fase politica in particolare partendo diciamo da questa indecisione del Partito Democratico sulla della sinistra sulla droga un giudizio nessuno l'avvicinamento con il Partito socialista e anche vorrei chiederle se secondo lei un po'i proponimenti di Occhetto
La costituente democratica aperta quindi diciamo a tutto quello che c'è di nuovo nella Società italiana in realtà non siano traditi ormai da come sta andando avanti la politica del PDS
Ma io personalmente o una posizione di questo genere io credo che debba andare avanti la costituente democratica aperta a tutte le forze della sinistra
Credo che si ponga un problema di rapporti nuovi con i socialisti
Ma credo che questo problema dei rapporti nuovi con i socialisti
Non debba essere tale da mettere in discussione la missione della situazione italiana che ha maturato il Partito democratico della fine tra e la diagnosi Sui mari dell'Italia sui problemi del del del malgoverno in Italia
Sono maturate all'interno del partito democratico della sinistra quindi consiglio l'orrore
Un errore subordinare tutto al rapporto con i socialisti il rapporto medico quindi è necessario però è anche necessario a mio avviso che il rapporto nonché unilaterale e che quindi i socialisti allora volta disponibili a mettere in discussione molte delle loro posizioni
Politiche che questo non avviene io penso che sia un errore ripeto
Ringhiera in qualche modo le possibilità di aggregazione della sinistra puntando esclusivamente sul rapporto tra il Partito democratico della sinistra il partito socialista
Ecco io vorrei passare un momento a invece la fase politica internazionale in particolare alla chili a pochi chilometri da nostro confine la crisi jugoslava il partito radicale in un suo consiglio federale a preso una posizione molto precisa che ha fatto sì che Marco Pannella iniziasse un digiuno lo poi sospese adesso ripreso per il riconoscimento delle repubbliche che si sono dichiarati indipendenti ecco io vorrei da lei un giudizio su questa posizione più in generale su quella che
Sì jugoslava
Sulla questione jugoslava il mio giudizio è che ci sono delle pesanti responsabilità
Della comunità europea sul sullo svolgimento della crisi jugoslava
A me pare
La posizione della Comunità europea
Rispetto diciamo rispetto al
Eletto a a alle prime
Alle prime la creazione che si sono create in Jugoslavia a a
è una posizione negativa sulla possibilità di indipendenza delle repubbliche in modo troppo netto e e si è rivelata un fattore negativo rispetto rispetto alla guerra che si è scatenata tra il blocco serbo e gli altri io credo che la comunità europea avrebbe dovuto essere da una parte più decifrata nel suo intervento e dall'altra avrebbe dovuto evitare di esercitare una funzione che la tutto non è stata positiva rispetto alla guerra io credo che al punto in cui siamo sia impossibile negare alle repubbliche glielo venne croata il diritto all'autonomia e l'indipendenza nel senso che qui si tratta di un principio che non si può applicare in certi casi negare in altri credo che sloveni e croati abbiano diritto all'indipendenza credo anche questo sì una tragedia perché la soluzione per l'Europa nel momento in cui dovrebbe andare all'unificazione non può essere quella di partorire
Via di nuovi Stati però è indubbio che nel caso specifico a mio avviso bisogna prendere posizione apertamente per la indipendenza delle repubbliche evidentemente il tema jugoslava il sistema federale di Cusago non ha funzionato e stato un sistema centralista dico e dittatoriale e di fronte a questo non si può pretendere che pieno insieme popoli e nazioni che non possono più stare insieme purtroppo oggi la guerra e arrivato a un livello
A un livello diciamo che Ruini bile perché sono tutti si noti che non ci sarà più Jugoslavia e il blocco serbo cerca di procurarsi e uno sbocco al mare prima che la guerra si concluda e questo spiega il bombardamento di Zagabria spiega la lotta sul litorale però applichi ripeto si è arrivati per responsabilità anche di altri
E in particolare della Comunità europea
Non è si potrebbe fare un paragone un pochino ardito tra la situazione attuale quella della guerra civile spagnola nel senso che oggi come oggi forse e il dovere dei democratici certamente non di i non violenti che hanno altri mezzi a a loro disposizione Pannella a me sta usando uno quello del digiuno però appunto i democratici non violenti sicuramente come già nella Spagna e trentasei forse dovrebbero appunto impegnarsi per la difesa della Croazia secondo lei si può fare questo paragone
Ma ai paragoni storici sono sempre molto attardati perché cambiano molte cose certo è che in questo momento io credo che bisogna essere a fianco di quei popoli che hanno il diritto di rivendicare la propria autonomia la propria indipendenza e che sono oppressi dalle armi ma non da migliori ragioni ecco in questo senso può esserci una somiglianza
Era Nicola Tranfaglia storico è membro del consiglio nazionale del PDS non che editorialista dell'Unità