Presentazione della rivista sperimentale "Asterischi"

Ma io vorrei innanzitutto
Ringraziare i compagni D'Alema Napolitano Ingrao i giornalisti i compagni che sono qui presenti
Questa presentazione di asterischi
E vorremmo svolge la presentazione in questo modo
Avete adesso un giro di interventi Dinoi quattro
Dopodiché io lo darei la parola anche per domande e chiarimenti
Con la preghiere ai giornalisti che stanno qui di rivolgermi ai quattro domande il più possibile attinenti al tema
E alle cose che diremmo in questo nostro giro
Incomincio io per dare la parola subito dopo egli compagni che stanno qui a questa presentazione ma Noemi presentiamo oggi numero zero
Un numero sperimentale di una di vista culturale di politica
E sollecitiamo innanzitutto suggerimenti osservazioni critiche che possono aiutarci
L'idea è quella di un quadrimestrale
Fatto di volta in volta
Come suo corpo centrale di un tema monografico con più articoli
E poi via via con un saggio e una intervista anche impegnativa su temi e politici e culturale
Vogliamo cercare di andare avanti con una rivista un quadrimestrale
Aperta alle aree del PDS e a forze e sterzo
Il più possibile aperta
Anche se un quadrimestrale con un suo assegno
Impegnato cioè su una linea come dice il sottotitolo di una moderna critica del capitalismo
Impegnato a ricercare le possibili ragioni di una sinistra
Che non voglio soltanto gestire ciò che esiste oggi
Le ragioni di un socialismo nuovo europeo
Che noi non vediamo come un esito necessitato della storia
E che però non si presenta le anche con una sorta di impossibilità quasi ontologica
Ricercare invece le possibili per ragioni di una sinistra oggi
Anche oltre in meccanismi e tante compatibilità attuale
In questo senso a me sembra importante riuscire
A produrre a portare avanti via via una cultura della realtà e della trasformazione
Che si è fatta molto anche di analisi
Di conoscenza e proposto
In questo senso lo dico con sincerità nei colpisce molto
Andando in giro per il il paese
Anche una certa perdita di al
Una diffusa assenza non dico Generale ma una diffusa assenza
All'analisi concreta della situazione reale
Alla conoscenza della composizione
Reale e sociale di un territorio di una grande realtà
E ai mutamenti in corso sul piano delle idee delle senso comune di grandi coscienza di massa
Si esprime qui a mio avviso un difetto un po'più in generale di conoscenza dell'Italia reale
Un difetto di vere innovazioni politico culturali che io credo debba essere un tema di fronte a tutto il PDS e a tutte le sue ali
Ben sapendo che ci vorrà tempo io credo ci vorranno anni
Per costruire un PDS autenticamente di massa e una sinistra all'altezza dei compiti
Ben consapevoli che di fronte a nuovi sono grandi questioni di elaborazione
E che esse richiedono il contributo di tutti quanti noi e anche di forze nuove da impegnare nel PDS e attorno al PDS
Proprio perché credo abbiamo tutti questa consapevolezza della enormità delle difficoltà e dei temi di elaborazione da affrontare a me sembra indispensabile fin da ora portare avanti una ricerca e un confronto questo numero di asterischi
Il numero zero è dedicato al tema il lavoro e l'impresa
A un tema io credo di grande significato
Sia in sede sia perché esso rappresenta un crocevia
Di quell'intreccio tra questione democratica e questione sociale
Che in sostanza mi sembra il nodo vero
Della crisi della Repubblica che di fronte Annoni
Un intreccio tra questione sociale e democratica
Che spesso e un intreccio molto debole
Fino all'esistenza a volte spesso di una vera e propria separazione
Ancora in queste ore vorrei osservare
Avendo assistito e partecipato all'lungo dibattito che vi è stato alla Camera
E ripensando nei suoi insieme alla discussione che ha impegnato Camera e senato
Io penso si possa obiettivamente osservare
Quanto
Sia stato non forte piuttosto debole questo rapporto
Tra la vicenda istituzionale fra la crisi delle istituzione e la vicenda sociale del Paese in grandi processi materiali che percorrono il nostro Paese insomma il tema di un giusto e positivo rapporto tra la Repubblica e soggette come io penso dovrebbe sempre
Un positivo rapporto tra vi pubbliche su oggetti che in realtà fu dietro anche l'elaborazione
Di una Costituzione avanzata come quella che elaborammo tanti anni fa
E come allora nel momento in cui siamo impegnati ad aprire sia pure con idee molto diverse fra le forze politiche una fase nuova nella vita della Repubblica
Io credo che sia un tema essenziale proprio questo del rapporto tra Repubblica e soggette
Sapere cioè decidere se dietro una nuova fase
Della vita della Repubblica
Devono esserci dei plebiscitarie sistemi lobbistici
Oppure grandi forze sociali positive
Il lavoro moderno i lavori nuovi diritti e poteri di cittadinanza la democrazia delle differenze nuove aperture della democrazia italiana
E mi sembra difficile
Che davvero si possa riuscire a procedere positivamente
Sulla strada di una nuova fase nella vita della Repubblica
Se non vi sarà anche un peso sociale e politico più alto il più forte del mondo del lavoro in tutte le sue articolazioni e in tutte le sue espressione questo mondo del lavoro di oggi degli anni novanta in gran parte così diverso è differente da quello di dieci e di vent'anni fa
Più in generale ed è il tema di questo numero zero
Io vorrei osservare che a volte davvero impressionante il silenzio
Politico
Dei grandi partiti democratici e di sinistra
Superando i fatti che da alcuni mesi sono sulla scena
E il cui rilievo
Non è meno importante in meno grande di tanti temi istituzionale in senso stretto colpisce molto da questo punto di vista mio avviso un certo silenzio su quella trattativa tra Confindustria governo e sindacati che pure decisiva da tanti punti di vista
Un certo silenzio quand'è iniziata durante il suo svolgimento ora che è stata rinviata asset eppure questo mi sembra il cuore di vari articoli del fascicolo che presentiamo questa sera quella trattativa un rilievo grande perché investe la sostanza il futuro delle relazioni sociali e sindacale di un paese come il nostro e da un rilievo grande soprattutto in questo momento
Con il rinvio a settembre
E quando sembrano prospettarsi per il prossimo autunno
Sia possibilità di un grande trauma
Per usare le espressioni che comitia adoperato in questi ultimi giorni
Sia anche a mio avviso
La possibilità che possano far finire o che si vada in qualche modo a soluzioni molto pasticciate dato che incombe saremo comunque sotto una scadenza elettorale che investirà tutte le forze del nostro Paese
Io penso da questo punto di vista che il PDS la sinistra italiana
Debbano essere interessati a respingere ogni ipotesi minaccia di grande trauma
Di vendetta per intenderci
E al tempo stesso de evitare che tutto venga rinviato
Ad evitare che si possa andare a soluzioni pasticciate
E questo perché io ritengo che il blocco di una ispirazione riformatrice danneggerebbe in realtà le forze migliori del Paese e danneggerebbe le forze sociali
A cui deve riuscire a guardare una forza autenticamente di sinistra qual è quella nostra
In questo senso mi sembra noi dobbiamo avere grande attenzione ai temi del salario e soprattutto del salario degli operai e dei lavoratori tutti dell'industria
I più sacrificati in questi ultimi dieci anni
Grande attenzione è un tema delicato come quello della riforma pensionistica
Sapendo da parte nostra vedere gli aspetti culturali oltre che i sindacali e politici
Di un tema delicato come quello dell'elevamento obbligatorio dell'età pensionabile a sessantacinque anni
Perché qui via e io ritengo un tema che e anche innanzitutto ideale culturale perché attiene al rapporto tra lavoro invita
E a tutta una moderna elaborazione che abbiamo cercato di portare avanti in questi ultimi anni
E soprattutto io penso al grande tema della struttura della contrattazione che io ritengo come il fascicolo cerchiamo di dimostrare una questione non soltanto sociale e sindacale in senso stretto
Ma un grande tema politico e democratico
E io penso questo è l'opinione mia e di altri che hanno scritto in questo numero zero
Che si tratti da fare come movimento operaio italiano sinistra sindacale e politica
Una grande scelta strategica sulla contrattazione articolata
Una grande scelta generale
Che sia coerente con i dilemmi politici e democratici più genitali di affrontiamo in questa storia indù questa fax
E c'è una scelta che non si muove in una direzione centralistica
Ma al contrario esprima articolazione
Concretezza
Possibilità di controllo sui processi di ristrutturazione di innovazione poteri nuovi di interventi
Io vorrei aggiungere
Che a mio avviso a questa necessità di una scelta strategica sulla contrattazione articolata spingono anche le novità nel processo prodromo tutti Ivo in corso
E spinge a quella realtà quella ipotesi di fabbrica integrata
Che si manifesta sempre di più in un Paese come il nostro
Noi non siamo più nel mille novecentottanta
Quando ci fu un altro grande trauma sociale per stare a uniti e al linguaggio su non siamo più al mille novecentottanta
Quando una parte consistente del padronato italiano poté pensare allora
Di poter fare anche a meno
Del sindacato e delle sue forme organizzative e di controllo infatti la moderna fabbrica integrata richiede un rapporto con il movimento sindacale e con i lavoratori
La fabbrica integrata ha bisogno di un rapporto con il movimento dei lavoratori le sue organizzazione perfino con i lavoratori singoli oltre che collettivamente organizza e la fabbrica integrata però apre un problema nuovo io penso una sfida più alti
Perché si tratta di decidere se questo rapporto che comunque ci sarà
Deve essere un rapporto che si esprime che si muove in direzione di un'autonomia
Di una creatività vera
Di una autodeterminazione
Del movimento dei lavoratori
E di una più alta qualità dei lavoratori di una crescita della personalità individuale e collettiva
Oppure se questo rapporto si esprime si esprimerà attraverso e sono molto possibili nuove subordinazione
E nuove alienazioni diverso e dalla vecchia fabbrica ma tipiche della fabbrica nuova e integrale in questo senso mi siamo di fronte a grandi novità
Che devono interessare la sinistra politica mente e non solo sindacalmente
In questo senso io penso che sia di grande rilievo dunque anche il tema della democrazia sindacale
Di una democrazia con sue regole commuovere
E penso che sia importante che si esprima si manifesti
Molto di più un'attenzione sulla democrazia sindacale
Di una democrazia sindacale che io penso debba essere ricca e complessa
Non una semplice Democrazia referendaria
Ma io reputo difficile che si possa affermare
Una nuova democrazia dei cittadini
Senza che si esprima contemporaneamente una nuova Democrazia delle lavoratrici e dei lavoratori nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro
In questo senso io penso che sarebbe stato giusto che si è fatto poco
Anche la discussione alla Camera e al Senato in questi giorni avere un po'più di attenzione anche temi delicati
Come gli articoli trentanove e quaranta della Costituzione cioè su quei temi della democrazia operaia e sindacale che io penso sia la parte non piccola
Della del tema e della lotta di Mo pratica che è in corso in questo momento infine i finisco per quello che riguarda me
Io penso che questi temi dovrebbero essere molto anche al centro
Dovrebbero me molto essere anche il cuore è uno dei punti essenziali
Di un confronto tra noi e PSI e altre forze di sinistra
Un confronto dunque molto finalizzato al per fare che cosa
Per stare con chi e contro chi
E un confronto che a partire da questi temi ci consenta di incalzare il PSI
Per un chiaro spostamento di posizioni e di collocazioni su questi temi decisi infine e concludo
Io penso che questo numero zero che presentiamo oggi possa essere con i limiti e i difetti evidenti che ha
Con il carattere il suo sperimentale
Ma possono essere anche un esempio
Del contributo che leale e possono dare al PDS
Un esempio del ruolo positivo che le aree possono svolti
Are che sono e saranno io ritengo un elemento costitutivo del partito democratico della sinistra
Pare e un aperto confronto politico e culturale che io penso sarebbe stato un bene se noi tutti assieme fossimo riusciti già Aida avviarlo dentro il pc
E comunque un confronto un ruolo delle aree che elemento
Non esclusivo ma certo un elemento essenziale della vita e del modo di essere e di funzionare del PDS
In questo senso io non ritengo che le aree siano un problema dentro il PDS che la dialettica anche esplicita di opinioni di posizioni possano danneggiare il PDS
Al contrario penso che dobbiamo tutti
Riuscire a combinare un giusto rapporto tra pluralismo e decisione
Tra contributo delle aree e funzionamento e capacità decisionale degli organismi dirigenti del partito
In questo senso è davvero l'ultima osservazione che intendo fare in questo senso vorrei ricordare M e a tutti che dal congresso di Rimini in poi
Si è trattato di una fase un po'particolare
Noi praticamente negli organismi dirigenti del partito non abbiamo più votato sul nulla di particolarmente significativo
Io penso che invece noi dovremmo avere un metodo che riesca a combinare assieme il pluralismo e il dovere e la necessità della decisione attraverso una discussione libera e poi il diritto e il dovere che ha un organismo che fa politica che deve vivere
Di avere una chiarezza di posizioni e di di scissione
Avendo un avendo chiarimento complessivo di linea politica e strategica e poi su questioni singole avendo discussioni i voti impegnativi che a mio avviso
Possono essere anche fatti in maniera tale da avere la piena libertà
Degli aderenti ai singoli alle singole aree su questioni di merito
Dalle pensioni a tante altre questioni io penso che da questo punto di vista posso riuscire a combinarsi bene piena libertà e la necessità di un organismo vitale quale diresse il PDS di funzionale io mi fermo qui da lei la parola a D'Alema
Funziona anzi forse
Dici
Nei limiti del testa di ma io ho naturalmente la presentazione di una rivista
Difficilmente può essere la discussione
Dei diversi saggi e delle diverse tesi che vengono presentata in questo numero zero che è molto ricco di contributi
Su un complesso di questioni
E di contributi che meriterebbero di essere dis discussi ciascuno per sé
E tuttavia mi sembra che anche sulla base sulla scorta del le riflessioni introduttive che faceva Bassolino sì si può cercare di vedere quale lasse della riflessione che viene proposta dell'analisi
E quindi anche delle indicazioni e dei problemi politici
Io ritengo nel Complesso che questo fascicolo rappresenti un contributo utile
Ad un partito che ha vissuto una discussione assai complessa travagliata
Che tuttavia è stata soprattutto una riflessione sulla storia sulla funzione del PC
Mentre invece nel corso di questo lungo e Complesso periodo
In misura assai minore il confronto è avvenuto sul terreno più concreto un'analisi della Società italiana delle sue trasformazioni
E quindi sul terreno concreto materiale su cui impiantare una nuova forza della sinistra
E questo mi pare innanzitutto il richiamo
Utile sotto il profilo del metodo
Che viene invece da uno sforzo di riflessione che in grandissima parte e volto al futuro
E che tende a proporre esigenze contributi di analisi concreta
Soprattutto sulla questione essenziale che è quella del radicamento del nuovo partito
Nel mondo del lavoro
A partire da un'analisi delle trasformazioni in atto
E quindi anche di problemi e di bisogni nuovi che nel mondo del lavoro si esprime
Beh intanto mi pare di dovere qual è il segno di queste trasformazioni così come ci viene proposto i saggi di questo fascino
E io sottolinea lo sottolineare qui gli elementi di analisi che trovo più convincenti
Più persuasivi
E cercare forse anche un po'arbitrariamente la Ford ognuno offre delle chiavi di lettura diciamo così di mettere insieme alcuni giudizi
Dentro un ragionamento un po'più organi
Intanto mi pare in generale che ci viene proposto il giudizio di una di una crisi di una certa fase di sviluppo di trasformazione e di riorganizzazione produttiva del nostro Paese
E cioè in sostanza
Ciò che nel tempo quella trasformazione che nel negli anni ottanta sotto il segno di una forte offensiva culturale ideologica di tipo neoliberista
Il che si è concentrata soprattutto nelle
In alcuni settori della grande industria
E che
Politicamente
Così ha avuto il segno di una di una sconfitta del potere sindacale della capacità di contrattazione del sindacato in fabbrica
Tuttavia quella fase di ristrutturazione
Non soltanto non ammesso l'impresa italiana nelle condizioni di competere in rapporto ai processi di trasformazione che sono avvenuti mondo capitalistico le grandi imprese capitalistiche ma al contrario si è fondata su un modello culturale superato
Cioè quello della organizzazione del lavoro di tipo fordista e taylorista
Di cui oggi emerge tutta l'arretratezza in una situazione direi di drammatica emergenza nel momento in cui cioè diciamo le scadenze dell'unificazione europea della mondializzazione
Chiamano il nostro Paese anche sistema industriale italiano ad una competizione assai impegnativa emerge quindi una crisi del tipo di ristrutturazione
Che è avvenuto nel corso di questi anni e l'esigenza di una nuova sfida di una nuova frontiera
Ora mi sembra che
Qui i questa fase viene messa in evidenza in modo lucido penso soprattutto al
Alla relazione che viene riportata qui di Luisa Salemme ore mi riservo diciamo come una fase e molto aperta
Nella quale vi sono certamente anche rischi di nuove forme di di dominio nella grande fabbrica ma senza dubbio mi pare che sia research che ad opera questa espressione si apre uno spazio oggettivo per il sindacato e per il lavoro
In una fase in cui
La sfida della qualità totale non può che puntare sul coinvolgimento sul consenso sulla qualità del lavoro umano
Piuttosto che su forme di organizzazione oppressiva parcellizzato
E da questo punto di vista mi sembra importante sottolineare gli elementi di possibilità lo spazio oggettivo
Il ritorno ad una centralità del lavoro che non viene soltanto diciamo così postulata come una esigenza
Ma che in qualche modo scaturisce anche dalla logica stessa dei processi di trasformazione che sono necessari per elevare la capacità di competizione del sistema industriale italiana
E mi pare che da questo punto di vista e e molto aperto un problema che qui viene lasciato aperti al terreno reale di riflessione soprattutto per il movimento sindacale ma evidentemente per l'insieme della sinistra
Con quale
Cultura
Movimento sindacale la sinistra affronta questa sfida
Certamente alcuni punti sono indicati con chiarezza e Dio condivido
Evidente che diciamo in una sfida che a questi caratteri l'esigenza di una rinnovata democrazia sindacale
Di una forte capacità di articolazione
Di competizione sul piano del governo dei processi di riorganizzazione produttiva tutto questo diventa fondamentale
Se noi diciamo non vogliamo da questo punto di vista che questa fase nuova
Anch'essa venga avanti nel segno di una
Emarginazione subalternità del movimento sindacale quindi io sottolineo questo punto e leggo questo punto ad un altro aspetto
Dell'analisi che trovo interessante
E cioè anche qui un altro punto direi di crisi di una fase quella il tipo di riorganizzazione produttiva e di processi politici che abbiamo avuto negli anni ottanta
E cioè anche qui direi la necessità che emerge
Di una rinnovato rapporto fra Stato e in prese a dispetto di tutte le ideologie neoliberiste
E di un rapporto che non può essere fondato esclusivamente diciamo sulla possibilità per la grande impresa di fare pagare alla collettività i prezzi della sua riorganizzazione sembra che sia il saggio di Graziani sia quello di Piero Di Siena sul caso del rapporto FIAT Mezzogiorno mettono in luce in modo interessante diciamo così questo rischio anche qui e questa possibilità
Proprio in una sfida in cui sempre più chiaramente quello che in giuoco non è soltanto la capacità di una singola impresa
Di reggere la sfida del mercato internazionale ma è la capacità e il livello direi complessivo di modernità
E anche di qualità della modernità del nostro paese del sistema italiano in un intreccio che si fa stringente fra l'impresa
E il livello complessivo dell'attrezzatura civile e culturale del Paese
La capacità della scuola dell'università della ricerca scientifica della pubblica amministrazione
Delle politiche pubbliche nel Mezzogiorno di corrispondere esigenze fondamentali di sviluppo delle forze produttive moderne e anche di crescita democratica sembra interessante da questo punto di vista l'analisi che fa Graziani e che porta a individuare nel sistema politico meridionale oggi un grande ostacolo rispetto alle esigenze di una scelta di sviluppo del Mezzogiorno che punti
Sull'industrializzazione sulle forze produttive
Su un nuova una nuova qualità della presenza dell'impresa piccola media del Mezzogiorno proprio e nel tipo di sistema politico di intreccio fra politica e affari amministrazione
Si individua oggi un ostacolo questo e un sistema di convenienze un blocco sociale di potere che punta sull'assistenzialismo e non sullo sviluppo delle forze produttive
Io penso che in questa chiave noi dobbiamo guardare anche alla trattativa in corso sul costo del lavoro e sul salario
Ad una trattativa nella quale certamente c'è il rischio
Che le forze imprenditoriali padronali strette dall'esigenza reale diciamo così di guadagnare margini di competitività
Cerchi in una via d'uscita sul terreno di una vendetta di classe ci fu un ulteriore attacco agli strumenti di di tutela del salario operaio
Una trattativa nella quale diciamoci la verità da una parte noi abbiamo un mondo del lavoro e un sindacato che premono giustamente soprattutto penso le grandi categorie lavoratori dell'industria
Per una possibilità di elevamento salariale
Che corrisponderebbe anche a quelle esigenze di una nuova organizzazione del lavoro che punta sulla qualità del lavoro operaio
E dall'altra parte un padronato pressato anch'esso da esigenze che in quale mente devono essere considerate come reali
Di stare su un mercato internazionale in una fase di più stringente competitività e la grande questione io penso per una forza di sinistra quello che sa ma direi per la sinistra italiana
è proprio di fronte a questa trattativa che quasi emblematica del caso italiano diciamo per molti aspetti è in quale direzione si deve forzare
Quali sono le compatibilità che si debbono rompe
E a me sembra evidente che la direzione in cui forzare è quella di questi stemma di potere di consenso della Democrazia Cristiana di quell'insieme fra un di quell'intreccio fra un sistema fiscale ingiusto è un meccanismo della spesa pubblica largamente legato diciamo così ad una logica assistenziale e clientelare di consolidamento di un blocco di consensi che la vera grande questione che da una parte incide nel senso di un elevamento del costo del lavoro e dall'altra parte e agisce come elemento di compressione dei salari operare
C'è quindi qui davvero la necessità di aprire una grande battaglia di rilievo nazionale e di dare un respiro politico che sin qui non ha avuto a quella trattativa
Che se rimane chiusa nel confronto Confindustria sindacati
Con un governo assente finisce davvero per aprirsi al rischio di una soluzione tutta a danno dei lavoratori
Ma allora a partire da qui io voglio porre qualche interrogativo e ho finito a partire da qui
Quale può essere oggi il terreno per una forza come la nostra per lavorare ad un processo di unificazione della sinistra
Nel suo scritto introduttivo Bassolino mette molto l'accento sui rischi di frammentazione della sinistra italiana
Sulla debolezza della sinistra sulla necessità quindi di lavorare ad un processo di unità
Che muova dalla realtà del Paese dalle contraddizioni materiali
E che misuri su questo lo ribadiva poco fa
Convergenze divergenze e anche possibilità di un processo unitario che non che non coinvolga soltanto stati maggiori che in qualche modo sia qualcosa che attraversa il paese a partire dal mondo del lavoro
Ma su quale terreno questo io penso all'interrogativo che dobbiamo porre e questo forse mi porta a dare in una prospettiva un po'diverso da una risposta alla questione posta nello scritto di Bassolino cioè crisi della Repubblica questione sociale
Non perché io non condivida la necessità di ricostruire in senso forte questo nesso cioè una strategia di rinnovamento delle istituzioni di rifondazione democratica dello Stato
Della sinistra
Non può che partire dalla necessità di mettere in campo grandi soggetti sociali loro bisogno altrimenti e avviene in un cielo delle istituzioni diciamo dentro una logica puramente di funzionalità del sistema politico ma in questo ambito la sinistra sta a mio giudizio inevitabilmente sconfitte
Ma ricostruire questo nesso secondo me
Risulta difficile se noi ci muoviamo soltanto sul terreno
Di una battaglia per il rinnovamento della Repubblica
Che in modo prevalente diciamo quasi esclusivo concentri la sua attenzione sui processi di democratizzazione diffusa pure essenziali
Sulla ricostruzione di un tessuto di partecipazione di democrazia sindacale di democrazia economica
Di democrazia dell'informazione tutto questo è a mio giudizio essenziale ma io sono molto convinto mia personale opinione che tutto questo deve
Ruotare intorno a un perno
Che è l'esigenza per la sinistra di misurarsi con il problema del governo del paese
In una sfida che tende a dare alla questione della governabilità
Una risposta che lega la governabilità al consenso e alla possibilità di un ricambio democratico delle classi dirigente
E quindi c'è un rapporto forte diciamo a mio giudizio fra i rami alti le questioni nodali sistema elettorale forma di governo e una visione più ampia pure certamente necessaria del processo di rinnovamento democratico dello Stato della costruzione di nuove forme di democrazia
Questo tema questi temi questi che sono irrinunciabili un elemento irrinunciabile di ricchezza della nostra impostazione ora si può obiettare che e proporsi questa questione diciamo come fatto centrale cioè quello del governo del Paese del rapporto tra governabilità consenso possibilità di ricambio democratico delle classi dirigenti
Chiude in un orizzonte troppo ristretto le prospettive della City
Oppure si potrebbe dire con altre espressioni che pure viene usato nel saggio conclusivo su cui Poglio dire proprio chiudendo una parola diciamo di un orizzonte soltanto liberaldemocratico in un disegno di modernizzazione democratica del nostro Paese
Tutto dentro un orizzonte liberaldemocratici
Ora e io ritengo che certamente se la questione
In questi termini la questione effettivamente sarebbe troppo poco ecco
Pensare di impiantare su questo un nuovo partito della sinistra
E però l'allora da questo punto di vista qual è il grande problema a mio giudizio che noi abbiamo di fronte
Io ho visto nell'ultimo messaggio conclusivo che io considero molto interessante come tentativo diciamo così
Di di un'analisi anche la stanza spregiudicata ricca delle culture politiche che hanno attraversato il PC e della loro mutazione
Ricollocazione dentro al partito nuovo nella fase di trasformazione quindi un tentativo molto interessante molto stimolante diciamo
Anche se a mio giudizio e qui voglio fare un'obiezione io trovo che il tentativo di impiantare quel tipo di pluralismo che si è determinato nel nostro partito
Su un radici ideologico culturali viste in modo abbastanza rigido abbastanza schematico così come vengono rappresentate lì la cultura della discontinuità con un approdo sostanzialmente liberaldemocratico
Il le due grandi correnti del togli attivismo di destra e di sinistra diciamo così e poi il tentativo di un posto togli attivismo di sinistra io trovo
Ritengo
Trovo questo modo di
In qualche modo rifondare ex posto giustificare ideologicamente ex posto il tipo di pluralismo che si è costruito nel nostro partito lo trovo abbastanza schematico
Discutibile
E cioè penso che in realtà ci sia una assai più ricca fluidità
Di posizioni ideali culturali una ricerca più aperta
E una ricerca più aperta che avviene che nel vivo di una fase storica drammatica nella quale la sinistra chiamata
A ridare un senso parole espressioni valori e sono radicalmente revocati indubbio dai processi storici
E mi pare che quello è un modo di rappresentarci che finisce per essere nelle inevitabilmente ingeneroso nei confronti di di tutti noi diciamo qualche botto
E forse anche abbastanza ingeneroso nei confronti di Palmiro Togliatti definitiva
Perché insomma può darsi che io mi sbagli Emily vedi qui come uno dei peggiori conservatori diciamo della difeso in questo complesso panorama
Ma io torno con la mente diciamo al
A quella fase della storia italiana anche della sinistra italiana che per certi aspetti diciamo richiama di più la fase che noi stiamo e cioè il momento della Fondazione della Repubblica Democratic
E in uno della Fondazione del partito nuovo
E penso al modo in cui Togliatti seppe affrontare nelle condizioni di allora
Il problema della costruzione di un partito che era interamente dentro al compito storico che in quella fase di si poneva che era fondamentalmente il compito democratico diciamo partecipare alla fondazione della Repubblica Democratica di portare grandi masse di lavoratori diciamo dentro allo Stato democratico dove non erano mai state diciamo perché la storia italiana diciamo
E non aveva mai conosciuto diciamo una democrazia di massa cioè di stare pienamente dentro quella che era la funzione story del PC
Che forse qualcuno avrebbe potuto considerare entro un orizzonte ristretta mente liberaldemocratico anche in quella fase ma nello stesso tempo anche di costruire un grande partito in cui gli elementi di tensione di valore di Utopia di trascende i mento l'essere come qui si dice dentro e fuori diciamo così
Erano fondati
Se volete anche con un'ambiguità che ha avuto un peso con il ratto sul rapporto con l'esperienza storica e reale
Delle società del socialismo post capitalisti
Ora il grande problema che hanno che si pone e questo una nuova sinistra su che cosa affonda diciamo così una sua forte e necessaria carica utopica
Che non la risolva tutto tutta dentro alla funzione storica che oggi secondo me deve sapere svolgerà nella crisi italiana
Questo io credo è il grande problema il grande interrogativo grande torna cui e dobbiamo costruire una ricerca ci sono risposte
C'è chi pensa che questo in definitiva si risolva nel rapporto con il socialismo democratico io penso che una parte in un parte cioè il vero questo rapporto io lo considero essenziale ma probabilmente diciamo tuttavia dobbiamo anche sapere che entriamo in rapporto con un mondo che è attraversato da una ricerca per certi aspetti non dissimile hanno fondo che non è solo un mondo di certezze un mondo di ricerca di travaglio di ricostruzione ripensamento di valori
Io penso quindi che questo è il terreno di una ricerca di una ricerca alla quale io non vedo oggi tutte le risposte
Di una ricerca che forse può essere più aperta più Inter comunicante meno bloccata diciamo in culture politiche già definite di come appare
Rivista certamente di una ricerca cui anche questa riflessione da un contributo stimolante e di una ricerca che penso sarà essenziale per una forza come la nostra se vuole affermarsi e se vuole essere punto di aggregazione e di rinnovamento della sinistra italiana
Ringrazio Massimo D'Alema la parola Giorgio Napolitano
Io
Ho inteso che il mio compito fosse quello di partecipare ad una presentazione molto
Centrate sul tema di questo fascicolo naturalmente questo primo numero zero della rivista contiene anche saggi come quello di Melchionna da che si prestano a molte amplificazioni
Che il sushi
Esce una mozione debole di socialismo ora francamente coi tempi che corrono restare legati ad una mozione sia pure aperta di socialismo mi pare un impegno piuttosto forte ecco ma comunque
Ora
Penso in termini
Rimangono
Uno specialmente nell'ultimo saggio io dirò che mi sembra molto importante concentrarsi sulle questioni del lavoro e dell'impresa e sono grato ad Antonio Bassolino di avermi associato a questa presentazione perché di queste questioni mi occupo minimo da qualche tempo ma mi sono occupato per molti anni in diversi periodi della mia attività voglio anche dire subito
Che le aree politico culturali
Di cui fatto oggi il Partito democratico della sinistra che quindi non sono delle escrescenze tendenzialmente maligne
Ma sono parte essenziale di un possibile sanno valido lo sviluppo del Partito Democratico della sinistra debbono certamente in pende essi in modo molto fluido senza rigidità senza schematizzazione ideologiche chiuse
Sono d'accordo su questo
E immesse si riflettono diverse sensibilità anche tematiche se si vuole però stiamo attenti quando si parla di lavoro e d'impresa
Si parla di tematiche che un'area può meritoriamente affrontare conta i contributi qualificati
E ma che non possono non essere di tutto questo partito
E perciò bisogna misurarsi affondò con gli interrogativi che ci si propongono a questo proposito
Quindi io intendo l'apporto delle singole are come apporto ad una discussione che vede poi coinvolgere l'insieme delle forze del partito e che si deve anche rivolgere all'esterno e però è importante
Che di volta in volta da una parte o dall'altra venga richiamata più fortemente l'attenzione su un certo versante di analisi
E di iniziativa politica e sociale o su un altro io parto comunque da qualche osservazione sul
Articolo introduttivo di Antonio Bassolino e da qualche osservazione sul partito
Qui si dice che noi abbiamo da costruire il PDS come moderno e forte partito di massa abbiamo da radicarlo nel profondo del Paese della coscienza nazionale da reinsediare urlò come protagonista non solo nel gioco politico meno alla Società nelle sue contraddizioni e né i suoi conflitti
Io naturalmente
Convengo su questa necessità
Dico che per fortuna non abbiamo da partire dovunque e in tutti i campi da una impresa di radicamento inedita
Noi abbiamo diciamo la verità una eredità di radicamento ancor vivo l'eredità del PC nella società e in modo particolare nel mondo del lavoro indeterminate
Zone del Paese poi abbiamo anche una eredità passiva di sradicamento di perdita
Di rapporto di insediamento
Di capacità di iniziativa nella società ecco quindi mi pare che dobbiamo utilizzare al massimo le risorse di cui disponiamo per una impresa che non parte da zero e dobbiamo essere acutamente consapevoli invece dei punti deboli che che per così dire abbiamo almeno coloro che avevano responsabilità nel PC trasmesso a noi stessi e al PDS come nuova forza politica e tuttavia scelto
Ci si presenta e ci si presenta necessariamente oggettivamente una grande occasione di ripensamento del rinnovamento di quel che debba essere oggi un partito di massa
Radicato fortemente insediato nella società e politicamente capace di presenza protagonisti Ca'
E e insomma qui c'è un nodo inutile che ce lo nascondiamo molto difficile ecco perché poche righe più avanti nello stesso articolo Antonio Bassolino dice i prossimi mesi sono in gran parte determinanti
La politica e capacità di incidere qui e dura beh insomma ecco il Partito democratico della sinistra non può chiedere un'aspettativa
Non può dire signori noi abbiamo bisogno di Totti mesi o addirittura di top anni terra di carcere vinse di Archie nella società e poi potremo diventare protagonisti politici
E noi dobbiamo cercare di incidere qui e dura
Nella vita sociale e nella vita politica e anche chiamiamolo così non spregiativamente nel giuoco politico
E e nello stesso tempo dobbiamo cercare
Di portare avanti quest'opera di costruzione di radicamento di capacità di azione dal basso e naturalmente in un grande partito al quale noi siamo stati e contiamo ancora di essere in forme nuove rispetto al pc
C'è poi anche una divisione dei compiti e però guai se poi certi compiti
Rimanessero ai margini e dico in particolare quelli dell'analisi della realtà economica e sociale
Qui ci si intrattiene in modo più specifico sull'impresa sull'impresa come luogo anche di concentrazione di forza lavoro e essi sì puntasse quindi invece in troppi con troppa parte dell'attenzione delle energie del partito
Sono ad altri compiti ed obiettivi di carattere più strettamente politico un cioè
E in legame con gli sviluppi quotidiani della lotta politica nel nostro paese della contesa del confronto della competizione tra i partiti delle alleanze
Politiche da costruire
Un altro interrogativo
Riguarda un po'la questione beh insomma da un lato dice Bassolino c'è la politica lo Stato la crisi della Repubblica dall'altro l'impresa e il sindacato e e questi due mondi sembrano separati
Ecco intanto ancora sul partito
Noi abbiamo anche molto discusso metto possibili sul tavolo degli interrogativi un po'sommari noi abbiamo discusso su che cosa possa essere un partito che abbia la coscienza del limite
Cioè rispetto a precedenti ambizioni presunzioni o anche funzioni storiche del partito comunista italiano
Tendenze ad una visione totalizzante o ad un ruolo totalizzante beh insomma noi che mi pare abbiamo molto discusso su la necessità di giungere a una visione più più sobria
Della funzione che può spettare al partito cioè io voglio dire che noi qui dobbiamo mettere molto l'accento anche su su sul ruolo specifico che dovrebbe tornare a svolgere il sindacato
Non possiamo ignorare un problema serissimo che è quello della crisi di peso di presenza di capacità di intervento anche su grandi questioni
Direzione politica del Paese del sindacato e non possiamo implicitamente
Dar l'impressione di pensare ad un partito beh che che possa colmare questo vuoto oche Possa rimettersi al centro come in altre fasi storiche della azione sociale e politica complessiva del movimento operaio per usare questa categoria un po'
Desueta ecco
Poi io mi domando c'è proprio questa separazione
Beh insomma qui viene io ho letto in questi giorni alcune cose di un certo interesse dalle interviste di Bruno Trentin all'articolo di Carlo De Benedetti beh insomma qui viene dal mondo del lavoro e viene dal mondo imprenditoriale un allarme
E e viene una forte domanda
Di riforma del sistema politico e istituzionale perché si vede poi anche su ciò c'è da discutere si è discusso in questi giorni alla Camera e probabilmente anche al Senato
E se non vi sia una forzatura una semplificazione eccessiva ma si vede in questa riforma
Una condizione oramai diventata essenziale perché si possa procedere con linearità con limpidezza anche se nel conflitto a scelte ineludibili per un diverso lo sviluppo del paese
E quindi io non credo che questa connessione per quanto rimanga in ombra e per quanto posso apparire dubbia sia particolarmente ardua si tratta di approfondirne tutte le implicazioni e si tratta in modo particolare di tenere conto di che cosa stia oggi diventando anche la difficoltà della grande impresa capitalistica nel fascicolo si discute molto delle trasformazioni in atto io adesso mi concentro per andare rapidamente alle conclusioni
Di di pubblico un centro su questo punto poi altre cose pure mi sarebbe interessato commentare l'articolo di Graziani ed articoli di Siena
Sotto il profilo della questione meridionale so anche che c'è stato a Napoli dodici luglio una iniziativa sulle questioni FIAT e Mezzogiorno
E ma non ho potuto vedere nella documentazione insomma mi volevo per esempio dire che mi pare che l'articolo di Graziani si metta in modo eccessivo lei in fasi che sui compiti che andrebbero attribuiti o imposti alla grande impresa ma stando al punto che mi interessa di più cioè i processi di trasformazione in atto nella grande impresa
Non si tratta soltanto mi pare chiaro
Di una trasformazione di un'esigenza pressati tra
Formazione dei modelli organizzativi e di organizzazione del lavoro all'interno della grande impresa ma si tratta di una trasformazione
Dei rapporti tra impresa
E ambiente circostante che poi significa tante cose società Stato
E anche di una crisi dell'uomo che ad esempio in un in una recente relazione Sergio Vacca
Sostiene questa tesi che voglio citare per dire che vale la pena forse di discuterne
Secondo questo lo studioso che comunque tra i più esperti di economia industriale nostro paese
E questa transizione della grande impresa a un significato abbastanza preciso cioè non si configura più come nel passato un potere dell'impresa come protagonista primario dello sviluppo economico in quanto l'impresa e sempre meno nelle condizioni di dominare lo sviluppo delle forze produttive
Di costituire il fattore strutturante per eccellenza dello sviluppo capitalistico
E qua
Cosa del genere una certa consapevolezza diciamo di questa crisi di un'antica fusione o presunzione della grande impresa capitalistica si rispecchiava anche in quell'articolo di Carlo
De Benedetti laddove si diceva è tramontata la ipotesi del patto tra produttori non risolverebbe più i problemi
Bene ma allora mi sembra che qui veramente ci sia uno spazio grandissimo
Per una strategia della sinistra che sia una strategia anche di risposta a questa crisi e a questo processo di trasformazione della grande impresa
Che sia una prospettiva di riforme e di governo dello sviluppo
E una strategia che tiene conto di vincoli a cui oramai la grande impresa stessa non riesce a far fronte nelle condizioni date del nostro Paese che non ricorderò quali siano e una sfida che viene si è detto io lo ripeto naturalmente dai processi di integrazione europea
Sempre più stretta e di più aspra competizione anche tra i dodici
Ma che per la sinistra deve essere qualcosa di più deve essere la sfida che viene anche da esigenze di cooperazione e solidarietà internazionale
Non soltanto di competizione dentro l'Europa dei dodici ma di cooperazione e solidarietà
Verso Lester e verso il Sud e si tratta per questi aspetti anche di una sfida tremendamente impegnativa e in quanto al da farsi
Nell'impresa io ho trovato molto stimolante il saggio di Vittorio risedere ho trovato anche come dire molto
Positivo l'approccio molto positivo l'approccio io credo che sia molto giusto naturalmente come fa lui mettere in evidenza i due i due rischi
Cioè che il sindacato di fronte a e i nuovi problemi della fabbrica integrata della qualità totale
Si divida tra una posizione che accetta e subisce più specificamente l'iniziativa della FIAT e una posizione che si limita a un'operazione ideologica di denuncia e smascheramento senza prospettare alternative concrete e mi pare che gli poi nel saggio abbia soprattutto battuto su questo secondo dissi e si sia preoccupato di dare delle indicazioni atte ad evitarlo indicando ad esempio quattro o termini di iniziativa per il sindacato sì esso vuole davvero cogliere una possibilità e colmare uno spazio oggettivo di relazioni industriali nuove io sento molto questa necessità ho finito
Io sento molto questa necessità
Di non chiudersi in una visione che sia sovraccaricata dalla consapevolezza dei rischi
E che sia troppo poco attenta alla considerazione delle opportunità
Mi pare che bisogna sapere individuare correttamente e cogliere queste ultime
Anche perché i fatti stessi ci stanno mostrando che forse nel passato qualche volta abbiamo inteso come esito ultimo e irreversibile delle trasformazioni ed tecnologiche una condizione di alienazione e di subalternità per il lavoro
Che oggi invece vediamo può superarsi anche cogliendo le occasioni offerte da questo nuovo stadio delle trasformazioni tecnologiche e organizzative nella grande impresa
Ringrazio Giorgio Napolitano la parola Pietro Ingrao
Va bene io credo che dalle cose che aveva avete già sentito forse da qualche anche aggiunta che cercherò di fare dire io
Io va forse emerge un dato positivo non si vede che non stiamo facendo una presentazione di occasione della in queste
Quadrimestrale
E si vedono già i termini secondo me di una discussione
Che forse io adesso voglio anche esplicitare di più con i pochi secoli servono quanto più Giorgio propaganda Bassolino insomma quando più politico di no
Sì Bassolino adesso servire
Perché questa rivista già o un titolo molto sobrio
Anche troppo forse asterischi regge asterischi ermetiche venete non solo asterischi
Però poi c'è un sottotitolo molto ambizioso è anche difficile qui c'è scritto materiali per una moderna critica del capitalismo
Come diceva quel tale le parole sono pietre
Le parole sono pietre
A me mi sta bene
Diciamo così in tempi di apologetica in tempi cioè in cui in molti luoghi anche non troppo distanti dai nostri beh insomma si sostiene che no
Il capitolo del capitalismo è e sarà
E questo è vero e sarà
Va bene
E io immagino che
Bassolino ci si chiede direttori se tuo figlio
Non ci sono direttori
No Parenzo al Pellicano fatto quelli che hanno fatto quelli della faranno
Ci hanno pensato perché qui si dice moderna ma voi ci dice critica del capitalismo veri capitalismo
Già qui poi insomma
Ma questa è una discussione lo faceva una volta già Antonio ce lo ricorderà qualche accenno circo già quella famosa arricciati e poi D'Alema è finito un po'omologa
Dico
Detto una volta che questa è materia degli storici si insedierà il più
Certo no no
Perché già del capitalismo almeno io su credo suppone un concetto forse da aggiornare
Però insomma super alludere suppone il concetto modo di produzione almeno secondo una certa letteratura ma insomma capitalismo è una cosa molto il capitalismo è una cosa molto corpo USA
E quindi critica possiamo dire di un modo di produzione
E quindi
Esigenza di un mutamento
Di un mutamento
Beh attuale
è condivisibile
Una ebbe un programma di ricerca di questo genere quei questo è una cosa che
Tutto io sento il bisogno prima di tutto di esprimermi su questo
Forse non è difficile per voi capire che io sono d'accordo
Bisogna vedere se siamo d'accordo per un'importazione di questo genere più perché significherebbe molto
E significherebbe anche dare una specificazione storica nel momento in cui si parla di critica moderna critica del capitalismo
Il
Critica in questo caso significa
Critiche area culturale ma anche pratiche sembrano
Significherebbe dare tornare a dare una specificazione storica cioè riferita poi appunto al capitalismo alla parola socialismo
Che oggi viene usata da molti anche da dentro PDS molti Dinoi
Ma che se resta così poiché resta generica Summa non
Non
Non
Ma i programmi ambiziosi
Enuncia già diciamo così
Un campo un orizzonte un campo di indagine e anche di azioni di azione
Tematizzato questo su un nodo
Un modo classico il lavoro Pellizzari
Io
Mi pare che l'interesse del numero stia nel fatto che parte nel piante ma drizzare il lavoro e l'impresa da un'ipotesi analitica
Già D'Alema ha ricordato nella sua introduzione perché poi questione ad un punto
Non credo casuali concreto verso
Cioè e parte dall'ipotesi analitica che siamo in una fase di superamento adoperiamo questo concetto del modello tagli olistico
E al
Alla entrata in campo di una innovazione
Capitalistica qualcuno dicendo qualcosa in tessuto operato questo termine terzo capitalismo capitalismo da terze parti
In cui entra in campo quello che viene chiamato sappiamo da quale letteratura il modello della qualità totale
Della qualità totale
Tema della qualità totale che evoca mi pare un punto molto importante del rapporto tra impresa e e lavoro io direi può in questo caso l'impresa il lavoro dipendente mettere questo aggettivo uno
Cioè l'emergere del tema del consenso
Nel rapporto fra impresa lavora dal lavoro dipendente emerge il tema del consenso
Al di là diciamo così di una espansione o di
Di una concezione diciamo così macchinisti Ca'del lavoratore bene
Che si poteva ancora pensare in certi analisi del modello fordista
Adesso per dirla in un certo modo come detto innocente alla letteratura il lavoratore come protesi della macchina la macchina che che insomma poi si espande
Nel lavoratore insomma in qualche modo Guazzini Naro lo Macchini
Io su questa
Tematizzazione che è stata assunta poi dalla da dalla grande impresa sappiamo sono citate qui le fonti internazionale poi le proiezioni interne io su un fu questa mi tematizzazione analitica l'accetto forse qualcuno si ricorderà anche già al congresso di Bologna ero convinto parlai di cui sto ero convinto che si apriva qui un grande tema nuovo che era un terreno arduo o
Ma anche in cui si aprivano dei problemi uno spazio uno spaccio
Ecco però qui poiché viene dissenso per esempio a a Giorgio è piaciuto il saggio di riserva a me piace molto il saggio della Salerno e non mi è piaciuto il saggio di Riise
Perché non è piaciuto il saggio e divise perché io capisco ragionamento che adesso ricordava anche Napolitano perché bisogna mettere nomi date e luoghi al discorso che si fa
Al discorso che che si fa se ho capito bene
Data e luogo e soggetti concreti
Rise è mosso dalla preoccupazione e Giorgio non a caso diceva è la preoccupazione che sembra prevalente nel saggio
Che possa prevalere
Un altro diciamo così un atteggiamento di fronte a questa grande innovazione diciamo così
Di smascheramento
E poi dice testualmente denuncia dei pericoli di integrazione io sono un po'sbalordito
Che riserva il tema che oggi questo sindacato per noi abbiamo dinanzi io come il momento di dire anche questi partiti della sinistra insomma siano possano cadere nella trappola dello smascheramento e della denuncia dei pericoli di integrazione questa cosa qui ai mi sembra fuori del tempo e dello spazio adesso comare ci saranno dei dei ostriche illimitati e così via ma insomma non
Per perché se no se non
Poi non discutiamo sul concreto non mettiamo le le le le le le punto nome di voti e dati noi siamo di fronte a una trattativa di giù Piton sempre emerge anche dall'introduzione che fa Antonio
Dove be insomma il grande tema comunque checché viene posto e io dico anche i il problema è il rischio è di ulteriore processo di centralizzazione e di integrazione di
Del lavoro dipendente e il delle loro organizzazioni
Con secondo me una
è un'altra faccia di quella spinta a un processo
Di passi iniziazione delle masse e il grande tema secondo me che sta alle spalle di quello che ne abbiamo discusso in Parlamento e quando io dico quasi l'inserzione voglio dire con molta chiarezza perché ma insomma del mi sembra ovvio
E passività azione non vuol dire masse inerti e non vuol dire esclusione del consenso
C'è tutta una letteratura insomma
Su questo insomma ci son così in pagine di gran cinese fanno intendere che cosa e la passi si pigia azione delle masse in questo secolo
Con una domanda di delega
Di decisioni a istituzioni
Sindacali centralizzate ecco un attacco molto chiaro alla contrattazione articolata questo è il tema che viene posto dal dal
Dalla dalla controparte
E non mi pare che la risposta che sta avvenendo dal sindacato sia una risposta che gli usi si chiuda
In una anzi io credo che
Io qua faccio dell'osservazione lei pare che qualche osservazioni questo genere contenuta anche qui dentro il saggio della Salemme
Che il insomma il modo con cui le organizzazioni sindacali stanno andando a alla trattativa espongano non a rischio che si chiudono in un compito di denuncia
Ma e ente Rino diciamo così in questo processo di niente io chiamavo di centralizzazione e di integrazione a mio parere
Beh
Mi pare che allora dobbiamo leggere così
Il modo con cui si vengono ponendo oggi i problemi delle risposte
E del conflitto come si sviluppa
Nostro padre
Dopo un
Viviamo di i gli elementi di perdita di autonomia e di frantumazione del mondo del concreto mondo del lavoro
E dei e dei lavoratori
Io dico che si accresca
Tre quando noi parliamo del rapporto lavoro impresa
Beh io credo che dobbiamo avere presente che in questi oggi così come amiamo dinanzi nulli poi
Tutto per e ci troviamo di fronte e a una differenza di condizione che non è una differenza di condizione solo diciamo così remunerativa ma a e una disuguaglianze materiale ma è una diversa dislocazione di potere
Di porti
Io pari
In cui il comma dire
La controparte dell'impresa anche quando viene chiamata al consenso e qui c'è tutto
Una serie indagini anche nel saggio di riservò ci sono delle considerazioni interessanti dirle di questo genere e qui si trova di fronte al grande problema di come diciamo così
Riesce a realizzare una condizione di autonomia
Non solo materiale ma persino cognitiva rispetto ai processi di decisione dell'impresa io persino cognitiva che la grande questione che disponibili affrontare tutta la letteratura di redivivi quelle su questo terreno
è è un po'in che misura è possibile e si può costruire un processo di
Sia pure conflittuale
Kirch con un fondo sulla qualità totale
Potendo conoscere
L'insieme
E ingressi
Delle decisioni che per giunta del suo nucleo hanno assunto usare
Di internazionalizzazione di mondializzazione che tutti quanti conosciamo e anche di flessibilità con tutto l'accento posto sul problema
Della che la flessibilità
Insomma voglio dire definire questo
Significa allora
Cogliere tutta la portata generale della trattativa di giugno di di di luglio e adesso dice tempi
E anche varare necessaria riflessione autocritica io credo che non sono convinto che il il PDS
Partito democratico della sinistra ha reso chiaro questi contenuti
Si è schierato abbastanza Suplicy che non significa toccare l'autonomia del sindacato e assume che siamo a questo a questo mondo
Della della questione
E cioè che siamo di fronte a una tappa in cui la qualità totale
Può mettere in discussione ancora più profondo proprio perché evoco il bisogno di consenso
Una condizione subordinate e io dico a alienata anche del mondo
Del lavoro
Perché fuori da questo discorso insomma voglio dire e qui vengono due cose che io voglio dire no
Fuori da questo discorso
Anche il discorso sulla democrazia economica se ne va in cielo Gemma per aria su
A seconda di come ci giocherà questa partita voi tutti i discorsi sulla democrazia economica saranno vanificati
In questo senso
E anche perché in questo su questo campo si stanno aprendo anche dei problemi e molto forti e molto chiari
Che riguardano
I rapporti
Diciamo così il carattere stesso del sindacato
Il suo carattere democratico oppure no
Il modo con cui visiva alla trattativa di giugno vede alcuni dei sindacati adesso voglio dire voglio dire e in una posizione critica va be no
Non è che noi poi dopo che abbiamo deciso torniamo a discutere insieme con i lavoratori per il periodo che con i nostri iscritti si indaga per vedere se siamo d'accordo pur non ce lo siamo d'accordo
E si sta aprendo anche un problema di rapporto tra lavoratori e istituzioni sindacati
E che cioè la grande questione della democrazia di mandato
Della democrazia di mandato
Io per esempio questo concorde dei grandi interrogativi anche sul certe risposte che sono venute anche all'interno della corte o da da dirigenti della CGIL
Io credo che se noi vogliamo assumere appunto il problema di autonomia dei lavoratori e costruire un'autonomia dei lavoratori
E via dicendo ahi noi non possiamo
Come a dire primo
Non considerare centrale la questione della democrazia di mandato anche perché io non so capire da che cosa altrimenti i sindacati traggono legittimazione
Noi abbiamo discusso adesso dalla riforma delle istituzioni in Parlamento delle partiti eccetera eccetera
Diverse soluzioni quale che sia lì però almeno c'è un meccanismo Tell meccanismo del voto
Tu vieni chiamato si vota e in base continuo ci sono questi che possono convenzioni della democrazia in base a questo misure il consenso ma il sindacato non è sottoposto nemmeno a questo vaglio
E a che titolo andranno a contrattare i questi interessi indagare per una questione che riguarda la generalità dei lavoratori
Se non sono legittimati da un mandato e si esprima in qualche modo
Attraverso un consenso a mio parere io aggiungo come noi possiamo pensare la costruzione di una un punto non mi ha dei lavoratori e quindi affrontare da vari problemi dei rapporti della qualità totale se non non lavoriamo tutto questo
Inoltre e concludo voi voglio dire brevemente queste
Un altro tema
Beh insomma
Tutto il tema dalla contrattazione articolata che viene messo fortemente in discussione e non solo dalle organizzazioni padronali ma anche da terminati organizzazioni sindacali
Beh su secondo me è diventa decisivo per ricostruire nelle condizioni della qualità totale diciamo così delle forme nuove di agire collettivo che invece sono stati fortemente messe in crisi
Dato tannino ovazione porte poste il terroristica
Per intenderci
Il gruppo omogeneo
L'operaio ma se c'è sono stati scardinati
E quindi c'è una crisi della GP agire collettivo che ha una base oggettiva va bene
Salone ripartiamo noi e quali sono le forme con cui in questo universo disperso frantumato in qualche modo ricostruiamo davvero
Su una base reale delle forme di agire di agire collettivo analisi Praderi questi sono tutti i temi che diventano un brucianti e che e che sono decisivi oggi davvero poi per dare una risposta alla novità grazie
Ultima cosa e poi concludo perché
Dobbiamo essere tutti quanti Brady per quando insomma la la così stimolante
Be insomma
Il problema che io sento emergere al momento in cui
Dalla sponda dell'impresa
Si chiede addirittura un consenso
E come dire
Una una continua a diciamo così
Partecipazione collaborativa collaborativa
Si chiede non solo fai quei tali movimenti a no
Entra dentro il processo
A mio parere
Beh viene fuori tutta la questione di ciò che
La condizione di lavoro
Umano moderno acquista acquista
Fine di secolo
A mio parere che voglio dire
Beh quando si chiede il consenso e si chiede un'attività
Entra in gioco qualche cosa che va aldilà dell'apprendimento di determinati meccanismi produttivi
Mio padre
E entra quindi in gioco
Tutto un elemento ingresso di umano si può dire questa parola che va oltre anche quello che insomma in filosofia ho richiamato la giri e strumentale
L'agire secondo alcuni strumenti e così via il copione dirupi su questo un po'altre volte ho parlato entra in campo tutto quello che è poi il
Lassissi motilità
Non solo la tecnica
E l'apprendimento della tecnica ma il modo con cui beh il soggetto umano vive questi nuove forme del produrre
No vorrei produrre che non lo abbia fatto demonizza di cui mi rendo conto di quello che hanno dato
E lo stiamo vedendo una sconfitta
Del dell'est si è consumata anche nella sconfitta in questo confronto dell'uomo e qui adesso non c'è tempo ci potrebbero dire tutte le cose che hanno dato
Ma seguendo anche tutti i problemi che tutto questo quindi evoca e le cose che in questo senso mettere
Mettere metti in gioco insomma
Beh
Noi assumiamo questa tema distrazione e perquisite minori si fanno
Scendiamo in campo su questo sì o no ai CO non so se sì sì
Per questo io pure
Però insomma e da discutere ma il saggio finale non è male
Non so se per questo gruppo di lui insomma direbbe che nessuno
Franco Francoforte esiste una consumazione otto gli atti hanno infranto con Franco Cortese come dice lui è un provino difficile a un po'audace bisogna trovare un po'ma però il saggio interessante stimolare quella Venanzi di aprire una discussione su quel
No non solo sesso mi accusa di essere Franco Cortese e però queste è una grande
è una grande questione che
Che evoca il punto
Di ciò crea il produrre moderno che cosa ha da e che cosa mette in discussione io ritengo che noi che il PDS se vuole essere espressione di una nuova sinistra e ancora di più come chiesto qui ma anche se non è chiuso qui
Insomma deve Arrigo e De De deve dire se si misura su queste cose qui perché se essi non hanno se non simili badate che se noi non ci misuriamo con questo c'è qualcuno che ci si misura dal suo punto di vista Papa Wojtyla ci si misura
Assunto questa tematica e non possiamo dire al vecchio modo di nuovo in un condiviso tante cose non possiamo dire al al vecchio motto una lui come sinistra assumiamo Vito questioni perché sia sommiamo tutto questo beh allora anche l'ipotesi strategica di una funzione nostra radici comuni
Stavo per dire
Giorgi su questo surplus
Spiccio subito mi dirà di no
Beh però vendoliana insomma va bene
Di razionalizzazione produttiva
Di compito nazionale come il superamento dell'arretratezza del capitalismo italiano
Se se prende quell'altro orizzonte questa questa cosa e quindi
Non vale più e e un danno la questione del patto dei produttori egli debbano motivazione di questo di di di questo genere qui è un altro su è un altro orizzonte
Che poi può comportare anche tutta una serie di di di di di presenze ma insomma che che si definisce sinistra in un altro in un altro modo e su un'altra base e adesso su questo
Cosa faccio dico questo per dire che naturalmente qui poi
Vengono le diverse culture politiche
Anche le aree politiche culturali
Io quando sono intervenuto al Consiglio nazionale voleva alludere a queste cose qui
Può darsi che fossero sciocchezze
Però mi permetto di dire
Insomma così
Molta Rispetto al compagno D'Alema e punto direi che al Consiglio nazionale è stata proposta solo una strategia solo una linea
Primo al Comune di noce provocato lì a parlare di un'altra linea
Sbagliata può darsi
Però queste cose qui da dobbiamo dircele tra di noi ci vogliamo fare dei passi dei passi in avanti io su questa questione l'ultima cosa che voglio dire gare politiche culturali operativo sarà perché insomma
Ho commesso molti peccati nel passato
Alema
è molto più giovane di me e non a questi tre cardini vinti
Non ha dei rimorsi di coscienza
E però insomma io resto qua imparato e continuo a pensare Anna fecondità del disse
E il dissenso non può esservi Sergio D cinque ma diciamoci la verità ma nel mondo moderno che ha queste dimensioni
E il dissenso
Però essere vivo diciamo così deve cercare il consenso attorno attorno attorno al sì
Pari a mio parere
Noi dobbiamo uscire da questa paura
Tutta questa paura a mio parere uscì
E capire che anche il confronto è necessario per costruire una linea va bene e ci vuole cioè ci vuol c'è volvolo dei momenti forti di interrogazione di confronto e io dopo queste parole molto esplicite Villotta politica e non ha paura di queste parole
E lo dico con molta chiarezza se ci sono compagnie nel PDS che ritengono per un segno come dire sto passando il termine quasi nessuno va bene no
Se ci sono compagni che che mi dicono che l'ma un'altra
Idee quando mettiamo a confronto delle idee ci cerchiamo di di di farne un'esperienza collettiva e noi mettiamo in campo una rotta una lotta politica mio parente
Da questo può derivare una cristallizzazione una frantumazione una riduzione al ceto politico
Io marito questi questi pericoli un prevalere di apparati certe questi pericoli ci su però questo pericoli di questo genere e quindi si combattono non
Rendendo reale operativo il confronto e la ricerca a mio marito cioè sia esce da questo pericolo non saltando un problema delle differenze
Dell'organizzazione delle differenze nella lotta politica su diverse letture analisi e ricerche che diciamo così
Rendendo operativo il confronto e poi intende facilmente
Il sulle conclusioni
Ma anche la forza delle conclusioni io vorrei dire insomma
Allora il ma anche qui insomma per discutere tra di noi anche la forza delle conclusioni saranno molto più grande diciamo così
Quanto più proprio il confronto sarà stato reale
Tanto più proprio l'avremmo anche organizzato un confronto la benemerenza esplicito
Abbiamo cercato di capire che cosa c'è di diverso tranne quattro che siamo attorno a questo tavolo a mio parere in quanto più capiamo questo tanto più davvero allora la cosa diventa feconda e tanto più poi ci prova
Costumi allora New Beetle forense e poi un un immagini comune e io voglio dire insomma
Se si fa così sì ma anche sulle scelte
Si va anche sulle scelte concrete estiva anche concretezza
Più questo Giorgio Serra d'accordo a quell'agire oggi di cui parlava quanto più andiamo a questo dando più qua abbiamo Magliocco stasera Obama dopo quello che è successo alla Camera che dobbiamo fare
Quindi non non è che sta ad andare su questo duello andiamo sulle nuvole abbiamo di più
L'agire immediato
Va bene ringrazio Pietro Ingrao
Ora poiché immagino giacca perché nessuno dei problemi di tempo anche agli amici della stampa che stanno qui glielo
Se siete d'accordo io farei in questo modo
Cioè darei la parola se viene chiesta da amici giornalisti che stanno qui con la preghiera
Di attenersi possibilmente sostanzialmente
Al tema in discussione e alle cose che abbiamo detto noi quattro ecco mi pare perché poi abbiamo tante occasioni per parlare di varie questioni la parola marrone sì
Sul tema però incassa lavorando in un quotidiano invece con quelli che sarebbero venute credo di compromesso diciamo con l'attualità
Nel sottotitolo diciamo la rivista sto richiamo alla moderna critica
Al capitalismo mi pare che richiami in qualche modo una
Proposta di identità per il PDS fare politica che esprime la rivista no cioè quella di una moderna forza anticapitalistica
Ora il Pd asse del reduce da una polemica fra le sue aree che è stata particolarmente aspra assunto toni in qualche modo inedito diciamo
Mi chiedevo
è questione che attiene strettamente all'India politiche oppure non è in causa anche qui come dire un problema d'identità più un'asprezza di queste dimentico di quest'la tornitura spezza di questi toni insomma
Sembrerebbe apparentemente ingiustificata se la questione non si mandasse occorre il più profondo che è una scelta un'accentuazione di aggettivi e di forme rispetto al rapporto con questo o quell'altro fuori partito politico quindi mi chiedevo se
Non ritenete insomma in qualche modo che la cosa che accedono anche Bassolino cerco di non aver votato su alcuna questione fondamentale da nasce il PDS oggi ne abbiam risicato anziché ridurre
Un problema d'identità che mi sembra ci sia nel momento in cui si è avviata la formazione la fondazione del nuovo partito che ha preso il posto del PC
Va bene forse possibili senza il bisogno col dialogo
Vi sono altre perché così dato che il tempo forse non è moltissimo per il questione di ordine ci conviene un poco raccogliere
Domanda
Vi sono altri no allora io fare in questo modo se sono d'accordo io i compagni che commi sono qui
Ognuno di noi fu rispondere alla domanda che Merloni ha fatto i si vuole interloquire brevemente con la prima parte la discussione che abbiamo fatto
Siamo d'accordo procedono questo modo Giorgio voi nelle sedute la la parola compagni una pulita
No mi pare che sia utile chiarire qualcosa in rapporto alla domanda di marroni anche a valutare sollecitazioni in modo particolare quelle di Di Pietro Di Pietro Ingrao
E io dico subito che una moderna critica del capitalismo
Non può che impegnare tutti noi qui non c'è un discrimine qui non c'è un rischio
Io ho ho inteso che anche nel passato noi dovessimo essere molto attenti e concretamente attenti alle trasformazioni del capitalismo
E quindi non resti a non restare legati ad una visione statica di questo sistema economico sociale
Fino al limite di una certa impostati in stazione che pure avuto corso nella sinistra marxista
Mi pare che sia perfino ovvio che si debba discutere dei limiti del capitalismo Antonio Bassolino al suo articolo introduttivo
Fa un riferimento abbastanza trasparente ad Alberto Ron Carey quando dice che anche da sponde intellettuali i borghesi non per caso oggi si torna a ragionare sui limiti del capitalismo
Poi ci sono stati momenti che adesso appaiono molto lontani in cui si è ragionato e a me ad esempio è sembrato interessante ragionare
Sul tema della convergenza tra capitalismo e socialismo
Dati in Verga è un a da un prete a
A pensatori e studiosi sovietici ma ora qual è il punto su cui qual è il punto su cui può esserci stata
Una divergenza più di fondo
E quella che secondo me insostenibile è una finalizzazione ideologica
Di di questa critica del capitalismo
Una finalizzazione ideologica che a un dato momento si esprimeva a mio avviso nella formula del superamento del capitalismo come obiettivo i addirittura elemento di identità
Del PC o del nuovo partito democratico della sinistra però debbo dire che nei materiali che io ritrovato in questa rivista non pesa una tale finalizzazione ideologica invece ci sono contributi concreti ad una critica del capitalismo
Come sistema in movimento a cominciare dalla grande impresa capitalistica che sta vivendo che la fase di transizione e trasformazione di cui si è parlato
Vorrei anche dire non so se se posso insomma qualche osservazione che mi è venuta spontaneamente parlava Pietro anche insomma io ritengo che ci sia un grosso problema per la sinistra e anche per il PDS
Che definirei problema di spessore culturale
Una volta si sarebbe detto ideale e culturale eccetera
Ovviamente sapendo che papa Wojtyla
è altra cosa che non ha l'imperativo e il vincolo della responsabilità politica dell'agire politico
Dell'obiettivo di governo
Però senza dubbio c'è un problema
Di questa natura e io dico che è un problema aperto dentro la sinistra
Ecco perché io che sono fortemente convinto della necessità di una ricerca di unità a sinistra per quanto difficile e talvolta disperante dico che c'è competizione nella sinistra ecco ecco questo è un terreno su cui compete
Siamo in grado saremo in grado di giocare come carte né il PDS
Quelle di un maggiore spessore culturale e di un maggiore spessore morale eccolo questa e una competizione che mi interessa e che penso possa essere una competizione unitaria in quanto a Riserva
Può darsi che siccome in qualche periodo fornì Kato con i teorici della centralità operaia
Sia stato sia stato portato ad una qualche simpatia con l'assaggio divisa io però sono convinto che contiene molte cose interessanti forse Pietro
Può condividere almeno quel paragrafo sul sillogismo del consenso
Ecco che andava di più nella direzione delle sue riflessioni ma io condivido anche la preoccupazione di fondo ma ora non perché noi abbiamo una ondata nel sindacato nella sinistra di ideologismo intransigente
No io vedo il rischio che prevalga l'atteggiamento di denuncia come sappia di un complesso di debolezza come spia di una difficoltà a individuare punti di intervento efficace per il movimento operaio e innanzitutto da un basso nei processi di trasformazione e in primis nei processi di trasformazione dell'impresa
E finisco sulla trattativa
In corso la trattativa sul costo del lavoro ecco io qui dico che abbiamo da farci autocritiche
Sì
Anche come partito sì però noi dobbiamo anche saper distinguere tra quel che attiene a responsabilità di governo e dunque politiche e perciò anche nostre dall'opposizione e quel che appartiene
Alla sfera dell'iniziativa
Del conflitto del confronto nel luogo di lavoro e lì
E l'incerto anche come militanti di questo partito nei luoghi di lavoro ma soprattutto come sindacato da rilanciare i colori costruire nei luoghi di lavoro tocca dare le risposte
Grazie Napolitano la parola D'Alema
A Marroni perché mi pare che ci sia un po'una sovrapposizione due problemi abbastanza distinti
Io non credo che un partito
Voti la propria identità
Che d'identità di un partito e il risultato di un processo storico torna
Di una
Di una collocazione ideale sociale non è un un documento che si mette ai voti e la nostra identità è quella di una grande forza della sinistra erede della storia
Del Partito Comunista Italiano che si apre ad un contatto fecondo con altre culture tendenze della sinistra il evidente che di queste identità fa parte pienamente una una critica
Del sistema capitalistico delle sue contraddizioni delle sue ingiustizie ed una battaglia della sinistra che
Si colloca sul terreno storico concreto di una sfida
Per governare lo sviluppo
E per affermare
Progressivamente valori e idealità nostre sono quei valori non solo di giustizia sociale e di uguaglianza ma di
Liberazione umana
E di affermazione della personalità umana che sono valori costitutivi di una sinistra
Per le sue radici e anche per il diciamo nel suo sforzo di rinnovamento quindi io non credo che in questo ci sia
Ci siano nodi irrisolti che poi dentro una grande forza di sinistra ci possa essere
Diciamo
Chi esprime più fortemente diciamo una esigenza
Di prospettiva
E un'attenzione ideale
E anche chi
Guarda di più
In senso più ravvicinato ti voglio dire una cosa Ingrao diciamo così alla dimensione dei processi politici dei cambiamenti possibili
Io penso che questo sia qualcosa di naturale
Che per e cioè in tutte le grandi forze della sinistra ed è qualcosa che noi ereditiamo anche dalla esperienza della tradizione del PC
Il problema a mio giudizio è quello di mantenere
Un legame una forte tensione io in questo senso richiamato diciamo l'esperienza Togliatti il modo in cui nell'esperienza questo sarebbe stato un grande tema nostro io riconosco penso alla tradizione e all'esperienza del PC su
Come legare la funzione concreta di un grande partito democratico che si è battuto per trasformazioni reali della Società della condizione dei lavoratori
E che nello stesso tempo tuttavia ha mantenuto una forte tensione critica più di fondo verso l'organizzazione sociale sui valori dominanti
Questo si è via via Espresso diciamo così nella tematica delle riforme di struttura nella tematica degli elementi di socialismo potremmo riflettere sul modo in cui nella esperienza nella storia del PC
Il nesso
Terra
L'azione concreta e graduale di trasformazione e una forte tensione ideale di prospettiva una critica più di fondo diciamo così al sistema capitalistico
Si è concretamente Espresso ma non c'è dubbio che per una lunga fase e chi su questo nesso ha pesato un dato storico concreto che era il legame
Il rapporto fra
L'esistenza di questo partito e l'esistenza in una parte del mondo di un profilo della tentativo di costruire un'organizzazione sociale che andava oltre il modo di produzione capitalistico
Ora il grande problema di come la sinistra
Ricostruisce una propria dimensione di prospettiva
E secondo me questo è un grande problema aperti non a caso anche qui in questo sì c'è uno sforzo di misurarsi con questo grande con questo grande problema
E che io ritengo sia può una sfida per tutti noi perché penso che una sinistra che tutto sommato si arrendesse ad essere una forza soltanto diciamo Interna
Al sistema capitalistico di di correzione delle sue ingiustizie e perdesse invece quella carica lordo dice un uomo che non è di sinistra e ho letto una bella intervista di Pietro Scoppola recentemente sull'Avanti dove spiega che una forte carica di tensione di prospettiva di superamento dell'esistente una carica di utopia è un elemento essenziale di una democrazia che voglia essere vitale nella quale appunto
Siano contrastati quei fenomeni di passi iniziazione delle masse di separatezza della politica
Che senza una forte tensione alla critica superamento dell'esistente secondo me non vengono c'era
Quindi io ritengo che da questo punto di vista diciamo la necessità di una cultura critica a oggi sue ragioni forti e sia un terreno di confronto fra diverse componenti culturali politiche di questo partito
Quello che io trovo più discutibile diciamo
E il rischio che questo da questo confronto ideale culturale si faccia di scendere in modo un po'meccanico
Diciamo una diversità politica
E cioè io troverei discutibile e in definitiva non secondo dannoso se noi andassimo verso un partito Q composto che checché sia al l'accostamento diciamo di componenti chiuse
Con una propria cultura politica una propria ideologia da cui discende una propria visione della lotta politica italiana è una propria proposta politica
Perché un pluralismo di questo tipo cioè giustapposizione di di diciamo di impostazioni che abbiano questa loro organicità
Beh e insomma è qualcosa che inevitabilmente finisce poi per ostacolare
La ricerca di un terreni nono di azione comune
Perché l'agire comune di un partito
Non può essere soltanto il frutto di meccanismi di procedure del fatto che si vota si decide una linea si decide una posizione certo questo importante maggioranze e minoranze
Ma anche insomma il formarsi sul terreno della lotta politica a partire anche da diverse visioni culturali e di un comune sentire di un e questo è un processo essenziale
Cioè fatto che non ci sia soltanto l'elemento della disciplina democratica ma anche informarsi di un impegno comune nella lotta politica e io credo che noi dobbiamo io ho sentito un'appassionata difesa non so contro chi anche qui secondo me Ingrao non ce l'aveva con riserve lui ce l'aveva con sì la critica era al sindacato i partiti della sinistra diciamo ma anche qui non vorrei proprio parafrasare diciamo e io non vedo per discutere qui e ora ecco e io non vedo che adesso il pericolo principale per noi sia quello del ritorno ad una visione centralistica e soffocare così come forse sono d'accordo con te non mi pare che il pericolo principale oggi per la sinistra poemetto sindacale sia il ribellismo
Ecco ma non mi pare neanche che per noi allora il pericolo principale contro cui si deve militare e quello del ritorno ad una visione
Del partito di tipo monolitico centralistico soffocante
So può darsi che io mi sbagli potesse il mio discorso sia astratto ma la mia impressione è un po'che noi corriamo il rischio opposto
E corriamo il rischio di che a un certo punto
Non una un gruppo dirigente che vuole tornare ad un comando burocratico perché questo non c'è obiettiva mentre nessuno può pensarlo
Ma che un fenomeno di fastidio e di rivolta
Verso certe forme del nostro pluralismo
Venga dalla nostra gente
Che avverte in modo abbastanza diciamo anche angoscioso può darsi di o mi sbaglio questo contatto che sia anche in questa stagione di feste e di incontri
Diciamo il contrasto
Fra l'asprezza e i rischi della lotta politica resta gente vede si domanda ma ce la farà questo partito che peso avrà nella società italiana come supereremo queste prove di guida Carla quanti saremo ecco
C'è un attacco esterno cioè c'è una sfida difficile ecco tra questo
E il perdurare non di una discussione diciamo ma di un confronto che
Non giungere ad una professore che sembra separare anziché unire
Io ritengo che questa preoccupazione ci sia io penso anche che nuova da ragioni semplici
Che sia fondata
E che con essa noi ci dobbiamo misurare perché ricercare le formule
Di un pluralismo
Che tuttavia non sia ostacolo
Alla ricerca in modo anche più libero più fluido
Di obiettivi e di terreni di impegno comune che io sento una grandissima urgenza e necessità tutto qui io non vorrei anche da questo punto di vista la discussione sul pluralismo fra di noi non è più quella dell'undicesimo congresso
Passato tanto tempo e siamo oramai un'altra cosa etanolo di ecco io no ma a volte ho l'impressione che i fatti la memoria dice papà quattro sapienza vorrei fare scavi cintura
Cioè noi siamo alla rivendicazione della legittimità della fecondità del dissenso
L'acqua dove coi Chargers coesione dai colleghi salvare il piccolo pezzo ho capito ma cioè la lista Favara salvarli quante Sassari ha preso una volta era l'opposto
Adesso secondo me è residente rischi a chi rivendica la fecondità del consenso volte diciamo rischia di essere un po'come l'uomo che morde il cane
Va comunque detto sembra quasi che insomma
Coordinatore sia io e non tu no
Grazie a D'Alema la cavalla Pietro Ingrao domandarsi se se se
Possibile cioè se abbia un senso quella parola coordinatore implica che ci sia qualcuno che vuole farsi coordinare
Questo trimestre
Ospiti dopodomani si
Allora va bene vi pare che ci possono dire poche cose di risposta un po'dialogo tra noi anche le cose ha detto Marroni io dico subito a Napolitano come a dire quando lui richiama l'attenzione alle trasformazioni del capitalismo io lo posso assicurare che ha tutta la mia convinzione
Persino un po'ossessiva non non non ho dubbi dunque non non vedo che questo naturalmente Napolitano USA che insomma questa è una questione molto su cui dobbiamo anche ragionare e capire meglio su qualche appunto prima noi c'era tutto una dottrina diciamo così comunista che proprio ipostatiche Java
Un capitalismo addirittura proprio un modello capitalistico
C'era tutta la discussione voi sulla struttura e così via insomma ai su e mi pare che poco tutti quanti certamente da parte mia non abbiamo più il testa a questa lettura
è da vedere se parliamo di trasformazione del capitalismo io la metterei così
Cosa resta e cosa cambia
Un permanere undici bloccarsi
Bene
E e io per ciò che riguarda il nesso fra questi momenti questo penso che sia una grande questione teorica il la risposta via che lo so se la troverà asterischi voglio dire e però già sviluppate
Se no noi finisce che adoperiamo questa parola capitalismo è in un modo cioè noi vuole dobbiamo fare un passo in avanti soltanto però beh la là dove viviamo con un'ambiguità reciproca insomma ecco diverse questioni di lettura su davvero
Circa vostra può essere anche una cosa t'aiuta ma
E dobbiamo vedete leggere questo uno
Come concepiamo alla data del della fine di questo secolo value molto umido che siamo a una fine di secolo questa articolazione entrata permanenze cambiamento insomma soffrendo qui ci sono anche delle costituzioni proprio di pensiero di Filosofia
Dietro qui
Perciò che riguarda altre questioni più capitalismo
Perché davvero varrebbe anche la pena di di di impegnarsi di più tutti perché poi
Se no facciamo un uso spurio di questa parola
E che non serve e non facciamo chiarezza
Naturalmente l'altra cosa che voglio dire a Napolitano che io
Quando parlo di queste cose
Non parlo solo di una tensione ideale
No ma Ludo
Anzi poi a una strategia politica e quindi a un'analisi politiche sociali Polito uccidi esce non ci riesce quale che sia ma no anche nel discorso che ho fatto qui io ho cercato di di di chiusi di
Porre
Degli assi
E per questo io dico a dopo il termine di strategia politica quindi ecco io non mi fermo
Siccome marroni domanda identità del PDS in qualche modo dico di sì perché ritengo che l'identità del PDS non possa definirsi solo nella politica concreta
Che diciamo così lo definisce anno per anno per dire così ma debba diciamo così cercare di costruire una strategia
Anche perché se no non capisco
E alcune due parole molto impegnative molto solenne new semmai di un dubbio che non fossero troppo impegnative solenni che sono state adoperate dopo lo voglio Bolognina nuovo inizio così per Lodi nuovo inizio
Nuovo inizio addirittura in alcune formulazioni di cui la partenza davvero prendevo imparate le un pochino escatologico lì certe formulazioni no può
Sembra ma anche a stare agli abusi a al politico beh insomma suppone li chiamo così un'identità strategici
Vedi io lo dico perché questo è anche il punto dove io sento ancora male questo vuol ridiscutere molto più ci tornerò alla fine
Un aspetto molto controverso tra di noi cioè il rapporto uno pur con il PSI
Dove io credo dobbiamo anche uscire dalla perché giù prontamente che l'undici rinunce non cedendo indifferenza rispetto alla preoccupazione ugualmente D'Alema e gli altri compagni di dire ma otto abbiamo ragionare con questa forza cercare e costruire eccetera eccetera no
Francamente non mi pare di averlo capito cioè se ho commesso degli errori mi pare averlo capito insomma questa cosa vincerò chiara nella testa
Però insomma ecco io credo posso sbagliarmi scuro mi sono sbagliato però dovete anche spiegare perché questa è una delle ragioni per cui io ho detto a me stesso e ad altri miei compagni di lotta che bisognava entrare nel CDA
Bene e non bisogna fare la scissione
Perché avevo letto che in ogni caso Novoli non volevamo
Costruire qualcosa di transitorio
Bene
Comune di di di di di oggi ha detto di transitorio e ma volevamo costruire qualche cosa che aveva una sua autonomia e quindi una sua capacità di riformulare una strategia della sinistra
è questa la ragione per cui io come a dire anche quando sono stato sconfitto detto però va be e noi dobbiamo
Muoverci stare per queste ragioni
E così via e
Dire una strategia politica e dire qualcosa di più
Non solo della politica che si formula immediatamente giorno per giorno e anno per anno ma anche
Significa quello altre volte abbiamo detto fare un'analisi di case e su questo ricavare
Cioè aveva alle spalle un'analisi
Del politico sociale del politico
Sociale
Per non a mio parere
E io dico questo
Che quando parlo di una dico che c'è un problema di identità come problema di costruzione di una nuova strategia
Di cui questo partito assume l'ambizione di volersi fare protagonista di una nuova strategia della sinistra
Non è che questo viene prima e poi dopo c'è l'azione politiche non è qualcosa che arrestarsi no io anche argomentando sulle questioni etiche non poste qui in asterischi e
Temi che venivano fuori presente dalla questione la qualità totale ho cercato di operare questa connessione che però è molto importante tra meglio così un'analisi appunto di fase
E poi però anche l'immediato che era non solo queste società la FIAT ma per esempio quello è quello che era dentro tutta la trattativa la trattativa più
Pari no
Io credo che poi insomma
Questo da avere qualcosa che io ricavo darà lezioni togliattiana
C'è un intreccio
Questo agli atti c'era tra le l'idea che Togliatti fosse un tentativo questa indagine raccontato io Vito c'era fino in testa
Uno fattiva una strategia che poi aveva anche delle sue esplicazioni tattiche e così via no insomma del resto anche quello che diciamo finalismo o noi lo leggiamo nel modo mi pare che tutti quanti abbiamo superato chiusi deterministica con cui l'ha letto tutto un marxismo meccanicistico per intenderci così
E e io almeno non leggo più così ma insomma anche se se leggiamo finalismo non in quel senso meccanico e deterministico
La Storia con la esse maiuscola beh insomma è un finalismo che poi insomma
Non è mai predica su un futuro cerca sempre poi di trovare degli agganci perciò territorialità
Resiste
Problema della qualità totale
A me sembra che chiede contemporaneamente un'analisi e quindi una cultura una visione dei Proci e poi delle scelte concrete
Le scelte concrete
Qui viene un punto dove io vorrei dare una risposta a a Massimo perché qui effettivamente c'è una diversità di valutazione forse però io vorrei dire a D'Alema
Forti lo devo spiegare meglio
Che cosa intendo ma e io intendo quando parlo di centralizzazione paziente azione
Non intendo una ripetizione di vecchie storie
Bene oggetti forme di dominio Manzi nuovi modi per esempio
Su un terreno la qualità totale con cui si cerca
Di operare diciamo così un controllo che non può essere mica puntiforme e schiacciante che chiede addirittura un organo del Consiglio ma centralizzata con le decisioni e questo c'è molto secondo me della grande impresa mode
E passività azione non nel senso che le la gente stava con la testa china per terra
Insomma a prendere le botte anzi questo Romiti stesso ha detto che è impossibile massimizzazione però in quel senso molto importante che io sento emerge anche dalla discussione che noi abbiamo avuto alla Camera sul
Su tutti tutta la discussione sulle riforme istituzionali insomma io voglio dire sul proporzionalismo nelle conclusioni gli alci arreso fatto tutto ragionamento con un mi sembra conservatore pare ricercatori
Però sento che il bene e lo letti in un certo modo nemmeno come rappresentazione proiezione meccanica
Diciamo così Borrelli puntiforme di tutta una serie di opinioni diverse che vengono riprodotte tale e quale poi dentro l'aula parlamentare io non credo che nemmeno uno in altra nostra tradizione abbiamo detto così io l'ho letto ecco in un altro modo qui davvero V tutto il problema dell'assemblea del rapporto con le assemblee dell'intreccio fra le assemblee come si poteva realizzare diciamo così questa presenza di masse attive
Che uscissero da una posizione di Hatha di a me all'esito del presidenzialismo e qui è un altro punto di dissenso di fondo col Partito socialista
Mi colpisce proprio perché ci vedo invece una spinta e al di là del delle tecniche diciamo così costituzionali
Tende Dioli sia riconoscere un potere al popolo mare conoscerlo come bene legga
E per no non è per caso che poi certe forme che diciamo presidenzialisti che sono molto estese
Processi di apatia che vengono dette delle masse anche lì Abbadia non significa sono stupidi non fanno niente eccetera eccetera ma insomma
Prego brutti Isa tutta la discussione che c'è su quella questione rappresentanza rappresentanza in masse e io dico più in generale diciamo così rapporto fra governanti e governati il termine come possibili del così Gramsci l'ultima parola sul partito
Io non penso assolutamente vorrei dire a D'Alema non non creiamo delle delle false
Insomma del dei dei delle punto uno cose opinioni sbagliate tra di noi
Io non penso proprio minimamente che noi ci troviamo di fronte a una condizione di movimentismo soffoca hai perfettamente ragione dunque si sarebbe una pura sciocchezza ma chi lo pensa non lo penso per ciò che riguarda lo stato del partito non lo penso
Per voi che avete forse la responsabilità maggiore
Dice
Che ci sia una debolezza ancora di dialettica democratica questo lo penso
Questo sì
Questo sì e che dobbiamo fare sciogliere un po'meno questo modo poi punti concluderò con un esempio molto pratico
E quando funghi scintilla elemento di fastidio di rivolta che c'erano tra la gente io non è che mi sorprendo
E voglio dirti massimo però che questa è una storia vecchia e nemmeno e non dico etico anche nobile
Perché io me lo ricordo da sempre la paura che dentro il partito c'è stata delle divisioni
Ed era logico perché hanno avuto per tutto un avversario che di fronte coglieva subito le ragioni delle nostre divisioni per cui insomma eh no e a a ogni accenno e si aprivano si potevano aprire de delle crepe delle differenze qua il compagno dell'ottava così duramente e diceva ma come ma che fate
Quei questo che l'avversario nostro non ha capito insomma aveva aveva questa radice nella condizione anche adesso poi al punto di vedersi perché per buona parte escluso dal potere
E questo io lo capisco è stato dentro tutta la storia del nostro partito anzi quanto più eravamo minoranza isolata dando più c'era la paura che ci si potesse c'era lavoro persino di uscire fuori dalle regole ma insomma perché esce perché avevo tanta paura quando si sapeva che Togliatti non stava più con la Montagnana e stava a cuore avevamo scelto come suo compagna Nilde Iotti perché si era così aveva paura di chiese sentiva che il l'avversario subito subito
Si sarebbe speculato eccetera eccetera no
Ecco ma voglio dire ce la facciamo su una posizione insomma il compagno che pensa ancora così ce la farà
Io non credo va bene non ce la farà se noi non rendiamo molto più intenso più organizzato se vogliamo più responsabile alla ricerca confronto
Mio pari e a un certo punto dodici dobbiamo avere un approdo
Però qui dobbiamo comprenderci molto bene tra di noi l'approdo
Massimo lo uccido io
A dare OP allora non ci siamo però chiedo io un approdo
Perché io so e io e Giorgio Napolitano anche se tra tante battaglie mi pare
Siamo ancora della gente civile che stiamo qui a discutere ci sono delle differenze di valutazione non piccole benedetto Iddio e qualcuna da fuori anche qui beh come è possibile che Occhetto sia d'accordo insieme con Napolitano e adesso vi permette di persona quell'ingrato come questa è un po'difficile da spiegare a mio parere perché se è d'accordo con Napolitano vuol dire che non è d'accordo con me
Poco male va bene se è d'accordo come vuol dire che non è d'accordo con Napolitano se una terza cosa ed è possibile dobbiamo capire perché non è d'accordo con Napolitano e perché non è d'accordo con me ma questo nuovo ci annoia
Io non lo credo e non credo alla luce dei fatti perché se noi avessimo affrontato bene chiaramente questa cosa al Consiglio nazionale mettiamoci responsabilità di tutti non mi interessano i per i voti non si sarebbero prodotte le cose si sono prodotte dopo
Allora è che dico adesso che facciamo
E queste questioni sono emerse le affrontiamo Onno e affrontandole ecco il punto indeboliamo lo sforzo del partito o invece gli facciamo fare un passo avanti io credo che gli facciamo fare un passo avanti
Poi scelto starà il senso di responsabilità di tutti quanti noi sapere
Che poi insomma dopo ma io dico che quanto più si va a un confronto vero e nella tanto più si possono trovare dei punti di
Si chiude così tanti anni
E tanto più ampio dove sta la differenza ognuno di noi adesso posso dire questo si sente con con la coscienza tranquilla e puntare meglio il suo contributo a a uno sforzo comune beh insomma
Siamo proprio sicuri che
Che il partito capisce questa logica non lo so io non ne sono così sicuro in ogni modo io credo che Suma ecco
Se non facciamo questo passo in avanti io temo che noi insomma
Beh insomma poi dopo
Non è che siamo più forti
Alla fine poi saremo più deboli perché saremo più bagni e più incerta
E non voglio dire più diversi
Grazie Ingrao io volevo rapidissimamente fare qualche osservazione sulla questione posta da marroni innanzitutto ma
Io penso che sia tuttora aperto
Bisogna riuscire a costruirlo via via un problema di identità forte
Del partito del partito democratico della sinistra
E parlo di identità sociale e politica
E anche l'identità ideale da questo punto di vista anch'io penso non c'è dubbio che la vicenda degli ultimi anni aperto un voto Granda
E noi dobbiamo sapere che che se non è la sinistra e per quello che compete a minori
Se non siamo anche noi a fare i conti con questo voto aperto dalla crisi del comunismo dall'esperienza e dal dramma di questi ultimi anni
Poi poi che in politica il voto in realtà non insiste o non resiste a lungo saranno altri a cercare di colmare questo vuoto
E in questo senso anch'io penso che l'ha chiesta dal suo punto di vista cerca di colmare questo vuoto
Unendo critica del consumismo e a suo modo critica del capitalismo e trascendenza qui c'è un grande tema di fronte alla sinistra
Il tema di come non ideologicamente ma di come attraverso una critica materiale
E anche portando avanti un'attenzione politica e i ideale riesce a muoversi nelle contraddizioni di questa società anche spingendo oltre questi meccanismi oltre queste compatibilità e in questo senso anch'io insisto molto sul valore di una autonomia del PDS che io poi penso dobbiamo interpretare in modo giusto autonomia e non come chiusure in noi stessi
Non solo come fatto distintivo rispetto ad altri per negazione siamo autonomi distinti differente rispetto a ma autonomia
Nel senso di un partito che portatore di un progetto strategico suo rivolto anche all'insieme della sinistro
Da questo punto di vista io penso che noi abbiamo possiamo a vere
Una nostra originalità
D'Alema qui ha fatto riferimento a Togliatti al quarantaquattro i ad altre esperienze che abbiamo alle nostre spalle ma anch'io penso che molto del destino del PDS della sinistra italiana
Si giocherà sul un nudo di come si esce dalla crisi della Repubblica e dalla crisi della democrazia
E cioè non solo con una proposta sociale in senso stretto
Ma portando avanti a mio avviso una proposta di mucca titolo forte e io qui insisto che c'è può esserci sempre di più la nostra originalità
Di fronte a un partito socialista italiano che è portatore sia pure adesso con problemi di una sua ipotesi il presidenzialismo
Di fronte a Rifondazione
La cui linea mi pare è sostanzialmente una linea di conservazione la costituzione non si tocca noi possiamo riuscire a carattere a caratterizzarci sempre di più in modo originale
Portatore di una proposta democratica forte capace di guardare ai danni alti molto d'accordo
Ai rami istituzionali bassi
E all'intero tessuto democratico della della suscita ed il Paese ecco io qui se devo dire con schiettezza la mia la mia opinione
Riusciamo ancora a mettere in campo idee e le nostre forze
Esempio da questo punto di vista e concludo ora la rapidissimamente
La trattativa in corso tra il Governo sindacati e la Confindustria ma io nell'introduzione usato in un termine che può apparire anche forte ho parlato di un silenzio
Politico
Dei grandi partiti e in parte anche del nostro partito certamente neri parlavano un attimo fa Ingrao Enna Napolitano
Cioè un problema serio e grande che riguardano e io penso da molti punti di vista perfino da un punto di vista strettamente strettamente politico dobbiamo per esempio riflette sul fatto che essendo un protagonista essenziale il Governo noi non abbiamo con forze chiesto e non siamo neanche riusciti ad ottenere una impegnativa discussione in Parlamento su come il Governo stesso andava ad una trattativa che ha
Questi significati
Poiché il governo poi si impegna a nome di tutto il parlamento e quindi sulla base di quali priorità e di quali scelte il Governo che rappresenti il Paese andava a confrontarsi con la Confindustria e con i sindacati
Ma io poi parlo di un ruolo non strettamente politico e parlamentare ma anche di una azione da fare la Paese e qui io penso che i problemi seri
Ci siano anche per il movimento sindacale è mia opinione che il rischio di un esito centralista ci sia e sia forte
Almeno altrettanto forte quando quello poi di un rinvio per la scadenza elettorale
Ma il rischio di un esito centralistico c'è per esempio dove se passa la linea di una predeterminazione degli scatti di scala mobile e passasse la linea di forme di contrattazione annua del salario
Io lo dico non solo da un punto di vista strettamente retributivo e salariale
Ma da un punto di vista della struttura della contrattazione noi anch'andremmo ad un rapporto centralistico tra le grandi forze del nostro Paese
Un rapporto che renderebbe difficile impossibile nell'epoca della fabbrica integrata a dire quell'autonomia di potere di intervento dei sindacati dei lavoratori che essenziale
Da questo punto di vista io per esempio penso
Che sulla democrazia sindacale e sulla democrazia del mandato che una grande questione noi dovremmo stimolare di più una discussione e fatti nuovi dentro il sindacato io faccio esempi che è molto concreto
C'è stata polemica forte della CGIL
Se ci dovesse essere una consultazione anche referendaria
E comunque che coinvolgesse tutti i lavoratori prima che partisse questa stessa trattativa
Adesso siamo a luglio la trattativa è rinviata a settembre ciò che io ritengo essenziale e decisivo
E che comunque si è va avanti la trattativa prima della stretta Lissi esserci di una vera democrazia delle mandato e cioè ci sia un tale rapporto
Di consultazione di coinvolgimento di lavoratori
In base al quale i sindacati il momento in cui dovessero effettivamente stringere hanno il mandato sui sì esserino che devono dare cioè io quindi pongo il problema non del referendum secco all'inizio alla fine ma di una democrazia sindacale ricca e complessa si altrimenti il rischio è che si oscilli tra referendum invocati chiesti
E la completa assenza di regole di democrazia sindacato io penso che in questo vi sia uno spazio grande che la democrazia del mandato sia un tema effettivo e grande finisco ringraziando ancora e molto
D'Alema Napolitano Ingrao e tutti quanti voi