L'intervista è stata registrata mercoledì 9 ottobre 1991 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Autodeterminazione, Crisi, Croazia, Dc, Jugoslavia, Slovenia.
La registrazione audio ha una durata di 34 minuti.
Rubrica
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DC
Torniamo ad occuparci della crisi jugoslava questa volta con un'ampia intervista realizzata con il segretario regionale della Democrazia Cristiana del Friuli-Venezia Giulia Bruno Longo
Il Friuli-Venezia Giulia voi in quanto regione confinante Regione italiana confinante con la Repubblica di Slovenia e quindi anche regione italiana più vicina alla Repubblica più vicina geograficamente a Repubblica di Croazia
Voi in seguito al collaborazione e informazione reciproca gli scambi che venivano tra regioni vicine soprattutto scambi collaborazione accentuate sì in questi ultimi tempi in seguito alle prime elezioni libere e democratiche sussiste collaborazioni fra regioni vicine sono particolarmente accentuate
Vuoi per le potenzialità che assegnato la legge sulle aree di confine recentemente approvata dal Parlamento italiano al Friuli-Venezia Giulia visto inteso come punto una regione di collegamento di scambio ma anche un trampolino di lancio verso le realtà dell'Est europeo
Per tutti questi motivi diceva il Friuli Venezia Giulia e è stato ed è tuttora un osservatorio particolare privilegiato e anche un osservatore particolarmente attento nei confronti di tutto ciò che si sta muovendo
In Jugoslavia e soprattutto nelle sue due repubbliche più a nord quindi la Slovenia e la Croazia
Negli ultimi mesi quindi benché in Slovenia e in Croazia
Dal Friuli-Venezia Giulia sono partiti segnali di preoccupazione inviti rivolti dare singoli esponenti politici ma anche da amministratori pubblici
Nei confronti del governo nazionale nei confronti dei partiti nazionali italiani
Perché si andava affermando la realtà jugoslava
Poteva scoppiare da un momento all'altro con una crisi senza precedenti e che appunto c'era bisogno di rivolge una particolare attenzione verso ciò che si stava realizzando in Slovenia in Croazia ma appelli moniti preoccupazioni che non hanno avuto praticamente quasi nessun riscontro
E quindi ci si è trovati a un certo punto davanti la proclamazione dell'in Slovenia successivamente trasferite sui in Croazia
E il fatto che i partiti a questo punto non solamente italiani i governi addirittura europei si trovano a dov'era affrontare il problema della crisi oramai scoppiata in così larga
All'interno delle tante iniziative che sono partite del Friuli-Venezia Giulia occhi ed hanno visto coinvolto in prima persona e Friuli-Venezia Giulia fa ricordata una visita Volpi svolto ad una delegazione ristretta
Del diciamo dell'Internazionale democristiana cioè del Partito popolare europeo dell'Unione democratico cristiana europea
Che si è svolta nel febbraio di quest'anno quindi ben prima appunto e lo scoppio cru entro anche non solo appunto Amato ma ed un italiano
L'italiano era per l'appunto il segretario regionale della Democrazia Cristiana Bruno Longo che abbiamo intervistato quest'oggi
Sentiamo un po'dell'intervista le impressioni che ricavato allora ed il segretario della il rappresentante italiano
Della democrazia cristiana quali conclusioni ha tratto e cosa a
Suggerito lanciato come come avvisi anche come appelli a livello nazionale assumendo anche delle posizioni estremamente dure esplicite critica nei confronti di scelte ritenute da lui sbagliate attuate in di politica estera nei confronti appunto da dimostrare attuate dal governo italiano partiamo con l'intervista
Bruno Longo consigliere regionale andare nel febbraio di quest'anno in una con una delegazione europea ristretta dei il Partito Popolare Europeo di riunione democratico cristiana europea in visita in Slovenia e in Croazia e quindi prima del scoppiano solo del conflitto militare ma anche diciamo di quello politico diplomatico quindi prima del ricco del della proclamazione d'indipendenza delle due repubbliche
E avuto avete avuto come delegazione delegazione una serie di incontri però per conoscere più da vicino la realtà le signorine della classe con ci può descrivere un po'cosa avete visto che che conclude l'avete tratto allora
Noi siamo stati due giorni tre giorni in Croazia è stato un'esperienza molto interessante
Lo è stato interessante andammo da quel viaggio oggi ci rendiamo conto che erano esatte
Forse fanno avere un certo rammarico sulla mancanza di determinazione da parte del cioè da parte dell'Italia determinazione io sono quasi certa la certezza non può essere di nessuno ma sono quasi certo avrebbe potuto forse limitare la guerra ma evitare i postumi della guerra e perché questa guerra
Atto rancori lutti
Che per molti anni lasceranno il segno specialmente
Al confine fare
Delle convinzioni che poi mi sono state presenti in tutta la mia azione politica
Devo dire che anche prima io conosco molto bene la situazione la situazione slovene la situazione croata la conosco da quando era presente
Il regime comunista ma
L'ha cominciata a frequentare molto di più anche nel momento in cui il regime comunista è caduto nata alla democrazia quindi
ASL o venia noi abbiamo incontrato
Del Presidente per fare le che un nostro amico i ministri abbiamo incontrato il presidente del Parlamento l'ufficio di presidenza della Repubblica con alla testa il Presidente della Repubblica
Poi abbiamo avuto come era logico incontri crono ma il partito democratico cristiano
Eccolo chiedo una cosa la situazione della Slovenia della Croazia è balzata prepotente prepotentemente all'attenzione dell'opinione pubblica dei giornali gli organi di informazione quando è avvenuta la proclamazione indipendenza e quando subito dopo in Slovenia ci sono stati degli scontri armati fra le milizie slovena e l'esercito federale jugoslavo in molto spesso detto che una cosa è giunta quasi inaspettatamente questa proclamazione dipende c'è nessuno quasi se ne ha raccolto prima che si stesse avviando così quello
è stato un atteggiamento di leggerezza perché lei può andare a rivedere il mio commento alla visita quando torna
Ma io dissi chiaramente
Che da parte dell'Italia e della CEI si doveva riconoscere
In quel momento non si parlava d'indipendenza in quel momento si parlava di autonomia di vera autonomia
Della repubblica di Slovenia della Repubblica di Croazia all'interno di una confederazione di Stati autonomi quindi
Una posizione
Noi abbiamo subito patrocinato che noi abbiamo sostenuto con forza ma di fronte alla quale non siamo stati ascoltati neanche dal partito al quale io appartengo in sede nazionale però questa
Sind
Da un anno a questa parte stiamo sostenendo che la Slovenia e la Croazia devono dovevano essere repubbliche autonome all'interno di un una confederazione oggi questo discorso è illusorio oggi certamente ci troviamo di fronte a Stati indipendenti ma ugualmente io credo che bisognerà trovare qualche forma di aggregazione o di collaborazione fra questi Stati all'interno del c'è perché noi siamo convinti che bisogna portare questi Stati all'interno della scena che devo dire
Che l'atteggiamento di apertura nei confronti della Slovenia apporto immediatamente dopo la fine di marzo a inserire come membro stabile il centro sul dell'organo quotidiano ufficiale del democrazia cristiana pur
Ecco una lettera se ci richiedere dopo unite se nelle tre molto ampie comune esplicite appunto critica alla politica venuto per la del governo italiano nei confronti appunto del processo indipendenza della Slovenia della Croazia dicendo che si mancavano degli appuntamenti covato un po'assenso
Oltre un commento su questo se questa sua presa di posizione a livello nazionale le chiedo un'altra cosa molti molte persone si chiedono perché dover riconoscere questi piccoli Stati di un milione un milione e mezzo due milioni di abitanti e nel caso per esempio la Slovenia la Croazia perché
Ma anche qui io credo che per comprendere quello che è successo in Slovenia e in Croazia bisogna comprendere quello che era prima la Repubblica di Jugoslavia sotto tre
Menti di fondo innanzitutto sotto la ideologia marxista secondo con un capo carismatico quale Tito terzo con la forza
Venuta a cadere il marxismo partito non c'è più la forza stiamo vedendo che non è
Ormai più attuabile quindi automaticamente
The queste regioni che queste nazioni queste repubbliche che hanno poco in comune fra di loro non potevano restare
E assieme se non in una forma di confederazione ma con piena autonomia io mi son convinto subito di questa questione e c'è tutto volto perché se ne convincesse mio partito sul popolo ma io la presi anche in Consiglio nazionale attraverso la presentazione di un ordine del giorno
Ma le cose poi si sono trascinate in forse
Nella inconsapevolezza che in questo modo si andava a perdere una grande occasione oggi io dico che abbiamo perso una grande occasione proprio perché abbiamo trovato nella guida del ministero degli Esteri una convinzione diversa forse sono in torto io perché non ho la visione politica che può avere il ministro degli Esteri però la realtà di oggi la stiamo vedendo
E con lei nel anche nel corso di interviste accenno più volte alla diversità delle situazioni esistenti sloveni in Croazia una situazione riassumo più nel complesso stabile grata ma delicata in quale in quale maniera per quali motivi
Mi alla situazione politica e più omogenea pur essendo i partiti frazionati però sono tutti i partiti che hanno appunto di riferimento
La politica europea la politica della Shell e forse politiche europee
In Croazia pur essendoci questo aspetto molto forte c'è però una situazione abbastanza diversa
C'è un crogiolo di religioni di razza anche Slovenia c'è una forte minoranza serba c'è
Problema è che riguarda proprio alla snatura l'azione del c'è Platini serbi che hanno costituito proprio delle zone di sopravvivenze quindi hanno creato all'interno della Croazia situazioni certamente di grossa difficoltà
E quindi
Io feci subito questa distinzione anche per quanto riguarda noi l'Unione democratica croata pur avendo chiesto di aderire alla democrazia ricordo che l'Unione Democratica creata il partito del presidente dei Tucci marcia avanti pur aver dico chiesto in quell'occasione in cui noi siamo stati lo stesso Tucci ma in chiese a noi la sera a cena
Di
Intervenire affinché l'Unione Democratica corretta croata venisse inserita nell'Unione Democratica Cristiana europea
Ora dei riferimenti verso un assioma lirismo troppo accesso e quello che oggi sta avvenendo tutti quanti noi lo consideriamo però ci rendevamo conto che in quel momento è era il momento per aprire le porte dell'Europa a queste in realtà alla realtà croata una io non mi sono mai
Il preoccupato dal problema delle minoranze siano esse minoranze serbe siano esse minoranze di altro genere perché le minoranze vengono tutelate
è mia convinzione forse sbaglierò ma vengono tutelate certamente da governi democratici non vengano tutelate da governi autoritari
E come apparato la questione delle minoranze c'è un un un problema particolare nel processo di indipendenza tennista italiano sloveno e croato quanto meno prevalentemente italiana slovena e croata sequestro costituito un partito e la legale dite democratiche istriana che richiede un'autonomia delle regioni istriana all'interno o comunque ante all'intera con la forma diciamo di riconoscimento da parte la Slovenia della Croazia
Questo perché si crea un confine di Stato fra due repubbliche che divide ambientalista e la sua popolazione da liste son partiti di s e critiche soprattutto nei confronti delle notizie Agave né con per una asserita scarsa attenzione e confronti una specificità geografia culturale ma anche una scarsa attenzione nei confronti quello criminale sono le minoranze che dividono a cosa ne pensa
Ecco vede
Le dicevo prima che io missiva italiana parla di storia di arte di cultura italiana e questo non lo mette in discussione nessuno gli eventi della storia però
Hanno portato a che i cittadini di lingua italiana oggi siano la minoranza nell'Istria se noi risolviamo il problema della minoranza italiana creiamo un problema della maggioranza degli altri
Delle altre di altri cittadini io credo che dobbiamo entrare nel concerto europeo per risolvere il problema delle minoranze
Nel concerto europeo dove ogni governo autenticamente democratico ha il dovere
Direi anche l'obbligo più che doveva proprio la cultura religione
Storia le minoranze quello che le minoranze portano con sé nella storia il concetto che dove esistono delle minoranze debba essere territorio della nazione madre beh questo è il concetto di Milosevic attenzione Mino cervice cosa dice che dove esistono i serbi
Deve essere territorio serbo e credo che sia un concetto contrario al nostro questo qui noi abbiamo come concetto il fatto che lo Stato nazionale la realtà nazionale qualcosa
Che non può essere confuso confusa con la provenienza con la i governi democratici e consolidati dei governi democratici Slovenia e Croazia noi potremmo tranquillamente dialogare
Con questi governi per creare quelle forme di autonomia quelle forme di rispetto a quelle forme di specificità di queste regioni all'interno dei loro Stati però ecco io credo che l'esempio italiano dove esiste l'Alto Adige dove esiste la Val d'Aosta dove ci sono gruppi nazionali
Che godono di reale piena autonomia all'interno dello Stato italiano debba essere un discorso che in Europa diventi il fatto normale perché l'Europa ha avuto nella storia tanti
Stravolgimenti che oggi sarebbe assurdo voler far coincidere
Gli stati si è una situazione di impasti lei diceva che governi europei hanno perso una grossa occasione ma anche un momento opportuno per appoggiare e riconosce di penso delle sue Craxi in questo momento c'è
Il governo italiano fermo perché non ha un consenso a livello CEE per il riconoscimento delle dure pù di che e la CEE ferma perché non all'unanimità al suo interno e con lei praticamente cosa ritiene bisognerebbe fare in questo mito per sbloccare la situazione
Ma io credo che poiché sono convinto che l'Italia ha una grossa influenza all'interno dell'ascesa intanto dico italiano prendesse una posizione molto forte molto chiara sarebbe seguito certamente dal governo tedesco
Anche da altri governi certamente banca c'è al governo spagnolo che al problema dei baschi e quindi è titubante ma io credo che se noi abbiamo il coraggio di prendere una posizione chiara e forte certamente questo problema possa risolversi intanto auspichiamo salutiamo che sia prevalso al momento della trattativa perché se non finisce la guerra i problemi non possono essere affrontati il primo momento di questo futuro del di tutti i Balcani quindi della Slovenia della Grasso ma io dico anche della Serbia e del Montenegro della Bosnia
Passare attraverso la trattativa e non attraverso le armi
Ecco l'ultima domanda riconoscimento della indipendenza della sono intatte la sua linea della prassi e cosa penso di questa iniziativa Pannella lo conosciamo c'è abituato a queste cose
Io dico che in questo momento
Posso anche esser contento che Pannella condivide la posizione che noi abbiamo e cioè che quella
Di delle ha tra l'
Rossi il riconoscimento della Slovenia e della Croazia di trovare un nuovo assetto di pace nei Balcani noi vogliamo collaborare anche con la Serbia cogliamo con la pare anche queste con queste nazioni ma vogliamo collaborare con governi e con nazioni autenticamente democratiche che rispetta i meccanismi della democrazia
E quella che avete appena terminato di ascoltare e l'intervista resto tutto almeno per questo spazio dedicato alla crisi jugoslave al processo di indipendenza delle Repubbliche di Slovenia e Croazia da Maurizio becca e tutto e passiamo la linea agli altri programmi di radio radicale
Torniamo ad occuparci della crisi jugoslava del processo di indipendenza delle Repubbliche di Slovenia e Croazia la Slovenia e la Croazia hanno in comune condividono una penisola che la penisola istriana
Regione istriana che e popolari
Sia degente di madre lingua croata che le genti madrelingua slovena ma anche da una cospicua minoranza di madre lingua italiana
Una minoranza che esponenti l'ha presa per la comunità italiana Iniesta si sono rivolte la madrepatria per chiedere un aiuto affinché questa rappresentanza
Nazionale in alcuni Stati esteri non venga assimilata dal punto di vista etica non scompaia definitivamente e anche noto ma lo ricordiamo la risposta
Che diede il presidente del pubblico ed era Francesco Cossiga in seguito alle prime richieste Yuto affermò in sostanza di essersi a corto per la prima volta in quell'occasione fece una minoranza italiana
In Istria con ciò intendendo che sicuramente Ranza italiano evidentemente c'era sempre stata ma negli anni precedenti a libere elezioni svolte sì in sloveno in classe nel corso di sulle posizioni del governo comunista di Slovenia e di Croazia
Nacque una discussione abbastanza Cesa e poi appunto ci fu un ritiro diciamo di queste dichiarazioni ma un altro aspetto importante del comunità italianista ma anche le altre comunità e il rapporto che tutto ciò ha con il processo di indipendenza delle Repubbliche di Slovenia e Croazia difatti l'Istria viene divisa da un confine sul fiume tra gogna vicino a Capodistria
E quindi creando un confine di Stato che divide a metà nella regione
Tradizionalmente cioè unità e popolata appunto sia da gente slovena che trovata che italiana ma anche più semplicemente istriana come Adriana contatto poco noto vi erano persone che davanti alle dichiarazioni di nazionalità non scrive norme italiane slovena e croata ma semplicemente istriana ecco questo è un altro aspetto poco noto del appunto del processo quindi pensa di Slovenia e Croazia che divide una Regione appunto l'Istria e divide addirittura una minoranza nazionale a questo punto di vista non più tra due Stati cioè l'Italia e le jugoslave ma del tuo fra tre Stati diversi Italia Slovenia e Croazia
Di questi aspetti abbiamo parlato con il presidente della Giunta esecutiva
Dell'unione italiana
Dell'Istria Maurizio Tremonte partiamo con l'intervista
Maurizio Tremonte presidente del
Italiana del distretto così via che che presenta e che quindi si pone come soggetto per otto non mia politica economica culturale e sociale della anzi italiana e che quindi in qualche modo quello che io chiamo una camera di compensazione di tutte le istanze le esigenze tutte le anime della della comunità italiana in Istria Fiume e nelle isole in cui si articolano si confrontano queste posizioni e che la fine appunto propone un It è una posizione unitaria per affrontare quelli e cercare di risolvere quindi quelli che sono i problemi della comunità italiana e con livello nazionale italiano si è sentito parlare forse quasi per la prima voi
Delle così il pubblico meno attento degli italiani mister quando ne ha parlato il presidente della Repubblica Francesco Cossiga dicendo e la prima volta che mi accorgo che che esistano esisterebbe ecco con
Un su un pubblico c'è aperto il pubblico italiano
Poi prendiamo anche atto delle scuse che poi prende Cossiga fatto per quanto riguarda gli italiani ne abbiamo tormente sua disponiamo di dati del censimento del numero di questa uno fatti e resi noti in Croazia per cui gli italiani dichiarati italiani in in Croazia sono circa venti mila coloro che hanno dichiarato la madre lingua italiana sono circa trenta mila quindi calcoliamo che con la Slovenia dovrebbe sarebbe arrivare attorno al CIPE di venticinque mila dichiarati italiani sulle trenta quaranta mila complessivamente coloro che ricavano madre lingua italiana furtivamente
La Regione copisteria
E prese all'interno di un problema duplice spetta indipendenza delle aree Repubblica di Slovenia e Croazia che crea Stati diversi tutto ciò crea una situazione particolare non solo per l'Italia ministri ama come note sostenendo come va sostenendo accanito democratiche istriana utero al TAR particolar mente difficile più gravoso rispetto al passato e come vi ponete come si pone diciamo agenti istriana rispetto al processo del dell'indipendenza della Slovenia della Croazia da questo punto di vista ma io direi che
Quando suppongo che i confini con la quale Cardi confini a nessuno fa piacere valicando e quindi c'è una rifiuto umano psicologico delle nei confini
Minoranza italiana come anche le genti istriane si pone persone indifese venne corazza in maniera molto propositiva parquet in quest'indipendenza noi vogliamo vedere un maggior livello di democrazia uno Stato di diritto compiuto vogliamo vedere effettivamente però quest'indipendenza vediamo oggi si traduce sul piano proprio locali Striano nel la imposizione di un confine
Rischia di dividere l'Istria rischia di interrompere quelli che sono i flussi normali giornalieri delle genti che si sentono ho soprattutto forse istriani perché ancorato è una realtà culturale particolare una storia particolare che poco data dall'interazione di trekking quindi tre culture di tre lingue quella italiana croata e slovena e quindi la proposizione complessiva che lei e quella di un ho una proposizione propositiva proprio di tendere a super Ari confini ha svuotato di fare in modo che quel confine appena posto diventi solamente una linea di demarcazione sia un confine osmotico quanto più possibile osmotico Esione di mezzi persone senza mostra neanche le carte d'identità
Effettivamente questo oggi non c'è Noel con anzi italiana ci poniamo quest'ottica di minoranze italiane che rischia di essere divise quindi anche noi cerchiamo di proporre all'otto unità croate slovene ne di trovare delle soluzioni adeguate per la minoranza italiana ma anche per tutte le genti dell'Istria tendente soprattutto acre are una struttura di Autonomie locali che tutto sommato ne il rispetto totale della sovranità della statualità di Slovenia e Croazia permetta di creare un una un match canis ma una struttura a livello locale che garantisca una certa Space che si era chi garantisce quella specificità liste di cui noi stiamo parlando si potrebbero trovare un discorso di regione a statuto speciale da politica si potranno risolvere anche questi problemi
Quindi un'ipotesi di una regione
A statuto speciale appartamento a due Stati o un in pozze detto da COMU federativa tra Slovenia e Croazia con maggiore ottomila ettari per esempio per quanto riguarda l'Istria ma le ipotesi sono tante le proposte sono anche molte il problema è quello di otto
Fare nelle sedi istituzionali di incanalare il dibattito nelle sedi istituzionali di portare queste proposte nelle sedi soggetti istituzionali adeguate e li far sviluppare il confronto politico e sensibilizzare il governo Zagabria di Lubiana su quelle che sono le esigenze delle genti istriane per trovare delle soluzioni opportuno io non saprei propone adesso una qualsiasi credo che le l'esposimetro parlamentare radicale Marco Pannella ha iniziato uno sciopero della
A me alcuni giorni fa appena
Ma sospinge a sostenere la necessità del riconoscimento internazionale l'indipendenza delle sue
Grazie cosa pensa di questa iniziativa ma io credo che
Siano positive tutte quelle inizia
Dire tese a
Far riconoscere quello che ormai è una realtà di fatto è che non si può più disconoscere
L'attenzione proprio quella di a risolvere in maniera
Contrattuali in maniera pacifica i problemi e quindi riconoscere prenderà atto riconosce la Slovenia Croazia e quindi risolvere tutti i problemi che effettivamente sì pop si si si porranno quando nasce come dico sempre quando nasce un bar vino Cornovecchio al mondo un bambino e di risolvere tutti insieme tutte le parti corretta i problemi che comunque se mi si vengono a porre e in quest'ottica fortemente appartengono dalla io non si tagliano a risolvere i problemi della minoranza italiana e del listino
E questo era Maurizio tremo il Presidente della Giunta esecutiva dell'Unione Italiana delli straccio della rappresentanza ufficiale della comunità italiana in Istria
Intervistato sul sui vari aspetti così spesso poco noti per quanto riguarda la Regione Istriana dei processi di indipendenza della repubblica di Slovenia e di Croazia
Con questo è tutto da Maurizio Becker un grazie per l'ascolto passiamo la linea agli altri programmi di radio radicale
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