Presentazione rapporto Cedaw sui diritti e le politiche delle donne in Italia - Conferenza stampa di Rosa Maria Villecco Calipari

Tutti
Ringrazio tutti i presenti
Abbiamo convocato questa conferenza stampa al fine di
Presentare il rapporto ombra che è stato redatto da diverse organizzazioni per la promozione dei diritti umani associazioni delle donne coordinamenti sindacali e singole esperte di genere
Il rapporto vera che a questo punto possiamo definire il secondo rapporto ombra perché il primo lo abbiamo presentato e anche in quel caso mi onoro di essere stato diciamo la promotrice più di tre anni fa fu fatto sempre qui alla Camera dei deputati e fu il primo che la società civile presento
Alla si dava voce la convenzione per l'eliminazione delle discriminazioni contro le donne delle Nazioni Unite
Oggi siamo qui perché nel novantacinque la quarta Conferenza sulle nomine a Pechino aveva indicato una piattaforma dazio
Che prevedeva un piano nazionale di diciamo ogni cinque anni
In un il nostro Governo ad oggi
Presentato questo piano nazionale
E un percorso che era iniziato con il Governo si è
Purtroppo interrotto
Questa interruzione apportato le organizzazioni qui presenti quindi diciamo una forte rappresentanza dalla società civile
Ha nonne in maniera ovviamente contrapposta ma in maniera propositiva e critica a continuare invece il lavoro precedentemente condiviso
Di un rapporto su quella che è la situazione rispetto ai punti indicati dalla piattaforma antichi
In
Il mio ma la mia volontà il mio impegno oggi di
Presentare qui alla Camera in questa conferenza stampa il rapporto ombra è ovviamente
Secondo me
Letteralmente iscritto nel mio mandato parlamentare
In quanto parlamentare il mio dovere e anche il mio mandato è di fare da da punto di collegamento tra quelle che sono le istanze della società civile e il Governo
In questo senso anticipo giacché
Spero già nel mese di settembre che quella che oggi una conferenza stampa diventi invece una un incontro organizzato e come allora come dicevo nella prima rapporto ombra abbiamo
Avuto la rappresentanza di tutti i gruppi politici all'interno del Parlamento
è del Governo di allora eravamo diciamo nella transizione tra Governo Berlusconi il Governo Monti appena diventata ministro con delega alla fornendo ecco in questo caso
Avendo la delega al Presidente del Consiglio
Sì proveremo a invitare il Presidente del Consiglio in questo incontro che io vorrei organizzare qui alla Camera a settembre e ringrazio anche
La collega Piero Catelli che come me in questi anni a parte il sua io la chiamo la mia leader religiosi in Aula perché sulle problematiche delle donne e autorevolissima
Ringrazio di essere qui nonostante ci siano votazioni in Aula e quindi se non
Ecco quindi purtroppo abbiamo poche parlamentari presenti in molti mi ha avevano aderito ma purtroppo
Quando ci sono votazioni siamo obbligati ovviamente a rimanere in aula io non voglio illustrare ovviamente il rapporto il rapporto lo illustreranno le
Le rappresentanti di alcune di queste associazioni organizzazioni
Che sono accanto a me che vi racconteranno racconteranno i giornalisti presenti i punti
Critici e le proposte quello che voglio dire è però che è vero che in questi anni noi abbiamo avuto
Diciamo culture
Governative diverso e ricordiamo che dal due mila otto due mila nove ad oggi abbiamo avuto quattro Presidenti il Consiglio quattro Governi e chiaro che le culture che si sono alternate diciamo il Governo del Paese
Anche rispetto a queste problematiche sono completamente
Diverso è questo non ha portato a una strategia politica organica
Però è proprio questo il
Il punto ed è proprio questo secondo me quello che col Governo Renzi possiamo fare
Perché il buon erra mantenere la sua la delega al Presidente del Consiglio secondo me è un atto forte
Non è un atto che sminuisce Manzi secondo me era forza questo tipo di
Politica
Tiene e coordina
L'intero diciamo
Parterre ministeriale
Ma gli dobbiamo dare come dire una forza propulsiva affinché
In su alcuni temi dedicati non ci siano come dire arretramenti al fine di
Mantenere a tutti costi una maggioranza non sono le donne che possono devono pagare questo
Io concludo dicendo
Che il mio impegno che oggi ho preso lo prendo con voi ma credo che mi conoscete molti di voi mi conoscono è nato appunto tre-quattro anni fa il il mio impegno
Lo devo dissente il significato rafforzato in questi anni
Lei questioni
Che riguardano le donne in questi anni proprio accompagnata da una crisi economico e io aggiungo anche sociale a non migliorato
La situazione delle donne
La convenzione di Istanbul e il due agosto entra in vigore
Il decreto che ha ormai diciamo vita da un anno quello sulla con contro Alleanza sulle donne fu ecco ci sono due parlamentari
Che presentarono molti emendamenti io e la Wella Piero Catelli ne abbiamo presentati molti
Ritenevamo avesse bisogno di una maggiore ampiezza di respiro comunque ad oggi anche lì diciamo c'è una
Limitazione ancora gli impegni presi e nell'attuazione delle politiche
E a questo punto io ritengo che la parola vada data a voi
A voi che appunto avete il polso
Molto più di noi della situazione
Nel Paese
Vi lascio illustrare il rapporto ma ci troverete
Io ti ha sicuramente ma penso tante altre che oggi non sono presenti
Accanto a voi in questo percorso in un'altra diciamo attività
Che dritto ritrovi la condivisione tra società civile Parlamento e in questo caso Governo io offendo Partito Democratico ovviamente poltrone
Posso dire che faremo di tutto affinché questo riporti a a una azione sinergica anche con voi do la parola Simona Ranzoni Fondazione Congia poi chiedo alle altre ovviamente di diciamo darsi un ordine grazie
Grazie all'onorevole all'onorevole Calipari per ospita ARCI di nuovo a nella sede del Parlamento
Questo rapporto qui oggi ci sono la gran parte delle associazioni che hanno
Contribuito alla redazione alla promozione del rapporto
Pensavamo fosse un dovere farlo per rimettere al centro la questione delle donne perché malgrado ci sia stato
Una forte più forte una forte visibilità delle donne nero apicali pensando anche
A tutte le ministre che quest'anno sono state
A sono entrate imposizioni anche particolari pensiamo a ministeri che
Da solo tre anni fa non avremmo mai pensato potessero essere ricoperti da donne
Pensiamo che ci sia veramente un grosso sbilanciamento tra quello che sono le donne nei ruoli apicali e quello che invece sono
Tutte noi le donne in generale e quindi volevamo riprendere riportare l'attenzione sulla questione delle donne perché pensiamo che non è solo facendo ricoprire ruoli
Ad alcune di noi che sia sufficiente
Poter come dire a avverrà finito il proprio lavoro sulla questione delle pari opportunità
Pechino è un'occasione chiaramente quello che noi troviamo come società civile che ogni volta visto che la nostra voce non è mai sufficiente sulle questioni in Italia
Pensiamo sempre che bisogna agganciarsi a questioni internazionali e Pechino è un'occasione
è un'occasione perché il prossimo anno saranno vent'anni da Pechino e il dipartimento Pari opportunità
Già convocato a maggio proprio chiedendoci di contribuire come socio Società civile al rapporto governativo
Noi abbiamo detto che lo avremmo fatto e che volevamo farlo in maniera coordinata altra più associazioni e che quindi avevamo bisogno di tempo in realtà a giugno ancora il Governo ha presentato il proprio rapporto e quindi non sono state prese un po'in contropiede e abbiamo deciso di continuare e presentare quindi a sua volta il nostro rapporto alternativo
Che è quello che presentiamo oggi e che troverete sui siti che tutte le organizzazioni che sono presenti da fondazioni frangente poi
Dove potete appunto scaricarlo noi abbiamo letto
Il
Rapporto governativo e riteniamo che ci sono
A volte
Dati azioni che fanno parte del passato troppo passato
Il rapporto di Pechino attuale dal due mila nove al due mila e quattordici
Molte volte mancano dati e mancano fonti mancano anche risultati di della valutazione delle azioni che sono fatte
E questo un po'un problema per noi perché lavoriamo sul campo sono tutte associazioni che lavorano sul campo che fanno ricerca e quindi che possono dire quello che vendono
Non avere la possibilità di confrontare dei dati a volte diventa difficile
Molto spesso si parla di iniziative
Però ingenti igiene generando in un generico
E poi ci sono delle delle questioni che secondo noi sono scorrette in c'è un'analisi di fondo che è scorretta rispetto alla questione di genere alla questione delle donne vi faccio solo due esempi
Uno per esempio la povertà a un certo punto si dice che la questione della povertà è legata al fatto che
Visto che le donne si devono occupare molto anche dei figli della casa e degli anziani quindi automaticamente questo porta a principalmente le donne essere
Più impoverite degli uomini se non si fa un'analisi sulla su come il lavoro è strutturato in Italia è troppo facile dire che
Visto che ci dobbiamo occupare anche del della casa della famiglia diventiamo più povere
Oppure la centonovantaquattro
Dire che i risultati della
Del basso tasso di abortività addirittura di aborti clandestini
è dovuto al fatto che c'è un ottimo c'è un'ottima pianificazione familiare da francamente o veramente dei seri dubbi io veramente qualche cosa da dire su questo
E non approfondisco adesso perché poi così si dà nessuna parola tutte e altra cosa è citare il contributo della società civile quando in realtà non viene coinvolta
Cosa che invece si dovrebbe fare molto di più perché veramente si potrebbe può contribuire con l'esperienza pratica
Quindi io mi fermo qui non voglio togliere la parola anche alle altre adesso di seguito interverrà vittoria Tona del dell'UDI nazionale
Al a sua volta ci sarà Titti Carrano di dire dire controllore la violenza che la rete dei centri intima lenza
In seguito ci sarà Loredana Taddei del coordinamento nazionale CGIL sulle questioni di lavoro poi ci sarà Daniela Brancati del premio margine amiche e comunque anche saggista scrittrice e giornalista su una questione
Di donne comunicazione che prenderà il posto qui e parlerà di donne in media
In seguito ci sarà Marika di Kerry dell'Associazione A sud
Un'ultima cosa dovrei fare solo un accenno abbiamo ritenuto come società civile di aggiungere due argomenti che non sono all'interno di Pechino e che sono le nuove italiane
E tagliamo di donne di seconda generazione le donne migranti ma parliamo anche delle donne che arrivano dagli sbarchi
Che hanno bisogno di
Un'accoglienza di genere che non viene purtroppo data e parliamo anche di cooperazione allo sviluppo perché comunque l'Italia deve avere un ruolo internazionale maggiore anche sulla questione di genere
Maggiore di quello che adesso grazie
Ringrazio anch'io dell'ospitalità l'onorevole Calipari e partendo da dalla contestazione di una
Continuo come dire presente in cui l'Italia sembra immersa e anche
Con una capacità di dimenticare velocemente quello che è successo il giorno prima
Ricordo che Pechino la Conferenza di Pechino fu non solo la conclusione delle grandi conferenze dell'ONU ma anche il risultato di quello straordinario movimento delle donne hanno messo
Ma in atto in quei in quei decenni
Pechino aveva a tre come dire idee di fondo uno che bisognava guardare il mondo con occhi di Donna due che appunto per guardare questo mondo e cominciare a cambiare alcune storture
Bisognava incrementare lampada ugualmente le donne e terzo che tutto questo poteva avvenire mettendo le donne al centro quindi maestri Menga
Quella cosa produsse nelle non solo per la più nel più grande come dire convegno di donne che sia mai successo nella storia del pianeta ma anche per i Paesi che erano coinvolti a livello governativo e non governativo
Quella piattaforma da cui tutte abbiamo sperato finalmente di vedere dei frutti positivi quei frutti per un certo periodo qua e là sono o sono emersi
A distanza di quindici anni per quello che riguarda di vent'anni ma insomma per la parte che riguarda il rapporto
Due mila nove due mila a e quattordici per l'Italia dobbiamo segnalare
Che forse
Non c'è stato mai nei primi quinquennio i precedenti una valutazione così critica come quella che proviamo a raccontare in questo o rapporto
Non solo provando a correggere informazione storture che si trovano nel rapporto del del di Pio ma provando ad affermare un'altra poi un'altra posizione
Cosa emerge in questi nella valutazione di questi cinque anni emerge che i principali diritti delle donne a partire dal diritto alla vita all'incolumità psicofisica con la violenza
Alla questione delle delle guerre che tragicamente vediamo perché
Pechino mette tra l'altro questa cosa una grande alleanze tra donne del nord e donne del sud del mondo con tutto quello che naturalmente comporta per le migrati per le ragazze della seconda le seconde generazioni e così via
Appunto dalla questione del del primo diritto fondamentale quello che appunto dell'incolumità psicofisica a quello della salute
A quello della del lavoro che la base di ogni autonomia per costruire la propria vita e anche fare le proprie scelte
Riproduttive per continuare in tutti gli altri capitoli dalla povertà a ai media noi vediamo che al grande alla grande cioè che c'è una contraddizione molto evidente tra la grande crescita personale e collettiva delle donne in Italia e anche tutte le azioni le
Le politiche che vengono fatte
E e non solo l'Insinna non sufficienza di attenzione da parte delle politiche del Governo ma anche a tutti livelli naturalmente intendo ma anche spesso l'insignificanza che queste
Parole queste battaglie finiscono finiscono per assumere
Perché appunto non solo non si riesce ad affermare non si è affermato in questi anni non si è affermato in questi anni la questione del maestri mentre dell'Anpa Our ma quello che si era affermato in qualche modo sta registrando ritorno
All'indietro faccio o con non entrerò nella questione della violenza di cui appunto soffriamo dopo un anno da quella grande emergenza no del sette agosto
Del due mila e tredici vediamo tutti gli effetti deleteri nato e addirittura l'insignificanza a cui questo tre tremendo problema è stato è stato consegnato e ancora più rischia di essere
Consegnato ma anche se vediamo la questione della della salute noi ci troviamo davanti a una situazione in cui non solo la crisi dello stato sociale non solo la spending review non solo la diminuzione di tutta una serie di servizi in tutta la dimissioni
Del Paese può colpiscono le donne più povere presente a proposito
Di povertà ma anche tante né tanti bambini e bambine e anche tante me tanti bambini e bambine di figli di di immigrati
Ma vediamo anche sulla salute riproduttiva che è stato uno dei grandi dei grandi temi non solo che la battaglia delle donne in Italia ma anche di ma anche di Pechino
Che noi ci troviamo in una situazione dove il Paese
Come l'Italia ai più basso tasso di natalità del mondo il più basso tasso di e non certo
Perché le donne come dire si devono occupare di donne e anziani le donne si devono occupare di donne anziani
Perché appunto il lo Stato non riesce a rispondere con lo Stato sociale a quello che dovrebbe essere una diligenza dovuta come si dice per rapper la violenza ma perché anche la devastazione dello stato sociale su queste cose sta producendo molti danni e come noi diciamo nel capitolo sul lavoro
Siccome i figli si fanno quando appunto è possibile costruire un progetto diritta soprattutto da parte di nuove generazioni
Che hanno tra l'altro un'altissima scolarità e che giustamente avrebbero il diritto di poter aspirare a fare quello per cui hanno ho studiato
Anche perché contrariamente a questa idea del Family Plani Ingo addirittura di cose che sono successe nell'ultimo periodo che parlano a di una campagna per educare le donne alla maternità che non hanno davvero nessun bisogno di essere di essere
Educati alla alla maternità
Nel nostro Paese abbiamo visto come invece continuate si è aggravata la questione dell'obiezione di coscienza per quanto riguarda la centonovantaquattro mettendo
In conflitto i diritti delle donne con i diritti con i diritti dei medici
Abbiamo visto come solo negli ultimi mesi lampi la contraccezione d'emergenza viene finalmente scorporata dall'AIFA dalla dai metodi dai metodi abortivi mentre in tutti Italia continuano a moltiplicarsi
Azioni di terroristiche dico io contro le donne che devono ricorrere alla cento alla centonovantaquattro al capitolo di riferimento troverete
Tutti i dati che certamente non sono certo tranquilli così come non sono tranquilli a proposito di prevenzione e tutti i dati che riguardano
La questione dei la questione dei consultori e si potrebbe continuare e e si potrebbe continuare a lungo quindi la questione di questo rapporto nei suoi vari
Esterne capitoli e nella risposta alle aree critiche di Pechino
è esattamente questa che non solo noi facciamo il punto anche sugli indicatori e sui dati statistici ma che tra l'altro lo facciamo per ogni capitolo e per ogni capitolo dimostriamo come al di là della propaganda purtroppo la realtà è un'altra
Grazie tutti Carrano dire
Sì grazie buongiorno a tutti e tutte un ringraziamento all'onorevole rossa Villecco Calipari Pereira l'ospitalità
Ricollegandomi anche all'intervento precedente di vittoria Tola volevo anche sottolineare nel rapporto che oggi presentiamo
Proprio nella premessa citata che l'affermazione dei diritti delle donne in Italia non è un dato ancora acquisito
E nelle riferirmi in particolare alla alla parte diciamo della tematica della violenza maschile contro le donne
Abbiamo cercato appunto di evidenziare quelli che sono i punti maggiormente critici
Innanzitutto un approccio che in questi anni abbiamo più volte condannato non solo ora diciamo con questo nostro rapporto ma anche precedentemente
Un approccio purtroppo di carattere di un'asserita merger emergenza o interventi legislativi che si sono succeduti nel tempo
Eterogenei sempre di emergenza e non interventi di politiche strutturali tra un paio di settimane entrerà in vigore la convenzione di Istanbul che ci richiede proprio
Un intervento integrato euristico sulla sul tema e
Perché poi tra l'altro è un fenomeno assolutamente trasversale quindi è importante che ci sia questo tipo di integrazione
La situazione in Italia a quale oggi e come abbiamo l'abbiamo fotografata nel rapporto i dati sono in continuo aumento
Le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza aumentano in modo costante e progressivo le donne che sono uccise solo perché donne continuano ad aumentare anno per anno
Il linguaggio dei nidi a e ancora intriso di stereotipi e fondamentalmente manca una referente politica istituzionale
Di coordinamento delle politiche di genere e di mainstreaming ed è qui il l'importanza
è vero simbolicamente trattenere la delega sulle pari opportunità al Presidente del Consiglio ha sicuramente un'azione molto forte
è importante però che tutto questo sia declinato nelle variazioni
Di centri antiviolenza continuano ad essere in forte sofferenza la legge centodiciannove del due mila tredici che ci ha colto di sorpresa tutte l'anno scorso
Ha previsto anche dei finanziamenti destinati finanziamenti però che non sono sufficientemente chiari si parla di una programmazione regionale
C'è una mappatura dei centri che non corrisponde al dato reale
Si tratta di strutture che si occupano di questioni diciamo di disagio delle donne in senso di
Generico ma non specifico sulla violenza contro le donne
Quindi diciamo gli obiettivi da raggiungere sono sono ancora tanti l'ultimo punto a cui volevo fare riferimento è il piano nazionale anche qui dalla legge centodiciannove
Il piano nazionale contro la violenza è un piano straordinario
E purtroppo la violenza non ha nulla di straordinario
è scaduto nel due mila tredici e ad oggi i lavori sono fermi anche i lavori della task force interministeriale con i tavoli che erano stati avviati
Dal Governo letta sono completamente bloccati ci aspettiamo però
Che ci sia davvero una un contributo partecipato da parte delle ONG e delle associazioni di donne
Non vorremmo trovarci nuovamente con un documento già preparato sul quale poi non c'è Stato l'effettivo al apporto di chi lavora sul campo
Grazie
Grazie
Loredana Taddei Coordinamento donne CGIL nazionale
Dal due mila nove ad oggetto come potete leggere nel nostro rapporto
E come è stato già anche accennato con l'aggravarsi
Della crisi economica e sociale si sono anche dilatati i fenomeni discriminatori che hanno fortemente penalizzato le donne
Nel nostro Paese registriamo due ordini di problemi il primo riferite in generale
All'occupazione redditi e secondo ma non per importanza alle disuguaglianze in termini di occupazione e di reddito tra uomini e donne
E come è stato già anche detto in altri interventi non dobbiamo farci ingannare dall'avanzamento delle donne italiane nella politica e nelle posizioni apicali
Che pure con un Governo paritario di di ministri ministre è stato oggettivamente un cambiamento straordinario che rischia però di apparire demagogico
Se a questo a questo cambiamento non corrisponde poi un cambiamento anche
Della vita reale delle del delle donne del nostro Paese
E
E soprattutto se si continuano a a depotenziare le misure esistenti che che riguardano le donne e e se non si esercita anche la delega
Alle politiche di pari opportunità attualmente in capo al Presidente del consiglio che l'onorevole Rosa Calipari che ringrazio per l'ospitalità ha definito un atto forte è quello di dare grande la delega alla al premier
Anche qui ci troviamo sempre su
Questo doppio binario questa politica del doppio binario teoricamente entità teoricamente può essere può essere un atto forte
Must simpatie roba esercitata
E e quindi non ci sono grandi segnali diciamo ad oggi di questo no
E e quindi ecco la politica si continua a muovere da un po'di tempo su questo doppio binario da una parte abbiamo abbiamo e tutte queste donne vertici dalla politica siamo felici eccetera dall'altra l'occupazione femminile tra quelle più basse d'Europa
Al quarantasei e cinque in Italia sale addirittura punte del cinquantatré sette anche sessanta per cento in alcune
Zone del sud Italia
Mentre soltanto quarantatré donne su cento mantengono il lavoro dopo la maternità
E a maggio poi quindi due mesi fa l'Istat ha segnalato il record della disoccupazione per le donne che sfiora ormai il quattordici per cento la cosa senza precedenti
Ecco allora questi numeri dimostrano che la condizione femminile è ancora troppo debole
E chi non solo ma in continuo preoccupante costante peggioramento
E quindi quello dell'Italia è un grave ritardo a un un ritardo culturale e ma non solo ritardo dell'intera economia bene perché si possa parlare veramente di svolta
Per realizzare un processo di parità vero è necessaria quindi un'accelerazione
Non basta vere un Governo Almec per metà femminile servono politiche mirate per creare lavoro Investimenti servizi e tutele sociali
Perché solo con il lavoro e con il con la reale parità di genere ci sarà questo famoso cambiamento
E oltre che
Un investimento sul futuro del Paese che invece al sette al settantaduesimo posto nella classifica mondiale
Per le pari opportunità tra uomini e donne
Non è dunque solo un problema di di equità ma di benessere per tutti e e il vero nodo
Mai stato sia chiaro a tutti che è quello del lavoro
Il Paese non riparte se non si crea lavoro se non si combatte seriamente e prioritariamente la disoccupazione l'eccessiva precarizzazione una precarizzazione diffusa
Di lavoratori atipici stesso discontinua anche per le giovani che provoca insicurezza esistenziale e difficoltà a mettere in atto strategie di vita compresa quella della maternità
Quindi non basta solo un sostegno al CUP all'occupazione femminile ma è necessario un ripensamento generale della della nostra Società
E delle politiche economiche recentemente anche il ministro il il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde ha detto che l'Italia è il paese che fa meno per incoraggiare le donne al lavoro
Con effetti negativi per lo sviluppo e per
E per e competitività oltre ovviamente appunto allo scoraggiamento
Alla alla fecondità all'Italia è il Paese dove le donne guadagnano meno degli uomini
Tale viola
E quindi c'è il problema anche della disparità salariali che non mi risulta finora sia stato affrontato
Dal Governo c'abbiamo il problema della legge sulle dimissioni in bianco che era passata alla Camera lo scorso mese ma questa tassa affossata al Senato quindi le donne continuano a subire ricatti
La per per lavorare
E ecco messo ma chiudo velocemente dicendo che se non si riparte dal lavoro se non ci sono i servizi
Agli asili nido in particolare se la conciliazione continuiamo a chiamare conciliazione anche anziché condivisione
Il rapporto tra uomini e donne anche nella sfera nella sfera familiare se non si mettono in discussione insomma la la la distribuzione dei compiti senza
Considerare l'invecchiamento della della popolazione che insieme a un welfare ridotto all'osso fa sì che le donne non riescano a conciliare lavoro e famiglia
Passi avanti non se ne fanno e pari opportunità e conciliazione così come sono oggi non ci bastano più chiudo con una un auspicio visto che quest'anno l'Italia ha un ruolo importante
Nel nel semestre europeo ci auguriamo che sia un'occasione straordinaria dovrebbe essere un'occasione straordinaria perché l'Italia si faccia promotrice verrà meramente di un vero cambiamento
Per la vita reale delle donne grazie a tutti e scusate la lungaggine
Interviene adesso Daniela Brancati
Buongiorno
Sì
Devo dire che se dobbiamo misurare il il tasso di cultura di genere della Camera dall'aria condizionata a dire che molto maschile
Che mi sembra molto tarata sulla giacca e cravatta e camicia degli uomini a noi sulle nostre camicette
Va bene lo diremo alla Presidente appoggio della rete laddove
Andava e va beh ci sarà anche degli oneri non mettiamoci in gioco
Allora a me tocca parlare di un argomento che donne è media che mi appassiona da quarant'anni spero appassioni anche voi
Colleghe amiche dei di le associazioni
Quando noi parliamo di donne media parliamo di due cose fondamentalmente e cioè del dato strutturale del mondo dei media ed è il dato culturale del mondo dei media
Ciascuna di queste naturalmente ha chiesto a noi un approfondimento
Riguardo al dato strutturale io naturalmente do per scontato che leggerete il rapporto e quindi non vi annoio con cifre eccetera ma solo
Intendo esprimere i concetti che ci hanno guidato riguardo al dato strutturale noi che cosa possiamo dire in Italia come nel resto del mondo c'è stata una rivoluzione importantissima che è quella del digitale
Peccato che gli strumenti mass media
Tradizionali e istituzionali
Non ne hanno minimamente tenuto conto cioè come se ci fossero due società una che va avanti e che fa sì che i bambini a due anni già sappiano manovrare una IPAB
E l'altra invece che è quella del vecchio servizio pubblico che fa vecchie cose con vecchi metodi fino anche quando usa nuove tecnologie i linguaggi sono comunque quelli
Dico il dissi dice a Roma che quel mina non so altrove come si diceva e il concetto
è quello lì quindi c'è questa diciamo questa sorta di
Antiquariato scadente però perché antiquariato può essere anche diciamo importante del nostro sistema dei media con delle eccezioni questo è logico
Che non tiene conto di questa realtà che intanto spinge
La realtà che spinge e qui mi ricollego a quello che ha detto Loredana un attimo fa però è una realtà che spesso e fuori fuori dal sistema
è precaria soffre di tutti i problemi del precariato che sono non soltanto quelli ovviamente legati alle certezze di cui ciascuno di noi ha bisogno per vivere ma proprio legati al fatto
Che spesso si è anche disponibili a molto
Per poter sopravvivere ed entrare finalmente
In questo mondo che dall'esterno sembra un mondo ricco garantito eccetera eccetera in realtà poi non è più così neanche la allora quello è stato il primo problema come peraltro
Troverete dei dati che noi citiamo nel rapporto
Come in tutti i settori che si stanno
Un po'come posso dire che non sono più così prestigiosi più così
All'altezza dei tempi
C'è stata una avanzata una femminilizzazione del dei lavori è un poco hard date mi ricorda quello che è successo nel sistema scolastico tanti decenni fa laddove abbassando si un certo tipo di stipendi sono entrate molto più numerose le donne questo sta accadendo anche nel sistema dei media
Anche se lo ripeto bisogna distinguere fra chi è dentro e a la benché minima garanzia
Dei contratti collettivi va aziendali eccetera e chi è fuori che spesso lavora per dieci venti o trenta euro apprezzo lordi naturalmente
Quindi vi lascio immaginare il tipo di cose che si deve fare questo è il primo punto tutte le conseguenze dell'immaginate
Naturalmente voi capite che quando noi assistiamo al fatto
Che alcuni politici non i presenti immaginano che si sia molto
Digitali perché si fa politica con un Twitter
Bene io direi a tutti questi politici sì iscritte ok ma per favore intanto riformatrici questi strumenti a cominciare dal servizio pubblico che noi tutti paghiamo con le nostre tasse
Secondo punto la rappresentazione su questo
Anche purtroppo dobbiamo dire che non c'è stato molto progresso
Ci sono piccole cifre in più ma essenzialmente la figura della donna viene rappresentata
Come una figura prima di competenze voi troverete sempre in anche in un programma informativo anche serio anche importante
Uomini al posto dei competenti e una donna al posto del sociale cioè quella che o è una vittima oppure comunque testimone di fatti di cronaca
In questo le donne sono citate in tutto il resto purtroppo non abbiamo il piacere di essere interpellate se non raramente
Vengo all'ultimo punto perché il tempo stringe che è quello della pubblicità ecco su questo devo dire il mercato
Che è molto cambiato perché è un mercato che si è concentrato che ovviamente ci sono meno investimenti e molte aziende producono spot che siano buoni per tutto il continente
Quindi spesso
Dal punto di vista della produzione delle grandi aziende c'è stato un miglioramento perché
Perché il consumatore inglese consumatore tedesco non sto porterebbe quel tipo di figura femminile che a noi viene propinata e quindi da questo punto di vista diciamo che la globalizzazione
Qualche piccolissimo favore ce l'ha fatto il problema però sono invece i ritorni indietro a cui assistiamo
Continuamente soprattutto in alcuni settori come l'affissione
Cartellonistica il per esempio la pubblicità sui giornali e sui Magazine e per non parlare poi del delle copertine dei magazzini che purtroppo son sempre lo stesso punto
Ecco quindi anche la però anche sul
Discorso della pubblicità
C'è
Un problema sia culturale sia strutturale perché anche lì nonostante accordi che il Dipartimento ha fatto con lo iato
Che l'istituto di autodisciplina pubblicitaria stante tutto ancora attuazioni di questi accordi non ce ne sono stati e risultati men che meno
E poi leggerete tutto il resto grazie
Grazie Daniela adesso la parola a Marika D.P.R. indi assurda
Buongiorno a tutte grazie per l'opportunità comunque di di riportare anche qui alcune riflessioni che provengono dal nostro percorso noi probabilmente fra tutte le realtà rappresentate qui oggi siamo quelle che meno hanno un'ottica di genere
Come focus del proprio lavoro ci occupiamo soprattutto di questioni ambientali di conflitti ambientali però la dimensione l'esistenza di una dimensione di genere anche le questioni ambientali
è una cosa che abbiamo riscontrato appunto attraverso il nostro lavoro sul campo quindi di accompagnamento dei comitati territoriali
Che lottano in qualche modo contro criticità ambientali e spesso anche impatti sanitari molto forti
E che quindi abbiamo poi chiaramente deciso anche di indagare dal punto di vista ma vi dico e di ragionare su questo filone quindi il nostro contributo e di questo tipo cioè cercare di abbiamo cercato di valutare anche all'interno di questo interessantissimo lavoro di analisi del della piattaforma di Pechino e di quanto è stato fatto di indagare quali sono i limiti rispetto
No all'inclusione delle delle donne come target appunto specifico all'interno delle decisioni che riguardano le politiche di sviluppo le politiche ambientali
Intanto
Una prima una prima suggestione un primo contributo alla riflessione e che venendo anche la nostra prospettiva dal dai sud del mondo quindi lavorando moltissimo con le comunità rurali indigene lì è venuto o di prima come ci fosse un impatto specifico sulle donne rurali e sulle donne delle comunità indigene perché quando ci sono criticità ambientali quindi erosione anche delle risorse naturali dalle quali
In molti casi la vita delle donne indigene e delle donne nelle comunità rurali dipende
C'è una come dire una un'erosione ulteriore anche di di del tempo di vita dei dei dei della possibilità di esempio di preservare
Alcuni del tempo per l'educazione che già non garantita in molti casi questo vale anche ad esempio studiando gli impatti del cambiamento climatico
Cioè per spiegarlo in maniera più semplice laddove le donne come spesso avviene ancora in moltissime comunità sono incaricate ad esempio dell'approvvigionamento di acqua della raccolta di legna
Dell'agricoltura di sussistenza e queste risorse dalle quali dipenderà loro sussistenza sono minacciate il tempo necessario per questo tipo di lavoro e maggiore quindi toglie
Tempo ad altre occupazioni che sono normalmente la cura di sé e la possibilità di emanciparsi anche dal punto di vista culturale
Questo ha portato de una cosa che abbiamo osservato molto intensamente in maniera ricorrente in queste dinamiche ad un protagonismo sempre più forte delle donne anche in quei processi di difesa dei territori e dei dei diciamo del dei propri diritti ma non soltanto anche della sussistenza delle comunità
Che è esattamente quello che abbiamo osservato
Ministro del mondo negli ultimi anni però questa dinamica non è più relativa soltanto alle donne nei contesti rurali anche nei contesti urbani anche qui da noi
In realtà c'è un impatto specifico e differenziato per le donne riguardo alle situazioni di criticità ambientale
Per fare soltanto un esempio basta citare anche i dati rilievi epidemiologici che sono stati diffusi negli ultimi anni attraverso lo studio sentieri che lo studio organico più completo
Compiuto da un'istituzione pubblica quindi all'Istituto superiore di sanità su zone ad alta criticità ambientale anche lì impatti che riguardano le do gli impatti sanitari sono sono particolarmente gravi e riguardano anche un ambito specifico che è quello di sempre alla salute riproduttiva
Della salute prenatale neonatale ad esempio a Taranto una delle delle malattie più incidenti sulle donne che vivono quel territorio e l'endometriosi con delle percentuali che anche rispetto alle medie regionali
Sono altissimi che vuol dire comunque dei livelli di sterilità molto più alti oppure pensare ad esempio i legami tra allattamento al seno il PCB
Oppure ancora alla grandissima diffusione di neoplasie infantili moltissime zone contaminate è chiaro che questo significa un impatto sia in termini fisici di salute anche in Mini di come di emotivi e di coinvolgimento quando appunto queste malattie colpiscono poi in larga parte i bambini
Che ha portato anche qui da noi ad un'attivazione femminile sempre più forte quindi con la nascita di decine di centinaia
Di
Comitati di mamme di donne che si preoccupano di denunciare di difendere in qualche modo il territorio da un livello di contaminazione che significa violazione del diritto alla salute violazione del diritto alla vita e anche su temi più specifici come il entra allattamento e il che non è mai considerato come un fattore ma invece tra l'altro qui essendo un parterre di donne credo che insomma invece il valore
E anche non soltanto diciamo medico di un'attività di questo genere che venne è ben chiaro a moltissimi di noi quindi questo diciamo era il cappello
Introduttivo rispetto alla nostra riflessione
Su questo tema per entrare nello specifico della della piattaforma di Pechino è chiaro che il il tema nodale il tema di fondo e uno ed è quello della partecipazione concreta quindi reale del coinvolgimento di da detto appunto di un target specifico che quello delle donne nella pianificazione delle delle politiche ambientali nelle politiche di sviluppo inutile dire come purtroppo mosse di Tito diremo a molti interventi precedenti che da questo punto di vista a livello italiano pochissimo è stato fatto è vero che questo in questo caso specifico non riguarda soltanto
Il target femminile
è vero in generale c'è in realtà tutta la conflittualità ambientali che esiste nel nostro Paese ma un po'ovunque quindi laddove c'è una resistenza sociale una conflittualità sociale relativa ad una causa ambientale che deteriora il ter olio e molto spesso erode la qualità della vita e causa anche delle conseguenze sanitaria molto forti c'è sempre alla base un vulnus partecipativo Cerciello in Italia un'assoluta mancanza di di i di istituti di partecipazione non soltanto deliberanti e ma anche quelli meramente consultivi sono comunque molto poco utilizzati più che altro evocati e non c'è mai un coinvolgimento specifico di gruppi di donne
Questo vale sia per i processi partecipativi e dunque riguarda anche la creazione come dire l'istituzionalizzazione di benchmark di genere che che li aiutino a misurare gli impatti di quelle attività ambientali di quelle tv ita diciamo di di sviluppo produttive di di produzione di energia che sono alla base di questo discorso quindi
La nostra diciamo riflessione alla fine del del di del del del capitolo che riguarda la relazione tra donne ambiente assolutamente quella di procedere verso l'istituzionalizzazione intanto come dire la li riconosci
Do di questo ruolo che non viene riconosciuto soltanto dalla dalla piattaforma di Pechino ma anche da moltissimi altri documenti internazionali varati da allora e quindi la centralità del del meccanismo partecipativo con una particolare
Attenzione al coinvolgimento delle donne come target non soltanto particolarmente colpito ma anche come una una delle componenti sociali che in questa ultima fase sta esprimendo un protagonismo molto forte in difesa appunto dei territori e della salute
Grazie
Interventi sono terminati siamo nei tempi e abbiamo credo cinque minuti se ci sono domande
Potrebbe
Non ci sono domande essa offre gare che sono stati
Qualcuno sedici
è stata abbastanza chiara in questo senza cioè
Ha una forza nella scelta ma può avere una fragilità nel poi come ha detto anche
Loredana nel non esercitarla fino in fondo perché ovviamente un Presidente Consiglio poi anche molti impegni
Io aggiungo anche che in questi anni e non è diciamo dell'ultimo semestre c'è stato una riduzione del peso ridimensionamento dello stesso dipartimento Pari opportunità
Ecco che nel rapporto lo so che c'è scritto Vittorio però sottolinea lo so
E quindi secondo me già in quel senso andrebbe ridata forza al Dipartimento per dare quell'organo cita di politiche anche in attuazione di leggi già fatte perché voglio dire se poi per quanto lacunoso potesse essere io ho presentato molti emendamenti
Sul tema per esempio dei finanziamenti ricordo la mia amica di dire che volevamo metterci a con la definizione di centro antiviolenza all'epoca ci fu un mandato rimandato a casa quell'emendamento ecco ci sicuramente
Voglio dire un rafforzamento del politica un'organicità delle politiche dovrebbe essere data
Forse a qualcuno che possa fare da filtro tra il Presidente del Consiglio che formalmente può mantenere una delega e diciamo la società civile ma anche il Parlamento insomma perché poi
I riferimenti sono questi
Ma io infatti ho detto che l'impegno è che oggi è una conferenza stampa perché i tempi non ci consentivano di organizzare bene un convegno ma l'intenzione un convegno
Inviteremo ovviamente Presidente Consiglio se sarà ancora lui titolare della delega io penso che a settembre questo si possa fare possa essere interessante anche perché l'auspicio che le faceva
E richiede tempi brevis è le donne alla questione delle donne nella diciamo necessità
Di mettere in atto politiche e buone pratiche che portino ad una riduzione di tutte quelle problematiche nel vostro rapporto avete inserito
Richiede anche tempi belli il semestre europeo è già iniziato a settembre siamo già al sesto mese quindi che sia prioritaria che sia centrale come come tema mi sembra insomma siamo Stroke Brigo sottolinearlo sollevarlo
Bene grazie a tutte
Siamo nei tempi fantastico
Buona giornata