"40 Anniversario della dichiarazione dei diritti dell'uomo"

No
E grazie di essere venuti sembra che l'affluenza di giornalisti alle conferenze di ammessi anche se non ci sono dietro il palco dei musicisti sia sempre abbastanza elevata e questo ci fa enormemente piacere
La conferenza stampa di oggi allo scopo di fornire un aggiornamento su alcune attività della sezione italiana di Amnesty e del movimento internazionale nell'ambito dalla campagna diritti umani subito che Amnesty International ha lanciato quest'anno per ricordare il quarantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
è una campagna ambiziose anche allo scopo di accrescere la sensibilità dell'opinione pubblica mondiale su questo testo che per la prima volta quarant'anni fa sanciva i diritti inviolabili della persona umana
Una campagna che ha lo scopo di ricordare l'opinione pubblica mondiale che i governi che solennemente affermarono di voler rispettare i diritti della persona umana ancora oggi pesantemente le violano
Un esempio di come i governi sistematicamente disattendono le loro promesse eh la presentazione del rapporto annuale di Amnesty International che verrà fatta dal presidente della sezione italiana Fulvio Monza
La campagna e diritti umani subito sta entrando nella sua fase finale si concluderà il dieci dicembre in occasione della giornata internazionale dei diritti umani
Giornata in cui Amnesty International presenterà alle Nazioni Unite e ai governi in esse rappresentati di migliaia e migliaia forse anche milioni di firme raccolte in tutto il mondo
Su un appello che Amnesty International ha promosso affinché la dichiarazioni versare sia effettivamente un testo che sia rispettata
La sezione italiana di Amnesty a questo proposito raccolto a oggi oltre centoventi mila firme è un numero che la sezione italiana problemi che non ha mai raggiunto nel passato in un'opera di promozione città per città paese per paese
Cinquantamila altre firme sono state raccolte in tutta Italia per chiedere al Parlamento italiano la ratifica di un testo di diritto internazionale importantissimo cioè la convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura
A questo proposito l'ultimo aggiornamento per quanto riguarda l'Italia uno dei paesi che per primi firmarono questo testo ma uno di quelli che al momento non lo ha ancora ratificato quindi non lo ha reso vincolante
E che questo testo avuto il parere favorevole della terza commissione del Senato la quale ha dato mandato al relatore disporre questo parere favorevole in aula per la la ratifica da parte del Senato
Nella campagna i diritti umani subito abbiamo avuto molte adesioni anche in questo caso c'è stato un incremento del livello di attenzione non solo dell'opinione pubblica ma anche da forze istituzionali tanto locali quanto nazionali
L'appello in favore da dichiarazioni del sale è stato sottoscritto dei segretari politici in ordine alfabetico di Democrazia proletaria Lista Verde Partito Comunista Partito liberale Partito Radicale Partito Repubblicano Partito socialista democratico italiano
Dal presidente del Senato dal presidente dalla Camera dei deputati dei ministeri di Grazia e Giustizia e dei lavori pubblici dei segretari generali di CISL e UIL oltre a questo decine e decine di comuni di Province di regioni hanno sottoscritto l'appello di Amnesty
Nell'ambito di questa campagna come certamente saprete la sezione italiana di Amnesty ha promosso un concerto che si è svolto a Torino l'otto settembre scorso
Ed è stato un momento che ha permesso non solo alle sessanta mila persone presenti al concerto ma probabilmente a moltissime altre persone in tutta Italia di conoscere per la prima volta forse il testo della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
Di conoscere che esistono organizzazioni come Amnesty che si batte perché questo testo venga rispettata e la prova concreta che non si è trattato soltanto di un avvenimento musicale sta nel fatto che oltre un quarto degli spettatori presenti a Torino
Ha firmato un appello che Amnesty International ha distribuito durante il concerto affinché la Dichiarazione universale
Sia rispettata e questo è un dato estremamente significativo per noi
Oltre a questo ci sono da segnalare alcune scadenze alcune altre iniziative della sezione italiana di Amnesty
La più immediato delle quali per sabato prossimo convegno dal titolo Beccaria mille novecentottantotto diritti umani in carcere un convegno di amnistia proposto sul pensiero di Beccaria
Cui ha dato l'adesione ed ha assicurato la partecipazione al ministro di Grazia e Giustizia onorevole Vassalli
Oltre a questo il sedici ottobre Gianna Nannini Zucchero Fornaciari
Dedicheranno un concerto ad Amnesty International Ski si svolgerà più a Roma al Palaeur giovedì tredici ottobre
E ancora
Il nove dicembre allora nell'Aula Magna dell'Università la Sapienza di Roma vi sarà una manifestazione internazionale in chiusura di questa campagna diritti umani subito cui prenderanno parte testimoni vittime delle violazioni dei diritti umani
Rappresentanti nazionali ed internazionali di Amnesty International e speriamo che si è seguita da buona parte dell'opinione pubblica il giorno dopo appunto il dieci dicembre si concluderà questa campagna
L'iniziativa di più ampio respiro che segna la parte conclusiva della campagna i diritti umani subito per quanto riguarda la sezione italiana in un'iniziativa che riguarda il problema dei rifugiati politici
Iniziativa che viene illustrata da Margherita Basile che la responsabile per la sezione italiana delle attività in materia di rifugiati politici a cui cedo la parola per illustrare il contenuto di questa iniziativa
Dunque all'interno della Campania diritti umani subito avevamo appunto pensato di sollevare il problema
Dei rifugiati che ci sta abbastanza a cuore in questo senso né pensiamo appunto che attualmente nell'opinione pubblica ci sia
Una certa confusione tra lo straniero e rifugiato tra le due figure infatti
Normalmente lo straniero che arriva in Italia e richiede asilo è una persona che parte per i motivi più svariati viene qui in cerca di lavoro opinioni qui per studiare e rifugiato a una situazione dietro le spalle
Che diciamo è abbastanza preoccupante per Amnesty appunto questo discorso è molto importante ed è molto delicato
Come voi sapete ammessi appunto si occupa di prigionieri d'opinione queste persone che arrivano in Italia e chi chiedono asilo in Italia solo persone che molto spesso fuggono dei loro paesi eviti sono vittime di persecuzioni o sono potenziali vittime di violazioni di diritti umani parliamo appunto di persone che molto spesso scappano
Per non essere in prigionia del Po imprigionati per loro le opinioni oppure di persone che potrebbero essere torturate e uccise
Adesso ammessi in questa in questa fase della campagna diritti umani subito vuole porre il problema sia l'opinione pubblica ma in particolare al Parlamento in Parlamento attualmente ci sono giacenti delle proposte di legge
Che vedono da varie angolature ma non interessa ad ammessi entrare nel merito di questa proposta di legge quanto appunto affermare di principi importanti
Perché appunto questo intanto in Parlamento se ne parli si parli del problema dei rifugiati che un problema effettivamente molto scottante anche se dico abbastanza ridotto rispetto al problema dell'immigrazione che è un problema
Che va facendosi sempre più largo diciamo in Italia ma anche un po'in tutto il mondo
Non è e come voi sapete penso
Nella Costituzione italiana all'articolo dieci è prevista appunto che qualsiasi persona che nel proprio Paese non abbia la possibilità di usufruire
L'effettivo esercizio delle proprio delle libertà democratiche riconosciute dalla dalla Costituzione
Non può arrivato nel nostro territorio chiedere diritto Donadio può chiedere l'asilo
Questa disposizione è abbastanza ampia per noi però effettivamente nient'altro diciamo che la lo sbocco di una
Di una diciamo di una conformazione della nostra legislazione alla Dichiarazione diritti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani
E a un principio fondamentale che il rifugiato non può essere trattato in maniera diversa dal cittadino italiano
Quindi noi chiediamo in questo momento nella nostra campagna poi vi spiegherò come pensavamo appunto di portarla avanti semplicemente che la legislazione italiana si conformi a questo articolo a questo dettato costituzionale attualmente voi penso ben sapete che gli stranieri sono equiparati ai rifugiati per cui al momento in cui arrivano all'aeroporto e molto spesso i rifugiati arrivano in situazioni molto più pericolose eccitazione anche molto diciamo difficili diciamo da valutare perché spesso partono senza documentazione
Arrivano con documenti falsi eccetera il problema che si presenta per i rifugiati e che molto spesso è l'autorità amministrativa anzi sempre l'autorità amministrativa
Preposta la dal ministero degli Interni avere un porto che decide sulla sua entrata sul suo diritto d'asilo o sul suo rimpatrio forzato
Questo per noi è una violazione veramente molto grave perché tali persone appunto arrivano in questa situazione perché parto dalla situazione difficile e per non c'è il problema infatti questo ne chiederemo nella nostra campagna ed è voi avrete penso un memorandum in cui ci sono descritte tutte le nostre istanze tutte le preoccupazioni di Amnesty chiediamo che la situazione del del rifugiato in quanto riteniamo che la posizione sia una posizione di persona
Titolare di un diritto soggettivo che la sua situazione venga valutata da un giudice quindi chiediamo che questa persona abbia un
Un che il riconoscimento venga fatto da
Come possiamo dire
Da in in un contraddittorio in cui ci su cui ci sia un pubblico ministero in cui siano garantite anche i diritti più semplici come avere un interprete o avere un legale che possa difenderlo
Quindi diciamo la nostra campagna in questo momento è puntato su questo noi abbiamo pensato di coinvolgere l'opinione pubblica soprattutto attraverso i rappresentanti locali infatti chiederemo e rappresentanti locali alle consigli circa regionali provinciali e comunali di approvare una mozione in cui si chiede al Parlamento di discutere queste leggi e poi appunto partiremo con una petizione
Chiedere in cui appunto verrà richiesto nuovamente perché pensiamo che questo sia il problema nodale
Al parlamento di discutere queste leggi perché finalmente si giunga a ad a vere e ha regolamentare la figura del rifugiato che ci sembra in questo momento con questa legislazione
Venga effettivamente equiparata in maniera un po'non del tutto corretta a al agli allo straniero insomma
Ecco questo diciamo son sulle cose più importanti penso che poi non so ecco sul suo memorandum noi abbiamo che forse voi avrete insomma che è stato presentato appunto ai gruppi parlamentari eccetera
Abbastanza spiegato qual è l'intervento di ammessi rispetta queste persone nel senso appunto che ammessi interviene in tutti i casi in cui c'è il rischio che le persone
Che provengono da Paesi in cui le violazioni di diritti umani sono riconosciute rischino di essere rimandate indietro questo è uno dei delle diciamo delle finalità più grosse rispetta discusso rifugiati come del resto rientra nel nostro mandato appunto cercare di cambiare legislazione italiana che in questo momento è veramente molto distante dagli standard internazionali
Nella cartellina che vi è stata distribuita e è presente il memorandum anche la sezione italiana di Amnesty rappresenta in questo memorandum sono contenute anche le richieste cui abbiamo dato un accenno in questo momento ora la parola Fulvio moins presidente della sezione italiana di Amnesty International per presentare il rapporto annuale mille novecentottantotto che esce oggi in tutto il mondo curato da Amnesty International
Bene come di consueto ci troviamo ci ritroviamo per un appuntamento che oramai diventato diventato una una consuetudine l'appuntamento con il rapporto annuale di Amnesty International sulle violazioni
Dei diritti umani commessi in diversi Paesi del mondo questo rapporto
Ha qualche particolarità rispetto ai rapporti degli anni precedenti innanzitutto perché rapporto che contiene il più alto numero di paesi rispetto a tutti i rapporti annuali precedenti sono ricompresi nel rapporto ben centotrentacinque Paesi su cui Amnesty a prodotto delle azioni o della documentazione relative a casi di violazione dei diritti umani
è un rapporto che cade nel mille novecentottantotto che è un anno particolare non solo per Amnesty in ma per tutti coloro che nel mondo si occupano di diritti umani e hanno a cuore la difesa e la tutela dei diritti umani è infatti mille novecentottantotto il quarantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
E questo rapporto di Amnesty con centotrentacinque Paesi indicati
Ove ma in misura maggiore o minore sono registrate violazioni di alcuni diritti umani fondamentali significa purtroppo che a quarant'anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo buona parte dei governi del mondo non rispetta i principi della Dichiarazione universale
Per principi che tra l'altro sono stati fatti propri e fortunatamente direi dalla coscienza morale dell'opinione pubblica internazionale
E che costituiscono Manea magari in maniera un pochettino più ipocrita però anche una costante dell'azione
Politiche giuridica degli stessi governi che più che poi li divorano che però proclamano formalmente di rispettare i principi la Dichiarazione universale
Aderiscono a trattati internazionali che proteggono che dovrebbero proteggere i diritti umani riconoscono nelle proprie Costituzioni
I diritti fondamentali libertà fondamentali di espressione di parola di pensiero
Salvo poi scoprire con una regolarità che purtroppo direi sempre ci ci stupisce e qualcosa ci amareggia che imprime tali Paesi del mondo
Coperti dall'apporto di Amnesty International vi sono stati casi di persone arrestate detenute
O comunque private dalla propria libertà personale a causa delle loro opinioni politiche della loro federalisti osa dell'appartenenza a una minoranza etnica o razziale
Scopriamo che in più di un terzo dei paesi vi sono stati casi di tortura regolarmente registrati casi di tortura qua e là sistematica qua e là episodica ma di tortura o di trattamenti crudeli inumani degradanti applicate nei confronti dei detenuti infine dobbiamo registrare che in più di centoventi stati del del mondo esiste tuttora la pena di morte
Come pena prevista dalla dalla da legislazione penale del paese e numerosi di questi Paesi non solo la pena di morte è prevista ma è anche applicata ricordiamo cui le centinaia di esecuzioni
Effettuate in Cina Repubblica popolare cinese in Sudafrica
Ricordiamo i le a migliaia e migliaia più di migliaia di condannati negli Stati Uniti che sono inattesa
Di essere giustiziati
è un rapporto di centotrentacinque paese un rapporto in cui ed è una notazione curiosa compaiono anche Paesi che forse non immaginavamo di di trovare compare la per la prima volta l'Australia
E le Isole Fiji quindi queste queste immagini anche di isole felici che qualcuno poteva magari conservare ecco che scopriamo che in Australia sono morti in carcere in circostanze
Sospette diciassette aborigeni nel corso del mille novecentottantasette
Maltrattamenti e torture
A me si chiede che vengano approfondite le ragioni di queste uccisioni così come le Isole Fiji centinaia di prigionieri per motivi d'opinione sono stati incarcerati dopo alcuni colpi di Stato che si sono susseguiti nel nel Paese
Quindi compaiono nuovi Paesi nuove aree del mondo in cui vi sono fenomeni di violazione dei diritti umani
Compare una scenario internazionale
Che nonostante tutto nonostante gli sforzi di ammessi gli sforzi delle Nazioni Unite gli sforzi di tutti coloro che appoggiano il movimento per i diritti umani nel mondo non è incoraggiante
Non è compito nostro intenzione nostra in questa conferenza fornire una lettura sistematica dei dati paese per paese potrebbe trovarli sia nel rapporto che vi è stato distribuito in lingua inglese sia nel sommario del rapporto in lingua italiana
Quello che ci preme evidenziare nelle in questa presentazione e una lettura di questi dati che noi vogliamo fare per individuare alcune tendenze
Nell'ambito del più generale scenario delle violazioni di diritti umani nel mondo
Una prima tendenza che è già in atto da diversi anni e quella di una diminuzione del numero dei prigionieri per motivi d'opinione arrestati e condannati a lunghe pene detentive
Che trova riscontro per esempio anche nelle attività di Amnesty con una riduzione dei casi di prigionieri per motivi d'opinione condannati a lunghe pene detentive di cui hanno essi si sta occupando in questi ultimi anni
Ciò potrebbe consentirci una lettura positiva in chiave ottimistica
Purtroppo invece dobbiamo leggere questo dato abbinato ad altri dati che emergono dal rapporto stesso
Analizzandolo Paese per Paese e cercano di sistemi sentiti Zare alcune tendenze
E questi dati ci portano a vedere come oramai da alcuni anni sia in atto e stia ulteriormente sviluppandosi una modificazione di alcun della strategia repressiva
Attuata da diversi governi nel mondo nei confronti degli oppositori politici o degli esponenti di minoranze etniche più o meno discriminante
Strategia che tende a considerare non più pagante o comunque non più pagante come un tempo
L'arresto e la detenzione magari dopo un processo pubblico alcuna condanna pene detentive del dell'oppositore del dissidente
Ma preferisce
Eliminare fisicamente il dissidio ne registriamo un aumento un'espansione quantitativa e qualitativa del fenomeno delle esecuzioni extragiudiziali
Cosa significano esecuzioni extra giudiziale già in parte il nome stesso lo lo spiega sono quegli assassini per gli omicidi di persone che vengono compiute
Direttamente o indirettamente con la complicità la tolleranza dei governi omicidi compiute ai danni di esponenti di partiti di opposizione esponenti di movimenti sindacali esponenti
Al limite di come dicevo prima minoranze etniche o razziali
L'esecuzioni extragiudiziali registrano un'inquietante aumento non solo quantitativo ma anche come diffusione nel mondo
Noi eravamo abituati siamo in parte ancora condizionate di immaginare le esecuzioni extragiudiziali gli squadroni della morte così come il fenomeno parallelo è collegato delle sparizioni legato a Paesi dell'America latina
Del centro America
Dove sicuramente il fenomeno ha originato da parecchi anni e continua a essere drammaticamente preoccupante però vi sono anche altre aree del mondo in cui questa strategia di di repressione di controllo diciamo della dell'opposizione della dissidenza viene attuata pensiamo a fenomeno accaduti a spinse Blanca pensiamo in Birmania
Gli ultimi mesi penso che siano noti a tutti pensiamo alla situazione nelle Filippine pensiamo alle situazioni Paesi dell'Africa
Il Burundi ed altri
Dove viene attuata
In maniera diversa differente a seconda delle differente condizioni una strategia che ha come punto qualificante è quello di
Eliminare pervenire a Rimini azioni immediata dirette di chi dà fastidio
Cercando di non apparire formalmente come responsabile di questa eliminazione
E quindi delegando formalmente a squadroni della morte gruppi paramilitari forze delle dei servizi di sicurezza il compito sporco del rapimento dell'eliminazione della persona
Oppure
Un fenomeno diverte leggermente diverso ma altrettanto presente inquietante
Non
Perseguendo i responsabili di di questi omicidi in sostanza tollerando che avvengono le esecuzioni extragiudiziali
Non dimentichiamoci che i governi sono da un punto di vista giuridico i primi responsabili del rispetto dei diritti umani dei propri cittadini quindi primi responsabili del rispetto del diritto alla vita nella sicurezza l'integrità fisica della persona dei propri cittadini
Spesso in alcuni Paesi accade che questo diritto è messo in gioco dalla azione di squadroni della morte di killer assoldati da questo o da quel gruppo da presenze inquietanti dell'esercito di squadre paramilitari con la tolleranza dell'autorità di governo della magistratura delle forze di polizia del Paese
Accanto a questo fenomeno quindi che è sicuramente inquietante né quello ripeto collegato prima delle sparizioni i desaparecidos dopo il grande momento che abbiamo visto dei regimi dittatoriali dell'America latina del Cono Sud che ha segnato le migliaia di desaparecidos in Argentina centinaia migliaia in Cile
è un fenomeno che continua ad accadere con regolarità in numerosi Paesi del mondo persone vengono fatte sparire
E probabilmente vengono poi assassinato
Persone su cui
Le autorità di governo non possono o non vogliono indagare e chiarire quindi le circostanze della loro scomparsa e rispondere alla domanda che viene dei familiari degli amici delle organizzazioni internazionali come ammessi come altre per sapere dove sono
Finite queste persone
Accanto a questo fenomeno e in parte anche interpellato dobbiamo registrare
La permanenza ancora di episodi di tortura la tortura rimane a contraddistinguere ancora nel mille novecentottantotto questo questo panorama internazionale tortura in Paesi diversi paesi del mondo più o meno sistematica tortura spesso che si abbina anche con la sparizione l'omicidio persone vengono fatte vengono rapite vengono torturate e poi vengono uccise
Buon un certo numero di corpi che sono stati ritrovati
Portavano i segni evidenti delle torture loro inflitte
Evidente la convenienza che possono avere alcuni governi a gestire il problema della del confronto con l'oppositore s'sgradito l'oppositore che dà fastidio
Ricorrendo a questi sistemi piuttosto che a un imprigionamento una detenzione a un internamento che consente comunque meglio di convogliare per esempio la pressione dell'opinione pubblica
Di sottoporre a una continua costante verifica l'azione del governo
Probabilmente i governi hanno imparato che condannare trattenere in carcere gli oppositori
Può comportare per chi si oppone a questa a questa strategia
Una maggiore facilità di intervento una maggiore facilità di convogliare la pressione dell'opinione pubblica ed è la comunità internazionale quando la persona in carcere è presente
è stata condannata dopo un processo più o meno regolare è sicuramente più facile intervenire perché della liberazione perché tra un'amnistia perché da un miglioramento delle condizioni di detenzione quando la persona sparisce e non si sa più nulla
Quando la persona assassinata
Sicuramente l'intervento per l'opinione pubblica internazionale
è oggettivamente più difficile
E inno in questo rapporto così come nelle nelle altre azioni campagne su Paesi abbiamo voluto anche evidenziare questo fenomeno perché richiederà una azione da parte del di Amnesty International Zone da parte di tutti coloro che condividono
La nostra la nostra lotta per rispondere in maniera adeguata a questa nuova strategia attuata da diversi governi nel mondo
La tortura
Rappresenta ancora e lo dicevamo prima una costante ricordavo ricordavamo prima la convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura che può rappresentare uno strumento importante
Non certo decisivo ma importante per combattere questo fenomeno e effettivamente tentare di Sara Di Carlo
Lotta contro la tortura è una volta quindi possibile che può essere condotta su diversi livelli e che vediamo anche segnare dei punti a favore
Perché Paesi hanno
Nel rapporto sono anche indicati i paesi hanno perseguito funzionari polizia responsabili di atti di tortura molti paesi hanno ratificato la convenzione di cui non abbiamo chiesto la ratifica al governo italiano
Questo significa che da un punto di vista morale culturale e civile la battaglia contro la tortura è stata vinta
Nessuno
Oggi si sente più in grado nel governo nel regime di ammetterò riconoscere che si tortura che in qualche modo giustificabile il torturare
Significa però nello stesso tempo da una vittoria culturale morale e civile giuridica passare sul piano effettuare a una sradicamento dalla tortura è un perseguimento penale di coloro dei responsabili della tortura dei torturatori dei loro complici
E questo per esempio attraverso la convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura sa è reso possibile attraverso una forma di giurisdizione universale che consente di perseguire i torturatori dovunque essi si trovino
E qualunque sia il Paese le vittime nei confronti dei quali hanno commesso atti di tortura
Abbiamo poi citato il fenomeno della pena della pena di morte più di centoventi Paesi hanno hanno ancora nel loro nel loro sistema penale la pena di morte
La sezione la ha messo International a livello internazionale lancerà nel mille novecentottantanove una grande campagna
Per l'abolizione della pena di morte nel mondo
Ci sono alcuni segnali ci sono stati alcuni segnali in questi anni parzialmente positivi ecco nel senso che la tendenza abolizionista
Sì è debolmente ma in qualche misura conferma
Nel senso che alcuni Stati hanno eliminato dalla propria legislazione la pena di morte ricordiamo qui la Germania democratica la Repubblica democratica tedesca che recentemente a abolito la pena di morte
Fortunatamente non c'è nessun stato nel quale la pena di morte è stata reintrodotta e anche questo è un segnale positivo ricordo per esempio in Canada è stata bocciata una proposta che tendeva alla reintroduzione della pena di morte
Quindi l'azione contro la pena di morte è un'azione che sta può vivere un momento positivo e favorevole
Ora dopo la lettura dopo la lettura del rapporto di Amnesty di di solito si prova una sensazione di sconforto di amarezza
Che genera spesso scetticismo o cinismo sull'attualità dei diritti dell'uomo sull'attualità dell'impegno di amnistie di altri nella difesa dei diritti dell'uomo
Sembra la stessa campagna sul quarantennale della Dichiarazione universale la una vuota occasione retorica celebrativa
è un'impressione che sicuramente comprensibile
Soprattutto quando una lettura continua sempre sempre e comunque necessariamente di soli dati negativi o con un comunque a stragrande maggioranza di dati e informazioni negative
Però come Amnesty International riteniamo che ci siano dei segnali positivi
Delle tendenze favorevoli che bis che debbano essere accolte e sviluppate nell'attuale momento internazionale
Dei fattori in sostanza che possono suscitare rafforzare una fiducia da un parte nostra nella possibilità di rendere i diritti dell'uomo non lettera morta ma effettivamente il terreno di confronto
Della comunità internazionale effettivamente delle diritti riconosciuti al maggior numero possibile di persone nel mondo
Ma anche di poter intervenire concretamente efficacemente per tutelare le vittime attuali
Di tali violazioni
Un fattore presento la ripresa di ruolo e di immagine delle Nazioni Unite
Le Nazioni Unite stanno conoscendo una ripresa del loro ruolo e non dimentichiamoci che uno dei punti cardine delle Nazioni Unite risultante dal loro statuto dalla carta è la difesa e la promozione dei diritti dell'uomo nel mondo
E quindi da ciò potrebbe derivare un nuovo impulso
A una maggiore sforzo di elaborazione normativa giuridica per dotarci di strumenti internazionali più perfezionati e più efficaci nel prevenire le violazioni dei diritti dell'uomo da un lato e nel perseguire gli stati praticamente responsabili di violazioni edilizie propri cittadini la convenzione per esempio contro la tortura
Delle delle Nazioni Unite così come la Convenzione europea contro la tortura
Che riguarda solo l'aria europea e i Paesi del Consiglio d'Europa però anche se molto interessante potrebbero consentire vi è poi un movimento per i diritti dell'uomo che si sta sviluppando che oramai è giusto radicato profondamente in numerosi Paesi del mondo
Movimento non governativo di cui hanno resti costituisce una parte una componente ma che è rappresentato da decine da centinaia di organizzazioni di gruppi informali spontanee organizzati che hanno come loro obiettivo quello di difendere i diritti umani di promuovere la diffusione e la conoscenza la consapevolezza di diritti umani di tutelare le vittime di tali violazioni il gettito dei propri diritti
E questo è un dato positivo perché significa che da un lato oramai la coscienza morale civile dell'umanità in questa fase ha interiorizzato i diritti dell'uomo con una componente fondamentale di qualsiasi strategia di sviluppo di qualsiasi strategia di pace di quasi a strategia di convivenza
Non può che non può prescindere dal rispetto effettivo e puntuale dei diritti dell'uomo
Dall'altro ci porta a riconsiderare quindi una maggiore centralità dei diritti dell'uomo nel panorama internazionale illustri esponenti di grandi potenze hanno riaffermato l'ultima nelle ultime occasioni l'importanza che devono avere i diritti dell'uomo
Questo non è e non può essere solo propaganda o quanto meno ecco non dipenderà dallo sforzo di associazioni come annessi come altri permettere che resti solo propaganda noi chiamiamo vogliamo chiamare i governi nel mondo a rispondere direttamente alla comunità internazionale non solo dei loro atti ma anche dei loro propositi
Quando si parla di difendere i diritti umani nel mondo significa allora dover liberare i propri prigionieri per motivi di opinioni detenuti nelle carceri
Significa dovere modificare legislazioni penali che prevedono ancora i reati di propaganda associazione sovversiva anti sovietico da altro
Significa
Effettivamente rendere come obiettivo della Campania di Amnesty che sta concludersi quest'anno ma che non si concluderà come spirito come azione rendere diritti umani centrali
Nella politica internazionale nel lavoro delle organizzazioni intergovernative nella politica di ciascun governo in ciascun Stato i diritti umani non solo non è un'utopia
Non sono né un lusso dei paesi ricchi e sviluppati prosciutti ben prosciutti
Non sono neanche delle libertà borghesi vacue sono effettivamente la condizione per lo sviluppo una comunità internazionale basata su principi di solidarietà di libertà e di eguaglianza e di pace
Ecco quindi con questa con questa annotazione che ripeto non è solo volontaristica intanto sarà anche non poteva essere diversamente da Miss International ma che si basa anche su tendenze sudati
E su dati di fatto che si stanno sviluppando che è possibile contrastare questi altre tendenze negative questi fenomeni
Come noi dicevamo nel nostro nel nostro sommario sconsolante
Stanno voi ecco lottare impegnarci convinti che è possibile effettivamente nel mille novecentottantotto difenderà impegnarsi nella affermazione dei diritti umani
Ecco noi
Concludiamo qui questa questa breve presentazione ovviamente siamo disponibili a rispondere sia sulla relazione riguardante l'azione sui rifugiati sia sulla sul rapporto annuale sia sulle altre iniziative della campagna diritti umani subito
Ecco sei fossero delle domande viceré c'è un piccolo problema da risolvere nel senso che questa conferenza mandate in onda da radio radicale
E c'è il problema che chi fa la domanda dovrebbe in qualche modo farla d'un microfono questo c'è questo microfono che credo i tecnici possano far
Girare
Alle persone che faranno le domande
In modo che anche non solo l'ha disposto anche la domanda ovviamente vengano andati in onda
Sono DC con l'agenzia Asca
Volevo chiedere dopo aver considerando l'eccellente materiale che ci avete messo nella cartella
Per quanto riguarda l'Italia segnalati sia nel rapporto sia negli anni nelle vostre sintesi che uno dei problemi maggiori è la situazione degli obiettori di coscienza
Il denunciante e la carcerazione ancora di circa mille obiettori di coscienza
Volevo chiedere
Se annessi e d'accordo e che cosa fa per respingere l'approvazione di una nuova legge sull'obiezione di coscienza che sembra anche negli ultimi giorni trovare una forte resistenza in alcuni rappresentanti del governo particolare del Ministro della Difesa che sottolinea con un ritorno all'antico come l'obiezione di coscienza non vada considerata un diritto costitutivo dell'uomo ma eventualmente tutt'al più una concessione
Ecco dunque per quanto riguarda la posizione relativamente alle violazioni di diritti ma nel proprio Paese colgo l'occasione della domanda in questione per precisare per l'ennesima volta penso che ormai sia conosciuto che le sezioni di Amnesty del proprio paese di solito non si occupano dicasi di prigionieri in questo caso italiani quindi i casi di obiettori di coscienza italiani o di altri o di altri casi che possono essere accaduti nel nostro Paese
Questo non significa che noi non riportiamo quello che è il lavoro che viene fatta dal tre dal tre sezioni non riportiamo le notizie date le informazioni sulla o problema dell'obiezione di coscienza Amnesty International livello internazionale all'ultimo comma Consiglio internazionale che si è tenuto nel mille novecentottantasette quindi l'anno scorso in Brasile a Gatlin Doria
A riprese ritmi precisato la propria posizione sull'obiezione di coscienza che ritiene il diritto all'obiezione di coscienza come un diritto umano fondamentale ritiene le persone che sono non solo arrestate
In quanto non possono esercitare questo diritto ma sono gli arrestati discriminati in quanto questo diritto sottoposto appesi o gravami discriminatori rispetto al servizio militare come dei prigionieri per motivi d'opinione e per tale ragione chiede così come è stato fatto nei confronti della situazione italiana
Chiede la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli obiettori di coscienza che sono imprigionati a causa della loro della loro obiezione ritenendo punto il diritto di obiezione è un diritto fondamentale attinente alla coscienza dell'uomo al diritto alla libertà di espressione
Come tale Amnesty International sezione italiana ovviamente non può alt non può che salutare con favore le eventuali proposte proposte di legge movimenti tendenti a attuare i principi che Amnesty International fa proprio nella legislazione di ogni Paese nella legislazione dell'Italia in particolare
Al momento noi abbiamo proprio abbiamo provveduto a presentare la nostra posizione
Che è abbastanza semplice e chiara
E ovviamente siamo sempre attenti a quello che che accade
Per difendere alcuni principi che sul in materia di obiezione di coscienza per noi sono fondamentali importanti costituiscono un una cartina di tornasole della serietà di un di uno Stato nell'affrontare il problema dell'obiezione di coscienza al servizio militare
A sinistra
Ecco vorrei ricordare una una notazione interessante che per la prima volta dopo Lund dopo numerosi anni dopo mi pare cinque sei anni il rapporto annuale uscirà in lingua italiana
Oggi è stato presentato in lingua inglese ma speriamo entro la fine di novembre di poter presentare dopo una lunga forzata assenza per ragioni finanziarie di poter presentare il rapporto annuale di Amnesty in edizione italiana
Pensiamo questo possa essere una un valido contributo alla diffusione anche nel nostro Paese
Del del lavoro di amnestica messi costantemente fa in favore delle vittime regolazione diritti umani rapporto che verrà presentato immagino rispediamo punto per la fine di novembre o alla prima settimana di dicembre
Altre domande
Perché voluta venire qui abbiamo oltre questo materiale
L'ultimo rapporto che Amnesty International ha stampato un italiano
Ed è un rapporto sul Brasile via una campagna in corso sul Brasile riguardante in particolare gli omicidi compiuti nelle aree rurali ne abbiamo qualche copia e qui e sarebbe nostra intenzione mettere per la vostra disposizione
Per
Un posto l'archivio o vostre vostra necessità di abbiamo qui quindi adesso provvediamo la distribuzione se non vi sono altre domande
Se non ve ne sono grazie a tutti e il prossimo appuntamento su Roma al di là delle dei concerti di Gianna Nannini zucchero rimane per il nove novembre questa grande manifestazione nove dicembre
Questa grande manifestazione internazionale a all'Università di Roma grazie a tutti