07 SET 2014
rubriche

Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella

RUBRICA | di Valter Vecellio - Radio - 17:00 Durata: 2 ore 3 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella" di domenica 7 settembre 2014 , condotta da Valter Vecellio che in questa puntata ha ospitato Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Valter Vecellio (giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione, Radicali Italiani).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 2 ore e 3 minuti.

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  • La tragedia nel Gargano e il rischio idrogeologico del Paese. L'appuntamento dei Radicali per lunedì a Foggia e l'articolo di Notizie Radicali di Vecellio, in cui è ricordato che l'82 per cento dei Comuni italiani è a rischio idrogeologico e 6 milioni di italiani sono a rischio

    Valter Vecellio

    giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione (RADICALI ITALIANI)

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La tragedia nel Gargano e il rischio idrogeologico del Paese. Marco Pannella: "Volevo pregarti, appena avremo iniziato, di fare una sintesi di almeno 5 minuti del tuo articolo e dei dati che vi sono contenuti, se sei d'accordo. Non a mo d'introduzione, ma per centrare il dibattito. Visto che, more solito, a un certo punto siamo soliti a dar corpo e dar mano, quindi noi domani saremo al Gargano". L'appuntamento dei Radicali per lunedì a Foggia e l'articolo di Notizie Radicali di Vecellio, in cui è ricordato che l'82 per cento dei Comuni italiani è a rischio idrogeologico e 6 milioni di italiani sono a rischio. La rottamazione dell'edilizia post bellica proposta da Aldo Loris Rossi e i suoi calcoli sui costi dell'operazione: "Almeno una volta a settimana - ricorda Pannella - c'è una trasmissione su Radio Radicale con Aldo Loris Rossi". Pannella: "Ci siamo potuti riunire solo quelli presenti al partito, con due ore di preavviso, visto che i fatti del Gargano erano di mattina. Volevo sottolineare i ritmi dell'attività che noi abbiamo, in quali condizioni". "Abbiamo assicurata la presenza di tre sindaci della zona e altre presenze istituzionali in questa occasione", dice il leader radicale riferendosi all'appuntamento di lunedì alle 12, con la presenza di Pannella, Aldo Loris Rossi e altri. "E' chiaro che quasi nessuno di quelli di noi che saranno presenti non saranno presenti perché non avevano altri impegni: avevamo sicurissimamente altri impegni, ma abbiamo ritenuto che occorresse dare questa priorità. Dar corpo, nella nonviolenza, vuol dire sapere usare anche come valore aggiunto la Rete e le presenze immateriali, ma credo che tutti noi che saremo lì lo saremo essendoci messi nelle condizioni di liberarsi da altri impegni che avevamo. Vorrei sottolinearlo, per quel che mi riguarda e che riguarda tutti noi"
    17:00 Durata: 20 min 45 sec
  • L'intervista del Fatto a Stefano Rodotà: "Il giudizio che ha dato nelle due pagine, 'due pagine' lo sottolineo, nelle quali capire cosa abbia fatto, tranne il commentatore… Quali risultati positivi di quei decenni lo abbiano visto partecipe… Lo è stato partecipe finché è stato radicale, poi ha ritenuto che fosse molto meglio fare il dipendente - detto indipendente - di sinistra, una figura della storia del regime su cui è inutile spendere troppe parole"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La figura di Stefano Rodotà, la sua intervista al Fatto quotidiano: "Lui avendo una nascita radicale, nel periodo universitario, nel momento della formazione del Partito e già prima con la Giovane Sinistra liberale, conoscendolo bene ho cercato di impedirgli quello che temevo: che andava a convegni del Pci e di altre cose, e poi non si occupava delle storiche battaglie che facevamo in quel momento". "Il giudizio che ha dato nelle due pagine, 'due pagine' lo sottolineo, nelle quali capire cosa abbia fatto, tranne il commentatore… Quali risultati positivi di quei decenni lo abbiano visto partecipe… Lo è stato partecipe finché è stato radicale, poi ha ritenuto che fosse molto meglio fare il dipendente - detto indipendente - di sinistra, una figura della storia del regime su cui è inutile spendere troppe parole". Sulla figura di Ignazio Silone. Rodotà ne parla come di "una persona scostante e molto antipatica". Pannella: "Per la verità cercammo un'altra sede, e la cercai io in primo luogo, grazie ai miei rapporti con Adriano Olivetti in Via di Porta Pinciana"
    17:20 Durata: 8 min 20 sec
  • L'informazione italiana e i Radicali: "Dopo 60 anni di anti democrazia, il risultato è l'impossibilità per il Paese di giudicare quello che vede. Anche perché un minimo di mestiere questi lestofanti della partitocrazia ce l'hanno. E allora ti prendono Grillo, scelgono i suoi due-tre minuti più efficaci, e mentre lui non va a nessun dibattito perché non osa, ai milioni di Santoro e nei momenti di massimo ascolto vengono dati quei minuti"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    I consensi crescenti per Renzi, la copertura mediatica, gli studi del Centro d'Ascolto e "la conferma che noi abbiamo una comunicazione fatta in modo tale per cui, anche grazie alle tecnologie moderne, sia difficile - se stiamo a fare pupù - non essere raggiunti dalla voce di Renzi e degli altri". Le scelte "imposte" e non "consentite" al popolo italiano, dice Pannella. "Ascoltare Emma Bonino è consentito allo 0,2 per cento del popolo italiano negli ultimi anni". Faccio un esempio: "Uno dei due giornali di Berlusconi, non ricordo se Libero o il Giornale, annunciò a un certo punto una cernita della popolarità dei politici italiani: bisogna dare atto a quel giornale che, essendo di area berlusconiana, per tre giorni ha dato i risultati di quel sondaggio. Nel terzo, Emma Bonino era la prima per popolarità e aveva 7 punti in più del secondo che era Berlusconi". Il confronto con la popolarità di Renzi, spinta sin da subito dai grandi media, secondo Pannella. "E' vero che una volta prende il gelato, un'altra volta si succhia un'altra cosa, ma quello che è vero è il rapporto tra le percentuali di ascolto consentite agli italiani e le percentuali di consensi nelle urne". "Quello che conta, ed è documentato da noi, è quanto si è consentito ai vari personaggi di regime di parlare agli italiani: dopodiché abbiamo potuto documentare che quando si è votato, quelle cifre sono state corrispondenti alla 'grande sorpresa' di Grillo". "Noi possiamo rivendicare che – senza danaro come siamo tanto è vero che abbiamo sospeso le attività del Centro d'Ascolto, unico a immagazzinare e ad avere criteri di lettura che sono quelli che sono – abbiamo misurato l'impatto di una propaganda di regime in questo modo. Loro hanno scelto - abbiamo detto 'chi' hanno scelto, in particolare Grillo; e dicevamo anche che, nonostante la presenza mediatica dovuta agli incarichi istituzionali, Alfano era in pericolo di non superare lo sbarramento del 4 per cento, e infatti poi si è avvicinato appena al 5 per cento. Voglio rivendicare quindi il contributo di conoscenza. Poi tutti parlano del 40 per cento, e nessuno parla del fatto inedito che ci siano stati soltanto il 50 per cento dei votanti: il 50 per cento degli italiani, cui veniva propinata questa sbobba qua, si è rifiutata di votare". "Dopo 60 anni di anti democrazia, il risultato è l'impossibilità per il Paese di giudicare quello che vede. Anche perché un minimo di mestiere questi lestofanti della partitocrazia ce l'hanno. E allora ti prendono Grillo, scelgono i suoi due-tre minuti più efficaci, e mentre lui non va a nessun dibattito perché non osa, ai milioni di Santoro e nei momenti di massimo ascolto vengono dati quei minuti". "C'era una corrispondenza tra gli ascolti consentiti e i voti raccolti. Gli ascolti consentiti a Renzi, Grillo, eccetera, hanno consentito ai loro risultati elettorali. Quindi non c'è maggiore o minore valore: al di fuori di confronto politico, l'ascolto di personaggi più o meno spendibili caratterizza la non democrazia italiana". "La realtà radicale è conosciuta, perché è antica anche. E il regime sa, i comunisti sanno, che se i loro ci ascoltano, la gran parte di loro votano con noi. Gli altri sanno che, prim'ancora di Papa Francesco, sull'aborto cosa succedeva? Lo dico sempre e mai nessuno mi ha criticato: le nonne di allora, vestite di nero anche al Nord, hanno votato sempre per noi, sull'aborto come sul divorzio e altro. Di conseguenza conoscono noi e conoscono il popolo italiano: sanno che l'alternativa propositiva di persone che dicono 'noi vogliamo aiutare il potere a rispettare la propria legalità', noi con la nonviolenza vogliamo secondare per quanto possibile l'ascolto del potere perché noi proponiamo non di vincere contro di loro ma al limite di con-vincere"
    17:29 Durata: 34 min 13 sec
  • Dal federalismo all'antiproibizionismo, passando per la legalizzazione dell'eutanasia: "E' una regola: quando noi riusciamo a stabilire un rapporto di conoscenza, magari con i dittatori, cioè a far conoscere le nostro tesi, molto spesso loro stessi le prendono sul serio"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Nel mondo radicale ci sono quelli che sono contro 'l'autocrate-Pannella'. Perché? Per un motivo molto semplice: loro sentono che non hanno argomenti, perché se noi andiamo oggi a parlare - per esempio - delle nostre posizioni a Mosca, se ci fosse possibile, le nostre posizioni sono quelle che sputtanerebbero Putin. Se noi andiamo a Pechino, diremmo: la posizione del Dalai Lama è 'io non voglio più l'indipendenza dei tibetani, io voglio potere difendere la riforma dello Stato cinese convincendo gli Han sulla necessità per la stessa Cina di fare questo salto di qualità democratico'". Le posizioni del teologo Hans Kung. "Lui sostiene in modo chiaro: siccome noi ci crediamo nella vita eterna, a un certo punto abbiamo l'interesse e il dovere di ridurre e anticipare il passaggio dalla vita che abbiamo qua all'altra, quindi eutanasia". "Le ragioni, i valori, le tesi, quando sono di qualità…". Il confronto con il regime cinese in sede di Nazioni Unite a proposito delle posizioni del Dalai Lama. Le precedenti minacce negli anni passati e le nuove riflessioni a Pechino sulla sorte del Partito radicale nonviolento in occasione delle prossime riunioni del Consiglio dei diritti umani. L'esempio del simbolo dell'internazionale socialista regalato da François Mitterrand ai Radicali: "Tanto è vero che noi nel 1976 abbiamo presentato la Rosa nel Pugno listata a lutto per ricordare alcune cose. E' una regola: quando noi riusciamo a stabilire un rapporto di conoscenza, magari con i dittatori, cioè a far conoscere le nostro tesi, molto spesso loro stessi le prendono sul serio"
    18:03 Durata: 21 min 43 sec
  • "Se riusciamo a trasmettere un minimo il virus democratico e di conoscenza". "Il mio problema è anche di scongiurare una situazione in cui dovremo poi difendere questa gente da Piazzale Loreto". La figura di Giovanni Gentile che Pannella intende ricordare e i rapporti dei Radicali con Pacciardi, Plebe e l'Msi

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'evoluzione del dibattito a sinistra e "la forza intellettuale" di Fausto Bertinotti. "Quando ci si conosce, si conoscono le cose che pensiamo, le più evidenti che però non arrivano" al grande pubblico. "L'alternativa è che un giorno, nemmeno storicamente necessariamente lontano, in Italia si voterà come si votavano i referendum: e noi che avevamo allora nemmeno 1.000 iscritti e vincevamo i referendum a maggioranza assoluta, ebbene adesso c'è qualcosa che mi fa ritenere che grazie a quello che abbiamo ereditato, un'eredità coltivata come un tesoro contro le sofferenze e le improbabilità…". L'esempio dell'"esercito del lavoro" proposto dal "liberista" Ernesto Rossi. "Se riusciamo a trasmettere un minimo il virus democratico e di conoscenza". "Il mio problema è anche di scongiurare una situazione in cui dovremo poi difendere questa gente da Piazzale Loreto". Il parallelo col fascismo e con il suo epilogo, col ruolo del Gran Consiglio del fascismo. La figura di Giovanni Gentile (1875-1944) e il ricordo del suo omicidio: "Molti Radicali direbbero: adesso Pannella ci vuole proprio ammazzare, va pure da Giovanni Gentile, magari con Storace. Io li voglio provocare: correggo così l'errore dei filosofi liberali". Altre posizioni radicali che fecero scandalo: dall'interlocuzione con Randolfo Pacciardi, a quella col filosofo Armando Plebe, infine il saluto di Pannella al congresso del Msi
    18:25 Durata: 17 min 23 sec
  • "Non abbiamo una lira e tutto quanto, ma io dico che nella nostra linea c'è come sbocco naturale - poi può andare bene o male - noi come alternativa alla partitocrazia, non solo italiana". L'iniziativa di Pannella e Bernardini sulla riforma della giustizia e sul caso specifico Provenzano: "Una cosa schifosa. Lo stanno assassinando"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Vinceremo invece che i referendum delle elezioni". "Non abbiamo una lira e tutto quanto, ma io dico che nella nostra linea c'è come sbocco naturale - poi può andare bene o male - noi come alternativa alla partitocrazia, non solo italiana". Il leader radicale evoca la preparazione del convegno "Bruxelles 2" sullo Stato di diritto e la ragion di Stato. Il caso di Platì, in Calabria, i risultati sorprendenti della lista Amnistia, Giustizia e Libertà e la promessa di Pannella di tentare di recarsi nel piccolo paese. "Al centro dell'iniziativa mia e di Rita Bernardini adesso c'è una cosa schifosa. Fa schifo come uno Stato arrivi, condannati da tutte le giurisdizioni e col presidente della Repubblica che è il massimo dei magistrati italiani, con l'Onu che arriva e fa i rapporti di denuncia inserendo anche il 41bis… Oggi a me l'ha raccontato un presidente delle Cortes che il nostro Benedetto Croce ebbe uno scontro con il Partito comunista che invece era d'accordo con il lasciar succedere il figlio del re come monarca; Croce invece diceva 'quello di 8 anni'". "Benedetto Croce non mollò su una cosa: noi non possiamo avere come re quello che ha comandato le truppe italiane contro la Francia insieme ai nazisti. Perciò ci deve essere il giovanissimo e Orlando-Nitti-Bonomi. Che questo me l'abbia detto il presidente delle Cortes, in base al 'profumo' nostro di 'bucato', come diceva Indro Montanelli, dice tutto". L'iniziativa cui fa riferimento Pannella è quella sulle condizioni di Bernardo Provenzano: "Lo si sta assassinando". "E' clamoroso: tre procure della Repubblica lo hanno dichiarato incapace di intendere e volere, così non può andare a testimoniare in altri processi. Lui non riconosce i figli e nessuno. Lo devono nutrire con un sondino. Lo rendiamo pubblico e non ci rispondono"
    18:42 Durata: 12 min 30 sec
  • Conclusioni e appello alle iscrizioni al Partito radicale

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella sulla Festa dell'Unità. Il quotidiano Europa e la figura di Federico Orlando, "montanelliano punto e basta", dice Pannella. Conclusioni. Sulle iscrizioni: "E' indubbio che nelle strade mi si riconosce come un vecchissimo uomo di strada da parte di coloro che vivono nelle strade. L'affetto c'è da molte parti e lo manifestano come si può. Ai tanti che hanno nei miei confronti, per vicende della loro vita, un elemento di affetto, non politico ma personale: se questo voi sentite, vi chiedo di manifestarlo questo affetto, per voi stessi. Potete iscrivervi, se volete dare un segnale concreto di affetto e di comprensione comune. Se fossimo qui a dire questo a 3 o 5 milioni di persone, sono convinto che avremmo molto più che 40mila iscritti"
    18:54 Durata: 8 min 27 sec