Rassegna stampa estera

Quel giorno gli ascoltatori di Radio Radicale venerdì diciannove settembre questo appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta diversi i temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo
Dalla Scozia in attesa dei risultati definitivi di questo referendum sull'indipendenza vi proporremo una serie di editoriali che hanno un tratto in comune
E cioè la questione del nazionalismo anzi del micro nazionalismo che mette
In pericolo il progetto europeo e la capacità dell'Europa di contare nel mondo vedremo un commento da libertà siamo
Che sottolinea che l'idea scozzese così come quella
Dei fiamminghi Belgio dei catalani spagnoli e agli antipodi degli Stati Uniti d'Europa di Victor Hugo che voleva avere come patria il mondo e come nazione l'umanità poi El Mundo quotidiano conservatore spagnolo editoriale dal titolo
Arginare nazionalismo per evitare la frammentazione dell'Europa e infine
L'opinione quotidiane ora libero liberal francese del diritto dei popoli a illudersi da soli
Altro tema su cui torneremo lo Stato islamico dirà che del levante il Wall Street Journal critica
La strategia o la tattica di Barack Obama che non vuole inviare soldati sul terreno nemmeno ipotizzarlo onestà e truppe di terra quando si combatte una guerra uno dei peccati peggiori e il gradualismo
Scrive il giornale L'a proposito di Stato islamico dire anche delle variante le Monde però oggi a un editoriale sul possibile disgelo tra Washington e Teheran e che hanno interesse comune nel combattere questa minaccia chiuderemo con l'Afghanistan
Dove il
C'è uno scontro in corso da mesi tra i due candidati alle presidenziali l'ex ministro delle finanze Asha afgani
E l'ex Ministro degli esteri Abdullah Abdullah l'Afghanistan e in bilico tra un'implosione politica che potrebbe provocare una guerra civile a Kabul è un accordo di condivisione del potere che potrebbe dare al Paese
Un'altra chance di stabilità scrive il Washington post nel suo editoriale ma cominciamo dalla Scozia inattesa dei risultati
Definitivi di questo referendum che
Tiene il Regno Unito ma anche d'Europa col fiato sospeso
Vogliamo proporvi dei commenti che riguardano soprattutto la questione del nazionalismo a partire dall'interazione l'editoriale di ieri scrive il quotidiano francese da Walter Scott a Conan Doyle
La Scozia una letteratura in inglese più ricca di molti altri Stati nazione la Scozia anche i suoi poeti sui pittori
I suoi Rocchi è reso i calciatori solo i capitani di industria e i suoi capi di guerra ai suoi mostri e i suoi l'OCSE
è una certa età della nazione e della solidarietà condivisa dai suoi cittadini la domanda è se queste caratteristiche facciano dalla Scozia un Paese dunque uno Stato
Sono gli scozzesi possono rispondere a questo interrogativo tocca loro lo hanno fatto ieri dire se la loro comunità
Passa dall'idea romantica di un'azione che l'Europa inventò nel diciannovesimo secolo
Discorsi e nell'insieme delle isole britanniche il dibattito è stato esemplare appassionato ma democratico senza odio né violenza
Londra certo usato la carta della paura dell'allarmismo puro ma mai il Governo britannico ha minacciato di opporsi all'indipendenza su scelta liberamente al contrario Madrid sfida già la Catalogna e ci si può immaginare cosa direbbe Parigi
Se questa idea di referendum venisse in mente i bretoni o ai corsi
Dalla guerra ricordati Biasio e qui sta il punto altri Paesi d'Europa hanno conosciuto divorzi di velluto o divorzi di sangue
Confermando il ritorno dell'idea di nazione ma è un'idea agli antipodi degli Stati Uniti d'Europa di Victor Hugo che voleva avere come parte del mondo e come nazione l'umanità così
Il quotidiano progressista francese a lanciare l'allarme nazionalismo e anche un quotidiano conservatore spagnolo il mondo in un editoriale dal titolo
Arginare il nazionalismo per evitare la frammentazione dell'Europa Europa ieri alla con il fiato sospeso metri cinque milioni di scozzesi decidevano loro futuro e alla fine quello di cinquecento milioni di cittadini
Una vittoria per l'indipendenza della Scozia sarebbe la migliore benzina per alimentare processi analoghi in Italia Belgio Spagna e potrebbe anche avere
Ripercussioni in Ucraina perché servirebbe da scusa Bladimir Putin per incoraggiare la secessione delle Regioni russofone nell'est del Paese
E creare uno Stato più leale dell'Ucraina agli interessi dello stesso Putin il referendum in Scozia qualunque sia l'esito del voto già generato una situazione perversa
Secondo il mondo se vince il sì si aprono conseguenze imprevedibili in tutta l'Unione europea
Ma anche in caso di vittoria del no saranno stati gettati i segni dell'indipendenza
Ed è solo questione di tempo prima di questi semi FIU rischiano in altre Regioni d'Europa
I Governi devono cercare di arginare il fenomeno nazionalista per evitare che degeneri in una grave frammentazione politica e sociale che porterebbe al fallimento del progetto di unione europea così
E il mondo anche l'opinione quotidiano liberale francese ieri pubblicava un bel commento di Duke
De BA OSCE che come
I due precedenti e ne abbiamo letto hanno
Un elemento comune alla fine
La la denuncia del ritorno del nazionalismo in Europa della Stato-nazione come soluzione a tutti i mali anche dei micro Stato Stati nazione
è un po'la stessa di quella che da tempo fanno i radicali Marco Pannella in particolare del diritto dei popoli a illudersi da soli
Scrive l'opinione forgiato un secolo fa per giustificare lo smantellamento degli imperi austro-ungarico tutto ma hanno
Consacrato dalla decolonizzazione di mezzo secolo fa il diritto dei popoli di decidere il loro futuro l'autodeterminazione rischia di trovare i suoi limiti nell'Europa del ventunesimo secolo
Il Regno Unito pietra angolare per la sicurezza europea da almeno un secolo e minacciato di inclusione l'effetto domino potrebbe colpire una parte del continente mai un'utopia credere che l'Europa
Possa diventare una serie di micro stati omogenei sul piano culturale etnico in grado di commerciare tra loro nella pace nella serenità
Il potenziale ve stabilizzatore di una serie di successioni regionali non deve essere sottovalutato
Si può discutere a lungo sulla responsabilità di questa ENPAS scrive l'opinione
La globalizzazione che risveglia identitaria ripiegamento su se stessi Russello che gioca i piccoli contro i grandi Stati le Regioni contro le capitali Governi nazionali che non hanno saputo gestire le forze centrifughe
Le regioni ricche con identità culturali forti che non vogliono più pagare per chi messo meno bene
Tutto questo si spiega ma resta il fatto che il momento scelto per rimettere in discussione l'ordine europeo e pessimo perché
Il mondo nel quale viviamo
Probabilmente non è mai stato tanto pericoloso dalla fine degli anni trenta
Tra una Russia alla ricerca disperata di riconquistare la sua potenza perduta e un Medioriente sul punto d'impronta né un'Europa di micro Stati non può immaginare di uscirne senza danni
Il fatto che tutto questo non susciti praticamente nessuna reazione da parte dei nostri Governi e preoccupante
Non resta che rimettersi alla saggezza dei popoli sperando che scelgano la sicurezza e la prosperità
Contro l'egoismo il comunitarismo e l'illusione così l'équipe de va conosce su l'opinione di ieri a proposito di Medioriente sul punto di implodere torniamo sullo Stato islamico dirà che da levante io abbiamo proposto un
Un editoriale del New York Times che parlava di brutta china da parte dell'Amministrazione Obama perché il generale Martin Dempsey Presidente del dove il chief of staff davanti al Senato americano aveva ipotizzato
L'invio di truppe di terra almeno da affiancare alle truppe
Curde o dell'esercito o dell'esercito iracheno il giornale la pensa in modo opposto in un editoriale dal titolo onestà e truppe di terra quando si combatte una guerra
Uno dei peccati peggiori è il gradualismo un Presidente in guerra può sopravvivere un contraccolpo militare ma perderla perdere la credibilità e fatale
Da questo punto di vista Presidente Obama farebbe bene a preoccuparsi per il fatto che la sua promessa di non rinviare mai truppe di terra in Iraq così via
Sì esaminando la campagna prima ancora dell'inizio di seri combattimenti contro lo Stato islamico pochi credono meglio così se Obama vuole davvero a sconfiggere di jihadisti deve tenere aperta questa opzione
Il generano al spiega che il generale bensì davanti al Senato non è escluso inviare dei consiglieri militari di consigliare al Presidente di più l'uso di forze di terra se necessario
Questo ha spinto la Casa Bianca dire che il Presidente il generale sulla perfettamente d'accordo ma il panico prevedibile tra i liberale di sinistra sulla brutta china della campagna contro l'ISI sopportato Obama
A ribadire la sua promessa le forze americane che sono stati inviati in Iraq non avranno una missione di combattimento ha detto il presidente mercoledì
Come comandante in campo non impegnerò alle forze armate americane in un'altra guerra una del un'altra guerra di terra in Iraq
Per il giorno non si tratta di una pessima strategia militare e di una politica ancor peggiore in termini di strategia non è mai saggio dire in anticipo al proprio nemico
Che cosa non si farà ancor più se la presenza di truppe americane o spie della CIA sul terreno potrebbe essere
Necessaria per il successo non per forza deve esserci un'invasione dell'Iraq stile due mila e tre ma potrebbe essere necessario inviare diverse migliaia di americani con vari ruoli per sostenere
Forze curde irachene o siriane sul
Ter Reno
La promessa di Obama però per il giornale e di corta veduta anche dal punto di vista politico il suo obiettivo potrebbe essere di calmare la sinistra del Partito Democratico visto che nel sito illusi e altri
Hanno detto
Che si opporranno truppe di terra
Ma la loro reazione non sorprende visto che scrive il giornale è stato lo stesso Obama fare di questa tattica un rifugio politico dietro cui libera l'antiguerra possono nascondersi il rischio politico eh cosa accadrà
Se arriverà al giorno in cui il generale densi raccomanda la davvero le truppe di terra e cosa succederà con di Gela giornali inizieranno a raccontare che agenti della CIA e forze speciali dell'esercito americano sono sul terreno al fianco di truppe curde irachene
Obama potrà dire che non sono truppe da combattimento ma così facendo darà ai suoi critici
Una possibilità di mettere in dubbio la sua onestà a per il giornale il più grande pericolo per Obama e la sicurezza
Americana è il gradualismo le democrazie faticano a tollerare lunghe guerre ed è quindi meglio usare la forza per agire in fretta in modo deciso
Questo non significa inviare cinquecento mila soldati ma che lo sforzo militare deve essere più che sufficiente per completare l'ammissione al più presto possibile
Invece di cercare di Raboni assi la sinistra del suo partito Obama farebbe bene a non escludere nulla e a essere onesto sui sacrifici che potrebbero essere necessari per
Prima indebolire e poi distruggere lo Stato islamico
Farebbe bene a spiegare la posta in gioco senza limitare le opzioni dei suoi generali questo intenderebbe allo Stato islamico
Di non dubitare della determinazione degli Stati Uniti costringendo al contempo il leader Liberal al congresso stare con o contro Obama sin dall'inizio
E non lascerebbe spazio i critici di destra di sinistra quanto al fatto
Che Obama non avrà detto loro la verità
Questo l'editoriale del Wall Street Journal che come ricordiamo ha una posizione molto diversa dalla dal New York Times che parlava ieri di una brutta china da parte dell'anno
Dell'Amministrazione Obama con le dichiarazioni di
Per generare densi nel mondo invece oggi Pedica solito reale all'Iran e anche una serie di pagine interne al ruolo di questa potenza regionale sia nella lotta contro lo Stato islamico
Sia sulla questione del nucleare perché si sono riaperti a New York i colloqui su su questa questione
Washington terranno e cogliere l'occasione di un disgelo piaccia o meno l'attualità mediorientale una successione di massacri ininterrotti finisce sempre per riportare in primo piano una delle pecore nere della Regione cioè la Repubblica islamica diranno
Per questa prima constatazione fattuale si arriva alla seconda più politica la normalizzazione delle relazioni tra questo Paese gli Stati Uniti prima potenza strategica
Locale sarebbe un fattore di appeasement in Medioriente ma non ci siamo ancora anzi
Uno dei principali punti di stallo resta il dossier nucleare iraniano i negoziati sono ripresi rinvio a New York tra la Repubblica islamica da una parte e dall'altri cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU più la Germania
Cina Stati Uniti Francia Regno Unito Russia
Quest'ultimo gruppo detto dei cinque più uno sospetta di Randi preparare un'arma nucleare cosa che sarebbe contrario a tutti gli impegni internazionali di Teheran il tempo stringe restano meno di tre settimane prima del ventiquattro noto novembre
Scadenza fissata dai protagonisti per i corsi attivi in colloqui
Prosegue le monde evidentemente c'è un refuso perché manca un bel Poppins tre settimane il ventiquattro novembre ma insomma
I colloqui si tengono in un quadro strategico regionale molto particolare gli Stati Uniti appoggiati dagli europei e da una decina di Paesi arabi
Sono appena entrati in campagna in Iraq contro lo Stato islamico li jihadisti dello Stato islamico si sono ritagliati una road
La forte a cavallo tra la frontiera dell'Ira che della Siria emanazione dell'estremismo sunnita famiglia
Più estremista dalla branche maggioritaria dell'Islam lo Stato islamico esprime un odio particolare nei confronti degli sciiti la minoranza del mondo musulmano
Che lo Stato islamico considera come eretica potenza cita l'Iran si ritrova
In prima fila nella battaglia contro lo Stato islamico Teheran sostiene la maggioranza sciita il potere a Baghdad i guardiani della rivoluzione iraniana assicurano la protezione dei luoghi santi Sciti nel sud dell'Iraq
Inquadrano e Armano le potenti milizie uscito irachene
Ed hanno portato i colpi più duri al mi nella controffensiva controllo Stato islamico in chiaro scrive le mondo Stati Uniti e l'Iran ha che hanno rotto le loro relazioni dal mille novecentottanta sono oggi
Dalla stessa parte in Iraq per le Monde questa potrebbe essere l'occasione di un disgelo ma niente meno sicuro in seno alla Repubblica islamica il clan dei duri si oppone a ogni collaborazione con l'America
E al negoziato sul nucleare e c'è un clan dei duri anche a Washington al congresso dove i falchi repubblicani e democratici considerano ancora l'Iran come il nemico pubblico numero uno
All'avvicinarsi del ventiquattro novembre i duri sembrano avere il vantaggio in Iran
Ufficialmente Washington intende separare la questione nucleare per la situazione in Iraq ma la verità conclude nel mondo e che il negoziato nucleare dipende ampiamente dallo Stato delle relazioni tra americani iraniani
Senza cedere alle pretese egemoniche di Teheran oggi c'è un'opportunità di avviare una normalizzazione tra gli Stati Uniti è uno dei principali Paesi della regione occorre incoraggiarlo la anziché ostacolarla così
Le Monde
Per chiudere invece voleva parlare di Afghanistan e della situazione politica del Paese lo stallo dopo le presidenziali condividere il potere in Afghanistan nel titolo dell'editoriale di ieri del Washington post
La stabilità afgana dipende da un accordo tra i due pretendenti alla Presidenza l'Afghanistan è in bilico
Tra un'implosione politica che potrebbe provocare una guerra civile a Kabul e un accordo di condivisione del potere che potrebbe dare al Paese un'altra chance di stabilità
Le autorità elettorali annunceranno presto i risultati di un ballottaggio molto controverso con l'ex ministro delle finanze Shawn afgani quasi certo di essere dichiarato vincitore dunque Presidente
Questo significa che il tempo sta scadendo per organi e il suo avversario betulla brulla affinché raggiungono un accordo su un Governo di unità nazionale in cui condividono il potere
Il Washington post dà conto di alcuni progressi ma rimangono aperte
Di una manciata di di questioni cruciali
E sottolinea che non dovrebbe essere troppo difficile arrivare un accordo sia Gani si ha avuto la sua moderati procedimentali che hanno lavorato insieme
Al nel primo governo del Presidente uscente Hamid Karzai entrambi vogliono firmare un accordo cruciale con l'Amministrazione Obama che permetterebbe gli addestratori militari americani alle forze antiterrorismo di rimanere
Nel Paese dopo il due mila e quattordici
Il problema è che i due leader incarnano le linee di frattura etnica geografica dall'Afghanistan Gani un pasto un anche ottenuto soprattutto voti nell'Est e nel sud est del Paese
Purtroppo anche con frodi
Abdullah al sostegno dalla comunità delle comunità nel nord in particolare tagiki e Azzariti vincitori del primo turno alle presidenziali Abdullah ritiene che i cani abbia detto beneficiato di frodi
Massicce orchestrate dal Governo Karzai questa frattura significa che la politica del chi vince prende tutto non
Funzionerà
Di qui la necessità di un accordo di condivisione del
Potere
Non c'è molto tempo anche perché i talebani sono all'offensiva l'inverno sta arrivando l'incertezza sul futuro ha paralizzato il Governo di Kabul dove c'è il rischio anche di una
Bancarotta l'accordo di condivisione del potere tra cani Abdullah era stato inizialmente promosso da Segretario di Stato John Kerry durante una visita a Kabul in luglio ma che arrivo ora è consumato da altre crisi
Tocca Bull ai piani dimostrare che l'Afghanistan polvere un futuro
Con leader moderati e pragmatici in grado di fare compromessi così Washington post noi ci fermiamo ricordando mila caselle meglio ascolto chiocciola Radio Radicale punto it David Carretta una buona giornata all'ascolto di Radio Radicale