XII Congresso Nazionale della CGIL

Grazie al mento ai professori dell'orchestra sinfonica Camerata strumentale di Santa Cecilia
Che hanno voluto onorare con la loro presenza l'apertura di questo dodicesimo congresso
Delegate e delegati invitanti graditissimi ospiti
Diamo ora inizio
Ai lavori
Del nostro dodicesimo congresso
Tutti gli organismi direttivi e di controllo eletti nell'undicesimo congresso
Rimettono il loro mandato
Propongo alla presidenza
La segreteria confederale
E del comitato esecutivo uscente
I presidenti
E di vicepresidenti uscenti
Dell'Inca
Dell'ente lì
I resse Progetto sviluppo Sunia Hauser
I presidenti
Uscenti del collegio dei sindaci revisori e del collegio dei probiviri
Inoltre chiamo alla presidenza
Le compagnie ed i compagni
Sai che Alibaba del coordinamento immigrati
Vincenzo Antenucci
Delegato della FIAT di Cassino
Michele Basile delegato dell'Ilva di Taranto
Walter Bernardi segretario generale dell'Alto Adige
Roberta Burzi segretaria regionale dell'Emilia Romagna
Gigi Cambuur lì delegato del Comune di Milano
Davide Canducci delegato Unicem di Santarcangelo di Romagna
Elisa Cattell hanno dei comitati per il lavoro
Nunziante Apuzzo de delegata di un'azienda agricola siciliana
Adriana freddi
Delegata del che esso Inter metro di Milano
Rina Ghizzoni delegata della si limite di Modena Rosa lo Barile responsabile lega Kharrazi di Bari
E Gildo Magrini
Delegato della Nestlé di Arezzo
Giusi Milazzo delegata del Comune di Catania
Loris Minelli segretario generale della Val d'Aosta
Mara Nardini del coordinamento donne della CGIL
Gianni Pagliai responsabile lega di Venezia Lido
Antonella Plutino delegata dello Speedy Calabria Calabria
Buon terrà auto segretario generale dell'Alto Adige
Erykah Sapienza delegata dell'aeroporto di Sigonella
Antonia Sommariva delegata dei pubblici esercizi di Milano
Stefania Stellacci delegata dei cantieri metropolitana di Napoli
Franco Stramare delegato della Michelin di Alessandria Gigliola turni Hondo del coordinamento degli handicap
Metto delegati e delegate in votazione la proposta di presidenza chi è d'accordo è pregato di alzare la mano
Giù le mani
Chi è contrario
Chi si astiene la presidenza approvata all'unanimità
Gli eletti sono pregati di prendere posto inoltre invitiamo alla presidenza
Giorgio Benvenuto segretario generale della UIL
Sergio D'Antoni segretario generale della CISL
Emilio Gabba aglio segretario generale della Confederazione europea dei sindacati
Marco Moretti sindaco di Rimini
Prego la compagna Roberta Burzi segretaria regionale dell'Emilia Romagna di assumere la presidenza effettiva dell'apertura di questo nostro dodicesimo congresso vi ringrazio
O
Erano
Una
Però
Ora
Lo
Compagnie
E compagni delegati
Vi è particolarmente gradita l'occasione di rivolgersi a nome della presidenza il più cordiale fraterno saluto e il benvenuto a Rimini
Inizia oggi dodicesimo congresso nazionale della Confederazione generale italiana del lavoro
Uno dei più importanti della nostra storia il congresso della scatti già dei diritti l'etica della solidarietà
Sembra nascere sotto i migliori auspici all'indomani del riuscitissimo sciopero generale con altri provvedimenti del governo in merito alla Finanziaria novantadue
Che ha registrato un'elevatissima adesione ed ha visto nuovamente le piazze d'Italia gremite di lavoratori pensionati studenti
Per l'attrice lavoratori pensionate pensionati studenti ancora una volta in lotta contro una finanziaria
Che invece di intervenire per l'affermazione di una efficace lotta all'inflazione colpisce i consumi di chi già paga attraverso il fisco e i contributi i ticket sanitari
Conti una politica economica finanziaria e sociale che coglie il condono fiscale prendi e che ha sempre vaso ed offende gli onesti
Che con l'aumento dei contributi previdenziali a carico della donatrici e dei lavoratori rinvii a una vera riforma del sistema pensionistico
Che con l'inasprimento dei ticket e senza interventi strutturali sul sistema sanitario che ne aumenti di efficienza e ne riduca gli sprechi
Favorisce esclusivamente i tagli alle prestazioni e la crescita della struttura sanitaria privata
Piccole il pratico brocco dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego
Rinvia la riforma del rapporto di lavoro è una finanziaria che contribuisce l'aggravamento delle iniquità già esistenti e interpretate nei confronti dei più deboli
Ne lasciatela generi si è espresso tutta la carica dirompente di una battaglia per la dignità e i diritti della persona degli individui per la loro valorizzazione buoni auspici quindi per un congresso portatori di novità rilevanti come quello che sta per iniziare nelle conclude un lungo percorso di lavoro di tensione politica morale
Di dibattito di impegno che ha coinvolto in un confronto appassionato a volte astro tutte le militanti e i militanti le donne e gli uomini di questa organizzazione
Che rendendomi interprete della segreteria confederale uscente degli organismi dirigenti della confederazione voglio ringraziare dando vita rappresenta tra i Praga presentata dai diversi documenti programma fondamentale tesi
Siamo a volte ha portato inasprimento Piaggio l'esasperazione dei toni del dibattito anche prodotto un confronto che ha dato un'immagine della nostra organizzazione certa travagliata mantenersi vivo
Un'organizzazione che si interroga e si ripensa
Ed ha smosso un po'quella patti abituale dei congressi precedenti
Oltre quarantasei mila congressi di base che hanno coinvolto milioni duecentocinquanta mila lavoratrici e lavoratori
Centocinquantaquattro congressi di cadere nel lavoro e territoriale ventun congressi regionali confederali e diciannove congressi nazionali di categoria con la partecipazione di circa quarantacinque mila delegate delle cause
Costituiscono il risultato del confronto e del tentativo davvero impegnativo che la CGIL ha voluto intraprendere di costruire in un dibattito di bassa una proposta di culture di politica
Per noi e per il confronto del movimento sindacale e nel Paese
La prima grande novità in questo dibattito congressuale sta nell'affermazione definitiva della CGIL ha come sindacato e di programma
Ed è il programma che nei suoi contenuti definisce fonda la propria identità di sindacato generale ed il proprio ruolo nella società
Dopo il decimo congresso il cui slogan unificazione del lavoro
Era la implicita confessione dell'inefficace la nostra cultura rivendicativa ed è interpretare e rappresentare le molteplici novità che le ristrutturazione delle innovazioni andavano riproducendo nel l'universo di riferimento
Dopo l'undicesimo congresso che imboccato una generica Rifondazione testimoniava soprattutto smarrimento di fronte ad un novità ormai esplosa
Ma non ancora interpretate governata nei documenti per il dodicesimo congresso confederale il nuovo sindacato di programma già si evidenzia almeno per alcuni principi fondamentali
Perito portate l'ulteriore sviluppo dopo la Conferenza di Chianciano la linea di elaborazione ricerca per un sindacato dei diritti e delle solidarietà
La proposta di programma fondamentale si qualifica come Progetto per la democratizzazione delle relazioni sociali e dei rapporti di produzione
Indubbiamente questa linea di ricerca e di elaborazione rispecchi profondi mutamenti che hanno portato tutte le culture della sinistra in Italia e in Europa a riequilibrare il rapporto tra individuo e collettività
Apporre la persona al centro delle proprie strategie a considerare le differenze come valori e risorse e non porre spostamento a norma le davano stereotipati identità collettiva di classe
Diventiamo quindi sindacati di un ruolo e coerente Progetto di democrazia i diritti delle persone devono essere praticati e non solo in ciabattine sanciti
Va affrontato il nodo dei diritti e dei poteri
E a tal fine decisivo
E in ciascun ambito relazionale siano individuati e probabilmente descritti riconosciuti i percorsi attraverso cui ciascun soggetto che ha in quell'ambito appena con funzioni a quali autonomi
Passa completamente cedere al muori della decisione del governo dei processi
Un po'faccia se per i diritti e per i portieri di libertà e di democrazia di cittadinanza sociale questa riflessione non può stare in chiusa in se stessa
Non può sopravvivere così come il nuovo sindacato che andiamo delineando non può fondarsi ed espandersi senza n qui nel caveau netta inequivocabile caratterizzazioni in Italia conciso e lui cari compagni e cari compagni
Permettetemi tra i tanti dati citati ricordare la presenza numerosa delle delegate a questo congresso
Il trenta per cento no con annotazione burocratica ma giusto orgoglio per il risultato di un processo politico con le donne della CGIL abbiamo compiuti in questi anni
Oggi nel congresso c'è la visibilità di quel porco Rosso che ha posto il valore della differenza di sesso come un vincolo per lo sviluppo e fondante per voi sindacati e di uomini e donne
Un grande risultato per la costruzione del sindacato e dei diritti e per la crescita della democrazia politica e sociale ed è la nostra stessa organizzazione
Compagne e compagni delegati
In occasione solenne come questa e consuetudine un po'triste
Ma il pertanto doverosa ricordare gli attivisti i dirigenti della CGIL che nei quattro anni che ci separano dal presente congresso sono scomparsi dalla tata dei particolari e al lavoro dell'organizzazione
Noi vogliamo ricordare tutti ultimo in ordine di tempo il compagno Lucio De Caterini segretario nazionale
Con il multato cordoglio e riconoscenza li sentiamo vivi e presenti vicino a noi e al nostro lavoro
Ma torniamo ai nostri impegni di oggi nei prossimi cinque giorni di congresso
Che ci sia e attende dopo anemone essere in grado a partire dalla relazione del compagno trentini
Di sviluppare la parte conclusiva del grande conforto che ci auguriamo Mursia Franco e attento
E non si trasformi illogica di rigido schieramento in cui ognuno diventi insensibile alle ragioni dell'alto
E la curiosità del confronto si esaurisca più nel sapere ah che emozione aderisse invece che nel sapere cosa pensi
C'era ad era c'è un problema del contributo attivo nel dibattito degli anni ci accompagni della CISL e della UIL con i loro segretari generali da Antonio Benvegnù
Nella giornata di domani interverranno i compagni Achille Occhetto Giuliano Amato e Serge dare aggiunge sono previsti già a partire dalla giornata di oggi pomeriggio interventi di eminenti personalità della sinistra del sindacalismo europeo
Primo fra tutti Emilio Gabba agli al segretario generale dell'accesso
Come vedete son qui presenti numerosi e graditi ospiti delle delegazioni estere e che fin da ora salutiamo e ringraziamo per la loro qualificata ed importante presenza consentitemi anche di ringraziare a nome di tutti noi
Con loro anche quando il loro lavoro hanno permesso la realizzazione di questa splendida allestimento a cominciare dalla tetto Federico
Che forse grazie anche al suo essere donna paga aiutato questa luminosa se non paratia vedi grafico al gelo Peppe
Cito
Ci dobbiamo quindi predisporre consapevolmente ad un impegno serio e responsabile da oggi fino alla giornata di sabato quando dopo le conclusioni del compagno spenti effettueremo le operazioni di voto
Siamo per ora sono all'inizio di un lavoro lungo e faticoso e che auguro proficuo e fruttuoso dove le differenze e siamo in grado interagendo tra loro di arricchirsi ed arricchire la confederazione
Auguro a tutti voi a tutti noi un buon lavoro per un buon congresso impegno seria e responsabile da oggi fino alla giornata di sabato
Incominciano i nostri lavori dando la parola al sindaco di Rimini Marco Moretti per un saluto al congresso
Signor presidente
Con vivo piacere
Porto il saluto della città mio personale
Ai congressisti ed agli illustri ospiti italiane e straniere a questo protezionismo congresso nazionale
Della CGIL
Un saluto ti accompagno ad un vivo ringraziamento per aver scelto Rimini
Qual è il segreto di questo congresso sul tema strategico dei diritti ed etica della solidarietà
Congresso che cade in una fase g veloce profondi cambiamenti economici sociali e politici dal mondo che interagiscono interagiscono riducono mutamenti anche ma sotto all'italiana
Una società che pur in presenza di ampie fasce di povertà dedica ingenti somme
Della spesa pubblica ad interventi assistenziali assetti assicurare i mezzi necessari per una vita dignitosa a chi si trova nella più completa indigenza
Una società in cui l'emarginazione dalla vita produttiva più migliaia di giovani e sempre più inammissibile rispetto che va sempre bene essere in cui il illegalità si moltiplicano e con essa si moltiplicano pericolosamente l'insicurezza l'incertezza dei cittadini
In sicurezza di fronte ai fatti avvertiti da tutti come criminose e dal quale ci si sente in difesa incertezza di fronte comportamenti immunità sanzione che apparirebbero giusto
E tutto questo in presenza di una progressiva formazione della coscienza collettiva di zone grigie in cui il cito ed il zitto divengono indistinte
Un congresso quello che si apre oggi qui a Rimini che morto una CGIL con un volto sempre più marcatamente riformista
Una CGIL che cerca un'autonoma capacità di prendere per un rinnovamento della storia italiana all'interno della quale la solidarietà alla giustizia
La diffusione del sapere prevalgono sull'indifferenza l'ingiustizia l'ignoranza
Una società che vede dopo anni di divisione sessione contrapposizione le forze riformiste italiane lavorare per creare un polo politico sociale e culturale in grado di essere classe di governo del paese
L'auspicio
Perché la CGIL
Il più grande sindacato italiano in questo dodicesimo congresso ponga nuovamente al centro le ragioni dell'unità dei lavoratori condizione indispensabile per un sindacato pronto all'appuntamento con l'Europa
Consentitemi infine portando il saluto di una città medaglia d'oro dalla Repubblica belle distruzione subito nella seconda guerra mondiale di rivolte da questo autorevole Tribunale un appello alla Bazo tra i popoli dalla Jugoslavia invitando la comunità internazionale a non risparmiare alcuna iniziativa
Teso a porre fine alla violenza armata favorendo nel contempo la riorganizzazione del Paese nel rispetto del principio di uguaglianza dei diritti dall'autore dell'autodeterminazione dei popoli
E con questo spirito congressisti che auguro a tutti voi un buon lavoro
Ringraziamo il sindaco e prima di dare la parola al segretario della Camera del lavoro di Rimini Sergio Amadori vorrei ricordare che è presente per la prima volta ai lavori del nostro congresso
Una delegazione della CISL Internazionale guidata dal segretario Friso a cui Gabibbo il giardino caloroso ringraziamento e il dodici
Compagne e compagni graditi ospiti
A nome della CGIL riminese dei suoi quarantasei mila e quattrocento iscritti rivolgo a tutti voi un cordiale saluto
Siamo lieti di ospitare il dodicesimo congresso della CGIL
Biglietti per la vostra presenza e per il fatto che Rimini sarà legata ad un appuntamento di straordinaria importanza per tutto il sindacato
Del resto e la queste l'attesa dei lavoratori e di quella parte della società che voglia fare della modernità elemento fondamentale della sua crescita e per questo occorre un sindacato democratico e programmatico pluralista ed è terminato
Le premesse ci sono
E se risiedono in primo luogo nel dibattito al nostro interno di questi mesi
Che ha coinvolto con passione e convinzione milioni di lavoratori
Abbiamo di fronte mutamenti epocali negli assetti geopolitici la società italiana è divenuta più complessa nella sua stratificazione sociale nel bisogni e al tempo stesso non meno solidale
Occorrono nuove categorie interpretative ed una nuova cultura progettuale per ripartire dal primato dei valori e dai diritti dell'individuo
Ciò presuppone la conquista di nuovi poteri democratici a partire dai luoghi di lavoro è una grande coerenza delle nostre politiche dell'essere della CGIL
Lo affermiamo per convinzione coerenza col risultato dal Congresso dalla nostra Camera del lavoro
Lo sosteniamo perché una parte significativa della nostra economia e da ciò direttamente interessata
Infatti come potrete constatare la città e più propriamente Lost le strutture che li ospitano che fra l'altro hanno fatto del circondario il più grande attrezzato bacino turistico dei ruota
Poggiano su un rapporto di lavoro stagionale strutturale
Senza l'apporto di questo lavoro tutto ciò non esisterebbe
E oggi dalla particolarità di questo rapporto di lavoro non si può prescindere per dare luogo ai processi di innovazione ristrutturazione necessari a qualificare il settore
Eppure il lavoro stagionale non ha ancora un suo status suffragato da normative contrattuali e legislative organica cui fa riferimento
Che lo e qui pari agli altri rapporti di lavoro resta il meno tutelato e ancora i margini delle stesse politiche sindacali
Il lavoro stagionale a tempo determinato e ormai estremamente diffuso in molti settori e sull'intero territorio nazionale
Lavoro stagionale che a Rimini si identifica col comparto del turismo e dell'indotto
Noi siamo per un suo anzi che la capacità competitiva della nostra offerta turistica e la valorizzazione e tutela del lavoro siano facce della stessa medaglie
Su questo binomio incentrata la nostra iniziativa
Per fare dell'industria del tempo libero e di relazione un settore strategico di sviluppo chiediamo a questo congresso di Paul un'adeguata riflessione ed una nuova politica al riguardo
L'istituzione delle indennità di disoccupazione che per la prima volta possono usufruire anche i lavoratori stagionali
è un fatto importante
E il completamento della stessa è funzionale anche alla lotta conto le evasioni contributive la violazione dei contratti ed infine può concepire un rapporto di lavoro flessibile governato una sinergia fra periodi di lavoro disoccupazione e formazione professionale
Sul piano dei diritti individuali oggi registriamo positivamente gli effetti della legge centootto che consente una tutela generalizzata sia pure diversificata rispetto ai licenziamenti individuali ma la recente legge due ventitré
Con il ripristino generalizzato delle assunzioni per chiamata nominativa sopprime di fatto il diritto di precedenza nelle riassunzioni degli stagionali
Escludendo per gli stessi la tutela contro i licenziamenti che nello specifico si tramuta nella non riassunzione
Questo passo indietro nascosto nelle pieghe della riforma dalla cassa integrazione va appontamento e recupera quale sindacato generale saremmo se continuassimo a non tutelare i soggetti più deboli del mercato del lavoro
La nostra esperienza pluridecennale sul lavoro stagionale ci dice che adesso non posso che per adesso sono impropri relazioni e modelli contrattuali esistenti
Senza una forte in tela Turati regole diritti anche di carattere normativo
Senza efficaci strumenti di controllo il lavoro qui e altrove non può divenire un fattore propulsivo rispetto l'impresa e alla sua collocazione trasparente sul mercato
A tale proposito consideriamo stimolante
La proposta fattacci in una recente visita dal compagno Bruno Trentini
Di costituire a partire dalla nostra realtà dall'esperienza qui accumulata nonché dalla consistente presenza organizzata della CGIL fa questi lavoratori
Un laboratorio per la carta dei diritti del lavoro stagionale
Obiettivo necessario e possibile con il consenso di tutta l'organizzazione e a tale fine riponiamo la massima fiducia nel congresso per la definizione del programma di mandato programma che per parte nostra è stato arricchito da emendamenti che speriamo vengono ben considerati raccolte
Concludo dalle cose che ho fin qui detto si comprende che ho voluto approfittare del privilegio di essere su questa tribù una in apertura dei lavori per descrivervi la nostra emergenza
Ma per tornare ai miei altrettanti sentiti i doveri di ospite di rinnovi il saluto e il benvenuto nella nostra città
Assieme all'augurio di un sereno soggiorno un po'FIT può e unitario lavoro per concludere il dodicesimo congresso con la risposta ai tanti quesiti posti oggi al sindacalismo italiano
è giunto alla presidenza un gradito messaggio di un compagno a noi tutti molto caro
Che ringraziamo e salutiamo
Caro pure trentine Ottaviano Del Turco l'età mi tiene lontano ma il cuore e la mente sono con voi tutti al congresso e a tutti i delegati un augurio caldissimo Vittorio Foa
Messaggio già il Presidente della Repubblica
Sono lieto di ricambiare all'ente caro Segretario generale e per il suo cortese tramite a tutti i partecipanti alla dodicesima assise congressuale della CGIL il mio cordiale e Perdido saluto augurale
Questo è significativo appuntamento si collochi in un momento particolarmente delicato per la vita del nostro Paese
In coincidenza con i lavori che il Governo e del Parlamento dedicano all'esame e dall'attuazione di importanti provvedimenti in materia di bilancio e di finanza pur e che anche per taluni spunti innovativi che si reca hanno alimentano un dibattito acceso e non privo di contenuto a volte di Bari canti
Inoltre sono tuttora aperte le trattative in materia di ristrutturazione del salario ed è il sistema contrattuale
I cui esiti sono comunque destinati ad incidere profondamente sul futuro andamento dell'economia nazionale e quindi sullo stesso Armando José sviluppo della Società italiana
Queste tematiche già particolarmente significative differenze rivestono inoltre una speciale valenza perché affrontate nell'imminenza dell'impegnativo appuntamento europeo
Dell'apertura del grande mercato unico nel gennaio novantatré
Appuntamento che rappresenta per Italia uno irriducibile prospettiva di crescita di sviluppo di progresso e di civiltà
Essere in grado di dare piena attuazione agli accordi europei
Misurandosi con le nuove realtà che emergeranno
In vista di sostenere ed incentivare la competitività del nostro sistema economico e produttivo equivale ad impegnarsi per garantire al nostro Paese il posto che gli compete nel concerto delle nazioni
Quale componente essenziale e dinamica di un'Europa libera e civilmente sviluppano il rilievo prioritario che la tintura chi preture europea di peste e ha reso del resto ancora più rilevante dal quadro di straordinari mutamenti intervenuti negli scorsi anni
Grazie ai quali va dischiude Hennessy una nuova grande stagione di libertà di progresso di cooperazione fra tutti i popoli del nostro continente
Nel nostro Paese la sfida porta da questa era del rinnovamento
E deve essere raccolta oltre che dalle forze politiche dall'insieme delle classi lavoratrici italiana cui tanto deve il processo di ricostruzione e di sviluppo dell'Italia repubblicana
Consolidato sì grazie anche al contributo dato dal sindacato
Grande soggetto collettivo protagonista di giuste lotte e di conquiste democratiche responsabili l'interprete e dare tempi certi della maturazione politica sociale e culturale dei lavoratori
L'attenzione e l'interesse che sussistono i temi propri al mondo del lavoro appaiono inoltre ingiustificati dalla considerazione che proprio in quell'articolato a realtà
Che deve realizzarsi nel modo più compiuto l'insieme dei valori di equità e di giustizia sociale su cui si fonda la nostra carta costituzionale
Valori strutturali al concetto stesso di nazione com'è naturale che sia in una moderna democrazia
E quindi vero che proprio nei confronti della comunità del lavoro si indirizzano le attese e le aspirazioni di crescita economica e di maturazione civile della Società italiana contemporanea
E delle sue forze politiche e sociali che sempre più intendono assegnare all'uomo e dalla sua dignità e libertà nel lavoro il primato e la centralità che loro compete
Anche in un processo produttivo tecnologicamente avanzato qual è quello attuale ed in vista del raggiungimento di un sistema equilibrato ed autenticamente ispirato al bene comune e dall'interesse della collettività
Per affrontare con successi i problemi e le sfide del terzo millennio
Per assicurare un più equilibrato governo dell'economia nazionale l'Italia è oggi chiamata a superare dovevate risolvere non poche difficoltà
In alcuni casi autentiche emergenze
Da risanamento della finanza pubblica al controllo dell'inflazione dal contenimento della disoccupazione ai conferimenti di una nuova in circa cento grandi servizi collettivi e dalla pubblica amministrazione
Sino al superamento della disparità tuttora esistenti fra le varie regioni del nostro Paese
A fronte di un impegno che certamente le organizzazioni democratiche dei lavoratori la CGIL in particolare
Saprà sapranno continuare ad assicurare occorrerà quindi che tutta la collettività nazionale in unità di intenti con le forze politiche economiche ed imprenditoriali
Sappia sua volta profondere un autentico sforzo di modernizzazione istituzionale sociale ed economica
Sono in tal modo potrà essere fornita al Paese una risposta incisiva ed equilibrata alle tensioni e dall'ansia di rinnovamento
Che in una società progredita complessa
Dinamica ed articolata come la nostra accompagnano necessariamente lo sviluppo in vista anche di rendere più salde più vitale il rapporto tra le istituzioni e la società civile
In questo spirito vorrei esprimere il mio vivo auspicio e l'impegno dei sindacati continui a concorrere all'edificazione di una più elevata Civiltà del lavoro
Che traendo ispirazione dagli mento dalle grandi conquiste di libertà e di diritto del nostro recente passato
Vai che effettivamente a muovere verso una stagione di nuove responsabilità e di nuovi doveri
Una stagione che l'intero Paese va coralmente richiedendo e che può e deve rappresentare il meccanismo propulsivo per i suoi avanza mento versi ulteriori traguardi di crescita e di progresso
Con questi sentimenti desidero rinnovare a quanti interverranno al congresso il mio ci sincero augurio di buon lavoro
Sono aggiunti poi alla presidenza messaggi del Presidente del Senato del presidente della Camera dei deputati in questi giorni daremo lettura insieme alla risposta ed insieme che invieremo al Presidente della Repubblica
Diamo ora la parola al compagno Bruno Trentin segretario generale
Minore
Signore e signori graditi
Ospiti e invitati
Cari amici e compagni delle delegazioni sindacali
Straniere
E delle organizzazioni internazionali che abbiamo invitato a questo congresso
Cari compagni e compagne
La straordinaria riuscita
Dello sciopero generale del ventidue ottobre
Anche fra gli operai
Io credo infatti
Che una partecipazione
Nell'area in cui abbiamo registrato le maggiore debolezze relative del sessanta settanta per cento dei lavoratori della figlia
Allora sciopero generale
Nel momento in cui incombe su tante di loro la minaccia o l'effettuazione della cassa integrazione guadagni nella testimonianza di una grande consapevolezza e di un grande coraggio che noi salutiamo come parte integrante del successo dello sciopero generale
Questo successo la partecipazione straordinaria le manifestazione che l'hanno accompagnata
Segnano indubbiamente una ripresa dell'unità di lotta del movimento sindacale italiano
Su di un fronte propositivo di grande ambizione e rigore
Anche nei suoi obiettivi
Via alternativa radicale agli orientamenti di politica economica e sociale del governo
La mobilitazione che va organizzandosi infatti su temi specifici come la riforma fiscale
Per dare continuità e respiro politico all'azione unitaria del sindacato
Nei confronti di una legge finanziaria che riteniamo insieme iniqua ed incapace a fronteggiare i grandi problemi della ristrutturazione del sistema economico italiano
La straordinaria partecipazione degli iscritti alla CGIL
All'appassionato dibattito che assegnata alla preparazione di questo congresso
Teso a definire gli obiettivi vincolanti della nostra strategia per il futuro
Ecco tutto ciò attesta al di là dei limiti ancora imponenti che permangono nell'iniziativa nella nostra pratica democratica
O al di là dei dissensi fecondi tuttora esistenti fra di noi sulle scelte da compiere per superarli
Che questa CGIL e questo movimento sindacale italiano stanno risalendo la chiglia
Stanno riconquistando e non solo e non tanto in termini di rafforzamento organizzativo
Una maggiore rappresentatività del mondo del lavoro delle sue domande delle sue articolazioni professionali sociali culturale etniche di sesso
E del suo ricco e mutevole pluralismo politico
Credo che sia doveroso partire da qui
Qui sta infatti una prima certezza
Il nostro impegno alle battaglie la stessa lotta politica in terra di questi anni
Nonostante le spietate revisione critica il computer non sono stati dati
Il tentativo nostro
Non è stato infatti e non è tuttora
Quello di fuggire dalle dure scelte che ci impone la nostra funzione primaria di sindacato
Ossia quello della tutela dei lavoratori subordinati giorno per giorni
Ma certamente sta e rimane
Quello di ritrovare una legittimazione del sindacato generale confederale
Attraverso una sua effettiva capacità di rappresentanza degli interessi generali sociali e politici
Di una classe lavoratrice
Sempre più diversificate
Nelle sue condizioni di lavoro di vite nei suoi diritti
E nelle domande dei suoi singoli componenti
Non saremmo arrivati a Cerro
Neanche cioè ai primi ancora fragili risultati la nostra scommessa
Ma un milione e duecento mila persone che hanno discusso e votato la proposta di programma fondamentale della CGIL riproposte delle tesi se permettete non è piccola cosa né in Italia né in Europa tra
Non sarebbero diventato dicevo
I risultati di cui possiamo apprezzare l'importanza se non avessimo avuto il coraggio in tempi difficili
In mezzo a molte contestazioni
Di guardare in faccia
La crisi di rappresentatività
Che investire il sindacalismo confederale non solo in Italia
Tentando di rintracciare le cause profonde
Per ricercare appunto da lì le strade possibili per superarlo
Abbiamo vissuto questa nostra consapevolezza e questa ricerca
In un primo tempo fortemente avversata anche all'interno nella CDL quando non bocciata come disfattista
In una situazione di lunga solitudine nel movimento sindacale italiano
E anche nel mondo dei partiti sinistra compresa
Molti di voi ricorderanno gli anni
In cui veniva risposto
A questa nostra riflessione con tanta sufficienza
E in cui ci veniva spiegato che la crisi di rappresentatività del sindacalismo confederale non esisteva
E si trattava semmai soltanto della crisi se non del disfacimento della CGIL e Velasco unità interno
Eppure senza questa dura e solitaria riflessione critica non saremmo mai giunti ad essere non solo la CGIL di oggi con i suoi cinque milioni e mezzo di scritti ma quel sindacato dei diritti della solidarietà
Che propone oggi alle donne e agli uomini
Spendere una parte della loro vita
In un'attività ancora subalterna e spesso sottomessa un nuovo patto di solidarietà
Un patto cioè capace di recuperare nelle coscienze individuali prima di tutto quell'ansia di emancipazione di liberazione che era sempre stata all'origine delle lotte rivendicativa e politica del movimento operaio e di rendere quindi credibile una loro concrete anche se parziale e graduale realizzazione
Senza il recupero di una pratica di un'etica
E non ho paura di questa parola di una morale della solidarietà
Quando entrano in campo diritti fondamentali indisponibili come sono quelli che interessano le persone
E la giusta pretesa di queste persone di vedere rimosso ogni ostacolo
Alla realizzazione effettiva dei loro diritti
Senza offrire cioè alla battaglia dei diritti e le ipoteche della persona che lavora il braccio secolare dell'azione collettiva che dà maggiore dignità e potere non solo al singolo lavoratore
Al quale lei ha negato l'esercizio pieno di un suo diritto legittimo
Ma tutti quelli che hanno partecipato a questa straordinaria impresa di solidarietà
Senza questa scelta non vi sarebbe infatti secondo noi alcun a regime
Allora ripiegamento scoraggiato dell'individuo in un suo mondo privato
Uno al diffondersi di quell'auto tutela di gruppo di casta di tribù che sembra dilagare oggi in tante realtà dell'Europa che cambia
Per questa ragione compagni e compagne
La nostra scelta di campo e diventati in modo così astro
La scelta discriminante
Fra la solidarietà generale dei lavoratori dipendenti e la rottura corporativa
Tra queste due concezioni del conflitto sociale della rappresentatività e non certe o fra i problemi le esigenze i diritti dei singoli lavoratori che possono esservi coinvolto vi è infatti nella società odierna una irriducibile inconciliabilità
Che fa parte io credo dell'identità di queste CGIL che vogliamo costruire
Il nostro dodicesimo congresso
La sua proposta di programma
Le tesi e il documento di essere sindacato la proposta di Statuto
Sono partiti tutti da questa riflessione da questa ricerca ed a questo progetto
E non credo affatto
Che i Poulsen e disse
Vi voglio comune di ricerca e di volontà politica
Non è infine cari compagni anche questo impegno progettuale che è maturato in tanti gli anni ma che questo congresso dovrà assumere come fondamento della nostra unità
Non è proprio questo impegno progettuale quello che ci ha consentito di fronteggiare tutti insieme
Con maggiore sicurezza
Quella fine devi dirlo dell'utopia
Quella caduta nella coscienza di tanti di noi del mito di una scelta futura
Da raggiungere sia pure in un giorno lontani
Io credo fermamente dissi
L'accelerazione tumultuoso della storia
Non ci consente tuttavia di indugiare sia pure per poco
Per contemplare i primi risultati che abbiamo raggiunto i grandi o molesti che sia
Gli sviluppi della crisi degli assetti istituzionali e delle stesse forme di organizzazione di coesione della società civile nei paesi dell'est europeo
Dopo il crollo simultaneo
Del muro di Berlino e dei regimi totalitari del socialismo reale e ancora recentemente l'accentuarsi delle tendenze disgregato Ricci
Nelle formazioni politiche multinazionali
Che procede di pari passo con la sete di libertà e di autodeterminazione
Dopo il fallimento del colpo di Stato tentato dei gruppi più conservatore dell'apparato statuale dell'Unione Sovietica
Tutto ciò ci porta necessariamente a verificare a precisare ad adeguare molte nostre analisi
E la stessa linea di condotta che abbiamo cercato di definire nella proposta di programma e nelle tesi congressuali
Se tutti cogliamo infatti la portata storica per l'avvenire dell'Europa
Delle rivoluzione antitotalitaria che hanno abbattuto i regimi oppressivi degli Stati comunisti
Ci rendiamo conto anche
Che è questa
Questo crollo ha messo allo scoperto
L'immensa debolezze
Quando non la disgregazione delle forme di organizzazione della società civile
Alla quale si contrappone soltanto ormai molti paesi la forte tenuta delle istituzioni più tradizionali come la famiglia le dice la religione
Tutte queste trasformazioni che incalzano rendono sempre più compresso e irto di ostacoli il cammino verso una democrazia compiuta e stabile
Nello Stato come nella società civile
E rende sempre più irta di ostacoli la libera costruzione
Di un nuovo contratto sociale fra cittadini effrazione
Ricevo anche perché con questi regimi oppressivi
Che agivano in nome della liberazione finale degli uomini
Ed è la loro felicità
è crollato la coscienza di milioni di persone all'Est certamente ma anche in tanti lavoratori dell'Occidente
Sia la fiducia in quei modelli di società
Sia la fiducia o la speranza in ogni modello ispirato alla realizzazione compiuta
Dell'ideale di emancipazione e liberazione
Che pure hanno segnato disse le lotte del movimento operaio in questo secco
Ciò non può certamente comportare l'impraticabilità né tanto meno la condanna
Che sarebbe soltanto figlie dell'intolleranza alla quale rialza oggi la testa con tanta prepotenza della ricerca di nuovi modelli di società possibili
Non si condanna all'inferno il diritto all'utopia
Né ce la potrà mai comportare la cancellazione
Nella coscienza di tante donne e uomini di questa nostra Europa dell'immenso apporto recato alla sua storia la sua civiltà dai grandi movimenti reali dei lavoratori
I quali hanno contribuito in misura decisiva all'estensione e all'arricchimento della democrazia alla pratica della solidarietà con i diseredati del sud del mondo anche quando ritenevano di avvicinarsi così
Ad una società comunista o al conseguimento
Di un modello predefinito di socialisti
Ma quello che credo non sarà come si dice mai più come prima
E la possibilità che i grandi masse
Donne e di uomini
Si affidino ancora ad uno sviluppo ineluttabili della storia
O alla fede che appare oggi aberrante per molti di noi nell'esistenza di un modello di società
Costruito al di fuori della nostra personale sofferta esperienza critica
Di un modello capace quindi di garantire
Non soltanto come vogliamo una libertà più piena maggiori opportunità e facoltà di autorealizzazione per ogni singola persona
Ma quale scelga liberamente di perseguire
Pensi addirittura la felicità
Il benessere di tutti
O di una maggioranza
Ci ammoniva già
Duecento anni fa
Un importante scienziato tedesco
E fu anche un partecipe critico al movimento
La rivoluzione francese
George Foster
E questi intervenendo nei travagliati dibattiti che attraversavano l'Europa sugli scopi le prospettive della Rivoluzione francese
Invitava
In alcuni suoi scritti di fuoco
A respingere cito il presupposto completamente errato
E la legislazione di uno Stato riesca a produrre la felicità
E la moralità del medesimo
Mentre sono parole sue
è stato dimostrato che l'Autore terminazione
O in altre parole la libertà morale e l'unica possibile fonte delle virtù umane
Così diceva Foster
Come nessuno
Può delegare un altro a sentire pensare in sua vece
Così nemmeno può il cittadino aver dato mandato al potere esecutivo di renderlo felice
Perché per raggiungere tale scopo gli occorrono sentimenti e giudizi auto
E Foster inveiva dunque contro i potenti ma anche contro i demagoghi di tutte le bandiere
E i teorici del liberismo
Di una mano invisibile del mercato che avrebbe alla fine ha risolto i problemi dei popoli
Invece di Prometeo ci dà felicità
Limitate agli a togliere gli ostacoli
Oggi noi diremmo gli handicap
E si oppongono al libero sviluppo delle nostre energie
Per concludere sarcasticamente sembra giunto il momento in cui la menzognere immagine della felicità
Il forte del parlare a cui evidentemente della cosiddetta felicità collettiva quest'immagine che tanto a lungo ha costituito la meta del cammino umano
Debba essere rovesciato dal suo piedistallo
è sostituita con il vero criterio della vita
Con la dignità umana
Ma dobbiamo sapere
Anche cogliere in questa morte della storia con un fine
Ed è il mito della siccità del sole come fine dissoluzione della politica e della storia
Tutto quanto viene liberale nelle nostre coscienze volontà di persone di militanti
Di operare
Per la trasformazione possibile della condizione umana del lavoro
Delle condizioni di lavoro definiti e soprattutto di libertà delle persone che soffrono
E che solo sottoposti al dominio al Tour
Obiettivi
Sempre negati dalle culture liberali e liberisti
E che sembravano nella stessa tradizione culturale della sinistra relegati in un futuro lontano subordinati addirittura per la loro realizzazione
Ah sovvertimento i radicali e complessive degli ordinamenti sociali
Possono diventare invece scelte dell'oggi
Possono diventare tentativi dell'oggi permutare qui ed ora nella misura delle possibilità oggettive e soggettive esistente le condizioni salariali
Nel rapporto di lavoro nella vita quotidiana
Non solo per migliorare le loro retribuzione ma per modificare la loro collocazione in una scelta Democratic attraverso nuovi diritti effettivamente esercitate
Attraverso un loro crescente potere di partecipazione con le responsabilità nuove di governo che ne discende
Sono profondamente convinto che il sindacato generali
Questo nostro sindacato di cui ricordiamo in questi anni le origini
Possa pienamente ritrovare in questa fase di crisi dell'Utopia un suo ruolo di natura politica e una sua funzione autenticamente creatrici
Rivendicando promuovendo contrattando organizzando con la partecipazione di vissuto delle persone che rappresenta degli esperimenti di trasformazione sociale prima di tutto
Sul terreno della l'autorealizzazione della persona nel lavoro
Si tratta di esperimenti di trasformazione sociale
Il quale devono costituire gli obiettivi ispiratori della nostra pratica rivendicativa e contrattuali
E che si collocano deliberatamente nomi in una società futura ma in questa società democratiche in cui viviamo che noi dobbiamo tentare in questa società con le regole della democrazia e del consenso
E naturalmente
Con il sostegno del conflitto sociale
Una strategia quindi che non sostituisce
La mitica centralità della classe operaia
Con la riscoperta pentita di una centralità dell'impresa del suo ordinamento gerarchico pensi che assume coerentemente come suo definitivo punto di riferimento
La centralità della persona che lavora della persona nel lavoro
E chi è chiamato oggi a misurare se stessi a verificare la propria credibilità alla propria rappresentatività proprio sul terreno arduo dell'autorealizzazione della persona prima di tutto nel lavoro
Sul terreno arduo che sappia che
Sì sempre
All'onere del tentativo della prova della sperimentazione
Di quello che risulti non solo possibile ma anche vitale e durevoli
Della sperimentazione quindi di mutamenti sociali capaci di venire anche attraverso il conflitto condivisibili o accettabili dalla stessa impresa
Una strategia sindacale queste e si dimostra incapace
Prima di tutto la coscienza dei lavoratori
Di trasformare gradualmente per quella via
Un'organizzazione sociale inizialmente molto diversa
Non vi è mi pare altra scelta possibile
Per un sindacato come il nostro
Di fronte alla prospettiva incalzante di un
Gigantesco processo di riconversione di ristrutturazione del sistema industriale italiano
Dell'organizzazione di servizi pubblici e privati
Di riforma di decentramento e la pubblica amministrazione
Cambierà infatti i compagni e compagne nei prossimi dieci anni
Cambierà ineluttabilmente
La geografia industriale dell'Italia e dell'Europa
Cambierà la divisione del lavoro in questo continente
E cambierà anche la geografia sociale
Nella grande Europa che si costruirà domani con noi o contro di noi
La CGIL il movimento sindacale italiana europea non posso non illudersi che di fronte a cui a queste trasformazioni di cui gli sbocchi non sono opera dei figli
Ma che restano aperti all'impatto delle decisioni dei Progetti e quindi anche dell'iniziativa conflittuale del sindacato
Il movimento sindacale italiano
Non può illudersi
Di fare fronte a queste trasformazioni con le tattiche difensive degli anni ottanta
Subendo quindi io preparandosi a subire una nuova rivoluzione passiva
Che rischierebbe però di travolgere questa volta l'idea stessa
Il sindacato genera e di solidarietà fra i lavoratori
Ma dobbiamo saper trarre io credo anche un altro insegnamento
Dalle rivoluzioni antitotalitari di questi ultimi
Voglio parlare del ruolo che affidiamo
Alla democrazia e la tutela dei diritti individuali nella nostra lotta più generale per lo sviluppo della società e per il progresso sociale
Perché questa visione della democrazia della scelta democratica senza deroghe o condizione
Non è sempre stata la nostra
Forse neanche con riguardo all'Italia
E ai problemi del sottosviluppo che esisteva e che esistono nel nostro Paese certamente nei riguardi dei paesi in via di sviluppo o di quelli che libiche si liberavano faticosamente dal colonialismo o da forme di dominio imperialistico
Si tratta infatti di riflettiamoci bene
Della lotta per la rinascita e poi per lo sviluppo del Mezzogiorno e della stessa lotta contro il potere mafioso
Oppure la nostra politica la nostra battaglia di solidarietà nei confronti dei popoli del Sud del mondo
Ma in molti casi si trattava queste la dura lezione critica sulla quale riflettere
Di una solidarietà più che con i popoli con i loro governi o con i loro sindacati fantocci
O si tratti ancora
Del modo in cui per tanti anni abbiamo scommesso su una possibile evoluzione democratica
Dei Paesi del socialismo reale
E persino si tratti ancora dell'indulgenza
Con la quale abbiamo considerato in tutti questi anni l'involuzione burocratica assistenziale e clientelare
Delle forme di stato sociale realmente esistenti nel nostro Paese
E quindi tutti questi casi noi ritroviamo come prima e discrimine delle nostre scelte di campo
Novità
Quella della democrazia
E dei diritti individuali
Quanto quello dello sviluppo
Del progresso materiale
E come dicevamo era uno dei nostri slogan più ripetuto del suo necessario completamento sociale
Questa è stata infatti molte volte per noi la strada migliore verso la democrazia
Se non addirittura la premessa indispensabile
è una democrazia garante
Delle libertà dell'individuo
Ecco è tempo di
Affermare con sicurezza che questa concezione
Era ed è radicalmente sbagliato
E che ad essa milioni di uomini e di donne hanno pagato un prezzo a volte spaventoso
Ci siamo in questi anni drammaticamente confrontare
Con l'insorgere di lotte di liberazione contro regimi despoti chic che pretendevano di assicurare sviluppo benessere o magari la salvaguardia dell'identità nazionale o di un fondamentalismo ideologico e religioso e in nome di questi obiettivi rivendicavano una sospensione delle libertà civili il diritto alla repressione delle minoranze
Il diritto all'annessione le nazioni vicine
Il crollo di molti tra questi regimi hanno solo confermato
Che essi si erano sempre più allontanati dai primordi della democrazia e della convivenza civile
Macché proprio per queste ragioni non per altro
E si erano diventati sempre più incapaci di garantire uno sviluppo anche solo sufficiente ad assicurare il soddisfacimento dei bisogni essenziali
Delle popolazioni adesso otto bis
La grande lezione che deve saper fare
Un movimento sindacale come il nostro
Il quale rivendica una grande tradizione di solidarietà internazionale
Soprattutto nei confronti della lotta di liberazione dei popoli oppressi del Terzo Mondo
E quello del primato della libertà
Su quella ingannevole della preliminare uguaglianza distributive
Anche perché la prima fondamentale forma di uguaglianza
Quello dei diritti
E delle opportunità
Tra i cittadini di uno Stato di una comunità non troverà mai una sua legittimazione in un regime autoritario o totalitaria
Stiamo inoltre facendo i conti ancora in questi giorni con un'altra terribile iniezioni di questi ultimi decenni
Quando viene a mancare infatti
Un nesso forte
Fra autore terminazione e democrazia
Fra diritto all'Autore terminazioni dei popoli e definizione condivisa di rapporti paritari fra le nazioni
Quando viene a mancare soprattutto il rapporto fondamentale nazioni moderne fra diritto all'Haute ordinazione
E tutela dei diritti civili
Dei diritti cioè di quello che diverso da noi bene
La bandiera dell'Autore terminazioni in quei casi non basta a nascondere
I rischi giganteschi di balcanizzazione l'intera regione dell'Europa e del mondo
Con conseguenze incalcolabili che possono ricadere a volte anche in termini di sopravvivenza sui più deboli e sui più poveri
Ma soprattutto dobbiamo comprendere come questa separazione fra autore determinazione democrazia che sembra diventare la deriva di molti conflitti inter etnici
Sia destinata a trasformare in molti casi il nazionalismo
In una nuova forma
Di una nuova sorta di tribalismo risorto
A trasformare quindi il nazionalismo
In una forma aberrante di organizzazione del potere
Nemico prima di tutto delle minoranze interni e degli individui
Che non si riconoscano
Nel primato della legge della tribù
Su quella della democrazia e dei diritti
Questi sono pericoli di cui non siamo immuni
E noi dobbiamo sapere guardare in faccia dunque anche il rischio di contaminazione
Di questi nuovi integralismi tribali e non ne mancano i segni anche del nostro Paese
Sia la possibilità
Che si si accompagnino rapidamente
Nei Paesi inquisendo l'imperversare con maggiore furie
Ad involuzione appartamenti otto ritardi
Ne legittimi regimi e gli egizi
Ecco compagne e compagni
Credo che questo sofferto patrimonio di esperienze comuni
Sulla strada della riconquista del primato della democrazia e dei diritti individuali
Nel nostro agire quotidiano come sindacato
Nella nostra azione rivendicativa in Italia e in Europa così come nella nostra iniziativa internazionale
Riconciliano pienamente del nostro comportamento di persone di militanti di organizzatori sindacali l'etica con la politica
Ci debba portare un ripensamento più meditato e più compiuto
Della nostra cultura
Della trasformazione
Della solidarietà e della cooperazione internazionale
Così come per quanto riguarda il nostro approccio
Alle questioni della pace e della guerra
E al rapporto ineludibili in un mondo sempre più piccolo
Fra autore terminazione cooperazione internazionale
Forse non basta limitarsi a riconoscere che cadono vecchie distinzione strumentale fra guerre giuste e guerre ingiuste
Mentre riacquista certamente il suo peso e la sua legittimazione la coscienza dei popoli il diritto alla resistenza e alla ribellione contro un regime autoritario un occupante straniero
E lo stesso diritto alla rivoluzione antitotalitaria
Bisogna anche
Saper rispondere
Alle esigenze ineludibile
Non solo per un Paese come il nostro ma per l'Europa di domani
I definire
Anche dal punto di vista del movimento sindacale le forme consentite e condivise
Di resistenza solidale delle nazioni democratiche
Contro la sopraffazione e violenza
Il colpi di Stato
L'aggressione militare
Il sovvertimento con la violenza
Delle regole di convivenza e del principio di sovranità democratica
Noi proponiamo con questo congresso
Che le tre confederazioni sindacali italiane
Definiscono in una convenzione unitaria
Una nuova piattaforma di iniziative sulle questioni internazionali di maggiore urgenza
Una piattaforma che il movimento sindacale italiano potrebbe confrontare quindi con le forze politiche democratiche in Italia in Europa con tutte le forze del movimento sindacale europea
E naturalmente
Con le organizzazioni sindacali e politiche delle varie nazioni più direttamente interessati
è necessario prima di tutto
Definire una comune linea di condotta sui temi la cooperazione internazionale e della cooperazione europea nei confronti dell'Unione Sovietica l'azione delle
Questa cooperazione
Anche per quanto riguarda i più urgenti interventi di natura umanitaria nell'inverno che si avvicina
Ma soprattutto per quanto attiene ad azioni di sostegno alla convertibilità delle monete
Agli investimenti nell'industria nei servizi al trasferimento dei saperi e tecnologie al governo del debito che rischia di strangolare molte di queste economie nella difficile fase di transizione che attraversa
Comporta uno sforzo di dimensioni rilevantissime
Per i Paesi industrializzati del mondo per l'Europa per l'Italia se l'Italia si riconosce in questa Europa
Richiede inoltre certamente l'adozione di misure finanziarie straordinarie
Nei singoli Paesi della Comunità
Ma pone sin d'ora l'esigenza di un prelievo di un uso coordinato di queste risorse
Nei prossimi anni
Per esempio
L'istituzione di un'imposta straordinaria di straordinarietà
Stabilite decisa degli organismi comunitari
Prelevata attraverso i sistemi fiscali nazionali
Non ci sembrerebbe davvero una decisione
Politicamente economicamente sproporzionata
Alle responsabilità nuove alla quale la Comunità economica europea dovrà fare sciocchezze
Conveniamo d'altra parte
Che non può costituire un'ingerenza nelle decisioni sovrane i singoli Stati beneficiari
Il fatto che gli organismi della comunità e in primo luogo il Parlamento europeo pongono delle condizioni politiche
All'uso prioritario di queste risorse
Nello spirito degli accordi di Helsinki ed è la Carta di Parigi
Delle condizioni politiche volte a garantire il carattere democratico dei regimi che si consolideranno in questi paesi il rispetto dei diritti individuali delle minoranze
La tutela della libertà piena di organizzazione sindacale di ricorso al conflitto
La realizzazione attraverso intese paritarie
Di forme di cooperazione nelle grandi regioni economiche e politiche dell'Europa dell'Est
Ma un forte impegno dei sindacati
E delle forze democratiche dell'Europa comunitaria
Per offrire un reale sostegno economiche finanziarie la transizione all'economia dell'Est
Sull'ordinamento fondato sulle regole del mercato della democrazia anche attraverso trattati o accordi competizioni bilaterali o multilaterali che siano rischia di risultare peraltro del tutto inadatto
Da solo
A superare vuol fare superare questa grande lunga prova
Che per la sua dimensione
E la sua complessità
Non potrebbe non coinvolgere
Anche nel caso di un suo esito fallimentare le stesse economie
Le stesse società dell'Europa occidentale
Sappiamo bene le scorciatoie come l'integrazione accelerata di trentacinque Paesi firmatari della Carta di Parigi o di parte di essa nella Comunità economica europea non sono
Una soluzione credibile
Essa avrebbe
Questa scelta con ogni certezza degli effetti disintegrazione anche all'interno del nucleo comunitaria
Che renderebbero ancora più costoso
Il percorso inverso un'integrazione compiuta di tutte le società e dell'economia era grande euro
D'altra parte
Le nuove democrazie informazione
Nell'Europa del Centro e dell'Est non possono aspettare venti o trent'anni
Per potere entrare a far parte
Di un'unità non solo economico e sociale ma politica
Che garantisca l'Europa un suo volto
Nel consesso delle nazioni sovrane
Sono i sindacati europee
La sinistra europea
Che devono diventare allora oggi superando antiche divisioni nazionale o un mio Picard cogli elettorali le forze promotrice di una confederazione politica della grande Europa
Capace di raccogliere assieme all'unione politica dell'Europa dei dodici e alla nazione che aderiscono al Consiglio d'Europa
Nuove federazione regionale singoli stati dell'Europa del centro dell'Est
Capace di darsi alcune prime istituzioni rappresentative e un organismo politico di coordinamento delle politiche economiche e sociali prima di tutto
Sì a una gestione
Di grandi progetti comuni nel campo dei trasporti dell'ambiente delle telecomunicazioni dell'energia della cultura
Trasformando
Questo primo nucleo di una grande confederazione politica
Dell'Europa in una sede permanente di consultazione
Sui temi cruciali della politica estera e della sicurezza europea
Gli avvenimenti di cui stiamo parlando
Le speranze le preoccupazione che siano determinati in tanta parte del mondo del lavoro in Europa non consentono peraltro
Malgrado i successi rilevanti che abbiamo raggiunto
Una nuova pausa nella riforma della Confederazione europea dei sindacati
Una riforma che la porti a diventare davvero prima di tutto una grande organizzazione rappresentativa di tutti i sindacati indipendenti della grande Europa
Che accettino lo Statuto e le finalità dell'accesso
In secondo luogo un vero sindacato dotato quindi di poteri sovranazionali di contrattazione a livello di settore a livello confederale
E dotato di poteri decisionali e contrattuali conferite retail sindacati me
Sul questione dei temi da definire attraverso un congresso straordinario
In terzo luogo
Un sindacato realmente democratico capace di decidere anche a maggioranza
Sia pure con regole particolarmente attenti alla tutela delle minoranze
Senza però essere paralizzata
Dai preti di una singola organizzazione
E compagni anche la nostra iniziativa come sindacati italiani come confederazione europea nei confronti delle organizzazioni sindacali indipendenti del Medioriente del bacino del Mediterraneo
Deve probabilmente essere ripensate
Anche nel corso di questo congresso per essere resa più coerente
Con ogni probabilità un'iniziativa di questa natura così come l'attività importanti decisiva di mediazione delle nazioni europee in queste ore
Negli Stati Uniti l'Unione Sovietica per garantire la pace nel Medioriente
Nel rispetto del diritto all'autodeterminazione dei popoli e in modo particolare dell'indipendenza del popolo palestinese
Anche queste iniziative sono destinati ad aprire io temo corto respiro se non si accompagna simultaneamente
Ad una politica concertata di cooperazione di assistenza economica e culturale
Che dia impulso e sostegno
Ad un grande programma comune di cooperazione economica e politica
Fra i diversi Stati
Difetti e nuovi del Medioriente
Questo programma deve potere gettare le basi più sicure
Dei rapaci in questa regione
Attraverso la definizione di regole di convivenza di relazione paritaria
Incentrate sullo sfondamento congiunto delle grandi risorse necessarie alla vita di queste regioni
E io penso prima ancora che al petrolio all'acqua
All'assistenza tecnica reciproca sulla realizzazione di un progetto comune
Alla creazione di grandi infrastrutture essenziali comune all'intera area mediorientale
Allo scambio sistematico nel campo della formazione della ricerca
Della creazione di nuovi istituzioni sociali
Compagni e compagne
Che con questi orientamenti trasparenti
A convenzioni poterli meglio difendere e realizzare
In una grande organizzazione sindacale di dimensioni mondiali
Come la Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi
Che chiederemo e chiediamo al congresso
Di deliberare
Sulla nostra domanda di affiliazione a questa confederazione
A proposito della nostra strategia di riforma
Non intendo certo qui ripercorrere le indicazioni contenute nel programma nella proposta di programma fondamentale
Nella proposta di tesi
Pura assumendola
Ricca messa di emendamenti che hanno ulteriormente arricchito e integrato queste proposte
Consentitemi quindi
Di limitarmi qui a sottolineare alcuni punti che a mio parere sono ancora carenti controversi della nostra elaborazione
Scusandomi della inevitabile schematicità
E soprattutto la parzialità di queste osservazioni
Prima di tutto io credo
Dobbiamo poter fornire più e meglio di quanto non abbiamo fatto all'inizio nostro di Bach congressuali
Dobbiamo poter fornire ai lavoratori un quadro lucido senza veli
Per la situazione economica che dovremo fronteggiare non solo nei prossimi mesi ma nei prossimi anni
Dobbiamo dire la verità ai lavoratori
Le trasformazione che stanno attraversando l'Europa
Richiedono e richiederanno anche alla società italiana
Uno sforzo di
Straordinaria dimensione
In assenza del quale il nostro Paese sarà condannato a il margine della grande Europa che si costruirà nei prossimi decenti
Questa prova la quale siamo e saremo sottoposti coincide con uno dei momenti più critici
E forse anche più squallidi
Della storia del nostro sistema economico nazionali
Abbiamo infatti alle nostre spalle
Dieci anni
Nei quali si è verificato il dirottamento di una massa crescente di Investimenti
Verso la compravendita finanziaria quando non verso la speculazione
Dieci anni nei quali ha dominato l'incentivazione dei consumi opulenti in molti strati intermedi della popolazione
A scapito del risparmio ed è il contenimento dell'inflazione
Tutto ciò
Sotto la sferza
La frusta
Di una politica dell'indebitamento pubblico
Che garantiva con l'anonimato
Il riciclaggio di immense fortune accumulate molte volte attraverso l'evasione fiscale e contributiva
Che garantiva
A centinaia di migliaia di persone la percezione di proventi
Dall'otto al sei per cento all'anno in termini reali proprio in quegli anni fino al mille novecentottantanove novanta
In cui il salario reale netto al netto dell'imposta dei lavoratori stagnata
O si riduce
Qui risiede
E non ci stancheremo mai di ricordarlo une delle cause essenziali
Della crisi di competitività del sistema industriale italiano
Per non parlare dei suoi effetti
Sulla struttura dei servizi pubblici e privati che sono diventati nello stesso tempo una palla al piede del del sistema industriale e la più rilevante fonte endogene di inflazione
Questa è dunque la malattia dell'economia italiana che industriali e il governo vorrebbero curare a quanto sembra con la riduzione una cancellazione della scala mobile
Una scala mobile che protegge oggi
A stento il potere d'acquisto del quaranta per cento soltanto al salario medio
Ossia il potere d'acquisto di meno del venti per cento del costo del lavoro
Il quale rappresenta a sua volta complessivamente nell'industria il venticinque per cento in media dei costi sopportati dall'impresa
Non è chi non veda accanto al disegno politico che sorregge questa proposta
Accanto all'intollerabili iniquità nei confronti dell'instradati
Meno difesi dall'inflazione
Anche il carattere ricco
Di una mostra di questo genere quando viene invocata come uno strumento di politica economica
Per lottare
Contro l'inflazione e per la competitività delle imprese
Quando nel peggiore dei casi riuscirebbe a spostare meno molto meno dell'uno per cento dei costi complessivi che l'impresa attualmente sanno sopportare
Non basta però
A questo punto denunciare il ciniche iniquità e nello stesso tempo l'inefficace
Della legge finanziaria e delle stesse pretese della Confindustria
Ad intaccare anche minimamente il differenziale interno esterno dell'inflazione
Perché la protesta dei lavoratori per quanto sacrosante non basterà
Se rimane soltanto proteste
Ad evitare la Chine sulla quale sta scivolando l'economia italiana
Proprio nel momento in cui esse chiamata a fornire un contributo straordinario alla creazione di una nuova Europa
E alla cooperazione con il sud del mondo
Per queste ragioni compagne e compagni
La CGIL non può sfuggire
Ha la responsabilità di indicare la strada da percorrere per impedire che nel prossimo futuro e persino nel caso che l'attuale legge finanziaria fosse radicalmente emendata nei suoi aspetti più odiosi per impedire dicevo che i lavoratori italiani siano chiamati a sopportare domani
In nome di un'emergenza che può effettivamente sopraggiungere dei costi assolutamente intollerabile
E soprattutto per impedire che essi trovino disarmati
Di fronte a un'offensiva conservatrice e antisindacale che potrebbe invocare lo stato di necessità
Per salvare il salvabile come si dice
Magari
Dopo avere portato il Paese
Alla rovina o in un vicolo cieco
Noi crediamo di aver compiuto una scelta giusta
Definendo con la piattaforma unitaria delle tre confederazioni non sono una politica di difesa degli interessi immediati dei lavoratori salariati e dei pensionati ma anche le prime indicazione di una politica economica alternativa
E non ci sembra
Una conquista unitario di poco conto
Il fatto che un obiettivo sancito per esempio nella proposta di programma fondamentale della CGIL come quello di una politica di tutti i redditi
La quale si fondi sulla sanzione fiscale e contributiva di tutte le categorie di reddito
Che risultino alimentato in una loro crescita da una politica dei prezzi che superi il livello di inflazione fissato dal Parlamento
Sulla base di previsioni e gli obiettivi credibili
Non mi sembra una cosa di poco conto
Che questo obiettivo sia divenuto uno dei punti fondamentali della piattaforma unitaria delle tre confederazioni
Dovremmo dunque gettare la spugna
Nel momento in cui le tre confederazioni hanno dimostrato una forte tenuta unitaria
Rispettando il patto che le impegna con la piattaforma contrattuale di luglio
Rompere le trattative oggi
Assumerebbe soltanto a mio avviso nel momento presente dopo lo sciopero generale di ieri il segnale il significato di un segnale di resa che questo movimento sindacale unitaria non si può permettere vita
Si tratta invece
Ci darà lo sciopero generale il ventidue ottobre il significato di una battaglia che comincia per imporre un nuovo corso alla politica economica italiana e al sistema delle relazioni industriali
Per riconquistare prima di tutto nei luoghi di lavoro un potere di rappresentanza di contrattazione capace di incidere sulle scelte sistemi imprenditoriali nei prossimi mesi e nei prossimi anni
E di difendere meglio le condizioni di lavoro e di occupazione ma anche le libertà i diritti dei lavoratori che vogliamo recuperare alla vita era rotta sindacale
Malgrado lo sforzo che abbiamo compiuto ci sono però alcuni aspetti della nostra piattaforma che restano ancora carenti o troppo indefinito
Dobbiamo fare altri passi in avanti anche in questo congresso
E ciò riguarda a mio avviso soprattutto la questione del Mezzogiorno una riforma dello Stato sociale la questioni ecologiche le politiche di ristrutturazione
La conquista di nuovi poteri di contrattazione
E dico determinazione nei luoghi di lavoro
Permettetemi di soffermarmi un momento in questa relazione già troppo lunga soltanto sugli ultimi due di questi problemi
Sulla questione del Mezzogiorno
Come prima frontiera
E non solo come residuo
Della nostra iniziativa per la costruzione di un nuovo lavoro
Come prima frontiera della lotta per difendere e consolidare la democrazia nel nostro Paese
Abbiamo scontato e stiamo scontando dei ritardi
E qualche volta anche dei tassi all'indietro
Da un lato nella nostra iniziativa per difendere e qualificare prima di tutto del Mezzogiorno un nucleo di industrie tecnologicamente avanzate
Una rete di formazione e di ricerca senza le quali una trasformazione dei servizi fatiscenti che sono spesso la regola del settore pubblico e privato non ha alcuna prospettiva di decollare
Da un altro lato del nostro impegno verso una vera e propria autoriforma del sindacato
Che lo porta a qualificarsi prima di tutto dal Mezzogiorno come presidio sicuro della democrazia e dell'uguaglianza dei
Con l'uguaglianza
Di diritti
Un sindacato come agente di controllo e di sollecitazione di un governo trasparente della spesa pubblica e della sua distribuzione e manici Pandora dalle logiche clientelari e assistenziali e rendendola sempre più corrispondente alle esigenze democraticamente definiti
Dall'intere collettività nazionale ed alle collettività regionale
Non si tratta di una predica compagni ma di un'autocritica
Perché sono convinto che le maggiori responsabilità sono nostri
Delle organizzazioni nazionali
Le quali salvo qualche importante eccezione come credo
Quella della Fillea non sono stati in grado di aiutare sostenere le nostre compagne i nostri compagni riorganizzazioni meridionali in questa difficilissima prova
Nella quale si sono condannati molto spesso
Ad una dolorosa solitudine nel contrastare giorno per giorno comportamenti politici
O pratiche della pubblica amministrazione di tipo clientelare
Laddove essi risultano ancora dominante in tante parti della società meridionale
Ma è soprattutto sul fronte decisivo della lotta contro la mafia e la sua catena di crimini sul fronte della nuova resistenza che noi dobbiamo sollecitare in molte regioni meridionali e che non siamo ancora riusciti a creare come sarebbe necessario
Particolarmente dopo l'assassinio di Libero Grassi
E proprio
Su questo fronte
E noi dobbiamo esaminare le ragioni del nostro ritardo nel costruire un grande movimento nazionale di lotta democratica
Le nostre proposte ci sono
Larghe intese intorno ad esse sono state raggiunte con altre forze a cominciare dal SIULP da molti esponenti della magistratura e per finire da quelle associazioni imprenditoriali a cominciare da quella dei giovani industriali e si sono impegnati con coraggio e di conseguenza nella lotta contro il potere mafioso
Si tratta oggi di tradurre queste proposte queste intese in movimento in massa e imprime conquiste anche parziali
Gli obiettivi della nostra età fu ma si tratterà soprattutto qui ed ora gli risponde alla sfida la mafia con il controllo popolare democratico
Del territorio con il presidio di massa del territorio
Senza il ruolo democratico del sindacato
Questo non sarà mai possibile
Eppure compagne e compagni è così
Che noi abbiamo sconfitto il terrorismo
Cominciando dai luoghi di lavoro dal loro presidio da parte dei sindacati da parte dei lavoratori chi sono mobilitati con i sindacati per contrastare questa minaccia fondamentale alla nostra democrazia ed è così
Che oggi possiamo assolvere nel soggiorno il nostro ruolo non parolaio di sindacati dei diritti e della solidarietà
Ma possiamo chiedere tanto ma possiamo chiedere tanto ai nostri compagni della Sicilia della Calabria la Campagna delle Puglie se pesa su di loro e son tanti cittadini nel Mezzogiorno un senso di isolamento dal resto del Paese
E se devono sentirsi a volte beffati dall'ironia razzista nella parte più bieche è più retrograda la scelta
Noi dobbiamo spezzare questo circolo vizioso
Questo sindacato questo movimento sindacale riuscito del mille novecentosettantadue
Abbattere il pericolo di un fascismo populista
Che avrebbe tagliato fuori la Calabria dal resto dell'Italia e a rompere l'isolamento dei nostri compagni assediati in una città in cui la democrazia aveva capitola
Non abbiamo certamente risolto
I problemi della Calabria
Ma abbiamo riaperto
Con la marcia dei metalmeccanici degli edili di braccianti di tutt'Italia
A Reggio Calabria per ricongiungere con la parte più sale la popolazione abbiamo riaperto una strada per il movimento sindacale per le forze politiche democratiche per la democrazia
Io propongo quindi alla tribù di questo congresso
Ai nostri amici e compagni delle altre confederazioni
Di riflettere sulla possibilità di organizzare se possibile entro la fine di novembre i primi di dicembre
Grandi marce di solidarietà dei lavoratori dei sindacati di tutta l'Italia contro la mafia grandi marce che trovino a Palermo il loro punto di incontro
Potrà diventare l'occasione
Definire l'impatto delle tre confederazioni sindacali italiane con i lavoratori delle regioni meridionali
Per combattere insieme
Parte in una riforma dello Stato della spesa pubblica dal Praesidium polare del territorio
Per combattere insieme
Il potere mafioso con le armi della democrazia
Credo di dover sottolineare in secondo luogo
Che la nostra strategia contrattuale politica
Debba essere seriamente ripensato
Nel momento in cui come ho anche troppe volte ricordato il nostro sistema industriale italiano
E inevitabilmente il sistema dei servizi pubblici e privati
Saranno coinvolte
Dai processi di ristrutturazione
Che si renderanno ineluttabili anche per ragioni internazionali
Dobbiamo guardare tutti insieme ai compagni e con grande lucidità
Vorrei dire senza torcicollo senza pensare di riedificare conflitti passati che appartengono ad un'altra storia del nostro sindacato del nostro Paese
Dobbiamo guardare tutti insieme alla prova che ci attende che di fronte hanno
Ai vincoli che essa imporrà alla nostra iniziativa
E agli spazi reali di intervento e di riforma che essa ci potrà offrire
Se riusciremo ad assumere gli orientamenti adeguati
E a scongiurare nel sostenerli lo sfrangiata mento o la disarticolazione del fronte sindacale
I vincoli dicendo
E io non ho paura di usare questa parola che fa parte del nostro patrimonio
Io credo che la prospettiva
La sempre maggiore flessibilità delle prestazioni
E di una sempre maggiore mobilità del lavoro
All'interno dell'impresa nel territorio
Con tutti i rischi disoccupazione che essa può comportare che non dobbiamo assolutamente nasconderci per le diverse categorie di salariati
Sia una prospettiva ineludibile
Possiamo soltanto decidere
Se di fronte a questa a questa prospettiva
Ci limitiamo a resistere
Essere travolti
Oppure se tentiamo insieme
Di governare questi processi
Combattendo la disoccupazione
Con la contrattazione nell'impresa nel territorio ma anche con nuove politiche di formazione
Con la conquista di un sistema moderno di formazione permanente e con nuove regole di governo nel mercato del lavoro
Credo inoltre che esistono delle compatibilità economiche tecniche
Che possono se l'azione del sindacato le ignorasse le
Portare il sindacato ma quello che conta di più
I lavoratori che lo seguissero
Alla più a Marra delle sconfitte
Queste compatibilità non sono in molti casi
Come ci lasciamo
Come ci diciamo quando ci lasciamo andare
Più una propaganda che la discussione
Queste compatibilità non sono in molti casi quelle dettate dall'impresa
O quelle definibile molte volte con disinvoltura e approssimazione soprattutto alla vigilia delle elezioni dai vari governi
Dipende dal sindacato
Ed è un aspetto fondamentale della sua autonomia politica e culturale
Individuare con realismo quali sono i limiti oggettivi che esistono
E che determinò di volta in volta e non sempre allo stesso modo li spazzi
Per una sua iniziativa vincente
Così come dipende dal sindacato dalla sua autonomia culturale e politico individuare quelle soglie di compatibilità dell'azione rivendicativa delle singole categorie del mondo del lavoro
Capace di garantire la tenuta solidale del sindacalismo confederale
Pena una responsabile disgregazione
Pena una rincorsa corporativa
Quando non la guerra quasi fisica fra i poveri all'interno del sindacato
Certamente esistono infine dei vincoli tecnologici organizzativi e di mercato
Che condizionò l'azione per migliorare e trasformare le condizioni di lavoro di salute di sicurezza
Di libertà
Dei lavoratori investite i processi di ristrutturazione
Ma qui
Ci troviamo di fronte a dei vincoli che non sono dati in partenza
Non sono
E si discendono in alcuni casi a tecnologie che possono essere mutate con il tempo
Messi dicendo generalmente soprattutto da soluzioni organizzative
Da politiche di mercato
Che non sono scritte nella Bibbia
E nemmeno ormai in quella Bibbia delle burocrazie imprenditoriale che si chiamava taylorista
Esistono infatti più che altrove degli spazi decisionali delle opzioni alternative da adottare degli esperimenti dagli esiti non dati
Nei quali il sindacato può tentare di fare valere la forza contrattuale dei lavoratori organizzati
Certo a due condizioni
La prima che il sindacato sabbie conquistare un nuovo spazio di contrattazione di intervento
Nel campo sempre più decisivo della formazione e delle politiche di qualificazione professionale dall'impresa all'università
Riuscendo ad essere il sindacato cosa che non è stato in tutti questi decenni strumento di socializzazione dei saperi requisiti dalle gerarchie aziendali
E dei tanti saperi dei diversi soggetti del mondo del lavoro
In molti saperi operai comuni si chiamava al tempo del terrorismo
In modo da costruire giorno per giorno le basi di massa
Di un controllo e di una partecipazione consapevole dei lavoratori
Dei lavoratori
E non del sindacato come ristretto apparato di Esperti che parla in nome ai lavoratori
La seconda condizione
E che il sindacato disponga di un Progetto
Per quanto embrionale di politica industriale di organizzazione del lavoro di prevenzione la salute dell'ecologia e dell'impresa del territorio
E che essa sia in grado di mettere approva questo Progetto
Con il confronto la contrattazione e quando è possibile
Con esperienze ricco determinazione
Non esitando a ricorrere al conflitto
Quando il suo diritto di proposta
E di sperimentazione venga negato contrastarlo all'impresa
Nasce in ogni caso taccuino
Oltre che da una ragione fondamentale di democrazia dei rapporti fra sindacati e lavoratori
La nostra determinazione a salvaguardare spazi sempre più consistenti per la contrattazione articolata
E non solo nelle imprese nei territori ma nelle singole unità di produzione di servizi
E nasce da qui
La nostra consapevolezza che questa questione tornerà al centro del confronto coi dello scontro con la Confindustria il banco di prova
Di un sindacato dei diritti della solidarietà di un sindacato dei molti DiVersi che sa ricostruire la loro unità
Su obiettivi capaci di offrire ad ognuno di loro
E non soltanto al terzo debole maggiore opportunità di realizzazione di sé di progresso culturale di partecipazione creativa alla vita dell'impresa e la scelta il banco di prova di questo sindaca
Sarà necessariamente la conquista in un nuovo potere di contrattazione di controllo di partecipazione nei luoghi di lavoro
Un banco di prova costituito quindi anche della sua capacità di compiere dei passi significativi anche se parziali e graduali
Verso un'organizzazione del lavoro delle tecnologie
Che abbiano al loro centro la persona umana
E che abbia come vincolo fu la salvaguardia e la promozione
Delle facoltà
Creative
Dell'autonomia decisionale
Del sapere usato consapevolmente della persona umana
E queste
Questa prova
Deve diventare io credo il primo banco di prova
La nostra iniziativa progettuale nei confronti dei peraltro inevitabili e necessari processi di ristrutturazione di riconversione
Io sono profondamente convinto che la codeterminazione
Così come l'abbiamo definita con in modo limpido nel programma nelle tesi
Sorretto dalla pressione e dall'azione anche conflittuale del sindacato è uno degli strumenti possibili
Per conseguire risultati su questa strada
E si giustifica mi permetto di aggiungere
Solo se raggiunge prima di tutto
Dei risultati di questa natura
La questione sulla quale dobbiamo confortante confrontarci però non fosse altro che per comprenderci di più
E infatti la seguente
E possibile
O addirittura necessario come molti non ritengono
Una strategia sindacale di governo dei processi di ristrutturazione
E non più confinata ad un'azione di mera resistenza
Una strategia che tenti di conciliare
Dove mi avremo i mezzi e la forza con la forza del sindacato delle proposte credibili
Che tenta di conciliare le ristrutturazione che ci appariranno inevitabili o per ragioni ecologico per ragione tecnologico per ragioni economiche
Con la conquista
Nell'esercizio effettivo di nuovi diritti individuali e di nuovi poteri per i lavoratori interessati
è possibile conciliare questi processi di ristrutturazione con una sperimentazione di un progetto anche molto pragmatico
Di umanizzazione del lavoro di adeguamento del lavoro e delle tecnologie e delle organizzazione alle esigenze dell'uomo della persona
Attraverso una politica contrattuale dei salari degli orari
Forme di codeterminazione
Che sia un ingrato tutte di metterla persone i suoi diritti e non le gerarchie in paese al cento dell'organizzazione produttiva
Oppure dobbiamo
Fermarci sulla soglia di questo interrogativo
Di cui lo riconosco per primo non conosciamo effettivamente tutte le risposte a priori
Dobbiamo fermarci sulla soglia di questo interrogativo solo che per perché pensiamo che l'impresa per definizione il riformabile
A meno di una trasformazione simultanee
E complessiva della società
Io credo che facendo ciò commetteremmo un errore di portata gigantesco
Io ritengo compagne e compagni che dobbiamo prepararci a sfide anche molto vasto
Che metteranno a dura prova la nostra coerenza con le scelte programmatiche ci siamo
Dati o che cinge accingiamo a compiere e che metteranno a dura prova la nostra capacità
Di dare risposte forti e solida
Ma soprattutto costruttive
Alle alternative che ci erano posti da una situazione internazionale nazionale così complessa e così difficile
Anche per questo riteniamo
E lo diciamo
Cordialmente ma con fermezza le forze politiche della democrazia italiana
Anche per questo riteniamo
Che è una riforma piccolo o grande che sia nelle istituzioni statuali
E dei sistemi elettorali
Sia divenuto ormai inseparabile
Da una riforma istituzionale della società civile
La quale per quel che ci riguarda come sindacato
Dovrebbe comportare fra l'altro
La conquista di una nuova Carta dei diritti dei lavoratori
La definizione delle regole democratiche di rappresentatività dei sindacati
Una legislazione di sostegno all'esercizio della democrazia di mandato in modo da vincolare con regole trasparenti la condotta delle organizzazione sindacale della contrazione collettiva
Una legislazione di sostegno all'esercizio dei diritti di informazione di controllo dei cittadini lavoratori
Una legislazione che stabilisca
Con norme chiare
I diritti di controllo dei cittadini-utenti dei pubblici servizi
Il controllo di intervento sulla loro gestione
Per non parlare
Del punto cruciale
Di una riforma della pubblica amministrazione nazionale e locale
Che comincia
Come noi abbiamo cominciato
E come noi sosteniamo con la delegificazione ENAC privatizzazione del rapporto di lavoro di tutti i suoi dipendenti
La questione che è stata al centro del nostro dibattito compagni e compagne
E che ha forse dato luogo
Ai confronti più aspra
Ma sulla quale io credo ci siamo tutti da tempo impegnati senza riserva
Da molti anni a questa parte
è stata certamente quella della democrazia nel sindacato
Nella sua democrazia interna
E della democrazia di mandato che definisce i suoi rapporti di rappresentanza con la grande massa dei lavoratori non sindacalizzati
Che il resto per noi
Titolari a pieno diritto insieme agli iscritti al sindacato
Dei diritti che discendono dalla contrattazione collettiva
Nessuno fra di noi in mente ormai indubbia io credo che la crisi di solidarietà di unità e di rappresentanza
Che ha attraversato e attraversa ancora il sindacalismo confederale in Italia e in Europa
Sia stata insieme causa ed effetto di una involuzione burocratica dei processi decisionali all'interno del sindacato stesso
E di un minore coinvolgimento dei lavoratori in questa decisione
Ma proprio per queste ragioni e per non ripetere troppo verità che nessuno di noi contesta
Vorrei sottolineare prima di tutto
Che la questione della democrazia del sindacato
E delle sue regole
E inseparabile a mio avviso
Nelle soluzione che si intendono definire
Dalla natura di questo sindacato dal tipo di solidarietà che questo sindacato intende realizzare fra i diversi soggetti rappresentati
E quindi agli obiettivi sui quali
è fondata la solidarietà
Così come inseparabile
Dal grado di unità che si intende salvaguardare
All'interno delle singole organizzazioni e fra i sindacati confederali
Infatti il sindacato generale
Che intende farsi agente
Di una solidarietà effettiva democraticamente assunta fra soggetti diversi
Vede in primo luogo riuscire di rappresentare al suo interno
Il pluralismo sociale politico e culturale che esiste nella classe lavoratrici reale
E assumere quindi come punto di riferimento
Per nella definizione di ogni regola democratica questa rappresentanza
E non di volta in volta
Quella di un singolo gruppo sociale
In una singola realtà aziendale
O di una singola parte politica o culturale che si
In secondo luogo
Diversamente da una mera organizzazione di interessi
Da un sindacato corporativo
Per la quale esige certamente
La regola di una democrazia fondata su un mandato vincolante dei vari gruppi di interesse
Il sindacato generale
E necessariamente fondata su una rappresentanza di tipo generale e politico
Il cui compito è appunto quello di contribuire a determinare una solidarietà fra diversi
A mediare quindi
Fra diversi interessi
Diverse culture
Sulla base di priorità eminentemente politica come sono politiche ad esempio la scelta della conquista della contrattazione decentrata
Ora difese di alcuni diritti o di uguali opportunità
Gli obiettivi ossia democraticamente riconosciuti di interesse generale
Per l'insieme dei diversi lavoratori che compongono la classe lavoratrice
Infine un sindacato un movimento sindacale che si dividevano
Per radicare divergenze politiche
Sino a determinare la convivenza loro interno
Di due o più corpi separati devono scontare
Non soltanto l'impraticabilità della loro iniziativa rivendicativa e contrattuali
Ma la caduta di credibilità e la capacità di aggregazione delle loro diverse proposte e anche la crisi della loro democrazia interno
Ed era lo stessa rappresentatività generale
Perché questa divisione non segue mai
Ne è fra le confederazioni
Né all'interno di un sindacato
Il confine di singole categorie sociali
Attraversa il mondo sociale diversificato che noi vogliamo rappresentare e proprio per questo laddove la divisione diventa il dato prevalente
Introduce un elemento oltretutto di impotenza di incapacità rappresentare
Per il sindacato confederale
Allo stesso modo compagni
Quando parliamo di democrazia di mandato e di rapporto tra sindacati e lavoratori
Per parlare di cose reali conseguibili
Per uscire da un duello oratorio a una sfida chi fa di più
Dobbiamo essere lucidamente consapevoli
Che senza un'unità effettiva
Almeno nelle regole della consultazione democratica fra le grandi confederazioni sindacali
Ciascuna di queste confederazioni potrà certamente ricorrerà propri strumenti di consultazione
E anche assumere quando lo ritiene necessaria una posizione distinta di fronte ai lavoratori
Ma resta il fatto che in questi casi Comino altri la divisione fra i sindacati rende impraticabile una rappresentatività generale del sindacalismo confederale
E a meno di non paradossale collusione
Con le posizioni delle controparti essere neanche impraticabile
Il conseguimento di un obiettivo realmente corrispondente
Alla volontà maggioritaria dei lavoratori rappresentare come uscire allora
Da questo vicolo cieco
I compagni
Il problema è tutto qui quello che a volte ci divide
La mia risposta è molto semplice
Non c'è neanche soltanto costruendo ostinatamente L'Unità ricercando l'unità
E difendendo innanzitutto l'unità della CGIL commutato inseparabile della sua esistenza della sua storia ed esso stesso a venire
Malgrado i nostri dissenso i nostri militari abbiamo compiuto in questi anni e compiremo ancora in questo congresso
Dei primi importanti passi in avanti sulla strada della democrazia
Abbiamo scommesso tutti insieme su un pluralismo politico fondato sulle proposte i programmi del sindacato
E sulla ricchezza di una dialettica capace di attraversare i difetti schieramenti
E di nuovo si ficcarsi mai in una lotta di potere
Abbiamo scommesso anche così sulla formazione di nuovi gruppi dirigenti costruiti sulla base di criteri non solo di rappresentanza del pluralismo politico e sociale
Ma anche affidati alla qualità e all'esperienza delle singole persone
E ha l'esigenza di promuovere una mobilità in un rinnovamento dei quadri
Da realizzarsi logica autenticamente subordinata agli interessi esclusivi
Del sindacato
La decisione autonomamente assunta o annunciata
Dalle due correnti tradizionale della CGIL
E quella adottata della terza componente
Hanno quindi questo preciso significa quello di esercitare uno stimolo alla liberazione del nostro dibattito interno da ogni rischio di ossificazione
E da ogni logica di potere
Ma proprio per questo
Pensiamo che una corrente autenticamente sindacali
Che il nostro Statuto riconosce riconoscerà assente
E la quale legittimamente non si sente rappresentata pienamente nostro libero confronto democratico anche se questo è tenuto al rispetto rigoroso tutte le minoranze
Certamente non solo il diritto che è fuori discussione
Ma anche la legittimazione politica
Per continuare ad esistere anche al di là di questo o di quel congresso
Ma per questo
Noi restiamo anche convinti
Che queste correnti
Potrà difficilmente ritenere
Anche se si tratta di un suo problema
Di poter riprodurre se stessa e per un lungo periodo
Con le stesse idee
Gli stessi obiettivi gli stessi militanti di fronte a una situazione che muta così vorticosamente
E che impone a tutti
Sempre nuovi aggiornamento delle analisi e delle decisioni
Con il tempo io credo io spero
Nuovi problemi richiederanno nuove soluzioni
E non è affatto detto sarebbe anzi veramente strana
Che queste nuove soluzioni
In un sindacato unitaria democratica
E disposto tenne la morte civile a cambiare opinioni orientamenti
Non è affatto detto che queste nuove soluzioni partono sempre dai vecchi presupposto ed agli uomini che li hanno difesi
La nostra insomma
è una scommessa meditate
Sulla democrazia nella CGIL
E come tale si tratta di una scelta che non chiede nel contropartite nel reciprocità
Altra innovazione verranno introdotte dal nostro congresso con le decisioni riguardanti la rappresentanza della differenza di sesso e il pluralismo etico e sociale
Ma siamo ancora dobbiamo riconoscere ai primi passi
Prima di tutto
A nostro avviso va reso sempre più effettivo questo diritto alla rappresentanza
Guardando la società reale la sua composizione e non il numero degli iscritti alla CGIL non si rappresenta gli interessi dei lavoratori immigrati guardando al nucleo
Dall'Annuario giura che ha fatto la scelta difficile e impegnativa di militare nella nostra organizzazione ma vanno al peso che hanno queste forze che avranno domani e quindi al ruolo di rappresentanza che spetta a questi nostri compagni
E questa scelta riguarda in modo particolare
Il peso
Rappresentanza dei coordinamenti femminili dei comitati di coordinamento di lavoratori immigrati dei comitati per il lavoro
Così come
Dei dirigenti dei dipartimenti per l'handicap
Nella formazione degli organismi dirigenti della CGIL
Sarà inoltre io credo di necessario definire
Regole trasparenti
Anche attraverso intese vincolanti di mutua posto cooperazione di consultazione obbligatoria
Comunque le associazioni che svolgono un'attività di promozione di tutela di alcuni diritti fondamentali dei cittadini in vari campi della vita sociale
Penso prima di tutto al Movimento federativo democratico ma anche ai movimenti ambientalisti a numerosi associazione di tecnici di ricercatori docenti così come penso ai movimenti così costituiscono fra giovani fra studenti
Per lottare contro la mafia o contro la camorra in tante regioni del nostro Paese
Dobbiamo dare una voce a questi organizzazione nella CGIL
Dare cioè loro una possibilità di interferire in modo trasparente nel rispetto delle nostre reciproche autonomie sul processo decisionale del sindacato
Particolarmente per quanto attiene alle tematiche sono al centro della loro attività
O che si riferiscono agli interessi che queste organizzazioni o associazioni nettamente rappresenta
Ecco questa scienza
Che mi auguro venga sanzionato in modo più trasparente anche nel nostro statuto fa parte a mio padre a mio avviso in una democrazia aperti come deve essere quella della CGIL
Stiamo compiendo inoltre compagni degli importanti passi in avanti la ridefinizione delle aree di rappresentanza della nostra confederazione
E qui il primo anche se non è il solo esempio chi mi viene alla mente
Riguarda la necessaria trasformazione
Di quella straordinaria esperienza
Rappresentata dal sindacato pensionati italiani
Che in malgrado il suo nome non ha più nulla a che fare con un sindacato di settore
Lo spirito non è stato infatti in questi anni soltanto
Un'importante innovazione
Organizzative
La sua natura trasversale
Gli ha permesso di riunire di mobilità milioni di donne e di uomini
E di riportare i grandi successi
Intorno ad obiettivi politici di riforma dello stato sociale della società civile
Gli ha permesso soprattutto per me
Di dare un senso uno scopo
Alla vita di tante persone che la società tende ad emarginare nei ghetti nella terza età nessuno organizzazioni di categoria sarebbe riuscita attacca
Per questo l'ospite ha saputo oltretutto costruire promuovere autonomamente le sue associazioni volontarie l'intervento della società civile come Lauso
Può e deve assumere oggi nella CGIL il ruolo che gli spetta
Quello di una grande unione confederazione dei lavoratori anziani affiliati alla CGIL capaci di rappresentare anche nelle sue diverse articolazioni professionali di provenienza la grande forza di pensionati
E sia di esercitare non solo un proprio potere di contrattazione
Ma anche un diritto effettivo di consultazione preventiva
Sulle scelte contrattuali di tutte le organizzazioni di categoria della nostra confederazione quando esse coinvolgono direttamente o indirettamente gli interessi presenti e futuri dei suoi rappresentati
Per quanto riguarda la formazione in questo congresso
Di un gruppo dirigente
Che rifletta sostanzialmente
Almeno i primi rinnovamenti che stiamo compiendo dal nostro ordinamento democratico
Le compagne e i compagni sanno che noi proponiamo di sostituire il consiglio generale che noi riteniamo un organismo troppo pletorico
Con un comitato direttivo dotato di poteri effettivamente deliberanti
E di sostituire il comitato esecutivo nazionale
Con un organismo molto più ristretto che assicuri l'effettiva direzione politica della Confederazione
Orientando verificando periodicamente l'attività della segreteria confederale
Anche se la dimensione della composizione di questi ultimi organismi esecutivi
Spetterà la decisione che assumerà il comitato direttivo nazionale che noi leggeremo alla fine di questo congresso
Ritengo di grande importanza che questo congresso esprima nel suo avviso
Sulla proposta di cui si fa portatrice la segreteria uscente
Di ridurre la dimensione nella nuova segreteria nazionale almeno a dodici componenti
Mantenendo inalterata la rappresentanza delle nostre compagne
E di assicurare nel contempo un minimo ricambio di esperienze di responsabilità con compagni provenienti da altre strutture nella Confederazione
Inoltre sui criteri che devono guidare la scelta dei nuovi gruppi dirigenti tanto in questo congresso quanto del nuovo comitato direttivo ci sembra doveroso che la segreteria dimissionari e in ogni caso la segreteria generale esprimano con tutta franchezza il loro convincimento
Lasciando naturalmente
Agli organi sovrani a cominciare da questo congresso il diritto dell'onere di assumere le decisioni finali
è una valutazione unanime
Nella segreteria uscente
Che il pluralismo culturale e politica di quest'organizzazione debba essere rappresentato non solo attraverso le doverose garanzie che devono tutelare le minoranze
E non soltanto negli organismi direttivi della Confederazione
Bensì anche in tutti gli organismi esecutivi nazionali di questa confederazione
Se questa scelta prevarrà
Con le decisioni del Congresso nazionale
Io credo che essa non potrà non essere tenute in conto anche da quelle strutture la confederazione che hanno ritenuto nel loro congresso di compiere scelte di natura dire
Anche si sono spesi magari a sproposito fiumi di parole in difesa di un pluralismo perseguitato e vilipeso
Con in denunce a volte un po'delirante su una normalizzazione più o meno strisciante in atto nella CGIL
Sento il dovere di ribadire che nella coscienza della cultura e tutti quelli che si sono battuti in questi anni
Per il rinnovamento della CGIL il pluralismo è sempre stato intese vissuto non soltanto come un diritto
Ma come una condizione di esistenza per un sindacato che si voglia democratico evitarle
Che voglia vivere cioè in sintonia con la Società reale con le sue contraddizioni
E dove ci sono stati e ci sono stati feriti a questi principi dobbiamo lottare insieme io credo per sanare
La questione che dobbiamo piuttosto chiarire Serena mentre in questo congresso
Riguarda il funzionamento democratico collegiale degli organismi dirigenti
E la loro condotta solidale in alcuni momenti cruciali della vita dell'organizzazione
La pubblicità del dissenso
Anche fra un congresso e l'altro
Sui grandi temi di orientamento politico rivendicativo del sindacato
Costituisce un diritto che nessuno può mettere in discussione
Allo stesso modo
Rappresenta un diritto di mantenere il manifestare pubblicamente le proprie convinzioni ai propri dissensi con questo o con quel deliberato congressuale anche nel periodo successivo al congresso
Insiste invece un vero problema
Dio ontologia sindacale che dobbiamo riuscire a definire risolvere nella reciproca fiducia e nella trasparenza
Ed è quello della solidarietà dei gruppi dirigenti
Nei momenti cruciali
Sia del sostegno di una piattaforma rivendicativa nel caso una consultazione unitaria dei lavoratori
Sia e soprattutto nel negoziato con le controparti
E nel momento ancora più cruciale della direzione
Nella lotta politica e contrattuale
Qui non ho alcun dubbio
Che il solo vantaggio
Da uno straniamento palesi pubblico
Della condotto dei gruppi dirigenti
Sarà il nostro interlocutore o la nostra controparte
E che il solito veramente i danneggiati
Sono i lavoratori che vedono così dimezzato
Dai comportamenti dei gruppi dirigenti
Loro il loro potere contrattuale
E di questo tipo di solidarietà di cui abbiamo bisogno
Anche nella formazione di gruppi dirigenti autorevoli nella Confederazione
Perché soltanto con queste regole trasparenti e lo ribadisco nella tutela del dissenso
Ed è la salvaguardia e la solidarietà i gruppi dirigenti dei momenti in cui essi rappresentano tutta l'organizzazione
Solo in questo modo un'associazione volontaria come la nostra
Può garantire sostanzialmente non solo formalmente a tutti i suoi dirigenti eletti il loro pieno diritto ad essere realmente considerate come dirigenti di tutti di tutta la CGIL
Ad essere ascoltati creduti e rispettata come dirigenti di tutti
Indipendentemente dalla loro cultura politica dare loro divergenze pubbliche con questo quella decisione degli organismi di cui fanno parte
In ogni caso compagne e compagni
Voglio aggiungere che proprio con l'intendimento unitario che richiamavo
La segreteria uscente all'unanimità
Proporrà alla commissione elettorale che leggeremo
Di presentare al Congresso
Una lista unitaria bloccata dei candidati al nuovo comitato direttivo
E sosterrà
L'opportunità di votare questa volta
Una simile liste
A scrutinio palese
Ciò nella convinzione
Politica non statutari
Che il congresso nel suo insieme
Debba assumersi questa volta la responsabilità delle lezioni unitarie del nuovo gruppo dirigente
Scongiurando uno scontro sulle persone nel segreto dell'urna che può nascondere in molti casi
Come ben sapete un dissenso politico sulla scelta unitaria che vi proponiamo per il comitato direttivo per la direzione la segreteria della CGIL se questo dissenso politico del tutto legittimo
Esiste ebbene per tutto il congresso che esso si manifesta come tale nel dibattito alla luce del sole
Anche per quanto riguarda la democrazia è rimandato
Nei suoi rapporti nell'udibili con il nove la solidarietà e nell'unità di fra i sindacati
Credo che malgrado gli strappi a volte gravi che abbiamo dovuto scontare in occasione del rinnovo di alcuni contratti di categoria di alcuni accordi aziendali dei passi avanti rispetto agli anni passati sono stati compiuti
Intesa che è stata raggiunta
Sulle rappresentanze sindacali unitarie questa intesa unitario non esaurisce certamente i nostri impegni di costruire unitariamente regole certe e non eludibili sull'esercizio della democrazia di mandato attraverso la consultazione dei lavoratori preventiva la definizione di piattaforma rivendicativa e alla
Conclusione delle intese
Contrattuale né di sperimentare anche come CGIL alcune regole di consultazione sancite dalle proposte di programma fondamentale
Non mi sembra che la costruzione delle
Rappresentante sindacale unitario
Ho saggiato consentire alle confederazioni se lo follia
Di fissare le linee guida e i criteri
Per una nuova intesa unitaria sulla consultazione dei lavoratori
Tale da garantire quindi subito alcune sue sperimentazioni
Accompagna i compagni mentire però a me stesso concludendo questo rapporto
E scusandomi per la fatica che violi inflitta
Se affermassi con queste altre decisioni nostre unitarie avremmo davvero vinto almeno per un certo periodo la battaglia della democrazia nella CGIL e nel nostro rapporto con i lavoratori
La carta decisiva
Da spendere su una questione di tale complessità quella cioè su cui si può vincere realmente
La battaglia contro la passività sindacale e politica di tanti lavoratori conto loro perdurante sfiducia nei confronti della possibilità e a volte della stessa utilità
Di partecipare direttamente la vite all'emissione del sindacato
La carta decisiva infatti un'altra
Cioè quella che dipende
La nostra capacità di ristabilire al nostro interno prima di tutto
E nel nostro rapporto conio curatori alcune delle regole primordiali della democrazia
Parlo della piena conoscenza
Attraverso un'informazione capillare del termine delle scelte da adottare e di tutte le sue implicazioni positive e negative sociali e politiche che derivano da una determinata decisione
Questa valutazione cosiddetto complessa politica non può essere requisita dai gruppi dirigenti quando si fa una consultazione democratica dei lavoratori
Parlo della possibilità di poter scegliere la possibilità che dobbiamo garantire ai lavoratori e provveduto ai nostri iscritti di poter scegliere fra opzioni realmente alternativo
Di cui si possono misurare o quanto meno prevedere i vantaggi e i costi economici sociali e politici
E quindi non soltanto la loro bontà in astratto
Ma la loro effettiva possibilità di tradursi in risultati concreti in tempi certi attraverso l'azione sindacale e con le regole la democrazia
Una democrazia di questo tipo
E assolutamente impraticabile
Senza una vera e propria rivoluzione nella cultura dei gruppi dirigenti a tutti ire
Noi dobbiamo infatti garantire a tutta la CGIL
Dei gruppi dirigenti
E non affidino mai più
Se qualche volta ciò è avvenuto
Il proprio avvenire
O le proprie carriere al meccanismo dello scarico di responsabilità
O verso la base o verso le istanze superiori questo pochi importi
Poche le subordino la piazza disciplina nei confronti dell'indicazione che viene dall'alto
Ne abbiamo un bisogno di gruppi dirigenti che si battiti invece per le proprie convinzioni
E che siano capaci di fare in merito attraverso una lotta politica trasparente
Anche il dissenso che ogni proposta anche la più meditate destinata a suscitare
Parliamo di gruppi dirigenti
Capace di non rinviare la mediazione fra i diversi alle organizzazioni centrali ma capace di costruire questa mediazione
Con proposte autonome
Che realizzino effettivamente prima di tutto nei luoghi di lavoro
Questa consapevolezza di appartenere ad un Corpo generale della classe lavoratrice non soltanto a un reparto a un settore ha un'azienda
Le alternative a questa svolta nel nostro costume di direzione le conosciamo già
Sono quelle che discendono dalla cosiddetta logica pratica sanzionata da tutte le burocrazie dello scaricabarile
Per cui di fronte a una massa di indicazione contrastanti che provengono dalle strutture periferiche soprattutto in occasione di una vertenza nazionale e ti assillano al centro l'onere della cosiddetta sintesi
Si dà luogo a due eventualità
Ho una mediazione autoritaria e centralizzato da parte dei gruppi dirigenti nazionali
Determinando così nei lavoratori la convinzione motivata che la solidarietà è solo quella imposta dall'alto oppure
La tradizionale sommatoria delle richieste
Che lascia scegliere alle controparti
Fra le rivendicazioni dei sindacati
Che lascia scegliere controparti il terreno del conflitto sul quale è se ritengono di essere i più forti
Che lascia scegliere alle controparti
Le rivendicazioni sulle quale potere più facilmente introdurla divisione fra i sindacati o addirittura fra i lavoratori
Sulla questione dell'unità sindacale reo di aver tentato di dare in tutto il corso di questa relazione le risposte più franche all'interrogativi che hanno animato la nostra discussione
Chi vi sta di fronte
I compagni che hanno presentato i documenti sui quali questo congresso dovrà votare
Restano convinti
Che l'unità
Come la solidarietà
E come la democrazia
Sì io insieme valore è un vincolo per un'organizzazione generale quale la CGIL
Essi restano convinti che la pratica dell'Unità non abbia alternative
Per un sindacato che è la nostra forza
E la nostra responsabilità nei confronti di tanti milioni di lavoratori italiani
Eh sì restano convinti infine che le competizioni lacerante fra i sindacati e ogni rottura del fronte unitari possono certamente portare di volta in volta dei vantaggi a questo o quell'organizzazione
Ma determinano sempre non ho conosciuto mai eccezioni a questa legge un indebolimento del potere contrattuale e dei diritti dell'insieme dei lavoratori
Non credo peraltro alle decisione forza anche alle dichiarazioni clamorose
Che possono essere intese
Anche se questo non è certo nelle intenzioni nessuno di noi con una violenza morale o una sfida competitiva
Da parte delle altre confederazioni e quindi avvelenare invece che arricchire il confronto unitario
Pensiamo invece di aver avanzato dal programma nelle tesi delle proposte serie
Tesi a sperimentare senza traumi una pratica unitaria
Sino per esempio l'unificazione in settori di lavoro e nei servizi in cui fu e se più matura
Delle proposte serie
In modo da rendere per esempio più sistematica la convocazione degli organismi dirigenti unitari
In modo definire nuovi intesi
Nell'esercizio di una comune democrazia di mandato
Ma ritengo ancora
Che la strada verso la quale l'unità passi
Avanzi sia soprattutto costituito dalla costruzione paziente di una rete culturale comune
Non parlo
Anche qui di una cultura sindacale unica che non esiste e per fortuna non esiste neanche nella CGIL
Ma parlo di una convivenza fra culture anche diverso
Capace però di accrescere intanto attraverso la trasparenza del linguaggio di rispetto reciproco
La possibilità di queste culture di cominciare a dialogare fra di loro senza pagare il dazio del patriottismo d'organizzazione o del settarismo ideologico
Parlo della possibilità di individuare nel corso di questi confronti dei punti fecondi di incontro e addirittura dei punti comuni di ricerca e di elaborazione creatrice come è stato quando abbiamo costruito la grande unità degli hot della fine degli anni sessanta
Per questa ragione insisto sulla necessità che le confederazioni tutte e tre insieme
Dio non via libera alla sperimentazione di attività comuni di ricerca di formazione alla moltiplicazione disseminare di Assisi ricerca di dibattito
Nel quali confrontare liberamente le idee delle persone e non quelli delle organizzazioni sui temi più rilevanti della strategia rivendicativa del sindacato
Dei seminari degli assilli ricerca i dibattiti aperti alle forze della scienza della cultura
Che vogliamo protagonisti
Nella costruzione di questa cultura unitaria e pluralista del sindacato
E non relegate come sono ancora troppo spesso a ruolo mortificante di Esperti ditta
Di consulenti di questa o quell'organizzazione
Penso infine la grande sfida che potremo lanciare insieme al mondo dell'informazione chiedendo la sua collaborazione come abbiamo saputo fare alla fine degli anni sessanta
Alla costruzione di una Rete unitaria di informazione agli iscritti ai lavoratori nei luoghi di lavoro
Gli alla gestione unitaria di spazi di informazione sugli obiettivi del sindacato nella grande stampa e nella televisione
Questa battaglia comune per una cultura sindacale unitaria per una politico unitario della formazione dell'informazione ci porterà ne sono sicuro
Molto più vicini all'unità organica fra le confederazioni di quanto non possa fare una stanca competizione per banale su chi oggi e più unitario dell'anno
Compagne e compagni
Siamo tutti consapevoli e questo dodicesimo congresso
Costituisce una grande prova
Non solo per la CGIL ma per ognuno di noi
Una prova alla quale molti ci attento
Molti lavoratori
Molti nostri amici
Qualche
Nostro avversario
Alcuni sperano
Io credo la maggior parte che saremo in grado di farcela
Altri invece magari con intenti diversi
Pensano che scivoli Remo sulla tavola in Saponaro sta sulla quale stiamo camminando
E che usciremo qui in
A questo congresso
Almeno un po'ammaccate
Ma soprattutto frustrati e dell'URSS
Io credo fermamente
Che ne riusciremo a sconfiggere le attese di questi nostri avversari di Dario segno di vario colore
Ma non c'è da stupirsi
Di questi tentativi di influire in bene o il male sul nostro congresso
Nel cedenti Maurice
Noi stiamo tentando
Di costruire nel più vecchio e nel più grande sindacato italiano una cosa nuova
Un sindacato che fornirà su identità prima di tutto
Sulla promozione e la difesa dei diritti civili e sociali dei lavoratori delle persone che svolgono un'attività subordinata
Un sindacato che faccia della solidarietà politica fra questi diversi soggetti del mondo del lavoro la sua regola fondante e il suo vincolo
E stiamo tentando di sostituire alla cultura dei tabù ideologici una cultura della proposta del Progetto del programma
Sappiamo è vero da dove partiamo sappiamo a quali esigenze dobbiamo tentare di rispondere ma non sappiamo ancora bene perché nessuno prima mai scritto una storia di questo genere
Dove ci porterà questo processo di rinnovamento ossia fin dove
Esso è riuscire ad arrivare
Ed è naturale e giusto che sia così
Sì e non intendiamo realmente affidare
Questo processo
Non una volontà illuminata di qualche dirigente ma la verifica critica degli scritti e dei lavoratori
Così come si dovranno verificare criticamente la nostra esperienza di rinnovamento e i suoi risultati
Mi sembra in ogni caso e la partecipazione straordinaria che abbiamo avuto i nostri congressi il numero dei lavoratori che hanno
Voluto parlare votare
Costituiscono una prima risposta a chi fra Dinoi si interrogava se fossimo al declino
O se avessimo imboccato la strada giusta
Noi riteniamo tutti io credo che questo nostro in tentativo deve interessare
Non soltanto il mondo del lavoro i sindacati ma anche le forze politiche democratiche
Così impegnati in questi mesi in questo Paese a ricercare nuove regole di funzionamento delle istituzioni democratiche
E nuove ragioni nuove legittimazioni
A Rovolon insostituibili dei partiti in una democrazia moderna
E crediamo che lo sforzo di progetto
Che abbiamo cercato di produrre in questo congresso deve interessare particolarmente le forze della sinistra italiana
Quelle che hanno sempre trovato nella CGIL una casa comune
E quelle dislocati in diversi schieramenti che si sentono coinvolti
Dall'elaborazione programmatica di un grande sindacato che resta sindacato ma che si sente al tempo stesso soggetto politico a pieno titolo di questa democrazia
Riteniamo che il nostro tentativo programmatico possa interessare coinvolgere infine le forze del sindacalismo europeo della sinistra europea
Se teniamo conto che se terranno conto della dimensione che assume la scelta europea nella nostra strategia per questa ragione
Ne saremmo lieti
Riconoscenti di poter ascoltare oltre a tutte le osservazioni che questi nostri amici e interlocutori vorranno fare sulla nostra esperienza di sindacato
Anche il loro parere sulla validità e sulla fertilità del tentativo di re definizione progettuale che stiamo compiendo
Si parla molto
Ancora in questi giorni di ridare in politica il primato ai programmi
Rispetto alle logiche di schieramento alle alleanze di tipo corporativo a quelle fondate sulla mera contingenza ancora però
Mancano ci sembra
I riferimenti solidi sui quali innestare anche all'interno alla sinistra italiana un confronto positivo sul che fare qui ed ora per trasformare per migliorare questa società
Noi ci stiamo provando
E senza alcun senso di autosufficienza
E con tutta la consapevolezza dell'inadeguatezza della nostra fatica mettiamo sul tavolo del dibatto politico italiano anche la nostra proposta di programma fondamentale
Se avremo anche con ciò ha contribuito sia pure di poco
Ad un dialogo fecondo
Nella sinistra italiana della sinistra europea
Per la costruzione di nuove forme di unità intorno ai grandi programmi riformatori
E per nuove forme di unità di cui l'Europa ha bisogno
Allora il nostro tentativo non sarà
Compagni compagni
Quando concludemmo
Con alcuni di voi
La conferenza programmatica di Chianciano
Ebbe a dire che forse a loro era nato
Un bambino
Ho molte madri e molti padri
Certamente un po'ora chi Tito
Ma che valeva la pena di difendere
Garantendo la sua crescita e con la sua crescita la nostra
Oggi mi sembra questo bambino è cresciuto
Mi sembra meno ora Chiti con
Anche se da qualche volto dei segni di schizofrenia e di depressione sono i mali dell'adolescenza
Bello
Quello che non possiamo permetterci
In questo congresso e dopo
E di lasciarlo solo
O di gettarlo in un angolo
Facendo il nostro sforzo di rinnovamento e di ridefinizione e la nostra identità
Una delle tante feste
Passata la quale si ritorna alle vecchie pratiche quotidiane
Quello che non possiamo permetterci e fermarci a mezza strada
Sarebbe la morte
Per quel bambino è un suicidio per nuovi e in quel caso
Lo dico in tutta serietà sarebbe stato molto meglio non avere neanche cominciare
Intendo dire che serve oggi
Da parte di tutti noi
Anche un forte ottimismo della volontà una forte morale della responsabilità
Dato che io credo non abbiamo lesinato gli uni e gli altri
L'introspezione critica e nel pessimismo dell'intelligenza
E ottimismo della volontà vuol dire fare di questo congresso un congresso di dialogo di ricerca comune non di schermaglia a distanza
Vuol dire davvero sapere scommettere su questa CGIL anche per quello che è oggi e che può divenire non solo per il suo glorioso passato
Vuol dire non scommettere invece magari inconsciamente
Sul fatale declino del sindacato generale
Per poter giustificare domani il nostro rinchiuderci nelle trincee o nei bunker degli eserciti sconfitti che aspetto non soltanto che il nemico passione
Questo ottimismo della volontà e possibile
Soprattutto io credo perché
Anche nei momenti più aspri della nostra discussione
Siamo usciti più consapevoli di quello che ci unisce
Più certi
Della trasparenza delle nostre intenzioni recinto
Anche quando essi si portavano ci porta una posizione divergenti
Per questo siamo riusciti a dare già con questo congresso
Una prova di democrazia di dimensione sconosciuti da molti anni in Italia e non solo nel sindacato
Questo patrimonio
Il vostro compagne e compagni
Come è naturale
Nei prossimi mesi e nei prossimi anni alcuni di noi passeranno la mano
Tocca a voi e toccherà a voi difende e fare crescere questo patrimonio
Tocca a voi oggi in questo congresso
Dare al Paese ai lavoratori prima di tutto ma anche ai nostri interlocutori e anche ai nostri avversari
Il messaggio chiaro che la CGIL sta in campo che sei esce della sua prova di democrazia più forte e più coesa di prima
Che saprà mostrare nelle prove che attendono i lavoratori e il nostro Paese il folto della determinazione della solidarietà e dell'unità
Allora
Compagni e compagne
Ringraziando il compagno Bruno Trentin per la sua relazione
E prima di lasciare la sala perché i lavori riprenderanno nella seduta pomeridiana alle ore quindici e trenta rimane un'unica come ormai l'ultima formalità da espletare che è la nomina dell'ufficio di presidenza
Che non è sottoposta a voto ed è formato tale ufficio dai compagni e dalle compagne Passoni Pascucci Bonadonna Ciampolini Pecci spiega David vi ricordiamo di essere puntuali anche perché nel pomeriggio saranno insediate le Commissioni congressuali
Gli altri
Quindici
L'area per il pomeriggio edito Grosso segretario generale della Basilicata
Intanto intanto la presidenza propone che il tempo assegnato a ciascun intervento non sia superiore a dodici minuti
Qui abbiamo un'apposita macchinetta marcatempo che al decimo minuto segnala
Quindi i compagni saranno avvertiti al decimo minuto
In modo da potere concludere l'intervento
Un'informazione
Per le delegazioni straniere
Alle ore diciotto e trenta sono invitate a lasciare la sala del congresso
Uscendo dall'uscita alle loro spalle per l'incontro al Comune
Vito grosso ci sei
Compagnie compagni
Siamo giunti a questo dodicesimo congresso della CGIL
Attraverso un dibattito sofferto ma forse anche per questo più vero
Cosa che non accadeva da tempo nella nostra organizzazione
La forte accentuazione delle posizioni
Perfino l'argomentazione Astra in rigorosa delle idee come si è verificato nel confronto interno può servire se tutto è finalizzato a rendere più adeguato il ruolo e l'azione della nostra organizzazione
Certamente non serve anzi sarebbe deleterio spingere il movimento sindacale in generale e la nostra organizzazione in particolare a separazioni interni e per gruppi o formazione distinte e contrapposte
Dobbiamo essere in grado e qui credo ci giochiamo un aspetto fondamentale di questo congresso di rendere possibile una coesione tra i gruppi dirigenti che consenta anche l'esercizio della critica radicale
Libera ma senza pregiudicare il disegno di sindacato generale dei diritti che ancora questa mattina il compagno trentina rappresentata al congresso con una relazione che io condivido senza riserve su questa frontiera qualificata dobbiamo sapere chi ci sta
Le assemblee congressuali di base i congressi di categoria dei regionali CGIL hanno dimostrato un'ampia adesione all'Ama alla mozione di maggioranza
è un'adesione ancora più ampia
Alla proposta di programma fondamentale
Ma dobbiamo trovare anche con schiettezza e con chiarezza un modo per tenere insieme altre posizioni perché è in gioco il grande peso unitario della CGIL che nessuna posizione politica e di partito può mettere in discussione bisogna partire da qui io credo da una forte ritrovata unità interna la nostra organizzazione per perseguire realisticamente tra le difficoltà che sono proprie Dellera che stiamo attraversando l'unità e l'autonomia del sindacalismo confederale
In questo travaglio è in questo sforzo di definizione del nostro programma deve trovare spazio
Una rinnovata e più adeguata riflessione sul Mezzogiorno
Io apprezzo molto il modo come la relazione affrontato questa questione
Rispetto alla necessità di un'analisi più attenta e puntuale della qualità e degli effetti delle profonde trasformazioni che hanno interessato il Mezzogiorno negli ultimi dieci anni
E sulla necessità di mantenere costante la capacità di lettura dei processi che sono in atto in questa parte del Paese io trovo siano insufficienti entrambi le tesi congressuali
Non è affrontato adeguatamente il problema del ruolo del sindacato della CGIL nel Mezzogiorno le funzione dei suoi gruppi dirigenti non è affrontato adeguatamente il problema di come far contare le strutture della CGIL nel Mezzogiorno nella definizione delle linee delle strategie più generali della nostra organizzazione
Noi siamo consapevoli che è una nuova politica per il Mezzogiorno deve fare i conti con una situazione nazionale ed internazionale profondamente mutata e che presenta nuovi elementi di valutazione
Si pensi all'uso largamente o dello scacchiere
Nel quale le imprese occidentali localizzano nuove iniziative dal Nordafrica all'Europa centrale dall'Irlanda alla Spagna e i Paesi dell'Est si pensa ai vincoli formali dettato dalla Commissione della CEE in materia di aiuti all'impresa
Ed è proprio in questa nuova situazione che abbiamo bisogno di una politica concreta per il Mezzogiorno che parta dalla utilizzazione degli strumenti che sono in campo e dalle modifiche essenziale dell'intervento pubblico per fare questo però io credo occorre sconfiggere una curiosa e persistente immagine di questa parte del Paese che luoghi comuni
Ma pure una parte nobile del meridionalismo ha inteso come società lontana dallo Stato o addirittura come una società contrapposta lo Stato
Il sindacato oggi con il Paese la forza che ancora deve riproporre il tema della riforma delle istituzioni democratiche e affrontare il problema del ruolo dello Stato nel Mezzogiorno
Questo è necessario se è vero che proprio la presenza passive dal centro e tredici e dalle istituzioni pubbliche corrode il sistema sociale del Mezzogiorno
Se è vero che il loro monopolio pressoché totale dell'economia a provocare la perversione dei meccanismi di accumulazione
A dirottare intelligenze di imprenditorialità a consolidare quella Rete di parassitismo che provoca inefficienza lentezza e corruzione
Dobbiamo lavorare per non rendere permanente due errori che ormai la esperienza storica fa emergere continuare a concepire il Mezzogiorno come società ed economia afflitto dall'emergenza abbisognevole di interventi eccezionali la direttrice fondamentale a cui si è ispirato l'intervento straordinario ma pure parte delle rivendicazioni degli enti dagli agenti sociali
E quella dell'emergenza dal terremoto alla crisi idrica dal consolidamento degli abitati ai piani annuali dei nuovi interventi
L'altro errore pernicioso
è quello di continuare a riprodurre una semplice richiesta di intervento pubblico con trasferimenti di capitali che si rivelano di difficile impiego o adatti solo a realizzare opere facili ed infrastrutture
Noi dobbiamo avere sempre più la consapevolezza che oggi si rappresenta nel Mezzogiorno una società complessa
In cui convivono forze di progresso costituite essenzialmente da i nuclei di imprese più avanzate ed a tutta quella fila di soggetti sociali organizzati e volontariamente impegnati che alimentano una presenza pubblica e privata moderna e civile ma vi sono pure forze di regresso che hanno una presenza Antigua dal regno delle commesse pubbliche alla vasta area del disagio sociale alla gestione particolare ed inefficiente dei servizi pubblici
Questa costellazione frenante non è scontata e non è invincibile ebbero genera come è stato detto da alcuni osservatori di cose meridionale una richiesta una continuazione ed un'assimilazione di metodi di governo tipici delle dominazioni straniere
Questa certa Touré del sistema sociale ed economica del Mezzogiorno ci fanno capire della necessità di affermare una visione unitaria delle regole delle strategie sindacali che ci dobbiamo dare anche con questo congresso
Voglio dire che il sindacato generale dei diritti deve essere in grado di applicare un programma con le sue coerenze e con le sue priorità in campi avanzati
E validi sia per il Sud che per il nord del Paese quali il diritto al lavoro scelto quella la formazione permanente il diritto alla mobilità professionale quella l'informazione alla codecisione
Proprio perché stiamo avanti ad una crisi dello Stato unitario come è stato detto nel senso che lo Stato sembra assolvere meno in male al ruolo che si era storicamente dato proprio per questo dobbiamo porre l'accento su due elementi forti che occorre valorizzare nell'economia in senso lato
L'unitarietà e l'autonomia
Occorre unitarietà nell'offerta di ampie misure dirette a favorire lo sviluppo di impresa contributi crediti agevolati partecipazioni servizi finanziari aprendo il concorso a tali strumenti ad una pluralità di soggetti sempre più vasta
Ma occorre anche autonomia un rafforzamento coraggiose progressivo fino ad una diversificazione dell'ordinamento delle procedure di tutta l'azione pubblica nel Mezzogiorno
Se chiediamo di potenziare riformare l'intervento ordinario
E di superare sia pure gradualmente l'intervento straordinario allora non è possibile concretamente trasferire potere di tale portata ad un sistema regionale e locale che resta invariato ed inefficiente
Questa duplice esigenza dire Coupé di recupero di una visione unitaria del Paese dell'azione pubblica dell'azione economica dei soggetti
Insieme alla necessità di intensificare l'autonomia delle sedi abbiamo tenuto presente nel definire un giudizio nostro sull'investimento della FIAT nel Mezzogiorno ed in Basilicata
La nostra attenzione su questo Investimenti deve essere ispirata ad una forte visione unitaria dei processi industriali in atto la decisione della Fia se non comporta e lo dobbiamo verificare un restringimento della base occupazionale della dislocazione produttiva al nord del Paese
Rientra in un quadro di iniziativa industriale che può favorire nel Mezzogiorno dimensioni produttive di alta qualità e di quantità apprezzabile
La valutazione positiva dell'investimento FIAT nel Mezzogiorno è stata ispirata a molteplici punti di osservazione tanto per cominciare ma non solo per questo abbiamo considerato la possibilità di uno cospicuo aumento della base occupazionale industriale
Che per quella realtà è altra cosa veramente riversa dalla precarietà e dalle occasione di reddito che procura il potere politico perverso e persino la malavita
Ma ci ha guidato una visione unitaria responsabile delle strategie che l'azienda torinese mette in campo nel grande sommovimento che sta caratterizzando il sistema industriale nel settore auto
Vi è come è noto un'estensione globale dei mercati dei prodotti delle tecnologie dei capitali
Un alto rischio degli investimenti nella ricerca un'ampiezza e complessità delle politiche di marketing che le imprese debbono perseguire per garantirsi il successo commerciale
Se vogliamo essere acuti attenti ma pure animati da una sincerità di intenti non possiamo non costatare che la FIAT da oggi avanti a questi scenari una risposta inconsueta
Promuove un'esperienza industriale del tutto innovativa anziché ristrutturare o riorganizzare come avvenuto nel passato gli stabilimenti esistenti
E questo non solo per la convenienza ad investire nel Mezzogiorno d'Italia ed in Basilicata in particolare per la presenza di incentivi statali la disponibilità di forza lavoro il costo ragionevole del terreno ma anche per dare una risposta dal suo punto di vista si intende di strategia industriale per i prossimi anni
Vogliamo dire compagni e compagne
Che in un solo tempo l'intervento della FIAT a Melfi ad Avellino pone problemi di assoluta e formidabile portata in particolare quelli propri del rapporto tra potere dell'impresa e potere contrattuale dalla forza lavoro
I problemi di una setta avanzata delle relazioni industriali che consente di operare soluzioni più eque e condivise nei nuovi processi di organizzazione del lavoro
Non è più tempo di polemiche retrospettive siamo nella fase caratterizzata dai lavori per la costruzione dei capannoni e le infrastrutture e già emergono problemi gravi comprime infiltrazione della malavita organizzata
è di questi giorni infatti l'operazione di polizia che ha portato all'arresto di titolari di imprese edili subappaltatrici ai cantieri della FIAT a San Nicola di Melfi
In questa situazione e necessari nostro impegno ma anche quella delle istituzioni delle forze politiche democratiche dalla stessa FIAT per un governo trasparente degli appalti attraverso l'applicazione anche in quella realtà della normativa antimafia così come la CGIL regionale ha chiesto più volte così come la stessa Fillea nazionale ha chiesto le prime questioni che stanno davanti a noi riguardo la formazione degli addetti la definizione del bacino da cui attingere la manodopera i criteri e le procedure per le assunzioni con particolare riferimento a quelle femminili
Rispetto a questi compiti non conta e non serve avere una posizione minoritaria di diffidente e pregiudiziale contestazione e infonde costringe il sindacato a rincorrere l'azienda quanto le decisioni sono state già assunto
Certo il sindacato deve colmare gravi lacune ma può deve comunque concorrere a sviluppare una capacità di influenzare rappresentare le ragioni del lavoro nei nuovi modelli di organizzazione industriale
Nella crescita di nuove professionalità costruendo un proprio autonomo punto di vista della valutazione del mercato delle tecnologie dal prodotto
Forse su questo terreno però è possibile solo se si passa in un qualche modo
Da una concezione dell'impresa come nemico ad una concezione dell'impresa come luogo entro il quale affermare attraverso la contrattazione ed il conflitto quanto questo è necessario la propria dignità di lavoratori e produttori
Non è un passaggio facile ma neppure così difficile come talvolta si dice
In fondo a pensarci bene l'idea che l'impresa il lavoro devono restare necessariamente separate contrapposti fra loro è assai più proprio delle classi dirigenti borghesi che non delle organizzazioni dei lavoratori
Certo la storia del Mezzogiorno non finisce con l'intervento FIAT anzi per certi versi esso amplifica e rilancia i nostri compiti sul fronte più ampio della battaglia per il lavoro il progresso civile ma dobbiamo sapere
Che è un'estrema complicazione alle possibilità di sviluppo meridionale per rappresentata dalla piaga della malavita organizzata alcuni osservatori dicono di un accerchiamento dell'economia sana da parte dell'economia malata
Altri preferiscono usare l'immagino della contiguità complicità dell'economia cattiva vicino alla buona io credo che in definitiva la questione assume rilievi di vere e proprie sussistenza civile politica della società meridionale
I valori in gioco solo la fiducia e la protezione
Per battere le forme malavitose nel Mezzogiorno allora
Bisogna impegnare di più la nostra organizzazione con le altre disponibile
Nella difficile opera di ricostruzione del bene fiducia a protezione della legge
Perché come ci dicono i fatti recenti e proprio nella eliminazione delle relazioni cooperative commerciale che regna l'arbitrio la forza la violenza in un certo senso compagni si tratta di contribuire a ricostruire i principi elementari del vivere civile
Questo credo rappresenti un presupposto fondamentale per fare avanzare anche nel Mezzogiorno il sindacato generale dei diritti grazie
Grazie grosso
La parola Gianni Melilla segretario generale dell'Abruzzo si prepari Aldo Moretti
Dobbiamo chiederci
Se questo congresso è riuscito a parlare ai lavoratori
E a coinvolgere i nostri iscritti in un'azione di rifondazione del sindacato
Io penso di sì
Il mondo del lavoro ma possiamo dire il Paese nel suo insieme
Sta cogliendo questo sforzo dalla CGIL pur tra contraddizioni e difficoltà
Di prendere atto per la chiusura di un ciclo della storia sindacale
Ed è la necessità quindi di cominciare a scrivere pagine di un nuovo libro
Non tutto è lineare da alcuni anni infatti è in corso questo tentativo ma esso procede troppo a rilento
è stato vissuto per troppo tempo internamente ai gruppi dirigenti sia nazionali che intermedi
Con questo congresso invece per i milioni di iscritti e di lavoratori e diventato un fatto politico di massa
Ora si tratta di essere coerenti però collo elaborazioni che abbiamo svolto
Gli impegni assunti cioè il nostro dire in questo dibattito congressuale
Deve diventare la pratica il fare della CGIL a tutti i livelli le divisioni che abbiamo registrato al di là delle asprezze che hanno assunto hanno dato paradossalmente ulteriore credibilità politica al progetto della CGIL sarebbe stato infatti ben strano un approdo unanimi istruito
Non mi meraviglio quindi della divisione quanto dell'uso politico
Che si è fatta di questa dialettica in funzione cioè dei rapporti di potere interni alla CGIL
Tra le vecchie e le nuove componenti e nelle componenti tra centro confrati Arale e alcuni grandi strutture
La trasparenza del dibattito neanche dubbiamente risentito
In questo congresso nazionale
Dovremmo cercare invece di definire nettamente
Le opzioni strategiche di fondo che caratterizzano la nuova CGIL erano renderle evidenti al Paese e ai lavoratori e mi sembra che la relazione del compagno Trentin abbia assolto pienamente
A questa esigenza
Al centro del nostro programma via la consapevolezza della fine dell'esperienza sindacale di contrattazione delle condizioni di lavoro legata alla lunga fase storica del terrorismo
Gli strumenti sindacali di difesa dal terrorismo hanno indubbiamente contribuito la sua crisi tuttavia l'attuale trasformazione del modello pelo Hristo si è caratterizzato oggettivamente al di là cioè di ogni capacità di previsione dell'azione sindacale
Anzi la crisi del terrorismo interviene dopo è dentro una cocente sconfitta sindacale e quindi in condizioni di sostanziale debolezza della contrattazione sindacale
Non esiste in questa fase una cultura sindacale omogenea ed egemone come quella che si affermò negli anni Sessanta sull'organizzazione del lavoro
Il programma della CGIL
Sistema le nostre elaborazioni e pone su questo versante le basi per una nostra cultura e pratica rivendicativa in grado di governare questa fase di transizione posteri Loris
E stamattina ce lo ricordava il compagno trentina nella sua relazione vi è un doppio errore da evitare primo
Lo scambio tra consenso e legittimazione che rischia di ridurre l'autonomia sindacale al farsi sempre carico delle compatibilità affermando semplicemente le ragioni dell'impresa
Il secondo errore
E invece la paura ossessiva di qualsiasi ipotesi subalterna l'azienda sulla base di un postulato quello della il riformabile vita dell'impresa
Se no sciogliamo questa ambiguità non superiamo il limite strategico di questi anni ottanta
L'impresa capitalistica non si potrebbe rimettere in discussione nel radicalmente perché è impossibile né parzialmente perché sarebbe un'integrazione dalla classe operaia
Come dice Vittorio Riessen questa vecchia ambiguità tra lotta contro l'impresa capitalistica lotta per una sua riforma che negli anni settanta aveva almeno sprigionato un grande movimento contro l'organizzazione del lavoro taylorista
Oggi in presenza dei cambiamenti che riformano nei fatti l'impresa rischia di marginalizzare completamente il ruolo dei lavoratori e del movimento sindacale
Per questo la scelta di una moderna strategia del controllo dalla partecipazione dei lavoratori alle grandi scelte dell'impresa
Assume rilevanza se però è in grado di tradursi in una efficace contrattazione delle condizioni di lavoro e dell'organizzazione del lavoro
Qui secondo me e la radice del problema
Il sindacato in questi anni ha lasciato al patronato la definizione dei contenuti della contrattazione basti analizzare i temi che le imprese hanno posto all'ordine del giorno la flessibilità l'utilizzo degli impianti
I premi aziendali legati all'andamento delle impresa soprattutto nel Mezzogiorno per i nuovi insediamenti queste tematiche hanno prodotto delle serie lacerazioni
Raramente abbiamo negoziato le nuove forme di organizzazione del lavoro di questa fase posto terroristi
La codeterminazione cioè una moderna strategia del controllo che la partecipazione significa una diversa angolazione
Nell'assunzione delle compatibilità relativi all'efficienza delle imprese come il problema vitale anche per il sindacato
Ciò non vuol dire affatto accettazione acritica del determinismo imprenditoriale
Ma creare le basi rivendicativo e culturali
Per una seria democratizzazione dell'impresa fondata su una nuova soggettività dei lavoratori in grado di registrare e valorizzare tutte le differenze e le diversità
Questa scelta a me appare come il cuore dell'elaborazione programmatica della CGIL
E proprio per questo può consentirci di recuperare lo spaventoso divario che si è creato in questi anni
Tra le aspettative dei lavoratori e l'effettiva contrattazione sindacale
Divario che ha prodotto l'affermarsi di tanti corporativismi e diaspore nel movimento operaio
La seconda questione che voglio affrontare riguarda il clima interno alla CGIL
Il modo in cui abbiamo vissuto il dibattito congressuale e gli inevitabili intrecci con gli assetti di potere interno ci sono stati parti della nostra organizzazione che sin dal consiglio generale di Ariccia
Hanno teorizzato e praticato la linea della radicalizzazione delle divisioni tentando in continuazione di minare lo sforzo di chi ha cercato a partire dal compagno Bruno Trentin
La linea del dialogo e del confronto programmatico
Rifiutando gli schieramenti ideologici mascherati dietro gli slogan a mio avviso insufficienti rappresentati tanto per essere espliciti dal binomio riformismo massimalismo
Gli emendamenti ai documenti congressuali hanno indubbiamente significato una più ampia partecipazione dei delegati e dei quadri sindacali
Al dibattito congressuale evitando che esso fosse ridotto ad un semplice referendum
Le considerazioni del compagno trentina contro ogni ipotesi di nuove correnti dopo lo scioglimento di quella comunista ed è la terza gommone componente quell'annunciata di quella socialista
Hanno indubbiamente aiutato questo sforzo programmatico diffuso e articolato
Ciò ha evitato di concentrare il dibattito sulla questione pur vitale della gestione della CGIL
Laddove non è stato così è uscita un'immagine deformata in meschinità del dibattito congressuale ha pure lotte di potere
Emergono visioni e pratiche pericolose quali quelle a mio avviso della concertazione delle posizioni tra grandi strutture della CGIL
Emblematica è criticabile da questo punto di vista a mio avviso è stata la vicenda dalla FIOM che ha portato la sostituzione alla segreteria generale
La CGIL non ha bisogno di piccoli boiardi ma di un gruppo dirigente fortemente caratterizzato da una identità nazionale
Sono già troppi particolarismi e le aspirazioni egemoniche presenti nel mercato della politica che cozzano contro una visione moderna della solidarietà
Il gioco dei pesi e dei contrappesi rischia di indebolire la funzione nazionale della CGIL per il grande disegno del sindacato generale dei diritti
In questo congresso decidiamo il destino della CGIL la sua capacità di rendere coerenti il dire e il fare del sindacato
C'è bisogno per questo di un governo pluralista e unitario della CGIL che rilanci una cultura della trasformazione sociale e politica di cui si sente la tragica assenza ormai da molti anni in questo senso compagni e concludo la proposta unitaria contenuta nella relazione del compagno Bruno trentina che condivido pienamente
Può consentire la conclusione unitaria di questo nostro congresso
Grazie a Melilla la parola Aldo Amoretti segretario generale Filcams si prepari Carla Cantone
Sì
Intanto due informazioni una ludica e una un po'meno
Quella ludica dice così che stasera alle ore ventuno al Palazzo dello Sport delegati e invitati
Sono invitati a partecipare al concerto di Gino Paoli
Basta presentare il tesserino
Ore ventuno Palazzo dello Sport la seconda un po'meno ludica che mi dicono dalla Commissione Statuto
Che entro la chiusura della seduta di oggi pomeriggio chi voglia presentare nuovi emendamenti allo Statuto
Deve farlo entro la chiusura di oggi
Bisogna ricordare che ci vuole per presentare nuovi emendamenti che essi siano firmati dal cinque per cento dei delegati che credo corrisponda cinquantasette nomi
Aldo grazie
Decidere che siamo sindacato di programma
Con l'archiviazione di uno schema per il quale l'agitazione di obiettivi finalisti ci di là da venire
Ha fatto anche da copertura alle prassi Proust più straccione del real del si arrangi chi può
Obbligare oggi le risposte plausibile nella situazione data
E a darle con le conseguenti compatibilità interne al mondo del lavoro no e quelle della situazione economica e politica generale che pure vogliamo cambiare
Nei dati della situazione ci sta quello dei rapporti di forza non sempre favorevoli a noi
Ma i rapporti di forza non possono essere un paravento
Anche loro dipendono dal nostro lavoro e dipendono dalla unità che sappiamo costruire se ne sono dette di cotte e di crude sul contratto dei metalmeccanici un risvolto che non è stato messo in luce vorrei sottolineare mio parere è che perfino al di là dei contenuti della piattaforma i guai sono cominciati quando si è preteso di decidere in FIOM
Al congresso dell'ottantotto la piattaforma da valere per il contratto di tutta la categoria
La ricerca unitaria non è un perditempo che sacrifica l'autonomia della CGIL
E non c'è nessun valore in un'autonomia che si concretizzi nell'isolamento e nella divisione nel conseguente nostro indebolimento che dà maggiore forza agli avversari
Nel terziario che fa capo alla Filcams c'è adesso un compito difficile
Il rinnovo contrattuale degli addetti alle imprese di pulizia
Sono imprese che lavorano in appalto e nelle quali non è sempre netto il confine fra l'appalto di un servizio e l'appalto di manodopera con fenomeni di clientelismo
L'inquinamento di imprese fasulle che riciclano denaro sporco qualche fenomeno di affarismo sindacale dove ci sono i sindacati stessi a promuovere e gestire certe cooperative
Eravamo che è una Camera del lavoro assegni qualche importanza un settore come questo ma sapete quanti sono
Circa trecento mila
Il lavoro unitario è difficile al tempo stesso è decisivo
Nessuno immagina di poter dare luogo a un qualche rapporto di forza apprezzabile senza un'intesa unitaria tra le organizzazioni e allora il punto è che ad ogni livello ci si ponga il problema svolgendo ognuno la sua parte
E assumendosi ciascuno la propria fetta di responsabilità
Il lavoro nazionale non può avere successo
Se non in presenza di un impegno generale ramificato in tutto il Paese
Al tempo stesso il lavoro decentrato non ha respiro se non ancorato a iniziative centrali
Una categoria che da sé una categoria da sé difficilmente potrà ottenere successi rilevanti
Ma d'altra parte non è possibile alcuna solidarietà o mobilitazione generale se non è la categoria per prima a fare la sua parte
Un problema analogo di costruzione unitaria si pone rispetto alle problematiche che ci hanno impegnati nello sciopero generale di ieri
E del resto il profilo e l'identità nuovi della CGIL
Si misurano più sui fatti e le scadenze concrete che ci aspettano piuttosto che sulle dichiarazioni di principio pure necessari
Nell'adesione allo sciopero di ieri c'è più la protesta contro le ingiustizie della finanziaria piuttosto che l'adesione convinta alle proposte dei sindacati
Questo è un problema un problema che condiziona la nostra capacità di dare vita a una lotta in grado di durare ivi incidere anche oltre le scadenze dell'approvazione della legge finanziaria
Lo si risolve adeguando il nostro rapporto con i lavoratori
Non risolviamo nulla se restiamo inchiodati a una discussione astratta sul mandato
Proclamiamo di voler fare il molto
C'è un emendamento alle tesi che parla del mandato da parte dei diciotto milioni di lavoratori interessati
E intanto non facciamo neppure il poco
Nelle vertenze generali non è plausibile un rapporto democratico con gli interessati analogo a quello che si realizza in una vertenza aziendale
Cosa seria e perseguibile è un rapporto efficace con i quadri i delegati l'attivo sindacale
Se vi sembra poco questo lavoro potrebbe riguardare quattrocento mila persone
Che a loro volta possono parlare nei luoghi di lavoro agli altri
A me pare che conviene cominciare da cui seguito a non capire perché salvo poche eccezioni non viene fatto questo poco mentre seguitiamo a discutere di dover fare il molto
Vanno anche meglio messo a punto gli obiettivi
C'è una chiarezza su fisco e oneri sociali
Sul sistema contrattuale la scala mobile ci farebbe bene una maggiore evidenzia e vigenza di ciò che vogliamo
Anche sgombrato il campo dagli equivoci sulla possibilità di sommare tutto il desiderabile
Ma si deve aprire un altro capitolo
Quello della spesa pubblica
Bisogna prendere in mano noi la battaglia per l'efficienza della pubblica amministrazione e del sistema dei servizi mettendo fine alla illusione che possono essere gli addetti a farlo
Ciò che occorre e organizzare la rivolta degli utenti
Indirizzarla verso chi comanda a tutti i livelli perché a loro tocca a ristrutturare i servizi e la loro organizzazione
Una tale iniziativa può mettere in luce contraddizioni tra lavoratori e utenti e lavoratori addetti è meglio affrontarle consapevolmente con una nostra iniziativa democratica se no queste contraddizioni esploderanno da sole e sarà tutto contro di noi
Un buon inizio di questo approccio sono le nostre proposte per la spesa sanitaria messe al centro della manifestazione del lunedì ventuno
Vanno moltiplicate iniziative nelle quali dare seguito e articolazione alle nostre proposte situazione per situazioni in fatto di intervento sulla spesa sarebbe di grande valore un nostro rilancio della proposta di portare la indennità ordinaria di disoccupazione dal venti al quaranta per cento
Lo si potrebbe fare per rispettare le compatibilità riducendo la spesa per prepensionamenti
E sarebbe un grande successo se invece dei prepensionamenti si ottenesse di far funzionare la mobilità da un posto di lavoro a un altro
Non scommetterei sul fatto che la maggioranza di questo organizzazione preferisca uno scenario del genere sarei molto felice di essere smentito
La gran parte di voi hanno tirato un sospiro di sollievo di fronte alla incapacità del governo di presentare al Parlamento la sua proposta di legge sulla riforma delle pensioni
Io no
Tutto dimostra che toccano il prendere in mano questa battaglia uscendo da posizioni difensivista di che le quali solo in parte corrispondano alle opinione di lavoratrici e lavoratori
Tra la nostra base ha preso piede l'idea che la riforma è necessaria e conviene a noi che si faccia non mi fido dei discorsi roboanti di chi si limita a dire no ai sessantacinque anni obbligatori ogni sospetto che potrebbe dire sì ai sessantaquattro
De lavoratrici non ci cascano nelle illusione che sia possibile tenersi il diritto ai cinquantacinque anni
Insieme a quei miglioramenti che la CGIL propone a compensazione del portare la regola ai sessanta
Resto di opinione che la via seria praticabile capace di mobilitare sia quella indicata dal direttivo CGIL di giugno se ne può anche arricchire il capitolo flessibilità rispetto a quelle scelte sia il diritto di cambiare opinione
Questo congresso potrebbe anche stravolgere ma è delinquenziale la doppiezza di chi vota i documenti del direttivo nazionale e poi va in giro a dire che la sua opinione è un'altra
La questione dei gruppi dirigenti è molto importante
Si è creata una grande ammucchiata di problemi e ci vorrà una overdose di ragionevolezza per portarli a soluzioni equilibrate
Non possiamo inventare di volta in volta metodi e criteri ce ne sono due che vorrei considerare permanenti l'attitudine all'assunzione di responsabilità la coerenza tra il dire e il fare
So che taluni professori di scienza della etichettatura mi hanno rubricato nella cosiddetta maggioranza blindata
Mi sembra allora utile spiegare la mia opinione
Considero desiderabile una soluzione di governo unitario della CGIL che comprenda i quadri che fanno capo a essere sindacato una tale possibilità è nelle mani della maggioranza ma soprattutto in quelle della minoranza medesima
Non è la stessa cosa fare la minoranza o fare l'opposizione
Né penso che le scelte di questo congresso siano indiscutibile per quattro anni dovremo anche saperle aggiornare la luce dall'esperienza ma provo a esemplificare per farmi capire
Sì ha tutto il diritto di battersi per le proprie idee per farle vincere nella definizione delle piattaforme quando una piattaforme decisa essa va sostenuta
Non si può predicare la negatività dell'incontrarsi con le controparti per il fatto che le posizioni sono contrapposte
Vorrei ricordare che erano i padroni a porci la condizione si tratta se smettete di scioperare e noi ci siamo conquistati il diritto di lottare e contrattare al tempo stesso non si può seguitare nel predicare che lei segreterie nazionali fanno consulenza a Palazzo Chigi o meglio si può svolgere questa opera ma non al tempo stesso pretendere di stare nelle segreterie medesimo
Concludo dicendo mi d'accordo con la proposta di adottare il voto palese per la elezione del direttivo permettetemi tuttavia una notazione quando si è inventata l'attuale norma statutaria sia molto esagerato nello sbandierare che il voto segreto era la vera autentica democrazia
E si è criticato pesantemente chi come me suggeriva moderazione eravamo considerati l'anti democrazia
Non guasterebbe se nel proporre oggi il voto palese ci fosse il riconoscimento di questa esagerazione
Renderebbe anzi più convincente la proposta stesse più in generale prendiamoci l'abitudine quando si cambia linea o proposta di riconoscere che non sempre è perché è la situazione è cambiata in qualche caso si sbagliava prima
Grazie a Moretti
La parola Carla Cantone segretaria nazionale Fillea
Vorrei tentare di focalizzare questo mio intervento su due argomenti che a mio parere stanno al centro di un dibattito congressuale
Straordinario per la costruzione del sindacato generale
Il primo è il significato del programma e delle tesi il secondo quale sindacato abbiamo bisogno per i prossimi anni per gli anni Novanta sul primo argomento
Credo che gli obiettivi che ci siamo dati si possono così riassumere
La CGIL si propone di organizzare l'affermazione dei diritti dei lavoratori ad ogni livello spendendo i diritti soggettivi dentro un quadro di forte solidarietà
Fra diversi settori diverse professionalità diversi bisogni
E ripropone il diritto al lavoro allo studio alla salute alla sicurezza alla parità fra uomini e donne al diritto ad un reddito che supera e le ingiustizie fra categorie sociali
Riconoscendo a chi produce un ruolo di pari dignità e non subalterno assistenziale
La scelta della centralità dei diritti non è nata con le tesi congressuale l'abbiamo vissuta tutti insieme quella fase
Trentin la propose a Chianciano e a Firenze il gruppo dirigente della transferrina le piattaforme contrattuali nei territori ci si è attrezzati per iniziare una nuova epoca di solidarietà verso i più emarginati
I risultati però sono stati troppo limitati poco chiare troppo approssimativi
Credo che questo sia il frutto di una convinzione ancora debole
Dell'intero gruppo dirigente ed è la difficoltà di confrontarci con i lavoratori su temi e valori diversi dal classico premio di produzione
Un sindacato generale tale se è in grado di difendere i diritti giuste
Attraverso una proposta forte non difensiva non di carattere quotidiano ma lungimirante moderno protagonista dei cambiamenti
Attrezzato per la sfida inevitabile che dovremo affrontare nei prossimi anni in Italia ed in Europa
Vede visione consumate spesso in modo demagogico fra Dinoi la rincorsa a chi ha più democratico il combattivo per la difesa dalla scala mobile delle pensioni
Disorienta soltanto ai lavoratori portandoli ad esprimersi in termini generalizzati contro l'intero sindacato non ci sono buoni e cattivi e ci sono idee diverse questo sì ma ci sono anche le scelte già compiute dalla CGIL sicuramente in tempi non sospetti intanto la CGIL ha detto che vuole discutere di costo del lavoro se contemporaneamente si discute di politica dei redditi ed è riforma dal prelievo fiscale la salvaguardia del potere d'acquisto dei salari e il mantenimento dalla pratica dalla contrattazione decentrata
La CGIL rivendica lei non nelle tesi ma da tempo e non Marini
Una riforma pensionistica chiarito metta in discussione i privilegi di alcuni settori e garantisca a tutti i lavoratori e pensionati diritto a beneficiare di una pensione tale da assicurare
Un'esistenza dignitosa mi interessa di più un ragionamento con sé che la battaglia su quanti anni in più o in meno pure importante
La scelta di una forte mobilitazione contro una Finanziaria di tradizionale stampo conservatore non l'abbiamo anche qui scoperto in Cuesta manovra economica del novantuno
Che ha di tradizionale scampo stampo conservatore con un giudizio chiaro e pesante sull'intera manovra economica il risultato ed allo sciopero di ieri è stato tutt'altro che difensivo e strumentale come ho sentito in tanti congressi
Sequestro è non possiamo parlare di sindacato generale poi chiedere tutto e il contrario di tutto
Occorre coerenza e il coraggio di Scelta
Occorre dire per esempio ai dipendenti pubblici che loro sistema pensionistico va modificato anche quando affermarlo significa creare sì haredi contestazione
Occorre modificare le regole del mercato del lavoro
Ed è la cassa integrazione con grande coerenza
Fra le categorie fra i grandi settori non e battaglia fra la grande settore industriale e quello più può avere senza pensare per esempio l'interesse di bottega
Occorre nelle trattative contrattuali sapere bene
Cosa è chi dobbiamo difendere e quali sono i nostri obiettivi superando la sommatoria delle priorità che non è escluso neppure i nostri contratti del settore delle costruzioni
E non li abbiamo esclusi abbiamo fatto le somme a tali eppure non scontentare nessuno appoggia qualcuno che ha sommato più di altre
Ha ragione trentini e il risultato è stato quello di consegnare in alcune occasioni ad altre le scelte occorre infine a prepararsi per un sindacato che rivendica relazioni sindacali nuove e che trasformi davvero la prima parte dei contratti
In vincoli per le imprese
A coinvolgerci a contare nelle decisioni dei processi di ristrutturazione
E sulle scelte produttive
Abbiamo sempre definito tutte insieme la codeterminazione
Uno strumento di potere niente affatto separabile dalla pratica conflittuale anche nell'ottantasei al centro dalle nostre prove piattaforme sì era proprio U.S. dato la necessità di una prima parte dei contratti diverso e siamo riusciti ad ottenere osservatori che andavano in quella direzione
La codecisione che è stata anche un pezzo di anima dal Progetto dalla democrazia d'impresa degli anni settanta non è altro che a rivendicare il diritto a decidere compare dignità e potere il destino della nostra vita lavorativa altro che subalternità dipende da come la si deve
Quindi dicevo altro che subalternità all'impresa oppure liquido
Pensate
Per noi della Fillea si Russie se moralizzare nei nostri enti paritetici nelle casse edile
Ove la pariteticità dei comitati non sempre significa pari dignità di potere di intervento
Ecco pensare vi realizzare soltanto la metà della proposta contenuta nel capitolo dalla democrazia industriale sarebbe per la Fillea un fatto rivoluzionario altro più subalterno
Occorrono straordinario impegno contro la mafia la corruzione la mobilitazione dalla Fillea è stata determinante per modificare in positivo la legge antimafia
I risultati legislativi sono importantissimi però se è vero come è vero
Che si diceva gli aumenti al potere dei potenti corrotti
Il nostro settore ne sa qualcosa se in Calabria succedono fatti gravissimi come Gioia Tauro
Ove larghi strati di lavoratori edili sono stati e vengono strumentalizzati oppure il tentativo della camorra a Napoli
E in altre parti della Campania di promuovere campagne elettorali per la nomina di rappresentanti sindacale di cantiere ad essa graditi
Quando in alcune casse edili non siamo in grado di comparto aereo non solo al Sud evasione di legalità di imprese corrotte non basta più rivendicare battersi per il rispetto delle leggi regole e questo è un obbligo per tutti noi
E regole dicevo di grande trasparenza per gli enti appaltanti certe doppia morale né che è un obbligo ne basta respingere la cementificazioni però opere pubbliche inutili fuori di qualsiasi programmazione dispersa questo dobbiamo continuare a farlo ma non è più sufficiente dobbiamo offrire a operare affinché alla spietata mafia e dalla corruzione si vince
Coinvolgendo e conquistando la nostra gente a partire dai posti di lavoro ritrovando quel grande coraggio per ricordava anche Bono stamattina
Lui parlava degli anni settanta del terrorismo io ci aggiungo anche il grande coraggio dei sindacalisti e degli anni Cinquanta
Nei nostri convegni
I lavoratori non ci sono
Per questo credo sia indispensabile trasformare seminari e convegni in azioni più mirate sui posti di lavoro
Con in prima fila noi dirigenti sindacali a difendere i lavoratori ricattati o impauriti
E quando i compagni del Mezzogiorno a partire dai nostri dirigenti dalla Fillea che combattono ogni giorno queste provocazioni
Denunciano la loro impossibilità intervenire noi tutte insieme cosa facciamo
Ovvero Bruno non è la Silene nessun'altra categoria può essere lasciata sola credo
Sì obbligatorio darci un percorso concreto per costruire un intervento forte dell'intero sindacato in ogni posto di lavoro a partire da quello più piccolo
Il sindacato generale dei diritti e dalla solidarietà si costruisce anche così assumendo la consapevolezza di un intervento forte per tutti i punti più deboli e più difficili ognuno per le proprie responsabilità
La grande marcia verso Palermo che Trentin indicava deve essere una prima tappa di un rinnovato impegno meno parolaio certo finalmente ma convinto e concreto nel senso più vero dalla nostra matrice di sindacalisti dalla sinistra
Secondo ed ultimo punto di quale sindacato abbiamo bisogno subito in questi anni novanta e non nel due mila nelle assemblee nei congressi lavoratore i delegati non lo usano molti argomenti nella prendano alla larga
Io dico no
Vogliamo un sindacato ovvero che sappia rappresentarci nel bene e nel male che cedette la verità e che affronti in Mali dentro e fuori il posto di lavoro
Per queste immagini non è CGIL soggetto politico autonomo e propositivo che esce dalla difensiva e che sappia dare un vero contributo per l'unità dalle parti del riformatrici dalla sinistra
Di Maggio non la CGIL che a fronte del rinnovamento dei gruppi dirigenti accettando la sfida nei tempi nel superare una vecchia e logora cultura
Nella formazione ed è in gruppi dirigenti ove l'attestato primario di valutazione appartenenza correnti o aree di pensiero
Queste la sfida vera per lo scioglimento reale dalle componenti altrimenti alle stesse sarebbero sostituite da nuove aggregazioni
Per concludere quale deve essere il contributo di questo congresso credo che ognuno di noi debba in questi giorni spendersi per un risultato di forte unità politica e sociale
Affermando un pluralismo vero nel rispetto di scelte precise sui contenuti e coerenti nei comportamenti quale valore portante fecondo
Per il nuovo sindacato generale dei diritti e dalla solidarietà
Siamo in una fase epocale dei grandi cambiamenti e per quaestor vi è l'esigenza storica di una CGIL grande d'unità protagonista dello sviluppo economico sociale dalla democrazia
Il governo unitario di una grande organizzazione sociale come la CGIL impone individualmente collettivamente una grande assunzione di responsabilità un'etica di forte solidarietà unitaria per lei il fallimento dell'intero progetto strategico
è una battaglia culturale ricca di nuove idealità
E quindi compagne e compagni siamo chiamati ad un impegno di straordinaria importanza quello sì
Dibattere le stelle le contrapposizioni strumentale tifoserie
Le collocazioni di convenienza ma soprattutto di decidere chiaramente come s'intende proseguire se non sarà così
Finiremo a mio giudizio in una trappola mortale per tutti noi per la nostra CGIL
Superiamo quindi compagni la stagione dei tempi Mutti il non dialogo il troppo parlare ricostruiamo tutte insieme
Una stagione di unità politica con grande franchezza e con le ali e reciprocità
Nel nostro lavoro di militanti e di dirigenti solo così
Contribuiremo concretamente al processo politico di costruire la nuova CGIL in grado più di ieri di far fronte al proprio compito storico
Grazie Carla
Prima di dare la parola anzi di invitare a parlare Emilio Gabba aglio segretario generale della Confederazione europea dei sindacati e di ringraziarlo perché all'invito risponderà positivamente
Bisogna svolgere qualche adempimento
Relativamente alla nomina all'elezione anzi delle commissioni congressuali alcune delle quali devono cominciare a lavorare subito o rapidamente
Naturalmente la proposta di composizione delle commissioni è stata costruita sulla base di un rapporto di un'interlocuzione con le delegazioni regionali e con le delegazioni dei sindacati nazionali di categoria
Comincerei a a leggere la proposta relativa alla commissione verifica poteri
Stefano Bianchi Maria Teresa Imperato Antonio Mazzetti Angelo Mazzieri Liliana Rossetti Maria Grazia Vendrame
Sono sei compagni di cui tre donne
Forse è meglio
Forse è meglio che che la proposta che tutte le proposte vengono messe in votazione uno per volta
Registi
Perché così futuro
Ricucci curvo
Sì be'naturalmente si votano tutte singolarmente forse è meglio che che si faccia l'elenco intero sì
Commissione Statuto
I nomi sono Anna Carli Fiorella Farinelli Antonio Pizzinato
Piero Albini Renata Bagattin Walter Bernardi Mauro Beschi Salvatore Bonadonna Tiziana bruttini Antonio Bruzzese
Caravella Carmelo Valeria Castelli Gabriele c'è un Colini Roberto Di Giovacchino Renzo Donaldson Aldo Giuntini Pina Fasciani Adelio Franceschetti Antonia Franceschini
Nino Galante Francesco Grisolia agli une Gueye ed Edgarda Degli Esposti
Luigina De Santis Umberto marce asini Renato Matteucci Patrizia Mattioli
Sandro Morelli Sergio Puppo Alba orti Achille Passoni Sabina Petrucci Gabriella Poli Matilde era Spini Bruno Ravasio Claudio negazioni Claudio Sabattini
Franco Santambrogio Giuseppe Savino lauro Setti Rosario Trefiletti Giuseppe Trulli Italo Tripi Deda Balucani Gianni Vinai Lucia vitto
Sono quarantasette compagni
Di cui quindici compagni
Commissione elettorale
Guglielmo Epifani Paolo Lucchesi Francesca Santoro
Silvio arco lesse Paola Battaggia Elio Bergantino Mario guaire Salvatore Bruno Roberta Bursi Carla Cantone Errico Crispino
Nino Casabona Nanda d'amore Titti Di Salvo Ferruccio Dagnini Franca Donaggio Antonio Fanzaga Sandra Ferretti Tamara Ferretti
Riccardo fioriti Graziella Galli Roberto Gattai Mario Gentile Carlo Ghezzi Eduardo Guarino Renato Lattes Mario Loizzo Tino Magni Michele Mangano nella Marcellino filo meno
Marcon Laura Martini Giampaolo marchi Enzo Moretti
Mara Nardini Paolo Nerozzi Gino palese
Filippo Panarello Gilberto Pascucci Graziano Pasquale Loredana Pistelli Antonio prevosto Giovanni principe Giancarlo Pinotti Ernesto Rocchi Franco salmone
Patrizia Sentinelli Danilo Sufi Intini Domenico sono Heini
Claudia Tempestini Marcello Tocco Sergio Tosini Fulvio vento
Totale cinquantun compagni compagnie diciassette
Commissione politica
Bruno Trentin Ottaviano Del Turco Fausto Bertinotti Paolo Brutti Giuliano Cazzola Sergio Cofferati Alfiero Grandi Antonio Lettieri Fausto Vigevani bel pacco
Paola Agnello Modica Mario Agostinelli Luigi Agostini Angelo Airoldi Andrea Amaro Aldo Amoretti Teresa Angelillo Pietro Aquilino
Carlos poco Paolo Baiardini Lucia basso Gianfranco Benzi Massimo Bordini Marisol Brandolini Antongiulio Bua Adriana Buffardi Benita Callari
Duccio Campagnoli Giuseppe Casadio Lorenzo Castaldi Elisa Castellano Ivan Cavicchi
Walter Cerfeda Lili Chiaromonte Franco Chiriaco Giorgio Cremaschi Nina dai da Cesare Damiano
Curo scendano esce Luciano De Gasperi Rita del campo Giuseppina Esposito Valeria Fedeli Gianfranco Federico Gino Franzinelli Sergio Galetti Pietro Gasperoni Alfonso Gianni Gianna Gilardi
Doriana giudici Dina guerra Maria Guidotti Rosanna Barile
Guidi Antonio Angelo Lanna Annalisa lanterna Beniamino Lapadula Betty leone
Luciano Mancini Vasco Mati Marigia Maolucci Agostino Megale Sauro Magnani Generoso Melilla Claudio Minelli Cesare Minghini
Loris Minelli Dario Missaglia
Matteo Mosca Isa Mugnai Giuliano Muggia Francesco Natuzzi Stefano Patriarca Giampaolo Patta Giovanni perdono Maurizio Pellegrino Emanuele persi o Paola Pierantoni Francesco Piu Graziella Polegato Elisabetta la Mattel
Francesco Rampi Andrea Ranieri Gianfranco Rastrelli Gunther Rau
Gianni Rinaldini Nicoletta Rocchi Carmelo Romeo Fausto Sabbatucci Guido Sacconi Mario assai Gabriella Salvi etichetta non saper ideale
Pino Schettino Andrea Stoppini Riccardo Terzi Roberto Tonini Donatella Turtur a Bruno Veneziani Antonio sette Salvatore Zin
Qui abbiamo fatto cento pieno
Cento pieno
Di cui
Ventotto compagne
E dieci di lavoratori in produzione delegati in produzione
Allora
Credo di aver letto i nomi di tutte e quattro le commissioni
Vediamo se ci sono delle osservazioni
Qualcuno ha chiesto la parola
Diciamo
Per la commissione elettorale non c'è la partecipazione degli immigrati l'entourage di altre Commissioni c'è una partecipazione di almeno un rappresentante
A questo punto chiedo se una mancanza che vendere l'agiato s'è una decisione che venga sottoposto a questo congresso
è sicuramente una mancanza e quindi la rimediamo dovresti fare una proposta però già che hai la parola
La proposta è già male
Ci sono ci sono altre osservazioni
Se non ci sono altre osservazioni possiamo passare
Alla votazione
Della prima commissione Moccia
Della prima commissione cioè la commissione verifica Poteri
Io per questa Commissione potrei rilegge il veline nomi ma non credo che ci sia bisogno no potrete leggere perché sono pochi mentre per gli altri è un po'più complicato
Allora chi è d'accordo alzi la mano
Giù chi è contrario
Uno
Chi si astiene
Approvato con un voto contrario non ho visto nessun astenuto
C'è è un astenuto
Allora la commissione verifica Poteri deve peraltro riunirsi subito nella sala apposita dopo naturalmente avere completato
Le votazioni rispetto alle altre Commissioni la serie di riunione nell'ufficio di segreteria
Commissione Statuto
Metto in votazione chi a favore
Giù chi vota contro
Voi
Chi vota contro
Nessuno chi si astiene
Una
Due
Allora votata con due astenuti
La commissione elettorale integrata con il nome di Jamal che è stato proposto prima
Chi vota a favore
Giù
Chi vota contro
Chi si astiene
Due
Provata con due astensioni
Commissione politica
Chi vota a favore
Giù
Chi vota contro
Chi si astiene
Io ho visto solo un'astensione
Due
Provata con due astensioni
Allora ringrazio i delegati
La commenta la commissione verifica Poteri si riunisce subito
Nell'ufficio di segreteria
La commissione Statuto si riunisce alle ore diciotto e trenta
Nella sala rossa che al primo piano
Basta mi pare
Allora la parola come avevamo detto Aemilia onda Baglio segretario generale della Confederazione europea dei sindacati
Cari amici e compagni sono particolarmente lieto che tocchi a me oggi
Portare a questo vostro congresso il saluto fraterno e l'augurio più cordiale della Confederazione europea dei sindacati
Vi dico subito
Che cercherò di fare un discorso non rituale
Sarebbe fuori luogo
Per un'occasione come questa che considero personalmente un incontro tra vecchi amici e compagni partecipi per lungo tempo di esperienze e speranze comuni
Sarebbe ancora inadeguato rispetto agli appuntamenti che ci attendono nell'immediato futuro come movimento sindacale europeo
Ovunque il sindacato si interroga
Siccome adattare le strategie politiche strumenti organizzativi
Agli straordinari mutamenti che investono non solo il contesto in cui esso opera ma anche la cultura i visoni le aspirazioni dei lavoratori e delle lavoratrici che oggi esso intende rappresentare il vostro dibattito il vostro congresso è parte importante di questa ricerca permettetemi di sottolineare un punto e cioè come la dimensione europea rappresenti uno tra i più significativi mutamenti del contesti istituzionali economici e sociali in cui il sindacato è chiamato ad agire
La comunità europea
Ma da ieri dopo l'accordo tra la CEE e i Paesi Efta il più vasto spazio economico europeo
Rappresenta infatti già oggi ancora più una presenterà in futuro il nuovo orizzonte in cui iscrivere l'azione sindacale
Già oggi
Perché il processo di integrazione ha creato e crea vincoli alle scelte economiche degli Stati nazionali
Ancora più in futuro quando la realizzazione dell'unione economica e monetaria accrescerà questi vincoli e il trasferimento di sovranità assedi sopranazionali sarà ancora più forte
Già oggi perché gli attori economici le impresa e i centri finanziari si riorganizzano e si ristrutturano nella prospettiva del mercato unico
E ancora di più domani dopo il novantatré quando questo mercato sarà completamente realizzato è evidente che la possibilità di continuare ad esercitare in avvenire
Il ruolo di rappresentanza e di tutela che ci è proprio dipende dalla nostra capacità di collocarci allo stesso livello dei nostri interlocutori e delle nostre controparti naturali
Cari amici e compagni
Tutto lascia ritenere che alla fine dell'anno
Al vertice di Maastricht i capi di Stato e di governo prenderanno delle decisioni in materia di unione economica e monetaria di unione politica destinati a dare una nuova identità
Un nuovo volto nuovi contenuti alla Comunità europea nel prossimo decennio
Ieri
Il ministro degli affari esteri De Michelis davanti al Parlamento
Facendo il punto sullo stato delle conferenze intergovernative che preparano questo vertice ha ammesso che le difficoltà maggiori dei negoziati riguardano la politica sociale
E i nuovi poteri del Parlamento europeo
Sono dichiarazioni che confermano le nostre più vive preoccupazioni se le cose andassero effettivamente così vorrebbe dire che le nostre rivendicazioni sarebbero lasciate senza risposta adeguata
Che i deficit sociale e democratico della costruzione comunitaria già oggi così evidenti lungi dall'essere sanati come chiediamo da anni risulterebbero grava con il completamento del mercato interno e con la realizzazione successiva dell'unione monetaria
Avremmo sì uno spazio economico integrato
Ma privo di adeguati strumenti di regolazione politica e sociale il riequilibrio territoriale dello sviluppo la questione decisiva dell'occupazione non sarebbero più obiettivi centrali ma residuale
Un risultato francamente inaccettabile
è quindi necessario rilanciare da subito e con forza le nostre rivendicazioni per l'Europa sociale
Ribadire con determinazione che nuovi trattati
Devono prevedere una allargamento delle competenze della Comunità europea in materia sociale di politica dell'occupazione del lavoro
Il voto a maggioranza per le decisioni su queste materie
Per evitare il vento e il blocco esercitato fin qui in modo efficace purtroppo da un singolo Governo il governo conservatore britannico il che ha impedito il varo in due anni
Anche di una sola direttiva sociale significative è ancora che nei trattati devono essere recepiti
I diritti sociali fondamentali
Proclamati solennemente dalla Carta sociale del mille novecentottantanove ma rimasti lettera morta appunto dato che quella carta quello strumento non ha valore vincolanti
Approfitto di questa tribune per chiedere a CGIL CISL e UIL di assumere un'immediata iniziativa nei confronti del governo italiano
Perché nella stretta finale dei negoziati delle prossime settimane confermi le posizioni espresse a più riprese in questi mesi i molteplici autorevoli dichiarazioni e incontri
Posizioni sostanzialmente favorevoli alle richieste del movimento sindacale ma che occorre adesso far valere con determinazione
In ogni caso ritengo sia il minuto il momento
Di dire chiaramente che la CIG Confederazione europea dei sindacati non potrebbe avallare un risultato deludente e negativo del vertice di Maastricht credo al contrario che la posta in gioco sia così alta che dovremmo a quel punto esaminare
La possibilità ed assumerci la responsabilità di condurre una campagna di mobilitazione per chiedere ai Parlamenti nazionali di non ratificare un trattato che risultasse
Sanzionatorio di uno squilibrio intollerabile per il mondo del lavoro
Avremmo a quel punto l'Europa questa volta sia a due velocità una per gli interessi forti economici e finanziari una praticamente inesistente per i diritti dei lavoratori e le garanzie sociali
Cari compagni ed amici
L'Europa sociale per noi
Non deve Enore solo il risultato di una più estesa ed efficace legislazione comunitaria ancora largamente da conquistare
Ma anche il frutto dell'autonomia e dell'iniziativa negoziale delle parti
L'organizzazione europea degli imprenditori ha per lungo tempo lasciato cadere la proposta dell'accesso di andare oltre il così detto dialogo sociale per costruire un livello europeo di negoziazione collettiva capace tramite accordi quadro di indicare le linee guida agli altri livelli negoziali che resteranno naturalmente prevalenti a livello nazionale
In modo da concorrere anche per questa via a quell'armonizzazione nel progresso delle condizioni di lavoro e di protezione sociale che il mercato unificato rende indispensabile per tutti i lavoratori europee
Oggi
Gli imprenditori privati a livello europeo appaiono meno sicuri del loro diniego ci sono posizioni diverse all'interno della loro organizzazione
Ma anche tra le componenti più aperte più disponibili e desidero qui dare atto che la Confindustria italiana è tra queste esistono ancora atteggiamenti non privi di ambiguità
Vedo che lo stesso presidente Pininfarina ha dichiarato in un convegno di pochi giorni fa che eventuali accordi europei tra le parti dovrebbero essere sostitutivi della legislazione europea
è un'impostazione che come tale non può essere accettata da noi essa fa violenza ad un dato che è invece il comune a tutte le esperienze dei Paesi europei
Dove sia pure con modalità diverse non c'è esclusione ma piuttosto complementarietà tra legge e contratto
Noi continuiamo a ritenere che esista una sfera di diritti in qualche modo indisponibili che devono essere garantiti a tutti attraverso una legislazione di base
è una sfera ulteriore anche molto ampia dove deve liberamente esercitarsi l'autonomia contrattuale delle parti sociali
Sono aperture queste che vengono dal fronte imprenditoriale
Che in ogni caso l'accesso non lascerà cadere
E che già nelle prossime settimane
E sprone Remo fino in fondo convinti come siamo tra l'altro che la stessa legittimazione del sindacato nella sua nuova dimensione europea passa attraverso l'esercizio di un'effettiva capacità contrattuale a questo livello
Cari compagni e amici
L'accesso naturalmente non considera che la comunità europea sia sinonimo di Europa
E tanto meno pensa ad una comunità ripiegata su se stessa sull'i suoi privilegi
C'è come sapete un dibattito in corso tra il futuro fautori dell'approfondimento dell'integrazione comunitaria
E i fautori dell'allargamento immediato della comunità ad altri paesi
A costo fatalmente di una diluizione dei contenuti dell'integrazione
E della trasformazione della comunità in una zona di libero scambio
La nostra posizione eretta e mi conforta quanto ho ascoltato nello stesso tempo senso nella relazione del compaio trentino
Una scelta di questo tipo apparentemente più aperta e solidale specie con le nuove democrazie dell'Est prime
Re alla storia come è stata giustamente chiamata ha prodotto gli un breve lasso di tempo una situazione radicalmente nuova è impensabile fino a pochi anni o a pochi mesi fa
Tuttavia le democrazie in questi Paesi sono destinate a rimanere fragili sì alla riconquista della libertà non si accompagna rapidamente la ricostruzione su nuove basi della loro economia
La realizzazione di opportunità di lavoro per grandi masse di uomini e di donne e di condizioni sociali e di vita accettabile
L'accesso considera quinti una sua rivendicazione prioritaria la richiesta alla Comunità europea tutti i Paesi avanzati
Di adottare una politica di aiuti e di cooperazione
Verso le nuove democrazie dell'Est e la stessa Unione Sovietica molto più generosa di quelle in atti e dallo stesso tempo mirata non solo al ristabilimento del mercato del sistema di impresa
Ma anche alle esigenze di occupazione di lavoro e ai bisogni sociali cosa che finora non è successa nei programmi e nella cooperazione in atto
Sentiamo poi come tutta nostra la responsabilità di sostenere i sindacati di questi Paesi
Ad affermare il loro ruolo nella nuova realtà impresa tutt'altro che agevole anche in presenza di governi eletti democraticamente ma largamente ispirati nelle loro politiche economiche e sociali
Ad un neo liberismo acritico e senza regole
L'accesso vuole essere per questi nuovi sindacati democratici dell'Europa centrale e dell'Est
Un punto di riferimento solido lo strumento attraverso il quale essi possono esprimersi nei confronti delle istituzioni europee
Nel momento in cui queste giocano un ruolo così importante per il futuro dei loro paesi
Questa collaborazione che vogliamo solidale ed efficace è il primo passo di un processo di associazione di integrazione di questi sindacati nell'accesso che insieme dovremo definire le proposte fatte da Bruno Trentin nella sua relazione in questo senso costituiscono una sollecitazione preziosa sulla quale lavora
Desidero a questo punto cari compagni e amici fare riferimento ad una specifica e drammatica realtà quella jugoslava
Quanto accade in questo Paese è semplicemente inaccettabile
Ancora una volta la forza delle armi e della violenza si contrappone al diritto e alla ragione
Noi sosteniamo pienamente gli sforzi della comunità europea e dell'intera comunità internazionale
Chiediamo anzi che questi sforzi siano più determinati ed incisive per essere reso chiaro a tutti i contendenti
Che non saranno accettati mutamenti territoriali o istituzionali frutto della guerra in violazione dei diritti dei popoli a decidere liberamente del loro destino
Del rispetto delle minoranze e dei diritti democratici compreso quelli sindacali
Il ristabilimento della pace
Ed è nella giustizia Nella terra jugoslava
è un impegno a cui nessuno può sottrarsi
Per quanto limitato sia come nel caso nostro la forza e il peso disponibile
La società civile jugoslava ha potuto fin qui farà sentire scarsamente la sua voce travolta da una ventata di nazionalismi esacerbati e contrapposti
Questa voce deve levarsi il più forte
E noi pensiamo che malgrado tutte le contrapposizioni le diverse componenti dei sindacati delle repubbliche delle regioni della Jugoslavia
Possono dare un contributo rilevante in questa direzione
Solo seri che riescano a recuperare uno spazio di autonomia di giudizio e di comportamento
Partendo dagli interessi dei lavoratori e della gente comune le prime vittime qui oggi come sempre e ovunque della guerra e della violenza
Sapendo vi così coinvolti nelle vicende di questo paese vicino voglio dirvi che tutte le componenti sindacali esistenti in questo momento
Nel territorio jugoslava hanno accettato l'invito della Confederazione europea dei sindacati
Per riunirsi insieme per dar vita a un dialogo che Possa contribuire a ristabilire un clima di tolleranza di rispetto reciproco di nuove forme di collaborazione di pace
Non so se riusciremo ad arrivare a un risultato significativo meno ancora se questo risultato avrà qualche Pesio su vicende così complesse e così gravi so però che era nostro dovere provare
Cari amici e compagni
Trentini nella sua relazione ha proposto che il processo di riforma della Confederazione europea dei sindacati
Avviato al congresso di Lussemburgo del maggio scorso non si arresti anzi si approfondisca
Sono d'accordo con lui
La possibilità di realizzare le nostre rivendicazioni per uno Europa unita che non sia soltanto un mercato e monete banche Europa sociale e democratica
Così come il nostro tentativo di affermare i diritti di contrattazione di rappresentanza di partecipazione dei lavoratori a livello europeo è innanzitutto nelle imprese transnazionali europee
Dipende infatti in definitiva dall'esistenza o meno di un soggetto sindacale a dimensione europea dotato di competenze Poteri capacità di mobilitazione proprio il congresso dell'accesso ha posto le premesse ma solo le premesse di questi sviluppi
I sindacati italiani unitariamente hanno grandemente contribuito a questi primi risultati
Per andare ancora più avanti
Chiedo qui a CGIL CISL e UIL di continuare e ad approfondire l'impegno unitario delle organizzazioni italiane a livello europeo
Mentre concludendo consentiti a qualcuno come me
Esterno ormai alle vicende sindacali italiane ma non certo estraneo ad esse
Di augurarmi e di augurarvi che questa pratica unitaria europea ancora più forte e tra poco se il vostro congresso lo deciderà anche una pratica internazionale ancora più unitaria e consolidata
Augurarvi e augurarmi dicevo che da tutto questo possono venire nuovi e risolutivi impulsi a dar corpo anche in Italia a un progetto concreto di unità del movimento sindacale grazie
Ringraziamo davvero molto Emilio Carvalho
Siamo contenti che sia Luís segretario generale dell'accesso la parola Beppe Casadio segretario generale dell'Emilia si prepari Betty leone
Ora che il nostro bagaglio culturale e morale
Ricolto richiedere risorse che ci sono venute
Dalle assemblee dei congressi intermedi
Anche dei limpidi per alcuni aspetti
Terribili ma credibili scenari a cui il segretario generale sia richiamato questa mattina con la sua relazione
E degli importanti fondamentali valori
Di cui il segretario generale ci sia ancora una volta arricchito
A guidare sia la nostra iniziativa politica che i nostri rapporti interni
Ora davvero credo
Che le ore di lavoro che ci restano in questo congresso
Debbano essere spesi da tutti noi
Per rendere efficaci le scelte politiche
Per renderle precise
Per renderle congrue per noi e per i compiti che ci aspettano
Leggibili
Per chi dall'esterno di noi ci osservi
Con questo spirito con questo intento in particolare su due questioni
E sulla necessità di compiere su di esse
Scelte politiche conseguenti e rigorosi io intendo soffermarmi la prima
Pittore rei così
Sindacato dei diritti per un progetto di Nuova democrazia
Se non vedessimo
Il nesso di consequenzialità che esiste
Fra l'affermazione di noi stessi così ripetute così fortemente argomentata come sindacato dei diritti e delle solidarietà
In essi fra questi e la capacità di ideare e conquistare nel nostro fare politica
Un progetto di Nuova democrazia se non vedessimo questo nesso io credo che trascorre dovremmo il cuore della proposta politica di questo congresso il cuore segreto vero del dibattito in questo congresso
Il passo in avanti oltre a Chianciano a me pare è qui
Noi siamo pur sempre un soggetto sociale collettivo
Promotore e organizzatore di fatti politici di programmi politici
Noi in quanto tali sappiamo dunque che i diritti della persona devono poter essere praticati oltre che enunciati e sanciti e a tal fine decisivo
E appunto con l'azione politica e con la lotta sociale io sono il nostro modo di essere come sindacato siano individuati e formalmente descritti
Riconosciuti i percorsi attorno a cui ciascuno attraverso cui ciascun soggetto possa appunto completamente accedere ai luoghi della decisione del governo dei processi
Detto in altre parole i diritti sono il corredo di ciascun di cui ciascuna persona va adottata mentre sistemi di relazioni regolati in maniera trasparente e certa cioè democratizzare atti costituiscono la condizione necessaria per l'esercizio effettivo di quei diritti da parte di ciascun soggetto
Non a caso il travaglio per individuare nuove più avanzate forme di democrazia unifica in questo tempo ormai tutta la ricerca socio politica più sensibile moderna in Italia e in Europa e nel mondo
Non a caso i sociologi i politologi sono alla ricerca di idee capaci di ravvivare gli schemi della democrazia rappresentativa con una rinnovata carica partecipativa
E non a caso il sistema dei partiti si interroga su come Rina saldare sostanziare il rapporto tra società civile e forme della politica
Anche l'intero ambito delle relazioni in campo sociale economico e nei rapporti di produzione dunque non può che essere investito da questa ricerca
E dunque nuovi diritti per ciascun lavoratore da una parte
Un rinnovato Progetto di democrazia e di più ampia per partecipazione per riformare il sistema delle relazioni dall'altra
Due obiettivi complementari che insieme
Congiuntamente assunti possono qualificare sul piano della innovazione culturale su quello dell'efficacia politica le risultanze di questo congresso
Dico insisto congiuntamente assunti non vedo alcun percorso logico tra l'uno e l'altro non vedo un prima e un dopo tra questi due obiettivi
Il modo di essere e di un sindacato dei diritti che voglia essere appunto oltre che uno dei soggetti della cultura più sensibile moderna che afferma anche esso la centralità della persona voglio essere anche sindacato
E voglio interpretare questa scelta attraverso il suo essere sindacato non può che essere diventare immediatamente sindacato della partecipazione
Su questo non c'è spazio per qualsivoglia ambiguità
La proposta di programma fondamentale le tesi di maggioranza a me pare attraverso formule specifiche riferite ai diversi ambiti delle relazioni sociali ed economiche via via preso in esame
Del consorzio industriale democrazia economica codeterminazione concertazione e così via attraverso queste varie formule propongono per dirla in estrema sintesi
La CGIL come sindacato che persegue un moderno Progetto di partecipazione
Che trova nuove ragioni per essere sindacato Reg. Generale appunto in questa scelta di campo
In questa scelta di campo che io credo questo congresso debba sancire in modo trasparente
Poi in che poiché in questo nucleo concettuale e nelle conseguenze che ne derivano sta una rilevante sostanziale novità la nostra riflessione deve andare fino in fondo fino al cuore dei problemi
Deve informare la nostra prassi determinare la percezione che abbiamo di noi a partire dall'esercizio della nostra più diretta e propria funzione democratica
L'organizzazione e il governo della dialettica sociale in tutte le sue forme possibili dalla interlocuzione al conflitto
Ribadisco
In questo in ciò c'è quanto basta per un congresso di rilevanza storica
Alla storia sociale di questo Paese può forse se facciamo questa scelta affacciarsi da qui da questo congresso un nuovo soggette il sindacato della partecipazione per un progetto di Nuova democrazia nei rapporti sociali e di produzione
Le condizioni per questo ci sono ormai tutte
Ora è necessario che noi
I gruppi dirigenti della CGIL
Trovino la lucidità culturale la determinazione politica
E anche il coraggio soggettivo per andare fino in fondo
Peraltro e per quanto mi riguarda non secondariamente
Quale miglior contributo
Autentico ed autonomo
Il mondo del lavoro potrebbe portare
Alla generale attualissima ricerca per una riforma istituzionale capace di espandere l'effettivo esercizio della democrazia e riaprire canali di vera comunicazione fra politica e società
Questo è il nostro modo di intervenire in questo problema che è generale
La seconda questione
Unità sindacale oggi
Ebbene
Sarebbe una inspiegabile contraddizione
Se lavorassimo a questa impresa quello di cui ha parlato fin qui che ha lo spessore della vera e propria costruzione di un sindacato nuovo in qualche misura senza conferire ad essa una inequivocabile caratterizzazione unitaria
Rispetto all'idea di sindacato che io condivido di cui sto parlando che a me pare i documenti di maggioranza per il dodicesimo congresso propongono rispetto a quell'idea di sindacato
Sono la dico per esplicito perché sia chiaro so che è sommario come giudizio storico sono sostanzialmente irrilevanti le ragioni che determinarono il pluralismo sindacale che storicamente
I soggetti del sindacalismo confederale italiano
Una dialettica aperta ed esplicito dicevo sul futuro del sindacalismo confederale italiano del sindacato dei diritti della partecipazione se noi provocasse Manigrassi mo'davvero questa dialettica io credo che la geografiche la geografia degli schieramenti che dentro quel dibattito si concluderebbe non ricalcherà abbia fatto gli attuali confini fra CGIL CISL lui
Certo questo CGIL questa CISL questa umile esistono sono portatrici di storie di culture di preesistenza di vario genere di grande valore peraltro che non vanno né ignorate nel valorizzate tanto meno annullate per decreto
E tuttavia noi che oggi io credo siamo chiamati a varare un progetto di sindacato nuovo
Dobbiamo impegnarci ad agire nell'opera di costruzione di progettazione che ci attende come se essa fosse tutti gli effetti e affetti unitaria
E dobbiamo io credo dichiarare esplicitamente a tutti i lavoratori a CISL e UIL affinché risulti rapidamente chiaro a tutti che davvero la prospettiva di unità
è posta già all'ordine del giorno oggi e non solo nel novero dei buoni propositi e degli auspici
La prospettiva dell'Unità il posto all'ordine del giorno oggi e ad essa non può essere io credo anteposta anteposto la soluzione di problemi di unità interni notizie
è una forzatura queste io non credo io non parlo di domani parlo di un progetto da decidere oggi ma che è un progetto e quindi richiederà necessariamente innegabilmente i percorsi tappe passaggi ma i caratteri del Progetto siamo chiamati a definirli nel momento che lo variamo il progetto perciò in questo senso considero che la questione sia all'ordine del giorno oggi
E non condivido affatto quindi G. Lupano un attimo ancora e ho concluso questo ragionamento non condivido affatto quindi ipotesi limitative su questo terreno qualcuno ha scritto di unità dei riformisti nel sindacato robe del genere
Ipotesi limitative
Che prefigura avrebbero la per la persistenza anche in futuro almeno di due confederazioni il sindacato la possibile alternativa laiche di sinistra il sindacato dell'area cattolica
Che prefigura dovrebbero schemi di rapporto tra sindacato e partiti conosciuti e di non Fausto memoria lo schema del sindacato amico del governo amico del partito amico
Non condivido questo terreno credo che sia nel senso che dicevo prima aperta all'ordine del giorno oggi da queste unitaria più in generale io credo infatti in un'altra idea di sinistra
Più ricca e articolata di quella che si identificano i tradizionali riferimenti della sinistra storica
Ma proprio perciò mi pare allora necessario
Che le grandi e moderne questioni della partecipazione e dell'Unità programmatiche non ideologica del mondo del lavoro quelle cioè su cui mi sono soffermato prima vengano poste con forza nel dibattito anche fuori di noi
E in specifico nella ricerca in corso per dare una nuova identità alla sinistra politica cattolica e laica in questo Paese
Sinistra sociale sinistra politica
In fondo è un tema classico
Eppure ora mi pare a volte che su questo ci asteniamo ne ha parlato con attenzione bene il segretario generale nella parte finale della sua relazione io condivido apprezzato particolarmente per quanto mi riguarda questa parte in fondo non esiste programma possibile per una qualsivoglia futura sinistra di governo che non parto dai temi con cui noi stiamo facendo i conti
Ma se non li poniamo noi questi temi nel dibattito politico scegliendo dentro di noi prima di tutto con chiarezza poi portandoli fuori chi mai potrà farlo realisticamente
Grazie a casa mia la parola Betty leone segretaria generale della Camera del lavoro dell'Aquila
Si prepari Marcello Tocco
Compagne e compagni durante tutto il percorso congressuale io ho avuto una preoccupazione principale
Quella di evidenziare nel percorso un confronto tra diverse pratiche di politica sindacale piuttosto che uno scontro ideologico tra poster fazioni
Non è stato semplice non sempre siamo riusciti a contrastare la tendenza ad appiattire ed impoverire il dibattito e tuttavia a me sembra che siamo riusciti tutti insieme a produrre un percorso congressuale ricco di stimoli
Ora alla fine di questo percorso rimane in piedi la questione di fondo che trentina evidenziato nella sua relazione
Quale spazio può e deve avere un sindacato generale in una società complessa
E frammentata come la nostra resa ancora più complicata dal fatto che proprio quelle chiavi di lettura interpretativa dei fenomeni che noi abbiamo usato per tanti anni si ribella no oggi inadeguate
Noi ci troviamo di fronte ad una nuova fase di ristrutturazione industriale di divisione internazionale del lavoro che porterà con sé sofferenze individuali e sociali la sfida che abbiamo davanti a governare e non subire le trasformazioni in atto
La sfida si può accettare dando una risposta essenzialmente organizzativa l'unità sindacale come unico elemento dell'affermazione della forza dei lavoratori la costruzione di un sindacato europeo eccetera
O tentando innanzitutto una risposta strategica che riconduca l'essenza della nostra discussione
Alla questione cioè di come sia possibile dare rappresentanza al variegato mondo del lavoro e dei lavori e di come si ricostruiscono in un moderno conflitto sociale io Wali delle parti e le loro prerogative
A me sembra che le novità internazionali che porteranno sicuramente ad un assalto politico ed economico dell'Europa oggi per noi difficilmente prevedibile
E la crisi industriale rimandati innanzitutto alla critica del modello di produzione e di sviluppo consumistico
Un sì e qui se così è si pone un'altra questione
Un sindacato in generale deve esercitare questa critica per garantire una diverso e più giusta ridistribuzione delle risorse
O devi accettare il modello economico dato e dentro questo porsi l'obiettivo di difendere gli interessi molteplici dei lavoratori
Ma quale sarà il limite tra quest'ultimo modello di sindacato della deriva corporativa in una società in cui appunto gli interessi dei lavoratori sono così differenziati
A me pare che questa sia questione non ideologica ma concreta perché dalla risposta che daremo dipende un modello o un altro di politica sindacale
Se vogliamo dare un senso non velleitario alla parola solidarietà
è necessario proprio a ripartire dalla critica questo modello di sviluppo alla possibilità di ripartire diversamente le risorse economiche ma anche innanzitutto la risorsa lavoro
Tra noi e i Paesi dell'Est tra noi e Paesi del sud del mondo
E quindi ritengo fondamentale per un sindacato che vuole esercitare una politica dei diritti efficace porsi questo problema l'esercizio della critica al modello di sviluppo e quando parlo di queste esercizio
Non intendo una generica e massimalisti Ca'politica rivendicativa
Mi ritrovo molto poco nella descrizione di me che fa nell'intervista Giugni come appunto di appartenente ad un vecchio massimalismo
Parlo della concretezza con cui invece della concretissima scusate mi conduzione delle piccole grandi vertenze che praticamente un sindacato affronta per farmi capire raccontò l'esperienza della contrattazione alla Texas di Avezzano
Una fabbrica d'alta tecnologia in una zona essenzialmente agricola comporta difficoltà occupazionali
Una proposta scandalosa da parte dell'azienda lavorare dodici ore al giorno per quattro giorni la settimana con la richiesta della deroga al divieto di lavoro notturno per le donne
Solo alla CGIL di fronte a questa proposta ha detto no all'inizio è stata isolata subito perché ci si poneva e pone ci si poneva non varie questioni
è possibile opporsi in una situazione in cui il ricatto occupazionale così forte
Persino alle forze di sinistra ci dicevano se vi opponete ci vivranno come gente che non sa non sa recepire il nuovo non sa affrontare le novità tecnologiche
E soprattutto come contraria all'occupazione al lavoro
La questione per noi non era facile
Bisognava scegliere se era lecito porsi o se era lecito scambiare diritti essenziali con la promessa di uno sviluppo abbiamo scelto di non arrenderci e di partire da un soggetto che pensavamo per la sua stessa natura si sarebbe opposta avrebbe capito perché noi non volevamo scambiare il nostro tempo con il tempo dell'azienda non volevamo essere subalterni ad una filosofia che proponeva l'assolutizzazione del tempo di produzione rispetto al tempo di vita
Questo soggetto erano le donne noi l'abbiamo identificato così perché ci pareva che sulle questioni del tempo avessero prodotto in questi anni più ricerche più sensibilità abbiamo iniziato dalle donne della CGIL di tutte le categorie
Abbiamo alla vergato alle donne della CISL e della UIL siamo arrivati alla Commissione pari opportunità abbiamo pian piano cambiato le condizioni culturali in cui si doveva svolgere questa trattativa
Da questa unità delle donne è nato un contributo io credo non secondario all'unità che si è riusciti ad a vere e CGIL CISL e UIL a dire adesso tutti insieme no al modello che la Texas ci proponeva è nata una trattativa difficile la trattativa si è conclusa però con l'abolizione del turno delle dodici ore ma con la deroga al lavoro notturno delle donne
E questa deroga io la vivo come lo scacco del sindacato
Non tanto perché le donne ora andranno a lavorare di notte su questo c'è una discussione tra di noi più ampia tra le donne ma soprattutto per un fatto che proprio quel soggetto contrattuale quel soggetto politico
Che aveva reso possibile cambiare il clima culturale trovare unità
E resistere rispetto alla proposta dell'azienda proprio quel soggetto non è stato considerato soggetto contrattuale
Tanto che si è data la deroga al lavoro notturno senza alcuna contropartita
Oggi alla Texas ancora le donne non entrano a lavorare abbiamo dato una deroga così sulla carta senza chiedere una contropartita non abbiamo fatto neanche il minimo
Del nostro lavoro di sindacalisti non abbiamo considerato le donne soggetto contrattuale questo è una caduta su cui riflettere e nonostante ciò io considero tutta questa vicenda emblematica di una volontà di non arrendersi
Di non considerare indiscutibile il modello dato di produzione di non rinunciare insomma un punto di vista critico anche nella conduzione delle contrattazioni sindacali
Volontà che si è tradotta in benefici per tutti i lavoratori
La battaglia non è chiusa ma un varco è aperto
è possibile costruire un sindacato che mette in relazione tutte queste esperienze per costruire una strategia più diffusa di pratica contrattuale non subalterna che tenga conto dei bisogni concreti di lavoratrici e lavoratori
Mi sembra che per questo obiettivo sia necessario immaginare un modello nuovo di sindacato i cui presupposti siano come recita il programma fondamentale unità e pluralismo ideale e politico
La parola pluralismo è stata un'altra delle parole chiave di questo congresso
Ad essa sono stati attribuiti significati diversi qualche volta contrastanti
Io voglio provare a interpretare questa parola a partire dalla mia esperienza di donna
Fatta con altre donne dentro la CGIL e in particolare dentro a uno dei luoghi che le donne si sono autonomamente date dentro quest'organizzazione il Coordinamento donne
Dentro questo luogo con altre donne appunto ho provato a praticare il pluralismo a partire da questi fondamenti il superamento del concetto di appartenenza partitica come fondante del pluralismo
L'affermazione dell'autonomia delle donne come fondamento di un pluralismo di soggetti politici all'interno dell'organizzazione l'intreccio forte tra un luogo omogenea di elaborazione politica è un luogo misto di agire politico
La mediazione tra soggetti e pratiche politiche di verze vissuta non come patteggiamento ma come riconoscimento dell'esistenza di più merita da mettere a verifica nell'agire concreto
Il patto politico vissuto non come scambio o alleanza ma piuttosto come impegno ad interrogarsi Sempre sulle ragioni dell'altro e a darsi forza reciprocamente
Questa idea di pluralismo non ha vinto dentro il coordinamento nazionale delle donne è stato sconfitto da una troppo forte dipendenza dalle forme burocratiche della CGIL
Tuttavia io credo che esso meriti di essere ancora sperimentato
Perché da questo modello poi nascere un contributo alla ricerca di forme organizzative che superino i modelli autoritari propri della cultura del movimento operaio e ritengo che su questo si gioca uno dei nodi del futuro della sinistra
Non si tratta di una questione parziale sei essere progressisti e di sinistra oggi significa come io credo non accettare l'esistente passivamente ma produrrà un punto di vista critico che contrasti l'omologazione culturale
è vitale e creare le condizioni per fare esprimere più esperienze e più tentativi autonomi di elaborazione
Da ricondurre a sintesi nei luoghi di governo dell'organizzazione
E qui è la risposta alla questione che ci pone compagno trentina quando dice un sindacato non è un partito politico che si in qualche modo si esercita in varie elaborazioni dove troviamo il punto della sintesi
Io credo che il punto della sintesi stalli nella possibilità di ricercarlo nei modi di governo dell'organizzazione
E credo che sia attuale la paura che accompagno Trentin quando dice dobbiamo presentarci uniti davanti alle controparti ma io ne ha un'altra mi chiedo un'altra cosa
Se la realtà oggi è così complicato e poliedrica non sarà forse che diverse chiavi di lettura la renderanno proprio più comprensibile
E ci daranno strumenti interpretativi più efficaci
Forse dobbiamo ancora riflettere dobbiamo sperimentare ancora che cosa significa solidarietà dei gruppi dirigenti
Nella pratica di un pluralismo non formale né burocratico che veramente faccia delle differenze una ricchezza per tutta l'organizzazione
Io sono disponibile a spendermi per questo progetto non avrei mai accettato io che faccio riferimento ad un progetto programmatico che ha avuto la minoranza in questo congresso
La carica di segretario generale della mia camera del lavoro se non avessi pensato che si trattava in questo modo di sperimentare concretamente cosa vuol dire pluralismo nel governo della CGIL
E se non avessi pensato che si trattava in questo modo di continuare la mia personale ricerca per la costruzione di un'organizzazione unità e pluralistica in cui questi due termini non siano antagonisti ma complementari
Grazie Betti
La parola Marcello
Tocca al segretario generale aggiunto della Campania intanto due informazioni
La prima la commissione politica si riunisce alle ore diciannove
Alla Sala Bianca al primo piano seconda la commissione verifica Poteri l'abbiamo eletta ma pare che non la facciamo funzionare perché non tutti i sei compagni componenti si sono presentati all'ufficio di segreteria prego chi non l'ha fatto e si è dimenticato di andare subito
Marcello
Credo che la lezione della storia dall'ottantanove fino a questi ultimi mesi e questi giorni
Ci insegna che è opportuno per noi per un sindacato che difende i diritti e la libertà di milioni di donne e di uomini
Non eseguire una utopia che si consuma in se stessa
Ma si deve invece perseguire un disegno politico concreto
Fatto di affermazione e salvaguardia di quei diritti che si vogliono rappresentare
Non è utile per questo scopo un nuovo illuminismo ma è necessaria la pratica di una riforma dello Stato democratico
Se si è convinti della sua riforma abilità
è necessaria una politica di riforme forti fatta di concreti interventi
Fondata su una democrazia conflittuale
Che nel nostro Paese esiste e che va rafforzata ed ampliata
Bisogna certamente superare vecchi stereotipi fra riforme il riformismo storico rivoluzione e conflittualità sociale
Bisogna battersi per l'affermazione non la declamazione spesso strumentale
Di un riformismo teso allo sviluppo delle condizioni del nostro Paese
Sindacato può essere uno dei soggetti fondamentali dell'affermazione di questi principi
Se riempie di contenuti sia la sua azione di riforma
Che la richiesta di riforme forte che deve avanzare a tutte le strutture democratica del Paese
Conflitto sociale assume varie forme in diverse aree del Paese
Mezzogiorno esso ha una presenza costante nella richiesta di sviluppo e di condizioni di vita più avanzate
Conflitto si manifesta con la richiesta di una profonda riforma delle istituzioni
Per renderle presenti in nome di uno Stato che sia più visibile di dove maggiore è la condizione di crisi e di degrado la risposta che ci viene data non è questa interventi non tendono alle riforme forti ma spesso al mantenimento costante di condizione di emergenza che giustificano l'assistenzialismo
Oggi l'ipotesi di vendita delle imprese pubbliche per il paese in particolare per il Mezzogiorno non può essere risolutivo di alcunché le imprese in crisi non saranno certamente vendute
Rimarranno come condizione di degrado industriale
Le migliori e ve ne sono nel Mezzogiorno non riusciranno solo perché private a dare una spinta allo sviluppo industriale
Perché si troveranno in una x assoluta incapacità dello Stato delle Regioni a programmare nuove condizioni di sviluppo industriale
Lo sviluppo del Mezzogiorno non può più essere inteso come meritevole d'un intervento solo straordinari
Ormai bisogna definire la ordinarietà dell'intervento rispetto alle condizioni di degrado di degrado differenziato all'interno del Mezzogiorno
Chi ha bisogno di molteplici e diversi interventi
E di risorse spendibili programmate per opere pubbliche ed infrastrutture sotto il diretto potere degli enti locali
E devono programmare l'intervento con un controllo centralizzato su appalti e concessioni da parte dello Stato di strutture dello Stato va mantenuta invece va straordinarietà della incentivazione all'impresa insieme ad un'azione di ulteriore alleggerimento fiscale per favorire forzare lo sviluppo industriale
Una politica di riforme per il Mezzogiorno deve essere oggi una politica di riforme che riguarda l'intero Paese
Vi è una caduta di solidarietà nel Paese ed anche nel nostro sindacato dobbiamo invertire questa tendenza perché se è vero che talvolta il sindacato è solo nel Mezzogiorno
è anche vero che ormai nel sindacato e nella società meridionale vi sono da tempo le forze le capacità e la consapevolezza per condurre queste battaglie
Esse si attendono un ripristino della solidarietà politica e sindacale attraverso piattaforme lotte d'iniziative di livello nazionale
Altrimenti di fronte agli egoismi montanti vi è un grave rischio democratico di nuove separatezze
Mi sembra una scelta politica come questa si evidenziano e si concretizzano i tre elementi di democrazia solidarietà unita a cui faceva riferimento Bruno Trentin
Ha una tale strategia per lo sviluppo nel Mezzogiorno può trarre Successo alcuna battaglia contro la criminalità che non può a vere sono le caratteristiche che ebbe la lotta al terrorismo
è necessaria una mobilitazione sia politica che civile
E necessario risvegliare
Un vasto sentimento comune di lotta alla criminalità
E noi dobbiamo esserne i protagonisti ma non c'è dubbio che il protagonista primo di questa volta deve essere lo Stato attraverso il funzionamento pieno e la adeguatezza delle sue strutture di lotta alla criminalità
Che ormai diffusa sul territorio nazionale trova la sua nascita nelle condizioni di sotto sviluppo di alcune aree
Vivendo anche nelle aree più ricche del Paese utilizzando tutti i canali lasciati aperti dal mancato funzionamento trasparente sia delle istituzioni che degli organismi atti alla repressione della criminalità
è necessario non c'è dubbio una grande Murn ubicazione per chiedere due cose Paolato lo sviluppo complessivo ed unitaria del Paese
E dall'altro l'adeguamento e il funzionamento di tutte le strutture dello Stato e la piena applicazione delle leggi emanate dal Parlamento
Al centro di questo congresso vi è stata e vi è una discussione sulla democrazia della nostra organizzazione
Credo che essa questa discussione vada ulteriormente approfondita prefissata
Nessuno pensa e può mettere in discussione il diritto delle minoranze ad esistere e ad organizzarsi
Anche in maniera permanente
E nessuno può pensare di potere scegliere i dirigenti di quelle minoranze ma una democrazia di mandato e di programma deve prevedere una maggioranza chiara ed esplicita
Che rispetti il mandato politico ricevuto
E lo adegui al programma e al progetto che deve essere portato a compimento
Altrimenti entriamo in una logica di alleanze fra posizioni politiche che si uniscono per il solo governo della organizzazione a prescindere dalla sintesi politica
Questa diventa una logica parlamentare Istica perché non chiede e non lo può l'abiura delle posizioni
E ci condanna all'equilibrista all'equilibrismo un animisti Co proprio quando e necessaria la chiarezza ed è necessario staccarsi dagli unanimismo del passato
Di fronte a questa ipotesi diventa velleitario e poco chiaro
Sciogliere le componenti a disarticolare solo alcune posizioni politiche
Perché tutti a quel punto vorranno partecipare a questo tipo di alleanza per quello che ciascuno è e anche con nuove aggregazioni parcellizzate come già sta accadendo
Il resto condimento che deve esserci una una nuova CGIL una nuova costituzione che detti le regole di funzionamento democratico
Attraverso il libero gioco fra maggioranze e minoranze
Alle quali spetterà la decisione di governo di maggioranza oppure unitario
A secondo della compatibilità delle posizioni politiche
Fermo restando il diritto di tutti hanno lo sciogliersi e l'autonomia dei singoli organismi dirigenti in materia di scelte politiche organizzative penso
Nel caso della chiara individuazione di una mira maggioranza politica
Si possano e si debbano sciogliere le componenti che vorranno farlo
Grazie Thor con la parola Alessandra Servidori segreteria generale della FIT Thea dell'Emilia-Romagna si prepari Massimo Bordini
Intanto l'informazione tutti compagni interessati al lavoro per gli italiani all'estero emigrazione sono invitati alla riunione che si terrà domani ventiquattro ottobre alle ore diciotto presso la Sala Rossa primo piano
Bene ha fatto in
Il compagno Bruno Trentin
A ricordare l'imponente sciopero generale che ha praticamente aperti i lavori del nostro undicesimo congresso
Uno sciopero generale che non è stato una fiammata
Un atto di reazione di protesta come fu quello contro il governo De Mita
Uno sciopero generale
La cui uscita richiesto un duro lavoro di preparazione di costruzione quotidiano
Diritto scrittura di un rapporto con le lavoratrici e i lavoratori
Eppure nonostante il successo delle manifestazioni
Se andiamo a guardare più a fondo alle forze che maggiormente hanno contribuito al successo dei comizi
Ci accorgiamo che in un particolare settore del mondo del lavoro abbiamo avuto maggiori difficoltà
Mi riferisco all'industria ai settori del lavoro produttivo
Forse c'è qualche forzatura nella vignetta di Forattini della Repubblica di stamattina
Ma nella difficoltà dello sciopero tra gli operai
Dobbiamo saper scoprire un buco nero che non è purtroppo solo della politica del governo ma anche della nostra politica
Ormai si annuncia una nuova imponente fasi di ristrutturazione dell'apparato produttivo ha fatto bene trentina ricordarcelo con puntigliosità
Fase che riguarda i principali gruppi settori industriali e Chiara dieci negli ulteriori processi di integrazione economica ed interna azioni frazione dei mercati è su questo punto di fronte a queste preoccupanti prospettive che la manovra finanziaria del governo non esiste e non si propone di intervenire
Dopo anni in cui il governo dell'economia la politica industriale le politiche del lavoro non sono stati altro che un'appendice alle cosiddette dinamiche spontanee del sistema
Ci accorgiamo oggi nel momento in cui il meccanismo torna ancora una volta incepparsi
Di aver smantellato qualsiasi riferimento qualsiasi strumentazione programmatoria i sostegni alla ricerca all'innovazione al rinnovamento tecnologico e qualitativo del sistema produttivo
Alla crisi dell'industria nella finanziaria si risponde soltanto in un modo con l'autorizzazione di altri venticinque mila prepensionamenti
Il fatto è che questa caduta della colazione di proposta politica verso i problemi dell'apparato produttivo
Ha coinvolto in questi anni persino al sindacato
In questi ultimi tempi infatti la nostra iniziativa ha finito per privilegiare il rapporto con lo Stato con la spesa pubblica in termini di difesa dei tagli e delle misure di contenimento messi in atto dal Governo
La nostra iniziativa è stata scandita più dalle condizioni impostaci dalle leggi finanziarie che non dall'attenzione ai dati dell'economia reale alle tensioni e ai problemi dell'economia produttiva
Così si è dimostrato che non è la politica dei redditi il pericolo che dobbiamo teneri fuggire ma il suo contrario
Proprio in mancanza di una politica dei redditi in questi anni ha preso chi ha potuto dai titolari di rendita finanziaria ai settori della pubblica amministrazione versi quali andato una quota di produttività di settori aperti al mercato
Ad una centralità che l'impresa sia conquistata non solo a seguito dei processi di ristrutturazione ma anche per i vincoli di ammodernamento e di internazionalizzazione che salirà utile coraggio e la necessità d'assumersi noi siamo spesso stati in grado di contrapporre soltanto un rifiuto destinato a frantumarsi tragicamente contro l'oggettività dei problemi dell'impresa che si accingeva a lungo viaggio nella modernità
Danni facciamo una fatica enorme a esprimere a far vivere nella realtà una politica industriale degna di questo nome che sappia tenere insieme un progetto legislativo e amministrativo
Una politica di reale sviluppo del Mezzogiorno un disegno di riordino istituzionale una strumentazione di democrazia economica e industriale
E danni la nostra politica rivendicativa stia fatti Cai si logorano
Nel mettere insieme salario orario alla stessa maniera di sempre
Senza tenere conto dei cambiamenti oggettivi del mercato del lavoro dell'assetto del territorio dei vincoli ambientali del modo di lavorare di produrre
Delle diverse multiformi soggettività che sono entrate nel mercato del lavoro
Da quanto tempo non rinnoviamo la nostra riflessione su questioni centrali per la condizione di lavoro come ad esempio la professionalità e la politica degli inquadramenti professionali
Da qui non passa soltanto una nuova lettura del rapporto fra lavoratrice lavoratore
Tecnologia conoscenza di base qualità del lavoro prestato ma anche una risposta vera contrattuale negoziata con la controparte che sappia rendere vero il riconoscimento dei diritti dei DiVersi
Delle differenze che abbiamo affermato in questi anni dalla differenza sessuale
Parametro di tutte le differenze
Dalle azioni positive agli anni di K gli immigrati riscoprire reinterpretare rinegoziare la professionalità significa uscire dalle logiche aggiuntive sommatorie con le quali abbiamo affrontato appunto i problemi dei nuovi soggetti una sorta di costellazione che ruoti intorno ad una stella immobili tradizionali della nostra base sociale ha smarrita e frastornata per i cambiamenti a cui andati incontro senza un profondo rinnovamento della qualità dei contenuti della politica rivendicativa che è tanto però di più della struttura della riduzione del costo del lavoro
Senza una linea di politica industriale perderà senso e significato anche la sperimentazione di forme di democrazia economica e di codeterminazione che di che timidamente stiamo pur facendo io ho molto apprezzato l'insistenza con cui trentini sottolinea il valore fondamentale della svolta di questo dodicesimo congresso l'etica della solidarietà come idea forza di una confederazione che vuole restare ridiventare sindacato generale
Ma queste aspre affermazione è stata spesso inflazionata anche nei contesti di base
Non basta dire che vogliamo essere per esserlo veramente in una società frantumata come l'attuale troppo priva di punti di autorità morale e politica in cui riconoscersi
I processi le pensioni anche i vizi di una società sono fenomeni trasversali e si insinuano i tutti i corpi sociali compreso il sindacato
Ma questo sindacato generale noi non lo faremo soltanto proclamandolo ma realizzando la prima di tutto nelle politiche
La complessa solidarietà di cui parla trentina esiste avrà vite valore se saprà assumere un quadro di vincoli di compiti compatibilità muoversi dentro un disegno di coerenza caricarsi di rapporti di equità assai più complesse di quelli a cui abbiamo sempre pensato una solidarietà che anche qui tanti
Dei numerosi scambi parti che sono sottesi ad una società complessa come la nostra
Anche tra generazioni tra quelle che sono in attività e i pensionati uno scambio che non può essere fondato sulla sommari tutte le rivendicazioni ma subì una reciproca correttezza
Tra prelievo fiscale e contributivo e prestazioni dello Stato sociale
Qualità e quantità delle prestazioni dei servizi pubblici
Quando Trentin già ricordato la citazione di Forster
Che cito testualmente la legislazione di uno Stato non può riuscire a produrre la felicità e la moralità del medesimo e dei cittadini io ho pensato immediatamente a come anche nella CGIL il sindacato Siri dello stato sociale
Con una specie di grande mamma che ci assiste tutta la vita finanziando una pubblica amministrazione inefficiente e trovando le risorse in una specie di pozzo senza fondo
Ecco perché l'autodeterminazione l'autotutela espressione di libertà morale devono diventare vera e nei confronti di quei pezzi di socialismo reale di marca democristiana Bay quando voi facciamo tanta fatica a liberarsi nella cultura nella pratica di tutti i giorni
Ecco che allora solo in una direzione di marcia squisitamente ed essenzialmente riformista il nostro futuro sarà robusto granitico autorevole facciamo allora tutti la nostra parte
Nel ringraziare Sandra Servidori la parola Massimo Bordini si prepari Giampaolo Patta le delegazioni estere dovrebbero o uscire dall'uscita qui dietro perché come è stato detto prima ci sono i pullman per l'incontro al Comune
Comunico anche che essere sindacato si riunisce al termine dei lavori di questa sessione alla Sala Blu
Mi hanno
I titoli comunicazioni
Va bene allora compagnie avevo cominciato a pensare anche prima della introduzione della relazione di Bruno Trentin che in fondo
Non è vero che il i sei mesi insomma la discussione che c'è stata Perin del nostro congresso
Sia stata segnata in marchiata dal impronta dello scontro tra due tesi contrapposte cioè non è un paradosso poi sostanzialmente la relazione del Broletto implica dimostrato anche questo
In altre parole non erano evidentemente tesi inconciliabili
Questo risultato positivo va segnalato va segnalato anche se a questo punto bisogna dire allora che forse noi abbiamo vissuto per sei mesi in qualche modo una specie di psicodramma insomma una rappresentazione tutta interna
Di chi le mette intimiditi in atto la scena però francamente è stata forse un po'esagerato allora questa lacerazione io sono del parere che sia anche vero
La circostanza che lei no i nostri scontri
Siano stati un po'enfatizzati anche dall'esterno da chi non ci vuol bene da chi voleva dimostrare che in fondo la CGIL erano afganizzazione che stava perdendo che era stata sconfitta
Perché in definitiva sempre si sa che quando una compagine perde una battaglia lo stato maggiore si divide comincia a litigare al suo interno si scambia accuse feroci si disgrega
E tutti quanti lo ricordate lo ricordiamo bene questa che tutto oggettivamente per esempio di fronte alla sconfitta della Federazione unitaria CGIL CISL e UIL
Abbiamo litigato il risultato è stata una rottura della Federazione unitaria una stessa cosa è accaduta anche di fronte alla sconfitta diciamo storia più ampia del comunismo insomma però dentro la discussione dell'ex Partito comunista ci sono state la citazione ci sono state poi seppur parziali
Rotture ecco allora ieri alta
Questo non è successo in CGIL mi sembra che il dato vero del nostro congresso
E sostanzialmente questo se c'è una cosa vera e reale
Non è stato lo psicodramma che abbiamo rappresentato in questi sei mesi ma il fatto che la CGIL non sia spaccata penso almeno mi sembra di capire poi anche la proposta del direttivo il voto come faremo in modo palese
Non si è insomma doppiata
Ecco a me pare che questo sia davvero un risultato straordinario ha ragione Bruno trentina cercherà di ricaricare la molla della fiducia questo importante farlo importante ammetterlo perché è pieno di gente
Che magari pensava diversamente che si augurava diversamente ci sono stati anche alcuni giornalisti che avevano delle opinioni diverse sotto questo profilo insomma i giornalisti però dice pure
Il Papa alcuni giornalisti parla visitando i poligrafici sostiene che a volte giornalisti insomma esprimo una professione un po'discutibile però a parte le battute davvero se questo elemento
Il fatto che la CGIL sostanzialmente rispetto ai grandi sconvolgimenti che ci sono rimane unita va valorizzato ma se va valorizzato va anche detto allora
Che c'è una contraddizione che dobbiamo risolvere e la contraddizione il fatto che per sei mesi abbiamo sottovalutato abbiamo deprezzato abbiamo svilito il programma
Che per una ragione di scelta proprio di modestia lessicale non abbiamo voluto chiamare programma fondamentale e che però è proprio con il elemento concreto che ci ha consentito come dire una una tenuta concreta e reale B però in questi sei mesi del programma non se ne è discusso
Ed è tutto letto nei giorni scorsi che Mario Tronti Pietro Barcellona hanno anche detto che questo programma tipo in definitiva il cuore dell'orientamento che trentina espresso nella sua relazione introduttiva è un programma astratto
è un programma addirittura incerto ecco io invece sono proprio del paniere che intorno al al cuore di questo programma lo dobbiamo fare chiarezza perché ci sono delle conseguenze di carattere operativo sindacale concreto assolutamente importanti
Astratta se mai sarà stato appunto la divisione che abbiamo avuto fra tesi una divisione tutta sopra strutturale se fosse stata una divisione strutturale concreta sindacale per esempio avremmo avuto una divisione fra difensori che però perché sono io di di lavoratori deboli no sì se fosse stata la divisione fra braccia da una parte i braccianti poveri gli edili gli immigrati dall'altra invece i sindacati più forte questa sarebbe stata una divisione strutturale in realtà esso non so Fausto veloce insomma la revisione è stata un po'sopra strutturale questo senso dico che è stato un po'in qualche modo un po'astratta invece il programma non è astratto
Seppure un po'difficile in qualche modo un po'impalpabile ha delle conseguenze concrete straordinarie
Che Bruno Trentin come dire non ha svelate spiegato ma in qualche modo ha rivelato però spetta al congresso oppure prossimi giorni a tutti noi
Rivelarle in modo più preciso ci sono le conseguenze assolutamente importanti per esempio affrontiamo davvero il più la questione della democrazia
Allora noi abbiamo un problema di democrazia
Se l'anomalia del sindacato italiano era la democrazia di massa con questa scelta del programma chiaramente vuol dire che c'è la fine di quella storia ma si apre l'occasione per costruire una democrazia delegata una democrazia di rappresentanza una democrazia rappresentativa anche dentro il sindacato cioè significa che si apre l'occasione per dire che vogliamo costruire una democrazia di associazione di iscritti
Che possono quindi utilizzare le regole della maggioranza e la minoranza le regole che possono consentire anche l'alternanza così come una normale organizzazione associazione di scritti deve saper fare così come magari assise negli anni passati ha teorizzato in qualche modo ci ha spiegato
Bene ma questo è una cosa assolutamente importante però bisogna dirle bisogna rendere ancora più esplicita
Bisogna trarre le conseguenze per il nostro funzionamento
Perché altrimenti appunto senza questa forma di democrazia rappresentativa la democrazia di massa non può fare altro quella vecchia che rimanere legata alle regole al cilicio la disciplina delle componenti questo è un punto importante
Ed è un punto importante mettere in rilievo perché dobbiamo parlare di unità con CISL e UIL
Comporta delle conseguenze straordinarie una regola di democrazia rappresentativa di assoli di associati di singoli iscritti
Per l'unità sindacale e qui io debbo dire sono d'accordo con Giuseppe Casadio sull'unità sindacale dovremmo insistere un po'con più chiarezza non mi pare che sia sufficiente
Il discorso che è stato finora fatto insomma se l'unità sindacale un obiettivo politico bene io chiedo che l'unità sindacale si apposta esplicitamente come obiettivo politico pur sapendo appunto
Che ci sono state delle conseguenze in questi quarant'anni
Il fatto che è poco perché avevamo la democrazia non funzionante non delegata non s'non basata su criteri di democrazia rappresentativa c'era la pariteticità di diritti di CISL e UIL si è stati in qualche modo anche una serie di come dire di incongruenze democratiche che dovremmo affrontare i problemi saranno un po'Complessi
Però il problema dunque della democrazia interna delle quindi le rappresentanze sindacali unitarie il problema della democrazia sindacale così come è stato posto ai disegni di legge di Giugni di Ghezzi dobbiamo ognuno assumerlo come un un impegno come immediato compiuta svolge nelle prossime settimane
Con tutto quello che significa per i rapporti con CISL o con lui io dico di sì insomma ormai non c'è niente da fare
Anche perché ci sono delle conseguenze che hanno a che fare con i sindacati autonomi e sindacati le associazioni professionali tutto per il sindacalismo confederale con cui dobbiamo fare i conti ma con i quali io credo ci dobbiamo misurare sulla base anche della verifica del consenso anche elettorale e numerico
Io per esempio alla RAI so benissimo che questo elemento è strettamente legato alla rappresentanza del sindacato ci sono alcune associazioni professionali che scioperano non perché vogliono scioperare ma perché vogliono farsi riconoscere un'identità associativa sindacale non basta dunque la disciplina sulle regole dello sciopero nei servizi pubblici per tamponare questa diaspora
Di come dire conflittualità generale dei nuovi dei servizi occorre una organismo una disciplina della rappresentanza il primo disciplina della democrazia
Altrimenti non si riesce insomma a chiudere questo cerchio io debbo dire che non è possibile pensare anche se l'ambizione ce l'abbiamo di essere un sindacato generale di rappresentare davvero proprio tutti penso per esempio ai giornalisti giornalisti hanno la loro federazione nazionale che autonoma che si muove molti contraddizioni forse lo si muove bene per conto suo
Mi dispiace che per esempio durante in occasione dello sciopero generale giornalisti non abbiano scioperato
I poligrafici hanno scioperato in realtà i giornali non sono usciti per iniziativa di questo pezzo però questo è un pezzo di sindacato insomma dobbiamo trovare il modo di allargare se è vero questi ideali su cui Bruno Trentin insiste molto della generalità della rappresentanza che dobbiamo assumere certo questi problemi si affrontano più facilmente dei settori tradizionali per esempio da mentre i grafici carta i poligrafici dove la tradizione sporta e forte problemi di cambiamento delle regole forse meno drammatico ma non si può continuare
A di come dire a vivere di rendita senza chiarire le conseguenze di una scelta programmatica come quella che è stata scritta ma scarsamente discussa e a mio avviso assolutamente poco approfondita
Detto questo
Io mi rendo conto che proporre una soluzione di un sindacato che si occupa di regole quindi di norme di leggi di elezioni di verifica me cioè un po'rognoso compagni sono i compagni che dicono di fronte alla crisi
Sindacale confederale bisogna parlare di rapporti di produzione bene però anche qui i rapporti di produzione sebbene analizzati comportano scelte che fa crea una rottura con il passato
Sono i rapporti di produzione ci dicono che più lo dice anche il programma peraltro c'è scritto
Che ormai si produce sempre di più e sempre con meno lavoro io che mi diverto a fare un po'di conti per esempio ho visto calcolato con la dovuta approssimazione ma non è un dato inventato
Che in un anno adesso si può produrre la STET il mercato può produrre la stessa quantità di lavoro di di di di merci di prodotto
Di dieci anni fa con quattro miliardi di ore di lavoro in meno bene questo non è un'indicazione precisa un'analisi dei rapporti di produzione che cambiano ma se cambiano questo dato fondamentale
Per cui a ricchezza dipende sempre meno dalla quantità di lavoro che noi mettiamo retrocessi agli investimenti produttivi
Richiede una risposta contrattuali chiara su cui dobbiamo fare i conti possiamo affrontare questi cambiamenti solo con la contrattazione aziendale o non c'è bisogno di una collaborazione una corporazione di una politica confederale forte robusta
Dov'è la progettualità delle proposte su questo terreno io non dico che chi parla di rapporti di produzione oggi voglio dire propri compagni più più critici ecco dentro la CGIL debbano scimmiottare un sosterrà e Oscar la Fontaine su questo terreno classico questo terreno più su cui un certo pallino in Consiglio dico che su questo piano dobbiamo fare proposte concrete non possiamo cavarcela con la contrattazione aziendale
Per sviluppare una forte politica di riduzione degli orari redistribuzione del lavoro e politica del tempo
Queste cose le donne tra l'altro a
Lo può essere risolta con i tradizionali strumenti della contrattazione aziendale allora anche questo su questo punto siamo d'accordo non siamo d'accordo non solo i principi generali su cui si deve affrontare le questioni e anche sullo sciopero generale noi abbiamo ottenuto un risultato straordinario ripeto la molla della fiducia va ricaricata ha fatto bene a Bruno Trentin a farlo e però
E però una volta che tutti abbiamo chiaro che in questo Paese il disavanzo pubblico non è dovuto alla spesa che non mediamente nato a chiamare primaria cioè quella che l'ospedale ipertensione tre scuole
Ma è dovuto all'indebitamento accumulato beh dobbiamo sapere che l'Inter i titoli su cui si pagano interessi sono sottoscritti anche da lavoratori dipendenti
Qui si crea una contravvenzione di grande interesse perché per esempio l'accumulazione privata che dovrà esplodere nei paesi dell'est europeo
Determinerà ovviamente una pressione sui livelli salariali sempre quando ci sono grandi processi di accelerazione degli investimenti c'è un tentativo di pressione sui salari
Be'allora non è forse possibile mettere all'ordine del giorno la possibilità che il fattore lavoro sia in qualche modo cominci ad essere remunerato anche con la partecipazione alla Ca'alla proprietà
Possiamo assistere come dire fermi ad la circostanza che per esempio la FIAT investe all'estero del venti per cento delle azioni ai lavoratori
E qui da noi in Italia lavoratori sottoscrivono botte con la totale di totale disinteresse non dico l'orientamento ma quel disinteresse totale del sindacato
E ancora un po'prigionieri di una cultura che ideologicamente Sissi diventata nel passato io non credo che anche su questo punto saremo d'accordo se approfondissimo gli elementi di analisi e per finire
Per finire il nostro ordinamento interno e la nostra organizzazione la nostra direzione io sono d'accordo nella scelta che è stata avanzata di proporre un direttivo così come si propone punto cioè con un voto palese ai suoi significati non ci Attardo Bruno esplicati ovviamente molto bene ed esemplarmente
Convengo anche sulla necessità di una riduzione del numero dei compagni della segreteria confederale
I due aggettivi che Bruno Trentin ha utilizzato in qualche modo però vanno chiariti quando dice almeno dodici per non so penso che sia almeno dal mantenere
Però anche il ricambio lunga dice un ricambio sarà minimo
Io non lo so minimo-massimo ora è un aggettivo qualitativo il ricambio credo debba in qualche modo qualitativamente bene rappresentare la svolta che intendiamo compiere perché altrimenti sono rappresenta vuol dire che di tanto ricambio non c'è stato
Un'ultimissima questione
Credo che noi abbiamo bisogno di porre mano anche alla nostra organizzazione interna a questo nostro doppio binario per cavare a volare con una battuta credo che non possiamo temere una CGIL basata sui principi organizzativi
Disegnati ai tempi di Rinaldo Scheda che Starlight Valerio zuccherini negli anni settanta una con questo proliferare di un'attività
Orizzontale
Notevole di quando la CGIL creò molti funzionari di zona provinciali territoriali oggi noi abbiamo una CGIL con diciannove regionali che sembrò diciannove esimi di confederazione
E abbiamo identità nazionali di categoria che si spengono abbiamo addirittura contratti nazionali di categoria che seguono monumenti a memoria del passato beh in qualche modo quando io sono entrato in CGIL una ventina d'anni fa
La CIA la direzione confederale era corroborate era sostenuta in qualche modo erano dica appoggiata era così composta
Dalla direzione delle grandi categorie c'era Bruno Trentin ai metalmeccanici c'era Sergio Garavini ai testi c'era Crespi di Polo tre ispidi e poi Fausto di geni
Ai chimici certo faceva il il il rapporto anche con le strutture orizzontali ma allora le grandi categorie dava un senso alla direzione confederale
Credo che di nuovo bisogna immaginare qualche cosa del genere accorpamenti nuove categorie le categorie vanno riviste i vecchi accorpamenti non possono essere lasciati così come sono ma quello che mi preme sottolineare che noi non possiamo mantenere un doppio binario quasi separato perché
Non dare
Seguito da alcune proposte che sono state avanzate pure nel passato
Di incarnare nelle stesse persone a livello territoriale le responsabilità organizzative confederali con quelle con quelle di categoria mi sembra che sia assolutamente cruciale fare questo altrimenti davvero
Rischiamo di mantenere un doppio binario organizzativo che rischia di Molino di morire di esaurirsi in una entropia burocratica
Certo buona per mantenere la pace fra di noi ma spesso purtroppo buona per fare qualche cosa che ha a che fare con problemi diversi dal politica puramente sindacale insomma spesso viene utilizzata la nostra struttura Cosimo abbiamo immagine degli anni settanta
Per non so ricaricare per certe illusioni e movimenti che ci sfuggono rispetto all'idea di come dire di di di di di partecipare a iniziative più squisitamente connesse ad un compito strettamente sindacale grazie
Grazie Gordini
La Palagiano Paolo Patta si prepari Elia Gueli intanto due informazioni la prima la commissione elettorale è convocata per domani mattina alle dieci
Non si sa ancora la sala verrà comunicata domani mattina
La seconda domani al termine della sessione della mattina
Sì ci sarà una riunione delle compagne delegate
è previsto un buffet freddo il che potrebbe essere anche un modo per scapolare dalle lunghe file alla mensa comunque domani alla fine della sessione della mattina
No no è Giampaolo
Ma come compagno che si è battuto per l'affermazione delle se diverso nel sindacato
All'interno di questa vicenda congressuale devo riconoscere che all'interno della relazione di Trentin
Esistono dei punti di avanzamento
Rispetto all'andamento dei congressi fin qui svolti
Di categoria o di cambiare lavoro regionale
In particolare mi pare esistano dei terreni di avanzamento
Rispetto a congressi che hanno registrato asprezze nel dibattito nelle conclusioni che non hanno potuto segnare conclusioni unitarie
Certamente trentine la sua relazione ricarica la CGIL che aveva iniziato a disegnare all'interno della Conferenza di Chianciano
Con la sua visione dei diritti con la sua visione dell'evoluzione internazionali e delle conseguenze per i partiti da sinistra e per il movimento operaio
Internazionale italiano punti di vista
Non sempre condivisibili per quanto mi riguarda nelle conseguenze che Trentin trae da queste grandi vicende e dalle nuovi orizzonti che disegna per il sindacato italiano
Su queste questioni io penso che ognuno di noi la sua autonomia la sua visione autonoma
Che non può essere espropriata all'interno di un congresso di un'organizzazione sindacale
Che è giusto che ognuno di noi conservi e faccia valere
Non mi interessa in questa sede aprire una discussione
Sulla portò fra libertà eguaglianza
Se viene prima una o dopo l'altra
Sapendo quanto hanno pesato
Queste questioni la storia movimento dalla sinistra da sempre nel movimento operaio ma era particolare
Né mi interessa
Affrontare questioni come quella dei diritti e dei poteri il rapporto che esiste tra queste due questioni penso che alla fine di questo congresso non potremmo che registrare differenze su queste questioni
Come differenze su questioni sindacali
Di maggiore attualità che la relazione di Trentin non ha toccato ma che sono alla base delle mozioni che i lavoratori gli scritti i dirigenti della CGIL hanno discusso in questo iter sindacale
Contraddizione a nostro interno che la relazione non approfondito
Registrando mai quanto il dibattito sindacale fino a oggi ha consegnato a questo congresso e cioè il permanere di punti di vista diversi
Diverse sulla politica dei redditi
Diverse su come affrontare la crisi che si avvicina in questo Paese le nuove grandi ristrutturazioni industriali
Come affrontare le questioni del bilancio dello Stato e del suo enorme deficit che tipo di giudizio diamo sulla contrattazione fin qui svolta che tipo di giudizio diamo sulla codeterminazione così come si è realizzata concretamente all'interno della contrattazione
Penso che su questo la relazione non ha tentato di superare divergenze
Ha rimarcato punti di vista che non possiamo che registrare ma la novità che io accolgo nell'introduzione trentine che pur dando per scontati in larga misura punti di vista differenti
Su questioni di questa rilevanza Trentin si accinge a disegnare la nuova CGIL
Quella cresce ormai da quarant'anni di storia
Che fa i conti con una fase politica nuova che attraversa anche la nostra organizzazione
Che vede la CGIL accingersi a superare o iniziare a superare
Il vecchio patto tra i due partiti storici della sinistra
Per iniziare un percorso di confronto interno e con le altre centrali sindacali più basato sui contenuti programmatici sulle articolazioni del dibattito più propriamente sindacale
Certamente un compito non facile
Che ha visto dibattere appassionatamente i congressi fino adesso e su cui nessuno di noi ha la ricetta pronta
C'è un'affermazione importante nella relazione la CGIL si riconosce organizzazione pluralista al proprio interno e su questa base apre inizia un confronto nuovo anche con le organizzazioni sindacali CISL e UIL
E apre inizia un confronto diverso anche nel rapporto coi lavoratori sulle questioni la democrazia
Di mandato sulla democrazia nella contrattazione eccetera
La CGIL quindi che decida di darsi nuove regole di comportamento non semplicemente nel suo rapporto interno tra gruppi dirigenti articolati su diverse posizioni ma che pone ponendo e riconoscendo una questione pluralismo interno anche la necessità di un diverso rapporto coi lavoratori
è la questo non è un dibattito che interessa a gruppi ristretti i dirigenti sindacali è una questione di democrazia generale mi pare che la relazione stessa lo riconoscesse
Un movimento sindacale più democratico che riconosca maggiormente il proprio pluralismo interno è anche una condizione
Per la crescita e l'avanzamento che la democrazia generale perché significa comunque andare a verifica diverse anche con l'insieme dei lavoratori che portino i lavoratori a contare di più
E Marea diversa rispetto alla contrattazione alla condizione generale che li riguarda all'interno di questa società certamente la relazione non c'è quanto
Io ritenevo utile per questa nuova CGIL
E cioè non solo riconoscimento del pluralismo interno
Ma anche un inizio di discussione su come sarà e come deve essere strutturato questo pluralismo interno
In buona sostanza imparando dalla storia generale del movimento operaio la necessità appunto di diritti certi di regole certe che stiano alla base della convivenza pur del pluralismo e l'articolazione differenza
Questo è appena adombrato la relazione dei trentini
Si dice che questo pluralismo va riconosciuto a tutti i livelli è che le situazioni che hanno registrato chiusure vanno recuperate
Per far vivere appunto questa nuova condizione o a tutti i livelli dell'organizzazione
Probabilmente andava fatto un passo in avanti in più
Come si manifesta concretamente
Questo pluralismo la corrispondenza tra il peso che i lavoratori danno e diverse idee il peso all'interno degli organismi dirigenti ed esecutivi
Il diritto di proposta
Che la minoranza deve avere nel esprimere i dirigenti all'interno all'organizzazione
Questioni che sono state equivocate
Sono state vissute dentro questo dibattito quasi come la proposta di organizzazione dentro l'organizzazione di convivenza di forze separate non era questo lo spirito
Noi crediamo io credo
Che questi elementi siano la base essenziale invece per fare dell'unità della CGIL è un'unità forte per evitare che dissensi politici fra di noi diventino anche divisioni organizzative cosa che nessuno di noi ha cercato e congressi hanno registrato con quale accanimento abbiamo chiesto questa nuova CGIL questa nuova carta del pluralismo e diritti all'interno dell'organizzazione proprio perché non c'era scritto di divisione ma c'era la volontà di partecipare
Ha una grande battaglia nuova fase storica e di dare il nostro contributo appunto a disegnare una nuova CGIL con le sue nuove regole certe
Ma dicevo prima
Che certamente quaestor sarebbe riduttivo
Sostenere che riguarda un gruppo ristretto di dirigenti che avrebbe iniziato una battaglia interna l'organizzazione per una manciata di posti come qualche congresso è stato detto per puro interesse di rappresentanza o per motivi puramente differenza puramente ideologica
Noi dobbiamo far comprendere all'insieme l'organizzazione ma tutti i lavoratori che questa battaglia per disegnare un nuovo sindacato è un pluralismo interno organizzazione sono condizioni necessarie
Affinché si possa affrontare una fase nuova
Dell'unità sindacale una fase nuova nel rapporto coi lavoratori
Perché è solo attraverso questo rapporto nuovo quei lavoratori che possiamo pensare a un'organizzazione non lo si è ficcata in correnti in cui ci sia la certezza delle decisioni e la certezza di come andranno Giba non gestite le fasi operative della vita sindacale in maniera particolare rapporto con le controparti
è chiaro che se tutti quanti insieme sapremo disegnare
Anche le regole dell'apporto coi lavoratori e quindi la certezza nel mandato le rappresentanze noi possiamo pensare dire di potere pur nella differenza dialettica al nostro interno
Aver la possibilità di costruire una CGIL unità com'è stata unita nello sciopero generale come è stata unita nei confronti del governo l'altro giorno e come lo sarà nella prossima FAS
Quindi una questione che chiama e interessa direttamente le grandi masse dei lavoratori dei lavoratori italiani e che non li può assolutamente vedere estranei come non può vedere strani a questa nostra battaglia la CISL e la UIL che sicuramente apprezzeranno questa nuova CGIL più articolata più pluralista più capace di non schierarsi a priori ma capace di discutere nel merito ed è una premessa e una garanzia anche per le altre organizzazioni sindacali
Di andare a un confronto non fra corpi separati ma un rapporto dialettico più proficuo come lo stesso Trentin ha cercato di disegnare nella parte rivolta all'unità all'unità sindacale
Pertanto in questo quadro e chiudo che noi possiamo pensare alla CGIL che affronti più serenamente il proprio futuro
E anche il proseguo di questo congresso spesso
Non penso che appunto nel proseguo del dibattito ci sia all'ordine del giorno il superamento di divisioni che han visto divisi anche i nostri iscritti eccetera sui contenuti sindacale
C'è però un terreno unitario che va apprezzato e che trentina posta in discussione
Ed è pertanto positiva la proposta io credo che la segreteria nazionale all'unanimità ha proposto a questo congresso
Segnale che la nuova CGIL che nasce pure la sua diversità può essere unita può essere un'età comincia la le conclusioni a cominciare dal segnale che daremo sulla lista per i direttivo io condivido la proposta della CGIL nazionale e comunque una CGIL che da essa di non doversi spaccare ma anche che qualora non passasse perché il congresso
Ceglie se altre strade su questo terreno saprà misurarsi anche sulle questioni e gli organismi dirigenti senza drammatizzazioni alcuna delle eventuali differenze che si produrranno anche su questo terreno
Ringraziamo fatta la parola
Aelia Buelli segretario generale della Camera del lavoro di Gela
Ricorda i compagni eletti nella commissione verifica potere di andare nella sala predisposta per le operazioni
Di verifica la parola dopo Mauro Beschi che il penultimo intervento della serata la parola ora Elia Gueli
E voglio subito affermare compagne e compagni la mia piena adesione al programma fondamentale e alle tesi congressuali
Del resto la relazione del segretario di stamani ha rafforzato fortemente questa mia convinzione
Una versione che non è formale sicuramente ma è il risultato dell'analisi e dell'azione quotidiana in cui sono impegnata come segretario della Camera del lavoro di Gela
Una realtà dove le questioni dei diritti della solidarietà sono talmente tangibili drammaticamente attuali da farmi affermare come ho fatto nelle precedenti occasioni
Di questa tornata congressuale che nelle realtà meridionali a Gela come a Palermo o a Gioia Tauro
Che si misura la nostra capacità di trasformare in atti concreti i fari infatti politici
Le affermazioni e gli intendimenti che sono al centro dei documenti congressuali che richiamavo prima
La necessaria brevità del tempo a mia disposizione non mi consente di soffermarmi su tutte le questioni che richiederebbero sicuramente un approfondimento è un chiarimento immediato in quanto non avremo poi domani la possibilità di attardarci per capire o per sperimentare
Nella nostra realtà abbiamo bisogno di operare subito come forse già stiamo facendo ancora con troppa lentezza devo dire con troppi distinguo anche di natura ideologica
E con ingombranti armamentari le sedi di un modo di fare sindacato ed ancora di che dobbiamo scaricare in fretta subito se vogliamo veramente togliere
I bisogni della gente è rappresentare negli interessi e non limitarsi ad una funzione di rappresentanza o di inconcludente protesta
Dobbiamo cioè decidere che collochiamo alla nostra azione su un terreno di analisi riformista della realtà che ci circonda e dare veramente senso alla strategia dei diritti all'etica della solidarietà
A Gela come in tante altre parti dal territorio del Mezzogiorno la CGIL tutta la CGIL ha un compito straordinario
Riunificare le forze del progresso per la conquista dei diritti
Parte in tono dal diritto fondamentale quella della libertà la libertà di un popolo Nestor civile purtroppo c'è il contatto è terrorizzato
Da una minoranza criminale mafiosa che annientato alla nostra identità sociale collettiva tutti sanno dei morti ammazzati di Gela negli ultimi anni pochi sanno che gela tre mila anni di storia
Perché i maniaca dalla ricchezza archeologica e della sua civiltà dobbiamo fare in modo di riconquistare a questo popolo il diritto al riconoscimento delle sue tradizioni e delle sue identità
Io sono convinta compagne e compagni che per realizzare tutto questo dobbiamo aprire una vertenza a Gela e a Roma e dobbiamo farlo utilizzando strumenti nuovi i tavoli bilaterali non bastano più
Le trattative con gli enti locali sono defatiganti ed inconcludenti
Dobbiamo aprire un tavolo di codeterminazione con il Governo nazionale con il governo regionale per affrontare nella sua globalità com'è il caso richiede una vertenza sicurezza nella nostra regione
Dobbiamo inchiodare le istituzioni in un programma che affronti la questione della trasparenza degli appalti pubblici le questioni della legislazione con le sue maglie
Garantiste ora che è lo specchio voglio dire di uno Stato democratica e moderna ma che consegna purtroppo alle associazioni criminali
Spazi di manovra che permette loro di autoalimentarsi dobbiamo constatare infatti che l'attuale legislazione
Come dicevo così garantista giusta per uno Stato democratico è purtroppo drammaticamente inefficiente nella lotta contro il fenomeno mafioso
Penso per esempio come si continuano a riciclare la loro manovalanza non manovalanza nonostante il blitz delle forze dell'ordine e l'impegno della magistratura
Io credo compagni e compagne che noi dobbiamo operare una scelta o continuare a recitare quelli che rischiano di diventare dei diritti come quello di lamentare l'assenza dello Stato democratico
Oppure pensare quali nuovi strumenti Daria questo state democratico permetterlo in condizione di lottare il fenomeno mafioso almeno ad armi pari
E credo che dobbiamo affrontare da subito anche la questione dell'autonomia Isma'siciliano
Che vada riformato e aggiornato perché è così come oggi è solo uno strumento inibitore negli interessi della Sicilia
Un esempio per tutti il mancato recepimento della legge sugli appalti
E anche ai compagni e compagne sul versante dello sviluppo economico dobbiamo indirizzare la nostra azione verso indirizzi nuovi e con strumenti adeguati
A Gela per ora siamo siamo stati e siamo impegnati in un duro confronto con Eric M. sul piano industriale presentato dalla società
Siamo stati in presenza di un'azienda la stessa ENI che M di un ente di gestione legni e di un Governo nazionale
Che pur avendo affermato di volere andare al piano industriale spesso un taglio a meridionalista purtroppo questa volontà non è mai venuta fuori ai tavoli sindacali
Gli avvenimenti di questi ultimi giorni le lotte dei lavoratori comunque ci hanno consegnato un accordo tra azienda e sindacato che per Gela mi sembra crei condizioni
Per superare le gravi questioni che le precedenti decisioni aziendali avevano determinato
A questo punto ci troviamo di fronte ad un accordo e io credo che lo sforzo che adesso dobbiamo fare e quello di indirizzare tutte le nostre energie
In direzione di una gestione e di un governo dell'accordo stesso in tutte le sue parti
Sapendo che non può che rappresentare altro che punto di partenza per il rilancio dell'iniziativa sindacale sulle questioni dello sviluppo nel nostro territorio
è giunta al momento cioè di cominciare a pensare di andare oltre la chimica
Per lottare con incisività la mafia per rompere il circuito vizioso degrado disoccupazione criminalità occorre che il sindacato chiami a raccolta le forze di progresso
Per intestarsi la necessità di costruire un accordo di programma coinvolgendo le istituzioni le partecipazioni statali
Per pensare ad iniziative industriali nuove affrontando per prima lei questioni del risanamento ambientale
La chimica consolidata si sa non danno all'occupazione
Le condizioni comunque crea le condizioni sicuramente per fertilizzare in funzione produttiva il nostro territorio
Stanno lì decidere se vogliamo esercitare la nostra azione in questa direzione per la tutela dei diritti e per affermare una solidarietà accerta e verificabile
Verso il Mezzogiorno e verso Gela io credo compagni che Progetti che è in questo momento stanno venendo per Gela non mi sembra che rispondono attiene a queste esigenze
E sappiamo che in fase di studio il progetto per la costruzione di una mega centrale a carbone nel nostro territorio
Certo la centrale porterebbe a Gela lavorò per centinaia di disoccupati per tanti giovani che toglieremmo dalle tentazioni devianti ma il prezzo da pagare salato
Nelle ultime settimane si è riacceso il dibattito sul progetto di ENEL ed ENI a Gela certo bisognerà valutare attentamente e questa questione che si ripropone per la popolazione già rese e credo lo si debba fare con un approccio alla stessa questione meno emotivo e più ragionato
Bisogna capire bene quali garanzie ci verrebbero offerte rispetto alla tutela dell'ambiente garanzie che devono essere certe e verificabili prima che il sindacato stesso apposta a decidere
La posizione ufficiale da assumere
E però una considerazione non posso non farla compagne e compagni
C'è una logica che ormai si va affermando e come sindacato generale che si ricostruisce sul tema dei diritti individuali e collettivi non possiamo accettare
E la logica che somma degrado a degrado perché dando dove c'è il degrado c'è l'abitudine a convivere con il degrado
Io non sono compagni ma probabilmente a dovremo dire sì alla centrale a carbone per fare lavorare nostro edili i nostri metalmeccanici ma con taglieremo irreversibilmente il nostro territorio ad una vocazione di servizio verso le aree forti del paese abbandonando qualsiasi ipotesi alternativa di sviluppo
Credo che su queste questioni dobbiamo cominciare a ragionare più seriamente il tempo incalza non possiamo aspettare che siano gli altri a prospettarsi soluzioni che poi saremo costretti levità vilmente ad accettare
Per fare tutte queste cose e compagne e compagni io lo credo che dobbiamo attrezzarci anche su un altro fronte occorre capire in questo contesto come il sindacato si attrezza organizzativamente
La mia esperienza di questi anni di segreteria generale a Gela
Mi porta a considerare le enormi difficoltà che affronta una Camera del lavoro comunale in un territorio di cento mila abitanti per conquistarsi spazi contrattuali con le controparti
Pubbliche e private
Con una direzione provinciale eppure attenta e rispettosa ma collocata ottanta chilometri di distanza
Credo che altre realtà comunali siano nelle stesse condizioni di Gela
A mio parere la riforma organizzativa non affronta in maniera esauriente anche queste problematiche c'è un problema di titolari età contrattuale ma anche un problema di risorse non si fa politica né a Gela né in nessun altro posto collassò la solidarietà delle categorie provinciali quanto questa tra l'altro c'è o è possibile
O con le magre risorse del comprensorio può permettersi di stornare occorre certezza sulle risorse occorre dare a queste Camere del lavoro dei medici entri di Gela è la quinta città della Sicilia per abitanti dignità contrattuale politica nelle condizioni attuali tutto ciò dobbiamo conquistarci allo duramente sul campo ogni giorno
Ho concluso compagni
Diamo ora la parola al compagno Beschi segretario generale aggiunto dei testi di per per l'ultimo intervento ricorda i compagni ai compagni
Che la commissione politica si unisce alle ore diciannove nella Sala Bianca la commissione elettorale domani mattina alle ore dieci
La commissione Statuto è in corso di riunione nella sala rossa per cui se vi sono membri debbono andare alla riunione così come la commissione verifica poteri e riunione per quanto riguarda la commissione verifica poteri e le delegazioni regionale categoriali che ancora non hanno portato i tagliandini o non hanno sostituito le deleghe provvisorie con le deleghe definitive
Lo debbono fare entro domattina alle nove altrimenti non possono avere poi la chiave
Per l'accesso al voto e per l'inizio delle votazioni che sono presumibili da domani sera con la commissione dello Statuto quindi capi delegazione debbono andare
Per forza alla verifica poteri a risolvere i problemi dei contenziosi ancora aperti tenne a voi il decadimento del diritto del voto la parola a Beschi
Io credo compagni che dobbiamo avere piena coscienza della fase che stiamo attraversando anche al fine di risalire quella china di cui parlava la relazione
Il dibattito faticoso sofferto in certe occasioni poco dialogante dei mesi passati e comunque è stato straordinario
Negli ultimi due o tre anni la CGIL sta realizzando certo con contraddizioni d'incertezze una metamorfosi profonda non solo della sua politica ma della sua cultura
L'essenza le stesse trasformazioni tumultuose di questi tempi sia ideologiche politiche sociali all'interno delle quali intravediamo giustamente grandi potenzialità le dobbiamo vedere anche quando producono tensioni di incertezze
Contrapposizioni forti tra di noi perché siamo in un passaggio tra vecchia e nuova cultura vecchi e nuovi modelli vecchi e nuovi comportamenti
Nella discussione fatta fino ad ora si espresse una grande maggioranza di lavoratori attorno al programma fondamentale e ad un progetto politico che ritengo di grande rilievo
Mi dispiace che di questa maggioranza di questo consenso vivo di lavoratrici e lavoratori non vi sia molta trazzera nella relazione
In questi giorni dobbiamo discutere con passione con grande civiltà cercando di dare un contributo a questa grande operazione di rinnovamento politico e culturale
Si parla molto di recuperare un dialogo più costruttivo tra maggioranza e minoranza e io ritengo questo un dovere ma lo dobbiamo fare con grande lealtà e con grande chiarezza
Riconoscendo tutti che ogni percorso di più avanzata unità non può annacquare progetti e politiche in mediazioni che invece di arricchire gli elementi di visibilità e chiarezza di una scelta creino solo confusione ambiguità e disorientamento
Questo congresso deve produrre una coniugazione meno equivoca di quanto non sia avvenuto nel dibattito precedente sulle sue proposte e sulla strategia dei diritti
è infatti più utile per la nostra nuova strategia una politica contrattuale superficiale velleitaria o la sofferta faticosa ricerca di punti credibili di rivendicazione d'iniziativa
Sì è più costruttivi quando si sostiene che tutto ciò che è stato fatto in passato è sbagliato
Fino a identificare e questo è avvenuto in molte assemblee nel sindacato quasi una sorta di controparte oppure evidenziare un indubbio miglioramento di condizioni dei lavoratori dati anche le nostre lotte cogliendo e anzi evidenziando proprio perché non si spara nel mucchio i limiti nelle capacità di tutela ed anche di peggioramento per aree marginali del mondo del lavoro
Dobbiamo cogliere le differenze per selezionare le priorità politiche e i soggetti sociali privilegiato come si fa a mettere tutto in un calderone come si può mettere insieme la condizione della grande impresa con quella della piccola quella delle aree sindacati forti con quelle più deboli le condizioni sociali e occupazionali di parti del mondo del lavoro così diverso
Certo accanto ai risultati indubbi ci sono stati veri e propri arretramenti ma vediamone allora le condizioni specifiche che li hanno determinati al fine di dare una risposta adeguata ed efficace ai vari problemi delle donne e degli uomini che lavora come si fa a sostenere che la politica dei redditi da partecipazione la democrazia economica di cui abbiamo tanto discusso sono scelte subalterne
E se al contrario secondo me intendono fare giocare interessi intelligente nuove del sindacato nelle decisioni di politica economica e di impresa
Poniamoci una domanda se avessimo avuto una politica dei redditi in passato forte e condivisa avremmo avuto una redistribuzione del reddito a favore delle aree pubbliche protetta dal mondo del lavoro e a danno dei settori produttivi
Io penso che senza una scelta di politica dei redditi cioè senza un progetto forte di partecipazione sindacale decisione
Ciò che è prevalso e prevarrà è il peso e la capacità che questo o quel settore avranno di ricatto e di pressione soprattutto sul versante politico
Non si affermerà al contrario una logica di solidarietà ma il prevalere di una legge della giungla in cui diceva e non chi ha bisogno ma chi è più forte
Certo dobbiamo interrogarci discutere con passione poiché il confronto e la pluralità di opinioni sono una ricchezza per ogni organizzazione che voglia assolvere ad un ruolo decisivo
L'applauso e le conclusioni della nostra discussione è necessario che portino a decidere un protette una proposta chiara non equivoca e perciò praticabile
Dobbiamo superare i vecchi retaggi ideologici la politica dei diritti deve farti uscire da ogni sorta di retorica peggio ancora quando si presenta sotto forma del vecchio vizio dell'opportunismo demagogico
Che a me pare si sta dimostrando come l'altra faccia dell'impotenza e della rassegnazione contrattuale e politica
E sulle grandi scelte di fondo che si misurano le possibilità di più avanzati approdi unitari su cui si realizzeranno o meno i patti di governo dentro la CGIL
La maggioranza al di là di ogni autocompiacimento di ogni autoreferenzialità ha il dovere di fare emergere con grande forza questa esigenza di visibilità di un grande progetto sindacale
Questa coerenza questa chiarezza di linee poi l'unica che consente la CGIL di presentarsi alle scadenze importanti dei prossimi mesi con la credibilità l'autorevolezza ed il sostegno necessario
è partendo da questa esigenza che va posta il problema di quale CGIL uscirà dal congresso
Certo e condiviso la complanare occupazione contenuta nella relazione sui possibili accordi unitari nella Confederazione
E tuttavia l'approccio non può essere volontaristico ma il frutto di un'apertura magari sofferto confronto aiutati in ciò anche dagli esiti del dibattito congressuale
Poiché ciò di cui la CGIL ha bisogno è un salto di qualità vero nelle politiche e nella gestione
Non basta cambiare pelle
Un camaleonte anche dopo la muta rimane un camaleonte quello che è necessario è un cambiamento delle coscienze dare alle parole lealtà fraternità trasparenza il loro vero e genuino significato
Gli avvenimenti e le difficoltà di questi mesi dimostrano che questa trasformazione deve far riferimento più casca male Oronte a quel miracolo dalla natura che porta il bruco a trasformarsi variopinta farfalle certo si sta modificando il molo ti dice il monoliti Isma'e settarismo
Ma ad essere sinceri più sotto il colpo delle frantuma azioni politiche che di un genuino prevalere di sincere aperture pluralistica salvo certo importanti esempi che a me paiono ancora minoritari
Dobbiamo tuttavia insistere affinché seppur colleghi evitabili contraddizioni rigurgiti si affermi in modo esteso l'idea che il pluralismo e la ricchezza un bene prezioso per ogni organizzazione soprattutto appare un'organizzazione sociale come il sindacato
Una ricchezza e un bene prezioso che non e che in un box possono essere a presentati come un fastidioso problema da cui liberarsi al più presto o al massimo da tollerare faticosamente è solo con l'affermarsi di questi nuovi comportamenti la costruzione di nuove regole di gestione interna da accompagnare alla definizione di un limpido progetto riformatore che si potrà trasformare il vecchio patto costitutivo della CGIL
Questo processo va assecondato e sostenuto con la medesima convinzione che deve portarci a definizione di una o politica dei diritti e della solidarietà
è un cimento compresso ma anche l'unico che possa far tornare la CGIL all'altezza dei compiti che ha di fronte
Grazie a Breschi
La parola
Per l'ultimo intervento alla compagna Ferruccio de Zanna del sindacato scuola di Milano mentre il compagno sta arrivando ricorda a tutti che alle nove c'è
Il concerto di Gino Paoli al Palazzo dello Sport e qui vicino per entrare sia delegati che invitati bastonati esibiscono il tesserino di riconoscimento grazie
Nell'ultimo non è autorizzato non siete autorizzati ad andare bene credo lo diciamo perché così
Sì sopportiamo meglio all'ascolto pene ringrazio la Presidenza
Allora io sono un compagno
Iscritto
Non ricopro nessuna
Funzione sindacale particolare sono un iscritto e basta
Questo mi pare che sia un elemento che ci permette di riconoscere che questi congressi almeno quelle a cui ho partecipato sono stati svolti in modo estremamente democratico
Anche perché io assolutamente ho delle grosse
Critiche da fare alla segreteria e li ha sempre fatti tutti i congressi
Questo però significa anche che io ho avuto
L'appoggio di molti iscritti
Per cui sono arrivata ad essere delegato al Nazionale
Dalla mia categoria allora la critica è possibile all'interno del sindacato ma è anche grosso sono molte sono molti gli insofferenti alla base
Una primo livello di insofferenza
è dovuto al dibattito che c'è stato per esempio sul costo del lavoro che non è cosa minima
Il costo del lavoro è un termine anche sbagliato perché in effetti alla Confindustria interessa calare i salari non si parla di costo del lavoro in altri termini e allora se calare i salari parliamo di calare i salari
I problemi grossi della nostra società non sono quelli legati a un fatto al fatto che i salari sono alti lo stesso Agnelli riconosce che sono bassi un milione e due al mese passo
Allora qual è il problema
Problema grosso è quello dell'evasione fiscale e delle del modo sbagliato con cui lo Stato spende i soldi che prende e prende da noi ma ancora più grave sono le battaglie che il sindacato potrebbe fare e che sarebbero già vinte in partenza
Come si può in uno stato decente
Far sì che i soli che pagano le tasse cioè i lavoratori dipendenti siano anche quelli che finanziano lo stato ulteriormente perché non riescono a detrarre immediatamente gli oneri sociali no li avranno restituiti tra qualche anno non basta andare
Dal proprio datore di lavoro e dire guarda questi sono le mie detrazioni nelle vetrai subito no ma che negli altri paesi civili questo avviene su questa cosa il sindacato avrebbe
La terra spianata no
Neanche questa battaglia viene fatta
Il termine politica dei redditi che viene portato avanti di cui si parla molto ma vogliamo andare a vedere cosa significa
Io sono saltato sulla sedia la prima volta che ho sentito politica dei redditi perché era saltato sulla sedia qualche anno prima
Quando il professor Décugis parlando della politica dei redditi disse come voi ben sapete politica dei redditi significa togliere a chi ha di meno per dare a chi ha di più
Tutti saltano sulla sedia ma professore sta sbagliando con la cosa dice no no questa è le il questo è il significato di politica dei redditi
E allora
Ho collegato questa cosa a quello che ha detto Cossiga che lui era d'accordo con la politica da dei redditi e lo credo sappiamo bene da che parte sta quello che non mi va bene è che i nostri dirigenti sindacali dicano le stesse cose e se si vuole usare l'accezione del termine politica dei redditi di invito tutti andare a vedere
Sui dizionari di termini economici cosa significa politica dei redditi negoziamo usare questo termine
Con un altro significato beh forse sarebbe il caso di cambiare termine o di chiarire bene che cosa intendiamo perché altrimenti rischiamo di prenderci in giro e questo sarebbe gravissimo
Un altro problema di cui si deve parlare e per cui mi sono sentito risultato
Dal comportamento sindacale
è stato il problema della guerra
Certo sono avvenute moltissime cose dopo di allora
Però se si facciamo un piccolo SPÖ sforzo riusciremo a vedere che cosa ha significato all'interno degli iscritti il fatto di non poter far sciopero su una cosa del genere l'Italia entra in guerra e sindacato non dichiarò lo sciopero
Anzi ci sono degli interventi di Del Turco e di altri raccapriccianti
Allora
Questa cosa se non ne parliamo qui noi ora chi ne parlai dose
Possibile la prossima gara cosa facciamo siamo di nuovo da capo poi la gente se ne va dal sindacato Bema
Era gente che abbandona il sindacato o il sindacato che abbandona la gente decidiamoci
Che cosa si fa per Haiti se fatto tanto per il gol suo per queste cose Haiti
Una cosa straordinaria impensabile
Degli ex schiavi che riescono ad abbattere una dittatura una dittatura così repressiva
Non c'è cenno di nulla nulla avviene gli Stati Uniti stanno facendo qualcosa a nome intatti i loro effettivi a Cuba
Come risposta alla al colpo di Stato ad Haiti a me pare che sia una cosa estremamente grave che il sindacato non si sia battuto per la questione di Haiti certe un piccolo paese ma quando si parla di solidarietà cosa intendiamo chiediamoci cosa intendiamo intendiamo che le categorie che hanno qualche privilegio rispetto ad altre devono calare questo privilegio
è questa la solidarietà
Credo che sia qualcosa di più consistente
L'ultima cosa che mi suona come una critica pauroso già al sindacato è un'idea che ho sentito da più parti
Che la contingenza si manterranno i nostri contratti ma con questo giochino strano
Che si pre si si fissa un valore programmato dalla contingenza
Poi se questo valore programmata sarà superiore nella realtà
E allora vuol dire che i soldi che ci arrivano in tasca saranno gli stessi solo che dichiariamo che la contingente è stata coperta tutta invece si cala su quello che riguarda l'aumento contrattuale
Questo giochino non so bene se andrà in porto dappertutto se dovesse andare in porto sarebbe un ulteriore modo di comportarsi poco correttamente nei confronti dei lavoratori e queste un'altra cosa grave io sono contento
Morì siano d'accordo a rinunciare alle proprie idee per il solo fatto di essere uniti uniti con chi e per andare dove pesano così importante però dobbiamo definire
Più no maschi per la imbattibile
Bene compagna allora il Congresso riprende domattina alle ore nove e trenta precise guardate che c'è un numero incredibile di interventi se non rispettiamo gli orari di inizio e di più
Sora rischiamo di dover fare seduta notturna anche per gli interventi Bono spettacolo a tutti a domani mattina alle nove e mezzo grazie