XII Congresso Nazionale della CGIL

Turco
Quindi vi prego di rispettare i dodici minuti che insieme abbiamo deciso dalla parola accompagna Mario Agostinelli il primo iscritto a parlare segue Bruno Lattanzi
Siamo messi di fronte alla possibilità di un risultato politicamente rilevante dopo un confronto serrato spesso aspro
E cioè stabilire in Congresso che il percorso per affrontare il più urgente consapevole ridisegno dell'identità della rappresentanza del sindacato
Si svolga su basi sufficientemente unitaria e pluralista anziché secondo uno schema rigidamente bipolare
E cioè
è concretamente possibile non fermarsi o due documenti tra loro non comunicanti sino ad una maggioranza ed un'opposizione destinate solo a un patto di coesistenza
E quindi ad una progressiva autoconservazione
Non tutti anche qui ritengono che ciò sia praticabile
C'è una posizione che stenta riconoscere esplicitamente nella maggioranza un pluralismo che ha arricchito in talune parti riformulato le stesse tesi
Ha una posizione nella minoranza che preferisce un ruolo di opposizione autoreferenziale tra
La proposta del voto della segreteria uscente sostenuto nella relazione non è credo suggerita da un intento coercitivo verso i delegati
Essa mi appare invece discenderebbero da una scelta di campo
Che punta a valorizzare il pluralismo delle posizioni in quanto sono emerse dai congressi senza il vaglio di gradimento di aggregazione che non se ne fanno contenuti espliciti
Questo congresso
E vada tratta Trentin di grande determinazione può consentirci di continuare a cercare assieme tutti senza che le soluzioni precipitano prima in schieramenti
E senza che la creatività
Che è un percorso democratico libera sempre sia mortificate oppressa o da vincoli o burocratici
Oppure imboccata prima dalla tribuna erige mentalità poi dalla capacità di manovra che si nascondono dietro le tecniche di voto
C'è grande attesa per l'esito della nostra assise la CGIL rimane la più grande vitale organizzazione di massa del nostro Paese
L'aspettativa per la sua capacità di iniziativa cui non è estraneo e l'hanno rilevato Pietro ed è venuto ieri il grado di unità che la sostiene
Affermo ciò non perché voglio ridurre la distanza tra le posizioni che si sono anche aspramente confrontate
Ma perché vorrei che anche noi nella CGIL come tutti gli interlocutori che ieri hanno parlato da questa tribuna apprezzarsi mucche pur d'analisi differente abbiamo tutti maggioranza e minoranza ha cercato di lavorare per un impegno comune
La ricollocazione del lavoro e rinnovamento del ruolo del movimento operaio nella società moderna non usa a caso l'attributo operaio
E anche l'attualizzazione di questo ruolo che non si deve e non si può sfuggire come non è sfuggito oggi ti tornando sulla presente sunto eseguita della presente degli operai nel grande sciopero del ventidue
Voleva forse lanciare il messaggio che cosa poco conta incrociare le braccia se stanno passivi o comunque non dalla nostra parte di eterodiretti per eccellenza nei luoghi di produzione
La sinistra del nostro Paese essa che una rifondazione la ripresa del sindacati non lo so cita in così rapida trasformazione
Vitale anche per la sua crescita il suo affrancamento da posizioni minoritarie la sua possibile unità
Noi che abbiamo potuto dividerci sui contenuti senza ricorrere alle ambigue categoria di vecchio e nuovo possiamo offrire all'unità con CISL e UIL da un lato e alla sinistra italiana dall'altro un terreno nuovo
Che si se continueremo sì a rendere più esplicite tra padre e trasparenti le opzioni di fondo come avvenuto nel congresso ma soprattutto si opereremo per sintesi praticabili come ancora non è sufficientemente accaduto
Naturalmente pluralismo presuppone dialogo confronto ravvicinato possibilità di convincimento nessun automatismo al pieno riconoscimento delle differenze ma anche distante colmabile ricerca di terreni comuni
Se non c'è tutto ciò il governo unitario si rivela solo un auspicio e la delusione di maggioranze blindate non una imposizione ma una triste fatalità
Io non ho apprezzato porterà riconoscimenti una evidente sensibilità per un clima nuovo il ribadire quasi ossessivo dei punti di partenza dell'analisi di Bertinotti nel suo intervento di ieri
C'è bisogno del vero di conoscere dove più irriducibile appare il dissenso
Ma anche di riconoscere quanto un percorso democratico
In migliaia di luoghi congressuali e un dialogo voluto con ostinazione non da tutti abbia passato attraverso il vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori in carne e ossa le nostre idee le nostre convinzioni
Restituendo ci non tanto punti di mediazione ma spesso elaborazioni e fatti politici nuovi soprattutto e questo mi sembra il nodo centrale della fasi d'ora in avanti
E anche richiamo forte della relazione dei tre enti c'è bisogno di spostarsi su un autentico terreno di innovazione il programma
E di chiedersi se distanze che oggi trovano giustificazione
Nei due documenti di partenza reggono tal quali di fronte all'approfondimento della strategia dei diritti e della solidarietà che rimane tuttora terrene sufficientemente indagato
Potremmo cioè rimanere al alloggi con le nostre divisione e non attrezzarci al domani
è qui che trova giustificazione l'idea pluraliste unitaria di governo della CGIL contenuta nella relazione non una pura concessione
Ma l'adeguamento al cimento almeno ovvio su cui giocare le passioni e le convinzioni più consolidate
Vorrei modestamente affermare che l'indicazione la prassi dei così detti emendamenti ai documenti così sottovalutati ma compagni così numerosi
Non trae origine dall'ipotesi maliziosa di uno schieramento da aggiungere né da altri o da una critica funzione ponte prende corpo invece dalla pratica di contrattazione dall'esperienza di lavoro sindacale concreto nelle strutture dagli apporti culturali che provengono da una società spesso più vivace della nostra organizzazione
Dall'esperienza delle donne dai rapporti fecondi con i movimenti da e perché no una resistenza precipitare per schieramenti
Talvolta presi a prestito dalla politica le soluzione dei nostri problemi da cui sono tenuti fuori invece le lavoratrici e i lavoratori
Ed è stato forse un contributo insostituibile
Per cominciare a colmare la separazione tra documenti e programma o per più semplicemente impegnarci a superare quell'ormai insopportabile distanza fra quanto si afferma e quanto si pratica nel sindacato è anche nella CGIL
Donne si può in questi giorni aderire a Torino all'accordo sulle sale mediche in FIAT
E a Roma esprimerà la più netta contrarietà sul ruolo dei medici aziendali sostenuto dal decreto governativo sulla sicurezza
Il dibattito in questo congresso comincia a definire il tratto sindacale del tema dei diritti e dei nesso tra quest'opzione e un'idea rifondato di solidarietà
Si tratta di un percorso di ricerca che per i quadri della mia generazione costituisce un cimento difficile una revisione a cui io spesso mi sento sottoposto con qualche reticenza e con frequenti impulsi alla semplificazione
Più facile tornare all'approccio tradizionale che dal lavoro e dalla sua funzione di promozione assicurata attraverso la solidarietà deriva ai diritti dei lavoratori e con diverse mediazioni quelli del cittadino lavoratore
Qui ci si chiede credo di capovolgere invece lo schema precedente come se in un processo logico partissimo da assunti differenti ossia ad un processo di sintesi ne sostituì stima uno deduttivo
Io no lo sforzo di costruzione di autonomia e identità che richiede ben altro che qualche accenno di circostanza come mi tocca fare qui oppone ancora un po'tutti facciamo che in questo congresso
C'è ad esempio la questione della negazione dell'esercizio dei poteri dovuto al prevalere dell'interesse dell'impresa su quello del lavoro dipendente
Ci sono diritti collegati a una concezione della natura prima sconosciuta è trascurata soprattutto nel sindacato
E ci si può pietre quanto e come possa la solidarietà fra lavoratori dipendenti preservare l'individuo nelle sue relazioni anche con la società come ci ha chiesto ieri Guidi
O ancora connesse un'etica della solidarietà raggiungono mai dimensioni planetarie e trans generazionali e richieda perciò processi di socializzazione democratizzazione ridisegno dello sviluppo a cui non eravamo preparati
Accenno questi come alcuni temi di approfondimento su cui esito non saprei scommettere ora ma che certamente devo dire dovremo indagare senza riprodurre i confini attuali fra le parti in campo
E sono un primo tentativo in queste direzioni quello che ha portato alcune strutture a ripensare riscrivere capitoli interi delle tesi congressuale e perfino passi del documento essere sindacato su questioni come sviluppo pace ambiente regionalismo democrazia di mandato democrazia industriale contrattazione e ha portato le donne questa la cosa di grande rilievo dalla nostra organizzazione a ripuntualizzare moltissimi passaggi dei documenti
Dello statuto del programma
Ecco io mi avvio alle conclusioni e mentre penso che prenda forma una nuova consapevolezza è un primo sforzo diffuso il Congresso sembrerebbe guardare ad altro e venire occupato solo da questioni dal ceto politico separato
Vengono avanti nel frattempo anche tentativi di di di inutile o ridimensionare un percorso così impegnativo che richiede direzione di marcia univoche
Io ritengo che anche nei pazienti assieme esclusiva data ai temi della partecipazione quasi in contrapposizione ai processi negoziali
Ho impostazione dell'unità sindacale subito quasi a prescindere dalla nostra unità ed alla rivitalizzazione del rapporto tra sindacato e lavoratori tradisca un po'non ha fretta di messaggi politici prima che sindacali
E no alla non sufficiente consapevolezza che il compito davvero urgente e consentire il protagonismo e visibilità ai soggetti che rappresentiamo per dare autonomia al nostro ruolo di rappresentanza
Forse compagne e compagni con questo congresso e senza che ce ne accorgiamo pienamente cominciano ad attrezzarsi per uscire da una linea di sono emergenza
Per organizzare un progetto compiuto che al suo fulcro nel lavoro dipendente
Poco conta se la marcia un po'più lenta
Ma riconverte in una direzione decisa tutte le energie della CGIL senza né disperda né né passivi zanne alcuna
In fondo la nostra immagine assai più che quella evocata di un'arca dove gli animali più bizzarri strillano ma nessuno conosce nel Po a parlare hanno Piero potrebbe essere quella di una traversata faticosa che c'era Communio
Che ci accomuna ognuno sotto la propria responsabilità e con la solidarietà che l'occasione merita
La parola Lattanzi si prepari Schettino
Voglio iniziare questo mio intervento con un apprezzamento vero e convinto sulla relazione del compagno Bruno Trentin riguardo ad un avanzamento importante sul terreno del riconoscimento vero del pluralismo
Che nel dibattito congressuale si è espresso verso un'opzione forte per un governo unitario della CGIL
D'altronde questo mio apprezzamento deriva anche dal fatto che su questo terreno che si è prodotta una conclusione positiva del dibattito congressuale anche molto aspro che si è registrato nella CGIL piemontese
Uno sbocco che per me non ha rappresentato alcun elemento di forza scritta non essendo stati per me mai in discussione alcuni punti fondamentali e di principio
La linea che a maggioranza prepara nella discussione congressuale sarà la linea di tutta l'organizzazione la distinzione tra i luoghi della rappresentanza dell'organizzazione e luoghi della discussione della battaglia politica interna all'organizzazione
Le decisioni congressuali
E quelli che gli organismi dirigenti di volta in volta prenderanno impegnano tutti la minoranza accerto ma anche la maggioranza
Semmai un rammarico posso esprimere e quello di non avere da subito assunto è dato piena legittimità a questo riconoscimento del pluralismo dell'organizzazione
E ad M ed avere così permesso
In troppi momenti in troppe situazioni un dibattito troppo aspro e che è apparso tutto interno e ciò ha certamente nuociuto al non più pieno dispiegamento del dibattito più propriamente politico e ad una maggior capacità di reciproco ascolto
Così come credo che ulteriori avanzamenti questo dibattito congressuale possa e debba permettere in due direzioni
Una corrispondenza tra risultato congressuale e composizione degli organismi dirigenti anche a livello degli esecutivi riconoscimento del diritto di proposta da parte della minoranza nella composizione degli stessi
Terreni questi su cui andare alla soluzione dei punti di sofferenza penso in primo luogo alla FIOM e ad alcune strutture territoriali
E su cui produrre rapidamente soluzioni credibili per le tante troppe
Situazioni delle molte strutture in cui a mesi di distanza dal Congresso non si è ancora data soluzione per una devastante incapacità di autonomia ad un completamento degli assetti dei gruppi dirigenti che fa a pugni
Con la necessità molto concreta di dare risposte di lavoro
Pieno dell'intera organizzazione in una situazione che richiede una straordinaria capacità di intervento
Ma questo mio riconoscimenti ancora più piene più convinto perché invece ritrovato nella relazione nella sua impostazione e nelle sue possibili traduzioni concrete e immediate tutte le ragioni che mi hanno portato a riconoscere a riconoscermi in essere sindacato voglio qui molto concretamente molto più a ridosso dei problemi che quotidianamente incontriamo nel rapporto con la nostra gente nelle incertezze nel diffuso malessere che in questo rapporto incontriamo affrontare solo due questioni
La prima riguarda quale continuità rispetto allo sciopero generale del ventidue ottobre
Credo che nei prossimi giorni dovremo produrre un'analisi più minuziosa della partecipazione allo sciopero e alle manifestazioni
Per apprezzarne la grande riuscita il grande significato ma per vederne con molta lucidità gli elementi anche di grande malessere
Mi pare che l'atteggiamento più diffuso ed anche più positivo sia in una rinnovata fiducia nell'iniziativa confederale accompagnata però da una necessità di credibilità si fa sul serio
Si pone qui per me in primo luogo la necessità di riposizionare il rapporto tra trattativa sul costo del lavoro e finanziario
Se la vuole si può smettere di caricaturale le reciproche posizioni non si tratta di una rottura come fu come una resa rispetto ad un accordo impossibile né come fuga di chi pratica l'impossibilità di accordi tanto più che non ride il debito pubblico dell'inflazione dello sfascio della qualità dello stato sociale Siri presenterebbero aggrava aggravati domani
Né tanto meno significa un rilancio di obiettivi massimalisti
Sospendere la trattativa che significa semplicemente a rendere esplicito alle controparti e credibili ai lavoratori
Che l'intervento sul fisco la riforma contributiva la riforma della contrattazione nel pubblico e nel privato incentrata sull'articolazione contrattuale
Sono elementi preliminare pregiudiziale ad una riforma necessaria del costo del lavoro
Spostare la priorità su una riscrittura della Finanziaria
Sulla lotta che vada oltre anche possibili effetti negativi della Finanziaria stessa
Significa semplicemente dare consequenzialità logica d'une visione dell'intervento sul costo del lavoro che non sia semplicemente un ulteriore manomissione della scala mobile
E dei salari reali ma davvero invece una prima espressi prima esplicitazione di una come si dice politica di tutti eletti significa allora porre l'accento sulla costruzione della grande manifestazione sul fisco nel mese di novembre
Se non vado errato neanche richiamata nella relazione poco presenze presente in questo nostro dibattito congressuale che deve diventare l'iniziativa dei prossimi giorni dalle prossime ore
Ma significa anche a rompere la natura centralistica della trattativa ed è la critica l'ha finanziata vendendo credibili e praticati momenti d'iniziativa articolata sulla qualità dei servizi a partire dalla sanità come momenti forti di critica l'impostazione della Finanziaria stessa e come terreno di costruzione di ulteriori momenti di generalizzazione che si rendessero e valutassimo necessari
La seconda questione sono anch'io convinto come rilevava trentina la relazione che il tema di maggior scontro con lo schieramento padronale riguarderà la quel le questioni dell'articolazione contrattuale
La tenute rilancio su questo terreno da parte nostra
Si deve sostantivato e non solo in via affermazioni verbali ma investendo sulla costruzione di una stagione di contrattazione articolata nei luoghi di lavoro nel territorio costruzione che io francamente non vedo bisogna partire in primo luogo da un giudizio sì dei grandi fenomeni di ristrutturazione che investono la grande azienda penso a FIAT e Olivetti in primo luogo ma anche il tessuto della piccola e media azienda penso al dilagare del ricorso alla cassa integrazione guadagni che nasconde dentro fenomeni recessivi congiunturali pesanti guasti strutturali e su quale terreno comune sostantivi amo le nostre iniziative
Emerge la necessità di ricostruire elementi nostre sulla linea di politica industriale che non sia la semplice registrazione delle presunte oggettività dei processi
E la loro gestione al meglio scopriamo qui ha ragione vigevano i ritardi accumulati e la necessità di uno sforzo straordinario da produrre nelle prossime settimane
Ma si tratta anche di armare una riflessione a fondo Sung adeguamento delle nostre politiche rivendicativa su cui realizzare una stagione di contrattazione che non sia affidata al caso per caso
E penso in particolare ad alcuni temi l'orario è una politica di riduzione degli orari come lo strumento che era incontri visi ma visivamente concretamente volutamente le questioni dell'occupazione il governo delle flessibilità come un terreno decisivo di potere nelle aziende nella gestione del territorio
Il salario il suo rapporto con Prodi con produttività e qualità re incontrando anche per questa via i problemi della condizione concreta di lavoro a partire da un'analisi critica attenta
Delle esperienze realizzate nella cui valutazione ed esaltazione non sono stati estranei forti elementi di ideologizzazione
Su quali linee riaffrontare la questi le questioni di professionalità irrisolto ormai da troppo tempo nel nostro impianto contrattuale
Su cui costruire elementi di nuove esperienze articolazioni diverse e soprattutto riproporre una linea di governo dell'organizzazione del lavoro
Come a Franca diamo una politica di pario opportunità nell'accesso a momenti di formazione ormai decisivi nel determinare percorsi professionali sono questi i punti centrali su cui costruire non declamare un salto qualitativo nelle relazioni industriali
Io non so se questa è la linea come ricordava Vigevani neo conservatrice ma temo moltissimo il Palio innovatori e vorrei affrontare così e sciogliere in questa verifica alcuni nordica che hanno attraversato il nostro dibattito quello delle compatibilità ad esempio io sono tra quei compagni che crede necessario rompere un quadro di compatibilità che tende a presentarsi come oggettivo e come tale ad essere assunto ciò non significa assolutamente credere che non ci siano vincoli ma vorrei sapere capire se questi vincoli ce li costruiamo autonomamente a partire dalla centralità della condizione lavorativa e se soprattutto diventano interni ad una linea di politica rivendicativa che si misura come tale nelle diverse situazioni
Quello della codeterminazione ad esempio io non condivido questa impostazione ne vedo soprattutto una rottura di solidarietà orizzontale la deriva aziendalistica
Ma essendo questa locuzione che risulterà maggioranza al termine del congresso mici vorrei confrontare
Con le versioni fra le tante che l'ho sentito più nobile di un arricchimento dei poteri dei lavoratori nei luoghi di lavoro
Mi pare che un'autonoma linea di politica rivendicativa è una strada obbligata se si vuole sfuggire al rischio di subalternità ma soprattutto e concludo è questo il terreno concreto delle condizioni di lavoro
Il terreno su cui riattivare una reale pratica democratica non come panacea dei nostri guai
Ma come terreno Brigade su cui obbligato su cui incontrare vivere le diversità le contraddizioni le frammentazioni i tanti diritti da affermare i poteri da conquistare esercitare per renderli praticati grazie
La parola Schettino pali Lattes
Ma io voglio dire subito che
Io mi trovo d'accordo con molte cose che Occhetto ha detto ieri
E devo anche dire che se
Voglio considerare tutte le cose che sono state dette in questi anni
Il questi ultimi tempi io
Mi riconosco in alcune cose che il PDS dice
Così come mi auguro che alcuni compagni del PDS essi riconoscono in delle cose che vengono dette dalla PSI
Io sono molto d'accordo con il riavvicinamento del PSI con il PDS
Credo che la CGIL non può essere indifferente credo che un processo di ricomposizione della sinistra debba riguardare tutto il movimento sindacale ed in particolare la CGIL
Vuole dire questo una mancanza di Audi una autonomia
Ma forse per autonomia si intende una ignavia una indifferenza verso i processi
Politici positivi che avvengono in questo Paese
Io credo che la autonomia sia nella coerenza delle scelte che vengono fatte
E no nella indifferenza
Credo che sarebbe una mancanza di autonomia per la CGIL favorire il mantenimento di questo sistema che si basa sulla egemonica della
Dici
Che cosa significa quindi essere favorevole ad un processo di ricomposizione della sinistra io credo che voglia dire che il lavoro deve essere posto quale baricentro della ricomposizione della riformismo nel nostro Paese
Cioè la ricomposizione della sinistra non è un problema solo politico mai un problema delle forze del lavoro io credo che saremmo tutti più forti come lavoratori come movimento sindacale
Se ci fosse una sinistra unita una sinistra riformista che concorre effettivamente per il governo del paese
Quale contributo di merito si può dare come CGIL
Quale contributo autonomo nostrano
Non parteggiare per questo partito o per quel partito per questo dirigente politico o per quel dirigente fuori
Io credo che il contributo che possiamo dare e che dobbiamo dare
E quello di un nuovo sindacato che non sia nel movimentista N massimalista
Perché sia il movimentismo che il massimalismo sono delle caratteristiche di un sindacato oppositori io
Di un sindacato che vuole fare solo un assolo una testimonianza
Di un sindacato che insegue un qual sia si sogno e io non credo che il sindacato possa inseguite sogni credo che debba misurarsi con la realtà
E quindi poi che la ricomposizione della sinistra
Deve avvenire in una chiave che riformista non in una chiave PSI o PDS ma in una chiave che e riformista
Che è cosa ben diversa
Da una delle forze politiche oggi esistenti io penso che abbiamo bisogno di un sindacato che si muova lungo una linea che riformista e che persegua una unità sindacale
Riformista
Questo è un tema che ci riguarda pure internamente perché noi non possiamo parlare di unità con la Cisl e con la UIL senza ricercare una unità interni ma quale unità
Io credo che se in un litro di acqua sì a alzi aggiunge il quindici per cento di un
Quale sia il sì
Colore sia verde sia rosso sia giallo questo litro d'acqua prende il colore che gli è stato aggiunto perché l'acqua è incolore
Ma una maggioranza dell'ottanta per cento non può essere incolore
Una maggioranza dell'ottanta per cento che si è misurata che esistenti in quanto tale deve avere un suo carattere e un suo stile io sono perché il governo di questa CGIL sia unitario ma sia caratterizzato dai contenuti e dalle finalità che sono e emerse dal dibattito come maggioranza che non via che non sia esercitato c'è un governo in cui che incolore
Questo credo che corrisponda anche all'etica della responsabilità che deve essere assunto dalla maggioranza e in questo ambito io sono d'accordo anche per il superamento della componente socialista
Voglio dire che sono d'accordo per il superamento di essa non per uno scioglimento puro è semplice perché mi sembrerebbe che un superamento abbia una connotazione politica abbia una verifica politica e abbia quindi un contenuto reale
La terza questione che voglio dire
Attiene alla rapporto che esiste dentro alla CGIL tra i livelli confederali e tra le
A dei corrieri
Io credo che in questi ultimi tempi c'è un accentramento confederale che troppo forte
E mi sembra che come CGIL con la CISL e con la UIL si è avanzato un ottimo modello di riforma della Chess che passato e che è diventato oggi il modello Censis io credo che la CGIL debba organizzarsi nella rapporto interno tra la Confederazione e tutte le categorie secondo il modello cessa credo cioè che debba essere il Subbuteo debba essere superata una visione che considera le categorie come pure articolazioni della confederazioni
Questo mi sembra che corrisponda ad una visione europea ove c'è un livello confederale che abbastanza più debole di quello italiano e dove invece c'è un livello categoriale che più responsabilizzato e che più forte io credo che la responsabilizzazione delle categorie sia un elemento di competerà vita non pianti confederali ITA
E questo mi sembra che in questi ultimi tempi si sia un po'appannato e quindi sono della opinione che vada recuperato
Nell'ambito della impiego pubblico
Noi occorre che si lavori effettivamente per una politica che sia riformista che sia Moody's sia di modificazione del esistente
Si è avanzata una grande proposta di riforma che la contrattualizzazione piena io penso però che deve essere chiaro che questa riforma che una riforma seria
Non può essere fatta con il blocco dei contratti pubblici sarebbe una contraddizione idriche immensa che una riforma debba partire con il blocco della contrattazione proprio una riforma che vuole dare più potere contatti con tra l'attuale RAI
Di lavoratori
E di lavoratori pubblici sono fortemente impegnati sulla contrattualizzazione piena così come hanno aderito in larga misura anche Allo sciopero generale
Io credo che pure questo debba essere un elemento di riflessione nuova che dobbiamo cogliere ed è l'elemento che il conflitto che si esercita nella società oggi oggi si esercita prevalentemente nei i servizi sì esercita nelle aree non tradizionalmente operaia
Eppure questa è una affinità che si avvicina sempre di più alla Europa ed è una affinità che dobbiamo sa per raccogliere perché il conflitto sociale dei nuovi ceti delle professionalità che operano entro i servizi
Può essere una grande leva per una nuova autonomia del movimento sindacale anche in queste aree
Tutta la questione della conflitto sociale quindi io penso che oggi abbia un l'abbia un perno che sia appunto quello della quello della quello dei i servizi
E non mi sembra giusto che la sanità venga esclusa da questa partita
Io sono assolutamente d'accordo che nella sanità fare uno sciopero e cosa molto diversa che fare uno sciopero in un ufficio come il catasto ma credo anche che e acquisire una opportuna opportunità ed un atto convenzione ed una convenzione che non pare che non particolare caso nella sanità si può non fare sciopero o si può fare anche uno sciopero che limitato non non debba dire che questa categoria non può mai fare sciopero in nessun caso
Vorrebbe dire questo escludere dalla conflittualità una grande forza come quella della sanità
Nell'ambito della privatizzazione del rapporto di lavoro esiste anche quello che è stato chiamato a una nuova etica pubblica perché una contrattualizzazione piena impone una responsabilizzazione delle parti
E impone quindi un perseguimento del interesse generale
Che non è niente altro che il buongoverno in devo un interesse generale della collettività che non si identifica con uno qualsiasi degli interessi che sono in gioco anche se maggioritario ma si concilia invece Masi rimasta va a coincidere con la conciliazione degli interessi l'interesse
Il generale a un senso solo in un regime di mercato
Perché in un regime di monopolio e di o oligopolio non esiste un riconoscimento della diversità degli interessi e quindi non è perseguibile un interesse generale inteso come conciliazione delle diversità esistenti
Ecco quindi perché la privatizzazione del rapporto di lavoro sì
Coniuga con una nuova etica con un buon governo della amministrazione e con una apertura verso il mercato
Latte Spy Cremaschi
Il congresso fa certamente segnato un momento importante del cambiamento
Vorrei spiegare perché mi sono convinto da anni il che valesse la pena di costruire una svolta profonda della nostra iniziativa
Nell'organizzazione
Della della nostra democrazia e anche del nostro rapporto con le istituzioni e il funzionamento dello Stato nel suo insieme
Perché negli anni Ottanta forse anche prima a ben guardare
Mi era era chiaro a me
Certamente con più forza all'ottantaquattro che si erano bloccate le strade di partecipazione ai lavoratori organizzati non solo alla vita del sindacato ma anche al controllo e alla trasformazione della società dell'impresa dello stato sociale
Che costituiva la valenza più generale del sindacato al quale mi ero affezionato
Questo rapporto si resterà era isterico dalle modifiche sociali profonda che erano sopravvenute dalla nostra difficoltà coglierle
Dai cambiamenti all'organizzazione nelle fabbriche nello Stato dal funzionamento delle istituzioni ed alla crisi della politica questo rapporto era messo in discussione violenta dalla crisi all'unità sindacale
Ma nel rapporto con le istituzioni e con l'istituzione sindacato in primo luogo era inceppato fu da allora
Che proprio in nome della necessità di riaprire canali di partecipazione forte dei lavoratori per cambiare la società per uscir fuori da un meccanismo di pura difesa
Molti di noi provarono ad affrontare problemi nuovi istituzionali più complessi forse meno popolari
Dalla privatizzazione del rapporto di lavoro il pubblico impiego alla necessità di regolare i delegati nei luoghi di lavoro per legge
Dallo scioglimento delle componenti a rilanciare l'unità sindacale dal mutamento radicale del modello di contrattazione alla regolamentazione difesa del diritto di sciopero nel pubblico impiego
Al riconoscimento all'organizzazione delle diversità in mezzo ai lavoratori
Dalla riforma ed una flessibilizzazione dello stato sociale
A una nuova visione l'internazionalismo
Rivendico di essere stato uno di quelli che ha partecipato a questo mutamento culturale di questa elaborazione laboratori de for prima anche dell'ottantanove dello sgretolamento e poi dal crollo
Di una serie di certezze
Forse anche del comunismo reale
E la grande liberazione di forze che essa ha effettuato anche nella nostra società e anche dalla nostra rapporto con la politica
Forse per vecchia tradizione ho avuto molta reticenza ad accettare lo schema politico semplificato che ci proponeva la forma del congresso
Temevo la radicalizzazione lo schieramento più che la discussione il contarsi più che elaborare proposte con le quali tentare di concretizzare le scelte politiche generali
E perché sentivo un condizionamento i grandi fatti politici importanti anche nel comportamento delle donne e degli uomini della nostra CGIL che andava spesso ben al di là delle questioni di cui discutevamo
E che rischiava di deformare proprio la forma di confronto di sindacato programmatico
Che era il punto costituente direi dalla sostanza del congresso
Mantengo questi dubbi queste convinzioni non mi sono state tre tutte superate non maglia chiariti al tutto il congresso
Non me li ha chiariti neanche avere tesi alternative
E devo dire l'introduzione di Bruno che per molti versi trovo affascinante condivido e per altri mi sembra però ancora precedente
Ha un una parte almeno del congresso che ho vissuto io
Qual è il punto centrale a mio avviso di uno scontro politico che è stato spesso così caricato di ideologia spesso da entrambe le parti può informalmente ribadendo l'unità del programma
Il punto è a mio avviso che una volta riaffermate colta tutta la difficoltà del nostro rapporto con ampi strati di lavoratori
Di più di pensionati una volta colto la crisi dei nostri modelli di democrazia e di comunicazione con la gente una volta fermata i punti fondamentali di una nuova strategia e cultura
Che ci consenta di stare insieme e di avere un profilo che vada oltre al nostro antico richiamo alla sinistra
Diritti individuali e solidarietà
In primo luogo a quel punto le nostre ricette divergono
Ho sentito il mio amico Fausto Bertinotti ieri
Che a mio avviso non ci ha offerto una nuova strategia sindacale per superare questi limiti se non quella
Di aumentare certamente ed è molto importante della nostra frequenza di ricorso ai lavoratori e di rompere in questa situazione per facilitare per dare spazi ai lavoratori i nostri rapporti con le controparti
Ma lo stesso nostro congresso nel modo in cui siamo stati costretti a farlo ci ha consentito solo parzialmente di fare passi avanti chiari non solo sui valori e questo sì ma sulle politiche come sulla democrazia sindacale
Compagna Amato ci richiamava con grande lucidità ieri a un maggior coraggio con esempi forti alcuni discutibili altri più convincenti alla necessità di uscire da difensiva di rimettere in discussione convinzioni radicate politiche tradizionali
Proprio facendo riferimento a un concetto fondamentale della nostra storia almeno della mia che osiamo capaci di rinnovare profondamente le nostre politiche i nostri obiettivi nostri modi di stare insieme
O rischiamo di declinare il diventare marginali di dividerci
Lo chiamava riformismo io ho molta paura degli ismi ma non delle cose che ci proponeva e credo che in questa direzione bisogna muoversi
Nei compagni di essere sindacato troppo spesso sentito emergere soprattutto l'idea che le difficoltà erano colpa prevalentemente di una deriva moderata dei gruppi dirigenti di una mancanza di scelte di combattività di resa in qualche modo
Di gruppi dirigenti che la Sava non solo gli operai i lavoratori
Mi sembra una forzatura ideologica che può anche consolare
Ma che non condivido e credo deformante nella maggioranza invece non c'è invece sempre la chiarezza che affermare il sindacato dei diritti e l'etica della solidarietà significa far affermare obiettivi difficilissimi ardui da raggiungere
Rischiamo squali che volto un po'di cavarcela con una declamazione una visione culturale generosa in un mondo in cui i contesti sociali politici economici e culturali e istituzionali vanno in senso contrario prevalentemente allora abbiamo ancora moltissima strada percorre per concretizzare questi obiettivi
Nelle scelte ed è la centralità delle nostre politiche sociali ed economiche le politiche di democrazia economica industriale
In un momento in cui sempre più importante diventa il riferimento all'Europa come scenario nelle nostre politiche rivendicativa e nei modelli di relazioni industriale
Nelle nostre scelte e politiche istituzionali e nel nostro modo specifico sindacale di confrontarsi con la crisi delle istituzioni
Nelle nostre scelte i rapporti politici esterni nei modelli di democrazia interni e lei rapporti democratici con i lavoratori soprattutto con quanti noi oggi e sono tanti non incrociamo nella presentiamo una battaglia una battuta scusate mi o poco più sul primo problema che cosa intendo intendo che nessuna politica dei diritti e della solidarietà si afferma se non è chiara la centralità delle scelte
Universalistiche sulle trasformazioni che noi vogliamo sullo stato sociale sulle politiche sociali di fondo
Non per difendere quello che c'è ma per trasformarlo un solo titolo per tutti
Quale solidarietà concreta nella distribuzione delle risorse quantitative e qualitative noi poniamo oggi non solo tra lavoratori e pensionati ma tra lavoratori pensionati e giovani
Dentro al debito pubblico colossale alla mancanza di risorse per il Sud
E allora uso perverso al degrado e alla pubblica amministrazione
Così sui modelli vendicativi come in concreto con nostre scelte autonome siamo in grado di portare il baricentro la contrattazione nei luoghi di lavoro
Quale nuovo intreccio tra democrazia partecipazione capacità di governare la flessibilità e di intervenire sui grandi processi di riorganizzazione anche qui sta nella nostra storia migliore me l'hanno insegnato Bruno Trentin e tanti altri compagni anche Sergio Garavini da venticinque anni a questa parte
Che non c'è se non scegliamo noi se vogliamo tenere tutto e anti aggiungere qualcosa alla fine scelgono gli altri e continuiamo a mettere in discussione e continuano a mettere in discussione ogni giorno la scala mobile da una parte la contrattazione integrativa
Dall'altra non è questo
La fabbrica luogo di lavoro dice nel
Biondi per affrontare i no che l'unica condizione per affrontare i nodi alla spesa pubblica dell'efficienza la pubblica amministrazione e quindi di una nuova rete i diritti
Da urgenza di una riforma e la contrattazione di UFO nuove intreccio comprati carico determinazione per sviluppare al massimo la centralità della contrattazione sui luoghi di lavoro e quindi una nuova democrazia e partecipazione
Su questi nodi per noi essenziali essenziali per la svolta
Il congresso a mio avviso non ha fatto tutta la strada che doveva fare per sapere cosa faremo da domani con la convincono a cambiamo il nostro comportamento
Proprio perché condizionato anche dalla crisi politica che ci attraversato qui sorgono due problemi politici di fondo
Che sono stati ben presentati e la giornata di ieri il primo sei conveniente la formazione di riforma i noi stessi hanno queste dimensioni in un mondo che cambia così rapidamente si pone per noi per la CGIL la capacità di affrontare in termini nuovi sia al problema dell'unità sindacale
Sì è un nuovo modo di confrontarsi con la politica con i processi in corso dell'Unità dalla sinistra
Abbiamo bisogno di un processo di unità della sinistra io lo credo come un punto fondamentale
Non solo richiamarci alla nostra storia al nord alle nostre origini ma per aprire un processo di riforma della politica in Italia e di possibilità di alternanza
Sono contento che almeno così l'ho colto anche l'amico D'Antoni ieri abbia richiamato questo aspetto come necessario per il nostro Paese indipendentemente dalla collocazione politica di ciascuno ma tanto più io credo noi dobbiamo fare la nostra parte si è detto non facciamo forzature alle altre organizzazioni sindacali sul terreno sulla proposta l'unità sindacale non ma non di questo si tratta
E d'altra parte mi sembra che gli interventi sia di D'Antoni sia di benvenuto ieri non possono che essere presi in senso positivo
Il punto a mio avviso è un altro fare diventare l'unità sindacale oggi un punto politico vero e non per un futuro indeterminato
Quale Nuova Democrazia come possiamo offrire alla riforma la politica un sindacato forte autorevole autonomo
Come possiamo andare in Europa e nel mondo con la forza che sarebbe necessaria per essere protagonisti importanti come possiamo evitare il pericolo reale del sindacato dell'alternanza legato a nuove subalternità se non ci riproponiamo oggi l'unità sindacale comune obiettivo credibile
Un sindacato che abbia nell'unità e nel pluralismo
La radice della propria autonomia e nella elezione dei delegati in tutti i posti di lavoro delle Rsu secondo le regole che ci siamo dati la radice della propria democrazia
Bisogna affrontare insieme punti strategici anche di elaborazione questo è molto importante ce l'ha proposto D'Antoni ieri su tre punti secondo me di grande rilievo
Credo che insieme probabilmente possiamo darci già da subito tentare ragionare
Elementi e metodi unitari di elaborazione in primo luogo credo che dobbiamo andare all'elezione delle RSU su cui siamo tutti d'accordo e secondo le regole che ci siamo dati per aprire un nuovo processo di democrazia sui luoghi di lavoro
Cioè la compagni che sono compiti ardui quelle che abbiamo davanti vedo intorno al terreno dell'autonomia e della democrazia
Di cui una chiave decisiva non riproposizione l'unità sindacale il senso e la possibilità di affrontare questi questi compiti e io credo che questo congresso possa almeno aprire rilanciare questo significa ho finito compagni
Io voglio solo aggiungere un'osservazione voteremo credo questa mattina
Sul modo di votare gli organismi dirigenti abbiamo sentito la proposta del segretario generale
Se ne discuterà nella proposta della commissione elettorale sì è stato ieri certo nervosismo in sala perché qualcuno ha riproposto io sono stato fra fra questi un ragionamento sul perché è sempre così difficile per noi arrivare al voto segreto
Che pure fa parte della nostra storia del nostro Statuto
Non c'è dubbio che è importante se arriviamo ha un senso unitario della conclusione del nostro congresso che vede i compagni di essere sindacato non isolata non isolarsi
Nel futuro della nostro ragionamento
Sapendo che la maggioranza deve andare avanti io credo rispetto alla strategia che ha scelto alle scelte politiche alle linee che hanno prevalso nella nostra discussione
Io credo che si possa andare al voto palese se chiaro la base de L'Unità
Su cui si contrappone il direttivo così come è successo per esempio nella nostra nella nostra regione se è chiara la base di unità e la base d'indifferenza fra i vari pezzi del congresso
Vorrei però che laicamente riflettessimo su come è possibile e facile farla diventare il voto segreto una pratica comune senza pasticci come è successo nell'ultimo congresso può avere come alternativa
In qualche modo sempre presentata con una pressione politica da parte di tutti il voto palese così come
Si è riproposto
Avendo in testa l'idea che se no si apre una crisi politica istituzionale grave da da governare grazie
Cremaschi poi Agostini
Compagne e compagni perché io sento
Una contraddizione
Tra la scelta che facciamo nel programma fondamentale ribadita nella relazione dei trentini
Di mettere al centro della nostra iniziativa
Le parole solidarietà i diritti
E tra questa scelta e il nostro agire concreto
Io lo dico con una battuta
Perché basta guardarci in giro
Per capire che se questa scelta di solidarietà ai diritti e davvero una scelta coerente di pratica sindacale della nostra organizzazione
è salva controcorrente con le tendenze della Società e del potere
Qui vedo un nodo non risolto
Che a me sembra poi all'origine dei nostri dissensi
Solidarietà e diritti
Sono la pratica del sindacato
In una condizione di lavoro e nella società che continuamente rinnega oppure sono una bandiera
Una nuova forma di ideologia una falsa coscienza
Qualcosa con la quale alla fine l'organizzazione in qualche modo si auto giustifica si autodefinisce magari per fare cose opposte a quelle che mette sulle proprie bandiere la nostra storia
E costellata da questa contraddizione anche nei suoi punti più alti
Per questo allora sento il rischio che cadere nella pratica dell'opposto di quello che diciamo cadere in questa situazione debba essere affrontato questo rischio
Senza demonizzazione senza pensare che questo rischio sia solo di una parte di tutti ma fondando forse su questo la continuazione di una dialettica tra maggioranza e minoranza congressuale
Se non partiamo da un'analisi concreta della situazione concreta
E se non con lo chiamo là dentro
Le nostre scelte se non collochiamo là dentro noi stessi se non partiamo da noi
Se non partiamo dal nostro modo di essere di funzionare di governare l'iniziativa contrattuale dal nostro modo di essere sindacato io vedo al di là delle nostre volontà e delle nostre intenzioni il rischio di precipitare in una condizione di ceto politico
Rischio cioè di vedere magari riconosciuta la nostra funzione
Ma di vedere perduta la nostra capacità di autonomia e rischio anche di vedere la fine compromessa proprio la nostra credibilità sul fronte della solidarietà qui si pone una domanda di carattere generale può essere paradossale metterla in questi termini ma io la sento così
Qual è la dimensione della solidarietà che intendiamo praticare qual è l'estensione dei diritti che intendiamo praticare tutelare io credo che se noi usciamo da una visione ristretta che ogni tanto ci viene riproposta anche da un certo teatrino della politica del nostro Paese
E riteniamo valida davvero l'affermazione per cui il mondo in cui viviamo è sempre più interconnesso per cui i miei diritti e la mia solidarietà spesso sono diritti sono connessi con i diritti e la solidarietà degli altri
Non so dobbiamo confrontarci con una dimensione che arriva fino probabilmente alle favelas
Brasiliane dove ci sono i bambini uccisi per ragioni di pulizia sociale dagli squadroni della morte della polizia sotto il governo liberal capitalista di collo
Vogliamo restare in Europa perché questa dimensione ci atterrisce in realtà ci dà una sensazione di impotenza di fronte a queste dimensioni dei problemi andiamo più vicino
Vediamo la condizione degli immigrati anche italiani in Germania da ricordare a Bossi o quello che succede da noi
E vediamo anche perché di questo poi bisognerà pure parlare il fatto che il più importante comunità li hanno amministrato dalle forze della sinistra il Comune di Milano
Si divida al suo interno e Bocci la proposta di ECA da assegnare agli immigrati il voto consultivo sui referendum perché riguardano le condizioni di vita all'interno della città
Qual è allora la dimensione della solidarietà
Che non riusciamo a praticare quella dei diritti
Quando in Europa siamo di fronte alla tentazione di deregulation sociale che tocca tutti i governi e siamo anche di fronte alla difficoltà è spesso all'assenza di una politica sindacale coordinata nei fatti non nelle dichiarazioni
La FIAT compagni perché la FIAT ha potuto minacciare di investire in Portogallo Paesi della CEE
Per ottenere condizioni più favorevoli per un investimenti nel nostro Sud
D'altra parte nell'Inghilterra dove c'è un'apparente sindacato unico
Almeno secondo i canoni di interpretazione di partito con cui ancora purtroppo troppo spesso giudichiamo l'iniziativa sindacale
Ben cinque diversi sindacati di categoria dell'industria hanno concorso tra loro in quello che la stampa britannica chiamato un concorso di bellezza
Per ottenere la unicità di rappresentanza dei confronti dei lavoratori assunti dei nuovi stabilimenti della Nissan giapponese che investiva lì
è il sindacato che ha vinto il diritto di rappresentanza era ovviamente quello che offriva le migliori condizioni di disponibilità per la proprietà giapponese
è possibile allora ragionare sul fatto
Che oggi mai come oggi
Rispetto all'esperienza che molti di noi hanno vissuto certo nel passato è stato ancora così
Ma mai come oggi noi ci sentiamo di fronte al rischio che diritto al lavoro e diritti nel lavoro almeno nel senso con cui noi abbiamo acquisito questi termini siano posti in radicale contrapposizione
E non c'è forse in questo la questione di fondo io non faccio una questione di parole su cui un sindacato ricostruisce una solidarietà non dà fastidio la parola di classe non lo so io credo però qualcosa che
Voglia dire la stessa cosa una solidarietà cioè nel lavoro dipendente che la operi per impedire la concorrenza degli uni contro gli altri per offrire le peggiori condizioni affinché in cambio si abbia l'occupazione
Questo vedo il nodo della nostra iniziativa e qui io sento la necessità di ridefinire le nostre compatibilità se vogliamo superare una dimensione che rischia di essere volta per volta nelle sue dimensioni estreme quanto in balistica o nazionalistica
Non è forse questa la sfida che alla sinistra in Europa almeno di fronte al rischio della fusione di tendenze al capitalismo selvaggio ed ideologica nazionalistiche
Ma se tutto questo è vero e quel molto che questo ha detto con assoluta precisione nella nostra discussione nella relazione dei trentini
Allora la crisi italiana propone una dimensione di problemi ben più ampia di quella fondata sulla Stratta disputa tra compatibilità e rifiuto di queste io credo che nessun sindacato che non voglia ridursi a una struttura corporativa di difesa dei propri insediamenti più forti oggi in Italia può accettare questo quadro di compatibilità
Questo non significa non porsi una dimensione di Mad progettuale proprio quello che dobbiamo fare anzi fine vogliamo essere coraggiosi ragioniamo allora davvero di un diverso modello di compatibilità
Nel quale le questioni dei diritti ed è la loro estensione siano contenute
Del quale magari si ponga come punto centrale di una nuova concezione dell'efficienza
La questione dell'improponibilità ecologica in tutto il mondo del nostro modello di sviluppo e quindi della necessità che per queste ragioni anche da noi questo venga rivisto
La necessità cioè di una riconversione dell'industria dei suoi apparati delle sue scelte dei suoi prodotti
Non solo di quella militare ma anche gli alcune grandi produzione di massa se vogliamo mettere incontro in rapporto le grandi questioni del traffico della vita delle grandi città con la produzione dell'automobile
Ebbene qualcuno Dinoi ha la sensazione che nelle nostre controparti quando si parla di efficienza competitività produttività c'è un minimo accenno di un ragionamento di questo genere
E allora un ragionamento che non sia appunto di accettazione di queste compatibilità e che non escluda altri vincoli di compatibilità
Che cos'cioè si fondi sull'idea di un'autonomia dell'organizzazione sindacale non deve dare un giudizio su queste questioni
Torna qui cioè un nodo che si ripresenta storicamente nel nostro Paese
E che purtroppo questa volta coincide anche perché ci rende tutto più difficile con un analogo noto europeo come affrontiamo in concreto lo splafonamenti ore degli spazi di riforma abilità del sistema economico e politico quando abbiamo di fronte classi dominanti
E padronato che rifiutano finora questo terreno di discussione è così o non è così
L'impresa mentre polemizza giustamente il padronato i padroni mentre polemizzano giustamente contro l'inefficienza del sistema di potere democristiano sono hanno in qualche modo fatto capire che sono pronti a farsi carico di una diversa cura cultura dell'efficienza
Questo è il nodo e se questo non viene risolto allora come lo affrontiamo
Qui vedo due strade di fronte a noi
Una è quella di perseguire una linea di pura autoconservazione
L'incerto di proclamare certi valori ma nella sostanza poi di pagare questo di di praticare una linea nella quale la conservazione di un nostro potere contrattuale sia pagata con l'adesione a questo stato di fatto
A questo livello di compatibilità nell'impresa e nella società italiana di oggi
La ricerca di un riconoscimento è stato detto che superi la teoria del pendolo
Che detta così è un'illusione
Perché il pendolo dei rapporti di forza si sposta spesso per ragioni indipendenti dalle nostre volontà e per le ragioni delle condizioni dello sviluppo che c'è stato in questi anni è qui mi dispiace dirlo apporto Giuliano Amato
Non è vero che noi possiamo considerare gli anni Ottanta solo dal punto di vista dell'innovazione dei problemi che ci hanno posto
Molti dei problemi che abbiamo oggi nel nostro paese sul piano economico sociale delle distorsioni produttive finanziarie
Nascono dallo sviluppo distorto degli anni ottanta
Dal rapporto tra finanziaria d'azione dell'economia una ristrutturazione della grande impresa fondata solo sull'innovazione di processo e non di prodotto dallo sviluppo distorto che ha negato addirittura visibilità
All'esistenza stessa del lavoro industriale altroché centralità il lavoro industriale per dieci anni nel nostro Paese esistito assenza esistere c'è stato senza che fosse vista c'è voluto un contratto di sterrato difficile come quello dei metalmeccanici
E io rivendico tutta l'angoscia e tutta la difficoltà della discussione di questa categoria per mettere in campo di nuovo della nostra realtà il fatto che il lavoro industriale un pezzo decisivo di questa nostra società
Questi sono i nodi che abbiamo di fronte
E io non sono convinto che la strada questi problemi per risolvere questi problemi
è quella di un ulteriore politicizzazione del sindacato dentro un progetto di sblocco come alternativa al sistema di potere democristiano
Nel senso cioè della costruzione di un sindacato fondato sull'idea del supporto a una politica di alternanza
Dico molti di noi hanno detto che non è così ma io credo che non basti
Io sono convinto che se vogliamo fare un'altra cosa dobbiamo fare un'altra cosa anche perché sono convinto che il sindacato dell'alternanza rappresenta una tentazione che in mancanza di altre politiche toccherebbe una parte di noi
E però porterebbe inevitabilmente a una crisi drammatica della nostra capacità di autonomia
Io credo che un'altra strada è quella di alla costruzione di un mostro Progetto
Un nostro progetto di diverse compatibilità che si fondi su una pratica nella società che le affermi che l'esperimenti partendo dall'affermazione delle soggettività concrete esistenti dei luoghi di lavoro
Non ci sono relazioni sindacali avanzate con diritti delle persone nei dati nei luoghi di lavoro
Qui sta anche il nodo futuro della codeterminazione anche qui non voglio entrare in polemiche nominalistiche ma la discussione sugli accordi e la vita del sindacato e voglio dire che se pensiamo che l'unico accordo
L'accordo è sempre buono purché sia fatto facciamo un ragionamento esattamente speculare a quello che noi diciamo di voler polemizzare
In realtà la discussione di un sindacato è sempre una discussione concreta sulle diverse possibilità e sui diversi accordi possibili
E quindi o per codeterminazione si intendono strumenti e Poteri per il quale il sindacato riesce a intervenire davvero in maniera visibile nelle strategie aziendali modificandone per affermare diritti e poteri di chi lavora
Ora la codeterminazione sarà roba che si mangia
E allora sarà un conflitto di poteri forti e la strada per un'effettiva democratizzazione dell'impresa oppure sarà sempre più un confronto di Esperti di burocrazie tendenti a legittimarsi e ad addolcire decisioni già prese
Chiudo di fronte a questi nodi il cioè la questione centrale e la riforma di noi stessi
Io non credo che noi possiamo a frontale i problemi che abbiamo di fronte senza mettere in discussione il modo di essere e di funzionare
Senza una sburocratizzazione
Anche un ridimensionamento del numero del ruolo delle nostre funzioni
Un cambiamento di funzione del sindacalista vale per tutti ovviamente per ruolo di sindacalisti politici complessivi a ruolo di sindacalisti operazione operatori sociali
Una riduzione Hood decentramento delle funzioni
è una riproponesse la redazione anche per i nostri obiettivi dei nostri apparati la democrazia sindacale una parola sul voto è una questione da affrontare ora non sono questioni più rinviabili e qui c'è il nodo io credo delle nostre questioni non possiamo rinviare le nostre scelte
La democrazia sindacale le scelte che abbiamo di fronte vanno assunte oggi
Se non li assumiamo oggi il rischio è quello di poter di rinviarle ancora e di non essere più credibili sulle scelte della della Sol della solidarietà e di diritti
è conservatorismo questo
Credo di no
In ogni caso accompagna Fausto Vigevani voglio dire amichevolmente
Che mi viene voglia di ricordare una vecchia battuta che anche le sospendi do libro ultimo Vittorio Foa cité attribuisce a Fernando Santi il quale accusato a un certo punto di essersi trovato improvvisamente all'estrema sinistra
Diceva
Io sono un socialista o riformista
Non sono sempre quello
Ho alcuni punti fermi
Mi è successo che tanti a un certo punto mi hanno scavalcato e mi sono trovati alla mia destra
Io credo che questo è il nodo che abbiamo di fronte e compagni io credo che questo congresso si può concludere con un compromesso unitario che costa a tutti
La questione del voto palese o voto segreto lo voglio sottolineare per molti di noi è stata ed è una battaglia di principio non si creda che queste cose sono di poco conto io voterò per il voto palese voglio però sottolineare anch'io come ha fatto la tessera che anche da questo punto dobbiamo uscire con la nostra riforma non possiamo fare precipitare queste scelte nei congressi in questo modo
Dobbiamo trovare il modo di far convivere con regole nuove la nostra democrazia interno
In questo momento accerto questo produrrebbe come è stato detto dei problemi superiori a quelle che può risolvere per questo faccio questa scelta ma i problemi restano e noi non possiamo viveri l'organizzazione sindacale che vuole trasformarsi senza mettere al centro regole certe modi certi della nostra concreta trasformazione e del nostro modo di essere sindacato grazie
La parola al compagno Agostini si prepari il compagno Todini io sono costretto a raccomandare ai compagni di rispettare i tempi perché più passano le ore di lavoro in più
Il prendere tempo condanne inevitabilmente altri compagni che hanno lo stesso diritto di parlare al congresso non poter poi esprimere il loro contributo ai lavori
La riuscita dello sciopero compagne e compagni non ci esime da una riflessione per un confronto interno
Io penso e lo dico in maniera molto netta che lo sciopero generale sia uno spartiacque
E che imponga un riposizionamento sia annali dico che politico della CGIL e del sindacato confederale
I fatti di agosto hanno cambiato e stanno cambiando il contesto esterno ed il contesto interno
Se sul piano esterno la fine del bipolarismo sembra portare ad una riarticolazione complessiva della politica mondiale
Ed in particolare immediatamente di quella europea
Modificando il senso il segno e la dinamica dei processi di integrazione e delle politiche di sicurezza
Infatti sembra quasi tornare agli inizi del secolo almeno in termini di analogie
Persino con la guerra come continuazione della politica
Sul piano interno vengono al dunque
Tutti problemi accumulati in questo decennio
E rappresentati dalle norme deficit pubblico
Per la prima volta dal mille novecentoventiquattro
Il deficit pubblico è superiore al prodotto interno lordo titolava qualche giorno fa Il Sole ventiquattro Ore
Ma il deficit pubblico e la svalutazione e le svalutazioni competitive sono stato il modo di governare il Paese l'autobiografia della classe dirigente
Cioè il deficit pubblico è stato il luogo di mediazione del più lungo ed aspro conflitto sociale della storia del Paese
Luogo attraverso cui si è realizzata da parte dei gruppi dirigenti
Il vecchio principio del cedere spazio per acquistare tempo
Ora il tempo della resa dei conti in termini veramente letterali è arrivato
Cosa è se non una resa dei conti questa finanziaria da sessanta mila miliardi che faceva invito ad un'altra finanziaria di sostanziale entità
E che ha il compito di anticipare un'altra di entità sicuramente maggiore come sostengono gli uomini della Banca d'Italia
Tutti i piani di rientro dal deficit dal piano Goria al piano Amato al piano Carli sono saltati in questi anni
Funziona nei fatti quello che tutti gli studenti imparano al secondo esame di Economia
E che va sotto il nome di Teorema di don Mario
Se i tassi di interesse recita il teorema i tassi d'interesse reali superano il tasso di crescita reale
Sì crea una condizione per cui lo stock del debito pubblico cresce in percentuale del prodotto interno lordo
La crisi fiscale infatti assume connotati vertiginosi
Nessuno con precisione sono oggi quanto è il debito accumulato
La cosa certa riguarda invece la diminuzione delle entrate
Con una sfasatura di dieci mila miliardi al mese
Le strade classiche di un'uscita da un debito di tale entità sono sostanzialmente tre
Tralasciando per un momento
Il problema dell'alienazione incerta dei beni pubblici
Dicevo alla Viglia della monetazione cioè di un ricorso all'inflazione attraverso cui svalutare il debito accumulato
Una seconda media che quella del consolidamento che scarta richiede da otto mesi un anno cioè della conversione forzata del debito in titoli a lunghissima scadenza
Una terza come sosterrebbe Keynes e l'imposta sul capitale
E quindi una riforma fiscale per il ripianamento del deficit la prima via è oggi sbarrata
Sia dagli strumenti tradizionali come la scala mobile sia dal Grand accordo sulla restituzione automatica del drenaggio fiscale
In termini strategici il più grande raccordo degli ultimi quindici anni sia da realizzarsi dell'unione monetaria europea
La stessa via della svalutazione è sbarrata
Proprio dalla logica dei cambi fissi svalutare oggi significa collocarsi certamente non nei vagoni di testa ma nei vagoni di coda del convoglio europeo per usare un linguaggio giornalistico
Consolidare il debito significa scontrarsi con il più grande partito trasversale oggi in Italia i percettori dei buoni del tesoro e dei CCT
Consolidare il debito fa sorgere subito un'altra domanda quale potere politico può decidere ciò
Qui forse sta la ragione strutturale vera della cosiddetta crisi istituzionale
Il condono e gli ultimi provvedimenti infine portano ad escludere qualsiasi intenzione del governo di percorrere la terza via quella della riforma fiscale
La stessa vicenda dei tassi di interesse
Ci mostra tutta la contrarietà contraddittorietà della politica del governo
Per ridurre il deficit e necessario la scelta deflattiva
Ma per realizzare una chieda deflattiva sarebbe necessario
Di fatto alzare i tassi di interesse e non ridurne
In questa politica nel modo cioè come fronteggiare il deficit pubblico io vedo l'origine e la ragione dura dell'attacco portato da Confindustria dal governo verso i lavoratori è verso i pensionati
L'attacco alla scala mobile alla contrattazione alla spesa sociale
Non si spiega che con queste ragioni di fondo
Ma è proprio a partire dalle nostre ragioni invece noi dobbiamo contrastare questo disegno
E di portare può riposizionare il sindacato significa dare continuità alla iniziativa
Dare continuità all'iniziativa significa affrontare in primo luogo la questione fiscale
Aprire il capitolo dei rinnovi dei contratti di lavoro nel pubblico impiego e della contrattazione articolata nell'industria
Al di là di tutto il punto politico mi sembra questo
Il sindacato la CGIL in prima fila deve sbarrare la strada tale politica per evitare che tutti quelli che non hanno partecipato alla festa siano quelli chiamati a pagare il conto
Ciò è possibile preparandoci ad un lungo scontro sociale
Riposizionando l'insieme delle forze
Non penso che oggi dopo la riuscita dello sciopero generale
Sia possibile incrementare l'efficacia e la nostra posizione interrompendo i contatti con l'interlocutore
Certamente io rivendico insieme a tutti quei compagni a partire da Bertinotti una conoscenza ed un'informazione ed una consultazione
Sono i termini del confronto dal confronto in corso
Il congresso della CGIL ha davanti a sé aperte tutte le questioni costo del lavoro scala mobile struttura contrattuale stata sociale riforma fiscale
Il senso strategico del confronto congressuale mi sembra chiaro
Se gli anni settanta sono stati gli anni dell'offensiva operaia delle conquiste sui diritti sul salario sullo Stato sociale
Il problema attuale riguarda il se e il come si ricompone l'equilibrio politico e sociale
Sconvolto dalla controffensiva capitalistica degli anni ottanta attraverso processi di modernizzazione di rottura delle vecchie forme di coesione sociale
La CGIL di fronte a tale dilemmi strategici
Lo dico con una certa schematizzazione e in formule che certamente non colgono appieno tutte le distinzioni
Mi sembra articolarsi in tre aree in tre linee politiche
Una moderata punta su un sindacato legittimato da un riconoscimento forte delle controparti
Sconta è rivendicata una forte istituzionalizzazione
Che si muove
Ma dentro i confini tracciati dalle forze dominanti
Tale linea presentata anche come unica possibile unica realistica specie all'interno di un contesto completamente sfavorevole a nell'accettazione dei tassi programmati l'inflazione nella triangolazione nella concertazione nella predeterminazione della scala mobile
Nella codeterminazione invece della contrattazione cioè sostanzialmente la democrazia degli esperti
In un tipo diverso far sempre più rilanciato verso comunque un welfare residuale la sua tradizione esplicita insomma un riformismo dentro i confini definitivi una seconda area in cui mi riconosco
Posto che invece una forte autonomia nella fissazione degli obiettivi
Una umanizzazione del lavoro non disgiunta dal cosa e dove produrre da una sua visione quindi sul modello di sviluppo
Una come codeterminazione come prolungamento e non al posto della contrattazione una democrazia sindacale fortemente strutturata a partire dalla generalizzazione dei comitati degli iscritti
Una riforma della CGIL che rompa tutte le posizioni di rendita
Un'autonomia contrattuale che per essere tale non poche poggiare su un sistema di indicizzazione efficace ed universale
E se un rifiuto della logica della predeterminazione
Insomma una linea riformatrice oltre i confini fissati dalle classi dirigenti
Sorretta da una forte iniziativa di massa che non disarma rispetto al predominio dell'impresa e del mercato
Una terza linea che valorizzi in termini peculiare nel nuovo quadro della modernizzazione l'antico tema dell'alienazione e della spersonalizzazione del lavoro
Temi di grande fascino esposto i da Fausto Bertinotti ma ieri mattina temi su cui certamente può essere espressi il dubbio circa la loro producibilità dirette in termini sindacali
Ma temi certamente indispensabili come humus per un sindacato che si proclama sindacato dei diritti
Io penso non solo che necessariamente ogni area trapassa nell'altra ma che queste tre dimensioni siano indispensabili ad una grande forza come la CGIL una grande organizzazione di massa non può che essere una specie di grande Prisma attraverso cui si rispecchiano le CIR infrangono sensibilità culture forze in un confronto e fecondazione ininterrotta
Tenere insieme queste dimensioni far scaturire dalla loro interazione il massimo di capacità espansiva io penso debba essere il compito di ognuno e di tutto
Condivido l'impostazione sul pluralismo che trentino ha dato l'introduzione anche nelle argomentazioni il pluralismo non è solo il problema del tolleranza reciproca
è la condizione della forza della CGIL della sua efficacia per il vecchio principio del parallelogramma delle forze la risultante sarà tanto più efficace per quanto sarà efficace la forte componente l'unico governo possibile per una grande organizzazione di massa e volontaria
Parla stessa teoria che presiede a tutte le organizzazioni complesse non può che essere un governo pluralista in cui le varie aree programmatiche si riconoscono e la cui competizione sia al servizio della forza complessiva dell'organizzazione
A Ottaviano Del Turco che parla giustamente del superamento del patto di Roma io rispondo che se questo congresso in congresso fondativo
Le l'errore più grosso che è possibile compiere è un errore di semplificazione per cui la maggioranza si trasforma nella corrente di maggioranza e la minoranza nella corrente di opposizione
Non vogliamo più essere ma è vero da tanti anni un'organizzazione il consenso di appartenenza è dato da una certa ideologica ne vogliamo diventare una semplice rappresentanza di interesse
Tenere in piedi questa strana giraffa implica chiaramente una capacità di rappresentare la pluralità delle posizioni
Tale questione oggi ritengo il vero banco di prova del congresso
Compagni e compagne
La CGIL ci sono
E e e oggi delle parole chiave che sembrano se segnare il profilo di un processo e riassumevano i suoi con connotati costitutivi
La parola chiave della nostra riflessione non da oggi mi sembrano essere la complessità e l'autonomia
La complessità rappresenta l'impossibilità di ogni spiegazione semplice dei fenomeni la crisi di ogni logica lineare
La nuova complessità sociale frutto della rivoluzione tecnologica delle modificazioni produttive
Mette in questione la nostra capacità di riunificazione delle forze del lavoro secondo alcuni la rende addirittura impossibile la sfida è alta per certi versi riguarda persino la possibilità di esistenza stessa del sindacato confederale
Nei momenti in cui i grandi processi di modernizzazione riducono la Presa sulla società
Di tutte le grandi potenze etiche dal partito Allo stato alla Chiesa stessa la scelta del sindacato dei diritti può metterci nella condizione di sfidare fare i conti con il nuovo dato della composizione di classe del lavoro dipendente
Far vivere l'ispirazione di fondo della nostra storia alla luce e dentro i nuovi processi di modernizzazione
Si è liberi in quanto eguali e si eguali in quanto liberi
Tenere insieme questi due concetti come tenere insieme il tema dei diritti individuare i diritti sociali rappresenta oggi la miglior difesa
Contro due citazioni estreme da una parte a fuga verso le soggettività e il particolarismo davanti a me la fuga verso un'idea una universalità astratta
La solidarietà come legame come vincolo tra coloro che perseguono questo fine contro coloro che questo fine combattono e contrastanti
Io penso che in questa finisco che in questa pietra che queste pietre angolari possono rappresentare in un processo di autonomia democrazia sindacale il punto fondante della nuova CGIL molti considereranno tali principi semplici Utopie specialmente in tempi di Termidoro
Io penso e risponda questi compagni e compagne una bellissima frase di Max Weber il possibile non sarebbe raggiunto se nel mondo non vi fossero uomini che tento no eri tentano l'impossibile
Prima di dare la parola al compagno Tonini
è stata smarrita una bene lega di Rosario sammarinese regionale Sicilia e qui il coordinamento immigrati si riunisce subito davanti alla sala gialla
è presente ai nostri lavori il responsabile dell'ufficio handicap della UIL Luca Pancalli che ringraziano
La parola a Tonini si prepari Rastrelli
Compagno trentenne a mio avviso la sua relazione ha delineato i principi fondativi incalza anzi quel disegno di programma fondamentale tracciato a Chianciano
Principi fondativi a mio avviso non soltanto per il sindacato che vogliamo rifondare
Ma che rappresentano un grande contributo alla ricerca sui nuovi modi di fare politica nel nostro Paese
Per una rifondazione della politica in Italia lancio per esempio anche nostro strategia unitaria è una delle condizioni di fondo come è scritto nel programma per dare gambe alle strategia dei diritti e dell'etica della solidarietà
Che non sono un'altra cosa ma devono essere momenti fondativi della nuova Costituente materiale la riforma morale dello Stato della società delle stesse necessarie riforme delle istituzioni
E questi ultimi fatti positivi si aggiungono a mio avviso all'intesa raggiunta tra CGIL CISL e UIL sulle rappresentanze sindacali unitarie sui comitati degli scritti che sia applicata ed effettivamente generalizzata
Consente di fare ripartire il processo unitario con il piede giusto cioè dei posti di lavoro dai lavoratori come i lavoratori che ne devono essere protagonisti in prima persona
Noi questi elementi abbiamo vissuti in prima persona Comedy e come diciamo al centro di questo disegno
Noi come dire siamo un sindacato di frontiera un settore dove si aggrovigliano alcuni dei nodi cruciali della crisi italiana
Il degrado crescente delle strutture dello Stato ed è la pubblica amministrazione che gestiscono gli enormi flussi delle opere pubbliche
Gli intrecci
Sempre più stretti fra politica e affari mafia che alimentano quel blocco di potere che si è coagulato attorno al mercato delle opere degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno ma non solo il Mezzogiorno in tutte le regioni del nostro Paese
Terzo
La possibilità attraverso il controllo la spesa pubblica di incidere e di orientare la qualità dello sviluppo
Nella scelta delle opere che oggi sono insindacabili nella finalità delle opere perché e per come costruiamo qual è il nostro finalità
Non costruire per costruire l'abbiamo vinta questa battaglia dentro il nostro sindacato costruire per l'uomo la sua città i suoi servizi le sue infrastrutture
Ripristinando quelle circuito democratico tra chi decide l'opera chi decide cosa costruire uno e costruire quanto costa nel costruire
E l'utente il cittadino il lavoratore a cui quell'opera è destinata e di cui oggi lui espropriato
Del suo utilizzo e molto spesso la sua decisione
Di un Paese
Dove l'uso incontrollato tra spesa pubblica determina forme di corpo ottimizzazione generale di disaggregazione degli stessi elementi di base che tengono insieme il Paese
Dove ormai cioè si percepisce il pericolo di un'involuzione politica anche in senso autoritario
Il sindacato proprio in questo campo può diventare un soggetto reale del controllo sociale sulla stesa se i suoi meccanismi può stimolare forme allargate nuove dirgli aggregazione democratica anche attraverso l'intervento dei cittadini delle loro rappresentanze sugli atti amministrativi e cioè utilizzando pienamente i diritti che oggi non li abbiamo
Un controllo sociale che significa tenere sotto controllo il ciclo di realizzazione di un'opera pubblica dal momento del finanziamento perché lì che iniziano ad annotarsi gli intrecci fra politica fra politici clientele e affari
E lì che si getto mi sento la collusione tra criminalità
Per gli edili questa è una condizione irrinunciabile
Gli edili
Hanno provato sulla loro pelle che non si riesce ad intervenire nelle parti finali del grande ciclo edile con la speranza di all'Istica di poterne controllare il corso
Le sorti qualitative e quantitative del lavoro edile in cantiere cominciano la dove si pensa il Progetto alla produttività di massima nei vincoli di un concorso di appalto élite in quell'ufficio tecnico comunale che si determina poi il cantiere
La partecipazione del sindacato i complessi meccanismi di decisione nelle politiche economiche nel sistema dell'impresa diventa elemento strategico vitale per l'affermazione del ruolo del sindacato nella difesa delle condizioni di lavoro
Senza un tale presupposto non si vince nessuna battaglia sul lavoro ma al massimo si gioca una incerta difesa di diritti già decisi altrove e molto prima che nel luogo di lavoro
E così negli anni settanta compagni deve saperlo
Abbiamo perso il nostro potere contrattuale nei cantieri ci hanno cacciato fuori dei cantieri dai luoghi di lavoro
Relegati a vivere la propria vita in dorati gli enti paritetici come le casse edili le scuole edili e i comitati tecnici paritetici così storiche conquiste fondamentali strumenti per la categoria
Hanno finito per Luca Tizzano
Diventando spazi consociativi
Distribuendo per anni in modo e qui in modo equo risorse finanziarie ai tre sindacati e all'Ance
E nelle cui maglie è stato possibile compiere le casse edili veri e propri furti il più esemplare ma non l'unico i quattro miliardi rubati alla Cassa edile di Siracusa
Io parlando
La più grande evasione contributiva della storia non sempre contestando pigramente le false denunce dell'impresa e delle ore lavorate centodieci in media al massimo centoquindici sulle centoquaranta possibile
Perdendo così il senso gli obiettivi per cui gli enti paritetici erano nati noi abbiamo tentato faticosamente di capovolgere questa situazione un processo avanzato debutti Buratti d'azione
Legando questi strumenti per farli vivere questi che li vogliamo ma i dati che stanno nascendo
Per renderli funzionali ad incidere sulle condizioni quotidiane di lavoro
In ricaduta percepibili nella gestione del lavoro servire a spezzare il monopolio dei sapere elementi per un'azione cosciente del sindacato nei luoghi di lavoro
Non vi può essere separazione tra democrazia economica e umanizzazione del lavoro
Perché il cantiere la sua organizzazione il lavoro non sono immodificabili non sono dati oggettivi non sono scientifici ma sono scelte tecniche economiche e come tali il sindacato li deve discutere e modificare
Bisogna di appropriarci cioè la conoscenza di processi produttivi
Della nuova organizzazione dell'impresa del lavoro del loro incessante processo di cambiamento per parteciparvi e per guidarlo e non invece per subirlo gestendo sono le conseguenze
Non possiamo avere sindacalisti che non conoscono i processi produttivi
E questi quando si conoscono non si difendono assolutamente i lavoratori per questo la strategia da noi ed è finita
Della contrattazione preventiva con gli enti appaltanti una committenza pubblica in poggia su due pilastri il forte rilancio dall'innovazione sulle condizioni di lavoro ci potete nemica
Ma registra attivo legge antimafia legge europea sugli appalti la legge contro la criminalità il riconoscimento tra cassa integrazione ai lavoratori sospesi per motivi di mafia non loro ma degli imprenditori e per cause ambientali
Modo che non si ripeta più con la cosa vergognosa che ha posto i lavoratori di Gioia Tauro per un anno in cassa integrazione senza loro responsabilità senza stipendio per un anno e poi si sono meravigliati di quello che è successo a Gioia Tauro certo strumentalizzati ma ti può stare per un anno senza lavoro oggi questo non è più possibile perché in questo caso avranno la cassa integrazione abbiamo liberato lavoratori che erano ricattati rispetto alla loro condizione sociale ebbene un esempio per tutte le nostre conquiste la presentazione obbligatorio del piano de la sicurezza riconosciuta la legge cinquantacinque
Cioè nell'impresa è può rappresentare una reale difesa della sicurezza non più intese col nome del tifo turistiche ma programmazione in stretto rapporto con l'organizzazione del lavoro con potenziale riconoscimento sul ruolo del rappresentante di lavoratori
Un supporto nuovo perché ed ecco l'elemento difficile con cui nei cantieri cerchiamo quotidianamente gli affermare la presenza e il ruolo di delegati
Voi sapete compagni che nei cantieri edili noi siamo l'esempio dei diritti negati lo statuto di lavoratori è inapplicabile in cantieri composti da impresa e che hanno meno di quindici dipendenti
E quando un cantiere anche più di duecento dipendenti doverli conoscitivo è riconosciuta la sede del sindacato perché non è un'unica unità produttiva ecco
Come diceva Giugni
Noi siamo un sindacato che compì importanti conquiste ma non abbiamo la cultura la passione l'organizzazione per la gestione di queste conquiste quante ne abbiamo fatti tanti in passato e come sono rimaste inapplicate
Per legge i contratti non si applica automaticamente troppo poche le denunce sulle segnalazioni da parte degli enti dell'impresa violazioni delle stesse casse edili che rilasci ultimo certificati liberatori non sempre giustificati
Denuncia una fase le procure tra Repubblica ai prefetti all'alto commissario antimafia agli ispettorati all'UE SL
Sapendo che è un'impresa che viola oggi la legge può essere sospesa cancellato dall'albo dei costruttori non più invitata a partecipare agli appalti
Dobbiamo a Degas adeguare la cultura e l'organizzazione per la gestione di queste conquiste
Dobbiamo essere noi il sindacato uno dei soggetti fondamentali del controllo sociale chiamare in causa il ruolo di tutte le categorie interessate per prima la funzione pubblica ma le energie come abbiamo fatto i trasporti
Ma è ancora molta la strada da fare in questa direzione
Bisogna battere anche dentro di noi quelle forme di corporativismo di consociativismo non dimentichiamo mai che nel Mezzogiorno il blocco di potere politico clientelare mafioso
A uno dei suoi puntelli in pezzi importanti de la componente burocratica amministrativa per questo nel Mezzogiorno e non solo
Si impone una nuova qualità nuovi strumenti di direzione politica intorno alla gestione di precisi Progetti Obiettivo appalti procedure governo del territorio
Obietti Progetti Obiettivo confederali dotati di reali contenuti vertenza diari si superino le divisioni merceologiche terroristiche del nostro sindacato si istituiscono vere e proprie strutture operative comprendenti i diversi livelli interessati dall'organizzazione
E i cui componenti devono personalmente rispondere alle proprie istanze
Perché l'etica tra solidarietà e la strategia dei diritti vincono se siamo capaci di sostenerne comune etica della responsabilità della nostra responsabilità ognuno di noi deve rispondere all'insieme del gruppo dirigente
Agli iscritti per quello che fa
Per i risultati del suo lavoro
Per la dedizione della sua cause
Rifiutare la logica dei gruppi organizzati
Che porta la capitalizzazione delle posizioni che è l'opposto di la Pira impegni produttiva dialettica interno
Non è giusto compagni
Non è morale
Sbandierare carenze ed errori nell'attività per il sindacato e fermarsi qui
Perché molto spesso
Queste Santoro fa hanno Fini e non solo ignoti
E non si possono scaricare sull'intero gruppo dirigente
Ma prima bisogna sempre che ognuno di noi si chieda che cosa ha fatto per la vita e per evitare che ci fossero soprattutto a quando errori e lacune riguardano specifiche responsabilità che l'organizzazione ci ha affidato
Io sono d'accordo con la proposta del voto palese compagno trentina
Sa in questa fase in questo momento dove è possibile un suo uso distorto che sono compatta correnti dice che dobbiamo prima di stabilire definitivamente il voto segreto
In questo nuovo scenario darci nuove regole criteri per la formazione dei gruppi dirigenti regole interni con cui convivere nel pluralismo
Deve essere possibile cioè che i dirigenti loro operato le loro scelte devono essere messi in discussione posso anche andare al vaglio del voto e c'è il congresso lo decide votare ma il voto non può che essere lo sbocco di un dibattito trasparente e anche di una lotta politica aperta dura e leale
Della pratica quotidiana da segreteria negli organismi dirigenti sino al dibatto congressuale
Se no è il contrario di una reale democrazia dove i conti tra i gruppi di potere si regolano nei congressi nel voto delle urne
E alla fine non si tiene conto anzi
Si sovverte ogni obiettiva valutazione della capacità dei compagni della loro dedizione al lavoro dei risultati del loro lavoro e non solo per quanto riguarda il gruppo dirigente nazionale
Non è di tutto questo che la CGIL ha bisogno i lavoratori non accettano un sindacato allo sbando abbiamo una grande responsabilità storica in questo momento
Da rinite annuncino la CGIL che sta lì a parlare con un altro grande autorevolezza con chiarezza ai lavoratori ai cittadini che sappia cioè dare il e indicare strade nuove dinanzi alla crisi del Paese ed è questo il compito vedremo qui svolge
Rastrelli o il professor Giovanni Moro
Care compagne e compagni
A questo punto del congresso
Vorrei parlare brevemente
Solo di tre questioni
In primo luogo e mettere rilievo più di quanto forse è stato fatto finora
Che con lo sciopero generale si è compiuto un salto di qualità
Non solo per la partecipazione dei lavoratori allo sciopero e dei pensionati alle manifestazioni ma soprattutto ritengo sul terreno dei contenuti in quanto per la prima volta
I problemi dello stato sociale
Nella loro interezza vengano messi in primo piano e quindi al centro di una grande azione di massa perché la qualità delle rivendicazioni non riguarda soltanto l'opposizione alla legge finanziaria
Ma la richiesta
Di avviare reali processi di riforma sia quando si affrontano i problemi del costo del lavoro
Sia quando si tratta del fisco della previdenza dell'assistenza o della sanità
è proprio partendo da qui che emerge la necessità di dare continuità alle lotte questo o quel mi hanno tutti sapendo come sappiamo ciechi che su questo terreno ci scontriamo
Con una politica di segno diverso che venne portata avanti dal governo e dalla Confindustria
E proprio per questi motivi sapendo le difficoltà che dobbiamo superare
Per affermare i processi di riforma che deve crescere il livello e la qualità della contrattazione della lotta
Per affermare principi e processi di riforma in campo economica e sociale allora a questo punto cari compagni permettetemi di rispondere
A Franco Marini
Dicendo
E pur apprezzando
Lo sforzo da lui compiuto
Con le noto progetto di riordino delle pensioni rimane però tutta intera la nostra critica
Sulla parzialità del progetto stesso
E rimane il dissenso nostrano su alcuni punti essenziali
Come quelli sull'età pensionabile
Sulle pensioni integrate al minimo sulla soluzione da dare alla questione dell'aggancio delle pensioni alla dinamica salariale vero come Marina ha detto ieri
Che abbiamo richiesto come sindacati dei pensionati e confederazioni nei giorni scorsi
Una soluzione urgente cosiddetta ponte sull'aggancio ma non perché siamo
Degli irresponsabili sognatori ma perché poniamo l'esigenza dializzati e un sistema innovativo
Elimini il fenomeno
Per ricostituirsi delle pensioni d'annata fenomeno e non è stato eliminato con la recente legge sulla rivalutazione
Quindi una misura che di fatto diventerebbe è un primo passo verso la riforma del sistema previdenziale
Ma appunto non siamo i responsabili sognatori non chiediamo soldi allo Stato non creiamo nuovi stanziamenti deve essere chiaro
Ma semplicemente diciamo di utilizzare l'avanzo esistente
All'interno della stessa gestione previdenziale
Avanzo che ammonta già oggi e crescerà
A quasi mille miliardi di lire
Questa avanzo esiste
Perché quando si è fatta
La legge sulla rivalutazione che prima ho chiamato nel febbraio scorso
Si è pensato evidentemente di dare soddisfazione anche se parziale a questo problema quello dell'aggancio e noi oggi
Come sindacati dei pensionati e come tre confederazioni
Chiediamo al governo che si paghi questo nostro debito a favore dei pensionati soprattutto di quattro milioni di pensionati che sono rimasti fuori in questi ultimi sei anni da qualsiasi rivalutazione o ricostruzione del valore di origine
Della pensione
Marini
Ha anche detto
Che chiameranno malamente le organizzazioni sindacali
Valuteremo insieme dal farsi e ha detto anche
E questo non apprezziamo che vuole andare avanti naturalmente noi chiediamo delle modifiche
Ma il sindacato unitariamente il congresso a mio parere prima che si concluda
Deve chiedere con forza
Con chiarezza
Che è giunto il momento che del problema della riforma previdenziale venga investito finalmente il Parlamento della Repubblica per evitare una campagna elettorale centrata sulle pensioni queste la richiesta
Che noi chiediamo che il congresso faccia proprio nella nostra inizia divino dobbiamo considerare anche con maggior attenzione forse
è importante a questo proposito le proposte dell'assemblea unitaria del ventuno ultimo scorso
Il fatto che nel settore della sanità non c'è solo il problema curioso dei ticket ma vengano avanti attenzione e compagni vengono avanti misure di smantellamento della protezione sanitaria pubblica attraverso la cosiddetta riforma e il Piano sanitario nazionale proposto dal ministro De Lorenzo
Di fronte a questi problemi non possiamo star fermi naturalmente dobbiamo continuare l'iniziativa la lotta da parte sua il sindacato pensionati nel suo congresso ultimo nazionale
Ha deciso di aprire una nuova fase di politica rivendicativa soprattutto a livello territoriale più conseguente
Alle obiettivi di riforma posti al centro dello sciopero generale ed è in tal modo che la strategia dei diritti e della solidarietà
O trovare concretezza e praticabilità per aprire processi di riforma relativi a Rinnovamento dello stato sociale da questo punto di vista la voglio dire
La relazione compagno Trentin va oltre i documenti congressuali di partenza
Perché l'analisi e la proposta è più compiuta nella relazione compagno trentini e tende a far uscire problemi dello stato sociale dalla parzialità in cui oggi anche al nostro interno essi sono collocati
Infatti
Questi programmi spesso si identificano soltanto con la previdenza e l'assistenza dal che ne deriva inevitabilmente una delega di fatto al sindacato pensionati indebolendo la possibilità della saldatura più forte necessaria tra lavoratori e pensionati Trenti invece giustamente nella relazione
Pone la questione dello stato sociale come intervento complessivo delle istituzioni e come l'erba attenzione lo voglio sottolineare come l'erba per intervenire sullo sviluppo da questa giusta impostazione credo che ne deriva la possibilità concreta
Di realizzare nuovi diritti di cittadinanza che nell'anziano
Anche qui
Dobbiamo fare questa sottolineatura nuovi diritti di cittadinanza significano essenzialmente in Mario
Una cosa molto grossa rispetto alla situazione presente vuol dire l'affermazione dell'anziano in tutti i sensi e del pensionato in tutti i sensi della famiglia e nella società la seconda questione vorrei accennare riguarda invece lo statuto della CGIL
Voglio dire
E conseguentemente all'impostazione che è stata data nella relazione
La CGIL ha compiuto ieri sera
A parte la stanchezza e l'ora tarda in cui abbiamo dovuto discutere ma era inevitabile
La CGIL con l'approvazione del nuovo statuto
Ha compiuto un passaggio innovativo notevole
Che potrà dare i risultati importanti se quelle norme verranno regolarmente attuato fra questi voi immaginate voglio riferirmi soprattutto alla rilevanza che assume la votazione del Complesso dell'articolo tredici dello Statuto della CGIL e riguarda appunto
La collocazione e il ruolo del sindacato dei pensionati dentro la CGIL anche qui si è andato più avanti rispetto ai documenti congressuali
Ne siamo naturalmente felici credo che ne siamo felici tutti
Non a caso l'emendamento presentato al nuovo Statuto che ieri sera abbiamo votato
è stato tra trova tra i primi firmatari
I compagni Bruno Trentin
E Ottaviano Del Turco
Un emendamento presto
Che raccogliere in modo chiaro ed efficace a nostro parere le sollecitazioni dello spin ma non soltanto le sollecitazioni del sindacato dei pensionati con l'articolo tredici
Si delinea un cambiamento non solo formale
Nella CGIL
Infatti finora la CGIL composta dalla Confederazione al cui interno esistono come sappiamo le Categorie pensionati compresi
Il cambiamento che dovrebbe produrre l'articolo tredici del nuovo Statuto
Consiste nel fatto che la CGIL rafforzando il proprio ruolo di direzione di coordinamento avrebbe al suo interno non solo più le categorie pensionati compresi ma avrebbe al suo interno due blocchi o come si vogliono chiamare settori ma non è un fatto formale ripeto
Quindi una specie di triangolo in cui in alto sta alla Confederazione
E alla base si trovano da una parte i sindacati di categoria dei lavoratori attivi e dall'altra il sindacato dei pensionati si configura così una quasi confederazione dei pensionati affiliato alla CGIL come ha detto trentino
Quindi non autonoma o separata dalla CGIL ma con regole precise dentro la CGIL
Che permetterà al contrario di quello che avviene oggi
L'affermazione di diritti e di obblighi reciproci però tra pensionati categorie e Confederazione a tutti i livelli
Sia essi obblighi e diritti
Sulle politiche rivendicativa eh sia sulle iniziative che attengano ai problemi dello stato sociale vuole acquisti ore quindi lo voglio dire con chiarezza della ricerca da parte dello Spi di maggiori spazi o di più potere all'interno della CGIL non è questo il problema mai quelle invece che tutti insieme
Dobbiamo affermare un nuovo ruolo
Di collocazione dei pensionati e degli anziani è bene aggiungere dentro e non poi la CGIL in modo che questo ruolo dello spin
Come soggetto autonomo di contrattazione si sviluppi più incisivamente e adeguatamente l'altro aspetto che voglio richiamare sempre a proposito dello Statuto e quello relativo all'altro
Che merita una certa attenzione anche quello che abbiamo votato ieri in merito all'altro
Con l'articolo tredici cari compagni l'Auser diventa l'associazione di tutta la CGIL della CGIL intera almeno dell'affermazione
Dello Statuto il che è però
Deve significare sostegni effettivo
Chiaro
Di tutte le strutture della CGIL ai vari livelli
Per la formazione l'affermazione di questa organizzazione nausee e promuove forme associative e di volontariato coinvolgendo giovani lavoratori anziani una dimensione nuova e confacente alla strategia dei diritti e della solidarietà
E questo è un settore fondamentale
Per il rinnovamento dello stato sociale che deve basarsi sulla partecipazione dei lavoratori e decida di nessun controllo sociale verso le istituzioni e servizi finisco
Dicendo accennando soltanto abbrevio riguardo l'unità sindacale ma mi preme farlo e permettetemi di farlo
Sono d'accordo con i molti interventi che hanno chiesto maggiore determinatezza della CGIL per favorire l'avanzamento del processo unitario
Non si tratta di sottovalutare le difficoltà esistenti ovviamente ma di prendere iniziative specifiche e concrete
Da parte dei sindacati pensionati noi crediamo possa venire un contributo all'unità per questo noi ci rivolgiamo alla CGIL nel suo complesso alla segreteria della CGIL particolarmente perché chiede all'indomani del congresso alla CGIA alla CISL e alla UIL di considerare insieme insieme ai sindacati dei pensionati la possibilità di avanzamenti concreti
Sul terreno dell'unità appunto tra i sindacati dei pensionati questa richiesta deriva dal fatto che ci sono reali possibilità in questo settore di andare avanti e che noi non vogliamo prendere
Iniziative separate dall'insieme del movimento sindacale è un primo passaggio che abbiamo subito di fronte hanno il possibile
Già maturo è quello di costituire a livello europeo la Confederazione unitaria dei sindacati pensionati aderente alla scelse sarebbe un importante e significativa iniziativa che ci consentirebbe di dare un contributo a rimuovere gli ostacoli relative al decollo della carta sociale e all'anno europeo dell'anziano per il mille novecento novantatré mio intervento è conclusa aggiungo soltanto una frase
Piombo al congresso
Come questo
Della CGIL rompo
Che concludersi unitariamente al nostro interno altrimenti sinceramente le parole che diciamo tutti da questa tribuna non sarebbero considerate troppo sincere grazie
è presente in sala l'onorevole Valdo Spini sottosegretario agli Interni che ringraziamo
La parola al professor Giovanni Moro presidente del Movimento federativo democratico
Si prepari la compagna Farinelli
Grazie presidente anche della promozione perché non sono professore
Cari amici e compagni voglio dire che nel portare al vostro congresso il saluto del Movimento federativo democratico
Devo dire che prendo la parola per una doverosa presa di posizione su quanto Bruno Trentin nella sua relazione
Ha detto citando il nostro movimento e cioè che è necessario che la CGIL stabilisca regole di mutua cooperazione e di consultazione obbligatoria con organizzazioni dei cittadini come la nostra
Naturalmente la decisione su questo punto spetta al congresso ma dal momento che per cooperare per consultarsi bisogna essere in due
è bene che io dica subito il sì convinto del Movimento federativo democratico discutere modalità e contenuti di questa proposta ove il congresso la propria
Questo sì
Si nega
Ha una storia di rapporti nostri con i sindacati confederali che non hanno mai comportato né una eliminazione delle irriducibili differenze
Nella reciproca concessione di sconti su posizioni diverse e qualche volta anche conflittuali
E tuttavia sono stati condotti pensando sempre non ha un incontro occasionale ma una vera e propria alleanza strategica
E io sono qui oggi per ribadire le ragioni e il senso profondo di questa alleanza
Di fronte alle scelte ambiziosa che il vostro congresso si propone di assumere sulla base nella relazione di Bruno Trentin che io giudico coraggiosa e anche una base di una nuova legittimazione del sindacato né come parte del sistema politico istituzionale
Né come amplificatore delle singole rivendicazioni di gruppi e categorie ma come portatore di un progetto politico generale con al centro una strategia per fare del tema dei diritti il criterio guida dello sviluppo del Paese
Con uno specifico ruolo per il sindacato di soggetto che tutela il lavoro dipendente
Questa alleanza secondo me si fonda sul grande processo di liberazione che pur con distorsioni zone d'ombra crisi
E cadute ha significato in Italia suffragio universale costruzione dello stato sociale ampliarsi del sistema di benefici e di garanzie per i lavoratori riscatto di zone condizioni di marginalità
Diffondersi della cultura e della informazione aumento generalizzato
Delle opportunità incremento del benessere economico
Io devo dire che mi stupisco cari amici e compagni
Quando sento che a sinistra tutto questo viene considerato spesso anziché come una vittoria come una sconfitta delle forze progressiste o addirittura come la causa di questa sconfitta
Come se non fossero state le forze progressiste i partiti democratici in movimenti popolari i sindacati la CGIL
A battersi per il benessere la dignità le pari opportunità per le classi subalterne come se invece il merito di tutto questo fosse esclusivamente degli imprenditori
E grazie a queste lotte per questo sottolineo questo punto emerso nella vita del nostro Paese quello che noi abbiamo chiamato cittadino comune
Cioè un soggetto forte maggioritario che ha a disposizione una quantità di beni informazioni e opportunità impensabile pochi decenni fa
Con un senso più forte del suo valore della sua identità e della sua dignità e sempre più autonomo dalle centrali ufficiali
Questo cittadino comune porta su di sé come si sarebbe detto qualche anno fa una contraddizione
Benché si senta e sia dichiarato sovrano dalla Costituzione è trattato come un suddito quando entra o dovrebbe entrare in contatto con lo Stato
L'incontro tra uno Stato sempre più debole e inefficiente è un cittadino sempre più forte ed esigente
Genera secondo me è una crisi di tutte l'abilità dei diritti che rischia di vanificare le conquiste ottenute sinora
Perché nega alla maggioranza dei cittadini di questo Paese quella sovranità effettiva quella sovranità pratica che è stata conseguita in così lungo tempo e a così caro prezzo
Voi sapete bene cari amici e compagni e io non parlo di idee astratte ma di cose concrete parlo di servizi che non funzionano di un voto che non conta niente
Di una tutela fatta anziché per diritto perché niente la o peggio nel Mezzogiorno in cambio di una complicità necessitata con i poteri criminali
Parlo insomma di un cittadino comune che malgrado tutte le chiacchiere sulla sovranità che sono oggi di moda
Viene considerato e trattato non come il padrone di casa della Repubblica democratica ma come un ospite più o meno gradito di partiti istituzioni burocrazie corporazioni e categorie professionali
Permettetemi di dire cari amici e compagni che su questo tema del cittadino comune tutta la sinistra e anche il sindacato dovrebbe fare una riflessione critica su almeno due punti
Il primo punto riguarda il giudizio che è stato dato su questo tipo di cittadino
Considerato via via egoista consumista ma significato deturpato ore dell'ambiente ammalato di diritti è allergico ai doveri
Stigmatizzato come una specie di peccatore
Sembrava che fossero effratta arriva ogni progetto di cambiamento salvo poi a constatare con stupore
Come in occasione del referendum recente sulla preferenza unica che questo cittadino comune esisteva anche come un soggetto pubblico e politico
Le stesse esperienze di autorganizzazione dei cittadini del volontariato dell'associazionismo quello che noi chiamiamo Sesto potere
Non sono fatte da marziani ma sono fatte proprio da cittadini comuni che si sono attivati
E che interpretano una grande domanda di sovranità pratica e di tutela dei diritti che nello Stato nei partiti sembrano più in grado di rappresentare
Permettetemi a questo proposito un accenno all'intervento che ieri ha fatto qui Giuliano Amato
Benché come mi capita spesso io sia d'accordo con molte cose che Amato ha detto
Sento che lui continua a riaffermare la sua convinzione che il cittadino si debba tutelare da solo e che non servano a niente cose come i tribunali per i diritti del malato
Ora
Io non me la prendo perché il Tribunale per i diritti del malato è una iniziativa del Movimento federativo democratico
E non è mai stato come invece Amato mi sembra che pensi né un gruppo di protesta né un sindacato dei malati tutte cose ridicole
Io me la prendo perché sento a sinistra dicono i partiti della sinistra molti discorsi impegnati sul cittadino ideale e poca attenzione al cittadino concreto bello o brutto che sia
Devo dire che posizioni di questo tipo mi ricordano molto una vecchia cultura per cui le rivoluzioni le fanno poche avanguardie occupando lo stato e la politica è una faccenda che riguarda solo i partiti e al massimo qualche volta i sindacati
Tutte cose che andrebbero bene
Se non ci fosse un inciampo l'inciampo è che lo Stato vive e non solo in Italia una profonda crisi di efficienza di efficacia e di legittimità
E che i partiti cioè le avanguardie che in quello schema erano destinate ai educare a liberare le masse stanno perdendo sempre di più il consenso dei cittadini
E francamente non si capisce perché se lo Stato non funziona più come garanzia del diritto
Dovrebbe essere inutile che i cittadini si organizzino per far funzionare lo Stato come garanzia di tutela
Ma anche per realizzare una tutela sociale dei diritti fatta in modo pacifico nel rispetto delle istituzioni
Esercitando funzioni di governo e non solo di protesta o di denuncia e non togliendo il mestiere a nessuno tanto meno ai partiti
Non lo dico solo a Giuliano Amato ma tutti questa cultura dell'unità della sinistra questa cultura dell'alternativa che sta emergendo negli ultimi tempi è certamente un fatto positivo utile per tutti
Perché è destinata a portare movimento e aria fresca nel mondo dei partiti
Ma se essa non riuscirà a collegarsi davvero con il cittadino comune rischia di condurre a una spirale di autoreferenzialità ed essere alla fine controproducenti
è un invito a riflettere che faccio da questa zona franca della sinistra italiana al PSI e al PDS
E lo faccio con la serenità che deriva dalla consapevolezza che il mestiere che noi svolgiamo le radici dell'erba della democrazia
Tale resterà anche in un possibile nuovo quadro politico perché è un mestiere necessario per chiunque voglia governare questo Paese esattamente come lo è il vostro
E penso che la CGIL proprio in forza di quanto detto in questo congresso dovrebbe potersi associare a questa raccomandazione che io faccio
è del resto credo un dato di esperienza comune cari amici e compagni voi e noi sappiamo bene
Che c'è una bella differenza tra osservare le cose della politica da una corsia di ospedale o da una fabbrica o da un cantiere piuttosto che osservarle dalla buvette di Montecitorio
Perché non basta eliminare i ticket in un servizio sanitario che è in ginocchio
Occorre fare una vera lotta agli sprechi di risorse umane e tecniche e finanziarie e occorre rendere produttivo il servizio pubblico
E per fare questo non bastano le leggi o le battaglie in Parlamento ma ci vuole la iniziativa dei cittadini e il consenso attivo dei lavoratori
Vengo al secondo punto
Per troppo tempo secondo me si è pensato che nell'area dei servizi pubblici o di interesse collettivo il corrispettivo della mitica classe operaia dell'industria fossero solo e soltanto i pubblici dipendenti
Dimenticando che dall'altra parte dello sportello
C'erano operai impiegati pensionati casalinghe e disoccupati cioè in larga parte pezzi di quel mondo del lavoro dipendente in nome del quale la sinistra il sindacato parlavano e che si proponevano di tutelare sul fronte del lavoro
Io penso che da questo punto di vista il fatto che Trentin Del Turco il gruppo dirigente della CGIL abbiano lanciato il tema dei diritti è davvero una scelta rivoluzionaria
Perché può scongiurare il pericolo di una complicità inconsapevole non voluta del sindacato con le forze che si oppongono al compimento del processo di liberazione delle classi subalterne
Tutto questo naturalmente
E credo che ne siate consapevoli comporta di accettare nuove sfide nuove frontiere nuovi conflitti
E in particolare dal nostro osservatorio devo dire che questo significa soprattutto prendere sul serio un problema inedito almeno nella durezza con cui esso si presenta oggi
è un problema che si potrebbe definire nei termini del vostro linguaggio come il problema della ricerca delle compatibilità della difesa del lavoro dipendente con la tutela dei diritti del cittadino comune
Parlo dei diritti dei cittadini in quanto lavoratori e dei diritti dei cittadini in quanto utenti di servizi di interesse collettivo o anche in quanto residenti in zone a rischio ambientale
Bisogna scongiurare cari amici e compagni che si apra una guerra tra fratelli in questo campo
Perché essa sarebbe insensata perché metterebbe in questione questa sì il senso di tante lotte del passato e del presente e perché sarebbe la fonte di una delegittimazione del sindacalismo confederale
Ma gli ingredienti di questa guerra esistono è inutile nasconderselo
Perché cari amici e compagni nella CGIL negli altri sindacati confederali e figuriamoci i Cobas
Sono più nelle condizioni di convincere i pendolari che subiscono uno sciopero dei ferrovieri o dei dipendenti delle aziende di trasporto pubblico che il sindacato che organizza i lavoratori difende rappresentante dei pendolari o di convincere i malati che subiscono uno sciopero nelle corsie degli ospedali che tutto ciò è fatto nel loro interesse
è questa la ragione per cui noi ci siamo battuti sul fronte degli scioperi nei servizi pubblici
Per evitare cioè una guerra tra cittadini lavoratori e cittadini utenti
Con la consapevolezza che spero sia anche la vostra che in questo conflitto o il sindacato si trovava di fronte un soggetto politico legato alla storia della sinistra come il nostro
Oppure ci avrebbe trovato qualcun altro certo con un minore grado di sintonia sulle grandi scelte strategiche
Ed è sempre questa la ragione per cui mettiamo bocca come soggetto autonomo e senza chiedere la luna nei contratti del pubblico impiego
Come molti di voi sanno non è che il conflitto non ci sia stato esso c'è stato e temo che ci sarà anche in futuro perché è nella forza delle cose e non nelle volontà nostre
L'importante io dico è che questo conflitto lo si gestisca secondo la logica della lite in famiglia
Cioè di una dialettica condotta nel quadro di un'alleanza volta costruire una democrazia dei diritti dei doveri e delle responsabilità
In cui al cittadino comune quando entra in contatto con lo Stato siano riconosciuti effettivamente concretamente i diritti proclamati nelle leggi
Diritti di fronte ai quali se non vogliamo che restino tutte chiacchiere ci devono essere precisi doveri è responsabilità delle amministrazioni e dei dipendenti sia come forza organizzata che come singoli
E come sa bene credo Antonio Guidi senza questa affermazione dei diritti per la maggioranza dei cittadini per i portatori di handicap e per altri soggetti deboli resta solo l'assistenza o la beneficenza
Questo è del resto il senso della nostra adesione alla vostra lotta contro la legge finanziaria
Affermare che i servizi dello stato sociale sono uno dei luoghi della identità democratica di questo Paese uno dei luoghi in cui si gioca la sovranità del cittadino comune
Tutto ciò non può essere messo in discussione anche perché francamente a me far rabbrividire la prospettiva del passaggio dallo stato sociale all'italiana arreca Nismo all'italiana
Cioè del passaggio dallo Stato assistenziale e clientelare alla soppressione del sistema dei servizi senza risparmio per lo Stato e senza eliminazione degli sprechi e delle rendite di posizione
Credo che per i cittadini sarebbe una specie di passaggio dalla padella nella brace
E per queste ragioni e concludo che dichiarò la nostra disponibilità a discutere senza riserve la proposta che ci è stata rivolta da Trentin
Credo che questa disponibilità non sia solo nostra
Ma di gran parte del grande mondo del Sesto potere o della cittadinanza attiva
Che oltretutto da questo rapporto potrebbe essere sollecitato ad assumere più concrete responsabilità politiche circa il governo del Paese
Penso infatti che questo più stretto rapporto che la CGIL auspica e sul quale mi piacerebbe conoscere anche la opinione di CISL
E lui il perché credo che questo sia uno dei banchi di prova su cui si potrebbe giocare verificare la unità sindacale debba misurarsi con la concretezza e l'operatività i terreni e le occasioni ci sono i contratti del pubblico impiego questo tema dei conflitti in occasione degli scioperi
L'attuazione degli istituti di partecipazione di tutela dei diritti di verifica della qualità inseriti su proposta comune negli statuti delle Autonomie locali l'impegno per un controllo del territorio per una concreta
Tutela dei diritti dei cittadini nel Mezzogiorno che Bruno Trentin auspicava nella sua relazione penso quindi a molte cose che si possono e si devono fare
Mi rendo conto che se di fronte ad altri problemi potrebbero apparire di piccolo cabotaggio magari da rinviare a momenti migliori
Ma credo che proprio i temi affrontati in questo congresso dimostrino che queste prospettive non sono seconde a nessun'altra quanto a possibilità di portare a compimento il processo di liberazione di cui ho parlato
E anche questo credo il banco di prova di una sinistra che voglia guardare al futuro e non solo ripensare con Nostalgia al passato o lamentarsi per il presente
Ed è un impegno caro Bruno caro Ottaviano cari amici e compagni che possiamo dobbiamo onorare insieme grazie
Ringraziamo Giovanni Moro per l'importante contributo portato al nostro congresso
Vogliamo ricordare che già negli articoli dello statuto che sono stati ieri approvati l'impegno nell'interesse della CGIL nel rapporto con le associazioni e movimenti dei cittadini
è stato sancito così come voglio ricordare che insieme con il Movimento federativo democratico siamo legati da un anno circa da un lavoro comune intorno agli statuti dei comuni e nel forum sanità lavoro che la CGIL impegnata a sviluppare avente e ha intensificare grazie ancora
Presidente Moro
Compagne e compagni dopo l'intervento di Ottaviano Del Turco che si svolgerà alle dodici e cinquantacinque
Verrà ammessa in voti la modalità di voto con cui procederemo per l'elezione del comitato direttivo preghiamo quindi tutte le compagne tutti i compagni di trattenersi e di non alzarsi subito dopo l'intervento del compagno Del Turco un'altra comunicazione
Il quarto gruppo della commissione politica è convocato nella sede della commissione politica alla fine dei lavori della mattinata quindi a questo punto ovviamente non dopo l'intervento del compagno Del Turco ma dopo le votazioni
Sulle proposte della Commissione elettorale
La parola la compagna Farinelli dopo si prepari il compagno vento
Credo cari compagni che abbiamo da fare ancora molta strada
Una strada che non mi sembra per niente piana e non mi sembra neanche lineare
Prima di poter raccogliere qualche frutto della nostra nuova cultura
Io non vorrei che questo sembrasse un giudizio negativo o una dichiarazione di pessimismo
Il nuovo quadro di riferimento culturale attorno a cui lavoriamo non da ieri ma da almeno due anni è certamente importante è certamente adeguato a ridefinire la nostra identità negli anni novanta
Produce come abbiamo visto in questi giorni è ancora nel corso dell'ultimo intervento
Importanti sintonie sia con la discussione nella sinistra politica sia con tutti i soggetti collettivi impegnati sul terreno dell'emancipazione e della modernizzazione sociale
E però io credo che siamo ancora molto lontani dall'avere individuato le scelte gli atti concreti di una nuova azione sindacale
Dall'avere costruito le certezze le chiarezze necessarie ad orientare i nostri comportamenti politici eri vendicativi concreti
Che è tutt'altro che irrilevante
Perché usciti da qui cari compagni la nostra carta d'identità
Quella per cui siamo davvero riconoscibili per la nostra gente e per l'altra che non rappresentiamo ma vorremmo rappresentare la nostra carta d'identità non sono più né il programma né le tesi e neanche la relazione le parole di Bruno Trentin
La carta di identità diventano gli accordi che siamo capaci o non capaci di fare i risultati che otteniamo nelle fabbriche nella sanità nella scuola nei trasporti
Non solo le piazze che riempiamo ma le proposte specifiche che facciamo e risultati che saremo capaci di ottenere sul terreno della legge finanziaria
Noi non siamo credo un soggetto che deve tenere in caldo la conflittualità sociale perché altri ci conducano prima o poi al governo siamo un soggetto valutato e credibile prima di tutto per i risultati che ottiene
Ora su questo io vedo uno stanno dichiaro un'impazienza e mi sembra che abbia pesato negativamente il modo con cui abbiamo discusso in questi sei mesi
L'estremizzazione delle diverse posizioni delle vere diverse opzioni scelte simbolo che hanno pochissimo riscontro con l'agire sindacale concreto che poco si misurano con la sua complessità e la sua variabilità nei diversi campi
Tutto questo in qualche modo oscurato e persino allontanato la possibilità di individuare le scelte da compiere e via di ragionare attorno alla loro effettiva fattibilità può darsi che questi aspetti della nostra discussione questi che io considero dei limiti non siano considerati tali da tutti i compagni né da tutti i compagni per esempio di essere sindacato se è così se fosse così questo sarebbe forse spiegabile con il fatto che l'impegno di questi compagni è stato finora finalizzato soprattutto a ribadire un'identità e una cultura tradizionali
O almeno tradizionalmente affermate dentro la CGIL
Che è davvero effettivamente minacciata dalla scommessa di trasformazione contenuta non solo nelle tesi compagni Lima nelle tesi di maggioranza ma contenuta direttamente nel programma
Ma io credo che non possa essere così cioè che non possiamo sottovalutare questi limiti
Non possa essere così per chi di fronte al sostanziale difensivi ISMU con cui da anni affrontiamo sia i problemi dello stato sociale sia i problemi nei settori produttivi
Chi prova di fronte a questi limiti a rimettere in discussione se stessi a vedere se la nostra cultura sindacale e politica e adeguata a verificare la validità e l'efficacia delle nostre culture dei nostri comportamenti
Allora io credo che dobbiamo chiederci perché la nostra discussione è andata così perché il congresso di scavo e di ricerca su come fare sindacato non ci sia stato e se l'abbiamo sacrificato a che cosa l'abbiamo sacrificato
Io sono contraria ad attribuire le cause alla rottura del tradizionale unanimismo mi sembra del tutto normale che in una fase tormentata della sinistra si producano in un primo momento divisioni anche confronti duri
Che hanno naturalmente pieno diritto ad esprimersi e pieno diritto di cittadinanza
Quello che non mi sembra normale compagni che davvero mi sembra appartenere a una cultura vecchia nonostante e contro il rinnovamento delle nostre idee
Nonostante e contro il superamento la dichiarata superabili ITA delle correnti è che questo diventi l'oggetto principale del congresso
Che i tentativi prima di contenere la portata dello scontro dentro un'area politica e poi di lubrificare negli esiti possano rischiare di fare un'invasione di campo possano rischiare come Successo di divorare quasi tutto credo che nessuno né i compagni di essere sindacato negli altri avessero il diritto di farlo la CGIL non è l'orto chiuso di una specifica aria politica sebbene numericamente maggioritarie
è una parte decisiva di un movimento sindacale che dovremmo costruire unitario
Ha tra i suoi vincoli la costruzione di un sindacalismo unito e deve trovare forme inedite di interlocuzione con il sindacalismo europeo
E poi i compagni la CGIL a cinque milioni e mezzo di scritti e tutti noi non sono certamente tutti coinvolti in egual misura in quegli interrogativi strazianti di cui parla Trentin seguiti al crollo dei regimi autoritari dell'Est
Quello straccio quando cede autentico è certamente da rispettare
Così come bisogna contrastare con la
Jimi hanno avvertito nostra zio ma senso ovvero autentico forte gioioso di liberazione
E io credo che non sia un dettaglio secondario per noi che proclamiamo l'importanza della democrazia è proclamiamo addirittura come fa Trentin
L'importanza della priorità della libertà individuale che detta regole alla democrazia non mi sembra un dettaglio secondario che questa gioia questo senso di liberazione siano stati avvertiti
Da
Centinaia di milioni di cittadini che hanno assistito e costruito il crollo dei regimi dell'Est
E io credo molto di più compagni che se non c'è solo straccio ma c'è anche senso di liberazione io credo che si possa anche vivere questa fase come un passaggio positivo
Che finalmente impone a tutta la sinistra di origine marxista la ricerca di un'identità non più fondata sulla distanza maggiore o minore dall'esperienza del comunismo realizzato né dalla data del suo inizio
Cioè dal ventuno dal cinquantasei dal sessantotto dal settantasette dall'ottanta o dall'ottantanove
Una ricerca nuova di cosa vogliamo di quale idea di società di quali politiche di quali alleanze di quali unità nuove la sinistra europea ha da tempo iniziato quella ricerca e noi non a caso ce n'è alimentiamo abbondantemente ma quella ricerca se forse non prevalente nella cultura della CGIL e viva e vitale anche da noi e ben prima dell'ottantanove lo stesso PDS compagni non sarebbe nato se questa ricerca non avesse avuto a fianco accanto e dentro di sé
Se la cultura femminista non avesse già da tempo sgretolato l'idea del soggetto unico centrale e l'identificazione del lavoro con il solo lavoro produttivo
Se le culture pacifiste ambientaliste non avessero messo in crisi da tempo l'idea del progresso come lineare senza vincoli e senza limiti
Se non fosse stata viva l'urgenza proveniente anche dal mondo cattolico oltre che dai filoni del liberalismo democratico del socialismo dell'irriducibilità della persona
Se non fossero state vive nuove riflessioni sollecitate dalla socialdemocrazia europea sul Welfare
Se il fallimento delle politiche meridionalistiche non avesse messo in evidenza l'errore di uno sviluppo di un'idea di sviluppo economico motore produttore automatico di sviluppo sociale e democratica
Tutto ciò c'è stato dentro la CGIL sono stati elementi di ricerca di discussione di dibattito e la CGIL ha una storia un'esperienza di autonomia di pluralismo culturale originali
Io non credo che siamo mai stati soltanto la casa comune
Ora felicemente comune ora tormentata della sinistra politica credo che non dobbiamo diventarlo neanche ora a dire la verità
Credo che ci siamo alimentati con tutte queste nuove culture certo in modo confuso certo in modo forse qualche volta
Non chiaro con sovrapposizioni non lecite
Ma vorrei ricordare anche che dentro questa CGIL le generazioni che dei quadri intermedi contano non sono più le generazioni degli anni cinquanta e sessanta le generazioni che contano di più lo vediamo perfino dai dati dei nostri censimenti interni
Sono le generazioni degli anni settanta e degli anni ottanta sono generazioni che nate quella dell'anno degli anni settanta dentro una grande cultura di conflitto ma anche dentro grandi culture della modernizzazione
Ed è per questo
Che noi possiamo candidarci ad avere un ruolo interloquendo con altri soggetti sociali e politici in una ricerca innovativa non condizionata unicamente dalla perdita ma condizionata invece dall'ansia e dalla scommessa
Di trovare delle nuove idee
Non è stata questa invece secondo me la dimensione prevalente del congresso
E io dico che c'è ed essere inquieti se anche la conclusione del congresso anche la costruzione degli organismi dirigenti dovesse essere troppo fortemente condizionata dal problema dei rapporti dentro quell'area politica
Se le soluzioni finali dovessero vedere uno scambio tra una conclusione unitaria e la formalizzazione non solo di maggioranze e minoranze ma di nuove correnti e sotto correnti
Se il mandato i nuovi gruppi dirigenti non dovesse essere chiaro netto senza equivoci ci ritroveremo come prima del congresso
I veti incrociati lo stallo delle scelte il tutto e il contrario di tutto il rischio quindi di essere intorno cultori poco credibili nelle cessionario processo di unificazione sindacale
Il rischio di essere poco credibili per gli stessi lavoratori compagni
Che ci danno un mandato non solo per quello che siamo o che dichiariamo di essere ma per le no e non solo per le nostre identità ma per quello che riusciamo a fare in questo scarto molti altri sindacati in Europa sono usciti travolti io penso che ci siano invece molte scelte nuovi all'ordine del giorno che non si possono affrontare con una logica che io sento molto anche dentro gli interventi di essere sindacato c'è una logica aggiuntiva
Per cui si mette insieme tutto il vecchio e però si pretende di rappresentare anche tutto il nuovo no compagni io credo che bisogna scegliere ci sono delle scelte
Ci sono dei temi che richiedono che ne facciamo delle scelte quando io
Sento uno scarto dentro questo congresso rispetto all'individuazione delle scelte concrete voglio dire questo
Che è lo scarto che c'è tra la dichiarazione delle opzioni generali di maggioranza o di minoranza e la necessità poi sulla base di quello non solo di trovare unità ed intorno fuzione ma di decidere poi quali sono i nostri punti centrali o quanto meno di decidere poi quali assi dobbiamo mettere in moto
Quali Bucchi dobbiamo coprire io ne cito uno compagni anzi cito un gruppo di temi soltanto in modo schematico come si può fare da una tribù una ma soltanto per richiamare come la nostra vecchia cultura
Ci impedisca addirittura di affrontare dei problemi non solo di non risolverli magari perché non siamo abbastanza conflittuali ma perfino di affrontarlo
Ne cito uno e cito i lavoratori che la nostra vecchia cultura che guarda un solo modello di lavoro dipendente ci impedisce addirittura di vedere sono nove milioni così dicono le statistiche
Di lavoratori precari discontinui con tempi di lavoro anomali una realtà di cui vediamo solo gli elementi di arretratezza che ci sono e non anche gli elementi di modernizzazione sia dal lavoro sia delle culture soggettive del lavoro
Qui ci sono molte donne che risolvono così i problemi della conciliazione tra lavoro produttivo e lavoro riproduttivo ci sono molte nuove figure professionali
Ci sono anche molti giovani di quelli che vorremmo rappresentare che secondo me non rappresentiamo se la logica se la contraddizione che vivono questi giovani e quella individuata dall'intervento di Bertinotti l'impatto la contraddizione tra i livelli alti
Di studio di scolarizzazione e il terzo livello perché compagni molti di quei giovani in fabbrica non ci stanno non ci vogliono stare ci staranno sei mesi in quella fabbrica
Vedranno semplicemente un elemento di passaggio in un loro percorso faticoso e complicato ma forse anche interessante di progettazione dei propri percorsi di vita
Lavorativi e professionali e la contraddizione non Starling in quello stato la contraddizione sta nel fatto che questi soggetti noi
A questi soggetti non offriamo nessuna strumentazione scusa
Di sostegno né né sulla strumentazione di sostegno nessuna strumentazione che gli aiuti ad individuare dalle volare in libertà e in cittadinanza i loro percorsi di vita
Ora non avere proposte per quest'aria di lavoro non è solo una inspiegabile rinuncia di rappresentatività
C'è qualcosa che viene anche prima ed è la necessità di non abbandonare i più deboli quelli per cui la discontinuità non è una libera scelta ai soli interventi ripari tavoli dell'assistenzialismo che costa tanto sia in termini economici che politici
Perché sempre nell'assistenzialismo diritti e privilegi si confondono perché sempre l'assistenzialismo invade anche campi impropri
Noi non possiamo dunque più arretrare di fronte alla necessità di individuare nuovi statuti dei diritti dei lavoratori nuove regole che facciano emergere questi lavori dall'illegalità senza costringerli a negarne e flessibilità
Analogamente noi non possiamo più arretrare sotto il peso di arcigno e culture laburiste
Di fronte alla necessità di costruire un contesto strategico comune alle diverse proposte che vengono dai settori diversi del nostro lavoro compagni e compagne ma riconoscimento del lavoro di cura il minimo pensionistico per gli anziani il sostegno economico ai giovani meridionali sono tutte proposte diverse ma tutti apparentate dalla stessa logica dalla stessa direzione
Vogliamo continuare con influssi assistenziali con le indennità integrative dei minimi con le proroghe eterne degli articoli ventitré
Vogliamo lasciare campo aperto alle politiche che verranno prima o poi di sostegno alla natalità ai al non lavoro delle donne
Ho misurarci finalmente come in tutta Europa con una strumentazione universalistica di tutela della precarietà della discontinuità della mobilità
Con strumenti di sostegno che diano tempo tempo perse e interventi finalizzati alla progettazione individuare dei percorsi di vita e di lavoro
Ma vedete compagni anche nei settori di nostra più tradizionale intervento e chiudo con questo io credo che dobbiamo finirla con una cultura vecchia e socialmente iniqua
Che ci fa fare delle gerarchie tra i soggetti sociali
Tra i disoccupati doppia quelli dei settori di nostro tradizionale insediamento e i disoccupati chissà perché meno importanti
Tra chi ha perso il lavoro e quindi ha dei diritti e chi non ne ha perché non l'ha mai trovato o perché in quanto donna non ha mai potuto accedere ad un lavoro stabile
Io credo insieme che dobbiamo chiudere con un'idea di stato sociale diviso in due parti una laborista che riconosce i diritti dei lavoratori un assistenziale si occupa degli altri rendendoli subordinati dipendenti uno stato sociale che spreca enormi risorse solo per rendere immortale la Democrazia cristiana e che noi però incredibilmente difendiamo più che corregge ma culture nuove sono indispensabili anche altrove io condivido il richiamo di Trentin alla necessità di fronteggiare con relazioni sindacali più ricche i processi di ristrutturazione
Ad uscire da un difensivi Smoke tale secondo me anche se accompagnato dal massimo di conflitto per il solo fatto di esercitarsi solo sulle conseguenze e non sulle case cause dei processi
è qui che vive la scommessa di nuove relazioni sindacali una scommessa tutt'altro che facile e io credo compagni non esorcizza adire con le teorie sulla riforma milita e la non riforma milita dell'impresa che prese così sono astratte e non ci aiutano a capire cosa dobbiamo fare
Ma c'è di più io credo che dobbiamo avere per affrontare questi problemi
Lì una cultura contrattuale non solo acquisitiva che è quella che noi abbiamo ma capaci anche di Progetto di proposta e perfino di gestione
Come è possibile altrimenti affrontare una contrattazione non solo a valle ma anche a monte dei problemi come è possibile non limitarsi all'ottenimento degli ammortizzatori sociali
E realizzare autentiche politiche attive del lavoro misurando circolare conversione inserimento professionale come sarà possibile compagna noi lo sappiamo
Questo lo sappiamo bene
Accettare la sfida delle pari opportunità e delle azioni positive sui luoghi di lavoro
Se non abbiamo una cultura di proposta una cultura di Progetto che coinvolga le lavoratrici e chi gestisca dall'inizio alla fine col conflitto che occorre naturalmente ma chi gestisca dall'inizio alla fine i percorsi ora io credo che di fronte a questi problemi noi misuriamo una certa povertà di un dibattito unicamente ideologico o di un dibattito tutto troppo astratto
E voglio chiudere dicendo una cosa compagni
Anche in questo noi abbiamo avuto un congresso vecchio noi abbiamo discusso della nostra organizzazione in modo antiquato secondo me come si è un'organizzazione avesse identità fisionomia e ruolo ho chiuso
Solo rispetto alla sua linea politica non credo che sia così credo che i problemi di cultura organizzativa siano altrettanto importanti e credo che questo scarto tra la linea politica e la cultura organizzativa che abbiamo sia uno degli altri compiti che abbiamo davanti un un uno degli altri scarti da colmare grazie
Il vento si prepari Sabatini
Chiriaco e l'ultimo intervento prima del compagno Ottaviano Del Turco
Dopo la relazione di Trentin diciamo non a mio avviso tutte le condizioni per uscire da questo congresso con una linea politica definita non è certo invece anche alla luce del dibattito se siamo definitivamente fuori dal guado tra passato e futuro
Non possiamo infatti nasconderci l'esistenza tra i lavoratori e negli stessi gruppi dirigenti di fenomeni di frustrazione scetticismo sul valore taumaturgico dei congressi della verità
Di un malessere che travalica i dati e gli schieramenti congressuali e la cui rappresentanza non può essere dunque rivendicata da nessuno
Possiamo anzi dire che il vero spettro che non siamo ancora riusciti ad esorcizzare non riguarda il dissenso sulla linea ma la sua credibilità
Non ha appassionato né poteva appassionare la riproposizione della eterna questione della identità del sindacato
La discussione spesso rarefatta nel tempo e nello spazio sui modelli né poteva appassionare la disputa sul cosiddetto posizionamento politico di centro di destra o di sinistra fatta per autodefinizione
Permane dunque il rischio di un avvitamento interno di un congresso infinito del permanere come avvenne dopo la conferenza programmatica di uno schizofrenico dualismo tra l'illuminismo delle parole e il pragmatismo dei comportamenti
Dobbiamo invece guardare oltre il congresso per vincere quel formidabile istinto di conservazione che ancora ci attanaglia
Abbiamo bisogno un disperato bisogno di rendere immediatamente visibile la prima e più importante riforma che tutta la CGIL deve varare la coerenza tra il dire e il fare tra l'essere e il fare sindacato questo è il bandolo di una matassa che attraversa tutta la CGIL
Non l'invocazione di una improbabile palingenesi ma la costruzione di un sindacato che sia il faccia il sindacato
Che sia meno Cicala e più Formica che legittimi la propria aspirazione ad essere soggetto generale facendo del lavoro il baricentro del proprio operare
In sostanza a partire dal ventotto di ottobre il problema non può più essere quale linea ma come realizzarla quali priorità darci quali vincoli e compatibilità assumere su quali forze alleanze fare perno
Sulla riforma della contrattazione ad esempio non potremmo più perpetuare la pratica del trasformismo che dal mille novecentottantatré ad oggi ci ha portato a sommare tutto il contrario di tutto il potenziamento di nuovi livelli negoziali senza nulla togliere a quelli esistenti
Qui si misurerà il conservatore rispetto all'innovatore qui misureremo la volontà e la determinazione anche soggettiva di materializzare l'utopia della umanizzazione del lavoro dell'etica della solidarietà della strategia dei diritti
Dal ventotto di ottobre il nostro problema non sarà più se affrontare i temi della partecipazione dalla democrazia economica ma come affrontarli a quali concrete sperimentazioni dare vita
E quindi sull'eremo se abbiamo finalmente posto termine a quell'eccesso di cultura industrialista dica che ci ha portato a stabilire un'impropria equazione tra democrazia economica e industriale
E a confinare il cuore il cervello della CGIL nello stabilimento FIAT a Mirafiori
Verificheremo quindi la nostra capacità di cimentarci con le nuove frontiere della partecipazione a livello europeo
Di confrontarci con il processo di regionalizzazione e con la tendenza a configurare nel sistema delle autonomie locali la sede nella quale realizzare il passaggio dalla vecchia concezione dello Stato centralizzato ore alla moderna quel falso sai
Di realizzare per questa via forme di partecipazione che consentano di superare la separatezza tra sindacato dei lavoratori e sindacato dei cittadini tra sindacato di immagine di mestiere
Tra bisogno sempre più esteso di flessibilità ed esigenza di un governo forte dei processi di cambiamento
E avremmo soprattutto la possibilità di superare non la subalternità di cui parla il compagno Bertinotti ma quella ben più grave che deriva dalle non scelte
Dalla permanente esibizione di pubbliche virtù a cui troppo spesso corrisponde la pratica ricorrente dei vizi privati
In sostanza il congresso deve chiudere la lunga fase di riflessione e discussione Interna il che ovviamente non significa annullare oscurare le differenze di posizioni nel resuscitare le vecchie pratiche trasformisti che un animistiche
Il vero dilemma che il dibattito non ha ancora sciolto non riguarda l'irrinunciabilità del binomio unità pluralismo mai come realizzare quella che ancora appare una sorta di quadratura del cerchio
In realtà una riflessione seria su cosa sia la democrazia in una grande organizzazione di massa è ancora tutta da fare
Gli stessi documenti congressuali rivelano ancora limiti e ritualità e sarebbe un bene per tutti maggioranza e minoranza che il Congresso come suo dovere decida ma che la CGIL non consideri chiusa la sua analisi con il congresso
Dovremo anzitutto cimentarsi con la scelta netta a favore della costruzione di un sindacato unitario pluralista
In questo contesto il problema sarà di trovare un modello alternativo sia la verifica permanente assemblearistica del consenso sia l'auto legittimazione in rapporto esclusivo con gli iscritti
E visto che la CGIL il sindacato unitario sono ormai sul treno europeo potrebbe essere finalmente il tempo di praticare sino in fondo la scelta della democrazia rappresentativa e della istituzionalizzazione delle regole
Cioè dell'unico modello tra quelli conosciuti che consente di realizzare un moderno ed efficace Stato di diritto
Questa mi pare anche l'unica ricetta per affrontare la questione dell'unità del pluralismo in CGIL
Oggi sia finalmente rotta quella cappa di mimetismo che per anni sa paralizzato si è superato il regime delle correnti di origine partitica a favore di un'articolazione di tipo programmatico
Vediamo dunque realizzarsi le condizioni per attuare la nostra rivoluzione copernicana per affermare il primato dei contenuti sulle o biologi riferimenti partitici
Riprendendo il titolo di un libro di Ottaviano Del Turco possiamo oggi onorare il padre e la madre ma sentirci ed essere definitivamente adulti che camminano con le proprie gambe capaci di rinunciare ad ogni coperta di Linus
C'è una maggioranza di programma che nasce da una comune analisi e da un Comune Progetto
Forte delle sue idee del suo pluralismo legittimata dal consenso degli scritti al cui interno nessuno può e vuole porre il suggello di antiche o nuove egemonie
Che anzi considera anacronistico il concetto stesso di egemonia
è una maggioranza riformista certamente sì se per riformismo non intendiamo una formula magica prese in prestito da vocabolari diversi da quello sindacale
Il sindacato deve avere un suo riformismo progettuale rivendicativo un suo disegno di evoluzione sociale ed economica che non può che trarre origine dall'essere un'organizzazione dei lavoratori
In una città come Roma ad esempio il sindacato dei diritti e della solidarietà o se preferite un sindacato autenticamente riformista non ricostruisce la propria credibilità evocando il mitico il dorato
Realizzare a Roma la città del sole significa far funzionare un ospedale significa prevenire il dramma della deportazione degli immigrati della Pantanella significa combattere la solitudine degli anziani
Significa superare la rassegnazione e la tendenza a volersi conformare con il moto dal mondo
L'autonomia del sindacato e quindi anche del suo riformismo non significa indifferenza rispetto alla politica
La CGIL in particolare poi deve dare un contributo decisivo all'evoluzione del quadro politico della sinistra partendo però dal suo essere e fare sindacato se così non fosse sarebbe ben difficile perseguire l'obiettivo di una nuova unità con CISL e UIL
Se questa è la posta in palio non possiamo dunque pensare che il nuovo pluralismo possa prendere le stesse sembianze del vecchio non possiamo rassegnarci alla tendenza a considerare gli schieramenti congressuali come recinti chiusi e fossilizzare il dibattito secondo schemi predeterminati
A restituirci in sostanza maggioranze e minoranze assoggettate ad una logica di tipo militare e correntizio
Il quesito è dunque se sapremo far vivere questo pluralismo in un contesto più avanzato o se si pensa di trascinare ingessare il dibattito in una sorta di congresso infinito
Se avremo due CGIL separata in casa ognuna di riesce a far vivere al suo interno una dialettica che è molto più ricca di quella che ha caratterizzato il congresso
Se ognuno di noi sarà consentito di pensare con la propria testa cultura razza un genere categoria o territorio se intendiamo misurarci sulle idee ma anche e soprattutto sui comportamenti concreti
La ricerca di nuove regole democratiche e di accordi di gestione deve dunque essere una scelta nazionale ma anche una sfida ad assumere in piena autonomia da parte delle singole strutture e organismi non servono tavoli centralizzati ai quali delegare la pace o la guerra o peggio la spartizione dei pani e dei pesci
Unità e pluralismo dunque come binomio inscindibile come obiettivo politico da costruire attraverso una ricerca fatta liberamente in trasparenza e senza confusione
Senza automatismi o rendite di posizione né di maggioranza né di minoranza
Senza celare dietro nobili bandiere la tendenza a costituire e nella maggioranza che nella minoranza nuove e potenti lobby di pressione in conclusione compagne e compagni il viaggio della CGIL non è assimilabile come pure all'inizio del congresso era stato ipotizzato al travagliato Ritorno di Ulisse ad Itaca
I nostri dubbi e le nostre speranze sono semmai gli stessi di Enea
Un uomo piuttosto che un semidio il cui destino non è regolato da un enigmatico fato ma dalla volontà e necessità di lasciare le vecchie sponde per fondare una nuova civiltà anche noi siamo all'epilogo di un assedio durato dieci anni
Per noi come per Enea il problema non è per rimanere a Troia né di tornare ad Itaca ma decidere la meta da raggiungere la rotta da seguire e intraprendere il viaggio con la massima velocità
Nel nostro viaggio non saremo accompagnati dalla unica Gloria di Achille né da quella meno cristallina di Ulisse ma avremo il prezioso conforto di aver scelto di condividere la sorte dell'unico eroe omerico che nel tempo risulterà vincente
La parola a Sabatini me chili ecco non avrà modo di intervenire come avevo annunciato prima questa mattina quindi il suo intervento ha spostato al pomeriggio
Ho pensato all'inizio di questo congresso
Che avessimo realizzato un accordo tra di noi su un punto essenziale
E cioè quello del resto contenuto nella relazione dei trentini
Che
Avevamo verificato assieme
La caduta delle grandi ideologie che hanno attraversato
Il secolo presente
Non solo la caduta dell'ideologia ma di sistemi come quello del socialismo reale
Come quello per esempio
Della grande impresa capitalistica degli anni ottanta ed è la ed è il fatto che la impresa capitalistica pensava per l'appunto negli anni ottanta di potere essere autor Centrica cioè autarchica da fare da sola per risolvere il problema
Mi pare che queste ideologia siano cadute
E se mai si potesse dire
Con una certa intelligenza
E se saremo reale non è essere esploso per fortuna
è imploso
Ciò che l'hanno diretto in questi ultimi anni
E che forse lo hanno criticato talvolta più di noi
Ci hanno lasciato messaggi
Questo messaggio si riduce sostanzialmente
In due parole
Democrazia e mercato
Democrazia e mercato che sono diventati simboli fondamentali per la ripresa di quei sistemi non del sistema del socialismo reale ma di un passaggio radicale sono nuove frontiere e nuove possibilità
Ora
Io credo che non sia indolore dire
E se la discussione avuta ed entrata nel movimento operaio e cioè quella che tutto sommato proprio all'inizio di questo secolo fosse in alternativa la possibilità e penso rimanga noi e che anzi comunque per me rimane cioè la possibilità di un'ipotesi possibile del socialismo
Non c'è dubbio allora
Che noi siamo in una fase in cui
Verificata un'ipotesi l'ipotesi fondamentale si afferma necessariamente
E se l'ipotesi fondamentali si afferma necessariamente cioè quella del riformismo
Io credo francamente che bisognerebbe trarne tutte le conclusioni da questa valutazione
Ora
La cosa che mi ha colpito di più devo dirlo con franchezza
Non è stato il lungo intervento del compagno Bertinotti almeno nella seconda parte
Se non
Come dire
Per un'ora originale interpretazione e cioè quella di considerare Kelsen
Un fondatore della democrazia di mandato ma se sa la filologia non è sempre di casa nelle nostre discussione ma di questo non voglio parlare
Devo dire però con assoluta franchezza
Che se queste l'ipotesi sulla quale c'è una ramo ci muoviamo e cioè sulla possibilità di una trasformazione coerente processuale
Delle società occidentale in cui viviamo al non c'è dubbio
Allora
Che i problemi che riguardano la codeterminazione
E la riforma abilità dell'impresa e non solo dell'impresa industriale
Si afferma no come elementi chiave della nostra prospettiva politica e sociale
In questo devo dire io non ho compreso nella relazione del compagno trentini
Se la dichiarazione detta e cioè che la codeterminazione una possibilità
Sia stata detta che semplici cautela
O se vuole invece forse è meglio dire su questo vorrei sottolinearlo che non vedo altra via
Di intervenire nei processi di ristrutturazione che coinvolgeranno l'insieme dell'economia italiana se non attraverso una strumentazione di codeterminazione che permetta nella bilateralità delle forze vitale sostegno e coerenza a tutta la creatività e l'iniziativa
Che i lavoratori e lavoratrici possono mettere in campo proprio a partire dalle loro condizione di lavoro ma insisto proprio a partire dalle loro condizione di lavoro
E qui
Non si permetta
Con tutta la franchezza necessaria io davvero Rispetto
Posizione presentate e come ha già fatto un'altra volta ringrazio il compagno
Bertinotti per essere stato così chiaro nella sua esposizione parlo quella prima dell'eccitazione
Devo dire che proprio per questa ragione
Non vedo come sia possibile per me
Pensare alla conclusione di un congresso unitario in senso classico
Lo dico questo
In senso classico
Nel senso cioè che ci aveva insegnato il socialismo reale Assitalia da una parte si taglia dall'altra ed emerge cento
Che non si preoccupa in questo caso il centro di esseri mutilato da una parte e dall'altra
E come l'Araba Fenice insomma
Ora io penso di avere una diversità strategiche con le posizioni di Bertinotti
Da questo punto di vista assolutamente incolmabile
Certamente non colmabile in questo congresso
Dico anche
E proprio per questo
La mia valutazione rispetto all'impresa e quindi questa demonizzazione idealizzata dell'impresa e del ménage mente del padronato
Come qualcosa che non subdolamente ma lucidamente percorse la situazione italiana ed internazionale senza problemi se non quello
Di alzare il massimo di sfruttamento della forza lavoro
Noi siamo riusciti persino negli anni Cinquanta inventare
La categoria del super sfruttamento quindi va benissimo
Devo dire semmai si è un'immagine quindi quasi demonizzata ma vagliati da questa demonizzazione quindi dell'impresa e del capitale che assolvono il problema di come travolgere gli ostacoli che ha di fronte
E cioè quelli dei lavoratori e delle lavoratrici e dall'altra
Questa davvero
Ne ha impressionato lavoratrici e lavoratori
A cui rimane sola irriducibilità rispetta l'in tre ma a cui non si dà la possibilità che io credo antropologicamente fondata della libertà
Della democrazia della creatività del conflitto della forza
Se non si capisce questo francamente
Come si fa
Ad essere d'accordo
Il tema proprio per questa ragione lo dico
Non usa la kermesse che mi è necessaria
Io proprio perché ho apprezzata
L'esistenza di una maggioranza di una minoranza
No non ho mai avuto difficoltà dire che io
Faccio parte della maggioranza
E non ho difficoltà a dire che la conclusione del congresso regionale dalla CGIL in Piemonte
Che aveva una forte minoranza oltre immagino anche una forte maggioranza si è concluso unitariamente ma in che senso
E preso atto proprio del diversità strategiche preso atto delle diversità strategiche e tutti noi tenteremo di superare
Si fa un patto di governo e di gestione
Non si fa un accordo unitario cercherei imporsi
Il fatto di gestione naturalmente richiama
Il fatto che i compagni della minoranza stanno dentro gli esecutivi come s'usa dire adesso eccetto il le segreterie stanno dentro ma stanno dentro con la loro fisionomia
Con la loro autonomia ecco la loro identità
E devo dire che norme mi scandalizza ciò anzi lo considero un frutto maturo della democrazia
E allora compagni proprio per questo
Proprio per queste ragioni finiscono
Con una sola frase
Io ho pensato molto
La relazione Trentin proprio perché basta già permesso culturalmente di spostare l'asse
Come si potrebbe dire
Da una certa valutazione dell'eguaglianza
Al fine strategico fondamentale della libertà delle libertà
Ma proprio perché la libertà riguarda il punto essenziale chiave di qualsiasi modello antropologico occidentali
Io credo che il proprio per questa ragione allora si è possibile confliggente e con venti
Nella libertà con la libertà la libertà e per questo e questo congresso mi è parso importante grazie
Prima di dare la parola Ottaviano Del Turco ricordo che dopo l'intervento di Ottaviano Del Turco la commissione elettorale proporrà le modalità di voto per l'elezione dell'organismo dirigente quindi ai compagni compagni sono pregati di rimanere in sala
Ottaviano Del Turco
Care compagne
E cari compagni
Io ho provato una grande ammirazione
Per la tenacia con cui Bruno Trentin
Ha difeso la sua relazione
Dall'insidia più grande
Che cos'è la relazione di un sindacalista d'un congresso come il nostro
L'insidia è costituita dalla ricerca del consenso più facile
Quello che non ti viene negato quasi mai
Solo che tu voglia sapere usare un po'del tuo mestiere quello che che insegna la vita di sindacalista per tanti anni
Bruno ha scelto la strada più complicata
Intendiamoci è anche la strada
Che conosce che domina meglio
Cioè fatta di riflessione
Di riflessione critica
E di tanta ostinata direi cocciuta razionalità
Soprattutto compagni questa è la cosa che mi piace molto del rifiuto programmato
Di qualunque demagogica
Anche quando compagni tutto questo comporta qualche applauso in meno e alla fin fine anche qualche consenso in meno
Ma questa è la CGIL
Che Bruno Trentin propone
E non c'è scarto
Qui non c'è proprio compagni tra ciò che siamo
Ed il modo con cui ci rappresentiamo
Se osservate bene
La lettura che viene dato del nostro congresso
Noi possiamo essere soddisfatti
Fin da adesso
Il gruppo dirigente che si è impegnato in questo sforzo di rinnovamento
Consegna all'Italia al Paese
Un sindacato più unito
Una CGIL più autorevole
Consegna una grande protagonista della vita sociale
E della vita politica del Paese
Io dunque non ripeterò le cose sulle quali sono d'accordo
E badate compagni non farò nemmeno l'errore
Nel quale si cade spesso soprattutto quando si è molto sicuri delle proprie ragioni delle proprie motivazioni
Ed è un errore che facciamo spesso tutti quanti noi
Io non cercherò di tirare la relazione verso direzioni scelte che essa non assume questo non è giusto
E Bruno Trentin merita rispetto anche per l'ostinazione con cui difende il diritto a definirsi come più vi piace
Bruno esita a definire riformista la scelta che formuliamo perché teme secondo me giustamente
Che essa si confonda con i tanti riformismi che si agitano nella società italiana
Ma Bruno sa
Che quando si mette in moto un grande fatto politico come quello prodotto da questo congresso
E i fatti politici quando si avviano hanno un loro percorso autonomo camminano viaggiano nella società italiana nel mondo della politica nella cultura della gente
Ecco quando si mette in moto un grande fatto politico come quello che produciamo con questo congresso la forza delle cose
E più forte della magia delle parole
E anche della nostra ostinazione
Io ho parlato compagni di un'organizzazione più uniti
Non c'è contraddizione
Con quello che è accaduto in migliaia di congressi di base
In decine di congressi territoriali e di categoria
E anche in qualche scaramuccia un po'troppo violenta che c'è stata in qualche congresso
Io compagni quando parlo di una CGIL più unità penso che noi stiamo commettendo un errore enorme
Un vizio di sottovalutazione che questa organizzazione non merita
Anche Bruno ogni tanto sembra non accorgersi di questo risultato del quale poi tra l'altro lui è l'artefice fondamentale
Badate compagni che arrivano a Rimini
Cinque milioni e passa di persone di questo Paese di uomini e di donne
Che vengono da storie diverse
Talvolta molto conflittuali tra di loro
Sottoposta a una serie durissima e Dio solo sa quanto dura
Di repliche della politica
Dell'esperienza personale dell'ideologia della storia
E queste persone ad una dura o a gruppi potevano decidere gli argini in modo molto diverso
Potevamo decide di reagire anche molto male rispetto al modo tradizionale con cui avevano fatto politica per tutta una vita
Perché se da Niva compagni
Per una generazione di militanti quelli più vecchi
La colla che li aveva legati negli anni Cinquanta
Quella era una con l'offerta dalla durezza dello scontro con l'avversario
Dalle discriminazioni che avevano subito i nostri quadri nostri militanti dalla repressione beh quella colla ci aiutò a stare insieme
Allora era anche più facile decidere da che parte si sta
Perché nei paesi in cui si rileva nei quartieri in cui viveva la nostra gente si vedeva subito
Chi erano quelli che stavano male chi erano gli arroganti
Quelli che stavano male erano i pugni in tasca
Gli arroganti già giravano così con le mani sulla giacca la domenica mattina e non era difficile sapere da che parte si stava allora
Durante gli anni di piombo
Ci hanno insegnato ad usare il sindacato per difendere lo Stato democratico
Allora non fu difficile compagni stare assieme
Perché eravamo oltretutto anche lo scudo di voi stessi
Questa era la parte che la storia Lula segnala al sindacato i suoi militanti
Negli anni ottanta sono stati anni di dura rivincita
Sono crollati i muri
Regimi
Sono svaniti anche dei sogni
Ma la CGIL
Questa CGIL che ha attraversato questi anni questi quarant'anni
Si presenta al suo congresso
Avendo salvato per intero il suo esercito e quella parte che rappresenta nella società italiana
Quando parliamo di CGIL unità ci riferiamo a questo miracolo della politica
A questo risultato
Io penso che adesso sia da ascrivere al lavoro oscuro di migliaia di militanti di decine di migliaia di iscritti
Però compagni siccome non lo si fa spesso nemmeno nei congressi permettere che lo faccio da solo
Ma questo è anche il merito di un gruppo dirigente che ha saputo il di fare saputo difendere il valore fondante di qualunque sindacato la sua unità interna
Ed è questo un risultato ripeto che Bruno dovrebbe valorizzare di più perché lui è l'artefice fondamentale nel di questi anni di questo straordinario risultato politiche organizzativo per la CGIL
Questo unità compagni è una merce politica che si può spendere subito
Io non so se mi sbaglio
Questa è un'opinione che vorrei verificare anche con voi ma io ho sentito crescere nel corso di queste ore nel corso di questi ultimi giorni del congresso della CGIL
La nostra autorevolezza
L'autorevolezza della nostra organizzazione
Fuori di non si sta svolgendo
Il più grande tumultuoso processo di rinnovamento di cambiamento
Di rivolgimento della vita politica e istituzionale del Paese
Noi non sappiamo che cosa succederà nei prossimi ventiquattro mesi ma dobbiamo abituarci ad un'idea dell'accelerazione dei tempi della politica che ancora non abbiano perché pensiamo che la politica si accede Risolo forse fuori di noi
L'Unione Sovietica Jugoslavia o nelle altre parti del mondo mente abbiamo unità in modo nella politica italiana e probabilmente ci sbagliamo
Osserviamo con attenzione ai nervosismi alle Paure Gaggi dove oggi il gruppo dirigente della Democrazia Cristiana
Ripensiamo in modo diverso anche alle questioni che riguardano i nostri partiti le forze storiche fondamentali della sinistra
Cerchiamo di capire bene al di là della passione che civili anima ogni volta che li sentiamo da questa tribuna cerchiamo di capire bene cosa c'hanno detto uomini come Occhetto come Amato ieri mattina dalla tribuna di questo congresso
Osserviamo anche con attenzione il nervosismo nuovo assolutamente anomalo per la storia di questo Paese che oggi anima il mondo degli industriali
Non è cosa di poco conto
Vedere gli industriali assumere una posizione critica e battersi con decisioni su strade che prima non conoscevano
Parlare di riforme parlare di cambiamento alla questione che riguardava il sindacato e le forze politiche della sinistra
Mai è venuta dai loro convegno una parola d'ordine che somigliasse a qualcuno di questi luoghi comuni tipici della nostra nel nostro modo di fare politica
Badate tutto questo non riguarda solo la nostra condizione di militanti
Che pensano che un giorno ci sarà un cambio nella vita di questo Paese
E dunque immaginiamo un processo che dislocati che Riad Grechi in modo nuovo le grandi forze produttive e sociali del Paese non si fa l'alternativa con i soli lavoratori dipendenti questo lo sappiano
Tutto ciò però deve interessarci
Anche per il nostro mestiere per le cose che facciamo ogni giorno come sindacalisti
Perché sappiamo che dovremo affrontare nel corso delle prossime settimane dei prossimi mesi un grande
Nuovo grande e straordinario processo di ristrutturazione di riconversione dell'apparato produttivo
O facciamo i conti con realismo Company
Con l'aiuto della politica
Oppure non ci resta come ci insegna
Il vecchio grande maestro Vittorio Follini praticare con ostinazione la mossa dell'attore
Quando capiterà ci scontri Remo come faceva la falange macedone solo avanti e dritti senza alcuna possibilità di cambiare le regole del gioco muro contro muro
Sabrina per Fabrizio
De questo versante questo rapporto con il mondo dell'impresa
Non ci chiama solo in causa solo sul versante della qualità delle relazioni cinque industriali ma quante chiacchiere compagni facciamo ancora tra di noi
E sono chiacchiere a vuoto sulla codeterminazione
Ma perché abbiamo un'altra alternativa forse
Esiste nella cultura politica di questo sindacato nelle forze che abbiamo di fronte è nelle cose che possiamo fare nella struttura dei rapporti sindacali esiste un'alternativa a questa ipotesi
Possiamo ritornare agli anni Sessanta agli anni Settanta
Quando difende la mole rigidità delle cose
Nostra moneta allora sì che potevamo permetterci il lusso immaginare di avere anche un'altra linea
Quando parlo di nuovi rapporti negoziali
Quando individuiamo nuovi diritti di contrattazione
Io credo che la CGIL deve avere la coscienza tranquilla perché sente di rappresentare quella parte del Paese che ha saputo con il suo lavoro
E passando attraverso i processi di ristrutturazione degli ultimi decenni compiere un viaggio senza ritorno compagni come diceva vento a proposito viene verso una completa evoluzione del sistema dei rapporti sindacali e industriali
Per questo io dico a Bruno
Siamo chiari due alla fine di questo congresso facciamolo per noi e per gli altri
Sentiamo tutti assieme la via della codeterminazione ma diamo due segni tangibili due
E li possiamo definire subito
Uno nel pubblico impiego nel mondo della pubblica amministrazione
Spieghiamo meglio al Paese non ci siamo riusciti fino adesso perché abbiamo anche qualche preoccupazione nel rapporto con i nostri iscritti dalla pubblica amministrazione per questo non siamo efficaci
Spieghiamo però al Paese
Perché magari il Paese lo posso spiegare anche attraverso le elezioni politiche a Cirino Pomicino a Gasparri
Che altra compagnia mica tanto bella
Che la riforma del rapporto di lavoro nel pubblico impiego e il nostro modo per far tornare il tema del lavoro del lavoro
Della sua efficacia
Della sua produttività in un mondo in cui ciascuno di questi parametri ha una sua vita torna autonoma e separata e spesso anche una vita negata
Noi compagni noi della CGIL in particolare abbiamo da perdere solo le catene
Da una battaglia come queste
Ne guadagniamo in credibilità davanti a tutto il Paese
Questo è il nostro modo di dire
Che quando parliamo di codeterminazione vogliamo fare queste cose nel pubblico impiego
Ma qualcosa dobbiamo dire la Confindustria perché non si può parlare di codeterminazione senza affrontare il nodo della partecipazione
Alla vita dell'impresa
Qui c'è una proposta che possiamo far scaturire dal Congresso
Facciamo un accordo subito
Con la Confindustria
Sulle rappresentanze sindacali unitarie nei posti di lavoro
E mettiamoci dentro questa è la novità una proposta che riguardi la sperimentazione di forme nuove di partecipazione
Se vogliamo evitare l'obiezione che io sento già venire al tavolo per la trattativa voi volete rifare le vostre rappresentanze perché vorrebbe riconfermare solo il carattere conflittuale del terzo livello di contrattazione ma questa è la risposta rimediano
Conflitto di cooperazione ma per essere credibili bisogna che la cooperazione si veda che non sia solo nelle relazioni al congresso delle dichiarazioni di principio
Allora faccio un esempio compagni perché anche qui ci capiamo solo attraverso i messaggi che la stampa può tradurre poi scelte concrete
E questo lo dico al segretario generale che deve fare le conclusioni così come lo dico a Fausto Vigevani che ha parlato ieri
Se vogliamo fare un esempio cominciamo dalla Zanussi
Per dimostrare che la CGIL scende da questo punto di vista sceglie di riparare
Da una situazione nella quale ancora una volta siamo messi fuori con l'immagine che appunto della CGIA di altri tempi che non riesce mai a far seguire una conclusione logica le cose che dice
Ho detto che occorre fare attenzione a ciò che accade nella democrazia cristiana
Ma come possiamo non vedere che è entrato in crisi un sistema che teneva insieme
Gli interessi forti della borghesia industriale finanziario del Nord quello che era amministrato dal salotto buono dei filodrammatici
Con un ampio arco di forze della società meridionale
Attraverso l'uso della spesa pubblica
Attraverso l'uso dell'assistenzialismo della politica dei trasferimenti monetari la pubblica amministrazione
è entrato in crisi compagni non per ragioni morali per quanto anche questa poteva essere una ragione di crisi di questa
Di questo modo di immaginare il rapporto tra nord e sud
O è entrato in crisi per ragioni politiche perché da questo punto di vista siamo ancora un po'peggio nel senso che tutte le ragioni politiche di elezione in elezione nel Mezzogiorno sembrano militare verso la riconferma di quel moderno
Ma il fatto è che sono le risorse che non consentono più di fare queste operazioni disinvolte la coperta diventata troppo corta
La lotta
è diventata dunque drammatica
Per questo io nego che la fase
Nella quale vive l'esperienza della ci sono in questo periodo si è quella descritta ieri da Fausto Bertinotti
Questo spiega Fausto la radicalità del nostro dissenso
Questo giustifica certamente l'esistenza di due strategie sindacali che si contrappongono
E però abituiamoci a leggere gli avvenimenti in tempo reale non aspettiamo Mensi per me il Congresso finisce domenica sera compagni l'unico impegno che posso prendere davanti a questo congresso e che impediremo che questo dibattito si prolunghi per mesi nella vita di questa organizzazione abbiamo bisogno di lavorare
Perché in tempo reale dobbiamo scegliere cosa fa
Io mi son guardato bene dall'ascoltare ieri gli interventi di Amato e di Occhetto come se fossero due saluti al nostro congresso
Nessuno tra l'altro Lia vissuti così nessuno di voi nessuno dei grandi organi di stampa nessuno di loro è sfuggito il valore delle cose che si sono detti
Ieri qualcuno osservava che il processo di autonomia del PSI dal sua condizione attuale agli partecipi dalla maggioranza
è un processo lento che forse
Ha scambiato per un atto di cortesia congressuale peraltro fatto da un nostro perché scritto Giuliano Amato il discorso che ha fatto a nome del PIL sia questo congresso
Ma basta leggere i giornali di oggi basta seguire le cose che stanno succedendo in Parlamento sulla legge finanziaria per comprendere che il processo di logoramento di vecchi schieramenti di vecchi equilibri è già in atto
E io qui compagni vorrei introdurre una riflessione sullo sciopero generale qui per pochissimo tempo
Anche un po'di quel diversa
Da quella che ho sentito nel corso di questi giorni
Io non discuto della sua riuscita
Anzi
Io poi questa riuscita l'ho vissuto in una città nella quale a Bologna
C'è sempre un bel rapporto tra piazza Maggiore che si riempie e le fabbriche gli uffici che si svuotano mi questo processo è proprio reale si vede si tocca con mano
E non mi arrabbio nemmeno Bruno
Se un organo di stampa tra i più autorevoli del nostro Paese dice che non sciopero di pensionati gli operai non centravano perché lo stesso giornale
Che qualche giorno prima aveva intitolato a sei colonne oggi l'Italia si spezza in due per lo sciopero dei Cobas come sapete quello sciopero fino adesso che nessuno ha fatto e l'Italia non si è spezzato in due
Però attenzione
Lo sciopero ha portato alla luce e se ci guardiamo negli occhi compagni forse conveniamo con questo giudizio
Ha portato alla luce che tra la nostra gente gira un sentimento che occorre capire che occorre interpretare
Non è l'arma politica dello sciopero che in crisi nella loro testa
è gente generosa disposta a darci una mano a impegnarsi quando vede delle battaglie che indichiamo
Ma è l'efficacia politica del suo uso e la spendibilità in termini politici dell'uso di quest'arma
Che questa gente comincia a vivere male
Viviamo in un Paese in cui si logora attenzione questa è una novità del caso italiano e fors'anche un'anomalia del caso italiano
Viviamo in un Paese in cui si logorano contemporaneamente sia la maggioranza a dicembre
Ma anche l'opposizione di Saint
La crisi del sistema politico coinvolge paradossalmente ambedue queste sfere queste aree con la stessa inesorabili intensità
Io sentivo compagni lungo il corteo che dalla montagnola mi portava in piazza Maggiore a Bologna
Il peso un po'insopportabili dell'immutabilità questo sentimento delle cose che non si muovono anche quando sposti masse importanti e le porti verso la protesta con gli obiettivi che si capiscono
Il rischio di pestare acqua nel mortaio
Qui cari compagni
Tocca a noi
Questo è il problema che abbiamo
Non possiamo permetterci di scimmiottare le logiche dei partiti
Anche perché sarebbe autolesionistico rifare il verso a situazioni che vivono oggi una vera grande crisi di rappresentatività
La lezione sulla rappresentatività come sapete la fanno sempre a noi riempiamo tutte le piazze d'Italia di centinaia di migliaia di lavoratori
Rappresentiamo da soli con i nostri iscritti tutti i dischi dei partiti messi assieme e ogni volta e la CGIL che deve mostrare di essere rappresentativa in questo Paese
La domanda però se non ci vogliamo fermare a questa constatazione
C'è una risposta politica che il sindacato può dare alla crisi del sistema politico italiano senza uscire dal suo seminato dalle cose che un sindacato può fare
Compagni la mia risposta è sì
La risposta a due filoni di sviluppo politico possibile
Primo compagni la prima risposta quella di ieri capaci di offrire uno shock politico salutare i paesi di rendere credibile tutto
E la risposta dell'unità sindacale
Della fine del Patto di Roma per tutti e della firma di un nuovo patto che faccia del risanamento morale e materiale dell'Italia il suo articolo primo
A me piacerebbe che ci fosse scritto così
I sindacalisti di ogni fede politica religione razza paese
Anche gente senza tessera si uniscono per perseguire l'obiettivo del risanamento morale e materiale dell'Italia
E magari Bruno aggiungerei quella bellissima citazione di forte per dire che quelli sono i principi che ispirano l'azione di un grande sindacato unitario
Il secondo
è un grande patto sul terreno della politica dei redditi
Altrimenti l'ipotesi dell'unità sindacale che rimetto in moto vecchia viene sconfitta Bruno esattamente come tu dicevi ieri rispondendo a Giorgio Benvenuto così come fummo sconfitti negli anni settanta
Ecco io credo che quando parliamo di politica dei redditi e abbiamo le tue risposte che abbiamo avuto ieri quella di Amato è quella di Occhetto ricordate la sintonia anche nelle parole che c'è stato tra questi due dirigenti di partito e non dimenticate
Che Giuliano Amato era sottosegretario alla presidenza del Consiglio il dodici febbraio del mille novecentottantaquattro e Achille Occhetto era un dirigente del partito comunista quella sera ecco questo è il tratto di strada il percorso
Che determina i fenomeni di avvicinamento poi delle culture della sinistra italiana
Contro il tentativo di ridurci
Come direbbe trentina guardiani un po'carogna della riserva indiana
Anche qui non c'è alternativa
O così oppure a rifare il verso alla nostra storia degli anni cinquanta e sessanta
Da questo significa preparare la CGIL a questo scenario
Ho già detto compagni che se è più unita e più autorevole
Essa deve essere più democratica
E qui comincia e chiudo
Sulle questioni della sessualità Interna
Esattamente un anno fa
In questi stessi giorni ad Ariccia
Trentino annunciò con una risposta eversiva
L'ho scritta anche nelle mie punti tra virgolette Bruno per il evitati
Batticuore
Annunciò con una risposta eversiva
Come dire la replica ad una questione che noi avevamo posto al consiglio generale di qualche mese prima da Ricci
Noi pensavamo il superamento del regime delle componenti sostituendo quel regime dicemmo allora con una dialettica fondata sul maggioranza e minoranza
Tutto questo si è verificato contanti
E si è verificato con un percorso che ha avuto delle contraddizioni e dentro il quale percorso io non ho nessuna difficoltà a dire Bruno la decisione di un anno fa a ottobre ha segnato certo una tappa significativa
Io sento compagni di far parte di una maggioranza che si è misurata con le proprie idee
E che ha portato oltre l'ottanta per cento degli iscritti
A determinare l'esito di questo congresso
Una maggioranza è sempre qualcosa di più di una semplice somma di voci
Poi io non soffro di claustrofobia compagni l'ottanta per cento mi sembra proprio una grande la maggioranza per una organizzazione che aspiri all'unità
Per quanto vasta e articolata al suo interno
Essa si è costruita su valori
Su principi etici
Prima ancora che sulle tesi che abbiamo discusso nel corso di questo congresso riuscendo a definire sulla base di questi valori e questi principi etici una maggioranza ancora più grande quella che ha dato vita al programma fondamentali
Per questa ragione compagne non peraltro non perché l'aveva fatto trentine quindi
Per il desiderio di dissentire io non ho avuto bisogno non sono stato chiamato a fare il giro d'Italia tante volte l'ho fatto nella mia vita
Per fare di unioni di componente per cercare di riempire di contenuti che appartenevano alla mia cultura
E a quella dei compagni che come me pensavano di dover fare questa battaglia perché noi sentivamo che una parte di questa cultura una parte fondamentale di questa cultura
C'era già nelle proposte venivano fatte al congresso
E anche qualche tentativo di annacquarlo che qua e là c'è stato non mi ha spaventato
Anche io compagni da piccolo cercavo di fare sempre un piccolo argine quando c'era la piena del torrente al mio paese con quattro sassi è un po'di terra alla fine il torrente andava come voleva perché il torrente inarrestabile quando si mette in moto
Io so bene che c'è tra questi compagni da quelli che sono in questa sala tra i miei compagni
Anche qualcuno che pensa che forse è bene continuare a fare come prima
Io a questi compagni indico un percorso forse un po'più complicato un po'più difficile
Ma io lo sento con un percorso più esaltante
Di fronte a una CGIL che sceglie con questa nettezza la sua strada
Le correnti di partito non hanno più nessuna ragione d'essere dentro questo
Fino a quando compagni non esagerate non mettere in imbarazzo
Bollette dell'imbarazzo che il compagno al quale facevo riferimento
E fino a quando il quadro di riferimento di valori di principi di scelte ideali fondamentali
Sarà quello disegnato dal programma fondamentale dalla relazione di Bruno Trentin
Io sento più forte la voglia di dirigere questo processo
Di guidarlo assieme a gente che non ha la mia stessa tessera
Che non appunto ritagliarmi lo spazio di una piccola minoranza che risponde alloggi che la cultura di partito
Insomma è un'ipotesi un po'più ambiziosa compagni
Ciò che voglio dire kolossal congresso
Che dico a Bruno
E a tutti i dirigenti
La questa cosa con riguardo il
Il passato ciò che siamo stati
Riguarda il futuro
Perciò che siano stati
Basta la nostra testimonianza reciproca non abbiamo bisogno di nessun genere dolore per decidere che cosa è stato il nostro passato
Quando io presi nel mille novecentottantatré il posto di Agostino Marinetti
Nella segreteria della CGIL un importante settimanale un importantissimo settimanale
Rivela una notizia
Considerata segreta e riservata
Diceva quella notizia Del Turco dalla CGIL per organizzare la scissione dei socialisti
Non era né una notizia di uno scoop era solo una mascalzonata
Però
Però compagno attenzione erano scanzonata con un fortissimo livello di fondamento politico
Ricordatevi che nell'ottantatré eravamo usciti per il rotto della cuffia da una vicenda drammatica come quella del lodo Scotti
Eravamo alla vigilia di San Valentino
E allora
Il
Prima dei rapporti a sinistra
La drammaticità dello scontro del confronto politico a sinistra
Faceva apparire forte il richiamo della UIL
Come la casa
In cui potevano militare più tranquillamente senza troppi patemi d'animo socialisti che volevano fare anche
Sindacato
Ho l'orgoglio di dire a questo congresso otto anni dopo che questa parte del sindacato e qui con noi più orgogliosa che mai del ruolo che ha potuto svolgere nel corso di questi anni
E i compagni sanno dove trovarli
E quella parte che ha imparato a svolgere la sua funzione come minoranza
E qui voglio dire con tutta franchezza con tutta amicizia
Con tutta la fraternità di cui sono capaci una cosa Fausto Bertinotti
Nulla di ciò che noi siamo stati come socialisti caro Fausto
Tipo realmente appassionate
Quando ieri hai parlato con quell'enfasi
Dell'uomo politico che sognava
Io ho pensato
Che si trattasse di Martin Luther King
Che ha detto meno male perché almeno uno dei miti della vita di Fausto Bertinotti anche il mio
E i miti sono importanti quando si sta insieme in un posto
Debbo alla cultura di Bruno Trentin
E anche alla sua brutalità il richiamo della correzione marito no
Non è Martin dubito Luther King è Leningrado ed è che fare
Io mi sono messo l'animo in pace compagni nemmeno nel mondo dei sogni riusciamo a trovare un tratto comune dalla nostra esperienza
Quello che voglio dire però
è che Bertinotti
Può osservare con una qualche attenzione
Più attenzione di quanto non ne trovai la prima volta che uscì il documento dei trentanove in cui i socialisti venivano
Trattati come gente che era lì provvisoriamente il dibattito riguardava altre cose insomma CGIL altre storie altri filoni di pensiero
Noi abbiamo saputo noi caro Fausto abbiamo saputo mantenere nella nostra storia un altissimo grado di identità politica
Se tu Bruno e tanti altri foste chiamate a testimoniare davanti a un Giurì d'onore
Voi potreste dire
Che i socialisti furono orgogliosi di essere tali ma furono anche tanto più orgogliosi di vivere questa militanza unitaria dentro la CGIL che mai da loro venne un attentato all'unità di questa confederazione
Per questo
Vi dico che questa CGIL che nasce a finirlo ha bisogno di componenti di partito
Ha bisogno di dialettica e ha bisogno di unità le due cose non sono incompatibili
E perché essa
Posso seguire questa strada
Non ci sarà bisogno di fare il verso a passare
Se qualcuno
Pensasse tra qualche anno di far fare alle lancette della storia un passo indietro e cercare di rintrodurre nella CGIL idee pratiche radicalismi massimalismi opera ismi d'altra epoca allora spetterebbe non solo i socialisti compagni
Sarebbe un guaio se fossero sono loro ad imporsi
Ma tutti gli uomini Bonoldi buona volontà reagire toccherebbe a te e Bruno guidare questa ennesima battaglia politica contro questa concezione della CGIL
E qui chiudo compagno
Io ho proposto a Chianciano al congresso della Filcams
Un patto per rendere questo congresso un congresso memorabile per ciò che siamo capaci di costruire per le cose che facciamo e che diciamo non per la cosa
è bastato un accenno alla conta ieri
Circolata tra di noi
Secondo metodi che
Mi fanno più pensare a luci all'Unione goliardica italiana che alla CGIL
Ma è bastato questo perché qualche giornale potesse titolare in prima pagina questa mattina che sparisce la faccia serena aperta al dialogo della CGIL cominciano i guai la CGIL si spacca la CGIL si rompe
Io penso che sia giusto insistere
Bruno Trentin per me ma sono certo di poterlo dire a nome di tutto il congresso è il punto di riferimento unitario di tutto questo processo
Lo dico compagni
Lo dico e lo dico dello scritto senza invidia ma è falso lo dico anche con un po'di invidia
Perché
Perché nella storia di Bruno Trentin di questi anni della storia della sua elaborazione politica culturale ideale per gli sforzi che ha sempre fatto di far convivere dialettiche unità
Beh io penso
Che è la sua storia e anche la storia di gente come me vigente come molti di noi
Che tocca per dunque Bruno guidare questa battaglia
Non gli daremo una mano come abbiamo sempre fatto con la lealtà che tu conosci
Per il resto compagni
Cerchiamo di lavorare tranquillamente perché siamo vicini
Ad una fase nella quale il Congresso può fare quello scatto importante in avanti capace di testimoniare che facciamo sul serio che facciamo seguire alle parole i fatti
Per il resto grazie per la simpatia con cui avete consentito a molti di noi di fare la loro parte in questo congresso
La CGIL lo dico ai giornalisti
E quella cosa
E consente a tre mila quattro mila cinque mila persone che vengono da posti diversi che parlano dialetti diversi
Che rappresentano interessi diversi
Ma solo tre quattro mila cinque mila che si riuniscono per sette giorni per cercare di dare soluzione a problemi che non riguardano solo loro
Ma la vita di milioni di persone di uomini e di donne in questo Paese per questo compagni un grazie di cuore a tutti quanti
Allo
Lo
Compagni
Lecco
Compagni e compagne comincia ora la seduta riservata ai soli delegati gli invitati seduti nei tavoli azzurri sono pregati di cambiare posto
Diamo un momento il tempo prima di dare la parola a Guglielmo Epifani che riferirà dei lavori della commissione elettorale diamo modo
Alle compagne e compagni
Di uscire dalla sala o di mettersi a sedere
La Commissione politiche è convocata domani mattina alle otto alla sala bianca
Sui tavoli troverete un questionario predisposto dalla funzione pubblica
Si tratta di un indagine di un importante indagine psico sociale sul livello di percezione individuale delle diversità
Vi preghiamo di riempirlo e di consegnarlo alla presidenza
Mica
Mi sa
Compagne e compagni voglio chiarire che gli invitati questa non è una seduta segreta gli invitati devono lasciare i tavoli dove si dovrà votare ma ovviamente possono accomodarsi
Nelle poltrone nei settori riservate agli invitati
Però raccomando ai delegati di sedere
Ricordo che in occasione del centenario delle camere del lavoro di Milano Torino pare Piacenza sono stati allestiti degli Staind
Che i delegati gli invitati sono pregati di visitare
Non in questo momento ovviamente
Invito tutti i compagni a prendere posto
E do la parola al compagno Guglielmo Epifani che riferirà
Sui lavori svolti dalla commissione elettorale
La commissione elettorale
Si è riunita
Per l'esame
Della proposta
Relativa al criterio di voto da adottare
E da proporre al Congresso
Lo ha fatto a partire da uno proprio dibattito
Delle valutazioni unanime della segreteria nazionale uscente
E ha maturato una proposta all'interno delle proprie prerogative congressuale
La commissione ha convenuto senza voti contrari
Di sottoporre al congresso la proposta del voto palese per l'elezione del Comitato direttivo
Dietro questa scelta non vi sono nelle motivazioni e valutazioni ideologiche o politiche circa l'uso dell'una o dell'altra possibilità di scelta
I motivi sono legati all'opportunità di e le novità di questa fase del congresso e dei problemi nuovi che dobbiamo affrontare
Lo scopo comune del congresso noi pensiamo debba essere l'elezione di un comitato direttivo autorevole
Pure la lista dei soggetti e delle posizioni culturali e politiche vecchie e nuove un comitato direttivo fatto di esperienze di valori di soggettività di persone e di pluralità di opinioni ideali
Tre sono i motivi
Che hanno portato la Commissione a proporre questa scelta al voto del congresso
Il primo di questi motivi legato alle novità della dialettica politica che questo congresso segna
Non sfugge a nessuno
Che al di là del rapporto tra maggioranza e minoranza esista una distribuzione territoriale e settoriale diversa delle due tesi
Con il voto palese a lista unica
è più facile tenere assieme
Quel corretto equilibrio fra strutture che ci deve essere nella composizione del massimo organo direttivo della CGIL da un congresso e l'altro
E il rispetto degli esiti democratici del nostro congresso
In questo modo teniamo assieme il criterio generale e quello della salvaguardia della rappresentanza
Il secondo motivo e legato alla pluralismo no il pluralismo
Ai pluralismo Mila i soggetti al pluralismo e alla differenza di genere alla promozione delle diversità
Non è una scelta nuova ma nuova ed per dimensione impegno oggi anche sulla base delle modifiche allo statuto che ieri sono state approvate la lista unitaria con il voto palese oggi che partiamo nella pienezza della difesa e della promozione dei pluralismo mi offre una garanzia maggiore di rispetto pieno dell'idea della CGIL e dei diritti che vogliamo costruire
Il terzo motivo
è legato al processi in corso e a quelli da affrontare finito il congresso confederale relativo alle questioni e ai temi del rinnovamento dei gruppi dirigenti
Che riguarda la segreteria confederale
Le segreterie di grandi strutture e in modo particolare le segreterie di dieci federazioni nazionali di categoria
Il rinnovamento dell'apparato confederale i processi di mobilità e di rinnovamento
Oltre cento tra compagne e compagni
Interessati a questi processi
Qualche esperienza non tutte di quelle fatte nei congressi in questa fase ha dimostrato che si può usare il voto segreto per determinare o influenzare qualche pro cesso
Se questo avvenisse renderebbe più difficile il lavoro di tutti e talvolta anche il Rispetto verso ognuno che esige la trasparenza e la lealtà nella battaglia politica e anche nella valutazione dei meriti individuali
Questa care compagne cari compagni non è una proposta che voglia limitare la libertà di scelta del congresso
La commissione essa proprio il rispetto delle opinioni di ognuno
Per questo però fa affidamento che appunto perché è più libero questo voto è questa scelta sia insieme anche responsabile
Se vi sono interventi o
Oppure senza interventi dichiarazioni di voto
Casadio
Io dichiaro come mio IP tutti i delegati della delegazione emiliano-romagnola
Maggioranza e di minoranza di tutte le componenti di concordare con le argomentazione oltre con la proposta avanzata qui da Epifani
Sono mosso fare questa dichiarazione di voto non tanto quindi per convincere qualche eventuale dubbioso
Ma perché nel resto del congresso mi era parso di aver sentito che ci fossero compagni creano rivolto la loro attenzione
E i loro dubbi su qualche eventuale delegato dalla delegazione emiliano-romagnola
Noi avevamo dato per scontato di lettura l'inopportunità di riunire la delegazione per sentire opinione perché non del tutto certi a priori questo non ci sarebbe stato nessun problema nessun dubbio nel nostro diversità l'abbiamo ci siamo mossi a farlo l'abbiamo liquidato in trenta secondi per chiedere poi a nome di tutti i delegati delle miglia arresto del congresso di votare appunto a favore del voto
Palese e per rassicurare i compagni che ci avevano gratificato del loro interesse sui nostri eventuali tubi di una certezza in più dicendo che per parte nostra non avevamo mai dal primo minuto stati toccati dal dubbio
Bertinotti
Ci sono per tutti i momenti non semplici una storia piccolissima di ognuno di noi
Quando sembrano confliggere delle propensioni personale
In questo caso sarebbe astrattamente per il voto segreto
E scelte di responsabilità nei confronti dell'organizzazione cioè di cose comunità di persone con cui si continuano a venire tutte le ragioni per stare insieme che non ha insomma questo per le ragioni dei teatranti nella nazione e adesso dalla commissione elettorale mi inducono a scegliere la proposta dalla Commissione del voto palese questa difficoltà può anche essere Ayala questa difficoltà può anche essere calata quando senti che da chi ha l'autorevolezza di rappresentare la maggioranza
Viene una terza manifestazione non già di radicale dissenso che è legittimo più che legittimo anzi necessario mai totale alterità
Cioè quando senti che luglio occidentale si dice orientale
Ma ci sono dei momenti in cui devi decidere tu come stai nell'organizzazione e non come viene riconosciuto dagli altri
E io mi sento di dire che sto in quest'organizzazione per una battaglia politica aperta e trasparente non per uno sconto nei gruppi dirigenti e per questo voto per voto palese
In atto
Contribuiranno
Vi sono compagni e compagne
Dei momenti difficili per ognuno di noi
Quando si ritiene giusto
Compiere delle scelte per il momento ma politico
Dato che contraddicono
Con tutta la propria esperienza e una propria convinzione
Mi sono sempre battuto durante tutta la mia vita
Perché la forma di voto nel sindacato fosse e sia quella del voto segreto non perché sia più o meno democratica rispetto a quello palese ma come forma di partecipazione e più libera per l'insieme dei lavoratori degli iscritti
Ancora ieri sera quando discutevamo degli articoli dello statuto
Mi sono battuto rimanendo in minoranza su un articolo proprio per l'introduzione obbligatoria del voto segreto per il comitato degli iscritti
Così ho fatto
Così farò e chiedo a tutti i compagni delegati di farlo assieme
Quando discuteremo dell'articolo sette dello statuto che abbiamo rinviato alla fine perché restino le regole attuali relativamente al diritto che deve essere assicurato alla minoranza perché il voto segreto è un diritto per tutelare le minoranze che rimanga
La scioglie del cinque per cento mi batterò mi auguro che questo nostro congresso lo faccia
Ma proprio per tutte questi elementi
Che diventano anche elementi di sofferenza
Quando si compiono scelte che contraddicono con questo il nostro congresso
è un congresso di transizione
Un congresso che supera è un fatto storico per i nostri o sindacato e non solo per l'Italia le componenti di partito che hanno sempre regolato la vita interna nostra
Andiamo nel contempo al rinnovamento dei gruppi dirigenti
E ancora non abbiamo potuto darci tutte le regole scritte che possono dare risposta a quelle che prima erano dati e valori che ci venivano per tanta parte dall'esterno
Per questo io sono perché in questo congresso
Così come proposto da Epifani sì voto si voti con voto palese su lista unica
Voto palese su lista unica dobbiamo operare tutti assieme nella Commissione elettorale e se non fosse sufficiente lì direttamente nella sede congressuale affinché la lista unica sulla quale voteremo
Con voto palese sia veramente l'espressione delle diversità di genere di professione di territori di categorie e di pluralismo mi nonché di sensibilità
Credo che abbiamo il dovere in particolare i compagni
Che più con più convinzione
Ci sono sempre battuti e si voteranno per il voto segreto far sì che questo nostro congresso attraverso l'elezione col voto palese consolidi
Quell'unità e quel modo di vivere nostro che deve fare sempre più ricca e più forte la nostra CGIL lo dobbiamo a noi e al Paese intero
Compagne e compagni perché siamo in sede di dichiarazione di voto voglio anch'io farne una
Dire con grande semplicità e vorrei dire anche senza particolare sofferenza io voto se a qualcuno serve viva questa precisazione in conformità
Alle scelte della segreteria e poi delle scelte che qui sono state rappresentate da Epifani per la commissione elettorale se mi consentite vorrei fare due osservazioni di qualche secondo l osservazione questa ho trovato in qualche modo eccessiva la drammatizzazione su questo punto e abbiamo trovato poi un riflesso di questa drammatizzazione rispecchiato in modo negativo
Non giusto sulla stampa questa mattina io trovo una giustificazione per la proposta che è stata fatta nella relazione di Bruno Trentin
Tosi ma siamo in una fase di transizione una fase nella quale abbiamo abbandonato alle vecchie regole non erano le migliori del mondo ma erano regole stabilizzate passiamo a nuove regole
Ne è sanzionata n sperimentate in questa fase di transizione per una ragione di fatto quindi ci viene proposta
Una modalità di voto ma siccome sento che c'è una qualche sofferenza almeno così io ho sentito
Da Fausto e poi da Antonio mi chiedo
E chiedo a tutti voi se non si potrebbe decidere per il futuro qualcosa di chiaro limpido e definitivo
Se noi attribuiamo una tale grande importanza di principio al voto segreto
Che senza paragone con nessun Regolamento in nessuna assemblea del mondo
Per modificare il voto segreto chiediamo no non a maggioranza semplice non una maggioranza qualificata non una maggioranza super qualificata dei due terzi ma qualcosa che francamente stravagante ed erratico
Come il novantacinque per cento in futuro si pensa il novanta per cento allora io credo che sia venuto il momento di RAI di rendere giustizia e coerenza al rapporto tra fatti e principi
Anche per pagare un tributo al principio della democrazia
Che è al centro di questo dodicesimo congresso stabilendo che qui nella forma dovuta che dopo il dodicesimo congresso l'elezione dei gruppi dirigenti avverrà sempre senza eccezione senza sofferenze
Senza difficoltà a voto segreto grazie
Ma mi sono altre dichiarazioni di voto io non so se si può chiedere ai compagni di rinunciare darei allora la parola per l'ultima dichiarazione di voto accompagnavano Trentin
Se siamo d'accordo se i compagni che si sono iscritti accordo nove sta questi invito della presidenza
Ma io compagne e compagni non voglio aggiungere gli argomenti portati un altro una villa ripetizione le dichiarazioni di voto che sono state fatte
Vorrei poter fare un discorso come si usa dire di verità
Non c'è nessun dramma evidentemente se un articolo dello Statuto
Che resterà un caposaldo fondamentale della vita la nostra organizzazione viene applicato
Diritto vieni esercitato chiedendo il voto segreto
Dobbiamo però sapere e siamo adulti
Le implicazioni di quella scettro devono sapere i singoli compagni sono pochi che possono decidere in questo caso
Passare all'approvazione della lista di una lista unitaria
A voto segreto vuol dire mettere in questione
Credo che dobbiamo farcene carico tutti
La possibilità della minoranza che esiste in questo congresso
Di essere
Rappresentata
In modo proporzionale in modo tale da riflettere
Il peso reale vivo che ha avuto una discussione congressuale
Quindi mi sembra un una previsione di buon senso
Il prevede che nel caso del voto segreto
La minoranza chiederà
Che si voti per liste separate
Per tutelare ed è anche questo un suo diritto
La propria rappresentanza
Credo che questo sarebbe un esito infausto non c'è niente di drammatico naturalmente
Ma credo che questo era un esito contrario allo sforzo che tutti
In questo congresso hanno dimostrato di voler perseguire
Però io vorrei dire soltanto questo ai compagni che ritengono in tutta coscienza
Di difendere un diritto come il voto segreto un diritto che per primo io riconosco condivido
Che si voteranno se voteranno
Per le liste separate
Che questo avvenga almeno in tutta trasparenza grazie
Allora adesso
Procediamo prima con qualche spiegazione prima intanto
Dopodiché non sono un invito che i compagni stiano seduti ai propri posti
Gli assistenti al voto conserveranno voti validi soltanto coloro che di dei compagni che sono appunto seduti ai loro posti mani alzate fuori del loro posti in piedi non sono considerati compagni votanti
Seconda questione facciamo una votazione per alzata di mano anzi di delega quindi invito e compagni a usare la propria delega
E prego compagni teneva le mani alzate finché la Presidenza non dice di abbassarle in modo da consentire ai quattordici assistenti di voto più i due che raccolgono i risultati dei quattordici settori di fare il conteggio del voto medesimo
Sulla base dell'articolo otto del nostro Statuto al punto h credo a tutti noto per innumerevoli congressi fatti ma comunque richiamo
Con brevissime lettura nelle elezioni degli organi direttivi da parte dei congressi si applica il sistema del voto segreto salvo decisione di voto palese assunta con maggioranza qualificata del novantacinque per cento
Questo comporta che ne facciamo tre votazioni
Una votazione perché per coloro che sono favorevoli che condividono la proposta della commissione elettorale
Di voto palese
Una votazione per coloro che sono contrari una votazione per coloro che si astengono
La sommatoria delle tre votazioni da il cento per cento del quorum
Il cinque il novantacinque per cento o il cinque per cento viene dato dalla sommatoria dei voti contrari degli astenuti il che vuol dire che per il cinque per cento gli gli astenuti equivalgono a voti contrari e per avere approvata la proposta della commissione elettorale di voto palese occorre che i favorevoli alla proposta e la commissione elettorale siano il novantacinque per cento
Con queste spiegazioni io procederei somiglia assistenti sono tutti pronti
Tu dimmi quando perché conosce quindi sai
Bene
Allora mettiamo al voto
La proposta della commissione elettorale tifare per l'organismo dirigente del voto palese chi è favorevole a questa proposta altri la delega
Tenete su finché non vi do io permesso gli abbassare la mano
Per giorni Gallinelli due uno settori vorremmo sottolineare
Presidenza
Mi sembra che Angiolina Contrada no
Questo è l'immagine
L'orgoglio esibiamo furgone
L'orgoglio
Marchetto Marchetto Setti quella compagnia
Tutti
Verso settori l'ordine
L'abbiamo sul sedici iniziale
Pronti
Infine
Residenza va be'ma gli altri sono
Nutro
Insomma
Si può buttare giù
Evitabile portava
Buttate giù le mani
Io me la posso dire
Hai ucciso
Porta
Oggi ci
No da sola
A causa
Insieme ad altri
Si può possedere
Febbraio allora mentre venne fatta la sommatoria dei dei settori
Mettiamo ai voti chi è contrario alla proposta della commissione elettorale
Silenzio Fanfani per favore per favore state seduti per favore state seduti in modo che possano essere chiaramente individuate contati i compagni che sono contrari
Strada
Nel contratto mamma
Sotto
Ancora un po'di pazienza
Si può passare la mano ma
Dalla gotta
Paradossale
Posso altrove col
Guasto
Allora ultima votazione chi si astiene sulla proposta della commissione elettorale
Nuovo state seduti per favore
Nove trentuno
Aspettiamo ancora qualche minuto vediamo il risultato
Puzza l'antico no no
La corrente grazie
Del complesso sentirvi
Di
Ma che gli arriva
TG quartiere
Dopo ma il
Ecco
Novecento trentuno
Ore sei contrari e quattro astenuti la sommatoria
Quindici e trenta il primo senta il compagno Stefano Borghi atti alle ore sì nell'asta
Totale
Grazie
Grazie
Avevo
Compagno dei compagni del servizio d'ordine di fare entrare in strada
I congressisti che vedo affollare
Lazio
Siamo lunga serie di interventi oggi pomeriggio e quindi siamo costretti a iniziare
Il primo è scritto parlare Roberto di Gioacchino poi in mare a Maldini
Roberto come tutti coloro che iniziano ha diritto ovviamente a un paio di minuti in più degli altri compagni
Scambio ineguale comunque nazione
Ma
Credo che compagne e compagni de le lezioni della storia
Che sono avvenuti nei Paesi dell'Est e quelli del sottosviluppo del capitalismo avanzato
Ci porterà ad abbandonare qualsiasi visione economicista e determini lista lo sviluppo tecnico economico quale precondizione che non si realizza mai per passare dal regno della necessita a quello della libertà
E ci dicono che non ci serve un finalismo che si fonda su un'ideologia utopica
O sulla riproduzione di un primato della politica che un qualsiasi soggetto che dall'esterno come altro da sé assurda pretesa coscienza storica del processo di emancipazione delle classi subalterne e come tale agisce pedagogicamente o peggio autoritaria me
Manna ma neppure la fine di ogni visione deterministica
Può rovesciarsi nel suo opposto
Nell'Apologia critica dello sviluppo del mercato
Di una modernità senza aggettivi della società postindustriale
Che sancirebbe la caduta delle ragioni del conflitto sociale offrendo all'individuo lavoratore al cittadino
Una libertà di scelta sul proprio destino che in realtà non esiste non ha
Ma con ciò non possiamo limitarci ad un ruolo di pura testimonianza o ad una posizione Finarte senza rispettare alta che non ci piace che vogliamo e dobbiamo cambiare
Né tanto meno possiamo ridurre la nostra azione ad un piatto pragmatismo senza principi e senza strategia
Per questo il primato del programma a me pare che così lo dobbiamo concepire è una scelta che esprime la volontà di misurarsi con la realtà di governare i processi sulla base di un progetto definito che non è un nuovo modello chiuse predeterminato
Ma un sistema di valori di principi che costituiscono il fondamento materiale ed etico dell'agire quotidiano del sindacato generale
In questo senso il progetto e l'autonomia del sindacato la sua realizzazione al fondamento consapevole delle scelte che dovremmo compiere tra le tante possibili delle priorità da assumere di volta in volta nelle situazioni storicamente determinate
Delle compatibilità e dei limiti che decidiamo di assumere non come rinuncia ma come praticabilità per realizzare conquiste che siano con coerenti con gli obiettivi fondamentali
Ed il programma il Progetto sono il terreno sul quale fondare le ragioni delle lotte del conflitto sociale nell'impresa e nella società
Che può andare oltre può e deve andare oltre la fatica di Sisifo del puro conflitto redistributivo
Questo senza il sindacato dei diritti alla frontiera inesplorata che dobbiamo però valicare nella consapevolezza che questa proposta esprime una radicale innovazione politica sociale e culturale
Che porta con sé implicazioni assai concrete
E non rende compatibili aggiornamenti rivisitazioni di schemi di prassi del passato
Questa proposta così come è stata ridefinita nelle relazioni trentini impatta direttamente in termini nuovi inediti sul ruolo stesso del sindacato confederale nella società
E inevitabilmente con le questioni aperte della riforma della politica e delle istituzioni l'ultima analisi con la questione della democrazia
è una proposta che supera vecchie divisioni di ruoli sindacato generale unitario decide di riunificare nella propria strategia progettuale la notte l'azione sul fronte economico quella sul fronte politico
Ovvero l'azione rivendicativa redistributiva con quella politica per lo sviluppo il lavoro i diritti e appunto per una democrazia che assuma pienamente i temi dell'umanizzazione la liberazione del lavoro
Questo senso la politicità del sindacato e fondamento della sua autonomia
Il lavoro subordinato e la sua rappresentanza quale componente centrale della società civile
Non delegano ad altri e pongono direttamente al fronte politico parlamentare al governo allo Stato le proprie legittime rivendicazioni sulle questioni fondamentali della sette economico sociale e civile del Paese
Sul fisco sull'equità distributiva sullo sviluppo del Mezzogiorno sulla qualità della vita delle città sulla lotta alla mafia la criminalità sullo Stato sociale
Mi pare questo ben altro di una istituzionalizzazione o di una banale concertazione triangolare ed è in questo senso si può legittimamente parlare in nome di un interesse generale se come se è vero come è vero che lavoro effettivamente un valore fondamentale da far valere nella società
E nel programma e nella strategia dei diritti vi sono già grandi riforme politiche sociali da conquistare cominciando da ora una nuova legislazione sociale uno Statuto e consente effettivamente i nuovi diritti e le Pari opportunità per tutti gli individui
E sono d'accordo non solo per il terzo debole vi sono qui questioni vecchie e nuove
Vecchia la questione della liberazione del ricatto da licenziamenti senza giusta causa di lavoratori delle piccole aziende dei gregari è una degli immigrati
Nuove sono le questioni di un nuovo diritto del lavoro che consideri assume e assuma lo ricordava il suo intervento la compagna Farinelli
Come riferimento il lavoro dei lavori che cambiano ovvero i nuovi e crescenti lavori del terziario flessibile atipici a tempo parziale lavoro stagionale delle donne le questioni che pongo i lavoratori immigrati
Ci appassionano giustamente ci appassioniamo giustamente sull'età pensionabile ci dimentichiamo che tra venti trent'anni la maggioranza dei lavoratori alla soglia della pensione possibile scoprirà non solo che sarà rimasto un una forte evasione contributiva ma che anche il sistema riformato avrà lasciato scoperta rispetta il diritto di accesso alla pensione meccanismi di accreditamento dei contributi i propri lavori più precari gli stagionali lavora part-time
Chi per scelta o per necessità per bisogno per esigenza sarà entrata uscita dal mercato di lavoro anche temporalmente tutti i nuovi lavori che si trovano tra subordinazione autonomia che la Società terziaria proporrà in termini massicci
La Filcams riguarda presentato una proposta che spero venga accolta
E dobbiamo anche conquistare un'adeguata legislazione di sostegno al nostro Progetti democrazia di imprese per la codeterminazione
Certamente vi è una via contrattuale conflittuale con l'impresa per realizzare questo obiettivo che dovrà consentire di tutelare il lavoro e le sue condizioni effettive
Controllando intervenendo sui processi e sulle scelte e sui progetti e le innovazioni di impresa che così si democratizzare liberando così le forme più José della sua anima dell'animazione dell'espropriazione del lavoro
Ma sarebbe sbagliato ripercorre Remo coi panni dell'oggi io credo un vecchio vizio aziendalistico e operai sta ancora FIAT scientifico se pensassimo e questa partita si vince se passiamo nei punti alti e la grande impresa industriale
Possiamo farcela se questo diventa una conquista che passa non solo in questa ma in realtà ma nel più complesso sistema delle imprese quelle grandi medie quelle diffuse nel nel territorio dei servizi nella pubblica amministrazione
Peraltro la democrazia l'impresa non è che un aspetto la più grande questione della democrazia economica
Ed è proprio sulla democrazia economica che mi pare dovremo fare ulteriori sforzi di elaborazione non potendosi questo tema ridurre alle questioni pure rilevanti dei fondi sociali per controllare indirizzare l'accumulazione dello sviluppo e risparmi
Così come dovremmo ripensare un nostro intervento sulle questioni dello sviluppo della politica economica
Giustamente amato ci invita ad abbandonare le vecchie idee di piani di settore ci ricorda che esiste il mercato
Ma il sistema sta completamente anche ingenti trasferimenti diretti indiretti di risorse pubbliche al sistema delle imprese al Mezzogiorno
Questi oggi avvengono al di fuori di ogni disegno di politiche economiche in modo del tutto separato dalle variabili occupazione lavoro formazione
è così scandaloso rovesciare tale impostazione mettendo almeno sullo stesso piano di parità il lavoro e l'impresa nel caso interventi pubblici dati a qualsiasi titolo e sotto qualsiasi veste non penso certo a Ripoli brevi ma manodopera ma neppure i contratti di formazione lavoro
Ma pensa alla riunificazione un impianto unitario dell'intervento pubblica dello Stato nell'economia e nel mercato
Che sostenga d'un tempo l'impresa le condizioni infrastrutturale di servizio per lo sviluppo di una nuova imprenditorialità ma anche l'occupazione il lavoro e la sua formazione la sua sicurezza la sua qualità e perché no i suoi orari
Si può forse così superare un dualismo assurdo la separatezza tra l'intervento finanziario legislativo per l'impresa del sistema produttivo l'intervento sull'occupazione nel mercato del lavoro
Questi due aspetti non si incontrano mai nella politica economica e sociale dello Stato e neppure nell'azione del sindacato
Anche il nostro intervento sul lavoro e sul governo del mercato lavoro rimane un posto spesso per anni ha staccato dalla contrattazione aziendale sette vale territoriale e dalla nostra iniziativa sulle politiche di sviluppo
Ed allora ci chiediamo come si fa a contrattare perché il lavoro non ce la allora viviamo contraddizioni come il caso di Melfi
Dobbiamo decidere se contrattare non l'occupazione e la sua formazione il mercato del lavoro esauriamo fare non come il Fronte del porto ma nel rapporto con lo sviluppo e quindi con il sistema formativo l'impresa
Con lo Stato e quindi scommettere anche su questo sui diritti e sulla solidarietà vecchia
Ma sempre decisiva quella tra occupati sottoccupati di Sacco Pati tra nord e sud
Affrontare queste questioni significa anche affrontare uno degli aspetti rilevanti del infiltrazioni mafiose nel Mezzogiorno
E può significare affrontare le questioni dell'economia sommersa dell'evasione contrattuale contributiva che crescono insomma l'azione per la politica economica e sociale riunificata con quella per il lavoro e l'occupazione
Può essere la via per rompere quelli puri bio perversa di un sistema di governo e di potere che ha scambiato relegando sul piano residuale il lavoro consenso sociale delle tonale con il sistema finanziario dei settori più avanzate competitivi
Con l'assistenza ai settori più arretrati della rendita del parassitismo con il garantismo senza efficienza del pubblico impiego
Un patto perverso che ha al suo centro la politica fiscale che ha fatto dell'equità e dell'evasione il fondamento per una scelta in funzione di precisi equilibri sociali politici di potere
Ma la stagione diritti va tradotta anche non o pratica sindacale contrattuale in una più adeguata strategia rivendicativa
Qui mi pare che ci sia molto da scavare non credo che parlare di diritti postali gli ultimi sola qualche opportunità in più per i più deboli per il disagio sociale per il terzo escluso che pure vanno perseguiti
Non mi convince il fatto che una nostra dei Gia rivendicativa posta ridursi a qualche razionalizzazione modellistica d'ingegneria contrattuale definendo spazi poteri competenze per i vari livelli contrattuali cosa necessaria certo ma non sufficienti
Né credo che tutto si riduca ad invocare decentramento e l'articolazione come la panacea di tutti i nostri limiti
Ed è in questo senza incomprensibile una discussione tutta incentrata su pretesi primati tra contrattazione nazionale contrattazione articolata tra contratto nazionale contrattazione aziendale
Nell'esperienza contrattuale del terziario si è affrontata dalla questione con alcune innovazioni
Che hanno cercato di pensare strategicamente questa questione ritrovando alcuni e quindi negli assetti contrattuali è un inizio di un'esperienza che forse avrebbe ha avuto qualche ragione per essere valutata anche da una CGIL che per la verità è stata un po'sorda un po'cieca un po'munita per l'esperienza che non siano state quelle agli alcuni settori industriali e di alcune grandi aziende
Credo che il problema di manovra di rivendicativa sia più complessa si tratta forse di concepire una contrattazione che non sia solo prescrittive normativa basata sulla tutela garantista sull'egualitarismo livellatori io
Certo tutele e diritti norme certezza ma per fondare una cultura indicativa forse meno acquisitiva ma più processuale più gestionale più progettuale
Più fondata sulla contrattazione che costruire percorsi per le pari opportunità e per i diritti
Una contrattazione che se vuole effettivamente dette col determinare della punta agile processualmente rispetta le flessibilità l'innovazione tecnologia la variabilità del mercato
Mi sa un modo per affrontare la sfida dell'innovazione di processo delle flessibilità di contratti di prestazione delle tecnologie che mutano del mercato e della sua variabilità
Ma per fare solo un esempio tra i mille possibili
Il tempo scelte i tempi delle donne possono essere una bella utopia che non si realizza mai o una rigidità destinata alla sconfitta
Oppure possono essere l'affermazione di diritti se in quell'impresa in quelle unità di lavoro con la partecipazione il consenso dei soggetti interessati si riesce a costruire un progetto una proposta che consideri anche tutte le variabili in gioco anche quelle dell'impresa
Efficienza e competitività utilizzo degli impianti il mercato e la sua variabilità ma che in ultima analisi esprima il punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori dell'esigenze collettive individuale
Ma per fare questi passaggi non edibile appunto la definizione di una proposta costruita solidalmente che migliori le condizioni di tutte anche distribuendo tre lavoratori se necessario agire disagi
Dando di più a chi ha più bisogno impedendo la costituzione di nuovi ghetti per i nuovi assunti i giovani le donne e gli immigrati
Qui sta un terreno inesplorato che non sarà facile
Come far valere costruire intanto tra i lavoratori una proposta che sappia affermare diritti individuali con un'azione collettiva propria di un sindacato non corporativo e come farlo passare con le controparti
Qui sta valore della solidarietà che non è un richiamo etico ma la forza dei lavoratori che sanno scegliere di volta in volta una richiesta un Progetto rivendicativo un principio una conquista che in quel momento è la più importante la più coerente la priorità consapevolmente scelto e questo vale per le piattaforme contrattuali come le più come per le più generali proposte di politica economica e sociale
Ma allora se questa è la strategia diritti e l'etica della solidarietà la democrazia sindacale non è semplificato viene assimilabile vado rapidamente
Quasi a quella della democrazia politica la democrazia il sindacato e partecipazione consenso mediazione è appunto democrazia della rappresentanza democrazia del mandato
La funzione dirigente allora diritto e dovere di proposte assunzione del mandato della sua verifica prima e dopo la conclusioni contrattuale
E sta nella capacità di informazione di promozione della partecipazione alla formazione delle decisioni che risiede la garanzia di una più sostanziale democrazia
Ma questo significa che deve prevalere una nuova etica della responsabilità dei dirigenti anche dei delegati e dei lavoratori che scelgono di stare in un sindacato generale non corporativa un'etica della responsabilità
Che porti a valutare le capacità insieme a questa come criterio fondamentale della funzione di direzione
Ma una tale concezione finisce io credo anche per imporre come necessarie le rotture burocrate consento di passare dal primato delle strutture dei ruoli al primato del project del fa e del che fare
C'è una riforma organizzativa non c'è riforma organizzativa che tenga se non si passa di qui ovvero se non significa nella pratica interno all'organizzazione alle strutture nella vita dell'organizzazione dei suoi organismi la democrazia di mandato con la democrazia di organizzazione
Un binomio questo sempre aperta che può divari Canzio tende a unificarsi come necessario e possibile se si rende visibile trasparenti rapporto democratico
Con i soggetti rappresentare lo forme di rappresentanza le regole democratiche che regolano la vita interna dell'organizzazione
Sta qui a mio modo di vedere una possibile coerente soluzione del problema aperto tra legittimazione del pluralismo dello stesso dissenso e il governo democratico unitario per un programma è un progetto democraticamente scelti
Un'ultima cosa compagne e compagni voglio richiamare al congresso mi pare indispensabile che nei suoi atti conclusivi il Congresso debba esprimersi di Best prime la propria indignazione
Di fronte all'esplodere nella Germania alla prese con i processi unitari di una vera e propria Compaq campagna di odio razzista contro gli immigrati
Con l'immagine raggelante delle bandiere con la svastica
E quando questi fenomeni avvengono un solo in altri Paesi dell'Europa ma anche nella civile Francia dove una parte dello schieramento conservatore sceglie la concorrenza razzismo divertente sul terreno posto da questo la cittadinanza non come diritto ma come conseguenza esclusi esclusiva di parentele nascita non si può dire io credo questa volta non c'ero non sapevo non avevo capito
Allora c'è bisogno di reagire mobilitarsi qui ed ora per costruire un mondo libero multirazziale e multietnico multiculturale fondato su diritti universali di cittadinanza sui valori della tolleranza della solidarietà e della libertà
La parola Casalini Antonella avesse negato scuole di Firenze si prepari Salvatore Zin
Ricordo a tutti che i minuti a disposizione per intervento sono dieci
Sono costretto a farle rispettare rigorosamente perché lei in coda alle compagne e compagni che intendono prendo la parola è molto lungo grazie
Compagne e compagni
Questo dodicesimo congresso della CGIL viene definito storico diverso da tutti gli altri certamente decisivo per il futuro della nostra confederazione
Un punto e a capo rispetta l'intera storia della CGIL del movimento operaio e sindacale italiano
Del Turco nella conferenza stampa di presentazione di questa assise è arrivato a dire che questo congresso segnalato di morte della CGIL
Nato dal patto di Roma del quarantaquattro rappresenta la nascita di una CGIL riformista inserita nel filone del sindacalismo europeo ossia o quella quella della CISL Internazionale
Alcuni dirigenti di primo piano hanno sostenuto persino che in questa occasione si sarebbe potuto sciogliere la CGIL per confluire in un sindacato unico con CISL e UIL
Ci sarebbe stato bisogno di un più ampio dibattito rispetta quello che si è svolto nel corso della consultazione congressuale
Oggi siamo qui a decidere la linea politiche organizzativa per gli anni a venire un compito di responsabilità enormi
Che ciascuno di noi dovrebbe avere ben presente perché da ciò dipende se saranno eccome difese gli interessi di milioni di lavoratrici e lavoratori che rappresentiamo
E il peso che la CGIL in un senso o in un altro viene ad assumere nel nostro Paese
Scorrendo gli atti del congresso della CGIL ci si rende conto delle ragioni della sua nascita della sua caratterizzazione come sindacato della classe operaia dei lavoratori italiani rispetto alle altre organizzazioni sindacali
La CGIL e nata come strumento di difesa e di affermazione dei diritti del lavoro contro il capitale come sindacato della classe operaia
Ci si rende conto trent'ci si rende anche conto di come i fatti gli avvenimenti che nella storia di questo secolo hanno sconvolto le disegnato alla faccia dell'Italia dell'Europa e del mondo ne abbiano scandito la storia
Anche oggi siamo di fronte a uno di questi momenti la proposta congressuale di maggioranza presentata da trentine Del Turco ci propone di rompere verticalmente con la cultura la strategia e la politica con l'intera storia della CGIL
Prendendo spunto dagli avvenimenti dell'Est dandone una interpretazione strumentale non condivisibile prefigura uno scenario in cui non esiste alternativa al capitalismo c'è dunque l'abbandono di una politica di cambiamento della società c'è la proposta di una strategia che sulla dell'esistenza delle classi e considera tutti padroni e lavoratori
Banchieri e disoccupati latifondisti abbracciati dei cittadini con pari diritti e pari doveri
Che assegna al sindacato un ruolo di conservazione sociale puntello del sistema nel modello del sindacato dei diritti e delle differenze
Ma nel famigerato ottantanove e anche da Chianciano quando fu inaugurato il nuovo corso sindacale della CGIL ne è passata di acqua sotto i ponti
Guardiamo cosa è avvenuto nel mondo e nel nostro Paese la teoria del mondo interdipendente e affondata miseramente c'è stata la guerra imperialista nel Golfo Persico con il suo tremendo carico di morti e distruzioni
Attualmente si assiste al conflitto Pino così Claudia alle brame di spartizione dei governi europei Germania in testa
Nell'Est primeggiano la disgregazione nazionalismi dilaga la fame e si preparano e migrazioni bibliche
Super potenze
Tra queste quella europea tenderà ad acutizzare la contesa economica e commerciale e militare del re e di egemonia
Il cosiddetto governo mondiale non è altro che un espediente dei paesi indistinto schiavizzati per tenere oppressi però i popoli del terzo mondo
C'è stato detto che il capitalismo e il massimo grado di democrazia raggiungibile a questo proposito lo spettacolo che presenta l'Italia è disgustoso
Infuria un capitalismo arrogante neoliberista che per tener testa alla concorrenza internazionale schiaccia diritti più elementari dei lavoratori la corruzione dilaga nelle istituzioni dalle più alte cariche fino al consigliere comunale
Il paese è stretto nella morsa della criminalità mafiosa la collusione tra mafia e istituzioni è tale che si può parlare di Stato mafioso
A proposito della democrazia come non vedere neo fascismo dilagante in tutti gli aspetti della società politica istituzionale e sociale
Da più parti è stata decretata la morte della Prima Repubblica ma quella che stanno instaurando la seconda Repubblica è di stampo presidenziale di cui l'attuale capo dello Stato ha dato già delle Loquenzi
Anticipazioni
Non ci sono dubbi il nostro sindacato deve rinnovarsi attrezzarsi adeguatamente per affrontare questa nuova e difficile contingente a stop contingenza storica
Ma è quella la CGIL di in cui c'è bisogno basata sulla politica dei redditi la cogestione la pace sociale io credo di no
Quanto basta
Quanto sta avvenendo in questi giorni eloquente il giorno il governo ha varato una Finanziaria di lacrime e sangue e si accanisce contro livelli di vita
Dei lavoratori e dei pensionati e nega il diritto alla salute e alla contrattazione sindacale una Finanziaria fatta apposta per aiutare i grandi capitalisti e tenere testa alla concorrenza europea
Non possiamo accettare il ricatto che si tratta di sacrifici per superare il passaggio storico come dice Andreotti per evitare all'Italia la serie B in Europa
La crisi economica e finanziaria capitalistica in atto non può e non deve essere pagata dai lavoratori si colpisca l'evasione e l'elusione fiscale si colpisca la rendita finanziaria si facciano pagare le tasse ai padroni
Di fronte a questa situazione c'è bisogna allora di più che mai di un sindacato di classe e conflittuale che costruisca la propria strategia sulla difesa dei grandi interessi collettivi che contrasti
L'individualismo dilagante metta al centro la solidarietà di classe che pratichi una politica contrattuale rivendicativa basata sui bisogni economici e sociali dei lavoratori rifiutando le compatibilità capitalistiche
Capitalistica e i tetti di inflazione
Su questa base sono inaccettabili le cosiddette nuove relazioni sindacali la politica della cogestione della concertazione del patto sociale che non sono solo che don solo non servono a realizzare i bisogni dei lavoratori a difendere affermare i loro diritti è un esempio valido per tutti
I contenuti del metodo seguito quella maxi trattativa sul posto di lavoro
E la riforma del salario
Accettando di discutere comparso nate Convair no l'abolizione della scala mobile la riforma della contrattazione in senso positivo congestionare io
E del rapporto di lavoro di pubblico impiego in senso privatistico condotta al di fuori di ogni regola democratica senza dibattito nella categoria
Senza il mandato dei lavoratori
Mi rendo conto di sostenere delle posizioni che oggi sono controcorrente di fare affermazioni che se ritengono superate
Eppure non è così la CGIL a cui penso e credo debba essere saldamente attestata su di un terreno anti capitalistico antimperialista difendendo l'articolo undici della Costituzione indegnamente calpestato
Anche interventista opponendosi allenati ambizioni cenno egemoniche dell'imperialismo italiano anti presidenzialista perché il presidenzialismo porta con sé una buia e nella società repressiva l'assenza di ogni spazio democratico
Il sindacato di regime
Non è scomparso nello sfruttamento nell'oppressione di classe ci sono Enrique ci sono i poveri cioè il Mezzogiorno sprofondato in una situazione da terzo mondo occorre che la CGIL
Stia al fianco e alla testa degli operai e dei lavoratori dei pensionati dei lavoratori immigrati donne e uomini insieme uniti
Occorre che si ponga difesa dei loro interessi collettivi economici sociali politici e civili è in questo senso è in questo modo io credo che può
Che può svolgere quel grande e nobile compito che gli spetta grazie
Salvatore zingara segretario generale Sicilia si prepari Angelo romana
L'operazione riformiste la scelta che si viene ad affermare con grande notevole consenso del congresso
Questa scelta è quella che viene a dare il contributo maggiore per costruire a tempi brevi una grande organizzazione sociale autonoma unitamente a CISL e ed a UIL su cui certamente vengo a concorrere i vari apporti culturali e sociali dell'insieme del sindacato della comparazione
Non trovo alternative credibili per dare valide soluzioni da sinistra rispetto ai grandi problemi aperti
La democrazia economica e sociale con la politica dei redditi e con la codeterminazione piena sostanziare la democrazia pluralista
Con un ruolo decisivo del sindacato del protagonismo dei lavoratori
Ma credo che sia amore le condizioni anche con il nostro rinnovamento di fare pesare la nostra forza per un'uscita in positivo dai processi in corso e con l'unità sindacale con una capacità di aggregazione di forze impegnate per il rinnovamento
Non si tratta di fare una lettura ottimistica dei processi in corso è una sorta di professione di ottimismo ad oltranza occorre piuttosto partire dalla complessità dei problemi
E di individuarne le linee di intervento e di battersi per la consapevolezza del nostro ruolo con una progettualità e con lo sviluppo di iniziativa aperta al confronto su questa base occorre muoversi nel Mezzogiorno
Altre forze sono impegnati a fermarsi alla sola protesta
Come nel caso della Rete di Orlando sotto certi aspetti speculare ruolo esercitato la lega al Nord
Oppure nell'area di governo ci si caratterizza con un contestuale approccio di una continua lamentazione di una perpetuazione di una gestione spregiudicata assistenzialistica e clientelare del potere
Tutto questo non porta spesso la capacità di indignarsi delle popolazioni meridionali ma una sorta di ineluttabile accettazione di un dall'insufficiente negativo stato di cose del Mezzogiorno
Ci sono portate profonde ferite lacerazione nel corpo sociale democratico del Meridione
Su cui occorre saper intervenire con un paziente lavoro nel capire le situazioni e nell'operare con determinazione e continuità i termini del dibattito la questione meridionale si fanno sempre più accesi
E liquidatori non si possono accettare certe impostazione che finiscono per essere però Rizzante per uno sviluppo auto propulsivo del Meridione collegato ai grandi cambiamenti dei mercati europei e internazionali
Non sono da condividere certi analisi che portano ad ineluttabili scenari di tipo regressivo e non evolutivo con la probabile messe in crisi del sistema clientelare partitico
Non si comprende perché proprio nel momento in cui si tende ad affermare la democrazia pluralista anche nei Paesi postcomunisti non si debba prospettare una fuoriuscita in positivo anche nel Mezzogiorno
Ove sia pure nei suoi limiti esiste un'economia di mercato ed un'articolazione produttiva della stessa società civile
Sarebbe opportuno lavorare per una carta riformista sul Mezzogiorno promosso dal sindacato con l'apporto interne ci finale di quanti sono impegnati nell'università nella politica e nella società
Non è sufficiente limitarsi a fare una citazione del documento dei vescovi sul Meridione
Si deve poter sviluppare una grande iniziativa progettuale
In particolare la sinistra sociale politica
Io penso che proprio da qui
Il rapporto PDS il PIL si dovrebbe iniziare più a fondo si richiede di individuare nuove idee forse nel bel soggiorno per potere mobilitare le forze del rinnovamento si avverte oggi la caduta di una progettualità a sinistra
Che sia legata per lungo tempo nel ribadire con una certa rudezza ritualità
La centralità della questione meridionale come questione nazionale
Nel frattempo però veniva prevale la tesi della separatezza anche composizione di antimeridionalismo non reggono più le vecchie unificante si è incrinato un certo concetto della soletta
Sì è sollecitato l'unità degli operai in particolare del Nord con quelle del sud non ha retto la variante dell'unità degli operai del Nord e reso occupati del sud se è venuto così a spezzare qualsiasi legame di sorretta
Viene a prevalere un certo cemento di unità rivolto in termini territoriali regionalisti ICI entro cui si basano articolazioni logica di gruppi e di categorie
Tutto questo si riflette in particolare nel sindacato meridionale che aveva cercato sempre di impostare in termini unitari la questione meridionale
Non in contrapposizione con il Nord come ha fatto come hanno fatto certe forze politiche specie la democrazia cristiana nel sud certo non sono mancati nei limiti una tale strategia che poneva il problema del Mezzogiorno in termini di rivendicazioni Isma'nei confronti del governo nazionale si ebbe in particolare nella realtà degli anni settanta la fase le singole vertenze regionali nelle quali venivano a convergere varie forse in modo indifferenziato e non il mistico non si ebbe una capacità di interlocuzione determinata ad affrontare contestualmente la questione degli aspetti istituzionale di governo locale anche regionale
Specie nel momento decisivo della formulazione degli statuti nel nascente ragione ed alla formazione
Dell'amministrazione regionale
In un certo senso agli interventi nazionale trovo una gestione in un'innovativa per avviare solo di processi di sviluppo industriale
Le questioni adesso si fanno più complesse per integralmente una crisi istituzionale e politica per la grave e preoccupante penetrazione la criminalità in territori sempre più estesi dei vari sedimenti S storia dell'economia della società il sindacato meridionale
Quindi si trova ad operare in una situazione di maggiore difficoltà e complessità
Ma non si può parlare di sindacato piegato sconfitto addirittura colluso con me i fenomeni più deteriore si Nanco con la criminalità
Piuttosto si è cercato di lavorare nel rivedere le importazioni e la strategia e che devono trovare maggiore sollecitazione punto di riferimento nelle priorità rivendicativa e le piattaforme nazionale
Non si tratta di cambiare l'impostazione solidaristica di fondo che alla base dei caratteri portante sindacalismo confederale
Piuttosto bisogna rivedere un certa approccio di tipo rivendicazioni dico che non ha portato il sindacato e le forze progressiste a impegnarsi sulla Fanizza azioni trasferimenti avuti orientate sì di fatto più gol su sull'oggi che assistenzialistiche spartitorio dispersivi i guasti sono stati notevole sia per la precarietà dello sviluppo sia per l'affermazione della democrazia e la qualità della classe dirigente
E sia per la Mer permeabilità ed estensione della criminalità una nuova soletta tra Nord e Sud deve poggiare su chiari bassi reciprocità io credo che queste punto approfondimento
Da un lato le regione forte nel Paese dell'Europa debbono sentirsi impegnati e coinvolte nello sviluppo produttivo e civile la rete editoriale più debole del Mezzogiorno per trasferimento di risorse d'impegno per il superamento degli squilibri dall'altra parte nella regione meridionale si deve dare la priorità nella profonda la profonda modifica del sistema clientelare e parassitario dispersivo
E alla lotta contro la mafia che vengono a incide notevolmente non solo per la qualità dello sviluppo e dell'affermazione diritti civili e sociali ma anche per la preoccupante
Per il gas pervasività ed estensione mediate regione al di fuori e medio
Le questioni si pongono intermedi contestualità su cui si viene a trovare un terreno impegnativo di iniziativa politica e sociale su di tutte le forze riformiste progressiste impegnate per un complessivo cambiamento del Paese e nell'Europa il sindacato ha quindi dovrà lavorare per rivedere le impostazioni e la strategia ai livelli europei nazionale regionale
Il sindacato meridionale si deve battere con determinazione e coerenza su questo nuovo terreno impegnativo
Ed esigo trovando il necessario raccordo con l'iniziativa puntuale nelle convocazioni nazionale
Su questa base si è impegnati in Sicilia collegante iniziativa di lotta avuto di concerto con le organizzazioni imprenditoriali
Contro la mafia il dodici settembre a Palermo e il dodici ottobre a Siracusa e di grande valenza la proposta fatta nella relazione di trentenni per una grande marcia insolita contro la mafia
Dei lavoratori appunto e dei sindacati di tutta Italia che trovino a Palermo il loro punto di incontro
è importante la società la sollecitazione fatta per mettere in campo tutto il peso del sindacato e anche le forze produttive come si è da fare contro il terrorismo anche se viene ad esserci una differenza tra i due fenomeni in cui è da segnalare una maggiore gravità della criminalità della mafia per i connubi stretti con le istituzioni
Ugualmente grave sono i pericoli per la tenuta dell'istituzione democratica in gran parte del Paese
Un momento significativo deve essere la verifica da fare per impegni assunti a Palazzo Chigi per il coordinamento istituzionale e investigativo oltre alle misure per il segreto bancario per la trasparenza e per di e per gli appalti
Del congresso regionale si è avuto un arricchimento d'elaborazione per un'iniziativa unitaria più incisiva più puntuale
Per un'azione riformista del superamento del modello consociativo istituzionale politico e sociale in questo senso abbiamo fatto precise proposte come altrettanto per la riqualificazione delle entrate e della spesa
Per con una certa formulazione
Il così detto dal Bilancio zero che credo che una una proposta d'approfondire anche a livello nazionale nella rifondazione complessiva la Regione in uno sviluppo innovativa produttivo con l'individuazione di una serie di progetti strategici per l'innovazione per la qualificazione per l'avviamento la base produttiva per le infrastrutture per il turismo
E per una cultura e cambiamento
Vorrei finire con una sollecitazione a dare maggiore attenzione alla riforma regionalistica in discussione al Parlamento che ci porta ad uno stato semi federativo in connessione anche la necessità di una maggiore integrazione Europa
Europea che porterà a un rapporto più diretto c'è regione di Spello atto a quello attuale Stato Regioni Stato c'è
Le implicanze sono enorme per la politica da adottare per la crescita delle partecipazioni della parte sinistra della partecipazione dei cittadini come opportunamente ci sollecita Giovanni Moro appunto con il suo intervento per rapporto più stretto fra sindacato e momento federativo
Le implicanze sono enormi anche sul terreno realizzativo interno dal momento che si porrà la necessità di rivedere i rapporti e i poteri della della Confederazione sia verso la Confederazione sindacale o appena si è perso le strutture comprare il giornale
Non si tratta di riprodurre venti CGIL
Competerà nazionale come ha detto qualche intervento ma certamente si pone una nostra coerenza rispetto ai processi sul giornale che soprattutto noi sollecitiamo
Per un'azione riformista anche su questo versante nel programma d'azione ai prossimi anni sito a misurare la svolta della Confederazione
La parola
Ad agevolare la segretario generale affari
A me pare compagne e compagni che fra quelle proposte dalla relazione che i trentini vi sia un'indicazione particolarmente importante che va condivisa
Mi riferisco alla necessità di comprendere praticare i modi nuovi con cui oggi si propongono i problemi dell'affermazione dei diritti collettivi dei popoli e con questi quelli dei diritti individuali e di libertà degli uomini e delle donne di tutto il mondo
E da questo nuove irrinunciabile versante infatti che oggi anche il sindacato rispetta la portata del mutamento in atto deve misurarsi per cooperare nell'impegno necessario per l'affermazione di ordine di equilibri in cui sviluppo collettivo e libertà individuali non siano mai più separabili ma il cambiamento non riguarda soltanto la geografia del mondo al contrario siamo di fronte a processi penetranti e diffusi che investono ogni aspetto della realtà con cui il sindacato a chiamata misura
Ad una situazione in continue processuale mutamento dobbiamo quindi far fronte attrezzando nuove scelte dotandoci di nuovi strumenti qui sta certamente nostro problema che è grande così come le nostre difficoltà
Ma qui sta anche alla nostra prospettiva il banco di prova a cui siamo confrontati
Non c'è dunque alcuna sconfitta di cui oggi si debba prendere atto
Né tantomeno alcun cedimento conseguente all'adozione di linee politiche subalterne di strategia rivendicativa cosiddette compatibili liste siamo invece immersi in una fase di generale cambiamento che ci impone di di definire insieme proposte politiche forme organizzative
Questo dobbiamo farlo oggi rispetto ad una fase economica dei Paesi maggiormente industrializzati in cui il generale forte rallentamento della crescita a partire dagli Stati Uniti a cui scia la crisi delle economie più deboli e dei settori più arretrati
Anche per queste ragioni noi andremo quindi incontro ad una fase di nuove e più profonda riorganizzazione del sistema delle imprese caratterizzata dall'accelerazione dei processi di innovazione con effetti sul lavoro di grande portata
Il processo di riorganizzazione del sistema delle imprese ripropone così al sindacato problemi rilevantissimi di potere di rappresentanza e di solidarietà
E con questi anche a mio avviso un'alternativa precisa
Quella di uscire dalla stretta tentando la via del governo dei processi per rafforzare così gli spazi di democrazia nei luoghi di lavoro e nella società o al contrario quella di lunghe e pesanti involuzioni subita sul terreno della pura resistenza
In ogni caso l'impresa si conferma come luoghi indispensabile della produzione della ricchezza e contemporaneamente come snodo cruciale della crescita democratica del Paese
Perfetto della bilateralità delle esigenze contrastanti che in essa si confrontano
Se questo è il quadro a me pare allora che non possa esistere alternativa all'assunzione piena e consapevole da parte del sindacato
Della frontiera della democratizzazione dell'economia e dell'impresa e alla scelta di fare di questo terreno il banco di prova su cui misurare processualmente un processo solidale di umanizzazione del lavoro
Ad una situazione ha pendenze che come quelle in atto sono cariche di spinta di compressione dei redditi da lavoro e dell'occupazione
Della condizione dei diritti dei lavoratori il sindacato confederale non può infatti pensare di rispondere soltanto sul piano della sua autonomia contrattuale
Se così dovesse essere da questa scelta deriverebbe soltanto l'apertura di più pesanti divaricazioni a danno del lavoro produttivo di ricchezza e sviluppo nonché dei settori e dei soggetti più deboli e non protetti
Per questo allora il sindacato generale non deve demordere bensì insistere nella rivendicazione verso padrona del governo di un quadro di coerenze che impegni tutte le parti in una coerente politica dei redditi
Qui mi pare compagne e compagni c'è un terreno irrinunciabile
Anche per quella ripensamento della nostra strategia contrattuale di cui trentino ha parlato e per il riconoscimento di vincoli e di compatibilità
Di cui dovremo essere capaci non per subire condizioni di altri ma per rendere la nostra azione incidente nel governo dei processi
è la lettura dei processi a dirci infatti dell'ineluttabilità di una prospettiva di crescenti flessibilità di prestazione etica scientismo abilità del lavoro
Ed è questa lettura dirci anche affinché quei processi possano essere governati della essenzialità dei livelli e degli spazi di contrattazione articolata nonché dell'urgenza dell'avanzamento graduale ma certo i sistemi di democrazia industriale di codeterminazione delle imprese
Ma perché questi impegno possa davvero proporsi al livello di funzione di governo di processi di trasformazione sociale a me pare indispensabile connettere la più generali obiettivi
E a politiche rivendicativa del sindacato sui terreni del mercato del lavoro e dell'occupazione
Questo è necessario di fronte al dilagare di tipologia di impiego sempre più differenziate
E per lo stesso avanzamento di un sistema di diritti e di opportunità eguali che effettivamente parta come Trentin dice dal sostegno e non dall'assistenza dei più deboli e dei meno garantiti
Una scelta deve essere allora finalmente compiuta nel campo del lavoro stagionale precario nel campo del lavoro a tempo determinato che per milioni di giovani e di donne rappresenta condizione di ingresso e di permanenza non breve nel mondo del lavoro
Nei confronti di questi lavoratori oggi in atto un'offensiva padronale tesa ad escluderli da ogni tutela a considerarmi non lavoratori a relegare in un ghetto con funzioni non più soltanto di esercito di riserva
Questa offensiva
Emersa in maniera brutale sul tavolo contrattuale dell'agricoltura
E ancora ieri comitato direttivo e giunta esecutiva della Confagricoltura hanno confermato che questa organizzazione non intendere sottoscrivere il contratto rinnovato invece prende settimane fa con Coldiretti e Confconsumatori
Molti
Però sono i segnali che dimostrano come questo offensiva abbia caratteristiche più ampie
Ed in questa direzione va sicuramente l'articolo venticinque dalla legge duecentoventitré di recente approvazione che generalizza assunzione nominativa anche per i lavoratori e le mine
Ma questo pezzo del mondo del lavoro e quello più esposto ai ricatti alle violazioni dei contratti e delle leggi sociali
La sua tutela passa necessariamente attraverso la costruzione di un sistema di diritti che neutralizza i l'esercizio delle discrezionalità da parte del datore di lavoro
L'articolo venticinque va in direzione esattamente opposta e rischia di azzerare i pochi strumenti di tutela costruiti negli anni attraverso i contratti e le leggi come la riassunzione le convenzioni così per regioni intere del Mezzogiorno si rischia di consegnare definitivamente a mafia camorra la gestione del mercato del lavoro ed è incomprensibile oltre che grave la sottovalutazione il silenzio su questi problemi da parte confederale della CGIL
Così si esattamente all'opposto di quella prima frontiera di lotta per la democrazia nel nostro Paese e per la costruzione di una nuova Europa indicata da Trentin nel nostro impegno necessario per il Mezzogiorno
Altro allora che la condanna pure qui riproposta dell'accordo di Melfi per flessibilità contrattata in funzione dell'insediamento di impianti nuovi e tecnologicamente avanzati dal Mezzogiorno
Qui si è all'esercizio di un'opzione che certo anche con contraddizioni pesanti sostiene però l'avanzamento di un progetto che è nostro
Quale opzione c'è invece mi domando
Rispetto a ben altre flessibilità radicalmente alternativa al nostro progetto come a quell'appunto permesse dall'articolo venticinque che azzerano qualsiasi possibilità di contrattazione
E sulle quali siamo stati capaci di silenzi assai preoccupanti
Ma un sindacato che ha l'ambizione di rappresentare tutto il mondo del lavoro costruendo le condizioni per garantire l'esercizio dei diritti individuali e collettivi non può non partire da qui cioè dalla parte più esposta del mondo del lavoro
Una nuova tutela di questi lavoratori e lavoratrici deve pertanto diventare perno centrale dell'iniziativa della CGIL
Realizzarsi attraverso l'attuazione di una linea di unificazione del mercato del lavoro basata sulla flessibilità contrattata e la costruzione
Saranno avevamo presentato precisa proposte a questo riguardo che abbiamo pure riprese ed ulteriormente precisato anche al congresso della Fly una scelta però deve essere finalmente compiuta ai da questo congresso della CGIL
Perché dalla proposta si possa passare con la rapidità necessaria alla fase dalla costruzione dell'iniziativa unitaria
Infine compagni e compagne
Penso anch'io per rispetto al venir meno delle vecchie regole su cui la CGIL si è retta storicamente non siamo oggi a conclusione del congresso ancora in condizione di sciogliere tutti i nodi di ridefinizione del nostro regime interno
Per il posto centrale però che la scelta dei diritti individuali ha nel programma e quindi nella determinazione dell'identità stessa della CGIL
Penso anche che le regole democratiche della nostra nuova organizzazione interna debbano potersi fondare sui metodi propri della democrazia delegata sui principi della democrazia rappresentativa
E che tali principi in quanto democrazia democrazia di organizzazione degli iscritti debbano pertanto leggere i sistemi di direzione della CGIL e consentirne governi efficaci non perché omogenei ma perché condizionati dalla verifica del consenso
Anch'io come altri compagni non ho pensato mai né penso oggi ad un modello del funzionamento della CGIL di tipo parlamentare
Fatto di maggioranza che governa male di minoranze che dall'opposizione si candidano a diventare maggioranze sono convinto invece per il sindacato della utilità politica del governo unitario in cui le differenze non si annullano ma si inseriscono in un lavoro ed un impegno comuni
Questo mi è parso anche il senso forte della proposta fatta da Trentin per gli organismi direttivi ed esecutivi della Confederazione
E per i metodi di elezione del comitato direttivo da parte del Congresso adottati questa mattina
Il Congresso concludendosi approverà una linea che comporterà importanti responsabilità di gestione
E se possono e debbono essere assolte unitariamente se non le differenze ma gli effetti politici della divisione sulla linea del Congresso cesseranno appunto con la decisione della linea da parte del Congresso
Compagne e compagni
Ci fa molto piacere ora poter dare la parola don Oreste Benzi presidente dell'associazione
Papa Giovanni ventitreesimo che come sapete è una situazione molto importante che operare nel mondo nel sociale e nel mondo l'emarginazione
Siamo sicuri che don Oreste Benzi Pera
Il contributo
Proprio sul tema del nostro anche del nostro rapporto con questo mondo dell'associazionismo che come abbiamo votato ieri vogliamo organicamente forte e costruito
Grazie e buonasera a tutti ho visto
Etica della solidarietà ho detto via posta in che per un prezzo è un posto anche per un prete
Allora l'ho chiesto aprono trentenni ha detto di sì bene sono qui davanti a voi sono abituato a vivere in mezzo abrogati sono abituato a vivere in mezzo ma indica patente in mezzo agli zingari
E siamo abituati a vivere in mezzo al ai bambini sieropositivi
E alla stazione la sera andare a trovare quelli che non sanno non che non sanno dove andare a dormire ma che non ha nessuno che ti dice la buonanotte è tutta un'altra roba
In fondo si riesce a dormire un po'dappertutto e a mangiare un pezzo di pane si riesce a trovare il grande male ho capito non è quello di non avere un posto di riunire ma nessuno che ti pensa se si pensa che pesa come un cane quelle niente male
E allora oltre un è cosa da chiedervi per quello son venuto qui perché è una ho tanta fiducia in quello che voi potete fare quattro punti mentre io parlo di fuori c'è una delegazione piccola ho voluto volutamente handicappati
Vengano drogati poc'però ho detto serate di testimoni di quello che io dico tossicodipendenti io non so voi col
Io vi chiamò fratelli e non so come voi dichiarate ma lo stesso no allora voglio dirvi questo
Voi lo sapete che il settanta per cento dei giovani
Tossicomani
Capite quindi tossicodipendenti sono tutti giovani e lavoratori
Lo sapete che quando hanno cominciato bucare
Erano occupati ebbene occupati
E hanno smesso e hanno cominciato bucare non perché non lavoravano ma hanno smesso di lavorare perché non gli interessava niente lavoro
Voi direte perché
Ma sono giovani stupende credettero
Prezzo noi ne abbiamo più di duecento nelle nostre quattordici strutture di recupero
E io imparo delle lezioni di vita da loro ma perché ma l'ha detto un uno di loro mi ha detto don Oreste dietro la macchina dell'officina
La nostra vi nostra la nostra vita è finita non c'è più per non c'è più futuro per noi
Almeno gli studenti hanno ancora degli spazi di libertà e abbia aggiunto non tutti sono così sciocchi da vivere solo per il danaro
Allora cosa ho capito avrei tanto da dire lui
Vivo da undici anni in mezzo a loro la prima cosa che ho capito è questo
C'è una scollatura tra il mondo
Del dal lavoro del giovane lavoratore e il mondo degli studenti
C'è una scollatura enorme
E tra gli impiegati e i giovani lavoratori che stanno dietro la macchina
Io vi supplico togliete questa scollatura
I giovani non partecipano più la costruzione della vita sociale
Non danno più dietro le idee ma non è vero vanno dietro a una vita che è determinata dalle idee
Non credono più ai discorsi credono la vita come Cristo dice che viene dietro ne avrà la luce della vita a quella ci credono parlava domenica scorsa a Bologna a settecentocinquanta giovani canone esso la vita con la vita dei disgraziati di disperati
Ricordatevi che voi voi siete una delle più grosse speranze dalla nostra società
Nuovi lavoratori
Allora voglio dire togliete questo scollatura fatte partecipi giovani come non lo dovete dire voi se volete io ci sto volentieri a parlare con voi ma siete voi i responsabili di questa realtà
Lasciate spazio non ve lo dico perché su un prete dai penso che mi mi capiate lasciate spazio alla ricerca dell'assoluto in tutti gli ambiti del lavoro
Lasciate
L'uomo
Non di solo pane vive l'uomo
Poi un'altra cosa e sanitarie degli educatori stupendi perché lascerete il posto a coloro che vengono togliete i messaggi contraddittori
Sono andato a trovare un polo di sgraziato anch'qualche anno fa che ho rubato quattro colline ogni permettete mi scappa qualche parola in dialetto romano Alemanno alla perdonate Grand Prix andato quattro mesi di di galera
E quando sono andato a trovare i suoi vicini perché vedete è molto facile essere forti con i deboli ma il Dell'Anna che sia deboli con i forti porca miseria allora voglio dirvi presto voglio dirvi sono andato a trovarlo
E i suoi colleghi Company di di di Serra mi han detto e punirli campagne e poi non è neanche mangiate le quattro galline
Nello stesso giorno un un big Imerese dal parastato è andato in in qui assenza perché non so perché dicono ai piccoli in pensione e grandi in quiescenza allora è andato in quiescenza con oltre duecento milioni di liquidazione ottanta milioni all'anno di pensione cui Armani accorta ne ha ammazzati tutte la toglietevi alle contraddizioni i messaggi contraddittori distruggono i nostri giovani togliete via non credono più
A niente credono chi vive io son convinto che la soluzione dei nostri giovani è un'altra sentite voglio dire un'altra cosa perché mi sta a cuore abbiamo oggigiorno certi i trecento mila giovani che bucano
Trecento mila tossicomani nelle comunità ce ne sono solo dodici mila gli altri dove sono sono per la strada
Nella disfano disperare i genitori ma soprattutto i loro i pinguini e loro bimbi e abbiamo tanti noti sposati
I loro membri allora lei infatti noi ne abbiamo quattordici parlo in casa lì in fondo l'enfatizzazione però ci stiamo trasformando l'enfatizzazione esagerata delle comunità ha responsabilizzato gli italiani
Il problema della droga non lo risolvano le comunità Leon le abbiamo anche noi ne abbiamo quattordici il problema della droga dava i soldi all'Italia intera che ama i suoi giovani i suoi figli le sue creature ma voi lavoratori siete in prima linea per la miseria no
Ecco secondo e handicappati mentre io sono qui Vincenza diaconi
O da una delle più grandi aziende di Rimini
Ha il diritto di entrare per la legge quattro otto due fate presto farla a rinnovare quella legge Porter diesel ma voi siete una potenza come mai che non date retta a questi piccoli e deboli
La quattro otto due scadono di scandali ormai che ha servito solo per le clientele quali formata da noi sì nel nostro piccolo abbiamo cercato di far qualcosa nuova raccontiamo quanto il due di briscola noi
Ma lo stesso però tiriamo avanti dritto lo stesso allora mentre sono qui queste è stato cacciato via
Capisci
E si dice solo se voglio alcuni milioni
Ma capisci che roba un altro a Bologna cacciato via dall'uno del più grande in industrie neanche fatto iniziare a lavorare
Ma questi sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio e il sangue di Adele che grida al cospetto di Caino per la miseria
Non è giusto io sono convinto di una cosa
Si dice per loro faccia le cooperative le cooperative sino in abbiamo quindici Associazione Papa Giovanni però state delle attenti le porte le cooperative come Profezia ma non come alternativa i nostri giovedì devono vivere là dove vivete voi perché umanizza nel vostro ambiente i vostri e nostri giovani come profezia si per dire perché reale dei tipi di ambienti di lavoro per indicare come si deve vivere nel lavoro
Ma ogni atto fatto per l'avanzamento dei deboli dei poveri degli ultimi è un atto è un passo avanti per tutta l'umanità
Siamo arrivati a un'altra epoca che perdo qualche scusate io vi dico il primo come posso come posto pronti ha detto trentina ha detto non più la lotta di classe ma l'impegno sull'uomo dai ci siano tenuti Chianese
Facciamo la gara chi fa di più poi ancora l'ambiente di lavoro ma per essere spazio umano
Ma non ci devono essere tutti ma il lavoro non è una funzione sociale prelati tolte ma allora chi ha diritto al lavoro prima di tutte proprio questi
Loro
Loro no ma il lavoro lo dico io ma la mia fede non è partecipazione all'attività creatrice di Dio che ha dato all'uomo con Mondo grezzo dalle infinite possibilità
Ma voi che trasformate la metà la materia inerte non siete i primi contemplativi di Dio per la miseria ma è vero ha ragione organici ed anche simulato l'altra sera è venuto padre Zanotelli è venuto uno di voi che qui delegato
Venute mezzo nomi ha fatto un'affermazione che è stata tremenda non è andato a alle sale da ballo che aveva tutto l'elenco di anche il bigliettino di sconto hai capito ma è venuto in un'altra sala da ballo Secotaro banale
Il PPI povere invece era così pieno di giovani di giovani allora voglio dirvi questo un le cooperative ve l'ho detto
Con le parti più deboli tenete a mente Prima lettera ai Corinzi capitolo dodici per settori le parti che sembrano i più deboli sono i più necessarie e se mancano loro non è completa la realtà umana
Perché son più necessari e a noi Calisto ci ha detto che quelle dobbiamo circondare di maggiore onore perché non ci sia stata un'azione alla Chiesa
Dio ha creato alla poteri venerdì no a un mondo più bello ci state dico sempre giovani ceri nuove una nuova terra dai le iscrizioni sono aperte venite per la miseria e ne vengono tanti
Ho allora di finisco finisco coi bambini zingari
Io vorrei Non lo sapessi tempo via vive sarei la lettera che mi è arrivato da un comitato contro gli zingari
Ed evito
Non è uno o o una carta di cui c'è scritto lettere contro attento per conto
Uno finisce così sei un maledetto ho detto Tobey né son contento maledetto con i maledetti porca miseria anche quella ci vuole
Stare solo con i buoni veneta anche un po'troppo noioso no allora voglio dirvi io voglio dire questo noi siamo una una Enrico che era di fuori con la sua bimba Veronica di tre anni alzando mettano volevo cacciar via perché c'erano elezioni Cazzaniga gli zingari faceva vale l'ho detto state tranquilli alzato la sua bambina verso il cielo Verdi tre anni ha detto ma non mi c'è un Cristo bambina battezzata siam cristiani ma perché ci trattano come le bestie quater direte rubano è vero per BA
Ecco l'importante che abbiate il portafoglio piccolo allora
E sono tiro da dopo finisco al volo mi mi dica Ria noi dobbiamo
E questo importante risolviamo questo problema non può più andare più a Rimini sta scoppiando io scrivo dico vado dal sindaco vado dall'assessore prima di star qui era una che telefonavano assessore sta scoppiando e disumano questo è disumano
Sono venti milioni nel mondo un centocinquanta mila in Italia
Ma i sinti sono seicento anni che sono qui vogliamo ritornare indietro come nel Seicento quando in Lombardia Cerne grida che dicevano che uccide lusinghiero non era punibile ma c'è un vicino da voi potete siete una forza sana che può serba
Non chiudete evidenza voi stessi in agosto sto bene
Da non si può far così ho detto alla FIT CISL quando sono andato a parlare a loro convegno
A Bologna due anni fa ho detto ma quand'è che offrite sciopero per perché prendete troppo un po'di meno percepita Elohim inserita la norma del mosto Monte da sola lacci sopravveniva serva anche a rete tutta marmi rovine chiarito
Credo allora voglio dire che esterno ho detto ma perché ma adesso però per per esempio per i manager cosa c'è da no per i grandi perderli Capra non sa tra i trenta milioni se quando cui già punzoni per il pino non venga Robert allora voglio dire questo ma perché cosa devo scioperare per loro perché cosa per la prima casa la seconda casa
La prima donna la seppure avanti e noi dobbiamo sciopera da allora finisca coi bambini fratelli l'ultima parola però dico per loro
Una da una un'assistente di un e vi dico la cosa che più mi mi fa scoppiare il cuore per la miseria una ragazza mi ha detto consistente in un istituto donne io vado spesso in crisi cosa ti succede
Quando finisco il mio turno di di assistenza ai bambini fino a dodici anni i bambini vengono torno mi mi prendo le mie mani fra loro mi dicono perché non mi porti a casa tua
Il bambino ha diritto di essere educato in una famiglia
Noi abbiamo tutti bambini sieropositivi non ci valgono esattamente da dirlo
Fra pochi due-tre giorni andrò a Cagliari a prenderla Binda i cinque mesi cieca sorda se c'è qualcuno da Dior Sardegna venga ci mettiamo cieca sorda idrocefalo
Da chi ha diritto di un anno
Il bisogno di una manna in come una famiglia colta
Tali pure uno che ha fame acuta dalla musica di Mozart ti dice dammi un Troccolo prima sotto i denti e
Allora io ti dico
E finisco con questo i bambini sieropositivi i morti di AIDS nove ogni tanto qualcuno celebriamo il ritorno a Dio proprio che ne abbiamo tanti e allora io vi dico Mian telefonata dall'ospedale di Bologna e finisco con questa non detto
Guarda c'è un bambino che nove mesi che qui cioè genitori sono in prigione
Qui lasciato nell'ospedale Riola messo di comunità
Ho detto un bambino CIPE insieme con l'AIDS perché già evoluti nei diversi
Ha diritto di morire fra le braccia di una mamma
E subito due braccio di un anno sono venute poi col bambino adesso a trenta mesi correttamente gira fa o ventotto abbiamo inventato un nuovo una nuova medicina l'amore uccide anca lacca ivi a camice
La sofferenza degli handicappati e degli spartiti non era cavarsela mai perché a casa dalla cartella viene buttato via poi cosa evitare l'assegno d'accompagnamento a quell'assegno lì
Talvolta il corno tutti i siti i genitori
Ti dai da mangiare ma non ma ti buttano Livia ma noi vogliamo partecipare alla vita la società vogliamo essere come loro siamo necessari e come no per umanizzare la gente è bellissimo questa avventura che Dio ci ha dato da compiere
Su questa terra io credo sempre dai dateci una mano
Dio ha creato la famiglia gli uomini hanno inventato gli istituti e crescono e prosperano nonostante la mancanza la la la mancanza dei bambini conio più niente ormai puliti almeno provincia più niente
Secondo Dio ha creato la famiglia gli uomini alimentati ricordi di vecchia spendono miliardi nelle anticamere dalla morte a morire così ma che roba ma sono necessari di l'uomo Dio ha creato la la la famiglia gli uomini hanno creato i manicomi
No non mi è mai capitato di rilevaste che mi fa diventare matto
Che differenza c'è tra nuovi nati
Ciò che si tengono conto lei di questo
C'era di solito che non ha trovato qualcuno li ha fatti diventare matti davvero
Allora noi riappropriamo ci riappropriamo ci di quello che di quelli che abbiamo eliminato per difenderci e li abbiamo chiusi va
Quando vai a portare il patto di Natale gli orfanelli aderire a me te li porti il pacco Marche pacco in gergo
Da tossicodipendenti no fratelli miei io vi supplico facciamo questo mondo è allora che è l'ora di dire loro di grazia è possibile lavoriamo tutti insieme notevoli ma il primo con la guerra fratricida ma il più la lotta violenta
Però la la lotta pacifica io alimenti e sono state sei occupazioni le ho fatte tutte io ho detto anche la messa nel a mezzanotte del del
Dal ottantacinque bello nella sede pubblica occupato e dopo elezioni contenti a un pretore Tramacere
O per la miseria voglio dire questo no però non più la lotta violenta niente però io vi dico il nome di Dio
Perbacco una una lotta con la vita cambiata trasformate vite voi avete incomincia contabilità però adesso dico non più con quelle altre lotte avete incominciato con me incendiari
Non finite come pompieri
Difficile
Ringraziato l'uomo che fa tutti i giorni le cose di don Benzi
Possiamo solo dire che la fiducia
Che lui ha detto deve porre noi ci impegniamo a che sia davvero per risposta venti riposta
E ci impegniamo altresì a fare tutta la nostra parte per sostenere concretamente la sua grande opera grazie grazie ancora don Benzi
La parola a Franco Natuzzi segretario generale Puglia si prepari Megale
Compagne e compagni di io esprimo pieno consenso alla lavorazione del compagno trentino
Questo congresso ha registrato un livello alto di partecipazione dei lavoratori attivi e degli anziani
Iscritte alla nostra organizzazione
E di un'attiva partecipazione al dibattito che anche quando ha assunto toni più forti accessi si è svolto in un clima di grande serenità e di aperto confronto
Ho voluto rimarcare il dato della partecipazione perché rappresenta un segnale di ripresa
Di un rinnovato ruolo che può giocare il sindacato confederale
Nella capacità di entrare in sintonia i spetta alle domande alle attese che vengono da lavoratori dipendenti ed anche da parte di altre forze della società
Con le quali abbiamo costruito il momento significativa di contro d'altronde la riuscita dello sciopero generale delle manifestazioni nei cinque capoluoghi pugliese sottolinea che siamo in una fase nuove i cui elementi e di un un rinnovato consenso possono anche anche essere vanificate
Se questo congresso non farà scelte chiare rispetto ai grandi mutamenti politici
Sociali tecnologici e produttivi in grado di difendere e ampliare i diritti di cittadinanza e garantire la crescita culturale economica e sociali dei lavoratori dipendenti non possiamo certamente sottovalutare che tra i lavoratori è presente uno stato diffuso di insoddisfazione ma l'essere anche di sfiducia
Sarebbe però un patto grate se questo congresso non sappia cogliere lo spessore unitario della relazione quale base per la costruzione del governo unitario dalla Confederazione
Non sempre una grande organizzazione può disporre di dirigenti a livello di prestigio e autorevolezza come trentine Del Turco a cui va dato atto di aver saputo salvaguardare l'unità della CGIL
In momenti di grande difficoltà divisione di frantumazione che tuttora viva la società se il dare atto non è un patto formale ma convinto hanno i delegati tutti spetti il compito e il dovere di lavorare
Affinché era questo congresso esca una CGIL più forte più unita e che il pluralismo interno annaspano valorizzati
C'è una domanda di unità ribadita a tutti i livelli congressuali che non può essere lasciata cadere
Di una forte ed unità CGIL ne hanno bisogno i lavoratori la società il Mezzogiorno
Ho ascoltato con molta attenzione alla relazione e villette sottolineata la parte dove trattati mezzogiorno apprezzo la franchezza con cui vengono evidenziati i ritardi e passi indietro
Nei nostri dibattiti ci siamo spesso domandato
Se questo congresso avrebbe visto parto una nuova tensione politica nell'assumere la questione meridionale
Quale risposta lo sviluppo e l'unità del Paese e rispetto alla costruzione di una nuova Europa
Nella relazione essa viene assunto e riproposto in termini nuovi
Voglio ribadire che da anni con limite insufficienze noi abbiamo sempre combattuto tutte le politiche tendente a riproporre misura nelle assistenziale ed anche sconfiggere
La tesi di coloro che sostengono che la presenza della criminalità organizzata rappresenta un un anno non convenienza per gli investimenti
Sappiamo quanta gravissimi e il fenomeno della criminalità del suo ruolo devastante nell'economia nella vita politica e nella società
Questo è diventato per noi nuovo e terreno di impegno di scontro
Le piattaforme territoriale sulla sicurezza e vivibilità contro il degrado dei grandi centri urbani contro le nuove e vecchie forme di emarginazione per servizi civili più rispondente ai bisogni della persona
Contro l'evasione scolastica alla difesa dei minori sono innervata da una scelta che vuole contrastare la conquista del territorio da parte delle forze criminale
Piattaforme che hanno avuto sostegni è momento di grande mobilitazione in quest'ottica abbiamo proposto alla costruzione di comitati misti alle forze imprenditoriali nei grandi centri sui posti di lavoro come strumenti permanente per salvaguardare il tessuto produttivo e sociale e democratica
Dicevo che la relazione assume mezzogiorno come prima frontiera e non come lei si ricorda l'iniziativa dalla Confederazione
Questo era un impegno che richiede al Mezzogiorno al sindacato meridionale una capacità nuove di direzione e un nuove costante prodotta che protagonismo ma che richiede ai grandi sindacati di categoria alle regioni del centro nord un pronunciamento ed una visione che non può essere poco male
Ma che deve sostanziarsi nell'assunzione d'una linea avverte iniziali che sposti l'asse centrale dell'iniziativa nel Mezzogiorno anche per contrastare i rischi concreti e le manifestazione già evidenti duna ripresi insidiose di campagna anti meridionalistiche che conducono le leggi
Non sempre però
Apporta iniziative di sciopero e di lotta
Che hanno sostenuto le regione meridionale la Puglia in particolare
Che hanno segnato le esperienze di questi anni che è stato una corrispondenza né gestire vertenze che richiedono tavoli e ruoli nazionali
E un'inversione nelle scelte di politica economica nazionale in mezza giornata Puglia hanno bisogno di scelte Kenteris sono le risorse verso un processo di diffusi industrializzazione
Imperniata sul tessuto delle piccole e medie imprese
Su quella ad alta innovazione sul turismo
Nel settore alimentare industriale ambiente scuola ricerca scientifica telecomunicazioni e trasporto in grado di creare maggiori occupa occasione occupazionale
Processi che devono essere accompagnata da una porta capacità del sindacato per aumentarle alla tutela i diritti dei lavoratori dei spingendo qualsiasi ipotesi di Ilio poppa recinzione d'una politica di scambio ma pur in presenza di queste scelte dobbiamo sapere che il Mezzogiorno anche per gli effetti di crescita demografica si troverà ad avere un livello di una disoccupazione strutturale
Del sistema economica
A cui occorre rispondere con misure non assistenziali ma con interventi mirati a percorsi formativi che ne favoriscono l'ingresso nel mercato del lavoro a giovani e donne
è un uomo
Che chiedono il diritto al lavoro come liberazione da un livello di emarginazione e da pratiche umiliante delle raccomandazioni
Dopo l'approvazione della nuova legge sull'avviamento al lavoro che liberalizza del tutto il mercato delle assunzione il Tenco che occorre riaprire una riflessione rispetto alla specificità della disoccupazione
Nel Mezzogiorno
Il nostro congresso ha presentato un emendamento organico alle tesi congressuale sul Mezzogiorno
Cimentandosi nella riscrittura di un testo a nostro avviso più completo che invitiamo i delegati ad esaminare attentamente e e se lo ritengono anche a sottoscrivere
Il Tomba in Ottaviano Del Turco
Annunciato lo scioglimento della componente socialista
è un atto di grande coerenza che bisogna cogliere in tutta le sue implicanze
Ma da un un annuncio che tanti attendevano non può corrispondere ne è una pratica diciotto corrente né di gruppi organizzati all'interno dell'organizzazione
Questo congresso non sarà di svolta sessili metterà a registrare come fatto nuovo soltanto questo atto di grande svolta politica
Resterà nella storia assiste gli era a partire dai prossimi giorni
Un grande cambiamento nel metodo dei comportamenti che devono essere vincolati ad un'azione costante per le scelte che si compiono se il primato decisionale resterà affidato ai nostri iscritti e lavoreremo tutti per la sposto nocciolo di un sindacato porto unitaria per l'affermazione d'una società più giusta è l'affermazione di uno Stato diritti
I dirigenti pugliesi lavoreranno e sono indignati appare a mangiare questo obiettivo grazie
Agostino Megale segretario se Filter
Poi patriarca
Sentendo don Benzi prima
Mi veniva in mente che sabato mattina son passato
A trovare mio figlio suo a Legnano
è un po'di vecchi compagni di delegate di quando ero da quelle parti
Mi chiedevano
Ma Agostino
Oggi quale punto di riferimento abbiano anche di fronte al dilagare della Lega degli interessi particolari a chi ci dobbiamo rivolgere quale punto di riferimento possiamo avere
Rispetto ai nostri bisogni alle nostre esigenze chi ci può guidare in una battaglia per affermare alcuni diritti di giustizia e di equità ecco io penso che se don Benzi riesce a cogliere l'amore e l'umanità profonda che c'è in ognuno di noi
E risveglia anche sentimenti che molto spesso noi sindacalisti non riusciamo ad esprimere con quella forza con quel coraggio però ognuno di noi sa
Che a quella meta a cui lui ci chiamava non solo ci dobbiamo andare ma dobbiamo già esserci perché sono i nostri problemi e i problemi dei nostri figli e io penso che in questo congresso
Con la stessa relazione di Bruno Trentin si offerto e si offre a tutti noi le condizioni per guardare in avanti
Per guardare verso quella CGIL che vogliamo costruire che stiamo costruendo e che ci ha appassionato e ci coinvolge in questo periodo sì è vero si è svolto e si sta svolgendo un confronto politico
Che a mio giudizio al di là delle apparenze
Delinea nei fatti una CGIL e più solida più forte e più unità di prima
Più solida
Perché con la conclusione del congresso sarà compito di tutti noi far vivere nella iniziativa e nell'azione sindacale di ogni giorno le scelte che qui compiamo più unita
Perché possiamo registrare da subito questo grande risultato anche con l'intervento che io condivido e apprezzo molto i del tutto questa mattina che ci permette davvero
Di guardare alla costruzione di questa nuova CGIL programmatica fondata su una solida maggioranza
Ma anche qui il ruolo della minoranza
Dalla quale mi differenzia l'analisi e le proposte
Oltretutto debbo dire cementate anche ideologicamente nell'intervento di Fausto di ieri non impedisce e non impedirà a mio parere una gestione unitaria di tutta la CGIL certo
Finito il congresso serve un patto di gestione dove il punto mi pare essere che al di là delle novità
Che saremo chiamati ad affrontare nel corso dei mesi e degli anni futuri
Quello che qui decidiamo adesso in questi giorni in questo congresso
Sulle questioni essenziali della vita sindacale del rapporto con i lavoratori della democrazia del mandato delle scelte politiche contrattuali ecco tutto questo
Diventi linea di azione coerente e rigorosa di tutta l'organizzazione
Sta qui anche il superamento della forbice tra il dire e il fare la superiamo anche così
Nelle assemblee congressuali dei testi dell'abbigliamento dei calzaturieri abbiamo registrato con una parte del malessere reale non è figlio di una voglia di chissà quale opposizione mai figlio questo sì di una necessità reale
La necessità di definire obiettivi giusti e necessari
Ma anche concretamente perseguibili e raggiungibili anche per questa ragione il sindacato della solidarietà e dei diritti non è come qualcuno pensa uno slogan no una bandiera da appuntarci
Esso rappresenta una linea difficile
Non solo da praticare ma che dovremo conquistare
Da conquistare con una battaglia politica forte ma anche generosa
Per far giungere nelle coscienze di quell'universo mondo rappresentato da tutto il lavoro subordinato
Questa grande idea forza che parla non solo a noi non solo ai lavoratori ma che pretenda di parlare anche a quella parte della società civile che si può battere con noi
è una battaglia dura tesa a battere la frammentazione corporativa in mille rivoli in cui si articola questa società
Riconoscimento delle differenze non vuol dire come qualcuno può teorizzare la difesa di ogni privilegio di ogni interesse corporativo al contrario
L'affermazione di una grande via di solidarietà e di diritti vuol dire che noi in prima persona dovremo saperci battere contro gli interessi corporativi gli egoismi quelli che sono i privilegi che ognuno punta a difendere
Io penso che questa nuova CGIL
Non solo può avere la pretesa di tornare sulla scena politica essa c'è già
Con questo congresso con le iniziative che ci stiamo dando
Ciò è avvenuto anche con lo sciopero generale che richiederà la continuità nell'azione e nella lotta per raggiungere dei risultati
Sul fisco io penso che abbiamo davvero bisogno che la parola d'ordine pagare tutti per pagare meno chi già paga diventi una battaglia generale in cui a fianco nostro di tutto il sindacato delle forze di sinistra
Coinvolgiamo quella parte che rappresenta l'Italia onesta pulite trasparente ecco io qui vedo un punto decisivo nella nostra azione
Anche la nostra battaglia di questi giorni di queste settimane noi dobbiamo saper rivolgerci a quella parte del Paese legale
Che da anni ancora oggi continua a rispettare le regole a pagare le tasse e vuole qualcuno e non certo la lega o i corporativismi che gli indici una battaglia di risanamento
Politico e sociale attraverso anche la questione fiscale
In questa lotta anche per questo
Credo che noi possiamo fare la nostra parte e dovremo saper valutare anche dentro il confronto con il governo i possibili risultati anche quando questi sono parziali
Noi abbiamo spesso l'abitudine di giudicare sulla base di una piattaforma se ci siamo globalmente oppure no io penso che noia anche in questo confronto con il governo passo dopo passo tutti i risultati e le modifiche rispetto all'impostazione originaria andranno valutati e valorizzati nella misura in cui la presentano dei punti in avanti
Così pure sulla riforma delle pensioni
Che tanta discussione ha visto in categoria e dire è una menzogna
Se non riconoscersi
Che soprattutto sull'unificazione dell'età pensionabile
Tra uomini e donne sessant'anni abbiamo registrato delle difficoltà e ancora oggi la discussione aperta in una parte della categoria però un punto è chiaro a tutta la nostra categoria il punto chiaro è che la riforma va fatta
Il secondo punto chiaro è che questa riforma l'elemento basilare deve essere l'unificazione di tutti i regimi e di tutti i trattamenti
Io so bene che quando in una fabbrica tessile noi parliamo della riforma strappiamo magari l'applauso quando diciamo che vogliamo superare quell'aria di privilegio nel pubblico impiego che prevede la pensione dopo diciannove anni sei mesi e un giorno rispetto ai cinquantacinque sessanta anni
Del lavoratore dell'industria ma penso che quel che serve a noi non è l'applauso in quel contesto quel che serve è una linea nella quale davvero si affermi equità e giustizia e per farlo e per difendere anche il diritto al contratto e al rinnovo del contratto del pubblico impiego noi dobbiamo avere questa linea di grande equità e di grande giustizia sociale
In questo congresso non ne parliamo molto ma non ci dimentichiamo i problemi nati durante le lotte contrattuali di questa stagione
La forbice che si è creata tra pubblico e privato questo non va dimenticato perché le rotture si possono accentuare e possono diventare l'opposto di una linea di solidarietà ma proprio per star dentro
Questa assunzione di responsabilità globale nostra dobbiamo saper dire parole chiare parole giuste anche rispetto alle rivendicazioni nel pubblico impiego in un quadro nel quale altro che compatibilità mentre l'industria le compatibilità autonomamente le decidiamo sempre noi dobbiamo sapere che quando non le decidiamo nel pubblico impiego queste compatibilità vengono scaricate sull'insieme dei cittadini io penso davvero che noi possiamo assumere anche nei confronti dell'opinione pubblica
La rappresentanza di tutti gli interessi del mondo del lavoro e sarebbe una follia
C'è un sindacato dopo uno sciopero generale rinuncia alla trattativa la lotta non è mai stata un'alternativa al negoziato al contrario essa dovrà servirci anche sulla vertenza con Confindustria e governo
Avverto che è dietro l'angolo di quel che diceva ieri anche Marini e cioè del governo delle dinamiche retributive
Forse non si annida tanto e solo il tema della scala mobile su cui ci converrà attrezzare una proposta
Ma forse si annida ed è molto più insidioso quello che ci siamo trovati di fronte in passato e cioè il blocco della contrattazione articolata io penso che noi a questo proposito dobbiamo avere idee molto chiare nel senso che non c'è fase come quella attuale
Dove si richiederà un dispiegarsi forte della contrattazione articolata e decentrata
Lo dico non solo sulla base della conclusione del nostro contratto
Che ha visto un giudizio di merito e anche per come ci siamo rapportati ai lavoratori perché no
Con i due referendum sulla conclusione del contratto e sulla scelta in tema di malattia ha visto un rapporto fecondo è positivo di partecipazione tra noi lavoratori
Ma penso che dobbiamo attrezzarci perché i grandi processi di ristrutturazione
Dei quali la relazione delineava
Gli elementi di prospettiva ci stanno giorno dopo giorno e ce li troveremo davanti nelle prossime settimane
Costruendo delle condizioni sul piano dell'occupazione dell'apparato produttivo che ci coinvolgerà in un modo forte proprio sul terreno della occupazione e delle ristrutturazioni industriali
Allora penso c'è una linea di riforma dell'impresa capace di misurarsi con i grandi mutamenti internazionali e con la democrazia e il mercato non può che fondarsi su una scelta di codeterminazione
Convengo non esistono alternative a questa scelta
Penso solo che guardando ai nostri settori tutta l'evoluzione europea produrrà che la vogliamo o no un assetto completamente diverso dell'apparato produttivo
Noi rappresentiamo noi rappresentiamo ottocento mila detti
Un terzo dell'occupazione europea negli anni Ottanta abbiamo perso duecento mila posti di lavoro
Davvero la risposta che è un settore esposto alla concorrenza come il nostro può dare alle importazioni di prodotti fatti a Taiwan certo come diceva Bertinotti ieri a tre dollari allora
è quella dell'impotenza o del superamento di qualsiasi margine di intervento nostro come veniva delineato
Davvero dentro un processo di internazionalizzazione dell'economia dell'impresa vengono meno tutti i margini di riforma
Davvero dobbiamo rassegnarci ad essere impotenti e a difendere campanile per Campanile oppure possiamo partire con una grande iniziativa non solo categoria per categoria ma a livello anche confederale
Dove la democrazia di impresa e la codeterminazione diventano pezzi di una linea sindacale che traduciamo concretamente in pratica operativa
Altro che subalternità io penso che non ce la regala nessuno e che dovremo conquistarci era quando oggi effetti di Torino la più grande fabbrica di abbigliamento nostra annunciano oltre mille superando quando alla Benetton di Treviso si chiude dall'oggi al domani una fabbrica di centocinquanta persone solo perché è del decentramento produttivo e non esistono lì relazioni sindacali quando nell'aria di piccola impresa sconvolto e dei processi di ristrutturazione non esiste un rapporto contrattuale io penso davvero cioè noi non so se in futuro ci riserverà i trecento mila occupati in meno che annunciava la Federtennis simili so però con certezza
Che se non entreremo a pieno titolo e con pari dignità su queste questioni noi saremo tagliati fuori ecco noi lavoratori concludo
è per questo che oltre alla pratica della contrattazione ci serve una legislazione di sostegno è per questo che penso che possiamo guardare ad un futuro con maggior speranza anche sul piano della ricomposizione politica a sinistra
Anche per quello che qui è stato detto ieri da Amato e da Occhetto credo che sia interesse di tutto il sindacato creando le condizioni di una ricomposizione unitaria sinistra e di un'alternanza alla guida del Paese
Ma credo anche che sia una condizione essenziale per noi guardare al futuro con più coraggio nella costruzione di un processo che guarda l'unità sindacale come un obiettivo concreto e perseguibile
Nella relazione ci sono i passi giusti forse secondo me un eccesso di realismo
Penso che sia proprio la realtà delle cose i mutamenti in corso che ci possono spingere verso la costruzione in questo mandato congressuale di un grande sindacato unitario del nostro Paese
Qualche quindi esce da questo congresso non è come qualcuno vorrebbe l'isola di utopia
Ma senz'altro credo che abbiamo trovato l'isola di Agathon Pia
Composta cioè da un popolo consapevole dei propri mezzi e delle proprie forze che ricerca la soluzione a problemi nell'ambito del possibile e che vuole così migliorare riformare al meglio questa società
Stefano Patriarca direttore li avesse poi buffa dei
Ma compagni questo congresso ci permette tra di noi una con le scelte che andiamo a fare una discussione
Guai a più aperta e più produttiva e anch'io penso che l'esigenza di governo di direzione dell'impresa
Dico determinazione possa essere un nuovo ideologismo
Sì si limita ad essere commenta aveva in alcune cose che sentito stamattina anche da Sabatini
Ogni delle scelte delle forme di democrazia economica
Non penso che la democrazia economica sia un valore assoluto come la democrazia tout-court
Ad esempio corre ritirare fuori la discussione sui fondi di previdenza integrativa con le strumenti alternativi alla previdenza pubblica
E trasformarli in forme di gestione del risparmio dei lavoratori che consentano di indirizzare governare nuovi flussi di investimento che solidarietà c'è in un sindacato che si preoccupasse solo del rendimento del risparmio per coloro che già hanno un reddito senza mettere al centro la questione quale utilizzo dei fondi così raccolti e questa scelta nelle tesi l'abbiamo fatta occorre praticarla
Nuove forme di controllo sociale e dico determinazione
Diventano invece un formidabile strumento di potere per affermare gli obiettivi di un progetto di trasformazione che a mio avviso non possono che essere la trasformazione del lavoro e la questione del Mezzogiorno ma allora su questo punto
Che cosa sappiamo concretamente proporre per il Mezzogiorno e badate non solo nel Mezzogiorno
Nella nostra pratica concreta e non i documenti
Per gli addetti ai lavori dei nostri congressi nelle battaglie congressuali contrattuali vere o nella proposta sul mercato del lavoro o quando si decide di un nuovo vecchio insediamento industriale
Trentine la sua relazione ha giustamente sottolineato con forza la proposta di una mobilitazione sociale di grande rilievo
Ma per questa mobilitazione serve innanzitutto una svolta nelle nostre proposte politiche programmatiche e nelle nostre pratiche concrete sulla politica economica industriale sulla politica fiscale
E il cammino da fare ancora a lungo Cetto
Le leghe sono pericolose perché mutano le percentuali dei voti e di questo i partiti sono spaventati ma io non penso che il problema sarebbe meno grave senza il fenomeno lega quello che matura in Italia ma non solo qui basta parte guardare in Germania è più profondo è la convinzione che si fa strada che il Nord
Può e deve fare a meno del sud che non vi è nessun motivo di coincidenza di interessi che unifica i due terzi del Paese ma non è questo il nuovo la novità è che questo comincia ad essere drammaticamente vero perché si stanno costruendo le condizioni materiali economiche produttive che renderanno ci ovvero e se ciò accadrà le nostre proposte saranno ininfluenti e le nostre lotte impossibili
Vi ricordate compagni quando tutti noi con grande rigore di finivamo le nostre proposte in rapporto ai lavoratori e l'economia dei Paesi sottosviluppati
Dicevamo che se non si fosse invertito il meccanismo del sottosviluppo la catastrofe economica e sociale avrebbe coinvolto anche i Paesi del Nord sviluppato invece non è stato così
I Paesi ricchi sono diventati più ricchi e quelli più giovedì molto più poveri semplicemente perché le politiche liberiste dei Paesi ricchi costruivano le condizioni economiche e sociali
Concrete per una terza via rispetto all'alternativa catastrofe o cooperazione cioè la via dell'ulteriore acuirsi delle differenze
Senza Capra strofe perché si sono costruite le condizioni per separare gli interessi
Ed è questo che sta succedendo nel buonismo dell'Italia di oggi
Dobbiamo impedire che si coaguli non le condizioni che determinerebbero l'autarchico sviluppo di solo di un pezzo del Paese su ciò io trovo preoccupanti alcuni segnali spesso mi pare
Che non facciamo tutto per far sì che la solidarietà assomigli di meno solo a una pacca sulla spalla
Infatti alcuni comportamenti certo non negano la solidarietà male intendono più come la necessità di Pro disporre infermeria e salmerie efficienti che raccolgano i feriti e i morti dell'emarginazione sociale
L'etica per la solidarietà va bene per un congresso
Ma finché la solidarietà diventi un'iniziativa un unificante di mobilitazione di lotta sociale ci vogliono due cose inscindibili un forte elemento di soggettività politiche progettuale e politiche
Tese a non far saltare il nesso strutturale che rende indispensabile anche per i lavoratori del Nord lo sviluppo del Mezzogiorno ma se così fosse questa sì che sarebbe una delle basi oggettive che rafforzerebbe
La convinzione che la parte più sviluppata del Paese non ha bisogno del sud perché è l'unico che ha bisogno del Mezzogiorno e se medesimo e allora tanto vale solidarizzare con un po'di assistenza in più
Magari perché siamo nell'era della welfare society e non più dello stato sociale in cui tutto e cittadinanza lo chiamiamo reddito di cittadinanza che sia forse più elegante non così volgare come il sussidio di disoccupazione
Sia soprattutto che poiché selezionare difficile e fonte di clientele allora per far quadrare il cerchio così propone rogato a tutti uguale il nome addirittura della garanzia dei diritti individuali
Ma vi chiedo compagno quali cittadinanza che si può comprare corre di Toni quartieri degradati di Palermo Reggio Napoli o nelle zone interne della Calabria
Quale cittadinanza può essere monetizzata con un reddito se mafia camorra hanno riempito caro Fausto non solo e non tanto il voto di politica ma anche il voto di sviluppo il vuoto lasciato da una promessa di industrializzazione non mantenuta
Il vuoto creato da una politica economica di intervento nel Sud che ha dimostrato in maniera lampante
La propria connivente incapacità il vuoto lasciato dall'assenza del lavoro
Di quella incredibile miscela certamente di oppressione di alienazione ma anche occasione di solidarietà emancipazione speranza di applicazione di intelligenza e manualità
Di necessità di autorizzazione di aggregazione e certo anche di sfruttamento di nocività enfatica ma anche luogo
Dove il rapporto fra uomo e tecnologia non è più quello che c'era tra gli operai e i testi dei telai è diverso certo non automaticamente migliore ma certamente più duttile per questo più aggredibile da un'iniziativa dei guasta
E allora dobbiamo rompere con quella cultura che avendo deciso che l'industria e la grande impresa sia industriale che non erano ormai roba da sottosviluppo non era proprio il caso di insistere nel volere mantenere al sud
è qui che nasce con tutta la sua residenza la necessità di una proposta di sviluppo che ha dietro una verità che può risultare spiacevole ma va detta cioè che la soluzione dei problemi del Mezzogiorno impongono
La dislocazione al Sud di pezzi dell'apparato produttivo del Nord o la concentrazione nel sud di tutto il nuovo potenziale discutere su questi compagni difficile
Ma questo sindacato è stato su questo terreno negli anni passati il luogo di una solidarietà vera
Che si è espressa con le battaglie generale categoriali degli investimenti al Sud negli anni settanta e ottanta e si è speso quando disoccupati il Mezzogiorno erano seicentottanta mila oggi che i disoccupati nel Sud sono triplicati mi chiedo
E chiedo a voi è aumentato il nostro impegno oppure si è sfogato spesso anche dietro un eccessivo terrore indulgenza rispetto a certi fenomeni di leghismo
Anche qui emerge la nuova complessità sociale ne sono convinto anch'io come Bertinotti del fisco può e deve per noi essere la stessa avere la stessa valenza del salario degli anni sessanta ma compagni
A differenza di quel salario la questione fiscale non unifica automaticamente il mondo del lavoro
Sì certo finché limitassimo la nostra iniziativa alla questione dello scandalo dell'evasione e dell'elusione delle imprese degli autonomi cioè possibile ma se non vogliamo appendere la solidarietà concreta verso coloro che di più hanno bisogno di interventi pubblici
Alla radio soggiorno nel quale il macellaio pagherà una lira di più del garzone occorre proporre per l'oggi
è qui che necessitano scelte di priorità non si può pensare che un debito pubblico che paga più interessi passivi di quante retribuzioni paga tutta l'industria di questo Paese
E che condiziona in modo determinante tutte le politiche pubbliche di bilancio in questa situazione di sommare rivendicazioni o privilegi per tutti
Una scelta si impone stato sociale prelievo fiscale che ruolo devono assumere oggi
Con questo livello della pressione fiscale che è arrivata un'altezza tale da rendere oggettivamente inagibile l'utilizzo della leva fiscale se non attraverso una diversa ripartizione dell'attuale carico
Questo si scontra con mille ineluttabile questione sociale la rottura del compromesso sociale di potere
La disdetta di quel patto stretto in particolare dalla DC che ha garantito per vasti settori sociali poche o niente imposte in cambio di consenso
E si sconta anche compagni con i troppi compromessi sociali che anche attraverso no trasversalmente la sinistra su queste questioni
Dietro lo spessore della questione distributiva
Vi è stato l'affermarsi tot sotto l'onda della filosofia neoliberista
Di un modello che ha smarrito l'insieme insieme a caratteri corrosi dell'egualitarismo anche quello della città abilità sociale della giustificabilità professionale dell'efficacia della prestazione e della solidarietà
Non deve destare stupore che le retribuzioni contrattuali reali nel settore pubblico siano Lentate quattro volte di quelle del settore industriale
Senta desta però divaricazione sociale il fatto che ciò sia avvenuto senza un aumento dell'efficacia dei servizi pubblici con una scarsa capacità di premiare quella professionalità e capacità che è presente nel settore pubblico ma che è umiliata e soffocata da una gestione burocratica colpevole infine sconfitta da politiche retributive totalizzanti
E così le parole che dovevano rappresentare i nuovi parametri della distribuzione delle risorse e professionalità efficienza produttività si sono tramutate rapidamente negli anni passati
In voti slogan spesso che hanno nascosto
Realtà vecchissime di schemi sociali noti e nuovi inaccettabili differenziazioni ed è così che nell'opulenta Italia degli anni novanta si è scoperto quasi all'improvviso che esiste una questione salariale per diversi milioni di lavoratori
E si dimentica che ciò non è il portato di un'arretratezza storico-culturale delle classi imprenditoriali italiani ma le esplicitazioni concreta di un modello di società e di struttura produttiva se nella società moderna cresce l'esigenza di differenziare
Occorre
Legare le opportunità di reddito alle specifiche situazioni per agevolare la crescita delle differenze ma allora che bisogno una più di una più forte scelta solidaristica sul terreno delle politiche redistributive dello Stato
Che permetta di coniugare differenziazione socialmente ed economicamente giustificate accettata
E civilizzazione sociale solidarietà
Fuori di questa scelta c'è la riaffermazione di un modello sociale che è già in atto di una società divisa in due spezzoni
E che si allontanano sempre di più ecco allora che la cultura delle vecchie politiche dei redditi anche quella più avanzata non riesce più ad essere all'altezza del compito non si tratta di scambiare moderazione retributiva
Con riforme si tratta di fare del controllo dei redditi ma e di precise scelte di valori e di priorità sociali il cento di Canning rinnovata iniziativa significa affidare al fisco un grande ruolo
E non solo illusorio ma drammaticamente sbagliato pensare che il sistema fiscale italiano con questi problemi di debito e con questo livello dei servizi e delle divaricazioni sociali possa essere una sorta di panacea per tutti
Al fischio allo stato sociale degli anni novanta dobbiamo assegnare un ruolo preciso quello della di essere la rete di sostegno per la parte più disagiata della società e del mondo del lavoro
Vanno Lentate lì le risolte le risorse certo è suggestivo
Proporre rimborsi fiscali esenzioni elusioni anche per noi a fronte di collaborazioni pari a fronte di spese per produrre il reddito a fronte di sacrosanti diritti nuovi da tutelare ma compagni
Al supermercato delle esenzioni fiscali possono entrare solo coloro che hanno reddito da dedurre da detrarre eroderà o eludere nel negozio non possono entrare gli altri e sono quelli che hanno più bisogno di solidarietà
E allora sbagliate sarebbero politiche sociali che in nome dell'eguaglianza dei diritti di cittadinanza finiscono per fare parti uguali frazione duale non è ecco allora la politica dei redditi che vogliamo conquistare l'equità per perseguire l'efficienza la partita della trattativa sulla politica dei redditi e sul salario abbiamo interesse noi a giocarle a vincerla
E lo hanno soprattutto i lavoratori meno tutelati delle piccole e medie imprese che nei prossimi anni vedranno il proprio salario aumentare solo per dinamiche contrattuali se la scala mobile non ci sarà un accordo che la definisce la rinnova a fronte di un aumento dei prezzi ingovernabile a fronte di un appuntamento europeo del novantaquattro che si chiama sistema monetario unico che farà sì che ogni contraddizione non risolta sul terreno economico e produttivo
Ogni arretratezza si scaricherà con più ferocia sugli strati più deboli della popolazione ecco allora il compito che ci siamo dati compagnia questo congresso lo si vede ambiziose forse anche presuntuoso
Ma se abbiamo l'ottimismo di proporci lo abbiamo anche la possibilità di contribuire a conseguirlo con la CGIL che finalmente sceglie la propria linea programmatica ma anche scegliere di coniugare unità e diversità grazie
Adriana Buffardi della Fly nazionale
Poi i prodotti
Compagne e compagni io ho vissuto la relazione di Bruno Trentin come liberazione da un doppio rischio che aveva avvertito nello svolgimento delle diverse fasi congressuali
Al di là dell'impegno di un congresso dialogante portato avanti da molte compagnie da molti compagni io avvertivo il rischio che la semplificazione del confronto
Accentuasse nella fase finali le caratteristiche di un congresso referendario
E togliesse valore in questa sede al confronto tra opzioni strategiche tra scelte d'iniziativa tra soggetti culture e pratiche politiche
Altro rischio la riduzione del congresso
Alla celebrazione di un rito finalizzato all'Authority definizione dei gruppi dirigenti il rischio cioè di non riuscire ad andare al di là
Di una scadenza necessaria da cui liberarsi all'indomani per tornare alla nostra quotidianità sindacale di sempre
La relazione di Bruno Trentin nell'assumere con forza la discontinuità politica e teorica di questo congresso
Si è misurata anche con questi rischi offrendo al nostro dibattito soluzioni importanti e coraggiose
Il congresso è stato così proposto al di là delle divisioni che permangono come occasione per preziosa
Dissi intensivi percorsi democratici di aggiornamento e di avanzamento su questioni decisive
E insieme come verifica di un'operazione che fa dell'unità e insieme del pluralismo elementi fondativi del ruolo dell'identità della CGIL
Così come mi sembra decisivo che nella relazione sia stato individuato come passaggio centrale dal tra il dire e il fare tra elaborazione proposta
La riforma della cultura e della pratica di questo sindacato il rinnovamento del modo di fare produrre politiche iniziativa
La rimessa in discussione dei criteri di composizione dei gruppi dirigenti e anche l'esplicito riferimento alla loro responsabilità individuale
Alla loro legittimazione nella coerenza alla ricerca all'innovazione alla sperimentazione
Mi sembra questo un punto dirimente di grande rilievo nella consapevolezza che tutti e tutti dobbiamo governare una fase di transizione difficile
Di passaggio dei delicato dal sindacato basato sulle componenti di partito
A un sindacato diversamente plurale
Un sindacato non viziato da nuovi e vecchi collateralismi
Non influenzato da processi politici Esterni fosse pure lui l'unificazione politica della sinistra ma strumento di modifica dei rapporti sociali
Proprio perché è dotato di Progetto e di autonomia
E mi sembra significativa la convergenza ieri di Amato e di Occhetto su questo punto
Non so però se a questo punto del nostro dibattito non so
Se e in che misura il congresso abbia accolto la provocazione offertaci da Trentin per l'impostazione stessa in avanti del nostro confronto
E se ciascuno di noi sia riuscito a sfuggire alla colazione a ripetere e a ripetersi
Io nella logica di quell'impostazione che condivido
Vorrei affrontare due temi due temi diversi tra loro ma che entrambi chiamano in causa appunto la necessità di far precipitare analisi e principi in proposte ed impegni concreti
Il primo tema è quello dei lavori
Io preciso subito non intendo affrontare qui il grande tema del lavoro di cura e di riproduzione sociale
Pur presente nei documenti congressuali e che richiederebbe quasi un congresso a sé per il significato di rottura che ha rispetto alla alla cultura e mi auguro alla pratica e all'iniziativa rivendicativa e contrattuale della CGIL mi limito qui invece a riprendere la questione della diffusione dell'estensione dell'area del lavoro a termine
Diffusione ed estensione
Che fa sì che lavora a termine non è più una forma residuale di lavoro ma la a nuove caratteristiche strutturali interagisce con nuove soggettività
Questione che ci porta a misurarci concretamente con i ritardi del nuovo radicamento sociale con il deficit di democrazia come partecipazione dei soggetti alle scelte
Con il rapporto nuovo tra regolazione e godimento dei diritti primi fra tutti il diritto al lavoro alla e alla sua qualità
E la ricostruzione di una nuova rete di solidarietà compagne e compagni no in questi anni abbiamo analizzato il lavoro nelle sue trasformazioni strutturali e soggettive
Abbiamo perfino cambiato il concetto di lavoro in quello di lavori
Ma niente o assai poco è cambiato nella nostra iniziativa sindacale nei confronti di tutta l'area di lavoro precario a termine stagionale spunto discontinuo
Il larghissimo a maggioranza donne giovani e sempre di più oggi immigrati
Al di là delle affermazioni di principio dei documenti noi non siamo riusciti ad arrestare
E va detto che vi abbiamo provato con scarsa convinzione la deregolamentazione legislativa del mercato del lavoro e l'emarginazione contrattuale di questi lavori facendo nostra
Nostra come sindacato come CGIL spesso una logica scambi Istat tra garantiti e no di cui l'ultimo esempio è la legge duecentoventitré
Logica basata in realtà su un'attitudine vecchia del sindacato il non riconoscimento sociale e professionale
Dei lavori diversi da quello sto da quelli stabili a tempo pieno
E non siamo neppure riusciti ad avviare in modo diffuso su questo terreno o meglio in quest'aria sociale di lavoro le pari opportunità
Come superamento delle disuguaglianze materiale sociali e insieme valorizzazione delle differenze
Lo sanno bene né braccianti agricole
E lo dico in termini autocritici per il limite d'iniziativa della Flai al quale per un limite siccome sommato un altro limite quello di essere solo un'iniziativa di categoria
Lo sanno bene diceva ore braccianti agricoli
Che vivono drammaticamente oggi alle soglie del Duemila
Il divario tra affermazione di sé come donne come lavoratrici e l'espropriazione nell'ancora dilagante fenomeno del caporalato di qualsiasi possibilità di autodeterminazione e di controllo sul proprio lavoro
Ed è oggi un obiettivo grande per la nuova CGIL perseguire per tutta l'area dei lavoratori discontinui
Dei lavori di scontrini un'unificazione dei diritti controllo sull'accesso formazione indennità di disoccupazione maternità
Un'area dadi
Da unificare non distinguendo Lai contrapponendo la all'area dei lavori garantiti quasi a scontare nuove che attizza azioni e polarizzazione ma dentro una strategia di flessibilità contrattata
E di redistribuzione del lavoro nella prospettiva di un sistema plurale di regimi orarie modelli lavorativi una scelta di questo genere compiuta concretamente da tutta la CGIL
Comporterebbe
E mi scuso compagne e compagni della schematicità delle affermazioni che non ho il tempo di svolgere comporterebbe una grande operazione di nuovo insediamento sociale della CGIL di ripensamento delle forme di aggregazione partecipazione democratica nel lavoro diffuso
Contribuendo al superamento di un sindacato assistenziale presente in settori situazione della nostra organizzazione per un sindacato democratico e cioè decentrato
In grado di esercitare un mandato a contrattualizzare diversi lavori
Sarebbe parte di una nuova strumentazione delle politiche attive del lavoro è un pezzo questo di riforma del sindacato con conseguenze sullo stesso tessuto democratico del Mezzogiorno
Ed è passaggio fondamentale per la costruzione di una nuova solidarietà
Che voglia compiere scelte di priorità partendo dai diritti più negati capovolgendo la vecchia favola di Orwell degli uguali più uguali
Non ha a che fare tutto questo con l'opzione strategica dell'umanizzazione del lavoro che al centro del nostro confronto congressuale
Come Sly non siamo direttamente interessati e coinvolti nella svolta in questa svolta
Nella consapevolezza emersa con grande inquietudine al nostro congresso di categoria
Dello stallo e del rischio di regresso che in assenza di questa prospettiva
Corre la stessa costituzione della Flai che abbiamo voluto quattro anni fa non come accorpamento di categorie diverse ma come processo di unificazione di un importante segmento sociale del mondo del lavoro
Il secondo tema sul quale vorrei fare qualche osservazione e quella del pluralismo
Io sono convinta che un sindacato come la CGIL per la sua storia ma per le scelte che oggi facciamo dei diritti e delle differenze come elementi fondanti e della solidarietà come vincolo sia costretto un tale sindacato all'unità
Uno in età da costruire e ricostruire processualmente attraverso il massimo sviluppo della dialettica politica il pieno esercizio della democrazia il riconoscimento del pluralismo come valore
Lo sforzo verso sintesi dinamiche il rapporto tra maggioranza e minoranza e la proposta del governo unitario sono state giustamente di alimenti in questo congresso
In relazione allo stesso modello di sindacato che vogliamo costruire io però qui vorrei fare un'osservazione io sono molto preoccupata che in alcuni interventi sia della maggioranza che della minoranza
Si accolga l'ipotesi di governo unitario ma come incontro tra diversità tutto tondo come se la nostra identità si definisse solo in contrapposizione a un'altra identità
Invece di recuperare al di là delle scelte che ci dividono il tessuto Dini unitario che c'è tra di noi nella CGIL di accentuare le ragioni del nostro stare insieme io non voglio provocare il congresso ma dico che come CGIL
Potremmo imparare dalla cultura delle donne che sanno coniugare diversità e identità comune
Ma il limite di avere individuato ho vissuto il pluralismo
Nel congresso solo come convivenza tra le due mozioni non ci aiuta nella prospettiva del sindacato generale
La prospettiva la presenza di più soggetti sociali professionali etnici la molteplicità molteplicità di percorsi individuali e collettivi
La pluralità delle soggettività dei progetti
La diversità delle opzioni concrete se noi riduciamo il pluralismo soltanto al rapporto tra maggioranza e minoranza tutto ciò rischia di essere offuscato
E la stessa differenza di genere diventa una variante interna a ciascuna delle due mozioni
Perfino la proposta compagni e compagne del sindacato di uomini e donne
Nel suo significato di discontinuità politica di trasformazione organizzativa
Sembra estranea paradossalmente al cuore di questo congresso dico PRA paradossalmente perché era pratica l'elaborazione delle donne ha contribuito fortemente al processo di trasformazione la CGIL
Dentro e attraverso la crisi di una strategia di modello organizzativo così come per molti elementi non secondari dalla critica produttivi Smoke
Dalla critica una concezione economicistica dello sviluppo
Alla centralità in multidimensionali ITA della persona dalla valorizzazione delle diversità rapporto tra valori interessi il programma è debitore della cultura e del movimento delle donne
Eppure malgrado una grande ricchezza di espressione prodotta nell'arricchimento e nella correzione dei documenti da parte delle compagnie
Ce lo dobbiamo dire non è centrale finito non è centrale in questo congresso la proposta delle donne
E malgrado risultati non sei contrari non secondari contrattuali e legislativi Vieri Franca parlava delle a legge sulle azioni positive io vedo un ritorno a piattaforme neutre dalla vertenza con la Confindustria lo scontro sociale
Contro la Finanziaria o a una residualità degli interessi delle donne quasi variabile dipendente laddove si determina il passaggio dalla proposta complessiva a concrete priorità avverte iniziali
E penso al pericolo domani sulla riforma delle pensioni
Eppure compagni e compagne nella CGIL non è più tempo solo del riconoscimento del valore della differenza sessuale riconoscimento pure importante è tempo della politica delle donne il superamento cioè di una concezione neutra dell'iniziativa sindacale
Deve comportare una capacità della CGIL di proporre contenuti e risultati
In gradi di incidere sulle condizioni materiali e sociali delle donne da troppo tempo in credito nei riguardi di questo sindacato e si pone compagne anche per Tutino per tutte noi a partire dall'esperienza di questo congresso una riflessione come diceva Betty leone critica e autocritica sulla nostra pratica dell'autonomia
Riflessione necessaria per l'affermarsi di una volontà comune a tener fermo come donne il senso di un Progetto di più Progetti comunicanti a far vivere una concezione espansiva della democrazia
Apro a una proposta visibile di trasversalità che significa esplicitazione di un vincolo di genere al di là delle scelte politiche diverse io vorrei finire ricordando una frase
Una scrittrice cara importante per le donne della mia generazione affermava
Quando tutte le donne del mondo e nell'assegnare in sospeso la frase intendeva collegare alla crescita di consapevolezza di sé
Dell'insieme delle donne un Progetto radicale di trasformazione sociale politica
Più modestamente e sommessamente noi potremmo dire
Quando tutte le donne della CGIL
Impegnandoci non ha un ritorno a un una mini unanimismo impossibile in fecondo ma darci forza reciprocamente e grazie alle nostre difficoltà diversità no malgrado le nostre diversità contribuire a realizzare il sindacato di un uomo in e di donne basato sulla solidarietà e insieme sull'autobus autodeterminazione di ciascuno e di ciascuna
Alcune comunicazioni dapprima una compagna sicuramente perso un bottone
Lo dico perché ha un bottone molto particolare credo che sarà disperata quindi nel caso non l'abbiamo qua noi
E un compagno un bottone così mi pare difficile presumo che sia di una compagna
Però non voglio insistere
Un'altra cosa sui tavoli avete trovato l'enciclopedia degli emendamenti
Ora io vi prego questa sera di portarla via con voi senso e non lasciarla sui tavoli perché se no domani mattina non la ritrovate
Lo dico perché nell'intervallo di pranzo invece è successo che si siano lasciate gli emendamenti sul tavolo ovviamente per oggi passa ma l'impresa di pulizie domani spacca tutto quello che trova quindi poiché domani pomeriggio è difficile seguire le votazioni del congresso
Terza cosa la commissione elettorale si riunisce alle diciotto e trenta alla Sala gialla
Adesso diamo la parola a Paolo Brutti segretario confederale uscente
Ma compagne e compagni ora che il congresso
Si avvia a trovare
Una soluzione politica convincente
Con i fatti di questa mattina
Io voglio provarmi
Voglio provare
A discutere a presentare a voi una un grumo di riflessioni che mi suscita una relazione di Bruno Trentin
Debbo dirvi anche che non riesco a cavarmela
Di fronte a una riflessione di tanta ampiezza come quella di Bruno Rist di due giorni fa
Non riesco a cavarmela soltanto dicendo
Di essere d'accordo con l'impianto di fondo della relazione
A me pare che nel ragionamento che ha svolto Bruno
Convivono e si fondono molta ispirazione
Molte suggestioni e parti di molte culture
Alcune di queste le sento più vicine
Altre mi sono più estraneo
Tornerò su questo punto
Ora però mi mi preme di affermare che questa scelta la scelta di ispirarsi a diverse culture a diverse suggestioni
Sia stata una scelta sostanzialmente giusta
Questo approccio compio referenti
Manifesta una coerenza
Nel ragionamento che ha svolto il segretario
Con la fermata difesa e con lo sviluppo della ricchezza e della fertilità del nostro pluralismo interno e tutto ciò costituisce dunque lo sforzo politico e culturale di grande complessità
E di grande valore per tutto il sindacato
Mi pare in sostanza che il ragionamento che ha svolto Bruno
Si possa riassumere così
I sindacati generali sono comunque in difficoltà
Attraversano grandi crisi di consensi di rappresentanza crisi di proposta
Sono seriamente insidiati da sindacati corporativi
Che si muovono senza vincoli e senza scopi di medio periodo e fanno anzi della mancanza dello scopo di medio periodo la loro forza fondamentale
Ciò rischia di mutare la nozione stessa di solidarietà
E mina alle radici
Il soggetto che ha impersonato in tutta la tradizione la grande solidarietà di classe il sindacato generale confederale
E se non riesce più a fondare le sue ragioni
Le ragioni di un agire per obiettivi condivisi in un progetto finale comune
Occorre allora dice Bruno trovare una nuova ragione complessiva
Che ne motivi neri motivi l'esistenza e soprattutto io penso le speranze di successo
Di un sindacato generale
Questa è la ragione
E al tempo stesso il contenuto del programma della CGIL
Il punto di originalità che vi scorgo mi pare costituito dalla ridefinizione dei contenuti e degli scopi della solidarietà
Contenuti e scoprì che mettono al centro esattamente la persona che lavora ho già detto
Che non tutte le ispirazioni adottata nel programmare la stessa relazione sono in sintonia con le mie convinzioni più profonde
Vi è però un punto di attacco
Nella relazione di Bruno che parla un linguaggio per me più convincente e secondo se fosse possibile scegliere qui non si tratta di tirare la coperta da una parte o dall'altra
Se si potesse scegliere vorrei militare per questa sensibilità per questa ispirazione
La voglio riassumere così
Cogliendo la da un punto preciso della relazione introduttiva
Si afferma che vi è un motore la storia sociale di questo nostro tempo
Vi è un modo vi è una tendenza di fondo
E tale tendenza di fondo è esattamente quella di conciliare il lavoro e la libertà
Di ricongiungere le esigenze della produzione dei beni e dei servizi
Con quelle con le esigenze di autoaffermazione di valorizzazione e di liberazione del lavoro
La scissione
Che Marx aveva voluto insanabile insuperabile nel dato ordine sociale nel dato modo di produzione è invece questo mi pare di cogliere il cuore del processo e della dinamica sociale
Il sindacato generale mi appare come il protagonista necessario della grande aspirazione a dare autonomia piena ai lavori subordinati a superare nell'oggi le forme etero dirette del lavoro salariato
Affinché i lavori affermati come fattori fondamentali producano ricchezza e sviluppo e alte e alza e al tempo stesso sappiamo emanciparsi dalla di nazioni dalle suggestioni gerarchiche dagli usi poveri della persona dalle miserie individuali cui sono costretti quando lo scopo del lavoro e deciso senza remissione e partecipazione da un'altra parte
Dice la relazione il banco di prova di un sindacato dei diritti e della solidarietà
Di un sindacato dei molti e dei diversi
è costituito dalla sua capacità di compiere passi significativi
Verso un'organizzazione del lavoro e delle tecnologie che abbia al suo centro la persona umana come scopo la salvaguardia la promozione e la sue facoltà creative la sua autonomia decisionale il suo sapere usato consapevolmente
Queste
è una ispirazione che sento mia
Essa parte dai lavori e da coloro che li compiono essa ci consente di rammentare che tra il mille settecentottantanove
E il mille novecentottantanove non vi è stata una lunga eclisse della ragione
Una parentesi della storia un passaggio dentro una ricerca che non è approdata ad alcun esito positivo un lungo binario morto della coscienza umana
Questi due secoli non sono stati solo il tempo e il luogo storico della edificazione dell'Utopia e la verifica fattuale della sua impraticabilità anche come modello
Ricollegare libertà e lavoro ricollegare giustizia democrazia fu il travaglio ovvero del pensiero che nacque dopo la Rivoluzione francese
L'opera del positivismo socialista del pensiero socialista prima e dopo Marx dell'empirismo e delle grandi scienze sociali ed economiche positive dei primi quarant'anni di questo stesso secolo tutti costoro ragionavano sugli esiti del mille settecentottantanove sulla terribile costituzione di Massimiliano Robespierre sul diciotto brumaio sul bonapartismo sul Quarto Stato e sul quarantotto in Europa
Da questo ricchissimo pensiero post rivoluzionario ha preso il via alla lotta sociale europea di questo secolo
E se la risposta di un convincente che la ragione dell'uomo ha saputo dare alle forze creative della modernità che irrompono nella storia dopo la rivoluzione industriale
Poiché questo conflitto di classe di paesi avuto l'esito che oggi conosciamo
In Occidente prima e ora in tutta l'Europa possiamo adesso proporre in un congresso della CGIL senza timori la democrazia senza aggettivi come mezzo
Vincolo e fine dell'azione delle forze collettive di emancipazione del lavoro
è un'affermazione di grandissimo significato che senza quella storia di questi due secoli non si potrebbe fare
Così come e di grande significato l'affermazione che dice che la democratizzazione dell'impresa è il presupposto alla autodeterminazione e all'autorealizzazione del lavoro
Non solo quindi le conquiste sociali sono viste come progressi democrazia ma la democrazia diviene la via del progresso sociale nelle nostre democrazie dunque il ruolo del lavoro indica inequivocabilmente il livello delle righe delle libertà realmente vissute occorre allora ripartire dai lavori dalla loro qualità dal loro contenuto la loro ricchezza per farne terreni di conquista democratica e di consolidamento della democrazia e dalla realtà sociale
E la mia ragione solo la mia ragione
Mi dice senza ausilio di credi o di dottrine che l'uomo non può essere strumento del lavoro
è il lavoro ad essere strumento dell'uomo strumento generale di crescita dell'individuo il lavoro è per l'uomo non l'uomo per il lavoro rovesciare questo principio vuol dire colpire la dignità della persona umana
Non c'è non è stata ancora costruita caro Fausto la macchina che permette di pensare senza mente
Certo gli uomini non cesseranno di ricercare questa moderna pietra filosofale oggi però la scienza e la tecnica inglobate nelle nuove macchine informatiche non solo però nelle fabbriche
Le rendono capaci di un rapporto più profondo e più nobile con l'uomo
Non si è di fronte a due uomini simili a macchine ma esattamente al loro contrario è possibile un modo di lavorare e di produrre più ricco più umano e più creativo
è possibile che la democrazia non sia un sovrappiù inadatto alle dure regole della produzione
Ho detto è possibile
Non sono un apologeta dei Nuovi mattini ismi industriali né tutto il lavoro NI ma chimismo industriali la nostra riflessione dovrà essere proprio quella di esplorare questa possibilità
Ma di fronte a questo punto esattamente a questo punto porto la voce del pessimismo della ragione
E sa mi dice
Che non cammina eremo su queste vie né su quelle ancora più elevate che la relazione ci indica che non guarderemo dall'alto questa terra promessa
Se intanto non difenderemo i più prossimi territori minacciati se cederemo le poche vie di comunicazione che ancora abbiamo lo sciopero generale appena passato
La prova ci ha dato ragione consenso e forza il Governo non vuole raccogliere la sfida
Suoi ministri dichiarano LAN la in influenza di questa giornata di lotta sui contenuti di fondo della legge finanziaria il padronato giudicato inutile dannoso e controproducente rispetto al negoziato sul costo del lavoro lo sciopero che abbiamo fatto
Lo so che non dobbiamo prenderli troppo sul serio ma riflettiamo
Se è un cambiamento di fondo della legge finanziaria ciò che vogliamo tenere
E se tale cambiamento non può avvenire sulla base dei punirà porti di forza ma devi intrecciare rapporti politici e di senso sociale allora l'iniziativa non può essere fermata
La pressione va mantenuta era cresciuta in questa lunga e delicata fase di campagna pre-elettorale
Per farlo dobbiamo articolare il movimento e distribuire meglio gli obiettivi
Alla metà di novembre per esempio c'è un'iniziativa unitaria sul fisco ecco trasformiamolo in una grande manifestazione nazionale per l'equità fiscale e porre nuove forme di contribuzione
Il tempo è maturo per avviare anche scioperi nelle categorie del pubblico impiego per aprire i contratti
Ma soprattutto
Per usare della forza delle categorie per conquistare la nuova scala mobile riformata per chiudere questo periodo scuro sulle norme della privatizzazione sul rapporto di pubblico impiego riapriamo infine con decisione la trattativa sulla riforma della contrattazione e sul costo del lavoro
Il governo non può essere lasciato nella condizione di disimpegno totale che ha manifestato finora la sua legge finanziaria interferisce pesantemente sul negoziato
L'inflazione preoccupante la perdita di competitività cresce con il crescere del differenziale dell'inflazione
Non possiamo mantenere il confronto con la Confindustria a un puro livello tecnico occorrono soluzioni politiche innovative
Le ha perso è possibile articolarle dentro la piattaforma unitaria occorre scegliere almeno questi due temi prioritari
Il primo riguarda lo spostamento del baricentro dalla contrattazione verso il livello dell'impresa verso la definizione di relazioni esplicite tra retribuzione qualità dalla prestazione formazione professionale oggi Del Turco ha parlato di un accordo sulle rappresentanze sindacali aziendali
E un accordo per lo sviluppo Rivella deliziare riforme dico determinazione
Giochiamo adesso questa carta
La seconda riguarda la lotta all'inflazione e la dinamica del costo del lavoro presentiamo ci proponendo l'unica misura
Che può funzionare in questa fase data l'origine prevalentemente in tema della nostra inflazione abbiamo il coraggio di sostenere che e concludo che abbiamo bisogno di rinnovare i contratti in scadenza
Abbiamo bisogno contemporaneamente però di un blocco vero lì tutti i prezzi interni per almeno sei mesi e un blocco divieto per almeno sei mesi di ogni erogazione di aumenti retributivi e dopo questo periodo un uso di strumenti fiscali di dissuasione
E intanto bisognerebbe avviare una profonda innovazione contrattuale per dare sostanza alla contrattazione aziendale e per preparare i nuovi rinnovi contrattuali
Compagne e compagni mi rendo conto
Questi sono obiettivi difficili obiettivi complesse
Un sindacato dei diritti e della solidarietà che si misura nel lungo periodo
Deve saper essere nel presente capace di suscitare una nuova ondata di lotte sociali capaci di sostenere questa spinta di fronte al Paese capace di ottenere non soltanto consenso mano nuova capacità rivendicativa
Fare questo è lo scopo dei prossimi mesi nei prossimi mesi verificheremo se le cose che abbiamo detto in questo congresso diventano carne e sangue di questo sindacato
Grazie Paolo
Ha ora la parola il compagno Pastorino il compagno Elio Pastorino presidente del collegio dei sindaci della CGIL per la relazione su di competenza dalla Commissione STET si prepari dopo Pastorino Tito Cortese presidente dalla Federconsumatori che e qui in sala nostro ospite graditissimo e che salutiamo
Compagnie compagni delegati in attuazione del dettato statutario e seguendo una prassi consolidata
Il collegio dei sindaci revisori presenta il rendiconto delle attività finanziarie relativa al periodo che ci separa dalla precedente assise confederale
Dobbiamo sottolineare in premessa che il Bilancio del centro confederale rappresenta soltanto una modesta percentuale del movimento economico dalla CGIL
In quanto non comprende le attività delle strutture periferiche e degli enti collegati
Il collegio auspica pertanto che si possa arrivare al prossimo congresso grazie all'avvenuta generalizzazione del piano unico dei conti e dell'informatizzazione alla presentazione di un bilancio consolidato di
Guarda al centro confederale
Va evidenziato anzitutto che il collegio dei sindaci approvi da ha provveduto a svolgere nel periodo relativo al suo mandato diversi controlli e verifiche a campione della tenuta contabile
Registrando ogni volta la piena regolarità ed una sostanziale correttezza
Di tutte le partite amministrative e che da parte dell'amministrazione si è tenuto in gran conto dei suggerimenti e delle osservazioni del collegio
Dobbiamo rilevare con soddisfazione che su questo piano sono stati compiuti notevoli progressi nella tempestività della conoscenza delle entrate e delle uscite nella completezza dei bilanci complessivamente nella maggiore trasparenza di tutta l'attività finanziaria della CGIL
Tappe importanti di questo processo sono stati la pressoché totale estensione a tutte le strutture del piano unico dei conti
L'informatizzazione della contabilità
La chiarezza di tutti i titoli di Bilancio e particolarmente dei fondi di riserva purtroppo in via di esaurimento
Il progressivo completamento dello stato patrimoniale dell'organizzazione
Che con le scadenze dell'anno in corso dovrebbe essere onnicomprensivo di tutti i beni immobili e di immobili e delle partecipazioni
Il collegio giudicava stanza soddisfacente soddisfacente l'andamento delle entrate del passato quinquennio in rapporto ai preventivi di anno in anno fissati
Rileva tuttavia una meta prima staticità delle entrate seppure con qualche miglioramento
Aumentato il numero complessivo degli scritti
Accompagnato però da una consistente quota di sostituzione dei lavoratori attivi con lavoratori pensionati uno è conseguente implicazioni oltre che sul piano politico sul piano dei ricavi
Occorre rilevare altresì che il prezzo della tessera è rimasto inalterato dal mille novecento ottantaquattro in poi
Qualche progresso si era realizzato nei ricavi delle quote
L'una e cinquanta per cento di spettanza CGIL
Grazie al faticoso e ancora incompiuto processo di canalizzazione
Occorre però rilevare che l'un per cento resta ancora un obiettivo da generalizzare
E che numerose sono ancora le inadempienze delle strutture nel rispetto della ripartizione delle quote
Consistenti è crescenti sono state le entrate da organismi vari
Che ci hanno consentito di evitare un ulteriore aggravio della situazione deficitaria dei bilanci di questi ultimi anni
Compagni contrariamente a quanto poteva dire la relazione dei sindaci all'undicesimo congresso
Circa il conseguimento degli avanzi di Bilancio negli anni ottantaquattro e ottantacinque che invertiva la precedente tendenza negativa
La relazione che presentiamo con gravi preoccupazioni
Espone una serie di disavanzi sostanzialmente crescenti che si configurano sempre più Comont dato strutturale dell'i nostri conti economici
La cui movimentazioni annuale costi e ricavi è passata da
Circa ventuno miliardi nel mille novecentottantasei a trentuno miliardi nel mille novecentonovanta
Come potrete ricavare dall'ampia documentazione che vi sarà distribuita insieme a questa relazione
Siamo infatti passati
Da un disavanzo di esercizio di centotrentatré milioni circa nel mille novecentottantasei
A centotrentasei milioni e mezzo nel mille novecentottantasette
A uno miliardo e duecento ventotto milioni nel mille novecentottantotto
A quarantacinque milioni e mezzo nel mille novecentottantanove
A un miliardo e cinquanta milioni nel mille novecentonovanta
Dovendo però sottolineare relativamente agli ultimi due anni
Comma hanno fatto a suo tempo le relazioni del collegio
Che relativo contenimento del deficit del mille novecentottantanove è stato determinato da una contribuzione straordinaria
Destinata all'acquisto di immobili soltanto in parte utilizzata a quel fine
E che deficit del mille novecentonovanta va quantomeno aumentato di un miliardo per le spese congressuali previste non effettuate in quell'anno e che sono state invece destinati alla spesa corrente
Tali spese congressuale le ritroveremo puntualmente nel consuntivo dell'anno in corso che dalla prima verifica semestrale effettuata dal collegio non mostra modificazioni della negativa tendenza in atto
Il consuntivi di questi anni mostrano fra l'altro in generale
Uno spostamento della spesa per l'investimento verso la periferia il rafforzamento organizzativo la formazione alla spesa corrente per l'attività e il funzionamento dalla sede centrale e del strutture collega
Da rilevare nel frattempo conseguentemente il fondo di riserva che nel mille novecentottantasei Ian ammontavano a circa otto miliardi sono andati pressoché esaurendosi
E chiede l'azzeramento della liquidità disponibile è destinato a determinare nuove difficoltà mai costi anche se si beve altrettanto registrare sullo stato patrimoniale
Un consistente incremento delle partecipazioni dalla CGIL in società collegate
E del dei mobilitazioni
Anche se con valore di utilizzo e non di remunerazione correttamente economica
Il collegio dei sindaci abili è totalmente preso in esame la grave situazione che sia andata determinando individuandone le cause oltre che nel mancato
E comunque non facile adeguamento dei ricavi
In un marcato scostamento della Spesal rispetto ai preventivi dovute in particolare a un rigonfiamento dell'apparato che ha raggiunto alla fine del mille novecentonovantadue duecentoventidue unità
A prescindere dalle numerose collaborazioni e alla conseguente spesa per pendolari e smog viaggi e trasferta trasferte informazione e quant'altro
Da un elevato costo di esercizio e manutenzione della sede centrale
Un costo crescente delle strutture collaterali
Interventi straordinari a copertura di situazioni determinate sì in alcune strutture periferiche
Che se anche non statutariamente previsti e giuridicamente vincolanti si rendono tuttavia necessari sul piano politico dell'immagine della Confederazione
Lo sviluppo di iniziativa politica e di investimenti di cui non si sono preventivamente valutate tutte le implicazioni finanziarie
L'acquisto di immobili un progressivo calo degli interessi attive su attivi sulle Riserve
Un più generale trend gli Spesal superiore all'Ardis alle disponibilità soprattutto se confrontate con le entrate ordinarie per per essere e quote
In questi anni il collegio dei sindaci prima e dopo il suo allargamento non ha mancato di puntualizzava in modo sempre più esplicito alla segreteria gli altri elettiva confederale le sue vivissime preoccupazioni per questo andamento negativo dell'attività finanziaria
Abbiamo avuto incontri con i segretari responsabili e sollecitato dibattiti in seno al direttivo in occasione della presentazione dei consuntivi e dei preventivi in questi incontri abbiamo registrato consapevolezza Buoni propositi ed iniziative migrante al risanamento in particolare per quanto riguarda le regole di un miglior funzionamento
Tuttavia il risultato complessivo è quello che abbiamo rilevato e che qui vi esponiamo
è quasi finita la relazione la relazione dei sindaci è quella che
Spetta quindi al congresso impegnare su una linea di rigore il nuovo gruppo dirigente
Se non si attuerà una decisa inversione di tendenza sia nelle entrate con un ricorso agli iscritti a carattere continuativo sia nel contenimento della spesa
Non rimarrebbero altre alternative schiere lo smobilizzo holding debbo l'indebitamento pena la messa in mora della funzionalità dalla CGIL
Sappiamo bene che queste strade sono per noi impercorribili
La mancanza di mezzi e l'indebitamento si tradurrebbero in una inaccettabile limitazione della nostra iniziativa politica ed alla nostra autonomia
Come collegio dei sindaci che qui rassegna al suo mandato vogliamo sottolineare indicare alcune questioni che hanno strabismo potrebbero concorre da subito a un miglioramento della situazione
Primo a prefazione da parte del Congresso che è stato fatto delle modifiche integrazioni statutarie proposta a titolo quarto relativa all'amministrazione
Impegnando rigidamente il nuovo gruppo dirigente a farle rispettare anche attraverso i necessari controlli ed eventuali provvedimenti disciplinari
Secondo attuazione dell'orientamento ormai consolidato alla costruzione dei bilanci preventivi sulla spesa di realistici e rigorosi Baget per dipartimenti e titoli di spesa
Possibilmente già a partire dal preventivo mille novecentonovantadue
Terzo ed ultimo individuazione o istituzione di un'autolettiga confederale a livello politico o amministrativo con potere decisionale
E soprattutto con potere di veto per le spese che debordi Nordahl proventi dirlo salvo ricorso al Comitato diretti
Il collegio dei sindaci grazie
Grazie al compagno Pastorino per aver riferito
Del
Liberati del collegio dei sindaci il Congresso prende atto di questa relazione che peraltro insieme alla da documentazione relativa verrà distribuita come annunciato
Nella mattinata nella mattinata di domani voglio comunicare ricordare a chi ne fa parte che la commissione elettorale e già riunita nella Sala gialla se qualcuno dei compagni alle compagne non avesse ascoltato il primo annuncio pregato di recarsi in una sala gialla dove cominciano i lavori
Dobbiamo fare un po'il punto noi abbiamo ancora due quattro sei nove interventi
Pensiamo di con potere concludere tempestivamente per le venti venti e quindici
Se si rispettano i tempi
Voglio dire ricordare ai delegati alle delegate che il terzo numero del giornale dal Congresso dalla CGIL il dodicesimo Ko oggi è uscito in tempo utile e quindi è già in distribuzione diamo adesso la parola a Tito Cortese presidente dalla Federconsumatori salutiamo e ringraziamo per la sua partecipazione un nostro congresso si prepari poi Gianfranco Federico segretario regionale dalla Campania
Io porto al congresso e saluto della Federconsumatori associazione i consumatori
Gli utenti che da quasi tre anni è attiva
Ormai diverso e regioni del nostro Paese
Piuttosto che fa grande discorsi cerco di vedervi terra terra di che cosa si tratta
Chi siamo che cosa vogliamo fare
La Federconsumatori si propone
Piuttosto che
Di di di fornire assistenza di fornire tutela di fare di promettere o di assicurare difesa dagli interessi dei consumatori e degli utenti
Si propone di organizzare l'autodifesa
Dei cittadini
Per la salvaguardia dei propri diritti
Autodifesa in nel rapporto e ahimè un rapporto piuttosto difficile
Con le controparti con cui quotidianamente i cittadini
Si confrontano tutti ci confrontiamo
Sul mercato dei beni di consumo e sul mercato dei servizi e sono controparti molto forti sono i produttori sono i distributori di beni ma sono anche gli enti le impresa relatori di servizi e la pubblica amministrazione
Sono le stesse istituzioni in quanto per tanti aspetti regolatrici di questo rapporto
Ecco ho detto organizzare l'autodifesa e non fornire o promettere una sorta di tutela preconfezionata di questi diritti questa è una delle caratteristiche fondamentali della Federconsumatori che poi la contraddistinguono nella nel panorama piuttosto variegato
Certo articolato e non privo di ambiguità dell'associazionismo dei consumatori che in Italia sta muovendo un po'i primi passi rispetto alle esperienze più matura di altri paesi europei
Questa prima caratterizzazione che vuol dire partecipazione e responsabilità assunzione diretta da parte di uomini e due donne in carne ed ossa non belle che hanno un'aspettativa
A qualcosa che deve venire dall'alto assunzione dirette a dei anche dei rischi degli oneri dello sforzo che la difesa dei propri diritti richiede la parte di consumatori e utenti che vogliono essere maturi adulti non bisognosi di tutela che non sia quella del rispetto delle regole del gioco da parte di tutti
E neanche disposti Adele che generiche o in bianco
Dunque questa caratteristica che vuol dire un'organizzazione di tutti una realizzazione se lei cita ancora dirlo una volta si diceva di massa noi abbiamo il massimo rispetto
Per le varie sigle che si muovono con anche con con grande impegno in questo universo consuma distico italiano ma noi non siamo una piccolo gruppo un comitato di di Esperti di addetti ai lavori vogliamo essere una organizzazione di consumatori di utenti
La seconda caratteristica
Riguarda le finalità
Con cui è nata questa organizzazione agli obiettivi che si propone
Che non sono soltanto quelli della
Mutua assistenza perché poi noi siamo siamo noi stessi che ci che ci auto tuteliamo e quindi c'è questo principio di solidarietà di assistenza reciproca ma non se deve limitare questo
Ai problemi della quotidianità
Che sono pure gravi che vanno affrontati perché sono gli ostacoli che giorno per giorno
Si trovano davanti uomini e donne alle prese con un marcato squilibrato con un mercato spesso toccato
E con dei servizi inefficienti con una pubblica amministrazione
Che spesso i cittadini ritratta da sudditi anziché da interlocutori
Questo è un punto importante quello dell'assistenza anche individuale per questo ci siamo organizzati e ci stiamo organizzando cento diverse città d'Italia un servizio di consulenza
Aperto a tutti si chiama Robin è stata andò un risultato eccellenti ma non di questo soltanto noi riteniamo si debba trattare
Si tratta anche e soprattutto al di là di questi problemi individuali
Si tratta di perseguire un obiettivo rivolto a fare pulizia
Sul mercato dei beni e dei servizi diceva ieri qui molto opportunamente Giuliano Amato
Che va salvato il valore del mercato facendone protagonisti i lavoratori bene noi diciamo che anzitutto il mercato
Va ripulito
Vanno eliminati i trucchi soprattutto va colmato lo squilibrio intollerabile
Nel quale si trovano sul mercato le due parti quella che offre e quella che chiede quella che vende e quella che acquista quella che produce e quella che consuma
E qui è uno squilibrio che va colmato anzitutto sul piano della informazione non è possibile che le sole informazioni disponibili
Perché sul mercato si presenta per chiedere per acquistare siano quelle che li fornisce la controparte cioè chi ha interesse a vendere e quindi a fare promozione più che informazione
E anche questa seconda caratteristica
Ci contraddistingue nel panorama dell'associazionismo dei consumatori e degli utenti
La terza
è l'autonomia
è un'autonomia piena completa e su questo noi siamo molto lieti di trovarci in piena sintonia con il sindacato non abbiamo tenuto a pochi giorni fa il nostro primo congresso nazionale
E a quel congresso le CGIL è intervenuta
Con Anna Carli della segreteria e Noel ringraziamo ringraziamo la CGIL per quell'intervento
E lì in quella sede ci siamo trovati concordi nel ritenere che l'autonomia sia il mezzo è indispensabile per affrontare problemi che il sindacato le organizzazioni dei consumatori hanno di fronte che sono parlargli a parte gli stessi problemi ma ciascuno nell'ambito delle proprie responsabilità
Non si possono
Aggirare le contraddizioni di ignorare gli ostacoli
Io ricordo quando il problema occupazionale poneva metteva in crisi il rapporto fra le prime espressioni di presenza di consumatori organizzati nel nostro Paese nel loro rapporto con il sindacato che prima di tutto
Tutelava e doveva tutelare
I lavoratori e quindi porsi come prioritario il problema dell'occupazione da quella volta in questi ultimi dieci anni della strada se ne è fatta noi riteniamo che si debba
Operare ciascuno nell'ambito delle proprie responsabilità e delle proprie finalità con grande chiarezza e con grande lealtà reciproca quando del resto la CGIL fa
Come in questa dodicesimo congresso una scelta che pone
Nel nel motto stesso del congresso il tema dei diritti
E un'organizzazione che dei diritti principalmente
Si occupa come la nostra non può che trovare il maggiore motivo di interesse in una cooperazione una collaborazione in un confronto costante
Quando nella relazione di Bruno Trentin si sottolinea l'esigenza di eliminare le sacche dei diritti negati
Chi sostiene il diritto di controllo dei cittadini utenti dei pubblici servizi sulla loro gestione
Si afferma la necessità di mutua cooperazione e consultazione obbligatoria con le associazioni che ha svolto un'attività di promozione e di tutela dei diritti fondamentali dei cittadini
E si indica quale espressione di vera democrazia il coinvolgimento dei cittadini utenti in occasione di vertenza di particolare importanza soprattutto nei servizi di interesse collettivo ebbene quando questa è l'impostazione che un grande sindacato una grande confederazione di lavoratori come la CGIL da al tema dei diritti
Noi crediamo e Silvia prova non soltanto di una sensibilità nuova nei confronti della società che cambia ma anche diciamo ciò che è un grande di un grande realismo di grande saggezza politica perché sarebbe ormai chiaro due o cercare di porre sul tavolo questioni come quella di una pubblica amministrazione
All'altezza dei tempi di una democrazia economica che dia davvero credibilità il mercato dicevo sarebbe illusorio pretendere di porre sul tavolo questioni di questa natura senza coinvolgere direttamente i milioni di uomini donne che con questi problemi il problema della spesa quotidiana del Rispetto quotidiano
Dei propri diritti
Combattono tutti i giorni
Uomini e donne che non sono più disposti a rimanere esclusi dalla determinazione delle scelte che si impongono su questi percorsi nuovi su questi nuovi itinerario
Non dunque consumatori e utenti sotto tutela
Ma consumatori e utenti informati per poter contare per non dover più veder passare sopra la propria testa decisioni che li riguardano direttamente e quotidianamente ecco questo dell'informazione è un nodo cruciale
Dopo più di dieci anni dalle prime esperienze l'esperienza di Rita Scano nostro in televisione le esperienze successive le battaglie che si sono svolte in questi quindici anni
Io sono lieto di cogliere questa occasione per
Per annunciare che che tra poco un nuovo strumento di informazione che si ricollega alla vecchia testata del salvagente ricordi una enciclopedia
Popolare dei diritti
Sarà a disposizione dei consumatori degli utenti e degli uomini delle donne di questo Paese un settimanale che affronti i problemi difficili della quotidianità nell'ottica della autodifesa e non della richiesta di tutela dei cittadini dei consumatori e degli utenti sempre con lo stesso Obiettivo sembra perché alla società
Dei favori delle aste dell'assistenzialismo delle clientele si sostituisca la società della partecipazione della responsabilità la Società dei diritti
Ringraziamo Tito Cortese per nel suo intervento riformuliamo gli oculi non soltanto per lo sviluppo
Dell'attività dalla Federconsumatori a cui ci impegniamo a continuare a dare alla nostra collaborazione più attiva
Io GURI per le iniziative che annunciato nel corso del suo del suo intervento ha ora la parola il compagno Gian Franco Federico
Ma dopo i due miracoli di questa mattina io ringrazio il presidente i compagni
La quantità anticipatamente per l'attenzione che vorranno prestare a queste brevi note a margine del congresso
All'inizio di questo congresso e anche nel corso della discussione
Coloro che si sono divertiti a disegnare wargame
Per simulare l'esito del congresso
Hanno voluto assegnare alla Campania ai compagni della Campania un ruolo e una funzione che non ha ancora risposto in nessun momento alla realtà concreta dei fatti in Campania abbiamo avuto una bella discussione unitaria
E sul versante organizzativo abbiamo presentato una soluzione aperta ed integrabile democraticamente da verificare nel corso della discussione programmatica e nell'evoluzione dei rapporti inventi interni
L'identità di questa CGIL come sindacato generale di programma a mio giudizio sta nella sua concreta riforma abilità e proprio per questo sono convinto come viene proposto no alla relazione
Che questa volta dal Mezzogiorno d'Italia e nel pieno della nostra società regionale
E partenopea va verificata concretamente questa ispirazione Bach concretamente misurata la riforma abilità della nostra organizzazione
Testa nel Mezzogiorno e più urgente e più
Difficile
Però non possiamo commettere com'è stato proposto da qualcuno un grave errore politico di cercare meccanicamente di registrare centralmente
Tutte le migliaia di strutture della nostra confederazione solo sui livelli di unità e di pluralismo che insieme positivamente costruiremo con questo congresso nazionale
Se fosse così ciò dimostrerebbe che si sta realizzando un patto fragile di gestione
Dal momento che a mio giudizio pluralismo e unità vanno costruiti e verificati in ciascun punto di direzione
A diretto confronto con le tante diverse storie situazioni uomini e donne esperienze ed idee concrete che sono presenti nel nostro sindacato i all'e sterno nella società
Nella situazione in cui si trova concretamente oggi l'Italia e in particolare il sud dell'Italia
La scelta della democrazia come elemento fondante del programma
Del programma fondamentale come è stato proposto ancora una volta nella relazione da Trentin non è una scelta retorica
Ma non può essere però trasformata in una generica programmazione di manifestazioni contro l'illegalità e la camorra
Che ci riporterebbero il Movimento Meridionale ha un'esperienza non c'era scritto esaltante anche se è positiva dal punto di vista dei concreti contenuti realizzata nel pieno degli anni sessanta
è vero la degenerazione dello Stato è arrivato a un punto limite nel Mezzogiorno c'è un'illegalità diffusa un'insicurezza personale una violenza dappertutto
C'è una fortissima penetrazione in tutti i campi della politica degli affari dell'economia
Della società
Della mafia della camorra c'è insieme un'ipertrofia dei Sisters sistema dei partiti
Però una morte della politica
Nel Mezzogiorno
Eccetto dal Mezzogiorno quindi che deve partire questa riscossa democratica e questa riforma democratica del sindacato
Noi abbiamo bisogno nel Mezzogiorno in Italia non certo di una rete i di una risposta né auto né autoritaria in militarista come qualcuno pure propone alla grave crisi delle istituzioni
Non c'è semplicemente da applaudire alle perfino necessarie azioni di sospensione della democrazia come sono avvenute recentemente in molti comuni del Mezzogiorno
Con il commissariamento dei comuni e dei consigli lo scioglimento dei consigli comunali
Contaminati e collusi con la mafia con la camorra non c'è da plaudire perché il problema nostro del sindacato ma anche il problema della sinistra meridionale
Non è solo questo quello di fare pulizia ma è anche quello di ricostruire la democrazia politica nel Mezzogiorno
Proprio quella democrazia che noi vogliamo e che risponde ai livelli di conflittualità che l'esperienza del movimento operaio
Cioè nel Mezzogiorno c'è ancora più bisogno che a livello del Paese
Di una democrazia bilanciata in cui la società tutta la società riesca ad avere una presenza autonoma fatta di soggetti collettivi
Indipendenti volontariamente organizzati quali sono a esempio e quali devono essere i sindacati ma ciò comporta nel Mezzogiorno anche per la CGIL
Una definitiva rottura non solo come si dice
Delle pratiche di omologazione o di cooptazione ma di quelli che restano ancora troppi legami di collateralismi
Che sono presenti e che minano prima che ancora l'unità sindacale la sua indipendenza il sindacato come soggetto indipendente del Mezzogiorno che noi dobbiamo costruire
Una concezione questa ad affermare mezzo giorno in cui il conflitto certo
Viene vissuto non solo per i suoi aspetti costo distruttivi ma soprattutto come veicolo di correzione di controllo di cambiamento
Di organizzazione democratica il conflitto come valore costruttivo e propositivo di giustizia di benessere sociale di progresso di libertà e di lite e di liberazione
Ma tutto questo mi porta a chiedere che cosa deve comportare che il senso c'ha con questo dibattito generale sulla democrazia
E sul bisogni di democrazia che nella società meridionale sono più urgenti col dibattito più generale
La connessione molto stretta cari compagni e compagni questa concezione della democrazia come sistema bilanciato come sistema delle Autonomie della società
A mio giudizio bah non solo riconosciuta a livello politico istituzionale ma ormai va anche sempre più da necessariamente conquistata anche nella moderna impresa
E nella moderna impresa capitalistica al nord come al sud direi in Europa più complessivamente non mi convince la semplice sostituzione
E la contrapposizione alla centralità dell'impresa con la centralità della persona se l'impresa viene ancora identificata come il nemico da battere
No l'impresa
è certamente il luogo in cui costruire la nostra contrattazione gli elementi di contrattazione ma io ritengo e soprattutto nel Mezzogiorno l'impresa deve essere
Soprattutto nel Mezzogiorno la vera cellula di una democrazia economica funzionante
I lavoratori e il sindacato
Attraverso la partecipazione e la codeterminazione possono contribuire devono contribuire alla scelte fondamentali che riguardano le strategie di produzione di organizzazione la qualità dello sviluppo io caro Fausto Bertinotti
Non ho visto questa egemonia dell'impresa
Vedo più
A livello nazionale soprattutto nel Mezzogiorno un'impresa che alla ricerca di nuovi padri Maggi da parte della politica vedo un'impresa in difficoltà
Un'impresa non è vero che ha semplicemente i valori dell'efficienza vedo anche un'imprenditoria che sente il fiato dei nuovi vincoli e delle nuove delle nuove dislocazioni nei mercati internazionali e noi a questa impresa dobbiamo dare una risposta in avanti altrimenti anche la battaglia giusta per praticare la politica dei diritti
Non puoi sterili il ceo sistemi lisce
A una semplice denuncia di soprusi di discriminazioni delle furbizie dei padroni o una mera contaste Ezio contestazione delle dure leggi del comando unico e unilaterale sul lavoro nel posti di lavoro o dei boss locali sul territorio no attraverso la partecipazione e la determinazione e possibile e non solo esclusivamente attraverso la contrattazione che resta pur sempre il e rimarrà sembra è un l'esercizio di un reciproco scambio di convenienze solo attraverso la codeterminazione che diventa credibile nei luoghi di lavoro e nel territorio la nostra strategia dei diritti
Non c'è da questo punto una separazione tra di noi o le due cose stanno insieme o insieme periscono
Ma nel Mezzogiorno alle ci confrontiamo e anche su questo punto
Avviandomi alle conclusioni
Noi a mezzogiorno ci confrontiamo e a Napoli in Campania con un processo molto crudo di trasformazioni sociali
La terziarizzazione cresce
Si sta progressivamente sempre più settore alzando il conflitto in Campania Napoli siamo stati la patria dei Cobas del setto realismo dei sindacalismo autonomo
Ebbene oggi abbiamo vere e proprie forme di corpora utilizzazione non solo di settori ma dell'utilizzo del potere contrattuale in termini di ricatti verso l'utenza
E anche della costruzione di nicchie precise su sul mercato del lavoro dentro il Mezzogiorno che vedono sempre più sette sto settori più massicci del Mezzogiorno e delle grandi città non solo delle campagne ormai relegate al lavoro nero al lavoro precario
E al lavoro
Al lavoro subalterno oggi ci troviamo con nuove gerarchie sociali dentro le città soprattutto con settori con con penalizzazioni dei settori più produttivi e con una crescita dell'assistenza ho finito
Allora è proprio a questo che debbano dare una risposta è una risposta in questo momento di stretta recessiva di campagna elettorale
E l'inizio di campagna elettorale nel momento in cui si produce si producono molte realtà in movimento e in cui i partiti e la politica
Danno di vita di nuovo alla solita strategia dell'emergenza in cui si cerca di strumentalizzare il disagio sul sociale il grande bisogno di lavoro e di occupazione l'integrazione subalterna attraverso l'utilizzo della sposa pubblica improduttiva e assistenziale
Per ricercare la monetizzazione del consenso e del voto e allora proprio adesso che nel Mezzogiorno noi dobbiamo anche elevare la barriera
E la frontiera del riformismo della nostra confederazione
Caro Fausto se
Se fosse vera la tua analisi dell'esaurimento dei margini di riformismo distributivi non ci sarebbe la possibilità di una pratica di assistenza e l'intervento clientelare verso il Mezzogiorno
Invece il problema nostro e sapere che vi sarà questo elemento se però noi stiamo fermi S ho finito eh se la nostra battaglia concretamente
Non diventa una battaglia intorno alla qualità dello sviluppo cari compagni finisco e per scusarmi del breve tempo che ho preso in più
Voglio finire lì voglio finire questo intervento ricordando a Bruno e a voi stessi una
Una commedia di Plauto a Chianciano abbiamo tutti quanti creduto Bruno in testa
E abbiamo forse commesso un errore
Abbiamo tutti quanti creduto che fosse nato un bambino l'atipico da allevare con pazienza e determinazione
Ma io penso cari compagni che a Chianciano invece c'è stato un parto gemellare
Che dimostra certamente la grande prolificità del padre
Ma come accade nella commedia dei mene che mi di Plauto
Il padre a lungo e per vari diversi motivi non seppe improvvisi all'immediato riconoscere diversamente le due persone che stavano tra i due figli gemelli
Stando che finì col chiamarli con lo stesso nome
E i gemelli crebbero diventarono uomini uno un erudito avvocato del foro l'altro un indomito libertino
Con questo equivoco originario Plauto ha costruito tutta una commedia divertente fatta di incredibili storie di conflitti
Che stavano portando ad un fratricidio sino a quando i due gemelli non si riconobbero come distinti e DiVersi
Non impararono a conoscersi è forse anche ad amarsi grazie
Ringraziamo Gianfranco Federico voi diamo la parola adesso a Raffaele Minelli segretario generale aggiunto dello specchio
Si prepari Gianfranco Benzi voglio ricordare che è utile rispettare i tempi compagni
Compagne e compagni
Una recente indagine sulla condizione degli anziani della quarta età nel nostro Paese
Ha dato i seguenti risultati
Il ventidue per cento degli anziani si sente vecchio dopo una malattia il ventuno dopo il ricovero in istituto
Il ventuno con il venir meno della famiglia
Soltanto il sedici per cento al sopraggiungere dell'età
E solo il dodici per cento dopo il pensionamento
La stessa indagine la la borsa che l'ha fatta
Fornisce la seguente classifica delle maggiori preoccupazioni degli ultra settantacinquenni
Il dodici per cento ha paura di morire
Il due per cento di invecchiare
Tutte le altre preoccupazioni che sono le principali sono collegate a problemi Esterni
Il ventuno per cento ha paura dei ladri e degli aggressori il diciassette per cento delle malattie il quindici per cento della solitudine sei e tre per cento dell'inquinamento
Come vedete sono le condizioni esterne quelle relative al modo di funzionare di essere della società
In particolare l'espulsione o la disintegrazione del tessuto familiare e sopra tutti il rapporto con le strutture sanitarie quelle di ricovero che preoccupano e angustiano gli anziani
è questa
Una classifica più ha voluto dire all'inizio e che serva a sviluppare questo ragionamento collegato al nostro congresso
Il nostro sindacato organizza il sindacato dei pensionati moltissime persone di questa età
E ne organizzerà molto probabilmente sempre di più
E da queste persone dai loro bisogni deriva la consapevolezza dei grandi cambiamenti da indurre nella società nella cultura nel modo di essere delle città e soprattutto nei grandi servizi pubblici
Certamente il più di altre categorie di lavoratori la nostra organizzazione tocca con mano le sofferenze individuali
Che l'attuale modo di funzionare delle strutture dello Stato sociale italiano riversa su una parte contrattualmente la più debole della popolazione
Eppure da questo versante abbiamo una visione della fase per usare il termine usato dal compagno Bertinotti meno cupa e soprattutto più ottimista dei risultati di possibile miglioramento
Che la nostra organizzazione continuerà a produrre
E d'altra parte è veramente ridicolo indice di un complesso di sanzione leggere le dinamiche in atto nel mondo industrializzato con tanto pessimismo
Quando come ha brillantemente esposto trentine la prima parte della relazione nel mondo si va affermando l'età dei diritti e della libertà o meglio vanno aumentando nelle possibilità di affermazione
Noi quindi che pur rappresentiamo certamente il settore più debole della società quello che sulla propria pelle sente più di altri le ingiustizie e le inefficienze dello stato delle regioni dei comuni
Delle strutture pubbliche siamo consapevoli d'orgogliosi dei grandi i risultati ottenuti e certi che altri ne otterremmo
Risultati ottenuti grazie ad alcuni punti fermi del nostro operare che non vediamo sottolineati come dovuto nelle tesi alternative
Il primo una ricerca testarda ostinata dell'unità con i pensionati CISL e UIL
Una ricerca non facile specialmente quando le piattaforme che prepariamo
Toccano problemi delicati che hanno a che fare con concezioni diverse della famiglia nella società dell'intervento assistenziale del ruolo della Chiesa nel nostro Paese
Eppure l'aver considerato indispensabile all'unità averla considerata un valore e la consapevolezza che la diversità delle culture delle visioni allorché tutte hanno come fondamento la difesa degli interessi degli anziani e dei pensionati costituiscono un arricchimento della nostra capacità di analisi
Ci ha fatto raggiungere questo valore grandi risultati e questa scelta è questa visione dell'agire sindacale per noi è una delle caratteristiche del nostro storico riformismo sindacale
Così per noi che non abbiamo paura delle parole
Ecco incerta azione sociale quella che vogliamo imporre al governo nella conquista di un nuovo sistema di aggancio delle pensioni alla retribuzione
E questa filosofia continueremo a coniugarla con il ricorso al conflitto sociale anzi con una sempre più fantasiosa capacità di individuazione di nuove forme di espressione del conflitto
Ma con una profonda differenza ad altri cioè non di attivarlo tale conflitto per amore del movimento anzi ad una certa età si punta ad una sana
Vincoli che il sindacalismo confederale adotterà nella sua autonomia
E questo nostro conflitto prima di tutto nel futuro dovrà indirizzarsi per riformare le strutture portanti del nostro stato sociale
Il ventidue ottobre nelle piazze come ben sapete i pensionati erano moltissimi
Eppure il Governo era stato molto attento a non coinvolgere più di tanto i pensionati della manovra dei ticket sanitari ma noi stavamo lì per rafforzare l'aspetto offensivo e non difensivo della nostra iniziativa
Una iniziativa che deve continuare per arrivare ad un nuovo stato sociale
Un filosofo fino a qualche tempo fa per la verità assai malvisto in alcuni ambienti Karl Popper ha scritto
La lotta contro la povertà ha prodotto in alcuni Paesi uno Stato assistenziale con una mostruosa burocrazia assistenziale ed una burocratizzazione quasi grottesca della natura dei medici e degli ospedali
Con il risultato gli occhi è soltanto parti infinitesimali delle somme spese vanno a vantaggio di coloro che ne hanno bisogno
è questo il caso della situazione italiana ed è quanto verifichiamo in quasi tutto il sistema dei grandi servizi pubblici
Ed è contro questo mostro che vogliamo dare un contributo di proposte senza paura di attaccare i piccoli e grandi corporativismi
E con la intenzione di sperimentare nuove strade come quella di una nuova mutualità per la quale sta attivamente lavorando l'Auser
Analogo impegno riformatore continueremo a mettere i più specifici campi della previdenza e della legge quadro dell'assistenza
Puntando in questi campi in uno a regole uguali per tutti e all'altro finalmente all'attuazione di un intervento selettivo e non clientelare
Per quello che riguarda le erogazioni di carattere economico in campo assistenziale
Infine compagni sulla questione della presenza degli esecutivi
Delle posizioni che si sono confrontate del congresso una volta ribadita come d'altra parte è già stato fatto da un direttivo della nostra confederazione
La non generalizzazione è importante che si stia andando verso un chiarimento e quindi una sdrammatizza azione del problema
Deve però essere chiaro che nel momento stesso che le segreterie si compongono unitariamente finisce la possibilità di iniziativa autonoma parlo di iniziativa sindacale da parte dei compagni che nella fase del dibattito congressuale si erano caratterizzati sulla posizione finita in minoranza
Ovviamente con ciò non si intende bloccare il dibattito culturale quello che invece non può essere consentito è appunto l'attivazione di iniziative autonome come minoranza nei luoghi di lavoro e nel territorio grazie
Allora lo adesso la parola Gianfranco Benzi segretario generale dalla Cgia dalla
Calabria si prepari Guarino
Voglio innanzi tutto sottolineare che sarebbe forse stato meglio per il congresso ringraziando i compagni che resistano nel tempo
Che anche le strutture del Mezzogiorno collocate tutte nel pomeriggio di oggi avessero un riconoscimento politico
Anche nel dibattito più generale e nel momento in cui l'attenzione più alta
Altrimenti lo scarto tra il dire e il fare rischia già di precipitare nella specie atteggiamenti e comportamenti che da qui noi assumiamo
Compagne e compagni come dirigente di un sindacato del Mezzogiorno
Non intendo sottrarmi ad affrontare il rapporto tra quella realtà le specifiche realtà meridionali
Con ciò che siamo e ciò che vorremmo essere
Sul dovere essere comprende io credo che l'ampio consenso che il programma fondamentale registrato le cui tante ragioni trentina puntualmente riproposto nella loro accentuazione etica che io considero importante
Ma anche nella sua valenza di risposta attuale ai mutamenti nella realtà in corso mi fa dire che il processo di costruzione di identità
è stato positivamente avviato e devo dire che da questo punto di vista portando anche l'esito di un congresso regionale e credo che ciascuno di noi debba sempre fare riferimento alla sua discussione
Con positivi riscontri anche nell'organizzazione calabrese ma devo sottolineare subito
Per questo processo a me non basta
Non basta cioè che usciamo da questo congresso con la convenzione dei valori che fondono la nostra identità
Mi pare un passaggio decisivo ma non esaustivo dei compiti politici di una grande organizzazione di massa come la CGIL
Se questo compito questa affermazione
Non si traduce ancora in strumenti in una politica capace di aggredire parlando del Mezzogiorno il compromesso sociale o meglio vorrei dire il paradosso
Che in Calabria nel Mezzogiorno si registra quel paradosso che fa dire che dove più alte sono gli squilibri distorsione di un processo di modernizzazione economica
La mediazione sociale realizzata sì in questi anni non ha ancora trovato un'alternativa forte e credibile nel Mezzogiorno
A me pare questa una questione di grande rilevanza nell'impostazione della nostra politica
E questa assenza ancora di un'alternativa credibile e forte di un'incisività reale nei processi del Mezzogiorno non si può esorcizzare la Company con atti volontari spicci
Né tantomeno analizzarla con semplificazioni intervenendo a questo punto del dibattito mi è consentito più ho sentito anche in questa stanza
Dove le questioni del Mezzogiorno vengono riproposte in termini che io inviterei a riflettere ma forse abbiamo bisogno di riflettere di più insieme
Come vuoti dello Stato o assenza della politica
Io non credo che sia questo oggi l'analisi possibile sulle realtà come mezzogiorno credo che bisogna toglierla come da più parti ci viene a volte ricordato come una specifica formazione economico sociale
Piana rapporto Stato politica economia e società
E quindi anche criminalità e nella per viso e visibilità del comando politico sulla società dell'Inter sugli individui le condizioni di un equilibrio di uno scambio economico sociale ancora possibile
Per affrontare questo stato di cose schematicamente richiamato
Certamente occorre spezzare lo ricordava Trentin la solitudine del sindacato nel Mezzogiorno con anche un forte riferimento autocritico di cui personalmente di Rovato
Bisogna spezzarla anche visibilmente ma credo compagni che non sia risolubile o eseguibile nella riproposizione di una forma di solidarietà visibile e materiale pure importante credo che questo significhi essenzialmente almeno per me affrontare i termini della questione meridionale oggi
E quindi come spione democratiche questione economico sociale come assi portanti dell'azione politica rivendicativa di tutta la CGIL
E di risposta ad una questione nazionale aperta e con cui già oggi siamo chiamati a fare i conti nessuno ne ha parlato non se ne è parlato in modo adeguato ma lo scenario di frantumazione del nostro Paese è molto forte
Lo scenario di divaricazione tra il nord e il sud del Paese si accentua noi non abbiamo discusso a mio parere in termini adeguati in questo congresso lo dico con la convinzione che considero questo un aspetto decisivo il delicato attorno a cui si gioca anche la credibilità di una nostra strategia nel Mezzogiorno con questo dobbiamo fare i conti
Li facciamo ogni giorno credo anche nelle dinamiche politico sociale ed economica del Paese la nostra solitudine spezzata se la questione di una nuova configurazione istituzionale della politica e dei rapporti tra esse la gente diventa come già per noi almeno un termine essenziale è un punto prioritario della concrete innovazione di questa fino organizzazione non solo sul compagno perché io credo che il sottovalutare la questione istituzionale dentro al nostro dibattito ce lo ha ricordato D'Antoni con il suo intervento
Bensì a un elemento che non deve preoccupare i compari dal Mezzogiorno a mio parere deve preoccupare Company del Nord come Company dal Sud seppur con i diversi specifici connotati vieni qui infatti io credo attorno alla questione istituzionale ma qui credo che Pecchi una nostra cultura
Una nostra cultura che coglie ancora la questione dello Stato dalla fisionomia delle istituzioni con un elemento aggiuntivo nella nostra strategia e non come perno centrale di una moderna interpretazione dei processi e del governo della realtà
Viene infatti attorno a questa questione dello Stato nella sua fisionomia delle relazioni sociali e politiche ed istituzionali un sovraccarico di domanda di diritti altrimenti non capisco a comprare
Come gestire una strategia dei diritti se non cogliamo e non la come chiamo fortemente con la questione della democraticamente Ermini già prima richiamati da Federico ma io credo che in questo senso noi dobbiamo lavorare con ben altra e ben significative incisività
Non può essere lasciata la questione dei diritti a una questione nel Mezzogiorno di sperimentazione rivendicativa soggettiva del sindacato
E anche questo
Ma se la priviamo di un suo riferimento istituzionale e di una strategia della CGIL di carattere istituzionale io credo che noi facciamo sì un grande sforzo
Un grande atto volontaristico ma non muoviamo e non spostiamo la montagna rischiamo di apparire enormemente credo inadeguati rispetto ai compiti che ci stanno davanti
Ecco perché io credo che l'attivazione dei processi
La discussione anche fra di noi sulle regole fondanti il patto di cittadinanza in questo Paese le forme statuali i rapporti tra il potere e la loro diversa dislocazione non basta Company di Renault
Ai commissari nel Mezzogiorno non basta più
Occorre una strategia forte propositiva sul terreno dell'assetto dalla democrazia
Un rapporto nuovo tra democrazia istituzionale tra i diversi poteri tra democrazia istituzionale democrazia sociale
Io credo che questo sia un grande campo che ancora in termini sufficienti sono di enunciati dentro la strategia della CGIL si colloca rinunciate i non bastano a compagni perché quando mai oggi abbiamo sentito stamane molti compagni giustamente sottolineare la questione del mercato come un punto di ed è la democrazia come un punto di riferimento essenziale bene come costruiamo come realizziamo condizione di mercato nel Mezzogiorno questa è una grande sfida Company non si può parlare di una cosa che oggi non c'è in metà di questo Paese
Io credo che questo sia un punto politico da non sottovalutare per essere ascoltati ad ascoltarci reciprocamente
Credo che questo approccio complessivo all'organizzazione sia la svolta culturale necessaria
Per riempire anche nel sud ma non solo lo scarto tra ciò che vorremmo essere ciò che siamo
E la realtà con cui siamo chiamati a fare i conti uno scarto compagni che non si regge più ed uno scarto pieno di crescente drammatizzazione sociale che rischia di travolgere noi ma soprattutto la speranza di milioni di cittadini
Se la questione democratica e questione condizione necessaria ma essa non appare sufficiente per affrontare la dimensione sociale delle realtà meridionali
Per spezzare l'attuale compromesso reso sempre più precario certamente da restringersi degli spazi per l'attuale assetto distributivo Martens Leone ancora forte ancora capace di recupero politica dei redditi come priorità
Politica e e sociale mi pare un punto essenziale
Ma oggi esso non può essere separato nei considerarsi fattore automatico
Che innesca un processo di sviluppo il nodo torna sullo sviluppo nelle sue relazioni tra politica dei redditi retrocessa dello sviluppo anche questo è un nesso che io credo non ancora adeguatamente noi vogliamo dentro una strategia della CGIL
E credo che questo sia un punto essenziale dalla nostra riflessione è un punto di grande chiarezza almeno fra di noi perché vedo qui un'insufficiente non basta compagni
Io lo voglio dire con grande chiarezza non bastano le dinamiche dei processi macro economici che Trentin c'è riproposto nella relazione
Perché spesso è vero ci fanno capire che si va verso una nuova ristrutturazione economica che può accentuare di vari economici ma quindi sociali quindi anche democratici il Mezzogiorno rischia di non esserci in questo processo di ristrutturazione
E quindi di perdere la scommessa non solo con l'integrazione europea di cui spesso ci riempiamo la bocca ma io dico con l'integrazione delle regioni confinanti con il Mezzogiorno che mi pare già un obiettivo che noi dovremmo darci con grande chiarezza
Se noi hanno assecondiamo semplicemente Processi li cogliamo li leggiamo
Ma non li affrontiamo nella loro dimensione reale
Noi rischiamo di perdere questa scommessa dobbiamo essere tutti consapevoli e non solo ai compagni del Mezzogiorno te ne sono anche troppo consapevoli c'è un problema dell'intera organizzazione di come essa è consapevole che questo processo vada assunto deve essere assunto le difficoltà si manifestano nei fatti compagni nelle categorie nel rilievo quotidiano che attribuiamo a questa preoccupazione nel tipo di sistema di relazioni che la Confederazione gestisce con le controparti
Voglio dire che la ragione della nostra solitudine non sta nelle volte in cui la CGIL parla di Mezzogiorno comunque poche
Ma quanto al Mezzogiorno è presente nella costruzione delle politiche rivendicativa e nazionali della CGIL non si tratta di avere una riserva indiana per il Mezzogiorno nelle politiche si tratta di assumere la questione come questione che taglia trasversalmente le nostre priorità le nostre scelte
Credo che se non facciamo questo la scommesse perduta un esempio per tutti a me pare in questo congresso Company non abbiamo discusso di una cosa che sulla pelle di tutti noi tutti i giorni il tema del lavoro nella nostra organizzazione
Finisce con la vera unicamente la versione del lavoro Tatò e del lavoro minacciato ma non c'è una discussione non abbiamo una politica per il lavoro
Per costruire il lavoro questo ci è sfuggita completamente dentro la nostra discussione e io credo compagni che non possiamo limitarci ad approcci comunque a non fare mai scelte su un terreno su cui noi siamo costretti tutti i giorni a misurarci
Questo significa sapere oggi che il nuovo ciclo di ristrutturazioni industriali o diventa l'occasione per attivare il processo di industrializzazione del Mezzogiorno oppure non può appartenerci compagni questo processo
La politica per una rete di servizi per una valorizzazione del lavoro che in essi si svolse non può prescindere dallo sfascio degli apparati pubblici nel Mezzogiorno
C'è una specificità del Mezzogiorno ma come la cogliamo noi nelle nostre politiche come rispondiamo ai grandi bisogni insoddisfatti tra i giovani gli anziani nel Mezzogiorno
A me pare che ancora su questo terreno siamo generici siamo vaghi e pertanto come organizzazione non ci impegniamo a in modo adeguato il Sud non può essere vissuto dal sindacato come oggi compagni come somma di emergenza sociale
Che pur sono numerose che esplode ma deve trovare spazio risposta nella politica di tutta l'organizzazione
Credo che questo debba e possa essere aiutato se noi facciamo la nostra parte la CGIL calabrese sta cercando di misurarsi e in questo senso il congresso
Ha dato un contributo in follia importante vi è qui però un punto su cui mi voglio soffermare
Voglio scusami ho quasi finito diretti ho avuto pazienza fino adesso un attimo di pazienza anche voi vieppiù io credo anche un altro punto che considero essenziale io una cultura politica da battere nel Sud
Nel sindacato è fuori di esso il sindacato come strumento dell'omologazione sociale al disegno politico voi di governo voglio posizione poco cambia mio padre
Ieri sono stato rincuorato io devo dire dall'intervento di Occhetto di Amato sull'autonomia ma non possono constatare compagni che c'è una distanza oggi siderale
Tra ciò che io ieri ho sentito è quella che è la concreta pratica della sinistra politica nel Mezzogiorno
Questo attenzione non vale solo per la CGIL vale per tutto il movimento sindacale se assumiamo come dobbiamo assumere all'orizzonte la strada dell'unità sindacale
Nessun questa una necessità ma è anche una sfida di rinnovamento colturale di progettazione qui compagno credo che questo congresso come ricordava Del Turco stamane debba darci anche un percorso certo sull'unità sindacale
Per affermare anche un sì come sistema di relazioni sociali ed economiche certa tra sindacato e i suoi molteplici interlocutori Company Company dato concludenti
Il passaggio credo che qui viviamo è molto delicato voglio fare due brevi una brevissima considerazione anch'io credo che cogliamo consapevolmente la novità strategica che Trentin ci ha confermato e con cui stiamo cercando di misurarci
Ma non mi sottraggo ad una condizione di grande incertezza nostro
La discussione che vi è stata sulle tesi la prova nuova di democrazia cui ci siamo sottoposti ci ha fatto vivere un confronto pluralistico reale ma ho dubbi compra
Se modello che abbiamo praticato nel congresso dubbi e riserve può oggi essere consolidato come modello di pluralismo nelle forme in cui esso si è espresso in quel percorso congressuale
è stato certamente di riconoscimento reciproco ma non sufficiente forse a dare voce piena le persone che noi rappresentiamo e soprattutto non si è tradotto in un atteggiamento di ricerca di verifica comune
Vedo qui la nostra grande incertezza di oggi il riproporsi di quell'espressione pluralistica nella dimensione quotidiana e non mi convince
Si apre quindi una sfida per maggioranza e minoranza lo dico con grande chiarezza delicata per tutti noi
Che costruisca un reale pluralismo nuova pluralismo come dimensione permanente nella nostra vita di organizzazione in questo senso ho letto la relazione di trentini
Anche se non altrettanto lo devo dire ho colto nell'intervento di Fausto che incassa una disponibilità ma non mostrava nei termini di analisi e di obiettivi un'eguale disponibilità di ricerca e di analisi comune
Certo questo io lo dico con grande chiarezza non significa negazione dell'identità di ciascuno ma posto la salvaguardia l'unicità dell'organizzazione della sua fisionomia
Per questo io non sono convinto che ci serve tradurre automaticamente in sanatoria in una sommatoria i gruppi dirigenti perché ho l'ambizione io credo e dobbiamo aver la tutti maggioranza e minoranza di costruire un processo credibile di coinvolgimento di riconoscimento reciproco in tutte le funzioni dirigenti dell'organizzazione la sfida c'è per tutti noi
Dal dovere essere all'essere
Vedete compagno voglio dire su ultima cosa è proprio una battuta
Credo che un congresso valga per le decisioni di cui è capace ma vale anche per ciascuno di noi per come esso esce convinto del suo lavoro del senso disse
Per come dice convinto che valga la pena lavorare nel sindacato
In queste me lo ha ricordato Del Turco stamani con molta forza credo di poter dire che vale la pena stare qui con voi con l'esperienza di molteplici uomini di migliaia di uomini e di donne che incontriamo in questa CGIL
Bene
Abbiamo adesso la parola Guarino
Sì preparare sale Fraggle ma io so bene che molto scocciante per voi
Hanno dando per me stare a questura in pochi qua ancora a discutere pazienza
Io voglio partire da un il riconoscimento anch'io dell'importanza io lo sciopero generale ventidue
Ma un riconoscimento
Forte se non siamo convinti o ci convinciamo dei prossimi giorni
Che l'attenzione che abbiamo messo in moto tra lavoratori tra la gente gli elementi anche di dinamismo nel sistema politico che lo sciopero ha provocato e che ricordavo Ottaviano Del Turco stamattina
Di assegnarmi apparse non solo del necessario il rinviabile accordo con la Confindustria con il governo sulle questioni più immediate
Penso ai problemi sanitari all'accordo sul sistema pensionistico
Alle questioni la struttura contrattuale per i provvedimenti Diego ma anche per le questioni aperte dell'industria della contrattazione decentrate di autunno alle politiche fiscali ma se noi assumiamo la nostra iniziativa più strutturale
L'esigenza di un proposta del sindacalismo confederale italiano che è incinta Siva continua certa sui grandi temi che attanagliano il Paese
Cioè l'impressione che che dobbiamo spezzare tre lavoratori tra la gente mi fa venire in mente una poi si è ridotto l'appuntamento
Che lui chiama per altri eventi all'uguale ripetitivo di novembre in una sua poesia dobbiamo spezzare questo meccanismo la continuità di un appuntamento pur in un quadro di certezze e di risposte importanti gli abbiamo dato al mondo del lavoro in questi anni per una colletta corretta politica redistributiva
Ma nel convincimento che non siamo riusciti in questo decennio dire in questi vent'anni ammettere il modo su questori sostanziale
Come dire elementi di rottura
Dei continuismo democristiano dei conservatorismo delle forze di governo di questo Paese cioè se non comprendiamo che
La rottura oggi chi è politica del Paese pensiamo alle leghe che esso chalet nord-sud che è dentro il nostro corpo organizzato le divisioni profonde anche nel mondo del lavoro
Grandi Rischi istituzionali e così partiamo da qui a me pare che c'è un eccessivo ottimismo
Nel dibattito anche l'intervento di Ottaviano Del Turco stamattina
Un eccessivo ottimismo sulle prospettive cioè se da questi elementi drammatizzazione di rottura come dire il Paese nei prossimi mesi nei prossimi anni commettere con certezza in modo un nuovo processo riformatore io ho paura di no il vento che gira in Europa di là di qualche significato di qualche atto di qualche Paese
è un vento di destra il rischio oggi se il sindacato non comprende le grande esigenze che vengono dal mondo il lavoro da paese di rinnovamento e di cambiamento il rischio oggi
E che ci possiamo trovare
Nei prossimi mesi a mangiare elezioni politiche generali di fronte ad un nuovo diciotto aprile ad una nuova centralità della Democrazia Cristiana una centralità culturale politica sociale
Di consenso hanno tolto il thatcherismo il vento di destra in Italia in questi mesi in questi anni
Fosse io che la sinistra e sindacato si fosse potuto scontrare in questi mesi in questi anni con una limpida posizione alternativa di destra come invece sosteneva Fausto Bertinotti stamattina
Abbiamo vissuto anche in questi ultimi anni una condizione insisto di conservatorismo sociale
Che ha ottenuto grandi consensi per il popolo tra i lavoratori anche e non ricordavo il dibattito di oggi e di ieri dalla nostra gente questo dobbiamo spezzare ridare fiducia forza la possibilità che alla possibilità alla concretezza di una politica di cambiamento di sindacato
Non può essere riportato dentro come dire il con il non governo di questi anni
Insisto per evitare di apparire eccessivamente pessimista pur nella dei risultati che abbiamo strappato in questi anni che a difesa del potere dalla capacità di intervento e di una politica redistributiva sana
Il Paese le forze sane il mondo del lavoro le forze produttive ed abbiamo poco parlato in questo congresso
Ci sono dinamiche che pongono grandi problemi a Paese nel quadro internazionale nella nuova redistribuzione del lavoro oggi questo blocco strano chiede il rilancio la politica riformatrice
E sindacato e uno dei seggi soggetti essenziali per una politica riformatrice riformista
Voglio dire non per riportare nel dibattito vecchie divisioni ideologiche tra di noi e nemmeno per stabile che questo congresso come dire supera il dibattito nel merito affermando volontà di schieramento in questo o in quell'altra aria a me pare che il contenuto programmatico la scelta nostra quello che chiamerei la corretta miscela
Tra le Utopie del programma su cui Bruno Trentin spesso si invita a discutere è la pratica del progetto politico quotidiano
Vista una scelta riformista e riformatrice del sindacato la collocazione forti in questo schieramento allora se non vogliamo far valere la volontà della maggioranza degli scritti
Quell'ottanta per cento
Che si è misurato
Che si è scontrato
Ah mi pare che lo possiamo sottacere mesi e mesi di confronto è pensare che oggi basta
Un'omelia per nascondere il dibattito di questi mesi e per riportare il sindacato era CGIL in un clima di come dire perenne discussione senza discenti gli allora sono delle questioni che si pongono oggi il congresso dell'uscire con lentezza
A me pare che il primo punto diventa
Quello
Delle grande questione del risanamento economico istituzionale finanziario è morale dell'Italia qui sono d'accordo col di turco il secondo al perché noi siamo un sindacato Forte se interviene alle grandi processi economici industriali di accumulazione il secondo è quello del rilancio di una grande politica economica industriale e in questo ambito la capacità di lanciare di rilanciare qualificare l'urgenza di una politica mi
Meridionalista
Terzo punto è quello di una corretta politica dei redditi e non basta dire di tutti i redditi basta bisogna dire che una politica corretta dei redditi in questo Paese si afferma
Con la nostra disponibilità politica l'intervento sul fisco su controllo e autocontrollo nella contrattazione
Sull'esigenza redistributiva parte dello Stato e sulla qualificazione dello stato sociale questi sono gli strumenti per affermare una politica dirette reti di sana effettiva di questo Paese
E allora se queste sono le scelte se questo è il terreno su cui congresso fra impegnati direttivo i gruppi dirigenti le categorie nei prossimi mesi questo è il modo a me pare di rispondere all'invito chiamate di Occhetto quando esplicitamente ieri ci hanno detto che anche il pensare ad una nuova stilista riforma dice politica in questo Paese unità e noi ci auguriamo che ci sia questo processo di unità
Bisogna rispondere alla domande chiamate esplicita se questo sindacato che si pone questo obiettivo è nato di offrire una sponda sociale forte ad uno schieramento politico riformatore a me pare che su questo il congresso non c'è ancora abbiamo ancora balbettii incertezze su questo dobbiamo spingere in avanti la nostra iniziativa
Ma
In questo quadro mi pare nella pratica sindacale due questioni ulteriori si pongono quella del processo dell'unità
Di come li costruiamo superando sì il Patto di Roma l'esperienza la Federazione Italia ripensando ad un grande sindacato autonomo programmatico pluralista
Che sia in grado di rappresentare però quella esigenza di riforme di cambiamento
Ed è fuor di dubbio che un sindacato che si vuole quegli obiettivi come dire va in rotta di collisione con pezzi forti del sindacalismo autonomo ma anche cari compagni con pezzi forte qualificati del sindacalismo confederale
Ma è meglio un buon fondo avverto astro all'Inter come c'è stato in questi dei sali dalla CGIL conciso quindi per definire la piattaforma e le scelte piuttosto che i ricavi Sempre ripetuti sembra generici alla Montaldo costruire un sindacato unitario il nostro Paese si costruisce finisco
In questo tema la seconda questione che ci sia dal missino riguarda come dire l'esplicitazione di un secondo atto comunque congressuale
I problemi che la codeterminazione
Ebbene ad a India mela relazioni prendi su questo punto non è piaciuto
La godermi Atzori viene rivista come uno dei temi dell'utopia dei tempi da venire eh no io penso che l'impegno congressuale deve essere esplicita se ha ragione Claudio stamattina Sabatini ingresso o democrazia mercato governo intervento sul mercato i processi dell'impresa
Segue il sindacato vuole fare il salto di modernità di capacità di rappresentare portare il mondo del lavoro il sindacato nel nel cuore del sistema produttivo e di lì FAS essere in grado di affermare
Le politiche le politiche di controllo di partecipazione di determinazione ma allora se la codeterminazione del solo e non il più un richiamo culturale ideale
A me non sta bene che noi decidiamo il rischio e questa mi pare che dopo il congresso andiamo avanti ancora con dibattiti con seminari ecco confronti io ritengo che la scelta vada fatte qui si
Vedo
La stagione dei cento fiori che potrebbe appassionare Bruno cioè di come lo Liberia di prendiamoli bere tutte le nostre forze della grande impresa nazionale multinazionale la piccola impresa a determinare a sperimentare per evitare che qui che si apre un confronto tra di noi il significato della coda del Milazzo non è detto che l'accordo oggi avanza russi posso tra il consenso di tutti si fa e si sperimenta abbiamo fatto poche ore fa
Un accordo come TBC per l'Enichem che non è la codeterminazione
Tedesca non è arco delle nazioni che molti di voi hanno in mente ma è un passo in avanti forte significativo rispetta gli strumenti contrattuali che pur avanzata abbiamo come categoria allora qui si tratta di di rendere ripetuta nostre forze di sperimentare questo nuovo terreno
è contemporaneamente
Essere in grado di chiedere alle forze riformatrici dalla sinistra e non solo l'avanzamento di una prospettiva legislativa che affermi principi della codeterminazione e dall'oculista Carisbo italiano questo deve fare questo congresso se non fa questo questo congresso abbiamo soprattutto di sull'uso
I milioni di iscritti che volo predire richiamava il suo interveniamo sua relazione abbiamo creato attese
Abbiamo creato speranze che possono essere come dire pericolosamente
In questo caso disatteso se non m'avanzano le scelte e mettere in discussione il rapporto di fiducia che abbiamo costruito quaggiù gemelle con gli iscritti con le attese del Paese con lavoratori italiani
Siamo agli ultimi tre interventi io prego ovviamente noi tutti di fermarci fino alla fine pena un pericoloso defluire
Dei singoli dobbiamo per forza trascinare di una mezz'ora rispetto all'orario previsto
Perché c'è un lungo elenco di iscritti a parlare
E quindi è giusto riuscire a far parlare il numero maggiore di compagni di compagni al nostro congresso
Noi abbiamo preparato scusa un attimo Zago l'abbiamo preparato stamattina
Dopo vi
Il discorso
In modo Presidente del Movimento federativo un ordine del giorno
Fatto d'intesa che sottoponiamo alla votazione del Congresso come atto che sancisca
Appunto con il valore la solennità del congresso
Una costruzione di un rapporto politico forte con questo movimento è in generale
Con i i movimenti le associazioni
Cioè tutte le cose dette a trentina la sua relazione
Lo leggo velocemente
Riconosciuta la centralità alla questione dei tre lavoratori cittadina dove effettiva tutta la verità mediante un'alleanza ferramenta sindacale senescenza attiva che opera nel campo dal tre i diritti
Ravvisata ne sa definire regole trasparenti di mutua cooperazione e consultazione obbligatoria sulle materie comuni comunemente definite dal movimento sindacale a partire dalla CGIL
E quello che ha intenzione di cittadini che svolgono attività di promozione dei diritti preso atto dell'esistenza di esperienza di confronto di lavoro comune orientate a questo scopo come il Forum permanente su tre mila diciotto nella sanità
Costituito a livello nazionale regionale sugli esiti del Movimento federativo democratico dei sindacati confederali sinergico quindi il congresso della CGIL si impegna a ricercare sperimentare forme Catelli azione che rendono compatibili tra loro a tutela dei diritti dei cittadini e quelle dei che i lavoratori dei servizi
E rafforzino l'alleanza strategica tra movimento sindacale sta sequenza dei cittadini a rafforzare estendere l'esperienza del Forum permanente superare scioperi a Como e né altrove anche sulla base della situazione esistente
Per la promozione della qualità ed efficacia di tali servizi nelle stesse condizioni di lavoro e per gli stessi istituti contrattuali relativi al miglioramento dei rapporti tra cileni
E pubblica amministrazione il congresso CGIL infine auspica che la ripresa del processo unitario con CISL e UIL possono sposarsi anche attraverso positivo confronto con queste problematiche
Io credo che se non ci sono obiezioni o richieste di integrazione il Congresso possa approvare o considerare approvato questo ordine del giorno
La parola a Salmezza gol poi Sebastiano Forti per il penultimo intervento
Care compagne e compagni
Da due anni a questa parte e il clima politico attorno agli immigrati in Italia è profondamente cambiato
Dalla grande manifestazione di solidarietà del sette ottobre ottantanove registriamo oggi un avanzamento delle intolleranza e del razzismo
Alla regolarizzazione dei lavoratori immigrati con la legge Martelli non è seguita una politica di governo della questione dell'immigrazione
E non c'è stata una politica dell'integrazione e dell'accoglienza
E lavoratori immigrati regolarizzati si sono trovati con enormi problemi sociali lavoro e casa
Eccetera di conseguenza impossibilitati di poter creare buoni rapporti con la gente e l'ambiente in cui vivono
Dall'altra parte dare gara la regolarizzazione in sé la sanatoria non è riuscita al meglio
L'atteggiamento restrittivo delle questure tenuto con le intento di aver meno immigrati in Italia ha impedito la regolarizzazione di migliaia di immigrati con effetto contrario a quello sperato
Ci siamo trovati cioè con la presenza di cittadini irregolari e clandestini senza il diritto al soggiorno al lavoro regolare soggetti ad ogni forma delicato e protezione
E questo di nuovo peggiora il rapporto tra immigrati tra l'immigrato e del suo ambiente e creare conflitti
Inoltre e mancata una cultura della solidarietà e dell'integrazione
L'immigrazione è vista come qualcosa dal dal quale difendersi non come un altro punto di vista non una possibilità un'occasione di cambiamento l'immigrazione viene vista come l'invasione
E non come una rete arricchimento possibile
Questo campo
è stato lasciato libero a chi fa cultura nel senso contrario
All'ente allora anti dai nazisti pronti pronti a strumentalizzare e il disagio della gente
Questi tre fattori hanno contributo particolarmente per arrivare alla situazione di oggi e di ed è superfluo ricordare che se vogliamo recuperare occorre agire subito su questi tre fronti
Naturalmente hanno contributi contribuito altri elementi come la SAP la sottovalutazione del problema del problema immigrazione un possibile pericolo razzista
Per quanto riguarda per quanto riguarda in quanto l'Italia è un Paese di Miguel de immigrazione dove gli italiani son partiti
Per il mondo con le loro valigie del cartone legati con lo spago
Si scopre però che la storia non insegna niente a nessuno
Le guerre continuano malgrado le loro brutalità
è tante storie tante esempi di altri
Gli altri
Tipo popoli che prima erano vittime e che adesso sono pressori di altri popoli e insegnano che l'uomo impara poco dalla sua storia
E che nessuno è vaccinato contro razzismo è in questo campo occorre lavorare seriamente
Occorre quindi lavorare su questi tre
Campi subito
In primo luogo siamo alla scadenza con il novantadue dei permessi di soggiorno tu ottenuti con la sanatoria
Ci sono delle difficoltà a questo riguardo che occorre affrontarli e garantire a tutti e il mantenimento della regolarizzazione
Bisogna fare tutto il possibile per regolarizzare chi ha visto respingere la sua domanda di regolazione di due anni fa
E fare in modo di regolare la situazione di chi ha oggi un lavoro
In secondo luogo occorre un forte impegno politico e progettuale il sindacato sul versante delle politiche dell'accoglienza un impegno dimostrato nella fase da regole stazione da parte del sindacato ma che oggi manca
Occorrono vertenze nazionale Terruzzi e territoriali con tutto il peso del sindacato anche con lo so però se occorre
Per problema della casa ad esempio con un progetto Intel intelligente in grado di conciliare le interessi di immigrati ed italiani bisognosi
La CGIL dell'usato tale intelligenza progettuale e politica contro la guerra tra i poveri
Contro questo paradosso ritrovarci a scontrare con con le fasce sociali più deboli in Italia i più disagiati coloro che dovrebbero essere a mio avviso e nostre agli atti naturali Pérez per una lotta comune per i diritti di tutti
Vertenze nazionali per la casa come vere meramente il miglioramento della legislazione italiana e per un pieno accesso ai diritti di cittadinanza degli immigrati
La legge Martelli è stata giudicata positivamente malgrado sia oltre la sanatoria un pronto un provvedimento fortemente restrittivo
Manca di tanto occorre introdurre il voto amministrativo attivo e passivo occorre
Occorre
Rendere rendere possibile il lavoro il lavoro degli immigrati nel pubblico
Occorre
Dare la possibilità ai cittadini immigrati di avere la cittadinanza di acquistarla Cité des Lanza italiana della natura eterna naturalizzazione
A questo punto dico ci sono dei degli immigrati sposati con con italiani o con italiani che non si non sono riconosciuti come non gli danno la cittadinanza italiana
E questo non solo la decimazione secondo me nei confronti degli immigrati ma anche nei confronti di questi cittadini italiani
Ed ha ragione Ali quando ha detto che le questioni dell'immigrazione è veramente un palco di prova per la democrazia italiana
Occorre anche fare qualcosa per quanto riguarda le pinze il la questione dei detenzioni
E contributi che immigrati versano per per le pensioni
Che di solito nelle vedono mai perché non non stanno in Italia per i quindici anni quindi qualcosa insomma bisogna a fare in questo senso lavoratori immigrati pagano la tassa tassa la Calliope pagano
Ecco tutti i contributi demenziali ma poi non non non hanno nessun accesso ai ai servizi
Siccome parliamo si deve agire anche parliamo della finanziaria
E siamo d'accordo siamo contro il taglio alla finanziaria
Non soltanto però insomma problema della cooperazione Della copre non scontro il taglio alla cooperazione allo sviluppo col Terzo Mondo ma non soltanto per la nella questione della quantità di questa di questa cooperazione ma vogliamo anche una discutere la qualità di questa di questa cooperazione allo sviluppo col Terzo Mondo
E questo argomento ci fa pensare dell'altro che sta alla radice delle migrazioni
Il divario tra Nord e Sud del mondo l'ingiustizia che c'è i bambini che muoiono di fame
E il quindici per cento dell'umanità che produce il settanta per cento delle ricchezze usando risorse naturali per oltre due terzi si trovano nei paesi del sud del mondo
Il colonialismo che c'è stato il mio cane colonialismo che c'è
La guerra del Golfo che per noi è stata soprattutto un modo per continuare a sfruttare il Terzo Mondo per conterrebbe un continuare costante intollerabile ingiustizia rivali il divario per mantenere questo modello di sviluppo questo Tone tenore di vita
Nel nell'Occidente nei Paesi industrializzati
Provocando tutto quello che provocano nel Terzo Mondo ma anche
Ma anche qui
Distruggendo inquinando e tutto il resto
Bene per quanto riguarda la guerra del Golfo
Come appartenenti alla CGIL noi abbiamo manifestato alcun varie trentine il nostro dissenso con la linea sul Golfo
La CGIL ha superato per fortuna per Volpe contro per colpe
Non sovietica
E non ha fatto la stessa cosa per per la guerra del Golfo per noi sono due pesi e due misure
Come lo è stato anche tutta la faccenda internazionale
L'atteggiamento dell'ONU verso la questione palestinese è la questione del quale
Per è qui vorrei aggiungere due delle due cose riguardante la conferenza internazionale di pace
Io credo che ora di dismettere la critica nei confronti dello atleti ed è cominciare invece a dare un forte sostegno della sinistra allora Lippi che è stata costretta ad andare a una a a una conferenza di pace senza nessuna garanzia
Questa conferenza di pace può essere un un successo storico per la pace ma se non nessuno dà una garanzia ai palestinesi nessuno dall'appoggio ai palestinesi può essere un disastro
Quindi io credo che i palestinesi hanno più bisogno hanno più bisogno che mai del del sull'eredità della sinistra e della CGIL
Ritornando alla questione culturale dico occorre agire subito alle quello culturale per ribaltare la logica dell'emigrazione invasione per la scoperta e la conoscenza dell'altro
Per la ricchezza che il diverso ora presentare contro la chiusura per l'apertura
Contro il patto di Schengen
Per la salvaguarda la salvaguardia dell'identità degli emigrati
L'immigrazione può essere occasione di nella misura in cui siamo di fronte ad immigrati ed emigrati in grado di realizzarsi senza dover appiattirsi sulla cultura italiana queste donne e uomini possono dare così una mano alla Società Italia
A questo riguardo le comunità degli immigrati le loro associazioni loro allegra aggregazioni vanno valorizzati guai a fermarsi di fronte alle difficoltà che ci sono a questo riguardo
Occorre comincia a dare segnali positivi agli immigrati che di quelli negativi ce n'è già abbastanza
L'ultimo è stata è stato la negazione del voto all'emigrati del fotone i referendum consultivi durante l'escussione dei Co delle statuti comunali
Questi segnali negativi
Non sono causa causati da una vittoria del razzismo in Italia
Chiusura e ristrettezze resistenze non dominano i pensieri e gli atteggiamenti della gente comune quanto quelli dei partiti delle organizzazioni politiche
L'opportunismo
I calcoli elettorali e la rassegnazione dei di questi ultimi e pericolosa quanto lo è quella di chi usa al razzismo come un cavallo di battaglia
E cosa dire quando sono i partiti della sinistra e partiti i portatori dei valori
Che si atteggiano in questo modo
Il fatto diventa gravissimo la negazione agli immigrati del diritto al voto nel referendum consultivi anche incita dove governa la sinistra
Ne è un esempio
In una città
Grande come già
L'ostruzionismo leghista
Da questo punto la CGIL
Diventa importante sul suo ruolo Rizzati le curo quella proposta dal compagno Trentin per mezzogiorno
Occorre promuoverle anche per la sua verità con le immigrati e per la Spal salvaguardare i loro delitti per dare messaggi forti non soltanto alla società italiana ma anche agli immigrati che ne hanno bisogno
Vorrei vorrei dire son una cosa sulla nostra presenza della CGIL l'ultima cosa finisco
Noi chiediamo questo alla CGIL alla CGIL dei delitti della sovranità alla quale abbiamo scelto di aderire per quanto mi riguarda scoprendo un giorno dopo l'altro di aver fatto una buona certo è stato determinante per me conoscerà la CGIL in un momento di profondo cambiamento di svolta della della CGIL
Delicato discussione interna con diversi punti di vista
Penso che la CGIL è una delle più grandi più vive organizzazione politica di questo Paese
E questo congresso nel primo congresso al quale partecipo con altri miei compagni immigrati questo congresso è un congresso di svolta anche per noi immigrati
Restato fino ad oggi una fonte di soddisfazione e gioia
Alla relazione di Company Bruno Trentin e sul pluralismo e la risposta positiva del Company Bertinotti
E ieri sera con il voto positivo del novantadue oltre il novanta per cento dell'emendamento allo Statuto che sancisce la nascita con l'approvazione dello statuto in questo congresso del coordinamento immigrati
E oggi l'intervento del compagno Del Turco
E del completo scioglimento delle componenti che per noi immigrati ha un significato particolare rendendo molto più facile nostra vita nel sindacato
La nostra partecipazione al Congresso comunque avuto un po'di difficoltà non tutta non tutta l'organizzazione ha risposto positivamente
Alla alla linea della della CGIL nei confronti degli immigrati e non non sono stati tanti delegati immigrati a questo congresso ci sono state delle difficoltà un rimedio può essere una degna rappresentanza delle migrate nel direttivo nazionale
E questa CGIL
In questa CGIL di compare trentini
Ed è con ma anche dei compagni Del Turco del Senato di Bertinotti
La CGIL dei diritti della sovranità del pluralismo della democrazia e la partecipazione la CGIL dello sciopero generale di pochi giorni fa della marcia contro la mafia e ci sarà e spero che quell'anche per la solita con emigrati
Noi io investo per il mio futuro e per il futuro dei miei fratelli emigrati italiani grazie
Dal pianoforte FIAT a Mirafiori poiché Mariella commerci per l'ultimo intervento
Compagni e compagne
Sono d'accordo con la relazione del nostro compagno Bruno Trentini
Non voglio fare qui un intervento che affronti tutta la politica nazionale ed internazionale anche perché non ci sarebbe il tempo a disposizione
Con questo poco tempo a disposizione invece voglio esternare due ragionamenti sulla politica rivendicativa in fabbrica e sulla rappresentanza sindacale unitaria nei luoghi di lavoro
Mi trovo perfettamente d'accordo con la codeterminazione su tutte le esigenze tecniche produttive
Flessibilità e gestione aziendale
Codeterminazione significa però avere più forza del sindacato in fabbrica
Sono convinto che il mio il maggiore avversario
Sia il datore di lavoro
Perché con non credo che sia può disponibile a regalarci uno spazio di potere contrattuale e di presenza partecipativo organizzata dei lavoratori insieme al sindacato
La codeterminazione comporta la disponibilità di andare alle informazioni preventive e pare dignità alla contrattazione con le riserve e giudizio finale
E per il sindacato il superamento dalla sola azione contesta di contestazione e contrattazione alla meno peggio
Ad una professionalità elevata di capacità tecnica ed organizzativa per rispondere all'esigenza che pone l'azienda
Bisogna stabilire quali sono i condizione per poter corde terminare quel tipo di lavoro
Quindi contrattarono con le organizzazioni sindacali e la partecipazione diretta dei lavoratori le condizioni di lavoro ambientale il carico di lavoro professionalità orario salario mobilità flessibilità libertà nei luoghi di lavoro
Credo che questo tipo di politica rivendicativa necessaria oggi
Non è di facile attuazione ma comporta una forte mobilitazione anche Conforti azione conflittuale
Per poterla attuare attuare io dico basta con le chiacchiere facciamo i fatti iniziamo a mettere in pratica quello che dicevamo iniziamo con forme sperimentali
Secondo mi ama non metterli in pratica con iniziative coordinate resteremo alla spunta vieta individuale
Questo significa che possiamo contestare anche con qualche sciopero alla fine ecco concordiamo su quello che vuole l'azienda
Se non siamo d'accordo o no è a della FIOM e CGIL l'azienda fa accordi con altre organizzazioni sindacali e poi noi non rincorriamo per esserci
Altrimenti siamo tagliati fuori quando è successa la FIAT ed in qualche altra azienda
Come stava avvenendo nel mese di giugno alla Meccanica di Mirafiori
Sui programmi produttivi sul passaggio dal tabellone mensile ai tabelloni settimanali
La FIAT stava per fare un accordo con il pm Quilmes Ida senza la FIOM sono convinto che con il nostro intervento deciso e sostenuto dei lavoratori abbiamo Covatta terminato la comunicazione dei programmi produttivi da Nancy la settimanali concordando la comunicazione una settimana prima di quella interessata
Con la contrattazione degli organici la verifica contrattazione del delegato di squadra
Con il capo responsabile
Durante la settimana di applicazione sulle modifiche del bilanciamento programmato in base in basso o in alto per causa di forza maggiore come mancanza di materiale assenteismo elevato
Se invece diminuisce l'assenteismo e quindi si crea eccedenza di personale si concorda un programma produttivo superiore
Un altro elemento importante di quest'accordo e la verifica trimestrale con l'azienda sugli Effetti della mobilità sull'avanzamento della fabbrica integrata accenno solamente all'accordo fatto nel mille novecentottantaquattro al reparto montaggio motore LAM
Con la determinazione del salario agganciata alla qualità del prodotto
Sono convinto che sia nostro dovere promuovere delle iniziativa la FIAT in particolare per me
E che lo vogliamo o no S è sempre quella che determina la politica aziendale con conseguente relazione sindacali non solo aziendale ma anche nazionale
Con le nostre iniziative dobbiamo mettere in contraddizione la politica di immagine della FIAT con le azione deve in azienda
Oggi le prospettive del mercato della FIAT indicano della difficoltà a reggere la competitività con gli altri produttori a livello internazionale
La caduta del mercato in Italia si attesta intorno al quindici per cento atta terminato una situazione di grande preoccupazione tra i lavoratori
Non solo per la cassa integrazione ma anche per il calo dei livelli occupazionali
Di fronte a prospettive incerte per la FIAT
Se sarà in grado di riprendersi e necessario che il sindacato unitariamente discuta e tracci le linee di confronto con l'azienda
Perché anche questo processo di riorganizzazione non sia gestito solo dalla FIAT come avvenne nel mille novecentottanta
I processi sulla qualità totale e la fabbrica integrata sono vitale per la FIAT
Per tornare
Ed avere un prodotto più competitivo sul mercato ma dentro questo processo il sindacato deve avere un ruolo attivo e propositivo deve avere il diritto alla contrattazione
E su questo che dobbiamo essere in grado di fare un salto in avanti rispetto all'attuale situazione nel rapporto contrattuale tra il sindacato e la Fia
E su questo che si misura la possibilità vera di aver relazione dentro la fabbrica FIAT
Oggi a me pare che la FIAT e voglia ancora un consenso subalterno
Interesse a dovere nostro eh costringere la FIAT alla maggior ragionevolezza
Se vuole uscire dalla crisi e avere uno spazio di competitività
Con la partecipazione effettiva Ri e riconosciuta dei lavoratori e le sue organizzazioni sindacali salvaguardarne migliorando i diritti e le libertà in fabbrica
E queste o non è solo un bene la per l'azienda e i suoi lavoratori ma è anche un di portata nazionale
Se prendiamo questa strada penso che si riducano gli spazi per accordi separati anzi si crea Aranno le condizioni
Per riportare le organizzazione sindacale a contrattare con i lavoratori e non per i lavoratori
Sono convinto
Che sono queste le premesse per il rinnovamento e cambiamento
Partendo da questo congresso che spero e non solo io ma ci sono i lavoratori che non riescono a capire
Il perché delle divisione tra organizzazioni sindacali il peggio nella stessa confederazione NL fede ecco federazione di categoria
Categoriali
L'augurio che anni hanno fatto e che questo congresso Porn affine alla divisione e che si esca con una forte unità uscì una forte unità
Uscendone uniti e con una linea rivendicativa
Forte ed impegnate tutti alla alla sua attuazione questo ci permette di essere in grado di concordare con le altre organizzazioni sindacali dare la possibilità ai lavoratori
Dopo tanti anni di rieleggere il loro rappresentante di base
Non so che a definizione dare in un Paese in cui tutti parlano di democrazia i lavoratori hanno poche possibilità di cambiare un suo rappresentante se non corrisponde ed è venuto meno al mandato che gli è stato da
Alto
All'affiliato sono tredici anni che i lavoratori non votano
Tranne alcune iniziative sperimentali alla meccanica prima solo su una parte e alla carrozzeria dopo il resto siamo con i senatori a vita
Per questo sono d'accordo su un'azione unitaria con le altre organizzazione sindacale anche se limitata per dare la disponibilità possibilità ai lavoratori di sperimentare
Le rappresentante sindacale unitario
Noi non possiamo fare i calcoli solo di organizzazione la richiesta del lavoratore è forte su una forza organizzata e unitaria
I cambiamenti che sono avvenuti non corrispondono più alla vecchia struttura del consiglio di fabbrica
La FIAT non ha solo rinnovato la fabbrica con la tecnologia ma ha riorganizzato le officine per linee di prodotto
Saltando tutti i ragionamenti vecchie nella contrattazione quindi siamo coinvolti anche con le nostre strutture
Non reggono più neanche per noi i vecchi punto di riferimento
Questo ci deve fare riflettere e intervenire Morris modificando il ruolo del delegato
Dando vita da un'applicazione a questo accordo fra confederazione sono così misero solo così possiamo verificare la sue si calice altrimenti continueremo era estere arrestare tra senatore a vita ed eletti trame di ufficio sindacale
Sempre più lontano dei lavoratori Magare come vorrebbe la FIAT continuare a fare accordi a Roma
Con chi non sta in fabbrica io affermo che bisogna farle anche con la lega del consiglio di fabbrica grazie
Io ritengo francamente sconveniente quello che sta succedendo in questo congresso e cioè che molti delegati considero chiuso il congresso stamattina da stamattina alle ore tredici
Però ovviamente ce lo diciamo tra di noi che siamo qua come sempre sono le prediche a quelle che invece interpretano il congresso in modo Coe come dovrebbe essere
A me spiace soprattutto per la compagnia Comerci
Che parla purtroppo alla platea qualificatissima perché noi siamo assolutamente migliori ma voglio dire numericamente limitata ma sono costretta a siamo costretti a far parlare anche la compagna come ci perché se no si rischia che la compagnia o un altro compagno domani
Rinunci a parlare mentre invece dobbiamo tentare fino in fondo di fa poteva di poter far parlare il maggior numero di compagni possibile
No no non è un problema
Guarda io
Se se Mariella è d'accordo io le le chiedo proprio di essere d'accordo sarei per esaurire con intervento di Mariella no inoltre non è un problema anzi perché oltretutto credo che questi sono tutti amici subito in questa in contropiede allegria con
Anzi questo parco è anche abbastanza ad altezza giusta perché mi sono trovata a parlare un altro parco in cui pratiche intero ero di sotto come allora
Ascoltando la relazione introduttiva e gli interventi di questi giorni mi è tornato in mente un articolo sul nostro congresso di domenica scorsa in cui veniva fatta l'analisi delle parole chiavi del sindacato
Contando quante volte ricorrevano e il contesto in cui ricorrevano
L'ipotesi che era strumentale in quel caso ma non sbagliata
Era quella di dimostrare quanto le trasformazioni nel linguaggio della CGIL in questo caso svelo no o pre corrono cambiamenti di cultura e di linea politica
Mi è venuto in mente quest'articolo a proposito della parola diversità
Che ricorre moltissimo in questo congresso che mi ha fatto pensare anche a quanto non molto tempo fa quando concetti come diversità e differenza erano un'eresia per la tradizione egualitarismo dica del movimento operaio
E di quanto è stata la teoria e la pratica delle donne e delle donne che lavorano in questo sindacato
In particolare a fare assumere alla CGIL nel suo insieme la differenza di genere e le diversità come valore
Anche se questi due termini differenza appunto e diversità spesso sono considerati intercambiabili ma non è così assume nella differenza di genere come fondante vuol dire rompere la concezione che vi vuole un soggetto unico neutro modello a cui mi fermarsi e assumere invece che la società il mondo del lavoro il sindacato la CGIL sono fatte di donne e di uomini di lavoratrici e di lavoro
Ha voluto a dire in particolari assumere la parzialità dell'essere donna e di essere lavoratrice ma anche la parzialità dell'essere un uomo e lavoratori e trasversali tutte queste parzialità al trasversalmente a queste parzialità ci sono le diversità le donne non sono una delle diversità presenti nella CGIL la coltura delle pari opportunità frutto anche questo del pensiero e della politica delle donne ha portato al superamento del concetto di eguaglianza formale
Per assumere quello di eguaglianza sostanziale
Cioè solo se ci sono pari opportunità per tutti si creano le condizioni per cui ci sono uno possa realizzarsi nella propria diversità soggettività secondo le proprie attitudini e rispettivi e molteplici ruoli ricoperti nel sistema sociale
Non si tratta quindi di fare assumere il punto di vista dei diversi di mettersi gli occhiali giusti come diceva ieri nel suo intervento Bertinotti dimettere questa ha una CGIL in cui