Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.
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Pannella sul Comitato di Radicali Italiani: "c'era un'aria non di depressione, ma ognuno accusava gli altri di essere depressi, diceva che le cose non andavano ma non si capiva cosa". Ma dall'anti proibizionismo alle evoluzioni dentro il Vaticano, passando per il tema della giustizia, le battaglie radicali tornano in primo piano nel mondo: "Cioè noi adesso dovremmo psicologicamente rassegnarci alla chiusura, alla definitiva emarginazione nostra?"
Massimo Bordin
giornalista di Radio Radicale
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Il Comitato di Radicali Italiani appena conclusosi. Un primo commento di Marco Pannella: "Ieri sera mi hanno detto che mi sono 'sfogato'. Perché? Perché in effetti c'era un'aria non di depressione, ma ognuno accusava gli altri di essere depressi, diceva che le cose non andavano ma non si capiva cosa. Mi è parso allora utile interpretare questa situazione, e quindi in questa riunione ho semplicemente detto: d'accordo occuparsi delle cose domestiche, anche se siamo transnazionali e transpartito. Di conseguenza io non condivido, se non come un ripiegamento esistenziale, involontario e grave, proprio in questo momento avere questa atmosfera. Per la quale le cose si animano se c'è da bisticciare tra amici e compagni. Accade dappertutto, anche nel Pd, nei grillino ed altro, il fatto che in alcuni momenti ci sono scontri o dissensi accalorati, ma non vuol dire che siano validi e importanti. Sono momenti di situazioni psicologiche. Visto che siamo prima del Congresso annuale, se devo dare un contributo dico semplicemente: mi verrebbe da ridere o da piangere. Nel momento in cui un Partito transazionale, transpartito, deve discutere le condizioni nelle quali si trova ad operare, che quello che prema di più - ma senza dirlo - il terrore, il timore, la speranza che oggettivamente si vada a chiudere la nostra storia, mi chiedevo quanti dei presenti ritenessero di una qualche importanza che oggi dobbiamo fare una serie di constatazioni. Noi, gli antiproibizionisti, drogati, ecc., adesso dobbiamo pure prendere atto: la guerra alla droga e tutta quella roba italiota e anche internazionale mi sembra che oggi chiaramente vede il segno di una conversione rispetto alla possibile cura dell'abolizione dell'impostazione proibizionista, per creare - come abbiamo sempre chiesto noi - la legalizzazione, cioè un ordinamento giuridico e amministrativo di uno dei problemi principali che ci fa confrontare anche con forme importanti di criminalità". "Abbiamo questa battaglia storica, Rita da quattro mesi fa disobbedienza civile, con la presidente Arconti e me. Una azione che in sede di obbligatorietà dell'azione penale… Rita ogni giorno in Rete mostra a che punto sono le piante di marijuana che coltiviamo ed esponiamo". "Per quel che riguarda la realtà italiana, adesso c'è un sinodo, ma è indubbio - come dice il nostro vaticanista - che c'è una situazione in cui nell'ex Vaticano, e dico ex Vaticano, dobbiamo prendere atto che si manifestano resistenze. Ma il corso continua ad essere sicuramente un corso molto più vicino alle posizioni anticlericali storiche nostre che a quelle di tutti gli altri, a cominciare dai comunisti, che per 30-40 anni hanno giocato ad aggravare la conferma costituzionale del Concordato Stato-Chiesa mussoliniano. Anche su questo, non dire nulla e vedere solo le cose che vanno male, vorrei una spiegazione…". La proposta radicale sulla legge elettorale, a favore dell'uninominale maggioritario, e il calo di iscritti del Pd. "In una realtà che ciancia su riforme della giustizia, sul modo in cui togliersi da una situazione patente e ufficiale di Stato criminale, proprio a partire da fatti che riguardano il non funzionamento della giustizia…". "Altra questione: noi avevamo sempre affermato che la nostra battaglia di 20 o 30 anni fa era la battaglia per sottolineare che il debito pubblico partitocratico che si aggrava sempre di più, sicuramente avrebbe avuto effetti sociali disastrosi. Non voglio continuare con questo elenco, ma sappiamo che tutto questo è di estrema attualità". "L'urgenza di una riforma seria della giustizia che per esempio affronti davvero in modo strutturale, come nel progetto di Deborah Cianfanelli. Con questo credo che la nostra tesi: se non risolviamo i problemi della giustizia civile, anche l'altra rischia di non bastare malgrado i suoi successi…". "Il modo per cercare di rispondere all'attualità radicale e del contesto in cui opera, ho detto ieri sera con molto durezza: ma dove viviamo? Cioè noi adesso dovremmo psicologicamente rassegnarci alla chiusura, alla definitiva emarginazione nostra, mentre nel mondo - voglio dire nelle notizie dei telegiornali e non solo - vengono fuori adesso Kiev o anche la realtà dell'Estremo oriente? Ho posto questo problema. Stamattina questo in qualche misura l'ho visto tradurre con l'accanimento a dire 'si però, questo non va bene…', e schivare - per incapacità, non per dolo - un dibattito politico pre congressuale di Radicali Italiani"17:00 Durata: 16 min 10 sec -
Rita Bernardini sul Comitato di Radicali Italiani: "Una sola candidatura è stata avanzata dal dibattito, l'ha avanzata Michele Governatori che ha fatto il nome di Marco Cappato". Pannella: "Da alcuni interventi che ho udito si diceva: ma perché mai? Perché non si deve dare continuità a quello che c'è oggi ed è successo finora?". Bernardini: "Per onestà di sintesi, devo dire che ci sono stati anche molto attacchi, soprattutto dai rappresentanti di alcune associazioni"
Rita Bernardini
segretaria (RADICALI ITALIANI)
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
L'intervento di Rita Bernardini sul Comitato di Radicali Italiani: "Mi pare che Marco semplifichi un po' troppo quello che è avvenuto, nel senso che in tutto questo Comitato, ma anche in quello precedente, si è manifestata una difficoltà di azione di Radicali Italiani sugli obiettivi che sono stati via via ritenuti centrali, ma anche sull'impostazione, sull'organizzazione del movimento, di quello che deve essere un movimento-soggetto costituente del Partito radicale nonviolento. Sono emerse queste divergenze. Già nello scorso Comitato la mozione generale che era stata da me presentata aveva avuto più voti di astensione e contrari che non voti favorevoli, pur essendo approvata". Bernardini ricorda l'esito "di compromesso" dell'ultimo Congresso, e anche Pannella si esprime in proposito: "E' una notizia, nella storia radicale, che in qualche misura è stata interpretata come l'affermarsi in Radicali Italiani di una posizione che non poteva richiamarsi come quella degli organi dirigenti come fino a quel momento era stato". Pannella chiede: "Fra quante settimane ci sono da eleggere, in un Congresso di Radicali Italiani, i nuovi segretario e tesoriere?". Bernardini: "Alla fine del mese e a inizio di novembre". Pannella: "C'è una scadenza che potrà consentire il ritorno a forme politiche che avevano preceduto in modo chiaro la tua elezione allo scorso Congresso". Bernardini: "Una sola candidatura è stata avanzata dal dibattito, l'ha avanzata Michele Governatori che ha fatto il nome di Marco Cappato". Pannella: "Da alcuni interventi che ho udito si diceva: ma perché mai? Perché non si deve dare continuità a quello che c'è oggi ed è successo finora?". Bernardini: "Per onestà di sintesi, devo dire che ci sono stati anche molto attacchi, soprattutto dai rappresentanti di alcune associazioni. La critica di fondo che viene fatta da questi rappresentanti è l'avere incentrato - loro dicono 'esclusivamente' - tutta la campagna di quest'anno su amnistia e indulto". Pannella: "E hanno attaccato te per questo? Potrebbero attaccare anche il Presidente della Repubblica, la Cedu… Su questo c'è una perfetta corrispondenza tra il mondo istituzionale e i temi di fondo della storia radicale". Bernardini: "Attenzione però perché la Corte europea dei diritti dell'uomo ha deciso di annullare 4.000 ricorsi presentati dai nostri detenuti, ricorsi fondatissimi perché fatti quando nelle carceri c'erano 70mila detenuti e i posti disponibili erano molti meno. Ma la Corte ha detto di non avere le prove del fatto che non stiano funzionando i rimedi messi in campo dal Governo…"17:16 Durata: 13 min 49 sec -
Pannella sulle manifestazioni di Hong Kong: "Anche i nostri ascoltatori potranno prendere atto che quello che sta accadendo non è qualcosa che ci può cogliere impreparati". Cosa suggerire ai giovani manifestanti di Hong Kong? "Gli suggeriamo di fare quello che loro stanno facendo in modo molto serio. Cioè loro, per esempio, nello spiegare il perché nelle loro condizioni - più o meno occupati dalla Cina, essendo Cina anche formalmente - stanno diffondendo dei breviari di comportamento nonviolento nelle manifestazioni in corso che vedono migliaia e decine di migliaia di persone riunirsi e combattere"
Massimo Bordin
giornalista di Radio Radicale
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Le manifestazioni in corso ad Hong Kong e la presenza radicale. Pannella: "Io ho l'impressione che la depressione psicologica porta a preoccupazioni che sembra esprimersi anche politicamente qui nell'area radicale". Invece "anche i nostri ascoltatori potranno prendere atto che quello che sta accadendo non è qualcosa che ci può cogliere impreparati perché tutte le iniziative in corso… Abbiamo nei prossimi 15 giorni, oltre al Congresso di Radicali Italiani, una serie di iniziative internazionali. A Londra, in Parlamento, la presentazione e il dibattito degli atti di 'Bruxelles 1', cioè il primo convegno tenuto come Partito sul tema 'Stato di diritto vs. ragion di Stato'. Atti riproposti come segno dell'urgenza della nostra lotta: stiamo tornando a una situazione che si sperava vinta nel 1945-46, e la funzione assunta dai Radicali che prevedevano questa china". Il riferimento all'iniziativa "Iraq libero, unica alternativa alla guerra". "Vorrei segnalare che nei nostri documenti, nelle newsletter di Matteo Angioli, c'è un'accentuazione costante dell'idea che ci sono ora prospettive di guerra da evitare, ma in che modo? A scapito della conversione non più solo federalista, ma federalista, democratica e laica. Perché chiarissimamente prendiamo atto che oggi democrazia senza federalismo e senza laicità o laicismo, non si regge. Le indipendenze nazionali che si stanno ricercando sono il portato della crisi di cui accennavo prima e nella quale il mondo sembra pensare di poter risolvere i problemi di ordine che ci sono con le ragion di Stato o quelle di partito. Se si è federalisti, occorre fare l'opposto della realtà italiana". Cosa suggerire ai giovani manifestanti di Hong Kong? "Gli suggeriamo di fare quello che loro stanno facendo in modo molto serio. Cioè loro, per esempio, nello spiegare il perché nelle loro condizioni - più o meno occupati dalla Cina, essendo Cina anche formalmente - stanno diffondendo dei breviari di comportamento nonviolento nelle manifestazioni in corso che vedono migliaia e decine di migliaia di persone riunirsi e combattere. Oggi vedevo anche sulla Rai, e così veniva presentato, un individuo trentenne situato su un terrazzo che spiegava perché se la polizia avesse compiuto di nuovo degli eccessi, lui si buttava giù per cercare di impedirlo. C'è l'obiettivo di una evoluzione nonviolenta. Dicendo che non basta la tolleranza l'autonomia della nostra città, ma dobbiamo invece su questo esigere - diremmo noi - anche riconoscimenti ufficiali di tipo nonviolento e democratico". "Nelle prossime ore ci consulteremo con il Dalai Lama, ma anche con Taiwan, oltre che coi i nostri compagni cambogiani, vietnamiti, per stabilire come attivare - all'interno o no di situazioni Onu - la maturazione di obiettivi consapevolmente anti nazionalisti". Sui risultati del referendum scozzese, con "il nazionalismo scozzese che è stato battuto dal popolo scozzese, oltre che dalla realtà britannica"17:30 Durata: 11 min 17 sec -
Sul ruolo censorio dei media rispetto ai Radicali: "Agli ascoltatori voglio dire per esempio che noi abbiamo una conseguenza: 20 anni fa, in una situazione più o meno analoga, riuscimmo a fare un appello. Dicendo: è il momento in cui non solo la democrazia italiana è a rischio, e riuscii a parlare due volte in orari di massimo ascolto. Quelli che sono ingiunti allo Stato italiano dal Tar del Lazio, dall'Autorità garante… Invece oggi quanta gente lo sa? La gente sa che siamo scomparsi come attori politici"
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Pannella torna a commentare l'atteggiamento censorio dei media verso i Radicali e l'"impossibilità per il popolo italiano di giudicarci". La ricerca di una "risposta formale" della giurisdizione europea "sul rischio che la scienza continua a sottolineare e confermare che, avendo io sempre detto che dove c'è strage di legalità poi segue strage di popoli, dovranno giudicare il comportamento dello Stato italiano mentre la scienza dice che si rischiano 3 milioni di morti in 20 minuti o in un mese se si verifica una nuova eruzione del Vesuvio, e mentre la scienza ora ripete che il pericolo più grave sono poi i Campi Flegrei". Sullo "scoramento" di molti compagni radicali: "Ci sono stati 20 anni di fascismo, e poi 60 anni di partitocrazia antidemocratica in Italia. Con connotati riconosciuti. 60 anni di antidemocrazia in quali condizioni? Quelle in cui il Paese ha perso il diritto di giudicarci". "La durata è la forma delle cose". "Agli ascoltatori voglio dire per esempio che noi abbiamo una conseguenza: 20 anni fa, in una situazione più o meno analoga, riuscimmo a fare un appello. Dicendo: è il momento in cui non solo la democrazia italiana è a rischio, e riuscii a parlare due volte in orari di massimo ascolto. Quelli che sono ingiunti allo Stato italiano dal Tar del Lazio, dall'Autorità garante… Invece oggi quanta gente lo sa? La gente sa che siamo scomparsi come attori politici. Sa che Grillo è costantemente nelle loro case, e perfino Nichi S-Vendola è nelle loro case…". "Spero che alcuni tra quelli che ci stanno ascoltando si decidano, andando a vedere su Internet come ci si iscrive, realizzando che l'iscrizione equivale a un caffè al giorno. Io vedo gente che testimonia grande fiducia in Emma, eccetera. E sono convinto che se in questo momento parliamo solo al pubblico di Radio Radicale, ed è un miracolo che sono 35 anni che c'è un ascolto qualificato ma anche limitato, viste le condizioni del nostro Paese. Dico a chi ci ascolta: avete un po' di affetto? Avete un po' di fiducia? Mi pare evidente per strada, visto che vivo per strada e sui marciapiedi come noto. Di conseguenza a questo punto ci saranno qualche centinaio di iscrizioni nelle prossime due o tre settimane". "Resta il fatto che bisogna tenere presente che allora riuscii a parlare in 48 ore non solo a 18 milioni di persone, ma a 18 milioni di famiglie"17:41 Durata: 17 min 30 sec -
Il convegno abruzzese su Croce e Silone; il ruolo della "scola militante" radicale che "tende a produrre non più cultura come magari succedeva alle Frattocchie o non so dove altro, ma nel caldo della vita quotidiana del popolo e della gente"
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Il convegno abruzzese su Croce e Silone. La ricostituzione dell'Associazione per la libertà della cultura. Pannella: "Dobbiamo dare atto alla Regione Abruzzo di avere anche preso decisioni che riguardano questo assieme di iniziative come volte a difendere i diritti della gente, del popolo, non solo di coloro che sono interessati a Croce e Silone". L'interlocuzione con il Presidente Luciano D'Alfonso. La "scuola militante" radicale che "tende a produrre non più cultura come magari succedeva alle Frattocchie o non so dove altro, ma nel caldo della vita quotidiana del popolo e della gente, riuscendo a conquistare con la qualità e la loro novità d'essere pubblicati qualcosa che ci consente di dire che questa lotta fra poco…". Il caso dei No-Triv abruzzesi e l'attenzione sollevata dalle denunce radicali. Il dialogo con la giunta abruzzese e la possibilità di una collaborazione con i Radicali su settori come la sanità e le carceri. Sul trattamento "indegno" ricevuto dai poliziotti penitenziari17:59 Durata: 16 min 23 sec -
Pannella sulla questione debito pubblico: "Oggi tutti si rendono conto che stiamo ora pagando il fatto che, quando noi denunciavamo quello come il problema più grave, la gente non ha potuto ascoltarci, non ha potuto giudicarci, non ha potuto scegliere". ""Occorre passare ad una situazione rivoluzionata dello Stato italiano, per cui la politica che seguirà sarà tale che, con il coinvolgimento della comunità internazionale, dell'Europa…". Il leader radicale fa forse riferimento a un intervento della Troika? Non proprio popolarissimo: "Certo, non è popolare nulla!". "Noi abbiamo scelto di fare per la giustizia e la verità le cose che gli altri non hanno fatto e, non facendole, hanno provocato il disastro italiano"
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Il calendario delle iniziative transnazionali. Pannella: "Dopo Bruxelles, andremo a Londra ospiti probabilmente della Camera dei Comuni o di quella dei Lord per discutere l'avvenuta pubblicazione, anche in inglese e francese, degli atti sul tema Stato di diritto e ragion di Stato. Quantomai oggi tali che basta indicarli…". "C'è una caratteristica: le cose che mi si riconoscono come cose importanti o valide che conduco… Io sono convinto che esattamente, disponendo degli interpreti, posso avere un effetto forse migliore ma comunque identico andando in 30 o 40 Parlamento di Paesi diversi, ed essere ascoltato come uno di loro, con i loro problemi, rispetto ai loro politici. E questo è qualcosa che va tenuto presente". "Poi abbiamo da proseguire in Italia le nostre iniziative per la difesa del diritto. Poi in questa occasione abbiamo preso coscienza di un ampiamente strutturale e importante della nostra lotta per la giustizia e i diritti negati". Pannella cita "uno studio, ormai anche molto studiato, di una nostra compagna, Deborah Cianfanelli, che ci mette in condizioni di denunciare come la politica attuale dei Governi, e anche delle opposizioni, come era accaduto quando noi avevamo proposto il problema centrale del debito pubblico. E oggi tutti si rendono conto che stiamo ora pagando il fatto che, quando noi denunciavamo quello come il problema più grave, la gente non ha potuto ascoltarci, non ha potuto giudicarci, non ha potuto scegliere". "Occorre che questo Stato, dai connotati criminali, venga fermato. In modo particolare noi passiamo da denunce accolte, o di cui è riconosciuta la gravità, a qualcosa che può riguardare l'intero Stato italiano in quanto tale. Se a un certo punto la somma delle inadempienze e delle ipoteche… Poi probabilmente quando questo diventerà cosa non totalmente censurabile al popolo italiano… Se noi scongiuriamo questa ipoteca nuova, in corso e gravissima, intanto guadagni tempo. Attraverso le attività erariali dello Stato". Sul debito pubblico: "Occorre passare ad una situazione rivoluzionata dello Stato italiano, per cui la politica che seguirà sarà tale che, con il coinvolgimento della comunità internazionale, dell'Europa…". Il leader radicale fa forse riferimento a un intervento della Troika? Non proprio popolarissimo: "Certo, non è popolare nulla!". "Noi abbiamo scelto di fare per la giustizia e la verità le cose che gli altri non hanno fatto e, non facendole, hanno provocato il disastro italiano" Ancora sulle date delle prossime iniziative internazionali dei Radicali.18:15 Durata: 15 min 24 sec -
Il dibattito sulla riforma della giustizia
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Pannella sul dibattito interno al Pd e quello interno a Forza Italia: "L'antidemocrazia produce effetti anche per gli anti-democratici. I dittatori che sterminano quote di popolo poi magari sono i primi a crepare anche loro. Le tragedie son tragedie". L'inquinamento e i controlli che mancano in Abruzzo o in Campania. Sulla riforma della giustizia e sul possibile contributo dei Radicali: "L'amnistia in quanto tale non è mai stato il tema principale. Ma lo è stato la riforma della giustizia per risolvere i problemi denunciati dalla giustizia internazionale". Il messaggio del Presidente della Repubblica alle Camere sul tema, nel 2013. "Io ritengo già che nelle condizioni anti democratiche date, senza nessun dibattito con la nostra partecipazione nelle trasmissioni che fanno 4 milioni di ascolti, che noi si sia arrivati adesso a un punto in cui l'Onu ha descritto per suo conto quello che è stato scritto in maniera magnifica dal Presidente della Repubblica… Oggi come Partito stiamo constatando che le autorità, coloro cui ci rivolgevamo, proclamano che indulto e amnistia sono strutturalmente necessari perché incidono sulla struttura che li riguarda, cioè sui milioni di processi che non si concludono se non a babbo morto". L'Associazione Nessuno Tocchi Caino e "il colpo quasi definitivo" alla diffusione della pena di morte nel mondo. "Sono 500-600 compagni, cioè quanti compagni gli altri partiti hanno al massimo in una sola provincia"18:31 Durata: 11 min 41 sec -
Conclusioni
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Pannella: "Per esempio, a livello nostro di Radicali Italiani, anche se Rita non ne ha ancora parlato perché stiamo riflettendo, anche in Italia noi - con Radicali Italiani - c'è qualcuno che si accorga che abbiamo in Italia 400mila persone di una comunità africana, che i cinesi sono 600mila operatori che stanno qui, e quindi che si mettano in contatto? E' quello che sicuramente Rita Bernardini farà se sarà eletta. E tante di queste cose. Perché diamoci atto che se un Presidente della Repubblica ha detto le cose che ha detto, disponendo gli italiani di un minimo di comunicazione, può essere una cosa di immediata ripercussione anche internazionale". La "responsabilità incredibile" del mondo dell'impresa italiano, e "Roberto Cicciomessere non se n'era nemmeno accorto perché faceva il 'soldatino' mentre noi facevamo la battaglia contro lo sterminio per fame nel mondo. Noi avevamo proposto le delocalizzazioni, aiutate e organizzate, dei piccoli e medi imprenditori. Dicevamo che dovevamo aiutarli per andare e restare". La necessità di "ottenere che in tempo, sul Vesuvio e sui Campi Flegrei, ci sia un intervento formale, gerarchico e autoritario della giustizia europea e internazionale. Si lavora in pochi, senza quattrini, perché alla gente non è consentito conoscerci"18:42 Durata: 12 min 12 sec