Le crisi a Gaza e in Siria: l'impatto umano. La prospettiva dell'Unrwa e degli operatori dell'informazione

Da tutti benvenuti
Grazie di essere venuti qui a sentir parlare di un viaggio di un lungo viaggio
Che si reitera da sessantasei anni grazie alla residenza Camera dei Deputati che ospita questo convegno
E
Grazie al Comitato Italiano del loro a che innova
Che ha spinto per organizzarlo e
Devo ringraziare soprattutto Marina Calvino che ha
Che ha permesso tutto questo
E grazie a te Eqrem duole che è qui con noi
Da pochi mesi Commissario generale della di una delle agenzie forse meno conosciute delle Nazioni Unite e che però fa il suo lavoro da decenni e decenni spesso nascosta al grande pubblico
Stamattina punto parliamo di un lungo viaggio quello dei rifugiati palestinesi iniziato nel mille novecentoquarantotto
Un anno dopo nel mi alla fine del mille novecentoquarantanove è stata istituita l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di sostenere
E il
I rifugiati palestinesi
Ne parliamo soffermandoci sulla cronaca sui dei casi più difficile drammatici degli anni recenti fessi via Gatta
La crisi in Siria paese che dal due mila undici a oggi ha vissuto le diverse fasi della rivolta contro il regime di Bashar al-Assad dalla rivoluzione iniziata dalla società civile sino a una guerra civile
E ormai regionale non più solo nazionale che tra le sue vittime ha anche il mezzo milione di rifugiati palestinesi assistiti dall'uva in Siria
E la crisi di Gaza una crisi che questa estate ha avuto il picco più drammatico degli ultimi decenni una che dissi che però va inserita in un tempo in una scansione quella di questa estate e la stata la Terza guerra il terzo conflitto in cinque anni
Su un piccolo pezzo di terra in cui i due terzi della popolazione allo status di rifugiato
Un milione duecento mila persone su un milione e otto
Ma prima della cronaca un accenno alla ragione per la quale questo convegno è stato pensato una ragione che ancora una volta ci porta a Gaza perché nella sede centrale dell'Uruguay data c'è un archivio
Un archivio molto particolare che l'archivio fotografico dell'Uruguay
Il compasso da quattrocentotrenta mila negativi da dieci mila stampella ottocento ottantacinque mila diapositive da settantacinque firme settecentotrenta videocassette e nel due mila nove è stato iscritto nel registro
Della memoria del mondo dell'UNESCO per il suo alto valore
Testimoni attraverso il lavoro dell'agenzia la storia più complessiva dei rifugiati palestinesi la storia di un conflitto e il capitolo più
Uscente della storia di un popolo è un archivio della memoria e da questa messe di immagine è stata sottratta una mostra che sarà possibile visitare da domani dal
Dieci ottobre in una sala della Camera dei deputati a vicolo Valdina alla Sala del Cenacolo alla Sala della Sacrestia
Sono spesso immagini che possono apparire normali bambini a scuola ambulatori famiglie
Lavoro una normalità però che è del tutto a normale è la normalità anormale del rifugio di una condizione temporanea che nel caso dei rifugiati palestinesi cinque milioni di persone dura da sessantasei anni
Da allora appunto fino ad oggi
E oggi parliamo appunto della
Della cronaca apporto porgo la parola alla Presidente della Camera dei deputati onorevole Laura Boldrini che a casa è stata nel gennaio scorso quindi ancora una volta torniamo lì
All'interno di un viaggio in Israele nei territori palestinesi occupati il viaggio a casa è stato il primo se non sbaglio di una Presidente della Camera ed è un viaggio che ha toccato scuole
La scuola di sci atti c'è la scuola della spiaggia
A nord di Gaza city e anche una scuola che con loro a non c'entra molto ma centro invece con la nostra con il nostro aiuto al
Alla popolazione palestinese e cioè quella divento di terra a Beckmann un nello stesso cittadina dove poi è stata colpito una scuola dell'Uruguay
Prego si
Buongiorno a tutti e do
Il mio benvenuto alla commissario Pier carambole
Per cui il clan anzi esce
Anche
Con ringraziamento al al viceministro Lapo Pistelli ai giornalisti che sono qui questo tavolo lascia Goracci Alberto Negri
Che conosco da molti molti anni un saluto al Comitato italiano dell'uno e anche un ringraziamento
All'ambasciatrice palestinese che mi fa sempre piacere di trovare e a tutti voi che siete qui oggi e che avete accettato il nostro invito grazie anche alla nostra amica
Giornaliste storica Paola Caridi che modera questo nostro incontro
Ecco qui alla Camera non è la prima volta che ospitiamo un'iniziativa che coinvolge l'unico qua lo avevamo già fatto l'anno scorso
Più o meno di questi tempi era ottobre
E
In quel momento l'allora commissario
Italiano peraltro che adesso punto ha lasciato il posto al nuovo commissario
Ci parlava ARCI parlava delle difficoltà delle difficoltà che il rullo uno qua
Incontravo ogni giorno nel lavoro che svolge
Un diciamo che un lavoro che svolge a casa ma che svolge anche nei paesi limitrofi perché assiste circa cinque milioni di rifugiati palestinesi quindi difficoltà logistiche difficoltà anche di risorse
Ecco a gennaio come diceva Paola Caridi poi io sono andata sono andata a fare questa visita ufficiale e e sono andato ho voluto andare anche a casa
Perché ritenevo che fosse importante anche vedere questa parte appunto
Del di una Regione comunque una Regione molto sofferente
E a casa ho visitato una scuola dell'Honduras li ho incontrato anche delle giovani imprenditrici che mi dicevano appunto il perché i loro progetti ma anche della frustrazione
Poi di non riuscire a avere seguito perché in un territorio chiuso è difficile poter fare impresa molto difficile se non impossibile
Ecco
Poi ho visitato questa scuola di terra vento di terra della cooperazione italiana che purtroppo non c'è più perché è stata completamente distrutta
Una distruzione che appunto ha sospeso tutti visto che si trattava di una scuola la scuola
A anche piccola ma che comunque svolgeva un ruolo importante in quella in quella parte della striscia dove c'erano molti bambini Petrolini
Ecco
Poi c'è stata l'estate di mezzi e con le state c'è stato il conflitto il conflitto e abbiamo visto quello che ha causato il conflitto
Ci sono stati oltre due mila morti palestinesi
C'è stata numero che io non conosco non so magari voi siete più a conoscenza ma un altissimo numero di feriti
E un numero elevatissimo di edifici distrutti altissimo livello di istruzione
Ecco poi il commissario cambio il ci dirà meglio su il livello appunto le condizioni oggi a casa e anche le sfide per la ricostruzione che sono in corso
Io
Penso che questa crisi oggi necessariamente si incrocia con quella che si vive
In Siria da tre anni e quella che si vive anche in Iraq
Ritengo che la situazione siriana
Ormai sia una situazione che ha colpito in un modo
Come voglio dire forse senza precedenti la popolazione civile più del quaranta per cento dei siriani vive fuori casa
Quindi parliamo di quasi dieci milioni di persone che sono state costrette a mettersi in salvo la maggior parte di loro circa sei milioni sono all'interno stesso del Paese ma tre milioni sono nei Paesi confinanti
è inutile dirvi che questa presenza i Paesi confinanti sta creando anche
Seri problemi di
Come dire di stabilità di questi Paesi perché è ovvio normale che sia così quando un Paese come il Libano che conta poco più di quattro milioni di abitanti ospita un milione duecento mila
Si rianima è ovvio che
Questa un impatto pesantissimo a livello di
Società ma anche a livello politico raccontavo prima ai nostri ospiti due anni fa io ero al confine tra la Siria e la Giordania ero nel campo di Zavattari
E che lì in quei giorni passavano centinaia e centinaia di rifugiati siriani che già in quel momento parlavano di una situazione impossibile nelle loro citarne sul terreno e parlare o di componenti militari e di varia natura cioè un esercito di Assad ha un esercizio libero e gli stranieri questi stranieri ben equipaggiati che erano lì e che si imponevano sul territorio
Quindi una entità militare Giannotta I siriani ben due anni fa
Oggi non ce ne accorgiamo perché questa
Forza che intanto si è allargata si è radicata sia estesa seguendo un sogno politico antico minaccia anche noi
Minacce anche i nostri concittadini adesso noi abbiamo preso atto ma
Voglio dire
è ovvio che noi dobbiamo capire che
Per ogni esecuzione terrificante angosciante barbarica agli anni il cittadino occidentale ci sono anche cittadini
Persone del luogo che vengono ammazzate questo non dobbiamo mai dimenticarlo
Quindi una minaccia che coinvolge tutti nessuno escluso ecco
I siriani fuggono
Fuggono in massa
Il novanta per cento e più dei siriani si ferma nei Paesi confinanti poi qualcuno cerca di mettersi in salvo fuori della regione
D'accordo allora secondo gli ultimi dati solo il quattro per cento dei siriani fuori dei confini nazionali il quattro per cento è arrivato in Europa
Ventotto paesi parla dell'Unione europea
Ciò nonostante sono sempre troppi sono percepiti come troppi come tanti come una minaccia come qualcosa che ci viene a togliere
Ecco ma prima di arrivare in Europa c'è il Mediterraneo e mezzo
E su quel mediterraneo c'è un altro conflitto che è il conflitto tra le persone il mare
Quindi si lascia un conflitto se ne ritrova un altro in mare e poi chi ha la fortuna attiva
Io vorrei dirvi che in mare quest'anno sono morti quasi tre mila persone nel conflitto di Gaza sono morti meno persone di quante sono morte in mare
A dire che sono situazioni
Critiche entrambe a dire che quello che succede in mare è qualcosa che
Deve essere l'attenzione di tutti gli Stati europei
Perché quel mare è confine europeo è Schengen è frontiera europea l'Italia
Molto giustamente ha deciso di
Mettere in atto un'operazione di soccorso in mare Mare Nostrum e grazie a quell'operazione ha salvato decine di migliaia di vite umane io sono orgoglioso di dire che il nostro Paese
Sta facendo ampiamente la propria parte e non si è fatto fagocitare dal cinismo
Ma dico anche con altrettanta forza che questa è una responsabilità che deve essere condivisa perché il nostro Mediterraneo frontiere europee
Poi ogni Paese certamente dovrà farsi carico
Dei richiedenti asilo dell'accoglienza perché responsabilità ancora dei singoli Paesi ma quello che dovrebbe essere quanto prima condiviso è la responsabilità del salvataggio in mare quindi
Si discute molto di Frontex
Oltre ai sogni che dir si voglia io mi auguro solo una cosa che non ci sia un vuoto tra l'eventuale possibile riduzione di impegno italiano e la nonna altrettanto capacità operativa
Di un'operazione a carattere europeo ecco mi auguro che non ci sia un vuoto perché se ci fosse quel vuoto noi sapremo bene che
Al contempo ci sarebbero molti più morti
Quindi questo è un auspicio che mi sento di fare
Mi sento anche di
Fare in conclusione un altro auspicio l'importanza dell'informazione credo che
Tutti gli organismi internazionali le ONG abbiano ancora di più
Il dovere di puntare alla divulgazione delle informazioni usando tutti i mezzi di cui dispongono perché è importante fornire le notizie
A chi poi sul terreno per riportare quello che accade sul terreno quindi va fatto uno sforzo di potenziare
Tutto l'ambito informativo
Fare in modo che quei
Quanto accade nei luoghi di crisi venga a conoscenza dei cittadini e direttamente attraverso i mezzi di informazione
Penso che la stampa
Anche abbia un ruolo determinante nella comprensione di quanto accade vicino casa nostra io so quanto rischiano gli inviati lo so perché spesso
Abbiamo lavorato negli stessi contesti so quanto è importante il lavoro che loro svolgono e ne ho il massimo rispetto
Così come ho il massimo rispetto di chi lavora nelle redazioni e anche nell'Woking di approdo dei rifugiati
In Italia quei cronisti che vanno a raccontare nel nostro Paese che arriva sulle nostre coste e dico che anche loro hanno una grande responsabilità la responsabilità di raccontare
Chi sono queste persone di raccontare perché rischiano la loro vita
Al di là dei numeri e di farlo in un modo che le persone capiscano
Che queste sono le prime vittime le prime vittime sono loro che arrivano
Che non costituiscono una minaccia alla nostra sicurezza ma sono loro le vittime della mancanza di libertà le vittime dei regimi le vittime della Quercia questo è qualcosa che
Ha un impatto determinante sia nel livello di consapevolezza di tutti i cittadini ma anche nella coesione sociale
Quindi
Quella della stampa un ruolo essenziale perché si capisca anche in questa parte mi ha detto di Mediterraneo quello che succede in fila e chi sono le persone che oggi per mettersi in salvo rischiano la vita quindi io ringrazio in conclusione l'una anche per questo sforzo e il Comitato italiano questo sforzo di
Diffondere anche queste immagini che state vedendo perché queste immagini raccontano più di tanti rapporti la storia di un intero popolo e allora
è questo che dobbiamo fare dobbiamo cercare di raccontare di far capire e di creare
Un sentimento di empatia perché quando si capisce cambia completamente l'attitudine delle persone e oggi non abbiamo bisogno di una maggiore comprensione vi ringrazio
Grazie Presidente Venchi Mario c'è USA avvenga Anderman and
Di in corsa sviste essere distacco già inspiegabile raggiungesse che va bene forme turista vive ed avrà incancellabile fu a singhiozzo Picierno come Cina io nata prima lei
Ubicato in via via Cancian riuscendo a mai UNRWA per farci Plast voler vincere la donna
Raffaele Pastore traggo vince la norma
Qualche se vediamo non serviva per fare assenza vicina
Dati per la selezione
Ma dovrete intesi come degli esseri umani
Saetta io dell'otto Battisti
Montoya
Cura dell'ente
Uguale al San stile ma all'esterno ritorni
Come avete destinato a bordo Guggenheim parole ciclica come me lo consente perché averlo cento diciamo led riduce
Altamente
Dopo aver luogo
Ho chiesto
Eh sì
Riempiono riferì su
Parabole schema
Si
Di
Morfologico
Grazie ad esempio niente
Sapendo S.r.l. in sei punti
Queste
Poi mi stanco e che
Si sofferenza solista sono quando si vede quello che è successa la scuola che Londra
Un un quartiere che è stato danneggiato gravemente dal conflitto
Ebbene questa è una vera illustrazione una dimostrazione di quello che è la guerra ci si rende conto così che non è che non sono cifre cartine geografiche ma di quello che succede alle persone
Però per all'interno di una zona di guerra qui chiaramente se guardate dietro di me c'era una scuola di allora
Che è stata demolita è stata distrutta dalle operazioni militari in corso il simbolo di qualcosa che dovrebbe invece essere protetto preservato un poco di apprendimento e di sviluppo delle capacità
Dei giovani queste qualcosa che viene distruttori in questo modo è veramente scioccante perché illustra
Quello quello che deve aver subito questa gente dopo giorni e giorni settimane di combattimenti di attacchi
Onorevole Mungo
No non lo
Uno
L'onorevole
Noi non
Sintetizzo il sottotitolo era in inglese sintetizzo perché i non conosce inglese
Il primo uomo un giovane uomo ha detto che gli era stata distrutta la casa ma la prima volta che era stata distrutta nella guerra del due mila nove il ci aveva messo cinque anni per ricostruirla ed era stata distrutta di nuovo
E cosa si aspettava diceva in ciò all'ala ricostruire o di nuovo
La bambina
Hanno bombardato quella zona dov'era la sua casa si sono rifugiati a scuola
Questa donna ospitata sette famiglie il Papa era richiede l'intervista mi chiedono ma tuo papà mio papà è morto ma è morto nella precedente guerra
E
E poi il Commissario generale spiega della scuola del loro qua che è stata parzialmente
Bombardata
Che l'illustrazione reale di cosa sia la guerra che non è fatta di numeri né di Marte torniamo appunto lo stesse
Ha le stesse cose che dicevamo prima ma la guerra è quello che accade alle persone e fa ancora più impressione che sia una scuola ad essere colpita perché è il luogo dell'apprendimento il logo del dove si va ad imparare
E ed è questo che è più scioccanti ancora nell'illustrare che cosa sia la guerra
E
A questo punto porgo la parola alla Commissario generale perché
Grazie
Preso inciampando signore e signori buongiorno signora Presidente viceministro
Ambasciatore
è un piacere essere qui e dare il benvenuto e salutari tutti gli altri membri del panel manchi colleghe del
Comitato Tricomi citato italiano dell'ombra che sia da Prato molto durante non solo l'ultimo
Completo ma anche negli ultimi anni
Sono due i motivi per cui difficile parlare dopo di lei perché il mio italiano non è a livello sufficiente per poter parlare in italiano
E il secondo motivo è che
Le sue parole infuocate ha trasmesso hanno trasmesso molti messaggi che sono che hanno aggiunto
Che hanno raggiunto il mio cuore e quindi
Quello che posso dire è un grande onore per me essere qui in quest'occasione siamo qui in un Paese che storicamente ha mostrato sempre di sostenere le problematiche
Pro palestinesi che
A dato supporto al lavoro dell'Umbria e quindi esprimo esprimo l'apprezzamento per il lavoro che viene svolto
Qui in Italia il supporto diplomatico e politico abbiamo bisogno del supporto diplomatico ore in ANIE Jorge nel
Nel nei negoziati tra israeliani e palestinesi ed è interessante notare che due dei miei predecessori erano italiano Filippo grande due mila dieci due mila quattordici
Giorgio Giacomelli e dall'ottantacinque al novantuno quindi vi è una forte tradizione di impegno da parte dell'Italia
Con i colleghi italiani che hanno rivestito questo ruolo loro cari i beni sottolineata dei punti importanti sul
Sulla storia infatti fondamentali del ombra che non voglio riportare le ripetere ma vorrei
E a richiamare un aspetto delle foto che che riguarda le fotografie
Poco prima del conflitto in casa abbiamo inaugurato la mostrare fotografica e nell'osservare le varie fotografie sono stato colpito da due cose notare perché vi sono due componenti potenti in tutte le fotografie che sono importanti vanno riconosciuti e quando si pensa i rifugiati palestinesi
E a tutte le questioni che riguardano i palestinesi intanto e molte di queste fotografie mi sono simboli ed espressioni
Di lutto di tardività perdita della casa perde del villaggio
Perdita delle radici dei vicini perdita di amici parenti di reddito e di prospettive
Tutto questo
Ancora forte dopo sessantacinque anni lo troviamo nella nella coscienza collettiva dei rifugiati palestinesi
Quindi vi è un porto forte senso di essere stati di restare le vittime io con ingiustizia storica
Per la quale non è stata trovata ancora una soluzione politica ed
Proprio per questo che esista esiste l'ombra oggi
Non non era nelle nostre intenzioni a essere presente che
Si dovesse essere presenti per così a lungo
Ma di anche un'altra lezione che spesso viene ignorato e cioè che tutte queste fotografie
In queste fotografie vediamo i palestinesi impegnati ad aiutare antitrust palestinesi l'ombra non è un'agenzia che sorta dal nulla
E che si è ritrovata in quella regione è un'agenzia che è intimamente legata alle comunità stesse dei nostri trenta mila dipendenti ventinove mila ventinove mila euro dicendo ottocento sono palestinesi
Ne nel corso delle generazioni viaggiando nella regione ma anche a Berlino Jorge Torino incontrerete sempre delle persone
Le cui i cui genitori o figli hanno studiato nelle scuole dell'ombra che sono insegnanti essi stessi
Ed è proprio quest'altra dimensione della coscienza palestinese che si riflette in queste fotografie vi sono le vittime ma c'è anche l'impegno c'è una determinazione a influenzare
Le cose per il futuro
Sono stati rilevati alcuni punti su Gaza e sugli effetti del concreto più recente non solo nel due mila persone che hanno perso la vita di mille quattrocento civili
Soltanto a casa le cifre sono indicando ma purtroppo i i feriti sono ben più dei dieci mila indicati dalle cifre
Me previsioni sarà tra dodici e quattordici mila se non di più il numero dei bambini e verrà cinquecentoquattro bambini sono stati uccisi
Quindi questi centotrentotto erano studenti delle scuole dell'ombra
Abbiamo tremila bambini feriti ma le cifre indicano il fatto che mille si porteranno i segni di queste di queste ferite per tutta la vita
Questa è un volto della guerra ora al di là della politica dell'io adoro ideologia proprio questa la guerra ed è stato detto così bene da dal Presidente dietro queste statistiche ci sono le persone io per tutto il conflitto
Ho fatto cercato di fare di tutto per non ridurre i palestinesi soltanto a delle a delle cifre delle statistiche le vittime dei conflitti non ci dovrebbero essere nel mondo e quindi ci dovremo impegnare perché per dare un volto a quei destini che sono stati eliminati che sono stati spazzati via con
A seguito poi di questi fatti è facile dimenticare le cifre Ventricelli destini romane è più difficile ignorare le
Ora oltre alla perdita della diretta alle ferite vi è la realtà
Sia cinque mila persone che ed ha dovuto lasciare loro casa su
Uno virgola sette uno virgola otto milioni di persone
Vennero percentuale enorme soltanto nelle scuole dell'Umbra abbiamo dato
Abbiamo accolto
Migliaia
Di
Di positivo oltre diecimila oltre diecimila ragazzi scusate trecento mila persone le cifre sono enorme è enorme
Fortunatamente noi avevamo novanta scuole
Di reti si sono verificati durante l'estate quando non c'era la scuola quindi è stato possibile
Ascoli l queste persone ma questo potrebbe essere
La spiegazione è semplice ma non è stato affatto facile in termini umani è stato un evento catastrofico intenso che nessuno di noi vorrebbe
Dover fuggire dalle proprie case che vengono bombardate quesiti vivere per delle settimane incorre in queste condizioni difficili
Ancora oggi abbiamo cinquantacinque mila persone
Che si sono dovuti a rifugiare nella scuole occhiuti quante ci siano state nella
Concreto due mila otto due mila uno e nove
Sebbene il conflitto sia finito e questo
è perché tra settanta ottanta mila persone settanta ottanta mila persone
Settanta ottanta mila case scusate sono state distrutte completamente o parzialmente questo significa che siamo passati da una crisi di guerra ad una è una crisi di
Di di persone senza casa senza tetto centoventi mila persone senza tetto tetto
Altri Ando solo subito dei danni ma coloro che non hanno neanche una stanza sono proprio coloro che
Ora sono la nostra preoccupazione più immediata il più grande le nostre installazioni di centodiciotto edifici sono stati danneggiati non Rasi completamente al suolo fortunatamente ma dovremo
Già ricostruire la nostra infrastruttura
E c'è anche la realtà che in sette occasioni le scuole sono state colpite dal da l'artiglieria israeliana durante la guerra e
Abbiamo condannato queste azioni esplicitamente e in tre occasioni abbiamo
Abbiamo avuto dei casi cui delle armi palestinesi sono state collocate nelle nostre scuole anche questo l'abbiamo condannato
E quando abbiamo riaperto le scuole alcune settimane fa cento scuole aggiunga anche Asa sono state riaperte
A casa punto eravamo sollevati da un lato
Perché finalmente le scuole sono tornate ad essere un luogo di speranza
E di apprendimento e non di disperazione distruzione ma dobbiamo riconoscere anche che in alcune delle aule della il giorno dell'apertura ricordiamo che io vi erano bambini in cui banche erano vuoti
Cento trentotto non ritorneranno mai alle loro classe ed migliaia feriti non potranno tornare per il momento quindi la responsabilità è un aspetto importante non possiamo
Ripetutamente rivivere la distruzione di tutto senza responsabilità e noi vogliamo da risponde che l'aver le responsabilità siano riconosciuti
E soprattutto possano dove sono state colpite le scuole e durante questi eventi sono state perse vite umane
Naturalmente come sapete viene il convegni il convegno sulla ricostruzione del canale del Cairo
E quando sento messaggi in molti Paesi europei dove si esprime preoccupazione se dobbiamo investire di nuovo
Per Gaza semplicemente poi per vedere che ci
Per andare incontro a delle distruzioni fra due anni questa è una preoccupazione illegittima
Ma devo dire che quando vede una situazione che come come vive la gente come sta la gente sottolineo il fatto che lasciare la popolazione di Gaza ora dopo quest'ultima distrazione
E per tornare alle condizioni precedenti sotto il blocco condivisi sotto l'embargo non riesco a immaginarlo perché già prima di questa guerra
Oltre il quaranta per cento delle persone erano disoccupate sessantacinque per cento dei giovani disoccupati ottanta per cento delle donne disoccupate
E ottocentotrenta mila persone a Gaza
Che ricevano cibo dall'ombra persone che in passato erano avevano dell'impresa e avevano dei lavori dell'impresa di potevano mantenere le loro famiglie non dovevano fare affidamento
Sul sulla o altri nel due mila erano soltanto ottanta mila persone che e dipendevano per il loro alimentazione dai un'ombra quindi vi è stato un aumento di del o di otto Valle volte
Il queste quello che ha significato il l'embargo per la gente delle di casa
Io mio preoccupo del
Del disastro umano l'unico messaggio per le persone di casa e che
Le condizioni su
Con le condizioni dell'embargo rimarranno e dovranno e molti di questi
Sì si abbaglio ma abbandoneranno casa
Perché nonostante tutte le difficoltà negli ultimi anni sono arrestati sono arrestati perché questa è la loro il loro Paese molti sono istruiti non sono persone che vogliono
Dipendere dagli aiuti umanitari vogliono avere il loro lavoro e a Gaza delle condizioni
Attuali anche quelle precedenti dell'embargo non si creano posti di lavoro l'embargo va eliminato per poter far riprendere la vita economica questa tu
è
E per dare stabilità regionale queste quello che va fatto perché ora tutti si concentrano sulla dinamica militare tra Israele e Hamas ma la realtà è che oltre la metà della popolazione di casa
Al di sotto dei venticinque anni
Kelly significa che sono persone che non hanno mai visto un israeliano della loro vita
Un imprenditore di casa mia ho detto prima della guerra mi ha detto io sono un bravo è una brava persone ma
I miei figli lo sono un po'meno
Egli è aggiunto per tutta la vita o lavorato con Israele con le fabbriche israeliane
E ho imparato da loro molto non ci sono sempre d'accordo col loro non ci sono più contatti come in passato ma li conosco ancora tanti di israeliani e capisco le loro paure ma i miei figli non s'non possono capirlo perché non hanno mai incontrato uno israeliano e quindi
Non sanno altro se non Idro anni i carrarmati la distruzione questo paradigma va cambiato se vi sono delle preoccupazioni su un reinvestimento in casa
E perché con la paura che poi venga distrutta di nuova i berberi questo va affrontato da un punto di vista politico
Ci vuole Urbe impegno da parte della comunità internazionale che affronti le problematiche col problema e le politiche che sono alla base di tutti
Questi problemi questo lo dico per il che vedo colleghi conseguenze umane della mancanza di tutto questo anche per noi undici i nostri colleghi hanno perso la vita durante il compito di casa io lavoro
Da venticinque anni in questa agenzia
Non era non avevamo mai assistito alla Terni tardi dei nostri colleghi anche Siria sono venticinque gli operatori che mancano quindi non bisogna dare per scontata la presenza dei di ucraino possiamo
Per il gas non possiamo
Supplire a quanto non viene fatto a livello pubblico politico
E vorrei terminare con alcuni commenti sulla Siria perché è importante don perdere di vista quanta viene lì di non perdere di vista quanto avviene sulle in Cisgiordania
Perché con tutto l'accento legittimo su Gaza vi è anche la verità che questa venga la situazione in Cisgiordania
Non è affatto normale
Le persone vivono che non possono muoversi nei gli insediamenti che crescono la violenza che sorge da tutto questo e la disoccupazione è chiaro che i Sindaci cinquecentoquaranta mila
Rifugiati palestinesi vivono in questo Paese dove
Erano stati accolti bene prima della guerra integrati nel senso che facevano parte dell'economia impegnati attivamente ed ora più della metà si sono dovuti muovere sono dovuta andare come rifugiati nei paesi circostanti
Voi abbiamo parlato degli archivi del senso di
Della perdita delle case
E in Siria abbiamo una generazione di palestinesi che anch'essa deve affrontare il dramma del diversi spostare di dover andare via
Molte persone
A voi Nurra ci chiedono ma cosa succederà alla fine della guerra in Siria i palestinesi ci chiedono possiamo tornare a Yarmuk con gli altri campi questo li segna il
Destabilizza e in un momento in cui gran parte del Medioriente esista
Focalizzando sullo Stato islamico e altre problematiche divi preoccupazione dobbiamo anche affrontare questa questione storica delle
Delle comunità di rifugiati palestinesi
E dobbiamo contribuire a bandirà alla stabilità del
Bene del Medioriente grazie
Grazie al Commissario generale soprattutto per aver riportato ancora una volta l'attenzione sulle persone sui può colti
Una due forse due informazioni perché i
Non lo sa il dodici ottobre ci sarà ancora Cairo una conferenza
Dei donatori a cui parteciperanno leader cancellerie sarà la Conferenza molto importante per la ricostruzione di piazza
L'idea è di raccogliere quattro tale tra i quattro e cinque miliardi di dollari
E ricorda molto un'altra Conferenza questa volta a Sharm El Sheik del marzo del due mila nove che
E in cui si raccolsero almeno si e gli Stati pro misero di ritornare quattro miliardi di dollari
Dunque sembra quasi che la storia si ripeta un'altra informazione che può sembrare un dettaglio invece credo che sia importante
L'agenzia un Rua appunto è legata alla soluzione del problema dei rifugiati palestinesi
E si chiama Agenzia per l'assistenza del lavoro per i rifugiati della Palestina
E questo secondo me sottolinea quello che diceva il Commissario generale cioè il rapporto con la perdita
Nel per i palestinesi è la perdita della terra e la perdita della casa è la perdita
Del delle piante e
Adesso che insidia si vive lo stesso dramma o anche in Agata si dicono del suo stesso che darà mai lasciare di nuovo la terra la casa questo è
Un dolore doppio all'interno del del
Della popolazione palestinese e nell'animo palestinese la Presidente vuol dei neri ricordava il lavoro dei vini giornalisti
Dei giornalisti sul campo
E
In questi in questi ultimi mesi ne abbiamo persi
Ne abbiamo persi un
Un numero
Troppo alto di giornalisti di fotografi
Ma è importante essere sul
Come dire conservatore consumare le suole delle scarpe come si dice nel nostro gergo
Per dare volto e per riuscire
A far scattare l'empatia
Nei confronti delle persone che ci sono di fronte che siano palestinesi o che siano di qualsiasi altra
Nazionalità identità
E quindi qui con noi ci sono due miei colleghi
Lucia Goracci e Alberto Negri
E quindi a questo punto chiederei per Gaza alluce Goracci che è tornata
Da poco da Gaza tirar fuori settimane D'Agata di raccontarci quello che ha visto con l'ausilio di un video
Che spero possa possa partire
Bruscè Goracci inviata della di Rainews ventiquattro lunga carriera per le strade appunto del Medioriente sapeva fare
Suggerirei di vedere il video magari
Nello commentiamo insieme è un video ecco queste c'è già e a questo è inequivocabilmente saggia e a e questo è il tetto di una moschea dice già io da dove dove ci siamo arrampicati per documentare una volta
Conseguita la prima tregua
Ai primi di agosto la distruzione questi sono i cartelli con i quali
I proprietari di quelle case lascia una prima stima dei danni e i loro numeri di cellulare sperando che uno poi arrivi a fare un censimento della distruzione eccole qua numeri di telefono dei cellulari dei proprietari i ragazzi cercano faticosamente di trovare ancora qualcosa che si possa sottrarre
Al nulla all'oblio queste erano case strade perdi saggia Yasha Ciaia che fu diciamo all'inizio ovvero dell'offensiva di terra
Se si riterrà che parte
La notte tra il diciassette il diciotto luglio dell'esercito israeliano insomma della battaglia dice Gioia fu fu davvero pesa antichissima fu impossibile alle ambulanze soccorritori di entrare per giorni raccogliere i feriti in strada in morti
Da dentro le case ci fu la morte di un fotografo palestinese proprio su un'ambulanza morì anche il conduttore dell'ambulanza che stavano andando a dare soccorso e conosce già il via i rifugiati
Nelle scuole dell'Uruguay se non ricordo male era giugno
Serve cento mila persone e ricordo
Quando prima ancora dell'attacco di terra inserire hanno mi senti con targa Clizia starne
Per loro una casa e lui mi disse sì ci stiamo preparando a un'eventuale operazione di terra certo dovremo aprire le scuole si accadrà
Ma ragionata nell'ordine delle decine di migliaia di sfollati ne sono alla fine arrivati trecento mila questi sono ancora gli abitanti che sono tornati questo scenario si è ripetuto altrove
In in in casa perché quello che avemmo il venti luglio c'è già aria si ripete poi accusa
Cane Younis anche la per l'offensiva e di terra del dell'esercito per l'esercito israeliano
è difficile raccontare casa io lo lascerei
Scorrere
Il queste queste immagini difficile raccontare casa
Andando oltre i numeri gliela ricordo uno tra tutti che cita
Forse l'idea dell'involuzione di questi ultimi anni a casa ottanta mila persone nel due mila venivano spalmate da loro a ottocento mila lo sono oggi questo un papà guardate che
Tenta di evitare il proprio figlio a muoversi tra le macerie di un ritorno a casa che evidentemente
Praticamente impossibile la costa della ricostruzione sarà immane
Io però vorrei anche
Tre guerre tre guerre in cinque anni diceva Paola Caridi mai cento
Mille trecento morti la l'ultima operazione piombo fuso
Trecentotrentatré bambini fra loro due mila duecento nell'ultima guerra
Cinquecento bambini tra loro è difficile parlare di Gaza prego Paola Caridi di interrompere la piena se se sarò troppo lunga io però vorrei andando proprio random
A dirvi cosa non è casa innanzitutto
Gaza non è un luogo di predestinati
Gaza non è uso un'espressione che Leonardo Sciascia aveva usato per la Sicilia in reti mi pile
Cioè quello che si fa fatica a a far capire al pubblico ma anche spesso i colleghi a Roma è la situazione che faticano sarà una entità unica
Perché ti dicono beh insomma in qualche modo sulla sono voluta si tengono a Massa ma possibile che questi genitori che raccolgono delle macerie bambini continuino poi a dare il loro consenso a amasse
Sì è possibile anzi consenso ogni guerra aumenta
Però casa non è
Non è una terra di bloccati mi viene in mente una bella espressione di ammira masse unanimi nota giornalista israeliana che scrive per Arezzo e fateli respirare e scopriranno che la vita e più bella della morte
Ecco partiamo da qua
Partiamo dal fatto che Gaza nella storia
Palestinese non è mai stata isolata come oggi dal resto della Palestina
Partiamo dal fatto che da otto anni c'è un blocco che ha ragioni evidentemente politiche ma che incide profondamente sulla vita
Dei palestinesi di Gaza quando è vita semi normale e in particolar modo quando devono fuggire dalle operazioni militari israeliane che appunto piombano sulle loro
Sulle loro sulle loro teste
Gaza faceva parte della vicenda palestinese casa e anzi un'importante crocevia da sempre gli scambi commerciali è un territorio di avanzate di eserciti
C'è un bel libro di un francese Ciampi ha più che dice facile da prendere facile da perdere e la portata ho testé su Gerusalemme e il come dire il bastione da Este sul suo Ezio e quindi insomma
Su una realtà strategicamente molto importante come il canale
Gaza parto da una storia recente ma che in qualche modo torna di attualità perché poi stiamo facendo i conti oggi Medioriente con la caduta
Di cui di cui i confini stabiliti dagli accordi sex picco o quando sulle rovine fumanti dell'Impero ottomano siti segnarono i confini che stanno morendo del del Medio Oriente che stanno scomparendo Ghazi luogo da cui generale alle di sulle macerie appunto del Impero ottomano
Nel mille novecentodiciassette entra Gerusalemme il mille novecentodiciassette anche l'anno in cui la Dichiarazione Balfour
Riconosce agli ebreo il diritto a reclamare un focolare quindi una noce di Stato
In in Palestina quindi è un anno davvero importante davvero cruciale per i destini dei palestinesi in generale di casa in particolare saltiamo ancora mille novecentoquarantasette il piano di spartizione della Palestina case ovviamente asse assegnata allora nascendo
Stato palestinese il nascente Stato e palestinese non nasce nessuno Stato palestinese nel quarantotto cioè il primo conflitto in maggio arabo israeliano
Gaza diventa territorio militarmente amministrato non sarà mai ammesso dell'Egitto
Ottanta mila persone a casa duecento mila profughi palestinesi entrano a casa perché a casa si parla sempre di campi profughi in pretura e dice
E cioè balia perché ci sono gli sfollati palestinesi dentro casa gli sfollati di quella guerra e allora fa particolare suggestione non tutti lo sanno do noi facciamo la cronaca dei lanci di razzi della Striscia di Gaza che colpiscono nasce lo anche Kospi sconosciuto perché sono città che erano palestinesi
Ci sono né i loro nuclei storici resistono quale aggressioni del tempo e anche della mano dell'uomo anche
Delle tracce di questo passaggio
Saltiamo dall'ora agli anni cinquanta
Rapidamente per dire che intanto esce emerge la figura di Nasser
Nell'Egitto da cui anche casa era amministrata che nel mille novecentocinquantacinque quando
Nasser Conferenza di Bandung dei non allineati tramite i cinesi avvicina l'Unione Sovietica prende per la prima volta le armi dalla cecoslovacchi e quindi in qualche modo cambia fronte
Lei Presidente il presidente egiziano passa appunto appare
Alla URSS e a quella che era allora la guerra fredda di fatto le porte del Medioriente quello stesso anno sempre sul bellissimo libro di figli Ruos coperto un
Giovane allora ufficiale la cui storia personale tanto si intreccia era con quella dei palestinesi di Gaza Ariel Sharon è al comando delle prime repressioni della guerriglia che arriva da casa saltiamo ancora la guerra del del canale quando appunto dopo la nazionalizzazione del Canale di Suez sessantatré mano di Nasser Francia Gran Bretagna Israele attaccano l'Egitto
Casa viene ripresa da Israele dopo un anno però con la pressione americana che
Di un'America che è profondamente i vietata da questa iniziativa anglo francese che sa un po'INEA o colonialismo chiede appunto Israele di ritirarsi casa
Quindi torna nelle mani degli egiziani ma la leadership palestinese
Si rende conto che non può più delegare italiana di la propria battaglia guerra per l'identità nazionale nel cinquantanove nasce fatta con Arafat anche lui passato da casa sono di casa
Delle figure importantissime
L'ambasciatrice palestinese forse lo potrà confermare di quella resistenza sala Calaf Abu IARD
Sta lì largo esibire abusi card
Gaza e parte integrante della storia palestinese a Gaza saltiamo ancora perché non vi voglio annoiare nel
Mille novecentonovantaquattro casa generico nasce l'Autorità palestinese ci sono ancora a casa persone che ricordano del primo
La prima partenza di un aereo da una
Aeroporto internazionale che adesso ridotto in macerie quel processo purtroppo fallisce o sono fallisce arriva alla settembre del due mila la seconda intifada
Sharon di nuovo
Il Generale Resce nonché morto a gennaio
Dopo un lungo comma decide di
Ritirare le colonie da casa in un evento traumatico che tutti ricorderete siamo nell'agosto del due mila cinque però attenzione non lo fa concordando il processo di disimpegno con l'autorità
Nazionale palestinese che disconosce lo fa unilateralmente perché non ritiene di avere né i palestinesi interlocutori
Credibili due mila sei rapimento di chi lascia lì due mila sette espulsione in una drammatici stima battaglie di alcuni giorni di Fatah
Da parte per mano di Hamas ridammi ad oggi arriviamo ad oggi
Una realtà in cui casa vive di fatto da otto anni in una situazione da di assedio
Di chiusura che cosa che cosa dire della popolazione di casa perché poi Paola ci invita scendere dai numeri alle persone
La popolazione di Gaza vive
Ha vissuto tre guerre in cinque anni
Ogni volta deve affrontare una rituale che è sempre perché sempre se si ricorda un giorno io ho passato a casa e all'intero luglio
O meglio da quando il nove luglio c'è stata l'escalation sino alla fine di luglio e poi sono tornata ad agosto perché è sempre bene tornare anche quando c'è una tregua
E le danno venga storiche come dicono appunto come dice giornalismo americano sono finite e si può avere più tempo per approfondire
Un giorno o non c'era ancora l'invasione di terra da parte israeliana
La mia interprete una bravissima giovane di ventisei anni quindi una ragazza che
Due anni fa a ventiquattro anni si era già fatta un conflitto e a vent'anni con piombo fuso se n'era fatto ancora un altro mi dice Lucia devo
Devo scappare perché ci sono i miei suggeritori sotto un bombardamento a sud ANIA
A cioè in un quartiere del nord di Gaza Lorans è andata a tirarli fuori il vicino di casa era stato ucciso è riuscita tirati fuori sani e salvi quando tornate le detto Gigi ma perché
Non eravate già andati via visto che
Da due giorni tutte le mattine Toumi dicevi a
Non abbiamo dormito sparavano bombardavano sulla mia sul mare quindi arrivavano anche dal mare e lunga lei mi ha risposto Lucia ahimè provato essere sfollata un giorno cioè non ci dimentichiamo che
Queste sono persone
Che vivono ce l'ho vissuto negli ultimi cinque anni tre guerre guerre vado a chiudere perché perché il mio tempo sta finendo guerre nelle quali non si fanno profughi ora non ci convochiamo legittimamente
Al pensiero dei siriani che devono lasciare le loro case degli iracheni che devono lasciare le loro case la gente di casa non lascia le proprie case per
Che
Neanche nei momenti diciamo di maggiore intensità del conflitto non solo era il se cioè il valico su Israele mancherà faccio il valico sull'Egitto
Si apre si apre pochi feriti gravi la gente non può sfuggire una delle frasi che ti dicono a commento di persone sono morte
Durante il conflitto una delle frasi che a casa ti dicono la morte che stava seguendo cioè c'è questa ineluttabilità
Perché perché c'è una densità demografica altissima perché non si fugge perché anche se si fugge le scuole dell'ONU ne sono esempio sì rischia di essere colpiti
A un'ultima riflessione poi magari non so ci saranno altre possibilità di
Diceva giustamente la Presidente
Laura Boldrini la vicenda di casa si intreccia con quella siriana con quell'aria che Enna
Però attenzione perché son tutte vicende collegate il rischio è che la nostra
Maggiore focalizzazione su quelle crisi porti a dimenticare Gaza ed è quello forse che certi leader politici israeliani pensano e sperano e vi faccio un esempio
Erano case il diciannove agosto quando la tregua bacillo ci furono nuovi lanci di razzi nuovi bombardamenti nuovi morti lo stesso giorno fu ucciso barbaramente fu lei
In Iraq e vi assicuro che è di casa io riuscì a parlare ben poco rispetto a questa più imperante notizia e tuttavia nonostante
La forte radicalizzazione che stanno subendo in questi ultimi anni tanto il pubblico israeliano per quello palestinese
E la difficoltà che hanno i palestinesi di Gaza soprattutto i più giovani e sono la maggioranza a concepire un futuro diverso da quello della guerra di assicuro
Che fa impressione non vedere nelle tabelle degli arabi che vanno a combattere per il divisi se non vedere palestinesi che il numero in cui si vedono per esempio i tunisini
O le altre nazionalità i palestinesi non credono arginate
Amici affermato armato perché ci diate in arabo col dire peraltro
Lo diceva giustamente il con il Commissario generale calendula prima quando parlavamo nell'incontro precedente a questa questa conferenza prendono invece la via del Mare cioè per la prima volta e palestinese di Gaza
Nella loro totale disperazione sono stati tra nata tre protagonisti dei tentativi
Di arrivo e anche tra i morti mi riferisco in particolar modo naufragio del settembre sulle coste libiche pre in morti delle disperate e
Fughe verso l'Europa di cui tanto tanto bene ci ha detto la Presidente Polverini grazie
Grazie grazie riuscì a dimenticare casa ma anche dimenticare Yarmuk
Forse tra le foto che avete visto all'inizio vi era una foto che è diventato un simbolo
Della
Della guerra dell'assedio della chiusura della
Morte per fame ma anche una foto che ritrae una dignità estrema
In questo caso della popolazione del più grande campo profughi era periferia di Damasco Alberto Negri inviato speciale del Sole ventiquattro Ore uno tra di noi giornalistiche più conosce il Medioriente da più tempo ma te la parola
E grazie a tutti voi
Avete visto queste foto questi documentari no sono
Si vedano i volti delle persone e poi ci sono cumuli di macerie
Ma c'è di ovunque là dove finiscono le macerie di Gaza
Piuttosto che quelle dico banane dove sono assediati curdi in queste ore
A me piacerebbe immaginate
Che queste macerie diventassero pietre che rotolano fino ai palazzi del potere che sono rimasti inerti per decenni
Non soltanto in queste ore in queste settimane decenni di inerzia
Vorrei che queste pietre
Murazze ero questi palazzi del potere
Immaginate cosa succederebbe il giorno dopo
Diete scendere per strada
E si chiederebbe ma cosa fanno queste macerie davanti al Parlamento di Bruxelles
Alla Casa Bianca
Accoglie israeliano a quello europeo quello francese
Da dove vengono queste macerie
Dovremmo trasportarle qui
Le macerie del Medio Oriente e portargliele davanti
Tutti i giorni
Dovrebbero per lo meno scavalcare qualche mucchietto per entrare o per uscire
Non hanno fatto nulla
Come
Diceva prima bene il commissario del loro appieno
Qui ci sono ingiustizia storica
Quello che sta accadendo al kazako banner lo sapete bene
Non è
Una questione di un giorno di un mese o di un anno ma di decenni come hanno detto prima
Due popoli
Due popoli come i curdi palestinesi che non hanno uno Stato e alle quali si vorrebbe magari anche togliere l'anima
Perché Tafuri disse radicamenti
Fuori e di
Abbandonare le case di ricostruzione che poi ricostruiscono per un certo periodo di tempo dove si va a finire
Cosa fanno a decidere al Cairo lunedì quando faranno questa cercheranno di sottoscrivere insomma
Dei soldi per la per la ricostruzione andiamo ricostruire il poligono di tiro per Israele
Ma dovremmo per l'avere almeno qualche rassicurazione politica
Certo che dobbiamo fare per certo che bisogna spingere
A ricostruire ancora una volta
Però
Per non buttare via anche le
Propri soldi come si suol dire bisognerebbe anche cercare di avere qualche assicurazione politica
Che questo non venga distrutto l'altra volta
C'è qualche cosa di scusatemi non è soltanto politica ma c'è qualche cosa di criminale in tutto questo sarebbe il sogno della mafia della camorra nel nostro Paese ricostruire bombardare può ricostruire un'altra volta
Ma
Possiamo ancora permettere tutto presto concreto
Tra l'altro adesso con l'irruzione del califfato in questa recante
Stanno sconvolgendo i confini
Ma non solo quello stanno creando altre milioni di masse di profughi prima avrà dava delle cifre
Che sono cifre per difetto purtroppo
Sono di cifre di quelli che abbiamo registrato stimato
No ma
Presepi Turchia rapidamente ho visto cose che fanno pensare che i curdi siamo ben più del milione e mezzo di cui si parla ma molti molti di più
Tutte le città curde sono invaso il centro di stampo l'invaso di di siriani
Ci sono quelli che hanno qualche soldo che sono negli alberghi ma ci sono quelli che stanno per strada che la carità
E tutte le città turche sono così
E da cubane che cosa
Arrivava la toga arrivavano altri profughi
E sapete che cosa hanno fatto i trucchi
Martedì scorso io stavo entrando cubane da un piccolo varco di confine insieme un curdo chiama aiutata girare e checkpoint e quindi
Siamo entrati dentro tre quattrocento metri si vedeva cinque seicento metri le prime case dico pane
A un certo punto ci siamo spaventati mi sono particolarmente spente avrò sentito un grande rumore di Cingoli che spero di avere ottenuto che dietro di me
Ci fosse un carro armato turco i turchi non vanno per il sottile lo sapete o no ho letto ma
Adesso quasi farlo fuori invece mi sono portato
Era quello che
Invece un più uno oppure dose verrà
Turco che stava scavando un vallo lungo il confine profondo un metro un metro e mezzo in modo che così se i profughi curdi fossero arrivati con le auto
Precipitarono dentro col muso delle auto nel Vallo
A che cosa servirebbe perché gli americani si oppongono per il momento almeno
Alla
Zona alla buffer zone alla zona cuscinetto
Perché lo scopo è molto semplice
è quello di creare dentro il territorio siriano nella zona curda una zona
Buffer
Dove infilare dentro i profughi siriani che sono arrivati in Turchia
Quindi riportarli nella zona siriana in una zona curda
Così prendi due piccioni con una frana ti liberi di un po'di profughi e in più
Cambi la demografia di quella parte dico banane che so cubane trecentottanta villaggi è un distretto grosso c'è un milione e duecento mila abitanti in quell'area e non pochissimi
Quindi cosa succederebbe che si curdi tornassero a cubane troverebbero
Nuovi campi profughi fatti però da chi Dahbi
Doda curdi
Eccoli quindi si cambia il bilanciamento demografico della storia
Quello che sta accadendo oggi in quest'area e che aggraverà ancora di più
Il problema dei profughi palestinesi e i dei profughi come dire storici perché vogliamo dimenticarci degli iracheni ma li abbiamo capacità di centinaia di migliaia di abitanti dentro Damasco non è un posto sulla Luna
Non è una tendopoli
Sono case di concreto cemento che sono continuate a costruire per anni per decenni eccetera e che c'era andato ad abitare
In quelle case negli anni Marolla dati anche i profughi iracheni che scappano dalla guerra del due mila e tre
Quelli che venivano dalle che scappavano tende dalle stragi settarie dei massacri
Si era riempite
Kharbouch non solo di palestinesi ma anche di altro
E quando è scoppiata la guerra civile
è scoppiata la guerra civile che dentro i palestinesi tra coloro che sostenevano la rivolta e quelli che sostengono passa
E hanno cominciato a spararsi
Ma non da soli con la partecipazione anche degli altri gruppi jihadisti che intanto sono entrati dentro
Egli ha chiuso siriano sapere cosa ha fatto
Più o meno a quello che fa l'esercito turco dall'altra parte la dedico banco ha fatto un cordone militare intorno e di sicurezza e sta a guardare che si massacri no
Cayard mucca
Hanno trovato le teste decapitati messi sui cofani dell'automobile anche lui se ne parla poco se ne parla di meno se ne parla perché
Così forse ormai è una tragedia come dire purtroppo scaccia l'altra
Scaccia l'altra e anche questo è un aspetto un risvolto politico prima lo diceva
Non riceva anche luccicano
Cosa ci vorrebbe
Ci vorrebbero che le tragedie anche dello Stato islamico attuale potesse riparte modo rendere
Forse più accettabili le tragedie che vengono provocate a casa
Questa è la storia ci sono massacri più bar degli altri massacri un po'più gentili nero
Cioè questo è un po'la situazione in cui ci troviamo
Noi che oggi
Quindi
Purtroppo la tragedia sarà
Anche per la per loro il dover moltiplicare gli sforzi voli moltiplicare anche la raccolta di danaro perché questo serve
Parliamoci chiaro bisogna metterci mano al portafoglio le chiacchiere
Non bastano e non è di chiacchiere già ne facciamo fin troppe ma troppe
A meno che non facciate quello che vi suggerivo all'inizio andate a casa prendete questi delle macerie portate da casa un prezzo di macerie in tasca per uno
E portiamo glielo davanti i palazzi del potere paghiamo davanti a tutti costoro e stanno inerti a guardare questa tragedia
E guardando adesso anche questa del popolo curdo
Essi stessi quindi riferisco quello palestinese etc no
Promesse di Stati fatte nel mille novecentoventuno poi cancellate potuto riproposte
Popoli anche strumentalizzati divisi si è giocato tra le loro divisioni niente qui ne sono innocente
Ecco non mi è venuto in mente di guardandoli no
Che come diceva prima anche Laura ormai questi lottano prima
Sul loro territorio e devono scappare perché magari inseguiti da tragedie
Col fucile puntato alla schiena potevano affrontare anche
Anche la tragedia del mare
No
Mantenimento e quella frase
Io dedicherei e palestinesi curdi e a tanti altri popolino frasi che diceva voi che siete uomini sotto il vento e le vede non regalate terre promesse a chi non le mantiene
E quindi i tempi di promesse mancate sappiamo chi nove chi non le ha mantenute sono troppi
Dopo tante descrizioni adesso le conclusioni
Lapo Pistelli dice il ministro degli affari esteri
Prestazioni
Dopo una polpettine ai per tre
All'onere garbo desidero ringraziare vuoi per la presenza la Presidente Laura Boldrini per avere in qualche modo promosso assecondate ospitato questa
Iniziativa che fate un'occasione anche per rivedere un po'di amici e Alberto Laura Paola di rivedere dopo una settimana il Commissario generale delle dell'UPA dopo la settimana io perché se delle Nazioni Unite
Ma io partirei da una pistola che Alberto che scrive per un giornale importante diciamo dei poteri forti però nasconde un animo rivoluzionario
No e i fatti ma nemmeno io
Nemmeno io
Ci ha invitato quelli a far rotolare un po'di pietre davanti ai palazzi del potere questo palazzo del potere per definizione pavimento no questo questo qui a Montecitorio è il luogo che credo una buona parte dei ragazzi in sala ma anche dei cittadini normali assocerei dei psicologicamente alla parola casta automaticamente siamo nel cuore della casta siamo il Parlamento italiano
Anche io inizio condividendo con voi un non una valutazione politica ma una un sentimento che è il seguente
Nei palazzi del potere che visti da fuori la definizione che facendo riferimento all'inglese ci verrebbe più comodamente attaccata e quella di essere tutti before privilegi
I super privilegiata la casta vuol dire questo io credo che per minimi in modi molto diversi chi ha parlato da questo da questo tavolo e io però mi unisco con la mia diversa responsabilità che è quella di governo ma rispetto a chi descrive racconta analizza
Ho lavora nelle agenzie umanitarie come Pierre io francamente rispetto allo scenario che è stato descritto e e alcuni aspetti descrizioni raggiungerò anch'io mi sento più che come un privilegio Händel paure
Cioè dopo o un altro conto è il complemento ATO stato d'animo cioè quello di di di rendermi conto che sono diciamo così per il perito riuscendovi dall'inglese al dialetto al vernacolo un varco cucchiaino svuota la piscina se basta la piscina come espressione
Questo è stato un anno orribile e non è ancora finito per le relazioni internazionali per la politica internazionale perché basta guardare a collegare sulla carta geografica le notizie che qua e là a ritmi alterni spuntano dalla carta stampata e la televisione per capire che
L'Italia
Italia nostra regione vive affacciata altro che retorica sul Mediterraneo mare di pace verrebbe da dire o sull'aspirazione debite a mare di pace vede affacciata su un arco di stabilità e di crisi
Che comincia dalle coste dell'Oceano Atlantico in Africa mi riferisco ai Paesi dell'area sei Leana al Mali per fare un esempio Rossi
Quei per questo corridoio di cinque mila chilometri che il Sella fino al Mar Rosso
Toccando una serie di Paesi dove la porosità dei confini fa sì che quel corridoio ossia colui o di transito e di spaccio di tutto ciò che è vendibile spaccia delle oggi ostaggi pezzi di ricambio razioni alimentari armi deroga
Benzina tutto quello che si può vendere comprare
Attraverso un'aria di stabilità per eccellenza che il corno da cui origina grosso modo più della metà dei flussi che arrivano da circa un anno sulle coste italiane e attraverso le cose italiane arrivano in Europa
Quindi mi riferisco a paesi la prima componente degli arrivi negli ultimi dodici mesi arriva dall'Eritrea ma nei primi cinque posti trovate il sud Sudan la Somalia cioè luoghi da cui si scappa
Per guerre domestiche per guerre regionali o per guerre globali o per guerre asimmetriche guerre contro movimenti terroristi
Si prosegue attraversa il golfo dove vi sono
Tensioni latenti e tensioni evidenti tra quelle vivente ci metto la crisi ancora non risolta dello Yemen
Per risalire attraverso l'Iraq
Verso quell'alta grande Ariatti ormai ASP comincia talvolta scopo di confine che abbiamo AFPAK
Non a caso Afghanistan-Pakistan perché la linea durante questo periodo anche non avere qualche pezzo storico
Commessa più o meno a metà tra due aree tagliando i pashtun gente che si sente appartenere allo stesso tipo identità un po'gli ha fatti diventare i pachistani un po'afgani
Una grande banana se mi consentite l'espressione che parte dall'Oceano Atlantico arriva fino alle soglie dell'India
Basterebbe andare un pochino più in basso per scoprire che i problemi non sono finiti perché se vado del West Africa del Golfo di Guinea parlo di Ebola ad esempio dove tira diciamo con cinquanta minuti vado a riferire in Senato
Teresa stiamo vivendo questa situazione è retta da un anno dove tutte queste guerre o questi conflitti o queste crisi
Hanno sovente intensità diversa e magari una causa occasionale attori diversi ma c'è un oggettivo effetto innesco che crea un'area di stabilità che ha pochi precedenti almeno negli ultimi anni
Del nostro lavoro del nostro impegno ripeto quando non ci si mette l'uomo ci si mette la natura
O sottovoce o sotto
Le spoglie invisibile silenzio dei virus penso Ebola o sotto la soglia dei delle catastrofi naturali cambio latitudine e longitudine penso all'anno scorso abbiamo terminato più o meno un anno fa occupandoci del tifone aria nelle Filippine
Sono sempre uomini anche lì Candela titoli osato uomini anche lì
Allora è un anno orribile ed è un anno orribile perché poi tutta questa cosa come accennavo prima facendo riferimento al Corno d'Africa mette in movimento le persone perché io ho molto apprezzato il la popolano tra la l'analisi
Identitaria che spinge chi a Gaza
Anoressici finito per caso non volle ce ne andare via se poco non è necessario ma di sentirsi legati a un territorio appunto il senso della perdita
Ma in realtà in molte di queste crisi la prima reazione scattare evidentemente e non è un caso che bisogna arrivare
Perché diciamo censendo le persone che toccano le coste italiane se non ricordo male al settimo all'ottavo gruppo nazionale
Che deve da un Paese che immagino scusate non è una presunzione la mia molti di voi farebbe una grande fatica a collocare su una carta muta nel continente africano che ricambia
Strisciolina piccola piccola piccola così nel Golfo di Guinea per arrivare altre Motolese dove la motivazione la migrazione è economica
Vado perché evidentemente c'è con Futuro diverso tutti gli altri Paesi che precedono sono tutti i Paesi che danno l'ICI non flusso che ne dovremmo correttamente definire come di potenziali richiedenti asilo non di migranti non di migranti economici di gente che scatta
Scappa il primo è quello di tre il secondo è quello del conflitto siriano
Non è un caso io l'ho trovata molto forte molte molto icastica come tutte le immagini adottate dal dal ponte Filatova Francesco che pochi mesi fa
Papà Bergoglio abbia menzionato quesito della terza guerra mondiale un pezzo alla volta borsettine alla volta perché non è una pezza ora mondiale ma l'immagine forte fa capire del grande sul movimento che è in corso
Fatemi dire anche in questa considerazione introduttive ma molto brevi inutile finale al tempo stesso che la cosa a me colpisce avendo del mandato geografico assegnatomi diciamo una buona parte di queste zone di cui sto parlando
Anche la diversa percezione che ne abbiamo dei numeri che è un tema su cui io ritornerò
Tre anni fa se non ricordo male nel primo anno della cosiddette primavere arabe quando l'Italia fu investita da un primo e anche anomalo flusso devo dire
Di persone che scappano dalla Tunisia poi nel momento della rivoluzione alla fine dell'anno furono trentacinque mila
Nel linguaggio politico poi ampiamente che già ad una comunicazione non si ebbe situazione a dire ce la siamo davanti a un'invasione biblica
Quando io parlo di non trentacinque mila persone ma delle centocinquanta mila che sono arrivate all'ultimo anno in Paesi africani che vedono movimenti e flussi di milioni non lo capisco ma sono europeo alza le sopracciglia ma siamo abituati a due livelli di scala di movimenti di persone che sono letteralmente incomparabili
C'è tutto anche del modo con cui noi pesiamo quelle tese quelle quelle pietre che rotolano dai conflitti
Hanno un peso diverso qui e hanno un peso di persona
Perché non è facile perché il nostro lavoro e lo voglio dire con molta franchezza ciascuno di voi risponde a una sua opinione pubblica ad esempio possiamo essere molto troppo poco generosi
Con i conflitti che infiamma del Medioriente ma è evidente questo l'ha detto non mi ricordo se Paolo Alberto noi aiutiamo i Paesi dello squillo del siriano appagare la crisi è lì
Il dibattito su cosa l'Europa poteva fare per prendere
A bordo una parte di quel carico si è limitato diciamo al tema dell'assegno da firmare
Perché è un tema troppo complicato quello della
Apertura rispetto a un carico di solidarietà e di un sistema di protezione di asilo che cominciasse a parlare non di numeri ma di persone
Cioè quante persone possono arrivare su quante persone siamo in grado di scommettere per
Dei costi di un progetto di vita dibattito molto difficile però ciascuno deve rappresenta dell'opinione pubblica e delle sensibilità profonde quindi ha ragione Piero il cui mestiere non invidio
C'è una fatica dei donatori
Io dell'ultimo hanno partecipato a nome del Governo a un certo numero di conferenza dei donatori
Talvolta sono un successo nel senso che la soglia che viene stabilita in qualche modo viene centrata talvolta rimaniamo molto al di sotto della soglia richiesta complessivamente le Nazioni Unite denunciano che c'è un gap valutabile in centinaia
Di milioni e di miliardi di dollari fra all'insieme delle crisi umanitarie che sono aperte e la capacità della comunità internazionale di rispondere
Con la propria con la propria virgolette generosità
C'è una fatica dei donatori c'è una crisi economica anche da queste parti d'Europa e noi tra l'altro dico alla Presidente Polverini da qui a
Pochi giorni per non di poche settimane avremo la discussione principe dell'autunno
Documento di economia e finanze legge di stabilità dove un Paese trasforma le sue priorità politiche i numeretti
E qui stabilisce quanti numeretti vuole mettere sulla scuola sul lavoro sulla politica estera sulla cooperazione e lì c'è l'esercizio di coerenza e
Massima di difficoltà al massimo della politica e la selezione la priorità e delle priorità
La trasformazione del nostro portafoglio quello pubblico quello vostro
Che qui sia amministrate delega democratica in scelte politiche
Tema su cui non siamo molto interessati anch'io mi sento molto parte in causa evidentemente per il tipo di di delega che io
Ecco io mi sono chiesto che mi sono fatto questa poi far farò diciamo naturale di riflesso di rapida
Io credo tutte cerco di capire perché c'è anche questa nostra fatica perché
Il rischio forse di un incontro del genere come dei di molti incontri a cui
Partecipo in questa in questo tipo di argomento è che cui ha preceduto convertito
C'è chi è venuto qui ha già fatto una scelta interessato ha capito il cuore sia smosso ma siamo avere parlare fuori Donati e qui chi è qui già un'idea celasse no non spendeva alcune ore della mattinata venendo a sentire parlare noi di piazza di Siria
E io mi sono fatto l'idea semplicemente perché ho o come spero tutti voi una cerchia di amici che non corrisponde semplicemente ai colleghi a quelli che la penso nella stessa identica maniera perché altrimenti se le banche un po'noiosa la vita
Che ciascuno di noi abbia poco anche psicologicamente una soglia di rimozione del dolore
Cioè ci sia un momento che il quale si dice io di più io dico io le posso ascoltare qui fermo non ce la faccia fare apprende a prendere tutte addosso
E quindi c'è una forse esigenza di sopravvivenza psicologica dell'essere umano di cercare di allontanare quello che non può sopportare
Che si sposa con quello che talvolta fa il sistema informativo Mediaset e tutti i giorni fa il sistema mediatico sì c'è la Siria non c'è grazie se c'è casa non ce la sigla se ceffone non c'è lo sbarco se ce lo sbarco non ci può essere folli
Perché non si può mica fa tutti i giorni sessanta pagine di politica estera contando di per due pagine tutte rese sono aperte
Per quella vicenda accendiamo e spendiamo la luce Piero agosto in Kurdistan
Ho fatto fatica lo dico sempre a raccontare ai gli operatori sono al di là dell'informazione gli italiani e quelli che seguivano che noi eravamo lì a cercare e poi l'abbiamo fatto di
Mettere una linea supplementare di aiuto
Al Governo regionale curdo che si faceva carico dello flusso delle minoranze in corso di sterminio Jesi destino calde eccetera dalla PAT rivive da Mosul
Ma che da tre anni contiamo assistere la luce non si è mai spenta il Governo regionale curdo che assiste duecentocinquanta mila profughi istriani sul proprio territorio non è che una crisi
Specie quell'altra restano accese talvolta una in una crisi è illuminata dei media un'alta
Finisce in un cono d'ombra ma quelle crisi restano tutte attive in contemporanea
E questo rende il nostro lavoro onestamente più complicato
L'Italia fa il suo io onestamente mi sento di dire a me di questo campo e non perché vedo qua e là per la sala con i colleghi del Ministero che lavorano con me in questo settore Italia il solo fatto noi siamo il terzo donatori in Siria il terzo europeo l'ottavo a livello mondiale certo ci sarà grande distacco fra la nostra medaglia di bronzo e la medaglia d'oro d'argento di chi dona molto più di noi ma mi non abbiamo neanche
Il capitolo di bilancio che altri Paesi hanno saremo al Cairo il dodici di ottobre tra pochi giorni anch'io sono stato nelle scuole che ho visto adesso distrutte nelle
Delle diapositive nelle forme le foto che avete visto frenato alcune
Di nostra diretta costruzione
Chi comanda Ser al di là del confine certo ente
Pier sacche siamo stati in passato forse dei donatori più importanti ma siamo ancora dei donatori importanti condurrà perché c'è un legame di antica amicizia fatemi dire poi finito con questo la
Terminò con questo di vicinato regionale voglio dire con queste cause
Però io voglio anche dirvi una cosa che a cui tengo vorrei che fosse
Sempre presente
Noi attingiamo
Allo stesso serbatoio d'acqua sia quando parliamo di cooperazione allo sviluppo sia quando parliamo di emergenza
Vorrei che ad esempio una nota aggiuntiva che portaste con voi nella vostra memoria e che
Nell'anno che si affaccia per essere l'anno cruciale della della revisione dell'agenda sullo sviluppo e quindi
Povertà vaccinazioni lotta al cambiamento climatico eccetera eccetera eccetera
Tanto più questo anno orribile drena risorse sull'emergenza quantomeno le lascia sullo sviluppo perché il sabato è lo stesso
E più crisi si aprono e meno resta per le l'attività di promozione di un modello di sviluppo diverso
è la stessa dispensa che si mangia più da una parte si mangia devono dall'altra e questo per me è un problema
Perché la crisi colpisce direttamente anche su quello ci permette di lavorare peggio e meno su invece a quel modello alternativo ordinato di sviluppo dovremmo promuovere al di là delle situazioni di conflitto o di emergenza
Due considerazioni politiche politiche su Palestina insidia
I palestinesi sono nelle crisi umanitarie
L'idea che mi verrebbe da dire i paria dei paria perché per un verso hanno un privilegio hanno qualcuno che se ne occupa per mandato da sessantasei anni
Per l'altro ma dalla sala dannazione ad esempio i profughi palestinesi che erano già profughi in Siria che vengono via dalla Siria che sono ospitate in Libano
A differenza dei siriani che vanno in Libano non possono lavorare non hanno il diritto al lavoro hanno il diritto di essere assistiti da Piero ma posso lavorare è uno status credo gli ha riconosciuto
Quindi la prospettiva di chi nasce oggi con quelle che entità per molti almeno fino ad oggi è stato così ecco di vivere
Avendo come proprio orizzonte permanente non transitoria di un campo profughi
Provate a mettervi coi vostri piedi in quelle scarpe per un mesetto e pensate di farlo per una vita intera cioè di nascere crescere con la prospettiva di essere il profugo tutta la vita e voi capite che
Il tema non è soltanto paritario buona pesantissima implicazione politica evidente pesantissimi implicazione politica
Io credo che la politica oggi abbia al limite delle due-tre evidenti sfide ma somma su tutte note attiene da questa parte d'altra parte del tavolo quindi lo faccio soltanto per dare dignità a ruolo
Politico che mi compete nelle conclusioni noi andremo a gambe andremo al Cairo ma è evidente che dobbiamo rompere questo ciclo distruzione costruzione
Marotta una possibile andare a una conferenza che semplicemente apre il portafoglio fa ricostruire con un po'di cemento quei condomini e poi fra tre anni siamo punto e accapo
E onestamente il cessate il fuoco e l'accordo raggiunto un accordo che ancora deve essere molto molto riempito nei suoi termini politici cioè come noi come non riprodurre come invece attualmente
Le stesse identiche conduce libro che i perché hanno diciamo creato che quella casa che tutti voi avete raccontato nei vostri viaggi
Secondo eccome riconnettere i fili di un negoziato che oggi non c'è non è soltanto Piazza e quello del famoso metta il processo di pace
Di Medioriente dove i negoziatori hanno cominciato a vent'anni a negoziare a Oslo e oggi sono sulle soglie la pensione con contributi regolarmente pagati e hanno fatto di mestieri negoziatori di questo reato che non è mai arrivato
E ed è purtroppo io lo dico con perché diciamo oggi l'animo atto intende tende al malinconico degli ASCO
Dato
Che purtroppo la gente nell'agenda questo punto non è alto non è alto né a casa israeliana e non è il Fondo Alto neanche
In casa palestinesi dove entrambi i campi a nulla delle dinamiche da affrontare molto molto rilevanti Israele questo tema non è constato oggetto delle ultime campagne elettorali mia destra da sinistra pronunce
è sostanzialmente espunto dall'agenda
Ma anche in casa palestinese la logica faticoso della riconciliazione fra Fatah e Hamas
Insomma ha creato negli ultimi anni delle dinamiche per niente facile che sono state descritte
Per cui oggi manca il campo di gioco e io devo dire che dato che l'Italia ha sostenuto col cento per cento della propria intelligenza politica della pedagogia
Il credo dodici viaggi e John Carey ha fatto in meno di un anno dei negoziati riservati questa volta
Il cui fallimento era come tasse come sempre pro domi con lo scopo del ciclo di violenza
Ma sappiamo che oggi va fatto il massimo della fatica per riportare le parti nuova senza quel tavolo ogni volta abbiamo detto e l'ultima volta e l'ultima volta ogni volta speriamo che non sia l'ultima volta però fatemi dire sempre la platea informata
Che c'è
Un elefanti in Rome che poco io soltanto con leggerezza anche se l'elefante pesante
In conclusione
Ed è il fatto che la dissolvenza che in gergo della cinematografia e molto lenta ma in questo caso molto veloce lo schema concettuale di Osimo due popoli due Stati
Dove la situazione di fatto sul terreno sta evolvendo in modo tale che sempre più complicato anche con la migliore delle intenzioni politiche garantire continuità territoriali è suo territoriali ci copie sessantasette tali da concretizzare questa prospettiva
E ogni crisi rende sempre più difficile il raggiungimento di quel
Risultato
Una parola sola sulla Siria molto rapida qui avete già detto tanto lì siamo davanti a una crisi tutta diversa lo spillover e regionale noi lavoriamo in tutte e tre i paesi più colpiti Kurdistan iracheno Giordania Libano io non non perdo occasione cambia soltanto la percentuale
Di ricordare
La reazione letteralmente eroica generosa la chiamiamo resilienza da questo punto di vista
Dei libanesi i quali come è stato ricordato se non sbaglio a Lucia forma forse faccio confusione io a froda o dalla Presidente Boldrini affronto da popolazione poco superiore ai quattro milioni di abitanti quattro e mezzo secondo le stime più
Importanti fra profughi registrati registrati e profughi formali siamo che il milione due milioni e mezzo e io dico sempre mettete questi numeri in salsa italiana cioè vuol dire che noi abbiamo no abbiamo venti milioni di persone da noi
Venti milioni per i quindici e venti milioni non trentacinque mila
Non centocinquanta mila di transito no quindici milioni di persone in Italia questo ciò che libero sta affrontando negli ultimi due anni e mezzo
E dato che non vuole ripetere un'esperienza che ebbe delle conseguenze politiche cioè la campi distrazione dei profughi come successe con i palestinesi gli anni Settanta
Perché poi le tensioni deflagrare uno in Libano
L'idea è che ciascuno ospita come quote qui chi visita in Libano trova nella parte la teca ma non soltanto lì ma anche in altre aree meno vicino al confine
Trova la casa libanese col giardinetto e del precedente persone giardino vedevo lì attaccati all'acqua del DDT di chi abita
Perché l'unico modo cioè se ci si cerca di integrare in questa in questa condizione una una roba assolutamente pazzesca vista con occhi europee vista con occhi occidentali
E aggiungo una cosa che
A un altro impatto sulle persone perché qui parliamo di impatto umano perché mentre dicevo prima il palestinese
Ordinario quello dice Nino quello di Gazzo quello dia di di di di di dei campi profughi che sono sparsi in altri Paesi contermini nasce nel campo spesso la prospettiva di rimanere nel campo
I dispieghi i siti profughi siriani sono coloro che hanno fatto invece in in un arco ravvicinato di tempo tutta la via luci delle dubbia crucis degli interventi su questo adesso cioè avevano lavoravano Omes vivere hanno prima sottosella dei parenti poi hanno venduto qualcosa per pagare la tappa successiva poi hanno perso qualcuno nel conflitto possono risposta ad un'altra volta quando arrivano a varcare il confine
Non c'è più niente
Ha venduto tutto hanno perso qualcuno hanno consumato la loro vita un pezzo alla volta
Cioè una è una discesa agli inferi diciamo fatta nell'arco di pochi anni e tutto questo e termino a produce un effetto sull'agenda cioè l'effetto che mentre convenzionalmente o realmente il tema israelo-palestinese è sempre sempre stato da quando io avevo i capelli diciamo sì al liceo
Argomento di ogni conversazione come aveva convegni Dario arabo o di un Paese del del mondo arabo tutto nasceva da lì tutto partiva da Lino di colloquio oggi l'agenda sposta Dash
Insisto in primo piano e sposta in fondo o comunque mette più in basso irrisolto conflitto israelo palestinesi sì perché in fondo si tende a dire ma sono sempre lo stesso conflitto quindi ecco l'accanimento con chi già è in una condizione
Come dire di sofferenza che colpisce due volte
Cerchiamo di fare
Quello che possiamo sia a livello bilaterale sia nel contesto europeo e io spero veramente una una voce di amicizia una voce anche però che la sua vita politica
Che la felice designazione di Federica Mogherini
Come Alto rappresentante riesca anche a spostare un po'più a sud l'agenda della politica estera europea
Cioè la fa faccia vedere il Medioriente il Mediterraneo con degli occhi più vicini più interessati più amici ma sono sicuro di questo
E però voglio dire a voi visto che mi capita Mario Ford lavoro anche ogni tanto però mi
Mi è capitato un paio di giorni fa di fare qui alla Camera
Un'iniziativa molto interessante sui curdi che sono stati menzionati
E quindi su questo dato per cui tu hai ricordato gli accordi sex dico se si va leggermente Pillar con gli anni etnia diventi del secolo scorso abbiamo espletato il sei per di Losanna che sancito una Turchia moderna ecco
In cinque anni la grande diciamo così spartizione diplomatica geopolitica patrocinata agli europei cioè Persiani arabi e turchi
Privo di una potenziale statualità i curdi che però ci sono entro parecchi milioni e vivono sparsi in quattro Paesi e sono oggi considerati come dire una delle importanti bastioni possibili resistenza esiste il PID in una parte della Siria
I curdi iracheni che sono stati propedeutici a tenere in piedi badate miracoli caricassero resistenza e in una posizione diversa ma molto numerosa i curdi turchi più defilati di CUB iraniani
Ma insomma si è parlato di quello domani c'è un'altra iniziativa al Senato su questo stesso tema domani mattina con l'energia la Farnesina faremo una discussione sull'intervento umanitario io domani sera poi chiudo Vaticano più o meno insomma da quelle parti lì
Discutendo il sul l'ultimo numero di Limes del califfato l vedere Khalifa quindi son due giorni non si parla d'altro
Perché no ecco io facendo pubblicità per gli eventi dico soltanto questo abbia bisogno di fare come dire autrici di consapevolezza di
Far capire a chi non è qui
Perché questa cosa non può do riguardarci e io me la cavo una battuta denunciamo la Finlandia noi siamo l'Italia
L'Italia agibili geograficamente lo si può permettere di pensare ad altro
Perché non soltanto le persone di cui parliamo sono persone e la politica in ultima analisi ha sempre e solo a che fare con le persone queste persone hanno una caratteristica in più per noi sono i nostri vicini grazie
Grazie a tutti