Intervista a Roberto Rampi sulla politica trasnazionale dei Radicali e sull'uccisione di Saddam Hussein

Io che intanto credo che la Procura di radicali sia una cultura fondamentale io mi riconosco in un pensiero
Di matrice liberale di sinistra e quindi
Mi ritrovo in questo filone in particolare l'iniziativa traslazione del Partito Radicale chi
E importante intanto in quanto transazione credo che oggi la politica si giochi soprattutto su terreni transazionali questo tratto una grande intuizione del partito di Marco Pannella in tempi
Peraltro molto in cui questo forse era molto meno chiaro in più
E cioè che se l'economia ormai e si sviluppa le sue scelte in un campo transnazionale anche la politica si deve attrezzare su questo c'è ancora moltissimo loro lavoro da fare
E non non
Non nascondo che
L'impostazione libertaria nel partito transnazionale la tutela dei diritti civili la tutela delle minoranze e nel mondo in termini di di battaglie per i diritti quindi non
Di occuparsi qualcuno perché scaffale perché ha bisogno è una cosa importante ma come crescita della democrazia reale nel mondo è un tema in cui mi ritrovo percorribile recentemente c'è stata un'importante battaglia quella che riguarda la chiarezza sull'entrata in guerra Tel della della Gran Bretagna degli Stati Uniti in Iraq ha seguito questa battaglia l'impegno della della missione a Londra
Sì assolutamente sì io allora ma ritenevo tre cose sono assolutamente convinto che si chi si i Paesi in particolare i Paesi europei
Avessero avuto un ruolo diverso si sarebbe potuto evitare quella guerra esporsi si sarebbe potuto lavorare all'esilio di Saddam Hussein
Tra l'altro questo passa anche poi per un
Per un tema di di grandi
Talora e che è quello occhi dell'associazione radicale Nessuno tocchi Caino cioè
Io credo che sia stato
Un grande errore quello
Uccidere Saddam Hussein intanto perché non con non può contribuire a chiarire
Quello che accadde in Iraq per tanti anni ma anche per un principio fondamentale che
è un altro dei temi per cui sono iscritto al partito e cioè la battaglia contro la pena di morte
E la pena di morte va combattuto proprio quando tutti ritengono colpevole qualcuno è proprio lì che si misura capaci tutti gli eredi uccidiamo qualcuno perché in fondo potrebbe non essere colpevole con un uomo come Saddam Hussein che doveva essere giudicato dalla politica nella storia e condannato
Però non nessuno essere umano deve essere ucciso e quindi sono assolutamente convinti quella sia una battaglia giusta
Anche perché in quella dinamica in quell'intervento si è migliorato un grande tema che secondo me forse non non è ancora chiaro a tutti che fondamentale per la valutazione della democrazia moderna cioè quanto la mistificazione
Il quanto la costruzione di notizie che non esistono
Può a condizionare l'ho le opinioni pubbliche far sostenere delle delle questioni che in realtà non esistono le famose prove fumanti
Che vennero portati all'ONU sulla prova che non sono mai esistite i però ci fanno capire quanto è possibile oggi con i media come sono organizzati far credere come veri dei fatti che in realtà non sono mai esistiti