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Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale un saluto da Enrico Salvatori studio
La settimana che appena trascorsa ha ospitato sui quotidiani italiani su le principali testate di informazione
Numerosi titoli e dibattiti sui temi dell'ambiente del territorio tutto ciò è accaduto comprensibilmente
Perché come tutti abbiamo potuto notare
Anche solo accendendo la televisione i fenomeni di dissesto idrogeologico quindi le frane gli allagamenti le alluvioni hanno martoriato con una
Intensità che per qualcuno non ha avuto precedenti la nostra penisola
E forse è proprio così non c'è stato un momento nella storia di questi ultimi anni nel nostro Paese
In cui questo fenomeno aggravato da sessant'anni di urbanizzazione selvaggia senza regole si sia fatto sentire con così tanta prepotenza da nord a sud della penisola ecco che cosa è accaduto in queste ultime settimane è un caso che
Contemporaneamente siano straripa di fiumi che attraversano gran parte dei territori italiani così tutti insieme rompendo
Agli argini e mostrando tutta la fragilità delle nostre opere anche di messa in sicurezza del territorio
Noi oggi
A queste domande
Proveremo rispondere dando appunto un'occhiata agli interventi che hanno che hanno occupato che sono stati ospitati nella settimana appena trascorsa sulle pagine dei principali quotidiani nazionali
Partiamo un po'dalla Repubblica del diciassette novembre scorso in un articolo firmato da Tommaso Montanari che titola lo scaricabarile sulle alluvioni nell'Italia che non sa fermare il cemento
Dalla Liguria al Veneto mezzo secolo di delirio edilizio che ha mangiato oltre cinque milioni di ettari di campagna
E mentre il Paese frana sotto la pioggia passa la legge voluta dal Governo che sblocca i nuovi cantieri
Questo Tommaso Montanari quindi sulla Repubblica che punta il dito su quelle che sono le responsabilità dell'uomo e sulle contraddizioni del Governo Renzi
In materia di tutela del territori ma ci torniamo dopo ancora il Corriere della Sera da segnalare del dodici novembre
Scorso in un articolo a pagina diciannove firmato da Marco Imarisio titola con dal palazzo tappo al torrente coperto perché ogni volta che piove è un disastro
La cementificazione della Liguria è avvenuta per germinazione spontanea senza alcun controllo dal mille novecentoquattro al mille novecentosettantadue
Lo Stato ha concesso autorizzazioni per lavori vicini arrivi e torrenti su terreni di sua proprietà seguendo un criterio discrezionale
Le concessioni scadute venivano lasciate dormire per anni o per decenni ratificando di fatto il possesso di un'opera divenuta abusiva e così Marco Imarisio sul Corriere della sera che spiega
Come gli abusi condoni sugli argini dei torrenti siano stati la causa principale delle alluvioni di Genova ma non solo tanti tutta Italia
Siamo ancora quindi sulle responsabilità dell'uomo
Responsabilità dell'uomo della partitocrazia come direbbero i radicali perché insomma se ci permettete questo inciso ci sono
Un uomo in euro o medico siccome ci sono politici e politici ma la rendita fondiaria e immobiliare appunto è da sempre il motore della corruzione partitocratica mandiamo avanti ancora con la segnalazione di questi titoli apparsi sulla
Stampa nazionale titoli e sommari articoli di cronaca ma soprattutto di analisi rispetto al dissesto idrogeologico di questi ultimi giorni sul Sole ventiquattro Ore il diciotto novembre Alessandro Galimberti ripercorre
La storia delle sanatorie e appunto sul Sole ventiquattro Ore titola con tre condoni in vent'anni così l'Italia ha spinto l'abusivismo
Tre condoni tombali spalmati lungo un ventennio decine di decreti legge poi decaduti o semplicemente tentativi
Credi legge oltre a ripetuti emendamenti alle più svariate normative preferibilmente ai milleproroghe
La storia recente delle sanatorie in materia di Lipsia davvero esemplificativa della politica di gestione del territorio
E questo Alessandro Galimberti sul Sole ventiquattro Ore il diciotto novembre scorso rispetto alla politica delle
Delle sanatorie altro articolo da segnalare su cui torneremo nella versione integrale più tardi è un intervento veramente molto interessante di Mario Tozzi geologo
è noto divulgatore scientifico personaggio televisivo pubblicato sulla Stampa di Torino il diciannove novembre scorso che titola
Così l'Italia dimentica i suoi fiumi gli italiani scrive dozzine al sommario sembrano non sapere che cosa è un fiume
Se lo sapessero non registreremo una quantità così grande di infrastrutture e insidia menti nelle aree di pertinenza fluviale
E questo quindi Mario Tozzi sulla stampa il diciannove novembre ancora sulle responsabilità dell'uomo
Ultimo articolo da segnalare che chiude la domanda che ci siamo fatti in apertura di questa rassegna ovvero
Perché in queste ultime settimane contemporaneamente sono straripa di fiumi che attraversano gran parte dei territori italiani così tutti insieme se è un caso
è un pezzo uscito sul panorama del venti novembre scorso in questo articolo si prende in considerazione anche uno aumento delle piogge il pezzo è firmato da Carmelo Abbate Laura mora ignari e Luca Sciortino
E titola così Pantano Italia un clima impazzito
Ben cinquecento quaranta millimetri di pioggia caduti in ventiquattro ore in Veneto nell'ottobre del due mila undici
Cinquecento millimetri in cinque ore a Genova nel novembre del due mila tredici
Quattrocento millimetri in ventiquattro ore in Sardegna nel settembre del due mila quattordici
Trecentonovantacinque millimetri in ventiquattro ore a Genova nel novembre del due mila quattordici quantità di pioggia che corrispondono a un terzo di quella caduta in media in un intero anno
Gli eventi meteo extremis sono aumentati e saranno sempre più frequenti questo quindi si domandano Carmelo Abbate Laura mora indiani e Luca Sciortino
In un articolo che prendeva il nome di Pantano Italia uscito su Panorama del venti undici scorso che a parte le responsabilità dell'uomo prende in considerazione anche un aumento delle piogge quindi
I cambiamenti climatici adesso però andiamo ad approfondire nel dettaglio questi articoli nella versione integrale
Articoli appunto che cita non diverse prospettive punti di vista che che toccando
Più argomenti ci aiutano un po'a comprendere meglio le cause appunto di questi disastri idrogeologici che hanno colpito la nostra penisola partiamo quindi come ha preannunciato dal da questo articolo di Repubblica pubblicato il diciassette novembre scorso
Intitolato lo scaricabarile sulle allusioni nell'Italia che non sa fermare il cemento firmato da Tommaso Montanari
Lascia interdetti lo scaricabarile tra il Presidente del Consiglio il Presidente della Liguria sulle responsabilità del dissesto del territorio italiano
E non solo perché è indecoroso mettersi a discutere mentre i cittadini e la Protezione civile lottano contro il fango
Ma anche perché la questione è troppo maledettamente seria per liquidarla colpi di dichiarazioni e contro dichiarazioni tagliate con l'accetta
Andrà scritta prima o poi la vera storia della cementificazione dell'Italia quella storia che oggi ci presenta un conto terribile
Andranno identificati esaminati e valutati i giorni le circostanze
I nomi le leggi nazionali e regionali i piani casa i Piani regolatori condoni i grumi di interesse che tra il mille novecentocinquanta e il due mila hanno mangiato cinque milioni di ettari di suolo agricolo
E che sono tra il mille novecentonovantacinque il due mila sei hanno sigillato un territorio grande poco meno dell'Umbria che in un inarrestabile processo che oggi trasforma in cemento otto metri quadrati di Italia al secondo
Come ci ricorda un prezioso libretto di Domenico fine guerra
Per dare un titolo a questa brutta storia negli anni Settanta Giorgio Bocca Indro Montanelli Antonio Cederna parlarono di rapa all'inflazione
Perché Rapallo tutta la Liguria erano il luogo simbolo della distruzione del paesaggio e della deformazione delle città
Per sapere che quella regione non ha cambiato verso non importa leggersi le statistiche che ci dicono che tra il mille novecentonovanta e il due mila cinque il Liguria si è massacrato il territorio più che in Calabria in Campania
Basta accendere la televisione
Ma è stato tutto il nord a pensare che lo sviluppo fosse perfettamente sinonimo di cemento e continuo a pensarlo
Quando nel maggio scorso un cittadino di nome Gabriele Federigo ha esposto fuori dalla sua finestra due striscioni con su scritto basta cemento e
Acqua e aria sane
Il suo Comune lo ha diffidato perché avrebbe attentato al decoro urbano
Il Comune era Negrar in Valpolicella quello che ha dato origine alla parola negra redazione che vuol dire urbanizzazione speculativa e al di fuori di ogni controllo
è stato l'architetto veronese Arturo Sandrini a coniare questo termine in un articolo del mille novecentonovantasette in cui invitava a ribellarsi al processo che ha trasformato Negrar
La Valpolicella e tutto il Veneto quasi in un'unica immensa Area urbanizzata dove è difficile trovare qualche zona non interessata da quel deliri un ma edilizio
Fatto di Horri di capannoni prefabbricati naturalmente uno diverso dall'altro di ville villette villone ovviamente non quelle venete che giacciono invece impietosamente abbandonate
Sandrino ma era solo quando Federigo che non scrive sullo slogan ma anche pubblicato il libro di riferimento sulla negra Rizza tensione è stato diffidato la Valpolicella si è riempita di identici striscioni
Ne comparso uno perfino sulla villa tasse regoli di ieri alla residenza che nel mille trecentocinquantatré fu comprato dal figlio di Dante
Pietro e che dopo ventuno generazioni e ancora di proprietà dei discendenti diretti del poeta
Ma se questa storia diventa esemplare se si può parlare di una negra Rizza siano dell'Italia intera e proprio perché la sua morale risponde in moto concreto alle domande di queste ore di chi è la colpa
A me GRAL non c'è stato un singolo mostro l'orco speculatore nei c'era una povertà da cui riscattarsi di colpo e non c'è stato nemmeno l'abusivismo
Non c'è un solo edificio fuori dalla legge a Negrar
La val punisce ella aveva una bellezza naturale e struggente aveva la storia aveva un vino spettacolare un'economia solida ma questo non è bastato era troppo lento la speculazione edilizia e come una droga tutto corre più veloce
E allora una comunità senza che nessuno la costringesse ha deciso di eleggere politici disposti a corrompere le leggi perché le leggi corrotte permettessero di corrompere l'ambiente legalmente
Il motto del ventennio berlusconiano padroni in casa propria è stato applicato nel modo più radicale e devastante fino a distruggere la casa stessa
E infatti il sinonimo perfetto di negra Rizza azione eh irresponsabilità l'idea bestiale che non importa chi sarà a pagare il conto
Anche se saranno i nostri figli anzi noi stessi solo qualche anno qualche temporale dopo
E non siamo usciti da questa storia basta vedere quante resistenze e quanto violente sta incontrando l'ottimo Piano paesaggistico che la Regione Toscana finalmente vicino all'approvazione
Allora vorremmo che il Presidente del Consiglio pensasse al futuro e non al passato che invece di sostituirsi ai giornali agli storici nella ricerca delle responsabilità egli si chiedesse cosa può e deve fare il suo Governo
Che invece di pensare alle leggi regionali pensasse a quelle che sta firmando lui
Verso De Lucia spiegato nella città dolente pubblicato nel due mila tredici
Che la storia del cemento comincia davvero quando la Democrazia Cristiana rinnego Fiorentino sullo e la sua ottima legge urbanistica che ci avrebbe lasciato un'Italia diversa era il mille novecentosessantatré
Cinquant'anni dopo il Governo di Matteo Renzi fa lo stesso errore approvandolo sblocca Italia di Maurizio Lupi che è una legge fatta per portare a compimento
La negra ritrattazione dell'Italia una legge che bisognerebbe avere il coraggio di ripensare radicalmente anche se appena uscita sulla Gazzetta Ufficiale anzi una legge che bisognerebbe avere il coraggio di rottamare
Così quindi Tommaso Montanari il diciassette novembre scorso sulla Repubblica in un articolo
Intitolato lo scaricabarile sulle alluvioni nell'Italia che non sa firmare il cemento
Andiamo avanti segnalandovi un altro articolo pubblicato dal Corriere della Sera il dodici novembre scorso firmato da Marco Imarisio che spiega come gli abusi e i condoni
Sugli argini dei torrenti siano stati la causa principale della
Dell'alluvione di Genova
E l'articolo intitolato dal palazzo tappo al Torrente coperto perché ogni volta che piove è un disastro di Marco Imarisio nell'aprile del mille novecentocinquanta il geometra Giuseppe muratore ottenne il permesso di costruire un cinematografo
L'area prescelta era di proprietà del demanio e corrispondeva all'alveo del torrente chiara magna appena due mesi più tardi il geometra cambio idea e presento al Comune di Genova un progetto per la costruzione di un palazzo presidenziale a cinque piani
Che è difficile né ultimato nell'inverno del mille novecentocinquantatré all'epoca le cose almeno si facevano in fretta
Le fondamenta appoggiavano né letto di quel rigagnolo perché ci scordiamo a sotto
Nel mille novecentosessantasei tredici anni dopo il Genio civile si accorse che c'era qualcosa che non andava nell'esecuzione dell'opera ritenuta idraulicamente non idonea
E reagiscono inviato chiedendo un adeguamento dell'affitto da pagare allo Stato
Muratore si ribellò dopo ingiunzioni ricorsi la causa cominciò nel mille novecentosettantasette e si concluse nel gennaio del due mila undici
Nell'attesa c'erano state cinque esondazioni del chiara magna nelle quali l'edificio costruito interamente sul suo alveo ha giocato un ruolo importante se non fondamentale
L'ultima il quattro ottobre del due mila dieci fece un disastro condanni stimati in centottanta milioni di euro
I grandi poeti come Camillo sbarbato
L'ho sempre ragione scarsa lingua di terra che urla il mare chiude la schiena riga dei Monti scavata da improvvisi fiumi
La Liguria è così una bellissima trappola diciamo Fonzo Bellini che non è un poeta ma uno degli uomini più impegnati del pianeta in quanto geologo incaricato delle perizie su ogni disastro che avviene in Regione
I dati dell'Istituto di ricerca e di protezione idrogeologica ligure del CNR dicono che dal mille novecentosessanta al due mila quattordici ci sono state trentuno alluvioni o frane che hanno causato vittime
A fare la media succede almeno una volta ogni due anni quando va bene
Dall'inizio del nuovo secolo negli eventi classificati di natura disastrosa per i danni umani e non solo che hanno causato sono stati quindici
La premessa sul territorio era d'obbligo poi c'è tutto il resto in questo ambiente così fragile dice Bellini l'uomo si è mosso come un elefante in una cristalleria
La Liguria conosce ogni suo male i piani di bacino regionali del mille novecentonovantotto del due mila due hanno scattato una fotografia di ogni settore a rischio individuando i punti di maggiore fragilità
Allevare ante il torrente turbinata anche ieri ha mandato Chiavari sott'acqua era considerato un rigo tombato con una copertura vegetale di stato di abbandono
Che aumenta la presenza di materiale flottante e diminuisce la capacità già ridotta ai minimi termini del suo letto Iride del Ponente genovese nell'ultimo secolo hanno prodotto una sequenza di eventi dannosi che ha dell'incredibile
Eppure le loro condizioni idrauliche salvo il chiara magna di cui sopra non sono mai cambiate dal lontano mille novecentosettanta il rischio si prevede alle previsioni del rischio non segue mai una prevenzione adeguata
Le ultime quattro alluvioni liguri sono classificate come eventi attesi dove la totalità dei danni a dovuta situazioni
Già individuate e notte ma nessuno fa nulla prima dopo sempre dopo tutta un'altra storia
Questa è la terra dove le concessioni bravo le che sono una causa dei disastri almeno novecentoquattro al mille novecentosettantadue quando la competenza spettava al Genio civile
Lo Stato concedeva autorizzazioni per lavori vicini arrivi e torrenti su terreni di sua proprietà seguendo un criterio discrezionale
Le pratiche erano rinnovate senza fare alcuna verifica quelle con concessioni scadute venivano lasciate dormire per anni se non per decenni ratificando di fatto il possessore di un'opera divenuta oppositiva
La cementificazione della Liguria è avvenuta per germinazione spontanea senza alcun controllo nel due mila uno sono subentrati gli enti locali che invece di sanare hanno scelto di monetizzare
Con la benedizione di una delibera regionale del due mila cinque che hai letto l'obolo a metodo
La Provincia ha cominciato a spedire lettere nelle quali informava i proprietari di opere inadeguate e pericolose dell'impossibilità di rinnovo fare le loro concessioni senza un adeguato indennizzo per l'occupazione di bene demaniale casse piene come gli alberi dei torrenti liguri
Al momento nella sola provincia di Genova che può vantare sedici Comuni alluvionati oltre al capoluogo
Si contano duecentosettanta edifici fuori norma su terreno demaniale che approfittano di questa specie di condono idraulico a rate già nel novembre del mille ottocentoventidue il tempo scarseggiavano
Dopo una esondazione del Bisagno all'architetto ingegnere Carlo Barabino dal progettista del Teatro Carlo Felice del cimitero di stargli Eno
Vennero dati solo tredici giorni per redigere un elenco delle cose da fare nel caso di ripetizione dell'evento
è passato qualche giorno da allora ma quel piano di emergenza è rimasto in solitudine
Non esiste un piano di emergenza per il torrente che toglie il sonno a Genova io arrivo che ha causato più vittime quello per i vini di Sestri è stato fatto dopo il disastro del due mila dieci quello per il Ferjani dopo i sei morti del due mila undici
La Liguria è il luogo del dopo
Ci sono voluti sessant'anni per abbattere la palazzina sul terreno Teqja lavagna
L'evento è stato celebrato come una svolta
Dall'altra parte della città sorge un edificio gemello è abusivo costruito ben dentro il fregiano è di proprietà del Comune e questo dunque Reanda l'articolo firmato da Marco Imarisio pubblicato dal Corriere della Sera il dodici novembre scorso
Il titolo era dal palazzo tappo al torrente coperto perché ogni volta che piove è un disastro un articolo che spiegava molto bene come
Gli abusi e i condoni sugli argini dei torrenti siamo stati la causa principale delle alluvioni di Genova
Ma ne va avanti con le nostre segnalazioni gli articoli usciti sul tema il dissesto idrogeologico sulle principali
Testate di informazione l'intervento come già preannunciato interessante di Mario Tozzi geologo noto divulgatore scientifico
Pubblicato sulla Stampa di Torino il diciannove novembre scorso intitolato così l'Italia dimentica i suoi più Italia scopre drammaticamente di essere una Nazione dai mille corsi d'acqua
Come mai si erano stati tanto tranquilli fino a poco tempo fa e oggi si ribellano
Che cos'è veramente un fiume
Perché da padre fondatore di civiltà è diventato portatore di disastri
Nella risposta a queste domande Statuto il problema del Paese ha più grave il rischio idrogeologico dell'intera Europa italiani sembrano non sapere che cosa è un fiume
Se lo sapessero non registreremo una quantità così grande di infrastrutture insediamenti nelle aree di pertinenza fluviale
Dall'Arma L'Adige dal carati al Bacchiglione non c'è un solo corso d'acqua che non sia stato aggredito e soffocato dalle costruzioni
Valga per tutti il caso di Borghetto vara un letto ampio quasi un chilometro alla fine del diciannovesimo secolo che si è trovato ad assommare poco meno di trecento metri nell'alluvione del due mila undici
Gli argini sostituiti dalle case il rischio idrogeologico creato ex novo
Nessuno su un antenato avrebbe commesso errori simili e per ripararsi amministratori e cittadini moderni non hanno trovato di meglio che innalzare argini ma gli argini non funzionano più se cambiano le piogge in realtà non funzionano quasi mai Ai fini dell'equilibrio naturale
Sono frammenti di rigidità su un elemento il fiume che invece è tipicamente dinamico
Più lasci in pace un corso d'acqua meno d'anni fa anche se è sorprendente nel credere ecco perché dalle aree più pericolose si può soltanto andare via
Nessuna opera potrà azzerare il rischio ma ci sono casi in cui non ci si può più spostare
Quattordici aree metropolitane a rischio l'alluvione Genova in testa in cui gli italiani hanno fatto ancora peggio che altrove decidendo di vivere dove già i nostri antenati non l'avevano fatto e non era un casotto mando i fiumi sotto le strade e le case
A Genova lo abbiamo appena constatato per l'ennesima volta ma dove sono finiti i fiumi di Napoli Palermo Bologna
Possibile che chi ha costruito quelle città potesse farlo lontano da un corso d'acqua certo che no il segreto a Napoli esiste ancora ma passa sotto i Quartieri spagnoli ed è dimenticato Ponticelli
Dove secoli fa la sua quella preziosa e dove oggi c'è solo un rigagnolo fangoso
Il patire eletto il che Monia i fiumi di Palermo isolano la collina della cattedrale di Santa Rosalia ma sopra ci sono le strade
E a Bologna la posa riposa sotto terra Ponte Romano compreso
Completamente cancellata la memoria seppellita sotto la fantastica cifra di otto metri quadrati di cemento al secondo il ritmo con cui si sta costruendo nell'ex giardino d'Europa l'inizio del ventunesimo secolo
Una follia le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti le piogge sono cambiate anche le piene ci preoccupiamo per quella del Po ma possiamo ragionevolmente anticiparla di almeno ventiquattro ore
Mentre oggi sono i corsi d'acqua minori a creare maggiori problemi come si vede a Genova Parma vicenza all'Ofanto perché la maggiore intensità di pioggia su tragitti così brevi
Permette al massimo decine di minuti di anticipo sul colmo reso poi disastroso dall'impossibilità delle acque di infiltrarsi in profondità dove tutto è ormai cemento e asfalto
Un fiume non è solo acqua e tutto il suo territorio il bacino idrogeologico che è sempre molto più vasto di quello che si pensa e parte dagli spartiacque montuosi
Cioè dai crinali lungo cui le piogge si ripartiscono sulla Regione il rapporto del fiume con il sottosuolo e dinamico
L'acqua delle falde alimenta il fiume e i fiumi alimentano le falde
Proprio lì dove noi abbiamo deciso di metterci interrompendo quello scambio portatori di vita e di equilibrio
Liberare i fiumi e la parola d'ordine riportarle vicine alle condizioni originarie ridurrebbe il rischio e permetterebbe di recuperare quella convivenza antica e più saggia
Così quindi Mario Tozzi su un articolo intitolato così l'Italia dimentica e sui fiumi pubblicato sulla stampa il diciannove novembre scorso
E appunto Tozzi concludeva scrivendo liberare i fiumi e la parola d'ordine riportarli vicine alle condizioni originarie ridurrebbe il rischio che permetterebbe di recuperare quella convivenza antica e più saggia
Vale per i fiumi quanto per i vulcani aggiungiamo noi se pensate solo che a Napoli
Allo stato attuale in condizione di emergenza vulcanica praticamente l'unico accesso autostradale alla città e sempre più assediato dall'abusivismo da
Quelli che sono cimiteri di industrie dismesse e dalla
Proliferazione incontenibile di
è aree di stoccaggio di depositi liberare i fiumi e la parola d'ordine così come lo deve essere liberare
Ricevuti anni
Aldo Loris Rossi l'architetto ce lo ricorda molto spesso
Con il suo progetto alternativo per lo sviluppo della città di Napoli Napoli che compressa tra due zone ad alto rischio vulcanico il Vesuvio i Campi Flegrei
Deve potersi invece sviluppare verso nord unendosi con la Provincia di Caserta l'Italia aggiungiamo ancora noi è un Paese ad alto rischio naturale vulcanico sismico e idrogeologico
Marco Pannella già trent'anni fa dichiarava che era necessaria la presenza di un geologo in ogni quartiere mai
Come in questi ultimi giorni forse
Ce ne stiamo rendendo conto così come è necessaria una rottamazione proposta sempre dall'architetto Aldo Loris Rossi di tutta la spazzatura edilizia del dopoguerra non antisismica e priva di qualità
Noi da queste frequenze continuiamo a parlarne nonostante tutto
Da sempre e la rassegna stampa sui temi del territorio oggi si conclude qui adesso l'appuntamento con il rovescio il diritto la pillola dell'avvocato Giandomenico Caiazza subito dopo il consueto appuntamento con la rassegna stampa di
Radio Radicale curata oggi da Marco Taradash restate in ascolto quindi un saluto come sempre Enrico Salvatori