Tra gli argomenti discussi: Armi, Assad, Dimissioni, Esteri, Iran, Isis, Medio Oriente, Nucleare, Rassegna Stampa, Siria, Terrorismo Internazionale, Usa, Vienna.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Ho già visto tutori di Radio Radicale mercoledì ventisei novembre questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta tra i temi che cercheremo di approfondire quest'oggi partiremo
Dall'Iran il suo programma nucleare il fallimento dei negoziati lunedì
A Vienna che ha spinto la comunità internazionale o meglio i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza più la Germania e la Repubblica
Islamica
A darsi altri mesi di tempo per tentare di arrivare
Ad un accordo definitivo che limiti il programma
Nucleare ditta era nel leggere molto un editoriale abbastanza critico del Wall Street Journal altro tempo nucleare per lira anni molla ottengono altri sette mesi
Per
Costruire una bomba ed erodere le sanzioni e poi il commento di oggi
Dire mondo secondo cui il tempo gioca contro Roma un accordo con l'Iran sul suo programma nucleare altro tema
Di cui parleremo la Siria e quella che liberarsi o in un editoriale definisce un'alleanza di fatto tra gli Stati Uniti
E il regime di Bashar al-Assad controlli jihadisti dello Stato islamico alleanza che sta facendo due grandi vittime la popolazione civile siriana e i ribelli moderati
Questo ci porterà anche
Alla notizia di lunedì venuta dagli Stati Uniti
Le dimissioni di Chuck a Gadda capo del Pentagono
Vedremo due editoriali di due quotidiani che generalmente hanno linea editoriale opposte ma
Che su questo sembrano trovarsi d'accordo il
Wall Street Journal secondo cui Chuck Hagel subisce le conseguenze dei fallimenti della Casa Bianca in politica estera e New York Times il problema va del oltre Hague nel il titolo
Dell'editoriale del quotidiano liberal di New York ma cominciamo dall'Iran e del fallimento dei colloqui a Vienna lunedì che ha spinto a un prolungamento di questi
Negoziati in corso ormai da un anno senza arrivare ad un accordo definitivo sulla programma nucleare di Teheran altro tempo nucleare per terra nel titolo
L'editoriale del Wall Street Journal
Che scrive il meglio che si possa dire dell'accordo di lunedì per estendere i negoziati nucleari Colli l'Iran per altri sette mesi
E che questo accordo e meglio di quel pessimo accordo che così tanti in Occidente erano pronti a sostenere ma il fatto è
Che gli Stati Uniti e loro partner europei in realtà stanno dando a Teheran più tempo e denaro per avvicinarsi alla soglia nucleare
I colloqui ricorda al giorno non sono in corso da quasi un anno e ora potranno andare avanti fino a luglio
Parlando Vienna lunedì il Segretario di Stato americano John Kerry ha detto che sono emerse nuove idee negli ultimi giorni per giustificare questa proroga
La domanda per il giornale è questa se una svolta è così vicina così apportata di mano allora perché darsi altri sette mesi
E la risposta è che i Mullah non hanno un ancora ceduto sulle questioni chiave
Mentre l'Amministrazione Obama non è pronta ad ammettere il fallimento e a fronteggiare le conseguenze di un fallimento dover imporre
Sanzioni più dura la Repubblica islamica forse lanciarsi in un'azione militare il Presidente Obama i suoi consiglieri hanno preferito darsi alcuni altri mesi nella speranza
Di poter ottenere nuove concessioni che il leader supremo Alli Khamenei però non sembra pronto ad accettare
Obama prosegue il giornalaio domenica detto a un canale televisivo che nessuno deve preoccuparsi perché l'accordo di interi ma definitivamente arrestato i progressi del programma nucleare
Dell'Iran carry è stato ancora più
Fatico n assistendo nel dire
Che l'accordo ad interim non è stato violato l'Iran ha rispettato la sua parte dell'accordo del regime di sanzioni rimasto intatto c'è allora però da chiedersi
Se la pensino allo stesso modo a Teheran perché
Secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica l'Iran l'una interrotto il lavoro
Delle centrifughe nell'impianto di Natta Zac come aveva promesso di fare
Nel frattempo ha perfezionato le centrifughe più avanzate IR cui cinque per arricchire l'uranio
Iraniani hanno anche Spaneshi loro stock di uranio arricchiti arricchito a basso livello arrivando a una quantità sufficiente per fabbricare quattro bombe nucleari
Nell'accordo ad interim dello scorso anno non l'Iran e ricordo ancora al giorno l'aveva dato il suo
Consenso per fermare l'arricchimento dell'uranio al venti per cento aveva promesso di non attivare il suo reattore ad acqua pesante di Arak
Ma nel frattempo è andato avanti su altre priorità del programma continua a costruire missili balistici che violano risoluzioni del Consiglio di sicurezza
Dell'ONU ma che non sono sul tavolo dei negoziati nucleari di Vienna
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica dice anche che il regime non ha mantenuto la sua promessa di documentare rendere pubblici documenti sui suoi sforzi per
Costruire una testata nucleare lo spazio diplomatico insomma
Ha permesso all'Iran di andare avanti con il suo programma inoltre
Ha consentito la Repubblica islamica dire lanciare la sua economia aggirando le sanzioni l'Amministrazione Obama dice che l'allentamento delle sanzioni previsto dall'accordo ad interim
Permette all'Iran di ricevere settecento milioni di dollari di risorse petrolifere al mese
Ma in realtà gli Stati Uniti stanno sottovalutando l'effetto complessivo dell'allentamento delle sanzioni uno studio dimostra che l'Iran ricevuto finora circa
Ventidue miliardi di dollari dalla firma dell'accordo ad interim nel frattempo i consumatori Regnani stanno recuperando fiducia di investitori stranieri fanno la fila per fare affari con Teheran in vista
Di una possibile fine delle sanzioni la moneta si è stabilizzata la recessione sembra finita e questo malgrado la caduta dei prezzi del petrolio per il giornale più lungo l'accordo ad interim sarà tenuto in vita
Più Teheran si convincerà che le sanzioni non potranno essere re imposte di nuovo
E il problema è che la realtà non è cambiata nell'ultimo anno se l'Iran fosse sincero quando dice di voler limitarsi all'energia nucleare civile aprirebbe immediatamente tutti
I suoi impianti agli ispettori internazionali e svelerà ebbe tutti i dettagli della sua tecnologia e invece
La sua intenzione sembra di voler sembra essere di voler giocare con il tempo e la volontà degli occidentali di arrivare un accordo fino a quando non avrà raggiunto la soglia nucleare così
Il Wall Street giornali in questo
Editoriale le mondo
E pessimista ma sotto un'altra ottica diciamo più politica in un momento reale di oggi dal titolo
Nucleare iraniano il tempo gioca contro un accordo scrive il quotidiano francese in generale quando un negoziato non va in porto come accaduto
Con i colloqui che si sono conclusi lunedì ventiquattro ottobre sul nucleare iraniano si conoscono ragioni del fallimento le due parti danno la colpa l'una all'altra per il mancato risultato e ci sì felicità di essere rimasti fermi sulle proprie posizioni
Ma niente di tutto questo è caduto a Vienna al termine di un anno di colloqui tra
Da un lato l'Iran e dall'altro i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza
Stati Uniti Francia Regno Unito Cina e Russia più la Germania i negoziatori hanno constatato hanno preso atto della loro incapacità di mettersi d'accordo su tutti gli elementi di un dossier complesso
Si sono dati una nuova scadenza di sette mesi per trovare un accordo se si vuole restare ottimisti si dirà che c'è disaccordo sui punti chiave della questione ma non c'è stato una rottura del negoziato
Ma per le monde la delusione rimane comunque mensa e per una ragione molto semplice il tempo lavora contro la diplomazia contro i negoziatori
La missione dei negoziatori e doppia come accade spesso negli affari Regnani prosegue le monde bisogna innanzitutto risolvere il cuore del problema assicurarsi che l'Iran non sviluppi un'arma nucleare prima di abolire
Le diverse sanzioni adottate negli ultimi dieci anni contro la Repubblica islamica per aver violato i suoi impegni in materia di non proliferazione
Ma c'è una seconda fase del negoziato è necessario che i due principali attori il Segretario di Stato americano John Kerry sommo logo iraniano Mohammad già Mazza riff
Possano
Far adottare l'eventuale accordo l'uno a Washington l'altro a Teheran
E questa partita presenta tante difficoltà quanto quella sulla questione di fondo cioè sulle centrifughe dell'Iran e su questo che il tempo è nemico di curry ed Zarifa a Washington dopo le elezioni di metà mandato del quattro novembre
Il nuovo congresso prenderà le sue entrerà in funzione all'inizio di febbraio ore dominato da un partito repubblicano che si oppone al negoziato con l'Iran
Partito repubblicano di cui alcuni eletti sono pronti a far votare
Nuove sanzioni cosa che renderebbe insostenibile il proseguimento dei negoziati
Alterare la situazione non è migliore il Parlamento e controllato dei duri del regime anche loro contraria questi negoziati ostili al Presidente assai più anni il moderato eletto nel giugno due mila e tredici
Romani conta su un accordo
E sulla fine sostanziale e non parziale delle sanzioni per migliorare la situazione economica del Paese
E forte di questo risultato facilitare una vittoria del campo moderato nelle elezioni legislative del dicembre due mila e quindici
Ma questo esito appare compromesso secondo le Monde insomma ogni mese che passa rende più difficile vendere politicamente un eventuale accordo che
Si scontra poi su questioni di fondo il livello di arricchimento dell'uranio di cui potrebbe beneficiare la Repubblica islamica il ritmo della bolletta abolizione delle sanzioni la posta in gioco non è solo il controllo della proliferazione nucleare
E anche quella di una eventuale normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Iran come fattore di stabilizzazione regionale
In un caso come nell'altro il tempo preme concludendo conclude l'Hammond
La normalizzazione dei rapporti tra Stati Uniti e Iran ci porta
Su un'altra questione la Siria
La lotta contro lo Stato islamico e un lungo dossier che vi segnaliamo uscito ieri su Libération
Con l'editoriale dal titolo cambio di direzione idee fondamentalmente scrive che c'è un'alleanza che si è venuta a creare
Tra gli Stati Uniti e il regime di Bashar al-Assad protetto proprio dall'Iran scrive Libetta
La logica delle alleanze politiche militari spesso sfugge al buonsenso dopo diversi decenni di appuntamenti mancati diventi gestiti male
E di rovesciamenti della situazione in Medioriente di nuovo il teatro di un cambio di direzione
Vista l'evoluzione sul terreno è un'alleanza di fatto quella che sembra formarsi tra gli Stati Uniti il regime di Bashar al-Assad di fronte
Agli jihadisti dello Stato islamico riassumiamo per gli Stati Uniti nemico numero uno ormai è lo Stato islamico tutto e meglio dei macellai della nebulosa jihadista compresa la preservazione del regime siriano
Malgrado il fatto che l'ANCI elicotteri dagli elicotteri barili pieni di esplosivi sulla popolazione civile per Bashar al-Assad il presidente siriano l'obiettivo numero uno
E di vincere sull'insurrezione grazie all'aiuto di Hezbollah dell'Iran della Russia e indirettamente degli Stati Uniti che bombardano le posizioni dello Stato islamico e ci sta riuscendo ad Aleppo la seconda città del paese
Mentre gli americani prendono di mirare i jihadisti dello Stato islamico cubane per impedire loro di prendere il controllo della città curda ma anche di altre città del paese il tiranno di Damasco riprende il vantaggio ad Aleppo
è una sorta di tacita divisione dei compiti
De determinata dal solo interesse di breve periodo e questo oggi fa due grandi vittime la popolazione civile e ribelli siriani moderati gli stessi libelli moderati che dovrebbero essere
Alleati degli Stati Uniti così Di Biasio
Che ci serve anche per passare a un'altra questione di di politica estera la notizia lunedì delle dimissioni di Chuck anche Alda
Segretario alla Difesa americano il capo del del Pentagono che hanno
Provocato una una una una rara presa di posizione comune del Wall Street Journal e del New York Times contro la politica estera di Barack Obama della Casa Bianca mal gestita confusa scrivono entrambi anche se poi i due giornali
Normalmente auspicano
Dottrine diplomatiche molto diverse
Macinare Chuck il titolo un po'provocatorio del giornale il capo della difesa subisce le conseguenze dei fallimenti alla Casa Bianca scrive
Questo giornale conservatore Ciacca Gal non era il nostro favorito per guidare il Pentagono ma la dice lunga sull'operato dell'Amministrazione
In termini di sicurezza nazionale il fatto che perfino lui sia stato considerato troppo indipendente per questo incarico l'ex senatore repubblicano ex soldato Della Fanteria scelto di dimettersi lunedì invece di continuare a sostenere la pessima
Gestione della politica estera da parte della Casa Bianca
Visto che
è il primo alto responsabile dall'Amministrazione ad andarsene dopo le elezioni di mid term anche l'appare come la solita vittima sacrificale il problema è che non è la vittima giusta
Se il Presidente Obama avesse voluto davvero un nuovo inizio per i suoi ultimi due anni di mandato avrebbe fatto meglio a licenziare gran parte dei suoi Consiglieri di sicurezza nazionale dentro la Casa Bianca
Che sono all'origine della politica stile taglierà che ha portato alla calamità siriana al collasso dell'esercito iracheno all'emergere dello Stato islamico e all'incapacità di fermare
La marcia di Vladimir Putin in Ucraina anche le era stato scelto
In parte perché Obama pensava che avrebbe
Preso ordine dai visionari dentro la Casa Bianca ma nel momento in cui è diventato chiaro che il mondo e più spettro di quanto descritto dall'Amministrazione il capo del Pentagono
Ha iniziato ad esprimere con sempre maggior rigore le crescenti preoccupazioni
Dei generali per la sicurezza americana il suo peccato peggiore più grave è stato di inviare un memo in ottobre
In cui segnalava al Presidente che doveva chiarire la sua politica siriana se voleva che la
Sua campagna contro lo Stato islamico avesse successo
Abbia l'aveva perfettamente ragione gli Stati Uniti sono rimasti a guardare mentre il Governo di Bashar al-Assad spazzava via l'esercito libero siriano che l'America
Avrebbe dovuto addestrare come alleato e mentre la Turchia si teneva distanza dalla coalizione anti Stato islamico perché
Gli Stati Uniti non vogliono contribuire alla cacciata di Assad il problema è che dire la verità in questa amministrazione significa esporsi alle sberle
Della Casa Bianca la partenza di Hagere potrebbe contare potrebbe essere importante sede
Significasse
Una svolta del Presidente Obama in termini di riconoscimento dei pericoli che ha di fronte nei suoi due ultimi anni in alla Casa Bianca
Altri presidenti in passato sono stati i gradi di riconoscere i propri fallimenti di cambiare
Alla fine del mandato Giorgio davvero Bush lo fece con il sorgere che permise di sconfiggere Al Qaeda in Iraq Jimmy Carter dopo aver assistito all'invasione dell'Unione Sovietica in Afghanistan iniziò riarmo americano complotti completato da
Ronald Reagan ma se invece Obama non riconosceva il crescente disordine
E quindi non deciderà di cambiare
Corso poco importa chi sarà il prossimo capo del Pentagono così
Tra l'altro il Wall Street giornale per una volta sulla stessa linea anche il New York Times un problema che va oltre avviando il titolo dell'editoriale del quotidiano Liberal spesso
Sostenitore della politica estera di Obama scrive il New York Times a Caliandro è stato spinto le dimensioni lunedì ma non era mai stato un segretario
Alla difesa forte a meno di due anni dall'assunzione dell'incarico sembrava aver già perso la fiducia di Obama il punto però è un altro
Agli del non era il cuore del problema dell'Amministrazione Obama in termini di sicurezza nazionale il problema centrale e il Presidente
E una politica di sicurezza nazionale che troppo spesso è stato incoerente mutevole in un periodo di sfide internazionali crescenti in particolare in Iraq Siria e Afghanistan
Aguilera una delle poche voci moderate repubblicane la cui indipendenza e la determinazione nel sfidare le posizioni tradizionali dei conservatori su Iraq Iran e altre questioni erano state
A mio nei voli ma una volta confermato anche l'avuto difficoltà nel comunicare la politica di sicurezza dell'Amministrazione
Obama ed è stato eclissato da altri come Segretario di Stato giorni Thierry all al capo del Joy circostanze il generale
Martin Dempsey il problema il problema di fondo quale
è la confusione
Che a dette che che che che del della dell'Amministrazione Obama sulla sua politica estera questa confusione costituì era una sfida anche per il successore
Di aghi del Obama ha detto di essere impegnato porre fine
Alle guerre dell'America nel nel mondo ma il suo approcci lira che si riesca a topi Uche ambiguo e questo vale anche per l'Afghanistan
Un segretario la difesa più aggressivo che abbia la piena fiducia di Obama potrebbe essere meglio piazzato di Hagel per affrontare il cause le guerre
Su questi fronti ma alla fine e Obama che dovrà determinare il percorso con una strategia più coerente così New York Times con cui ci fermiamo
Ricordando mila caselle meglio ascolto chiocciola Radio Radicale punto it David Carretta una buona giornata sulla di radicale
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