Tra gli argomenti discussi: Commissione Ue, Economia, Esteri, Investimenti, Iran, Juncker, Medio Oriente, Nucleare, Rassegna Stampa, Unione Europea.
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Muggiano gli scrutatori di Radio Radicale venerdì ventotto novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta due temi che tenteremo di approfondire quest'oggi innanzitutto
L'Unione europea il piano del Presidente della Commissione John clou di Juncker per rilanciare
Gli investimenti Europa che solleva molti
Dubbi leggeremo innanzitutto
Editoriale del New York Times il modesto piano Investimenti dell'Europa
Anche l'Economist questi esce oggi nelle e di con le europea e molto scettico suonare il violino mentre l'Europa bruciare il pacchetto di investimenti dice un po'di un Kerr
E ridicolmente inadeguato scrive il settimanale britannico per Le Monde il Piano Juncker e ostaggio dell'attuale conflitto francotedesco sulla politica economica da adottare in Europa leggeremo
Un editoriale da quotidiano francese così come vedremo l'editoriale di El Pais raro giornale a mostrare un po'di ottimismo il Piano Juncker non è una ricetta miracolosa ma è comunque un bon stimolo secondo
Il mondo l'altro tema
Di cui parleremo i negoziati con l'Iran con una decisione di prolungare i colloqui
Per altri sette mesi dopo villa fallimento registrato a Vienna lunedì scorso sul dossier del nucleare
Vedremo un'analisi dalle Fidia o a firma percossa l'estensione del dominio del negoziato con l'Iran il titolo
Il contesto regionale con la guerra condotta in Iraq Siria contro lo Stato islamico
Non esisteva un anno fa e ora sarà dei terminali ante per il negoziato sul nucleare secondo
Diamo ma cominciamo dall'Unione europea e dal Piano di son glutine un Kerr sugli investimenti trecentoquindici miliardi in tre anni ma
Poche risorse fresche pochi soldi reali il modesto piano di investimenti per l'Europa il titolo
Significativo dell'editoriale del New York Times che scrive annunciando un piano per rilanciare gli investimenti nelle infrastrutture pubbliche
E i prestiti alle piccole e medie imprese l'Unione europea sembra finalmente a riconoscere che deve fare di più per rilanciare la sua economia ma purtroppo
Il nuovo piano inadeguato ed eccessivamente complicato mercoledì prosegue il New York Times il Presidente della Commissione c'è un po'di un terzo
Ha detto che l'Unione Europea aumenterà i prestiti alle piccole e medie imprese e gli investimenti in strade nel regime rinnovabili scuole altri servizi pubblici per un totale di trecentoquindici miliardi di euro in tre anni
Gran parte del denaro verrà da investitori privati tra cui banche assicurazioni e fondi pensione l'Unione europea la Banca europea per gli Investimenti
Cioè il braccio finanziario dell'Unione metteranno solo ventuno miliardi di garanzie per incoraggiare il settore privato a partecipare al programma
Non c'è dubbio premio al Times che l'Europa ha bisogno di fare di più per rilanciare gli investimenti
La Commissione stima che i livelli annuali totali di investimenti siano ben inferiori rispetto alla media precedente alla crisi finanziaria
Del due mila
E sette con un crollo tra i duecentosettanta i trecentoquaranta miliardi ma il nuovo piano e il fondo europeo per gli investimenti strategici che sarà creato e che deve essere ancora approvato dal Parlamento europeo e dai Governi degli Stati membri ammontano il piano il fondo a poco più di cento miliardi l'anno di Investimenti totali
Più che l'ha detto che il totale investito nel programma potrebbe diventare molto più alto se
I singoli Paesi contribuiranno aumentando la garanzia di ventuno miliardi del fondo ma non è chiaro quanti Governi siano davvero disponibili
A impegnare
Un altro problema del piano secondo il mio al Times che almeno una parte degli investimenti sarà finanziata con denaro spostato da altri investimenti che le imprese private avrebbero fatto e questo questa partita di giro
Non cambierà sostanzialmente le cose in termini economici
Per il quotidiano liberal Giulio alcun approccio migliore sarebbe stato di prendere direttamente apre prestito soldi e investire direttamente questi soldi
Dato il livello degli dei tassi attuali sui titoli pubblici degli Stati membri l'Italia può prendere a prestito dieci anni ha un tasso vicino al due per cento mentre la Germania un rendimento
Di appena lo zero sette per cento il costo di questa operazione sarebbe stato minimo
Inoltre
La spesa in infrastruttura tra strutture pubbliche durante un periodo di stagnazione come questo
Verrebbe compensato in termini di bilancio dall'aumento della crescita economica ma il problema è che i leader europei non vogliono aumentare
Il debito perché i bilanci dei loro governi nazionali sono già al limite il Bilancio dell'Unione europea poi sostanzialmente intoccabile
Esistenza nel non voler aumentare il debito pubblico quando l'economia e così debole secondo il New York Times e auto lei sionista
Tanto più nei diciotto Paesi che condividono l'Euro secondo l'Organizzazione per la cooperazione la sicuro e lo sviluppo economico
La zona euro rischia di rimanere incastrata in una stagnazione persistente si è responsabili politici non decideranno di stimolare la domanda a conclusione del mio al Times incerto
Il nuovo piano di investimenti europeo e meglio dello status quo ma i leader europei dovranno fare molto di più per rilanciare le loro economia altrettanto critico se non addirittura più
Duro il commento dell'Economist il settimanale britannico che esce oggi nelle edicole europee su un'area il violino mentre l'Europa brucia
Il pacchetto di investimenti di Jean-Claude Juncker e ridicolmente inadeguato leggiamo
Almeno l'introduzione di queste editoriale dell'Economist l'Europa in pessime condizioni economiche la crescita della zona euro bloccata sotto l'uno per cento la disoccupazione sopra l'undici per cento
L'inflazione allo zero quattro per cento ben lontana dall'obiettivo della Banca centrale europea del due per cento ma pericolosamente vicino alla deflazione
Questa settimana l'Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico avvertito che la zona euro
Si dirige verso la stagnazione aggiunto che sta trascinando verso il basso tutta l'economia mondiale perfino il Papa si unito al coro definendo l'Unione Europea vecchia smonta
Questa situazione richiederebbe una risposta urgente e decisa al ventisei novembre il nuovo boss della Commissione tronco di un che era superato ciò che considera
L'architrave della sua presidenza un grande piano di investimenti lo la trecentoquindici miliardi
Che secondo la Commissione dovrebbe essere il modo migliore per stimolare la domanda in Europa ma se le cifre pubblicate e pubblicizzate da Juncker possono sembrare impressionanti
I calcoli che si nascondono dietro queste cifre sono molto fragili soprattutto le chance che questo piano rilanci la crescita sono minime scrive tra l'altro l'economista spiegando
Che semmai ha ragione Mario Draghi a individuare la necessita di tre azioni prioritarie una è quella della BCE che si appresta
Forse inizieranno a lanciare un conti tetti Visentin stile FED americana l'altra sono le riforme strutturali che
Spagna e che Francia Italia adottano dicono di voler adottare anche se lo fanno in modo molto riluttante
L'ultima sulla domanda l'azione sulla domanda a un paese che più responsabile di altri ed è secondo l'economista la Germania altrimenti il rischio e quello di una disintegrazione della zona euro
Il cui prezzo sarà pagato soprattutto dai tedeschi secondo le Monde il il Piano Juncker e ostaggio di un conflitto quello franco tedesco questo il titolo
Nell'editoriale di oggi scrive il il giornale francese
Da solo di un cap ci si aspettava una svolta al Presidente della Commissione presentato mercoledì un piano di crescita che dovrebbe essere la pietra angolare del suo inizio mandato
In carica da meno di un mese indebolito dalle rivelazioni dello scandalo Lux lex sull'evasione fiscale delle multinazionali
L'ex Primo ministro del Lussemburgo a cuore di dimostrare che l'Europa può uscire dalla stagnazione economica l'urgenza è reale
Gli investimenti sono crollati del quindici per cento nell'Unione europea dal due mila e sette l'intenzione lodevole nel momento in cui gli europei vengano distanziati dagli Stati Uniti
L'iniziativa potrebbe segnare una svolta mira a dimostrare che l'Europa non è indifferente alla crescita dopo anni in tempesta monetaria di disciplina di bilancio e di conseguenza di costi col contrazione economica
Ma a questo stadio la svolta per le montare sta simbolica
Tutto indica che la risposta di un che era non è all'altezza della posta in gioco su tre anni di un che erra propone di dedicare trecentoquindici miliardi di euro
Per dotare gli investimenti nelle infrastrutture a altri settori chiave come il digitale attraverso un fondo appositamente creato nel girone della Banca Europea degli Investimenti
Ma questo fondo disporrà solo di ventuno miliardi di denaro pubblico a meno di investire in progetti poco ri molto rischiosi cosa
Che generalmente la BEI non fa sarà strettamente impossibile attirare capitali privati sufficienti
Per sperare di raggiungere l'obiettivo fissato di trecento quindici miliardi c'è poi un altro problema
Rispetto a questo piano la lista dei progetti è tutta da precisare questo lascia presagire negoziati difficili tra gli stati beneficiari
Come ogni proposta della Commissione questo piano la dovrà essere approvato dagli Stati membri ed è qui che il dente duole secondo nel mondo le profonde di voler divergenze sulla politica economica da mettere in opera per evitare l'Europa un decennio perduto in stile giapponesi rischiano di minare ulteriormente
Il Piano Juncker lo scontro contrappone in primo luogo la Francia la Germania nonostante gli sforzi di riavvicinamento compiuti
Per i due Governi mentre la Banca centrale europea fa il possibile per dare ossigeno all'economia sul piano monetario Parigi e Berlino sono lungi dall'essere all'unisono sulla ricetta giusta in termini di politica di bilancio e sugli investimenti da finanziare
Con urgenza incerto Consolo on dopo dire di essere stato
Ascoltato anche se solo in parte tardivamente sui suoi appelli almeno austerità gli eventuali contributi degli Stati
Al fondo per gli Investimenti potrebbero essere scontati scomputati dal calcolo del deficit
Ma la Francia e in una posizione di estrema debolezza sulla scena europea e questo
A causa della sua incapacità di condurre le riforme che le permetterebbero di vivere meno accredito riducendo dunque il suo debito
La Germania che a sua volta soffre per il rallentamento economico mondiale si impazienti dice
E soprattutto non vuol sentir parlare di un rilancio economico di ispirazione keynesiano
Prima ancora di annunciare il Piano Juncker ha dovuto tenere conto della mancanza di mezzi a sua disposizione ma soprattutto ha dovuto tenere conto della serie divergenze tra Parigi
E Berlino che di fatto annullano le buone intenzioni di Juncker così
Le monde nel suo editoriale un po'più positivo anche se non troppo invece
Il quotidiano spagnolo El Mundo il Piano Juncker non è una ricetta miracolosa ma è comunque un buono stimolo scrive e il mondo in questo editoriale annunciare un piano per stimolare gli investimenti nella zona euro come se fosse un regalo di Natale come ha fatto cinque o di un che il mercoledì davanti all'Europarlamento non è
Il modo migliore per generare fiducia la cosa peggiore che potrebbe accadere all'Unione europea
Che non ha ancora evitato il rischio di una lunga stagnazione o di cadere nella deflazione sarebbe affidarsi un programma che ricorda più i giochi di prestigio che un'analisi reale della situazione economica
L'Europa per il mondo non può permettersi il lusso dell'illusionismo l'ottimismo del Presidente della Commissione si fonda sull'idea
Che non esista un problema di liquidità ma di fiducia Juncker richiami ritiene che il Fondo europeo di per gli investimenti strategici che servirà da garante
Per investimenti ad alto rischio assumendo se necessario le perdite iniziali riuscirà a placare i timori del settore privato poco propenso ad investire
In che era chiarito che non ci saranno né aiuti pubblici diretti né enormi stimoli come quelli adottati negli Stati Uniti la sua previsione che il fondo riuscirà a mobilitare quindici euro di investimenti privati per ogni euro di garanzia
Il problema per il mondo che il fattore moltiplicatore di quindici di questa leva finanziaria appare molto alto un po'ottimista ed è in questo senso
Che vanno lette le riserve sul piano Juncker espresse per esempio dal Governo spagnolo
Che ha una posizione molto diversa rispetto alle U.L.S.S. furia espressa dalla cancelliera tedesca Angela
Perché l'ho detto tutto questo per il mondo il il piano Juncker e non aspira ad essere una ricetta
Miracolosa
E può dunque essere un buono strumento contro l'immobilismo utile per riattivare gli investimenti nell'Unione europea inoltre
Servirà per realizzare infrastrutture che richiedono grandi investimenti che andranno a costituire l'ossatura territoriale ed economica dell'Unione europea del futuro come le interconnessioni energetiche ma la ripresa non verrà solo dal piano Juncker
Serviranno altre misure come l'impegno che la BCE di acquistare debito sovrano il prossimo anno
Ma sarebbe anche auspicabile avere una pressione fiscale più bassa e soprattutto che i Paesi che non lo hanno ancora fatto come Francia e Italia
Accelerano sulle riforme strutturali così nel mondo in questo editoriale per chiudere
Togliamo invece parlare di Iran dei negoziati falliti lunedì scorso a Vienna e dunque prolungati per altri sette mesi sul dossier del
Nucleare specifica o ieri pubblicava un'analisi di Pia Cosima l'estensione del dominio del negoziato con l'Iran il titolo abbastanza brillante
Spiegarlo funziona un anno dopo aver avviati loro negoziati con Teheran sul nucleare le grandi potenze si sono andate sette mesi in più per arrivare a una conclusione positiva
Questa
Estensione e il male minore viste le conseguenze drammatiche che avrebbe avuto una rottura del dialogo
Ma apre la via a un interrogativo il proseguimento a tempo indeterminato dei colloqui è il solo risultato a cui le due parti possono aspirare
Negli Stati Uniti nell'Iran per ed è figlia o potevano prendere il rischio di rompere la rottura avrebbe liberato Teheran da ogni costrizione sul cammino della bomba atomica il precipitato un'escalation che avrebbe portato un conflitto militare
Era ed è dunque necessario continuare a parlare alcuni progressi importanti sarebbero stati fatti nel corso degli ultimi giorni questo basta a giustificare
Una scadenza supplementare unico modo di preservare le miglior chance che essi hanno mai avute da decenni per imporre all'Iran limiti alla sua capacità nucleare e dunque
Migliori chance di contribuire alla sicurezza di Israele alla stabilità regionale
Alcuni ritengono che il bicchiere sia mezzo pieno perché la trattativa continua altri dicono che il bicchiere mezzo vuoto e fanno il parallelo con il processo di pace di Osimo iniziato nel mille novecentonovantatré
All'epoca il calendario dei negoziati tra Israele e palestinesi doveva portare a un accordo finale del mille novecentonovantanove al massimo
Ma nel corso degli anni le scadenze sono stati ignorati negoziati si sono in Salbiati fino a diventare un esercizio futile rispetto alla realtà sul terreno come nel caso israelo palestinese le grandi linee di un accordo sul nucleare iraniano sono perfettamente conosciute un anno di trattative
è sicuramente bastato per trovare i parametri tecnici di una soluzione il problema e che non è ancora arrivato il momento di assumersi impegni politici
Nulla dice secondo la figlia o se questo momento sarà più propizio in giugno data entro la quale in teoria si dovrebbe
Arrivare all'accordo definitivo di qui ad allora molte cose possono cambiare il contesto dei colloqui più le discussioni sul nucleare iraniano si prolungano
Più i fattori esterni peseranno sull'esito finale nell'immediato c'è un pericolo ed è quello che il Congresso americano controllato ora dei repubblicani
Imponga nuove sanzioni facendo cappottare
Il negoziato
Ma delle finiamo questo potrebbe non essere nell'interesse dei repubblicani e perché in ragione del nuovo contesto regionale la guerra condotta ignora che Siria contro lo Stato islamico non esisteva un anno fa
Su quel fronte gli Stati Uniti e l'Iran coltivano una convergenza che sì preferibile resti discreta ma è comunque meglio non compromettere la lotta comune contro gli jihadisti
Questa potrebbe essere la vera ragione dell'estensione dei negoziati sul nucleare il cui impatto supera manifestamente la questione della bomba atomica così
Mio figlio in questa analisi di Piero Russo una
C'è sul perché
Si estendono non solo le scadenze ma anche il dominio la sostanza dei negoziati con l'Iran ci fermiamo per oggi ricordando mila caselle meglio ascolto chiocciola Radio Radicale punto it da David Carretta una buona giornata
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