30 NOV 2014
rubriche

Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella

RUBRICA | di Valter Vecellio - RADIO - 17:00 Durata: 1 ora 57 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella" di domenica 30 novembre 2014 , condotta da Valter Vecellio con gli interventi di Valter Vecellio (giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione, Radicali Italiani), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Alessio Falconio (direttore di Radio Radicale).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata
di 1 ora e 57 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.

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  • Introduzione

    Valter Vecellio

    giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione (RADICALI ITALIANI)

    I risultati elettorali delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria dello scorso fine settimana. La vita interna alla galassia radicale, a partire da una riunione del Senato del Partito radicale nonviolento. Il viaggio di Papa Francesco prima a Strasburgo e poi in Turchia.
    17:00 Durata: 3 min 41 sec
  • Pannella sull'avvicinarsi delle dimissioni del Presidente Napolitano: “Può essere da una parte dire ‘stacci fino all’ultimo minuto’, ma in realtà l’altra questione è ‘stacci finché ritieni si possa affrontare in modo che resti una tua permanenza ma non fino alla fine, una tua permanenza nella valorizzazione di questo mandato, di questo compito che hai’”. “Il problema è di vedere quanto, in questi giorni, in queste settimane, si riesce ad assicurare un salto di qualità nella lotta che conduciamo per un’affermazione del diritto, dei diritti, della giustizia, come funzione che il Presidente e noi tutti abbiamo non solo nei confronti dello Stato italiano ma nei confronti di quello che accade nel mondo”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La situazione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e l’avvicinarsi probabile delle sue dimissioni. Marco Pannella: “E’ possibilissimo che abbia lo stesso riflesso che io ho quando penso a lui, alle sue responsabilità. Può essere da una parte dire ‘stacci fino all’ultimo minuto’, ma in realtà l’altra questione è ‘stacci finché ritieni si possa affrontare in modo che resti una tua permanenza ma non fino alla fine, una tua permanenza nella valorizzazione di questo mandato, di questo compito che hai’. Il problema non è quello di fare 20 giorni di più. Certo, un modo per mostrare e dimostrare quanto si ritenga che lui sia soggetto di speranza, per qualcuno che come noi in termini di diritto e di giustizia è molto attento ad evitare che ci siano sottovalutazioni di piccoli o grandi gesti individuali… Però quello che io non escluderei è che, anche con un dialogo che comunque c’è anche se non ci vediamo, il problema è essere speranza – come lo è – perché anche nello stabilire poi che non continuerebbe fino all’ultimo dei giorni, ma direi facendolo quando ancora avrebbe 10-15 giorni formalmente da usare. Quindi il problema è di vedere quanto, in questi giorni, in queste settimane, si riesce ad assicurare un salto di qualità nella lotta che conduciamo per un’affermazione del diritto, dei diritti, della giustizia, come funzione che il Presidente e noi tutti abbiamo non solo nei confronti dello Stato italiano ma nei confronti di quello che accade nel mondo”
    17:03 Durata: 5 min 22 sec
  • Pannella sulla ripresa dell'iniziativa nonviolenta: “Questa sera inizierò uno sciopero della sete, o lunedì sera, con la richiesta di potere esprimermi sui media ufficiali, in modo particolare su televisioni di Stato e parastato, per in particolare spiegare il perché ritengo che il caso Provenzano sia un caso che la gente debba conoscere. Perché è uno dei pochi modi per far conoscere alla gente quello che non è stato fatto conoscere, cioè il messaggio storico del Presidente della Repubblica al Parlamento sulla giustizia”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La ripresa dell’iniziativa nonviolenta radicale. Pannella: “Il problema è quello che il regime ha appreso, sé malgrado, non credo che ci sia una grande mente del regime che sceglie tutto. E’ il dato complesso di un regime di storia anti-democratica che continua a perseguire la sua durata e la sua putrefazione, non impedendomi di parlare, ma impedendo agli italianofoni e all’opinione pubblica di ascoltarci e giudicarci, di sapere cosa proponiamo. Poiché in corso è il tentativo di riuscire ad eliminare la possibilità in Italia, e di conseguenza ovunque, che fette consistenti di opinione pubblica possano giudicarci, possano condannarci o sostenerci. Allora bisogna evitare anche di continuare ad andare avanti con il rischio di una lagna: ‘Non c’è la democrazia’. Uno dei problemi essenziali per il regime per continuare questa putrefazione di sé, della democrazia, è quello appunto di non riuscire noi a farci ascoltare”. L’esempio dell’iniziativa sul boss mafioso Bernardo Provenzano: “Difendere i diritti umani, difendere il diritto, nell’occasione in cui proprio lui è vittima della violenza per la quale è condannato, credo sia qualcosa da imporre. Credo che questo scontro, quanto ineguale, fra noi silenziati da un punto di vista” e lo Stato italiano, sia da imporre. Il caso di Emma Bonino, politico più che popolare ma “fatta fuori; e non c’è stato un minimo di dibattito su questo. Io ci ho provato, quasi solitario”. “Nei miei confronti vale lo stesso, questo impedimento assoluto per la gente di ascoltarmi e giudicarmi nelle lotte che io ritengo le più importanti. Allora dico che questa sera inizierò uno sciopero della sete, o lunedì sera, con la richiesta di potere esprimermi sui media ufficiali, in modo particolare su televisioni di Stato e parastato, per in particolare spiegare il perché ritengo che il caso Provenzano sia un caso che la gente debba conoscere. Perché è uno dei pochi modi per far conoscere alla gente quello che non è stato fatto conoscere, cioè il messaggio storico del Presidente della Repubblica al Parlamento sulla giustizia”. “Parlando di Provenzano può venir fuori il tema del perché Emma Bonino è stata fatta fuori e nessuno ne ha dibattuto. Devo dire, nemmeno lei, ma di questo posso avere molte spiegazioni”. Pannella sulla polemica sulla prescrizione dopo il caso Eternit: “Dissi che si poteva sospettare che da parte di alcuni sostituti procuratori, magari i meno esperti – l’avevo notato – che già 10 anni fa in realtà agivano con provvedimenti che mandavano già in prescrizione all’inizio della presa in considerazione di un processo. Già facevano un conto e dicevano: tanto questo non arriverà a conclusione. Io ritenevo che si dovesse riconoscere un’assunzione di responsabilità di magistrati, scandalosamente facenti il proprio dovere in condizioni difficili. Adesso questa cosa che avevo accennato, anni fa già, viene fuori nelle cifre. Un milione, un milione e mezzo di prescrizioni magari vengono fuori per saggezza del giovane magistrato”
    17:09 Durata: 18 min 22 sec
  • Sul calo di Grillo alle elezioni regionali: “Ho tentato di dialogare con lui. (...)Lui riconobbe che non c’era in me, manifestamente, la volontà di fare male. Dicevo: guarda, stai attento che può accadere, invece che con 5 persone, anche con 500mila o 5 milioni di persone. Adesso è chiaro che è quello che accade”. I Radicali possono festeggiare per l’aumento dell’astensione elettorale? L’astensione elevata “diventa un elemento sul quale possiamo dire: in fondo nemmeno noi abbiamo votato, nemmeno ci siamo presentati. Ma altro è quello di constatare che antropologicamente la maggioranza della gente ha qualcosa, un segno di vomito e di ripudio, e questo credo che l’abbiamo nutrito e lo alimentiamo con la nostra storia tuttora”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il calo dei consensi per Beppe Grillo. “Siccome non ho il gusto della profezia, ho tentato di dialogare con lui e di parlare a loro su questa situazione – dice Pannella – Io so che lui ha avuto, quando in modo molto duro evocai questo pericolo, lui reagì dicendo ‘devo riconoscere che da parte di Pannella non c’è sicuramente malanimo, non inimicizia, nell’evocare che posso fare con 60mila o 600mila italiani quello per cui sono stato condannato, cioè della responsabilità di avere portato a morire qualche amico o parente che si era fidato di me salendo sulla mia macchina, io mi sono riuscito a salvare e loro no. Lui riconobbe che non c’era in me, manifestamente, la volontà di fare male. Dicevo: guarda, stai attento che può accadere, invece che con 5 persone, anche con 500mila o 5 milioni di persone. Adesso è chiaro che è quello che accade”. La sorte di Berlusconi che “non è stato all’altezza” dei suoi annunci positivi sui referendum radicali. Sulla debolezza di Forza Italia influisce però la stessa situazione di Berlusconi: “Lui non è più all’altezza, posto che lo sia mai stato, anche di cose che avverte e capisce. Non è capace di tenuta. E da questo punto di vista il parassitismo che c’è attorno a lui e nel Paese è difficile da impedire che provochi disastri, per l’Italia e non solo per Berlusconi”. Pannella ancora sull’“associazione di stampo mafioso secolare” tra i principali partiti. “Qui è in gioco la vita stessa radicale, della nostra tradizione. Perché non possono permettersi appunto, vista la qualità della parola radicale contemporanea, in modo particolare questa che ho citato contro la ragion di Stato e a favore dello Stato di diritto, questa che è una profezia che magari ci viene da Beccaria, ma noi la rilanciamo e ne siamo corpo”, non possono permettersi - secondo Pannella – che questa “parola radicale” raggiunga l’opinione pubblica. Il rischio che “la peste italiana” infetti il mondo intero. “Dobbiamo prendere atto che per il momento stiamo fallendo. Nel senso che il risultato dell’anti-democrazia, vitalmente necessaria a coloro che opprimono l’Italia da posizioni di potere… Non abbiamo altra scelta che quella di impegnarci, di dare corpo davvero a partire da qualcosa che può apparire marginale, minimo. Difendere per esempio quel mafioso che stanno assassinando prima che si compia materialmente questo assassinio di Stato”. “Siamo gli unici che rappresentano un’alternativa al loro prepotere”. “Negli ultimi 10 giorni, tranne 4-5 persone, politici importanti, in Basilicata, grazie all’azione di Bolognetti, prendono la doppia tessera. Vito De Filippo la conferma. Pare che su questo si senta qualcosina. Ma questo dovrebbe accadere per decine di migliaia di persone, è un’opportunità che diamo”. Sulle mancate iscrizioni di almeno una parte degli ascoltatori di Radio Radicale, teoricamente informati: “Ma non è vero! Qui è l’errore. Loro sono informati quando stanno su Radio Radicale, in parte. Ma intanto a qualsiasi ora del giorno, quando stanno facendo la cacca, hanno sicuramente la voce di Renzi che gli arriva per 10-15 ore! Gli arriva per strada, gli arriva attraverso la Rete! Gli arriva la voce di Grillo! Allora è un fatto antropologico”. “Si è immersi nella produzione della menzogna. Nemmeno della menzogna, nella produzione di cose che sono esattamente quelle che definiamo ‘la peste italiana’”. I Radicali possono festeggiare per l’aumento dell’astensione elettorale? L’astensione elevata “diventa un elemento sul quale possiamo dire: in fondo nemmeno noi abbiamo votato, nemmeno ci siamo presentati. Ma altro è quello di constatare che antropologicamente la maggioranza della gente ha qualcosa, un segno di vomito e di ripudio, e questo credo che l’abbiamo nutrito e lo alimentiamo con la nostra storia tuttora”
    17:27 Durata: 24 min 16 sec
  • Sul nesso tra democrazia e laicità, sulla visita di Papa Francesco in Turchia: “Non c'è laicismo che può vincere, non c'è democrazia che possa vincere, non c'è federalismo anti nazionalista che possa vincere, se non assieme essendo democrazia, laicismo e federalismo. Come d’altra parte quello che va a visitare il luogo dove è sepolto Atatürk”. L'involuzione turca, le responsabilità europee e l'iniziativa storica dei Radicali

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sul nesso tra democrazia e laicità, sulla visita di Papa Francesco in Turchia: “Non c'è laicismo che può vincere, non c'è democrazia che possa vincere, non c'è federalismo anti nazionalista che possa vincere, se non assieme essendo democrazia, laicismo e federalismo. Come d’altra parte quello che va a visitare il luogo dove è sepolto Atatürk”. La presunta “conversione” al cattolicesimo di Pannella: “Magari Socci e altri intellettuali ritengono che noi siamo il diavolo che fa convertire al male il Papa e tutti quanti loro. Io ricordo di avere in passato dichiarato – eravamo pro turchi in Europa – che quello che è necessario dare ad Atatürk, al loro laicismo, quello che manca è ‘democrazia’. Perché ci fu un momento, 6-7 anni fa, in cui venne fuori lo scandalo delle loro prigioni e del loro diritto”. “Le cose che oggi sentivo anche dalla lettura vaticana che sono felice dobbiamo al nuovo direttore, che abbiamo questa replica non più all’alba ma nel pieno della giornata, di queste cose di Giuseppe Di Leo. Lì quello che viene fuori è quello”. “E’ quello che sembra venire fuori dalle cose che il Papa suggerisce: armare di maggiore consapevolezza democratica un regime segnato da questa grande eredità che, per essere eredità laica, è anche profondamente eredità di una scelta antropologica di religiosità laica. Viene fuori che se analizziamo le cose che ha detto il Papa, in fondo quello che viene fuori è che loro dicono: qui ci vuole più democrazia. Viva Atatürk, viva tutti quanti, ma…”. La storica iniziativa radicale per la Turchia nell’Unione europea. Sull’intervento del Papa al Parlamento di Strasburgo: “Ogni giorno ne fa una, e non è che ogni giorno è studiata. E’ un progetto, dovuto a una sorta di eredità antropologica. Ogni giorno viene fuori qualcosa”. Sulla sorte di Mubarak: “La cosa semplice era trattarlo come l’Italia tratta Provenzano. Lo tengono là, e poi se moriva moriva”. “La fine delle speranze delle primavere arabe viene un anno fa, non oggi”. “Abbiamo sempre avuto la consapevolezza che l’aiuto che era necessario era agli eredi di Atatürk, per inserire consapevolezze democratiche contro la palingenesi laica in un mondo dominato da estremismi o altre cose del genere”
    17:51 Durata: 10 min 34 sec
  • L’evoluzione del palinsesto di Radio Radicale con la nuova direzione di Alessio Falconio: “Radio Radicale è tornata ad essere una bomba nonviolenta”. “Credo che Radio Radicale in questo momento è l’unico luogo nel quale magari anche Beppe Grillo può trovare, in un momento che temo avevo un po’ profetizzato, un modo per far sopravvivere le speranze che aveva acceso”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella torna sulla sua iniziativa nonviolenta che sta per cominciare, e non solo. “Io vorrei segnalare che c’è un contributo di Rita Bernardini che ha individuato gli obiettivi che abbiamo in questo periodo”. La battaglia parallela sul diritto alla conoscenza, portata avanti da Matteo Angioli: “Le urgenze che Matteo Angioli, con Laura Harth e i pochi che dedicano tempo per questi obiettivi di grande ambizione… A un certo punto siano coltivati con quelli che siamo, e io quando sento – come stamattina – dando la seduta della Camera, ore di presidenza di Roberto Giachetti, con maestria, davvero. Quando ho presente quello che ieri sera a Teramo veniva fuori, e che in parte perfino la stampa indigena stamattina ha relazionato. Quando abbiamo questa situazione a partire da realtà italiane, quella dei Rom, piuttosto importante. Beh, dico che occorre essere molto minuziosi ed attenti nel lavoro che possiamo fare per informare perché sia possibile aiutarci. Vorrei che Matteo Angioli, Laura, non si scoraggino. Perché ci sarebbe tutto da scoraggiarsi. Ma reggano ancora in questi giorni per le scadenze che cercano di valorizzare e che sono di straordinaria importanza. Su questo ho fiducia, un po’ folle, sul direttore di Radio Radicale, sull’attenzione che lui dedica”. L’evoluzione del palinsesto di Radio Radicale con la nuova direzione di Alessio Falconio: “Radio Radicale è tornata ad essere una bomba nonviolenta”. “Credo che Radio Radicale in questo momento è l’unico luogo nel quale magari anche Beppe Grillo può trovare, in un momento che temo avevo un po’ profetizzato, un modo per far sopravvivere le speranze che aveva acceso”. Il leader radicale torna a chiarire la sua interlocuzione con Francesco Storace al momento delle ultime elezioni comunali a Roma
    18:02 Durata: 15 min 51 sec
  • La missione di Nessuno Tocchi Caino in Africa per la moratoria sulla pena di morte. L'appello alla doppia tessera radicale: “Non chiedo di unirsi al digiuno, ma di iscriversi al Partito”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulla missione internazionale in Niger di Pannella, due settimane fa, nell’ambito dell’iniziativa di Nessuno Tocchi Caino a favore della moratoria sulla pena di morte. Pannella su alcune foto pubblicate sui social network a proposito di una visita di due carceri in Niger: “Mi è parsa espressiva una foto nella quale mi sporgevo verso una signore, una donna carcerata, e quasi subito dopo un’altra, quella del suo figliolo in fasce o giù di lì che mi prendeva il dito in quelle condizioni”. “Un assieme di immagini che riesce a essere eloquente per quello che dice a chi non c’era”. Chi sono gli interlocutori politici del Satyagraha nonviolento? “Non chiedo di unirsi al digiuno, ma di iscriversi al Partito”. “Oltre la tazzina di caffè, vuol dire salvare per tutti il Partito radicale. Quello che chiamiamo ‘tazzina di caffè’ è il costo quotidiano di un’iscrizione annuale al Partito radicale”. “Ho l’impressione che se questo lo sentisse Papa Francesco, gli direbbe qualcosa, così a naso”. “Se lui sapesse le cose che i suoi predecessori hanno fatto, concretamente, in quel giorno e in quel modo, mentre la struttura vaticana non cercherà molto di fargli sapere queste cosettine… Se conoscesse questo, se conoscesse le cose di Gianni Baget Bozzo e altre cose che vengono dal suo mondo e non per forza dal mondo del dissenso cattolico…”. Contro Papa Francesco “si trema e si trama, perché va avanti, ogni giorno ne fa una che parla non solo al Vaticano, non solo ai credenti cattolici e cristiani. Ma c’è un limite: manca una consuetudine di rapporti diretti che sarebbero fondamentali”. Il nuovo appello a dire “siamo tutti Radicali”. Ancora sulle “doppie tessere” Vito De Filippo (in Basilicata, oltre che sottosegretario alla Sanità) e Roberto Giachetti (in Parlamento). Ancora sull’atteggiamento della stampa italiana. Il ruolo del ministro della Giustizia attuale, Andrea Orlando, e il ruolo-ombra del magistrato Gratteri. Pannella: “Su questo direi che Rita Bernardini avrà da dare giudizi e informazioni aggiornate martedì sera, da Radio Radicale”. I Radicali e i Rom; la passata iniziativa transnazionale di un Radicale (scomparso) come Paolo Pietrosanti. La possibile rievocazione in radio di quei momenti. L’assegnazione di una laurea honoris causa in Comunicazione a Pannella, il 31 gennaio, da parte dell’Università di Teramo
    18:18 Durata: 28 min 52 sec
  • Gli appuntamenti della settimana entrante. L’appuntamento del 4 dicembre alla Camera dei Deputati, “fondamentale, perché è il rilancio, attraverso la presentazione degli atti di Bruxelles, della campagna per il diritto alla verità”. Le presenze annunciate: da Fausto Bertinotti a Furio Colombo, passando per Terzi di Sant’Agata e molti altri

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Alessio Falconio

    direttore di Radio Radicale

    L’appuntamento del 4 dicembre alla Camera dei Deputati, “fondamentale, perché è il rilancio, attraverso la presentazione degli atti di Bruxelles, della campagna per il diritto alla verità”. Le presenze annunciate: da Fausto Bertinotti a Furio Colombo, passando per Terzi di Sant’Agata e molti altri. Un intervento di Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale, per precisare alcune scadenze: il 9 dicembre il conferimento a Pannella della massima onorificenza attribuita dalla Regione Abruzzo; poi il 31 gennaio la laurea ad honorem da parte dell’Università di Teramo. La pubblicazione dell’agenda radicale su www.radioradicale.it
    18:46 Durata: 11 min 1 sec