I rom e il 'sistema campi' . La puntata settimanale di Fai Notizia
Benvenuti all'appuntamento settimanale con fa notizia punto it riformati inchieste di rate lo dica lei non dà ogni mercoledì alle ventitré e trenta e lunedì alle sei del mattino
Richiamo questa puntata alla questione dei Rom e e al sistema campi in particolare nella capitale
I disordini delle scorse settimane a Tor Sapienza un quartiere nella periferia sud di Roma dove i residenti hanno assaltato il centro di accoglienza per i rifugiati
Hanno riportato l'attenzione anche sulla questione campi rom visto che pur facendo una certa confusione tra immigrati rifugiati e rom
In manifestanti si sono detti esasperati anche a causa del vicino campo rom di via Salviati
E in quell'occasione lo stesso Sindaco di Roma Ignazio Marino visitando il quartiere ha promesso la chiusura del campo rom di di Astaldi atti
E bisogna però ricordare che la chiusura dei campi rom non è una richiesta della lega Nord da ma invece un obiettivo fissato dalla Commissione europea e che è stato recepito nel due mila e dodici
Dal nostro Governo con la strategia nazionale di inclusione delle comunità rom sinti e cammina avanti
Peccato però che negli ultimi anni la politica dei campi in Italia in particolare a Roma abbia seguito strategie di segno opposto che non solo hanno approfondito la segregazione della Comunità Rom
Ma hanno anche lecitamente favorito l'arricchimento e le clientele delle cooperative
E la recente inchiesta su mafia appalti a Roma ribattezzata Roma di mezzo oltre a portare all'arresto di trentasette persone
A proprio riportato l'attenzione sugli affari nella gestione dei rifiuti nella manutenzione del verde e anche dei campi nomadi
Insomma quindi non solo il sistema campi ha prodotto una sistematica violazione di diritti umani ma si manterrebbe anche attraverso un poco chiare un flusso di denaro pubblico
E il presidente di radicali italiani consigliere al Comune di Roma Riccardo Maggi
Ha inoltre iniziato tra domenica e lunedì uno sciopero della fame proprio per denunciare la situazione del Besta uso Rombaldi via visto un centro di accoglienza inaugurato nel due mila e dodici dall'Amministrazione Alemanno
Finanziato dal Comune e gestito dalla cooperativa sociale in opera
Dove oltre trecento cittadini rom vivono in condizioni disumane
Per il centro di accoglienza di via Visso auspicato Maggi il Comune paga milioni di euro per tenere i cittadini rom in due metri quadri e mezzo a testa senza anche alle luce naturale
E con questo digiuno Mancini intende appunto chiedere al Sindaco Marino la chiusura di questo centro che Dio la la legge e i diritti e causa un enorme spreco di risorse pubbliche
Aggiungendo anche che il superamento dei campi rom dovrebbe partire proprio da qui
Il Comune di Roma con alle mandate approntato lo ricorderete nel due mila nove il costosissimo Piano nomadi da trentaquattro milioni di euro poi dichiarato peraltro illegittimo dal Consiglio di Stato
E si trattava hanno il tempo insomma di trentaquattro milioni di euro per ricollocare sette mila Romming tredici campi costruiti dal Comune i campi istituzionali sono però una particolarità tutta italiana che non trova nessun corrispettivo
In altri Paesi europei e occorre inoltre ricordare che i Rom che vivono nei campi a Roma non sono hanno abbandonato il nomadismo da generazione ma nella maggioranza dei casi vivono anche in Italia da decenni quando non da generazioni
E intanto però è bastata un'intervista a Marino ad Arluno la scorsa settimana in cui il Sindaco ha parlato della situazione di Roma affrontando il tema appunto dei campi rom
Per cui ha sostenuto che i campi rom vanno superati dicendosi totalmente favorevole alla loro chiusura per sollevare un polverone e numerosissimi critiche
Marino è stato infatti poi costretto a precisare che si tratta di eliminare i campi laddove regna il degrado non solo ambientale ma anche sociale
Mirando appunto a dare una casa le famiglie nomadi e cioè a mettere queste persone i luoghi dove si possa fare autocostruzione cioè il recupero di edifici abbandonati
E ha pronunciato che nelle prossime settimane verrà effettuata una ricognizione del patrimonio immobiliare
Insomma ha spiegato tra le altre cose Marino si tratta di una soluzione necessaria perché come ricordavamo si tratta di allinearsi all'obiettivo fissato dalla Commissione europea
E recepite nel due mila e dodici dal Governo con la strategia nazionale di inclusione nella comunità rom e sinte camminando che e infatti l'Europa sono anni ormai che minaccia la procedura di infrazione contro l'Italia con Roma in particolare capitale dei campi come prima responsabile
Vedremo appunto ora se anche prefetto dell'indagine della Procura mondo di mezzo cambierà qualcosa
E noi oggi vogliamo proporvi a questo proposito un articolo di Simone Sapienza per fare notizia ed intitolato come superare la truffa dei campi per soli rom
A chi convengono i campi rom storicamente agli ambienti più vicina alle cooperative che gestiscono appalti milionari per i servizi
Ma anche a chi trae vantaggio elettorale dal montare dell'emergenza e dell'esasperazione sociale
Sono molte le forme di housing sociale possibili alternative ai campi adottate con successo in diverse città europee
Ma nessuna soluzione singole quella migliore
Ciò che funziona una politica adottata di diversi strumenti capaci di guardare in faccia alle persone al di là delle tre mia immaginando percorsi possibili per ciascuno perché il rischio è di passare da campi Rizzon tali accampi verticali
Il dibattito sulle periferie immigrazione innescato dei disordini di Tor Sapienza
Fa difetto di un'analisi necessaria sulle reali cause che hanno determinato questa situazione
Restando così imbrigliato nell'eterna contesa tra quelli che vorrebbero rimandarli tutti a casa loro e quelli che sotto le insegne dell'antirazzismo finiscono per difendere politiche fallimentari
Chiudere i campi è possibile esperienze realizzate con successo in altri Paesi e capitali europee dimostrando che un'altra di è possibile e anche molto meno costosa quella dell'integrazione abitativa e lavorativa
Il sistema dei campi così prevalente istituzionalizzato ormai permane solo nel nostro Paese
Le persone di etnia rom presenti in Spagna Francia o Portogallo non sono diverse da quelle che vivono in Italia sono diverse le politiche adottate
Questi Paesi hanno imparato non senza errori e cui hanno imparato a far tesoro ad affrontare il problema come si affronta quella abitativa dei baraccati o degli indigenti
Sono molte le forme abitative possibili e nessuna soluzione specifica singola e quella migliore
Ciò che funziona è una politica adottata di diversi strumenti capaci di guardare in faccia le persone al di là delle etnia immaginando percorsi possibili per ciascuno
Per questo in ogni progetta necessaria un'analisi preliminare approfondita il professor Tommaso di tale che da anni lavora su questo tema elenca alcune soluzioni di housing sociale
Percorsi di aiuto all'affitto di abitazioni dal mercato privato autocostruzione attraverso la costituzione di cooperative rispetto della normativa
Abitazioni ordinarie di produzione privata di cui sostenere l'acquisto con strumenti di accesso al mutuo e del capitale reputazionale delle famiglie attraverso mediatori
Affitto di cascine in disuso di proprietà pubblica attraverso una pluralità di contratti di locazione compensati da ristrutturazione abitazioni ordinarie di produzione pubblica case popolari se il mercato lo rende possibile
Guardando l'esperienza europea spiega Tommaso vitale il criterio di assumere una varietà di strumenti permette dei risparmi e l'aumento di efficienza della spesa pubblica che tenga conto dell'austerity grazie rapporti da contabili ti seri
Lo hanno capito diverse città europee noi oggi sappiamo quanto tempo c'è voluta chiudere le baraccopoli ama dritta quattro mesi sappiamo quanto ci ha voluto a Londra a chiudere spazi similari e villaggi della solidarietà nove mesi
Sappiamo la loro solvibilità a un anno tre anni quattro anni
Provvedimenti come quello sull'emergenza rom del due mila e otto al contrario hanno di fatto legittimato e rafforzato non molto tempo fa l'esistenza dei campi
Uno dei più grandi campi rom in Italia quella la Barbuta alle porte di Roma è stato costruito con i fondi straordinari determinati dal provvedimento del ministro leghista Roberto Maroni e con l'avvallo del Sindaco Gianni Alemanno
Chi pagherebbe i progetti di inserimento abitativo
Fino ad oggi a Roma per oltre vent'anni nonostante l'alternarsi di sindaci di diversi schieramenti politici è sempre stato il contribuente a pagare il prezzo delle politiche fallimentari dei campi rom
Sono nel due mila e tredici il Comune ha speso venticinque milioni di euro per la gestione di campi dove vivono appena mille duecento famiglie
Al contrario tutti i progetti europei di inserimento abitativo sono stati finanziati attraverso fondi europei destinati all'integrazione sociale dei cittadini e Roma
Ma il nostro Paese non ha mai fatto richiesta di questi fondi UE preferendo spendere milioni di euro dei cittadini italiani per la politica e legale di segregazione razziale nei campi
La condanna dell'UE che pende sull'Italia e su Roma
Nella capitale come in altre città italiane per accedere alle graduatorie delle case popolari o affitti agevolati vengono escluse le persone che vivono nei villaggi attrezzati anche se i cittadini italiani
E queste esclusioni che comprende principalmente residenti dei campi rom ad aver innescato il circolo vizioso dell'emergenza abitativa e dunque la necessità del sistema campi
L'accusa della Commissione europea formalizzata recentemente in una lettera al Governo italiano si basa proprio sulla violazione della direttiva due mila e quarantatré dell'ARCI
Che atto il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dall'origine etnica l'articolo tre della direttiva antietà discriminazioni in materia di accesso a beni e servizi alla loro fornitura incluso l'alloggio
Da gennaio dovremmo scegliere se pagare ogni anno una salatissima molti europea per non aprire le liste anche alle persone rom residenti nei campi oppure accedere alle linee di finanziamento europeo
Che possono pagare interamente tutti i progetti di inserimento sociale tra cui case popolari di aiutare l'affitto come è stato già fatto in altri Paesi europei
La truffa dei nomadi i veri i numeri del problema
In Italia i cittadini rom sinti e cammina avanti rappresentano lo zero virgola due per cento della popolazione cioè circa centosettanta mila individui una delle percentuali più basse in Europa
Di questi sono i due tre per cento pratiche ancora forme di nomadismo secondo un'indagine condotta dal Senato
Quaranta mila di buona nei campi i restanti in abitazioni eppure l'ottanta per cento degli italiani continua a ritenere che non mi senti siano nomadi per questo l'Ocean vietato l'Italia a non designare tale minoranza con il termine nomade
A Roma otto mila cittadini di etnia rom mille famiglie lo zero virgola ventitré per cento della popolazione della capitale
Vivono in sette villaggi attrezzati quattro mila duecento persone in otto campi tollerati mille trecento persone e tre centri di raccolta se centottanta persone cento insediamenti informali mille ottocento persone
Questi sono i numeri della questione rom
Dunque così si conclude l'articolo di Simone Sapienza intitolato come superare la truffa dei campi persone nonché potete ovviamente ritrovare sul sito fa notizia punto it
A ottobre inoltre l'associazione il ventuno luglio ha organizzato il convegno superare i campi perso di Roma Roma una sfida di Cina
Acqua partecipato tra gli altri anche Maggi Presidenti radicali italiani e consigliere comunale e di Roma Capitale che ora lo ricordiamo e sciopero della fame da lunedì per denunciare le condizioni in particolare del centro di raccolta rom di di ha dissolto
E da quel convegno dell'Associazione ventuno luglio vi proponiamo una parte dell'intervento di Tommaso vitale che è direttore scientifico del Master governare le grandi metropoli dell'Istituto di scienze politiche di Parigi
Un estratto che aiuta a comprendere quali potrebbero essere le politiche alternativi ai campi nomadi
E che in altri Paesi sono già una realtà
Siamo in una situazione di grande urgenza
In cui quello che sta accadendo a Roma si impone come missione paradigmatica su cui riflettere
Cercherò di essere più preciso verso la fine del mio intervento
Il senso principale di quello che io voglio dire se lo dovessi riassumere gli importi Barone
E che
Molto sta accadendo in senso positivo nelle città europee dal punto di vista delle politiche in direzione di questi gruppi
Certamente
In ciascuna città ci sono con ci sono contraddizioni resistenze inerzia in difficoltà ma ci sono processi evolutivi
Riconoscibili in praticamente tutte le capitali europee
E quindi guardando dagli errori
E anche da alcuni successi di ciò che avviene all'estero possiamo imparare dei criteri
Con cui implementare delle politiche
Quindi questo è il senso principale attenzione che se guardiamo fuori dall'Italia stanno succedendo cose importanti
è ovvio che
Mi sembra importante direi cosa viene fatto
Allora
Innanzitutto ci sono Paesi europei in cui il problema della segregazione più forte che ci sono problemi europei in cui questo problema è un po'meno forti
Ci sono ancora in Paesi europei che hanno delle formule diciamo di
Chiusura di un gruppo etnico dentro lo spazio circoscritto molto forte come nel caso di Roma ci sono
Paesi in cui questo in maniera così estrema non avviene
Ma in cui comunque si sono realizzate nel tempo delle forti concentrazioni di un solo gruppo
In uno spazio geografico limitato
Attenzione che
Non è più il momento di chiedersi se
è stato il risultato di una scelta di persone che vogliono vivere insieme vicini o se invece è stato il frutto dell'impatto delle politiche se c'è anche qualcosa di buono ossia c'è anche
Siamo oltre
In qualsiasi situazione di convivenza comunque del buone merce
Ma il problema il bilanciamento fra ciò che di buono emerge ciò che di negativo emerge
Certo che
Anche nel peggiore dei campi di rifugiati con bassissima qualità di vita nascono delle solidarietà delle identità e degli affetti fare persone
A questo non vuol dire che noi dobbiamo cogliere un campo per rifugiati e non una città nel senso bellissimo che ci poneva la riflessione etica di monsignor Perego
Non si può guardare al dettaglio del fatto che comunque
Sia adesso ci chiudessero qua dentro non si riuscisse più uscire rimanessimo senza acqua e senza energia elettrica comunque ci daremo un po'una mano
Certo che si sviluppano delle solidarietà nelle forme di segregazione a questo e non aiutano
Davo il miglioramento delle condizioni di vita delle persone e questo dibattito è finito ci sono indicazioni politica molto precise
Il Parlamento europeo ha
Preso posizioni inequivocabili la segregazione
è
Misurata come qualcosa che produce effetti negativi
Essa
Essa fa male su una due tre generazioni cioè su chi ci sta i figli e i figli dei fini fa male atti è segregato e a chi vive intorno
E quindi fa aggredita
Guardate che
Per affrontare i problemi di
Come dire passaggio da strutture estremamente segregate a strutture di migliore integrazione nel tessuto abitativo ordinario
Nessuno ha formule magiche ci vuole tempo cioè capacità di governo ci vogliono
Come dire momenti di transizione
Ma non si può scegliere come ha fatto in buona misura litania in maniera
Radicale estrema che non ha paragoni in nessuna città europea Roma
Di
Trasformare le situazioni temporanee in situazioni che diventano di anni in anni
Allora i rischi sono
Ovviamente i rischi di chi dice facciamo tutto allo stesso momento fin da subito e poi non fa niente
In questo senso darsi un piano vuol dire che dentro una strategia si ci si danno le modalità operative
Più le istituzioni le lecita sulla riuscita mettere una temporalità intorno a un obiettivo quantitativo le più
Hanno proceduto in una direzione in maniera realistica
è chiaro che diciamo bisogna evitare gli effetti di imbuto
Bisogna avere un piano che sia vincolato di moda non poter tornare indietro secondo rischio che diciamo per fare rapidi e per farla breve
Sì costruiscano
Dei campi verticali invece carica anche orizzontale cioè si prendano due torri di edilizia popolare pro ci si stocca no delle persone al di là dei loro capacità anche ai loro competenza di ad euro reti
Familiari aggirati la loro volontà allora al di là della loro capacità di reddito al di là di a loro soggettività come persone umane a tutto tondo
Certo ci sono questi rischi certo ci sono cadute le città ma c'abbiamo i numeri
Sappiamo quanto è successo
Possiamo dire che
Sono dei rischi che avvengono sempre meno perché siamo avvertiti
Che il problema non è trasferire da container a container chiamati piani ma che ha una politica di redistribuzione apolitica negoziata è una politica che non si fa il mercato
Ma che lo corregge in parte fa fronte di discriminazioni
Sappiamo che è un rischio e la guerra fra i poveri
Che ci siano dei trattamenti preferenziali veri o fantasma ATC questo rischio
Serissimo che va
Come dire aggredito fin dall'inizio
Come se la prima pagina quando si comunica su queste cose fosse dentro l'uguaglianza dentro un'uguaglianza di doveri di doveri di doveri procediamo a dei processi dei segregazione
Certo che sappiamo che c'è il rischio che la guerra dei poveri certo che in una fase di austerity con la deflazione
C'è un rischio serio ma questo può essere aggredito facendo le è una questione di modalità con cui si fanno le cose non è una questione che
Come dire tocca l'obiettivo da perseguire
C'è un altro rischio
Voglio salutare qua una persona straordinaria che uno dei miei maestri Giovanni Lai grandissimo urbanista scienziato sociale di Napoli
Luigi alcuni anni fa che per simpatia non evito di ricordare comunque da tempo
Giovanni così come la riflessione più avanzata sulle politiche abitative nel Mezzogiorno in Italia come nel nord Italia
Si ricorda come dire che linee politiche abitative sono quello specifico ambito di politica in cui
Non si può produrre un risultato bisogna copro duro scusami Giovanni se tipo legalizza in maniera così banale bisogna coproduttore Lofra
Chi fa le politiche per le governa echi è destinatario delle politiche cioè la soggettività e la capacità di azione interlocuzione dei destinatari è fondamentale nucleo per nucleo
E non valorizzare le risorse delle famiglie a Roma
Affluenza non affluenti Cernic sono ricche ma comunque le loro capacità è un rischio il quarto rischio duro che abbiamo
Il quinto rischio è che
Si prenda come scusa il buonsenso che dice non è che possiamo occuparci di otto mila persone il giorno
Dodici ottobre facciamo una grande iniziativa BO risolto appunto chiuso finito dacci vogliano c'era in dimensioni incrementali
Partirà aggredire una situazione però porta
Avere un piano di politica certo queste buonsenso ma
Non può diventare ne è una scusa per interventi temporanei che non hanno nulla di temporaneo
Roma dolce ne è una scusa per tempi fluttuanti
Lo stesso parametro di
Vincolo perché l'Europa importante perché sui fondi strutturali se non si rispettano i tempi a non si vedono i soldi qui si riceve meno punteggio per vederne di più nel futuro cc sono addirittura sanzioni
Per cui non si scappa voi le risorse europee ci sono risorse europee
Ci sono sei linee di finanziamento per le politiche abitative vero perirono in questo momento
Che permettono di fare delle politiche in Mona base mica in modo da fare soluzioni abitative per la popolazione minoritaria maggioritaria
A partire da un'esigenza per la minoranza a Roma si
Rientra dentro un piano mila senza Stato cioè non è che in agenti europei scema quando piante in sei i piani di politica
Però i tempi fluttuanti
Che conosciamo bene amministrazione italiana
E non per una ragione demagogica che tutte frutto anche ma perché l'Italia ha dato prova pensate alla riforma delle Poste pensate a molte altre cose di successo in Italia sapere contrastare i tempi fluttuanti
Nessuna demagogia verso la nostra ottima amministrazione che laddove
Governa
E capace di aggredire i tempi fluttuanti
E infine e chiudo
Non solo politiche abitative
Perché in Paesi che hanno dato vita
A politiche
Radicali
Di sistemazione abitativa
Quello che viene chiamato housing festa hanno avuto effetti anche perversi in primis la città da qui vengo Parigi
Politica di housing sesto per le persone che vivevano in strada sul marciapiede nemmeno nelle baracche sul marciapiede coi bambini
Cioè politiche come diretta homeless femminista solo persone con figli minori che vivevano in strada
Sta di politiche di housing first prima di tutto un tetto una buona sistemazione
Bene però poi c'era il sessantadue per cento dei bambini con problemi di malnutrizione
Perché si è fatta la politica abitativa ci si è dimenticato di atti
Allora la segregazione va aggredita e non si torni indietro
In questo momento io credo che possiamo dirci che è un c'è un serio sospetto che gli interventi dell'Unione europea dia un forte aiuto arrivando fino al massimo
Dei suoi poteri rispetto a quanto accade in Europa quello che ci sia
Un serio rischio non lo so non sono commissario europeo non conosco ma vedo la dinamica politica è una Commissione
Questo espone l'Italia avrà
Peggiore
Alla peggiore una procedura di infrazione
Fatta dalla Commissione con fortissimi rischi
Questo è il momento come dire per smettere di
Pensare che ci sia un
Il dibattito è in qualche maniera chiuso e si può procedere e possiamo dire che
In alcune città
Nonostante le contraddizioni delle politiche gli insuccessi si sta procedendo bene
Bene rieccoci sodio questa era l'intervento di Tommaso d'Italia il convegno a superare i campi per soli robot una sfida vicina
Restiamo interne concludiamo questa puntata proponendovi il servizio di Francesco Sellani segregare costa
A Roma infatti il costo della segregazione dire no a me è di ottantasei milioni di euro almeno stando al rapporto curato dalle associazioni benedice compare lunare io osservazioni
Un'analisi in pratica della spesa che Roma Napoli Milano hanno sostenuto per i campi nomadi tra il due mila cinque due mila e dodici
In tutte e tre le città il campo su base etnica infatti il fulcro intorno al quale ruotano gli interventi in favore delle comunità rom sinti e cammina anti
E le cifre variano dai due virgola sette milioni di euro a Roma agli ottantasei milioni dichiarati a Bilancio consuntivo da Roma passando per il ventiquattro virgola quattro stanziati ma ancora del tempo nel tempo non del tutto spesi da Napoli
Se pensiamo ai campi nomadi le prime immagini che ci vengono alla mente ci parlano delle condizioni di vita drammatiche
E però tendiamo a giustificare questa situazione inaccettabile convincendo ci che questa sarebbe appunto l'unica possibilità per delle comunità che rifiuterebbe no in base a presunte ragioni culturali altre sistemazioni
Ed è uno degli stereotipi più praticati sui romeni anche una delle cause che ha portato l'Italia ad essere l'unico Paese europeo ad averli istituzionalizzato il sistema dei campi nomadi
Forse sapere che queste soluzioni oltre a non aver prodotto gli effetti desiderati sono anche molto costose pone cioè aiutare a invertire la rotta e a cercare appunto vie alternative
Trasmettiamo quindi segregare costa di Francesco se Hillary per fare notizia con le interviste a Ulderico Daniele antropologo e docente dell'Università Roma Tre
Ad Antonio Ardolino curatore per Roma del rapporto segregare costa e Francesca sa Odino curatrice tra Napoli dello stesso rapporto ci risentiamo in studio per i saluti tra quattro minuti
Solo poco fa emergere il fatto che la spesa
Pubblica
Destinata
Insomma
Nei campi nomadi intere città italiane rappresenta un volume incredibile rispetto al numero delle persone
E soprattutto rispetto agli i dati che vengono conseguiti perché nelle condizioni di vita
Rimangono assolutamente drammatiche
Sono stati avviati nel giusto mettere a punto di vista dei processi di inserimento sociale e l'altro grande risultato che emerge con chiarezza che questa non è spesa pubblica nei confronti di Roma
Passano i termini della spesa per l'inserimento
Sociale ma in realtà nasconde occulta
Non l'investimento in politica che non sono altro che politica e di controllo
Il punto forte del
Della Corte sul suo modello certo che complessivo
Proprio questo
I soldi spesi rispetto al progetto sono pronto sono molti di più soprattutto per una scelta di fondo che è stato fatto insieme nel due mila
Della costruzione del mercato e non nella periferia dalla città in totale una cifra che supera gli ottanta milioni di euro il Comune di documenti ufficiali del Piano regolatore sociale due mila
Undici due mila quindici
Parla di poco più di sette mila presenze nei campi interessati da questa spesa
Quindi ottanta milioni di euro dal due mila cinque degli undici infatti tra i minori francamente questi i dati ufficiali dicono questo ma
Luce in un campo di sette gente verso il novantadue moduli abitativi implica un costo
Medio di
Trecento euro a famiglia modulo abitativo al mese
Qua stringente per vivere
Enorme un prefabbricato di quaranta metri quadri senza nessuna divisione inverno interna
Urbanistica
C'è quindi un andamento ci immaginiamo e veicolare questi
Queste risorse su
Invece un abitare
Routinario poteva essere vincente Annapolis testo perché ci sono le famiglie che vivono
Nella quindi non ci sono programmati nel piano
Le scuole dove i bambini vanno non rispuntano grossi problemi a scuola vanno a piedi
Non abbiamo un indotto problem l'articolo
Ritiene legato al vivere dentro una struttura che dire che
Lontano dal centro abitato e quindi bisogna prendere
Comunque pagare dei me
Sì per il trasporto se Greganti per cui c'è un problema che io non avendo relazioni con le altre persone
Mantengo problemi di lingua che ragazzini che vivono nel centro storico Niba saranno più
Penso che queste cifre vado rassegnate a agli enti di di prossimità Caio alle scuole ai municipi I presidiato da Madame sia direttamente
Al se pizzini pubblici
Per rafforzare quell'intervento e rompendo lo schema per cui rom utente in quanto tale la singola famiglia rom
Che ha bisogno del servizio scolarizzazione piuttosto che del
Della dell'Astral piuttosto per il sostegno economico dal Municipio si rechi direttamente dalle Alpi insidiosa chalet già previsto per tutti gli altri abitanti punto
Ridicolo di quelli che sono servizi adesso è l'assoluta negatività delle forme di concentrazione dei rom dei campi nomadi non solo in termini di costi ma anche in termini di efficacia
Quindi si tratta effettivamente di cambiare la scala delle politiche e lavorare su Insiel disunita molto più ristrette a partire ad esempio dei nuclei familiari
Valutando con loro insieme a loro quali siano
Le traiettorie di inserimento possibile a partire da una valutazione dei bisogni appunto che possono essere
Assolutamente comparabili a quelli del resto della cittadinanza locale delle risorse che queste persone hanno a disposizione
Bene queste era segregare consta di Francesco stellari abbiamo dedicato questa puntata la segregazione abitativa dei nomi alle possibili alternative
Vi ricordiamo come sempre che sul sito fare notizia punta it potete trovare i contributi che abbiamo trasmesso e altri che abbiamo pubblicato sul tema
Però oggi dunque tutto di ricordarlo che potete seguirci anche su Facebook e Twitter basta cercare fai notizia ritorniamo mercoledì prossimo alle ventitré e trenta e lunedì alle sei del mattino salute non buona settimana da Daniela sala
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