Conferenza nazionale delle elette negli enti locali nelle liste del PDS

Chiamato
Chiamando magari anche le persone che sono nell'atrio
Iniziali
Solleciterei via prender posto soprattutto chiederei a qualcuna gentilmente di chiamare le compagnie che sono fuori
Sappiamo tutto e che il tempo è particolarmente crudele quindi non non siamo non sono presenti già tutte le compagnie
Di Roma e delle altre città che hanno assicurato la loro presenza però forse è il caso di iniziare i lavori quindi di chiederei di aiutarci in questo obiettivo
Ma la compagnia di nuovo vi chiederei di sedervi
Di prendere posto
Che così iniziamo
Compagnia che è possibile
Crescendo
Compagni e vi rinnovo la richiesta cortese ma ferma di sedervi riprendere posto per consentirci di iniziare davvero
Ci viene segnalato dall'organizzazione e il divieto assoluto di fumare in sala
Io aggiungo una preghiera personale che è quella se possibile di diciamo di contenere il tendine di ENI derivato dalla necessità che rispetto
Delle sigarette almeno finché ci sono le relazioni allora compagnie diamo inizio ai lavori della Conferenza nazionale delle elette nelle liste comuniste del PDS negli enti locali
E e voglio dire subito che mi pare importante ma anche impegnativo che la prima iniziativa nazionale pubblica del nuovo Partito democratico della sinistra si svolga proprio per decisione delle donne del nuovo partito
Noi abbiamo sentito la necessità di aprire un confronto tra le amministratrici
Per realizzare intanto lo scambio di esperienze
Per misurare i risultati positivi che certamente abbiamo tenuto in tutte o in moltissime delle realtà locali ma anche per misurare i limiti di questa nostra esperienza
E vogliamo misurare tutte insieme e soprattutto la corrispondenza tra la grande potenzialità rinnova attrice niente è costituita dalle donne che sono forti per numero ma anche per qualità politica poi forti per numero non ovunque
E che sono presenti nelle amministrazioni locali la corrispondenza tra questa forza di presenza mai e il peso effettivo
Di questa forza la capacità cioè di intervenire autonomamente sulle questioni politiche attuali e di produrre fatti concreti a vantaggio delle donne della nostra città
Non ci sfugge credo che non sfugga a nessuno che svolgiamo questa riflessione e questo confronto nel vivo di una crisi politica istituzionale senza precedenti
Che si rivela proprio nello scontro sul ruolo delle istituzioni democratiche e sul loro rinnovamento
Su questo grande tema noi donne vogliamo essere presenti in modo autonomo per imprimere il nostro segno nella battaglia indispensabile per il nove e il rinnovamento della democrazia
E vogliamo fare questo a partire dall'attuazione delle nuove leggi per gli enti locali e per la partecipazione dei cittadini quindi non soltanto la legge centoquarantadue ma mi riferisco anche alle potenzialità contenute nella legge
Duecentoquarantuno dalle proposte di riforma elettorale e nel referendum che si terrà si dovrebbe attenere abbiamo sentito stamattina ipotesi di rinvio comunque nel referendum che si deve tenere tra poco più di un mese sulla modifica del sistema di preferenze
Ecco mi pare Muller le relative relatrici ci daranno il il terreno sul quale sviluppare la nostra discussione
Mi pare di poter dire che intendiamo in questa conferenza definire come mettere a frutto al meglio la nostra forza le nostre competenze per fare questo vogliamo essere concrete
Per questo vogliamo alla nel lavoro di questi due giorni definire dei programmi
E trovare degli strumenti anche molto innovativi che diano forza intanto allori amministratrici e a tutte le altre donne
In questa direzione per preparare per dare alle compagne che sono qui e che verranno anche più numerose e se il tempo ce lo consentirà
E per dare alle compagnie degli strumenti effettivi di lavoro è stato fatto un lavoro preparatorio molto intenso
Ci sono stati già dei gruppi di lavoro che hanno prodotto che non solo hanno già avviato un confronto ma hanno prodotto dei documenti e le relazioni che ascolteremo e che ci saranno anche nel corso delle prossime ore
E consegnate ecco io credo voglio dire solo questo che con questa conferenza potremo fare un salto di qualità nel nostro lavoro
E dare un contributo determinante a Rinnovamento della politica e delle istituzioni obiettivo per su cui è impegnato il nostro partito il partito democratico della sinistra
Io voglio ringraziare le personalità che hanno accolto il nostro invito che sono già presenti e che verranno nel corso dei nostri lavori voglio ringraziare le compagne che vengono da tutta Italia abbiano avuto ha tuttora una assicurazione di presenza di seicentoquindici per essere precise
Partecipanti non sono qui sicuramente ecco penso che avremo l'afflusso maggiore nel corso delle prossime ore la presidenza
E composta dalle relatrici le compagne beh innanzitutto alla compagna una Livia Turco dalle relatrici compagne per la Lusaka Felicia Bottino Anna Maria Riviello Giulia Rodano Silvia Barbieri Paola Bottoni Anna Rossi Doria
Dal compagno D'Alema e dal compagno Guerzoni ringraziava il compagno D'Alema di essere qui fin da adesso compagno Guerzoni arriverà quanto prima
Ancora nella presidenza sono presenti le compagna del così presenti nel coordinamento politico del partito bando Liga Iotti e Mancina
La compagna Giglia Tedesco Anna Serafini Safer reputi responsabili dei gruppi interparlamentari
Adesso do la parola la compagna per la l'usa per l'intervento introduttivo
Dei miei
Portare il punto di vista l'esperienza sociale femminile nei luoghi che si sono rivelati più impermeabili alle donne
I nuovi della politica e delle istituzioni e divenuto oggi una necessità tra democrazia il punto di vista delle donne è indispensabile oggi per comprendere realtà in cui vivono ed operano cittadine e cittadini comprendere processi di trasformazioni e di incidere su di essi
In base al principio di valore della diversità e dell'impegno a garantire pari opportunità
L'esperienza sociale delle donne quella doppia presenza è quella comune a tutte del lavoro di cura fa emergere altri soggetti titolari del diritto alla cura
Ed è indispensabile per fondare sui diritti e sulle responsabilità di cittadine e cittadini una nuova fase della solidarietà sociale
Le donne oggi esprimono il punto più alto di critica all'organizzazione sociale del lavoro che sono funzionali a modelli produttivi e di vita antecedenti al fenomeno di femminilizzazione per la società
La loro duplice assunzione di responsabilità nel lavoro produttivo e nel lavoro di cura costituisce nel contempo la chiave di volta della conservazione di questi modelli
E questo è il punto che ci si propone a noi
Ma ciò e cioè la rottura simmetrica della rigida divisione Assessore del lavoro per cui da un canto le donne premono sul mercato del lavoro e dall'altro detengono
Quasi esclusivamente il lavoro per il Complesso della cura comporta costi sociali già oggi
Inviterei la maternità come oggettiva condizione di diseguaglianza tra cittadine e cittadini di fronte al diritto al lavoro e all'affermazione sociale
Comporta che la possibilità largamente diffusa oggi di controllare la fecondità si traduca in gres pressione del desiderio di maternità
Oppure la depressione di energie di capacità delle donne che scontano una loro marginalità rispetto alla rigidità dell'organizzazione del lavoro
Oppure ancora che vivono la tensione tra il desiderio di affermare progetti autonomi per la loro vita ed il carico di fatica e di responsabilità che corrisponde alla doppia presenza
Ma nel medio nel lungo periodo modelli sociali e di organizzazione del lavoro che riproducono la divisione dei ruoli sociali dei ruoli sessuali
E che non tengono conto del mutamento di identità collettivo delle donne si ribellano insostenibili
Perché non è sostenibile marginalizzare una massa crescente di giovani donne che penna o no in cerca di occupazione
E sono preparate e qualificate al lavoro nere sostenibile lasciare scoperta o in termini di tempo disponibile e disservizi il lavoro di cura in particolare di fronte a una massa
Percentualmente crescente di anziani
Si pone cioè la questione di una insufficienza della cultura di governo che esprimono oggi complessivamente partiti e istituzioni
Ed è da questo punto di vista che definiamo come una necessità
Per comprendere e governare le trasformazioni sociali e realizzare la democrazia nei diritti concreti e quotidiani di cittadini e cittadine
Una necessità dilatare il tempo e lo spazio pensato dal monopolio della cultura e dell'esperienza maschile nei luoghi della politica e delle istituzioni
Dilatare lo alla pluralità dei tempi e degli spazi che esprime oggi l'esperienza sociale delle donne e che consenta di fare emergere la pluralità dei diritti di soggetti oggi affidati all'invisibile la puro di cura la questione per noi e di valorizzare la capacità critica e progettuale delle donne che si misura oggettivamente con lo sforzo per superare la divisione sessuale del lavoro
Producendo una cultura di governo che sia femminile nel senso che nasca dall'esperienza sociale delle donne
A questa innovazione nella cultura di governo e affidato secondo me molto della sostanza politica nella ridefinizione dello stato sociale
Sinergie tra servizi e solidarietà
Che identificano la necessità di personalizzazione e flessibilità adeguata a garantire pari opportunità tra i cittadini e di sostegno ai singoli per esprimere la loro autonomia di Progetto
A questa innovazione nella cultura di governo e affidato secondo me molto della possibilità di ridisegnare le città ed il tessuto urbano come opportunità ricca per i cittadini e non ho oppressione dell'irrazionale
Per la trasformazione di tempi spazi delle modalità della vita urbana si ribellano insufficienti limiti alla mobilità ai consumi
Se vissuti come imposizioni e non come acquisizione culturale dei singoli del limite proposto a tutti dalla reciproca condizione di interdipendenza e dalla pluralità di funzioni e responsabilità
Che ognuno di noi esercita e di cui è emblematica la complessa esperienza femminile contemporanea
Nel sud del Paese questioni si pongono con maggiore drammaticità
Per la qualità della vita e di diritti dei cittadini e con minore capacità di reazione delle autonomie locali e delle energie sociali democratiche ma la strada per affrontare queste questioni e la qualità delle risposte
Non può essere diversa perché non sono diversi nei bisogni nelle aspirazioni delle persone
Tali questioni nove elette amministratrice degli enti locali del PDS
Le abbiamo poste con forza
Certamente a partire dalla volontà deliberare potenzialità ed energie femminili nella società ma consapevole di produrre così elementi di liberazione e di ricchezza per tutti i cittadini
In questa chiave Valletta la nostra iniziativa dall'obiettivo che abbiamo proposto di riequilibrare la presenza di donne nelle istituzioni
Alla legge d'iniziativa popolare sui tempi alle esperienze concrete di governo negli enti locali attorno agli orari agli spazi e ai servizi costruiti nel rispetto delle diversità
E con l'impegno di garantire pari opportunità ai cittadini
Fino ad oggi alla vigilia di campagna elettorale difficili ed emblematiche come quella siciliana
In cui dobbiamo imporre testardamente il confronto sui programmi e sulla qualità della risposta democratica perché ciò elemento decisivo per la tenuta vera e propria di un tessuto democratico
Restano per tutto ciò per tutte queste considerazioni insufficienti Monkey quelle risposte alle nostre iniziative che ripropongono i vincoli delle compatibilità economiche alle questure di trasformazione che abbiamo posto
Insufficienti perché non giungono che a riproporre gli attuali modelli di sviluppo sociale già oggi sostenibili solo in base alle capacità di sacrificio dei singoli e delle donne in particolare
E perché non si misurano sulla qualità delle trasformazioni sociali dell'organizzazione del lavoro che si ribellano oggettivamente necessarie in una vicina prospettiva
Abbiamo prodotto
In questi anni in questi mesi
Una stagione ricca di elaborazioni e di atti politici che reputiamo siano state essenziale per la costruzione del Partito democratico della sinistra
Di un partito che ha assunto tre sui principi fondativi l'affermazione del valore della diversità a partire da quella sessuale e nel suo statuto ha previsto azioni positive per costruire una direzione politica di donne e di uomini
Il punto è rivolgere questa sfida positiva al complesso della società italiana
Facendo valere il legame che vogliamo riproporre tra innovazione della cultura di governo data da una forte presenza femminile e di rinnovamento della politica e delle istituzioni
I segnali anche allarmanti di esaurimento di una fase della democrazia italiana
Propongono con urgenza a tutte le forze riformatrici la ricerca di nuove regole che rifonda il rapporto tra cittadini ed istituzioni per costruire una nuova fase democratica
Ma il nuovo inizio di cui si parla
Per istituzioni e per partiti o trova radici nelle cittadine e i cittadini e si impegna conseguenti innovazioni sul piano istituzionale e delle pratiche e delle politiche di una cittadinanza dei due sessi
O rischia di riprodurre i limiti e i cascami peggiori di questa fase di crisi della democrazia
Se il punto oggi e quello di rompere
Un circolo vizioso che al nord come al sud del Paese vedi istituzioni svuotate di mezzi ed in cui divengono determinanti
I consensi garantiti dalle forza di corporazioni o di lobby economiche più o meno occulte e illegali
Se tutto ciò al sud si traduce in una sconfitta della democrazia in ragione non solo dell'incapacità di vincere la criminalità ma soprattutto di impedire il deperimento delle energie di Rinnovamento Sociale e se tutto ciò al Nord significa una reazione alla politica come comitato d'affari che è pericolosa non perché si traduce in un ritiro del consenso ma perché provoca un ritiro della solidarietà su cui si fonda la nazione se questo è il punto allora l'innovazione di una cultura di governo femminile nel senso che nasce dall'esperienza sociale delle donne e una risorsa inestimabile per la riforma della politica
Perché dà voce
Al diritti di cura e alla solidarietà di soggetti che rischiano di vedere sparire ogni loro diritto nell'organizzazione corporativa di interessi forti
E perché misura la qualità dei processi di trasformazione sui diritti quotidiani e concreti delle persone
Parliamo cioè di una cultura che si misura quotidianamente con interessi che per esprimersi hanno bisogno di un sistema in cui la democrazia crescente e non si restringe
E cioè questa di una cultura femminile di governo una risorsa immediatamente spendibile per costruire un circolo virtuoso tra impegno civile di cittadini e cittadine
Partiti portatori di programmi i video dello sviluppo ed istituzioni sedi di decisioni democratiche assunte in base agli interessi della collettività
Questa è la questione che poniamo alle forze della sinistra e riformatrici definire il nuovo profilo istituzionale del Paese e nuove regole elettorali costruendo un patto democratico di cui siano protagonista esplicite le donne
E questa è la questione che poniamo alle donne definire insieme proposte credibili per nuove regole che consentano questo protagonismo per rendere visibili consensi e De Sensi dell'elettorato femminile
Per garantire incentivare operando sulle liste e sui sistemi elettorali la presenza di donne nelle assemblee elettive
Per saldare questa presenza alla capacità progettuale delle donne nella società ed affermare appunto una cultura di governo femminile
In questa cornice come anticipazione della riforma della politica
Sta alla proposta che avanziamo oggi di costruire un'associazione nazionale delle elette negli enti locali delle amministratrici
Rompere la solitudine delle elette per noi significa guardare in faccia il rischio che corriamo comunemente ed è riassorbita la forza innovativa delle donne impegnate nelle istituzioni nella stessa crisi delle istituzioni
Operare oggi per un sistema in cui la democrazia cresca
Vuol dire costruire un'associazione che sia disservizio all'elaborazione all'iniziativa delle amministrative ci ma soprattutto sia in sede di confronto tra amministratrici e competenze femminili ed associazioni femminili
Sede cioè in cui si rafforzino
Ed acquisiscano autorevolezza i progetti di governo delle donne siamo consapevoli che le donne esprimono diversi progetti politici e non intendiamo aperti nella diversità anzi
Da un confronto chiaro molto netto potrà acquisire forza nelle diverse culture politiche nei partiti il punto di vista delle donne acquisire forza
Essere elemento non marginale e residuale del dibattito politico nel Paese
Ma è difficilmente evitabile secondo me per ogni donna che si impegni in politica e nelle amministrazioni sfuggire al confronto con il proprio sesso
Con l'esperienza di trasformazione che trasmette l'esperienza sociale delle donne
Noi riteniamo che questa esigenza non alluda Aldo innovazioni parziali nelle politiche sociali o ad iniziative sperimentali per le pari opportunità nel lavoro professionale
Non riteniamo cioè che al fenomeno di femminilizzazione della società si possa rispondere con politiche che tentano di conciliare di consentire la conciliazione dei ruoli tradizionali femminili
Sono mutate aspettative investimenti e personale delle donne i loro schemi comportamentali nelle relazioni con gli altri ed il loro sguardo sul mondo e incontenibile mente lo sguardo di un nuovo protagonista che rimette in gioco i vecchi assetti dell'organizzazione sociale
Per questo scendiamo un'associazione di donne che si misura con il Governo dei sistemi economici sociali e culturali
E la fa dal punto di vista delle donne con l'associazione cioè scegliamo consapevolmente la sede di governo che data dalle autonomie locali e non solo perché lì operiamo come lette da amministratrici ma perché questa sede nell'opzione
Di un regionalismo di un autonomismo forti di mezzi e poteri e in quella in cui si governa no contestualità incroci e congruenza né dei sistemi economici sociali e culturali
Cediamo cioè la sede in cui più compiutamente può essere assunto come criterio organizzatore quello della pluralità delle dimensioni in cui si esprimono uomini e donne
Una città ammicca e quella che costruita con i tempi e con gli spazi delle molte dimensioni dell'umano
Città
Quindi luogo ricco di opportunità di lavoro i distintivi e culturali
Mai citare ammicca se è facile da usare per i bimbi anziani handicappati per madri e padri perché rende semplice l'accesso ai servizi all'opportunità sociali
Perché rispettosa del diritto a relazioni significative tra le persone perché la ricchezza degli stimoli culturali si traduce in capacità di accoglienza e di solidarietà
E lo dico con piena consapevolezza
Proprio perché vengo da una città in cui sono morte poche notti fa quattro bimbi dal mille e sono morti distretto
Quattro bimbi delle molte decine di bambini che fanno parte dei mille settecento clandestini che in questi primi mesi del novantuno sono stati sorpresi ad attraversare la frontiera
Mille settecento persone di cui molti minori che alle spalle hanno soltanto punti bruciati e non hanno luoghi a cui tornare non hanno patria quel possano essere rimpatriati
Noi abbiamo scelto la chiave dei tempi per interpretare il punto di vista delle donne nel governo del contesto danni e questo ci ha aiutato a ricomporre le questioni nel loro interezza
Tirare i fili di una nuova fase della solidarietà e da formulare progetti credibili per città amiche
Il tempo ignorato ma necessario per corrispondere il diritto alla cura il tempo perso nelle relazionalità dei servizi sociali e nell'accesso ai servizi
Il tempo e l'attenzione rubati al lavoro professionale il tempo negato asse sono ormai questioni da nuove proposte ma che si misurano su cui si misura non molte delle amministrazioni locali
E non dico ciò per orgoglio ma perché questa consapevolezza e da far valere oggi per ricostruire in tutto il paese a cominciare dalla Sicilia la fiducia in progetti politici la fiducia nella capacità di esprimere progetti collettivi di trasformazione della società
C'è un punto che vorrei sottolineare nel nostro confrontarci con la legge centoquarantadue
In questi giorni dobbiamo imprimere in ogni statuto comunale il segno della presenza femminile innanzitutto definendo le regole dei rapporti tra amministrazione ed associazione consigli Forum delle donne
Regole nera poi non soltanto per vincolare le amministrazioni a chiare assunzione di responsabilità e definire diritti concreti dei cittadini Matter conservare alle donne la memoria ed il valore delle loro lotte per troppa per veramente per troppe volte nella nostra esperienza politica
Elaborazioni e mobilitazioni femminili si sono scontrate con il Silenzio i tempi da oblio delle risposte istituzionali e tutte le volte abbiamo Dusk fiato la nostra credibilità abbiamo dovuto ricominciare daccapo stabilire regole oggi nei rapporti definisce la responsabilità degli amministratori ma anche la responsabilità di unità l'autorevolezza delle donne
Che formulano idee e Progetti per il governo delle città le esperienze prodotte da donne amministratrici che hanno tradotto la chiave dei tempi in progetti per citarmi che esperienze che per iniziativa di donne parlamentari sono state sancite nell'articolo trentasei della centoquarantadue
Sono un patrimonio inestimabile di credibilità di autorevolezza che assicuriamo all'Associazione nazionale delle elette un patrimonio di esperienze concrete per estendere nel Paese la formulazione di piani regolatori degli orari
Ma anche per articolare immense tra l'uso dei tempi e gli spazi in cui si vive e quindi formulare piani regolatori urbanistici per citarmi che ed anche per articolare immessi
Tra tempi destinati alla cura e diritto alla cura e quindi rilanciare in quantità e qualità il sistema dei servizi alle persone
Ma questi sono i temi che verranno approfonditi qui oggi dalle relazioni dagli interventi dal lavoro per i gruppi e a cui non voglio togliere tempo perché secondo me è questo il punto più forte di questa nostra conferenza
La parola adesso alla compagna Felicia Bottino assessore regionale dell'Emilia Romagna sul tema tempi e uso della città
Io credo che il tema della differenza come valore positivo indispensabile sia stato il punto di elaborazione più alto e innovativo che è stato condotto secondo un percorso del tutto parallelo
Direi quasi intrinseco al nuovo partito e al rinnovamento dei suoi valori obiettivo
In particolare il passaggio politico culturale che ci ha portato dall'affermazione del principio di emancipazione e liberazione al principio della differenza
Segue lo stesso percorso che ha portato alla rifondazione di una nuova cultura dello sviluppo che propone come centrale il concetto di limite
Ma la difficoltà nell'assumere tutta la valenza politica della differenza io credo che stia proprio nel riuscire a superare un'elaborazione un'analisi tutte di o logiche fine a se stessa
Per elaborare invece progetti che l'ANCI ne diffondano nella società come grande scommessa del PDS la dimostrazione del perché e in che cosa un partito di donne e uomini e diverso da un partito di soli uomini progetti cioè capaci di rendere visibili tangibili nel quotidiano come nel futuro le caratteristiche positive della politica basata sulla qualità della differenza
Ciò significa cioè elaborare e proporre dieci cento mille progetti che strettamente accorati alla politica delle idee e delle cose rispecchino appunto il punto di vista delle donne
Che abbiano cioè la capacità di portare la diversa cultura femminile dentro processi comuni e non separati
Che partendo da linguaggi diversi sappiano costa confluire in un unico linguaggio che basandosi sull'apporto di analisi settoriali e specifiche sappiano quindi concretarsi in scelte programmi che progetti comuni per la società
E in questo senso io credo che la legge sui tempi risponde appieno a questa esigenza in quanto sul piano del metodo dimostra come sia possibile tradurre la nostra cultura imprecisi anche complessi atti di governo dal livello nazionale a quello locale
In atti cioè che toccano incidono non tanto sospetti settoriali ma più complessivamente su temi di carattere generale
E sul piano del merito questo proposte ci dice come la lettura e la proposta al femminile il punto di vista delle donne cioè sui tempi di vita può contribuire ad arricchire elevare la qualità di vita di tutta la società
Ma soprattutto il Progetto degli orari dei tempi contiene propone una chiave di lettura utile ad allargare sia l'osservatorio nel campo di lavoro e ci induce ad analizzare proporre dal punto di vista delle donne l'uso e l'organizzazione della città
Quindi dal PRG dei tempi al PRG della città
Infatti non solo semplicemente il problema posto dalla disfunzione degli orari e dei tempi chiama esso stesso direttamente in causa l'uso degli spazi e l'assetto della città
Ma il punto di vista delle donne ancor più efficacemente può essere applicato in un'analisi in una proposta che coinvolge interessi la città nel suo complesso
Partiamo cioè dalla considerazione che come la città è il luogo dove si manifestano al massimo grado le contraddizioni del paese della società
Così e nella città che la donna vive al massimo le contraddizioni della sua emancipazione sconta il prezzo più alto della sua diversità se non addirittura ancora paga gravi pedaggi per la conquista della sua libertà
Infatti se è stato proprio in virtù dello sviluppo urbano industriale e della realizzazione di attrezzature servizi tipici della città moderna seppure con differenze grandi fra ai fra città e città
Che la donna è riuscita a conquistarsi maggiori occasioni di emancipazione eppure è vero che nell'impatto con una società che comunque non registra tutt'oggi una modificazione strutturale del ruolo della donna e non assume i valori della diversità
La donna emancipata paga molto duramente questa conquista
E così il doppio dal lavoro dentro e fuori casa viene ulteriormente aggravato dei tempi d'uso delle attrezzature dalla rigidità degli orari dei tempi del pendolarismo dalla congestione della mobilità
Ma soprattutto la donna paga queste contraddizioni in termini psicologici laddove la mancanza di un'effettiva cultura di parità nel rispetto della diversità
Fa suscitare vivere competizioni stress sensi di colpa in un continuo perpetuarsi di banchi di prova di doveri io obblighi
Dall'uso e consumo dei servizi allo snellimento degli obblighi domestici al cimentarsi in condizioni di non parità nella conquista di un ruolo nella società
Oppure per converso
E salire stati di solitudini sulla mento laddove la città il quartiere la casa
Non offrono sufficienti luoghi di relazione sociale e di quartiere il vicinato divengono inevitabilmente per la donna che non lavora così come per gli anziani luogo di emarginazione e ghettizzazione
Un'analisi anche sommaria d'altra parte degli usi e delle funzioni della città industriale tecnologica dimostra che a differenza della città antica
La città moderna non esiste come entità totale e globale ma esiste sono comuni sedi di partiti periferie tra loro diverse e separatamente aggiunte
Questa città priva di identità urbana soltanto ideologicamente la città di tutti poiché in realtà viene usata in modo profondamente diseguale diverso e discriminante
Una città cioè che richiede di attribuire ruolo e identità a ciascuna delle sue parti così come a suo insieme
Che cioè chiede di ridare carattere di vivibilità residenziale periferica al centro e per converso di attribuire caratteristiche di centralità alle periferie
Una semplice schematizzazione dei modi d'uso della città ci fa cogliere ad esempio la diversità dei comportamenti maschili da quelli femminili
Cioè l'uomo e la donna non sono solo diversamente collocati nel processo di produzioni di uso della città l'uomo più inserito nella produzione più produttore la donna invece più fruitrici e della città come merce prodotta
Ma la stessa differenza sessuale distingue anche nel ruolo di consumatori della città
è vero infatti che la donna usa più frequentemente alcune categorie la casa i servizi primari trasporto pubblico le attrezzature le strutture commerciali eccetera e l'uomo altre luoghi produttivi luoghi istituzionali di rappresentanza e decisionali
Ma è anche diverso il modo con cui la donna nei suoi comportamenti sociali e soprattutto nella sua identità diversità soggettiva consuma la città assumendo la più come valore d'uso che come valore di scambio
Nella città industriale tecnologica la donna proprio nella misura in cui è ancora in gran parte esclusa dal mondo produttivo e decisionale
Nella misura in cui è portatrice di valori soggettivi DiVersi è meno inserita nella logica di sfruttamento della città del territorio e dell'ambiente
E contraddizioni analoghe le possiamo trovare scendendo di scala sì alla belga a livello di quartiere che di residenza
E la vita nei quartieri le condizioni di disfunzioni delle periferie dalla carenza di attrezzature alla difficoltà di collegamenti all'isolamento sociale degli anziani così come l'educazione culturale dei bambini sono ammortizzati e coperti in gran parte dalla donna
Occorre quindi prendere atto cioè nella città moderna laddove calano i vincoli economici quale elemento di discriminazione fra le classi e nell'uso diseguale della città
Aumenta di fatto il peso relativo nella discriminazione sessuale nell'uso della città
Discriminazione che potrà accentuarsi della città terziarie tecnologica in quanto sede di processi ancor più selettivi specialistici e per portare il punto di vista delle donne come contributo a un'analisi a un progetto generale
Occorre partire dallo scenario complessivo delle nostre città anche se molto diverse specifiche la situazione del nostro Paese per cogliere se non con grande approssimazione per grandi comparti una comune definizione delle caratteristiche delle città per cui rinviando ad apposite comunicazioni semplificative che Miglio potranno rendere conto di tale articolazione procediamo secondo minimi comuni denominatori
Ciò che oggi senz'altro caratterizza in modo unitario lo scenario urbanistico di molte se non tutte le grandi e medie città e l'assenza
O meglio la rinuncia da parte delle amministrazioni locali a dotarsi di un disegno organico piano regolatore o programma di attuazione
Capace di indirizzare lo sviluppo della città e di misurare la coerenza e la rispondenza dei singoli progetti che vengono avanzati
Nell'ultimo decennio infatti la pianificazione è stata progressivamente sostituita dalla pratica della contrattazione tra enti locali e capitale privato
Pratica nella quale il potere locale sempre più depauperato di strumenti efficaci di governo del territorio è chiaramente in posizione di debolezza e subalternità rispetto alle proposte le condizioni avanzate dall'impresa
Lo stesso dibattito di questi anni sulla pianificazione falsato dalle cui vocal contrapposizione tra piano e Progetto
In nome di una generica necessita di snellimento procedurale temporale a in realtà ha contribuito a mettere in discussione il diritto dovere del governo pubblico della città e del territorio
Per delegarlo al capitale finanziario secondo convenienze strettamente immobiliari d'altra parte proprio questi anni di deregulation urbanistica che abbiamo alle spalle hanno dimostrato che anche prescindendo dal merito delle scelte proposte
I progetti speciali hanno una realizzazione molto più lenta incerta se non del tutto incompiuta dell'attuazione normale dei piani regolatori a cui sono state contrapposti proprio il nome dello snellimento
Molto spesso cioè ad eccezione delle opere che vengono realizzate attraverso rilevanti contributi pubblici e come ad esempio da ultimo in Mundial
Una volta ottenuto di cambiare le regole del gioco del piano con apposite varianti e una volta scontato un forte incremento di valore fondiario immobiliare i progetti restano pur molto spesso sulla carta
Esaurendosi in mere operazioni finanziarie
E così esaurita la fase dell'espansione urbana oggi in nome di una pur necessari opportuna riqualificazione e modernizzazione della città
Vengono avanzati progetti e opere che pur presentandosi come grandi opportunità per la riqualificazione rispondono piuttosto unicamente alla logica immobiliare anche partendo da contesti completamente diversi si ripete in quasi tutte le grandi città la filosofia delle grandi opere nel riutilizzo delle aree dismesse i vuoti urbani
Opere che quasi mai rispondere ai bisogni nuovi o arretrati delle città oppure giusti obiettivi di modernizzazione delle strutture economiche
Ed è il caso per fare alcuni casi e il caso di Firenze
Firenze è una città che negli ultimi decenni è stata letteralmente aggredite travolta della dimensione immagini di rara città d'arte
Da una crescita banale quanto devastante che ha avuto la strada spianata dalla totale mancanza di programmazione pubbliche di gestione urbanistica un caso per tutti manca a Firenze a tutt'oggi un piano per il centro storico
E Grandi Progetti anziché proporsi rinnovazione dell'impresa
E la qualificazione dei servizi coinvolgendo i soggetti economici e sociali presente che ne sono esclusi snaturando le completamente ogni identità e cultura ipotizzano mitici sviluppi terziari in assurda concorrenza con altre e diverse realtà
Ed è ancora il caso di Milano l'unica vera città già interessata da tempo da processi di deindustrializzazione e di cambiamento postindustriale come dimostra il suo paesaggio rubano popolato da contenitori dismessi e dare obsoleti di commercializzazione
Qui a Milano i Grandi Progetti notevoli per numero e dimensione al di fuori di qualsiasi previsione di pianificazione coordinata e unitaria
Puntano ad accentuare oltre il credibile la vocazione terziaria e direzionale dell'aria
Ignorando i gravi problemi di mobilità che vengono indotti dalla progressiva periferie d'azione di residenze industrie così come i grandi reali bisogni di verde di partiti di servizi la gestione di questi progetti è rappresentata da raggruppamenti economici basati sull'intreccio tra industrie e settori del credito e della finanza che pilota né in questo modo l'evoluzione post industriale attraverso operazioni unitamente immobiliari ed è ancora il caso di Napoli metropoli ancora oggi in forte crescita demografica che non riesce a sanare la fame di alloggi dove progressivamente cresce il degrado rubano
E dove recenti calcoli stimano in circa sei mila nuovi ettari la quota di territorio che sarebbe necessario urbanizzare solo per rispondere alla carenza storica dei servizi primari qui i progetti e la loro realizzabilità sono condizionati dalla tipicità dell'area napoletana che è costituita dal forte intreccio tra interessi politici interessi sociali
Dove la quantità dei finanziamenti pubblici e prende la strada dell'assistenzialismo o del consenso sociale E per tetto così lo stato di dipendenza di tutta l'area
Alla più completa senza Napoli di una pianificazione pubblica corrisponde una straordinaria ricchezza di progetti che risultano spesso in competizione fra loro e addirittura in contraddizione
Progetti che pare ignorino Frediana mente lo stato di effettiva necessità e degrado di vero e proprio collasso urbana sociale ambientale della città
Per proporre invece straordinari opere pubbliche direzionale tecnologiche cioè soluzioni idonee allo scenario di un efficiente metropoli del Duemila
In tutti questi casi la procedura prescelta in quanto più funzionale e quella dell'emergenza che può rimettere sempre comunque in gioco le regole esistenti e che garantisce il massimo della discrezionalità
D'altra parte lo scenario locale e del tutto funzionale dipendente dalla situazione di vera e propria controriforma in cui versa la politico organistica a livello nazionale
Dove alla storiche perdurante quasi vergognosa direi assenza di riforme essenziali come quella sul regime mobiliare si aggiungono oggi progetti di legge del governo sulla alienazione degli immobili demaniali
Una proposta che in nome della cosiddetta valorizzazione dei beni dello Stato detti resterebbe qualora si avverrà asse
Sia il definitivo saccheggio delle città attraverso l'uso speculativo delle poche aree strategiche rimaste sia il totale annullamento delle autonomie locali che sarebbero obbligate a modificare i loro piani regolatori in funzione del massimo della rendita
La città quindi dal luogo per rispondere ai bisogni individuali e collettivi diverrebbe così luogo per produrre semplicemente affari
Le rapide e profonde trasformazioni in corso fin dagli anni Ottanta provocano d'altra parte altrettanti rapiti puta vinti ne costa uno e nei modi di vita e soprattutto inducono lo scenario sociale urbano nuove diseguaglianze che si assommano a quelle vecchie il risolte
Ancora una volta come all'epoca dell'industrializzazione la città è la sede tipica di povertà che trovano nella marginalità degli agglomerati urbani le forme di sussistenza
In particolare sono due i fenomeni nuovi che si aggiungono alle contraddizioni sociali presenti da tempo se pur con segno diverso sia nelle città del Nord che nelle città del Sud
Il primo fenomeno è rappresentato dagli anziani una popolazione crescente che pure a tutt'oggi è considerata fenomeno negativo residuale non contemplato in modo organico né nelle politiche sociali né in quelle urbane
E quali la città si presenta come città ostile nemica sia in termini fisici che psicologici
Il secondo fenomeno che sempre più interesserà le nostre città e quello dell'immigrazione extracomunitaria aspetto tipico della internazionalizzazione e della creazione di un mercato mondiale del lavoro nella quale sempre di più ci troveremmo coinvolti
Ma canta la novità dei fenomeni occorre registrare l'inadeguatezza e addirittura l'assenza delle politiche sociali tutte ancora strettamente ancorate sia là dove si sono esplicati in termini avanzati positivi sia là dove non hanno mai funzionato
Ancorate a modelli superati di Welfare
Anziani immigrati proprio perché soggetti successivi alla industrializzazione del Paese sono oggi soggetti esclusi e non previsti dall'Obiettivo del progresso e della modernità e che invece impongono forme nuove di solidarietà fisiche sociale nella città diseguale
Ma la città si presenta come città nemica anche per soggetti ben più generali come ad esempio i bambini che vivono oggi questo rapporto in termini di violenza di esclusione di non autonomia
La strada ad esempio da momento formativo ed indispensabile socializzazione per i ragazzi e divenuta quasi ovunque elemento di Barry
In via di una città nella sua interezza formale o Traverso rapporto fisico quotidiano
Indubbiamente il più grave errore che è stato compiuto da parte delle forze di governo nazionali ma anche locali nel nostro Paese è stato quello di non aver impostato uno sviluppo basato sulla conservazione e valorizzazione dell'immenso patrimonio dei beni culturali e ambientali di cui eravamo dotati
E averne invece tenacemente perseguito il degrado il consumo
In questo modo non portando sinergia risorse culturali naturali capacità economiche qui questo Paese ha saputo comunque esprimere abbiamo rinunciato sia reali occasioni di concreto sviluppo economico
E abbiamo perso occasioni di crescita culturale
Infatti le politiche di sviluppo perseguite secondo un'esclusiva approccio economicistico non hanno a tempo debito pagato i costi di corrette procedure
E senza considerare che inevitabilmente il boomerang ambientale avrebbe travolto la stessa economia non hanno saputo prevedere o evitare i gravi problemi connessi oggi alle diverse forme di inquinamento e oggi il degrado ambientale ed ecologico pare inarrestabile dall'inquinamento nelle città e del territorio al vero e proprio stato di saccheggio consumi abbandono in cui versano i beni culturali e naturali
Sempre considerati più in termini di sfruttamento economico che non di fruizione sociale
E nonostante da anni la questione ambientale venga riconosciuta da molti se non da tutti come questione universale grave e nonostante da anni esiste ad esempio un apposito ministero dei beni culturali del tutto inesistenti uni adeguate sono le politiche attivate
Infatti la logica dell'emergenza del caso per caso che ancora tutt'oggi viene praticata come unità politica ambientale culturale è una logica per te perdente molto spesso legata unicamente alla logica dell'affare
Non bastano infatti le sole politiche di disinquinamento a fronte dell'unica strada efficace valida che è costituita dalla prevenzione
Da una pianificazione cioè capace di dettare i diversi livelli di governo regole certe per non inquinare più e non degradare il più noi avanziamo un ipotesi che non riteniamo azzardata e cioè che la città della qualità e dell'equità urbana la città del non spreco la città della valorizzazione delle risorse culturali e sociali
Una città cioè ambientale solidale corrisponda a un'idea di città più femminile in quanto fa riferimento a valori più tipicamente femminili valori trascurati e spesso ignorati nella fase dello sviluppo urbano industriale
Questi nuovi valori presumono un'idea diversa di città non più cioè intesa come semplice macchina per produrre e consumare
Ma intesa anche come luogo pubblico fruibile e godibile da tutti e in tutte le sue parti dove cultura ambiente e solidarietà devono trovare più spazio fisico ideale
D'altra parte la fase di riqualificazione urbana che sempre più caratterizzerà nei prossimi anni gli interventi sulle città sul territorio
Se verrà sottratta alla mera logica di speculazioni immobiliare per essere invece gestita da una pianificazione pubblica efficiente flessibile rigorosa
Potrà costituire l'occasione politica e culturale per una riappropriazione complessiva della città da parte di tutti i suoi cittadini e per socializzare effettivamente le condizioni di cittadinanza
Ed emerge con tutta evidenza che nel tracciare l'asse di un nostro progetto politico occorre inevitabilmente partire da una ridefinizione del concetto e dei contenuti di progresso e di modernità
Occorre cioè partire dall'affermare che i valori sottesi alla questione ambientale così come la questione sociale
Non sono dei valori aggiuntivi o contraddittoria la modernità ma solo dei valori in sé
Solo valori che costituiscono essi stessi l'essenza del progresso non questioni emergenze che vanno assunte come ineluttabili contraddizioni di un non meglio definito definito sviluppo
Ciò significa quindi a rielaborare una nuova cultura dello sviluppo che assume i limiti ambientali e sociali come prerogativa di un'effettiva modernità e di un reale e duraturo progresso
E in questo senso non si possono considerare tali uno sviluppo basato sul consumo di risorse finite o ad esempio un progresso che produce emarginazione sfruttamento diseguaglianza delle fasce sociali più deboli
In particolare le politiche di governo urbano dovranno essere misurate e come tali
E cioè dalla loro capacità non tanto di produrre e stetti particolaristici ma di contribuire a realizzare una città per miglior mentre migliorare il maggior numero di cittadini a partire dei bisogni primari ma anche favorendo l'uso reale della città la popolazione dei meno integrata fino al soddisfacimento delle nuove domande
D'altra parte è vero che per conseguire queste politiche sono necessari strumenti adeguati al potere locale
Innanzitutto sono indispensabili riforme che consentono appunto agli enti locali di esercitare a pieno titolo i in piena dignità le funzioni di governo pubblico delle trasformazioni urbane
Prima fra tutte va ripetuta una legge di riforma sul regime degli immobili la cui ingiustificata assenza ci colloca al posto di fanalino di coda nella Comunità europea
Occorre inoltre riaccreditare la politica del governo urbano attraverso gli strumenti di pianificazione
Superando fittizie contrapposizioni tra piano del Progetto si deve cioè riaffermare la necessità di inquadrare un disegno complessivo organico le singole scelte di progettazione della città
Proprio per verificare congruente rispondenza e reali bisogni urbani
Nel contempo si tratta di garantire allo strumento di piano quella flessibilità procedurale che lo renda più adeguato alla maggiore velocizzazione dei processi in atto ad esempio
Strutturando il piano regolatore in modo processuale su due fasi una più rigida sottoposto a procedure più complesse di approvazione e corrispondente alle scelte strutturali i vincoli e le invarianti
Una seconda più flessibile facilmente variabile con il semplice deliberazioni comunali capace cioè di adattarsi al rapporto Progetto fattibilità senza mettere in discussione le scelte fondamentali
E infine occorre realizzare come strumenti indispensabili un quadro di norme di procedure basate sulla chiarezza e trasparenza né i rapporti fra pubblica amministrazione e cittadini
Un quadro cioè capace di amministrare programmare e controllare solo laddove è realmente necessario farlo e farlo attraverso regole certe nei contenuti emittenti
Su queste stesse regole certe valide per tutti deve basarsi rapporto pubblico-privato
Di un pubblico efficiente che programma e controlla e di un privato che rispettando queste regole realizza e gestisce comparti significativi della città e della società
è chiaro quindi che l'elaborazione del piano regolatore di una città in quanto strumento qualificante della capacità di governo
E in quanto progetto determinante nel segnare gli obiettivi di qualità urbana deve vedere assicurato assieme al Piano regolatore dei tempi l'impegno il contributo specifico del punto di vista delle donne
Alcuni progetti significativi ad esempio possono costituire una griglia di priorità per le nostre impegno
Il recupero e la valorizzazione dei centri storici al fine di garantirne l'integrità fisico culturale la salvaguardia sociale
Dovrà costituire assieme alla contestuale riqualificazione delle periferie il Progetto primario di un piano basato sulla qualificazione dell'esistente
In alternativa alla cosiddetta logica aggiuntiva di nuove espansioni e di ulteriore consumo di territorio
Così come la realizzazione di attrezzature sociali culturali e ricreative per rispondere in modo adeguato alle vecchie alle nuove domande culturali derivanti dal maggior tempo libero dovrà essere indirizzata sul recupero di contenitori storici
La realizzazione di parchi urbani territoriali di cui risultano fortemente carenti tutte le nostre città può rappresentare l'obiettivo di qualificazione ambientale significativo sia per ridare condizioni di vivibilità e identità le periferie riportando a standard europei la dotazione di verde
Occorre utilizzare in tal senso gran parte dei cosiddetti vuoti urbani le famose aree dismesse le aree industriali militari ferroviari
Queste aree contenitori infatti rappresentano è vero la grande ultima occasione per la riqualificazione delle nostre città
Ma per dotare la città di spazi e di usi vitali e devono quindi contribuire in modo strategico e funzionale alla rinascita ambientale della città ma quali elementi di fruizione collettiva e non di sfruttamento per convenienze sull'Economic di speculazioni immobiliari
Infine la mobilità costituisce un altro elemento fondamentale della vita nelle nostre città
Che richiede sia una rigorosa politica di chiusura al traffico privato dei centri storici sia un efficiente collegamento pubblico delle periferie con Hippolyte primari della città
Sia infine richiede una presenza articolata del sistema della mobilità tutti i livelli pedonale e ciclabile trasporto pubblico veloce su sede propria
Tale da consentire un uso del quartiere della città anche a coloro anziani bambini handicappati che non fanno uso del mezzo privato
Ritorno infine per terminare alla legge sui tempi
Questo breve excursus sulle città rende ancora più chiaro l'obiettivo politico che ha mosso la predisposizione di questo disegno di legge e cioè il tentativo di razionalizzazione di alcune forte contraddizioni che nella città si riversano più direttamente sulla donna
Contraddizioni cui superamento porta vantaggi complessivi alla qualità urbana della città intervenendo nel complesso rapporto tra tempi di vita tempi di lavoro orari della città
Un progetto di legge che costituisce quindi un grande investimento politico per quello che rappresenta come strumento in sé ma soprattutto per le sue ricadute e attuazioni a livello locale
Dal convegno di Bologna del novembre scorso ha chiarito quali siano i campi di sperimentazione dal piano regolatore dei tempi alla modalità di partecipazione degli utenti alla vertenza tra tempi di lavoro e orari
Così come sempre a Bologna si è fatto un primo soddisfacente consuntivo sull'esperienze locali in atto dal project dal progetto di Modena che proprio in questi giorni ha assunto la deliberazione per la costituzione del centro a tempi a quello di Reggio Emilia
Ma è anche importante il fatto che grandi città come Milano e Genova si muovano in questo senso per sperimentare soluzioni nuove
Un'altra proposta avanzata sempre a Bologna ha preso corpo nel frattempo le elaborazioni di leggi quadro regionale sui tempi strumento utilissimo sia di conoscenza informazione per i piccoli centri sia di specificità delle realtà regionali così come è significativo e dobbiamo considerarlo in tutta la sua potenzialità che la legge centoquarantadue sulle autonomie locali offra adeguati spazi in questo senso sia per stabilire un coordinamento degli orali
Degli orari per definire le modalità di partecipazione degli utenti
E quindi una scommessa quella del PRG dei tempi è strettamente intrecciata all'uso degli spazi all'organizzazione della città
Che vogliamo rilanciare ed estendere come Conferenza delle elette scommessa che dovremo socializzare attraverso un apposito centro di informazioni e coordinamento
Che dovremo far crescere e sviluppare però in ogni città piccole grande affianco all'interno del Piano regolatore spesso come il caso di Livorno
Questo per cercare di costruire con il punto di vista delle donne appunto una città amica
Grazie verso la comunicazione della compagna Anna Maria Riviello sul tempi e qualità dei servizi
Essa propone infatti una rilettura della città come abbiamo già cominciato a vedere con la comunicazione della compagna bottino
Rispetto a molteplici aspetti i poteri e ruoli degli enti locali in presenza di una diffusione di poteri forti economici
Comunque extra istituzionali e di politiche centralistiche del Governo organizzazione urbana qualità degli spazi localizzazione dei servizi trasporti
E i appunto qualità e quantità dei servizi orari tipologie
L'attenzione all'uso del tempo è tutt'altro che estranea alla tradizione del movimento operaio una riduzione del tempo di lavoro e conquista storica dei lavoratori
Pur essendo oggi meno evidente la contrattazione sul tempo per il lavoro per la formazione per il pensionamento è sempre in atto le donne però introducono una novità che muta la qualità dei problemi
L'attenzione politica la vita quotidiana svela una realtà complessa in cui il tempo assume diversa profondità e durata si dispiega entro funzioni molto diverso e emerge così tutto un un po'nascosto di lavoro e di attenzione agli altri che non è mai stato disciplinato da alcuni istitutore e poi informale per la cura
Questo tempo che occupa un gran numero di ore come sappiamo tutte nella vita quotidiana delle donne nel suo svelarsi ci mostra risorse di attenzione
Capacità di relazione funzioni umane di qualità spesso alta da sempre socialmente irrilevanti
Renderle socialmente rilevanti significa infatti far concorrere il tempo per la cura
Alla ridefinizione degli altri tempi dell'organizzazione sociale della vita individuale nonché valorizzare i bisogni e funzioni che al tempo della cura appartengono la strategia dei tempi oltre a prevedere una diversa gerarchia dei tempi funzioni nella vita dei singoli uomini e delle singole donne a tre i suoi elementi essenziali
Una ridefinizione delle politiche sociali e dei servizi si tratta cioè non solo dire distribuire nell'arco della giornata i dei diversi cicli di vita il tempo per il lavoro per la cura per sé e per la formazione ma anche di ripensare lo Stato sociale superando nell'originario impianto di tutela dei lavoratori e delle loro famiglie
Per affermare una gamma sempre più ricca di diritti universali
Questa è l'ambizione delle nostre proposte e della legge di iniziativa popolare la valorizzazione sociale del tempo per la cura mette in campo soggetti titolari di diritti capaci di attività e ruolo sociale bambini anziani portatori di handicap
Infatti dare rilevanza sociale a tutti i tempi di vita significa dare rilevanza sociale alle diverse età della vita e dei suoi diversi aspetti
Ti non solo la capacità di produrre quindi ma anche a quelle di relazione di apprendimento di affettività e di memoria
Significa infine valorizzazione dei percorsi individuali e tutela di tutte le differenze si pensi alle donne e agli uomini anziani il mutamento straordinario di aspettativa di vita intervenuto dall'inizio del secolo ad oggi
La diminuzione delle nascite non possono essere ridotti al problema di una quantità troppo alta di anziani rispetto al resto della popolazione della difficoltà di reperire risorse
Nel mutato rapporto tra la cosiddetta popolazione attiva e quella non attiva
Devono invece sollecitare un Progetto di politiche per gli anziani che faccia leva su una funzione il più a lungo possibile attiva degli uomini e delle donne anziani affinché una ormai lunga parte della vita non si trasformi in un interminabile dolorosa esperienza
Di perdita di sé e di solitudine
A tal fine è necessario ripensare tutte le politiche da quelle del lavoro a quelle dell'assistenza della salute e della cultura a quelle appunto dell'abitare
Che investono direttamente il tema dell'uso delle nostre città e dei centri storici
Per questo come per ogni grande mutamento di politiche necessarie anche una riforma della cultura diffusa una rivalutazione di funzioni umane differenziate
Tra cui la memoria la capacità d'ascolto così come è necessario valorizzare percorsi individuali che fanno vivere ad ognuno la vecchiaia in modo diverso
E irripetibile
Per quanto attiene al reperimento delle risorse per l'assistenza bisognerà fare riferimento direttamente al prodotto interno lordo lasciando ben distinte spesa assistenziale spesa sanitaria com'è noto una commissione d'indagine sulla condizione degli anziani istituita dal Senato che ha concluso i lavori
Nell'estate dell'ottantanove ha segnalato bene la complessità novità e delicatezza dei Problemi i fatti prodotti da questo governo della cosa pubblica però solo di tutt'altro segno si reggono su due versanti diversi che esprimono la stessa rigidità di concertazione proposto di aumento
No contrattato individualmente come invece riteniamo sarebbe auspicabile dell'età pensionabile
A un lento d'altro canto previsione di aumento di reparti di lungodegenza e di case alloggio di serve per anziani
Ciò che si prevede sempre un riproporsi di uno spartiacque tra due età che possono spostarsi nel tempo della vita ma che sono lette nell'ottica comunque della produttività
Non produttività che coincide questa con decadenza ed emarginazione
Non c'è dubbio invece che rispetto ai bambini e alle bambine nel nostro Paese c'è già un'elaborazione pedagogiche culturale che consente di individuarli come soggetti di diritti e non di pura tutela e custodia così come c'è almeno in alcune regioni una ricca esperienza degli enti locali di tante nostre amministratrici molte delle quali qui presenti
Nel settore dei servizi formativi
Anche qui però i mutamenti sociali e politici ci impongono uno sforzo di innovazione e di ricerca
La diffusione del benessere la composizione delle famiglie quasi sempre di pochi membri con bambini esposti al doppio rischio della solitudine dell'eccesso di investimento da parte dei geni
Tanner i giornali in cui larghi strati della popolazione conoscono invece ben altra condizione e tantissimi bambini vivono esposti ad ogni rischio all'abbandono e allo sfruttamento
Mutamenti sociali e diversificazione delle condizioni materiali e culturali diversità delle tipologie familiari si pensi alle famiglie composte di sole donne con bambini
Stanno determinando una ripresa forte della domanda di servizi per l'infanzia ed un bisogno di qualità nuova delle risposte
Per gli enti locali di fronte alle maggiori difficoltà può esserci o un atteggiamento di difesa dell'esistente naturalmente dove difendibile
Dove più larga è stata la diffusione dei servizi o un indiscriminato e non riflettuto ricorso al privato
Noi dobbiamo contrastare entrambe queste tendenze aprendo una fase politica nuova sul tema dei servizi all'infanzia rilanciando anche l'iniziativa legislativa
Per l'approvazione di leggi sui miti
E sulle scuole per l'infanzia di revisione di quelle esistenti ormai datate
Entrambe possono essere uno strumento utile per le regioni e di comuni
Il ruolo delle istituzioni elettive ai vari livelli in uno stato sociale che affermi sempre più numerosi diritti universali
è insostituibile e fa ribadito pertanto una innovazione dei servizi si lega fortemente alla ridefinizione del quadro istituzionale
Crediamo che in questo ambito un ruolo determinante spetti alle Regioni ridotte oggi in gran parte ad Agency e dispensa nonché alla Camera delle Regioni prevista dalla nostra proposta di riforma
Un ruolo che dia certezza di risorse ad una programmazione mirata di servizi formativi sociali e sanitario
Ruolo centrale deve però rimanere quello dell'ente locale
Il Comune vive una fase dopo la legge di riforma di ripresa di attenzione e progettazione si pensi alla questione degli statuti pur con tutti i limiti che sappiamo
Pesa sull'ente locale la compressione delle risorse destinate alle spese sociali la mancata riforma della finanza locale
Politiche governative che tendono a scaricare tutto il costo dei servizi sulle tariffe e quindi sugli utenti così come pesa la mancata riforma della pubblica amministrazione
La rigidità dei contratti di lavoro la farraginosità delle procedure la frammentazione delle mansioni
Riforme mancate nonché le scelte politiche del governo di disimpegno verso i grandi temi sociali
Mobilitarci per le riforme per l'approvazione di alcune leggi contrastare il disegno centralistico che va avanti nonostante la centoquarantadue sarà l'impegno delle elette delle donne di questo partito
Nello stesso tempo è necessario utilizzare tutti gli spazi che la situazione attuale ci consente per difendere innovare diffondere nelle aree del paese in cui non c'è una diffusa rete d'una rinnovata qualità dei servizi alla persona
Vigilare sull'applicazione dell'articolo trentasei della quarant'centoquarantadue che dal sindaco la competenza di coordinare gli orari degli uffici
Degli esercizi commerciali nonché dei servizi ribadire in tutte le forme di gestione dei servizi
Previste dalla legge tutti gli statuti e regolamenti requisiti qualitativi da rispettare la trasparenza nella gestione del servizio la partecipazione degli utenti
L'elaborazione politica delle donne i nuovi bisogni i mutamenti sociali richiedono al servizio la centralità del soggetto utente e quindi flessibilità e qualità delle prestazioni
Progetti mirati interventi differenziati che tengono conto delle diverse esigenze da questo punto di vista riteniamo che si debba guardare anche al tema del rapporto pubblico privato nella gestione dei servizi
Evidente da quanto detto prima che dobbiamo lavorare perché queste caratteristiche siano garantite ad una vasta rete di servizi pubblici che vanno diffusi in ogni parte del Paese e valorizzati là dove ci sono se è vero però che alcune funzioni di programmazione e controllo vanno lasciati in ogni caso al pubblico per quanto riguarda la gestione è possibile ed è giusto guardare ad una pluralità di soggetti il volontariato sociale e l'associazionismo le cooperative privati che si organizzano né in diverse forme
Ci rendiamo conto che dietro la sintetica definizione di privato vi sono realtà molto diverse e che alcune sono probabilmente insostituibili
Pensiamo al volontariato per una prestazione flessibile personalizzata
Quello però che qui si preme affermare e che queste forme di gestione saranno tanto più efficaci quanto più l'ente locale sarà in grado di svolgere le sue funzioni di qualificazione del personale governo al controllo individuazione e definizione degli standard per la gestione dei servizi il Comune nella sua opera di programmazione può essere momento di sollecitazione di competenze
Volontà disponibilità presenti nella società civile che possano essere spinte ad impegnarsi per rispondere a bisogni sempre più complessi e differenziati
Soltanto un'attivazione molecolare di energie di attenzioni può far compiere alla città il salto di qualità necessario perché essa appaia mica
Nelle varie età della vita nelle diverse condizioni sociali appartenenze etniche ed altre diffuse differenza
Riteniamo quindi che le istituzioni elettive abbiano un compito essenziale in questo processo
Non si tratta di lasciar gestire al privato ciò che il pubblico non posso fare per mancanza di risorse incapacità di organizzarsi
Ma da di garantire la qualità del ruolo delle istituzioni sia dove governano e gestiscono sia dove si riservano il solo governo per elevare spendere innovare le prestazioni richieste ai servizi ritorna il tema delle riforme istituzionali e della qualità della democrazia
Nella discussione parlamentare sulla legge di riforma delle Autonomie che avrebbe dovuto rilanciando il ruolo e funzioni abbiamo proposto con forza la necessità di introdurre una riforma elettorale che consentisse ai cittadini
Di scegliere tra coalizioni e programmi di governo diversi e di far pensare di più le proprie scelte sulla qualità del Governo
Come è noto la maggioranza ha bocciato queste proposte che non sono appunto
Entrate nella centoquarantadue noi riteniamo che su questo tema si debba ritornare
Un rapporto corretto tra Stato e cittadini tra pubblico e privato tra istituzioni della politica e società elemento non se conta secondario per affrontare i problemi posti dalla mancanza di risorse dalla diffusione di nuovi bisogni dall'affermazione di nuovi diritti
Sprechi inadeguatezze rigidità dei pubblici servizi
Sono scelti dovuti alla perché città ed inefficienza della nostra pubblica amministrazione la cui riforma è uno degli elementi essenziali per una riforma dello Stato sociale
Ma sono anche il frutto di un deficit di democrazia di uno scambio ristretto tra potere politico e gruppi interessi di tipo corporativo
Come già detto in un contesto istituzionale depresso neanche ricorso al privato che per talune funzioni può essere prezioso consentirebbe il quale quel salto di qualità di cui servizi hanno bisogno
Questo tema si ripropone con forza se guardiamo al Mezzogiorno
Il processo di modernizzazione degli anni Ottanta diffuso anche nel Sud
Stili di vita in larga parte simili al resto del Paese riduzione drastica del numero dei figli o un mento dell'età media
Accesso alla formazione e molto meno al lavoro per tante donne ripropongono i problemi già discussi tutto ciò contrasta con un tipo di stato sociale
Incardinato su due pilastri della istituzionalizzazione e del trasferimento di risorse monetaria
Un tipo di assistenza che isola i Soggetti utenti nella struttura totale o nel privato senza relazione
Si pensi all'impegno tenace di tante donne meridionali per i consultori e alla drammatiche né del inadeguatezza delle risposte
Le donne meridionali appunto possono essere soggetto di un mutamento profondo di questo assetto delle politiche sociali perché agenti consapevoli di una contraddizione tra condizione coscienza non più sopportabile
E vero che nel Mezzogiorno più che altrove si tratta di individuare risorse e personale
Ma più ancora urge porre attenzione alla qualità democratica delle istituzioni elettive e del Complesso della società meridionale
Ho parlato indistintamente di servizi alla persona per eredità evidenziarne alcuni aspetti comuni evidente che vi sono notevoli differenze fra servizi formativi sociali sanitari culturali
Che presentano aspetti specifici inconfondibili su cui l'associazione delle elette svilupperà organiche iniziative e proposte
Anche la ripresa della riflessione teorica e politica di cui tutte sentiamo il bisogno sui temi della maternità della sessualità
E dell'autodeterminazione delle donne dovrà essere svolta insieme con il rilancio dell'iniziativa politica sui servizi sanitari e sociali che a questi temi si ricollega
Costruire una relazione tra le elette nei Comuni Province e Regioni e un fatto rilevante per conseguire l'ambizioso obiettivo di affermare un punto di vista delle donne nelle istituzioni
Che agisca come momento di riforma delle stesse e di rinnovamento della politica non vi è città senza un suo governo e Progetto che greci come noto usavano per politiche città due nomi con la stessa radice estero erano i luoghi della libertà e dell'uguaglianza fondate sull'esclusione dei non uguali tra cui le donne
La politica e le città moderne invece hanno costretto le donne ad oscillare tra estraneità ed omologazione
E il nostro Progetto uscire definitivamente da questo falso dilemma che impoverisce la città e la politica mutando nel profondamente strutture e scenari
Adesso la parola Giulia Rodano che svolge la comunicazione sul riforma della politica e delle istituzioni
Dunque questa comunicazione non affronterò tutto il Complesso del tema delle riforme istituzionali elettorali vorrei limitarmi come peraltro è avvenuto nella discussione che abbiamo avuto precedentemente a quest'incontro
Con le altre compagne ad una riflessione sulla nostra esperienza di rapporto con la politica cioè sull'esperienza delle donne e su tentativo di identificare il Perrino di una nostra possibile iniziativa su un tema ormai ineludibile nel complesso era politica italiana e come si vede all'ordine del giorno
Ora già nelle precedenti assemblee momenti di riflessione delle elette noi siamo partite sostanzialmente dallo stato d'animo delle elette
E dal fatto cioè che noi sentivamo uno stato d'animo di solitudine impotenza spesso di difficoltà a svolge il compito per le quali per il quale eravamo state elette
E ed eravamo entrate nelle istituzioni noi abbiamo colto avevamo attribuito abbiamo attribuito nel passato questo disagio a due ragioni di fondo in primo luogo al fatto di essere pochi
E in secondo luogo all'offensiva politica e culturale che si è abbattuta negli anni o nel corso degli anni ottanta sia sul sistema delle Autonomie
Che in generale su quella politica sociale delle conquiste del welfare italiano che pure aveva avuto nell'alleanza
Tra la lotta di emancipazione e liberazione delle donne l'azione delle giunte di sinistra il suo in uno dei suoi puntelli fondamentali
Ora non c'è dubbio che l'individuazione di queste ragioni è stato uno degli elementi essenziali per la ripresa della nostra presenza nelle assemblee locali
E anche in qualche modo per la ricostruzione di una vera e propria identità
Delle elette nelle assemblee questa identità nasceva lo diceva già per la musa anche le altre compagnie dalla consapevolezza della necessità di prendere atto delle grandi novità portate nella vita cittadina dalla nuova soggettività femminile
Il problema che abbiamo posto quindi
Non era semplicemente quello di accrescere il numero delle donne elette
Ma attraverso lo strumento dell'equilibrio della rappresentanza abbiamo tentato di dare piena cittadinanza un punto di vista
Quello delle donne che per che anche se nelle differenze politiche naturalmente attraverso cui si esprime è determinante se si vogliono affrontare i problemi delle città è stata dunque con la battaglia per il riequilibrio della rappresentanza ben più che il tentativo di creare una nuova lobby come si è detto come si usa dire quella delle donne o di entrare a far parte di un ceto politico è stata al contrario l'espressione della volontà di rompere attraverso la battaglia per superare l'esclusione femminile un vecchio modo di fare politica
è stato con la carta itinerante delle donne del mille novecentosettanta ottantasei che si è aperta una riflessione una nuova stagione di riflessione di iniziativa su questi temi con quel documento noi facemmo i conti con una realtà delle donne profondamente mutato
Dicemmo le donne hanno cambiato il proprio modo di vivere sono come abbiamo detto più volte diventate forti
E soprattutto sia avvenuta affermando l'idea che come ho detto più volte le donne non sono uomini mancati
E che ciò che tante donne hanno considerato una debolezze un impaccio dovesse essere debba essere al contrario diventa dovrebbe Eva diventare una debba diventare forza debba diventare un valore da far giocare e rovesciare nelle istituzioni
Per la prima volta cioè nella Carta delle donne viene posto in modo esplicita in modo esplicito la questione di fondo e cioè la necessità di trasformare l'estraneità delle donne in forza e in e il fatto che la presenza delle donne nelle istituzioni viene assunta come strumento per trasformare la politica
Questa è una novità anche rispetto alle precedenti esperienze
Delle donne nel rapporto con le istituzioni e pone diciamo così il terzo elemento della riflessione sul del disagio sulle delle elette cioè la necessità di cambiare la politica
Tuttavia è vero che anche se il solo strumento del riequilibrio della rappresentanza non ha prodotto tutto ciò che si sperava io prego l'esclusiva islamica la schematicità ma il testo scritto è un po'più esteso io sto tagliando o per essere rapida
Non ha e quindi anche i giudizi tendono ad essere un poco motivati
Tuttavia dicevo è vero che neanche il di un riequilibrio della rappresentanza ha prodotto tutto ciò che si sperava peraltro noi sempre continuiamo a sentirci a disagio nelle istituzioni
Anzi sempre di più nelle assemblee elettive ed è rimasta una sostanziale disparità tra donne e uomini nella gestione delle istituzioni perciò del potere
Eppure non è neanche vero che la presenza delle donne maggiore presenza delle donne non abbia prodotto risultati leggi importanti sono state approvate dal Parlamento ultima quella sulle azioni positive
Alcuni anche in alcuni enti locali si è sentita la presenza innovatrice delle elette basti pensare alla politica degli orari elaborato dal Comune di Modena comune con sindaco donna
Ho che come dire allo studio e al lavoro in tanti altri comuni basti pensare alla legge sulla procreazione nella regione Emilia Romagna anch'essa elaborata e fortemente sostenuta dalle nostre compagne letta credo che per comprendere la natura delle nostre difficoltà sia necessario riflettere collettivamente al torno al tema generale della crisi della rappresentanza
Non c'è dubbio infatti che la battaglia per il riequilibrio della rappresentanza sempre inteso come strumento per cambiare i modi contenuti stessi della politica
Abbia conciso con il precipitare di una crisi gravissima del rapporto tra cittadini ed istituzioni e in particolare i voli di io direi del rapporto tra cittadini e partiti
Quali canali di partecipazione politica di costruzione del consenso e della volontà collettiva in sostanza sono entrati in crisi proprio quegli strumenti che noi inevitabilmente data la struttura del sistema politico abbiamo considerato la via fondamentale della battaglia per il riequilibrio della rappresentanza
Quali sono stati infatti questi strumenti in primo luogo la battaglia politica ideale culturale e perché no anche di potere all'interno dei partiti
In secondo luogo abbiamo usato lo strumento della preferenza
Cioè abbiamo tentato di incentivare un meccanismo del vota donna
Ora non vi è dubbio che al di là della volontà e anche della nostra azione oggi questi meccanismi sono profondamente in crisi e rischiano di trasformarsi da meccanismi di promozione della democrazia della partecipazione nel loro contrario
Alla difficoltà di far fronte alla crisi profonda del sistema delle Autonomie
Di cui si è parlato nelle altre comunicazioni a cui rimanda anche al testo si aggiunge la crisi profonda del sistema politico che aggrava quello delle Autonomie e che investe se in forme sempre più acute la sulla coscienza di grandi masse di cittadini
E di grandi masse di donne io prova ho avuto la sensazione che per esempio nel movimento delle leghe forte la presenza e l'adesione femminile
Ora si tratta di prendere atto che le istituzioni delineate dalla Costituzione dal meccanismo di formazione della rappresentanza al ruolo del governo del Parlamento
Non che a mio parere soprattutto al modo di essere al ruolo dei partiti così come si sono avvenuti affermando nella costituzione materiale del Paese ben oltre
L'intenzione il disegno ipotizzato dai costituenti abbia avuto un senso una funzione nella fondazione nel consolidamento della democrazia ma rivela non si rivelano sempre meno idee adeguati per instaurare una democrazia compiuta e governare lo sviluppo
Ed è proprio la difficoltà a fare emergere la novità indotta dalla nuova coscienza di sé e delle donne a fare rispecchiare nella politica e nelle istituzioni la nuova forza delle donne che costituisce una delle spire una delle prove dei limiti storici della nostra democrazia
Ora la fase in cui i partiti hanno svolto una positiva azione di supplenza di una società civile debole e poco autonoma si è in qualche modo esaurita
E si è inserita la fase in cui i partiti hanno anche favorito l'esprimersi della militanza e della scelta elettorale sulla base delle grandi opzioni ideali di campo delle grandi scelte di appartenenza
A questa fase però tende a sostituirsi sempre più una tendenza politica una tendenza del sistema politico a galleggiare hanno scegliere a non offrire scelte chiare agli elettori rispetto ad una società che si è fatta più complessa e articolata
In questo modo la conquista del consenso finisce per essere basata non sulla definizione di alternative
Ma sulla conquista di fette di Al di elettorato sul fatto che si cavalcano grandi o piccoli interessi di categoria di corporazioni di gruppi di pressione in tante parti del paese questo è un vero elemento di corruzione politica e di di come dire coinvolgimento delle istituzioni in situazioni di vera e propria illegalità diffusa
In questa logica inevitabilmente gli interessi più sacrificati meno rappresentati sono proprio quelli che perché Generali trasversali non corporativi non dispongono di potere contrattuale
E non possono scambiare voti in cambio tutte la politica
E certamente le donne che come abbiamo sentito sono portatrici di interessi anche di altri soggetti del mondo della riproduzione sono soggetti Complessi
E quindi avrebbero bisogno di una politica che esalti l'interesse generale rischiano di essere penalizzate datava altezze no cos'era se non questo l'idea di porre al centro della politica la vita quotidiana
Ma noi però abbiamo anche spesso verificato anche l'affetto contrario che proprio perché le donne sono portatrici della vita quotidiana hanno c'è Cano e sono costrette a cercare individualmente protezione politica
E quindi finiscono per distorcere il proprio rapporto con la politica con le istituzioni con i partiti con la pubblica amministrazione e quindi rischiano di finire in un rapporto debole subalterno un rapporto come si suol dire non da cittadina ma da clienti
Ora il sistema elettorale istituzionale l'attuale sistema della rappresentanza che noi oggi abbiamo tendono ad esaltare questo meccanismo distorto di conquista del consenso per questo lo diceva nessuna compagnia Riviello l'abbiamo considerato gravissimo
L'imposizione del voto di fiducia con il quale il pentapartito all'ora impedì l'introduzione di norme di riforma elettorale nella legge centoquarantadue sulla sulla terrazza sulla riforma degli enti locali che tra l'altro questa mancanza rischia di vanificare anche gli elementi innovativi presenti sia nella legge centoquarantadue che in quella sul pub sulla riforma del procedimento amministrativo
è quasi inevitabile che in questo quadro le donne storicamente fuori dai meccanismi di potere rischino di essere penalizzate se non tagliate fuori
Dunque la nostra presenza si è mossi la nostra esperienza si è mossa all'interno di questo ambito le donne insomma dentro questo modo di funzionari delle istituzioni non riescono ad esprimere tutta la propria potenzialità di rinnovamento non basta cioè allargare la partecipazione alle donne
Non possiamo più accontentarci di essere associate al sistema politico così come ora
In sostanza il vecchio assetto istituzionale il sistema politico che ne è derivato tendono non solo non fa rischiano di non favorire più la crescita della partecipazione delle donne l'affermarsi il loro punto di vista ma sono diventati un vero e proprio ostacolo a questa presenti a questa partecipazione
Insomma la necessità l'affermazione della necessità di riconoscere l'esistenza di cittadini e cittadine perde ogni banalità e ogni sapore di rivendicazione da circo politico e diviene parte integrante del processo di riforma della politica
Vi è dunque un interesse forte nostro a trasformare profondamente le regole attuali meccanismi che determinano la rappresentanza
Abbiamo un forte interesse una riforma dei meccanismi istituzionali di formazione della rappresentanza e
Offra agli elettori la possibilità di scegliere tra alternative chiare comprensibili all'interno delle quali giudicare ed orientarsi e che quindi o per i due le le trasformazioni essenziali oggi a restituire valore alla politica
Favorire la preminenza dei contenuti dello schieramento sugli schieramenti facendo tornare al centro dell'azione dei delle istituzioni gli interessi delle donne e degli uomini dei loro bisogni
Permettere agli elettori di scegliere sulla base di programmi e delle opzioni che vengono proposte spostare decisamente il potere di scelte di decisioni sui governi sui programmi anche sugli uomini dai partiti ai cittadini
è la stessa logica che presiede al più al Progetto di rendere l'Italia un vero Stato regionale il quale non è mai stato
Non solo per le politiche centralistiche che hanno prevalso ma anche per alcuni limiti interni allo stesso disegno costituzionale
Rimando questa parte anche alla relazione scritta
Qualunque proposta di riforma istituzionale non può che misurarsi su queste questioni di fondo che le donne non possono a mio parere che essere protagoniste di questa battaglia
Per una trasformazione della democrazia italiana che porti questo segno questa battaglia come sappiamo non è né semplice né scontata solo in campo forze ampie che puntano da un lato al mantenimento degli elementi di consociativismo che hanno segnato
E di Modern somma di conservazione di consociativismo che ne ho segnato questi anni dall'altro forme direttamente plebiscitarie
Tuttavia anche qui rimando al testo tuttavia se è essenziale che le per le donne che si avvia una riforma reale e non fittizia della politica noi dobbiamo avere piena consapevolezza del fatto che con
I connazionali
Come per esempio nella proposta dei comuni riduzione dell'estensione di collegi e quindi sul numero dei candidati degli eletti etc rimarrà elemento decisivo alla battaglia cioè della battaglia donne quella dell'affermazione di una volontà di decisione politica dei partiti di favorire in equilibrio della rappresentanza delle assemblee però questo processo almeno sarà reso meno difficile meno vischioso dar ridursi si spera delle pressioni particolaristiche dei vari interessi sulla formazione degli delle liste e sulla come dire composizione della rosa degli eletti
Ma questo terreno tradizionale non sarà però sufficiente
Nella nuova situazione noi dovremo riuscire ad immaginare proporre forme attraverso le quali il punto di vista delle donne possa esprimersi non più soltanto attraverso i partiti
O peggio attraverso la scelta delle Seat soggettiva delle singole elette che fanno uno sforzo in questo senso essa deve poter avere cittadinanza nelle istituzioni in quanto tali
Cioè occorre attribuire al punto di vista femminile
O meglio poiché di questo si tratterà ai diversi punti di vista delle donne veri e propri spazi di potere si tratta qui di far affermazione sul limite del partito su un apporto un suo rapporto diverso con la società civile
In secondo luogo dovremo costruire una vera e propria politica delle pari opportunità tra i sessi nella e avviare delle vere e proprie azioni positive che puntino a rimuovere gli ostacoli che a favorire la partecipazione dell'elezione delle donne
Occorre c'è uscire in qualche modo da ogni residuo di politica di tutela
Per affermare invece una necessità generale delle istituzioni sono le istituzioni partiti che devono modificarsi per prendere atto della forza delle donne e d'altra parte non è questa una delle fonderie
Motivazioni che ci ha indotto a costa voler costruire un partito delle donne e degli uomini è una sostanza lo stesso ragionamento in generale tutte le misure di moralizzazione trasparenze responsabilizzazione dei meccanismi elettorali tendono ad essere oggi dalla parte delle donne l'abolizione delle preferenze la creazione di collegi piccoli in cui sia forte il rapporto tra candidato candidate poi eletto eletta
Riducono la dipendenza dagli interessi dei poteri finanziari avvantaggiano chieda questo punto di vista più debole
Non solo l'abolizione del voto di preferenza responsabilizza i partiti rende trasparente le loro scelte anche dal punto di vista delle decisioni su chi candidare
Dovrebbe rendere più difficile cioè la politica dei fiori all'occhiello delle donne candidate regolarmente non elette cosa di cui altre forze politiche fanno spesso uso nel momento in cui gli elettrici e gli elettori sono chiamati a raccolta a scegliere i programmi
E anche nei fatti le compagini degli eletti sarà necessario ma anche possibile battersi perché si possano scegliere senza le coperture trasformismi che sono consentiti dagli attuali meccanismi anche sulla base di quanto ogni Programme ogni compagine sono segnati dalla presenza e dal punto di vista delle donne
Questo è particolarmente importante per le assemblee locali rispetto alle quali assume una pregnanza particolare i temi della vita quotidiana delle risposte i diritti di vecchi e nuovi ai diritti vecchi e nuovi dei cittadini
Sempre oggi va di favorire l'intervento diretto delle elettrici e degli elettori sulla determinazione delle scelte sarà utile che pari opportunità e azioni positive siano sancite non solo nell'azione dei partiti ma anche nell'azione scrisse dell'istituzione vanno in questa linea
Tutto il ragionamento sul contenimento la trasparenza delle dei costi della competizione elettorale e anche dei meccanismi faccio un esempio quante importanti per le donne che si determinano meccanismi per di tempo
Per poter partecipare per chi non fa politica di professione questo per le donne per cui la politica spesso il terzo lavoro uno degli elementi centrali di difficoltà di partecipazione
Rimando però questa parte anche alla alla alla relazione scritta sempre nella logica di favorire dicevo sempre questo intervento diretto sarà utile che noi costruiamo le pari opportunità
Vanno in queste dei di direzione le proposte che sono state fatte anche molto suggestive per esempio da Mariella Gramaglia o da Paola Carioti di accrescere il finanziamento pubblico in ragione del numero delle elette o viceversa di penalizzare
Quelle forze politiche che riti non hanno che hanno meno elette presenti
Oppure
Predeterminare per tutti la collocazione delle donne nel collegio unico nazionale o locale o anche nella determinazione
Dei candidati nei collegi uninominali in modo da indurre i partiti a selezionare i propri quadri anche tenendo conto di questi vincoli che prevedono la necessità di promuovere le donne
L'altro grande capitolo che occorre affrontare è quello della che abbiamo chiamato di offrire cittadinanza ai diversi punti di vista delle donne nelle istituzioni
La scommessa che noi dobbiamo giocare quella di costruire sedi istituzionali perché i punti di vista delle donne possano esprimersi occorre trovare le forme per rendere evidente che la volontà politica può avvenire
Proprio perché è di cittadine e cittadini contenuti specifici o punti di vista generali differenti
In tutto differenti tra i sessi in tutte le assemblee dovrebbero perciò costituire Xi commissioni o sedi delle elette possibilmente secondo me solo e preferibilmente di elette cioè di donne che abbiano ricevuto un mandato elettorale universale diretto come suol dirsi il cui compito istituzionale quello di elaborare ed esprimere punti di vista delle donne
Il riferimento ai temi che vengano considerati di interesse del sesso femminile sulle materie di competenza delle istituzioni che in cui agiscono con il potere di esaminare atti e decisioni fondamentali dell'Assemblea
Di esercitare poteri di controllo quindi cioè di esercitare un potere di controllo che diventa centrale nelle assemblee dal punto di vista degli interessi delle donne
Sull'applicazione delle decisioni il funzionamento della macchina si può anche riflettere sull'opportunità che il tale Commissione abbia a disposizione oltre che una propria équipe un proprio bilancio anche unto sorta di diritto di veto
Nei confronti di iniziative che si rivelassero contare gli interessi delle donne che possa imporre all'Assemblea o la giunta al governo il riesame dei provvedimenti assunti questa è per esempio una delle ipotesi formulate anche applicate dalle spedì
In presenza di infatti di poteri e strumenti tradizionali istituzionali precisi e trasparenti il rapporto a tre letti ed elettrici uscirebbe dall'ambito del volontarismo o dell'esclusiva mediazione dei partiti
Anche le tante donne che ormai nella società civile si organizzano autonomamente che sono interessate alle scelte istituzionali
Alle dodici che o a quel complesso di gruppi elaborazioni che sono appunto il patrimonio dello stesso movimento delle donne troverebbe riferimenti chiari nei confronti dei quali agire autonomamente per l'affermazione dei propri interessi dei propri diritti del proprio punto di vista è evidente inoltre come dare spazio al punto di vista femminile rafforzi fornisco argomenti concreti
Alla battaglia delle donne all'interno dei partiti di tutti i partiti per irripetibile rappresentanza insomma si tratta di proporre in termini nuovi il ragionamento sul vota donna
Su un un interesse delle donne a promuove ed è legge Leto
Un altro tema che si è posto riguarda recisa di rendere maggiormente visibile che si è posto in questo quadro è stata la necessità di rendere maggiormente visibile l'assunto che la cittadinanza si compone di donne e di uomini
Si tratta dell'ipotesi avanzata io qui l'avanzo sapendo che questo determina discussione quindi in modo del tutto
Per non solo personale ma anche scritto senza pretese diventati se ne sono convinta di rendere esplicito il visibile la quantità di consenso ottenuto da ciascuna lista
Non solo rispetto per esempio la dimensione territoriale ma anche rispetto agli elettori e alle elettrici
Questo significa distinguere la Scheda o l'urna in base in base al sesso dell'elettore tenerne conto che è una cosa già ampiamente diffusa in altri Paesi
è evidente io vorrei che fosse chiaro che tale distinzione non ha nessun rapporto con un impossibile improponibile separazione dell'espressione del voto al tipo le donne votano le donne e gli uomini voto negli uomini che evidentemente folle
La finalizzazione esclusivamente sarebbe quella esclusivamente dei fini statistici diciamo così tale proposta ha sollevato numerose obiezioni soprattutto riguardo al timore di terminare una ghettizzazione dell'elettorato una riduzione del della sicure della segretezza del voto vorrei tuttavia sollecitare una riflessione sul possibile effetto che può avere questa proposta
Sia sulle forze politiche se io non so valutare l'effetto psicologico di una proposta del genere anche assunta sperimentalmente e in alcuni seggi campione
Sulla come dire sull'elettrici che diventano in qualche modo consapevoli che il loro voto viene valutato non solo da un punto di vista generale ma anche da un punto di vista della propria appartenenza al sesso
Credo che valga la pena di rifletterci sopra l'ultimo elemento di riflessione che propongo è quello che l'altro punto è occorre offrire cittadinanza politica all'utenza organizzata questo è oggi tema che è al centro della discussione degli statuti quindi penso della comunicazione che verrà fatta su questo tema io credo che noi dovremo anche noi naturalmente sulla base di questo mutare l'ottica nella quale siamo abituati a muoverci dovremo coreane uno spostamento delle attività dell'attenzione dal partito alla società
Da alle donne e ai loro interessi data parte mi pare che sia questo il senso della proposta della corte promozione dell'associazione delle elette
Che sia in grado di costruire rapporti diretti e continuativi con le lettrici
Credo che sia molto importante qui ribadire la proposta che ne ho fatto nel documento preparatorio è importante che le donne ci siano in questa fase della del dibattito e dello scontro politico nel Paese
Sta soprattutto a noi alle donne sia attraverso la mobilitazione di competenze intelligenze femminili noi potremo essere presenti anche lo spendo gli schemi interni alle forze politiche per il segnale del nostro punto di vista la nuova fase costituente della democrazia italiana
Questa fase ormai all'ordine del giorno è urgente e credo che sia oggi la massima priorità occorre cogliere tutte le occasioni e noi ne abbiamo alcune che sono alla nostra portata e sono immediate
La prima è offerta dalla discussione dall'elaborazione degli statuti degli enti locali
Che costituiscono un terreno prezioso di coinvolgimento e che saranno oggetto di una comunicazione opposti l'altra è quella Offerta io credo dall'attribuzione prevista dalla legge centoquarantadue al sindaco di potere di Intel ipoteche di intervenire sul coordinamento degli orari
Questa è un'occasione per costruire un turno un tema decisivo per le città una larga partecipazione per affermare un modo di fare politica di far funzionare le istituzioni
In cui l'interesse generale può essere posto al centro della decisione politica e amministrativa infine abbiamo di fronte una scadenza che sta già assumendo sempre maggiore rilievo ed importanza del referendum elettorale che quasi certamente saremo chiamati a votare il nove giugno prossimo è proprio alla luce della conclusione della crisi di governo
Che ha assunto come sostanziale unico contenuto il rinvio di ogni ipotesi di riforma istituzionale
Che emerge l'importanza di questo appuntamento referendario e credo che emerga anche in rapporto al continuo impressionante balletto di Palazzo
A cui rischiamo di assistere impotenti e che continua a come dire minare la credibilità residua dell'istituto della credibilità delle istituzioni che ancora rimane
Io sono d'altra parte fin troppo evidenti non solo l'opposizione aperta ma anche la speranza di riuscire ad affondare contando sull'astensionismo anziana referendum il tema della moralizzazione della vita pubblica in generale delle riforme istituzionali e dei partiti
La verità è che i referendum del nove giugno uno strumento oggi decisivo per fare intervenire i cittadini intanto attraverso uno strumento costituzionalmente già previsto adoperabile subito e perciò non demagogico per mandare un segnale forte a favore della riforma della politica
E a segnare una scossa esterna al sistema politico
Che almeno induca far partire sbloccava il sistema riforma il processo riformatore battere l'astensionismo vuol dire oggi impedire a un ceto politico che vuole mantenersi intatto il diritto di non decidere nulla noi donne siamo esperte di referendum
Sappiamo che i referendum sono in genere grandi occasioni di dialogo di massa
E credo che e di presa di coscienza collettiva credo che noi non dovremmo perdere questa occasione
Questo referendum tra l'altro può fornire un primo sbocco al disagio alla protesta che altrimenti rischia di rovesciarsi in abbandono e frustrazione un vero e proprio contrario del qualunquismo di cui viene di cui viene accusato
E anche nel merito già la riduzione ad uno della preferenza rende più trasparente l'impegno l'investimento di l'investimento dei partiti e soprattutto la proibizione di usare i numeri
Tende a rendere impossibili le cordate che sono uno degli strumenti oggi di controllo dell'elettorato
Credo che dovremo quei da questa nostra Assemblea assumere un impegno a rivolgere un appello a tutte le donne per favorire la partecipazione al voto e per votare per ridurre le preferenze è un impegno ma dovremo assumere subito
Tutte le donne impegnate nelle istituzioni e quelle della società civile anche al di là delle appartenenze politiche e anche delle diverse opzioni che essi hanno nel merito della riforma istituzionale
Qualunque sia il modello di democrazia che noi abbiamo in testa la possibilità di non essere tutte soffocate dal tirare a campare sta nella possibilità che il referendum scatti e che si prevalga
Perviene ora la compagna Paola Bottoni consigliere regionale dell'Emilia Romagna sul tema per un'associazione nazionale delle elette
Cerco di attenermi il più possibile al testo per non affaticare le compagnie con prolungamenti descrittivi
Avanzando la proposta di fondare un'associazione nazionale di elette nei consigli regionali provinciali e comunali del nostro Paese non entriamo ancora nel merito
Di norme e regolamenti preferendo offrire alla conferenza del profilo di insieme della proposta così come l'abbiamo discussa nel gruppo di lavoro preparatorio
E quindi vi anticipo i punti che vi proponiamo alcuni appunti per un preambolo politico
Sulle questioni di fondo su cui può nascere l'associazione l'associazione di chi
In terzo luogo le finalità e i suoi obiettivi
L'autonomia dell'associazione alcune ipotesi organizzative interne e territoriali le risorse i finanziamenti e un'ipotesi di avvio concreto
Sul primo punto quindi
Abbiamo chiamato appunti per un preambolo politico
La definizione la precisazione di tre questioni
Che ci paiono con grande forza possono motivare la proposta dell'associazione
Il rapporto donne e democrazia le riforme istituzionali ed elettorali e di contesti locali nella sfida del novantatré mi scuserete se quindi in questa primissima parte
Dovrò riprendere questioni già sentite comunque del tutto notte
Sul primo punto il tema del rapporto donne e democrazia
Con un po'di Pompa
La nostra la nostra traccia
Addirittura si sfida ad un bilancio di quarantacinque anni ha quarantacinque anni dal suffragio universale infatti il nostro Paese vive una contingenza storica di crisi del sistema istituzionale del sistema politico
In questi quarantacinque anni di crescita civile democratica le donne sono state protagoniste fondamentali è stata una storia di diritti conquistati e di promesse non mantenute
Ed emerge ora l'urgenza di trovare risposte a promesse mai fatte quella di una democrazia dei due generi di uomini e di donne di dare risposte ad una domanda
Per quanto tempo ancora noi possiamo tollerare una mezza dove democrazia
Domanda che significativamente è stato il titolo della conferenza di Copenaghen ha delle elette dei Comuni d'Europa e che anche il titolo del cosiddetto manifesto da Russ
Ed è esattamente nella ricerca questa domanda che ci mettiamo in netta sintonia con la ricerca europea che le donne stanno compiendo per la costruzione di un'Europa di donne e di uomini
In secondo luogo il tema delle riforme istituzionali ed elettorali sia scala nazionale che locale
Corrisponde alla necessità di una riforma democratica dello Stato e del sistema politico
Nessun ingegnere Isma'riuscirà ovviamente a a ricucire lo iato più grave consumatosi in questa crisi il distacco tra cittadini e Stato come già veniva detto in molti accenni nelle relazioni che mi hanno preceduta
Per questo ogni proposta di riforma non poche ripartire dal voto
Dalla necessità cioè di rimettere nelle mani di donne e di uomini e la effettiva partecipazione alle scelte di indirizzo e di governo nazionale e locale
E non può che ripartire dalla necessità di fare esprimere le potenzialità civili e democratiche insite nel suffragio universale confiscate da un sistema politico ormai sono impegnato conservare se stesso
Questa particolare forma conservatrice propria del nostro sistema politico e insieme la causa ed Effetto dello scarso accesso delle donne alle istituzioni ciò balza agli occhi anche perché all'opposto e con contemporaneamente come già diceva per la l'USA nella sua relazione la Società italiana si è largamente F. minimizzata
Per superare il padre Parisi squilibrio tra presenza sociale presenza politica delle donne
è evidente la necessità di approdare a riforme che diano il nostro sistema democratico il carattere compiuto di una democrazia dei diritti di donne e di uomini
In terzo luogo i contesti locali accrescono il loro ruolo proprio nei processi di interdipendenza nazionale e nazionale internazionali nazionale
Nell'illusione dell'autosufficienza localistica sta la deriva marginalizzare ante delle comunità locali la sfida dell'interdipendenza è essenzialmente la sfida della qualificazione dei contesti locali a questo proposito debbo citare la relazione di Felicia Bottino
Che si intratteneva su questo
E in particolare dei processi di qualità che insidiano la persona nel suo ambiente storico naturale economico sociale ed umano processi di qualità appunto più che quantitativi che mettono in valore in attici la tipicità delle vocazioni territoriali
Insieme alla identità culturale che divengono perciò spesso risorse primarie
Al contrario della omologazione centralistica presuppone come fondamentale la valorizzazione delle autonomie locali e regionali ed una riforma in senso regionalista dello Stato
Assume quindi significato e valore del tutto nuovo anche l'impegno marito meridionalista
La vecchia filosofia dell'intervento speciale centralista in realtà depotenziato le istituzioni democratiche locali e se ne è reso più dipendente la società civile fallendo insieme l'obiettivo di superare il gatto dello sviluppo meridionale
Il tema è quello di nuovo della qualità democratica dell'intervento pubblico
Che necessità per un verso di ricondurre Poteri risorse competenze nelle sedi proprie della democrazia elettiva insieme ad un nuovo rapporto tra società e istituzioni steso a sostenere incoraggiare attivare le risorse umane e sociali le potenzialità economiche le vocazioni proprio delle aree territoriali
Mai come ora infatti ci appare vecchia e caricaturale l'immagine pauperista del nostro Mezzogiorno perché allora un'associazione delle elette
Dando vita ad un'associazione di donne elette nei consigli comunali provinciali e regionali ci si propone di fare agire nel Paese un punto di vista delle donne un contributo originale riformatore delle politiche e delle istituzioni
Pensiamo ad un'associazione come luogo di raccordo tra le elette e le loro esperienze di sostegno alla loro funzione di valorizzazione del loro impegno
Pensiamo ad un'associazione che assuma come centrale il tema del rapporto tra elette ed elettrici promuovendo scambio di forza tra donne che stanno dentro le istituzioni e donne che stanno fuori dell'istituto alle istituzioni nella società
Pensiamo ad un'associazione che nel rapporto con competenze
E professionalità femminili sappia dare visibilità percorribilità concretezza alla vastissima capacità progettuale innovativa che le donne esprimono ormai in ogni campo e ambito sociale
Pensiamo infine ad un'associazione capace di esprimere un punto di vista di donne nel dibattito in corso sulle riforme delle regole e delle istituzioni della democrazia
Un punto di vista di donne costituente della democrazia dei due generi degli uomini e delle donne un'associazione di che quindi un'associazione di donne
Promossa dalle elette aderenti al PDS
E aperta ad elette in altre liste pieno che ne condividevano finalità ed obiettivi
Un'associazione che aggreghi le elette nei consigli regionali provinciali comunali ma anche le elette nei consigli di quartiere o circoscrizionali
Possiamo possono potranno diventare socie le donne designate dalle assemblee le elettive negli organi di secondo grado
Dalle unità sanitarie locali alle aziende municipalizzate agli enti regionali e locali
Che condividevano ovviamente finalità e obiettivi dell'associazione
E possono diventare così proponiamo socie dell'associazione ex consigliere o candidate non elette che facciano che vogliano fare dell'associazione il loro punto di impegno politico primario condividendone
Finalità e obiettivi
Proponiamo inoltre che l'associazione a livello nazionale e regionale possa dotarsi di altri di competenze femminile finalizzati alla qualificazione dell'intimo non vento nei diversi settori di attività dell'associazione
Queste competenze femminili e fra tutte e per prime le competenze che si esprimono ricchissime nella pubblica amministrazione
Possono diventare consulente collaboratrici dell'associazione quindi diventarne Sorce
Le finalità e gli obiettivi dell'associazione vi proponiamo vedrete nella nota scritta su tre ordini
Le finalità le propriamente le finalità dell'associazione che richiamano alle valutazioni di scenario che già ampiamente sono state portate alla nostra discussione ovvero il tema della democrazia dei due generi della riforma democratica dello Stato dell'istituzione delle riforme elettorali
Al tema centrale di paraggi un punto di vista riformatore delle donne per la promozione di progetti innovativi nella qualità delle politiche istituzionali e di governo le finalità quindi sono propriamente insediate sul tema in me il tema del rinnovamento democratico del nostro Paese
Per quanto attiene gli obiettivi sinteticamente gli dico così come vi troverete nella nota innanzitutto il radicamento del rapporto elette elettrici in secondo luogo l'estensione dell'accesso delle donne le istituzioni
Il sostegno alle elette nelle loro attività attraverso servizi con attività di scambio tra i letti in diverse istituzioni Enti locali Regioni Parlamento nazionale ed europeo realtà locali di altri paesi
In quarto luogo la valorizzazione delle competenze dei saperi delle donne dentro e fuori le istituzioni
E fra queste appunto sottolineiamo quelle larghissime che sono presenti nella pubblica amministrazione
Definiamo l'associazione per sua natura programmatica e progettuale a base regionale
L'associazione regionalmente si darà il proprio programma di legislatura
Che Vieri Fichera a metà mandato e sul quale darà conto alle lettrici con un consuntivo di fine legislatura
Il carattere regionalista dell'associazione può trovare diverse soluzioni
Nella nostra discussione fino anche a quella che qui viene citata che ci pare la più netta quella della Federazione nazionale delle associazioni regionali delle elette
Ma non vi è dubbio che più che questa proposta noi vogliamo sottolineare l'opzione regionalista dell'associazione
Sia per il profilo politico che sotto la fattispecie organizzativa dell'associazione
La natura programmatica e progettuale dell'associazione che non troverete nella nota ma che ovviamente fa parte della discussione fin qui fatta e che continueremo a fare la conferenza è una natura progettuale e programmatica che fa riferimento alle grandi chiavi di lettura della nostra proposta politica ovvero il superamento della divisione sessuale del lavoro la riforma dello Stato sociale
La redistribuzione tra libertà e responsabilità degli uomini e le donne la qualità sociale dello sviluppo sulla parte programmatica non mi soffermo appartiene propriamente alla discussione di merito che stiamo facendo
Sull'autonomia dell'associazione nella notte troverete esplicitato il tipo di discussione che è stata fatta nel gruppo
Delle ipotesi possibili si è scelto di lavorare sulla proposta di un'associazione promossa da elette aderenti al PDS ed aperta ad elette in altre liste
E con ciò si vuole sottolineare l'intento che muove alla fondazione di un associazione autonoma
Ipotesi privilegiata rispetto ad altre quella per esempio di un'associazione di elette del PDS
O quella
Di
Di un di una proposta di fondazioni di specie o di sorta di sezioni femminili delle organizzazioni tradizionali degli enti locali
O di associazioni femminili affiliate all'organizzazione tradizionale degli enti locali ANCI UPI Uncem eccetera
Con l'inconveniente tra l'altro che non esiste nel nostro Paese come è noto un'associazione analoga delle regioni ma solamente sedi istituzionali la conferenza permanente delle regioni
E delle province autonome di Trento e di Bolzano di Bolzano e l'analogo coordinamento dei consigli
Regionali se la prima ipotesi c'è apparsa riduttiva la seconda è sicuramente dispersiva
è da sottolineare la necessità che l'associazione delle elette a cui vogliamo dar vita abbia rapporti politici intensi con gli organismi degli enti locali delle regioni pur rilevando criticamente l'assenza di iniziativa delle organizzazioni citate sia sui temi delle politiche rivolte alle donne sia nei confronti specifici delle elette
E tuttavia
L'intento che muove la promozione Dida alla proposta di dar vita ad un'associazione delle elette
E anche quello di contribuire a nuove politiche delle Autonomie locali e regionali e di innovazione della stessa forma tradizionale della loro associazione e della loro politica
Proponendo quindi un'associazione autonoma delle elette nei consigli regionali provinciali e comunali
Gli organi ipotizzabili sono quelli propri di un'associazione la presidente o una coordinatrice la presidenza un esecutivo il Consiglio nazionale dell'Associazione eletto da una conferenza costitutiva ed altri organi come per esempio il collegio dei sindaci
O altri ancora che costituiscono requisito alla Fondazione e alla registrazione dell'associazione stessa
La ragione la richiamerò più avanti e ancora a proposito dell'autonomia dell'associazione sottolineiamo come è importante non ovvio il particolare rapporto che l'associazione dovrà intatti intrattenere con le parlamentari in particolare con il gruppo interparlamentare delle donne non solo per l'ottima ragione della reciproca e puntuali in formazione
Ma per esserci risponda reciproca sui tantissimi temi di interesse nazionale e locale di impegno comune seppure distinto per ruolo per sede elettiva
L'associazione
Per l'associazione
Descriviamo alcuni percorsi sperimentali di auto organizzazione l'associazione potrebbe costituire a livello nazionale per esempio
Ma qui vado molto di corse anzi prego le compagnie leggendo questo
Queste proposte queste
Proposte di organizzazione interna di non prenderle in maniera ferme a e e pesante sono ipotesi di percorso di lavoro
L'associazione tuttavia potrebbe avviare la sperimentazione di coordinamenti interni distinti per livelli istituzionali le Regioni le province i comuni cioè per la specificità istituzionale ovvero per specificità di competenza politica dell'ente
E ovviamente coordinamenti distinti per politiche i tempi naturalmente il lavoro i servizi ma anche la finanza pubblica il rapporto pubblico-privato
L'associazione potrebbe anche avvalersi della collaborazione particolare di esperienze territoriali significative
Particolarmente avanzate individuate come riferimenti nazionali nel circuito la rete dell'associazione vedi per esempio la proposta di centro servizio sui tempi che troverete in cartella e che per analogia può essere espansa ad altri ipotesi ad altre ipotesi di progetti mirati
Le azioni positive
Le politiche del lavoro
Pensiamo cioè che l'associazione a scala nazionale non debba essere la sola la somma ho il riassunto di tutto ciò che si fa nei livelli territoriali pensiamo a livello nazionale come un livello come si dice in gergo leggero e che sa fortemente avvalersi della esperienza territoriale
L'associazione poi
Dovrà fin da subito se decidiamo di darvi corso darsi un bollettino
Uno strumento indispensabile incidenti iniziale di promozione intanto della ipotesi della proposta dell'associazione è un primo strumento assolutamente necessario per avviare la circuitazione delle esperienze e delle idee dei Progetti e dei programmi
Facciamo una proposta
è sempre una proposta a forte carattere sperimentale per ciò che attiene l'organizzazione territoriale dell'associazione come dicevo si propone che la sottrazione abbia base regionale e a quel livello ovviamente gli organi dovrà avere tanto più se si dovesse scegliere alla fine della nostra discussione la soluzione federativa
Ma proprio lì proponiamo che nelle aree metropolitane nei grandi centri o ai livelli provinciali l'associazione potrebbe a vere diciamo così dei terminali che qui convenzionalmente convenzionalmente chiamiamo
Centri di iniziativa delle elette c'è una sede di aggregazione delle elette del consiglio comunale del consiglio provinciale dei comuni del comune capoluogo delle consigliere di quartiere o di circoscrizione e a livello territoriale questo luogo di aggregazione potrebbe avere tre direttrici principali di lavoro
In alto e tutto
Una prima direttrice di lavoro rivolta al sostegno delle elette un'attività di aggregazione di sostegno e di servizio alle elette per esempio
Con l'attività di asset di formazione di aggiornamento per le elette in materia di finanza pubblica o di letture di bilancio sulla struttura dell'amministrazione
Oppure per la percorrenza per la percorribilità dei Progetti questa attività di servizio particolarmente rivolta alle lettere
A dal nostro punto di vista particolare valore perché tesa ad una sorta di Servizio di aiuto o meglio di auto aiuto delle elette
Per cercare anche di contenere quel tal no fenomeno di turnover molte volte denunciato come eccessivamente rapido per le elette
In secondo luogo l'attività di servizio alle elettrici per esempio nel luogo che convenzionalmente chiediamo Centro di iniziativa delle elette il numero un numero di telefono disponibile per l'informazione Diretta su l'accesso ai servizi l'accesso alle informazioni l'accesso alle risorse l'accesso alle procedure raccogliere i pareri raccogliere proposte e promuovere
Come associazione delle elette il patrocinio presso l'amministrazione delle idee dei progetti
Delle donne e in terzo luogo
L'attività diciamo improprio dell'associazione alla dimensione territoriale regionale o locale
L'associazione ma questa è proprio una lievissima indicazione l'associazione potrebbe lavorare per temi annuali e su questi temi annuali svolge Revisited ispettive
Raccogliere documentazione
Costruire rapporti strutturati con le gli utenti dei servizi con le realtà territoriali
Concludere annualmente questo lavoro con relazioni annuali che possono diventare o tramiti ordini del giorno tramite mozione o altra altro percorso istituzionale oggetto della discussione consigliare
Rapidamente finisco
Troverete in nota per ciò che attiene le risorse e finanziamenti dell'associazione diverse ipotesi
Tutte praticabili con diverso grado di di difficoltà io per ora ve le enuncia così come le troverete nel testo
Per quanto riguarda l'autonomia finanziaria dell'associazione si potrebbe prevedere una quota consistente per le società fondatrici nel primo anno di vita dell'associazione che potrebbe trasformarsi negli anni successivi in quota sostenitrice
Una quota individuale delle aderenti
Una quota dei gettoni di presenza delle elette aderenti all'associazione
Ecco capisco dal vostro brusio che si è compreso benissimo di che cosa si tratta
Ma anche la possibilità che la socia per l'associazione di accedere a finanziamenti pubblici
Per esempio però costruire ipotesi e moduli formativi per le elette la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici
La possibilità di ricercare sponsorizzazioni per le proprie iniziative la possibilità che l'associazione fornendo servizi a terzi anche Possa prevedere di essere remunerata per il servizio che offre per esempio
Sempre a proposito del tema dei tempi il centro servizi sulla sui tempi che si viene proposto è sicuramente un luogo al quale non solamente le amministratrici ma i singoli enti possano rivolgersi per avere consulenze di Progetti
E ugualmente ed analogamente per l'applicazione di leggi come per esempio quella delle azioni positive noi possiamo prevedere di fare dell'associazione un luogo di servizio alle elette e alle elettrici
Ma anche di servizi e di consulenza a denti e ad altri soggetti pubblici e privati
Ovviamente queste ultime tre possibilità debbono trovare corrispondenza precisa nella definizione dello Statuto dell'associazione e qui mi fermo perché il tempo dello statuto dell'associazione non vi proponiamo che sia ora
E infatti finisco sull'ipotesi di avvio
Appunto si discute la proposta che vi è stata che vi viene presentata la proposta di dar vita ad un'associazione nazionale che durante la conferenza a conclusione della conferenza si possa dar vita ad un primo nucleo fondatore della associazione
E in secondo luogo che dall'alto conclusione di questa nostra conferenza fino al dicembre prossimo
Questo primo gruppo di lavoro questo primo gruppo fondatore
Si è impegnato nella promozione della proposta di dar vita ad un'associazione nazionale delle rette posta quindi condurre un percorso di contatti politici di promozione dell'associazione presso tutti i soggetti pubblici e privati economici sindacali ma anche presso singole personalità femminili per la l'aggregazione delle forze e l'attenzione la costruzione dell'attenzione e l'interesse presso questa nostra iniziativa e quindi anche
E quindi anche la costruzione di quell'effettivo carattere di apertura con cui vogliamo avanzare la proposta dell'associazione
Tutto questo lavoro costituente dell'associazione che prevediamo non lungo ma di alcuni mesi
Dovrà avere il suo forte pendant nelle realtà regionali ovvero proponiamo che anche nelle regioni
Si costituiscano dei nuclei promotori dell'associazione che con analoga attività politica di contatto sappiano costruire regionalmente l'associazione
Concludo con due notazioni
La proposta che vi avanziamo di un'associazione come strumento spero di essere stata Chiara è la proposta di uno strumento che sia realmente flessibile e che sia quindi appropriata vile alle diverso realtà regionali
Una associazione a regionalista
Che abbia e Siss riesca per questo a costruirsi nelle diverse realtà regionali al nord al centro al Sud del nostro Paese alla dimensione con le caratteristiche proprie e appropriate alle realtà regionali
In secondo luogo
Spero di essere di avere fatto comprendere che al centro
Dell'idea di un'associazione nazionale delle elette al centro ci sta all'idea della relazione fra donne
Della relazione fra elette della relazione fra elette ed elettrici della relazione tra elette competenze e saperi professionalità delle donne che stanno fuori dalle istituzioni o che stanno nella pubblica amministrazione
Devo dirvi infine che nel nostro gruppo di lavoro ci si addentrati anche più particolari particolareggiata mente su alcune ipotesi percorribili qui e ora a viabili qui e ora dell'associazione la sua strumentazione la sua sede
Su questo le amiche che insieme a me e dei compagni che se non ne hanno lavorato nel gruppo di lavoro Paola Piva che coordinerà il gruppo di lavoro Paola Profumo
E le altre compagnie saranno in grado di darvi anche
La discussione che nella nota non troverete mai testata una bella discussione che spero abbia riscontro
Nel vostro parere vi ringrazio
Adesso la parola la compagna Silvia Barbieri deputato della Commissione affari costituzionali e per la comunicazione su nuovi spazi di partecipazione per le donne cittadini
Ma le cose che sono state dette nelle comunicazioni che abbiamo sentito fino adesso ci portano naturalmente a
Ad una pronto
Che è quello della necessità poi di tenere conto rispetto ai temi posti dell'impianto ordinamentale che abbiamo a disposizione impianto normativo impianto legislativo in particolare e delle scadenze
Che questo impianto proprio ordinamentale cinturone in particolare della scadenza degli statuti
Ma credo che l'altra considerazione che noi possiamo fare sulle basi delle cose che abbiamo sentito fin qui e falla per sintesi mi esonera dal recupera il tutto un ragionamento su questi temi
E che dire un fortissimo intreccio
Tra le questioni che sono poste alla base della definizione della costruzione di una città amica
In tutti i suoi particolari di organizzazione di carattere urbanistico di tempi dei diritti per i cittadini che stanno in questa città mica e e dovendo gli impegni e Progetti per le donne che vogliono far sì che questa città amica di venti
C'è dimostrano una cosa e cioè che vi è un fortissimo intreccio tra queste questioni aperte su cui ci impegniamo a lavorare e la nostra elaborazione complessiva
Sul tema dei diritti elaborazione di noi donne sul tema dei diritti elaborazione del partito democratico della sinistra
Su questo stesso tema e credo che ci troviamo di fronte ad un fertile produttivo importante e quindi per questi aspetti da non sottovalutare
Punto d'incrocio di pensieri distratti Igea e anche di scadenze una di queste e appunto quella relativa all'approvazione degli statuti comunali
Una scadenza imminente perché è da oggi decorrono quaranta giorni al termine imposto dalla legge centoquarantadue
Un termine che noi riteniamo non sia un termine perentorio ma che intanto credo dobbiamo assumere come impegno da rispettare perché non saremo certo noi a lavorare perché si vada ad una dilazione di questo stesso termine
E che ceppo neanche io credo di recuperare un ritardo complessivo intorno a questa materia
Un ritardo complessivo che è credo non tanto un ritardo delle donne poi dirò perché non ritardo anche del nostro partito su questi temi unitario sul tema della legge centoquarantadue in particolare della sua applicazione di questa scadenza statutaria un ritardo che io credo si spieghi
In parte con le vicende che complessivamente ci hanno trattenuto e-mail militanti i mesi che ci stanno alle spalle
Ma anche con il giudizio che noi abbiamo espresso sulla legge centoquarantadue voi sapete quante che noi abbiamo votato contro questa legge abbia lavorato perché fosse diverso da come è uscita
E abbiamo espresso un giudizio negativo che però era più legato alla verifica delle carenze e delle cose che non eravamo riusciti a fare entrare in quella legge che loro ad una giudizio sulle questioni che invece erano entrate
E allora questo approccio che ci ha portato ad una battaglia dura in Parlamento rispetto alla necessità di inserire per esempio le nuove norme elettorali in questa legge
E su cui abbiamo visto il governo pone la fiducia a influenzato inevitabilmente il primo in mesi di applicazione di questa legge il nostro approccio rispetto a questa ma io credo che vada a questo punto recuperato
Quello che è invece l'insieme profondamente innovativo che nella legge ci sta
Prodotto perché poi si tratta di valorizzare un lavoro che abbiamo fatto noi abbiamo fatto noi come i deputati del partito democratico della sinistra mi ha fatto una come donne parlamentari
Che hanno lavorato rispetto ai prodotti e di maggiore rilievo della legge mi riferisco a tutti gli aspetti relativi alla partecipazione e alle garanzie per i diritti dei cittadini mi riferisco in particolare alle questioni che qui è stata già ricordate dell'inserimento della funzione di coordinamento del sindaco
Rispetto ai tempi e agli orari
Allora le carenze ci sono non ce le dobbiamo dimenticare nel senso che quei tempi sono ancora temi aperti
Nel nostro Progetto Dini
Vento di un'autonomia impositiva seria per i comuni e questo è un impegno che dobbiamo assumere sul versante dell'attività politica generale dell'attività parlamentare in particolare
Ma io credo che mentre portiamo avanti questo tipo di iniziativa dobbiamo a questo punto essere molto attenti alla fase di applicazione della centoquarantadue in particolare la fase di approvazione degli statuti
Per far sì che Rispetto agli aspetti più qualificanti di questa legge riga sui quali forse nella in sede di approvazione vi sono state anche alcune timidezze per cui non l'avremmo voluta più incisiva e più penetrante si cerchi e devi dare applicazione nelle forme più avanzate possibile
E questo è una sfida che aperta è un terreno che a mio avviso praticabile
E praticate in questa fase costituente della vita dei comuni che è parte con l'approvazione degli statuti e più deve continuare con la verifica della coerenza degli stessi con le esigenze delle città amministrate
E che si deve completare con tutta la fase relativa all'attività regolamentare e alla verifica sul campo delle modalità poi con cui si opera nelle diverse amministrazioni allora io credo che questo livello di attenzione debba oggi essere particolarmente vivo
E che si debba fare anche un ragionamento sui tempi prima dicevo sono molto stretti rispetto alla data di approvazione degli statuti
Tanto strette da poterci far pensare che siamo di fronte o che rischiano di essere di fronte ad una occasione mancata
E che invece ci devono portare alla conclusione opposta che quella doveva essere una occasione da non perdere ed a mantenere aperta anche successivamente alla data del tredici di giugno io coi volevo sottolineare perché credo che sia coerente con i discorsi che abbiamo sentito prima
Anche rispetto all'associazione delle elette
Al rapporto che questa deve avvenire con il gruppo interparlamentare delle donne al modo secondo cui noi intendiamo che le donne elette in Parlamento debbano svolgere la loro funzione
Volevo sottolineare la attenzione particolare che come gruppo interparlamentare delle elette nel PDS nella Sinistra indipendente abbiamo posto a questa questione
Non solo seguendo la approvazione della legge centoquarantadue ma una volta approvata la legge incominciando a chiedere Che che cosa come gruppo in Parlamento e parlamentare potevamo fare per seguente la sua applicazione dal nostro punto di vista
E per stimolare tra le donne e in particolare tra le donne elette nei consigli comunali e provinciali tra le donne che operano nella pubblica amministrazione e tra le donne tra i cittadini che sono utenti dei servizi
Una attenzione a questo tipo di scadenza
Io credo che con questo tipo di atti Vigli atteggiamento
Stiamo un poco sperimentando ruolo nuovo della parlamentare che deve essere anche capace di proiettarsi all'indomani dell'approvazione della legge nella fase di controllo sulla loro attuazione e di lavoro perché vengano presidiate
E spinte in avanti le parti più innovative delle leggi su cui lavoriamo per questo abbiamo preparato come gruppo interparlamentare lo abbiamo inviato a tutte le ha perlomeno alle all'indirizzario di consiglieri comunali e provinciali di cui avevamo che per noi disponibile un questionario
Che pone tutta una serie di domande che vogliono essere anche stimoli operativi ad introdurre all'interno degli statuti una serie di elementi che possono connotare la presenza delle donne e rendere più facile
Più agevole la loro progettualità e la loro vita
Quotidiana nelle città
Lo abbiamo fatto e io devo dire che non abbiamo fatto in preparazione di questa conferenza nazionale delle elette pensando di potere avere già un numero di risposte adeguate che ci consentisse un minimo di screening sullo stato dell'opera
Bene abbiamo avuto pochissime risposte ma io credo che anche questo sia indicativo
Indicativo di come si sta procedendo all'approvazione di questi statuti non voglio pensare che si è indicativo di una sottovalutazione che le compagnie possono avere
Fatto di questa richiesta che facevamo loro di dare risposte precise
Ma è indicativo di altra cosa non sapevano che cosa rispondere alle diverse domande che erano inserite nel questionario
E non sapevano che cosa rispondere non sanno ancora che cosa rispondere perché nella maggior parte delle dei comuni e delle province italiane si sta procedendo all'approvazione degli statuti con qualche responsabilità credo anche da parte nostra sia dove amministriamo quei dove stiamo all'opposizione
In maniera abbastanza chiusa abbastanza burocratica e priva di quel respiro collegiale e di consultazione che avrebbe messo le nostre compagne elette in condizioni di darci risposte precise
E questo è un primo segnale un primo segnale che ci deve mettere in condizione di recuperare anche questo qui anche qui i margini di una presenza che è stata
Credo abbastanza in ombra fino a questo momento
Bisogna cercare di evitare insomma che si faccia un'operazione di approvazione burocratica di norme tecnicamente ineccepibili ma all'interno delle quali
Non trovino spazio tutta una serie di temi e di argomenti che noi riteniamo debbano invece essere presenti nello statuto e lo si deve fare partendo da una considerazione
Che forse non è sufficientemente diffusa e
Presente nella consapevolezza collettiva nella consapevolezza delle compagne
Non siamo di fronte alla adozione di un atto amministrativo qualunque siamo di fronte alla approvazione dello strumento normativo fondamentale dei comuni delle fondamenta di questa città mica che sono le fondamenta non solo sul piano della sostanza ma anche sul piano formale perché di fatto ci troviamo di fronte alla attivazione di una sede quella statutaria che diventa sede normativa
Costi tutti della disciplina dell'ente e che ci consente se riusciremo ad approvare statuti adeguati dentro forzare in positivo ed in avanti
Le è mai della legislazione vigente in tutti quegli aspetti in cui non ci troviamo di fronte barriere insuperabili
Perché si tratta di inserire uno statuto adeguato
I ad integrare una legge la centoquarantadue che è legge di principi e che come tale lascia molti spazi alla capacità autonoma di autodisciplinarsi di ciascun ente e allora occorre che cogliamo questa occasione
Insieme all'altra che è quella della
Fase di prima applicazione della legge duecentoquarantuno sul procedimento amministrativo
Come un'occasione per ricondurre effettivamente nella logica costituzionale dei diritti e dei doveri i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione
E se questo non avviene agli altri livelli dello stato e che conosciamo i ritardi che il Governo e l'apparato centrale dello Stato a rispetto a queste materie io credo che sarebbe molto importante che avvenisse a partire dalle amministrazioni locali
Perché quei possono avviarsi tutta una serie di sperimentazioni di grande importanza
Perché qua si concentrano una grande quantità di atti amministrativi che hanno forte contenuto politico se per contenuto politico si può intendere la capacità di ricaduta sulla vita delle città perché qui è più efficace la possibilità di controllo dei cittadini sull'attività dei pubblici amministratori e quindi qui si possono esplicare tutte quelle reti di alleanze senza le quali un amministratore assessore sindaco consigliere comunale
Può essere un ottimo amministratore sul piano delle intenzioni dei Progetti ma fallirà nel momento in cui si dovrà scontrare con le resistenze che questi progetti inevitabilmente incontrano
Diceva abbiamo distribuito questo questionario ne abbiamo avute scarsissime risposte vi sollecitiamo vi sarà ridistribuito in cartella nel pomeriggio insieme ad un documento molto sintetico su cui non ritornerò s'se non per punti
A rispondere nel momento in cui avrete le condizioni per dare queste risposte
Anche se sarà all'indomani dell'approvazione degli statuti
Questo ci consentirà di fare il punto della situazione
Ed è programmare un altro momento insieme nella fase di verifica
Per l'attuazione degli statuti stesse che noi riteniamo come una fase essenziale e da considerarsi parte integrante di questo periodo costituente
Dell'attività dei comuni
Quindi questa è una sollecitazione che mi sento di fare con particolare convinzione perché può essere questo uno dei momenti da cui parte una collaborazione importante
Solo alcune notazioni molto sintetiche sulla questione degli statuti che poi le troverete in questo documento a sua volta sintetico devo dire e che non esaurisce certo tutte le considerazioni che si possono fare a questo proposito intanto cerchiamo di evitare di volere inserire e di volere disciplinare nel dettaglio nello Statuto otto otto quanto ci interessa
Occorre muoversi nella direzione di statuti forte e che sono tanto più forte quanto più marcano dei principi chiari
Non devono essere il recupero in sede statutaria di questioni che sono già largamente presenti nell'ordinamento come io ho visto già avvenire in molte bozze di statuto che stanno circolando
Devono essere l'occasione per enunciare nella parte relativa ai principi fondamentali la parte programmatica dello Statuto
Questioni su cui noi riteniamo che l'attività del Comune come ente portatore di funzioni di carattere generale che interessano la collettività
Se debba improntare debba avere come bussola
Allora per quello che qui ci interessa direttamente per esempio in questa parte programmatica senz'altro potrà trovare spazio un'affermazione che impegna il Comune a a a muoversi nella direzione del riconoscimento effettivo delle condizioni di pari opportunità io credo che il fatto che si è appena approvata la legge sulle pari opportunità e le azioni positive passa anche darci più forza
Nel esplicitare questa richiesta
Ma questo è solo un esempio credo che già in questa parte programmatica per esempio sarebbe importante che fosse inserito l'impegno a consentire a tutti coloro che risiedono nel comune o che vi si trovano senza averne il diritto di cittadinanza e penso alla comunicazione che seguirà
Sulle questioni della società multietnica e multirazziale condizioni di integrazione e parità di diritti per quello che intrattiene rapporti amministrativi
Con l'ente locale e alla fruizione dei servizi sono esempi di come alcune questioni che attraversa no oggi la nostra società possano trovare una utile collocazione nella parte programmatica per quello che attiene alla parte relativa alla organizzazione delle
Delle articolazioni dell'ente locale
Io credo che la nostra attenzione dovrà essere
Alla con valutazioni che potranno cambiare di realtà in realtà ovviamente e senza la pretesa di triste trasferire lo stesso modello a tutte le realtà a questa questione delle commissioni delle elette
Che potranno essere a mio avviso viste non come una delle tante commissioni permanenti in cui si articola il consiglio comunale
Ma come un luogo diverso in cui le donne presenti nel Consiglio comunale le donne presenti nei consigli di circoscrizione
Le donne che rappresentano i momenti o associativi organizzativi
Della società possono trovare un luogo di confronto e di proposta e un luogo di consultazione obbligatoria rispetto ad alcuni passaggi importanti della vita dell'ente l'adozione
Delle delibere di particolare rilevanza non solo quelle che hanno avuto un titolo che in maniera specifica richiama la condizione femminile ma anche quelle che per la loro pregnanza sulla vita della collettività inevitabilmente portano con sé una
Ricaduta su quella che è la vita delle cittadine e dei cittadini
Un'altra questione su cui io credo che noi dovremo essere molto attenti alle nostre attività di predisposizione anche di emendamenti agli statuti che ci saranno presentati
E quella relativa alla agli aspetti della partecipazione e degli atti dell'accesso dei cittadini alla vita amministrativa
Qui si tratta di individuare quali sono le garanzie che lo da Statuto deve porre alla predisposizione di sedi strumentazioni e
E modalità di rapporto idoneo a valorizzare le associazioni della partecipazione
E alla predisposizioni invece di quelli organismi della partecipazione che spetta al Comune promuovere e che si devono intendere come strumenti ponte rispetto al rapporto e con i cittadini e con le istanze
Dell'associazione nel loro complesso io credo anche qui senza andare alla definizione di dettaglio
Che possa essere importante rispetto ai punti programmatici e alle direttrici di marcia che il Comune sita nella sua parte programmatica individuare come elemento giorno come organismo di partecipazione consulte di settore che non andranno che non saranno elencate in una elencazione appunto esaustiva ma che devono essere immaginate come punti di supporto sto
Delle diverse questioni che comunemente al centro della sua attività
Li questo io mi sento di fare una sottolineatura che uscita dal lavoro che abbiamo fatto in un gruppo di compagni intorno a questi temi
Ed è questa viene oggi una totale marginalizzazione probabilmente aumenterà con l'approvazione della riforma della legge
Ottocento della legge sulla sanità
Una totale marginalizzazione del ruolo del Comune in materia di sanità
Ed è allo stesso tempo una constatazione evidente della centralità delle questioni dei servizi e delle risposte che attengono ai problemi della salute rispetto a quella che la vita dei cittadini allora io credo che tentare di reinserire in termini statutari non certo invocando ruoli che la legge poi ordinarie non riconosce
Ma inventando forme di presenza che partano dall'individuazione del diritto alla salute come uno di quelli su cui il Comune si attiva all'individuazione di una consulta di settore che possa costituire un elemento di riferimento in questa direzione
Credo che possa essere un argomento su cui aprire il ragionamento
L'altro punto su cui lo statuto dovrà avere particolare attenzione sarà la definizione di tutte le garanzie che consentono di dare senso e sostanza
E quindi di non ridurre a frustrazione le forme di partecipazione istanze petizioni proposte referendum consultivo sono la gamma delle possibilità aperte dalla legge centoquarantadue rispetto a queste io credo che si debbano chiarire il compiti i doveri dell'ente locale che sono doveri di
Esame delle stesse in tempi certi e con la dignità che deve essere riconosciuta a qualunque tipo di stanza che venga dai cittadini ovviamente tenendo conto degli elementi
Che devono definire le modalità a seconda della livello dell'istanza a cui ci si riferisce ma attribuendo una serie di garanzie precise così come una serie di garanzie precise devono essere attribuite sul versante del diritto di accesso
Dei cittadini non solo alla informazione su tutti gli atti del Comune e cui sarà importante compagni che per esempio si scriveva
Che l'informazione e l'accesso non devono essere gran parte Dini sono l'ostacolo di nessun costo anche economico che non siano quelli consentiti dalla legge che sono esclusivamente quelle della mera riproduzione degli atti
Si tratta di s'elementi apparentemente di poco conto ma su cui spesso si infrange la voglia di partecipare
Quindi tutta questa parte va curata con particolare attenzione io credo che per esempio sarebbe importante da parte nostra nel momento in cui il Comune sta approvando il proprio statuto che noi pretendessero dalle amministrazioni comunali larve io di quelle che sono le procedure necessarie per l'applicazione della legge sul procedimento amministrativo l'occasione tra l'altro consente
Perché nel fare lo Statuto ci si deve guardar dentro si deve vedere come funziona la macchina comunale
Allora si vadano a fare i regolamenti si individui i tempi previsti per ciascun procedimento amministrativo il responsabile del procedimento le condizioni di partecipazione al contraddittorio da parte dei cittadini
Queste son cose che possiamo io credo che dobbiamo pretendere così come dobbiamo pretendere un impegno fissato già negli Statuti per quello che riguarda tutto il versante dell'informazione
In alcune realtà si potrà pensare ai centri di informazione in cui il Comune si fa parte attiva per agevolare la partecipazione del cittadino
In altre realtà si potrà pensare a forme meno raffinate ma sempre bisognerà individuare un canale che consenta
Una informazione tale da mettere poi i cittadini in condizioni di potere giudicare e di potere scegliere anche quei io penso che dovremmo avere attenzione a quello che ci si sta muovendo intorno
Nelle nostre città in molte di queste si stanno organizzando sono molto attivi sono spesso molto vicino a noi dei centri per i diritti dei cittadini
Con queste dovremmo immaginare un rapporto un'alleanza un'operatività comune perché gli obiettivi dicevo sono appunto gli stessi un'ultima sottolineatura
Sulla questione che abbiamo inserito nella centoquarantadue e che cioè il potere di coordinamento del sindaco sugli orari della città
Che non è un potere di coordinamento completo perché vi sfuggono i servizi pubblici erogati in regia i riservisti di interesse pubblico erogati in regime di impresa
Averlo inserito nella legge non significa avere esaurito l'impegno a mio avviso recuperare nello Statuto questo fatto significa evitare un pericolo e cioè che questa che noi vogliamo sia un dovere del sindaco venga in qualche modo derubricata ad una facoltà
Significa dare maggiore forza al Comune nell'avviare questa difficile attività di coordinamento significa mettere in condizione di aprire da subito un tavolo di confronto che veda presenti
I cittadini le organizzazioni sindacali le imprese i dipendenti della pubblica amministrazione per una opera che va molto al di là della mera definizione degli orari degli sportelli e dei servizi
Ma che mette in discussione le insieme
Dell'organizzazione della macchina comunale e non solo della macchina comunale
Da ultimo sulla questione dei servizi solamente una brevissima notazione la legge centoquarantadue offre un ventaglio di possibilità
Per la gestione dei servizi e non è certo questa la sede per definire quali possono essere quelle ottimali anche perché chiaramente il giudizio varia a seconda del tipo di servizio a secondo del tipo di realtà
A seconda delle esperienze che gli sono consolidate però io credo che inserirle negli statuti alcuni elementi
Che in Cardini no la logica generale di approccio alla gestione dei servizi sia fondamentale intanto il fatto che debbano essere comunque previsti qualunque sia il tipo di modello a cui si andrà per la gestione la definizione di standard quantitativi di standard qualitativi
Gay periodici controlli di gestione che tengano conto dei costi e dei risultati di trasparenza nella gestione dei servizi dal livello delle nomine fino a livello degli appalti e delle forniture
Io credo che affrontare anche questo tema con questo tipo di approccio possa essere utile e passare condurci in qualche modo ad una visione unitaria di questo problema
A me è capitato in questi mesi andando in giro a parlare di queste cose con le compagnie consigliere in generale con le donne
I sentieri fare questo tipo di obiezione l'Italia non è tutta uguale
Alcune delle cose che tu ci stai dicendo non sono buone però è un po'difficile pensare di farle così diventare degli obiettivi in mobilità anche nelle realtà del nostro Paese dove il problema è
La mancanza dell'acqua la mancanza della casa la mancanza di qualunque tipo di servizio bene io credo che l'impianto su cui noi dovremmo muoverci rispetto a queste cose
Sia un impianto che a maggior ragione ci deve portare a proiettare la nostra proposta proprio in quelle realtà perché consente una saldatura tra quelli che sono i problemi immediati quotidiani e drammatici che là si vivono e l'assenza totale di gara in sì io che e di risposte civili rispetto a questi problemi allora tentare o
Devono lavorare noi
Perché vi sia una impostazione del rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione
Sempre meno orientato sul versante dell'assistenza della clientela per favore quando non di cose peggiori e sempre più orientato nella corrispondenza tra un diretto
E un dovere ad una risposta
E credo possa essere un terreno su cui muoverci così come l'inserimento delle normative che puntano sulla trasparenza
Poi costituirà uno degli elementi forti su cui attestare in quelle realtà
La nostra battaglia uno degli elementi è forte e d'altra parte mi si dice che laddove ci stiamo provando le resistenze ci sono proprio su questo terreno e là dove registi la resistenza
E proprio lì che devi trovare semmai la forza per una maggior insistesse per trovare nuove alleanze che credo siano ancora possibili un'ultima questione sui tempi
Sette impeditivi immediati di lavoro e sugli impegni
Bene laddove le cose stanno ormai avanti per quello che riguarda la fase di elaborazione nelle condizioni che prima dicevo certamente non ci piacciono quelle condizioni dobbiamo tuttavia cercare di inserirci anche là dove non siamo presenti
Nelle Commissioni per lo statuto
Il suggerimento che voglio dare le compagnie questo chiedere e chiedere subito
Non ai presidenti delle Commissioni Statuto in quanto tali ma in quanto presidi perché si attivino per avere audizioni con le Commissioni come donne elette insieme con avendo avuto un rapporto con le donne presenti nella pubblica amministrazione con le donne presenti nella società cercare fin da adesso con queste richieste di incontri di portare avanti
Le questioni che intendiamo inserire negli statuti attrezzarci
Per rappresentare emendamenti nel momento in cui questi saranno presentati in Consiglio comunale pretendere che comunque non si tratti di statuti che si chiudono ma che rimangono aperti ha una sua eccessiva
Verifica che dovrà durare e vedere un confronto effettivo con le realtà sociali
Grazie
Per intervenuti voi intervento l'ultima relazione la compagna Anna Rossi Doria voglio dire per tranquillizzare le compagnie presenti che non abbiamo bisogno di sottoporci alla tempesta per nutrirci perché fornito qui una colazione
E quindi ecco l'invito a rimanere in sala il tema trattato dalla compagna Anna Rossi Doria che consigliere comunale di Roma e per costruire città multietniche i diritti delle donne immigrate
Una brevissima premessa credo non sfugga nessuna il significato politico di avere inserito il tema delle donne immigrate nella Conferenza nazionale delle elette
Però questo è il tema su cui siamo sicuramente più indietro anche se come cercherò di dire le cose si stanno muovendo e quindi il lavoro del gruppo oggi pomeriggio coordinato da Donatella Massarelli avrà particolare importanza per cominciare a elaborare
Una piattaforma di proposte
Cosa che come vedete io non farò quasi e invece cercherò di fornire alcuni elementi di informazione
Su quattro Asperti il primo è quello proprio della nostra conoscenza di queste donne che sono state chiamate giustamente le donne invisibili nella nostra società
Il secondo è quello della presenza nella nostra società e nella nostra cultura di forti stereotipi sugli immigrati e sulle immigrate che non ci aiutano a tener conto della loro personale condizione delle loro contraddizioni e delle loro vere difficoltà
Il terzo punto sarà un esame necessariamente non esaustivo dell'avvio di progetti da parte delle donne della sinistra in questi ultimi mesi
E il quarto punto è il più difficile
è il problema dei diritti universali e insieme della garanzia delle particolarità e delle differenze che nel caso delle degli immigrati e delle donne immigrate un problema di estrema difficoltà
Sul primo punto ricordo che per molto tempo sia gli studi che le politiche sull'immigrazione hanno teso a considerare le donne solo in funzione dell'immigrazione maschile o dell'incremento demografico
Inserendole questo anche a livello di raccomandazioni degli organismi internazionali soltanto nei paragrafi sui lavoratori stranieri e le loro famiglie
Eppure in Europa le donne rappresentano circa il cinquanta per cento degli immigrati il settantacinque per cento dei rifugiati politici e tra questi ultimi tra il sessanta e l'ottanta per cento dei capifamiglia
Eppure Lippi in questi documenti dicevo spesso l'immagine che si dà della donna immigrata è soltanto quella di una donna oppressa di una doc e naturalmente una cosa vera ma non si tiene ma in conto della condizione anche soggettiva e della complessità di condizioni di queste donne
Anche in Italia questo silenzi e questa assenza anche nostra è stata molto lunga e molto pesante
E questa assenza tanti fino a tempi recentissimi proprio questo è tanto più sorprendente in quanto l'Italia è un Paese che non solo a un'alta percentuale di immigrazione femminile
Ma anche una peculiare caratteristica di questa immigrazione sui dati
Poi nella relazione scritta io ho riportato alcuni dati i primi dati elaborati per sesso divisi per sesso furono elaborati dall'Istat solo al trentun dicembre ottantanove presentati in occasione della Conferenza nazionale dell'immigrazione dell'anno scorso
Ci sono dei dati più aggiornati
Che grazie all'istante a Brescia Palanca il Celeste ho potuto vedere che sono aggiornati invece al trentun dicembre novanta
E che mostrano naturalmente con tutti i limiti che ben noti di questi dati che riguardano solo gli immigrati con regolare permesso di soggiorno questi dati articolati per sesso e per Paesi di provenienza
Danno una percentuale di donne su tutti gli stranieri del quarantadue virgola otto per cento che naturalmente maggiore per la provenienza dei Paesi del Terzo Mondo e io riporto alcune percentuali via via crescenti di donne immigrati provenienti a partire diciamo dalla percentuale più bassa
In Africa dall'Africa mediterranea fino alla più alta dall'America latina meridionale e centrale
L'aspetto peculiare dal punto di vista qualitativo a cui accennavo è il fatto che tra né alcune alcuni gruppi come in particolare di recente l'egiziano né in generale le donne immigrate in Italia già dagli anni Settanta non vengono per ricongiungimento familiare come erri Arcade in genere a livello internazionale
Ma arrivano Sone in Italia arrivano sole o nubili o vedove o divorziate o contro spesso con figli e questa è una caratteristica peculiare dell'Italia già i primi grossi contingenti che arrivarono né prima italiani e settanta in particolare le Filippine l'Eritrea e le sacche mostravano questa caratteristica di arrivare da sulle questo dato è confermato dalle ricerche recenti
E c'è un'altra peculiarità dell'immigrazione femminile in Italia rispetto ad altri Paesi europei che il forte intreccio tra motivi economici e motivi politici dell'immigrazione
Proprio i casi delle Filippine dell'Eritrea e lo mostrano con chiarezza perché nel settantadue ci fu la legge marziale di Marcos da una parte e le quella carestia in Etiopia che poi portò al potere Minghi STU rafforzò la lotta del Fronte Liberazione eritreo ma il caso più crescente e forse più terribile è quello delle donne somale
Arrivate nelle nostre città e a Roma ne abbiamo degli esempi assolutamente vergognosi arrivate in questi ultimi mesi spesso rese vedove dalla guerra civile con i figli e abbandonate veramente da Dio e dagli uomini
Come è accaduto a Roma
Questo carattere di donne che arrivano sulle e che hanno spesso una motivazione complessa alla scelta migrato Oria andando a vedere come alcune prime ricerche di ricercatrici donne stanno facendo raccogliendo le loro storie di vita e così via
E però smentito violentemente e brutalmente dall'unico mestiere quasi che le donne immigrate possono fare in Italia che come è noto il mestiere di domestica
Anche questo dato è anomalo cioè in nessun Paese d'Europa il mercato del lavoro degli immigrati e delle immigrate in particolare appare così immobile ormai da molti anni a questa parte e nessun Paese d'Europa c'è una così alta domanda di colf fisse perché è questo il mestiere che le donne italiane non vogliono più fare e che solo le immigrate vanno a fare distare finisse in una famiglia
Questa condizione
Che pone una grave contraddizione alla nostra emancipazione io credo che uno delle ragioni del Silenzio nostro sia stata anche questa cioè spesso è accaduto che l'emancipazione delle donne italiane no è avvenuta contro la condizione di vita di queste immigrate che anche se con livelli d'istruzione alti come spesso avviene anche molte donne laureate vanno a fare le colf anche se con formazione professionale qualificata nei loro Paesi hanno solo questo sbocco
Questo ci pone un prima problema politico gravissimo queste donne
è vero che le colpe sono le uniche tra gli immigrati che hanno come dire la garanzia teorica di applicazione dei contratti nazionali di lavoro e delle norme previdenziali è vero anche però che c'è in questa condizione una violazione di diritti gravissima che è normale in particolare cioè praticamente il licenziamento per gravidanza come prassi normale
E la forzata separazione dai figli tema su cui tornerò brevemente
Sono gli stereotipi che gravano sugli immigrati di vario genere io qui non mi fermo se non per indicare schematicamente un grave
E sottile pericolo di una nuova forma di razzismo che si sta molto diffondendo nella nostra società
Che gli studiosi chiamano il razzismo differenzia lista che vuol dire non basare più le teorie razziste su teorie biologiche perché questo non osa farlo più nessuno
Ma insistere su definizioni di gruppo etnico che collocano dei confini molto rigidi tra un gruppo e l'altro che attribuiscono caratteristiche molto fisse vari gruppi e temono la mescolanza no quindi sotto l'apparente rispetto delle particolarità a volte accade questo nel caso delle donne immigrate gli stereotipi hanno due rischi fondamentali uno
E quello di etichettare le per categorie fisse no quindi la donna somala ha queste caratteristiche esiste la tradizionalista esiste la modernizzando te e così via
La seconda è di avere una visione molto statica della loro condizione ESP che non riesce a cogliere il cambiamento invece che avviene cambiamento molto complesso nel corso del loro soggiorno in Italia
E se certamente è sempre un errore considerare quello che appunto uno studioso ha chiamato il pianeta migratorio come un un oggetto monolitico
Questo errore particolarmente grave nel caso delle donne perché se noi consideriamo come un tutto diciamo le donne immigrate da un lato non cogliamo le differenze individuali che ci sono tra immigrati e immigrati molto grandi
Ma dall'altro non riusciamo a vedere proprio quelle contraddizioni e ambivalenze di cui parlavo e che accenno le donne immigrate devono continuamente affrontare dei conflitti gravissimi e gestirli
Il conflitto più grave in varie forme è quello tra tradizione e modernità tra cultura di provenienza e cultura del Paese in cui arrivano tra passato e presente
Che si manifesta in vari modi
Uno e appunto il fatto che le donne possono porsi di volta in volta nell'arco della loro vita come custodi delle tradizioni della loro comunità o come innovatrici non è che sono divise diciamo in gruppi no
Si può vedere che nel corso della loro esperienza alle donne assumono di volta in volta una di queste parti mediando con difficoltà
E a volte le giovani forse trovando nuovi modelli di identità quello che invece non non trova mediazioni ed è una contraddizione
Soltanto dolorosa è questa della forzata separazione dei figli perché come bensì sa pochissime famiglie italiane accettano una domestica con il bambino o ancora peggio con i bambini
Le donne immigrate hanno solo due scelte o lasciare o rimandare i bambini in patria e sono patria molto lontane in genere
Per farli vivere con i nonni materni o con dei parenti o metterli in collegi e istituti dove riesce loro molto costoso mantenerli molto difficile vederli
Anche perché le terribili condizioni in cui i nostri enti locali e le nostre istituzioni
No continuate degli immigrati cosa però che in concreto vuol dire che per esempio queste donne non sanno le poche ore che riescono andare a trovare i bambini non sanno dove stare con i bambini
Cioè possono andare al bar e se piove se piove o camminare
E non sanno dove stare d'estate quando i collegi chiudono e così via
Anche nei rari casi in cui la famiglia immigrate riunita e io non mi fermo sui problemi qui della soprattutto dell'alloggio che rende queste ricongiungimenti familiari difficilissime drammatici la donna deve gestire dei conflitti molto difficili che nascono anche dalla scolarizzazione dei bambini perché la scolarizzazione bambini su cui in Italia
Si sta lavorando dopo la circolare dell'ottantanove il ministero Pubblica istruzione sta andando avanti pone un divario linguistico e culturale molto grande tra i bambini e genitori
Ed è la donna che ha il massimo carico di questo e c'è anche il conflitto spesso tra padre e figli o figlie
Che ovviamente spesso come dire l'uomo immigrato tende a ristabilire un'autorità e dei valori tradizionali famiglia tanto più quanto più si sente socialmente sballo Rizzato di nuovo chi deve cercare di mediare la donna
Per quanto riguarda i primi progetti di donne della sinistra senza ripercorrere qui appunto la lunga assenza delle istituzioni anche delle forze politiche comprese la nostra fino ad ora
C'è sicuramente un recente e molto vivace diffondersi di iniziative di tentativi da parte delle donne della sinistra
Io naturalmente non sono in grado di farne un esame complessivo Dole con esempi però credo questo lo è un punto su cui mi sento di dire con certezza una cosa ed è che noi dobbiamo prima di tutto fare un censimento
E un coordinamento nazionale di tutte queste iniziative perché stiamo procedendo in maniera pazzesca noi a livello romano non siamo ben coordinate non so nelle altre città
Sicuramente tra una città e l'altra non ci informiamo reciprocamente perché queste iniziative ormai coinvolgono donne delle associazioni delle immigrate donne del sindacato donne del volontariato
Sia cattolico che protestante che laico per esempio il Coordinamento genitori democratici lavora moltissimo in questi ultimi mesi e continuiamo a procedere ognuno per suo conto
Ci sono dei problemi che si cominciano ad avviare ma hanno ancora proprio lati negativi pesanti come la scuola dei bambini cui accennavo e il problema della salute
Sulla salute c'è un bel documento che io cito qui del channel cioè delle delle Chiese evangeliche europee dell'ottantanove che si chiamava donne migranti e salute poneva gli obiettivi fondamentali che non a caso sono quelli su cui alcune iniziative di donne la sinistra dei comuni più avanzati si stanno muovendo
Parità di diritto all'accesso ai servizi formazione specifica del personale sanitario e assunzione di personale straniero
No e assunzione anche di mediatori e mediatrici culturali perché come è noto c'è un modo diverso di vivere la salute la malattia a seconda delle culture diverse
Che poi nel caso delle donne si fa clamoroso per esempio questo studio citava cosa succede quando una donna immigrata fa a partorire in una nostra struttura pubblica dove al di là del problema della lingua che è gravissimo a cui nessuno risponde
Ci sono problemi proprio di tradizioni culturali diverse che rendono le cose molto difficili
Io quel salto perché siamo tutte stanche ma alcuni esempi li accenno soltanto per esempio a Torino c'è tutto un coordinamento tra donne immigrate donne della Commissione pari opportunità della Regione donne della CGIL si sono tentate di piccolissime sperimenta è una cooperativa di ristorazione a domicilio che poi è subito fallita
La fondazione di un centro di donne immigrate norma
La costituzione di un centro di prima accoglienza questo per esempio è uno dei problemi su cui si comincia a essere alla vigilia di qualche deliberazione
Perché questo problema pazzesco per cui le donne appunto che arrivano in Italia con i bambini piccoli non hanno neppure il modo di vivere in un luogo un minimo protetto per il Primo Periodo
E qui ci sono dei tentativi anche a Bologna per esempio dove ci fu l'anno scorso un convegno l'emigrazione al femminile con delle ricerche
Portate su storie di vite di immigrate lì c'è nato un coordinamento con uno degli organismi non governativi
La commissione donne di questo la Consulta regionale per l'immigrazione la lega delle donne arabe e anche a Bologna stanno partendo solo adesso eppure sono le città più avanzate
Un centro di prima accoglienza che nascerà a Castelfranco Emilia
Un consultorio per donne immigrate con personale
Dei loro paesi che nascerà presso una USL di Bologna
E anche a Mila no solo adesso è stato approvato il primo centro di pronta accoglienza per donne straniere bambini con alloggi piccoli quello che si dovrebbe fare e così via
Quello che
Manca dicevo è questo coordinamento e questa conoscenza di quello che sta avvenendo ricordo però alcune proposte del governo ombra del PDS l'anno scorso del che allora era ancora PC naturalmente per esempio ci fu nell'aprile del novanta delle proposte di iniziative su politiche sociali per le donne immigrate redatte dalla dall'incarico per le pari opportunità che sollecitavano appunto centri di prima accoglienza cooperative immissione di personale straniero né servizi
Privilegia mento delle donne con bambini immigrate nell'assegnazione anche di alloggi di edilizia pubblica e così via
Poi ci sono state alcune proposte della incarico per la pubblica istruzione che parlavano di sempre dell'aprile novanta che parlavano di un ripensamento di fondo della nostra cultura e così via
E anche qualcosa sulle donne immigrate nella notte sulla Finanziaria novantuno redatte nel novembre novantatré Romana Bianchi
Mi sembra però ripeto che oltre a essere proprio agli inizi di tutto questo c'è uno dei problemi grandi di come trovare le forme per garantire autonomia alle donne immigrate e per esempio come affrontare un problema che a livello di assistenza alle donne del terzo mondo è già stato affrontato ed è sia dimostrato gravissimo di come far passare i progetti per le donne dal livello dell'assistenza al livello della produttività e io qui cito uno studio in questo senso
Quello che conta è che in tutto l'avvio di queste nuove forme di solidarietà è chiarissimo alle donne in particolare che non si può separare il livello sociale dal livello culturale gli esempi che ho solo accennato prima lo dimostrano ma è evidente
E in questo senso l'iniziativa di donne del PDS più interessante è appena avviata anch'essa è la costituzione di un'associazione nazionale tra donne straniere italiane che vada a elaborare insieme alle immigrate le piattaforme per per venire incontro ai loro bisogni
Questo si lega al problema che l'ultimo che io qui l'accenno soltanto anche se è un problema che non può essere solo accennato ed è questo problema molto difficile di garantire diritti universali di cittadinanza
A chi cittadino di uno Stato non è spesso non desidera neppure diventarlo
E questa questione che si è posta in altri Paesi da molti anni e non è mai stata risolta perché non è facilmente risolvibile
Una politica di integrazione che non significhi assimilazione che non significhi negazione dell'identità da cui queste persone vengono e su questo io partirei da un'ipotesi che è stata formulata in una ricerca molto bella dell'IRES regionale Piemonte che sta per essere pubblicata che sugli immigrati ricerca molto bene perché è stata svolta dagli immigrati stessi
In cui uno dei punti fondamentali è che gli immigrati manifesta né questo chi lavora con loro lo sa continuamente bisogno non di assistenza ma di legalità loro dicono più certezza del diritto e magari meno
Ma sappiamo però in questo caso io penso sia molto difficile molto difficile non vuol dire che non possiamo e non dobbiamo fare di tutto per affrontarlo e allora io indico quindi alcuni interessanti tentativi distendere delle Ca'a volte dei diritti delle donne immigrate perché il tentativo di Carte dei diritti è un tentativo di affrontare con i nostri strumenti concettuali e legislativi e questo difficilissimo problema e allora accenno qui per esempio ci fu già in Europa per esempio un convegno nel settantaquattro e Lille italiane comparivano in veste di migra a te perché era un convegno fatto in Svizzera a Zurigo dove si stese un manifesto delle donne immigrate in Italia questi tentativi ci sono stati e ci sono stati anche dei tentativi genera anni io indico un documento elaborato nell'ottantasei dalla Comunità di Sant'Egidio di carta dei diritti dello straniero in Italia ci sono i disegni di legge presentati dai senatori del PC né il tre agosto ottantotto norme di tutela dei ci Tadini stranieri in Italia che poi diceva esplicitamente di voler essere un contributo alla stesura di una carta dei diritti dei cittadini mi fermo una Primo sulle proposte delle donne quelle fatte dalle donne del Piccinini della sezione femminile delle elette né al Parlamento
Per l'otto marzo ottantanove che riprendevano alcuni dei punti che sopra abbiamo indicato coi diritti alla cittadinanza allo studio alla formazione così vigna poi poi ci sono altri documenti per esempio un documento la commissione donne della prima Convenzione nazionale antirazzista di Firenze che si tenne negli sembra dell'ottantanove a cui fu presentato anche un documento del Coordinamento genitori democratici sui diritti dei bambini immigrati
Tutto questo perché rispetto ai due nodi fondamentali di difesa al diritto della maternità editi uscita dal lavoro coatto della domestica e quindi di formazione professionale da un lato e il riconoscimento della formazione professionale già acquisita nei Paesi di provenienza dall'altro
Noi dobbiamo costruire le nostre proposte e le nostre piattaforme tenendo presente ripeto che questa volta la abusata parola sfida è veramente molto ardua ma noi possiamo farcela se costruiamo un rapporto molto leale e con le donne mi a te e per molto leale intendo dire in nessun modo assistenzialistico anche se le operazioni di assistenza e solidarietà vanno tutte fatte come il volontariato
Ci ha dimostrato
E che rispetti eventualmente anche il desiderio delle donne immigrate di non avere rapporti con noi ma che sia un rapporto leale che vada un confronto serio io anche sulle nostre differenze e che ci porti a costruire ripeto se non le città multietnica e che forse una parola troppo ambiti
Osa visto che di vere città multietniche per ora non abbiamo esempi nel mondo ma sicuramente ha qualche cosa di più dignitoso per le donne immigrate per noi stessi
Fontanieri volevo ricordare che alle ebbe confermo che qui fuori nella palazzina accanto preparato un pranzo che alle tre riprendiamo il lavoro oro a nelle nei gruppi di lavoro che si svolgeranno quasi tutti qui meno uno che si svolgerà dalla nella stessa palazzina dove si pranza
I temi li troveremo sulle porte quindi ognuno sulla base della propria scelta andrà nel gruppo di lavoro che e troverà indicato vi confermo che le compagnie che coordineranno i gruppi sono Maria Merelli Anna Maria Bonifazi Patrizia Dini Maria Fortuna Incostante Paola Piva e Donatella Massarelli non devo essere io a in Gardini interesse della
Partecipazione gruppi di lavoro perché direi che sulla base delle relazioni che abbiamo ascoltato adesso tocca a noi diciamo intervenire doma mani i i lavori si svolgeranno in plenaria previsto l'intervento del compagno D'Alema inoltre vi devo informa re che alle quattordici e quarantacinque si riuniscono qui con la compagna Livia Turco le coordinatrici dei gruppi di lavoro vi vorrei leggere cioè vi vorrei prega are le compagnie non hanno fatto di riempire le Schede le schede che sono all'esterno di questa sala poi vi vorrei leggere una comunicazione che ci è stata consegnata da parte di architetta che di Firenze che ci informano che si è costituito presso l'ordine degli architetti di Firenze la commissione donne architetto passaggio successivo sarà quello di costituire un'Associazione naz a lei è in grado di promuovere la professionalità femminile contribuire a migliorare la qualità della vita nelle città nella vita ore attraverso le nostre specifiche competenze scambiare conoscenza ed esperienza per aggregare moltiplicare le energie le dell'architetto e ci dicono approfittiamo di questa occasione per chiedere alle professioniste presenti divenire prima dell'inizio dei lavori di questo pomeriggio presso il gruppo di lavoro tempi e uso della città chiedono inoltre in prospettiva di istituire dei momenti di confronto tra il nucleo fondatore delle donne elette della sua l'azione sui immagino e loro per creare le basi di un confronto di un rapporto proficuo tra professionalità e istituzioni noi le ringraziamo di questa loro iniziativa conferma le compagnie interessate ritrovarsi nella Commissione di lavoro indicate buon pranzo
E
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Insomma
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Patria tra ma
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Riservata allora Borghesi viene offerta a ma ma
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Tante letteratura e industria
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Quando si parla di soldi
Per decise quando si fa
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Articolo ottantanove spettacolo sotto proprio che
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Va assolutamente no il centrodestra deve
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Ricontrattare
Riporterebbe così o una specie ecco ho capito ai piedi dell'imponente
Oppure no no vostra attenzione proprio
Regionale attraversa
Vuol dire piccolina
Alla
Al diretta dalla stazione
Sviluppare poi Forte Riccardi arriva da
Prego
Un po'Vincenzo propone
La
Su