Rassegna di Geopolitica. La crisi tra Russia e Occidente

Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale martedì ventitré dicembre due mila quattordici oggi dire presentiamo l'ultimo numero della rivista Limes rivista italiana di geopolitica intitolato
La Russia in guerra Putin si gioca tutto in Ucraina nello scontro all'ombra delle atomiche gli occidentali arretrano in ordine sparso
Evitiamo allora che cosa scrive Lucio Caracciolo direttore merito viale che introduce
Questo ultimo volume due mila quattordici di Limes la Russia è in guerra contro l'America di riflesso contro noi europei sono i pali di alleati
E se non vogliamo capirlo poca importanza i russi si sentono aggredite nella loro ucraina che agiscono di conseguenza
Tracciano linee rosse muovono mezzi e truppe scavano trincee fisiche e mentali
Si mobilitano oscuro delle trombe del Cremlino al ritmo della propaganda di Stato monotona ossessiva come una marcia militare pronti a stringere la cinghia perché sui campi di battaglia della nuova Russia Ucraina orientale presso il mondo
Dove soldatini Mosca supportano malcelato incognito ribelli locali che rifiutano di assoggettarsi ai golpisti richiesta
Si gioca il destino della patria
La posta in gioco è massima alla fine o rimaniamo una nazione sovrana oppure ci dissolvi amo senza lasciar traccia
E perdiamo la nostra identità spiega Putin davanti al nomenclatura schierata tremare negli stucchi del salone di San Giorgio al Cremlino
E quindi il quattro dicembre Putin chiama a raccolta il suo popolo del salta il suo formidabile esercito nessuno dice raggiungerà mai la superiorità militare sulla Russia contro le oscure trame dell'Occidente
Che senza dubbio vorrebbe lasciarci seguire lo scenario cose lavo della disintegrazione dello smembramento
Il leader sente di dover vestire i panni del supremo condottiero nella Grande guerra patriottica due punto zero prima domani posizione fedelissimi si faccia tentare dall'idea di pensionati lo perché
Troppo molle con il nemico se per qualche nazione europea l'orgoglio nazionale e da tempo un concetto dimenticato là sopra il tavolo successivo aggiunto Putin
Per la Russia la vera sovranità e assolutamente necessarie alla sua sopravvivenza come tradizione vuole quando Santa Madre Russia chiama lo è stato zarista comunista o posso viatico che sia esibisce le millenarie radici cristiane a titolo di autolegittimazione
Se qualcuno coltivasse qualche dubbio sull'indisponibilità di Mosca restituire la Crimea e Sebastopoli
I due generi della corona recuperati in marzo ad attutire lo smacco della perdita ad ogni controllo su verso di quelle terre ucraini che molti russi non ce ne sono di consegna le proprie ascolti Putin è stato in Crimea aggiunto il presidente Russo
Che il grande principio al di là di Mirò è stato battezzato prima di portare il cristianesimo alla Russia
Tutto questo ci permette di dire che la Crimea Sebastopoli hanno per allusioni importanza inestimabile in termini di civiltà i financo di sacralità come Monte del Tempio Gerusalemme per i seguaci dell'Islam e dell'ebraismo chiuse le virgolette finale la citazione di Putin
Il Presidente prosegue Caracciolo editoriale sa essere pragmatico quando necessario
La Gerusalemme rosa si sposterà dovervi converrà fissarlo a seconda dei rapporti di forza stabiliti nel corso di un conflitto prevedibilmente lungo di cui nessuno è in grado di predeterminare le dinamiche
Ma la retorica retroagisce su chi si illude di usarne in libertà specie in Russia dove sulle in fase raramente si economizzare e dove la geopolitica e anche una filosofia dello spirito
Io non so e apocalittico oppure nichilista stabiliva in tempi sovietici il filosofo cristiano Nicolai per DIEF che Putin cita spesso raccomandando nella lettura a intimi e sottoposti
Quando Putin la manipola fini strategici dei quali prima la conservazione del potere spessa peculiare miscela si svela refrattari al calcolo al compromesso
I pensare dominato rischia di esserne dominato e si trova a dover sempre di lanciare per non deludere le aspettative del sul pubblico
Come al potere è capitato l'inizio della crisi Ucraina quando ritiene di annettersi lacrime esponendosi alle sanzioni accidentali pur di non apparire debole in casa propria ed è per questo che oggi quattro lustri su cinque si stringono attorno a Putin
A protezione dell'impero minacciato
E dei milioni di russi o russofone sparsi negli altri Stati posso vi etici
Per noi occidentali che idolo temo la scienza pensiamo che ogni verità al sia verificabile e ma temi diamo la politica confrontarsi con questa geopolitica scatolo Gica esuberante di singoli divisioni e sfida quasi impossibile
è per questa reciproca incapacità di leggere nelle teste nel cuore del Troy che siamo finiti da perfetti Sonnambula in una trappola dalla quale non sappiamo come uscire
Prigionieri di una crisi che sta facendo dell'Ucraina una sommaria europea minaccia di scavare un fossato permanente tra euro americani e russi mentre accentuato disintegrazione dell'Unione europea costringe Mosca collaborare con i suoi nemici storici cinesi e Turchia
E potrebbe infine indurre gli americani a rimettere gli stivali sulla terra dove speravano di endovene mai più poggiare a dirimere la vertenza euro rossa non basta constatare che coltiviamo Eden conciliate su quale sia il nostro posto nel mondo
Quali i nostri diritti e non si legittimi progetti giù politici
Se vogliamo fermare la deriva verso uno sconto globale perfettamente evitabile conviene provare a capirci
è una guerra di percezioni ebbene non soggiacere alla propaganda spesso la propria
Per prima cosa dobbiamo intendere che cosa la voglio russi poi anche più difficile che cosa vogliamo noi veniamo al fronte occidentale e alle sole apre situazioni giù politiche qui siamo in un altro mondo ce lo conferma Angela Merkel la quale dichiara Putin vive in un altro mondo
Ma il nostro non è un pianeta è una costellazione piuttosto eterogenea con l'Occidente e fattori tanto incidenti o sedicenti tali
Cominciamo dagli europei qui nessuno vuole morire per chi è opero dei essa
Putin guarda l'Ucraina come questione di vita o di morte i leader europei proprio no
Gli euromediterranei in buona misura anche tedeschi e associati temono soprattutto per le rispettive economie più o meno depresse su cui rimbalzano con effetti deflagranti le sanzioni alla Russia
Mentre nordici che da ex satelliti di Mosca sono convinti sia in gioco sicurezza nazionale ma per proteggerla contano sulla deterrenza nato ed esplorano la disponibilità russa a negoziati segreti
Si smarca l'Ungheria che essa con Putin anche perché in caso di spartizione definitiva dell'Ucraina spera di riportare sotto la propria sovranità alcuni distretti magiaro fuori della trasferta ARSIA
Fra i leader europei di vario colore comincia peraltro insinuarsi il sentimento magari eccitato del centenario della Grande Guerra
Che per la prima volta dal suicidio dell'URSS il rischio di un terzo conflitto mondiale magari scatenato per accidente non sia trascurabile
Il primo ministro slovacco lo pontifica al settanta per cento questo rischio la cancelliera tedesca Angela Merkel se ne inquieta e il suo Ministro degli Esteri Franco Walter e semmai
Riferimento delle colombe nell'establishment tedesco invita la NATO ad allestire subito un sistema di preallarme per impedire che il conflitto finisca fuori controllo e conduca un'escalation militare
Chi l'avrebbe detto che saremmo tornati all'epoca dei telefoni Rossi per comunicare con Mosca
Paradosso vuole che la Venere europea il resa dei marziali neocon tuttora influenti o Washington abbia prodotto la causa occasione della crisi Ucraina
Senza volerlo oppure volendolo ma non immaginando una le conseguenze la guerra doc Reina non è dunque il prodotto del collidere di strategia inconciliabili ma dell'incapacità di leggere le intenzioni altrui
Qui lungo la frontiera per eccellenza tra Impero luce nazioni europee l'incrocio tra rappresentazioni geopolitiche totalmente asimmetriche acceso un incendio che potremo forse delimitare difficilmente spegnere
Rappresentazioni diverse generano diverse priorità qualsiasi strategia deve stabilire che cosa viene prima per quali obiettivi vale battersi fino in fondo per quanto tempo si posso se nel conflitto soprattutto sul fronte interno
Io sì lo sanno o presumo di saperlo noi occidentali ne abbiamo idee diverse o nessuna certo quasi tutti anche i falchi del Cremlino vorrebbero evitare lo scontro diretto tra Stati atomici ma questa non è stato il Gia essendo istinto di sopravvivenza
Insomma in conclusione dell'editoriale a qualcuno parlano danni collaterali hanno sembrano piuttosto le conseguenze della nostra applicazione all'imperativo di considerare gli effetti di ciò che vorremmo o crediamo di volere
In Ucraina ci siamo confermati velleitari ora ci incombe l'onere di limitare le perdite altrimenti dovremmo sopportare la responsabilità di aver contribuito a distruggere un Paese giurando di volerlo salvare e questo è quanto scrive il direttore di Limes Lucio Caracciolo nel suo editoriale che apre questo ultimo fascicolo due mila quattordici tra rivista Limes intitolato
La Russia in guerra Putin si gioca tutto in Ucraina nello scontro all'ombra delle atomiche gli occidentali arretrano in ordine sparso
Con questa segnalazione si chiuda anche l'appuntato odierna dell'assegno di geopolitica una saluto da Lorenzo rendi ci sentiamo domani mattina alle ore sette