Presentazione libro "Partecipazioni statali: un Ministero da abolire"

No
Questo ponte
Cari amici buonasera
Poi si
Non è il caso di penalizzare quelli che sono venuti i solleciti puntuale come spesso avviene
Cominciamo subito questo nostro incontro anche perché vorrei concluderlo
Ragionevoli come delle nostre abitudini che allo scopo di presentare
Questo aprile volumetto di Luca Anselmi partecipazioni statale un ministero
Da abolire
è una specie di instant book ma non è un instant book
In realtà
Perché
Nonostante l'estrema attualità del tema che lo fa qualificare come qualcosa che si inserisce in un momento in cui si stanno raccogliendo le firme per un referendum per l'abolizione del ministero delle partecipazioni statali c'è allegata al volumetto anche un'ampia
Documentazione su questo eccetera tuttavia la moduli di redazione sono moduli seria ed approfonditi
Fanno
Anzitutto la storia delle successive fasi attraverso le quali è passato il sistema delle partecipazioni statali in Italia
E direi senza asprezze polemiche o
Critiche radicali come potrebbe
Dato la nota posizione liberale dell'autore
Però fa
A uscire dalle cose
La mostruosità di questo ircocervo che ci portiamo dietro dai tempi del fascismo e che non è tanto una partecipazione pubblica l'economia che ha avuto altre ed altri esempi in molti Paesi ad economia di mercato
Ma che un sistema che
Nel tentativo di realizzare sintesi tra
Conduzione pubblica dell'economia imprenditorialità non ha saputo tovaglie nessuno tormento più originale che quello della costituzione di un ministero
è noto che ho sulla
Possibilità di abolizione di questo ministero c'è un consenso vasto che
Non si limita al ai proponenti del referendum ma arriva addirittura al governo e al presidente del consiglio
Attuale titolare all'Inter in ma di quel dicastero e io ho il sospetto credo piuttosto fondato che proprio la sua esperienza dimmi visto ad interim di quel dicastero lo abbia indotto al due decisioni
La prima di non dare corso ad una sostituzione voi sapete che alla costituzione dell'attuale governo con il ritiro dei repubblicani
Il ministero è stato assunto ad interim dal presidente del Consiglio sembrava poche settimane
O addirittura per pochi giorni si rifacevano anche molti nomi di possibili candidati tecnica o non tecnica quel dicastero
Fatto sta che presidente Andreotti a preferito non nominare un ministro
E seconda
Battuta
Egli spesso si fatto promotore e il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge
Per la abolizione di questo veniste segrete probabilmente non fa in tempo ad arrivare all'approvazione d'altri tempi
Rovinosi di questo fine di legislatura ma che comunque testimonia il fatto di un revirement
Netto di posizioni da parte non di questa o quella forza politica ma del governo dell'organo governo dell'organo di governo come tale io
Non voglio allunga anche il discorso perché a me spetta il compito non di presentare il volume Buddy introdurre l'argomento e quindi do senz'altro la parola o vorrei prima prima di dare la parola pervenga vorrei adempiere al dovere il dare c'era un
C'era un messaggio dall'onorevole Biondi ecco scusate
Ma poi che stasera io cioè vengo da Montecitorio elimini e quindi
Le votazioni si succedono i colpi di scena le mancanza del numero legale proprio questo pomeriggio quindi noi tra i presentatori di oggi dovevano esserci due deputati onorevole Alfredo Biondi vicepresidente della Camera l'onorevole Egidio Sterpa al ministro per i Rapporti col Parlamento
Sono scusati lei fatti prima ancora che dalle loro parole però prima di
Procedere nella presentazione con lei legge il messaggio
Del vicepresidente
Bionde il quale
Scrive naturalmente fa presente di essere detenuto tra virgolette al tavolo della presidenza della Camera
Scrive l'autore dimostra con rigore scientifico ciò che il comune cittadino sente e che lo motiva sottoscrive la proposta referendaria
L'abolizione del ministero per le partecipazioni statali segna una pietra miliare perché obbliga a riproporre in termini aziendali il problematico rapporto del ministero con le società pubbliche
Oggi avverte Anselmi assistiamo al delinearsi in una fase caratterizzata da un processo di transizione industriale
Anche in vista delle scadenze del mercato unico europeo e l'attribuzione del CPT delle competenze in materia di politica industriale anche nei riguardi delle società a partecipazione statale ha creato nuove opportunità per una visione più omogenea
L'analisi la politica delle partecipazioni statali cominciando dalle prime timide quel senso dello Stato dalle licenze nelle vicende economiche
All'inizio del nostro secolo fino ai giorni nostri costituisce quasi la premessa maggiore il ragionamento si dentistico di tipo aristotelica
Che ha come sintesi non tanto la dimostrazione che il passaggio sotto controllo pubblico di numerose imprese nel nostro paese è stato un accidente storico
Quanto alla formulazione non nuova proposta l'istituzione di un ministero della produzione
Verrebbe spontaneo a questo punto immaginava un referendum non abrogativo ma sostitutivo salutiamo l'amico salvo lo invita costosa fra di noi tavole deriva il messaggio che ha mandato all'onorevole Biondi impossibilitato ad intervenire per le votazioni alla Camera
Verrebbe spontaneo a questo punto dicevo immaginare un referendum abrogativo ma sostitutivo
Infatti non è stato messo in discussione il sistema delle partecipazioni statali ma l'incapacità dell'attuale assetto a governare il presente e il futuro
La richiesta di un nuovo assetto per le partecipazioni statali scrive Anselmi e basata sulla contrattazione che nelle presenti condizioni esistono gravi difficoltà
Per una identificazione del sistema delle partecipazioni statali con un gruppo di aziende operanti secondo le leggi dell'economia aziendale e ancora dei grandi discorsi distorsioni della funzionalità del sistema delle partecipazioni statali
Poterebbe o se continuate nel tempo alla completa trasformazione del sistema delle imprese a partecipazione statale in un sistema di impresa e nazionalizzato in senso
Classe
Di qui la proposta istituzionale che si identificano i seguenti obiettivi primo istituire un'unica sede strategica CP CP e di Indirizzo ministero della produzione
Secondo rivedere gli istituti degli enti di gestione per attivare un milione circuito tra gli organi di governo ed aziende
In questo ambito si registra una larga convergenza di opinioni nel ritenere che la riforma istituzionale del sistema delle partecipazioni statali richiede il coordinamento delle partecipazioni detenute al fine di smobilizzare tutte quelle che l'attuale fase non hanno ora non va più valore strategico
In sintesi conclude l'autore soltanto due ma fondamentale sono le modifiche istituzionali che appaiono necessari
La predisposizione di un unico centro di indirizzo di politica industriale ravvisabile nella proposta di abolire da un lato l'attuale ministero creando dall'altro nuovo ministero dalla produzione
E la profonda riforma degli statuti degli enti di gestione in modo da renderli più rispondenti alle necessità avvertite
Alla fine della lettura di questo libro conclude Biondi verrebbe da modificarne il titolo il partecipazioni statali istruzioni per l'uso
Al saluto del vicepresidente alla Camera Biondi che ha voluto essere presente con questo suo scritto aggiungo quello del ministro Sterpa di cui come qualcuno di voi sanno sono il capo di gabinetto e che mi ha incaricato di portare a voi il suo saluto anche lui le ragioni del suo incarico è detenuto presso la Camera dei deputati dove si succedono le votazioni che dicevo
Fatta questa doverosa promessa do senz'altro la parola all'amico Franco Chiarenza
Sono il primo Iberian Bobbio problema invece era Biondi Biondi sia pure per interposta persona parlata avvenne ore otto ma io dirò pochissime cose salvo il fatto che
Con questo libro mi ha molto interessato perché
è il primo esempio su questo un annoso problema tanto dibattuto delle partecipazioni statali
Di un percorso storico della vicenda
Perché noi poi non dobbiamo mai a dimenticare come le partecipazioni statali sono nate in questo Paese come poi soprattutto e perché nato il ministero delle Partecipazioni statali perché ministero delle Partecipazioni statali non nasce soltanto Comuna mostruosità giuridica lo era ma voglio dire non soltanto per questo e perché per una cattiveria della classe politica
Dell'epoca nasce in un contesto molto preciso quando l'ampliamento della sfera degli enti degli enti
I partiti che gestivano le partecipazioni statali quindi del di gestione e quindi virile è prevenuto nei film
Poneva un problema che in democrazia è un problema importante problema del controllo politico e democratico
Della gestione di questi
Il ministero della partecipa di ripartire da azionista tali nasce almeno teoricamente come esigenza di raccordo più stretto tra Parlamento attraverso la responsabilità del governo di fronte al Parlamento e enti di gestione
Rispetto a quella che poteva essere una loro eccessiva autonomia
Nel contesto di un quadro che soprattutto a quell'epoca vedeva lo sviluppo economico come uno sviluppo fortemente regolato da un
Principio di programmazione e economica o addirittura di pianificazione economica
Poi dalla pianificazione si passò alla programmazione ma il concetto
Era lo stesso
In realtà questo questo sistema di controllo politico democratico non ha mai funzionato
Per le ragioni che si lustra benissimo nel suo libro e anzi ha finito per diventare un un elemento che ha aggravato tutte quelle che erano
I difetti i problemi degli enti di gestione e
E comunque oggi sono venute completamente meno sono cessate le ragioni storiche che a suo tempo in qualche modo potevano giustificare l'esistenza di questo dominus debbo però dire che forse bisogna fare un passo oltre in parte nel libro c'è ma non del tour cioè io l'ho l'impressione che la crisi oggi non investa soltanto questo aspetto cioè il ministero cioè il momento di raccordo tra il potere politico e enti di gestione del dell'intervento dello Stato nel sistema produttivo
Ma investa il sistema visto in se stessi
Cioè voglio dire io ho sempre più l'impressione che i criteri questo lo sa premio subito
Che i criteri di efficienza di produttività
E di selezione del management che debbono oggi sono di un'importanza fondamentale per potere stare sul mercato non soltanto nazionale ma soprattutto europeo ed internazionale
Sono assolutamente incompatibili con delle aziende a gestione in qualche modo
Perché
Perché se non riforniamo il nostro sistema istituzionale restituendo allo stato restituendo alla pubblica amministrazione quel le funzioni di autonomia di gestione
Che vengono prima ancora poi quelle e debbono succede degli enti degli enti di gestione economica
E noi in realtà ci troviamo anche in questo campo a dovere fare i conti con dall'influenza dei partiti e uso la parola influenza in termini molto molto leggeri che è assolutamente incompatibile con quelle esigenze di efficienza produttività e selezione di un management di cui prima parlavo
Perché i partiti mano mano che si impadroniscono di questi come di quasi tutti quegli strumenti dove riescono a mettere le mani
Senza il filtro senza il passaggio di uno Stato che sia veramente uno Stato di diritto che sia una pubblica amministrazione
La autonoma inconsapevole finiscono per il privilegiare altre esigenze che non sono vere dell'efficienza della produttività e di un corretto ma ma sono al quelle del la capacità del sistema di alimentare la catena clientelari che è l'unica che ai partiti rientra
Per dirla in termini più semplici
Finché il sistema resta quello che qual sia sì manager di un'impresa pubblica non sarà scelto per le sue capacità di efficienza e di produttività o di raggiungere determinati risultati produttivi ed economici
Ma sarà scelto e farà quindi la sua carriera in funzione della propria capacità di rispondere alle esigenze di quella complessa catena clientelare dei partiti che ha continuamente bisogno di essere alimentata
E che come uno mostro che vanno vanno cresce si sviluppa e non finisce mai di avere bisogno di risorse aggiunti
Per potersi all'età
Se noi non teniamo conto di questo problema fondamentale
Volere poi passare dal ministero delle Partecipazioni statali al Ministero della produzione che sicuramente soluzione di gran lunga più corretta di quella attualmente in essere
Volere enormi vedere le funzioni del CIPE del CP
Sono tutte cose giuste ma finiscono per essere degli aggiustamenti di un sistema che trova le sue radici di crisi molto più a monte come si dice con una brutta espressione entrato ormai nel nostro gergo e questo è tanto più vero alle soglie dell'Europa
Alle soglie del mercato integrato europeo
Perché certamente non è un caso che nel nostro Paese questo sistema abbia cioè che ci sia solo nel nostro Paese un sistema paragona nessun altro Paese c'è l'intervento pubblico negli altri Paesi ma non passa
Ma attraverso degli strumenti
Veramente mostruosi come sono peso specifico brume Eretz che sono le nostre liriche ENI
è il film oltretutto nemmeno divise per affinità di produzione va in cui ognuna arraffa tutto quello che può non cede un centimetro del suo spazio e essi moltiplicato come delle piovere che ma richiedono sempre continue risorse alla finanza pur con qualche eccezione ma sempre molto questo con l'Europa diventa veramente incompatibile intanto perché non ci sarà consentito
E già adesso ci viene consentito e per esempio Lai erogazione di fondi di dotazione conduce ad essere messo seriamente in discussione a livello europeo e non credo che per i prossimi anni sarà più una strada percorribile
A quel punto poi la crisi degli enti pubblici di gestione potrà di venti mila i revers
E poi perché tutta la filosofia che presiede alla Comunità europea è una filosofia basata sul confronto di mercato e non potrà accettare degli interventi distorsivi come quelli che ho il nostro sistema delle partecipazioni statali cose
Fino ad oggi non ce la siamo cavata anche perché in altri paesi esistono anche delle forme di intervento pubblico che sporco qualche modo la concorrenza non ci siamo applicati a questa realtà per per consentirci a nostra volta di a continuare ad alimentare questo sistema però io ho l'impressione del tutto soggettiva che siamo arrivati al momento in cui su questa strada non si può più procedere salvo pagarla con la nostra espulsione dal sistema economico integrato europea cioè io mi rendo perfettamente conto che le ragioni originarie perché quando il sistema nel suo complesso il malato chi erano sostanzialmente delle ragioni di ammortizzatore sociale
Di evitare che delle industrie in crisi
Potessero creare dei perturbamento i sociali non gestibili poi da parte del potere politico perché queste sono le lontane origini
Bellini righe negli anni Trenta
E questa è stata poi la continuazione di molti altri interventi della della della finanza pubblica nel nel settore produttivo anche negli anni successivi
Ecco io mi rendo conto che questa esigenza di ammortizzatore sociale è un'esigenza che può esserci non solo oggi ma soprattutto dovrà perché i processi di riconversione i i processi di crisi certamente possono determinare gravi perturbazioni di carattere sociale
Credo però che questi ammortizzatori vadano trovati in un terreno diverso da quello fino a quale per quello fino al al quale oggi chiede appello cioè non si possono tenere in piedi aziende decotte per salvare i posti di lavoro per dirlo in termini proprio brutali e comprensibili
Nella speranza di potere poi risolvere i i problemi queste di queste aziende
Bisogna invece trovare il modo di garantire gli ammortizzare con la la mancanza del posto di lavoro senza tenere in piedi delle strutture
Che finiscono poi nel tempo per lo sarà la collettività molto ma molto di più di quello che non costerebbe
Il semplice
Intervento sulla persona per garantirli
La sua giusta sopravvivenza nel periodo che intercorre nel processo di ristrutturazione
Io ho buttato lì alcuni argomenti che sono venuti dalla lettura di questo libro e però
Credo che adesso sarebbe interessante sentire gli altri interlocutori
Io ringrazio la Micra intensa per la Gencer sinteticità e con la quale si oppone come dice lui avendo tratto soltanto negli stimoli dalla lettura ha invece esposto molta precisione quello che poi il problema di fondo al di là dello stesso problema dell'organizzazione delle partecipazioni statali ossia del dell'anno e del quomodo di una presenza dello Stato nell'economia nella società tutti oggi
Passiamo a sentire quello che sugli stessi argomenti ci dia il professor Toni Muzzi Falcone
Grazie non sono professore colto
Sempre dal professor ce l'abbiamo spronato ad un sindaco
Io io faccio un intervento su un taglio diverso rispetto approvata sofferenza intanto appunto perché c'è un avversario è andata bene anche noi Mario mi
Tra l'altro anche con Cesare Salvi
Facciamo parte del corretta del comitato coordinatore del comitato Giannini e quindi vorrei fosse da non una testimonianza diverso cioè di come come nasce questa idea di fare
Questo può essere utile anche beh capire questo lavoro che mi sembra utilissimo se avessimo potuto avere
Prima appunto qua
Ritenuti per raccogliere un sacco di documentazione di cui noi stessi non eravamo consapevoli che esiste
Dopo qui perché io sono coordinatore della sinistra del club quindi sono ordini una sponda politica un po'diversa rispetto evidentemente all'autore del libro anche se mi pare che abbiamo molte cose in comune
Dopo Rimini dopo il congresso del PDS quando alcuni di noi della sinistra che ha garantito di non aderire al PDS abbiamo lavorato insieme con altri gruppi fra cui il cardinale per l'alternativa
Per cercare di vedere se era possibile
Ripresentare una campagna referendaria che fosse e non solo ripetitiva dei due quesiti elettorali che erano stati bocciati dalla Corte costituzionale ma tenendo conto anche di quello che si sta esprimendo nel paese del problema nel rapporto fra l'economia pubblica e i partiti che ci sembrava essere uno se è vero che i referendum elettorale aggrediscono le cause del degrado ci sembrava che il problema dei rapporti fra economia pubblica i partiti fosse uno dei problemi più grossi degli a spetti
Partitocratico e quindi abbiamo lavorato intorno a diverse ipotesi e ci siamo presentati da Segni agli inizi di agosto con una decina di proposte direzione gli abbiamo chiesto di assumerne una di sceglierne uno
Proprio come ci andavamo conto che alcuni di questi quesiti avete potuto mettere lui in difficoltà nell'ambito del suo partito che abbiamo detto qui ci sono diverse proposte
Celli una di queste proposte per dare il senso che la nostra presenza diciamo laica e progressista di sinistra esiste non c'è nessun bisogno di fare un altro compito lui ha tentennato ci ha riflettuto è stato spinto ad alcuni dei suoi amici interni ed esterni alle nove perché stanno alla fine ha detto di no
Non sono d'accordo su nessuno di questi quesiti
Anche se personalmente le condivido ma il mandato hanno ricevuto il nove giugno è quello di riproporre esattamente gli stessi referendum bocciati dalla Corte costituzionale va invece pensavamo che il voto del nove giugno interpretasse qualcosa di più
Che non semplicemente
Faremo per la riforma elettorale qualcosa che andasse un po'più nel merito dei rapporti appunto fra del degrado della partitocrazia e quindi probabilmente voi pensava ai suoi amici pensavano che noi non saremmo andati fino in fondo poi però quando poi si è accorto che noi andavamo avanti lo stesso abbiamo cercato di lavorare con il massimo della collaborazione fra comitato Giannini a cui poi hanno aderito tutti
Se altre fonti a cui importantissimo già PDS eccetera e il Comitato il Partito repubblicano e il comitato Segni dove presente anche come voi sapete il PDS le ACLI
Partito liberale ora
è importante questo perché probabilmente non ci sarebbe stato bisogno probabilmente oggi segni se fosse oggi paventa avrebbe si comporterebbe diversamente rispetto a questa cosa e avrebbe avremo fatto un comitato unico è sicuramente tra i vari quesiti rappresentato con l'abolizione partecipazioni statali era quello facilmente assumibile diciamo come come Campagna contro collegamento fra la partitocrazia e l'economia pubblica si sta ripresentando in questi giorni una situazione assolutamente analoga a quella dell'agosto scorso cioè c'è una parte come forse avrete letto sul giornale forte del movimento referendario
Che chiede al PDS Partito Repubblicano e a Mario Segni di
Rinunciare ai propri simboli elettorali per il Senato
Elezioni politiche a cui andiamo avanti nei prossimi mesi
Per fare una lista referendaria che rappresenti quel milione più di firme perché abbiamo superato il milione di Fini ormai anche solo nuove partecipazioni statali e che rappresenti questa e i ventisette milioni di sì che ci sono state il nove giugno anche in questo caso è non solo segni ma per ragioni assolutamente comprensibile rispettabile sia il PDS che impiega i non sono d'accordo su questa linea e quindi anche qui
Dovremmo probabilmente per forza andare avanti comunque indipendentemente dal PDS dati ecco segnalo questi due elementi perché sono momenti in cui mi pare che il quadro più direttamente politico nei colloqui in particolare salvifica ma purtroppo chiedo scusa non non potrà ascoltare ammetto di aver messo che tu voglia risponde che devo prendere un aereo per Milano
Si ripresenta il problema di cogliere le opportunità quando quando quando si presento se segna avesse colto una costruita polizza emessa dal Gip non ci sarebbero stati due due comitati non ci sarebbe stato duplicazione di sforzi ci sarebbero stati i comitati unici unitari in tutta Italia sarebbe ci sarebbe l'avvocato molto meno
In questo caso io penso che si stia perdendo una grande opportunità se no sul colle questo elemento per la lista referendarie
Un altro elemento e mi avvio alle conclusioni che ha portato liberale per l'alternativa alla sinistra dei creerebbe la Ford gli altri movimenti che hanno dato vita al Corriere
E in quello su i tre referendum con situazione statali quello delle banche quello del finanziamento pubblico dell'agevolazione pubblica Mezzogiorno attentamente stradina Mezzogiorno è che si è visto per la prima volta in Italia il germe il in nuce la costituzione di una vera comunità economica lo stesso giorno il quattordici novembre un mese fa quindi la Confcommercio la Confartigianato Confartigianato la Confindustria la confederale quadri la la Sand h l'allora l'acida cioè tutte le associazioni o quasi tutte le associazione dei quella che dovrebbe essere la Comunità economica e che in Italia non esiste perché è una business community come esiste in altri Paesi a cui non è aspiriamo ad essere parte anche se ormai siamo tagliati fuori dall'Europa ma comunque che vorremmo che si costituisse anche in Italia come soggetto
Come soggetto forte della prendere decisioni di questo Paese una comunità economica si si è prodotta per la prima volta nel dopoguerra in Italia proprio su questo fronte dei referendum Giannini assegna e questo mi sembra un fatto estremamente importante perché il collega l'aver collegato la riforma elettorale con il collegamento fra per i legami fra l'economia pubblica
E la degenerazione partitocratica ci è sembrato giusto un un collegamento che poteva favorire la costituzione di questo business community che peraltro ha trovato anche un altro elemento segnale importante di coagulo e di collegamento ospite sulla battaglia contro la Iraq ente controllore estorsione dove ci sono anche unite al di là e oltre incitazione che vi potevano derivare o gli ostacoli dal governo in carica ecco io credo che questi due elementi da un lato l'importanza di così collegare il gli affetti con le cause del degrado partitocratico dall'alto la nascita in nuce di una vera comunità economica e non solo di una economia egemonizzata solamente dalla Confindustria come è sempre stato
In questi ultimi anni e questo credo che siano due fatti estremamente positivi che meritano lo sforzo che è stato fatto e le milione di firma se poi da lì si riuscisse ad arrivare anche a costituire un schieramento referendario
Che comprenda moderati e progressisti che vanno a fare la riforma elettorale e poi si sciolgono le Camere moderati vanno per moderati progressi stimato per il sì allora si potrà fare l'alternativa in questo Paese vuoi prima dei conservatori voi dopo dei progressisti come esiste in tutti i Paesi l'Europa
Vi ringrazio e mi scuso ancora sullo scaffale
Sono io che ringrazio credo interpretando il pensiero di tutti dottor Muzi Falconi che ci ha portato l'attenzione
Sull'altra faccia del tempo che oggi del
Volumetto che oggi presentiamo la faccia appunto perché io ho chiamato prima dell'Istat Oncologia
Alla mentre nel primo intervento abbiamo ci siamo soffermati soprattutto sugli aspetti teorici del discorso con l'intervento del dottor così Falcone abbiamo invece affrontato l'attualità della referendum
Che il corso guêpière buonasera
E che e che ci chiamerà come cittadini a pronunciarsi sull'argomento che il volumetto tratta e sul quale attira la nostra attenzione
Do ora la parola al professor Cesare Salvi che stavolta non mi sbaglio a chiamarlo avessero perché possibili conosco la brillante teiera accademica e nel professor Cesare Salvi e ministro ombra a costi sia delle riforme istituzionali
Nel appunto nel governo ombra del PDS
Il dicevamo prima che il PDS ha no rubato quel lavoro che tutti auspichiamo di ridurre un po'riaccorpare i ministeri e ha accorpato le competenze la giustizia comunque delle riforme istituzionale sentiamo quella che ci dia il professor Cesare sarde
Ma io volevo fare una parentesi anch'io perché se n'è andato Muzi Falcone però io francamente
Vedo in questa idea perché di presentare una lista del movimento referendario nel fatto stesso che si abbattono i camerieri questo tipo aggiuntiva a quelle dei partiti una delle manifestazioni che la patologia del nostro sistema pubblico ogni referendum delle
Dovrebbero spingere diciamo
Con la riforma della politica che vada nella direzione di formazione di due grandi schieramenti alternativi secondo una logica di moderna matura democrazia occidentale visto che vicina filiale a quanto abbiamo sentito stasera nella ventunesima lista dicono che anche se non ci sarà questo
Quindi un'ulteriore frammentazione del quadro politico con una certa come dire poi anche appropriazione indebita Enrique comitato dei referendum formato da una serie di forze sostenere tutta una serie di forze quindi non vedo come alcuni possono considerarsi rappresentanti di questo movimento referendario
E con una logica di liberare gli esattamente opposta a quella del movimento referendario è quello appunto di creare grandi schieramenti alternativi nel merito
E non grandi schieramenti alternativi sulla questione dei rapper sulla sul fatto di essere a favore o contro il referendum
Questo però è un po'un inciso io tornerei alla lettura alla diciamo alla
Al al tema di questo libro che ho provato molto interessante e persuasivo e consente credo di e di fare un passo avanti o di provare a chiarirci le idee e su quello che c'è
Dietro la questione del dell'abolizione del ministero delle Partecipazioni statali io credo che intorno a questo tema ci sono tre grandi questioni
La prima collegate fra di loro ma separate anche concettualmente
La prima e che nel libro affrontata un po'indirettamente perché non è il tema del libro sesso che quella della riforma dell'esecutivo
Qui diciamo sul tema specifico delle partecipazioni statali
E un'esemplificazione di uno dei casi più evidenti di un di un esecutivo di un governo come quello italiano che formatosi e lottiamo pletorico e soprattutto organizzato intorno a a politiche settoriali attribuite in una sorta di competenza feudale la gestione di un ministro
Che poi a sua volta non risponda alla collegialità di un governo in quanto tali quindi richiama anche il Governo che si organismo collegiale in quanto tale diretto da un Presidente del Consiglio quindi richiamo a uno dei nodi su cui forse si discute meno delle riforme istituzionali ma che certamente non è quella di minore rilevanza che con la riforma delle del governo inteso come esecutivo
Con una forte riduzione del numero dei ministeri con una forte collegialità della struttura del governo con un forte ruolo di supplenti supremazia di primazia di un primo ministro o presidente del Consiglio o cancelliere che sia
Nello specifico per quanto riguarda più specificamente l'organizzazione del ministero delle partecipazioni statali
Io trovo molto persuasivo
Il ragionamento intanto
Di e non ci siamo continuare a considerare come si fa in questo libro le partecipazioni statali come strumento di politica industriale del dirla con con un con un termine non vedere le partecipazioni statali
Soltanto come ho fatto patrimoniale
Che si tratti poi eventualmente di smobilizzare attraverso forme di privatizzazione selvaggia
A Fini appunto unicamente ed esclusivamente di recupero di recupero di diciamo del del vuoto patrimoniale dello Stato
Io ho l'impressione che invece una logica esclusivamente patrimoniale c'è nell'idea
Che se non sbaglio e del disegno di legge Andreotti di a Botteghe che abolì divo del Ministero delle versioni stradali che lo riconduce al ministero delle Finanze se non sbaglio del Tesoro adesso non ricordo uno a uno di questi due sensoriali già Andreotti trenta per cento finalmente e questa è appunto la logica patrimoniali istiga alleva le industrie pubbliche le partecipazioni statali sono qualcosa che per tutta una serie di circostanze di proprietà dello Stato e vediamo da un punto di vista patrimoniale
Sì caso di conservarle o ritenga cioè per fare un po'di soldi e così via
Credo che questa sarebbe la la la la fine più infelice di quella che è stata una realtà
Vuole l'industria pubblica in questo Paese che ha avuto anche momenti rilevanti significativi alti prima delle degenerazioni più recenti intanto nelle sue origini noi sappiamo che diciamo negli anni trenta la creazione del del del del del della del del Polo dell'industria pubblica fu una delle risposte diciamo alzate credo di poter dire alla problema della crisi insomma giudizio storiografico distaccato non la questione dell'intervento dello Stato nell'economia cioè una risposta che insieme al nuovo ordinamento creditizio insieme ad altre e grandi leggi di struttura era una risposta diciamo
E che proponeva un modello di capitalismo regolato di capitalismo organizzato che poi resse con gli anni perché fu proprio travolto dalla guerra dalla culla del regime eccetera ma che visto in maniera distaccata rispondeva un disegno la Flash non va giù giudizio di merito perché son passati
Tanti decenni però c'è e sappiamo bene che certi elementi che c'erano dietro che non erano tanto che nel fascicolo quanto la generazione di gran Comino provenienti dallo
Anche dallo Stato liberale che che lavorava in quel senso e un altro momento alto fu quello credo si possa dire del della delle fonti di energia degli anni Cinquanta e Sessanta insomma del tentativo che fu fatto di utilizzare anche qui lo strumento dell'industria pubblica per dare un'autonomia energetica questo Paese una e diciamo autonomia anche nel quadro dello nel quadro nello scenario nello scenario internazionale
Poi i in questo senso anche diciamo
Il poi c'è terzo momento la terza fase in cui ci fu l'idea di usare l'industria pubblica come strumento di di di avvio di quella politica di programmazione Giolitti la Malfa ai primi anni Sessanta l'avvio del primo centrosinistra
Sono tutte cose che sono ricordate in questo libro anche se io posso dare accentuazioni diverse diciamo nella nella nella valutazione di queste di queste esperienze però certamente una storia che ha avuto momenti alti che non meritava una fine diciamo una fine di quale sarebbe una fine una fine di questo tipo
E qui invece io condivido del tutto l'idea che il problema sia quello invece di ricondurre l'industria pubblica intanto a una gestione unitaria dalla politica industriale
Polo possiamo chiamare pare che c'era il progetto l'avrà La Malfa Savorelli riconduceva al ministero del Bilancio e della Programmazione anche la questione delle politiche industriali possiamo chiamare ministero la produzione USA prevalenza dell'industria insomma in un soggetto che faccia al quale faccia capo la insieme dalla politica industriale e che operi dentro un governo un Governo di questo tipo
E così si arriva diciamo al terzo Rollo del problema che che senso ha oggi un'industria pubblica che cosa fare di una proprietà pubblica
Io intanto credo che
Anche qui la questione vada affrontata in maniera depurata da ogni elemento ideologico questa mi sembra che ci sia in questo libro su un versante sulla Roma
Perché c'è dell'ideologia nel difendere il pubblico in quanto pubblico no
Ci può essere ideologia anche voleva a tutti i costi smantellare il pubblico in quanto pubblico invece credo che si debba fare uno sforzo di ragionamento molto razionale qui si può anche accettare e anzi credo che sia giusto accettare il postulato che c'è in questo testo a un certo punto in cui si dice
Se non sbaglio riprendendo punto di Saraceno semmai del non smobilizzo che va giustificato no si tratta di vedere se c'è una ragione per temere un'industria pubblica
Ha duramente bisogna anche vedere se c'è la valutazione da fare una volta che si si è ritenuto che un certo settore una certa materia non certe impresa non vi siano ragioni pretendendo se pubblica si come voi vada effettuata la privatizzazione anche facendo un bilancio e le esperienze che ci sono sale in altri Paesi
Per esempio le le le collega delle public companies funzionato non ha funzionato nel thatcherismo già abbiamo delle delle esperienze in Francia abbiamo visto che c'è stato un modello socialista che non è quello della della della della della della compagnia pubblica
Anzi se se non se non ricordo male la
Lei
Governo della la posizione del governo de La tre sono su questo di e privatizzare l'ENI la minoranza ma abbonda attraverso l'idea dell'azionariato popolare ma attraverso l'idea di un intreccio fra industria pubblica e diciamo scenario internazionale quindi i grandi gruppi industriali gli altri Paesi
Renault Volvo lo vuole altre altre cose di questo genere voglio dire che anche il discorso di se e in che misura Angelo una volta che si sia presa alla via della privatizzazione perché se si è ritenuto che non c'è una giustificazione per conservarlo per conservare integralmente
Nel campo dell'industria pubblica anche di bisogna vedere perché prima di sessione può voler dire tante cose diverse e quindi si tratta di vedere qual è quella giusta
Io credo che una cosa certamente sia da dire che la la via peggiore quella privatizzazione che come vendita o svendita di un patrimonio ai fini di un rientro di un medium di una di un debito corrente certamente sarebbe
Una via diciamo di corto respiro almeno che
Questo è un altro mondo da vedere almeno che non ci sia chi ritenga che diciamo tra il costi da pagare per reggere il livello di di Maastricht dell'unità europea ci sia anche quel tanto di deindustrializzazione compresa la deindustrializzazione dell'industria pubblica però perché questa non è una scelta che deve essere valutata in quanto tale cioè giusto assecondare un processo di deindustrializzazione del Paese per riprodurre certe compatibilità o ci sono altre strade ci sono altre vie
Io credo che questo questo libro ma si si tiene diciamo dentro questo quadro questa logica di ragionamento e dai da molti punti di vista sia persuasivo io insomma quando lo
Colto volentieri l'invito letto il libro pensavo che avrei avuto come dire magari anche più notazioni e polemiche su questo il su questi aspetti io invece devo dire che mi riconosco in buona parte delle conclusioni e credo che si è parlato anche di di partiti credo che solo la posizione nostra più complessiva come PDS vada in questa direzione il punto fondamentale anche qui e la questione autonomia responsabilità del dei Maggi
La parte conclusiva io credo che qui sia veramente lo lo lo snodo cruciale lo snodo essenziale
Perché tutti questi ragionamenti
Privatizzare non privatizzare che cosa fino a che punto strumento di politica industriale una quali industrie quali impresa e così via hanno un passaggio chiave che quello di riuscire ad avere strumenti
Verifica ma anche di responsabilizzazione di autonomia effettiva
Del delle delle funzioni dirigenti io non sono abbastanza esperto fuori di qui cose economiche ad entrare nel merito
Delle possibili soluzioni però questo punto questo binomio autonomia responsabilità di chi dirige l'impresa pubblica ecco insomma si deve riuscire a provare anche per l'industria pubblica e rapidamente
Meccanismi e soluzioni che diciamo di anno al grado di affidabilità simile sia sul terreno dell'autonomia che sul tema delle responsabilità quello che si è riuscito a fare nella Grande Società per Azioni privata anche in quelle
Ad azionariato polverizzato e quindi dove in un certo senso c'è sullo sfondo un'idea di proprietà collettiva che al limite può non essere molto diversa da quella della proprietà pubblica da quella proprietà pubblica in quanto tale
Rispetto a questa tematica ecco il referendum abrogativo del ministero delle partecipazioni statali credo che allora colga proprio il punto cruciale perché diciamo abrogare il ministero
Provocare la legge istitutiva del ministero e quindi abolire il ministero non è ancora una risposta sul destino dell'industria pubblica in questo Paese
Però intanto pone una questione che è quella della dei partiti inserzione della gestione della della e della della direzione del del controllo dell'SVP Cetego direi etiche la prima di ogni altra questione perché se non si scioglie questo nodo della parte di grandi partiti trazione non ci può essere autonomia responsabilizzazione verifica se non c'è questo tutte le altre scelte possibili
Ripeto dal mio punto di vista è una scelta giusta è quella di conservare quel tanto di industria pubblica che è necessaria come può essere necessaria come strumento di politica industriale
Politica sul lato dell'offerta di cui un potere pubblico
Deve poter avere i giusti deve poter avere necessità
Sulla base diciamo di una giustificazione di questo ma
O questa scelta o un altro qualunque altra scelta per quanto riguarda il destino dell'industria pubblica in questo Paese mi diede questa premessa che il sistema delle partecipazioni statali sia dei partiti Zardo
Che la gestione della politica industriale delle decisioni da prendere sull'industria pubblica sia ricondotto alla responsabilità collegiale
Dell'esecutivo il permesso diciamo dentro gli somministro grosse responsabilità lavori dell'ospedale non soltanto della politica delle industrie pubbliche
Mio specifico di di di interesse e poi diciamo di convincimento della della rilevanza di questo clima di questo aspetto
Ringrazio vivamente l'amica Cesare salve
E insisto alla tentazione che pure
Mi verrebbe assai viva di
Prende gli appigli polemici che il suo discorso mi dovrebbe
A coltivare soprattutto sotto il terreno invece sul terreno più ideologizzato che esista questa tentazione anche perché preferisco mettere il rilievo dell'intervento di Salvini invece i tratti che ci sono comuni e che per larga parte
Sono adesivi rispetto alle tesi che espone o che per lo meno sono nel sottofondo dal discorso di Anselmi
Il mi piace di rilevare perché tempio che al di là evidentemente una diversa posizione che ci può essere
Tra liberali e PDS in ordine al problema delle privatizzazioni Salvi non escluda per ragioni di principio per ragioni ideologiche il concetto di privatizzazione anzi
Quando lui dice quel tanto di industria pubblica eccetera già evidentemente siamo nel campo di un discorso articolato difese
Che poi possono essere caratterizzate evidentemente o dovrebbero essere caratterizzate da una visione di dell'interesse nazionale ossia di quel tanto industria pubblica come lunedì economia pubblico ha detto che può essere necessaria
Assistere le scelte del Governo in questo senso è un altro punto di contatto mi piace di riscontrare ordinarie
Tanto salve
Quanto liberale e così mi posso esprimere dato che c'è quest'altra fascia del tavolo
Vengono nel discorso anti ministero delle Partecipazioni statali e quindi nel discorso referendaria soprattutto un modo per e nuove quello che la mostruosità usato prima questo termine lo ripeto maggiore del nostro sistema ovvero sia una economia pubblica norme guidata dalla lume dell'interesse generale per perseguire interessi pubblici ma legata agli interessi dei partiti ecco la battaglia per svincolare l'economia pubblica dalla partiti iniziazione mi pare se è un terreno sul quale possiamo avere degli utili incontrare anche con le forze politiche
Sono vicine appunto a
A far poi vedremo quali mo'quali quanto eccome ma intanto
Con questa anche con lo strumento referendario dobbiamo recidere questo cordone ombelicale tra industria pubblica i partiti due parole sulle quali Salvi ha molto insistito autonomia e responsabilità per quanto riguarda la conduzione manageriale l'impresa pubblica credo che possano essere altri non possono non essere condivise
Da chi si qualifica come liberale detto questo Borrelli
Anzitutto
Constatare che questa prima
L'iniziativa delle liti di questa nuova cassa Editrice
Collegata ad una fondazione che ha l'ambizioso nome ma l'ambizione speriamo che possa seguire un'attuazione di fondazione europea per la libertà
Ha suscitato un dibattito di grandissimo interessa e e di e di e anche di elevata qualità mi auguro anziché possiamo avete la possibilità poi di pubblicarlo perché mi sembra che abbiamo offerto spunti di grande interesse generale
Il successo quindi delle linee e il successo di Luca anse
Le gomme organza M
è qui con noi io vorrei pregarla conclusivamente il dieci due parole per dire la sua impressione di autore sul dibattito che si è svolto intorno alla sua opera vendemmia
Ma io sento non il dovere non è proprio il piacere di ringraziare sia Chamorro tutti coloro che sono intervenuti alla tavola rotonda per le espressioni
Che hanno usato cogliendo credo quanto la realtà di questa mezza dimensione che rappresenta questo libretto
Io ho compiuto un lavoro sulle partecipazioni statali del quale questo libro circa la metà e cerca di mettere insieme come diceva prima cianuro proprio gli elementi legati a lo studio che è stato fatto con temi di attualità per cui è venuto in evidenza il Parenti ministero anche nello studio più grande veniva in evidenza ma non in modo così esplicito perché indubbiamente i tempi hanno mostrato l'esigenza e l'attualità del problema
Devo ringraziare ancora la casa editrice la fondazione
Perché mi hanno stimolato costantemente in questo lavoro cercando di restare su questa dimensione che era quella probabilmente più utile e più richiesta in questo momento
Devo ringraziare con grande piacere la signora Nicoletti che ha contribuito a cercare di raffreddare il mio modo di scrivere
Dando una forma che io non essendo spontaneamente via che rende molto più leggibile il testo
E direi che degli strumenti che sono stati toccati sono d'accordo veramente tutto
è fondamentale l'osservazione che il libero cerca di mettere in evidenza come questa piccola riforma istituzionale legata all'abolizione del ministero delle partecipazioni che peraltro scoordinata da tutte le altre riforme istituzionali pure molto attivamente si va parlando ha però il vantaggio di riporre sul tappeto il problema dell'autonomia e dell'economicità delle aziende delle quali lo Stato possiede delle partecipazioni e questo è un tema che va ben oltre la semplice abolizione del ministero perché apre tutto il discorso delle privatizzazioni delle politiche e stanno alla base del problema delle privatizzazioni ma però il ministero rappresenta uno snodo fondamentale in questo se non si comincia con l'eliminare il le istituzionale controllo politico evidentemente non si riesce a andare avanti sulla ragionamento che si vorrebbe conto un'ultima osservazione vorrei fare anch'io la vorrei trarre da Saraceno
Devo dire che avevo seguito più volte le gli scritti di Saraceno studioso delle parti
Statale visto il suo uomo delli e anche politico
Tranquillamente dire così impegnato nelle file della democrazia
Ecco io dopo il lavoro fatto incontrato per una lunga intervista di cui largamente diamo atto nel libro Saraceno
E una cosa alla quale l'editore mi spingeva a dire non ho voluto dire perché nella registrazione dell'intervista perché no
Stavo molto male era l'utilissimo per la verità non era venuta la parte registrata acquistare accenno notava con molto scoramento come in epoca fascista l'autonomia e la responsabilità dei network fosse stata pienamente garantita
E è stato con il dopoguerra e i ministri
E poi diventati attinta dal matrice democristiana che era venuta meno autonomia e responsabilità che attraverso la dei partiti
Quando
Allora ringrazia
E allora su strada contattato c'è l'altra sette anni buonasera ardente
Va bene voleva