Rassegna stampa estera

Quel giorno gli ascoltatori di Radio Radicale martedì diciassette marzo questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale accurata i David Carretta tra i temi che cercheremo di approfondire quest'oggi
Partiremo dall'Iran dalle prospettive di un accordo sul nucleare i negoziati
Si devono chiudere entro due settimane almeno per arrivare a un quadro generale di questo
Compromesso prima di negoziare diciamo e di tagli tecnici di qui
All'estate la stampa americana spiega
Che il presidente Barack Obama è determinato ad arrivare a questo accordo con la Repubblica islamica e lo leggeremo un'analisi dalla farà Sean Times di Edward ius la scommessa di Obama sulla futuro
Dell'Iran il rischio
è che alla fine la politica mediorientale di Obama faccia la stessa fine in qualche modo di quella
Di George da più Bush anche se l'approccio è diametralmente opposto leggeremo il perché
Parleremo poi vicino apre che domenica si è chiusa la
Sessione parlamentare cinese tra l'altro con un'ampia
Conferenza stampa del Primo Ministro lì che Kiang una parola occasione per in media
Stranieri di parlare con quello che dovrebbe essere il numero due nella Cina dieci Jim Ping ma le Monde
Legge quanto
è accaduto questo fine settimana come una conferma che
Gracile dici Jim Ping cioè solo un numero uno e del
Il presidente cinese infine ci occuperemo di Francia e allo stesso tempo di Grecia
Alla fine di questa settimana ci saranno importanti elezioni
Locali una sorta di voto per le provinciali in Francia
Perché importanti perché il o nazionale è in testa nei sondaggi e noi leggeremo un'analisi di Nicola vada economista opinionista di
Lo figlia o vi è piaciuto Alexis Sipra as addurre rette Marin le tende a ballare file
Parallelo tra quella che è la Grecia oggi vizi prassi è quella che rischia di essere domani la Francia di Marine le Pen cominciamo però dall'Iran né dall'accordo sul nucleare con
Il faro Santanché ieri pubblicava un'analisi di Edward ius dal titolo
La scommessa di Obama sul futuro dell'Iran scrive il quotidiano della City Presidente Obama
Sta per fare la scommessa di politica estera più importante della sua Presidenza
Ignorando l'opposizione in patria il dissenso quasi unanime in Medioriente Obama sembra voler andare avanti con un accordo sul nucleare iraniano nei prossimi giorni la sua scommessa e che la teocrazia più dura
Al mondo possa essere convinta cambiare per il meglio nel corso del tempo secondo Obama la maggioranza silenziosa dell'Iran dovrebbe poi prendere il sopravvento sugli Ayatollah
In gioco c'è l'idea che parlare al pupe giorni amico abbia senso la scommessa di Obama sulla diplomazia
E la
L'opposto della visione del mondo che aveva Giorgio La bio Bush eppure secondo Edward Luis
Entrambi condividono una debolezza la convinzione che una mossa ispirata possa trasformare il gioco
Bush pensava di poter impiantare la democrazia in Medioriente rovesciando la sua dittatura più brutale Obama spera di creare stabilità negoziando con il suo regime più pericoloso
Del football americano si parla di un passaggio Ave Maria la domanda e sale questo passaggio un po'disperato
Che viene fatto nel football americano avrà più successo con Obama rispetto
A Bushehr
Più si ascoltano i critici di Obama prosegue Financial Times più sia simpatia per l'approccio del Presidente americano dal premier israeliano Benjamin Netanyahu voi regnanti dell'Arabia Saudita passando per quasi tutti i repubblicani al Senato i detrattori di Obama credono
Che non si possa avere fiducia nell'era né che la sua parola non valga nemmeno quando
Scritta su un documento almeno io Obama sarebbe lei fa il peggio un antiamericano fare accordi con un regime canaglia significa tradire i valori degli Stati Uniti in realtà
Spiega il Financial Times questo genere di accordi e molto americano Franklin Roosevelt fece un'alleanza con sottrae Stalin uno dei più prolifici assassini di massa della storia
Richard Nixon fece la pace con nozze Tung che uccise più persone di Stalin Ronald Reagan sostenne i mujaheddin in Afghanistan
Rispetto rispetto a questi Standard le trasgressioni in termini di valori che riguardano l'Iran sono poca cosa inoltre
Io non costituisce una minaccia per i valori universali dell'America il comunismo decideva di parlare a tutto il genere umano l'Iran a parlare il due per cento della popolazione mondiale cioè la popolazione sciita
E come disse John Kennedy se vuoi fare la pace non parli tu nemici parli ecco nemici
Netanyahu prosegue ancora far fruttare INPS sostiene che nessun accordo è meglio di un pessimo accordo
Ma anche in questo caso Obama e più ancorato la realtà di quanto lo siano i suoi detrattori se la scelta è tra un pessimo accordo la guerra la guerra e di gran lunga meglio
Ma l'accordo che si sta divenendo è comunque un buon accordo certo in un mondo ideale Obama comincerebbe diranno a smantellare il suo programma nucleare invece di mettere un tetto
Alla all'arricchimento dell'uranio l'accordo dovrebbe durare per sempre non solo per dieci o quindici anni il tempo dato all'Iran per arrivare la bomba dovrebbe essere mai non un anno
Teheran dovrebbe smettere di sostenere Tibolla Bashar al-Assad in Siria ed altri l'accordo dovrebbe essere vincolante non solo un documento politico
Ma è chiaro che questi termini non sono realistici e Obama non vuole permettere che la perfezione sia
Il nemico del bene di un buon accordo eppure secondo Edward ius
C'è qualcosa che può andare storto il problema nella logica di Obama è che Teheran non ha pagato e non pagherà alcun prezzo reale per aver
Violato gli accordi sul nucleare o per più dubbi violarle niente in futuro rispetto cinque dieci anni fa lire non ci sta negoziando da una posizione di forza
Se attuerà l'accordo Obama allenterà gradualmente le sanzioni economiche se violerà l'accordo le sanzioni torneranno
Insomma per l'Iran il peggior scenario possibile ritorno allo status quo di oggi in altre parole non ha niente da perdere ed è su questo che la logiche nata di Obama
Gioca contro di lui la somministrazione insiste nel dire che tutte le opzioni rimangono sul tavolo inclusi i bombardamenti militari ma Obama ha lasciato capire in modo chiaro
Che non ricorre la mai a questa opzione la sua speranza e che modera tira Miani guidati dal Presidente a santuari
Conquistino
Sostegno popolare grazie al ritorno alla crescita economica dovuto alla fine graduale delle sanzioni questo dovrebbe spingere l'Iran diluire nel suo sostegno alle milizie sciite o ad altri gruppi terroristici nella regione
Anche i regimi moderati sunniti dovrebbero in qualche modo
Ritirarsi dal conflitto in corso con l'Iran la logica dell'economia agli occhi di Obama dovrebbe sostituire quella
Del settarismo il Presidente americano riuscirebbe così a trasformare il circolo vizioso di oggi in un circolo virtuoso è una visione ottimista che vale la pena perseguire il problema è che serve un piano B e Obama non sembra avere un piano B
Il suo approccio poi già altre due falle primo la guerra guidata dagli Stati Uniti contro lo Stato islamico ampiamente combattuto dall'Iran e dalle sue milizie sciite in Iraq Siria
Obama in sostanza si appoggia su un'alleanza in confessata con la Repubblica
Islamica per le operazioni militari sul terreno
La riluttanza del Presidente americano di inviare truppe di terra aumentato il margine di manovra dell'Iran
Secondo punto gli alleati sunniti dell'America guidati da Arabia Saudita Egitto e Turchia credono che l'Iran cercherà di conquistare tempo con la firma dell'accordo prima di abbandonare l'accordo sul nucleare insomma
Il pericolo di una corsa agli armamenti Medioriente non è mai stato così grande
Agli occhi di Edward più ius Obama rischia di condividere con Bush il fallimento della sua scommessa di politica estera
Bush cerco di instaurare la democrazia con le pistole in pratica ha creato un vuoto riempito dall'Iran
Il potere dell'Iran e continuato a crescere durante gli anni Obama sarebbe ironico se alla fine un accordo sul nucleare dovesse cimentare questo trenta così
Edward ius sul
Sul Financial Times di ieri
Oggi appuntamento chiave per la Regione in qualche modo sono le elezioni
In Israele con
La destra di Benjamin Netanyahu che cerca di ricompattarsi di fronte al rischio di di di di essere sconfitti per la prima volta da una sorta di
Alleanza di centrosinistra in particolare dall'Unione sionista
Vedremo a partire da domani come è andata oggi vogliamo occuparci anche di Cina perché nel fine settimana si è chiusa diciamo la sessione parlamentare cinese se si vuole usare questa espressione
Parlamento forse un po'troppo ma insomma e mondo la racconta oggi con un'analisi di Bristol Pedro letti un premier cinese nell'ombra di sci Jim Ping lì che Jiang durante questa sessione parlamentare apparso come
Un triste funzionario messo in disparte scrive le Monde il Primo Ministro cinese eliche Kiang sito sottoposto domenica la tradizionale conferenza stampa di chiusura della sessione parlamentare cinese la sola occasione per i media
Sia cinesi sia stranieri di interagire con un
Leader di Pechino appannaggio del Primo Ministro l'esercizio è lungi dall'essere o spontaneo
I media stranieri preselezione atti per intervenire devono sotto molti sottomettere le domande in anticipo se Weng già Ubaldo il predecessore di lì che Kiang
Ne aveva fatto una tribuna per esprimersi sui temi caldi i domenica passo più come un funzionario coscienzioso che come un primo ministro preoccupato di lasciare il segno e per le moto questo è un sintomo del fatto che la sua funzione quella
Il Primo Ministro di numero due della Cina è stata e fissata sotto la presidenza di sci Jim Pinga
Il consolidamento spettacolare del potere da parte di CG intende oltre ad essere Presidente segretario generale del partito comunista cinese
Che presiede un comitato di pilotaggio creato a una serie di comitati di poli pilotaggio creati su misura al di sopra delle istanze esistenti
Questo consolidamento del potere ha danneggiato le prerogative del Primo Ministro grande messa di primavera della democrazia socialista cinese la sessione parlamentare da luogo dibattiti molto limitati tra i tre mila deputati
Che sono parte dell'apparato del partito comunista o delle élite del Paese
Di che Jiang sia soprattutto Espresso
Sulle sfide della nuova normalità cioè una crescita economica limitata al sette per cento nel due mila e quindici e sullo sforzo di ristrutturazione amministrativa ed economica del
Paese
Questa prestazione tecnocratica spiega Le Monde riflette la strategia dell'attuale direzione cinese e del nuovo contratto che propone una valanga di riforme in nome dell'efficienza efficienti efficaci economica
Mentre in corso una repressione delle voci dissenzienti dentro e fuori il partito comunista cinese
Il tutto in nome del principio del Governo attraverso la legge è un tema onnipresente nei discorsi all'Assemblea popolare nazionale
Salvo il fatto che si tratta di tutto tranne che dello Stato di diritto
Questa nozione Governo attraverso la legge nasconde una vasta impresa di strumentalizzazione delle leggi al servizio del partito unico
La missione prioritaria che si è dato ci Jim Pinga di salvare il partito comunista di fronte
Alle minacce che costituiscono all'interno la corruzione la frammentazione del potere all'esterno l'emergere di una società civile sempre più agitata nel suo rapporto
Due mila e quattordici appena pubblicato l'organizzazione China Human Rights Defender scomparse un Cong
Qualifica come ancor più draconiano il secondo anno di mandato dici Jim Pinga in termini di repressione due leggi denuncia il Governo cinese per i suoi attacchi incessanti aggressivi contro
Le libertà fondamentali che mirano a rafforzare il suo controllo su una società civile in cui
Spazio si restringe sempre di più così
Le monde racconta qualche retroscena del del regime di
CTP Inge per chiudere invece non vogliamo occuparci di Francia ma non solo anche di Grecia
Domenica si vota per le elezioni
Per le elezioni
Sostanza provinciali i sondaggi danno Marine le Pen intesta come come sarà la Francia di Marine le Pen Nicola barriere economista e opinionista gli affidiamo ha cercato di immaginarla ieri in questo modo vi è piaciuto Alexis Sipra sa dove avete Marin
Scrive barriere alla fine di gennaio Marine le Pen aveva salutato la vittoria di Alexis si passa alle elezioni legislative la formazione ad Atene della coalizione condotto da si Rizza con il sostegno degli ultimi nazionalisti greci
L'emergere di questa Europa dei populismi eh logico visto che il programma economico del frazionale quello di si pizza
Sono simili uguali con in più per il fondo azionario l'uscita dall'euro
Nel momento in cui Marine le Pen promuove la capacità del fondo azionario di governare interessante fare un Bilancio dell'azione di Alexis EZIT trans in Grecia
In meno di due mesi il Premier greco ha cancellato tutti i progressi realizzati dal due mila e nove ha ricreato una situazione di default ed ha provocato
Un caos politico che minaccia la democrazia nel due mila e quattordici ricordava avere
La Grecia aveva ritrovato la crescita un inizio di diminuzione della disoccupazione è un surplus di bilancio primario
Tre mesi dopo e ripiombare alla recessione la spirale della soppressione di posti di lavoro è ripartita il deficit di ritorno
Le entrate fiscali sono crollate del venti per cento e questo a causa della promessa di tipo RAS di sopprimere alcune tasse di cancellare le aste di immobili per mutui non pagati la fuga di ventidue miliardi di euro da gennaio
Spinge le banche verso il fallimento insomma la Grecia corre metodicamente verso
Il default non è chiaro se avrà le risorse per
Rimborsare il suo debito
Alla fine del mese la crisi della Grecia non è un problema di liquidità ma di insolvenza
Può essere risolta solo attraverso profonde riforme interne e mentre si fanno le riforme con il sostegno finanziario dell'Unione europea
Ma dall'accordo di principio del venti febbraio l'Eurogruppo la Grecia non ha prodotto né un programma di riforme credibili né numeri precisi sul suo Bucco di Bilancio
Alex Sisti Brass anziché negoziare si è lanciato in una fuga in avanti che ha finito con lo scrivi tarlo
Pretende contro ogni ragionevolezza di risolvere il problema del debito greco rinegoziando i danni della seconda guerra mondiale e scatena al nazionalismo cercando di rianimare i conflitti tra nazioni euro pay
Marin le penne
In sostanza vuole applicare le stesse politiche spiega poi Fidia o con in più l'uscita della Francia dall'euro non attraverso una scelta
Un referendum o nuove elezioni come dicessi prassi ma in modo diretto
L'uscita dalla Francia dall'euro e qui sta il problema metterà al Paese in fallimento lo stesso modo in cui si Rizza ha fatto con la Grecia con la sua denuncia dell'Europa
Malgrado i duecentoquaranta miliardi di aiuti ad Atene
L'esperienza greca dimostra che un'uscita dalla moneta unica non può essere negoziata freddo per la Francia il ritorno al Franco sarebbe indispensabile con una svaluta azione del venti trenta per cento
Questo mentre al peso del debito facendolo passare al centotrenta per cento del PIL
L'aumento dei tassi di interesse
Metterà l'economia recessione la fuga di capitali provocherà il fallimento delle banche il risultato sarà una caduta del PIL del venti per cento la soppressione di almeno un po'milione di posti di lavoro tutto questo porterebbe
Come per la Grecia oggi al default e al caos politico
Quattro lezioni secondo battere emergono dava calamitoso esperienza di servizio in Grecia primo la Francia una grossa Grecia con rischi sistemici molto più elevati
Secondo è incompatibile appartenere la zona euro e condurre una politica economica non coordinata
Terzo le politiche alternative che rifiutano le riforme per privilegiare la ridistribuzione condannano le nazioni alla recessione alla disoccupazione
Quarto nel momento in cui si intravede la ripresa nella zona euro grazie in particolare la Banca centrale europea
è vitale che i partiti di Governo rispondano I populisti difendendo le riforme così tra l'altro perfidia voi ieri con cui ci fermiamo lavis Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale